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CORSO DI FORMAZIONE PER
NEO IMMESSI IN RUOLO
VITERBO 15 aprile 2015
Direttore Del Corso:
D.S. M. Patrizia Gaddi
 Il percorso di formazione dei neo-immessi
per l’anno scolastico 2014/2015, è articolato
in 4 fasi principali per un totale di 50 ore
così suddivise:
 5 ore incontri informativi e di accoglienza;
 15 ore: laboratori formativi dedicati;
 10 ore peer to peer;
 20 ore on line.
CORSO DI FORMAZIONE
NEO IMMESSI IN RUOLO
 E’ possibile effettuare il 25% delle
assenze sulle ore in presenza ( pari
a 20 ore)
 15 aprile ore 15,30 -18,00
 26 maggio ore 15,30-18,00
 Per fare il laboratorio delle nuove
tecnologie serve un account
gmail.com. Chi vuole può portare
il portatile
Organizzazione delle 5 ore di
accoglienza
VITERBO PAOLO SAVI
ISTITUTI SUPERIORI 1
Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico
1° incontro: 23 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Disabilità
2° incontro: 28 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Valutazione
3° incontro: 4 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Gestione della classe
4° incontro: 13 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Tecnologie
3 ore da dedicare alla elaborazione della
documentazione e attività di ricerca on-line
VITERBO PAOLO SAVI
ISTITUTI COMPRENSIVI 2
Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico
1° incontro: 23 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Tecnologie
2° incontro: 28 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Gestione della classe
3° incontro: 4 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Disabilità
4° incontro: 14 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Valutazione
3 ore da dedicare alla elaborazione della
documentazione e attività di ricerca on-line
ORTE
Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico
1° incontro: 23 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Valutazione
2° incontro: 28 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Tecnologie
3° incontro: 7 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Disabilità
4° incontro: 14 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Gestione della classe
3 ore da dedicare alla elaborazione della
documentazione e attività di ricerca on-line
SUTRI
Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico
1° incontro: 23 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Gestione della classe
2° incontro: 4 maggio 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Tecnologie
3° incontro: 11 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Valutazione
4° incontro: 15 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Disabilità
3 ore da dedicare alla elaborazione della
documentazione e attività di ricerca on-line
CIVITA CASTELLANA
Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico
1° incontro: 28 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Disabilità
2° incontro: 4 maggio 2015: ore 15,30 - 18,30
Lab Valutazione
3° incontro: 11 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Tecnologie
4° incontro: 15 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30
Lab Gestione della classe
3 ore da dedicare alla elaborazione della
documentazione e attività di ricerca on-line
10 ore peer to peer
Il docente neo assunto sperimenta la pratica del
“ tutoring in practice”, ossia un tutoraggio svolto da un
collega “esperto”, calibrato sulla pratica didattica per
creare interrelazioni fra aspetti didattici, culturali e
metodologici. L’attività deve essere svolta in forma di
reciprocità ( reciproca osservazione in situazione: peer
review), seguendo questa scansione:
•3 ore di osservazione del neo assunto nella classe del
tutor;
•3 ore di presenza del tutor nella classe del neo assunto;
•3 ore di programmazione e sviluppo condiviso ( neo
assunto e tutor)
•1 ora di valutazione dell’esperienza
20 ore on line
Momento necessario per stabilire i
primi contatti con la comunità di
pratiche professionali on-line, per la
partecipazione a forum di discussione
per l’accesso a risorse metodologiche
disponibili in rete.
Il materiale prodotto verrà inviato ad
un e-tutor per la validazione utilizzando
la piattaforma moodle dell’I.T.C. Paolo
Savi
E-LEARNING
Gruppo A: Superiori Viterbo, Orte, Civita Castellana:
90 corsisti
Gruppo B: Comprensivi Viterbo, Sutri:
81 corsisti
I corsisti devono visionare i materiali messi sulla
piattaforma moodle alla quale si accede dal sito del
Paolo Savi alla voce e-learning.
