SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 119
Baixar para ler offline
Introduzione
Per riciclo si intende tutto l'insieme di strategie
volte a recuperare i rifiuti per riutilizzarli
evitando di smaltirli in altro modo.
Il riciclo comprende:
  • Recupero di materiali che possono essere utilizzati
    in nuovi processi produttivi
  • Recupero di energia, attraverso ad esempio la
    combustione dei rifiuti
  • Riutilizzo di materiali, ossia l’uso di un rifiuto con
    le stesse funzioni del prodotto di partenza
Introduzione
Flusso globale di materiale
Introduzione
              Il simbolo universale del riciclo
La prima freccia indica la separazione alla sorgente, ad esempio
la rimozione del materiale dai rifiuti e la consegna per la
successiva raccolta in contenitori specializzati (ad es.: lattina
separata dal consumatore e immessa negli appositi contenitori
per la raccolta differenziata).
La seconda freccia simboleggia il trattamento del materiale (ad
es.: le lattine vengono prelevate dal gestore della raccolta e
vengono compresse e vendute a una fonderia di alluminio, dove
vengono prodotti nuovi fogli di alluminio per la produzione di
nuove lattine).
La terza freccia rappresenta la reimmissione del nuovo prodotto
sul mercato (ad es.: il consumatore acquista la nuova lattina).
Raccolta
      D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”

Nel decreto la raccolta è definita: l’operazione
di prelievo, di cernita o di raggruppamento dei
rifiuti per il loro trasporto.

Tutte le attività di recupero dei materiali
prendono inizio con la fase di raccolta. I prodotti
devono poi essere trasformati in materie prime
secondarie che rispondano ai requisiti richiesti
dal mercato per essere immessi nuovamente nel
circuito produttivo industriale.
Raccolta Differenziata
        D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”
Nel decreto è definita:
la raccolta idonea, secondo criteri di economicità,
efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i
rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al
momento della raccolta o, per la frazione organica
umida, anche al momento della trattamento, nonché a
raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente
dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti
sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero

   • Raccolta differenziata per tipologia di prodotto
   • Raccolta multimateriale per due o più tipologie di prodotti
   • Raccolta indifferenziata di tutte le frazioni di rifiuti
Raccolta differenziata
      Misure per incrementare la raccolta differenziata
In ogni ambito territoriale ottimale deve essere
assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti
urbani pari alle seguenti percentuali minime di
rifiuti prodotti:

  • Almeno il 35% entro il 31/12/2006
  • Almeno il 45% entro il 31/12/2008
  • Almeno il 65% entro il 31/12/2012
Definizione di smaltimento
       D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”

Lo smaltimento è definito:
   • Ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente
     una sostanza, un materiale o un oggetto dal circuito
     economico e/o di raccolta e in particolare, le operazioni
     previste dall’Allegato B alla parte quarta del decreto.
Lo smaltimento dei rifiuti deve essere effettuato:
   • In condizioni di sicurezza
   • Quando si sia verificata l’impossibilità tecnica ed
     economica di procedere al recupero
   • Riducendo il più possibile, sia in massa che in volume, i
     rifiuti da avviare allo smaltimento
   • Ricorrendo ad una rete integrata ed adeguata di impianti di
     smaltimento
Recupero
      D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”

Nel decreto il recupero è definito:
Le operazioni che utilizzano rifiuti per generare
materie prime secondarie, combustibili o
prodotti, attraverso trattamenti meccanici,
termici, chimici o biologici, incluse la cernita o
la selezione, e, in particolare, le operazioni
previste nell’Allegato C alla parte quarta del
decreto.
La classificazione dei rifiuti
             Categorie particolari di rifiuti
• Imballaggi e rifiuti di imballaggio
• Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
  (RAEE)
• Rifiuti sanitari
• Veicoli fuori uso
• Prodotti contenenti amianto
• Pneumatici fuori uso
• CDR (combustibile da rifiuti) e CDR-Q (combustibile da
  rifiuti di qualità elevata)
• Rifiuti derivanti da attività di manutenzione delle
  infrastrutture
• Rifiuti prodotti dalle navi e residui di scarico
• Rifiuti di origine animale
• Oli usati
Selezione
La "raccolta differenziata" facilita il riciclo dei
materiali, in quanto consente di selezionare
frazioni merceologiche omogenee destinate al
riutilizzo e recupero di materie prime.

La selezione dei materiali da riciclare può essere
eseguita meccanicamente o manualmente in
base alla tipologia dell’impianto. L’attività di
selezione permette di eliminare eventuali
frazioni estranee.
Tecnologie di riduzione di
            dimensioni

Dismantling
Crushing
Grinding
Regrinding
Shredding
Attritioning
Tecnologie di separazione
Density Separation
Density Media Separation
Dynamic Density Separation
Optical Sorting
Electrostatic Separation
Triboelectric Separation
Eddy current Separation
Magnetic Separation System
Universal Product Code Scanning
Solvent Separation
Softening Point Separation
Froth Flotation Separation
Size Classification
Materiali compositi
Molti beni di consumo sono costituiti da combinazioni
complesse di diversi materiali, difficilmente separabili
tra loro.
Ad esempio:
   • gli autoveicoli, che sono fabbricati con differenti materiali
     (metalli, materie plastiche, gomma, ecc.)
   • i televisori e i calcolatori elettronici, i cui video
     contengono elementi che impediscono la riutilizzazione del
     vetro per tutti gli impieghi
Le operazioni di trattamento per il recupero di tali
materiali sarebbero facilitate se, già in fase di
progettazione, si prevedesse la separabilità delle diverse
componenti
Materiali compositi
Materiali compositi
             Processi di riciclo per i materiali compositi




SMC: Sheet Molding Compound RIM: Reaction Injection Molded
Materiali compositi
                                         Pirolisi




Nella pirolisi i polimeri vengono decomposti ad elevate temperature in assenza di ossigeno.
Questo processo rompe il polimero in frazioni idrocarboniche riutilizzabili come monomeri,
carburanti e sostanza chimiche. Durante questo processo le fibre sono separate dai polimeri e
possono essere riutilizzate come filler o rinforzi.
Materiali Riciclabili
Esempi di materiali che possono essere riciclati:
   •   Carta e Cartone
   •   Vetro
   •   Alluminio
   •   Plastica
   •   Materiali ferrosi
   •   Materiale Organico
   •   Inerti misti da costruzione
   •   Beni durevoli
   •   Legno
   •   Batterie per auto trazione
   •   Pile scariche
   •   Oli usati
Carta e Cartone
        Carta e cartone sono materiali
        diffusissimi nel mondo moderno, e
        sono utilizzati per gli scopi più
        diversi:
          libri, riviste e giornali;
          carta, cartoncino e cartone impiegati
           negli imballaggi;
          carta per usi igienici;
          carta moneta;
          rivestimento delle pareti (carta da
           parati);
          cartongesso.

        In Italia il Consorzio che si occupa
        del riciclo e il recupero degli
        imballaggi di origine cellulosica è il
        Comieco (Consorzio Nazionale
        Recupero e Riciclo degli Imballaggi a
        base Cellulosica).
Carta e Cartone

        Carta e cartone si ricavano
        dalla cellulosa, ossia la
        componente fibrosa che si
        estrae dal legno degli alberi e di
        altre specie vegetali o anche dal
        riciclo di carta e cartoni usati.
        Di fatto più del 50% della carta
        e del cartone immessi al
        consumo in Italia viene raccolta
        e riciclata, e concorre alla
        produzione di nuova carta e di
        nuovo cartone.
Carta e Cartone
        I mezzi destinati a svuotare i
        contenitori della raccolta differenziata
        trasportano la cosiddetta “carta da
        macero” presso la “piattaforma di
        selezione”
        La piattaforma di selezione è un
        luogo di raccolta dove gli operatori
        eliminano il materiale estraneo come
        ferro e plastica e suddividono per
        tipologie la carta che viene fatta
        scorrere su un nastro trasportatore.
        La carta selezionata viene pressata e
        legata in grosse balle per ottimizzarne
        la movimentazione e il trasporto. La
        piattaforma di selezione trasferisce il
        materiale cellulosico alla cartiera.
Carta e Cartone
       Nelle cartiere si ricicla il
       macero proveniente dalla
       raccolta differenziata.
       Il materiale cellulosico finisce
       nel pulper, dove le fibre della
       carta vengono distaccate in
       acqua.
       Gli impasti per i diversi strati
       del cartone sono avviati alla
       “macchina continua” dove si
       formano i fogli di carta che
       vengono successivamente
       accoppiati, disidratati e
       asciugati.
       Carta e cartoncino sono
Recupero della CARTA
• Processo di Ricostituzione di carta
  nuova     da    carta   vecchia:   Tale
  operazione         consiste        nello
  spappolamento del materiale ( carta e/o
  cartone) che tramite appositi macchinari
  viene ridotto a pasta di carta, con la
  quale si producono di nuovo fogli di
  carta e/o cartone che vengono rimessi
  sul mercato
Recupero della CARTA
• Il macero cellulosico (carta e cartone),
  attraverso l'utilizzo di nastri trasportatori
  viene inviato ad apposite macchine dette
  spappolatori, al loro interno il macero
  cellulosico viene mescolato a dell'acqua e
  grazie ad un veloce movimento rotatorio di
  pale poste all'interno dello spappolatore il
  materiale cellulosico si riduce in poltiglia
Recupero della CARTA
• Questo impasto viene stoccato in appositi
  serbatoi di grandi dimensioni dotati di
  agitatori che impediscono il deposito della
  sostanza sul fondo, in un secondo tempo
  attraverso apposite pompe, e parzialmente
  asciugato, viene inviato al trituratore che
  sfibra ulteriormente la carta ed elimina tutti
  i corpi estranei
Recupero della CARTA
• Successivamente l'impasto composto da fibre più
  acqua (detto pulper), viene stoccato in grosse
  cisterne pronto per essere introdotto nella
  macchina continua essa è paragonabile ad un
  grosso lenzuolo che scorre il pulper viene steso su
  questo "lenzuolo" e attraverso appositi macchinari
  gradualmente asciugato, in questo modo l'acqua
  cade al di sotto del lenzuolo insieme alle fibre
  degradate
Recupero della CARTA
• Se l'impianto è destinato alla produzione di
  carta che deve essere di nuovo stampata o
  scritta, quindi carta di qualità, non cartone
  per imballo, subito dopo lo spappolatore
  viene utilizzato un macchinario chiamato
  disinchiostratore che ha il compito di
  eliminare il più possibile ogni traccia di
  inchiostro
Carta e Cartone
Processo di riciclo della carta
Vetro
   Il vetro ha origini
   antichissime ed è prodotto
   fondendo ad elevate
   temperature sabbie speciali
   con l'aggiunta di soda.
   Riciclare il vetro permette
   quindi di:
     • ridurre le attività di cava,
     • evitare la produzione dei
       residui tossici della fusione,
     • risparmiare energia.
   In Italia il Consorzio che si
   occupa del riciclo del vetro
   è il Co.Re.Ve. (Consorzio
   Recupero Vetro).
Vetro
  Una volta raccolti in modo
  differenziato, i prodotti di
  vetro (bottiglie barattoli,
  vasetti     ecc.)    vengono
  selezionati e ripuliti da
  elementi estranei in impianti
  progettati appositamente.
    • Vetro piano
    • Vetro di contenitori

  Il vetro viene separato on-line
  per colore (ad es.: incolore,
  verde e marrone).
  Quindi nelle vetrerie il vetro
  viene fuso e rimodellato in
Recupero del vetro
• Il consumo di vetro (bottiglie, fiaschi e vasi alimentari)
  è stato di oltre 2 milioni di tonnellate nel 1992. In
  Italia, nonostante il vetro sia il materiale
  maggiormente recuperato, se ne recicla, attraverso la
  raccolta differenziata, solo il 30%. Un milione e
  duecentomila tonnellate di vetro finiscono ogni anno
  nella spazzatura, sapendo che per lo smaltimento di
  1 tonnellata di rifiuti si spendono circa 100.000 lire,
  per far sparire i nostri cocci buttiamo via 1.200
  miliardi all'anno
Recupero del vetro
• risparmio energetico (1900 Kcal./Kg nel 1984 in
  Europa si è risparmiata un'energia pari a 135 milioni
  di litri di olio combustibile
• risparmio di materie prime come sabbia, soda,
  dolomia
• vantaggio ambientale: limitazione dell'attività di cava
  e diminuzione dei rifiuti da smaltire in discarica (8%
  della frazione merc. 40 Kg/ab/anno).
• vantaggio economico: risparmio sui costi di
  produzione industriale e su quello di smaltimento dei
  RSU
Vetro
Schema impianto riciclo vetro
Vetro
Vetro
Alluminio
    L'alluminio è uno dei materiali più
    abbondanti in natura e possiede una
    serie di caratteristiche che lo
    rendono particolarmente adatto alla
    produzione di imballaggi:

     ● è impermeabile,
     ● non lascia passare la luce,
     ● non altera il gusto del contenuto
     ● può essere riciclato un numero
       infinito di volte senza perdere le sue
       qualità originali.

