Relazione presentata a TurismA 2017: i dati dei beni archeologici e del turismo archeologico in Italia, la popolarità dei siti su Google Trends (TM), buone pratiche in Italia e all'estero.
2. Il modello turistico delle grandi città d’arte
Questo primo modello caratterizza città come Roma, Venezia, Milano,
Firenze, Napoli, dotate di grandi attrattori di tipo museale e
monumentale, offerta temporanea come mostre e eventi, la presenza di
servizi accessori e di una struttura urbanistica caratteristica. La presenza
turistica ha generalmente una forte componente internazionale, con una
permanenza media di poco superiore ai due giorni e un numero di
attrazioni a pagamento visitate che oscilla tra 1 e 1,5. Sono turisti dotati
di alta capacità di spesa: la spesa media giornaliera è di € 125. Nei
grandi centri d’arte il 70% dei turisti è newcomer e solo il 30% è repeater.
La stagionalità è protratta, con picchi nei mesi primaverili e autunnali.
Molto forte è anche la componente escursionistica.
Il modello relax e cultura
Il modello vede la presenza di un attrattore primario di tipo
balneare o montano o lacuale o termale, con significativi servizi
accessori, affiancato dalla presenza di siti di interesse culturale. Il
numero di visitatori, anche internazionali è alto. Si muovono
spinti da una motivazione di relax e cultura e soggiornano
nell’area mediamente per una settimana. La fidelizzazione della
clientela è discreta e la stagionalità molto concentrata, perlopiù
nei mesi estivi.
Turismi culturali in Italia e archeologia
Furlan M.C.-Meneghello S., “Quarto Rapporto Annuale Federculture 2007
3. Il modello toscano. Turismo dei centri minori e
fruizione dei beni culturali
Si tratta di un modello caratterizzato dalla fruizione del
paesaggio culturale in aree rurali con centri eccellenti nelle
vicinanze, con un coinvolgimento sensibile di tutti gli attori del
territorio (network di filiera e cross-settoriale). Appeal generato
dalla continuità paesaggistica, produzioni enogastronomiche,
carica simbolico-culturale alta. I turisti, di cui una forte
componente internazionale, si diffondono nelle aree rurali,
interessati a un insieme di attrattive e di presenze in loco.
Modalità itinerante, spesso slow di fruizione dei luoghi. Scelta
di forme di ricettività contestualizzate. Non mancano
esperienze di turismo di massa, escursionistico e di breve
durata (spesso scolaresche).
Il modello “periferia amena”
Il modello prevede una combinazione tra un bene e/o sito
culturale decentrato e un centro d’arte maggiore (es: Fiesole e
Firenze, Monreale e Palermo, ville in Riviera del Brenta e
Venezia) con cui detiene un forte legame, anche in termini di
accessibilità. Il pernottamento dei turisti nel sito decentrato dà
luogo al sorgere della cosiddetta “regione turistica”, da cui si
originano flussi di “escursionisti impropri” verso i centri
maggiori.
Il modello prevede quindi un soggiorno non rurale e una
buona accessibilità al centro maggiore, la presenza di turisti
anche internazionali interessati alla combinazione della vista
al territorio e ai centri maggiori, ma anche l’utilizzazione delle
attrattive da parte dei residenti.
Turismi culturali in Italia e archeologia
Furlan M.C.-Meneghello S., “Quarto Rapporto Annuale Federculture 2007
4. Il modello itinerario tematico
Il modello ha mostrato ampia diffusione nell’ultimo periodo.
Progettualità attivata da opportunità di finanziamento
anche europeo. Forte peso della segnaletica, cartografia,
guide, materiale informativo high tech per evidenziare siti e
percorsi. Interessa spesso aree scarsamente infrastrutturate. Si
mira a costruire un’identità del territorio, effetto comunanza
tra aree e, secondariamente, attirare flussi turistici . Domanda
“difficile da valutare”, con una buona presenza di visitatori
di prossimità e di visitatori provenienti da altre aree
turistiche
Il modello tutela
Si tratta di un modello legato alla salvaguardia e alla valorizzazione di un bene o di un
tema (luoghi storici, musei della tradizione contadina, musei di arte moderna etc.). La loro
promozione parte innanzi tutto dalle esigenze del settore pubblico e della comunità locale
per scopi di conservazione, tutela e mantenimento dei valori di identità del territorio.