Il lavoro svolto dai corsisti sarà validato dagli e-tutor
che attesteranno la frequenza delle 20 ore on line
Ogni esperto inserirà nella
piattaforma :
• I materiali degli incontri in
presenza;
• Altri materiali di approfondimento;
• Questionari, compiti e altro
Portfolio professionale
Durante la formazione in ingresso, il docente
costruisce, anche attraverso strumenti on-line
open source, un proprio portfolio formativo
professionale, che si conclude con un progetto
formativo personale, sulla base di una
autoanalisi delle competenze maturate anche a
seguito del percorso di formazione, e dei
bisogni della scuola in cui presta il servizio.
Il portfolio professionale, sarà presentato e
discusso alla fine dell’anno di prova, con il
Comitato di valutazione della scuola e
comprenderà al suo interno la relazione finale
Risultati questionario
PROFESSIONE DOCENTE
Cosa fa di un alunno un BUON alunno?
Un BUON insegnante
E quando un insegnante può
considerarsi BUONO ?
 Competenze metodologico-didattiche
 Conoscenza dei contenuti disciplinari
 Competenze relazionali
 Competenze gestionali ed organizzative
 La riflessività, intesa come capacità di
riflettere criticamente sulla propria
pratica professionale
La qualità dell’insegnante
 E’ la capacità di riflettere sul proprio
intervento didattico, di individuare i
problemi e di trovare soluzioni, è la
capacità di adattare proposte
generali a contesti specifici, e di
apprendere dalla esperienza propria
e dei pari
La Riflessività
Oltre alle conoscenze disciplinari e alla capacità
di aggiornare continuamente le proprie
conoscenze e competenze si richiede all’ins. di
padroneggiare un insieme differenziato di
metodologie didattiche , tali da consentire lo
sviluppo dei processi di costruzione della
conoscenza (basta pensare alla teoria delle
intelligenze multiple).
All’ins. è richiesto di considerare il suo ruolo non
soltanto in funzione dell’intervento didattico, ma
anche in relazione al suo essere parte di una
organizzazione. Qui entrano in ballo competenze
comunicative, flessibilità, disponibilità al
confronto
Le flipped classroom
L’idea è quella di “capovolgere” la classe – ovvero invertire il tradizionale schema di
insegnamento e apprendimento, facendo dell’aula “non più il luogo di trasmissione
delle nozioni ma lo spazio di lavoro e discussione dove si impara ad utilizzarle nel
confronto con i pari e con l’insegnante” Paolo Ferri, (professore associato
all’Università di Milano-Bicocca, http://bit.ly/13HqyaL )
Nel contesto della “flipped classroom”, l’insegnante fornisce ai ragazzi tutti i
materiali utili all’esplorazione autonoma dell’argomento di studio. Questi possono
includere: libri, presentazioni, siti web, video tutorial e simili. I video tutorial, in
particolare, rappresentano un mezzo privilegiato per l’apprendimento individuale:
dinamici e immediati, sono la chiave del successo di Khan Academy e analoghe
piattaforme e-learning.
È fuori dalle mura scolastiche, quindi, che gli studenti – da soli o in gruppo, e
ognuno nel rispetto dei propri tempi – hanno modo di realizzare delle prime
esperienze di apprendimento attivo, che verranno poi continuate con compagni e
docente in classe.
La classe, qui, è intesa come arena di confronto e dibattito, e vede l’insegnante nelle
vesti di moderatore e motivatore della discussione.
È proprio la motivazione umana ad essere la chiave di volta e la garanzia di
successo di questo approccio didattico: quando lo studente sa perché sta
studiando, ed è libero di affrontare lo studio coi propri tempi e modi, si sentirà spinto
ad esprimere le proprie idee, nella consapevolezza di stare facendo un lavoro utile
per sé e per gli altri.
Per conoscere tutti i vantaggi dell’approccio “capovolto”, nonché avere una
panoramica su strumenti e risorse web ideali da cui partire per organizzare un
esperimento di questo tipo, vi consigliamo di visionare questa presentazione di
Graziano Cecchinato (ricercatore in pedagogia sperimentale presso l’Università di
Padova) http://prezi.com/gadzueswoyf6/flipped-classroom-con-testo-di-commento/
La scuola è
sempre meno il luogo dove si
apprende
e
sempre più il luogo in cui si dà
significato a ciò che si è appreso
altrove
In questa scuola lo
studente è al centro e autodetermina
il proprio processo di
apprendimento
 Il passaggio dal cognitivismo al costruzionismo
segna l’abbandono di una concezione della
conoscenza che si richiama alla metafora della
mente come archivio più o meno statico, in cui
dovrebbero essere depositate pre-conoscenze
già in qualche modo organizzate e strutturate
che andrebbero prelevate e implementate su
nuove situazioni problematiche, integrandole, a
tal fine, di nuovi dati e delle informazioni
mancanti.
