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Il fenomeno dell’Ad-Blocking e le sue
implicazioni per la Media Industry
IL PUNTO DIVISTA DI MEC E GROUPM SUL FENOMENO DELL’AD-BLOCKING
Di cosa stiamo parlando?
A partire da Giugno 2015 è tornato in auge il tema, già presente in realtà da anni, dell’Ad-
Blocking, poi esploso a Settembre 2015 con il rilascio per i dispositivi Apple del nuovo sistema
operativo iOS9 e delle relative funzionalità diContent Blocking ivi contenute.
Data l’importanza del tema, MEC – in collaborazione con GroupM – vuole sintetizzare l’Ad-
Blocking e le sue implicazioni sul mercato dell’advertising.
Cosa sono gli Ad-Blocker
Gli Ad-Blocker (o content blocker, categoria più ampia secondo Apple) sono strumenti che
permettono di rimuovere la pubblicità da siti internet prima che questa venga caricata. Questi
strumenti non sono presenti di default sui nostri device ma sono installabili con pochi click.
Tramite l’Ad-Blocking l’utente fruisce di contenuti ma non viene esposto a banner, popup, preroll e
a qualunque tipo di advertising.
Esistono Ad-Blocker per:
- Desktop: sotto forma di plugin/estensioni per il browser
- Smartphone/Tablet: sotto forma o di browser alternativi che permettono la navigazione senza
advertising o di applicazioni native che filtrano i contenuti
Gli Ad-Blocker funzionano per la navigazione desktop e m-site, mentre non sono efficaci per
l’advertising in-app.
Le motivazioni principali che portano un utente all’installazione di un Ad-Blocker sono quattro:
- Eliminazione di popup, interstitial, overlayer, preroll e qualunque advertising che limiti o
posticipi la fruizione dei contenuti
- Riduzione del tempo di caricamento della pagina e del «peso» della stessa
- Risparmio di banda (particolarmente rilevante nel mobile browsing)
- Eliminazione dei cookie di tracciamento e quindi aumento della propria privacy online
Tra i più importantiAd-Blocker segnaliamo:
- Desktop:Ad Block,Ad Block Plus, uBlock, uBlock Origin
- Android:Ad Block Plus
- Ios: Crystal, 1Block, Purify
FONTE: MEC & GroupM Connect “Ad-Blocking Point Of View”, Ottobre 2015
Numeri chiave del fenomeno
Ad oggi esistono pochi dati specifici per il mercato italiano. Tuttavia, l’interesse crescente del
tema e l’urgenza di affrontare l’argomento è giustificato dai dati disponibili a livello mondiale,
quali:
- 198 milioni (+41% YoY vs 2014) sono gli utilizzatori di sistemi di Ad-Blocking nel mondo
(Giugno 2015), pari al 6% della popolazione Internet mondiale
- Secondo PageFair in Italia la percentuale degli utilizzatori di Ad-Blocker è del 12,9% (vs. UK
21,1%, Danimarca 25,3%, Francia 10,3%, Polonia 34,9%)
- I target giovani-adulti (18-34 anni) sono i principali utilizzatori diAd-Blocker a livello
mondiale con un tasso di adozione che cresce fino al 20%-30%
- I target più giovani sono più coinvolti e spinti ad installare l’Ad-Blocker per proteggere la
propria privacy e per vivere un’esperienza più veloce di navigazione. Ma c’è anche un 23%
di persone tra i 35-49 anni che non è affatto interessato all’argomento
- Le categorie maggiormente coinvolte sono: Gaming (27%), Newsgroup/Forum (24%) ,
Mature Content (20%),Tech (17%) , News/Entertainment (15%)
Quali le possibili implicazioni per il mercato?
L’Ad-Blocking potrebbe generare un effetto su tutti gli attori della Media Industry:
- I Publisher, di gran lunga i più colpiti, rischiano l’erosione delle proprie revenue pubblicitarie
- Le MediaAgency rischiano la riduzione delle revenue da advertising (per minore erogazione a
- parità di tempo)
- GliAdvertiser rischiano di non poter raggiungere gli utenti con Ad-Blocker attivo (e quindi
- un numero minore di impression erogate per campagna) e la perdita delle funzionalità di
campagna legate ai cookie (quali, per esempio, il retargeting)
FONTE: MEC & GroupM Connect “Ad-Blocking Point Of View”, Ottobre 2015
CONTATTI
MEC.Italy@mecglobal.com
www.mecglobal.it
Il punto di vista di MEC e GroupM
Gli Ad-Blocker, in mancanza di azioni atte a limitare il loro uso, guadagneranno sempre più
mercato. Le motivazioni sono:
- I giovani sono sempre più avvezzi all’uso di Ad-Blocker (penetrazione tra il 20% e il 30% tra i
18 e i 34 anni)
- I trend sono crescenti, +41%YoY global
- Sui dispositivi mobile, dove il traffico si sta spostando sempre più velocemente, i benefici
degli Ad-Blocker sono particolarmente evidenti: aumento velocità di caricamento pagine,
riduzione dei dati consumati, aumento di spazio prezioso per i contenuti
Si assisterà ad una probabile rielaborazione da parte dei publisher dei loro modelli di
commercializzazione degli spazi pubblicitari.
