2. Sarezzo
Oggi la classe 1ªA si è organizzata
per fare una escursione guidata
nella Valle di Sarezzo. - Prima di
partire abbiamo diviso la classe in
quattro gruppi:
REPORTER, BOTANICI, ZOOLOGI,
GEOLOGI.
Venite con noi?
Peresaurire ogni sezione usa
le frecce a sinistra
Sig.
preside
vigili
3. Cronaca della nostra
uscita
Mercoledì 13 aprile, noi classe 1^A della scuola media statale “Giorgio la Pira”
situata nel comune di Sarezzo, alle ore 9.00 siamo partiti con le biciclette e
abbiamo iniziato questa avventura iniziando il tragitto nella pista ciclabile sul
fiume Mella, da poco completata nel nostro comune.
Abbiamo dovuto però considerare il fatto che la pista ciclabile non fosse subito
usufruibile a partire dalla nostra scuola e quindi l’insegnante che ha organizzato
l’uscita, ha ritenuto opportuno essere scortati dalla pattuglia dei vigili urbani nel
tratto urbano.
Infatti la nostra zona è interessata da un traffico pesante molto intenso soprattutto
nei due possibili tragitti che collegano alla ciclabile, si devono affrontare
attraversamenti pericolosi: o quello della statale della Valle Trompia oppure
quello della provinciale che collega Sarezzo con Lumezzane.La temperatura
è di 15°C.
Cliccaanchesulleparole
calde
4. Secondo te perché da
scuola a qui non può
esserci la possibilità
di arrivare in
sicurezza?
Non pensi che la
scuola dovrebbe
essere collegata alla
ciclabile?
Hai ragione, avremmo
fatto a meno dei vigili!
Certo! Sarebbe
per tutti un bel
progresso!
Ipulsanti a destra ti riconducono a dove
sei partito
5. Dopo aver percorso circa 1,7 Km siamo
arrivati fino a “PREGNO” vecchio nucleo
di Villa Carcina dove abbiamo visto un
tratto del vecchio acquedotto romano.
potrai approfondirlo in unadelle
voci dedicateal lavoro dei reporter
10. Siamo poi ripartiti e alle 10:30 siamo
arrivati a destinazione: il “Gelè”
(località dove scorre un torrentello che
dà origine ad una sorgente).
Dal Gelè ci siamo recati al campo
Redaelli, dove termina la pista
ciclabile
11. Sullo sfondo è visibile
il Monte Guglielmo,
primo 2000 m delle
prealpi bresciane
12. • Il tratto
che dal
Gelè
raggiunge
la fine
della
ciclabile è
di circa
700 m
13. Abbiamo oltrepassato il campo sportivo Redaelli e qui la ciclabile
per ora termina come risulta anche dalla carta, ma non abbiamo
trovato le opportune segnalazioni e ritorniamo sui nostri passi,
meglio sulle nostre ruote.
14. Più o meno in
questa zona c’è la
confluenza del
Gelè con il fiume
Mella
16. • Siamo giunti quindi al
“Gelè” dove, divisi nei
4 gruppi, abbiamo eseguito
le attività assegnateci dalla
professoressa Mor
Pronti per il lavoro
sul campo…
” Che bello lavorare a
gruppi, sapete come
siamo organizzati? “
- La tabella qui di
seguito ti mostra la
composizione dei singoli
gruppi.
17. Eccoci al gran completo!
reporter botanici Zoologi Geologi
Marco Chiarabini
Samuele Bruni
Luca de Gasperi
Noemi d’Urso
Nicoletta Rizzini
Marta Roselli
Lia Campanelli
Abiba Bance
Marta Botti
Di Stefano Alice
Luca Festa
Giorgio Pasotti
Bertoglio Sivia
Romina Colavelli
Girotti Chiara
Caterina Cristinelli
Luca Granvillano
Cristian Mino
Massimiliano Zoli
Stefano Belleri
Marta Guerini
Gianluca Guizzetti
Marta Marzullo
Federica Rio
Ale Tagliabue
18. Di cosa ci occupiamo
Qualità del suolo
Raccolta rocce
reporter botanici zoologi geologi
Relazione uscita,
fotografia
Plastico
cartografia
Raccolta
Erbario
bosco
Raccolta larve
Qualità
dell’acqua
Procedi!