Dal Cognitivismo al
Costruzionismo
• Prospettiva teorica da cui guardiamo all’apprendimento:
costruttivismo sociale caratterizzato da tre aspetti (Herrington,
Oliver, & Reeves, 2003; Ligorio, 2003; Cacciamani e
Giannandrea, 2004; Ligorio, Cacciamani, Cesareni, 2010;
Ligorio e Cacciamani, 2013)
L’apprendimento è significativo se:
1) è un’attività situata entro un contesto che prevede compiti
autentici
2) prevede un ruolo attivo del soggetto che apprende
3) avviene mediante la collaborazione tra i membri della classe
pensata come una comunità di apprendimento/ ricerca
Premessa teorica
 L’apprendimento collaborativo: discutendo con i propri pari è
possibile raggiungere livelli di comprensione profondi e duraturi
(Chi et al., 1989),
 I pari rappresentano un interlocutore reale:
-che sfida la comprensione ottenuta studiando o ragionando
individualmente;
-costringe a riorganizzare le conoscenze apprese in modo chiaro
-promuove una migliore comprensione in chi è in difficoltà e
nuovo apprendimento in chi non lo è
 Apprendimento collaborativo significa mettere alla prova quello
che si è compreso, confrontare punti di vista diversi, prendere in
considerazione ipotesi alternative in una comunicazione non
retorica ma finalizzata all’avanzamento collettivo della conoscenza
(Pontecorvo, Zucchermaglio, Ajello, 1991; Scardamalia, 2002).
concepisce la mente come un sistema
complesso, plastico e dinamico;
sottolinea la necessità di far apprendere in una
varietà di modi differenti e per una diversità di
scopi, favorendo così il prodursi di
rappresentazioni multiple della conoscenza;
evidenzia l’importanza, al fine di raggiungere
un’effettiva padronanza del materiale
conoscitivo di cui si dispone, di “rivisitarlo” in
tempi differenti e in contesti modificati e di
riusarlo più volte, considerandolo da punti di
vista e prospettive diversi.
Approccio Costruttivista
In questo modo il baricentro si sposta
sul discente e sul processo di
autodeterminazione del percorso di
apprendimento e dei suoi stessi
obiettivi
La vita quotidiana a scuola
• Complessità della professione insegnante
• “…il comportamento in classe consiste in un tessuto di
micropratiche sociali molto complesse, che spesso sfuggono alla
consapevolezza dei loro stessi soggetti (insegnanti inclusi)
(Simonicca, 2012)
• Le pratiche didattiche
• Una prospettiva da cui guardare le pratiche di insegnamento è
quella di considerare come viene interpretato l’apprendimento e
come viene concettualizzata la mente di chi impara.
Cosa fa l’insegnante a scuola? (il sistema di
categorie)
Cosa fa l’insegnante a scuola? (il sistema di
categorie)
Cosa fa l’insegnante? I tempi
L’autonomia e la funzione docente
•Con l’autonomia didattica e organizzativa viene
riscritta la grammatica dell’insegnamento. Le
Istituzioni scolastiche diventano sempre di più luogo
di formazione, specialmente laddove attività di
ricerca ed attività collegiali assumono uno spazio e
un ruolo rilevanti.
