3. SCUOLA
DIFFICOLTA’:
Conoscere
le
diverse
opportunità
formative
Reperire
Fondi
Non
sempre
tutti
gli
insegnanti
appoggiano
i
progetti
4. FAMIGLIA
Multietniche
(diverse
culture
e
valori)
Vuole
essere
informata
sulle
scelte
educative
della
scuola
Non
accetta
più
passivamente
le
decisioni
della
scuola
verso
i
loro
figli
5. ALUNNI
Diverse
età
differenti
problematiche
Diversi
istituti
diverse
difficoltà
A
volte
annoiati
o
scontenti
della
proposta
formativa
della
scuola
6. Lavorare
con
la
scuola
dalla
A
alla
Z
PUBBLICIZZARE
LE
PROPRIE
INIZIATIVE
Sessioni
aperte
per
le
classi
Presentando
progetti
al
Dirigente
Scolastico
Conferenze
7. Lavorare
con
la
scuola
dalla
A
alla
Z
TROVARE
FONDI
Regionali
www.regione.veneto.it
Bandi
per
le
scuole
sulle
pari-‐opportunità
Europei
www.programmallp.it
Comenius
Grundtving
8. Lavorare
con
la
scuola
dalla
A
alla
Z
LA
CLASSE
Parlare
di
sé
è
Ogni
età
porta
rischioso
con
sé
le
sue
problematicità
e
i
suoi
conflitti
Ci
sono
conflitti
GRUPPO
preesistenti
che
a
REALE
Differenti
età
volte
non
significa
capacità
conosciamo
differenti
in
Non
è
un
gruppo
ambito
cognitivo
intersoggettivo
ed
emotivo
9. Prevalenza
di
relazioni
interdipendenti
Prevalenza
della
dimensione
verbale
Struttura
sociometrica
del
gruppo
tendenzialmente
rigida
Relazione
volte
a
garantire
bisogni
di
conferma
e
appartenenza
Adulto
connotato
di
funzioni
normative-‐valutative
10. Intersoggettività
verso
interdipendenza
Attenzione
alla
dimensione
non
verbale
Possibilità
di
cambiamento
sociometrico
Scoperta
di
nuove
assonanze
Adulto
come
facilitatore
11. Lo
PSICODRAMMA
offre
l’opportunità
di
trattare
qualsiasi
tematica
in
modo
attivo
e
coinvolgente
per
i
ragazzi
12. PRESUPPOSTI
TEORICI
Tratto
dal
Libro
di
Luigi
Dotti
“Lo
psicodramma
dei
bambini
CONCEZIONE
DELL’ESSERE
UMANO
dotato
di
spontaneità
e
in
grado
di
attivarla
in
situazioni
favorevoli;
in
termini
di
apprendimento
questo
significa
la
possibilità
di
favorire
l’espansione
delle
risorse,
più
che
porre
l’attenzione
sui
limiti
dell’allievo;
13. CONNESSIONE
TRA
SPONTANEITA’
E
CREATIVITA’
l’individuo
come
possibile
creatore
di
ruoli
nuovi
rispetto
alla
cristallizzazione
culturale;
lo
sviluppo
di
un
pensiero
creativo
e
flessibile
è
una
delle
sfide
più
importanti
dei
sistemi
scolastici;
CONCEZIONE
DEL
GRUPPO
come
possibile
spazio
di
sviluppo
di
relazioni
teliche,
in
altri
termini
il
gruppo
è
educabile
e
possibile
di
evoluzioni
sociometriche.
Questo
aspetto
non
è
secondario
rispetto
all’apprendimento
poiché
l’attività
scolastica
si
svolge
in
contesti
gruppali.
14. SOGGETTIVITA’
promozione
di
relazioni
intersoggettive
rispetto
a
relazioni
interdipendenti;
in
termini
educativi
questo
implica
la
valorizzazione
ed
il
confronto
delle
diversità,
più
che
la
preoccupazione
di
una
omologazione
ad
un
modello
dato.
L’ALTERNANZA
TRA
IO
ATTORE
E
IO
OSSERVATORE
lo
psicodramma
costringe
a
passare
continuamente
da
piani
esperienziali
a
piani
riflessivi
ed
autoriflessivi.
La
capacità
di
spostarsi
in
modo
fluido
dall’attività
alla
riflessione,
dalla
pratica
alla
teoria
(e
viceversa)
costituisce
uno
degli
elementi
non
solo
della
consapevolezza
dell’essere
nel
mondo,
ma
anche
dell’intelligenza
critica.
15. STRUTTURA
DI
UN
INCONTRO
Ogni
incontro
è
strutturata
in
tre
momenti
distinti:
Verbalizzazione
iniziale:
lo
scopo
di
questo
momento
è
quello
di
ricostituire
il
gruppo,
verificare
i
vissuti
emotivi
del
momento,
essere
informati
di
avvenimenti
significativi.
Es.:
una
cosa
bella
che
vi
è
successa
in
questi
giorni,
tira
la
palla
e
completa
la
frase
“in
questo
momento
mi
sento
…”,
Ognuno
dirà
di
che
colore
si
sente
oggi
….
Attività
centrale:
E’
l’attività
centrale
che
tratta
l’argomento
dell’incontro
(conoscenza,
sessualità,
rapporti
con
i
compagni).