21. I
geologi
Chi siamo?
Non ve lo
aspettereste mai
Che cosa facciamo
?
……Ragazze… sono
disposto a tutto !
Lo sento… ,
Esattamente tra
un quarto d’ora
cadrò dalla bici!
23. Dopo il pranzo al sacco, verso le 14:15 è
arrivato il botanico: sig Felice Costa, che
ci ha mostrato la flora presente nel tratto
di bosco che arriva fino al campo Redaelli.
Verso le 15:45 siamo partiti dal Gelè e alle
16:15 siamo arrivati a scuola. Il lavoro
proseguirà poi nel nostro bel laboratorio
25. I nostri prodotti finali
• Richiesta per collegamento a ciclabile
• Bacino idrografico sulla carta1:25000
• Erbario e descrizione del bosco
• Vaso di stratificazione qualità del
suolo
• Indagine acqua raccolta larve nei
vasetti
• Plastico in polistirolo del BACINO
29. La biciclettata…….
Ragazzi è tutta un’altra
cosa lavorare così…
vero? Bisogna proprio
sollecitare il Comune
Il Comune ? A
fare che?
A collegarci
la scuola alla
ciclabile!
Guarda cosa
facciamo
allora….!
31. • Chiarabini Marco
• Rizzini Nicoletta
• Bruni Samuele
• De Gasperi Luca
• Roselli Marta
• D’Urso Noemi
•
guardateci al lavoro
Chi siamo
32. Cosa facciamo
Ci occupiamo:
•Della relazione dell’uscita didattica,
•OSSERVAZIONI acquedotto romano
•Della comunicazione col Comune per la ciclabile
•Di misurare la velocità del torrente
•Di tenere i contatti tra sul terreno e in laboratorio
•Di fotografare i momenti salienti del lavoro
•Di preparare un plastico del nostro bacino idrografico
33. Dalla scuola alla ciclabile
• Ipotetici
attraversamenti
I due luoghi
verrebbero
facilmente raggiunti
su due strade che
presentano
fattibilità per un
tracciato di
ciclabile, compresa
via Verdi che
passa davanti alla
nostra scuola
34. o Grande Mella,
La tua acqua è in C… non deviLa tua acqua è in C… non devi
permettere che retroceda! Un tempo eripermettere che retroceda! Un tempo eri
potente il tuopotente il tuo
è un passato glorioso! Ilè un passato glorioso! Il GelèGelè
per ora ti sostiene!per ora ti sostiene!
37. Materiale occorrente:
Un tappo di sughero
Un cronometro
Un metro
Due punti di riferimento distanti 10m segnati da due
picchetti
Esecuzione
Prendiamo un metro e misuriamo uno spazio di 10
metri ,sulla sponda del fiume, contrassegnando
l’inizio e la fine con due picchetti.
Si butta, poi il tappo di sughero in centro al fiume,
dove c’è il primo picchetto,e
contemporaneamente si fa partire il cronometro;
appena il tappo arriva al secondo picchetto si
ferma il cronometro.
Il tempo che ci ha messo il tappo ad arrivare alla
fine è stato di 58 sec.
Adesso abbiamo eseguito questi calcoli:
10m : 58 sec = 0,2 m/sec
È stata calcolata con metodo indiretto.
Velocità = spazio/ tempo risultata essere di 0,2 m / sec
La velocità è quindi una grandezza derivata
38. Costruiamo il plastico della zona
• Sulla cartina di Sarezzo, in scala 1:10.000 abbiamo ricalcato le isoipse
(curve di ugual livello) partendo dalla isoipsa dei 300 metri vicina al Gelè .
• In seguito il nostro capo gruppo è andato con la profe a ingrandire la
cartina ricalcata con un ingrandimento del doppio
• Ora dobbiamo lavorare su questo per produrre un plastico in polistirolo:a tal
scopo abbiamo posato un lucido sopra la fotocopia e abbiamo ricalcato la
prima isoipsa utile dei 300 metri e anche il tracciato del fiume Mella.