•La progettualità acquista una dimensione
fondamentale; infatti l’elaborazione del POF permette
di definire specifiche proposte educative in rapporto
alle caratteristiche culturali, sociali ed economiche del
territorio in cui si opera e nel contempo permette lo
sviluppo di processi di autovalutazione che
coinvolgono tutti i soggetti che operano all’interno
dell’Istituzione scolastica
L’Autonomia chiede alle scuole di progettare ed
esplicitare l’Offerta Formativa
Questa impresa non può essere un’azione dei singoli,
ma richiede azione collettiva
L’azione collettiva non sta in piedi senza una struttura
organizzata
La struttura ha bisogno di ruoli di coordinamento
Per durare nel tempo deve essere formalizzata
Per essere realizzata l’Offerta Formativa deve poter
disporre di un bilancio pensato e costruito a sostegno
del POF
Presuppone il passaggio
sul piano culturale
da COLLEGIALITA‘ a AZIONE COLLETTIVA
lavoro di gruppo
sul piano logico-operativo
da DECISIONE a MESSA IN OPERA
lavoro di squadra
da COLLEGIO DOCENTI a Unità Organizzative
Formalizzate
da GRUPPO DI LAVORO a GRUPPI COORDINATI
volontario e informale da Procedure e Ruoli
attraverso Strumenti di gestione:
delle risorse BILANCIO
dei processi PROCEDURE
LA RIFORMA DELLA
SCUOLA
 Legge n° 53/2003
 Art. 64 Legge 133/2008 (conversione in legge del
decreto 112 – Brunetta, revisione regolamento
scuola infanzia e primo ciclo)
 Decreto legge 137 convertito in Legge 169/10/08
relativo a disposizioni urgenti in materia di
istruzione
 Regolamenti applicativi: valutazione (DPR
giugno 2009); dimensionamento (DPR marzo
2009)
 CdM 4/2/2010 approvazione regolamenti Scuole
Secondarie di II grado
 Nuove Indicazioni Nazionali (2012)
Le norme
 Scuola dell’infanzia due tipologie organizzative 40 e 25
ore (antimeridiano). Le sezioni sono costituite con un
numero di bambini che possono arrivare tra le 28/29
unità. È stata reintrodotta la norma sull’anticipo
 Scuola primaria orario di 24 ore. Possibilità di 27, 30 e 40
ore a domanda e tenuto conto della dotazione organica.
Numero di alunni fino a 27; per le pluriclassi, min. 8- max
18, nei comuni montani, piccole isole classi con un
numero di alunni non inferiore a 12.
L’insegnamento della lingua inglese è affidato ad un
insegnante della classe (coloro che non sono
specializzati, sono obbligati alla frequenza di apposito
corso intensivo di 50 ore).
Regolamento sulla revisione dell’assetto
ordinamentale
Scuola Secondaria di primo grado
 Orario ordinario 29 ore + 1 ora di approfondimento di
lingua italiana, tempo prolungato 36 ore
 le prime classi costituite da non più di 27 e non meno di
18 alunni, con la possibilità di ridistribuire le “eccedenze”
in non più di una o due alunni e fino ad un massimo di 30
alunni
 le seconde e terze determinate con i rispettivi alunni delle
prime classi, sempre che rispettino la media di 20 alunni,
14 alunni minimo, deroga per le aree di montagna ecc.;
per la classi con alunni di corsi diversi, il numero di alunni
non potrà superare le 14 unità
Regolamento sulla revisione dei nuovi assetti
ordinamentali
 le classi con tempo prolungato
autorizzate nel limite della dotazione
organica provinciale, purché ci sia almeno
la formazione di una classe a tempo
prolungato; a condizione che ci siano
servizi e strutture che consentano almeno
due rientri pomeridiani
 cattedre di lingua straniera,
l’insegnamento dell’inglese deve essere
effettuato per tre ore settimanali, la seconda
lingua comunitaria (D.L.vo 226/05), deve
tenere conto dei docenti presenti nella
scuola
 licei classici, linguistici, scientifici e delle scienze
umane, massimo 30 ore settimanali,
 licei artistici e licei musicali e coreutici l’orario
obbligatorio di lezione sarà di 34/35 ore e di 32 ore
settimanali,
 istituti tecnici e professionali previsti dalla legge 2 aprile
2007, n. 40, rideterminazione indirizzi con massimo 32 ore
comprensive dei laboratori (già dal 2009/10)
 centri di istruzione per gli adulti, (compresi i corsi serali
degli istituti di II grado), ridefinizione assetto organizzativo-
didattico, prevedendo un numero contenuto di materie di
insegnamento e una riduzione oraria del 30%, e legano
l’autorizzazione dei corsi stessi al monitoraggio degli esiti
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Neo immessi slide 2015

  • 1. CORSO DI FORMAZIONE PER NEO IMMESSI IN RUOLO VITERBO 15 aprile 2015 Direttore Del Corso: D.S. M. Patrizia Gaddi
  • 2.  Il percorso di formazione dei neo-immessi per l’anno scolastico 2014/2015, è articolato in 4 fasi principali per un totale di 50 ore così suddivise:  5 ore incontri informativi e di accoglienza;  15 ore: laboratori formativi dedicati;  10 ore peer to peer;  20 ore on line. CORSO DI FORMAZIONE NEO IMMESSI IN RUOLO
  • 3.  E’ possibile effettuare il 25% delle assenze sulle ore in presenza ( pari a 20 ore)