    Il grande vantaggio del riciclo
    dell'alluminio risiede nel risparmio
    energetico: fino al 95% dell'energia
    necessaria ad estrarre alluminio
    vergine dai minerali (ad esempio la
    bauxite).
Alluminio
    Le lattine, le bombolette spray e gli
    altri contenitori in alluminio, dopo
    essere stati gettati nei cassonetti,
    sono trasportati a impianti dedicati
    al riciclaggio dell'alluminio.
    Dopo aver eliminato eventuali corpi
    estranei, i rifiuti vengono fusi per
    ricavare lingotti di alluminio puro.
    I lingotti sono poi lavorati per
    ottenere delle lamine da utilizzare
    per la produzione di nuovi
    contenitori o altri oggetti.
    In Italia il C.I.A.L. è il consorzio
    che si occupa dell'avvio al
    riciclaggio dei rifiuti in alluminio.
Alluminio
Plastica
    Il riciclaggio dei materiali plastici
    assume un'importanza primaria se
    si considera che la plastica è
    ottenuta attraverso la raffinazione
    del petrolio.
    L'esauribilità di questa risorsa e il
    suo alto costo di estrazione
    rendono necessario uno sforzo
    comune per aumentare
    sensibilmente la quota di plastica
    ottenuta dal processo di
    riciclaggio.
    La famiglia di materiali plastici
    utilizzati per gli imballaggi e per
    altri prodotti di uso quotidiano è
    piuttosto ampia; per riconoscerli è
    sufficiente individuare il codice
    sull'etichetta o stampigliato a
    caldo sul prodotto.
RECUPERO DELLA
        PLASTICA
• Le plastiche hanno caratteristiche
  molto diverse tra loro, ma con
  alcuni punti in comune: sono
  prodotti artificiali, derivati dalla
  lavorazione di oli minerali ( da un
  chilo di olio si ottiene quasi lo
  stesso peso di plastica)
RECUPERO DELLA
        PLASTICA
• Le plastiche hanno alto potere calorifico,
  con un notevole grado di resistenza e di
  inalterabilità. Sono proprio queste due
  ultime caratteristiche che hanno reso le
  materie plastiche importanti ed utili, ma
  queste stesse caratteristiche le rendono
  difficilmente degradabili nel tempo
RECUPERO DELLA
        PLASTICA
• Il volume dei manufatti in plastica,
  inoltre, comporta un notevole spreco di
  spazio nelle discariche: in peso la
  plastica rappresenta circa il 10% dei
  nostri RSU, ma occupa un volume del
  25%.
RECUPERO DELLA
         PLASTICA
• riciclaggio meccanico omogeneo: si applica alle
  plastiche selezionate e permette di ottenere
  delle materie plastiche pure, essendo il
  materiale finale corrispondente al materiale
  iniziale.
• riciclaggio meccanico eterogeneo: si applica
  alle plastiche non selezionate e permette di
  ottenere materie plastiche aventi una qualità
  inferiore ma una resistenza molto grande
  (impiegata nei manufatti per l'arredo urbano,
  per la cartellonistica, ecc...)
RECUPERO DELLA
        PLASTICA
• riciclaggio energetico: si ottiene energia
  termica ed elettrica dalla combustione.
  In questa prospettiva si può sfruttare
  l'elevato potere calorifico della plastica
  e la minor quantità di emissioni rispetto
  ai combustibili tradizionali.
RECUPERO DELLA
           PLASTICA
• Nel 1995, nell'Europa Occidentale, il riciclaggio della
  plastica era circa del 26%. Del 26% recuperato, il
  16,8% è in energia e il 9,2% e' stato riciclato
  meccanicamente. Se si bruciano le materie plastiche, si
  risparmia sia in carbone, sia in petrolio. La tecnologia ci
  rassicura sul fatto che la combustione delle materie
  plastiche non aumenta le emissioni di inquinanti
  nell'ambiente. Questo dato è inoltre confermato dal
  fatto che alcune nazioni considerate tra le più sensibili
  ai problemi dell'ambiente, quali la Danimarca, l'Olanda,
  la Germania, la Svizzera e la Svezia inceneriscano il 33-
  35% dei loro rifiuti.
RECUPERO DELLA
         PLASTICA
• Riciclaggio di PET (polietilentereftalato):
  viene utilizzato per la produzione di
  bottiglie in plastica. Il suo impiego
  riguarda inoltre la produzione di fibre e
  filati tessili, la fabbricazione di giacche a
  vento e di indumenti sportivi in
  generale, come per esempio guanti o
  indumenti da sci.
Plastica
   PET (polietilentereftalato)
   Questo polimero presenta:
     •   elevate proprietà meccaniche,
     •   buona tenacità,
     •   buona resistenza termica e chimica,
     •   ottima trasparenza e brillantezza.
   Viene utilizzato per la produzione di:
     • bottiglie per acqua e bibite,
     • flaconi per detergenti domestici,
     • vassoi e blister termoformati,
     • film di supporto per termoaccoppiati
     • fibre (per abbigliamento, arredamento,
       imbottiture, cordami, uso geotessile, ecc.),
     • film per effetti decorativi e arti grafiche;
     • lastre fotografiche e radiografiche;
     • nastri audio e video.
   Il PET riciclato viene utilizzato per la
   produzione di nuovi contenitori, oppure, nel
   campo di applicazione delle fibre, si
   ottengono imbottiture, maglioni, "pile",
   moquette, interni per auto, blister e reggette.
Plastica
    PP (polipropilene)

    Le sue caratteristiche sono:
     • buone proprietà meccaniche,
     • buona resistenza chimica,
     • elevata impermeabilità al
       vapore acqueo.
    Sono numerosi i settori di
    applicazione di questo
    polimero:
     • flaconi per detergenti e
       cosmetica,
     • cassette,
     • film orientati in sostituzione del
       cellophane,
     • sacchi industriali,
     • mobili da giardino,
     • fibre (corde e sacchi),
RECUPERO DELLA
         PLASTICA
• Riciclaggio di PE ( polietilene): riciclato,
  viene utilizzato nei contenitori per
  detergenti, per produrre fogli e film,
  tubi e manufatti per l'edilizia.
• Riciclaggio di PVC ( polivinilcloruro): i
  materiali provenienti dal riciclo sono
  utilizzati per la fabbricazione di tubi,
  raccordi, cavi elettrici e telefonici
Plastica
           PE (polietilene)
           Le sue caratteristiche sono:
            • buona resistenza meccanica e rigidità,
            • resistenza agli acidi, alcali, soluzioni
              saline e vari solventi organici (es. oli e
              benzine),
            • scarsa trasparenza (opaco).
           Viene utilizzato per la fabbricazione
           di:
HDPE        •   bottiglie e flaconi per alimenti,
            •   detergenti e agenti chimici,
            •   cassette e fusti,
            •   film di vari spessori per uso agricolo,
                industriale, edile.
           Il PE riciclato, viene reimpiegato per
           la realizzazione di nuovi contenitori
           per detergenti, oppure sacchi della
LDPE       spazzatura, film per imballaggio,
           manufatti per l'industria.
Plastica
 PVC (cloruro di polivinile)
 Le sue caratteristiche sono:
  • buona resistenza meccanica e chimica,
  • elevata impermeabilità al vapore acqueo.
 Sono numerosi i settori di applicazione di questo
 polimero:
  • bottiglie e flaconi (circa il 6% della produzione di
    bottiglie per acque minerali non gasate),
  • blister termoformati,
  • film flessibili,
  • tubi,
  • telai di finestre,
  • tapparelle,
  • guaine per cavi elettrici,
  • finte pelli,
  • giocattoli,
  • parti di automobili e
  • accessori biomedicali.

 Il PVC riciclato, viene riutilizzato soprattutto nel
 settore edile per la produzione di tubi, scarichi per
 l'acqua piovana, raccordi, passacavi.
Plastica
    PS (polistirene)

    Le sue caratteristiche sono:
     •   elevata rigidità e trasparenza,
     •   buona resistenza all'urto,
     •   leggerezza,
     •   buon isolamento termico ed acustico.

    Sono numerosi i settori di
    applicazione di questo polimero:
     •   scatole trasparenti,
     •   flaconi per medicinali e cosmetica,
     •    vaschette per yogurt e formaggi molli,
     •   imballaggi per alimenti (vaschette) ed
         industriali (protezione interna),
     •   mobili,
     •   piatti e bicchieri monouso,
     •   pannelli isolanti e
     •   giocattoli.
Plastica
Diversi processi di riciclo della plastica
Plastica
Schema riciclo meccanico della plastica
Plastica
Schema impianto riciclo del PET
Plastica
Materiali Ferrosi
         Nella categoria dei rifiuti in metallo
         rientrano una grande quantità di prodotti:
           ● tappi a vite e a corona di bottiglie
           ● vasetti
           ● imballaggi industriali
           ● rifiuti ferrosi,
           ● scatole regalo di dolciumi e biscotti
           ● scatolame vario (lattine di tonno, pelati,
             caffè ecc.).
         I rifiuti raccolti sono poi conferiti alle
         fonderie ed alle acciaierie consociate nel
         per essere trasformate in nuovi prodotti.
         A partire dai rifiuti in metallo si possono
         produrre binari ferroviari, parti
         meccaniche, paratie navali, biciclette, ecc.
         In Italia il Consorzio che si occupa di
         questi materiali è il C.N.A. (Consorzio
         Nazionale Acciaio)
Materiale Organico
         Oltre il 25% dei rifiuti urbani è
         costituito da materiale organico, come
         scarti di cucina, fogliame, sfalci del
         giardino ecc.
         Si tratta di rifiuti biodegradabili che,
         grazie all'azione di microrganismi,
         nell'arco di alcuni mesi si trasformano
         in compost, un concime naturale
         adatto al giardinaggio e
         all'agricoltura.
         La produzione del compost dai rifiuti
         organici può avvenire a livello
         domestico o su grande scala.
Inerti Misti da Costruzioni
              I rifiuti inerti sono prodotti nel
              settore dell'edilizia durante la
              demolizione di edifici o di
              pareti, solai, muri di cinta ecc.
              Il riciclaggio dei rifiuti inerti
              riguarda sia la cosiddetta
              frazione lapidea, ossia quella
              composta da mattoni, malte e
              calcestruzzi; sia i singoli
              materiali contenuti nei rifiuti
              come residui ferrosi (travi in
              acciaio, tondini in ferro dolce,
              tubature, ecc.), legnosi (parti di
              persiane, finestre, porte, travi in
              legno ecc.).
Inerti Misti da Costruzioni
              La frazione lapidea può
              essere impiegata in
              sostituzione degli inerti
              naturali come materiale di
              riempimento durante la
              preparazione e l'esercizio
              delle discariche, in opere
              di ripristino ambientale,
              per sottofondi stradali,
              riempimenti cioè in usi
              "meno nobili" che
              richiedono materiali di
              qualità inferiore.
              I materiali ferrosi, legnosi
Inerti Misti da Costruzioni
  Diagramma di flusso impianto di riciclo
Inerti Misti da Costruzioni
Inerti Misti da Costruzioni
 C&D material      Recycling technology
Recycled product
Inerti Misti da Costruzioni
 C&D materials     Recycling technology
Recycled product
Beni Durevoli
       I beni durevoli, come
       elettrodomestici, mobili,
       materassi, apparecchiature
       elettroniche, sono composte di
       vari materiali, alcuni dei quali
       riciclabili ed altri inquinanti.
       I frigoriferi, ad esempio, oltre a
       metalli e plastica riciclabili
       possono contenere rilevanti
       quantità di CFC, i gas
       responsabili
       dell'assottigliamento dello
       strato d'ozono.
       Allo stesso modo il tubo
       catodico di ogni televisore o
       monitor per computer contiene
       elementi pericolosi e inquinanti
       come fosforo, cadmio, zinco e
       piombo.
Beni Durevoli
       Grazie alle moderne tecnologie è
       possibile recuperare la quasi totalità
       dei materiali inquinanti o riciclabili
       contenuti nei beni durevoli.
       I CFC e gli oli dei frigoriferi sono ad
       esempio estratti e stoccati in
       contenitori stagni per essere avviati ai
       centri di trattamento e
       condizionamento. I tubi catodici
       vengono invece scomposti in
       ambienti protetti in modo da evitare la
       dispersione delle sostanze inquinanti
       nell'ambiente.
       Anche i materassi o i mobili possono
       essere una fonte di legno, metalli o
       stoffe riciclabili.
Beni Durevoli
Schema impianto smantellamento rifiuti elettronici
Beni Durevoli
                      Problematiche attuali

