1. ICF-CY E NUOVA DIAGNOSI
FUNZIONALE
Università degli Studi di Urbino
1 luglio 2014
Mario Buonvino
2. DI COSA PARLEREMO
Una nuova diagnosi, per la quale vengono fatti
test e i risultati vengono espressi con le
classificazioni ICD-10 e ICF
Che cosa sono ICD-10 e ICF
Come e perché è stata creata una classificazione
pensata per i bambini ICF-CY
Come questa classificazione viene inclusa nella
Diagnosi Funzionale e come comprenderla senza
troppo sforzo
2
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
3. La famiglia di un alunno si rivolge all’UMEE per
avviare un percorso di accertamento diagnostico per
accertare l’eventuale condizione di disabilità del
proprio figlio
3
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
4. LA VALUTAZIONE DEL
FUNZIONAMENTO COGNITIVO
La valutazione del funzionamento cognitivo
nell’UMEE viene effettuata con l’utilizzo di uno o
più test standardizzati
4
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
5. La diagnosi: identificazione di una malattia in
base ai sintomi
La classificazione: dividere in classi
5
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
7. RITARDO MENTALE MEDIO
CODICE ICD-10
F71 Il QI approssimativo è compreso tra
35 e 49 (negli adulti l’età mentale è
compresa tra 6 e 9 anni). Marcati ritardi
dello sviluppo durante l’infanzia, ma molti
soggetti possono imparare a sviluppare un
certo grado di indipendenza nella cura di
sé e ad acquisire discrete abilità
scolastiche e un’adeguata capacità di
comunicare.
Gli adulti possono avere bisogno di vari
livelli di supporto per vivere e lavorare in
società.
8. F72
RITARDO MENTALE
PROFONDO F73
F72 il QI è compreso tra 20 e 34 (negli adulti età
mentale tra 3 e meno di 6 anni)
F73 Il QI è inferiore a 20 (negli adulti età mentale al
di sotto di 3 anni)
9. OLTRE AL CODICE ICD-10 NELLE NUOVE
DIAGNOSI FUNZIONALI SONO INSERITI
I CODICI ICF
9
10. ICD-10
F70
CODICE ICF B117 .2 NELLA DF
Ritardo mentale lieve il QI è compreso tra 50 e 69
(negli adulti l’età mentale è compresa tra i 9 e i 12
anni). Qualche difficoltà di apprendimento in ambito
scolastico.
Molti adulti saranno capaci di lavorare, di mantenere
soddisfacenti relazioni sociali.
12. PERCHÉ UN ALTRO CODICE?
A NOI CHE CI INTERESSA?
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13. ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITÀ (OMS)
Nelle classificazioni internazionali dell’OMS le
condizioni di salute in quanto tali (malattie,
disturbi, lesioni ecc.) vengono classificate
principalmente nell’IDC-10 (International
statistical Classification of Diseases and related
health problems, 1994), che fornisce un modello di
riferimento eziologico.
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
14. ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITÀ (OMS)
L’ICD-10 appartiene alla famiglia delle
classificazioni internazionali sviluppate dall’OMS
che forniscono un modello di riferimento che
permette di codificare un’ampia gamma di
informazioni relative alla salute (es. diagnosi,
funzionamento e disabilità, ragioni del contatto con
i servizi sanitari) e usa un linguaggio comune
standardizzato che permette la comunicazione in
materia di salute ed assistenza sanitaria in tutto il
mondo, e tra varie scienze e discipline.
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15. ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITÀ (OMS)
L’ICD-10 viene incontro alla necessità di una
definizione della malattia, in senso categoriale (la
malattia c’è o non c’è)
Manca però della dimensione funzionale, che
descriva quindi l’impatto della malattia sul
funzionamento di un settore corporeo nell’insieme
del corpo stesso, e della persona all’interno della
sua quotidianità.
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
17. Dal 1972 l’OMS iniziò a sviluppare uno schema preliminare
riguardante le conseguenze delle malattie, e che perciò
includesse:
oDistinzione tra menomazione e sue conseguenze sociali e
funzionali.
oSemplicità d’uso per i professionisti
oUtilità nella pratica di identificazione dei bisogni di assistenza
sanitaria per la predisposizione dei programmi di intervento
oPossibilità di visionare coerentemente i processi coinvolti nelle
conseguenze delle condizioni di salute, in funzione di una
risposta adeguata ai bisogni generati
oSensibilità alle differenze culturali
oUtilizzo complementare alle altre classificazioni dell’OMS
La versione riveduta ed intitolata ICIDH-2 (bozza beta-
2) del 1999 può essere considerata l’anteprima dell’ICF,
nell’impostazione.
