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Impostare e valutare una esperienza didattica
Luca Ferrari, Diletta Apollonio
14 maggio 2013
L4ALL
Metodo d’indagine
Perché un sistema di taggatura?
1. Bisogno dell’essere umano di classificare la
realtà circostante
2. Riconoscere e individuare insiemi o
sottoinsiemi di cose
3. …
Questi principi possono essere trasferiti nel
campo delle scienze dell’educazione?
Metafore: Approccio positivista
“...i sintomi della malattia
vengono considerati “dati
oggettivi”, “fatti” osservati
empiricamente, per
classificare in modo
oggettivo la
malattia, ipotizzare una
eventuale prognosi, con
un approccio non dissimile
al metodo di osservazione
tipico delle scienze
naturali”.
Metafore: Approccio fenomenologico
“la psichiatria non può ridurre
il malato ad una serie di
sintomi classificati, sebbene la
loro osservazione e la loro
descrizione dettagliata
rimangano strumenti preziosi.
Il paziente non si può
osservare solamente
dall'esterno, poiché la psiche
umana è decisamente più
complessa e misteriosa, la
psichiatria non deve
“oggettivizzare” il malato in
una diagnosi”.
Un esempio in campo didattico:
La tassonomia di Bloom
Bloom's Digital Taxonomy
Anderson e Krathwohl (2001) spostano l’attenzione dai prodotti dell’apprendimento
ai processi di pensiero.
Il prodotto “conoscenza” diventa il processo “ricordare”, il prodotto “comprensione”
diventa il processo “comprendere”, il prodotto “sintesi” diventa il processo “creare”.
Gli obiettivi cognitivi della formazione possono essere rappresentati su una matrice
in cui una dimensione rappresenta gli aspetti di conoscenza che costituiscono i
contenuti dell’apprendimento (fattuale, concettuale, procedurale, metacognitiva) e
sull’altra i processi applicabili a tali contenuti (ricordare, comprendere, applicare,
analizzare, valutare, creare).
Il passaggio dai nomi ai verbi intende superare
l’ottica comportamentista per passare ad
un’ottica cognitivista, in cui vengano valutati e
stimolati i processi di pensiero messi in atto
per giungere ad un certo risultato.
Un modello didattico “problematico” per l’uso della LIM
Interpretazioni dell'apprendimento ICT
come strumento di:
Per
ESECUZIONE
Istruzione
Per
COSTRUZIONE
Costruzione individuale e cooperativa della
conoscenza
Per
SCOPERTA
Promozione della creatività, dimensione
artistico - estetica ecc. nel singolo e nel gruppo.
Tagging
Esempi di portali di esperienze didattiche
http://l4allportal.polimi.it/
L4ALL Portal
16
Esempio di esplorazione
risultati sulla inclusione didattica
17
Strategie individuate
1. Accesso alle attività didattiche
2. Recupero dell’apprendimento
3. Inclusione di alunni disabili
4. Inclusione di alunni con gravi difficoltà di
apprendimento
5. Inclusione di alunni con D.S.A.
6. Inclusione di alunni stranieri
7. Inclusione delle eccellenze
18
1.
Accesso alle attività didattiche
19
Exp_10_313
Problema 1. Inclusione nelle attività didattiche dell’ alunno in costante condizione di
assistenza e istruzione domiciliare.
Strategie adottate per garantire la partecipazione dell’alunno disabile:
• Collegamento a distanza garantito almeno per 2 ore al giorno
• Supporto costante dell’insegnante di sostegno e mediazione dello stesso tra alunno, insegnanti e gruppo
classe
• Registrazione delle lezioni d’aula (attualmente non garantita per tutti gli insegnamenti)
• Partecipazione dell’alunno alle attività didattiche della classe.
Partecipazione dell’alunno alle attività didattiche della classe.
Riportiamo un esempio facendo riferimento all’insegnante di storia dell’arte:
• “Fra di noi è una comunicazione legata alle mie domande che gli faccio ed esigo risposta e
queste risposte sono solo oculari quindi la chiusura degli occhi vuol dire no e sopracciglia che
vanno in alto vuol dire sì. Per darti un’dea della comunicazione diretta fra me e lui. Lui ha la
possibilità [attraverso un puntatore ottico] di muoversi attraverso un tic e attraverso questo
tic lui interagisce con il computer; pertanto quando dobbiamo fare un discorso lui interagisce
con un comunicatore: una tastiera verticale che aziona dei led sulle lettere, quando arriva a
quella lettera lui clicca e si ferma”. *NdR. il software riconosce il movimento oculare sulla
tastiera e una volta formata una parola o una frase un sistema di text to speach legge il
contenuto generato].