Condivisione:
ogni
ragazzo
è
aiutato
a
rielaborare
i
vissuti
emersi
dall’attività
per
farlo
si
possono
porre
delle
domande:
che
cosa
ti
è
piaciuto/
colpito/interessato
di
più
fare
oggi
nel
laboratorio.
Ogni
ragazzo
può
scegliere
un
compagno
che
gli
dirà
una
cosa
positiva
che
ha
colto
di
lui.
Restituzione:
è
il
momento
in
cui
il
conduttore
di
gruppo
può
passare
contenuti,
informazioni,
concetti.
16. Differenti
attività
in
base
alle
età
Elementari
Medie
1/2
media
e
3
media
Superiori
1/2/3
superiore
e
4/5
superiore
I
PRINCIPI
DELLO
PSICODRAMMA
NON
CAMBIANO
MA
LE
PROPOSTE
DI
ATTIVITA’
SI’
17. Laboratorio
AffeBvità/Sessualità
5°
Elementare
Il
gioco
è
la
via
principale
per
lavorare
con
i
bambini
un
esempio:
Attività
di
presentazione
attraverso
l’uso
di
diversi
canali:
Giro
di
nomi
con
la
palla
Con
la
palla
“una
cosa
che
mi
piace
di
me”
“una
cosa
che
mi
piace
meno
di
me”
–
per
es
“mi
arrabbio
facilmente”.
Suono
–
movimento
Mimare
una
cosa
che
mi
piace
fare
e
il
gruppo
indovina
Viene
data
molta
importanza
all’ascolto
e
al
fatto
che
gli
alunni
rispettino
il
proprio
turno
per
dare
“ valore”
agli
altri
e
ai
loro
vissuti.
18. Consegna
“Pensate
ad
un
elemento
della
natura
o
ad
un
oggetto
che
in
qualche
modo
vi
rappresenta
e
che
serve
per
farvi
presentare
al
gruppo,
disegnatelo
e
scrivete
accanto
tre
caratteristiche
dell’oggetto/
elemento
naturale
per
esempio
un
SOLE
perché
sono
solare,
generoso
e
simpatico”
Presentazione
dei
disegni
e
specchi
dei
compagni
che
aggiungono
un
cosa
bella
guardando
il
disegno
presentato
19. Consegna.
Separati
maschi
e
femmine,
di
solito
4
sottogruppi.
“I
maschi
disegnano
un
maschio
le
femmine
una
femmina
e
scrivono
tutte
le
parti
del
corpo
che
conoscono”.
Presentazione
dei
cartelloni,
sulla
lavagna
vengono
scritte
le
parti
del
corpo
e
si
chiede
ai
bambini
quali
sono
le
differenze
tra
maschio
e
femmina.
Vengono
poi
appesi
due
cartelloni
e
fatti
pescare
dei
bigliettini
dove
compaiono
delle
caretterisctiche
del
carattere
del
tipo
“Buono;
Generoso;
Geloso”
oppure
dei
lavori
o
mestieri
“Giudice,
Maestro,
Lavare
i
piatti,
Portare
fuori
la
spazzatura
…”
I
bambini
devono
collocare
i
bigliettini
dalla
parte
del
maschio
e
delle
femmina
oppure
al
centro
ne
segue
poi
una
discussione
di
gruppo.
20. LAVORO
SULLE
EMOZIONI
E
SUI
SENTIMENTI
Aggiornamento
con
la
palla
“Oggi
mi
sento
…”
Con
la
palla:
“Mi
sento
triste
quando
…
arrabbiato
…
felice
…
sorpreso
….”
Consegna
“Divisi
in
gruppo
i
bambini
disegnano,
dopo
aver
pescato
un
bigliettino,
una
cosa
che
rende
le
persone,
Felici,
arrabbiate,
tristi,
paura
…”
Presentazione
cartelloni
e
discussione
e
condivisione
dei
vissuti
di
gruppo.
21. UN
ESEMPIO
DI
PROGETTO:“Il
cuore
della
classe”
(1°
Media)
La
preadolescenza
è
un
passaggio
cruciale
nella
quale
il
ragazzo
s'imbatte
per
la
prima
volta
in
una
serie
di
cambiamenti
fisici,
cognitivi
e
psicologici
disarmonici.
Colui
che
non
è
ancora
un
adulto,
ma
non
più
bambino,
inizia
un
percorso
individuale
e
sociale
verso
la
trasformazione
di
una
potenzialità
in
feconda
capacità
di
apertura
alla
vita
e
alla
voglia
d’incontrare
l’altro
perché
ricco
di
esperienze
e
di
novità.
E'
in
questo
contesto
che
il
progetto
s'inserisce
per
accompagnare
i
ragazzi
a
una
conoscenza
più
profonda
di
se
stessi
e
dell'altro,
poiché
riteniamo
non
ci
sia
crescita
senza
un'apertura
autentica
all'alterità.
Destinatari:
ragazzi
di
prima
media
Durata:
quattro
incontri
per
classe.
Ogni
incontro
sarà
della
durata
di
due
ore.