17
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18. ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITÀ (OMS)
Nel 2001 viene pubblicata la classificazione
ICF (Classificazione Internazionale del
Funzionamento, della Disabilità e della
Salute), come modello di riferimento per la
descrizione della salute e degli stati ad essa
correlati.
In quanto classificazione, l’ICF raggruppa
sistematicamente diversi domini di una
persona in una data condizione di salute (es.
quello che una persona con una malattia o
disturbo fa o può fare)
18
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19. ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITÀ (OMS)
Complementarietà tra ICF e ICD-10
Entrambi partono dai sistemi corporei: le menomazioni si riferiscono
alle strutture e alle funzioni corporee.
Ciononostante, mentre l’ICD-10 considera le menomazioni (come
segni e sintomi) in quanto elementi di una costellazione che dà forma
ad una malattia, l’ICF le considera come problemi delle funzioni
corporee associate alle condizioni di salute.
Due persone con la stessa malattia possono avere diversi stati
funzionali.
Due persone con lo stesso stato funzionale non hanno
necessariamente la stessa malattia.
L’utilizzo congiunto dei due manuali accresce la qualità dei dati (in
ambito medico non si può prescindere dall’ICD-10).
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20. ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITÀ (OMS)
Applicazioni dell’ICF
L’ICF è stato usato ad esempio come strumento
Statistico
Di ricerca
Clinico
Di politica sociale
Educativo
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
22. Condizione di SaluteCondizione di Salute
FUNZIONAMENTO E DISABILITÀ
FUNZIONAMENTOFUNZIONAMENTO
Corpo Attività Partecipazione
Menomazione Limitazione attività Restrizione
partecipazione
DISABILITÀDISABILITÀ
Fattori di contestoFattori di contesto
23. ICF – CHILDREN AND YOUNGICF – CHILDREN AND YOUNG
ICF-CYICF-CY
24. ICF-CYICF-CY
E’ un adattamento per bambini e adolescentiE’ un adattamento per bambini e adolescenti
dell’ICF pubblicato nel 2007dell’ICF pubblicato nel 2007
Questo nuovo strumento, frutto di un intenso lavoroQuesto nuovo strumento, frutto di un intenso lavoro
di adattamento svolto in 18 Paesi del mondo adi adattamento svolto in 18 Paesi del mondo a
partire da ICF, rappresenta un frameworkpartire da ICF, rappresenta un framework
concettuale d’importanza straordinaria perchéconcettuale d’importanza straordinaria perché
centra l’interesse sulla persona, sui bisognicentra l’interesse sulla persona, sui bisogni
reali, coerentemente con i principi dellereali, coerentemente con i principi delle
Convenzioni Internazionali per la tutela deiConvenzioni Internazionali per la tutela dei
diritti dei bambini (1989) e delle persone condiritti dei bambini (1989) e delle persone con
disabilità (1996-2006)disabilità (1996-2006)
24
NicoleBianquin-Pavia18ottobre2011
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
25. PERCHÉ L’ICF_CY?PERCHÉ L’ICF_CY?
In particolar modo ICF-CYIn particolar modo ICF-CY enfatizza l’importanza delenfatizza l’importanza del
fatto che le prime due decadi di vitafatto che le prime due decadi di vita sonosono
caratterizzate da unacaratterizzate da una rapida crescita e darapida crescita e da
cambiamenti fisici, psicologici e socialicambiamenti fisici, psicologici e sociali
significativi.significativi.
Le manifestazioni del funzionamento, dellaLe manifestazioni del funzionamento, della
disabilità e delle condizioni di salute nelladisabilità e delle condizioni di salute nella
fanciullezza e nell’adolescenza sono differentifanciullezza e nell’adolescenza sono differenti perper
natura, intensità e impatto rispetto a quanto accade pernatura, intensità e impatto rispetto a quanto accade per
gli adulti.gli adulti.
