6. E' un sottile rosso,
che s'inerpica,
sulle nostre guance.
Rubiconde, eran... le tue gote!
Frasi e sospiri,
come note.
Gonfiarsi d'orgoglio,
sulla stessa terra,
quella in cui,
un bacio,
ci fece Incontrare.
Ci Inabissammo,
godendo,
delle nostre cure vicendevoli.
Riemergemmo insieme.
8. Una donna deve essere in forma.
Una donna deve avere abbastanza seno o un bel sedere.
Una donna è grassa o magra: non basta che sia proporzio-
nata e gradevole alla vista, viene marchiata: “ … è in so-
vrappeso!”; “… è una stecca da biliardo!”
Una donna deve fare i conti con la bilancia perché, nel so-
ciale, di lei interessa solo un numero: e quel “numero”
dev’essere corrispondente alla moda corrente. Altrimenti
non viene considerata: “sufficientemente carina”. Di con-
seguenza, non è ritenuta all’altezza di avere un ragazzo.
Una donna normale non deve paragonarsi alle modelle che
pubblicizzano i vestiti che compra, ma deve intervenire e-
nergicamente sul suo essere… se vuole pubblicizzare quei
vestiti.
Una donna deve saper vestire.
Una donna che non indossa mai la gonna è un maschiaccio!
Una donna che non ha belle gambe sotto la gonna è rac-
chia.
Una donna alla quale piace un abbigliamento sportivo, è
insicura.
Una donna, se in sovrappeso, non può permettersi
d’indossare certi abiti; però, quella stessa donna viene cri-
ticata perché non prova nemmeno a essere alla moda.
Eppure, sempre la stessa donna, a volte nemmeno ci prova:
teme di apparire ridicola.
Una donna non deve essere perennemente a dieta.
Una donna deve avere un bell’appetito, ma poi sentirsi di-
re: - Ecco perché sei ingrassata!
9. Una donna è criticata se impiega molto tempo per prepa-
rarsi… eppure: una donna, che si prepara in cinque minuti,
non viene ammirata come quell’amica che passa ore a re-
staurarsi, davanti a uno specchio.
Una donna ha mille impegni ma viene richiamata all’ordine
se non trova il tempo di depilarsi, tutta!
Una donna deve sentirsi in difetto perché, per una volta, ha
dato la priorità al lavoro, allo studio, alla famiglia, alla sa-
lute... e non ha la pelle di pesca.
Una donna deve sentirsi in difetto se la sua intelligenza
viene troppo in primo piano.
Ma se una donna ama prendersi cura di sé, però, magari è
considerata sciocchina e superficiale. Eppure, e ancora: una
donna che non pensa solo alla sua estetica ma ama occu-
parsi anche di altro… è sfigata!
Una donna che non si trucca sembra una bambina appena
sveglia...
o, forse, sono le altre, a sembrare vecchie a vent’anni? E
passano il resto della vita a stiracchiarsi per tentare di sem-
brare… ragazzine!
Una donna che legge molto è asociale o, addirittura, fru-
strata.
Una donna legge poco o niente: è impegnata a sostenere la
sua vita sociale.
Una donna deve aspettare “quello giusto”.
Una donna deve avere esperienza, diciamo: deve saperci
fare.
Una donna è una vera femmina se saputo soddisfare molti
partner, però diventa troia, appena ti fa incazzare.
10. Una donna è interessante se ancora vergine, però, bisogna
ammetterlo, diventa noioso doverle insegnare ogni cosa.
Una donna è sfacciata se fa la prima mossa.
Una donna è all’antica se si fa corteggiare troppo a lungo.
Una donna dev’essere alla costante ricerca del principe az-
zurro.
Una donna single non è normale.
Una donna che non vuole sposarsi non è normale.
La donna è fatta per concepire!
Una donna senza figli non è normale.
Una donna impegnata, che frequenta persone del sesso op-
posto, non è normale.
Una donna deve essere indipendente.
Una donna deve avere paura di viaggiare da sola.
Una donna deve avere paura se la sera esce da sola.
Una donna deve avere paura se indossa un abito sexy in un
locale.
Una donna deve attendere il suo partner o fingere di averne
uno per allontanare i malintenzionati.
Una donna deve chiedere scusa se viene stuprata.
Una donna deve sopportare di essere inserita in una scala
da 0 a 10: bisogna pur stabilire il suo grado di scopabilità!
