1. mobile enterprise
gennaio/febbraio 2016 DM 87
mobile enterprise
DM gennaio/febbraio 201686
astano un paio di numeri per far
capire l’importanza di Mitel (www.
mitel.com) nel mondo dei servizi di uni-
fied communication. Quotata al NA-
SDAQ e alla Borsa di Toronto, l’azienda
alimenta più di due miliardi di connes-
sioni business al mondo e serve oltre due
miliardi di abbonati di telefonia mobile.
Le sue piattaforme sono presenti in oltre
60 milioni di aziende, sparse per più di
100 paesi, e presso 130 fornitori di servizi
cellulari. Il 2015 di Mitel si è chiuso con
risultati interessanti. A inizio dicembre
ha presentato MiCollab, una suite appli-
cativa cross-platform, e una serie di linee
strategiche per il futuro. I pilastri restano
gli stessi del recente passato (base instal-
lata, mobilità, cloud) conditi però da un
approccio più attento alle singole cate-
gorie di intervento, una stratificazione di
business necessaria per incontrare al me-
glio le esigenze dei clienti.
«Abbiamo osservato attentamente gli
sviluppi del mondo enterprise – ci spiega
Fabio Pettinari, country marketing di-
rector di Mitel Italia – ed è chiaro come
la bilancia penda sempre più verso la pro-
duzione in mobilità. Oggi, non è così stra-
no compiere molte delle azioni che tempo
fa passavano solo da un computer, tenendo
in mano uno smartphone. Sempre più per-
sone utilizzano device mobili per accede-
re a informazioni private e professionali,
per motivi di lavoro o svago. Insomma,
zienda a porsi come elemento tecnologico
abilitante verso l’affermazione dello smart
working. Se non è più una rarità il lavoro
da casa o l’accesso ai file da smartphone e
tablet, serve qualcuno che possa suggerire,
ma anche supportare l’adozione di model-
li produttivi differenti, slegati da logiche
classiche. «La nostra parola d’ordine è
rendere l’accesso alla tecnologia il più sem-
plice possibile. Viviamo in un’era di forte
passaggio, in cui il popolo dei nativi digitali
non ha difficoltà ad approcciare uno stile
di vita prettamente fatto di touch e click,
mentre in ufficio ci sono generazioni cre-
sciute senza i computer o durante anni di
forte cambiamento. Ciò vuol dire che c’è
una comprensione diversa di quello che la
tecnologia offre. Ma non è un buon moti-
vo per lasciare indietro alcune tipologie di
utenti. La semplificazione è dunque un re-
quisito fondamentale per non porre limiti
all’utilizzo della tecnologia Mitel.
MOBILE ENTERPRISE, MOBILE FIRST
Una dichiarazione di intenti che si traduce
in un prodotto lanciato solo qualche setti-
mana fa. «Alla fine del 2015 abbiamo pre-
sentato MiCollab, il progetto che meglio
di altri sintetizza il paradigma mobile first.
Si tratta di un’app per Apple, Android,
Windows Phone e BlackBerry con cui
comunicare tramite testo, audio e video
con singoli colleghi e team di lavoro, at-
traverso una piattaforma che è anche uno
Il gruppo, leader nel settore unified communication, abbatte sempre più i confini tra comunicazione pri-
vata e professionale grazie a una serie di servizi e un’app cross-platform di Antonino Caffo
Collaborazione,mobilitàecloud
Il2016secondoMitel
abbiamo avvertito la necessità di portare
strumenti di mobility in oggetti per nulla
obsoleti, anzi pienamente integrati nella
società. Tutto parte da una considerazio-
ne evidente, per nulla ovvia: le barriere
tra la comunicazione enterprise e quella
tradizionale si fanno sempre più labili.
La chiave non è nella differenziazione ma
nell’unificazione».
RIDUZIONE DEI COSTI
Tornando ai pilastri essenziali, non si può
prescindere dal valore della base installata
dal gruppo sia in ambito small che large
enterprise. Il parco attuale è la forza del
soggetto canadese che nel 2015 ha com-
pletato l’acquisizione di Mavenir Systems,
leader globale nella fornitura di soluzioni
di comunicazione mobile IP per il mon-
do enterprise su reti 4G/LTE. «Con ta-
le mossa ci siamo assicurati la possibilità
di offrire ai carrier soluzioni avanzate di
convergenza tra la comunicazione perso-
nale e quella professionale. L’affermazione
del 4G/LTE su rete globale non farà altro
che velocizzare l’adozione di strumenti di
collaboration migliori e più veloci. In tale
contesto, Mitel vuole far sentire forte la
sua presenza».