25
NicoleBianquin-Pavia18ottobre2011
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
26. Il bambino nel contesto familiare sviluppa,Il bambino nel contesto familiare sviluppa,
attraverso un processo dinamicoattraverso un processo dinamico, che si esplica, che si esplica
progressivamente dalla dipendenza assolutaprogressivamente dalla dipendenza assoluta
attraverso lo sviluppo del corpo,attraverso lo sviluppo del corpo, delle relazionidelle relazioni
sociali e della maturità psicologica, finosociali e della maturità psicologica, fino
all’adolescenza.all’adolescenza.
L’influenza delle interazioni familiari sulleL’influenza delle interazioni familiari sulle
performance e il funzionamento del bambino èperformance e il funzionamento del bambino è
molto importante per lo sviluppo anche dellemolto importante per lo sviluppo anche delle
successive fasi dello sviluppo adulto (OMS, ICF-successive fasi dello sviluppo adulto (OMS, ICF-
CY, 2007).CY, 2007).
26
NicoleBianquin-Pavia18ottobre2011
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27. L’USO DI ICF-CY PER IL PROGETTOL’USO DI ICF-CY PER IL PROGETTO
PERSONALIZZATO DELL’ALUNNOPERSONALIZZATO DELL’ALUNNO
DISABILEDISABILE
Permette di lavorare sul funzionamento della personaPermette di lavorare sul funzionamento della persona
(quindi sulla persona e sul suo ambiente) a(quindi sulla persona e sul suo ambiente) a
prescindere dall’inquadramento a priori in categorieprescindere dall’inquadramento a priori in categorie
diagnostiche.diagnostiche.
Permette un linguaggio comune tra tutti gliPermette un linguaggio comune tra tutti gli
operatorioperatori interessati e consente di mettere al centrointeressati e consente di mettere al centro
del progetto la persona ed i suoi bisogni e non idel progetto la persona ed i suoi bisogni e non i
servizi disponibili.servizi disponibili.
Operativamente è possibile ottenere un profilo diOperativamente è possibile ottenere un profilo di
funzionamento utile per la creazione di un progettofunzionamento utile per la creazione di un progetto
personalizzato.personalizzato.
27
NicoleBianquin-Pavia18ottobre2011
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
28. È una risorsa per l’équipe multidisciplinare, perÈ una risorsa per l’équipe multidisciplinare, per
gli operatori socio-sanitari, gli insegnanti e per ilgli operatori socio-sanitari, gli insegnanti e per il
sistema familiare permettendo di condividere losistema familiare permettendo di condividere lo
stesso framework concettualestesso framework concettuale
Implica da parte di tutti gli operatori maggiorImplica da parte di tutti gli operatori maggior
capacità di coinvolgimento in équipe e il sapercapacità di coinvolgimento in équipe e il saper
veramenteveramente mettere il bambino con disabilitàmettere il bambino con disabilità
e il suo ambiente al centro dellae il suo ambiente al centro della
progettazione di cura e presa in caricoprogettazione di cura e presa in carico
28
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
29. Permette al bambino stesso oPermette al bambino stesso o
all’adolescente di esprimere quelle che sonoall’adolescente di esprimere quelle che sono
le barriere che è necessario eliminarele barriere che è necessario eliminare perper
garantire la totale partecipazione: in questo modogarantire la totale partecipazione: in questo modo
il bambino stesso partecipa alla costruzione delil bambino stesso partecipa alla costruzione del
suo percorso di presa in caricosuo percorso di presa in carico
29
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30. IN SINTESI:
Offre una base metodologica scientificamenteOffre una base metodologica scientificamente
rigorosarigorosa analizzando ed evidenziando tutti ianalizzando ed evidenziando tutti i
possibili ambiti ( funzioni o strutturepossibili ambiti ( funzioni o strutture
corporee, attività, partecipazione e fattoricorporee, attività, partecipazione e fattori
ambientali)ambientali) per la presa in carico del bambinoper la presa in carico del bambino
Fotografa la condizione di salute eFotografa la condizione di salute e
l’ambiente e descrive il funzionamento dellal’ambiente e descrive il funzionamento della