● Sviluppo di processi e logiche di controllo applicabili a un
  vasto assortimento di prodotti in alimentazione
● Elevata variabilità della composizione dei materiali
● Disassemblaggio selettivo prima del trattamento in relazione
  al ciclo di vita, agli obiettivi di sostenibilità, alla capacità di
  processo e agli aspetti economici
● Sistemi automatici per l’identificazione e la separazione di
  materiali pericolosi
● Sviluppo di sistemi di riconoscimento 2D e 3D
Beni Durevoli
● Riduzione dei tempi di elaborazione delle informazioni
  morfologiche
● Messa a punto di sistemi robotici in grado di operare
  separazioni multioggetto

● Sistemi di identificazione automatica in grado di riconoscere
  forma, spessore, dimensioni, massa, colore, caratteristiche
  tessiturali superficiali e invecchiamento

● Studio delle procedure per l’integrazione della raccolta, la
  preselezione, il trattamento e il riprocessamento in funzione
  del grado di purezza richiesto
Legno
   I rifiuti legnosi, raccolti in
   modo differenziato, sono
   triturati e pressati in modo
   grossolano per essere
   condotti in modo pratico ed
   economico agli impianti di
   riciclaggio.
   Un'ulteriore lavorazione,
   permette poi di produrre
   scagliette di legno pronte
   all'uso (i cosiddetti
   "chips"), la cui qualità è
   garantita dall'alto livello
   tecnologico raggiunto dai
   processi di lavorazione
   industriale e dalla bontà
   della materia prima.
Legno

  I chips trovano utilizzo in
  numerose filiere:
   ● in pannelli truciolati adatti
     all'industria del mobile e dei
     complementi d'arredo;
   ● possono essere trasformati in
     pasta cellulosica, utile alle
     cartiere per produrre carta
     riciclata;
   ● possono entrare a far parte del
     compost, da cui si ottengono
     ammendanti e concimi naturali
     per l'agricoltura.
Legno

  Gli scarti di produzione di
  tutte le fasi del processo di
  riciclaggio del legno possono
  essere recuperati attraverso la
  produzione di combustibile
  derivato da rifiuti (il
  cosiddetto CDR) ed utilizzati
  negli impianti di
  termovalorizzazione per la
  produzione di energia
  elettrica.
Batterie per Auto Trazione
                     I principali componenti
                     delle batterie per auto sono
                     il piombo, la plastica e
                     l'acido solforico.
                     Queste sostanze, sebbene
                     altamente inquinanti,
1.Contenitore        possono essere riciclate per
(monoblocco)         produrre altri materiali o
1.Piastra positiva   nuove batterie.
1.Piastra negativa   Proprio per questo, in Italia
1.Separatore         è stato istituito il Cobat
1.Tappi              (Consorzio obbligatorio
1.Coperchi           batterie esauste) che si
                     occupa di smaltire
Batterie per Auto Trazione
             Per rendere possibile il
             riciclaggio le batterie
             esauste sono frantumate e i
             singoli componenti sono
             separati e trattati in modo
             specifico. L'acido solforico
             viene trattato con speciali
             reagenti che lo
             neutralizzano e ne
             permettono il riutilizzo nel
             processo stesso o lo
             smaltimento.
             La plastica (polipropilene e
             PVC) una volta lavata
Batterie per Auto Trazione
Schema processo di recupero delle batterie esauste
Batterie per Auto Trazione
Il piombo delle batterie è presente sia sotto forma metallica, nelle griglie, che
sotto forma di un impasto di sali e ossidi che va sotto il nome di pastello.
Separato anche esso dagli altri componenti in seguito alla frantumazione viene
avviato ai forni dove con aggiunta di additivi quali il carbonato sodico,
trucioli di ferro e carbone viene fuso alla temperatura di circa 800 gradi.
Dai forni si ricava il cosiddetto piombo d'opera che contiene ancora una certa
quantità di elementi impuri, quali il rame, lo stagno e l'antimonio.
Il piombo d'opera viene rifuso in caldaie e dopo una prima schiumatura, viene
sottoposto a trattamenti chimico-fisici diversi per eliminare le impurità e
ottenere il piombo o leghe di piombo commerciali.
Nel ciclo di lavorazione delle componenti della batteria esausta, il trattamento
del piombo è quello di maggiore rilevanza.
Pile Scariche
       Le Pile scariche rientrano
       nella categoria dei Rifiuti
       Urbani pericolosi poichè i
       metalli pesanti contenuti al
       loro interno potrebbero
       essere dannosi per l'uomo e
       per la natura se venissero
       dispersi nell'ambiente.
       Attraverso la raccolta
       differenziata è invece
       possibile estrarre i singoli
       metalli (ferro, manganese,
       zinco, piombo, cadmio,
       mercurio) e le soluzioni
Pile Scariche
Oli Usati
      L'olio lubrificante utilizzato in
      motori e macchinari industriali è
      estremamente inquinante.
      5 litri d'olio usato (la quantità
      contenuta nel motore di un'auto di
      media cilindrata) sono sufficienti a
      coprire con una sottile pellicola di
      5000 m2, impedendo
      l'ossigenazione del terreno.
      Riversando l'olio usato nelle
      fognature si rischia di devastare
      l'ambiente marino, mentre
      bruciandolo senza le dovute
      precauzioni si disperdono sostanze
      velenose nell'atmosfera (il piombo
      ad esempio).
Oli Usati
     Se l'olio usato viene
     raccolto in modo
     differenziato può servire
     per produrre basi
     lubrificanti rigenerate
     oppure, dopo essere stato
     trattato, può essere
     bruciato in forni speciali,
     offrendo un altissimo
     rendimento energetico.
     Per garantirne il corretto
     smaltimento, in Italia esiste
     il Coou (Consorzio
     Obbligatorio Oli Usati) che
Recupero di ceneri pesanti
Le tecnologie per la selezione ed
      il recupero dei rifiuti
• Poiché risulta quasi sempre impossibile
  separare i rifiuti all'origine, si sono sviluppate
  una serie di impianti e macchinari destinati ad
  effettuare la cernita in modo automatico, sulla
  base delle proprietà dei materiali da separare
  (peso specifico, magnetizzazione, etc.). La
  separazione di certe categorie di materiali può
  essere dettata dall'esigenza di eliminare
  componenti indesiderate per la prosecuzione
  dei processi, oppure da quella di recuperare un
  determinato materiale che verrà avviato a
  specifici processi di riutilizzo.
Le tecnologie per la selezione ed
      il recupero dei rifiuti
• Separatori magnetici: I separatori
  magnetici hanno il compito sia di
  recuperare le sostanze ferrose che
  possono essere riciclate, sia di "ripulire"
  il materiale da scarti ferrosi che
  potrebbero degradarne la qualità e
  danneggiare i macchinari delle
  successive fasi di trattamento. Nella
  maggior parte dei casi si hanno
  separatori magnetici a nastro, a
  puleggia o a tamburo.
Le tecnologie per la selezione ed
      il recupero dei rifiuti
• vagli rotanti, separatori a disco, vagli a coclea,
  separatori balistici, separatori vibranti
• Essi generalmente provocano la separazione del
  materiale in due frazioni, sulla base del diametro dei fori
  di passaggio. L'efficienza di vagliatura è data dal
  rapporto tra la frazione fine vagliata dal separatore (in
  peso) e la frazione fine in ingresso (in peso). I
  separatori in commercio possono raggiungere efficienze
  del 90%. I separatori balistici hanno un'efficienza
  maggiore. L'efficienza comunque è influenzata da molti
  fattori (numero di passaggi, umidità del rifiuto, velocità,
  frequenza delle vibrazioni, ecc.).
Le tecnologie per la selezione ed
      il recupero dei rifiuti
• Dispositivi di classificazione ad aria
• Sono usati generalmente per separare rifiuti di due sole
  tipologie in ingresso. In tali impianti il flusso di aria trascina le
  particelle con velocità terminale di caduta inferiore a quella del
  flusso, mentre quelle più pesanti (con velocità terminale
  superiore) si raccolgono sul fondo. La frazione leggera dovrebbe
  essere idealmente costituita da materiale combustibile (carta,
  plastica leggera). Per avere efficienze migliori si sono sviluppati
  dei classfiicatori "pulsanti" in cui la velocità del flusso d'aria non
  è costante, ma varia o nel tempo ("attivi") o nello spazio
  ("passivi") lungo il percorso. In questo modo si ottiene una
  separazione basata effettivamente sulla densità dei materiali
Le tecnologie per la selezione ed
      il recupero dei rifiuti
• I trituratori

• Una delle operazioni fondamentali nei
  cicli di recupero e riciclaggio è quella
  della riduzione della pezzatura del
  materiale. Questo avviene tramite una
  triturazione, che può essere più o meno
  spinta a seconda della spaziatura della
  griglia. I trituratori sono tra gli elementi
  del ciclo più soggetti ad usura ed hanno
  pertanto alti costi di manutenzione.
Le tecnologie per la selezione ed
      il recupero dei rifiuti

Le tecnologie utilizzate per la triturazione sono:
• i martelli agiscono con un impatto ad alta velocità sul
   materiale
• i coltelli. Si tratta di lame rotanti che provocano
   un'azione di taglio sul materiale; operano a velocità
   ridotte e il risultato della triturazione è piuttosto
   omogeneo.
• le sfere. La triturazione avviene per un'azione di mista
   di lacerazione ed impatto grazie a sfere di acciaio
• Altre attrezzature: granulatori e macinatori sono
   macchine per la produzione di macinato da materiali
   non ferrosi o minerali rigidi, con costi contenuti.
   Vengono utilizzati anche per tessuti, fibre, cavi plastici,
   pallets, imballi e per i materiali soggetti in genere a
   sfilacciamento
The Materials Recovery Facility
            Hand Sorting
The Materials Recovery Facility
        Screening: Trommel screen
The Materials Recovery Facility
             Screening
The Materials Recovery Facility
         Screening: disk screen
The Materials Recovery Facility
     Size reduction: hammer mill e rotary shear




   Hammer mill                      Rotary shear
The Materials Recovery Facility
         Size reduction: Flail mill




              Flail mill
The Materials Recovery Facility
          Magnetic Separation




             Drum magnet
The Materials Recovery Facility
          Magnetic Separation




          Magnetic head pulley
The Materials Recovery Facility
          Magnetic Separation




          Magnetic belt pulley
The Materials Recovery Facility
            Magnetic Separation




       Two-drum magnet configuration
The Materials Recovery Facility
          Eddy current device
The Materials Recovery Facility
            Air Classifier
The Materials Recovery Facility
                    Air Classifier




    Vortex effect occurring within an air classifier
The Materials Recovery Facility
              Air Classifier




         Horizontal air classifier
The Materials Recovery Facility
            Air Classifier




