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botanici
zoologi
Ecosistema
Del Gelè
Classe 1° A
Scuola media statale G. La Pira
Sarezzo Brescia
Anno scolastico 2004 – 2005
presentazione
reporter
geologi
exit
Sarezzo
Oggi la classe 1ªA si è organizzata
per fare una escursione guidata
nella Valle di Sarezzo. - Prima di
partire abbiamo diviso la classe in
quattro gruppi:
REPORTER, BOTANICI, ZOOLOGI,
GEOLOGI.
Venite con noi?
Peresaurire ogni sezione usa
le frecce a sinistra
Sig.
preside
vigili
Cronaca della nostra
uscita
Mercoledì 13 aprile, noi classe 1^A della scuola media statale “Giorgio la Pira”
situata nel comune di Sarezzo, alle ore 9.00 siamo partiti con le biciclette e
abbiamo iniziato questa avventura iniziando il tragitto nella pista ciclabile sul
fiume Mella, da poco completata nel nostro comune.
Abbiamo dovuto però considerare il fatto che la pista ciclabile non fosse subito
usufruibile a partire dalla nostra scuola e quindi l’insegnante che ha organizzato
l’uscita, ha ritenuto opportuno essere scortati dalla pattuglia dei vigili urbani nel
tratto urbano.
Infatti la nostra zona è interessata da un traffico pesante molto intenso soprattutto
nei due possibili tragitti che collegano alla ciclabile, si devono affrontare
attraversamenti pericolosi: o quello della statale della Valle Trompia oppure
quello della provinciale che collega Sarezzo con Lumezzane.La temperatura
è di 15°C.
Cliccaanchesulleparole
calde
Secondo te perché da
scuola a qui non può
esserci la possibilità
di arrivare in
sicurezza?
Non pensi che la
scuola dovrebbe
essere collegata alla
ciclabile?
Hai ragione, avremmo
fatto a meno dei vigili!
Certo! Sarebbe
per tutti un bel
progresso!
Ipulsanti a destra ti riconducono a dove
sei partito
Dopo aver percorso circa 1,7 Km siamo
arrivati fino a “PREGNO” vecchio nucleo
di Villa Carcina dove abbiamo visto un
tratto del vecchio acquedotto romano.
potrai approfondirlo in unadelle
voci dedicateal lavoro dei reporter
Profilo della
costa davanti al
Gelè da Pregno
Quando
saranno pronte
stè pesche ?
Passerò più
spesso da queste
parti!
Dovremmo
uscire più
spesso
Stanno
ultimando
questa
mattina la
segnaletica
Profe! Ma
perché non
facciamo
anche noi
quelle belle
gite tranquille
sui pulman?
Siamo poi ripartiti e alle 10:30 siamo
arrivati a destinazione: il “Gelè”
(località dove scorre un torrentello che
dà origine ad una sorgente).
Dal Gelè ci siamo recati al campo
Redaelli, dove termina la pista
ciclabile
Sullo sfondo è visibile
il Monte Guglielmo,
primo 2000 m delle
prealpi bresciane
• Il tratto
che dal
Gelè
raggiunge
la fine
della
ciclabile è
di circa
700 m
Abbiamo oltrepassato il campo sportivo Redaelli e qui la ciclabile
per ora termina come risulta anche dalla carta, ma non abbiamo
trovato le opportune segnalazioni e ritorniamo sui nostri passi,
meglio sulle nostre ruote.
Più o meno in
questa zona c’è la
confluenza del
Gelè con il fiume
Mella
Meraviglioso Gelè
• Siamo giunti quindi al
“Gelè” dove, divisi nei
4 gruppi, abbiamo eseguito
le attività assegnateci dalla
professoressa Mor
Pronti per il lavoro
sul campo…
” Che bello lavorare a
gruppi, sapete come
siamo organizzati? “
- La tabella qui di
seguito ti mostra la
composizione dei singoli
gruppi.
Eccoci al gran completo!
reporter botanici Zoologi Geologi
Marco Chiarabini
Samuele Bruni
Luca de Gasperi
Noemi d’Urso
Nicoletta Rizzini
Marta Roselli
Lia Campanelli
Abiba Bance
Marta Botti
Di Stefano Alice
Luca Festa
Giorgio Pasotti
Bertoglio Sivia
Romina Colavelli
Girotti Chiara
Caterina Cristinelli
Luca Granvillano
Cristian Mino
Massimiliano Zoli
Stefano Belleri
Marta Guerini
Gianluca Guizzetti
Marta Marzullo
Federica Rio
Ale Tagliabue
Di cosa ci occupiamo
Qualità del suolo
Raccolta rocce
reporter botanici zoologi geologi
Relazione uscita,
fotografia
Plastico
cartografia
Raccolta
Erbario
bosco
Raccolta larve
Qualità
dell’acqua
Procedi!
I
Reporter
…i
reporter ?
Vedremo…
Chi
siamo!
Che
cosa
fanno..
Attenti che
fotografo
tutto…
Ci sono
anch’io
Gli
zoologi
Eccomi
ragazze!
Chi
Sapete che
cosa..
siamo ?
gli zoologi?
…fanno
Non sono
un ritaglio!
I
geologi
Chi siamo?
Non ve lo
aspettereste mai
Che cosa facciamo
?
……Ragazze… sono
disposto a tutto !
Lo sento… ,
Esattamente tra
un quarto d’ora
cadrò dalla bici!
I botanici
Chi
siamo ?
…ormai
siamo un
mito !
Che cosa
facciamo ? Guardate che
sono
preoccupata…
Non
preocc
uparti
ci
siamo
anche
noi
Dopo il pranzo al sacco, verso le 14:15 è
arrivato il botanico: sig Felice Costa, che
ci ha mostrato la flora presente nel tratto
di bosco che arriva fino al campo Redaelli.
Verso le 15:45 siamo partiti dal Gelè e alle
16:15 siamo arrivati a scuola. Il lavoro
proseguirà poi nel nostro bel laboratorio
Termine passeggiata al lavoro
ora
I nostri prodotti finali
• Richiesta per collegamento a ciclabile
• Bacino idrografico sulla carta1:25000
• Erbario e descrizione del bosco
• Vaso di stratificazione qualità del
suolo
• Indagine acqua raccolta larve nei
vasetti
• Plastico in polistirolo del BACINO
Arrivederci all’anno prossimo
nella home page troverai il percorso di approfondimento
dei singoli gruppi!
Resti dell’acquedotto romano nel territorio di Pregno
Vedi diapo. seguente
La biciclettata…….
Ragazzi è tutta un’altra
cosa lavorare così…
vero? Bisogna proprio
sollecitare il Comune
Il Comune ? A
fare che?
A collegarci
la scuola alla
ciclabile!
Guarda cosa
facciamo
allora….!
Percorso
ciclabile
• Chiarabini Marco
• Rizzini Nicoletta
• Bruni Samuele
• De Gasperi Luca
• Roselli Marta
• D’Urso Noemi
•
guardateci al lavoro
Chi siamo
Cosa facciamo
Ci occupiamo:
•Della relazione dell’uscita didattica,
•OSSERVAZIONI acquedotto romano
•Della comunicazione col Comune per la ciclabile
•Di misurare la velocità del torrente
•Di tenere i contatti tra sul terreno e in laboratorio
•Di fotografare i momenti salienti del lavoro
•Di preparare un plastico del nostro bacino idrografico
Dalla scuola alla ciclabile
• Ipotetici
attraversamenti
I due luoghi
verrebbero
facilmente raggiunti
su due strade che
presentano
fattibilità per un
tracciato di
ciclabile, compresa
via Verdi che
passa davanti alla
nostra scuola
o Grande Mella,
La tua acqua è in C… non deviLa tua acqua è in C… non devi
permettere che retroceda! Un tempo eripermettere che retroceda! Un tempo eri
potente il tuopotente il tuo
è un passato glorioso! Ilè un passato glorioso! Il GelèGelè
per ora ti sostiene!per ora ti sostiene!