Una donna percepisce il tuo sguardo da “sei uno zero”, det-
to in parole povere: un cesso!
Una donna deve resistere e non riversare tutto nel suo ces-
so.
Una donna deve essere una brava moglie e madre di fami-
glia, altrimenti ha l’amante.
Una donna deve farsi un mazzo tanto per ricoprire certi
ruoli e spesso non le vengono riconosciuti tutti i meriti.
11. Una donna non è rispettata se svolge determinate mansioni.
Una donna non sempre arriva a occupare posizioni occupa-
te dagli uomini.
Una donna che arriva in alto, è sospettata di avere aperto le
gambe con il capo.
Nessuno si è mai chiesto se il capo sia giunto dov’è oggi,
calandosi le braghe dinanzi a qualcuno.
Una donna deve dimostrare di essere “in grado di” perché è
donna.
Una donna non può permettersi di sbagliare un parcheggio
perché altrimenti è “la tipica donna al volante”.
Una donna è acida perché ha il ciclo e ti dimentichi che è
in grado di mandarti all’inferno perché sei semplicemente
un idiota.
Una donna difficilmente dimentica una critica, pur scher-
zosa, sul suo aspetto.
Una donna odia quasi sicuramente quell’aspetto di sé che
stai criticando.
Una donna si guarda allo specchio di casa sicura di sé e le
crolla il mondo se si vede riflessa in una vetrina nel mo-
mento sbagliato.
Una donna è una puttana perché gli amici del figlio, per
gioco, lo chiamano figlio di puttana.
Una donna è una puttana perché non si da il giusto peso al-
le parole.
Una donna è una puttana perché ha indossato una gonna
più corta del solito in tua assenza.
Una donna è una puttana perché si concede al primo ap-
puntamento.
12. Una donna è frigida perché non si concede al primo appun-
tamento.
Una donna ha amici uomini perché ci sta provando.
Una donna che difende il proprio orgoglio femminile è una
femminista del cazzo.
E dicono alla donna: non dare peso agli stereotipi
sull’essere donna!
Mi chiedo ancora una volta se sia davvero così evoluta e
all’avanguardia la società in cui viviamo. Dei passi avanti
ci sono stati, ma siamo ancora lontani da quella che ci pia-
ce definire società del progresso.
Credo più in un’inevitabile accettazione di usi e costumi
insinuatisi nei diversi contesti sociali col tempo; un con-
senso passivo di situazioni ritenute impossibili in un primo
momento, ma condivise, in seguito, almeno dai figli di un
certo tempo perché ritenute situazioni ordinarie.
I tempi avanzano e lo spirito di adattamento prende il so-
pravvento sulle nostre capacità di valutazione e accettazio-
ne.
Noi, figli del contesto in cui nasciamo, interiorizziamo au-
tomaticamente e raramente, invece, tentiamo di capire ciò
che davvero appartiene al nostro Io-pensante; così accet-
tiamo le donne al voto, ma ancora non le reputiamo
all’altezza di molte situazioni.
Contraddizioni venute a crearsi perché desiderosi, in realtà,
di fagocitare definizioni di cui a malapena conosciamo i si-
gnificati.
13. Parità dei sessi, femminismo, maschilismo, uguaglianza.
Sia chiara una cosa, non intendo schierarmi a difesa delle
donne in una lotta che molte di loro non conducono o lo
fanno indossando vesti inappropriate. Mi riferisco a tutte
coloro che parlano in nome del femminismo e della parità
dei sessi, ma poi:
si ritengono donne solo se affiancate da un uomo;
pretendono che lo stesso gli porti le buste della spesa;
acquistano borse da “affitto bimestrale in centro a Mila-
no” per farsele portare da quelli che definiscono “veri
uomini”;
continuano a chiedersi: “dov’è finita la cavalleria?”;
si fanno sottomettere in nome della propria stupidità,
scambiata per amore;
sfruttano la loro condizione di “donna” (in futili situa-
zioni come farsi pagare da bere) con la pretesa di essere,
poi, rispettate. Gli sfugge che sono loro le prime a man-
care di rispetto a se stesse.
La lista è lunga, ma credo sia chiaro il succo della questio-
ne.
Ciò che ho fatto inizialmente, attraverso il lungo elenco
dell’essere donna, è stato stilare una serie di realtà e ingiu-
stizie che personalmente vivo e ritengo, purtroppo, larga-
mente presenti sul versante del sesso ancora ritenuto debo-
le.