VERSO LO SMART WORKING
La necessità per le imprese di ridurre i co-
sti, migliorare i processi e rendere più fles-
sibile la gestione comunicativa ha spinto l’a-
Dopo un 2015 con risultati interessanti e con una strategia che punta sulla crescita del mobi-
le e del cloud, Mitel abbatte le barriere tra la comunicazione enterprise e quella tradizionale
B
strumento di collaborazione e condivisio-
ne file. Il vantaggio è di avere un’interfac-
cia user friendly, identica su tutti i device,
che consente di sfruttare il mobile per il
business». Grazie alle integrazioni con i
principali sistemi di posta elettronica, Mi-
Collab riesce a gestire autonomamente lo
stato di disponibilità (presence) basandosi
sugli appuntamenti nel calendario e infor-
mando i collaboratori riguardo i prossimi
orari di disponibilità. Gli automatismi
non finiscono qui: MiCollab, sfruttando il
GPS e il Bluetooth dello smartphone, ana-
lizza la posizione dell’utente, impostando
lo stato di presenza e il comportamento
delle chiamate in arrivo a seconda di do-
ve ci si trovi. «Attualmente, il cellulare è
molto di più di un telefono. Abbiamo nelle
tasche dei veri computer che hanno biso-
gno di contenuti in grado di sfruttare al
meglio le loro potenzialità. L’idea alla base
di MiCollab è stata di aprire le mura degli
uffici, rendendo disponibili sul dispositivo
tutte le informazioni di norma accessibili
solo dalla postazione personale».
LA VISION STRATEGICA
Il 2016, cominciato da poco, vedrà Mitel
impegnarsi a fondo per assicurarsi una po-
sizione ancora più dominante nel mercato
della unified communication. «Nei prossi-
mi mesi punteremo molto sulla ricerca di
distributori che sappiano offrire soluzioni
di public cloud alle piccole e medie azien-
de. Lavoriamo sodo per sviluppare il cana-
le indiretto e affidarci a partner che possa-
no svolgere il ruolo di system integrator e
aiutare gli utenti finali ad accogliere la di-
gital transformation con le nostre soluzio-
ni software. Vogliamo diventare portatori
di innovazione per il mercato, spalancando
le porte al futuro. Lo faremo però attra-
verso un preciso percorso di selezione.
Per questo abbiamo attivato un Partner
Program che certifichi le competenze dei
soggetti che presentano il brand Mitel nel
mondo, un sinonimo di qualità e affidabi-
lità per il panorama enterprise».
INNOVAZIONE NELLA PA
Ma non è tutto: Mitel è concentrata an-
che nel large enterprise, in riferimento
alla pubblica amministrazione, che sem-
pre più ha bisogno di svecchiare stru-
menti e metodi produttivi, seguendo
però delle precise linee guida in ambito
economico. «Siamo l’azienda che può
accompagnare la PA nell’età del digitale,
in maniera non drastica e riducendo al
minimo i rischi. Lo switch può sembrare
difficoltoso ma porta notevoli vantaggi
nell’ottica di riduzione di costi e sempli-
ficazione di alcune operazioni».
Una presa di coscienza che si realizza
in una serie di roadshow che Mitel terrà
nell’arco di tutto il 2016, con lo scopo
di spiegare i reali benefici nell’utilizzo
di software e app. In molti casi, l’utente
non riesce a comprendere cosa compor-
ti, nel concreto, adottare un semplice
strumento, come un software per la co-
municazione in remoto, se non lo prova
di persona. «Ci teniamo a ogni singola
esigenza del cliente. Sappiamo quanto
possa essere traumatico, all’inizio, ab-
bandonare la strada vecchia per la nuova.
Non a caso dedichiamo a ogni progetto
un team di esperti, che segue le richieste
e supporta l’adozione delle tecnologie».
ITALIA IN TESTA
Tutte le novità di Mitel per il 2016 sa-
ranno disponibili in Italia. Sin dall’ac-
quisizione nel 2014 di Aastra Techno-
logies (che nel 2008 si era assicurata la
divisione enterprise PBX di Ericsson),
Mitel ha posto un’importanza fonda-
mentale nel mercato europeo e italiano.
«La fusione è stato un passaggio fonda-
mentale» – conclude Pettinari. «Meno
noto come brand, Aastra portava con sé
tutta l’importanza della sua storia, un
elemento che Mitel ha fatto proprio, as-
sicurando un impegno totale al contesto
continentale. La fervida attività degli
ultimi anni in Italia ne è l’esempio più
lampante». DM
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se. La chiave non è nella differenziazione ma nell’unificazione
Fabio Pettinari
country marketing director di Mitel Italia