22. Contenuti-‐tematiche:
Chi
sono
io,
io
e
gli
altri,
chi
sono
i
miei
compagni
Metodo-‐
strategie:
la
metodologia
che
verrà
utilizzata
è
di
tipo
attivo,
verranno
utilizzate
tecniche
psico
e
sociodrammatiche
che
permettono
di
lavorare
con
i
ragazzi
attraverso
il
gioco,
lasciando
solo
in
seguito
all’azione,
lo
spazio
per
la
riflessione
e
la
rielaborazione
di
quanto
accaduto.
Tale
metodologia
lavora
molto
sui
ruoli
e
sulle
dinamiche
che
si
scatenano
nella
relazione,
permettendo
di
sperimentarsi
anche
in
ruoli
altri
da
sé,
decentrandosi
e
restando
su
un
livello
soggettivo
e
non
personale
in
modo
tale
che
i
ragazzi
possano
mettersi
in
gioco
come
adolescenti
ma
non
come
individui:
è
molto
utile
questa
strategia
per
superare
inibizioni,
vergogna
e
paura
del
giudizio.
23. Gli
Incontri:
Io
e
la
mia
maschera
Questa
attività
ha
lo
scopo
di
parlare
di
sé
e
farsi
conoscere
dall’altro
utilizzando
come
oggetto
intermediario
la
maschera.
Utilizzare
un
oggetto
intermediario
permette
ai
ragazzi
di
sentirsi
meno
esposti
e
per
questo
di
poter
presentarsi
agli
altri
sentendosi
più
protetti
Io
con
gli
altri
Questo
incontro
ha
lo
scopo
di
far
riflettere
i
ragazzi
sulle
loro
modalità
di
rapportarsi
agli
altri.
Infatti
ognuno
di
noi
ha
un
modo
tipico
di
interagire
con
gli
altri
e
di
affrontare
la
vita.
Si
lavorerà
quindi
sui
ruoli
più
utilizzati
dai
ragazzi.
Attraverso
costruzione
di
storie
e
personaggi
“inventati”
si
avrà
modo
di
vedere
ed
esplorare
diverse
modalità
di
interagire.
Mi
piacciono
i
miei
vicini
A
volte
alcune
delle
caratteristiche
dei
compagni
non
ci
piacciono
proprio
e
così
alcune
caratteristiche
nostre
non
piacciono
proprio
ai
compagni.
Lo
scopo
di
questo
incontro
sarà
proprio
di
riflettere
sulle
diversità
per
aiutare
i
ragazzi
a
vederle
come
ricchezze
e
non
come
ostacoli
Un
viaggio
insieme
I
tre
anni
delle
medie
possono
essere
paragonati
a
un
viaggio
che
i
ragazzi
fanno
insieme
con
i
loro
professori…
Lo
scopo
di
questo
incontro
è
dare
uno
sguardo
a
questo
viaggio,
alla
sua
direzione,
al
mezzo
di
trasporto,
alle
difficoltà
e
alle
cose
belle
e
soprattutto
se
i
ragazzi
riescono
ad
affidarsi
ai
piloti….
24. ESEMPIO
DI
ATTIVITA’
progeRo
orientamento:
attività:
una
cosa
in
comune
gruppi
da
4-‐gruppi
da
8-‐gruppi
da
10
vi
dividete
per
classi
e
avete
20
minuti
per
pensare
ad
un’immagine
simbolica
che
descriva
la
vostra
classe
poi
dovrete
metterla
in
scena
e
rappresentarla.
Scelgono
un
capogruppo
che
spieghi
l’immagine
rappresentazioni
delle
immagini
Divisione
in
3
gruppi
da
circa
13
ragazzo
a
gruppo
Grande
vento
soffia
TAZE
BAU
materiale:
grandi
fogli
di
carta
da
pacco,
colori,
giornali
vecchi,
colla
forbici
Ogni
ragazzo
ha
30/60
minuti
per
comporre
un
giornale
murale
con
i
seguenti
contenuti:
la
storia
della
propria
vita
in
immagini
corredate
da
didascalie
(le
immagini
possono
essere
tratte
da
illustrazioni
di
giornali
o
disegnate
ognuna
di
esse
deve
essere
sinteticamente
commentate)
la
descrizione
succinta
della
propria
filosofia
(piccolo
paragrafo
su
come
io
prendo
la
vita)
La
previsione
del
proprio
futuro
attraverso
un’immagine
simbolica
e
non
commentata
Si
dovrebbero
appendere
al
muro
i
lavori
e
ci
sono
10
minuti
per
osservare
i
prodotti
degli
altri
membri
del
gruppo
Ogni
ragazzo
spiega
brevemente
e
sceglie
una
persona
del
gruppo
che
gli
dirà
una
cosa
che
lo
ha
colpito
25. Riscaldamento:
Palla:
oggi
mi
sento
come
….
Per
me
l’intelligenza
è
…
per
me
il
talento
è
….
prepareremo
dei
cerchi
all’interno
dei
quali
saranno
presenti
i
diversi
tipi
di
intelligenze.
Questi
verranno
disposti
per
l’aula
e
i
ragazzi
dovranno
collocarsi
nelle
diverse
zone
rispetto
ai
seguenti
criteri:
1-‐
la
capacità
che
sento
più
vicina
a
me
…
2-‐
la
capacità;
intelligenza
più
distante
da
me
…
3
–
l’area
che
mi
piacerebbe
sviluppare
e/o
coltivare
Ogni
ragazzo
scrive
su
un
foglio
dove
si
è
collocato
oppure
lo
fate
voi
in
un
cartellone….