Spesso rappresentano un punto di riferimento per le scuole e per le popolazioni locali.
Si evidenziano comunque situazioni di diverso tipo: alcuni beni raccolgono poche
centinaia di visitatori l’anno, altri diventano centri di attrazione in breve tempo. Il successo
è legato spesso alla possibilità di ottenere un riconoscimento da enti quali l’UNESCO o il
FAI.
Il modello eventi
E’ un modello che negli ultimi anni ha consentito la valorizzazione di centri
minori legata a eventi culturali di vario tipo, da eventi musicali, a mostre, a
festival letteratura, grazie anche alla possibilità di entrare nei circuiti di
comunicazione. . Il bene può anche essere importato e non caratterizzare
territorialmente il loco (es. mostre Impressionisti). Servizi accessori che si attivano
intorno all’evento. Forte impegno di promozione e comunicazione. Spesso la
domanda attratta è limitrofa e non pernotta in loco. Si tratta di una domanda
attivata specificamente, perlopiù nazionale o regionale, che può arrivare a
raggiungere anche numeri elevati e alta concentrazione, con una percentuale
limitata di pernottanti.
Turismi culturali in Italia e archeologia
Furlan M.C.-Meneghello S., “Quarto Rapporto Annuale Federculture 2007
5. ILCASO PUGLIA:TURISTI ETURISTI
Puglia. Tipo di attività svolte dai turisti balneari.
CISET per Puglia Promozione, 2015 su dati indagine 2015 presso operatori
7. Turismi culturali in Italia e archeologia
ACCEZIONE PIU’ COMUNE
IL MOVIMENTOTURISTICO
DETERMINATO DALLAVOLONTÀ
DIVISITA E DI FRUIZIONE DI BENI
CULTURALI (MONUMENTI,
CHIESE, MUSEI, CASTELLI, SITI
STORICI ED ARCHEOLOGICI,
CITTÀ D’ARTE)
DEFINIZIONEALLARGATA
ILTURISMO CULTURALE
RIGUARDA LA STORIA, LA
CULTURA, L’IDENTITÀ E LAVITA DI
UN POPOLO I.E.VARIEGATA
MASSA DI MOTIVAZIONI,
ATTRATTORI E FLUSSI
8. 4.588 musei e istituzioni similari, pubblici e privati, aperti al pubblico – di cui 741 aree
archeologiche e monumenti
64% di proprietà pubblica (2.936) e 36% privati (1.652)
9% MiBACT, 41,6% civici, 10% ecclesiastici
in Italia sono presenti 51 siti culturali patrimonio dell’umanità Unesco + 6 siti di
patrimonio “immateriale” (es. violino di Cremona, pupi siciliani). Aggiunti nel 2015 “la
Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalú e Monreale
…ma anche borghi, ville, mura, pievi, centri urbani, chiese e “paesaggi”
Il quadro di riferimento in Italia: l’offerta di beni culturali
Fonti: elaborazioni CISET da MiBACT dati 2001/2015
9. Turismi culturali in Italia e archeologia
Furlan M.C.-Meneghello S., “Quarto Rapporto Annuale Federculture 2007
Come si innesta il patrimonio archeologico in questi modelli
di destinazioni culturali-turistiche?