• Visite periodiche degli alunni della classe nella casa dell’alunno disabile: questa modalità ha
creato una maggiore coesione tra il gruppo classe oltre che uno stimolo in più per l’alunno
legato alla reale partecipazione alle attività didattiche.
20
2.
Recupero dell’apprendimento
21
Exp_10_314
Problema 1. Recupero dell’apprendimento
Soluzioni:
• Disponibilità della docente nel supportare attraverso tecnologie come
chat, skype le attività pomeridiane degli alunni
• Raccomandazioni aspetto 1
Sebbene questa strategia si è dimostrata particolarmente efficace (anche
in termini di impatto sulla relazione tra docente - allievo) l’insegnante
evidenzia che “…bisogna mantenere comunque il confine tra quello che è
un appuntamento e invece una disponibilità illimitata dove loro
liquidamente si muovono: ci sono comunque dei ruoli e dei sensi di
responsabilità a scadenza anche per loro oltre al senso di una
professionalità che deve dare anche dei limiti, dei paletti”.
22
Exp_10/302
Problema 1. Recupero dell’apprendimento
Soluzioni:
• Vengono creati gruppi di lavoro, ponendo attenzione alla reale cooperazione tra gli alunni. Ad esempio
nelle attività di creazione cooperativa di testi “prima li leggiamo tutti insieme *…+ e anche il ragazzo che
sembra, che scrive meno di tutti, che scrive 4 righe, ha avuto un’idea diversa dagli altri e nel momento in
cui se le scambiano queste idee e ci lavoriamo sopra per analizzarle, per correggere una frase, quella poi
diventa una ricchezza comune.”
• I gruppi di lavoro sono creati in una logica compensativa. Come afferma l’insegnante, “…non metto il bravo
con il bravo e l’alunno con difficoltà con quello in difficoltà. Li mescolo in maniera tale che possano stare
armonicamente insieme e lì deciso io e basta perché altrimenti scattano le intolleranze, le poche aperture
e infatti c’era questo ragazzo molto bravo che rimaneva chiuso a livello di socializzazione e quest’anno si è
aperto”.
• Attenzione alla “accessibilità” delle prove di verifica: rispetto a quest’ultimo punto l’insegnante evidenzia
che “quando faccio le prove scritte preparo delle verifiche accessibili a tutti, ma anche capaci di fare uscire
e fare emergere le eccellenze, con le domande a risposta aperta e invece quando faccio le interrogazioni
mi adeguo alla capacità che soprattutto è linguistica degli alunni perché gli alunni che non sono bravi
hanno un codice linguistico ristretto e questo non li mette in condizione di essere autonomi”.
23
Exp_10_310
Problema 1. Organizzazione del lavoro di recupero pomeridiano.
Soluzioni:
L’insegnante ha evitato di lavorare per gruppi di recupero pomeridiani per
evitare il “rischio ghettizzazione”. Il lavoro inclusivo è stato realizzato in
aula con gruppi differenziati per competenze dove l’alunno più
competente aiutava l’alunno “meno competente” nella conduzione di
attività ed esercitazioni. Sono state inoltre previste sessioni di peer
tutoring (condotte dagli stessi alunni) realizzate fuori dalla scuola con
l’utilizzo di Skype.
24
3.
Inclusione di alunni disabili
25
Exp_10_306
Problema 1. Inclusione di alunni disabili
Descrizione: presenza di alcuni alunni con problematiche
derivate da deficit o dal contesto socio-culturale di
appartenenza.
Soluzioni:
• creazione di gruppi di pari con competenze diverse che si
aiutano utilizzando le tecnologie come strumento
aggregatore.
26
4.
Inclusione di alunni con difficoltà di
apprendimento
27
Exp 10_305
Problema 1. Inclusione di alunni con gravi difficoltà di apprendimento
Descrizione: alunni con gravi difficoltà di apprendimento nonostante il costante lavoro con il
PC e un piano educativo personalizzato, non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi minimi in
molte discipline.