Attività
centrale:
attività
della
torta-‐
prendi
un
foglio
e
disegna
una
torta.
Puoi
usare
tutti
i
colori
con
creatività
…
quando
avete
ultimato
il
disegno
della
torta,
dividetelo
in
fette.
Ogni
fetta
rappresenta
una
qualità
o
un
talento
,
potenzialità
che
ritenete
di
avere
(particolare
attitudine
e
propensione).
La
torta
si
è
un
po’
bruciacchiata
potete
individuare
i
difetti
che
sentite
di
avere.
26. Ora
osservate
le
vostre
posizioni
dove
vi
siete
collocati
prima
e
osservate
la
torta,
completate
le
frasi:
con
queste
capacità
io
potrei
fare…..
con
quali
capacità
potrei
avvicinarmi
all’area
che
mi
piacerebbe
sviluppare,
coltivare
verso
quale
scuola
mi
indirizza
questa
torta
Scrivere
dietro
le
frasi
completate
Presentazione
delle
torte:
poi
ogni
ragazzo
sceglierà
un
compagno
che
gli
farà
uno
specchio
su
una
cosa
bella
di
lui/lei
OPPURE:
inversione
di
ruolo
con
una
figura
molto
nutriente
e
significativa
della
propria
vita
e
quella
persona
scrive
una
lettera
all’interessato
dove
vengono
evidenziate
potenzialità
e
dove
vengono
fatte
delle
proiezioni
nel
futuro
…
la
lettera
viene
letta
agli
altri
…
specchi
finali
…
27. ALCUNE
ATTIVITA’
DI
RISCALDAMENTO
Una
cosa
in
comune
in
1
minuto
Il
grande
vento
soffia
su
tutti
quelli
che
come
me
hanno
Ti
piacciono
i
tuoi
vicini
La
macchina
del
gruppo
Calamita
Suono
Movimento
28. ALCUNE
ATTIVITA’
DI
CONOSCENZA
CHI
SONO
IO?
Sfoglia
le
riviste,
cerca
e
ritaglia
immagini
(fotografie
e
non
disegni)
di
persone,
situazioni
o
altre
che
rappresentino
“CHI
SONO
IO”,
i
miei
valori,
le
mie
qualità,
i
miei
affetti,
i
miei
sogni,
i
miei
progetti,
le
mie
realizzazioni
…
Con
queste
immagini
costruisci
un
collage,
utilizzando
TUTTO
il
foglio
a
tua
disposizione.
Finito
il
collage,
su
un
foglio
a
parte
scrivi
le
seguenti
riflessioni
(per
i
ragazzi
più
grandi):
Guarda
il
collage
…
permetti
alla
tua
mano
di
descrivere
liberamente,
in
poche
frasi,
cosa
il
collage
rispecchia
di
te
stesso;
L’immagine
del
collage,
secondo
te,
coincide
con
ciò
che
tu
senti
di
essere?
L’immagine
del
collage,
secondo
te,
coincide
con
il
modo
in
cui
le
persone
che
ti
sono
vicine
ti
vedono?
Dà
un
titolo
al
collage
così
come
ti
suggerisce
la
tua
fantasia
e
scrivilo
nel
modo
e
con
i
colori
che
vuoi.
Immagina
ora
che
il
collage
sia
una
persona
e
ti
possa
parlare:
che
cosa
ti
dice?
Quale
consiglio
o
messaggio
ti
dà
per
il
tuo
presente
e
il
tuo
futuro?
Scrivilo.
29. LA
MIA
VALIGIA
Una
valigia
al
centro
con
tanti
biglietti
bianchi
Riscaldamento:
Cerchio
ognuno
dice
il
suo
nome,
poi
si
fa
un
altro
giro
e
ognuno
dice
il
suo
nome
sussurrando,
poi
lo
dice
cantando,
poi
diventano
grossi
e
dicono
il
loro
nome
con
la
bocca
larga,
poi
fini
e
dico
il
loro
con
la
bocca
stretta
…
Ogni
ragazzo
prenderà
dei
biglietti,
il
direttore
leggerà
delle
caratteristiche,
emozioni,
aggettivi
che
il
ragazzo
scriverà
nei
bigliettini.
Ogni
bigliettino
dopo
che
è
stato
scritto
sarà
posto
più
vicino
o
lontano
in
base
a
quanto
l’aggettivo
viene
percepito
oggi
come
aspetto
appartenente
a
se
stesso
oppure
distante
da
sé,
non
appartenente.
Essere
amichevoli,
Aggressività,
Gioia
di
vivere,
Tristezza,
Razionalità,
Passionalità,
Estroversione,
Timidezza,
Generosità,
Essere
autocentrati,
Ottimista,
Pessimista,
Essenzialità,
Bisogno
di
tante
cose
Se
vuoi
puoi
aggiungere
una
caratteristica
per
te
importante
che
non
c’è
tra
quelle
che
ti
abbiamo
dato
e
la
collochi
Ora
ogni
ragazzo
avrà
due
minuti
per
raccontare
l’atomo
delle
sue
caratteristiche
Se
c’è
tempo
potete
far
fare
ai
ragazzi
il
loro
atomo
ideale
cioè
dite
di
collocare
le
caratteristiche
in
base
alla
distanza
che
sentono
per
loro
ideale
cioè
quanto
idealmente
desiderano
che
queste
caratteristiche
appartengano
o
meno
a
loro.