Reporter al lavoro
Tappo in
sughero
Materiale occorrente:
Un tappo di sughero
Un cronometro
Un metro
Due punti di riferimento distanti 10m segnati da due
picchetti
Esecuzione
Prendiamo un metro e misuriamo uno spazio di 10
metri ,sulla sponda del fiume, contrassegnando
l’inizio e la fine con due picchetti.
Si butta, poi il tappo di sughero in centro al fiume,
dove c’è il primo picchetto,e
contemporaneamente si fa partire il cronometro;
appena il tappo arriva al secondo picchetto si
ferma il cronometro.
Il tempo che ci ha messo il tappo ad arrivare alla
fine è stato di 58 sec.
Adesso abbiamo eseguito questi calcoli:
10m : 58 sec = 0,2 m/sec
È stata calcolata con metodo indiretto.
Velocità = spazio/ tempo risultata essere di 0,2 m / sec
La velocità è quindi una grandezza derivata
Costruiamo il plastico della zona
• Sulla cartina di Sarezzo, in scala 1:10.000 abbiamo ricalcato le isoipse
(curve di ugual livello) partendo dalla isoipsa dei 300 metri vicina al Gelè .
• In seguito il nostro capo gruppo è andato con la profe a ingrandire la
cartina ricalcata con un ingrandimento del doppio
• Ora dobbiamo lavorare su questo per produrre un plastico in polistirolo:a tal
scopo abbiamo posato un lucido sopra la fotocopia e abbiamo ricalcato la
prima isoipsa utile dei 300 metri e anche il tracciato del fiume Mella.
• Poi abbiamo sovrapposto tutto su un foglio di polistirolo, per costruire la
base del plastico, ed abbiamo puntinato con i punteruoli seguendo l’isoipsa.
• A questo punto ripassiamo i buchi, col pennarello.
• Abbiamo ottenuto così la prima “fetta” di base del plastico.
• Continuando così per tutte le isoipse e utilizzando sempre delle nuove zone
di polistirolo, finiamo per avere la serie di strati o “fette” che occorrono per
“montare” il paesaggio.
Siccome la distanza tra le isoipse sarebbe di 100 metri =10000 centimetri e noi
abbiamo una scala inconsueta 1:12500 ci siamo serviti del calcolo delle
proporzioni che capiremo l’anno prossimo, guidati dall’insegnante,.
plastico
isoipse Le isoipse o
curve di
ugual livello
ci sono
servite per
determinare
il perimetro
del bacino
idrografico.
Ogni goccia
che cade nel
perimetro
finisce con
certezza nel
Gelè
Bacino idrografico
Scala 1: 10.000
percorso
Con questo
comando
ritorni alla
diapositiva di
riferimento
Lettera al comune
Alla cortese attenzione dell’Assessore al territorio
Siamo 25 alunni della classe prima A della scuola media di Sarezzo “Giorgio La Pira” e vorremmo presentarvi una
richiesta che nasce proprio dalla nostra esperienza conclusasi da pochi giorni nell’ambito dell’educazione
all’ambiente e alla conoscenza del territorio tanto sollecitata da più parti e dal Comune stesso.
Con l’insegnante di scienze Loredana Mor e con l’insegnante addetta al laboratorio Rosanna Totino, abbiamo
organizzato lo studio di un ecosistema situato nel nostro comune e che si prestava ad osservazioni interessanti : la
sorgente del Gelè.
Per attuare i sopralluoghi indispensabili abbiamo utilizzato la bicicletta sfruttando adeguatamente la bellissima
ciclabile del Mella da poco ultimata.
Ne abbiamo ricavato stimoli a non più finire… avremmo voluto intensificare le nostre uscite! Capirete anche voi adulti
addetti ai lavori, persone sensibili e qualificate , che per noi ragazzi l’opportunità di poter far scuola in questo modo ,
vuol dire tutto, vuol dire un alternativa credibile per essere protagonisti motivati e non annoiati studenti che assistono
alle lezioni.
Avremmo anche voluto arrivarci da soli, magari nel pomeriggio dopo le lezioni …avremmo voluto, ma il tragitto dalla
scuola risulta per ora limitato fortemente dal fatto che per muoverci dalla scuola all’interno dell’abitato di Sarezzo, non
esistono piste ciclabili che colleghino a quella del Mella; occorre infatti rivolgersi ai vigili per scortarci in sicurezza fino
alla zona della ESSELUNGA visto che si dovrebbe attraversare la strada che collega a Lumezzane o addirittura …
la famigerata statale della Valle Trompia . Chiaramente non avremmo trovato i genitori solidali con l’iniziativa.
Ora , non spetta a noi sapere come si debbano risolvere queste questioni, ma siccome ci educano a diventare
cittadini rispettosi e attenti, vogliamo essere responsabili e propositivi e ci domandavamo se si potesse intervenire in
questo senso.
Addirittura osiamo ipotizzare, dopo aver provveduto ai tracciati della ciclabile che conducano alla scuola, la
costruzione di un bel soprapassaggio del tipo di quelli zincati ,senza scale, a cielo aperto ( un sottopassaggio con
le scale l’abbiamo già , non c’è niente di bello là sotto..!) che ci dia modo di usufruire a pieno di tutta la nostra zona
che a tratti comincia ad andarci un po’ stretta , a limitarci l’orizzonte soffocato come è dal cemento e dalle ben note
attività produttive della zona.
Noi abbiamo intanto inviato il nostro lavoro alla Regione Lombardia che aveva indetto un concorso proprio intitolato
alle ciclabili in relazione alla scuola e in quella ’occasione abbiamo già fornito copia della ciclabile del Mella.
Siamo sicuri che accoglierete le nostre richieste perché in fin dei conti sono belle e nascono davvero da noi.
Belleri Stefano Guerini Marta
Marta Marzullo Federica Rio
Tagliabue Alessandro Massimiliano Zoli
Cosa facciamo
Ci occupiamo di:
•Relazione dell’uscita
•raccogliere le larve nel torrente col retino da bentos
•organizzare le pescate in barattoli con aggiunta di formalina
•selezionarle separandole dalle foglie e ponendole in vasetti
•conteggiare gli esemplari diversi
•Classificarli in famiglie.
•Dedurre dagli indici biotici la qualità dell’acqua
•individuazione della catena alimentare , rete alimentare del torrente
Scopo della pescata
• Questo lavoro è
finalizzato non solo ad
osservazioni
naturalistiche che
comunque ci saranno,
ma consentirà di
allestire una indagine
sulla qualità dell’acqua
come vedremo in
seguito
Chi siamo
Silvia Bertoglio Caterina Cristinelli
Romina Colavelli Chiara Girotti
Granvillano Luca Mino Cristian
Zoli Massimiliano
Ed ecco a voi la pescata!
Eccoci , siamo arrivati dopo una “biciclettata” lungo
la pista ciclabile del Mella, sulle rive del Gelè,
e ora procediamo a
posizionare il
retino da bentos
La profe ha
creato un piccolo
bacinetto di
raccolta
chiudendolo alla
base con il
retino da benth
, in modo che
tutta l’acqua
confluisse in
esso; abbiamo poi
avvitato
all'estremità una
bottiglia di
plastica, per
imprigionare le
larve che in
seguito verranno
esaminate in
laboratorio.
Noi abbiamo contribuito a
smuoverelefoglie ei sassi
sullerive, eassiemealla la
profeabbiamo lavato i sassi
con lemani protettedaguanti
dacucina. Sono stati così
riempiti i vasi ermetici da
mezzo litro…... abbiamo
introdotto laformalinanei
vasetti per conservarele
larve.
Abbiamo fatto alcune
pescatenel torrenteGelè, e
mentreSamuelefotografava
laprofessoressaMOR al
lavoro, noi passavamo i
vasetti.
Sulle rive,
nelle
piccole
insenature
con acque
più
tranquille,
abbiamo
trovato…
dei girini di
salamandra….e
anche …..