Soluzioni:
• Sono state create due tipologie di gruppi di recupero:
• gruppetti di recupero con livelli di competenza diversi: gruppi di aiuto reciproco fra gli alunni
con livelli diversi di competenza: quelli che sanno fare una cosa la spiegano a quelli che non la
sanno fare e cercano di aiutarli;
• gruppetti di recupero con livello omogeneo: In questo caso il ruolo dell’insegnante è stato
quello di “…stimolare l’attivazione di quei processi che portano all’apprendimento, perché *…+
se sono tra di loro allo stesso livello, a un certo punto qualcuno si dovrà attivare per farla
questa cosa perché nessuno di loro può permettersi di stare lì fermo a vedere quello che
fanno gli altri”.
28
5.
Inclusione di alunni con D.S.A.
29
Exp_10_312
Aspetti di inclusione [1]: Inclusione di alunni con D.S.A
Soluzioni:
• sono stati sperimentati alcuni software per i D.S.A. Il problema fondamentale non
è solo far leggere il libro da un software ma è anche quello di far comprendere le
potenzialità di questi strumenti, cioè cosa si può fare.
• è stato avviato un percorso formativo sia per gli alunni sia per i docenti al fine di
includere nella loro attività didattica la possibilità di utilizzare questi specifici
software. Un gruppo di ragazzi volontari hanno seguito attività di recupero nella
scuola a scuola “chiusa”. Sono 6 ragazzi della scuola primaria, della quinta e 8
ragazzi della nostra scuola, 8 su 40: “…sono 8 che hanno aderito a questo progetto:
quindi si cerca di recuperare nei momenti di chiusura estiva in questo caso questo
aspetto di queste difficoltà di apprendimento”.
30
Exp_10_314
Aspetto 1. Inclusione didattica degli alunni con D.S.A
• Soluzioni:
Il tipo di lavoro svolto dall’intera classe è a misura di alunni
con D.S.A. Sono stati forniti alcuni programmi che permettono
l’accesso alle attività di tutti: un esempio è l’adozione di
software di sintesi vocale. Come afferma l’insegnante “…se io
do un compito scritto *…+ loro possono con la loro cuffia
trasformarlo in sintesi vocale e quindi hanno già degli
strumenti, sono già dentro e al passo con gli altri”.
31
6.
Inclusione di alunni migranti
32
Exp_10_311
Aspetto: inclusione didattica di alunni stranieri assenti in alcuni periodi dell’anno scolastico.
Soluzioni:
• Utilizzo di tecnologie multimediali in una prospettiva inclusiva. Tutti gli alunni hanno utilizzato
Skype, la video chat di Google, e l’e-mail. Sono stati creati dei gruppi di discussione virtuali
anche per consentire un rapporto con gli alunni che va al di là delle ore di scuola. A parere
dell’insegnante “questo ha avuto una ricaduta didattica importante perché nella scuola il 50%
degli studenti è straniero”. L’insegnante afferma inoltre che “rimaniamo in contatto e
continuiamo le lezioni, ad esempio, dalla Cina, dal Marocco ecc. L’ultimo allievo di prima è
andato in Cina e molto semplicemente gli abbiamo dato uno dei computer della classe 2.0
con tanto di chiavetta. Lui si collegava con noi e seguiva buona parte delle lezioni che
riuscivano a realizzare, in parte con la webcam su Skype. L’importante era che non perdesse il
contatto con la lingua perché lui fra l’altro è arrivato dalla Cina in terza elementare e quindi
queste interruzioni di tre mesi sono deleterie, quando tornano indietro perdono molto e
invece in questo modo è riuscito a fare altrettanto. Poi una bambina invece che ha avuto
l’epatite, che è stata a casa un mese da scuola, anche lui si connetteva tramite computer”.
33
7.
Inclusione delle eccellenze
34
Exp_10_302
Problema: inclusione delle eccellenze
Soluzioni
• “l’eccellenza generalmente ha voglia anche di mostrarsi, farsi
vedere un po’ di più. Noi le eccellenze le premiamo attraverso
la pubblicazione dei lavori sul sito scolastico. Tutti possono
diventare eccellenti, tutti possono “pubblicare” su Moodle e
sul sito, ma chiaramente solo chi ha un forte interesse fa certe
cose e l’eccellenza, che ha un forte interesse, si applica e dà
questi risultati che sono veramente interessanti”.
