1. Introduzione
Per riciclo si intende tutto l'insieme di strategie
volte a recuperare i rifiuti per riutilizzarli
evitando di smaltirli in altro modo.
Il riciclo comprende:
• Recupero di materiali che possono essere utilizzati
in nuovi processi produttivi
• Recupero di energia, attraverso ad esempio la
combustione dei rifiuti
• Riutilizzo di materiali, ossia l’uso di un rifiuto con
le stesse funzioni del prodotto di partenza
3. Introduzione
Il simbolo universale del riciclo
La prima freccia indica la separazione alla sorgente, ad esempio
la rimozione del materiale dai rifiuti e la consegna per la
successiva raccolta in contenitori specializzati (ad es.: lattina
separata dal consumatore e immessa negli appositi contenitori
per la raccolta differenziata).
La seconda freccia simboleggia il trattamento del materiale (ad
es.: le lattine vengono prelevate dal gestore della raccolta e
vengono compresse e vendute a una fonderia di alluminio, dove
vengono prodotti nuovi fogli di alluminio per la produzione di
nuove lattine).
La terza freccia rappresenta la reimmissione del nuovo prodotto
sul mercato (ad es.: il consumatore acquista la nuova lattina).
4. Raccolta
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”
Nel decreto la raccolta è definita: l’operazione
di prelievo, di cernita o di raggruppamento dei
rifiuti per il loro trasporto.
Tutte le attività di recupero dei materiali
prendono inizio con la fase di raccolta. I prodotti
devono poi essere trasformati in materie prime
secondarie che rispondano ai requisiti richiesti
dal mercato per essere immessi nuovamente nel
circuito produttivo industriale.
5. Raccolta Differenziata
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”
Nel decreto è definita:
la raccolta idonea, secondo criteri di economicità,
efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i
rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al
momento della raccolta o, per la frazione organica
umida, anche al momento della trattamento, nonché a
raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente
dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti
sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero
• Raccolta differenziata per tipologia di prodotto
• Raccolta multimateriale per due o più tipologie di prodotti
• Raccolta indifferenziata di tutte le frazioni di rifiuti
6. Raccolta differenziata
Misure per incrementare la raccolta differenziata
In ogni ambito territoriale ottimale deve essere
assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti
urbani pari alle seguenti percentuali minime di
rifiuti prodotti:
• Almeno il 35% entro il 31/12/2006
• Almeno il 45% entro il 31/12/2008
• Almeno il 65% entro il 31/12/2012
7. Definizione di smaltimento
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”
Lo smaltimento è definito:
• Ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente
una sostanza, un materiale o un oggetto dal circuito
economico e/o di raccolta e in particolare, le operazioni
previste dall’Allegato B alla parte quarta del decreto.
Lo smaltimento dei rifiuti deve essere effettuato:
• In condizioni di sicurezza
• Quando si sia verificata l’impossibilità tecnica ed
economica di procedere al recupero
• Riducendo il più possibile, sia in massa che in volume, i
rifiuti da avviare allo smaltimento
• Ricorrendo ad una rete integrata ed adeguata di impianti di
smaltimento
8. Recupero
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”
Nel decreto il recupero è definito:
Le operazioni che utilizzano rifiuti per generare
materie prime secondarie, combustibili o
prodotti, attraverso trattamenti meccanici,
termici, chimici o biologici, incluse la cernita o
la selezione, e, in particolare, le operazioni
previste nell’Allegato C alla parte quarta del
decreto.
9. La classificazione dei rifiuti
Categorie particolari di rifiuti
• Imballaggi e rifiuti di imballaggio
• Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
(RAEE)
• Rifiuti sanitari
• Veicoli fuori uso
• Prodotti contenenti amianto
• Pneumatici fuori uso
• CDR (combustibile da rifiuti) e CDR-Q (combustibile da
rifiuti di qualità elevata)
• Rifiuti derivanti da attività di manutenzione delle
infrastrutture
• Rifiuti prodotti dalle navi e residui di scarico
• Rifiuti di origine animale
• Oli usati
10. Selezione
La "raccolta differenziata" facilita il riciclo dei
materiali, in quanto consente di selezionare
frazioni merceologiche omogenee destinate al
riutilizzo e recupero di materie prime.