La
salamandra
• La loro
mamma!
Che poi , una
volta
fotografata,
abbiamo
liberato!
Che bella!
Retino da bentos
Ecco il nostro lavoro
Determinazione con indici
biotici
Tabella per determinare in
sintesi la classe dell’acqua
Zoologi al lavoro in laboratorio
Indagine
• Arrivati a scuola, guardateci al lavoro nel laboratorio di
scienze, abbiamo allestito i materiali per la fase successiva di
conteggio e classificazione delle larve.
• Sono state preparate vaschette rettangolari bianche una per
ognuno di noi dove poter con cura individuare gli insetti i quali
vanno estratti con pinzette e selezionati in base a
caratteristiche macroscopiche comuni.
• Verranno poi immersi in formalina pura in vasetti più piccoli.
• Ogni vasetto è contrassegnato con il nome dell’ordine a cui
appartengono le larve rinvenute.
• Successivamente si potranno contare gli esemplari per
stabilire attraverso le tabelle degli indici biotici a quali classi
d’acqua appartiene il Gelè
Glossario 2
INDICi BIOTICI:
PARAMETRI DI RIFERIMENTO basati su
caratteristiche comuni a un gruppo di
organismi LA CUI PRESENZA O
ASSENZA permette la classificazione
dell’acqua che li ospita in classi di
purezza
indagine larve torrente
Quindi, ….il 12 maggio siamo scesi in laboratorio per contare le
larve della pescate.
C’è chi contava i Plecotteri (2 code), chi contava i Tricotteri
(astucci), e chi elencava gli Efemerotteri (3 code).
• Plecotteri 5
• Tricotteri 3
• Efemerotteri 6
• Ditteri 6
• Gamberetti 40
• Totale 60
•Siccome nei vasetti era presente
della formalina per conservare le
bestie è stato opportuno diluire il
liquido dei vasetti con dell’acqua
pulita per evitare bruciori agli
occhi mentre si operava con le
pinzette e con le macrosiringhe
senza ago!
Risultati indagine: intersecando i dati,
otteniamo che la qualità dell’acqua è notevole
=10! E la classe è A
EFEMEROTTERI
Rete alimentare
…….O
MEGLIO UNA
RETE
ALIMENTARE!
alghe
Catena alimentare
la materia , l’energia passa ………
DECOMPOSITORI
slamandra
Chi siamo
Guerini Eleonora
Guerini Tania
Milanesi Andrea
Lombardo Patrik
Pagnoni Mattia
Zanelli Rachele
Relazione
Verso le ore 11,30 siamo arrivati
alla località “Gelè”, qui ci
siamo riposati e abbiamo fatto
un piccolo spuntino.
Più tardi armati di paletta e guanti
abbiamo iniziato a raccogliere
e a pulire, dalla terra, vari tipi
di fiori e di erbe.
Occorrevano esemplari completi
per poter procedere nella
classificazione.
Quando nei nostri cestini c’erano
più specie possibili di erbe i
fiori, le abbiamo tolte e messe
all’interno di alcuni libri con
della carta di giornale e poi le
abbiamo pressate con dei
pesi, per conservarle fino al
ritorno a scuola.
Terminato questo lavoro abbiamo pranzato abbastanza
velocementeperchéil botanico, Sig. Felice Costa, è
arrivato primadel previsto.
Nel pomeriggio il botanico ci haillustrato molto
accuratamentevari tipi di piantetrovatenel raggio di
1000 metri; inoltreci hafornito tavolebotanicheche
servono successivamentenel lavoro di classificazione
cheavvieneduranteleoredi laboratorio ascuola, dove
ogni gruppo continuail lavoro sul campo
Infatti nelleorechesi sono succedutefino allafinedell’anno
abbiamo classificato con l’utilizzo di alcuni manuali quali:
DellaFior “Lanostraflora” ed.Monauni Trento
Stefenelli “I fiori dellamontagna” ed.Prioli Verlucca
Huxley “Fiori di montagna” ed. Paoline
per lespeciechesono andateperseperchénon ci èriuscitabene
l’essicatura, abbiamo provvedutoaintegrazioni con le
deliziosefotografiedal testo di Belleri-Costarinvenuto nella
bibliotecadi Villa
I botanici in laboratorio
Classifichiamo i fiori
1° Per collocareogni fioreprimanellasuafamigliaabbiamo utilizzato un libro “I fiori
dellamontagna” di S.Stefenelli. Questo manualecheraggruppai fiori secondo colore
eneriportalefotografieci hapermesso di circoscrivereil numero dellefamigliefino
atrovarequellagiustaosservando laformadellacorolla,o l’andamento dellapiantao
ancoralefoglie.
2° Poi abbiamo verificato lenostrescopertein un secondo manuale, un po’ più
dettagliato del primo “Fiori dellamontagna” di Huxley,ecosì siamo giunti al genere
3° Dopo averli controllati su un terzo manuale, siamo giunti aconcludereanchela
specie. Si trattadi un manualemolto completo , si intitola“ Lanostraflora“ di Dalla
Fior
4° aquesto punto abbiamo completato leetichettecon l’aggiuntedell’indicazionesesi
trattavadi pianteofficinali
5°si è provveduto asistemaredefinitivamenteil tutto nel raccoglitore
Prodotto finale
Allafinedel nostro lavoro laprofessoressahacontrollato lenostre
classificazioni notando con soddisfazionecheeravamo giuntecon successo
aindividuarelefamiglieequasi tutti i generi, mentreper lespeciel’ arduo
lavoro haavuto bisogno di “suggerimenti”
 
Il numero degli esemplari èridotto perchéli abbiamo raccolti all’inizio
dellaprimaveramapromettiamo di andare, nel corso dei treanni, in valle, a
raccoglierespeciediversedi fiori:
per completareil nostro erbario.
Euforbia amigdaloide
Viola
Primula
Pulmonaria
Cardamine
Pervinca
Elleburus viridis
Phyteuma
Latirus alpino
Euomnibus europeo
Alium orsino
Ailaria pethiolata
Asarum
Felce scolopendrium
Capel Venere
Hipperico Calcium
Orobanca
Petasites
Gallium (Verticillato)
Ruscus Aculeato
(Pungitopo)
Pontentilla alba
Mercurialis
Vinca minor
Arabis turrita
Sedum Sexangolare
Giunco
Prunus avium
Carpino Bianco
Carpino Nero
Alnus glutinosa
Olmo
Corno
Frassino
orniello
Nocciolo
Salice
SVILUPPO ECRESCITA DIUN ALBERO
Schede botaniche:
Forma e caratteri
distintivi delle
foglie
Schede botaniche:
Morfologia delle
radici
Schede botaniche:
La radice e le
sue funzioni
Schede botaniche:
Il tronco
Schede botaniche:
La foglia
Schede botaniche:
aghifoglie
Schede botaniche:
latifoglie
Schede botaniche:
Abete rosso - picea abies
Schede botaniche:
Castagno –castanea sativa
Schede botaniche:
Carpino nero
orniello
nocciolo
roverella
Salix caprea
Acero campestre
ARISTOLOCHIACEAE
Asarum
A. europaeum
POLYGALACEAE
Polygala
P. pedemontana
BORAGINACEAE
Polmonaria
P. sudalpina
GUTTIFERAE
Hypericum
H. perforatum
RUBIACEAE
Gallium
Gallium
odoratum
Chi siamo
Chi siamoChi siamo
Campanelli Lia Bance Abiba
Botti Marta Di Stefano Alice
Festa Luca Pasotti Giorgio
Guardateci al lavoro
Cosa facciamo
Ci occupiamo di:
•Relazione lavoro
•raccogliere le piante erbacee fiorite ed essenze del bosco
•allestire un erbario con i fiori seccati
•Individuare quale tipo di bosco è presente nella valle
Il bosco della valle
Lavegetazionesui versanti dellavalleècompostaessenzialmenteda
boschi misti di latifoglieadensitàvariabilesecondo lecaratteristiche
locali. Allo stato attualepossiamo classificarequestesuperfici come
boschi di protezioneedifesadei versanti lasciati ad unaliberaevoluzione
naturale.
