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HP 3PAR StoreServ storage
Enrico Signoretti
Marzo 2013
Versione Italiana
Juku consulting - mail: info@juku.it web: http://www.jukuconsulting.com
Juku.it
2. Indice
Executive summary
3
Introduzione
5
Un cenno storico
5
La famiglia di prodotti
6
Architettura
8
Gli elementi alla base di 3PAR StoreServ
Una breve introduzione
8
Nodi controller
9
Perchè è importante
10
L’ASIC
11
Accelera le operazioni di calcolo più complesse
Cos’è un ASIC?
11
Come è implementato da 3PAR StoreServ
11
Perchè è importante
12
Software
13
L’elemento abilitante e il più visibile all’utente
Cos’è il software?
13
Come lo implementa 3PAR StoreServ
14
Perchè è importante
14
Wide striping
16
Ottimizza l’uso delle risorse a disposizione
Cose’è il wide striping?
16
Come è implementato da HP 3PAR StoreServ
17
Perchè è importante
17
Thin provisioning
19
Permette di allocare solo lo spazio effettivamente necessario
Cos’è il thin provisioning?
19
Come è implementato da 3PAR StoreServ
19
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© 2013, Juku consulting srl. All rights reserved
3. Perchè è importante
20
Snapshots
21
Copie istantanee di volumi
Cos’è una snapshot?
21
Come è implementato da 3PAR StoreServ
21
Perchè è importante
22
Multi tenancy
23
Partizionamento del sistema
Cos’è la multi tenancy?
23
Come è implementato da 3PAR StoreServ
23
Perhcè è importante
24
Automazione
25
Abbattere la quantità di task ripetitivi e di ottimizzazione manuale
Cos’è l’automazione?
25
Come lo implementa 3PAR StoreServ
25
Perchè è importante
26
Replica dei dati
27
Funzionalità alla base del disaster recovery
Cos’è la replica dei dati?
27
Come è implementato da 3PAR StoreServ
28
Why it is important for you
28
Federazione dello storage
29
Far operare più sistemi diversi insieme e in modo trasparente
Cos’è la federazione dello storage?
29
Come è implementato da 3PAR StoreServ
29
Perchè è importante
30
Integrazione
31
L’interazione fra storage e host software
Cos’è l’integrazione?
31
Come lo implementa 3PAR StoreServ
31
Perchè è importante
32
Nota finale
33
Juku
34
Perchè Juku
34
Autore
34
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4. Executive summary
Oggi il business gira con i tempi di internet e molte aziende stanno cercando
nuove soluzioni per gestire i propri dati importanti, specialmente dal punto di
vista dell’automazione e dell’efficienza. Le transazioni delle applicazioni core
e dei database vanno processate alla massima velocità mentre l’integrazione
con gli hypervisor e la facilità d’uso sono alla base del lavoro di tutti i giorni.
Le tecnologie storage tradizionali non riescono più a sostenere i requisiti
imposti da questo nuovo tipo di richieste ad un costo ragionevole,
specialmente quando si parla in termini di TCO (total cost of ownership) e di
ROI (return on investment). Le architetture e le tecnologie di nuova
generazione sono l’unico modo di raggiungere i migliori risultati in termini di
efficienza e prestazioni.
Molti produttori stanno lavorando per indirizzare le richieste dei propri clienti.
In realtà, il mercato dell’”enterprise storage” si è segmentato enormemente
negli utlimi anni e sta indirizzando molti target differenti: le proposte variano
da soluzioni basate su hardware totalmente commodity a sistemi
esclusivamente flash. Allo stesso tempo i DNA dei disk array sono molto
diversi fra loro: alcuni prodotti adottano un approccio 100% commodity
puntando a migliorare le funzionalità dei sistemi tradizionali attraverso il
software, altri stanno sviluppando architetture senza compromessi che
possono portare il massimo in termini di efficienza e prestazioni. Ovviamente,
nel mezzo, si trovano tante sfumature.
La maturità di questo tipo di prodotti è un altro elemento fondamentale.
Infatti, le aziende guardano alle performance ma, allo stesso tempo,
affidabilità e resilienza sono fondamentali per far operare un business 7x24
senza interruzioni.
Alla fine, l’investimento per acquisire una soluzione storage di nuova
generazione è facile da assorbire grazie al miglioramento generale delle
prestazioni e alla diminuzione dell’attività relativa al management.
Miglioramenti che si notano immediatamente nei processi di business.
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5. I sistemi storage HP 3PAR StoreServ sono da considerare al top fra gli array
enterprise tier 1 di nuova generazione, con funzionalità ben implementate e
un’efficienza generale molto elevata. Infine, con l’introduzione di 3PAR
StoreServ 7000 nella fascia midrange, la famiglia di prodotti HP 3PAR
StoreServ può essere adottata da ogni tipo di utente finale dalla grande
impresa fino all’SMB.
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6. Introduzione
Un cenno storico
La famiglia di prodotti HP 3PAR StoreServ proviene da un’acquisizione che
HP ha fatto nel 2010. 3PAR fu originariamente fondata nel 1999 da Jeffrey
Price, Ashok Singhal e un terzo partner Robert Rogers, che poi lasciò
l’azienda un paio di anni più tardi. Le P,A e R nel nome sono proprio le iniziali
dei fondatori. La missione dell’azienda era “to make storage solutions simple
and efficient" (costruire soluzioni storage semplici ed efficienti).
Il primo prodotto, chiamato “InServ
storage server”, fu consegnato nel
2002 e l’azienda rilasciò la sua prima
implementazione di thin provisioning
nel 2003. Infatti, 3PAR è stata sempre considerata un pioniere sia nel thin
provisioning che in altre tecniche di efficientamento che ora troviamo anche
in molti altri sistemi di storage. I principali concorrenti di 3PAR erano EMC,
HDS e IBM.
3PAR promosse il suo ingresso in borsa attraverso un’offerta pubblica di
acquisto nel 2007 e fu quotata al NYSE. Dopo l’acquisizione di 3PAR, HP
decise di promuovere alcune figure chiave di 3PAR in ruoli importanti
all’interno della sua divisione storage. Il più visibile è stato sicuramente David
Scott, ex CEO di 3PAR, che ora ha in carico tutta la divisione enterprise
storage di HP. Scott sta lavorando alla nuova strategia storage dell’azienda,
anche cercando di razionalizzare l’offerta dopo le tante acquisizioni che HP
ha fatto negli ultimi anni.