Ahimè, le stesse donne, consapevolmente o ingenuamente,
spesso trovano comoda questa condizione e proprio per
14. questo mi sono appena permessa di criticarne alcuni com-
portamenti.
Ecco il motivo per cui non mi schiero a favore dell’uno o
dell’altro sesso, ma critico entrambi difendendo e motivan-
do la mia condizione personale giacché donna.
Parlo di parità dei sessi e discriminazioni pensando anche
agli uomini i quali, riflettendoci bene, non ne sono esenti.
Un uomo deve essere abbastanza uomo da corteggiare e di-
fendere una donna.
Un uomo deve essere forte.
Un uomo deve essere virile.
Un uomo non deve guardare le altre.
Un uomo che non guarda le altre è omosessuale.
Un uomo deve essere più alto della donna.
Un uomo deve pagare sempre per lei.
Questi sono solo alcuni luoghi comuni presenti nel mondo
maschile, invece, che impediscono alla così acclamata pari-
tà dei sessi di realizzarsi perché, né gli uomini, né le donne,
sono disposti a rinunciare a valori e a comportamenti rite-
nuti fondamentali per dominare sull’altro o per conservare
l’illusione di non essere dominati.
Come ho già detto, noi accettiamo.
Priviamo e ci priviamo di libertà accettando e condividen-
do comportamenti che non fanno altro che incrinare la stes-
sa società definita progressista.
Se per progresso s’intende una frenetica corsa verso un
crescente annientamento del sé, beh, io continuo a non ca-
pire perché tutti corriamo.
16. Giugno, 24, 2016 – Ore 17:48 (a seguire)
Un momento intimo, un flash di vita segreta sul web. Solo i
nomi sono stati cambiati: Fred, 40 anni circa, sposato, il
suo lavoro gli permette estrema libertà di movimento. Cin-
tya, 26 anni, studentessa, fidanzata.
Cintya
Posso farti una domanda un po’ zozza?
Fred
Più zozza è, meglio è.
Cintya
Non che sia importante, ma… Quali sono le tue misure?
Fred
E questa è zozza? Penso sui 16-17 cm, niente di ecceziona-
le; non sono un mandingo e nemmeno un maratoneta, ma
un giocoso maiale lussurioso! Ti piace il termine maia-
le/maiala?
Cintya
Allora: maiala non mi è proprio il massimo. Di certo non
pretenderei paroline dolci... ma anche se l’idea di questa si-
tuazione mi entusiasma, non vorrei che… comunque: è una
situazione nuova...
Fred
Non gradisci troppo gli appellativi, lo capisco....parole così
non ti eccitano affatto, basta saperlo, no problem!
Cintya
Non intendevo questo...
Fred
Spiega, spiega, parla apertamente, qui sotto niente è pecca-
to, dobbiamo essere solo noi stessi.
17. Cintya
Ci provo… dunque, nel sesso non penso di avere particola-
ri tabù, ma cerca di capire, fino a oggi ho avuto rapporti fi-
sici convinta di essere innamorata, voglio dire: era fare ses-
so tra due innamorati… almeno, quando lo facevamo, cre-
devamo fosse così.
Per me questa è un’esperienza nuova… Che voglio prova-
re, e magari, spingermi anche oltre i miei limiti... Per que-
sto: non voglio fare la bigotta, non voglio trattenere ciò che
penso. Cerca di capire…
Fred
Cintya, tu con me devi stare serena, io capisco sempre
Cintya
Spero di essermi spiegata più o meno ..
Fred
Comunque, per quanto mi riguarda, se ti vieni di chiamar-
mi stronzo o porco, fallo liberamente.
Cintya
Lo farò! Spero non averti smontato?
Fred
Affatto, sempre a cazzo duro, tranquilla…
Cintya (ride, senza falsi tabù)
ahaha
Fred
La sincerità non mi smonta mai, anzi, la pretendo. Se c'è
sempre sincerità, non ti devi preoccupare di altro e resta
spazio per il puro godere…
Ascolta: cosa ti è piaciuto di più della cena di ieri?
Cintya
No, non c'è una cosa sola.
18. Fred
Allora vai, dille tutte!
Cintya
Uhmmm… allora,
Quando hai detto: adesso vorrei poter leccare un po’ dei
tuoi umori dal mio piatto…
ricordi? Quando ammisi che ero un po’… bagnata, ecco.
Poi, il tuo braccio che scendeva dietro la schiena, quando
mi tenevi stretta, sul divano.