Documentare la vostra esperienza in
L4ALL – alcune ragioni…
• Visibilità esperienza
• Condivisione di problemi e strategie specifiche
• Pratiche didattiche e non esclusivamente
buone pratiche
• Spunti e formazione continua
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• …
Impostare una esperienza_didattica

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Impostare una esperienza_didattica

  • 1. Impostare e valutare una esperienza didattica Luca Ferrari, Diletta Apollonio 14 maggio 2013
  • 4. Perché un sistema di taggatura? 1. Bisogno dell’essere umano di classificare la realtà circostante 2. Riconoscere e individuare insiemi o sottoinsiemi di cose 3. … Questi principi possono essere trasferiti nel campo delle scienze dell’educazione?
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  • 6. Metafore: Approccio positivista “...i sintomi della malattia vengono considerati “dati oggettivi”, “fatti” osservati empiricamente, per classificare in modo oggettivo la malattia, ipotizzare una eventuale prognosi, con un approccio non dissimile al metodo di osservazione tipico delle scienze naturali”.
  • 7. Metafore: Approccio fenomenologico “la psichiatria non può ridurre il malato ad una serie di sintomi classificati, sebbene la loro osservazione e la loro descrizione dettagliata rimangano strumenti preziosi. Il paziente non si può osservare solamente dall'esterno, poiché la psiche umana è decisamente più complessa e misteriosa, la psichiatria non deve “oggettivizzare” il malato in una diagnosi”.
  • 8. Un esempio in campo didattico: La tassonomia di Bloom Bloom's Digital Taxonomy
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  • 10. Anderson e Krathwohl (2001) spostano l’attenzione dai prodotti dell’apprendimento ai processi di pensiero. Il prodotto “conoscenza” diventa il processo “ricordare”, il prodotto “comprensione” diventa il processo “comprendere”, il prodotto “sintesi” diventa il processo “creare”. Gli obiettivi cognitivi della formazione possono essere rappresentati su una matrice in cui una dimensione rappresenta gli aspetti di conoscenza che costituiscono i contenuti dell’apprendimento (fattuale, concettuale, procedurale, metacognitiva) e sull’altra i processi applicabili a tali contenuti (ricordare, comprendere, applicare, analizzare, valutare, creare). Il passaggio dai nomi ai verbi intende superare l’ottica comportamentista per passare ad un’ottica cognitivista, in cui vengano valutati e stimolati i processi di pensiero messi in atto per giungere ad un certo risultato.
  • 11. Un modello didattico “problematico” per l’uso della LIM Interpretazioni dell'apprendimento ICT come strumento di: Per ESECUZIONE Istruzione Per COSTRUZIONE Costruzione individuale e cooperativa della conoscenza Per SCOPERTA Promozione della creatività, dimensione artistico - estetica ecc. nel singolo e nel gruppo.
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  • 14. Esempi di portali di esperienze didattiche
  • 16. 16 Esempio di esplorazione risultati sulla inclusione didattica
  • 17. 17 Strategie individuate 1. Accesso alle attività didattiche 2. Recupero dell’apprendimento 3. Inclusione di alunni disabili 4. Inclusione di alunni con gravi difficoltà di apprendimento 5. Inclusione di alunni con D.S.A. 6. Inclusione di alunni stranieri 7. Inclusione delle eccellenze
  • 19. 19 Exp_10_313 Problema 1. Inclusione nelle attività didattiche dell’ alunno in costante condizione di assistenza e istruzione domiciliare. Strategie adottate per garantire la partecipazione dell’alunno disabile: • Collegamento a distanza garantito almeno per 2 ore al giorno • Supporto costante dell’insegnante di sostegno e mediazione dello stesso tra alunno, insegnanti e gruppo classe • Registrazione delle lezioni d’aula (attualmente non garantita per tutti gli insegnamenti) • Partecipazione dell’alunno alle attività didattiche della classe. Partecipazione dell’alunno alle attività didattiche della classe. Riportiamo un esempio facendo riferimento all’insegnante di storia dell’arte: • “Fra di noi è una comunicazione legata alle mie domande che gli faccio ed esigo risposta e queste risposte sono solo oculari quindi la chiusura degli occhi vuol dire no e sopracciglia che vanno in alto vuol dire sì. Per darti un’dea della comunicazione diretta fra me e lui. Lui ha la possibilità [attraverso un puntatore ottico] di muoversi attraverso un tic e attraverso questo tic lui interagisce con il computer; pertanto quando dobbiamo fare un discorso lui interagisce con un comunicatore: una tastiera verticale che aziona dei led sulle lettere, quando arriva a quella lettera lui clicca e si ferma”. *NdR. il software riconosce il movimento oculare sulla tastiera e una volta formata una parola o una frase un sistema di text to speach legge il contenuto generato]. • Visite periodiche degli alunni della classe nella casa dell’alunno disabile: questa modalità ha creato una maggiore coesione tra il gruppo classe oltre che uno stimolo in più per l’alunno legato alla reale partecipazione alle attività didattiche.