In modalità molto differenti che dipendono da elementi sia esterni che derivanti da
aspetti gestionali dell’attrattore archeologico in sé:
Molteplicità di risorse e attrattive nella stessa destinazione /appeal del patrimonio
archeologico rispetto al resto dell’offerta turistico-ricreativa
Accessibilità
Inserimento nel network culturale-turistico (itinerari, canali di promo-
commercializzazione)
Monumentalità e stato di conservazione del patrimonio archeologico
Capacità gestionali
Diffusione/concentrazione del patrimonio nella stessa area
Vicinanza ad altri attrattori naturalistici, paesaggistici, ecc
10. Turismi culturali in Italia e archeologia
Furlan M.C.-Meneghello S., “Quarto Rapporto Annuale Federculture 2007
Come si innesta il patrimonio archeologico in questi modelli
di destinazioni culturali-turistiche?
-Può definire e coincidere con l’immaginario sulla destinazione (es. Roma e
il Colosseo);
-Può essere elemento di attrattiva indotto/creato ad hoc dalla destinazione
(es. evento incentrato sul tema archeologico, itinerario archeologico);
- Può essere considerato un arricchimento dell’esperienza di soggiorno
rispetto alla motivazione prevalente (es. vacanza balneare in Sicilia e visita
alla Valle dei Templi);
-Può essere inteso come una delle opportunità che il territorio offre (es. il
patrimonio etrusco in area senese, le aree archeologiche dell’entroterra
veneziano
11. Turismi culturali in Italia e archeologia
Furlan M.C.-Meneghello S., “Quarto Rapporto Annuale Federculture 2007
Come si innesta il patrimonio archeologico in questi modelli
di destinazioni culturali-turistiche?
ATTRATTORE=DESTINAZIONE: decisivo nel processo di scelta della meta del soggiorno (in
Italia esistono casi?)
DESTINAZIONE VALORIZZA L’ATTRATTORE ARCHEOLOGICO: la presenza è centrale nella scelta
della meta del soggiorno/visita della destinazione (Roma, Taormina?)
DESTINAZIONE-ATTRATTORE-CONDIZIONI DI MERCATO: può incidere in modo decisivo nel
processo di scelta della meta (Elementi della domanda es. se sono appassionato) oppure può
essere d’interesse a certe condizioni (Elementi della domanda e gestione di prodotto: se
piove, se non costa troppo, se la visita è organizzata, ecc)
DESTINAZIONE-ATTRATTORE-CONDIZIONI DI MERCATO: può essere inteso come una delle
opportunità che il territorio offre e incidere nel processo di scelta della meta (Elementi del
contesto competitivo es. se non è troppo lontano rispetto ad altri attrattori, se è d’appeal); la
visita si decide in loco e può essere d’interesse a certe condizioni (Elementi della domanda,
gestione del prodotto: se sono appassionato, se agisce l’intermediazione, ecc)
12. Patrimonio archeologico, fruizione e aspetti turistici
Fonte: Mibact- Linee guida per la costituzione e la valorizzazione dei
parchi archeologici
I luoghi archeologici. Definizioni
Sistema museale/rete
museale/Museo diffuso/Museo
virtuale/
Parco archeologico
Area
archeologica/
Strada
Museo/Monum
ento/Necropoli/
Complesso
monumentale
Dal bene puntuale al network
13. • Dai 29,5 milioni di visitatori del 2001 ai 43.2
milioni del 2015 (+46.5%) nei soli beni
culturali statali
• Crescita tra il 2001 e il 2006 di circa un 3%
medio annuo; battuta d’arresto nel periodo
2007-2009; ottimo recupero nel 2010 e nel
2011 (+16% rispetto al 2006). 2014/2015:
+6,2%
• Le aree archeologiche generano quasi metà
dei visitatori (49,2%), in aumento del 56.9%
rispetto al 2001. 2014/2015 : +6.5%
• I circuiti rappresentano la tipologia più
dinamica, a fronte di situazioni di stabilità o
andamenti altalenanti degli
altri beni: circa +62.9% rispetto al 2001
2014/2015: +6.8%
Il quadro di riferimento in Italia - visitatori
Visitatori nei beni culturali statali in Italia, 2001-2015
2001 2015
Musei 10.533.973 11.656.037
Aree archeologiche 15.316.914 21.313.772
Circuiti (di cui 75%
archeologici)
3.692.133 10.318.557
Totale 29.543.020 43.288.366
Peso musei, aree archeologiche e circuiti statali in Italia su totale visitatori
e var.% visitatori, 2001/2015
Quota % su tot.