Nel frattempo, per scongiurare la diffusione degli Ad-Blocker, è quindi importante (unitamente
all’utilizzo di Ad Server accreditati MRC come quelli di GroupM) promuovere un
comportamento consapevole che:
- Focalizzi i messaggi su audience mirate e altamente profilate per lo specifico messaggio
- Ottimizzi la frequenza di esposizione, anche attraverso l’utilizzo di tecniche di buying
sofisticate quali il programmatic
- Assicuri la qualità delle creatività e dei formati, anche tramite il ricordo a strumenti di A/B
Testing (oltre che al programmatic)
- Continui a promuovere formati meno invasivi, quali il native e la sponsorizzazione dei
contenuti.

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  • 3. Numeri chiave del fenomeno Ad oggi esistono pochi dati specifici per il mercato italiano. Tuttavia, l’interesse crescente del tema e l’urgenza di affrontare l’argomento è giustificato dai dati disponibili a livello mondiale, quali: - 198 milioni (+41% YoY vs 2014) sono gli utilizzatori di sistemi di Ad-Blocking nel mondo (Giugno 2015), pari al 6% della popolazione Internet mondiale - Secondo PageFair in Italia la percentuale degli utilizzatori di Ad-Blocker è del 12,9% (vs. UK 21,1%, Danimarca 25,3%, Francia 10,3%, Polonia 34,9%) - I target giovani-adulti (18-34 anni) sono i principali utilizzatori diAd-Blocker a livello mondiale con un tasso di adozione che cresce fino al 20%-30% - I target più giovani sono più coinvolti e spinti ad installare l’Ad-Blocker per proteggere la propria privacy e per vivere un’esperienza più veloce di navigazione. Ma c’è anche un 23% di persone tra i 35-49 anni che non è affatto interessato all’argomento - Le categorie maggiormente coinvolte sono: Gaming (27%), Newsgroup/Forum (24%) , Mature Content (20%),Tech (17%) , News/Entertainment (15%) Quali le possibili implicazioni per il mercato? L’Ad-Blocking potrebbe generare un effetto su tutti gli attori della Media Industry: - I Publisher, di gran lunga i più colpiti, rischiano l’erosione delle proprie revenue pubblicitarie - Le MediaAgency rischiano la riduzione delle revenue da advertising (per minore erogazione a - parità di tempo) - GliAdvertiser rischiano di non poter raggiungere gli utenti con Ad-Blocker attivo (e quindi - un numero minore di impression erogate per campagna) e la perdita delle funzionalità di campagna legate ai cookie (quali, per esempio, il retargeting) FONTE: MEC & GroupM Connect “Ad-Blocking Point Of View”, Ottobre 2015
  • 4. CONTATTI MEC.Italy@mecglobal.com www.mecglobal.it Il punto di vista di MEC e GroupM Gli Ad-Blocker, in mancanza di azioni atte a limitare il loro uso, guadagneranno sempre più mercato. Le motivazioni sono: - I giovani sono sempre più avvezzi all’uso di Ad-Blocker (penetrazione tra il 20% e il 30% tra i 18 e i 34 anni) - I trend sono crescenti, +41%YoY global - Sui dispositivi mobile, dove il traffico si sta spostando sempre più velocemente, i benefici degli Ad-Blocker sono particolarmente evidenti: aumento velocità di caricamento pagine, riduzione dei dati consumati, aumento di spazio prezioso per i contenuti Si assisterà ad una probabile rielaborazione da parte dei publisher dei loro modelli di commercializzazione degli spazi pubblicitari. Nel frattempo, per scongiurare la diffusione degli Ad-Blocker, è quindi importante (unitamente all’utilizzo di Ad Server accreditati MRC come quelli di GroupM) promuovere un comportamento consapevole che: - Focalizzi i messaggi su audience mirate e altamente profilate per lo specifico messaggio - Ottimizzi la frequenza di esposizione, anche attraverso l’utilizzo di tecniche di buying sofisticate quali il programmatic - Assicuri la qualità delle creatività e dei formati, anche tramite il ricordo a strumenti di A/B Testing (oltre che al programmatic) - Continui a promuovere formati meno invasivi, quali il native e la sponsorizzazione dei contenuti.