  • 21. 21 Exp_10_314 Problema 1. Recupero dell’apprendimento Soluzioni: • Disponibilità della docente nel supportare attraverso tecnologie come chat, skype le attività pomeridiane degli alunni • Raccomandazioni aspetto 1 Sebbene questa strategia si è dimostrata particolarmente efficace (anche in termini di impatto sulla relazione tra docente - allievo) l’insegnante evidenzia che “…bisogna mantenere comunque il confine tra quello che è un appuntamento e invece una disponibilità illimitata dove loro liquidamente si muovono: ci sono comunque dei ruoli e dei sensi di responsabilità a scadenza anche per loro oltre al senso di una professionalità che deve dare anche dei limiti, dei paletti”.
  • 22. 22 Exp_10/302 Problema 1. Recupero dell’apprendimento Soluzioni: • Vengono creati gruppi di lavoro, ponendo attenzione alla reale cooperazione tra gli alunni. Ad esempio nelle attività di creazione cooperativa di testi “prima li leggiamo tutti insieme *…+ e anche il ragazzo che sembra, che scrive meno di tutti, che scrive 4 righe, ha avuto un’idea diversa dagli altri e nel momento in cui se le scambiano queste idee e ci lavoriamo sopra per analizzarle, per correggere una frase, quella poi diventa una ricchezza comune.” • I gruppi di lavoro sono creati in una logica compensativa. Come afferma l’insegnante, “…non metto il bravo con il bravo e l’alunno con difficoltà con quello in difficoltà. Li mescolo in maniera tale che possano stare armonicamente insieme e lì deciso io e basta perché altrimenti scattano le intolleranze, le poche aperture e infatti c’era questo ragazzo molto bravo che rimaneva chiuso a livello di socializzazione e quest’anno si è aperto”. • Attenzione alla “accessibilità” delle prove di verifica: rispetto a quest’ultimo punto l’insegnante evidenzia che “quando faccio le prove scritte preparo delle verifiche accessibili a tutti, ma anche capaci di fare uscire e fare emergere le eccellenze, con le domande a risposta aperta e invece quando faccio le interrogazioni mi adeguo alla capacità che soprattutto è linguistica degli alunni perché gli alunni che non sono bravi hanno un codice linguistico ristretto e questo non li mette in condizione di essere autonomi”.
  • 23. 23 Exp_10_310 Problema 1. Organizzazione del lavoro di recupero pomeridiano. Soluzioni: L’insegnante ha evitato di lavorare per gruppi di recupero pomeridiani per evitare il “rischio ghettizzazione”. Il lavoro inclusivo è stato realizzato in aula con gruppi differenziati per competenze dove l’alunno più competente aiutava l’alunno “meno competente” nella conduzione di attività ed esercitazioni. Sono state inoltre previste sessioni di peer tutoring (condotte dagli stessi alunni) realizzate fuori dalla scuola con l’utilizzo di Skype.
  • 25. 25 Exp_10_306 Problema 1. Inclusione di alunni disabili Descrizione: presenza di alcuni alunni con problematiche derivate da deficit o dal contesto socio-culturale di appartenenza. Soluzioni: • creazione di gruppi di pari con competenze diverse che si aiutano utilizzando le tecnologie come strumento aggregatore.