30. SILOUTTE
(COME
MI
VEDO
IO)
(musica
di
sottofondo)
Camminate
nella
stanza
in
ordine
sparso
…
prendete
contatto
con
il
vostro
respiro
…
le
vostre
emozioni
e
sensazioni
…
il
vostro
mondo
interiore
…
guardatevi
negli
occhi
quando
vi
incontrate
…
Sentite
di
poter
esprimere
liberamente
chi
siete
…
(pausa
più
lunga)
Quando
volete
chiedete
ad
una
vostra
compagna
o
compagno
di
gruppo
di
tracciare
la
siloutte
del
vostro
corpo
su
un
cartellone
…
Scrivete
in
alto
il
titolo:
COME
MI
VEDO
IO.
Ora
riempite
questo
cartellone
con
immagini
tratte
dalle
riviste
a
vostra
disposizione,
aggiungete
frasi,
disegni
e
quant’altro
vi
suggerisce
la
vostra
creatività
…
31. ATTIVITA’
SPECIFICHE
IL
CORPO
DEL
GRUPPO
Chiudi
gli
occhi…
prendi
contatto
con
il
tuo
respiro…
Sfogliando
le
riviste,
scegli
una
o
più
immagini
che
senti
in
relazione
con
ciascuna
delle
dimensioni
fondamentali
della
vita
umana:
relazioni
affettive,
sessualità,
ideali,
progettualità,
conoscenza
razionale,
spiritualità,
azione,
ecc.
Utilizzando
le
immagini
che
avete
scelto
costruite
la
figura
di
un
corpo
umano,
distribuendo
le
immagini
nella
parte
del
corpo
che
sentite
più
adatta
ad
esprimere
anche
simbolicamente
una
determinata
dimensione.
Lavorate
insieme
lasciandovi
guidare
dall’intuizione
più
che
dal
ragionamento
e
dallo
spirito
critico.
Al
termine
del
lavoro
date
un
titolo
al
vostro
collage.
32. SILOUTTE
A
DIMENSIONE
REALE
Divisi
in
due
gruppi
(maschi
e
femmine)
I
maschi
disegnano
una
silouette
della
donna
le
femmine
dell’uomo.
All’interno
scrivono
le
caratteristiche
della
donna
e
dell’uomo.
DIVERSI
TIPI
DI
AMORE
La
classe
viene
divisa
in
4
gruppi
ogni
gruppo
viene
dato
un
biglietto
dove
c’è
scritto
una
parole
(Amicizia,
Flirt,
Innamoramento,
Amore)
Ogni
gruppo
ha
il
compito
di
scrivere
una
storia
sul
sentimento
che
ha
ricevuto.
Poi
la
metteranno
in
scena.
33. LAVORO
SULLA
PREVENZIONE
Il
Divertimento
Se
fosse…
Per
favorire
un
clima
di
collaborazione
e
partecipazione
Se
la
classe
fosse
un’
automobile/un
colore/un
mezzo
di
trasporto….
Cosa
sarebbe?
Riscaldamento
sul
tema
dell’incontro
Attraverso
un
brain-‐storming
i
ragazzi,
a
ruota
libera,
possono
esprimersi
rispetto
al
concetto
di
divertimento
sia
in
senso
generale,
a
livello
di
definizione,
sia
a
livello
pratico,
riportando
i
vari
modi
di
divertirsi,
i
sentimenti
legati
al
tempo
del
divertimento,
all’assenza
di
divertimento
e
infine
alle
soluzioni
che
vengono
trovate
nel
momento
di
non
divertimento
Il
lavoro
di
gruppo
Il
gruppo
viene
diviso
in
sottogruppi,
ogni
sottogruppo
elegge
un
rappresentante
che
presenterà
il
lavoro
svolto
ai
compagni.
I
ragazzi
dovranno
condividere
all’interno
del
gruppetto
alcune
situazioni
tipo
di
divertimento
in
gruppo
e
decidere
un
modo
creativo
per
rappresentare
ai
compagni
la
situazione
scelta.
Sharing
finale
34. La
trasgressione
Ricostruire
l’incontro
precedente
con
gli
studenti
Riscaldamento
sul
tema
dell’incontro
Viene
appeso
alla
parete
un
cartellone,
esso
porta
già
una
suddivisione
in
tre
colonne,
a
cui
corrispondono
tre
sottotitoli:
cos’è,
a
cosa
serve,
cosa
si
fa
per
trasgredire.
Ad
ogni
studente
vengono
consegnati
dei
fogli
su
cui
scrivere
le
proprie
definizioni
che
verranno
incollate
al
cartellone
dai
ragazzi.