HP 3PAR StoreServ ha quindi acquisito un ruolo fondamentale in questa
strategia anche se risulta chiaro l’intento dell’azienda a sviluppare altri
importanti asset del suo portfolio prodotti come: StoreVirtual (P4000) SMB
storage, le soluzioni di backup StoreOnce e la famiglia di prodotti StoreAll
(Object storage) annunciati di recente.
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7. La famiglia di prodotti
La famiglia di prodotti HP 3PAR StoreServ
è composta da due modelli: 7000 e
10000. Il primo è indirizzato a installazioni
di tipo midrange mentre l’altro è pensato
per quelle installazioni grandi e con
esigenze più elevate. Entrambi
condividono lo stesso sistema operativo,
tutte le funzionalità e alcune componenti
chiave come il chip ASIC custom. Le
maggiori differenze risiedono nel numero
di controller supportati, connettività di
front-end/back-end, scalabilità e
prestazioni. Uno dei più importanti
vantaggi di HP 3PAR StoreServ è che il
cliente può facilmente trovare il modello
che soddisfa le sue esigenze attuali senza
dover pensare troppo ai requisiti necessari
a lungo termine: la condivisione del
sistema operativo fra diversi modelli e le
funzionalità di federazione dello storage
garantiranno la possibilità di utilizzare modelli e hardware di generazione
diversa insieme, condividendone le risorse, senza che questo crei problemi
di migrazione o rischi di mettere a repentaglio investimenti precedenti.
HP propone molte funzionalità software sui 3PAR StoreServ come anche
una serie di plug-in e integrazioni con i maggiori hypervisor, sistemi operativi
e piattaforme DB. HP 3PAR
Operating System è licenziato
sul suo relativo hardware. Il
software aggiuntivo, come ad
esempio snapshots e replica,
sono solitamente offerti in bundle
commerciali. Il catalogo delle
soluzioni software contiene anche molte suite di management e reporting. Le
suite software dedicate all’integrazione coprono i maggior hypervisors,
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8. sistemi operativi e DB (come ad esempio, Microsoft Windows Server,
VMware, Hyper-V, Microsoft SQL e Oracle).
La tabella che segue mostra le differenti specifiche fra i due modelli 7000 e
10000 (disponibile anche sul sito web HP.com).
HP 3PAR StorServ 10000 HP 3PAR Storserv 7000
Capacity
Drive type
Host interface
Storage
controllers
Availability
features
Cache
Compatible OSs
warranty (parts/
labor/onsite)
2.2PB 864TB
LFF FC, LFF SATA, SFF SAS or
LFF SAS
SFF SAS or LFF SAS
8 Gb/sec Fibre Channel (192)
Ports, 10 Gb/sec iSCSI (32) Ports
maximum, depending on
configuration/model
8 Gb/sec Fibre Channel (24) Ports,
10 GbE iSCSI (8) Ports Maximum
supported, depending on
configuration/model
(8) Quad-core 2.8GHz P10000
Controller Node; Maximum,
depending on model
(4) 7000 6-core 1.8GHz Controller
Node; Maximum, depending on
model
Redundant power supplies and
fans, Redundant batteries, A
minimum of dual redundant
controllers, RAID 1, RAID 5 and
RAID MP for data protection, High
availability cage and high
availability magazine
Redundant power supplies and
fans, A minimum of dual redundant
controllers, with up to four
controllers for added redundancy,
RAID 1, RAID 5 and RAID 6 for
data protection. The 4-node
configuration provides cache
persistence in the event of a
controller failure.
768GB; Maximum supported,
depending on model
64GB; Maximum supported,
depending on model
MS Windows Server
2003/2008/2012, MS Windows
Hyper-V, HP-UX, SUSE Linux
Enterprise Server (SLES), Red Hat
Enterprise Linux (RHEL), VMware
ESX and ESXi, Oracle Solaris,
Oracle UEK, Oracle Linux, Citrix
XenServer, IBM AIX, HP OpenVMS
MS Windows Server
2003/2008/2012, MS Windows
Hyper-V, HP-UX, SUSE Linux
Enterprise Server (SLES), Red Hat
Enterprise Linux (RHEL), VMware
ESX and ESXi, Oracle Solaris,
Oracle UEK, Oracle Linux, Citrix
XenServer, IBM AIX, HP OpenVMS
3/3/3 years 3/3/3 years
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9. Architettura
Gli elementi alla base di HP 3PAR StoreServ
Una breve introduzione
L’architettura HP 3PAR StoreServ combina hardware commodity con
componenti specifici ad alte prestazioni e soluzioni innovative. Tutti i modelli
StoreServ condividono un disegno comune basato su coppie di controller
connessi fra di loro con dei link punto-punto ad alta velocità e bassa latenza.
I link a bassa latenza e alta velocità garantiscono un coordinamento ottimale
fra i nodi e la coerenza della cache. Infatti, i nodi formano un cluster in alta
affidabilità che si presenta agli host come un’unica entità con ogni controller
che avrà una o più porte disponibili per la connettività verso l’esterno.
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10. Dal punto di vista pratico l’utente può creare volumi protetti con differenti
livelli RAID (chiamati Virtual Volumes), esportati poi come LUN. Sofisticati
sistemi di virtualizzazione e meccanismi di mappatura interna di dischi rigidi e
SSD garantiscono una elevatissima granularità ed efficienza nel provisioning
e nella gestione dello spazio. Un chip ASIC di quarta generazione è dedicato
a controllare e velocizzare tutte queste operazioni, scaricando di
conseguenza le CPU dei controller e migliorando le prestazioni dell’intero
sistema.
L’architettura HP 3PAR StoreServ è implementata in due differenti modelli: il
sistema high-end HP 3PAR StoreServ 10000 e il prodotto midrange HP
3PAR StoreServ 7000. Ogni modello può avere differenti configurazioni per
quanto riguarda i controller: il 10800 può ospitare fino a 8 controller, i 10400
e 7400 possono supportare due o quattro controller, mentre il 7200 è un
modello entry level che ne supporta soltanto due. La quantità di dischi
supportati varia da modello a modello ed è conseguenza del numero di
controller.
Il 7000 è il modello più recente e utilizza CPU Intel exa-core e cassetti
standard SAS da 2.5” o 3.5”. L’HP 3PAR StoreServ 10000, che
probabilmente riceverà un upgrade presto, è invece basato su CPU quad
core e ha sia connettività di back-end con cassetti FC che SAS. HP ha
aggiunto il supporto per i cassetti SAS di recente sul 10000, il quale usa
cassetti particolarmente densi e affidabili. Entrambi i sistemi 7000 e 10000
supportano dischi SSD, 15K, 10K e 7.2K RPM. La dimensione e il formato
dei dischi dipendono dal modello.