  • 26. 26 4. Inclusione di alunni con difficoltà di apprendimento
  • 27. 27 Exp 10_305 Problema 1. Inclusione di alunni con gravi difficoltà di apprendimento Descrizione: alunni con gravi difficoltà di apprendimento nonostante il costante lavoro con il PC e un piano educativo personalizzato, non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi minimi in molte discipline. Soluzioni: • Sono state create due tipologie di gruppi di recupero: • gruppetti di recupero con livelli di competenza diversi: gruppi di aiuto reciproco fra gli alunni con livelli diversi di competenza: quelli che sanno fare una cosa la spiegano a quelli che non la sanno fare e cercano di aiutarli; • gruppetti di recupero con livello omogeneo: In questo caso il ruolo dell’insegnante è stato quello di “…stimolare l’attivazione di quei processi che portano all’apprendimento, perché *…+ se sono tra di loro allo stesso livello, a un certo punto qualcuno si dovrà attivare per farla questa cosa perché nessuno di loro può permettersi di stare lì fermo a vedere quello che fanno gli altri”.
  • 29. 29 Exp_10_312 Aspetti di inclusione [1]: Inclusione di alunni con D.S.A Soluzioni: • sono stati sperimentati alcuni software per i D.S.A. Il problema fondamentale non è solo far leggere il libro da un software ma è anche quello di far comprendere le potenzialità di questi strumenti, cioè cosa si può fare. • è stato avviato un percorso formativo sia per gli alunni sia per i docenti al fine di includere nella loro attività didattica la possibilità di utilizzare questi specifici software. Un gruppo di ragazzi volontari hanno seguito attività di recupero nella scuola a scuola “chiusa”. Sono 6 ragazzi della scuola primaria, della quinta e 8 ragazzi della nostra scuola, 8 su 40: “…sono 8 che hanno aderito a questo progetto: quindi si cerca di recuperare nei momenti di chiusura estiva in questo caso questo aspetto di queste difficoltà di apprendimento”.
  • 30. 30 Exp_10_314 Aspetto 1. Inclusione didattica degli alunni con D.S.A • Soluzioni: Il tipo di lavoro svolto dall’intera classe è a misura di alunni con D.S.A. Sono stati forniti alcuni programmi che permettono l’accesso alle attività di tutti: un esempio è l’adozione di software di sintesi vocale. Come afferma l’insegnante “…se io do un compito scritto *…+ loro possono con la loro cuffia trasformarlo in sintesi vocale e quindi hanno già degli strumenti, sono già dentro e al passo con gli altri”.
  • 32. 32 Exp_10_311 Aspetto: inclusione didattica di alunni stranieri assenti in alcuni periodi dell’anno scolastico. Soluzioni: • Utilizzo di tecnologie multimediali in una prospettiva inclusiva. Tutti gli alunni hanno utilizzato Skype, la video chat di Google, e l’e-mail. Sono stati creati dei gruppi di discussione virtuali anche per consentire un rapporto con gli alunni che va al di là delle ore di scuola. A parere dell’insegnante “questo ha avuto una ricaduta didattica importante perché nella scuola il 50% degli studenti è straniero”. L’insegnante afferma inoltre che “rimaniamo in contatto e continuiamo le lezioni, ad esempio, dalla Cina, dal Marocco ecc. L’ultimo allievo di prima è andato in Cina e molto semplicemente gli abbiamo dato uno dei computer della classe 2.0 con tanto di chiavetta. Lui si collegava con noi e seguiva buona parte delle lezioni che riuscivano a realizzare, in parte con la webcam su Skype. L’importante era che non perdesse il contatto con la lingua perché lui fra l’altro è arrivato dalla Cina in terza elementare e quindi queste interruzioni di tre mesi sono deleterie, quando tornano indietro perdono molto e invece in questo modo è riuscito a fare altrettanto. Poi una bambina invece che ha avuto l’epatite, che è stata a casa un mese da scuola, anche lui si connetteva tramite computer”.
  • 34. 34 Exp_10_302 Problema: inclusione delle eccellenze Soluzioni • “l’eccellenza generalmente ha voglia anche di mostrarsi, farsi vedere un po’ di più. Noi le eccellenze le premiamo attraverso la pubblicazione dei lavori sul sito scolastico. Tutti possono diventare eccellenti, tutti possono “pubblicare” su Moodle e sul sito, ma chiaramente solo chi ha un forte interesse fa certe cose e l’eccellenza, che ha un forte interesse, si applica e dà questi risultati che sono veramente interessanti”.
  • 35. Documentare la vostra esperienza in L4ALL – alcune ragioni… • Visibilità esperienza • Condivisione di problemi e strategie specifiche • Pratiche didattiche e non esclusivamente buone pratiche • Spunti e formazione continua • Riflessività e self-assessment • …