personapersona senza perdere di vista gli aspetti disenza perdere di vista gli aspetti di
partecipazione e i fattori ambientali (scuola,partecipazione e i fattori ambientali (scuola,
relazioni con i pari e i familiari, tempo libero,relazioni con i pari e i familiari, tempo libero,
lavoro, ecc.);lavoro, ecc.);
30
NicoleBianquin-Pavia18ottobre2011
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
31. VEDIAMO DA VICINO
Non analizzeremo la logica dei codici
Non è necessario imparare a memoria i
codici
La diagnosi funzionale è corredata di appendice
con legenda chiarificatrice
Di tutte le pagine e codici della Diagnosi
Funzionale l’insegnante di sostegno deve
essere interessato alla parte sociale-
ambientale che gli consente di capire
l’alunno e di progettare per lui
Ora vediamo solo come sono disposti nella Diagnosi
Funzionale che potremmo aver presto per le mani
31
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
32. L’ICF-CY È ORGANIZZATO IN DUE
PARTI
La parte 1 è formata dalle seguenti componenti:
funzioni corporee
(pag.3 della Diagnosi funzionale)
strutture corporee
(pag.4 della DF)
attività e partecipazione
(pag.5 della DF)
La Parte 2 è formata dalle seguenti componenti:
fattori ambientali
(pag.6 della DF)
fattori personali
(pag.7 della DF)
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33. Componenti dell’ICFComponenti dell’ICF
Funzioni corporeeFunzioni corporee
& Strutture& Strutture
AttivitàAttività
&&
PartecipazionePartecipazione
FattoriFattori
ambientaliambientali
Barriere
Facilitatori
Menomazioni
Funzioni
Strutture
Menomazioni
Funzioni
Strutture
Limitazioni
dell’attività
Restrizioni della
partecipazione
Limitazioni
dell’attività
Restrizioni della
partecipazione
Pag. 3 e 4Pag. 3 e 4 pag. 5pag. 5 pag.6pag.6
35. FUNZIONI CORPOREE
I CODICI INIZIANO CON LA
LETTERA B
Funzioni corporee
… funzioni fisiologiche dei sistemi corporei,
incluse le funzioni psicologiche
35
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36. FUNZIONI CORPOREE
codice Funzioni corporee Qualificatore
b117 Funzioni intellettive 2
b125 Funzioni e attitudini interpersonali 1
b140 Funzioni dell’attenzione 2
b144 Funzioni della memoria 2
Occhio: più è alto il numero più la difficoltà è grande!!!
QUALIFI
CATORE
O =
nessun
problema
1 = prob.
lieve
2 = prob.
medio
3 = prob.
grave
4 = prob.
completo
38. FUNZIONE DELLA MEMORIA B 144
Memoria a breve termine b 1440
Memoria a lungo termine b1441
Memoria di lavoro b1442
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39. FUNZIONI COGNITIVE DI BASE B163
Valuta i deficit nelle funzioni cognitive di base:
funzioni esecutive, attenzione (incluso il disturbo da
deficit di attenzione e iperattività: ADHD), memoria,
linguaggio, movimento (incluse le disprassie e il
disturbo della coordinazione motoria).
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40. FUNZIONI COGNITIVE DI LIVELLO
SUPERIORE
B164
Funzioni mentali specifiche dipendenti in
particolar modo dai lobi frontali del cervello, che
includono comportamenti complessi diretti allo
scopo come la capacità di prendere una decisione,
il pensiero astratto, la pianificazione e la
realizzazione di progetti, la flessibilità mentale e
la capacità di decidere i comportamenti
appropriati alle circostanze, spesso chiamate
funzioni esecutive.
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41. CORPOREE
I CODICI INIZIANO CON LA
LETTERA S
Strutture Corporee
… parti anatomiche del corpo come organi,
arti e loro componenti
ESEMPIO:
Es. s 4108 (struttura del sistema
cardiovascolare)
41
42. ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE
I CODICI INIZIANO CON LA
LETTERA D
Per ciascuna Attività indicata, ovvero
l’esecuzione di un compito o un’azione da parte
di un individuo, devo poter esprimere
La Performance che l’individuo è capace di
fare nel suo ambiente e con tutti gli aiuti
che di solito usa (ad esempio con un
deamulatore riesce a camminare e a spostarsi
tranqullamente)
La Capacità che l’individuo ha relativamente
a un compito senza nessun aiuto (senza
deambulatore né aiuti non è in grado di spostarsi
né di camminare) 42
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43. ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE
OCCHIO: PIÙ È ALTO IL NUMERO PIÙ LA
DIFFICOLTÀ È GRANDE!!!