I protocolli supportati attualmente sono FC (8Gb/sec) e iSCSI (10Gb/sec), il
numero delle porte disponibili cambia da modello a modello e dipende dalla
configurazione. FCoE non è supportato al momento, probabilmente per la
scarsità di domanda.
Nodi controller
I nodi controller sono elementi chiave dell’architettura HP 3PAR StoreServ.
Ogni nodo fa parte di un cluster in alta affidabilità attivo-attivo. Il controller si
occupa di fornire potenza di calcolo per la movimentazione dei dati e
connettività per le operazioni di IO. Il cluster può essere composto da due a
otto nodi (dipende dal modello e dalla sua configuarazione). Ogni controller
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11. ha connessioni dirette (2GB/sec) con tutti gli altri nodi ed è accoppiato con
un secondo nodo per manatenere la cache ridondata e coerente.
I nodi controller sono equipaggiati con CPU Intel 4/6 core e ASIC proprietari
di quarta generazione. Le operazioni di controllo e di movimentazione dei
dati sono gestite in contemporaneamente da entrambi, ognuno con la sua
cache dedicata. Questo approccio garantisce la possibilità di gestire
operazioni a grande velocità evitando nel contempo colli di bottiglia. Nelle
configurazioni più grandi ogni controller supporta fino a 36 porte per un
totale di 288 nell’intero sistema. 192 di queste porte possono essere usate
per la connettività di front-end.
Perchè è importante
L’architettura HP 3PAR StoreServ è semplice e potente. Le connessioni a
bassa latenza e alta velocità permettono di ottenere grandi prestazioni senza
l’ausilio di un crossbar switch. Dall’altro lato le connessioni dirette possono
limitare la grandezza massima del sistema ma considero che l’attuale
configurazione top con 2,2PB di capacità massima, 64 core (CPU) e gli ASIC
mostra numeri sostanzialmente importanti e può soddisfare le esigenze della
maggior parte degli utenti. Il grande ammontare di memoria cache in questo
tipo di sistemi è obbligatorio, ma questo aiuta anche a velocizzare tutte le
operazioni. Infine, la semplicità e la robustezza di questo disegno
architetturale aiuta e semplifica lo sviluppo del sistema operativo e delle
relative funzionalità di prossima generazione.
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12. L’ASIC
Accelera le operazioni di calcolo più complesse
Cos’è un ASIC?
L’ASIC (Application Specific
Integrated Circuit) è un chip
realizzato su misura per svolgere
al meglio alcune operazioni
specifiche. Questi tipi di chip
sono evoluti molto negli ultimi anni e ora possono includere anche
microprocessori, memoria e tante altre parti che solitamente si trovano come
componenti separati. I maggiori vantaggi di questi chip su misura si trovano
nella riduzione dei costi e nei risparmi di energia e spazio. La conseguenza
diretta di tutto ciò, è la possibilità di poter condensare più potenza di calcolo
nello stesso spazio con minori costi e complessità dell’hardware.
Come è implementato da HP 3PAR StoreServ
HP 3PAR StoreServ è una delle poche architetture storage disponibili sul
mercato ad implementare il suo proprio ASIC. Attualmente, i sistemi in
commercio, utilizzano chip di quarta generazione. Parlare di quarta
generazione significa anche poter contare su un certo livello di maturità del
disegno e delle relative funzionalità.
L’ASIC dei sistemi HP 3PAR StoreServ è un componente specializzato che
esegue tutta una serie di compiti particolarmente gravosi come le operazioni
RAID (5,6/MP), i calcoli CRC (Cyclic Redundancy Check), movimentazioni di
dati (es.: copie di volumi, gestione delle snapshots, etc.), thin provisioning/
reclaim e zero block detection.
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13. Perchè è importante
Questo chip esegue quasi tutti i calcoli più complessi che si possono trovare
in un sistema di storage. Aiuta ad aumentare l’efficienza generale senza che
il sistema ne risenta in prestazioni. Infatti, molte operazioni, che vedremo in
dettaglio nelle prossime pagine, sono svolte con blocchi di dimensione
particolarmente piccola (16KB). Molti vendor stanno evitando di sviluppare
questo tipo di chip perché i costi di R&D sono decisamente elevati ma il
vantaggio di accoppiare componenti altamente specializzate a CPU
tradizionali è una soluzione senza compromessi per ottenere le migliori
prestazioni.
Utilizzando hardware di questa potenza e, conseguentemente, blocchi di
dimensioni così piccole, si ottengono prestazioni e una migliore efficienza
nella gestione dello spazio. Il tutto si traduce in un migliore TCO per l’utente
finale.
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14. Software
L’elemento abilitante e il più visibile all’utente
Cos’è il software?
Quando si parla di software nei moderni sistemi di storage possiamo
facilmente dividere l’argomento in due parti: la prima riguarda il sistema
operativo interno e la sua interfaccia di gestione, l’altra è legata alle diverse
suite di management esterne che permettono di operare anche su diversi
sistemi.
Gli storage vendor possono proporre anche diversi software aggiuntivi ai loro
clienti (es.: plug-in, connettori e altre integrazioni con sistemi operativi e
applicazioni) e discuteremo di questi nei prossimi capitoli.
Il sistema operativo di un moderno array di dischi è il software che fornisce
tutte le funzionalità, controlla lo stato del sistema, gestisce le operazioni di IO
e di protezione dei dati. L’OS presenta anche le diverse interfacce (API, CLI e
GUI) per l’amministrazione.
Le suite di management esterne sono dei set di strumenti più articolati e
sono solitamente indicate per gestire più sistemi, collezionare dati per
analizzare le prestazioni, fare capacity planning, charge back e spesso anche
molto altro.
Ogni vendor ha i suoi tool, molti prodotti sono specifici per operare sugli
array di quel produttore ma, a volte, questi gestiscono anche array e
dispositivi di terze parti.
Gli strumenti software che vengono da differenti fornitori hanno differenti
modelli di licenziamento e può essere alquanto difficile comparare
funzionalità e costi delle diverse offerte.
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15. Come lo implementa HP 3PAR StoreServ
Abbiamo parlato a lungo dell’hardware e del chip ASIC dei sistemi HP 3PAR
StoreServ ma il software è altrettanto importante, specialmente perché è il
vero abilitante di tutto l’hardware sottostante ed è quello che l’utente vede
quando deve gestire il sistema.
Le funzionalità di HP 3PAR StoreServ, incluse quelle che fanno affidamento
sul chip ASIC, sono disponibili attraverso il sistema operativo 3PAR OS (in
precedenza chiamato InForm OS).