              Air knife
The Materials Recovery Facility
            Air Classifier




                        Complete air classification
                        system including cyclone
Recupero dei rifiuti –
         decreto 22/97
• Il sistema della comunicazione preclude ogni
  potere di apprezzamento discrezionale da
  parte della Provincia (P.A. destinataria) il
  compito della quale è circoscritto alla verifica
  della sussistenza dei requisiti e delle condizioni
  tecniche in generale, verifica che non ha
  funzione autorizzatoria ma di controllo.
Recupero dei rifiuti –
          decreto 22/97
• Il Decreto del 5 febbraio 1998 non solo ha
  individuato i rifiuti non pericolosi recuperabili
  attraverso procedura semplificata ma anche la
  loro provenienza e le caratteristiche, le attività
  praticabili e le caratteristiche delle materie
  prime e/o prodotti ottenuti.
•    Il D.M. 5.2.1998 ha fatto chiarezza anche in
  tre settori particolari che si prestavano, in
  precedenza, a facili elusioni: il compostaggio,
  la produzione di CdR e la produzione di
  fertilizzanti.
Recupero dei rifiuti –
         decreto 22/97
• Un forte limite del Decreto Ronchi,
  relativamente alla procedure semplificate, è
  l'assenza di ogni riferimento alla disciplina
  urbanistica; mentre per svolgere attività
  soggette ad autorizzazione è prevista la
  Conferenza e la possibile variazione degli
  strumenti urbanistici con delibera della Giunta
  Regionale; nel caso di attività iniziate a
  seguito di comunicazioni ex art. 33 c. 2 lettere
  a) e b) (art. 32 per l'autosmaltimento) la legge
  non fa riferimento alcuno al profilo urbanistico.
Recupero dei rifiuti –
        decreto 22/97
• Con il decreto 161 vengono
  individuati i rifiuti pericolosi che è
  possibile ammettere alle procedure
  semplificate di cui agli artt. 31 e
  33 del Dlgs 22/97 ( recupero
  agevolato)
Recupero dei rifiuti –
        decreto 22/97
• il DM 161/2002 ( pubblicato sulla G.U.
  del 30.07.2002) regolamenta le
  procedure autorizzative, il recupero
  della materia, la messa in riserva (per
  solo effettivo ed oggettivo recupero), la
  quantità massima impiegabile, le
  modalità di campionamenti ed analisi.
  Detta inoltre i requisiti soggettivi (per
  coloro che vogliono essere autorizzati o
  iscritti ) e le norme transitorie
Recupero dei rifiuti –
         decreto 22/97
• il dm in esame si presenta completo di tutto
  quanto richiesto dalla Comunità Europea. Fissa
  i valori limiti di emissione in atmosfera nelle
  fasi di trattamento e le quantità massime
  annue impiegabili; detta inoltre le norme
  tecniche per una buona e sicura messa in
  riserva del rifiuto pericoloso in attesa della
  trasformazione e/o trattamento (dotazioni
  minime, organizzazione, stoccaggio in cumuli,
  stoccaggio in serbatoi e in vasche fuori terra,
  bonifica dei contenitori sporchi e criteri di
  gestione ) .
Recupero dei rifiuti –
        decreto 22/97
• I produttori di rifiuti pericolosi
  individuati nel decreto 161/2002
  potranno destinarli al recupero
  agevolato, ma solo per quel che
  riguarda il recupero di materia.
• Potranno effettuare il recupero
  energetico solo i soggetti
  autorizzati in procedura ordinaria
  dalla Regione.
Recupero dei rifiuti –
          decreto 22/97
• relativamente al trasporto, si ricorda che i
  rifiuti pericolosi destinati al recupero agevolato
  dovranno essere trasportati da automezzi
  iscritti all'Albo Nazionale gestori rifiuti in
  Categoria 3.
Recupero dei rifiuti –
        decreto 22/97
• Il trasporto di tali rifiuti, poiché
  pericolosi, dovrà rispettare la normativa
  ADR (dal 1° gennaio 2003 è in vigore il
  nuovo testo ADR 2002), i contenitori
  dovranno rispettare la normativa sulla
  etichettatura ed imballaggio, i soggetti
  addetti alla movimentazione e gestione
  amministrativa dovranno essere formati
  dal Consulente di cui al Dlgs 40/2000.
Recupero – Procedura
           semplificata
• Come previsto dal DL 22/97 alcune attività
  di recupero possono usufruire di procedure
  autorizzative semplificate.
• Le attività in regime semplificato sono
  specificate nel DM 5-2-1998 (rifiuti non
  pericolosi) e nel DM 161-2002 (rifiuti
  pericolosi)
Recupero – Procedura
            semplificata
• Procedura semplificata: consiste in una
  comunicazione alla Provincia della durata
  di 5 anni
• Procedura ordinaria: consiste in una
  richiesta di autorizzazione alla Provincia
Recupero NP – Procedura
           semplificata
• Per rientrare nei punti del DM 5-2-98
  bisogna rispettare:
  –   Tipologia del rifiuto (CER)
  –   Provenienza del rifiuto
  –   Trattamenti applicati
  –   Caratteristiche delle materie prime o dei
      manufatti prodotti
Esempio recupero NP: recupero
                inerti
•   7.1 Tipologia: rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non,
    comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee
    ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto.
    [101303] [170101] [170102] [170103] [170104] [170701] [200301].
•   7.1.1 Provenienza: attività di demolizione, frantumazione e costruzione; selezione da RSU e/o
    RAU; manutenzione reti; attività di produzione di lastre e manufatti in fibrocemento.
•   7.1.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale inerte, laterizio e ceramica corta anche con presenza di
    frazioni metalliche, legno, plastica, carta e isolanti escluso amianto.
•   7.1.3 Attività di recupero: messa in riserva di rifiuti inerti [R13] per la produzione di materie prime
    secondarie per l'edilizia mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione,
    vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni
    indesiderate per l'ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e
    selezionata, con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al presente
    decreto e con caratteristiche di cui alle norme CNR - UNI 10006 [R5];
•   7.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: materie prime secondarie per
    l'edilizia conformi alle specifiche della CCRA di Milano.
Recupero P – Procedura
             semplificata
• Per rientrare nei punti del DM 161/2002
  bisogna rispettare:
  –   Tipologia del rifiuto (CER)
  –   Provenienza del rifiuto
  –   Trattamenti applicati
  –   Caratteristiche delle materie prime o dei
      manufatti prodotti
  ATTENZIONE: non è permesso il solo
   R13
Esempio recupero P: recupero
         scorie di fusione
•   3.1 Tipologia: scorie di alluminio [100315*] [100304*] [100309*].
•   3.1.1 Provenienza: industria metallurgica, produzione e fusione di leghe di
    alluminio.
•   3.1.2 Caratteristiche del rifiuto e valori limite delle sostanze pericolose:
    scorie contenenti granella, schiumature e colaticci di alluminio > 10%, 10-20% di
    altri metalli (Cu solubile < 3.500 mg/kg, Pb < 400 mg/kg, Cd < 15 mg/kg), 30-
    50% di miscele di ossidi metallici, 0-10% di cloruro di sodio e di potassio, cromo
    esavalente assente.
•   3.1.3 Attività di recupero:
•   a) metallurgia termica dell'alluminio primario e secondario previa macinazione
    con mulino a martelli e vaglio per la separazione della granella di alluminio, degli
    altri metalli presenti e delle polveri contenenti prevalentemente ossido di
    alluminio [R4];
•   b) idrometallurgia mediante celle elettrolitiche [R4].
•   3.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: alluminio
    metallico conforme norme UNI nelle forme usualmente commercializzate.
Recupero – Procedura ordinaria
• Sono possibili recuperi diversi da quelli
  specificati (per tipo di rifiuto, processo,
  ecc.) nel decreto ma devono essere
  autorizzati dalla Provincia
Energia dai rifiuti (Focus 2002)
• Un nuovo tipo cella a combustibile, una pila,
  grande quanto un telefono cellulare, che
  genererà energia a partire dai rifiuti di cucina.
  Carote, zollette di zucchero, ma anche torsoli
  di mela, potranno per esempio essere utilizzati
  per mettere in funzione piccoli elettrodomestici
  o lampadine.
• Il funzionamento delle celle sfrutta la capacità
  dei batteri, in particolare Escherichia coli, di
  rompere le catene di carboidrati contenuti
  nella frutta e nella verdura, reazione durante
  la quale vengono liberati atomi di idrogeno che
  vengono ossidati in una piccola pila a
  combustibile.

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

Rifiuti 2
Rifiuti 2Rifiuti 2
Rifiuti 2Dario
 
ModuloBase Corso resp 04 lezione adempimenti amministrativi
ModuloBase Corso resp   04 lezione adempimenti amministrativiModuloBase Corso resp   04 lezione adempimenti amministrativi
ModuloBase Corso resp 04 lezione adempimenti amministrativiModulobase
 
Manuale gestione rifiuti
Manuale gestione rifiutiManuale gestione rifiuti
Manuale gestione rifiutiGEA-PN
 
Ambiente - I simboli che ci aiutano a separare i rifiuti
Ambiente - I simboli che ci aiutano a separare i rifiutiAmbiente - I simboli che ci aiutano a separare i rifiuti
Ambiente - I simboli che ci aiutano a separare i rifiutiangerado
 
I rifiuti sanitari ed il loro corretto smaltimento
I rifiuti sanitari ed il loro corretto smaltimentoI rifiuti sanitari ed il loro corretto smaltimento
I rifiuti sanitari ed il loro corretto smaltimentomartino massimiliano trapani
 
Gestione e smaltimento dei rifiuti powerpoint
Gestione e smaltimento dei rifiuti powerpointGestione e smaltimento dei rifiuti powerpoint
Gestione e smaltimento dei rifiuti powerpointMarianna Barbato
 
Corso Rifiuti 01 Lezione Adempimenti Amministrativi
Corso Rifiuti   01 Lezione Adempimenti AmministrativiCorso Rifiuti   01 Lezione Adempimenti Amministrativi
Corso Rifiuti 01 Lezione Adempimenti AmministrativiLuca Vecchiato
 
Carta - Glossario
Carta - GlossarioCarta - Glossario
Carta - Glossarioangerado
 
Corso resp 13 lezione - compostaggio
Corso resp   13 lezione - compostaggioCorso resp   13 lezione - compostaggio
Corso resp 13 lezione - compostaggioANAPIA FSE 2010
 
Corso resp 15 lezione - rifiuti ospedalieri
Corso resp   15 lezione - rifiuti ospedalieriCorso resp   15 lezione - rifiuti ospedalieri
Corso resp 15 lezione - rifiuti ospedalieriANAPIA FSE 2010
 
La raccolta differenziata dei rifiuti
La raccolta differenziata dei rifiutiLa raccolta differenziata dei rifiuti
La raccolta differenziata dei rifiutiCatalini Teresa
 
Gestione e smaltimento dei rifiuti
Gestione e smaltimento dei rifiutiGestione e smaltimento dei rifiuti
Gestione e smaltimento dei rifiutimercuri-scuola
 
2010 faggin marta anapia lezione 02 - rifiuti adempimenti amministrativi
2010 faggin marta anapia  lezione  02 - rifiuti adempimenti amministrativi2010 faggin marta anapia  lezione  02 - rifiuti adempimenti amministrativi
2010 faggin marta anapia lezione 02 - rifiuti adempimenti amministrativiANAPIA FSE 2010
 

Mais procurados (20)

Rifiuti 2
Rifiuti 2Rifiuti 2
Rifiuti 2
 
ModuloBase Corso resp 04 lezione adempimenti amministrativi
ModuloBase Corso resp   04 lezione adempimenti amministrativiModuloBase Corso resp   04 lezione adempimenti amministrativi
ModuloBase Corso resp 04 lezione adempimenti amministrativi
 
Guida pratica alla gestione dei rifiuti nelle imprese
Guida pratica alla gestione dei rifiuti nelle impreseGuida pratica alla gestione dei rifiuti nelle imprese
Guida pratica alla gestione dei rifiuti nelle imprese
 
Slide rifiuti
Slide rifiutiSlide rifiuti
Slide rifiuti
 
Manuale gestione rifiuti
Manuale gestione rifiutiManuale gestione rifiuti
Manuale gestione rifiuti
 
Ambiente - I simboli che ci aiutano a separare i rifiuti
Ambiente - I simboli che ci aiutano a separare i rifiutiAmbiente - I simboli che ci aiutano a separare i rifiuti
Ambiente - I simboli che ci aiutano a separare i rifiuti
 
Che cosa è un impianto tmb
Che cosa è un impianto tmbChe cosa è un impianto tmb
Che cosa è un impianto tmb
 
I rifiuti sanitari ed il loro corretto smaltimento
I rifiuti sanitari ed il loro corretto smaltimentoI rifiuti sanitari ed il loro corretto smaltimento
I rifiuti sanitari ed il loro corretto smaltimento
 
Gestione e smaltimento dei rifiuti powerpoint
Gestione e smaltimento dei rifiuti powerpointGestione e smaltimento dei rifiuti powerpoint
Gestione e smaltimento dei rifiuti powerpoint
 
Corso Rifiuti 01 Lezione Adempimenti Amministrativi
Corso Rifiuti   01 Lezione Adempimenti AmministrativiCorso Rifiuti   01 Lezione Adempimenti Amministrativi
Corso Rifiuti 01 Lezione Adempimenti Amministrativi
 
7 Rifiuti Ospedalieri
7 Rifiuti Ospedalieri7 Rifiuti Ospedalieri
7 Rifiuti Ospedalieri
 
Carta - Glossario
Carta - GlossarioCarta - Glossario
Carta - Glossario
 
Corso Sia Lez1
Corso Sia Lez1Corso Sia Lez1
Corso Sia Lez1
 
Corso resp 13 lezione - compostaggio
Corso resp   13 lezione - compostaggioCorso resp   13 lezione - compostaggio
Corso resp 13 lezione - compostaggio
 
Comenius11_12
Comenius11_12Comenius11_12
Comenius11_12
 
Corso resp 15 lezione - rifiuti ospedalieri
Corso resp   15 lezione - rifiuti ospedalieriCorso resp   15 lezione - rifiuti ospedalieri
Corso resp 15 lezione - rifiuti ospedalieri
 
La raccolta differenziata dei rifiuti
La raccolta differenziata dei rifiutiLa raccolta differenziata dei rifiuti
La raccolta differenziata dei rifiuti
 
Gestione e smaltimento dei rifiuti
Gestione e smaltimento dei rifiutiGestione e smaltimento dei rifiuti
Gestione e smaltimento dei rifiuti
 
2010 faggin marta anapia lezione 02 - rifiuti adempimenti amministrativi
2010 faggin marta anapia  lezione  02 - rifiuti adempimenti amministrativi2010 faggin marta anapia  lezione  02 - rifiuti adempimenti amministrativi
2010 faggin marta anapia lezione 02 - rifiuti adempimenti amministrativi
 