• Poi abbiamo sovrapposto tutto su un foglio di polistirolo, per costruire la
base del plastico, ed abbiamo puntinato con i punteruoli seguendo l’isoipsa.
• A questo punto ripassiamo i buchi, col pennarello.
• Abbiamo ottenuto così la prima “fetta” di base del plastico.
• Continuando così per tutte le isoipse e utilizzando sempre delle nuove zone
di polistirolo, finiamo per avere la serie di strati o “fette” che occorrono per
“montare” il paesaggio.
Siccome la distanza tra le isoipse sarebbe di 100 metri =10000 centimetri e noi
abbiamo una scala inconsueta 1:12500 ci siamo serviti del calcolo delle
proporzioni che capiremo l’anno prossimo, guidati dall’insegnante,.
40. isoipse Le isoipse o
curve di
ugual livello
ci sono
servite per
determinare
il perimetro
del bacino
idrografico.
Ogni goccia
che cade nel
perimetro
finisce con
certezza nel
Gelè
Bacino idrografico
Scala 1: 10.000
42. Lettera al comune
Alla cortese attenzione dell’Assessore al territorio
Siamo 25 alunni della classe prima A della scuola media di Sarezzo “Giorgio La Pira” e vorremmo presentarvi una
richiesta che nasce proprio dalla nostra esperienza conclusasi da pochi giorni nell’ambito dell’educazione
all’ambiente e alla conoscenza del territorio tanto sollecitata da più parti e dal Comune stesso.
Con l’insegnante di scienze Loredana Mor e con l’insegnante addetta al laboratorio Rosanna Totino, abbiamo
organizzato lo studio di un ecosistema situato nel nostro comune e che si prestava ad osservazioni interessanti : la
sorgente del Gelè.
Per attuare i sopralluoghi indispensabili abbiamo utilizzato la bicicletta sfruttando adeguatamente la bellissima
ciclabile del Mella da poco ultimata.
Ne abbiamo ricavato stimoli a non più finire… avremmo voluto intensificare le nostre uscite! Capirete anche voi adulti
addetti ai lavori, persone sensibili e qualificate , che per noi ragazzi l’opportunità di poter far scuola in questo modo ,
vuol dire tutto, vuol dire un alternativa credibile per essere protagonisti motivati e non annoiati studenti che assistono
alle lezioni.
Avremmo anche voluto arrivarci da soli, magari nel pomeriggio dopo le lezioni …avremmo voluto, ma il tragitto dalla
scuola risulta per ora limitato fortemente dal fatto che per muoverci dalla scuola all’interno dell’abitato di Sarezzo, non
esistono piste ciclabili che colleghino a quella del Mella; occorre infatti rivolgersi ai vigili per scortarci in sicurezza fino
alla zona della ESSELUNGA visto che si dovrebbe attraversare la strada che collega a Lumezzane o addirittura …
la famigerata statale della Valle Trompia . Chiaramente non avremmo trovato i genitori solidali con l’iniziativa.
Ora , non spetta a noi sapere come si debbano risolvere queste questioni, ma siccome ci educano a diventare
cittadini rispettosi e attenti, vogliamo essere responsabili e propositivi e ci domandavamo se si potesse intervenire in
questo senso.
Addirittura osiamo ipotizzare, dopo aver provveduto ai tracciati della ciclabile che conducano alla scuola, la
costruzione di un bel soprapassaggio del tipo di quelli zincati ,senza scale, a cielo aperto ( un sottopassaggio con
le scale l’abbiamo già , non c’è niente di bello là sotto..!) che ci dia modo di usufruire a pieno di tutta la nostra zona
che a tratti comincia ad andarci un po’ stretta , a limitarci l’orizzonte soffocato come è dal cemento e dalle ben note
attività produttive della zona.
Noi abbiamo intanto inviato il nostro lavoro alla Regione Lombardia che aveva indetto un concorso proprio intitolato
alle ciclabili in relazione alla scuola e in quella ’occasione abbiamo già fornito copia della ciclabile del Mella.
Siamo sicuri che accoglierete le nostre richieste perché in fin dei conti sono belle e nascono davvero da noi.
