Digital divide tra ragioni educative e istanze inclusive
1. Digital divide
tra istanze inclusive e
ragioni educative
Maria Ranieri
Corvara, 6-13 luglio 2013 – XXII Edizione della Summer School di Media Education
2. La società dell’accesso
Maria Ranieri
“Per tutta l’era moderna, proprietà privata e
mercati sono stati sinonimi; anzi, la stessa
economia capitalistica è fondata sull'idea stessa di
scambio di beni in liberi mercati. […] In
un’economia delle reti, è più facile che sia
negoziato l’accesso a una proprietà fisica o
intellettuale, piuttosto che venga scambiata la
proprietà stessa” (Rifkin, 2000, p. 7)
3. Lasocietà dell’accesso
Maria Ranieri
“E’ il capitale intellettuale la forza dominante, l’elemento
più ambito della nuova era” (Rifkin, 2000, p. 7).
“[…] nell’era delle reti, i fornitori che accumulano capitale
intellettuale esercitano un controllo sulle condizioni e sui
termini che vincolano l’accesso a conoscenze, idee ed
esperienze fondamentali” (ibidem, p. 8).
Il problema “non riguarda più, semplicemente, l’accesso
ai mezzi, ma l’accesso – attraverso i mezzi – alla cultura”
(ibidem, p. 312).
4.
5. Digital divide: una definizione
Maria Ranieri
«Il gap tra individui, organizzazioni, aziende e aree
geografiche a differenti livelli socio-economici in
relazione sia alle loro opportunità di accesso alle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione sia
al loro uso di Internet per un’ampia varietà di attività.
Il digital divide riflette varie differenze tra paesi e
all’interno dei paesi. L’abilità degli individui e delle
aziende di trarre vantaggio da Internet varia in modo
significativo tra i paesi che appartengono all’area
dell’OCDE come pure tra i paesi che appartengono
all’OCDE e quelli che non vi appartengono» (OECD,
2001)
7. Digital divide: cause
Maria Ranieri
Ostacolo 1: costi delle infrastrutture*
Ostacolo 2: asimmetria tra zone urbane e zone
rurali
Ostacolo 3: età
Ostacolo 4: genere
Ostacolo 5: lingua, educazione, background
culturale*
Ostacolo 6: esclusione dal mondo del lavoro*
Ostacolo 7: disabilità*
Multidimensionalità e stratificazione
8. Digital divide vs e-Inclusion
Maria Ranieri
e-Inclusion = inclusione + ICT = espressione che si afferma,
a partire dal nuovo millennio, nel lessico istituzionale
europeo per riferirsi alle politiche e alle azioni orientate a
realizzare “una società dell’informazione per tutti”
(Dichiarazione Ministeriale di Riga, 2006).
“e-Inclusion aims to achieve that "no one is left behind" in
enjoying the benefits of ICT”.
e-Inclusion è anche al centro della Digital Agenda for
Europe adottata nel 2010 nell’ambito di Europa 2020
9. Inclusione e accessibilità
Maria Ranieri
“L'accessibilità è la caratteristica di un dispositivo, di un servizio
o di una risorsa d'essere fruibile con facilità da una
qualsiasi tipologia d'utente. Il termine è comunemente
associato alla possibilità anche per persone con ridotta o
impedita capacità sensoriale, motoria, o psichica (ovvero
affette da disabilità sia temporanea, sia stabile), di fruire dei
sistemi informatici e delle risorse a disposizione tipicamente
attraverso l'uso di tecnologie assistive o tramite il rispetto di
requisiti di accessibilità dei prodotti. Il termine ha trovato largo
uso anche nel Web col medesimo significato”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Accessibilit%C3%A0_%28design%29
10. Inclusione e accessibilità
Maria Ranieri
L'accessibilità è “la capacità dei sistemi informatici, nelle
forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze
tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni
fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di
coloro che a causa di disabilità necessitano di
tecnologie assistive o configurazioni particolari”.
Legge Stanca, 2004 [con decreto attuativo fine 2005]
11. Inclusione e accessibilità
Maria Ranieri
L’accessibilità applicata al web sta ad indicare che persone
con disabilità possono visualizzare, comprendere,
navigare ed interagire con il web, e possono anche
contribuire ai contenuti del Web.
L’accessibilità web porta anche vantaggi a tutti gli utenti,
inclusa la popolazione anziana, le cui abilità cambiano
nel tempo.