Rifiutiamali
RifiutiamaliRifiutiamali
Rifiutiamali
 

Semelhante a Corso resp 14 lezione - recupero

Ciclo Rifiuti Rif. T. U 152/2006
Ciclo Rifiuti Rif. T. U 152/2006Ciclo Rifiuti Rif. T. U 152/2006
Ciclo Rifiuti Rif. T. U 152/2006Dario
 
Pianeta Carta 97 03
Pianeta Carta 97 03Pianeta Carta 97 03
Pianeta Carta 97 03guestec8428
 
Pianeta Carta 97 03
Pianeta Carta 97 03Pianeta Carta 97 03
Pianeta Carta 97 03guestec8428
 
Carta - Il ciclo della carta
Carta - Il ciclo della cartaCarta - Il ciclo della carta
Carta - Il ciclo della cartaangerado
 
Una miniera e un pozzo di petrolio nel bidone della spazzatura
Una miniera e un pozzo di petrolio nel bidone della spazzaturaUna miniera e un pozzo di petrolio nel bidone della spazzatura
Una miniera e un pozzo di petrolio nel bidone della spazzaturaPiero Cavaleri
 
Tutto quello che non si conosce del riciclo degli imballaggi in plastica
Tutto quello che non si conosce del riciclo degli imballaggi in plasticaTutto quello che non si conosce del riciclo degli imballaggi in plastica
Tutto quello che non si conosce del riciclo degli imballaggi in plasticaConsorzio CARPI
 
Corso resp 14b lezione - conai
Corso resp   14b lezione - conaiCorso resp   14b lezione - conai
Corso resp 14b lezione - conaiANAPIA FSE 2010
 
Un mondo di plastica.pptx
Un mondo di plastica.pptxUn mondo di plastica.pptx
Un mondo di plastica.pptxFabrizio Olati
 
RICERCHE SCIENTIFICHE - Tessuto batte carta 12-0
RICERCHE SCIENTIFICHE - Tessuto batte carta 12-0RICERCHE SCIENTIFICHE - Tessuto batte carta 12-0
RICERCHE SCIENTIFICHE - Tessuto batte carta 12-0Fabrizio Famularo
 
Alternative incenerimento dei rifiuti by rifiutizerotorino
Alternative incenerimento dei rifiuti by rifiutizerotorinoAlternative incenerimento dei rifiuti by rifiutizerotorino
Alternative incenerimento dei rifiuti by rifiutizerotorinoFlaviano Inserra
 
Waste Recycling
Waste RecyclingWaste Recycling
Waste RecyclingMUSATTI
 
Comieco sostenibile 2012
Comieco sostenibile 2012 Comieco sostenibile 2012
Comieco sostenibile 2012 Claudia Tani
 
Simbologia degli imballaggi
Simbologia degli imballaggiSimbologia degli imballaggi
Simbologia degli imballaggimiccoro
 

Semelhante a Corso resp 14 lezione - recupero (20)

Ciclo Rifiuti Rif. T. U 152/2006
Ciclo Rifiuti Rif. T. U 152/2006Ciclo Rifiuti Rif. T. U 152/2006
Ciclo Rifiuti Rif. T. U 152/2006
 
Il Cammino Ecologico Dei Rifiuti 2
Il Cammino Ecologico Dei Rifiuti 2Il Cammino Ecologico Dei Rifiuti 2
Il Cammino Ecologico Dei Rifiuti 2
 
Pianeta Carta 97 03
Pianeta Carta 97 03Pianeta Carta 97 03
Pianeta Carta 97 03
 
Pianeta Carta 97 03
Pianeta Carta 97 03Pianeta Carta 97 03
Pianeta Carta 97 03
 
Carta - Il ciclo della carta
Carta - Il ciclo della cartaCarta - Il ciclo della carta
Carta - Il ciclo della carta
 
Una miniera e un pozzo di petrolio nel bidone della spazzatura
Una miniera e un pozzo di petrolio nel bidone della spazzaturaUna miniera e un pozzo di petrolio nel bidone della spazzatura
Una miniera e un pozzo di petrolio nel bidone della spazzatura
 
Tutto quello che non si conosce del riciclo degli imballaggi in plastica
Tutto quello che non si conosce del riciclo degli imballaggi in plasticaTutto quello che non si conosce del riciclo degli imballaggi in plastica
Tutto quello che non si conosce del riciclo degli imballaggi in plastica
 
Corso resp 14b lezione - conai
Corso resp   14b lezione - conaiCorso resp   14b lezione - conai
Corso resp 14b lezione - conai
 
Un mondo di plastica.pptx
Un mondo di plastica.pptxUn mondo di plastica.pptx
Un mondo di plastica.pptx
 
Il ciclo dei rifiuti
Il ciclo dei rifiutiIl ciclo dei rifiuti
Il ciclo dei rifiuti
 
La plastica
La plasticaLa plastica
La plastica
 
RICERCHE SCIENTIFICHE - Tessuto batte carta 12-0
RICERCHE SCIENTIFICHE - Tessuto batte carta 12-0RICERCHE SCIENTIFICHE - Tessuto batte carta 12-0
RICERCHE SCIENTIFICHE - Tessuto batte carta 12-0
 
Allegato 1 proposta associazione
Allegato 1   proposta associazioneAllegato 1   proposta associazione
Allegato 1 proposta associazione
 
Abc
AbcAbc
Abc
 
Alternative incenerimento dei rifiuti by rifiutizerotorino
Alternative incenerimento dei rifiuti by rifiutizerotorinoAlternative incenerimento dei rifiuti by rifiutizerotorino
Alternative incenerimento dei rifiuti by rifiutizerotorino
 
Waste Recycling
Waste RecyclingWaste Recycling
Waste Recycling
 
La plastica
La plasticaLa plastica
La plastica
 
La plastica
La plasticaLa plastica
La plastica
 
Comieco sostenibile 2012
Comieco sostenibile 2012 Comieco sostenibile 2012
Comieco sostenibile 2012
 
Simbologia degli imballaggi
Simbologia degli imballaggiSimbologia degli imballaggi
Simbologia degli imballaggi
 

Mais de ANAPIA FSE 2010

Fse 20 lezione - abbattimento
Fse   20 lezione - abbattimentoFse   20 lezione - abbattimento
Fse 20 lezione - abbattimentoANAPIA FSE 2010
 
Lezione scarsità risorse
Lezione   scarsità risorseLezione   scarsità risorse
Lezione scarsità risorseANAPIA FSE 2010
 
Fse 19 lezione - antincendio
Fse   19 lezione - antincendioFse   19 lezione - antincendio
Fse 19 lezione - antincendioANAPIA FSE 2010
 
Autodiagnosi edifici pubblici
Autodiagnosi edifici pubbliciAutodiagnosi edifici pubblici
Autodiagnosi edifici pubbliciANAPIA FSE 2010
 
Autodiagnosi condomini e villette
Autodiagnosi condomini e villetteAutodiagnosi condomini e villette
Autodiagnosi condomini e villetteANAPIA FSE 2010
 
Corso resp 21 lezione - sicurezza
Corso resp   21 lezione - sicurezzaCorso resp   21 lezione - sicurezza
Corso resp 21 lezione - sicurezzaANAPIA FSE 2010
 
Fse 17 lezione - iso 16001
Fse   17 lezione - iso 16001Fse   17 lezione - iso 16001
Fse 17 lezione - iso 16001ANAPIA FSE 2010
 
Fse 16 lezione - iso14001
Fse   16 lezione - iso14001Fse   16 lezione - iso14001
Fse 16 lezione - iso14001ANAPIA FSE 2010
 
Fse 15 lezione - iso9001
Fse   15 lezione - iso9001Fse   15 lezione - iso9001
Fse 15 lezione - iso9001ANAPIA FSE 2010
 
Ambiente e Biomassse (Polanzan)
Ambiente e Biomassse (Polanzan)Ambiente e Biomassse (Polanzan)
Ambiente e Biomassse (Polanzan)ANAPIA FSE 2010
 
Ambiente e Biomassse (POLANZAN)
Ambiente e Biomassse (POLANZAN)Ambiente e Biomassse (POLANZAN)
Ambiente e Biomassse (POLANZAN)ANAPIA FSE 2010
 
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]ANAPIA FSE 2010
 
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]ANAPIA FSE 2010
 
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]ANAPIA FSE 2010
 
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]ANAPIA FSE 2010
 

Mais de ANAPIA FSE 2010 (20)

Lezione 04
Lezione 04Lezione 04
Lezione 04
 
Fse 21 lezione - acque
Fse   21 lezione - acqueFse   21 lezione - acque
Fse 21 lezione - acque
 
Fse 20 lezione - abbattimento
Fse   20 lezione - abbattimentoFse   20 lezione - abbattimento
Fse 20 lezione - abbattimento
 
Lezione scarsità risorse
Lezione   scarsità risorseLezione   scarsità risorse
Lezione scarsità risorse
 
Fse 19 lezione - antincendio
Fse   19 lezione - antincendioFse   19 lezione - antincendio
Fse 19 lezione - antincendio
 
Allegato 6 lg_giugno_09
Allegato 6 lg_giugno_09Allegato 6 lg_giugno_09
Allegato 6 lg_giugno_09
 
Autodiagnosi edifici pubblici
Autodiagnosi edifici pubbliciAutodiagnosi edifici pubblici
Autodiagnosi edifici pubblici
 
Autodiagnosi condomini e villette
Autodiagnosi condomini e villetteAutodiagnosi condomini e villette
Autodiagnosi condomini e villette
 
Lezione 03-detoni
Lezione 03-detoniLezione 03-detoni
Lezione 03-detoni
 
Corso resp 21 lezione - sicurezza
Corso resp   21 lezione - sicurezzaCorso resp   21 lezione - sicurezza
Corso resp 21 lezione - sicurezza
 
Fse 17 lezione - iso 16001
Fse   17 lezione - iso 16001Fse   17 lezione - iso 16001
Fse 17 lezione - iso 16001
 
Fse 16 lezione - iso14001
Fse   16 lezione - iso14001Fse   16 lezione - iso14001
Fse 16 lezione - iso14001
 
Fse 15 lezione - iso9001
Fse   15 lezione - iso9001Fse   15 lezione - iso9001
Fse 15 lezione - iso9001
 
Ambiente e Biomassse (Polanzan)
Ambiente e Biomassse (Polanzan)Ambiente e Biomassse (Polanzan)
Ambiente e Biomassse (Polanzan)
 
Ambiente e Biomassse (POLANZAN)
Ambiente e Biomassse (POLANZAN)Ambiente e Biomassse (POLANZAN)
Ambiente e Biomassse (POLANZAN)
 
Lezione 02-De Toni
Lezione 02-De ToniLezione 02-De Toni
Lezione 02-De Toni
 
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
 
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
 
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
 
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
6 muraro ampliamento-mastrotto_inerti[1]
 