2015
Var. % 2001/2015
Musei 26.9% 10.6%
Aree archeologiche 49.2% 56.9%
Circuiti 23.8% 62.9%
Totale 100,0% 46.5%
Fonte: CISET su dati MIBAC
Fonte: CISET su dati MIBAC
Fonti: elaborazioni CISET da MiBACT dati 2001/2015
14. • Gli introiti nei beni culturali statali sono
aumentati tra 2001 e 2015 del +92%, superando
i 155 milioni di euro (2014/2015: 14.7%).
• Sono i circuiti a generare la maggior parte
degli introiti, ben il 40.2% (appena 24% nel
2001), nonostante detengano solo il 23.8% di
visitatori (quota elevata di visitatori paganti).
• Sono sempre i circuiti ad aver registrato la
maggiore crescita in termini di introiti negli
ultimi quindici anni: +130.6% (2014/2015:
+8.2%). Anche le aree archeologiche sono
cresciute - ma a ritmi più modesti . I musei
hanno ripreso a registrare dati positivi (+29%
tra il 2014 e il 2015 e 38,5% dal 2001).
• L’aumento di introiti nei musei si spiega in parte
con l’aumento al 62,2% della quota di visitatori
paganti sul totale visitatori. Di fatto,
2014/2015: +10% paganti
Il quadro di riferimento in Italia - introiti
Introiti (€) dei beni culturali statali in Italia, 2001-2015
Peso musei, aree archeologiche e circuiti statali in Italia su totale introiti e
var.% introiti, 2001/2015
2001 2015
Musei 33.129.435 45.870.547
Aree archeologiche 28.530.294 46.975.435
Circuiti (di cui 84%
archeologici)
19.315.876 62.592.411
Totale 80.975.605 155.438.394
Quota % su tot.
2015
Var. % 2001/2015
Musei 29.5% 38.5%
Aree archeologiche 30.2% 55.7%
Circuiti 40.2% 130.6%
Totale 100% 92%
Fonte: CISET su dati MIBAC
Fonte: CISET su dati MIBAC
Fonti: elaborazioni CISET da MiBACT dati 2001/2015
15. I principali luoghi della cultura in Italia e la fruizione
Visitatori:
altissima
concentrazione
in pochi siti
i 30 principali luoghi
concentrano il 54% degli
ingressi nei siti statali, più
di 23 milioni di visitatori
I primi 5 siti italiani (a Firenze, Roma, Napoli)
hanno registrato da soli oltre 14 milioni di
visitatori (circa il 60% dei visitatori dei primi
30 siti e più del 32% dei visitatori sul totale
dei siti statali)
2 siti, Colosseo e Pompei
concentrano il 21% del
totale dei visitatori nei
siti statali
1. CircuitoArcheologicoColosseo
2. Scavi Pompei
3. Galleria Uffizi
4. GalleriaAccademia di Firenze
5. Museo diCastel Sant’Angelo
Fonti: elaborazioni CISET da MiBACT dati 2001/2054
1/3 del totale visitatori!
1/2 del totale visitatori!
1/5 del totale visitatori!
16. I principali luoghi della cultura archeologica in Italia e la
fruizione
Le mostre più visitate in Italia. Anno 2015
I siti archeologici più visitati in Italia più
visitate in Italia. Anno 2015
17. Inquadramento del turismo archeologico in Italia
Italia. Persone > 6 anni che hanno fruito di vari intrattenimenti fuori casa. Per genere. %.
2014
24. 1230
67.200
5.900
4.100
1.470
Polo di Sassari-M.te d’Accoddi - P.to Torres. Bacino potenziale di domanda turistica per area di provenienza.