La selezione dei materiali da riciclare può essere
eseguita meccanicamente o manualmente in
base alla tipologia dell’impianto. L’attività di
selezione permette di eliminare eventuali
frazioni estranee.
11. Tecnologie di riduzione di
dimensioni
Dismantling
Crushing
Grinding
Regrinding
Shredding
Attritioning
12. Tecnologie di separazione
Density Separation
Density Media Separation
Dynamic Density Separation
Optical Sorting
Electrostatic Separation
Triboelectric Separation
Eddy current Separation
Magnetic Separation System
Universal Product Code Scanning
Solvent Separation
Softening Point Separation
Froth Flotation Separation
Size Classification
13. Materiali compositi
Molti beni di consumo sono costituiti da combinazioni
complesse di diversi materiali, difficilmente separabili
tra loro.
Ad esempio:
• gli autoveicoli, che sono fabbricati con differenti materiali
(metalli, materie plastiche, gomma, ecc.)
• i televisori e i calcolatori elettronici, i cui video
contengono elementi che impediscono la riutilizzazione del
vetro per tutti gli impieghi
Le operazioni di trattamento per il recupero di tali
materiali sarebbero facilitate se, già in fase di
progettazione, si prevedesse la separabilità delle diverse
componenti
15. Materiali compositi
Processi di riciclo per i materiali compositi
SMC: Sheet Molding Compound RIM: Reaction Injection Molded
16. Materiali compositi
Pirolisi
Nella pirolisi i polimeri vengono decomposti ad elevate temperature in assenza di ossigeno.
Questo processo rompe il polimero in frazioni idrocarboniche riutilizzabili come monomeri,
carburanti e sostanza chimiche. Durante questo processo le fibre sono separate dai polimeri e
possono essere riutilizzate come filler o rinforzi.
17. Materiali Riciclabili
Esempi di materiali che possono essere riciclati:
• Carta e Cartone
• Vetro
• Alluminio
• Plastica
• Materiali ferrosi
• Materiale Organico
• Inerti misti da costruzione
• Beni durevoli
• Legno
• Batterie per auto trazione
• Pile scariche
• Oli usati
18. Carta e Cartone
Carta e cartone sono materiali
diffusissimi nel mondo moderno, e
sono utilizzati per gli scopi più
diversi:
libri, riviste e giornali;
carta, cartoncino e cartone impiegati
negli imballaggi;
carta per usi igienici;
carta moneta;
rivestimento delle pareti (carta da
parati);
cartongesso.
In Italia il Consorzio che si occupa
del riciclo e il recupero degli
imballaggi di origine cellulosica è il
Comieco (Consorzio Nazionale
Recupero e Riciclo degli Imballaggi a
base Cellulosica).
19. Carta e Cartone
Carta e cartone si ricavano
dalla cellulosa, ossia la
componente fibrosa che si
estrae dal legno degli alberi e di
altre specie vegetali o anche dal
riciclo di carta e cartoni usati.
Di fatto più del 50% della carta
e del cartone immessi al
consumo in Italia viene raccolta
e riciclata, e concorre alla
produzione di nuova carta e di
nuovo cartone.
20. Carta e Cartone
I mezzi destinati a svuotare i
contenitori della raccolta differenziata
trasportano la cosiddetta “carta da
macero” presso la “piattaforma di
selezione”
La piattaforma di selezione è un
luogo di raccolta dove gli operatori
eliminano il materiale estraneo come
ferro e plastica e suddividono per
tipologie la carta che viene fatta
scorrere su un nastro trasportatore.
La carta selezionata viene pressata e
legata in grosse balle per ottimizzarne
la movimentazione e il trasporto. La
piattaforma di selezione trasferisce il
materiale cellulosico alla cartiera.
21. Carta e Cartone
Nelle cartiere si ricicla il
macero proveniente dalla
raccolta differenziata.
Il materiale cellulosico finisce
nel pulper, dove le fibre della
carta vengono distaccate in
acqua.