Nellapartebassail sentiero chesegueun andamento parallelo al fiumee
vicinissimo al suo letto , si incontraunavegetazionein cui lespecie
predominanti sono il carpino nero, l’orniello, il nocciolo e il salice
caprea . Sono meno frequenti laroverella e l’acero campestre.
Sul versantedel Gelèsono presenti altreessenzetracui il frassino e l’
evonymus eropeo eil prunus selvatico.
Prepariamo un erbario
Oggi 4-5-2005 abbiamo estratto i fiori ormai secchi dai dai
giornali, successivamenteli abbiamo fissati con piccole
etichetteal foglio Abbiamo imparato ametteredei cartigli
correttamente
Esistono per laclassificazionelibri altamentespecializzati,
manuali chearrivano allaspeciemedianteil meccanismo
delleCHIAVI DICOTOMICHE.
Purtroppo noi non siamo ancorain possesso di conoscenze
così approfonditecomequellerichiestedaquesti manuali
quindi abbiamo proceduto in modo “MISTO”aiutandoci
con ledescrizioni econ leimmagini……
Evonymus europaeus
Prunus avium
Fraxinus excelsior
• Una volta arrivati al Gelè
armati di martello e
scalpello, abbiamo preso
campioni di rocce;
poi con metro e paletta
abbiamo preso 1 dm cubo
di terra davanti al Gelè
(prato) e a fianco (nel
bosco).
Abbiamo selezionato il
materiale in sacchetti
con etichette abbinate a
dei disegni che
mettevano in relazione il
campione prelevato con il
luogo di raccolta.
relazione
In seguito abbiamo messo il tutto
in unascatolacon coperchio
La professoressa ha chiamato il nostro amico reporterSamuele Bruni
perfotografare anche gli affioramenti che analizzeremo più nel
dettaglio quando saremo in terza media nell’ambito del
programma di geologia; nel frattempo prendiamo visione
dell’estratto della carta geologica della zona dalla quale perora
sappiamo ricavare solo le età di formazione delle rocce con l’aiuto
della legenda.
Noi geologi siamo specializzati quindi nello studio delle rocce e
del suolo. Equest’ anno ci dedicheremo a questo.
Carta geologica 1:100.000
foglio Breno
RELAZIONE IN
LABORATORIO
Sui campioni raccolti
il lavoro continua
poi in laboratorio
nelle ore di scienze
che ci sono fino alla
fine dell’anno
scolastico
Si tratta di
lavorare
allestendo
degli
esperimenti
riguardanti
vari aspetti
del suolo.
TITOLO1° ESPERIMENTO :
IL COLORE … IL DRENAGGIO
Il colore della terra in esame rivela se un suolo è più o meno
drenante ,più o meno in grado di trattenere umidità.
•Suoli scuri o grigi sono in genere drenanti, suoli chiari e rossicci lo sono poco.
DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze
MATERIALI: 2 vetrini ad orologio
2 tipi di terra
DESCRIZIONE:
Abbiamo preso un campione di terra per ogni cubetto prelevato.
Con dei pastelli abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile al
colore del terreno.
RACCOLTA DATI: Abbiamo visto che i due colori sono completamente diversi .
Chiameremo campione 1 quello della terra del bosco
Chiameremo campione 2 quello della terra davanti ai tavolini
• N° 1 colore = color marrone terra ombra naturale
• N°2 colore = color terra Siena giallastra era molto più chiaro dell’ altro perché non è
originario del posto ma è stato riportato
CONCLUSIONI:
I colori completamente
diversi rivelano un
suolo con aspetti e
caratteristiche
diversi.
Il N° 1 è quindi più
drenante
Il N° 2 è quindi poco
drenante
marrone terra
ombra
naturale
terra
Siena
giallastra
2° esperimento: contenuto in
carbonato di calcio
Intanto abbiamo aperto i sacchetti della terra e fatto la prova con
l’acido cloridrico.
DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze
MATERIALI: 3 vetrini ad orologio
Cucchiaino
Contagocce
Acido cloridrico
2 campioni di terra: N° 1 quello della terra del bosco
N° 2 quello della terra davanti al
Gelè
DESCRIZIONE:
Abbiamo messo nei vetrini ad orologio la terra di un tipo e dell’altro e
abbiamo aggiunto dell’acido cloridrico (37%) e abbiamo visto che
l’effervescenza è maggiore nel N°1 rispetto al N° 2.
RACCOLTA DATI:
Quindi i campioni di terra esaminate
sono abbastanza simili fra loro.
CONCLUSIONI:
Dunque questa terra contiene carbonato
di calcio.
Bollicine di effervescenza dovuta allo sviluppo di anidride carbonica
3° ESPERIMENTO : PH dei
campioni
DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze
MATERIALI: indicatore universale
3 vetrini ad orologio
Acqua
Campioni N°1 e N°2
DESCRIZIONE: Abbiamo preso la terra per analizzare
il PH con l’indicatore universale.
Abbiamo inumidito la terra con un goccio d’acqua e
inserito un pezzo di indicatore universale;
poi abbiamo atteso cinque minuti per osservare
l’indicatore universale e leggere il Ph
RACCOLTA DATI:
le 2 strisce che sono
sui campioni , sono
diventate tutte e due
di color
Verde bluastro
N°1 il pH =8.0
N°2 il pH=8.5
CONCLUSIONI: il
nostro suolo è
debolmente
basico.
Glossario 1
• Retino da benthos =
retino a bocca quadrata collegato ad
una bottiglietta da dove si estraggono
gli organismi pescati.
Cosa facciamo
•La relazione
•raccogliere rocce senza per ora classificarle
•Attraverso esperimenti ci occupiamo di analizzare il
suolo
•Analizziamo come salvaguardare un suolo rispettando
il bosco
abbiamo segnato sulla carta raffigurante la
valle, gli affioramenti rocciosi che si
trovavano vicino al punto in cui eravamo
noi.
• Bisogna ricordare che il campione da
prelevare va estratto direttamente
dall’affioramento della roccia madre e non
dai pezzettini che si trovano per terra.
Prova di stratificazione
Abbiamo preso il decimetro quadrato di terradi
ciascun campioneelo abbiamo messo in una
bottigliariempiendolafino all’orlo (1 l );
l’abbiamo smossaper benein modo chei tipi di
terra(humus, argillasabbia, ghiaia) avessero
tempo di statificarsi meglio
fino aquando l’acquanon fossestata trasparente.
Ora confrontiamo i risultati con il
diagramma di un buon suolo fertile
argilla
Campione di Terra di
fronte al Gelè
Èevidente che nel nostro campione di terra sicuramente riportata
c’è un’abbondanza tale di argilla da concludere che non è un
buon suolo fertile
argilla
Il suolo
• La prof ci ha fatto osservare i vari strati in cui si
presenta il suolo in questi affioramenti e ci ha spiegato
che a differenza di altre zone in cui il suolo riesce a ben
esprimere 5 orizzonti, in montagna alcuni di questi si
riducono di molto mentre affiora subito l’ultimo, la roccia
madre che è l’orizzonte più imponente
• Eccoli qui di seguito elencati:
• orizzonte O lettiera o humus
• orizzonte A parzialmente minerale
• orizzonte B prevalentemente minerale
• orizzonte C di alterazione
• Orizzonte R roccia madre
5 orizzonti suolo e la
nostra zona
Roccia
madre è
invece
preponder
ante
Come si
vede dalla
foto
sottostante ,
nelle nostre
zone spesso,
tutti gli altri
strati sono
compressi in
questa zona
• Composizione suolo:
• Arrivati in laboratorio la profe ha spiegato a noi
geologi la struttura del terreno parlandoci del suolo,
descrivendola più in dettaglio e ,insieme abbiamo
allestito e svolto alcuni esperimenti:
• 1° esperimento il colore
• 2° esperimento il contenuto in calcare
• 3° esperimento il Ph
• 4° esperimento la stratificazione
Geologi al lavoro in laboratorio
L’azione equilibratrice del bosco si
svolge in due fasi: la violenza
della pioggia è attutita dalla
chioma degli alberi.