Il 3PAR OS include strumenti di amministrazione con un’interfaccia coerente
e facile da usare, come ad esempio il 3PAR management console o la CLI
scriptabile, in grado di essere un valido aiuto agli amministratori dello
storage. Il Sistema operativo 3PAR OS supporta anche le specifiche SNMP e
SMI-S e può essere integrato con tool di terze parti.
La 3PAR Management Console è un’applicazione scritta in Java e deve
risiedere nello stesso computer su cui sono installati anche gli strumenti CLI.
MC permette di gestire tutte le risorse fisiche e virtuali dello storage 3PAR e
dispone di una serie di strumenti di base per il monitoraggio e il reporting di
tutte le attività di front-end e back-end. Questo software controlla anche le
funzionalità aggiuntive che descriveremo in dettaglio nei prossimi capitoli
(alcune di queste funzionalità devono comunque essere abilitate con una
chiave di licenza).
Ci sono molti software aggiuntivi per HP 3PAR StoreServ che possono
essere installati per ottenere funzionalità aggiuntive, questi spaziano da
sistemi di reporting e monitoraggio a plug-in che possono essere installati
sugli host per migliorare l’interazione fra lo storage e il sistema operativo o le
applicazioni (ad esempio, HP 3PAR Recovery Manager per VMware). Il
catalogo di prodotti software 3PAR è già abbastanza ampio ed è in continua
crescita.
Perchè è importante
L’applicazione che ogni amministratore di storage tiene sempre aperta sul
suo desktop è il tool di amministrazione dello storage: Un’interfaccia d’uso
coerente e facile da usare aiuta ad evitare errori e a trovare l’informazione
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16. giusta nel posto giusto, contribuendo a velocizzare tutta l’attività di
amministrazione.
Allo stesso modo, tool più sofisticati che migliorano le funzionalità di base
possono essere di grande aiuto per gestire infrastrutture complesse ed
essere utilizzati come supporto alle esigenze del business (come ad esempio
il chargeback).
Infine, gli strumenti software da installare sugli host rivolti all’integrazione tra
lo storage e gli strati di software a livello superiore sono un elemento
fondamentale per creare e gestire infrastrutture moderne ed efficienti.
HP 3PAR StoreServ ha soluzioni interessanti in tutti e tre i campi che ho
descritto e supporta tutti le maggiori piattaforme software con i suoi tool di
integrazione.
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17. Wide striping
Ottimizza l’uso delle risorse a disposizione
Cose’è il wide striping?
Negli array di vecchia generazione i dischi sono organizzati in gruppi chiamati
RAID set. Ogni RAID set/group ha quindi un numero limitato di dischi e viene
formattato per agire come una singola unità. Ogni blocco (o un insieme di
blocchi) scritto dal server viene diviso in funzione del numero di dischi
disponibile e viene effettuato un calcolo di parità. Alla fine, il risultato di
questa operazione più la parità, saranno scritti sui dischi fisici. Alcuni vendor
usano ancora questo sistema ma, il meccanismo di RAID così come è stato
spiegato, è nato negli anni ’80 e le cose sono drasticamente cambiate da
allora. Infatti, Le LUN presentate agli host provengono direttamente da un
RAID group e le performance di questa LUN sono quindi limitate al numero
di dischi che sono presenti nel gruppo. Un secondo problema si pone
sull’efficienza dell’intero array: è vero che è possibile concatenare diverse
LUN (con un Volume Manager interno oppure a livello di host) ma è
altrettanto vero che si incorre nel rischio di costruire un sistema complesso
da gestire e con molte limitazioni.
I sistemi di storage più moderni adottano una tecnica diversa che possiamo
riassumere così: ogni disco del sistema, o almeno ogni disco per tipo, fa
parte di un pool. I dischi sono quindi segmentati in chunk (pagine o blocchi
di una dimensione che può variare da pochi MB a centinaia di MB) e
rimangono disponibili per diventare parte dei volumi. Quando l’utente alloca
lo spazio per una LUN, il volume viene creato prendendo i chunck necessari
dal pool. Con questa tecnica ogni singolo disco contribuisce con spazio e
prestazioni ad ogni LUN: le operazioni di IO sono distribuite su tutti i dischi
dell’array eliminando colli di bottiglia e ottenendo il massimo dalle risorse
disponibili.
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18. Come è implementato da HP 3PAR StoreServ
HP 3PAR StoreServ ha sviluppato uno strato di virtualizzazione molto
sofisticato che implementa un eccellente meccanismo di wide striping. Ogni
disco fisico è diviso in chunk da 1GB (chunklets se si fa riferimento alla
convenzione adottata da HP 3PAR StoreServ) che vengono utilizzati per
costruire le LUN e anche come meccanismo di sparing distribuito.
Il sistema crea e gestisce in automatico i Logical Disk (LD) quando
necessario: in pratica questi sono semplicemente delle stringhe di chunklets
a cui è stata applicata una forma di protezione RAID e vengono poi usati per
ogni tipo di richiesta (Volumi, snapshot, ecc.).
L’utente infine vede e può istanziare i Virtual Volumes (VVs) dai “Common
Provision Groups”. I CPG sono utilizzati per creare dei pool virtuali di LDs e
possono essere pensati come ad un sistema di profilazione. I Virtual Volumes
sono quindi esportati come LUN verso gli host.
Spiegare questo meccanismo di funzionamento è decisamente più
complicato che vederlo e usarlo nel lavoro di tutti i giorni!
Perchè è importante
Lo strato di virtualizzazione di 3PAR StoreServ porta molti benefici all’utente
finale. Se paragonato con un array tradizionale un array di questo tipo è:
• Molto più facile da usare,
• Permette una utilizzazione delle risorse molto più granulare,
• Molto più efficiente in termini di prestazioni.
Questo tipo di disegno architetturale, moderno ed elegante, porta molti
vantaggi e permette di implementare tutta una serie di funzionalità innovative
senza i limiti che normalmente si riscontrano su array tradizionali.
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19. I vantaggi non sono solo nelle performance o nell’utilizzo migliore delle
risorse ma anche, ad esempio, in tempi di recovery molto più rapidi dopo la
rottura di un disco. Infatti, ogni volta che un disco segnala un fault, il
processo di ricostruzione ripristina solo i blocchi effettivamente usati e li
distribuisce in tutto l’array invece che ricostruire l’intero disco in un piccolo
RAID Group.
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20. Thin provisioning
Permette di allocare solo lo spazio effettivamente necessario
Cos’è il thin provisioning?