Corso resp 14 lezione - recupero

  • 1. Introduzione Per riciclo si intende tutto l'insieme di strategie volte a recuperare i rifiuti per riutilizzarli evitando di smaltirli in altro modo. Il riciclo comprende: • Recupero di materiali che possono essere utilizzati in nuovi processi produttivi • Recupero di energia, attraverso ad esempio la combustione dei rifiuti • Riutilizzo di materiali, ossia l’uso di un rifiuto con le stesse funzioni del prodotto di partenza
  • 3. Introduzione Il simbolo universale del riciclo La prima freccia indica la separazione alla sorgente, ad esempio la rimozione del materiale dai rifiuti e la consegna per la successiva raccolta in contenitori specializzati (ad es.: lattina separata dal consumatore e immessa negli appositi contenitori per la raccolta differenziata). La seconda freccia simboleggia il trattamento del materiale (ad es.: le lattine vengono prelevate dal gestore della raccolta e vengono compresse e vendute a una fonderia di alluminio, dove vengono prodotti nuovi fogli di alluminio per la produzione di nuove lattine). La terza freccia rappresenta la reimmissione del nuovo prodotto sul mercato (ad es.: il consumatore acquista la nuova lattina).
  • 4. Raccolta D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Nel decreto la raccolta è definita: l’operazione di prelievo, di cernita o di raggruppamento dei rifiuti per il loro trasporto. Tutte le attività di recupero dei materiali prendono inizio con la fase di raccolta. I prodotti devono poi essere trasformati in materie prime secondarie che rispondano ai requisiti richiesti dal mercato per essere immessi nuovamente nel circuito produttivo industriale.
  • 5. Raccolta Differenziata D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Nel decreto è definita: la raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento della trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero • Raccolta differenziata per tipologia di prodotto • Raccolta multimateriale per due o più tipologie di prodotti • Raccolta indifferenziata di tutte le frazioni di rifiuti
  • 6. Raccolta differenziata Misure per incrementare la raccolta differenziata In ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti: • Almeno il 35% entro il 31/12/2006 • Almeno il 45% entro il 31/12/2008 • Almeno il 65% entro il 31/12/2012
  • 7. Definizione di smaltimento D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Lo smaltimento è definito: • Ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente una sostanza, un materiale o un oggetto dal circuito economico e/o di raccolta e in particolare, le operazioni previste dall’Allegato B alla parte quarta del decreto. Lo smaltimento dei rifiuti deve essere effettuato: • In condizioni di sicurezza • Quando si sia verificata l’impossibilità tecnica ed economica di procedere al recupero • Riducendo il più possibile, sia in massa che in volume, i rifiuti da avviare allo smaltimento • Ricorrendo ad una rete integrata ed adeguata di impianti di smaltimento
  • 8. Recupero D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Nel decreto il recupero è definito: Le operazioni che utilizzano rifiuti per generare materie prime secondarie, combustibili o prodotti, attraverso trattamenti meccanici, termici, chimici o biologici, incluse la cernita o la selezione, e, in particolare, le operazioni previste nell’Allegato C alla parte quarta del decreto.
  • 9. La classificazione dei rifiuti Categorie particolari di rifiuti • Imballaggi e rifiuti di imballaggio • Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) • Rifiuti sanitari • Veicoli fuori uso • Prodotti contenenti amianto • Pneumatici fuori uso • CDR (combustibile da rifiuti) e CDR-Q (combustibile da rifiuti di qualità elevata) • Rifiuti derivanti da attività di manutenzione delle infrastrutture • Rifiuti prodotti dalle navi e residui di scarico • Rifiuti di origine animale • Oli usati
  • 10. Selezione La "raccolta differenziata" facilita il riciclo dei materiali, in quanto consente di selezionare frazioni merceologiche omogenee destinate al riutilizzo e recupero di materie prime. La selezione dei materiali da riciclare può essere eseguita meccanicamente o manualmente in base alla tipologia dell’impianto. L’attività di selezione permette di eliminare eventuali frazioni estranee.
  • 11. Tecnologie di riduzione di dimensioni Dismantling Crushing Grinding Regrinding Shredding Attritioning
  • 12. Tecnologie di separazione Density Separation Density Media Separation Dynamic Density Separation Optical Sorting Electrostatic Separation Triboelectric Separation Eddy current Separation Magnetic Separation System Universal Product Code Scanning Solvent Separation Softening Point Separation Froth Flotation Separation Size Classification
  • 13. Materiali compositi Molti beni di consumo sono costituiti da combinazioni complesse di diversi materiali, difficilmente separabili tra loro. Ad esempio: • gli autoveicoli, che sono fabbricati con differenti materiali (metalli, materie plastiche, gomma, ecc.) • i televisori e i calcolatori elettronici, i cui video contengono elementi che impediscono la riutilizzazione del vetro per tutti gli impieghi Le operazioni di trattamento per il recupero di tali materiali sarebbero facilitate se, già in fase di progettazione, si prevedesse la separabilità delle diverse componenti
  • 15. Materiali compositi Processi di riciclo per i materiali compositi SMC: Sheet Molding Compound RIM: Reaction Injection Molded
  • 16. Materiali compositi Pirolisi Nella pirolisi i polimeri vengono decomposti ad elevate temperature in assenza di ossigeno. Questo processo rompe il polimero in frazioni idrocarboniche riutilizzabili come monomeri, carburanti e sostanza chimiche. Durante questo processo le fibre sono separate dai polimeri e possono essere riutilizzate come filler o rinforzi.
  • 17. Materiali Riciclabili Esempi di materiali che possono essere riciclati: • Carta e Cartone • Vetro • Alluminio • Plastica • Materiali ferrosi • Materiale Organico • Inerti misti da costruzione • Beni durevoli • Legno • Batterie per auto trazione • Pile scariche • Oli usati
  • 18. Carta e Cartone Carta e cartone sono materiali diffusissimi nel mondo moderno, e sono utilizzati per gli scopi più diversi:  libri, riviste e giornali;  carta, cartoncino e cartone impiegati negli imballaggi;  carta per usi igienici;  carta moneta;  rivestimento delle pareti (carta da parati);  cartongesso. In Italia il Consorzio che si occupa del riciclo e il recupero degli imballaggi di origine cellulosica è il Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica).
  • 19. Carta e Cartone Carta e cartone si ricavano dalla cellulosa, ossia la componente fibrosa che si estrae dal legno degli alberi e di altre specie vegetali o anche dal riciclo di carta e cartoni usati. Di fatto più del 50% della carta e del cartone immessi al consumo in Italia viene raccolta e riciclata, e concorre alla produzione di nuova carta e di nuovo cartone.
  • 20. Carta e Cartone I mezzi destinati a svuotare i contenitori della raccolta differenziata trasportano la cosiddetta “carta da macero” presso la “piattaforma di selezione” La piattaforma di selezione è un luogo di raccolta dove gli operatori eliminano il materiale estraneo come ferro e plastica e suddividono per tipologie la carta che viene fatta scorrere su un nastro trasportatore. La carta selezionata viene pressata e legata in grosse balle per ottimizzarne la movimentazione e il trasporto. La piattaforma di selezione trasferisce il materiale cellulosico alla cartiera.
  • 21. Carta e Cartone Nelle cartiere si ricicla il macero proveniente dalla raccolta differenziata. Il materiale cellulosico finisce nel pulper, dove le fibre della carta vengono distaccate in acqua. Gli impasti per i diversi strati del cartone sono avviati alla “macchina continua” dove si formano i fogli di carta che vengono successivamente accoppiati, disidratati e asciugati. Carta e cartoncino sono
  • 22. Recupero della CARTA • Processo di Ricostituzione di carta nuova da carta vecchia: Tale operazione consiste nello spappolamento del materiale ( carta e/o cartone) che tramite appositi macchinari viene ridotto a pasta di carta, con la quale si producono di nuovo fogli di carta e/o cartone che vengono rimessi sul mercato
  • 23. Recupero della CARTA • Il macero cellulosico (carta e cartone), attraverso l'utilizzo di nastri trasportatori viene inviato ad apposite macchine dette spappolatori, al loro interno il macero cellulosico viene mescolato a dell'acqua e grazie ad un veloce movimento rotatorio di pale poste all'interno dello spappolatore il materiale cellulosico si riduce in poltiglia
  • 24. Recupero della CARTA • Questo impasto viene stoccato in appositi serbatoi di grandi dimensioni dotati di agitatori che impediscono il deposito della sostanza sul fondo, in un secondo tempo attraverso apposite pompe, e parzialmente asciugato, viene inviato al trituratore che sfibra ulteriormente la carta ed elimina tutti i corpi estranei
  • 25. Recupero della CARTA • Successivamente l'impasto composto da fibre più acqua (detto pulper), viene stoccato in grosse cisterne pronto per essere introdotto nella macchina continua essa è paragonabile ad un grosso lenzuolo che scorre il pulper viene steso su questo "lenzuolo" e attraverso appositi macchinari gradualmente asciugato, in questo modo l'acqua cade al di sotto del lenzuolo insieme alle fibre degradate
  • 26. Recupero della CARTA • Se l'impianto è destinato alla produzione di carta che deve essere di nuovo stampata o scritta, quindi carta di qualità, non cartone per imballo, subito dopo lo spappolatore viene utilizzato un macchinario chiamato disinchiostratore che ha il compito di eliminare il più possibile ogni traccia di inchiostro
  • 27. Carta e Cartone Processo di riciclo della carta
  • 28. Vetro Il vetro ha origini antichissime ed è prodotto fondendo ad elevate temperature sabbie speciali con l'aggiunta di soda. Riciclare il vetro permette quindi di: • ridurre le attività di cava, • evitare la produzione dei residui tossici della fusione, • risparmiare energia. In Italia il Consorzio che si occupa del riciclo del vetro è il Co.Re.Ve. (Consorzio Recupero Vetro).
  • 29. Vetro Una volta raccolti in modo differenziato, i prodotti di vetro (bottiglie barattoli, vasetti ecc.) vengono selezionati e ripuliti da elementi estranei in impianti progettati appositamente. • Vetro piano • Vetro di contenitori Il vetro viene separato on-line per colore (ad es.: incolore, verde e marrone). Quindi nelle vetrerie il vetro viene fuso e rimodellato in
  • 30. Recupero del vetro • Il consumo di vetro (bottiglie, fiaschi e vasi alimentari) è stato di oltre 2 milioni di tonnellate nel 1992. In Italia, nonostante il vetro sia il materiale maggiormente recuperato, se ne recicla, attraverso la raccolta differenziata, solo il 30%. Un milione e duecentomila tonnellate di vetro finiscono ogni anno nella spazzatura, sapendo che per lo smaltimento di 1 tonnellata di rifiuti si spendono circa 100.000 lire, per far sparire i nostri cocci buttiamo via 1.200 miliardi all'anno
  • 31. Recupero del vetro • risparmio energetico (1900 Kcal./Kg nel 1984 in Europa si è risparmiata un'energia pari a 135 milioni di litri di olio combustibile • risparmio di materie prime come sabbia, soda, dolomia • vantaggio ambientale: limitazione dell'attività di cava e diminuzione dei rifiuti da smaltire in discarica (8% della frazione merc. 40 Kg/ab/anno). • vantaggio economico: risparmio sui costi di produzione industriale e su quello di smaltimento dei RSU
  • 33. Vetro
  • 34. Vetro
  • 35. Alluminio L'alluminio è uno dei materiali più abbondanti in natura e possiede una serie di caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto alla produzione di imballaggi: ● è impermeabile, ● non lascia passare la luce, ● non altera il gusto del contenuto ● può essere riciclato un numero infinito di volte senza perdere le sue qualità originali. Il grande vantaggio del riciclo dell'alluminio risiede nel risparmio energetico: fino al 95% dell'energia necessaria ad estrarre alluminio vergine dai minerali (ad esempio la bauxite).
  • 36. Alluminio Le lattine, le bombolette spray e gli altri contenitori in alluminio, dopo essere stati gettati nei cassonetti, sono trasportati a impianti dedicati al riciclaggio dell'alluminio. Dopo aver eliminato eventuali corpi estranei, i rifiuti vengono fusi per ricavare lingotti di alluminio puro. I lingotti sono poi lavorati per ottenere delle lamine da utilizzare per la produzione di nuovi contenitori o altri oggetti. In Italia il C.I.A.L. è il consorzio che si occupa dell'avvio al riciclaggio dei rifiuti in alluminio.
  • 38. Plastica Il riciclaggio dei materiali plastici assume un'importanza primaria se si considera che la plastica è ottenuta attraverso la raffinazione del petrolio. L'esauribilità di questa risorsa e il suo alto costo di estrazione rendono necessario uno sforzo comune per aumentare sensibilmente la quota di plastica ottenuta dal processo di riciclaggio. La famiglia di materiali plastici utilizzati per gli imballaggi e per altri prodotti di uso quotidiano è piuttosto ampia; per riconoscerli è sufficiente individuare il codice sull'etichetta o stampigliato a caldo sul prodotto.
  • 39. RECUPERO DELLA PLASTICA • Le plastiche hanno caratteristiche molto diverse tra loro, ma con alcuni punti in comune: sono prodotti artificiali, derivati dalla lavorazione di oli minerali ( da un chilo di olio si ottiene quasi lo stesso peso di plastica)