L’humus assorbe una grande
quantità d’acqua che poi penetra
nel terreno e si accumula nelle
falde freatiche del sottobosco.
Inoltre una buona quantità di
acqua ritorna nell’atmosfera per
traspirazione
Azione del bosco
Dopo un disboscamento irrazionale
la pioggia cade al suolo
violentemente, facilitandone
l’erosione.
L’acqua è assorbita dal suolo , ma
molto velocemente lo impoverisce
di Sali minerali. La falda freatica
riceve meno acqua. Il vento
asporta l’humus
Quando il bosco viene meno….
Campione di
Terra al Gelè
Nel nostro campione di terra c’è una predominanza di sabbia e
ghiaia , una percentuale di argilla e di calcare che quindi ha
caratteristiche che lo avvicinano ad un buon suolo fertile
argilla

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Ecosistema gelè

  • 1. botanici zoologi Ecosistema Del Gelè Classe 1° A Scuola media statale G. La Pira Sarezzo Brescia Anno scolastico 2004 – 2005 presentazione reporter geologi exit
  • 2. Sarezzo Oggi la classe 1ªA si è organizzata per fare una escursione guidata nella Valle di Sarezzo. - Prima di partire abbiamo diviso la classe in quattro gruppi: REPORTER, BOTANICI, ZOOLOGI, GEOLOGI. Venite con noi? Peresaurire ogni sezione usa le frecce a sinistra Sig. preside vigili
  • 3. Cronaca della nostra uscita Mercoledì 13 aprile, noi classe 1^A della scuola media statale “Giorgio la Pira” situata nel comune di Sarezzo, alle ore 9.00 siamo partiti con le biciclette e abbiamo iniziato questa avventura iniziando il tragitto nella pista ciclabile sul fiume Mella, da poco completata nel nostro comune. Abbiamo dovuto però considerare il fatto che la pista ciclabile non fosse subito usufruibile a partire dalla nostra scuola e quindi l’insegnante che ha organizzato l’uscita, ha ritenuto opportuno essere scortati dalla pattuglia dei vigili urbani nel tratto urbano. Infatti la nostra zona è interessata da un traffico pesante molto intenso soprattutto nei due possibili tragitti che collegano alla ciclabile, si devono affrontare attraversamenti pericolosi: o quello della statale della Valle Trompia oppure quello della provinciale che collega Sarezzo con Lumezzane.La temperatura è di 15°C. Cliccaanchesulleparole calde
  • 4. Secondo te perché da scuola a qui non può esserci la possibilità di arrivare in sicurezza? Non pensi che la scuola dovrebbe essere collegata alla ciclabile? Hai ragione, avremmo fatto a meno dei vigili! Certo! Sarebbe per tutti un bel progresso! Ipulsanti a destra ti riconducono a dove sei partito
  • 5. Dopo aver percorso circa 1,7 Km siamo arrivati fino a “PREGNO” vecchio nucleo di Villa Carcina dove abbiamo visto un tratto del vecchio acquedotto romano. potrai approfondirlo in unadelle voci dedicateal lavoro dei reporter
  • 6. Profilo della costa davanti al Gelè da Pregno
  • 7. Quando saranno pronte stè pesche ? Passerò più spesso da queste parti!
  • 9. Profe! Ma perché non facciamo anche noi quelle belle gite tranquille sui pulman?
  • 10. Siamo poi ripartiti e alle 10:30 siamo arrivati a destinazione: il “Gelè” (località dove scorre un torrentello che dà origine ad una sorgente). Dal Gelè ci siamo recati al campo Redaelli, dove termina la pista ciclabile
  • 11. Sullo sfondo è visibile il Monte Guglielmo, primo 2000 m delle prealpi bresciane
  • 12. • Il tratto che dal Gelè raggiunge la fine della ciclabile è di circa 700 m
  • 13. Abbiamo oltrepassato il campo sportivo Redaelli e qui la ciclabile per ora termina come risulta anche dalla carta, ma non abbiamo trovato le opportune segnalazioni e ritorniamo sui nostri passi, meglio sulle nostre ruote.
  • 14. Più o meno in questa zona c’è la confluenza del Gelè con il fiume Mella
  • 16. • Siamo giunti quindi al “Gelè” dove, divisi nei 4 gruppi, abbiamo eseguito le attività assegnateci dalla professoressa Mor Pronti per il lavoro sul campo… ” Che bello lavorare a gruppi, sapete come siamo organizzati? “ - La tabella qui di seguito ti mostra la composizione dei singoli gruppi.
  • 17. Eccoci al gran completo! reporter botanici Zoologi Geologi Marco Chiarabini Samuele Bruni Luca de Gasperi Noemi d’Urso Nicoletta Rizzini Marta Roselli Lia Campanelli Abiba Bance Marta Botti Di Stefano Alice Luca Festa Giorgio Pasotti Bertoglio Sivia Romina Colavelli Girotti Chiara Caterina Cristinelli Luca Granvillano Cristian Mino Massimiliano Zoli Stefano Belleri Marta Guerini Gianluca Guizzetti Marta Marzullo Federica Rio Ale Tagliabue
  • 18. Di cosa ci occupiamo Qualità del suolo Raccolta rocce reporter botanici zoologi geologi Relazione uscita, fotografia Plastico cartografia Raccolta Erbario bosco Raccolta larve Qualità dell’acqua Procedi!
  • 20. Gli zoologi Eccomi ragazze! Chi Sapete che cosa.. siamo ? gli zoologi? …fanno Non sono un ritaglio!
  • 21. I geologi Chi siamo? Non ve lo aspettereste mai Che cosa facciamo ? ……Ragazze… sono disposto a tutto ! Lo sento… , Esattamente tra un quarto d’ora cadrò dalla bici!
  • 22. I botanici Chi siamo ? …ormai siamo un mito ! Che cosa facciamo ? Guardate che sono preoccupata… Non preocc uparti ci siamo anche noi
  • 23. Dopo il pranzo al sacco, verso le 14:15 è arrivato il botanico: sig Felice Costa, che ci ha mostrato la flora presente nel tratto di bosco che arriva fino al campo Redaelli. Verso le 15:45 siamo partiti dal Gelè e alle 16:15 siamo arrivati a scuola. Il lavoro proseguirà poi nel nostro bel laboratorio
  • 25. I nostri prodotti finali • Richiesta per collegamento a ciclabile • Bacino idrografico sulla carta1:25000 • Erbario e descrizione del bosco • Vaso di stratificazione qualità del suolo • Indagine acqua raccolta larve nei vasetti • Plastico in polistirolo del BACINO
  • 26. Arrivederci all’anno prossimo nella home page troverai il percorso di approfondimento dei singoli gruppi!
  • 27. Resti dell’acquedotto romano nel territorio di Pregno Vedi diapo. seguente
  • 28.
  • 29. La biciclettata……. Ragazzi è tutta un’altra cosa lavorare così… vero? Bisogna proprio sollecitare il Comune Il Comune ? A fare che? A collegarci la scuola alla ciclabile! Guarda cosa facciamo allora….!