43. Belleri Stefano Guerini Marta
Marta Marzullo Federica Rio
Tagliabue Alessandro Massimiliano Zoli
44. Cosa facciamo
Ci occupiamo di:
•Relazione dell’uscita
•raccogliere le larve nel torrente col retino da bentos
•organizzare le pescate in barattoli con aggiunta di formalina
•selezionarle separandole dalle foglie e ponendole in vasetti
•conteggiare gli esemplari diversi
•Classificarli in famiglie.
•Dedurre dagli indici biotici la qualità dell’acqua
•individuazione della catena alimentare , rete alimentare del torrente
45. Scopo della pescata
• Questo lavoro è
finalizzato non solo ad
osservazioni
naturalistiche che
comunque ci saranno,
ma consentirà di
allestire una indagine
sulla qualità dell’acqua
come vedremo in
seguito
47. Ed ecco a voi la pescata!
Eccoci , siamo arrivati dopo una “biciclettata” lungo
la pista ciclabile del Mella, sulle rive del Gelè,
e ora procediamo a
posizionare il
retino da bentos
48. La profe ha
creato un piccolo
bacinetto di
raccolta
chiudendolo alla
base con il
retino da benth
, in modo che
tutta l’acqua
confluisse in
esso; abbiamo poi
avvitato
all'estremità una
bottiglia di
plastica, per
imprigionare le
larve che in
seguito verranno
esaminate in
laboratorio.
49. Noi abbiamo contribuito a
smuoverelefoglie ei sassi
sullerive, eassiemealla la
profeabbiamo lavato i sassi
con lemani protettedaguanti
dacucina. Sono stati così
riempiti i vasi ermetici da
mezzo litro…... abbiamo
introdotto laformalinanei
vasetti per conservarele
larve.
Abbiamo fatto alcune
pescatenel torrenteGelè, e
mentreSamuelefotografava
laprofessoressaMOR al
lavoro, noi passavamo i
vasetti.
59. Indagine
• Arrivati a scuola, guardateci al lavoro nel laboratorio di
scienze, abbiamo allestito i materiali per la fase successiva di
conteggio e classificazione delle larve.
• Sono state preparate vaschette rettangolari bianche una per
ognuno di noi dove poter con cura individuare gli insetti i quali
vanno estratti con pinzette e selezionati in base a
caratteristiche macroscopiche comuni.
• Verranno poi immersi in formalina pura in vasetti più piccoli.
• Ogni vasetto è contrassegnato con il nome dell’ordine a cui
appartengono le larve rinvenute.
• Successivamente si potranno contare gli esemplari per
stabilire attraverso le tabelle degli indici biotici a quali classi
d’acqua appartiene il Gelè
60. Glossario 2
INDICi BIOTICI:
PARAMETRI DI RIFERIMENTO basati su
caratteristiche comuni a un gruppo di
organismi LA CUI PRESENZA O
ASSENZA permette la classificazione
dell’acqua che li ospita in classi di
purezza
61. indagine larve torrente
Quindi, ….il 12 maggio siamo scesi in laboratorio per contare le
larve della pescate.
C’è chi contava i Plecotteri (2 code), chi contava i Tricotteri
(astucci), e chi elencava gli Efemerotteri (3 code).
• Plecotteri 5
• Tricotteri 3
• Efemerotteri 6
• Ditteri 6
• Gamberetti 40
• Totale 60
•Siccome nei vasetti era presente
della formalina per conservare le
bestie è stato opportuno diluire il
liquido dei vasetti con dell’acqua
pulita per evitare bruciori agli
occhi mentre si operava con le
pinzette e con le macrosiringhe
senza ago!
69. Relazione
Verso le ore 11,30 siamo arrivati
alla località “Gelè”, qui ci
siamo riposati e abbiamo fatto
un piccolo spuntino.
Più tardi armati di paletta e guanti
abbiamo iniziato a raccogliere
e a pulire, dalla terra, vari tipi
di fiori e di erbe.
Occorrevano esemplari completi
per poter procedere nella
classificazione.
Quando nei nostri cestini c’erano
più specie possibili di erbe i
fiori, le abbiamo tolte e messe
all’interno di alcuni libri con
della carta di giornale e poi le
abbiamo pressate con dei
pesi, per conservarle fino al
ritorno a scuola.