  • 4.  15 aprile ore 15,30 -18,00  26 maggio ore 15,30-18,00  Per fare il laboratorio delle nuove tecnologie serve un account gmail.com. Chi vuole può portare il portatile Organizzazione delle 5 ore di accoglienza
  • 5. VITERBO PAOLO SAVI ISTITUTI SUPERIORI 1 Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico 1° incontro: 23 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Disabilità 2° incontro: 28 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Valutazione 3° incontro: 4 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Gestione della classe 4° incontro: 13 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Tecnologie 3 ore da dedicare alla elaborazione della documentazione e attività di ricerca on-line
  • 6. VITERBO PAOLO SAVI ISTITUTI COMPRENSIVI 2 Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico 1° incontro: 23 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Tecnologie 2° incontro: 28 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Gestione della classe 3° incontro: 4 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Disabilità 4° incontro: 14 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Valutazione 3 ore da dedicare alla elaborazione della documentazione e attività di ricerca on-line
  • 7. ORTE Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico 1° incontro: 23 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Valutazione 2° incontro: 28 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Tecnologie 3° incontro: 7 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Disabilità 4° incontro: 14 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Gestione della classe 3 ore da dedicare alla elaborazione della documentazione e attività di ricerca on-line
  • 8. SUTRI Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico 1° incontro: 23 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Gestione della classe 2° incontro: 4 maggio 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Tecnologie 3° incontro: 11 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Valutazione 4° incontro: 15 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Disabilità 3 ore da dedicare alla elaborazione della documentazione e attività di ricerca on-line
  • 9. CIVITA CASTELLANA Organizzazione delle 15 ore di laboratorio didattico 1° incontro: 28 aprile 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Disabilità 2° incontro: 4 maggio 2015: ore 15,30 - 18,30 Lab Valutazione 3° incontro: 11 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Tecnologie 4° incontro: 15 maggio 2015: ore 15,30 – 18,30 Lab Gestione della classe 3 ore da dedicare alla elaborazione della documentazione e attività di ricerca on-line
  • 10. 10 ore peer to peer Il docente neo assunto sperimenta la pratica del “ tutoring in practice”, ossia un tutoraggio svolto da un collega “esperto”, calibrato sulla pratica didattica per creare interrelazioni fra aspetti didattici, culturali e metodologici. L’attività deve essere svolta in forma di reciprocità ( reciproca osservazione in situazione: peer review), seguendo questa scansione: •3 ore di osservazione del neo assunto nella classe del tutor; •3 ore di presenza del tutor nella classe del neo assunto; •3 ore di programmazione e sviluppo condiviso ( neo assunto e tutor) •1 ora di valutazione dell’esperienza
  • 11. 20 ore on line Momento necessario per stabilire i primi contatti con la comunità di pratiche professionali on-line, per la partecipazione a forum di discussione per l’accesso a risorse metodologiche disponibili in rete. Il materiale prodotto verrà inviato ad un e-tutor per la validazione utilizzando la piattaforma moodle dell’I.T.C. Paolo Savi
  • 12. E-LEARNING Gruppo A: Superiori Viterbo, Orte, Civita Castellana: 90 corsisti Gruppo B: Comprensivi Viterbo, Sutri: 81 corsisti I corsisti devono visionare i materiali messi sulla piattaforma moodle alla quale si accede dal sito del Paolo Savi alla voce e-learning. Il lavoro svolto dai corsisti sarà validato dagli e-tutor che attesteranno la frequenza delle 20 ore on line
  • 13. Ogni esperto inserirà nella piattaforma : • I materiali degli incontri in presenza; • Altri materiali di approfondimento; • Questionari, compiti e altro
  • 14. Portfolio professionale Durante la formazione in ingresso, il docente costruisce, anche attraverso strumenti on-line open source, un proprio portfolio formativo professionale, che si conclude con un progetto formativo personale, sulla base di una autoanalisi delle competenze maturate anche a seguito del percorso di formazione, e dei bisogni della scuola in cui presta il servizio. Il portfolio professionale, sarà presentato e discusso alla fine dell’anno di prova, con il Comitato di valutazione della scuola e comprenderà al suo interno la relazione finale
  • 17. Cosa fa di un alunno un BUON alunno? Un BUON insegnante E quando un insegnante può considerarsi BUONO ?