Gli impasti per i diversi strati
del cartone sono avviati alla
“macchina continua” dove si
formano i fogli di carta che
vengono successivamente
accoppiati, disidratati e
asciugati.
Carta e cartoncino sono
22. Recupero della CARTA
• Processo di Ricostituzione di carta
nuova da carta vecchia: Tale
operazione consiste nello
spappolamento del materiale ( carta e/o
cartone) che tramite appositi macchinari
viene ridotto a pasta di carta, con la
quale si producono di nuovo fogli di
carta e/o cartone che vengono rimessi
sul mercato
23. Recupero della CARTA
• Il macero cellulosico (carta e cartone),
attraverso l'utilizzo di nastri trasportatori
viene inviato ad apposite macchine dette
spappolatori, al loro interno il macero
cellulosico viene mescolato a dell'acqua e
grazie ad un veloce movimento rotatorio di
pale poste all'interno dello spappolatore il
materiale cellulosico si riduce in poltiglia
24. Recupero della CARTA
• Questo impasto viene stoccato in appositi
serbatoi di grandi dimensioni dotati di
agitatori che impediscono il deposito della
sostanza sul fondo, in un secondo tempo
attraverso apposite pompe, e parzialmente
asciugato, viene inviato al trituratore che
sfibra ulteriormente la carta ed elimina tutti
i corpi estranei
25. Recupero della CARTA
• Successivamente l'impasto composto da fibre più
acqua (detto pulper), viene stoccato in grosse
cisterne pronto per essere introdotto nella
macchina continua essa è paragonabile ad un
grosso lenzuolo che scorre il pulper viene steso su
questo "lenzuolo" e attraverso appositi macchinari
gradualmente asciugato, in questo modo l'acqua
cade al di sotto del lenzuolo insieme alle fibre
degradate
26. Recupero della CARTA
• Se l'impianto è destinato alla produzione di
carta che deve essere di nuovo stampata o
scritta, quindi carta di qualità, non cartone
per imballo, subito dopo lo spappolatore
viene utilizzato un macchinario chiamato
disinchiostratore che ha il compito di
eliminare il più possibile ogni traccia di
inchiostro
28. Vetro
Il vetro ha origini
antichissime ed è prodotto
fondendo ad elevate
temperature sabbie speciali
con l'aggiunta di soda.
Riciclare il vetro permette
quindi di:
• ridurre le attività di cava,
• evitare la produzione dei
residui tossici della fusione,
• risparmiare energia.
In Italia il Consorzio che si
occupa del riciclo del vetro
è il Co.Re.Ve. (Consorzio
Recupero Vetro).
29. Vetro
Una volta raccolti in modo
differenziato, i prodotti di
vetro (bottiglie barattoli,
vasetti ecc.) vengono
selezionati e ripuliti da
elementi estranei in impianti
progettati appositamente.
• Vetro piano
• Vetro di contenitori
Il vetro viene separato on-line
per colore (ad es.: incolore,
verde e marrone).
Quindi nelle vetrerie il vetro
viene fuso e rimodellato in
30. Recupero del vetro
• Il consumo di vetro (bottiglie, fiaschi e vasi alimentari)
è stato di oltre 2 milioni di tonnellate nel 1992. In
Italia, nonostante il vetro sia il materiale
maggiormente recuperato, se ne recicla, attraverso la
raccolta differenziata, solo il 30%. Un milione e
duecentomila tonnellate di vetro finiscono ogni anno
nella spazzatura, sapendo che per lo smaltimento di
1 tonnellata di rifiuti si spendono circa 100.000 lire,
per far sparire i nostri cocci buttiamo via 1.200
miliardi all'anno
31. Recupero del vetro
• risparmio energetico (1900 Kcal./Kg nel 1984 in
Europa si è risparmiata un'energia pari a 135 milioni
di litri di olio combustibile
• risparmio di materie prime come sabbia, soda,
dolomia
• vantaggio ambientale: limitazione dell'attività di cava
e diminuzione dei rifiuti da smaltire in discarica (8%
della frazione merc. 40 Kg/ab/anno).