Quando eri dietro di me, mentre mi perdevo fra le onde, e il
modo come mi raccoglievi i capelli.
E a te?
Fred
Bene: la cena è stata piacevole, ma il momento migliore è
stato sul divanetto, c'era una tensione erotica altissima. Se
non ci fossero stati i camerieri che passavano… credo che
avremmo fatto scintille. Poi, anche all’uscita, davanti al
mare è stato molto, molto piacevole.
Sai che ti dico? In quel momento ho avuto una certa simpa-
tia per quelle persone che fanno sesso davanti a tutti… ma-
gari in panchina, nel parco.
E pensa che ho sempre criticato queste cose! L’eccitazione
era estrema…
Cintya
Beh sì, anche per me... Ma io sono stata specifica!
Fred
Infatti, sono gli stessi momenti che sono rimasti a te!
Un’altra cosa… quando ti ho infilato le mani sotto i vestiti
19. la prima volta. Un attimo prima estranei, un attimo dopo,
la tua pelle eccitata sotto le dita… e poi lo slip, bagnato sul
davanti. Mi fischiavano le orecchie… ah ah, per la pressio-
ne!
Cintya
Se fossi io a chiederti di vederci... accetteresti?
Fred
Per fare cosa? Ricorda: obbligo di sincerità.
Cintya
Beh, ci dovrebbe essere per forza qualcosa da fare? Esat-
tamente non so dirti cosa faremo... Vederci… Questa è la
sincerità!
Fred
Stasera non posso, domani potrei. Se me lo chiedessi accet-
terei, ma da una parte tenderei a non consumare, ci farebbe
arrivare meno carichi a sabato....la maialaggine mi fa veni-
re in mentre che potremmo masturbarci, senza toccarci, ma
onestamente non so se poi riuscirei a resistere.
Cintya
Non resisteremmo, ah ah, questo è sicuro. Domani prenote-
rai?
Fred
Certo, a meno che non mi dici che hai ripensamenti… non
voglio mica forzarti.
Cintya
Al momento nessun ripensamento.
Fred
È possibile che ce ne siano fino a sabato?
20. Cintya
Se la situazione è le condizioni restano tali non vedo il mo-
tivo…
Fred
E cosa potrebbe mai cambiare?
Cintya
Tu.
Fred
Nel senso che non voglio più farlo?
Cintya
Anche. Ma non penso che la situazione possa evolversi di-
versamente dalle nostre aspettative; quindi sono tranquilla.
Fred
Non lo meriteresti, hai tutte le componenti adatte, fisiche,
cerebrali e caratteriali, e sei una persona buona, non lo farei
mai.
Cintya
Comunque, l’Hotel mi piace, è proprio bello! Quasi mi pa-
re assurdo che tu sia disposto a spendere tutti quei soldi…
Fred
Che importa, ci divertiamo.
Cintya
Certo, e rientriamo lunedì?
Fred
Sì, come d’accordo, partiamo sabato mattina e rientriamo
lunedì mattina, ok?
Cintya
Sì… Ok! Quale stanza hai preso?
21. Fred
L'unica ancora disponibile, Junior Suite. Bloccata a desso
sul sito.
Cintya
Va bene.
Fred
Prenotato, la Jacuzzi ci aspetta.
Cintya
Comunque, sono tutte molto belle.
Fred
La Jacuzzi sul terrazzino era molto lussuriosa, ma non c'è
disponibile nemmeno per una notte sola, ho già chiesto.
Quella interna, visto anche il clima incostante, permette
forse maggiore libertà… di azione.
Cintya
Beh sicuramente, almeno per me… e poi, mica vuoi farmi
ammalare?
Fred
Per carità
Cintya
Mo sì. Poi magari, sul terrazzino ci facciamo dell’altro…
Fred
Quanto riesci ad essere esibizionista?
Cintya
Non so, ma come detto ieri... voglio superare i miei limiti,
anche se è solo un fatto psicologico, credo. Alla fine, prefe-
rirei nessuno mi guardasse… e difficile spiegare.
22. Fred
Quindi prevediamo: colazione servita in terrazzo, con
pompino in pubblico. Non male, direi.
Cintya (ride)
Boh!!! Chissà… vedremo. Si dice: c’è sempre una prima
volta, no?
Fred
E poi, dopo, la versione acrobatica sarebbe un sessantanove
sul terrazzino. Alto livello atletico!