Alla
fine
uno
dei
conduttori
legge
i
contenuti
scritti
e
vengono
fatte
notare
delle
cose
su
cui
si
discute
tutti
insieme
Intervista
in
inversione
di
ruolo
I
ragazzi
sono
invitati
a
pensare
ad
una
persona
ritenuta
da
loro
particolarmente
trasgressiva,
senza
tuttavia
doverne
dichiarare
l’identità
Intervista
in
inversione
di
ruolo
con
dei
volontari
non
a
tutti
Sharing
35. L’amicizia
Riscaldamento:
scopri
il
tuo
vicino
Ognuno
presenta
il
proprio
vicino
dicendo
una
caratteristica
positiva
che
appartiene
alla
persona
stessa
Lavoro
sociometrica.
I
miei
rapporti
di
amicizia
Ciascuno
viene
invitato
a
riflettere
sui
rapporti
di
amicizia
e
a
prendere
posizione,
schierandosi
da
un
lato
o
l’atro
della
classe,
rispetto
a
delle
affermazioni
proposte
dal
conduttore.
Dopo
ogni
scelta
il
conduttore
pone
delle
domande
ai
ragazzi
perché
possano
spiegare
la
propria
posizione.
In
questo
momento
storico
nei
miei
rapporti
di
amicizia
sono:
tigre
od
orsacchiotto
un
libro
aperto
o
un
diario
segreto
sono
un
cartello
con
la
scritta
attento
a
dove
metti
i
piedi
o
via
libera
guido
la
motocicletta
o
il
tandem
36. Il
gioco
di
ruolo
Gruppo
di
volontari
Viene
presentata
una
situazione
tipo:
un
gruppo
di
amici
(o
presunti
tali)
si
trova
il
sabato
sera
in
un
determinato
luogo
e
deve
decidere
come
passare
la
serata.
A
ciascuno
viene
dato
un
ruolo
preciso
da
giocare
che,
viene
spiegato,
in
linea
di
massima
deve
essere
rispettato,
ma
che,
comunque,
può
essere
interpretato
secondo
la
propria
esperienza
personale,
facendo
riferimento
a
persone
che
si
conoscono
o
al
proprio
modo
di
interpretare
certi
ruoli.
I
ruoli
assegnati
non
devono
essere
comunicati
agli
altri
componenti
del
gruppo.
.
Al
termine
del
gioco
di
ruolo
viene
chiesto
a
ciascun
personaggio
di
chiarire
il
proprio
ruolo
interpretato,
come
si
è
sentito
in
tale
ruolo,
come
ha
vissuto
la
situazione
e
le
differenze
con
le
proprie
modalità
di
relazione
messe
in
atto
nel
rapporto
con
gli
altri.
37. Ruoli:
Ragazzo/a
che
tiene
molto
agli
amici,
per
cui
per
lui
non
è
importante
cosa
fare
ma
stare
insieme
Raga
che
fa
sempre
il
“bastian
contrario”,
che
non
è
mai
d’accordo
su
niente
di
quanto
viene
proposto
Raga
che
vuole
trovare
qualcosa
che
lo
diverta
moltissimo
Raga
che
vuole
trovare
l’occasione
per
andare
oltre
i
limiti,
vuole
trasgredire
e
cerca
di
proporre
delle
cose
in
questa
direzione
Raga
molto
passivo,
che
non
riesce
a
farsi
stimolare
dagli
altri
Raga
che
più
che
altro
coglie
l’occasione
di
uscire
in
gruppo
per
stare
con
il
proprio
raga
Raga
che
sdrammatizza
sempre
e
comunque
Raga
che
fa
lo
scroccone
della
compagnia,
che
in
realtà
non
è
veramente
interessato
alle
persone
del
gruppo(anche
se
cerca
di
non
darlo
a
vedere)
ma
a
quanto
queste
possono
dargli,
più
a
livello
materiale
Allo
studente
che
interpreta
quest’ultimo
ruolo
viene
assegnato
anche
un
elemento
a
sorpresa,
una
situazione
che
cambierà
il
programma
iniziale
richiedendo
ai
raga
una
modifica
dei
loro
atteggiamenti
38. Lavorare
con
la
scuola
dalla
A
alla
Z
TEMATICHE
possibili
Affettività
sessualità
Prevenzione
al
rischio
Pari-‐opportunità
Relazione
in
classe
Orientamento
Argomenti
didattici
39. METODI
D’AZIONE
NELL’APPRENDIMENTO
Comprendere
più
globalmente
una
conoscenza
già
acquisita
con
metodi
tradizionali
Valutare
un
tema
specifico
in
modo
critico
e
dialettico
Riprendere
contenuti
e
concetti
dimenticati
Sondare
il
background
esperienziale,
emotivo
e
conoscitivo,
relativamente
ad
un
nuovo
tema
40. ConcreTzzare,
teatralizzare
e
drammaTzzare
CONCRETIZZARE
utilizzare
alcuni
allievi
per
evidenziare
le
caratteristiche
di
un
concetto
o
di
una
struttura,
rendendone
percepibili
le
relazioni
reciproche,
le
distanze
e
le
vicinanze.