• vantaggio economico: risparmio sui costi di
produzione industriale e su quello di smaltimento dei
RSU
35. Alluminio
L'alluminio è uno dei materiali più
abbondanti in natura e possiede una
serie di caratteristiche che lo
rendono particolarmente adatto alla
produzione di imballaggi:
● è impermeabile,
● non lascia passare la luce,
● non altera il gusto del contenuto
● può essere riciclato un numero
infinito di volte senza perdere le sue
qualità originali.
Il grande vantaggio del riciclo
dell'alluminio risiede nel risparmio
energetico: fino al 95% dell'energia
necessaria ad estrarre alluminio
vergine dai minerali (ad esempio la
bauxite).
36. Alluminio
Le lattine, le bombolette spray e gli
altri contenitori in alluminio, dopo
essere stati gettati nei cassonetti,
sono trasportati a impianti dedicati
al riciclaggio dell'alluminio.
Dopo aver eliminato eventuali corpi
estranei, i rifiuti vengono fusi per
ricavare lingotti di alluminio puro.
I lingotti sono poi lavorati per
ottenere delle lamine da utilizzare
per la produzione di nuovi
contenitori o altri oggetti.
In Italia il C.I.A.L. è il consorzio
che si occupa dell'avvio al
riciclaggio dei rifiuti in alluminio.
38. Plastica
Il riciclaggio dei materiali plastici
assume un'importanza primaria se
si considera che la plastica è
ottenuta attraverso la raffinazione
del petrolio.
L'esauribilità di questa risorsa e il
suo alto costo di estrazione
rendono necessario uno sforzo
comune per aumentare
sensibilmente la quota di plastica
ottenuta dal processo di
riciclaggio.
La famiglia di materiali plastici
utilizzati per gli imballaggi e per
altri prodotti di uso quotidiano è
piuttosto ampia; per riconoscerli è
sufficiente individuare il codice
sull'etichetta o stampigliato a
caldo sul prodotto.
39. RECUPERO DELLA
PLASTICA
• Le plastiche hanno caratteristiche
molto diverse tra loro, ma con
alcuni punti in comune: sono
prodotti artificiali, derivati dalla
lavorazione di oli minerali ( da un
chilo di olio si ottiene quasi lo
stesso peso di plastica)
40. RECUPERO DELLA
PLASTICA
• Le plastiche hanno alto potere calorifico,
con un notevole grado di resistenza e di
inalterabilità. Sono proprio queste due
ultime caratteristiche che hanno reso le
materie plastiche importanti ed utili, ma
queste stesse caratteristiche le rendono
difficilmente degradabili nel tempo
41. RECUPERO DELLA
PLASTICA
• Il volume dei manufatti in plastica,
inoltre, comporta un notevole spreco di
spazio nelle discariche: in peso la
plastica rappresenta circa il 10% dei
nostri RSU, ma occupa un volume del
25%.
42. RECUPERO DELLA
PLASTICA
• riciclaggio meccanico omogeneo: si applica alle
plastiche selezionate e permette di ottenere
delle materie plastiche pure, essendo il
materiale finale corrispondente al materiale
iniziale.
• riciclaggio meccanico eterogeneo: si applica
alle plastiche non selezionate e permette di
ottenere materie plastiche aventi una qualità
inferiore ma una resistenza molto grande
(impiegata nei manufatti per l'arredo urbano,
per la cartellonistica, ecc...)
43. RECUPERO DELLA
PLASTICA
• riciclaggio energetico: si ottiene energia
termica ed elettrica dalla combustione.
In questa prospettiva si può sfruttare
l'elevato potere calorifico della plastica
e la minor quantità di emissioni rispetto
ai combustibili tradizionali.
44. RECUPERO DELLA
PLASTICA
• Nel 1995, nell'Europa Occidentale, il riciclaggio della
plastica era circa del 26%. Del 26% recuperato, il
16,8% è in energia e il 9,2% e' stato riciclato
meccanicamente. Se si bruciano le materie plastiche, si
risparmia sia in carbone, sia in petrolio. La tecnologia ci
rassicura sul fatto che la combustione delle materie
plastiche non aumenta le emissioni di inquinanti
nell'ambiente. Questo dato è inoltre confermato dal
fatto che alcune nazioni considerate tra le più sensibili
ai problemi dell'ambiente, quali la Danimarca, l'Olanda,
la Germania, la Svizzera e la Svezia inceneriscano il 33-
35% dei loro rifiuti.