Ok, ora stacco, un bacio!
Cintya
Ah, ah, ah… buonaserata.
23. CCaalleennddaarr NNeewwss
a cura di Pakal
Da oltre un anno sono stato schiavizzato dalla scrittrice Giovanna
Esse; un po’ di passione per la grafica, una naturale predisposi-
zione a innamorarmi dell’anima degli artisti, mi ha fatto accettare,
di buon grado, questa mia nuova e triste condizione!
Comunque, la buona notizia c’è.
Soprattutto per gli scrittori infaticabili che credono fermamente nel
Self Publishing e, di conseguenza, nel valore del loro lavoro.
Con Giovanna abbiamo scoperto StreetLib, una piattaforma molto
articolata, che permette a chi vuole pubblicare di affrontare pro-
fessionalmente tutto il percorso: dalla creazione del libro, fino alla
pubblicazione, in decine delle maggiori Librerie onLine del mon-
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Da pochi giorni, la ventata di internazionalità che si può ottenere
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Segue: Anteprima racconto di Giovanna appena tradotto e pub-
blicato nel mondo anglofono!
25. 1 - The good, the bad, the clever...
- Here, bitch, lick, lick it! –
She was drooling: she was suffering and yelping, but she
couldn't follow the order.
She kept pulling at the chain with her neck, but try as she
may, she couldn't get closer than a few inches to my hard
cock.
- Whore! I bent down a little and spit in her mouth, she
shivered.
I was about to whip her but I looked at the time, it was al-
most eight.
I moved closer, just enough to put my dick in her mouth,
finally.
"Constipated" was a beautiful woman, she was really worth
it! I would have made up an excuse with Marisa, but lying
was useless, she would have known everything, if only
she'd wanted to.
The bitch was down on all fours, half naked, amazing, two
incredible fake breasts and man, her ass. I had already
though about her, but one hour was too short a time. Prepa-
re her: tighten a belt, pull a chain, whip and slap, time just
flies. Next time she would have to book two hours.
I imagined being inside her tight little ass and for one
moment I put all numbers aside, I helped myself with a
quick jerking and came right into the mouth of "Constipa-
ted". She drank all of it, avidly. I caressed her head
quickly:
26. - Good, honey, you've been really good! - I untied her
quickly, checked for whip marks on her butt cheeks.
- Do I have any, love? –
- Are you kidding? Three are going to last for at least a we-
ek... your husband is going to be enthusiast, you'll see. Oh,
try and get the deer lined handcuffs, trust me, it's a game
changer! -
I left her the bag kit, with the raspberry lubricant that helps
squirting and the fisting suit for her husband, the engineer.
Then I cashed in the invoice, hurrying out. It was time to
run home, I checked that nobody was following me... Ma-
risa had already cooked the Naples bean soup for me. I was
already delighted at the thought, tired as I was.
***
Sonia B. got back home with her heart beating fast. In
church, she had shocked all friends, boggling them. She
wouldn't have taken part in the usual thursday Buraco ga-
me, she "was busy"! As she closed
the door, she could still feel the jealous stares of those bi-
gots. She smiled, she was radiant: Sonia really was busy!
With a light kick, she pushed Minù out of the way badly,
and the kitten was so irritated that its dismay was instantly
picked up by the other eight cats of the house, which fled
in terror.
(continue)
READ STORY
28. NNaauugghhttyy PPeenncciill
by Mauro A.
Mauro A. è un illustratore specializzato nella realizzazione di af-
fascinanti ed eleganti progetti grafici. Incantato, come tanti artisti,
dalla versatile, incomparabile, bellezza del corpo femminile, nei
suoi nudi, banalmente e volutamente definiti col termine “Pin Up”,
Mauro riesce a coglie quel mix scabroso, tipicamente femminile,
quella soave contraddizione, che si estrinseca dalle sue tavole:
innocenza, sensualità… mistero.
Ogni opera di Mauro, nella raffinata e sapiente semplicità del trat-
to è un incanto per i sensi: impossibile descrivere la ridda di emo-
zioni che solo l’originale può trasmettere. Laddove la carta, lie-
vemente ruvida, trattiene e trasmette tutta l’emozione dell’artista
e dell’anima erotica della sua modella.
Le Opere di Mauro A. sono pezzi unici e rari, vengono realizzate
in grande formato e inviate complete di cornice a giorno.
Per richieste, curiosità o informazioni:
CONTATTI: meetown@outlook.it