  • 18.  Competenze metodologico-didattiche  Conoscenza dei contenuti disciplinari  Competenze relazionali  Competenze gestionali ed organizzative  La riflessività, intesa come capacità di riflettere criticamente sulla propria pratica professionale La qualità dell’insegnante
  • 19.  E’ la capacità di riflettere sul proprio intervento didattico, di individuare i problemi e di trovare soluzioni, è la capacità di adattare proposte generali a contesti specifici, e di apprendere dalla esperienza propria e dei pari La Riflessività
  • 20. Oltre alle conoscenze disciplinari e alla capacità di aggiornare continuamente le proprie conoscenze e competenze si richiede all’ins. di padroneggiare un insieme differenziato di metodologie didattiche , tali da consentire lo sviluppo dei processi di costruzione della conoscenza (basta pensare alla teoria delle intelligenze multiple). All’ins. è richiesto di considerare il suo ruolo non soltanto in funzione dell’intervento didattico, ma anche in relazione al suo essere parte di una organizzazione. Qui entrano in ballo competenze comunicative, flessibilità, disponibilità al confronto
  • 21. Le flipped classroom L’idea è quella di “capovolgere” la classe – ovvero invertire il tradizionale schema di insegnamento e apprendimento, facendo dell’aula “non più il luogo di trasmissione delle nozioni ma lo spazio di lavoro e discussione dove si impara ad utilizzarle nel confronto con i pari e con l’insegnante” Paolo Ferri, (professore associato all’Università di Milano-Bicocca, http://bit.ly/13HqyaL ) Nel contesto della “flipped classroom”, l’insegnante fornisce ai ragazzi tutti i materiali utili all’esplorazione autonoma dell’argomento di studio. Questi possono includere: libri, presentazioni, siti web, video tutorial e simili. I video tutorial, in particolare, rappresentano un mezzo privilegiato per l’apprendimento individuale: dinamici e immediati, sono la chiave del successo di Khan Academy e analoghe piattaforme e-learning. È fuori dalle mura scolastiche, quindi, che gli studenti – da soli o in gruppo, e ognuno nel rispetto dei propri tempi – hanno modo di realizzare delle prime esperienze di apprendimento attivo, che verranno poi continuate con compagni e docente in classe. La classe, qui, è intesa come arena di confronto e dibattito, e vede l’insegnante nelle vesti di moderatore e motivatore della discussione. È proprio la motivazione umana ad essere la chiave di volta e la garanzia di successo di questo approccio didattico: quando lo studente sa perché sta studiando, ed è libero di affrontare lo studio coi propri tempi e modi, si sentirà spinto ad esprimere le proprie idee, nella consapevolezza di stare facendo un lavoro utile per sé e per gli altri. Per conoscere tutti i vantaggi dell’approccio “capovolto”, nonché avere una panoramica su strumenti e risorse web ideali da cui partire per organizzare un esperimento di questo tipo, vi consigliamo di visionare questa presentazione di Graziano Cecchinato (ricercatore in pedagogia sperimentale presso l’Università di Padova) http://prezi.com/gadzueswoyf6/flipped-classroom-con-testo-di-commento/
  • 22. La scuola è sempre meno il luogo dove si apprende e sempre più il luogo in cui si dà significato a ciò che si è appreso altrove In questa scuola lo studente è al centro e autodetermina il proprio processo di apprendimento
  • 23.