70. Terminato questo lavoro abbiamo pranzato abbastanza
velocementeperchéil botanico, Sig. Felice Costa, è
arrivato primadel previsto.
Nel pomeriggio il botanico ci haillustrato molto
accuratamentevari tipi di piantetrovatenel raggio di
1000 metri; inoltreci hafornito tavolebotanicheche
servono successivamentenel lavoro di classificazione
cheavvieneduranteleoredi laboratorio ascuola, dove
ogni gruppo continuail lavoro sul campo
71. Infatti nelleorechesi sono succedutefino allafinedell’anno
abbiamo classificato con l’utilizzo di alcuni manuali quali:
DellaFior “Lanostraflora” ed.Monauni Trento
Stefenelli “I fiori dellamontagna” ed.Prioli Verlucca
Huxley “Fiori di montagna” ed. Paoline
per lespeciechesono andateperseperchénon ci èriuscitabene
l’essicatura, abbiamo provvedutoaintegrazioni con le
deliziosefotografiedal testo di Belleri-Costarinvenuto nella
bibliotecadi Villa
73. Classifichiamo i fiori
1° Per collocareogni fioreprimanellasuafamigliaabbiamo utilizzato un libro “I fiori
dellamontagna” di S.Stefenelli. Questo manualecheraggruppai fiori secondo colore
eneriportalefotografieci hapermesso di circoscrivereil numero dellefamigliefino
atrovarequellagiustaosservando laformadellacorolla,o l’andamento dellapiantao
ancoralefoglie.
2° Poi abbiamo verificato lenostrescopertein un secondo manuale, un po’ più
dettagliato del primo “Fiori dellamontagna” di Huxley,ecosì siamo giunti al genere
3° Dopo averli controllati su un terzo manuale, siamo giunti aconcludereanchela
specie. Si trattadi un manualemolto completo , si intitola“ Lanostraflora“ di Dalla
Fior
4° aquesto punto abbiamo completato leetichettecon l’aggiuntedell’indicazionesesi
trattavadi pianteofficinali
5°si è provveduto asistemaredefinitivamenteil tutto nel raccoglitore
74. Prodotto finale
Allafinedel nostro lavoro laprofessoressahacontrollato lenostre
classificazioni notando con soddisfazionecheeravamo giuntecon successo
aindividuarelefamiglieequasi tutti i generi, mentreper lespeciel’ arduo
lavoro haavuto bisogno di “suggerimenti”
Il numero degli esemplari èridotto perchéli abbiamo raccolti all’inizio
dellaprimaveramapromettiamo di andare, nel corso dei treanni, in valle, a
raccoglierespeciediversedi fiori:
per completareil nostro erbario.
98. Chi siamo
Chi siamoChi siamo
Campanelli Lia Bance Abiba
Botti Marta Di Stefano Alice
Festa Luca Pasotti Giorgio
Guardateci al lavoro
99. Cosa facciamo
Ci occupiamo di:
•Relazione lavoro
•raccogliere le piante erbacee fiorite ed essenze del bosco
•allestire un erbario con i fiori seccati
•Individuare quale tipo di bosco è presente nella valle
100. Il bosco della valle
Lavegetazionesui versanti dellavalleècompostaessenzialmenteda
boschi misti di latifoglieadensitàvariabilesecondo lecaratteristiche
locali. Allo stato attualepossiamo classificarequestesuperfici come
boschi di protezioneedifesadei versanti lasciati ad unaliberaevoluzione
naturale.
Nellapartebassail sentiero chesegueun andamento parallelo al fiumee
vicinissimo al suo letto , si incontraunavegetazionein cui lespecie
predominanti sono il carpino nero, l’orniello, il nocciolo e il salice
caprea . Sono meno frequenti laroverella e l’acero campestre.
Sul versantedel Gelèsono presenti altreessenzetracui il frassino e l’
evonymus eropeo eil prunus selvatico.
101. Prepariamo un erbario
Oggi 4-5-2005 abbiamo estratto i fiori ormai secchi dai dai
giornali, successivamenteli abbiamo fissati con piccole
etichetteal foglio Abbiamo imparato ametteredei cartigli
correttamente
Esistono per laclassificazionelibri altamentespecializzati,
manuali chearrivano allaspeciemedianteil meccanismo
delleCHIAVI DICOTOMICHE.