Il Thin Provisioning è una tecnica di virtualizzazione che da all’utente
l’impressione di avere più spazio disponibile di quanto ne sia allocato
effettivamente. Al contrario del provisioning tradizionale (fat), questo aiuta
l’utente a non allocare risorse non effettivamente utilizzate lasciandole
disponibili per attività future. Nei sistemi di vecchia concezione il problema
più grande derivato dall’uso del thin provisioning è la quantità di CPU
necessaria per gestirlo e il conseguente decremento delle prestazioni. Un
altro grosso problema di alcune implementazioni di Thin provisioning è la
mancanza di abilità a rimanere thin. Infatti, il thin provisioning deve capire il
tipo dei blocchi scritti e come recuperare lo spazio non più utilizzato per
essere considerato realmente efficiente. In ogni caso, le implementazioni di
Thin Provisioning sono decisamente migliorate negli ultimi anni e ora, per
alcuni tipi di sistemi, sono l’opzione di default per creare ogni genere di
volume.
Come è implementato da HP 3PAR StoreServ
HP 3PAR StoreServ è sempre stato considerato uno dei pionieri
nell’implementare tecniche di thin provsioning (TP). La prima versione del thin
provisioning di HP 3PAR StoreServ fu rilasciata 10 anni fa ed è
immediatamente diventata la base del suo prodotto e della strategia di
marketing.
Il chip ASIC di quarta generazione che si trova all’interno degli HP 3PAR
StoreServ ha un ruolo fondamentale nella gestione del TP: le risorse vengono
rilasciate poi gestite con blocchi di dimensioni decisamente piccole (16KB),
al volo e senza nessun tipo di preallocazione. L’ASIC si occupa anche di
individuare i blocchi che contengono solo degli zeri per poi non scriverli
realmente sui dischi fisici, preservando quindi ancora più spazio. HP 3PAR
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21. StoreServ può anche richiamare (liberare) spazio non più utilizzato,
quest’ultima feature è supportata da diversi software vendor come Microsoft,
VMware, Oracle e Symantec.
Il Thin Provisioning è implementato a livello core nel sistema, di conseguenza
ogni servizio o funzionalità (snapshot e replica, ad esempio) lo usa
estensivamente. E’ anche interessante notare che HP 3PAR StoreServ ha un
tool gratuito che permette di importare LUN di tipo fat provisioned da altri
array e convertirle, durante l’importazione, a volumi thin.
Perchè è importante
I volumi di tipo fat (pre-allocati) sono spesso motivo di scarsa utilizzazione
delle risorse e, in molti casi, diventa più facile sprecare invece di gestire una
buona politica di utilizzazione delle risorse.
In molti ambienti, è facile trovare oltre il 50/60% di spazio inutilizzato proprio
per questa ragione. Questo, alla fine, impatta fortemente sul TCO del
sistema storage. Spazio disco sprecato significa anche denaro sprecato in
corrente elettrica, raffreddamento e spazio fisico occupato nel datacenter.
Il thin provisioning di HP 3PAR StoreServ risulta essere una delle migliori
implementazioni del mercato perché è:
• Granulare,
• Molto efficiente,
• Ingegnerizzato dall’inizio con l’obiettivo di rimanere effettivamente thin.
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22. Snapshots
Copie istantanee di volumi
Cos’è una snapshot?
Una snapshot è una copia di un volume di dati di tipo point-in-time. In
pratica è una vista di un volume ad un preciso istante nel tempo. Ci sono
due tipi principali di snapshot: copy-on-write o basate sui puntatori e la loro
implementazione varia da vendor a vendor. Di solito, le snapshot che
utilizzano i puntatori sono più efficienti di quelle C-O-W ma dipende molto da
come queste vengono implementate.
Al giorno d’oggi le snapshot sono alla base di molte integrazioni con sistemi
operativi, hypervisor e applicazioni: queste integrazioni possono contribuire
pesantemente a velocizzare molte operazioni come, ad esempio, i backup o
copie di dati per scopi legati a sviluppo e test. E’ una di quelle funzionalità di
cui non si può fare a meno in un sistema storage di classe enterprise.
L’utente deve capire a fondo come funziona e come opera in pratica il
sistema di snapshot del suo storage prima di andare in produzione. Infatti, le
limitzioni e i vincoli imposti da alcune implementazioni possono avere un
impatto importante sia dal punto di vista delle prestazioni che da quello
dell’integrità dei dati.
Come è implementato da HP 3PAR StoreServ
HP 3PAR StoreServ offre un sistema di snapshot, chiamato Virtual Copy,
che implementa il sistema del copy-on-write. Questo usa il Chip ASIC per
ottenere lo stesso livello di funzionalità che si possono ottenere con le
migliori snapshot pointer-based. Infatti, l’ASIC non soffre di tutti i
rallentamenti che vengono introdotti dalle operazioni di copia dei sistemi
COW tradizionali. Virtual Copy, inoltre, trae vantaggio da tutto lo strato di
virtualizzazione di cui abbiamo discusso in precedenza. Non c’è alcuna
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23. necessità di preallocazione di spazio e lo schedulatore interno può essere
utilizzato per automatizzare molte operazioni (l’automazione sarà discussa
più in dettaglio nei capitoli che seguono). Al contrario di molti altri sistemi
disponibili sul mercato, le snapshot di HP 3PAR StoreServ possono essere
usate anche in scrittura, possono essere create da altre snapshot e possono
essere create anche su dischi di tipo diverso. Le snapshot possono essere
anche organizzate in gruppi omogenei dove i diversi comandi vengono
eseguiti in simultanea (consistency group) per una maggiore affidabilità nella
consistenza dei dati. HP ha sviluppato integrazioni con i sistemi operativi e gli
stack applicativi più importanti per ottenere copie (e restore) di dati
consistenti in pochi click.
Perchè è importante
Le snapshots sono una delle funzionalità più importanti di un sistema di
storage moderno. Possono velocizzare molte operazioni e far risparmiare
un‘enormità di tempo ai system administrator, contribuendo attivamente ad
un ROI più rapido e ad un TCO più basso. La semplicità d’uso e la rapidità
sono al centro dell’usabilità di un sistema di storage mentre l’integrazione
con gli strati software superiori sono fondamentali per ottenerne tutti i
benefici: HP 3PAR Virtual Copy lo fa veramente bene. 3PAR SoreServ offre
anche una interfaccia CLI per aiutare gli utenti finali ad integrare il loro
ambienti legacy (o software personalizzati) attraverso degli script.
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24. Multi tenancy
Partizionamento del sistema
Cos’è la multi tenancy?