Fonte: CISET per Invitalia, elaborazioni su dati Prov. Sassari, Olbia Tempio, ISTAT, CRENoS
Legenda
Domanda con motivazione culturale – turisti (Sassari e Porto Torres) o escursionisti
Domanda con motivazione prevalente non culturale: escursionisti di rimbalzo da località balneari
8% del
movimento
totale nell’area
considerata, di
cui con
motivazione
culturale 14%
Inquadramento del turismo archeologico: diverse
forme di sviluppo turistico. Casi studio
TURISTI E
TURISTI
25. Dato questo quadro che cosa ne emerge ad
oggi sul modello italiano?
Le icone
Il resto
percentuale di appassionati culturali forse auto-organizzati
ma soprattutto forte peso dell’intermediazione nel
veicolare i flussi rispetto alle mete più turisticizzate del
balneare o altro
Problemi di gestione dei flussi, congestione e
indifferenziazione dell’esperienza ricercata e dei segmenti,
turnover dei fruitori elevati ed evidente effetto
banalizzazione
26. Turismo archeologico.
Quali opportunità per gli operatori?
PER GLI OPERATORI CULTURALI
La richiesta esperienze culturali è sempre più evoluta e sofisticata
Il processo di conoscenza avviene sempre più tramite la digitalizzazione
->esperienza di visita più immersiva
Sempre più evidenti fenomeni di cross-fertilization da parte di imprese/enti che
operano nei settori cosiddetti creative driven (produttori di software) in grado di
rendere più appealing sia l’esperienza di fruizione della destinazione che di visita
dell’attrattore
Peso ed efficacia dell’Information technology nel rendere
Differenziazione delle attività e specializzazione per segmenti ben definiti
Integrazione forte con le imprese del settore del turismo e conoscenza delle loro
dinamiche (es. la mostra deve essere comunicata al tour operator almeno 6 mesi
prima della partenza del tour; esigenze di programmazione)
…..
28. Turismo archeologico.
Quali opportunità per gli operatori?
PER GLI OPERATORITURISTICI
Richieste comunitarie e quindi nazionali/regionali alle destinazioni e alle imprese
(Bandi PON CULTURA E SVILUPPO, bandi POR Fesr regionali per imprese
turistiche):
orientare l’avvio di nuove imprese puntando sull’innovazione tecnologica applicata
ai beni culturali
costituire reti di imprese turistiche/imprese complementari finalizzate alla promo-
commercializzazione di specifici prodotti turistici capaci di differenziare e
qualificare l’offerta nelle/in prossimità delle destinazioni mature (es. pacchetti
incentrati sull’archeologia)
generare sviluppo del territorio attraverso azioni ad effetto intersettoriale
(integrazione cultura, artigianato, enogastronomia)
agevolare il terzo settore per attività di sviluppo culturali e sociale che interessino il
patrimonio locale
30. Turismo archeologico.
Quali opportunità per gli operatori?
PER I DECISION MAKERS DELLE DESTINAZIONI
Necessità di distribuire i flussi per decongestionare i centri turisticamente maturi
Puntare su segmenti internazionali della domanda, repeaters e con alta capacità di
spesa
Allungamento della permanenza media tramite esperienze aggiuntive che
giustifichino una permanenza maggiore
Destagionalizzazione le località con alta concentrazione di turisti in pochi mesi
Incentivare l’organizzazione di eventi incentrati sull’innovazione, la cross-
fertilization, la capacità di creare un milieu di scambi e contaminazioni
33. Costruzione di prodotti esperienziali e di viaggi lungo
itinerari che uniscono il presente e il passato dei territorio
SITI ARCHEOLOGICI DEL VENETO E DEL FRIULI E TRACCIATO
DELLA VIA ANNIA
LA VIA ANNIA
- Non si trattava solo di una via terrestre. La Via Annia si
inseriva nella complessa rete di collegamento tra terra, laguna
e corsi d’acqua che caratterizzavano allora come oggi l’area che
da Adria (RO) va fino ad Aquileia (UD).