Codice Area ATTIVITA E
PARTECIPAZIONE
Qualificatore
performance
Qualificatore
capacità
d160 Focalizzare l’attenzione 1 2
d166 leggere 2 3
d170 scrivere 1 2
d172 calcolare 1 3
d210 Intraprendere un compito
singolo
1 2
QUALIFI
CATORE
O =
nessun
problema
1 = prob.
lieve
2 = prob.
medio
3 = prob.
grave
4 = prob.
completo
44. FATTORI AMBIENTALI
I CODICI INIZIANO CON LA
LETTERA E
Un fattore ambientale può essere un
facilitatore (Persone che forniscono aiuto e
assistenza) e questo può essere molto importante o
poco importante. Lo esprimo con un numero preceduto
dal segno +.
Ma un fattore ambientale può essere
una barriera (atteggiamenti negativi dei
coetanei). Lo esprimo con un numero.
44
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45. Qualificatori di Fattori Ambientali - Esempi
…un bambino con ritardo mentale necessita di un insegnante
di supporto. Ha un buon insegnante, ma non per tutte le ore
necessarie; i compagni di classe lo evitano...
e330+3
Persone in posizione di autorità insegnante: è un
facilitatore sostanziale
e585+2
Servizi, sistemi e politiche dell’istruzione e della formazione: sono un
facilitatore medio
e425.2
Atteggiamenti individuali di conoscenti, colleghi, vicini di casa e
membri delle società: sono una barriera media
46. FATTORI AMBIENTALI
Codice FATTORI AMBIENTALI QUALIFICATORE
FACILITATORE/BARRIERA
e1 PRODOTTI E TECNOLOGIA
e110 Prodotti o sostanze per uso personale +2
e2 AMBIENTE NATURALE E CAMB.AMBIENTALI 1
e3 RELAZIONI E SOSTEGNO SOCIALE
e310 Famiglia ristretta +3
e340 Persone che forniscono aiuto e assistenza +2
e355 Operatori sanitari +2
e 360 Altri operatori +3
e4 ATTEGGIAMENTI
e410 Atteggiamenti individuali dei componenti della famiglia ristretta +3
e440 Atteggiamenti individuali di persone che forniscono aiuto e assistenza +2
e450 Atteggiamenti individuali degli operatori sanitari +3
e455 Atteggiamenti individuali altri operatori +3
e5 SERVIZI SISTEMI E POLITICHE
e570 Servizi, sistemi e politiche previdenziali/assistenziali +2
47. FATTORI AMBIENTALI
Barriera Facilitatore
exxx.0 NESSUNA barriera
exxx.1 barriera LIEVE
exxx.2 barriera MEDIA
exxx.3 barriera GRAVE
exxx.4 barriera COMPLETA
exxx.8 barriera non specificato
exxx.9 non applicabile
1 QUALIFICATORE
exxx+0 NESSUN facilitatore
exxx+1 facilitatore LIEVE
exxx+2 facilitatore MEDIO
exxx+3 facilitatore SOSTANZIALE
exxx+4 facilitatore COMPLETO
exxx+8 facilitatore non specificato
exxx.9 non applicabile
48. PER I FATTORI PERSONALI NON CI
SONO I CODICI
Background personale della vita
e dell’esistenza di un individuo.
I fattori personali non hanno codici
perché ci sono troppe variabili.
Mario Buonvino – maggio 2015 – Università degli Studi di Urbino
Notas do Editor
WPPSI-III DAI 2 ANNI E SEI MESI AI 7 ANNI E 3 MESI
WISC-IV DAI 6 AI 16 ANNI E 11 MESI
WAIS-R DAI 16 AI 65 ANNI
LEITER-R DA 2 A 20 ANNI
INTERVISTA VINELAND (LA FA PSICOLOGO O OPERATORE SOCIALE O ALTRO PROFESSIONISTA) VALUTA PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DEL COMPORTAMENTO ADATTATIVO, CIOE’ QUELLO CHE IL SOGGETTO FA PER FAR FRONTE ALLE ESIGENZE DELLA VITA COMUNI, PER ESSERE AUTONOMO. L’UMEE DI FANO LA FA AD ALUNNI CHE HANNO COMPIUTO 16 ANNI E FARANNO UN PERCORSO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO O ALTERNANZA SCUOLA-CENTRO O TIROCINIO FORMATIVO ESTIVO. (AREE: COMUNICAZIONE, ABILITà QUOTIDIANE, SOCIALIZZAZIONE, ABILITà MOTORIE)
DSM IV TR
American Psychiatric Association
Il DSM è un manuale che raccoglie, attualmente, la definizione e la descrizione di più di 370 disturbi mentali, individuati in base alla presenza di un profilo sintomatologico per ciascuno di essi.