Multi tenancy è una caratteristica,
hardware o software, di un sistema
informatico. Si riferisce alla capacità del
sistema di fornire diversi client (tenant)
da un singolo sistema host. In
un’architettura multi-tenant il sistema è,
virtualmente o fisicamente, disegnato
per essere partizionato e per servire
ogni client con la sua configurazione, il
suo set di risorse e dati. Grazie alle sue
caratteristiche, questi metodi di partizionamento possono essere considerati
una via per fornire un meccanismo la qualità del servizio (QoS) verso i client.
La multi tenancy è una dei pilastri del cloud computing. Non c’è un modo
unico di implementare la multi tenancy, e quindi si trovano implementazioni
molto diverse fra di loro che possono essere oggetto di una comparazione
molto serrata fra i diversi vendor.
Come è implementato da HP
3PAR StoreServ
Al contrario di alcuni altri vendor HP
3PAR StoreServ implementa un
meccanismo di partizionamento virtuale
chiamato Virtual Domains. Un Super-
Amministratore può creare fino a 1024
partizioni. Ogni partizione funziona
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Separate, Physically-Secured
Storage
• Admin A
• App A
• Dept A
• Customer A
• Admin B
• App B
• Dept B
• Customer B
• Admin C
• App C
• Dept C
• Customer C
Shared, Logically-secured 3PAR Storage
• Admin A
• App A
• Dept A
• Customer A
• Admin B
• App B
• Dept B
• Customer B
• Admin C
• App C
• Dept C
• Customer C
Domain C
Domain B
Domain A
25. come un “sistema di storage privato virtuale” con le sue proprie risorse a
disposizione: CPG, volumi, host, ecc. Il Super-Amministratore può abilitare
degli amministratori diversi per ogni dominio, dandogli quindi la possibilità di
fare self-provisioning e gestire in autonomia il dominio. Tutti i domini virtuali
condividono porte, cache, dischi, CPU e le altre risorse, in questo modo non
è necessaria una preallocazione per i domini.
Perchè è importante
Il partitioning dello storage può essere implementato sia in hardware che in
software. Il partitioning hardware è il migliore in termini di sicurezza, alta
affidabilità ed è meno soggetto a rischi dovuti ad errori ma, allo stesso
tempo, è più rigido e c’è un rischio concreto di sprecare risorse utili per via
delle limitazioni fisiche. Nella maggior parte dei casi il partitioning hardware è
anche molto limitato nel numero di partizioni che si possono realisticamente
configurare all’interno di un unico sistema. Dall’altra parte, il partizionamento
di tipo software potrebbe essere meno incisivo nell’isolamento di workload
oppure nell’isolamento di un fault ma è sicuramente più elastico e da i
migliori risultati in termini di management e utilizzabilità. Probabilmente è per
questo motivo che molti service provider hanno scelto questa piattaforma.
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26. Automazione
Abbattere la quantità di task ripetitivi e di ottimizzazione manuale
Cos’è l’automazione?
Negli ultimi anni, specialmente nei sistemi di storage di nuova generazione, il
software ha giocato un ruolo molto importante; una delle aree dove questo
ha portato benefici sensibili è stato nell’automazione di task e processi
ripetitivi. I compiti che un sistema storage può fare in autonomia, in funzione
del tempo o di eventi specifici, variano dalla capacità di muovere
trasparentemente dati su dischi di diversa velocità e costo in funzione del
loro reale utilizzo, ad effettuare operazioni di tuning automatico finanche a
schedulare operazioni per allocare e richiamare risorse.
Ovviamente, il primo obiettivo delle funzionalità di automazione è quello di
minimizzare il tempo dedicato alla gestione dei sistemi e di conseguenza il
TCO.
Alcuni vendor hanno sviluppato queste features all’interno dei sistemi di
storage, altri hanno deciso di fornire alcune di queste funzionalità attraverso
appliances o come software installati su server esterni. In ogni caso, negli
ultimi tempi, il trend è diventato quello di fare tutto all’interno dell’arrray:
probabilmente per via della grande disponibilità di CPU, la maggiore
affidabilità e la facilità del processo di sviluppo. Allo stesso tempo molti
fornitori di software applicativi e sistemi operativi hanno esposto le API che
permettono ai sistemi di storage di raccogliere informazioni su quanto sta
succedendo ai livelli superiori.
Come lo implementa HP 3PAR StoreServ
Gli array HP 3PAR StorServ implementano diversi tipi di automatismi tesi a
semplificare la vita degli amministratori di sistema. HP ha raggruppato questi
automatismi sotto il nome di “autonomic management”. Alcune di queste
funzionalità sono comprese nelle feauture principali. Ad esempio,
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27. l’operazione di richiamo di spazio inutilizzato viene automaticamente lanciata
ogni volta che il sistema operativo , o l’hypervisor, avvisa che alcuni blocchi
sono stati cancellati e non servono più. Altre funzionalità sono disponibili
attraverso uno schedulatore interno (come per la creazione e la gestione
della retention delle snapshot).
Una delle funzionalità più interessanti
di questa famiglia si trova in quello
che viene definito automated storage
t i e r i n g ( c h i a m a t o D y n a m i c
o p t i m i z a t i o n e A d a p t i v e
O p t i m i z a t i o n ) . Q u e s t a
implementazione di automated
tiering non è sicuramente la più
granulare del mercato (i dati sono
movimentati in blocchi -regioni- di 128MB mentre i metadati usano regioni di
32MB) ma, i casi mostrati da HP in installazioni reali, mostrano comunque
dei vantaggi notevoli nell’utilizzarla. Come nel caso di altri vendor, i 3PAR
StoreServ usano un sosftware esterno, chiamato System Reporter, per
collezionare dati storici di utilizzo di tutte le risorse (spazio, IOPS, throughput,
cache, CPU e altro). I dati, salvati in un DB, sono quindi disponibili per
generare le informazioni utili a muovere le regioni nel giusto tipo di disco/
RAID. Queste movimentazioni sono controllate da una serie di algoritmi che
pesano la quantità di IOPS, la latenza e lo spazio usato nei volumi coinvolti
per trovare il miglior assetto possibile. Le movimentazioni possono essere
schedulate nel tempo o automatizzate mentre il sistema sta funzionando,
sempre senza interruzione di servizio agli host.
Perchè è importante
L’automazione può far risparmiare grandi quantità di tempo. La capacità di
un sistema di storage di reagire a workload che cambiano e riorganizzare i
dati al suo interno per evitare hot spot può avere un impatto decisamente
positivo sulla quantità di tempo necessaria per amministrare il sistema. Allo
stesso tempo lo schedulatore interno e altre funzionalità simili aiutano a
mantenere alto il livello di efficienza con sforzi minimi.
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28. Replica dei dati
Funzionalità alla base del disaster recovery
Cos’è la replica dei dati?