45. RECUPERO DELLA
PLASTICA
• Riciclaggio di PET (polietilentereftalato):
viene utilizzato per la produzione di
bottiglie in plastica. Il suo impiego
riguarda inoltre la produzione di fibre e
filati tessili, la fabbricazione di giacche a
vento e di indumenti sportivi in
generale, come per esempio guanti o
indumenti da sci.
46. Plastica
PET (polietilentereftalato)
Questo polimero presenta:
• elevate proprietà meccaniche,
• buona tenacità,
• buona resistenza termica e chimica,
• ottima trasparenza e brillantezza.
Viene utilizzato per la produzione di:
• bottiglie per acqua e bibite,
• flaconi per detergenti domestici,
• vassoi e blister termoformati,
• film di supporto per termoaccoppiati
• fibre (per abbigliamento, arredamento,
imbottiture, cordami, uso geotessile, ecc.),
• film per effetti decorativi e arti grafiche;
• lastre fotografiche e radiografiche;
• nastri audio e video.
Il PET riciclato viene utilizzato per la
produzione di nuovi contenitori, oppure, nel
campo di applicazione delle fibre, si
ottengono imbottiture, maglioni, "pile",
moquette, interni per auto, blister e reggette.
47. Plastica
PP (polipropilene)
Le sue caratteristiche sono:
• buone proprietà meccaniche,
• buona resistenza chimica,
• elevata impermeabilità al
vapore acqueo.
Sono numerosi i settori di
applicazione di questo
polimero:
• flaconi per detergenti e
cosmetica,
• cassette,
• film orientati in sostituzione del
cellophane,
• sacchi industriali,
• mobili da giardino,
• fibre (corde e sacchi),
48. RECUPERO DELLA
PLASTICA
• Riciclaggio di PE ( polietilene): riciclato,
viene utilizzato nei contenitori per
detergenti, per produrre fogli e film,
tubi e manufatti per l'edilizia.
• Riciclaggio di PVC ( polivinilcloruro): i
materiali provenienti dal riciclo sono
utilizzati per la fabbricazione di tubi,
raccordi, cavi elettrici e telefonici
49. Plastica
PE (polietilene)
Le sue caratteristiche sono:
• buona resistenza meccanica e rigidità,
• resistenza agli acidi, alcali, soluzioni
saline e vari solventi organici (es. oli e
benzine),
• scarsa trasparenza (opaco).
Viene utilizzato per la fabbricazione
di:
HDPE • bottiglie e flaconi per alimenti,
• detergenti e agenti chimici,
• cassette e fusti,
• film di vari spessori per uso agricolo,
industriale, edile.
Il PE riciclato, viene reimpiegato per
la realizzazione di nuovi contenitori
per detergenti, oppure sacchi della
LDPE spazzatura, film per imballaggio,
manufatti per l'industria.
50. Plastica
PVC (cloruro di polivinile)
Le sue caratteristiche sono:
• buona resistenza meccanica e chimica,
• elevata impermeabilità al vapore acqueo.
Sono numerosi i settori di applicazione di questo
polimero:
• bottiglie e flaconi (circa il 6% della produzione di
bottiglie per acque minerali non gasate),
• blister termoformati,
• film flessibili,
• tubi,
• telai di finestre,
• tapparelle,
• guaine per cavi elettrici,
• finte pelli,
• giocattoli,
• parti di automobili e
• accessori biomedicali.
Il PVC riciclato, viene riutilizzato soprattutto nel
settore edile per la produzione di tubi, scarichi per
l'acqua piovana, raccordi, passacavi.
51. Plastica
PS (polistirene)
Le sue caratteristiche sono:
• elevata rigidità e trasparenza,
• buona resistenza all'urto,
• leggerezza,
• buon isolamento termico ed acustico.