In
tal
caso
si
da
forma
con
i
corpi
ad
un
concetto,
ottenendo
il
duplice
vantaggio
di
una
attivazione
psicomotoria
degli
allievi
e
una
percezione
plastica
e
concreta
dei
contenuti
Pietro
sole
Marco
luna
Elisa
terra
41. TEATRALIZZAZIONE
può
consentire
una
sequenza
di
commenti
che
ampliano
la
definizione
iniziale
del
concetto
a
livello
cognitivo
ed
emotivo
colo,
Sono
in
peri
non
sono
più
protetta
il
sole
o
scalda
tropp
42. DRAMMATIZZAZIONE
è
il
livello
più
stimolante.
L’insegnate
può
chiedere
di
mostrare
in
sequenza
o
contemporaneamente
le
diverse
scene
che
si
sono
create…
A
questo
punto,
la
scena
diventa
lo
spazio
per
ogni
possibile
operazione
trasformativa
(scambio
dei
ruoli
dei
partecipanti,
soliloquio,
specchio,
regressione
e
progressione
nel
tempo,
introduzione
di
nuovi
elementi
o
imprevisti…)
Lo
spazio
di
Sono
in
pericolo,
no
n
sole
elaborazione
è
molto
sono
più
protetta
il
ampio
e
può
sole
scalda
troppo
riguardare
il
piano
Atmosfera
cognitivo,
logico,
esperienziale,
emotivo.
terra
Buco
dell’ozono
L’importante
è
non
perdere
di
vista
il
Persona
umana
proposito
della
drammatizzazione
43. Esempio
Geografia
Politica
dell’Europa
Percorso
possibile:
•
Ri-‐costruire
l’Europa,
attraverso
la
concretizzazione
dei
diversi
stati
utilizzando,
ad
esempio,
come
parametro
la
densità
della
popolazione.
Si
può
individuare
un
protagonista
che
faccia
un
viaggio
attraverso
i
vari
stati,
e
che
entri
in
relazione
con
le
varie
specificità
degli
stessi;
•
Sollecitare
una
produzione
simbolica
(scultura
di
corpi
ad
esempio)
che
rifletta
l’opinione
degli
alunni
sul
livello
d’integrazione
degli
stati
europei;
•
Costruire
una
scena
di
fantasia
mediante
una
proiezione
nel
futuro
(tra
20
anni
ad
esempio)
che
mostri
l’evoluzione
o
l’involuzione
dell’integrazione
tra
gli
stati
europei.
44. Livello di approccio al Livello di Operazione cognitivo- Domande tipo
contenuto realizzazione emotivo
drammatica
intuitivo Reale Analisi Com’è?
Relazionale Simbolica Sintesi • Come posso
Concettuale rappresentarlo
simbolicamente?
• O sintetizzando
integrando le parti in un
insieme?
Funzionale Sul piano della fantasia Generalizzazione • Come evolverà?
• Che cosa succederà?
• Com’è stato prima?
Ipotetico-deduttivo
• Com’è trasferibile in altri
contesti?
• Che cosa succederebbe
se..?
• Che tipo di condizioni
dovrebbero verificarsi per
ottenere …?
45. TEORIA
DELLA
TECNICA
I
5
ELEMENTI
DELLO
PSICODRAMMA
Protagonista:
il
protagonista
è
l’allievo
che
è
chiamato
a
rappresentare
una
scena
al
cospetto
del
gruppo
classe
e
con
l’aiuto
dell’insegnante-‐
direttore.
Gruppo
o
Uditorio:
è
formato
dagli
allievi
che
non
intervengono
direttamente
nella
drammatizzazione.
Sono
coinvolti,
quindi
non
PASSIVI,
agiscono
come
eco
o
cassa
di
risonanza
di
ciò
che
accade
sulla
scena.
Coordinatore-‐regista:
Questo
ruolo
è
svolto
dall’insegnante.
Le
sue
funzioni
specifiche
sono:
introdurre
il
gruppo
nell’argomento,
dirigere
la
drammatizzazione,
scegliere
il
protagonista,
organizzare
le
varie
sequenze
e
scene,
indicare
i
ruoli
da
giocare,
dare
le
indicazioni
agli
io-‐
ausiliari,
coordinare
i
commenti,
analizzare
gli
argomenti
e
le
riflessioni
sorti
durante
la
drammatizzazione.
46. Io
ausiliare:
è
una
persona
preparata
ad
assumere
dei
ruoli,
entra
nella
scena
mettendo
in
atto
le
indicazioni
del
coordinatore-‐regista
dando
il
suo
contributo
personale
per
stimolare
la
spontaneità
e
la
creatività
Lo
scenario:
la
scena
drammatica
si
svolge
in
uno
spazio
limitato,
chiaramente
definito.
Tutto
ciò
che
avviene
nella
scena
è
“come
se”
veramente
avvenisse,
per
questo
occorre
una
demarcazione
nitida
tra
contesto
di
gruppo
e
contesto
drammatico.
UDITORIO
IO
AUSILIARIO
D
P
IO
AUSILIARIO
IO-‐AUSILIARIO
47. I
tempi
dello
psicodramma
RISCALDAMENTO
DRAMMATIZZAZIONE
SHARING
48. TECNICHE
PSICODRAMMATICHE
La
persona
o
ego
ausiliario
scelto
come
doppio
si
colloca
accanto
o
dietro
al
protagonista
e
cerca
di
DOPPIO
esprimere
tutti
i
pensieri,
sentimenti
o
emozioni
che
il
protagonista
non
percepisce
chiaramente
o
non
riesce
ad
esprimere
Il
direttore
stimola
il
protagonista
ad
esprimere
in
modo
più
approfondito
i
suoi
stati
d’animo
e
le
sue
emozioni
es.
in
questo
momento
mi
sento
…;
sentire
queste
parole
mi
fa
sentire
…
49. SPECCHIO
Un
ego
ausiliario
imita
i
movimenti
e
le
espressioni
del
protagonista.