Le funzionalità di replica dei dati sono alla base di molte procedure di alta
affidabilità e/o disaster recovery. Ci sono molti modi di copiare dati su un
secondo sistema ma, quando si parla di replica a livello hardware, ci sono
poche opzioni disponibili: sincrona, asincrona e snapshot delivery.
Il tipo di replica adottato dipende da fattori tecnici e di business e i risultati
che si ottengono sono sensibilmente diversi. La replica sincrona è la migliore
in termini di RPO (Recovery Point Objective) ma è l’opzione più costosa e ha
limiti molto rigidi in termini di protocolli di comunicazione e distanze fra i
sistemi di storage. D’altra parte, gli altri sistemi di replica, raggiungono degli
RPO peggiori ma possono essere utilizzati per coprire distanze molto
maggiori (utilizzando TCP/IP) e con costi inferiori. In ogni caso, la replica ha
un impatto sia sul sistema di storage primario che su quello secondario. Per
questo motivo è sempre necessario prestare molta attenzione a come viene
implementata dal vendor e deve essere configurata con cura prima di andare
in produzione.
Uno degli aspetti rilevanti nella replica è quello della topologia: i sistemi di
classe enterprise offrono spesso la massima libertà, proponendo la
possibilità di realizzare configurazioni N:N, mentre i sistemi di classe mid-
range sono spesso limitati a 1:1. Fra l’altro, sono pochi i vendor che
permettono di replicare dati fra i propri sistemi di classe mid-range e quelli di
classe superiore.
Alcuni vendor richiedono anche un pacchetto di servizi obbligatori da
acquistare insiseme al prodotto proprio per la complessità della soluzione.
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29. Come è implementato da HP 3PAR StoreServ
La funzionalità di replica di HP 3PAR StoreServ (chiamata Remote Copy) è
implementata al cuore del sistema come molte delle altre funzionalità già
discusse. Questo significa che anche questa eredita la granularità e
l’efficienza delle altre feature.
Il software 3PAR Remote Copy supporta la replica con configurazioni N:N
fra tutti i modelli (compresi quelli di generazione precedente) e può eseguire
sia repliche sincrone che asincrone allo stesso tempo. Tutti i modelli 3PAR
sono equipaggiati di porte ethernet specifiche e possono quindi replicare i
dati via FC o TCP/IP (utilizzando il protocollo RCIP: remote copy IP). Il fatto di
avere RCIP rende ininfluente la mancanza di iSCSI come protocollo per la
replica.
HP 3PAR StoreServ supporta topologie multisite (come, ad esempio, il
cascading) ma anche un mix di repliche sincrone e asincrone, chiamato long
distance synchronous Remote Copy, che è molto più facile da mantenere
rispetto a configurazioni più tradizionali.
I sistemi HP 3PAR StoreServ usano estensivamente le snapshot per la
replica remota, non solo come potenziale volume primario per la replica
(utilizzato per ottimizzare i dati inviati sul secondo sito), ma anche per gestire
le operazioni di sincronizzazione e recovery attraverso la creazione
automatica di copie di backup point-in-time prima dell’esecuzione di ogni
operazione importante.
Perchè è importante
Remote Copy grande libertà di scelta e facilità d’uso all’utente.
La capacità di accoppiare sistemi di piccole dimensioni a modelli di
dimensioni più grandi e i pochi limiti imposti dalla tecnologia sottostante
rendono questa funzionalità molto interessante e permettono di gestire
situazione complesse, a distanze considerevoli, con un impegno limitato.
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30. Federazione dello storage
Far operare più sistemi diversi insieme e in modo trasparente
Cos’è la federazione dello storage?
La federazione è una funzionalità abbastanza nuova dei moderni sistemi di
storage. E’ ancora agli inizi e ogni vendor ha preso strade diverse per
implementarlo.
Alcuni vendor hanno scelto di utilizzare appliances esterne e creare uno
strato di virtualizzazione sopra lo storage esistente, altri stanno proponendo
la federazione come una funzionalità dei loro sistemi. Ognuno di questi
approcci ha vantaggi e svantaggi e, nella maggior parte dei casi, la miglior
soluzione dipende dalle necessità del cliente.
L’obiettivo della federazione dello storage può essere riassunto nella capacità
di due o più sistemi di agire come una singola unità. Non è come avere un
array 100% scale-out ma vengono offerti alcuni dei vantaggi di questo
approccio mantenendo le caratteristiche tipiche dei sistemi scale-up. Fra i
maggiori benefici si possono trovare la possibilità di muovere
trasparentemente dati e workload fra i sistemi, meccanismi di load balancing
automatico o manuale, migrazioni fra più sistemi senza interruzione di
servizio.
Come è implementato da HP 3PAR StoreServ
La funzionalità di federazione di HP 3PAR StoreServ si chiama Peer Motion.
E’ una funzionalità software supportata su tutti i modelli che non ha
necessità di hardware esterno. Al momento, Peer Motion permette di
eseguire solo operazioni manuali ma è facile aspettarsi una versione futura
che proporrà qualche meccanismo di automazione.
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31. La gestione di Peer Motion, a partire dalla versione 4.3 di 3PAR Management
Console, è integrata all’interno dell’interfaccia d’uso standard e non
necessità di applicazioni esterne. Come è facile immaginare questa versione
ha quindi ancora bisogno di qualche miglioramento ma funziona e ha dei
vantaggi pratici interessanti.
Perchè è importante
La possibilità di federare due o più sistemi di storage insieme e gestire
movimentazione di dati e workload fra di questi, senza interruzione di
servizio, ha un valore inestimabile per quegli utenti più grandi che gestiscono
frequentemente migrazioni e riallocazione di risorse.
HP 3PAR StoreServ è una delle prime ad offrire questo tipo di funzionalità su
tutta la linea di prodotti. In questo modo l’utente ha l’opportunità di pensare
al futuro della sua infrastruttura in modo più scale-up/scale-out senza fare
grandi investimenti in anticipo.
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32. Integrazione
L’interazione fra storage e host software
Cos’è l’integrazione?
I sistemi storage moderni hanno molte più funzionalità di quelli legacy ma
queste sono decisamente inutili, specialmente nello storage a blocchi, se
non sono correttamente integrate con il software che risiede sui server.
Integrazione può significare molte cose e dipende anche dal tipo di software
utilizzato sul server. Ovviamente, più è in alto lo strato di software coinvolto,
maggiore è il numero di componenti coinvolte (nello stack) e maggiore è la
complessità che questa integrazione deve avere.
L’integrazione fra software e storage è un elemento chiave di una
infrastruttura moderna, specialmente se virtualizzata. I vendor degli
hypervisor forniscono molte API per integrare il livello storage con il loro
stack software.