  • 24.  Il passaggio dal cognitivismo al costruzionismo segna l’abbandono di una concezione della conoscenza che si richiama alla metafora della mente come archivio più o meno statico, in cui dovrebbero essere depositate pre-conoscenze già in qualche modo organizzate e strutturate che andrebbero prelevate e implementate su nuove situazioni problematiche, integrandole, a tal fine, di nuovi dati e delle informazioni mancanti. Dal Cognitivismo al Costruzionismo
  • 25. • Prospettiva teorica da cui guardiamo all’apprendimento: costruttivismo sociale caratterizzato da tre aspetti (Herrington, Oliver, & Reeves, 2003; Ligorio, 2003; Cacciamani e Giannandrea, 2004; Ligorio, Cacciamani, Cesareni, 2010; Ligorio e Cacciamani, 2013) L’apprendimento è significativo se: 1) è un’attività situata entro un contesto che prevede compiti autentici 2) prevede un ruolo attivo del soggetto che apprende 3) avviene mediante la collaborazione tra i membri della classe pensata come una comunità di apprendimento/ ricerca Premessa teorica
  • 26.  L’apprendimento collaborativo: discutendo con i propri pari è possibile raggiungere livelli di comprensione profondi e duraturi (Chi et al., 1989),  I pari rappresentano un interlocutore reale: -che sfida la comprensione ottenuta studiando o ragionando individualmente; -costringe a riorganizzare le conoscenze apprese in modo chiaro -promuove una migliore comprensione in chi è in difficoltà e nuovo apprendimento in chi non lo è  Apprendimento collaborativo significa mettere alla prova quello che si è compreso, confrontare punti di vista diversi, prendere in considerazione ipotesi alternative in una comunicazione non retorica ma finalizzata all’avanzamento collettivo della conoscenza (Pontecorvo, Zucchermaglio, Ajello, 1991; Scardamalia, 2002).
  • 27. concepisce la mente come un sistema complesso, plastico e dinamico; sottolinea la necessità di far apprendere in una varietà di modi differenti e per una diversità di scopi, favorendo così il prodursi di rappresentazioni multiple della conoscenza; evidenzia l’importanza, al fine di raggiungere un’effettiva padronanza del materiale conoscitivo di cui si dispone, di “rivisitarlo” in tempi differenti e in contesti modificati e di riusarlo più volte, considerandolo da punti di vista e prospettive diversi. Approccio Costruttivista
  • 28. In questo modo il baricentro si sposta sul discente e sul processo di autodeterminazione del percorso di apprendimento e dei suoi stessi obiettivi
  • 29. La vita quotidiana a scuola • Complessità della professione insegnante • “…il comportamento in classe consiste in un tessuto di micropratiche sociali molto complesse, che spesso sfuggono alla consapevolezza dei loro stessi soggetti (insegnanti inclusi) (Simonicca, 2012) • Le pratiche didattiche • Una prospettiva da cui guardare le pratiche di insegnamento è quella di considerare come viene interpretato l’apprendimento e come viene concettualizzata la mente di chi impara.