Purtroppo noi non siamo ancorain possesso di conoscenze
così approfonditecomequellerichiestedaquesti manuali
quindi abbiamo proceduto in modo “MISTO”aiutandoci
con ledescrizioni econ leimmagini……
105. • Una volta arrivati al Gelè
armati di martello e
scalpello, abbiamo preso
campioni di rocce;
poi con metro e paletta
abbiamo preso 1 dm cubo
di terra davanti al Gelè
(prato) e a fianco (nel
bosco).
Abbiamo selezionato il
materiale in sacchetti
con etichette abbinate a
dei disegni che
mettevano in relazione il
campione prelevato con il
luogo di raccolta.
relazione
In seguito abbiamo messo il tutto
in unascatolacon coperchio
106. La professoressa ha chiamato il nostro amico reporterSamuele Bruni
perfotografare anche gli affioramenti che analizzeremo più nel
dettaglio quando saremo in terza media nell’ambito del
programma di geologia; nel frattempo prendiamo visione
dell’estratto della carta geologica della zona dalla quale perora
sappiamo ricavare solo le età di formazione delle rocce con l’aiuto
della legenda.
Noi geologi siamo specializzati quindi nello studio delle rocce e
del suolo. Equest’ anno ci dedicheremo a questo.
108. RELAZIONE IN
LABORATORIO
Sui campioni raccolti
il lavoro continua
poi in laboratorio
nelle ore di scienze
che ci sono fino alla
fine dell’anno
scolastico
Si tratta di
lavorare
allestendo
degli
esperimenti
riguardanti
vari aspetti
del suolo.
109. TITOLO1° ESPERIMENTO :
IL COLORE … IL DRENAGGIO
Il colore della terra in esame rivela se un suolo è più o meno
drenante ,più o meno in grado di trattenere umidità.
•Suoli scuri o grigi sono in genere drenanti, suoli chiari e rossicci lo sono poco.
DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze
MATERIALI: 2 vetrini ad orologio
2 tipi di terra
DESCRIZIONE:
Abbiamo preso un campione di terra per ogni cubetto prelevato.
Con dei pastelli abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile al
colore del terreno.
RACCOLTA DATI: Abbiamo visto che i due colori sono completamente diversi .
Chiameremo campione 1 quello della terra del bosco
Chiameremo campione 2 quello della terra davanti ai tavolini
• N° 1 colore = color marrone terra ombra naturale
• N°2 colore = color terra Siena giallastra era molto più chiaro dell’ altro perché non è
originario del posto ma è stato riportato
110. CONCLUSIONI:
I colori completamente
diversi rivelano un
suolo con aspetti e
caratteristiche
diversi.
Il N° 1 è quindi più
drenante
Il N° 2 è quindi poco
drenante
marrone terra
ombra
naturale
terra
Siena
giallastra
111. 2° esperimento: contenuto in
carbonato di calcio
Intanto abbiamo aperto i sacchetti della terra e fatto la prova con
l’acido cloridrico.
DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze
MATERIALI: 3 vetrini ad orologio
Cucchiaino
Contagocce
Acido cloridrico
2 campioni di terra: N° 1 quello della terra del bosco
N° 2 quello della terra davanti al
Gelè
DESCRIZIONE:
Abbiamo messo nei vetrini ad orologio la terra di un tipo e dell’altro e
abbiamo aggiunto dell’acido cloridrico (37%) e abbiamo visto che
l’effervescenza è maggiore nel N°1 rispetto al N° 2.
112. RACCOLTA DATI:
Quindi i campioni di terra esaminate
sono abbastanza simili fra loro.
CONCLUSIONI:
Dunque questa terra contiene carbonato
di calcio.
Bollicine di effervescenza dovuta allo sviluppo di anidride carbonica
113. 3° ESPERIMENTO : PH dei
campioni
DATA E LUOGO: 18 aprile laboratorio di scienze
MATERIALI: indicatore universale
3 vetrini ad orologio
Acqua
Campioni N°1 e N°2
DESCRIZIONE: Abbiamo preso la terra per analizzare
il PH con l’indicatore universale.