E’ abbastanza importante che l’hypervisor e lo storage siano consapevoli
della reciproca esistenza, questo è l’unico modo di ottenere il massimo da
entrambi. Integrazione significa anche che l’hypervisor conosce la sua
controparte storage e si fida del suo operato, delegandogli operazioni di
movimentazione di dati che fanno uso intensivo di CPU.
In ogni caso, sia nelle infrastrutture tradizionali che in quelle virtualizzati, il
risultato di questo tipo di integrazioni può risultare in un incremento
significativo di prestazioni e risparmi.
Come lo implementa HP 3PAR StoreServ
HP 3PAR StoreServ ha un catalogo di tool di integrazione che copre la
maggior parte delle piattaforme software dei principali vendor. Questi tool
spaziano da plug-in di base (molti dei quali non a pagamento) fino ad arrivare
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33. a suite sofisticate che hanno l’obiettivo di alleviare il sysadmin da task
ripetitivi o da operazioni di recovery delicate.
HP 3PAR Recovery Manager, è il nome commerciale dei software che ho
menzionato. Recovery Manager indirizza l’integrazione fra le snaphot (e la
replica) con i database e gli hypervisor. Recovery Manager orchestra tutte le
operazioni necessarie ad ottenere copie consistenti dei dati attraverso le
snapshot quando necessario. Grazie proprio alla natura delle snapshot di HP
3PAR StoreServe e Recovery Manager, è possibile prendere molte copie dei
dati durante il giorno, anche schedulate nel tempo e a brevi intervalli. Se
necessario, lo stesso tool permette di fare il restore di una snapshot in pochi
click per ripristinare la situazione ad un tempo stabilito o ottenere una copia
per altri usi.
Perchè è importante
Se si possiede un sistema di storage che ha funzionalità sofisticate ma
queste non sono integrate con il software che risiede sugli host allora queste
funzionalità sono praticamente inutili. Fortunatamente questo non è il caso di
HP 3PAR StoreServ.
Gli strumenti software di HP 3PAR StoreServ coprono i più importanti
sistemi operativi, database e hypervisor del mercato. Recovery Manager può
anche essere utilizzato attraverso CLI ed essere integrato in script per una
adozione ancora maggiore nell’ambiente del cliente.
La capacità di fare snapshot di ambienti complessi per creare copie
pienamente funzionanti e consistenti in pochi click è senza prezzo quando è
necessario creare nuovi ambienti di sviluppo/test o quando si è in presenza
di politiche di backup che hanno tempi stringenti.
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34. Nota finale
Lo storage HP 3PAR StoreServ risulta essere una buona opzione per ogni
infrastruttura di tipo block storage di classe enterprise che spazia dal mid-
range all’high-end.
Un’architettura moderna, funzionalità software interessanti e la facilità d’uso
sono i punti di forza di HP 3PAR StoreServ. Non di meno, l’integrazione con i
maggiori software vendor rende questa soluzione ancora più sfruttabile
incrementando contemporaneamente il suo valore.
Questi sistemi sono disegnati dal principio con in testa l’efficienza e la facilità
d’uso; l’architettura mostra tutto quello che ci si potrebbe aspettare da un
sistema storage enterprise di classe tier-1.
L’efficienza e la facilità d’uso sono fattori molto importanti anche quando ci si
focalizza su ROI e TCO. Tutte le funzionalità di HP 3PAR StoreServ sono
disegnate per risparmiare risorse mentre si fornisce il massimo in termini di
prestazioni da quanto è disponibile. Un’altra forte contribuzione al ROI
proviene dalla coerenza dell’intera piattaforma; con HP 3PAR StoreServ il
cliente può scegliere il modello giusto per le sue esigenze di oggi per poi
poter migrare o aggiungere altri sistemi e godere del vantaggio della
federazione senza perdere gli investimenti fatti in precedenza.
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35. Juku
Perchè Juku
I Juku sono scuole, private, giapponesi che hanno l’obiettivo di aiutare gli studenti a
migliorare il rendimento nelle loro normali attività scolastiche e di preparazione. Il nostro
obiettivo è proprio quello di non sostituirci all’informazione istituzionale ma di aiutare chi deve
prendere le decisioni per il proprio IT con articoli, informazione e confronto sulle tematiche
tecnologiche che conosciamo meglio: l’infrastruttura IT ed in particolare virtualizzazione,
cloud computing e storage.
Non è più come una volta, chi lavora nell’IT deve guardarsi intorno: le cose cambiano
velocemente e c’è la necessità di rimanere informati, o informarsi velocemente, per
sostenere decisioni importanti. Come fare? E’ semplice: le nostre idee, il risultato del
confronto quotidiano che abbiamo globalmente sul web e sui social network con vendor,
analisti, blogger, giornalisti e consulenti. Ma il nostro lavoro non si ferma qui, il confronto e la
ricerca è globale ma la condivisione e l’applicazione delle nostre idee deve essere locale: ed
è qui che la nostra esperienza quotidiana, con aziende radicate sul territorio italiano, diviene
fondamentale per offrire una visione sincera ed utile. Ecco perché abbiamo scelto “think
global, act local” come payoff per Juku.
Autore
Enrico Signoretti, Consulente, imprenditore e blogger (non
necessariamente in questo ordine). Frequenta gli ambienti IT da
oltre 20 anni, la sua carriera è iniziata con l’assembler nella
seconda metà degli anni 80 per poi passare allo Unix, ma sempre
con il Mac nel cuore, fino ad approdare al Cloud dei giorni nostri.
Attento alle evoluzioni del mercato è alla costante ricerca di idee
e soluzioni innovative. Nel 2012 ha fondato Juku consulting SRL,
una società di consulenza e advising che offre supporto a utenti
finali, vendor e terze parti sulle loro scelte strategiche legate all’IT.
E’ un appassionato velista e un pescatore mancato. Enrico raccoglie i suoi profili Social qui:
http://about.me/esignoretti
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All trademark names are property of their respective companies. Information contained in this pub-
lication has been obtained by sources Juku Consulting srl (Juku) considers to be reliable but is not
warranted by Juku. This publication may contain opinions of Juku, which are subject to change
from time to time. This publication is copyrighted by Juku consulting srl. Any reproduction or re-
distribution of this publication, in whole or in part, whether in hard-copy format, electronically, or
otherwise to persons not authorized to receive it, without the express consent of Juku consulting
srl, is in violation of Italian and European laws and will be subject to an action for civil damages
and, if applicable, criminal prosecution. Should you have any questions, please contact Juku con-
sulting srl (info@jukuconsulting.com).