Con
questa
tecnica
si
cerca
di
rafforzare
l’autopercezione.
I
compagni
comunicano
come
vedono
il
protagonista,
come
lo
percepiscono
La
persona
esprime
ad
alta
SOLILOQUIO
voce
i
pensieri
che
il
suo
ruolo
le
suggerisce,
sia
riguardo
all’azione
che
si
sta
svolgendo
in
quel
momento,
sia
riguardo
a
qualsiasi
altro
argomento
che
possa
emergere
50. Tecnica
cardine
dello
INVERSIONE
DI
RUOLO
psicodramma
consiste
nel
far
assumere
il
ruolo
dell’interlocutore
o
degli
interlocutori.
Permette
di
valutare
le
diverse
immagini
che
gli
allievi
hanno
dello
stesso
ruolo,
permette
di
spiegarsi
le
situazioni
da
vari
punti
di
vista
è
la
modifica
da
parte
del
direttore
INTERPOLAZIONE
DI
della
scena
programmata
dal
RESISTENZA
protagonista.
L’ego
ausiliario
segue
la
consegna
di
modificare
la
scena
in
piena
drammatizzazione
51. Il
protagonista
rende
percepibile
in
un
CONCRETIZZAZIONE
modo
fisico
esterno
ciò
che
egli
prova
dentro
di
sé.
consiste
nel
mostrare
FOTOGRAFIA
psicodrammaticamente
un
momento
della
propria
vita
riproducendo
fedelmente
sulla
scena
il
contenuto
di
una
fotografia
è
costituita
dall’insieme
delle
tecniche
che
SOCIOMETRIA
rendono
rappresentabili
le
forze
di
attrazione
e
quelle
di
rifiuto
intercorrenti
tra
i
membri
di
un
gruppo
52. IL
GRUPPO
INTERSOGGETTIVO
Per
intersoggettività
si
intende
un
tipo
di
relazione
indipendente,
per
quanto
possibile,
dalle
dinamiche
transferali
e
di
proiezione
reciproca,
tipiche
delle
relazioni
umane.
Essa
promuove
una
dinamica
d’incontro
tra
un
Io
e
un
Tu,
rispettosi
delle
reciproche
soggettività
e
tendenti
ad
aiutarsi
vicendevolmente
nell’espressione
di
Sé.
L’intersoggettività
dà
vita
ad
un
tipo
di
gruppo
che
non
è
“naturale”,
nel
senso
di
più
facile
per
le
persone,
bensì
un
gruppo
dove
viene
valorizzata
al
massimo
la
soggettività
dei
singoli
e
dove,
a
ciascuno,
viene
offerta,
metodologicamente,
la
garanzia
di
esprimersi
(A.
Cocchi,
2001).
1. valorizza
la
soggettività
2. parità
e
circolarità
3. sospensione
della
risposta
53. Lo
psicodramma
pedagogico
è
un
metodo
complementare
ai
metodi
tradizionalmente
usati
nell’educazione.
Non
li
sostituisce
in
nessun
modo:
promuove
l’integrazione
tra
azione,
parola
e
contenuto
della
conoscenza.
54. italiano
Concetto:
spiegare
la
relazione
tra
soggetto,
verbo
e
complemento
oggetto
concretizzazione
Maria
prepara
la
cena
Gaia
Luca
Marco
Complemento
soggetto
verbo
oggetto
Maria
prepara
cena
55. Teatralizzazione
Marco
Luca
La
preparazion
Maria
Prepara
Cena
e
per
me
è
un
dovere
noioso
La
cena
per
me
è
un
momento
Realizzazione
scenica
speciale
per
stare
con
la
famiglia
Può
essere
ampliata
a
livello
cognitivo
ed
emotivo
Preparare
la
cena
è
un
complesso
di
azioni,
che
può
essere
suddiviso
in
diverse
sequenze
dotate
di
soggetto,
verbo
e
complemento
oggetto
56. Drammatizzazione
Mostrare
in
sequenza
o
contemporaneamente
diversi
modi
di
preparare
la
cena.
A
questo
punto
la
scena
diventa
uno
spazio
per
ogni
possibile
operazione
trasformativa
(scambio
di
ruolo,
soliloquio,
specchio,
regressione
o
progressione
nel
tempo,
introduzione
di
nuovi
elementi
o
imprevisti..)
57. Geografia
Concetto:
stati
europei
livello
di
integrazione
Slovenia
Francia
Ungheria
Filandia
Italia
Germania
Paesi
Bassi
Rep.
Ceca
Spagna
Belgio
Polonia
Grecia
Austria
Danimarca
Svezia
Estonia
Scultura
di
corpi
dei
Portogallo
Lussemburgo
Irlanda
Regno
Unito
paesi
europei
Cipro