  • 40. RECUPERO DELLA PLASTICA • Le plastiche hanno alto potere calorifico, con un notevole grado di resistenza e di inalterabilità. Sono proprio queste due ultime caratteristiche che hanno reso le materie plastiche importanti ed utili, ma queste stesse caratteristiche le rendono difficilmente degradabili nel tempo
  • 41. RECUPERO DELLA PLASTICA • Il volume dei manufatti in plastica, inoltre, comporta un notevole spreco di spazio nelle discariche: in peso la plastica rappresenta circa il 10% dei nostri RSU, ma occupa un volume del 25%.
  • 42. RECUPERO DELLA PLASTICA • riciclaggio meccanico omogeneo: si applica alle plastiche selezionate e permette di ottenere delle materie plastiche pure, essendo il materiale finale corrispondente al materiale iniziale. • riciclaggio meccanico eterogeneo: si applica alle plastiche non selezionate e permette di ottenere materie plastiche aventi una qualità inferiore ma una resistenza molto grande (impiegata nei manufatti per l'arredo urbano, per la cartellonistica, ecc...)
  • 43. RECUPERO DELLA PLASTICA • riciclaggio energetico: si ottiene energia termica ed elettrica dalla combustione. In questa prospettiva si può sfruttare l'elevato potere calorifico della plastica e la minor quantità di emissioni rispetto ai combustibili tradizionali.
  • 44. RECUPERO DELLA PLASTICA • Nel 1995, nell'Europa Occidentale, il riciclaggio della plastica era circa del 26%. Del 26% recuperato, il 16,8% è in energia e il 9,2% e' stato riciclato meccanicamente. Se si bruciano le materie plastiche, si risparmia sia in carbone, sia in petrolio. La tecnologia ci rassicura sul fatto che la combustione delle materie plastiche non aumenta le emissioni di inquinanti nell'ambiente. Questo dato è inoltre confermato dal fatto che alcune nazioni considerate tra le più sensibili ai problemi dell'ambiente, quali la Danimarca, l'Olanda, la Germania, la Svizzera e la Svezia inceneriscano il 33- 35% dei loro rifiuti.
  • 45. RECUPERO DELLA PLASTICA • Riciclaggio di PET (polietilentereftalato): viene utilizzato per la produzione di bottiglie in plastica. Il suo impiego riguarda inoltre la produzione di fibre e filati tessili, la fabbricazione di giacche a vento e di indumenti sportivi in generale, come per esempio guanti o indumenti da sci.
  • 46. Plastica PET (polietilentereftalato) Questo polimero presenta: • elevate proprietà meccaniche, • buona tenacità, • buona resistenza termica e chimica, • ottima trasparenza e brillantezza. Viene utilizzato per la produzione di: • bottiglie per acqua e bibite, • flaconi per detergenti domestici, • vassoi e blister termoformati, • film di supporto per termoaccoppiati • fibre (per abbigliamento, arredamento, imbottiture, cordami, uso geotessile, ecc.), • film per effetti decorativi e arti grafiche; • lastre fotografiche e radiografiche; • nastri audio e video. Il PET riciclato viene utilizzato per la produzione di nuovi contenitori, oppure, nel campo di applicazione delle fibre, si ottengono imbottiture, maglioni, "pile", moquette, interni per auto, blister e reggette.
  • 47. Plastica PP (polipropilene) Le sue caratteristiche sono: • buone proprietà meccaniche, • buona resistenza chimica, • elevata impermeabilità al vapore acqueo. Sono numerosi i settori di applicazione di questo polimero: • flaconi per detergenti e cosmetica, • cassette, • film orientati in sostituzione del cellophane, • sacchi industriali, • mobili da giardino, • fibre (corde e sacchi),
  • 48. RECUPERO DELLA PLASTICA • Riciclaggio di PE ( polietilene): riciclato, viene utilizzato nei contenitori per detergenti, per produrre fogli e film, tubi e manufatti per l'edilizia. • Riciclaggio di PVC ( polivinilcloruro): i materiali provenienti dal riciclo sono utilizzati per la fabbricazione di tubi, raccordi, cavi elettrici e telefonici
  • 49. Plastica PE (polietilene) Le sue caratteristiche sono: • buona resistenza meccanica e rigidità, • resistenza agli acidi, alcali, soluzioni saline e vari solventi organici (es. oli e benzine), • scarsa trasparenza (opaco). Viene utilizzato per la fabbricazione di: HDPE • bottiglie e flaconi per alimenti, • detergenti e agenti chimici, • cassette e fusti, • film di vari spessori per uso agricolo, industriale, edile. Il PE riciclato, viene reimpiegato per la realizzazione di nuovi contenitori per detergenti, oppure sacchi della LDPE spazzatura, film per imballaggio, manufatti per l'industria.
  • 50. Plastica PVC (cloruro di polivinile) Le sue caratteristiche sono: • buona resistenza meccanica e chimica, • elevata impermeabilità al vapore acqueo. Sono numerosi i settori di applicazione di questo polimero: • bottiglie e flaconi (circa il 6% della produzione di bottiglie per acque minerali non gasate), • blister termoformati, • film flessibili, • tubi, • telai di finestre, • tapparelle, • guaine per cavi elettrici, • finte pelli, • giocattoli, • parti di automobili e • accessori biomedicali. Il PVC riciclato, viene riutilizzato soprattutto nel settore edile per la produzione di tubi, scarichi per l'acqua piovana, raccordi, passacavi.
  • 51. Plastica PS (polistirene) Le sue caratteristiche sono: • elevata rigidità e trasparenza, • buona resistenza all'urto, • leggerezza, • buon isolamento termico ed acustico. Sono numerosi i settori di applicazione di questo polimero: • scatole trasparenti, • flaconi per medicinali e cosmetica, • vaschette per yogurt e formaggi molli, • imballaggi per alimenti (vaschette) ed industriali (protezione interna), • mobili, • piatti e bicchieri monouso, • pannelli isolanti e • giocattoli.
  • 52. Plastica Diversi processi di riciclo della plastica
  • 56. Materiali Ferrosi Nella categoria dei rifiuti in metallo rientrano una grande quantità di prodotti: ● tappi a vite e a corona di bottiglie ● vasetti ● imballaggi industriali ● rifiuti ferrosi, ● scatole regalo di dolciumi e biscotti ● scatolame vario (lattine di tonno, pelati, caffè ecc.). I rifiuti raccolti sono poi conferiti alle fonderie ed alle acciaierie consociate nel per essere trasformate in nuovi prodotti. A partire dai rifiuti in metallo si possono produrre binari ferroviari, parti meccaniche, paratie navali, biciclette, ecc. In Italia il Consorzio che si occupa di questi materiali è il C.N.A. (Consorzio Nazionale Acciaio)
  • 57. Materiale Organico Oltre il 25% dei rifiuti urbani è costituito da materiale organico, come scarti di cucina, fogliame, sfalci del giardino ecc. Si tratta di rifiuti biodegradabili che, grazie all'azione di microrganismi, nell'arco di alcuni mesi si trasformano in compost, un concime naturale adatto al giardinaggio e all'agricoltura. La produzione del compost dai rifiuti organici può avvenire a livello domestico o su grande scala.
  • 58. Inerti Misti da Costruzioni I rifiuti inerti sono prodotti nel settore dell'edilizia durante la demolizione di edifici o di pareti, solai, muri di cinta ecc. Il riciclaggio dei rifiuti inerti riguarda sia la cosiddetta frazione lapidea, ossia quella composta da mattoni, malte e calcestruzzi; sia i singoli materiali contenuti nei rifiuti come residui ferrosi (travi in acciaio, tondini in ferro dolce, tubature, ecc.), legnosi (parti di persiane, finestre, porte, travi in legno ecc.).
  • 59. Inerti Misti da Costruzioni La frazione lapidea può essere impiegata in sostituzione degli inerti naturali come materiale di riempimento durante la preparazione e l'esercizio delle discariche, in opere di ripristino ambientale, per sottofondi stradali, riempimenti cioè in usi "meno nobili" che richiedono materiali di qualità inferiore. I materiali ferrosi, legnosi
  • 60. Inerti Misti da Costruzioni Diagramma di flusso impianto di riciclo
  • 61. Inerti Misti da Costruzioni
  • 62. Inerti Misti da Costruzioni C&D material Recycling technology Recycled product
  • 63. Inerti Misti da Costruzioni C&D materials Recycling technology Recycled product
  • 64. Beni Durevoli I beni durevoli, come elettrodomestici, mobili, materassi, apparecchiature elettroniche, sono composte di vari materiali, alcuni dei quali riciclabili ed altri inquinanti. I frigoriferi, ad esempio, oltre a metalli e plastica riciclabili possono contenere rilevanti quantità di CFC, i gas responsabili dell'assottigliamento dello strato d'ozono. Allo stesso modo il tubo catodico di ogni televisore o monitor per computer contiene elementi pericolosi e inquinanti come fosforo, cadmio, zinco e piombo.
  • 65. Beni Durevoli Grazie alle moderne tecnologie è possibile recuperare la quasi totalità dei materiali inquinanti o riciclabili contenuti nei beni durevoli. I CFC e gli oli dei frigoriferi sono ad esempio estratti e stoccati in contenitori stagni per essere avviati ai centri di trattamento e condizionamento. I tubi catodici vengono invece scomposti in ambienti protetti in modo da evitare la dispersione delle sostanze inquinanti nell'ambiente. Anche i materassi o i mobili possono essere una fonte di legno, metalli o stoffe riciclabili.
  • 66. Beni Durevoli Schema impianto smantellamento rifiuti elettronici
  • 67. Beni Durevoli Problematiche attuali ● Sviluppo di processi e logiche di controllo applicabili a un vasto assortimento di prodotti in alimentazione ● Elevata variabilità della composizione dei materiali ● Disassemblaggio selettivo prima del trattamento in relazione al ciclo di vita, agli obiettivi di sostenibilità, alla capacità di processo e agli aspetti economici ● Sistemi automatici per l’identificazione e la separazione di materiali pericolosi ● Sviluppo di sistemi di riconoscimento 2D e 3D
  • 68. Beni Durevoli ● Riduzione dei tempi di elaborazione delle informazioni morfologiche ● Messa a punto di sistemi robotici in grado di operare separazioni multioggetto ● Sistemi di identificazione automatica in grado di riconoscere forma, spessore, dimensioni, massa, colore, caratteristiche tessiturali superficiali e invecchiamento ● Studio delle procedure per l’integrazione della raccolta, la preselezione, il trattamento e il riprocessamento in funzione del grado di purezza richiesto
  • 69. Legno I rifiuti legnosi, raccolti in modo differenziato, sono triturati e pressati in modo grossolano per essere condotti in modo pratico ed economico agli impianti di riciclaggio. Un'ulteriore lavorazione, permette poi di produrre scagliette di legno pronte all'uso (i cosiddetti "chips"), la cui qualità è garantita dall'alto livello tecnologico raggiunto dai processi di lavorazione industriale e dalla bontà della materia prima.
  • 70. Legno I chips trovano utilizzo in numerose filiere: ● in pannelli truciolati adatti all'industria del mobile e dei complementi d'arredo; ● possono essere trasformati in pasta cellulosica, utile alle cartiere per produrre carta riciclata; ● possono entrare a far parte del compost, da cui si ottengono ammendanti e concimi naturali per l'agricoltura.
  • 71. Legno Gli scarti di produzione di tutte le fasi del processo di riciclaggio del legno possono essere recuperati attraverso la produzione di combustibile derivato da rifiuti (il cosiddetto CDR) ed utilizzati negli impianti di termovalorizzazione per la produzione di energia elettrica.
  • 72. Batterie per Auto Trazione I principali componenti delle batterie per auto sono il piombo, la plastica e l'acido solforico. Queste sostanze, sebbene altamente inquinanti, 1.Contenitore possono essere riciclate per (monoblocco) produrre altri materiali o 1.Piastra positiva nuove batterie. 1.Piastra negativa Proprio per questo, in Italia 1.Separatore è stato istituito il Cobat 1.Tappi (Consorzio obbligatorio 1.Coperchi batterie esauste) che si occupa di smaltire
  • 73. Batterie per Auto Trazione Per rendere possibile il riciclaggio le batterie esauste sono frantumate e i singoli componenti sono separati e trattati in modo specifico. L'acido solforico viene trattato con speciali reagenti che lo neutralizzano e ne permettono il riutilizzo nel processo stesso o lo smaltimento. La plastica (polipropilene e PVC) una volta lavata
  • 74. Batterie per Auto Trazione Schema processo di recupero delle batterie esauste
  • 75. Batterie per Auto Trazione Il piombo delle batterie è presente sia sotto forma metallica, nelle griglie, che sotto forma di un impasto di sali e ossidi che va sotto il nome di pastello. Separato anche esso dagli altri componenti in seguito alla frantumazione viene avviato ai forni dove con aggiunta di additivi quali il carbonato sodico, trucioli di ferro e carbone viene fuso alla temperatura di circa 800 gradi. Dai forni si ricava il cosiddetto piombo d'opera che contiene ancora una certa quantità di elementi impuri, quali il rame, lo stagno e l'antimonio. Il piombo d'opera viene rifuso in caldaie e dopo una prima schiumatura, viene sottoposto a trattamenti chimico-fisici diversi per eliminare le impurità e ottenere il piombo o leghe di piombo commerciali. Nel ciclo di lavorazione delle componenti della batteria esausta, il trattamento del piombo è quello di maggiore rilevanza.
  • 76. Pile Scariche Le Pile scariche rientrano nella categoria dei Rifiuti Urbani pericolosi poichè i metalli pesanti contenuti al loro interno potrebbero essere dannosi per l'uomo e per la natura se venissero dispersi nell'ambiente. Attraverso la raccolta differenziata è invece possibile estrarre i singoli metalli (ferro, manganese, zinco, piombo, cadmio, mercurio) e le soluzioni