  • 31. • Chiarabini Marco • Rizzini Nicoletta • Bruni Samuele • De Gasperi Luca • Roselli Marta • D’Urso Noemi • guardateci al lavoro Chi siamo
  • 32. Cosa facciamo Ci occupiamo: •Della relazione dell’uscita didattica, •OSSERVAZIONI acquedotto romano •Della comunicazione col Comune per la ciclabile •Di misurare la velocità del torrente •Di tenere i contatti tra sul terreno e in laboratorio •Di fotografare i momenti salienti del lavoro •Di preparare un plastico del nostro bacino idrografico
  • 33. Dalla scuola alla ciclabile • Ipotetici attraversamenti I due luoghi verrebbero facilmente raggiunti su due strade che presentano fattibilità per un tracciato di ciclabile, compresa via Verdi che passa davanti alla nostra scuola
  • 34. o Grande Mella, La tua acqua è in C… non deviLa tua acqua è in C… non devi permettere che retroceda! Un tempo eripermettere che retroceda! Un tempo eri potente il tuopotente il tuo è un passato glorioso! Ilè un passato glorioso! Il GelèGelè per ora ti sostiene!per ora ti sostiene!
  • 37. Materiale occorrente: Un tappo di sughero Un cronometro Un metro Due punti di riferimento distanti 10m segnati da due picchetti Esecuzione Prendiamo un metro e misuriamo uno spazio di 10 metri ,sulla sponda del fiume, contrassegnando l’inizio e la fine con due picchetti. Si butta, poi il tappo di sughero in centro al fiume, dove c’è il primo picchetto,e contemporaneamente si fa partire il cronometro; appena il tappo arriva al secondo picchetto si ferma il cronometro. Il tempo che ci ha messo il tappo ad arrivare alla fine è stato di 58 sec. Adesso abbiamo eseguito questi calcoli: 10m : 58 sec = 0,2 m/sec È stata calcolata con metodo indiretto. Velocità = spazio/ tempo risultata essere di 0,2 m / sec La velocità è quindi una grandezza derivata
  • 38. Costruiamo il plastico della zona • Sulla cartina di Sarezzo, in scala 1:10.000 abbiamo ricalcato le isoipse (curve di ugual livello) partendo dalla isoipsa dei 300 metri vicina al Gelè . • In seguito il nostro capo gruppo è andato con la profe a ingrandire la cartina ricalcata con un ingrandimento del doppio • Ora dobbiamo lavorare su questo per produrre un plastico in polistirolo:a tal scopo abbiamo posato un lucido sopra la fotocopia e abbiamo ricalcato la prima isoipsa utile dei 300 metri e anche il tracciato del fiume Mella. • Poi abbiamo sovrapposto tutto su un foglio di polistirolo, per costruire la base del plastico, ed abbiamo puntinato con i punteruoli seguendo l’isoipsa. • A questo punto ripassiamo i buchi, col pennarello. • Abbiamo ottenuto così la prima “fetta” di base del plastico. • Continuando così per tutte le isoipse e utilizzando sempre delle nuove zone di polistirolo, finiamo per avere la serie di strati o “fette” che occorrono per “montare” il paesaggio. Siccome la distanza tra le isoipse sarebbe di 100 metri =10000 centimetri e noi abbiamo una scala inconsueta 1:12500 ci siamo serviti del calcolo delle proporzioni che capiremo l’anno prossimo, guidati dall’insegnante,.
  • 40. isoipse Le isoipse o curve di ugual livello ci sono servite per determinare il perimetro del bacino idrografico. Ogni goccia che cade nel perimetro finisce con certezza nel Gelè Bacino idrografico Scala 1: 10.000
  • 42. Lettera al comune Alla cortese attenzione dell’Assessore al territorio Siamo 25 alunni della classe prima A della scuola media di Sarezzo “Giorgio La Pira” e vorremmo presentarvi una richiesta che nasce proprio dalla nostra esperienza conclusasi da pochi giorni nell’ambito dell’educazione all’ambiente e alla conoscenza del territorio tanto sollecitata da più parti e dal Comune stesso. Con l’insegnante di scienze Loredana Mor e con l’insegnante addetta al laboratorio Rosanna Totino, abbiamo organizzato lo studio di un ecosistema situato nel nostro comune e che si prestava ad osservazioni interessanti : la sorgente del Gelè. Per attuare i sopralluoghi indispensabili abbiamo utilizzato la bicicletta sfruttando adeguatamente la bellissima ciclabile del Mella da poco ultimata. Ne abbiamo ricavato stimoli a non più finire… avremmo voluto intensificare le nostre uscite! Capirete anche voi adulti addetti ai lavori, persone sensibili e qualificate , che per noi ragazzi l’opportunità di poter far scuola in questo modo , vuol dire tutto, vuol dire un alternativa credibile per essere protagonisti motivati e non annoiati studenti che assistono alle lezioni. Avremmo anche voluto arrivarci da soli, magari nel pomeriggio dopo le lezioni …avremmo voluto, ma il tragitto dalla scuola risulta per ora limitato fortemente dal fatto che per muoverci dalla scuola all’interno dell’abitato di Sarezzo, non esistono piste ciclabili che colleghino a quella del Mella; occorre infatti rivolgersi ai vigili per scortarci in sicurezza fino alla zona della ESSELUNGA visto che si dovrebbe attraversare la strada che collega a Lumezzane o addirittura … la famigerata statale della Valle Trompia . Chiaramente non avremmo trovato i genitori solidali con l’iniziativa. Ora , non spetta a noi sapere come si debbano risolvere queste questioni, ma siccome ci educano a diventare cittadini rispettosi e attenti, vogliamo essere responsabili e propositivi e ci domandavamo se si potesse intervenire in questo senso. Addirittura osiamo ipotizzare, dopo aver provveduto ai tracciati della ciclabile che conducano alla scuola, la costruzione di un bel soprapassaggio del tipo di quelli zincati ,senza scale, a cielo aperto ( un sottopassaggio con le scale l’abbiamo già , non c’è niente di bello là sotto..!) che ci dia modo di usufruire a pieno di tutta la nostra zona che a tratti comincia ad andarci un po’ stretta , a limitarci l’orizzonte soffocato come è dal cemento e dalle ben note attività produttive della zona. Noi abbiamo intanto inviato il nostro lavoro alla Regione Lombardia che aveva indetto un concorso proprio intitolato alle ciclabili in relazione alla scuola e in quella ’occasione abbiamo già fornito copia della ciclabile del Mella. Siamo sicuri che accoglierete le nostre richieste perché in fin dei conti sono belle e nascono davvero da noi.
  • 43. Belleri Stefano Guerini Marta Marta Marzullo Federica Rio Tagliabue Alessandro Massimiliano Zoli
  • 44. Cosa facciamo Ci occupiamo di: •Relazione dell’uscita •raccogliere le larve nel torrente col retino da bentos •organizzare le pescate in barattoli con aggiunta di formalina •selezionarle separandole dalle foglie e ponendole in vasetti •conteggiare gli esemplari diversi •Classificarli in famiglie. •Dedurre dagli indici biotici la qualità dell’acqua •individuazione della catena alimentare , rete alimentare del torrente
  • 45. Scopo della pescata • Questo lavoro è finalizzato non solo ad osservazioni naturalistiche che comunque ci saranno, ma consentirà di allestire una indagine sulla qualità dell’acqua come vedremo in seguito
  • 46. Chi siamo Silvia Bertoglio Caterina Cristinelli Romina Colavelli Chiara Girotti Granvillano Luca Mino Cristian Zoli Massimiliano
  • 47. Ed ecco a voi la pescata! Eccoci , siamo arrivati dopo una “biciclettata” lungo la pista ciclabile del Mella, sulle rive del Gelè, e ora procediamo a posizionare il retino da bentos
  • 48. La profe ha creato un piccolo bacinetto di raccolta chiudendolo alla base con il retino da benth , in modo che tutta l’acqua confluisse in esso; abbiamo poi avvitato all'estremità una bottiglia di plastica, per imprigionare le larve che in seguito verranno esaminate in laboratorio.
  • 49. Noi abbiamo contribuito a smuoverelefoglie ei sassi sullerive, eassiemealla la profeabbiamo lavato i sassi con lemani protettedaguanti dacucina. Sono stati così riempiti i vasi ermetici da mezzo litro…... abbiamo introdotto laformalinanei vasetti per conservarele larve. Abbiamo fatto alcune pescatenel torrenteGelè, e mentreSamuelefotografava laprofessoressaMOR al lavoro, noi passavamo i vasetti.
