Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
Progetto generazioni romania pakistan
1. Formazione a cura dell'Associazione “Studio Lume –
Cultural Mediation & Language Centre.”
Sede legale: Via IV Novembre, 66,
25068 Sarezzo (BS)
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mail:studiolumesarezzo@libero.it
2. SISTEMI SCOLASTICI
IN PAKISTAN
06.10.2011
dott.ssa Farida Butt
Mediatrice Linguistico Culturale
3.
4.
5. Cenni storici
I primi ad abitare questo territorio furono le genti dell’età della
pietra, nella zona nord – occidentale di Punjab, a cui
seguirono altre civiltà, Harrapan, tra il XXIII ed il XVIII secolo
prima di Cristo.
Nel corso degli anni il territorio ha visto il succedersi di tribù di
origine nomade, che praticavano il credo vedico, precursore
dell’induismo.
Oggi Lahore, centro culturale, artistico e commerciale del
paese, una delle città maggiormente visitate in tutto il paese
offre giardini e parchi alberati, testimonianze dell’architettura
coloniale ed il fascino elettrizzante delle sue strade e dei suoi
bazaars.
6. La Repubblica islamica del Pakistan, con una superficie di
circa 804,000 km2 e 187 milioni di abitanti (circa), è agli
occhi del mondo occidentale un’impressionante miscellanea
di culture e tradizioni, dove la religione induista e la religione
buddista coesistono.
Urdu la lingua ufficiale, ma il Panjabi e l’inglese sono
ampiamente diffuse.
Il credo musulmano è condiviso dalla maggior parte dei suoi
abitanti, pur in presenza di altre credenze millenarie. I
cristiani rappresentano la minoranza religiosa più
significativa.
10. SCUOLA CORANICA/MADRASSA
Madrassa letteralmente significa "un luogo dove apprendere e
studiare”. Nella lingua araba, la parola مدرسةmadrassa significa
semplicemente scuola, che sia privata, pubblica o parrocchiale,
primaria o secondaria che siano musulmani, non musulmani o
laici. Invece l'interpretazione data nella lingua inglese del termine
madrassa di solito riferisce alle istituzioni specificamente islami-
che.
Una tipica scuola islamica di solito offre due corsi di studio: il
primo è un corso per la memorizzazione chiamato ḥifẓ insegna-
mento del Corano (la persona che memorizza l'intero Corano a
memoria si chiama Hafiz), e un corso di ʿ Alim che porta il candi-
dato a diventare uno studioso accettato nella comunità. Un curri-
culum regolare comprende corsi in lingua araba, Tafsir (interpre-
tazione del Corano). shariah (legge islamica), hadith (detti regi-
strati e gesta del profeta Maometto), Mantiq (logica), e la storia
musulmana.
11. Il sistema educativo in Pakistan è gene-
ralmente diviso in questi primi tre livelli:
-scuola primaria (dalla cl.1° alle cl.5°),
-scuola media (dalla cl.6° alla cl.8°),
-scuola secondaria (cl.9° e 10°, che
conduce al diploma di scuola seconda-
ria o SSC),
12. Scuola privata
Le scuole private in Pakistan sono in continuo crescita, ad
oggi Pakistan conta circa 90,000 scuole private.
Alla differenza della scuola pubblica la scuola privata è in
grado di offrire una serie di possibilità in più per gli alunni che
frequentano.
Innanzitutto offre la possibilità di iniziare la scuola materna al-
l'età di 3 anni e ha una durata di 2 anni. I bambini imparano a
leggere e scrivere e in più viene introdotta la lingua inglese.
Alla scuola primaria i bambini hanno un curricolo scolastico
ricco, alcune materie sono:inglese, aritmetica, scienze gene-
rali, studi sociali, studi religiosi, educazione fisica e informati-
ca. La scuola media dura 3 anni e poi la scuola secondaria è
di 2 anni in cui gli alunni conseguono il diploma. In questa
seconda fase c'è una scelta fra due indirizzi: umanitaria o
scientifico.
14. ROMANIA
03.11.2011
dott.ssa Camelia Trifa
Mediatrice Linguistico Culturale
15. ELEMENTI STORICO SOCIALI:
- CENNI STORICI
- POPOLAZIONE
- LINGUA
- RELIGIONE
- TRADIZIONI
SCUOLA IN ROMANIA:
- PERCORSO SCOLASTICO
- MATERIE CURRICOLARI
- STRUMENTI E METODI DI APPRENDIMENTO
FAMIGLIA:
- RUOLI
- FUNZIONI
- DIFFERENZE DI GENERE
- ADOLESCENZA
- FIGURE EXTRA FAMILIARI DI RIFERIMENTO
INDICAZIONI E SUGGERIMENTI PER FAVORIRE LA COMUNICAZIONE TRA
SCUOLA – FAMIGLIA E TERRITORIO- FAMIGLIA
16. ELEMENTI STORICO SOCIALI
Le prime tracce di civiltà nell'area della Dacia ( il primo nome della Romania
come stato) risalgono a circa 600.000 anni fa. Nel paleolitico inferiore e di
mezzo vengono collocate le prime scoperte archeologiche importanti fatte
nelle numerose grotte e caverne sparse in tutti i Carpazi. Ci sono prove che
le comunità vivevano di caccia, pesca e raccolta di flora spontanea.