  • 78. Oli Usati L'olio lubrificante utilizzato in motori e macchinari industriali è estremamente inquinante. 5 litri d'olio usato (la quantità contenuta nel motore di un'auto di media cilindrata) sono sufficienti a coprire con una sottile pellicola di 5000 m2, impedendo l'ossigenazione del terreno. Riversando l'olio usato nelle fognature si rischia di devastare l'ambiente marino, mentre bruciandolo senza le dovute precauzioni si disperdono sostanze velenose nell'atmosfera (il piombo ad esempio).
  • 79. Oli Usati Se l'olio usato viene raccolto in modo differenziato può servire per produrre basi lubrificanti rigenerate oppure, dopo essere stato trattato, può essere bruciato in forni speciali, offrendo un altissimo rendimento energetico. Per garantirne il corretto smaltimento, in Italia esiste il Coou (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) che
  • 81. Le tecnologie per la selezione ed il recupero dei rifiuti • Poiché risulta quasi sempre impossibile separare i rifiuti all'origine, si sono sviluppate una serie di impianti e macchinari destinati ad effettuare la cernita in modo automatico, sulla base delle proprietà dei materiali da separare (peso specifico, magnetizzazione, etc.). La separazione di certe categorie di materiali può essere dettata dall'esigenza di eliminare componenti indesiderate per la prosecuzione dei processi, oppure da quella di recuperare un determinato materiale che verrà avviato a specifici processi di riutilizzo.
  • 82. Le tecnologie per la selezione ed il recupero dei rifiuti • Separatori magnetici: I separatori magnetici hanno il compito sia di recuperare le sostanze ferrose che possono essere riciclate, sia di "ripulire" il materiale da scarti ferrosi che potrebbero degradarne la qualità e danneggiare i macchinari delle successive fasi di trattamento. Nella maggior parte dei casi si hanno separatori magnetici a nastro, a puleggia o a tamburo.
  • 83. Le tecnologie per la selezione ed il recupero dei rifiuti • vagli rotanti, separatori a disco, vagli a coclea, separatori balistici, separatori vibranti • Essi generalmente provocano la separazione del materiale in due frazioni, sulla base del diametro dei fori di passaggio. L'efficienza di vagliatura è data dal rapporto tra la frazione fine vagliata dal separatore (in peso) e la frazione fine in ingresso (in peso). I separatori in commercio possono raggiungere efficienze del 90%. I separatori balistici hanno un'efficienza maggiore. L'efficienza comunque è influenzata da molti fattori (numero di passaggi, umidità del rifiuto, velocità, frequenza delle vibrazioni, ecc.).
  • 84. Le tecnologie per la selezione ed il recupero dei rifiuti • Dispositivi di classificazione ad aria • Sono usati generalmente per separare rifiuti di due sole tipologie in ingresso. In tali impianti il flusso di aria trascina le particelle con velocità terminale di caduta inferiore a quella del flusso, mentre quelle più pesanti (con velocità terminale superiore) si raccolgono sul fondo. La frazione leggera dovrebbe essere idealmente costituita da materiale combustibile (carta, plastica leggera). Per avere efficienze migliori si sono sviluppati dei classfiicatori "pulsanti" in cui la velocità del flusso d'aria non è costante, ma varia o nel tempo ("attivi") o nello spazio ("passivi") lungo il percorso. In questo modo si ottiene una separazione basata effettivamente sulla densità dei materiali
  • 85. Le tecnologie per la selezione ed il recupero dei rifiuti • I trituratori • Una delle operazioni fondamentali nei cicli di recupero e riciclaggio è quella della riduzione della pezzatura del materiale. Questo avviene tramite una triturazione, che può essere più o meno spinta a seconda della spaziatura della griglia. I trituratori sono tra gli elementi del ciclo più soggetti ad usura ed hanno pertanto alti costi di manutenzione.
  • 86. Le tecnologie per la selezione ed il recupero dei rifiuti Le tecnologie utilizzate per la triturazione sono: • i martelli agiscono con un impatto ad alta velocità sul materiale • i coltelli. Si tratta di lame rotanti che provocano un'azione di taglio sul materiale; operano a velocità ridotte e il risultato della triturazione è piuttosto omogeneo. • le sfere. La triturazione avviene per un'azione di mista di lacerazione ed impatto grazie a sfere di acciaio • Altre attrezzature: granulatori e macinatori sono macchine per la produzione di macinato da materiali non ferrosi o minerali rigidi, con costi contenuti. Vengono utilizzati anche per tessuti, fibre, cavi plastici, pallets, imballi e per i materiali soggetti in genere a sfilacciamento
  • 87. The Materials Recovery Facility Hand Sorting
  • 88. The Materials Recovery Facility Screening: Trommel screen
  • 89. The Materials Recovery Facility Screening
  • 90. The Materials Recovery Facility Screening: disk screen
  • 91. The Materials Recovery Facility Size reduction: hammer mill e rotary shear Hammer mill Rotary shear
  • 92. The Materials Recovery Facility Size reduction: Flail mill Flail mill
  • 93. The Materials Recovery Facility Magnetic Separation Drum magnet
  • 94. The Materials Recovery Facility Magnetic Separation Magnetic head pulley
  • 95. The Materials Recovery Facility Magnetic Separation Magnetic belt pulley
  • 96. The Materials Recovery Facility Magnetic Separation Two-drum magnet configuration
  • 97. The Materials Recovery Facility Eddy current device
  • 98. The Materials Recovery Facility Air Classifier
  • 99. The Materials Recovery Facility Air Classifier Vortex effect occurring within an air classifier
  • 100. The Materials Recovery Facility Air Classifier Horizontal air classifier
  • 101. The Materials Recovery Facility Air Classifier Air knife
  • 102. The Materials Recovery Facility Air Classifier Complete air classification system including cyclone
  • 103. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • Il sistema della comunicazione preclude ogni potere di apprezzamento discrezionale da parte della Provincia (P.A. destinataria) il compito della quale è circoscritto alla verifica della sussistenza dei requisiti e delle condizioni tecniche in generale, verifica che non ha funzione autorizzatoria ma di controllo.
  • 104. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • Il Decreto del 5 febbraio 1998 non solo ha individuato i rifiuti non pericolosi recuperabili attraverso procedura semplificata ma anche la loro provenienza e le caratteristiche, le attività praticabili e le caratteristiche delle materie prime e/o prodotti ottenuti. •    Il D.M. 5.2.1998 ha fatto chiarezza anche in tre settori particolari che si prestavano, in precedenza, a facili elusioni: il compostaggio, la produzione di CdR e la produzione di fertilizzanti.
  • 105. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • Un forte limite del Decreto Ronchi, relativamente alla procedure semplificate, è l'assenza di ogni riferimento alla disciplina urbanistica; mentre per svolgere attività soggette ad autorizzazione è prevista la Conferenza e la possibile variazione degli strumenti urbanistici con delibera della Giunta Regionale; nel caso di attività iniziate a seguito di comunicazioni ex art. 33 c. 2 lettere a) e b) (art. 32 per l'autosmaltimento) la legge non fa riferimento alcuno al profilo urbanistico.
  • 106. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • Con il decreto 161 vengono individuati i rifiuti pericolosi che è possibile ammettere alle procedure semplificate di cui agli artt. 31 e 33 del Dlgs 22/97 ( recupero agevolato)
  • 107. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • il DM 161/2002 ( pubblicato sulla G.U. del 30.07.2002) regolamenta le procedure autorizzative, il recupero della materia, la messa in riserva (per solo effettivo ed oggettivo recupero), la quantità massima impiegabile, le modalità di campionamenti ed analisi. Detta inoltre i requisiti soggettivi (per coloro che vogliono essere autorizzati o iscritti ) e le norme transitorie
  • 108. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • il dm in esame si presenta completo di tutto quanto richiesto dalla Comunità Europea. Fissa i valori limiti di emissione in atmosfera nelle fasi di trattamento e le quantità massime annue impiegabili; detta inoltre le norme tecniche per una buona e sicura messa in riserva del rifiuto pericoloso in attesa della trasformazione e/o trattamento (dotazioni minime, organizzazione, stoccaggio in cumuli, stoccaggio in serbatoi e in vasche fuori terra, bonifica dei contenitori sporchi e criteri di gestione ) .
  • 109. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • I produttori di rifiuti pericolosi individuati nel decreto 161/2002 potranno destinarli al recupero agevolato, ma solo per quel che riguarda il recupero di materia. • Potranno effettuare il recupero energetico solo i soggetti autorizzati in procedura ordinaria dalla Regione.
  • 110. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • relativamente al trasporto, si ricorda che i rifiuti pericolosi destinati al recupero agevolato dovranno essere trasportati da automezzi iscritti all'Albo Nazionale gestori rifiuti in Categoria 3.
  • 111. Recupero dei rifiuti – decreto 22/97 • Il trasporto di tali rifiuti, poiché pericolosi, dovrà rispettare la normativa ADR (dal 1° gennaio 2003 è in vigore il nuovo testo ADR 2002), i contenitori dovranno rispettare la normativa sulla etichettatura ed imballaggio, i soggetti addetti alla movimentazione e gestione amministrativa dovranno essere formati dal Consulente di cui al Dlgs 40/2000.
  • 112. Recupero – Procedura semplificata • Come previsto dal DL 22/97 alcune attività di recupero possono usufruire di procedure autorizzative semplificate. • Le attività in regime semplificato sono specificate nel DM 5-2-1998 (rifiuti non pericolosi) e nel DM 161-2002 (rifiuti pericolosi)
  • 113. Recupero – Procedura semplificata • Procedura semplificata: consiste in una comunicazione alla Provincia della durata di 5 anni • Procedura ordinaria: consiste in una richiesta di autorizzazione alla Provincia
  • 114. Recupero NP – Procedura semplificata • Per rientrare nei punti del DM 5-2-98 bisogna rispettare: – Tipologia del rifiuto (CER) – Provenienza del rifiuto – Trattamenti applicati – Caratteristiche delle materie prime o dei manufatti prodotti
  • 115. Esempio recupero NP: recupero inerti • 7.1 Tipologia: rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto. [101303] [170101] [170102] [170103] [170104] [170701] [200301]. • 7.1.1 Provenienza: attività di demolizione, frantumazione e costruzione; selezione da RSU e/o RAU; manutenzione reti; attività di produzione di lastre e manufatti in fibrocemento. • 7.1.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale inerte, laterizio e ceramica corta anche con presenza di frazioni metalliche, legno, plastica, carta e isolanti escluso amianto. • 7.1.3 Attività di recupero: messa in riserva di rifiuti inerti [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l'edilizia mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l'ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata, con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al presente decreto e con caratteristiche di cui alle norme CNR - UNI 10006 [R5]; • 7.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: materie prime secondarie per l'edilizia conformi alle specifiche della CCRA di Milano.
  • 116. Recupero P – Procedura semplificata • Per rientrare nei punti del DM 161/2002 bisogna rispettare: – Tipologia del rifiuto (CER) – Provenienza del rifiuto – Trattamenti applicati – Caratteristiche delle materie prime o dei manufatti prodotti ATTENZIONE: non è permesso il solo R13
  • 117. Esempio recupero P: recupero scorie di fusione • 3.1 Tipologia: scorie di alluminio [100315*] [100304*] [100309*]. • 3.1.1 Provenienza: industria metallurgica, produzione e fusione di leghe di alluminio. • 3.1.2 Caratteristiche del rifiuto e valori limite delle sostanze pericolose: scorie contenenti granella, schiumature e colaticci di alluminio > 10%, 10-20% di altri metalli (Cu solubile < 3.500 mg/kg, Pb < 400 mg/kg, Cd < 15 mg/kg), 30- 50% di miscele di ossidi metallici, 0-10% di cloruro di sodio e di potassio, cromo esavalente assente. • 3.1.3 Attività di recupero: • a) metallurgia termica dell'alluminio primario e secondario previa macinazione con mulino a martelli e vaglio per la separazione della granella di alluminio, degli altri metalli presenti e delle polveri contenenti prevalentemente ossido di alluminio [R4]; • b) idrometallurgia mediante celle elettrolitiche [R4]. • 3.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: alluminio metallico conforme norme UNI nelle forme usualmente commercializzate.
  • 118. Recupero – Procedura ordinaria • Sono possibili recuperi diversi da quelli specificati (per tipo di rifiuto, processo, ecc.) nel decreto ma devono essere autorizzati dalla Provincia
  • 119. Energia dai rifiuti (Focus 2002) • Un nuovo tipo cella a combustibile, una pila, grande quanto un telefono cellulare, che genererà energia a partire dai rifiuti di cucina. Carote, zollette di zucchero, ma anche torsoli di mela, potranno per esempio essere utilizzati per mettere in funzione piccoli elettrodomestici o lampadine. • Il funzionamento delle celle sfrutta la capacità dei batteri, in particolare Escherichia coli, di rompere le catene di carboidrati contenuti nella frutta e nella verdura, reazione durante la quale vengono liberati atomi di idrogeno che vengono ossidati in una piccola pila a combustibile.