  • 52. Che poi , una volta fotografata, abbiamo liberato! Che bella!
  • 54. Ecco il nostro lavoro
  • 56.
  • 57. Tabella per determinare in sintesi la classe dell’acqua
  • 58. Zoologi al lavoro in laboratorio
  • 59. Indagine • Arrivati a scuola, guardateci al lavoro nel laboratorio di scienze, abbiamo allestito i materiali per la fase successiva di conteggio e classificazione delle larve. • Sono state preparate vaschette rettangolari bianche una per ognuno di noi dove poter con cura individuare gli insetti i quali vanno estratti con pinzette e selezionati in base a caratteristiche macroscopiche comuni. • Verranno poi immersi in formalina pura in vasetti più piccoli. • Ogni vasetto è contrassegnato con il nome dell’ordine a cui appartengono le larve rinvenute. • Successivamente si potranno contare gli esemplari per stabilire attraverso le tabelle degli indici biotici a quali classi d’acqua appartiene il Gelè
  • 60. Glossario 2 INDICi BIOTICI: PARAMETRI DI RIFERIMENTO basati su caratteristiche comuni a un gruppo di organismi LA CUI PRESENZA O ASSENZA permette la classificazione dell’acqua che li ospita in classi di purezza
  • 61. indagine larve torrente Quindi, ….il 12 maggio siamo scesi in laboratorio per contare le larve della pescate. C’è chi contava i Plecotteri (2 code), chi contava i Tricotteri (astucci), e chi elencava gli Efemerotteri (3 code). • Plecotteri 5 • Tricotteri 3 • Efemerotteri 6 • Ditteri 6 • Gamberetti 40 • Totale 60 •Siccome nei vasetti era presente della formalina per conservare le bestie è stato opportuno diluire il liquido dei vasetti con dell’acqua pulita per evitare bruciori agli occhi mentre si operava con le pinzette e con le macrosiringhe senza ago!
  • 62. Risultati indagine: intersecando i dati, otteniamo che la qualità dell’acqua è notevole =10! E la classe è A
  • 64.
  • 65.
  • 67. Catena alimentare la materia , l’energia passa ……… DECOMPOSITORI slamandra
  • 68. Chi siamo Guerini Eleonora Guerini Tania Milanesi Andrea Lombardo Patrik Pagnoni Mattia Zanelli Rachele
  • 69. Relazione Verso le ore 11,30 siamo arrivati alla località “Gelè”, qui ci siamo riposati e abbiamo fatto un piccolo spuntino. Più tardi armati di paletta e guanti abbiamo iniziato a raccogliere e a pulire, dalla terra, vari tipi di fiori e di erbe. Occorrevano esemplari completi per poter procedere nella classificazione. Quando nei nostri cestini c’erano più specie possibili di erbe i fiori, le abbiamo tolte e messe all’interno di alcuni libri con della carta di giornale e poi le abbiamo pressate con dei pesi, per conservarle fino al ritorno a scuola.
  • 70. Terminato questo lavoro abbiamo pranzato abbastanza velocementeperchéil botanico, Sig. Felice Costa, è arrivato primadel previsto. Nel pomeriggio il botanico ci haillustrato molto accuratamentevari tipi di piantetrovatenel raggio di 1000 metri; inoltreci hafornito tavolebotanicheche servono successivamentenel lavoro di classificazione cheavvieneduranteleoredi laboratorio ascuola, dove ogni gruppo continuail lavoro sul campo
  • 71. Infatti nelleorechesi sono succedutefino allafinedell’anno abbiamo classificato con l’utilizzo di alcuni manuali quali: DellaFior “Lanostraflora” ed.Monauni Trento Stefenelli “I fiori dellamontagna” ed.Prioli Verlucca Huxley “Fiori di montagna” ed. Paoline per lespeciechesono andateperseperchénon ci èriuscitabene l’essicatura, abbiamo provvedutoaintegrazioni con le deliziosefotografiedal testo di Belleri-Costarinvenuto nella bibliotecadi Villa
  • 72. I botanici in laboratorio
  • 73. Classifichiamo i fiori 1° Per collocareogni fioreprimanellasuafamigliaabbiamo utilizzato un libro “I fiori dellamontagna” di S.Stefenelli. Questo manualecheraggruppai fiori secondo colore eneriportalefotografieci hapermesso di circoscrivereil numero dellefamigliefino atrovarequellagiustaosservando laformadellacorolla,o l’andamento dellapiantao ancoralefoglie. 2° Poi abbiamo verificato lenostrescopertein un secondo manuale, un po’ più dettagliato del primo “Fiori dellamontagna” di Huxley,ecosì siamo giunti al genere 3° Dopo averli controllati su un terzo manuale, siamo giunti aconcludereanchela specie. Si trattadi un manualemolto completo , si intitola“ Lanostraflora“ di Dalla Fior 4° aquesto punto abbiamo completato leetichettecon l’aggiuntedell’indicazionesesi trattavadi pianteofficinali 5°si è provveduto asistemaredefinitivamenteil tutto nel raccoglitore
  • 74. Prodotto finale Allafinedel nostro lavoro laprofessoressahacontrollato lenostre classificazioni notando con soddisfazionecheeravamo giuntecon successo aindividuarelefamiglieequasi tutti i generi, mentreper lespeciel’ arduo lavoro haavuto bisogno di “suggerimenti”   Il numero degli esemplari èridotto perchéli abbiamo raccolti all’inizio dellaprimaveramapromettiamo di andare, nel corso dei treanni, in valle, a raccoglierespeciediversedi fiori: per completareil nostro erbario.
  • 75.
  • 76. Euforbia amigdaloide Viola Primula Pulmonaria Cardamine Pervinca Elleburus viridis Phyteuma Latirus alpino Euomnibus europeo Alium orsino Ailaria pethiolata Asarum Felce scolopendrium Capel Venere Hipperico Calcium Orobanca Petasites Gallium (Verticillato) Ruscus Aculeato (Pungitopo) Pontentilla alba Mercurialis Vinca minor Arabis turrita Sedum Sexangolare Giunco Prunus avium Carpino Bianco Carpino Nero Alnus glutinosa Olmo Corno Frassino orniello Nocciolo Salice
  • 77. SVILUPPO ECRESCITA DIUN ALBERO Schede botaniche:
  • 78. Forma e caratteri distintivi delle foglie Schede botaniche:
  • 80. La radice e le sue funzioni Schede botaniche:
  • 85. Abete rosso - picea abies Schede botaniche:
  • 98. Chi siamo Chi siamoChi siamo Campanelli Lia Bance Abiba Botti Marta Di Stefano Alice Festa Luca Pasotti Giorgio Guardateci al lavoro
  • 99. Cosa facciamo Ci occupiamo di: •Relazione lavoro •raccogliere le piante erbacee fiorite ed essenze del bosco •allestire un erbario con i fiori seccati •Individuare quale tipo di bosco è presente nella valle
  • 100. Il bosco della valle Lavegetazionesui versanti dellavalleècompostaessenzialmenteda boschi misti di latifoglieadensitàvariabilesecondo lecaratteristiche locali. Allo stato attualepossiamo classificarequestesuperfici come boschi di protezioneedifesadei versanti lasciati ad unaliberaevoluzione naturale. Nellapartebassail sentiero chesegueun andamento parallelo al fiumee vicinissimo al suo letto , si incontraunavegetazionein cui lespecie predominanti sono il carpino nero, l’orniello, il nocciolo e il salice caprea . Sono meno frequenti laroverella e l’acero campestre. Sul versantedel Gelèsono presenti altreessenzetracui il frassino e l’ evonymus eropeo eil prunus selvatico.