  • 30. Cosa fa l’insegnante a scuola? (il sistema di categorie)
  • 31. Cosa fa l’insegnante a scuola? (il sistema di categorie)
  • 33. L’autonomia e la funzione docente •Con l’autonomia didattica e organizzativa viene riscritta la grammatica dell’insegnamento. Le Istituzioni scolastiche diventano sempre di più luogo di formazione, specialmente laddove attività di ricerca ed attività collegiali assumono uno spazio e un ruolo rilevanti. •La progettualità acquista una dimensione fondamentale; infatti l’elaborazione del POF permette di definire specifiche proposte educative in rapporto alle caratteristiche culturali, sociali ed economiche del territorio in cui si opera e nel contempo permette lo sviluppo di processi di autovalutazione che coinvolgono tutti i soggetti che operano all’interno dell’Istituzione scolastica
  • 34. L’Autonomia chiede alle scuole di progettare ed esplicitare l’Offerta Formativa Questa impresa non può essere un’azione dei singoli, ma richiede azione collettiva L’azione collettiva non sta in piedi senza una struttura organizzata La struttura ha bisogno di ruoli di coordinamento Per durare nel tempo deve essere formalizzata Per essere realizzata l’Offerta Formativa deve poter disporre di un bilancio pensato e costruito a sostegno del POF
  • 35. Presuppone il passaggio sul piano culturale da COLLEGIALITA‘ a AZIONE COLLETTIVA lavoro di gruppo sul piano logico-operativo da DECISIONE a MESSA IN OPERA lavoro di squadra da COLLEGIO DOCENTI a Unità Organizzative Formalizzate da GRUPPO DI LAVORO a GRUPPI COORDINATI volontario e informale da Procedure e Ruoli attraverso Strumenti di gestione: delle risorse BILANCIO dei processi PROCEDURE
  • 37.  Legge n° 53/2003  Art. 64 Legge 133/2008 (conversione in legge del decreto 112 – Brunetta, revisione regolamento scuola infanzia e primo ciclo)  Decreto legge 137 convertito in Legge 169/10/08 relativo a disposizioni urgenti in materia di istruzione  Regolamenti applicativi: valutazione (DPR giugno 2009); dimensionamento (DPR marzo 2009)  CdM 4/2/2010 approvazione regolamenti Scuole Secondarie di II grado  Nuove Indicazioni Nazionali (2012) Le norme
  • 38.  Scuola dell’infanzia due tipologie organizzative 40 e 25 ore (antimeridiano). Le sezioni sono costituite con un numero di bambini che possono arrivare tra le 28/29 unità. È stata reintrodotta la norma sull’anticipo  Scuola primaria orario di 24 ore. Possibilità di 27, 30 e 40 ore a domanda e tenuto conto della dotazione organica. Numero di alunni fino a 27; per le pluriclassi, min. 8- max 18, nei comuni montani, piccole isole classi con un numero di alunni non inferiore a 12. L’insegnamento della lingua inglese è affidato ad un insegnante della classe (coloro che non sono specializzati, sono obbligati alla frequenza di apposito corso intensivo di 50 ore). Regolamento sulla revisione dell’assetto ordinamentale
  • 39. Scuola Secondaria di primo grado  Orario ordinario 29 ore + 1 ora di approfondimento di lingua italiana, tempo prolungato 36 ore  le prime classi costituite da non più di 27 e non meno di 18 alunni, con la possibilità di ridistribuire le “eccedenze” in non più di una o due alunni e fino ad un massimo di 30 alunni  le seconde e terze determinate con i rispettivi alunni delle prime classi, sempre che rispettino la media di 20 alunni, 14 alunni minimo, deroga per le aree di montagna ecc.; per la classi con alunni di corsi diversi, il numero di alunni non potrà superare le 14 unità Regolamento sulla revisione dei nuovi assetti ordinamentali
  • 40.  le classi con tempo prolungato autorizzate nel limite della dotazione organica provinciale, purché ci sia almeno la formazione di una classe a tempo prolungato; a condizione che ci siano servizi e strutture che consentano almeno due rientri pomeridiani  cattedre di lingua straniera, l’insegnamento dell’inglese deve essere effettuato per tre ore settimanali, la seconda lingua comunitaria (D.L.vo 226/05), deve tenere conto dei docenti presenti nella scuola
  • 41.  licei classici, linguistici, scientifici e delle scienze umane, massimo 30 ore settimanali,  licei artistici e licei musicali e coreutici l’orario obbligatorio di lezione sarà di 34/35 ore e di 32 ore settimanali,  istituti tecnici e professionali previsti dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, rideterminazione indirizzi con massimo 32 ore comprensive dei laboratori (già dal 2009/10)  centri di istruzione per gli adulti, (compresi i corsi serali degli istituti di II grado), ridefinizione assetto organizzativo- didattico, prevedendo un numero contenuto di materie di insegnamento e una riduzione oraria del 30%, e legano l’autorizzazione dei corsi stessi al monitoraggio degli esiti finali. Regolamento Istituti Superiori