Abbiamo inumidito la terra con un goccio d’acqua e
inserito un pezzo di indicatore universale;
poi abbiamo atteso cinque minuti per osservare
l’indicatore universale e leggere il Ph
114. RACCOLTA DATI:
le 2 strisce che sono
sui campioni , sono
diventate tutte e due
di color
Verde bluastro
N°1 il pH =8.0
N°2 il pH=8.5
CONCLUSIONI: il
nostro suolo è
debolmente
basico.
115. Glossario 1
• Retino da benthos =
retino a bocca quadrata collegato ad
una bottiglietta da dove si estraggono
gli organismi pescati.
116. Cosa facciamo
•La relazione
•raccogliere rocce senza per ora classificarle
•Attraverso esperimenti ci occupiamo di analizzare il
suolo
•Analizziamo come salvaguardare un suolo rispettando
il bosco
117. abbiamo segnato sulla carta raffigurante la
valle, gli affioramenti rocciosi che si
trovavano vicino al punto in cui eravamo
noi.
• Bisogna ricordare che il campione da
prelevare va estratto direttamente
dall’affioramento della roccia madre e non
dai pezzettini che si trovano per terra.
118. Prova di stratificazione
Abbiamo preso il decimetro quadrato di terradi
ciascun campioneelo abbiamo messo in una
bottigliariempiendolafino all’orlo (1 l );
l’abbiamo smossaper benein modo chei tipi di
terra(humus, argillasabbia, ghiaia) avessero
tempo di statificarsi meglio
fino aquando l’acquanon fossestata trasparente.
Ora confrontiamo i risultati con il
diagramma di un buon suolo fertile
argilla
119. Campione di Terra di
fronte al Gelè
Èevidente che nel nostro campione di terra sicuramente riportata
c’è un’abbondanza tale di argilla da concludere che non è un
buon suolo fertile
argilla
120. Il suolo
• La prof ci ha fatto osservare i vari strati in cui si
presenta il suolo in questi affioramenti e ci ha spiegato
che a differenza di altre zone in cui il suolo riesce a ben
esprimere 5 orizzonti, in montagna alcuni di questi si
riducono di molto mentre affiora subito l’ultimo, la roccia
madre che è l’orizzonte più imponente
• Eccoli qui di seguito elencati:
• orizzonte O lettiera o humus
• orizzonte A parzialmente minerale
• orizzonte B prevalentemente minerale
• orizzonte C di alterazione
• Orizzonte R roccia madre
121. 5 orizzonti suolo e la
nostra zona
Roccia
madre è
invece
preponder
ante
Come si
vede dalla
foto
sottostante ,
nelle nostre
zone spesso,
tutti gli altri
strati sono
compressi in
questa zona
122. • Composizione suolo:
• Arrivati in laboratorio la profe ha spiegato a noi
geologi la struttura del terreno parlandoci del suolo,
descrivendola più in dettaglio e ,insieme abbiamo
allestito e svolto alcuni esperimenti:
• 1° esperimento il colore
• 2° esperimento il contenuto in calcare
• 3° esperimento il Ph
• 4° esperimento la stratificazione
Geologi al lavoro in laboratorio
123. L’azione equilibratrice del bosco si
svolge in due fasi: la violenza
della pioggia è attutita dalla
chioma degli alberi.
L’humus assorbe una grande
quantità d’acqua che poi penetra
nel terreno e si accumula nelle
falde freatiche del sottobosco.
Inoltre una buona quantità di
acqua ritorna nell’atmosfera per
traspirazione
Azione del bosco
124. Dopo un disboscamento irrazionale
la pioggia cade al suolo
violentemente, facilitandone
l’erosione.
L’acqua è assorbita dal suolo , ma
molto velocemente lo impoverisce
di Sali minerali. La falda freatica
riceve meno acqua. Il vento
asporta l’humus
Quando il bosco viene meno….
125. Campione di
Terra al Gelè
Nel nostro campione di terra c’è una predominanza di sabbia e
ghiaia , una percentuale di argilla e di calcare che quindi ha
caratteristiche che lo avvicinano ad un buon suolo fertile
argilla