In un secolo e mezzo Roma avrebbe esteso il suo dominio in tutta la Penisola
Balcanica e l'avanzata verso la Dacia è stata rallentata solo
dall'interessamento verso i reami ellenistici dell'Oriente.
Ad un certo punto, il trono dell’impero passa nelle mani di Traiano, il quale si
rifiuta di passare i sussidi a Decebal e di conseguenza il 25 marzo 101 d.C.,
lo stesso Traiano parte da Roma per la Dacia, dove ottiene la prima vittoria a
Tapae.
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17. ELEMENTI STORICO SOCIALI
La nota Colonna di Traiano, splendido monumento costruito a Roma
dall'architetto Apollodor di Damasco, per immortalare nel marmo di Carrara,
la grandiosa vittoria dei romani sulla Dacia, è stato inaugurato il 12 maggio
113 d.C.
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18. ELEMENTI STORICO SOCIALI
Lingua
Nella formazione del popolo e della lingua romena la conquista romana ha
rappresentato un momento chiave nello sviluppo di questa area, da tutti i
punti di vista.
La romanità della lingua è dimostrata dalla struttura grammaticale e lessicale.
Tutti i vocaboli che riguardano la vita essenziale si esprimono in romeno con il
latino.
In romeno si possono costruire intere frasi usando solo parole romaniche e
neppure semplici espressioni con le parole acquisite successivamente.Il
romeno, inoltre, ha più sottodialetti o parlate: vedasi la Muntenia, l’Oltenia, la
Banat, l’Ardeal e la Moldavia.
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19. ELEMENTI STORICO SOCIALI
Religione
Il cristianesimo romeno è di origine apostolica: in Dacia arrivò l'Apostolo
Andrei (Andrea) - chiamato anche l'Apostolo dei romeni; suo passaggio in
Dacia è attestato fino ai giorni nostri, da tradizioni popolari, canti, nomi di
fiumi e di posti nella Scythia Minor (Dobrogea di oggi).
Nelle case di tutto l'Oriente cristiano sopra la porta d'ingresso, nella direzione
del sole, sta sempre un icona a vegliare sul passare della vita degli abitanti
della casa.
Gli eventi come la nascita, il battesimo, i matrimoni o la morte, vengono
sempre accompagnate dalla partecipazione collettiva dei parenti e amici al
evento vissuto in chiesa, ma anche davanti al tavolo imbandito, così le gioie o
i dolori della vita diventano gioie o dolori di tutta la comunità.
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20. ELEMENTI STORICO SOCIALI
Le tradizioni
Le leggende e i miti dell'antica Dacia mescolati con quelle greco romane hanno
dato sfogo ad una folta eredità posta sempre in mezzo al bene e al male,
ibrido di incontri e di scambi pagani e cristiani che fondendosi hanno fiorito in
canti, versi e poesie di rara bellezza.
Si aggiungono poi tutte le tradizioni abbinate agli eventi naturali come la
pioggia, la siccità, il gelo, i fulmini, la grandine etc., senza dimenticare le
superstizioni.
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21. SCUOLA IN ROMANIA
La storia del popolo romeno ci dice che nonostante le continue conquiste
subite da parte degli austriaci, ungheresi, russi, turchi, tedeschi, grazie
all'unità culturale è stata possibile la sopravvivenza come nazione!
Oggi in Romania i manuali scolastici sono forniti dallo stato a titolo gratuito e
resi alla fine dell'anno scolastico con un riciclo medio di tre – quattro anni,
fino al secondo anno della scuola superiore (fine dell'obbligo scolastico). Oggi
la scuola in Romania è strutturata in:quattro anni di scuola materna (l'ultimo
di preparazione per la scuola), quattro di scuola elementare, quattro di scuola
media,quattro di scuola media superiore.
Nel prossimo anno scolastico l'anno di preparazione per la scuola passa per la
prima volta dalla scuola materna alla scuola elementare.
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22. FAMIGLIA
L'uguaglianza tra uomo e donna, secondo i principi socialisti, dentro la famiglia
ma anche nella società, ha permesso l'accesso al potere economico,
finanziario, politico ma anche negli ambienti accademici ad esponenti de
sesso femminile, da parecchi decenni a questa parte.
L'equilibrio delle responsabilità e una divisione dei “compiti” nella famiglia,
calibrata sulle qualità che contraddistinguono l'uomo da donna, fa si che la
donna in modo del tutto naturale si assuma oltre un impiego lavorativo base,
le cure che riguardano i figli. Spesso nelle riunioni di classe si ritrovano
esclusivamente solo donne. Ciò non incide minimamente sulla modalità di
presa delle decisioni nella famiglia che solitamente avviene concordando e
valutando assieme al marito/ compagno le problematiche da affrontare.
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23. INDICAZIONI E SUGGERIMENTI PER FAVORIRE LA
COMUNICAZIONE TRA SCUOLA-FAMIGLIA E TERRITORIO-
FAMIGLIA
Durante il corso di formazione nei momenti in plenaria, si sono
dati suggerimenti o indicazioni di carattere generale sul come
approcciare il vissuto scolastico dell'alunno. Diversamente,
non è possibile entrare nello specifico di ogni storia personale
dello studente, in quanto si porta dietro un piccolo patrimonio
culturale. Difficilmente decodificabile usando le analogie.
Firmato: i relatori