-La Via Annia fu costruita dai Romani per congiungere i territori
a sud del Po e le aree nord-orientali dell’Italia a partire dalla
seconda metà del II sec. a.C.
-Nata come prolungamento della Via Popilia, che congiungeva
Rimini ad Adria, la Annia aveva l’obiettivo di spingere i traffici
più a nord favorendo i collegamenti e i passaggi per Padova,
Altino, Concordia fino ad Aquileia.
-Essa rappresentava, dunque, un’importante infrastruttura
viaria finalizzata al controllo politico di questi territori
settentrionali ricchi, fertili e strategicamente proiettati verso
l’area centro-europea.
-Era una via quindi che univa i vari territori del Nord-Est e che si
intersecava con gli altri importanti assi viari (Via Claudia
Augusta) che si spingevano verso il Nord.
Progetto Leader Plus Asse 2 di cooperazione infraterritoriale per la valorizzazione
turistico-culturale dell’area dell’entroterra Alto Adriatico attraverso l’antica strada
romana “La Via Annia”, in collaborazione con il GAL Venezia Orientale, Provincia di
Venezia e i cinquanta comuni del Veneto e Friuli interessati dal progetto. CAPOFILA:
Comune di Quarto d’Altino (VE). 2004-2006
Integrazione cultura archeologica e turismo nell’area altinate: dal 2004
una progettualità che continua
34. Integrazione cultura archeologica e turismo nell’area
altinate: una progettualità che continua
Il progetto “Via Annia” si proponeva di favorire lo sviluppo del
sistema turistico-ambientale-culturale del territorio partendo dal
tracciato della strada romana per far conoscere e valorizzare ciò
che rimane di questo antico percorso
ma anche per mettere in luce tutte le altre risorse e opportunità
presenti nel territorio dell’Alto Adriatico, culturali ma anche dei
corsi d’acqua, delle risorse naturalistiche, tradizioni, produzioni
locali, antichi mestieri.
• Rete tra comuni, senso di appartenenza, condivisione
• Itinerari turistici
• Manifestazioni, eventi itineranti
• Attività di comunicazione
35. PROGETTO CISET PER COMUNE DI QUARTO
D’ALTINO
(2014-2015)
- Analisi della domanda potenziale di prodotti turistici incentrati sulle valenze
territoriali
- Accompagnamento degli operatori turistici
- Progettazione e promozione dei prodotti turistici con focus sull’integrazione tra
il tema “lagunare e aste fluviali” e “archeologia”
36. ProgettoCISET per ExpoVenezia 2015
Museo diffuso dei saperi e dei sapori della laguna veneziana e degli itinerari fluviali
Il bacino dei potenziali fruitori
IL BACINO POTENZIALE DI
TURISTI E RESIDENTI PER
MOTIVAZIONI CULTURALI E
NATURALISTICHE
- FASCIA COSTIERA (da San
Michele al Tagliamento a
Chioggia)
- ENTROTERRA (Provincia di
Venezia, Provincia di
Padova, Provincia di Treviso)
PROPENSIONE AD EFFETTUARE
VISITE ED ESCURSIONI
culturali e naturalistiche
VERSO AREE RAGGIUNGIBILI
IN 2 ORE (Più di 1.700.000
potenziali fruitori):
- Residenti: 30%
- Turisti area veneziana: 45%
- Turisti area costiera: 5%
- Turisti area Padova e Treviso:
12%
N.B. Turisti int.li special interest: 7% Fonti: Istat 2006-2013 "Indagine multiscopo sulle famiglie. I cittadini e il tempo libero",