  • 101. Prepariamo un erbario Oggi 4-5-2005 abbiamo estratto i fiori ormai secchi dai dai giornali, successivamenteli abbiamo fissati con piccole etichetteal foglio Abbiamo imparato ametteredei cartigli correttamente Esistono per laclassificazionelibri altamentespecializzati, manuali chearrivano allaspeciemedianteil meccanismo delleCHIAVI DICOTOMICHE. Purtroppo noi non siamo ancorain possesso di conoscenze così approfonditecomequellerichiestedaquesti manuali quindi abbiamo proceduto in modo “MISTO”aiutandoci con ledescrizioni econ leimmagini……
  • 105. • Una volta arrivati al Gelè armati di martello e scalpello, abbiamo preso campioni di rocce; poi con metro e paletta abbiamo preso 1 dm cubo di terra davanti al Gelè (prato) e a fianco (nel bosco). Abbiamo selezionato il materiale in sacchetti con etichette abbinate a dei disegni che mettevano in relazione il campione prelevato con il luogo di raccolta. relazione In seguito abbiamo messo il tutto in unascatolacon coperchio
  • 106. La professoressa ha chiamato il nostro amico reporterSamuele Bruni perfotografare anche gli affioramenti che analizzeremo più nel dettaglio quando saremo in terza media nell’ambito del programma di geologia; nel frattempo prendiamo visione dell’estratto della carta geologica della zona dalla quale perora sappiamo ricavare solo le età di formazione delle rocce con l’aiuto della legenda. Noi geologi siamo specializzati quindi nello studio delle rocce e del suolo. Equest’ anno ci dedicheremo a questo.
  • 108. RELAZIONE IN LABORATORIO Sui campioni raccolti il lavoro continua poi in laboratorio nelle ore di scienze che ci sono fino alla fine dell’anno scolastico Si tratta di lavorare allestendo degli esperimenti riguardanti vari aspetti del suolo.
  • 109. TITOLO1° ESPERIMENTO : IL COLORE … IL DRENAGGIO Il colore della terra in esame rivela se un suolo è più o meno drenante ,più o meno in grado di trattenere umidità. •Suoli scuri o grigi sono in genere drenanti, suoli chiari e rossicci lo sono poco. DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze MATERIALI: 2 vetrini ad orologio 2 tipi di terra DESCRIZIONE: Abbiamo preso un campione di terra per ogni cubetto prelevato. Con dei pastelli abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile al colore del terreno. RACCOLTA DATI: Abbiamo visto che i due colori sono completamente diversi . Chiameremo campione 1 quello della terra del bosco Chiameremo campione 2 quello della terra davanti ai tavolini • N° 1 colore = color marrone terra ombra naturale • N°2 colore = color terra Siena giallastra era molto più chiaro dell’ altro perché non è originario del posto ma è stato riportato
  • 110. CONCLUSIONI: I colori completamente diversi rivelano un suolo con aspetti e caratteristiche diversi. Il N° 1 è quindi più drenante Il N° 2 è quindi poco drenante marrone terra ombra naturale terra Siena giallastra
  • 111. 2° esperimento: contenuto in carbonato di calcio Intanto abbiamo aperto i sacchetti della terra e fatto la prova con l’acido cloridrico. DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze MATERIALI: 3 vetrini ad orologio Cucchiaino Contagocce Acido cloridrico 2 campioni di terra: N° 1 quello della terra del bosco N° 2 quello della terra davanti al Gelè DESCRIZIONE: Abbiamo messo nei vetrini ad orologio la terra di un tipo e dell’altro e abbiamo aggiunto dell’acido cloridrico (37%) e abbiamo visto che l’effervescenza è maggiore nel N°1 rispetto al N° 2.
  • 112. RACCOLTA DATI: Quindi i campioni di terra esaminate sono abbastanza simili fra loro. CONCLUSIONI: Dunque questa terra contiene carbonato di calcio. Bollicine di effervescenza dovuta allo sviluppo di anidride carbonica
  • 113. 3° ESPERIMENTO : PH dei campioni DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze MATERIALI: indicatore universale 3 vetrini ad orologio Acqua Campioni N°1 e N°2 DESCRIZIONE: Abbiamo preso la terra per analizzare il PH con l’indicatore universale. Abbiamo inumidito la terra con un goccio d’acqua e inserito un pezzo di indicatore universale; poi abbiamo atteso cinque minuti per osservare l’indicatore universale e leggere il Ph
  • 114. RACCOLTA DATI: le 2 strisce che sono sui campioni , sono diventate tutte e due di color Verde bluastro N°1 il pH =8.0 N°2 il pH=8.5 CONCLUSIONI: il nostro suolo è debolmente basico.
  • 115. Glossario 1 • Retino da benthos = retino a bocca quadrata collegato ad una bottiglietta da dove si estraggono gli organismi pescati.
  • 116. Cosa facciamo •La relazione •raccogliere rocce senza per ora classificarle •Attraverso esperimenti ci occupiamo di analizzare il suolo •Analizziamo come salvaguardare un suolo rispettando il bosco
  • 117. abbiamo segnato sulla carta raffigurante la valle, gli affioramenti rocciosi che si trovavano vicino al punto in cui eravamo noi. • Bisogna ricordare che il campione da prelevare va estratto direttamente dall’affioramento della roccia madre e non dai pezzettini che si trovano per terra.
  • 118. Prova di stratificazione Abbiamo preso il decimetro quadrato di terradi ciascun campioneelo abbiamo messo in una bottigliariempiendolafino all’orlo (1 l ); l’abbiamo smossaper benein modo chei tipi di terra(humus, argillasabbia, ghiaia) avessero tempo di statificarsi meglio fino aquando l’acquanon fossestata trasparente. Ora confrontiamo i risultati con il diagramma di un buon suolo fertile argilla
  • 119. Campione di Terra di fronte al Gelè Èevidente che nel nostro campione di terra sicuramente riportata c’è un’abbondanza tale di argilla da concludere che non è un buon suolo fertile argilla
  • 120. Il suolo • La prof ci ha fatto osservare i vari strati in cui si presenta il suolo in questi affioramenti e ci ha spiegato che a differenza di altre zone in cui il suolo riesce a ben esprimere 5 orizzonti, in montagna alcuni di questi si riducono di molto mentre affiora subito l’ultimo, la roccia madre che è l’orizzonte più imponente • Eccoli qui di seguito elencati: • orizzonte O lettiera o humus • orizzonte A parzialmente minerale • orizzonte B prevalentemente minerale • orizzonte C di alterazione • Orizzonte R roccia madre
  • 121. 5 orizzonti suolo e la nostra zona Roccia madre è invece preponder ante Come si vede dalla foto sottostante , nelle nostre zone spesso, tutti gli altri strati sono compressi in questa zona
  • 122. • Composizione suolo: • Arrivati in laboratorio la profe ha spiegato a noi geologi la struttura del terreno parlandoci del suolo, descrivendola più in dettaglio e ,insieme abbiamo allestito e svolto alcuni esperimenti: • 1° esperimento il colore • 2° esperimento il contenuto in calcare • 3° esperimento il Ph • 4° esperimento la stratificazione Geologi al lavoro in laboratorio
  • 123. L’azione equilibratrice del bosco si svolge in due fasi: la violenza della pioggia è attutita dalla chioma degli alberi. L’humus assorbe una grande quantità d’acqua che poi penetra nel terreno e si accumula nelle falde freatiche del sottobosco. Inoltre una buona quantità di acqua ritorna nell’atmosfera per traspirazione Azione del bosco
  • 124. Dopo un disboscamento irrazionale la pioggia cade al suolo violentemente, facilitandone l’erosione. L’acqua è assorbita dal suolo , ma molto velocemente lo impoverisce di Sali minerali. La falda freatica riceve meno acqua. Il vento asporta l’humus Quando il bosco viene meno….
  • 125. Campione di Terra al Gelè Nel nostro campione di terra c’è una predominanza di sabbia e ghiaia , una percentuale di argilla e di calcare che quindi ha caratteristiche che lo avvicinano ad un buon suolo fertile argilla