Welcome to the entreprecariat – Silvio Lorusso @ SOS - 04/01/2017
1. Welcome to the Entreprecariat
Silvio Lorusso, January 2017
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17. The precariat consists of those who feel
their lives and identities are made up of
disjointed bits, in which they cannot
construct a desirable narrative or build a
career, combining forms of work and labour,
play and leisure in a sustainable way.
- Guy Standing
31. Given that it is well know that the great
majority of people work, and that said work
is, despite the strongest repulsion, imposed
on the near totality of workers by a crushing
constraint, the slogan NEVER WORK can in
no way be considered 'superfluous advice.'
- Guy Debord
42. Changing the cultural consensus about the
work ethic will mean taking actions at an
everyday level, translating these
medium-term goals into slogans, memes
and chants.
- Nick Srnicek, Alex Williams
46. Ironic attachment: an ironic attitude that
doesn't lead to immobilization, irony that
produces proximity, irony that becomes
action
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48. Sul saper vivere: tracce Bio/Pop da mixare
in condivisione PreCog singolare/comune
(tratto dal Manifesto Bio/Pop del precariato
metroradicale, aprile 004)
49. Il precario/cognitario non si accontenta di
essere nel giusto ma vuole una buona vita.
Vogliamo essere felici!
50. Non si può vivere d’incertezze ma neanche
di tempo indeterminato. Vogliamo nuovi
diritti! Vogliamo reddito!
51. Per un@ precari@, è insopportabile dover
destinare l’80% del reddito all’affitto.
Occupiamo! Squattiamo! Liberiamo!
52. Dato che le loro paghe reali si sono ridotte
del 20/30%, i PreCog gradirebbero fare la
spesa con meno euri. Autoriduciamo la
spesa in centri commerciali e ipermercati!
53. I PreCog non smettono mai di muoversi
nelle metropoli per lavorare. Accesso
gratuito alla mobilità collettiva!
54. I PreCog la sanno più lunga: liberano
l’informazione, producono conoscenza.
Diffondiamo ricerca, autogestiamo saperi!
55. Informazione e conoscenza devono essere
universalmente riproducibili, scambiabili,
condivisibili: il software progredisce se è
libero e aperto al lavoro mentale di tutte e di
tutti. I PreCog collettivamente creano e
quindi rifiutano di pagare cultura,
tecnologia, informazione.
56. Open Source, p2p, mp3, DVX: copiamo,
masterizziamo e diffondiamo liberamente,
passiamo di mano in mano, di testa in testa!
57. La comunicazione dai pochi ai molti ha i
giorni contati: Murdoch e Gates perderanno
il controllo delle menti. Creiamo media!
Moltiplichiamo reti! Facciamo la tv!
58. I PreCog producono a partire dai mondi di vita
eteronomi delle metropoli, non c’è più la
città-fabbrica sincronica, neanche le quattro
mura dei centri sociali bastano più per
contenerne le passioni e la nomadicità. Lo
spazio globale dei flussi di merci, denaro,
informazioni, desideri è lo spazio dello
sciopero metropolitano, dello sciopero del
precariato. Riprendiamoci la città!
Riprendiamoci l’Europa!