Questa classificazione standard è utilizzata negli Stati Uniti e ormai diffusa in tutto il mondo occidentale
IL RITARDO MENTALE NEL DSM-5: DISABILITÀ INTELLETTIVA (DISTURBO DELLO SVILUPPO INTELLETTIVO), CRITERI DIAGNOSTICI E POSIZIONE
Nel DSM-5 il termine ‘ritardo mentale’ è stato ufficialmente sostituito da ‘disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo)’. Il termine ‘disabilità intellettiva’ è l’equivalente di ‘disturbi dello sviluppo intellettivo’, adottato nella bozza dell’ICD-11. Per sottolineare una progressiva convergenza fra i due sistemi classificatori questo secondo termine è stato riportato, fra parentesi, anche nel titolo del capitolo del DSM. I nuovi termini del DSM-5 fanno riferimento ad un disturbo con insorgenza nell’età evolutiva che include deficit intellettivi e adattivi negli ambiti della concettualizzazione, della socializzazione e delle capacità pratiche.D’ora in poi, per poter formulare la diagnosi in accordo al DSM, devono venir soddisfatti i seguenti 3 criteri:
A. Deficit delle funzioni intellettive, come il ragionamento, la soluzione di problemi, la pianificazione, il pensiero astratto, il giudizio, l’apprendimento scolastico o l’apprendimento dall’esperienza, confermato sia da valutazione clinica che da prove d’intelligenza individualizzate e standardizzate.
B. Deficit del funzionamento adattivo che si manifesti col mancato raggiungimento degli standard di sviluppo e socio-culturali per l’indipendenza personale e la responsabilità sociale.Senza supporto continuativo i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana, quali la comunicazione, la partecipazione sociale e la vita indipendente, in più ambiti diversi, come la casa, la scuola, il lavoro e la comunità.
C. Insorgenza dei deficit intellettivi e adattivi nell’età evolutiva.
I livelli di gravità vengono definiti sulla base del funzionamento adattivo e non sui punteggi di quoziente intellettivo (QI), poiché è stato giudicato che sia il funzionamento adattivo, nelle aree della concettualizzazione, della socializzazione e delle abilità pratiche, a determinare il livello di supporto necessario a mantenere una condizione di vita accettabile. In più, quando basse (inferiori a 60), le misure di QI perdono di validità.Dunque si continuano a distinguere 4 livelli di gravità (lieve, moderato, grave e gravissimo), ma con criteri diversi dal DSM-IV.
Mostra diagnosi funzionale bianca
Eziologia: branca della medicina che studia le cause delle malattie
Eziologia: branca della medicina che studia le cause delle malattie
Com’è rappresentato il modello biopsicosociale nell’ICF?
L’ICF, come l’ICIDH, mantiene le tre dimensioni della disabilità, mantenendo il termine menomazione, ma usando attività e partecipazione per i due livelli successivi. Il termine Handicap è stato eliminato perché è connotato negativamente. Guarderemo più da vicino a queste dimensioni della disabilità nei prossimi due moduli.
Ciò che importante vedere a questo punto è che il modello dell’ICF incorpora le prospettive medica e sociale. La prospettiva medica è l’input nella parte superiore del diagramma, mentre quella sociale è compresa nella parte relativa all’ambiente. Le dimensioni della disabilità - menomazione, limitazioni nella partecipazione e restrizioni nell’attività – sono esiti di un’interazione fra la condizione di salute e l’ambiente complessivo. La natura dell’interazione è differente in ciascun caso: le menomazioni sono primariamente il prodotto di caratteristiche fisiche del corpo della persona, mentre le restrizioni alla partecipazione sono primariamente il risultato di barriere ambientali.
Così, sia la prospettiva medica che quella sociale sono preservate in questo modello.
Ora andiamo avanti. Nel secondo modulo svilupperemo queste nozioni di base più nel dettaglio.