12. Web Accessibility Initiative (WAI)
Maria Ranieri
Il consorzio W3C, una comunità di ricerca internazionale sul web
attivo dal 1997 (http://www.w3.org), ha sviluppato le linee guida
per l’accessibilità del web (WAI).
Obiettivi WAI:
Garantire che le tecnologie Web supportino l’accessibilità
Sviluppare linee guida per l’accessibilità
Migliorare gli strumenti per la valutazione ed il ripristino
dell’accessibilità Web
Sviluppare materiali per la formazione e la diffusione
Coordinarsi con azioni di ricerca e sviluppo
Sito: http://www.w3.org/WAI/
13. WCAG 2.0: Principi generali (‘08)
Maria Ranieri
Percepibile (Perceivable)
Le informazioni e le componenti dell'interfaccia utente devono essere
presentati agli utenti in modo che possano essere percepiti
Utilizzabile (Operable)
Le componenti e la navigazione dell'interfaccia utente devono essere
utilizzabili
Comprensibile (Understandable)
Le informazioni e le operazioni dell'interfaccia utente devono essere
comprensibili
Robusto (Robust)
Il contenuto deve essere abbastanza robusto per essere interpretato in
maniera affidabile mediante una vasta gamma di programmi utente,
comprese le tecnologie assistive
15. Il movimento delle OER
Maria Ranieri
OER= Open Educational Resources
«La disponibilità in modalità aperta di risorse educative,
resa possibile dalle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, per la consultazione, l'utilizzo e il riuso
da parte di una comunità di utenti, per scopi non
commerciali» (UNESCO, 2002)
16. Il movimento delle OER
Maria Ranieri
Caratteristiche
apertura: l’accesso è garantito a tutti, gratuitamente;
tecnologie di rete: le risorse sono offerte tramite il web;
uso e riuso: tendenzialmente, le risorse sono adattabili a
diversi contesti, quindi modificabili;
scopi non commerciali: l’intento è sempre quello di
offrire risorse gratuite, in contrapposizione con il
tradizionale modello economico basato sull’editoria
commerciale.
17. Il movimento delle OER
Maria Ranieri
«L'educazione aperta non è limitata solo alle risorse
didattiche aperte, ma si fonda anche su tecnologie
aperte, in grado di facilitare un apprendimento
collaborativo e flessibile, e sull'aperta condivisione di
tecniche didattiche che permettano ai docenti di
giovarsi delle migliori idee dei loro colleghi. Il tutto può
crescere fino ad includere nuovi approcci alla
valutazione, al riconoscimento dei meriti ed
all'apprendimento» (OECD,2007)
18.
19. Progetti OER
Maria Ranieri
Fonte: Fini A. (2012), Risorse educative aperte. Principali orientamenti e prospettive di sviluppo,
in M. Ranieri, Risorse educative aperte e sperimentazione didattica, Firenze, FUP, pp. 19-46.
20. Un esempio: AMELIS
Maria Ranieri
Progetto AMELIS= Ambienti multimediali per l'educazione
linguistica ed interculturale nella scuola primaria
• Apertura nel senso di intercultura (valorizzazione
della diversità)
• Apertura nel senso di collaborazione e peer reviewing
(sviluppo professionale)
• Apertura nel senso di condivisione (accesso pubblico
a risorse)
• Apertura nel senso di flessibilità (tecnologie aperte e
modificabilità)
21. Maria Ranieri
Il volume è liberamente scaricabile su www.fupress.com.
Il sito sarà presto disponibile sul sito della FUP.
26. compiti di compilazione (compilation task):
Maria Ranieri
Riferimenti bibliografici
Calvani A., Fini A., Ranieri M. (2010), La competenza digitale nella scuola,
Trento, Erickson.
Ceretti F., Felini D., Giannatelli R. (2006), Primi passi nella media
education, Trento, Erickson.
Fini A. (2012), Risorse educative aperte. Principali orientamenti e
prospettive di sviluppo, in M. Ranieri (a cura di), Risorse educative
aperte e sperimentazione didattica, Firenze, FUP, pp. 19-46.
Parola A., Rosa A., Giannatelli R. (2013), Media, Linguaggi, Creatività,
Trento, Erickson.
Ranieri M. (2006), Formazione e cyberspazio. Divari e opportunità nel
mondo della rete, Pisa, ETS.
Ranieri M. (a cura di) (2012), Risorse educative aperte e sperimentazione
didattica, Firenze, FUP, http://www.fupress.com/catalogo/risorse-
educative-aperte-e-sperimentazione-didattica/2206