Direzione statistica Regionale – Regione Veneto 2013. Analisi CISET 2010-2013,
ENTROTERRA (3 PROVINCE)
Circa 2,2 milioni abitanti
Circa 3 milioni arrivi e 7.2 milioni
presenze di cui il 53% e il 50%
stranieri (2013)
FASCIA COSTIERA
7 comuni: Circa 400.000 abitanti
7,6 milioni di arrivi e 32,9 milioni di presenze di cui
il 76% e il 72% stranieri (2013)POTENZIALE DOMANDA
PER TUTTE LE PROPOSTE
NATURALISTICHE DELL’AREA
37. ProgettoCISET per ExpoVenezia 2015
Museo diffuso dei saperi e dei sapori della laguna veneziana e degli itinerari fluviali
Il bacino dei potenziali fruitori
IL BACINO POTENZIALE EFFETTIVAMENTE ATTIVABILE DI
TURISTI E RESIDENTI PER MOTIVAZIONI CULTURALI E
NATURALISTICHE CHE POSSONO EFFETTUARE
UN’ESCURSIONE/SOGGIORNO NELL’AREA ALTINATE
Residenti propensi a fare visite e attività (in giornata) in aree
naturalistiche di particolare pregio durante il tempo libero
Turisti balneari della costa veneziana nell’ambito del
compartimento marittimo di Venezia propensi a visitare
attrazioni naturalistiche e paesaggistiche durante la vacanza
attraverso escursioni giornaliere
Turisti pernottanti nel Comune di Venezia
Turisti in vacanza nell'area di Padova, Treviso, entroterra di
Venezia (Riviera, Veneto Orientale, ecc) propensi a fare
escursioni giornaliere nel territorio
PROPENSIONE AD EFFETTUARE VISITE ED ESCURSIONI
culturali e naturalistiche VERSO AREE RAGGIUNGIBILI
IN 2 ORE (circa 108.434 potenziali fruitori l’anno):
Fonti: Istat 2006-2013 "Indagine multiscopo sulle famiglie. I cittadini e il tempo libero",
Direzione statistica Regionale – Regione Veneto 2013. Analisi CISET 2010-2013,
FOCUS: area del Comune
di Quarto d’Altino (VE)
POTENZIALE DOMANDA
PER LE SOLE PROPOSTE
DELL’AREA ALTINATE
SE “COMPETITIVE”
RISPETTO ALLE ALTRE PRESENTI
NEL MERCATO
38. Un primo strumento di promo-commercializzaione per l’aggregazione di
imprese: l’organizzazione di un educational esperienziale
BLOG BY SENSATIONAL ITALY:
EDUCATIONAL “VENICE:
FROM ALTINO TO THE LAGOON”
42. Fonte: elaborazioni CISET da Banca d’Italia 2014
Motivazioni/
destinazioni
Dimensione
Economica:
% spesa su totale
vacanza e confronto
con dato nazionale
Spesa media pro
capite al giorno
(euro) e confronto con
spesa media
nazionale
Dimensione Fisica:
% pernott. su totale
per vacanza
Balneare 17,4% 19,2€ 67 € 88,5€ 25,4%
Montano 3,8% 6,5% 104 € 106€ 2,9%
Lacuale 16,2% 8,7% 71 € 84€ 22,1%
Culturale 56,6% 58,4% 126 € 131€ 44,8%
Enogastronomia 0,5% 0,7% 138 € 117€ 0,3%
Verde/sport/altro 5,5% 6,5% 117 € 104€ 4,5%
TOTALE (su vacanza) 100% 100% 98 € 112€ 100%
La spesa degli stranieri inVeneto
% spesa e pernottamenti e spesa media domanda straniera in Veneto per motivazione del viaggio,
2014
43. Fonte: elaborazioni CISET da Banca d’Italia 2014
Paese di provenienza
Dimensione
Economica:
% spesa su totale
vacanza
Spesa media pro-capite
al giorno
(euro)
Germania 22,5% 74 €
Austria 10,1% 88 €
USA 9,8% 153 €
Regno Unito 7,8% 117 €
Francia 7,2% 90 €
Giappone 2,4% 179 €
Cina 1,1% 172 €
TOTALE (su vacanza) 60,9% 98 €
La spesa degli stranieri inVeneto
% spesa e spesa media domanda straniera in Veneto per Paese di provenienza, 2014