Sono numerosi i settori di
applicazione di questo polimero:
• scatole trasparenti,
• flaconi per medicinali e cosmetica,
• vaschette per yogurt e formaggi molli,
• imballaggi per alimenti (vaschette) ed
industriali (protezione interna),
• mobili,
• piatti e bicchieri monouso,
• pannelli isolanti e
• giocattoli.
56. Materiali Ferrosi
Nella categoria dei rifiuti in metallo
rientrano una grande quantità di prodotti:
● tappi a vite e a corona di bottiglie
● vasetti
● imballaggi industriali
● rifiuti ferrosi,
● scatole regalo di dolciumi e biscotti
● scatolame vario (lattine di tonno, pelati,
caffè ecc.).
I rifiuti raccolti sono poi conferiti alle
fonderie ed alle acciaierie consociate nel
per essere trasformate in nuovi prodotti.
A partire dai rifiuti in metallo si possono
produrre binari ferroviari, parti
meccaniche, paratie navali, biciclette, ecc.
In Italia il Consorzio che si occupa di
questi materiali è il C.N.A. (Consorzio
Nazionale Acciaio)
57. Materiale Organico
Oltre il 25% dei rifiuti urbani è
costituito da materiale organico, come
scarti di cucina, fogliame, sfalci del
giardino ecc.
Si tratta di rifiuti biodegradabili che,
grazie all'azione di microrganismi,
nell'arco di alcuni mesi si trasformano
in compost, un concime naturale
adatto al giardinaggio e
all'agricoltura.
La produzione del compost dai rifiuti
organici può avvenire a livello
domestico o su grande scala.
58. Inerti Misti da Costruzioni
I rifiuti inerti sono prodotti nel
settore dell'edilizia durante la
demolizione di edifici o di
pareti, solai, muri di cinta ecc.
Il riciclaggio dei rifiuti inerti
riguarda sia la cosiddetta
frazione lapidea, ossia quella
composta da mattoni, malte e
calcestruzzi; sia i singoli
materiali contenuti nei rifiuti
come residui ferrosi (travi in
acciaio, tondini in ferro dolce,
tubature, ecc.), legnosi (parti di
persiane, finestre, porte, travi in
legno ecc.).
59. Inerti Misti da Costruzioni
La frazione lapidea può
essere impiegata in
sostituzione degli inerti
naturali come materiale di
riempimento durante la
preparazione e l'esercizio
delle discariche, in opere
di ripristino ambientale,
per sottofondi stradali,
riempimenti cioè in usi
"meno nobili" che
richiedono materiali di
qualità inferiore.
I materiali ferrosi, legnosi
60. Inerti Misti da Costruzioni
Diagramma di flusso impianto di riciclo
64. Beni Durevoli
I beni durevoli, come
elettrodomestici, mobili,
materassi, apparecchiature
elettroniche, sono composte di
vari materiali, alcuni dei quali
riciclabili ed altri inquinanti.
I frigoriferi, ad esempio, oltre a
metalli e plastica riciclabili
possono contenere rilevanti
quantità di CFC, i gas
responsabili
dell'assottigliamento dello
strato d'ozono.
Allo stesso modo il tubo
catodico di ogni televisore o
monitor per computer contiene
elementi pericolosi e inquinanti
come fosforo, cadmio, zinco e
piombo.
65. Beni Durevoli
Grazie alle moderne tecnologie è
possibile recuperare la quasi totalità
dei materiali inquinanti o riciclabili
contenuti nei beni durevoli.
I CFC e gli oli dei frigoriferi sono ad
esempio estratti e stoccati in
contenitori stagni per essere avviati ai
centri di trattamento e
condizionamento. I tubi catodici
vengono invece scomposti in
ambienti protetti in modo da evitare la
dispersione delle sostanze inquinanti
nell'ambiente.
Anche i materassi o i mobili possono
essere una fonte di legno, metalli o
stoffe riciclabili.
67. Beni Durevoli
Problematiche attuali
● Sviluppo di processi e logiche di controllo applicabili a un
vasto assortimento di prodotti in alimentazione
● Elevata variabilità della composizione dei materiali
● Disassemblaggio selettivo prima del trattamento in relazione
al ciclo di vita, agli obiettivi di sostenibilità, alla capacità di
processo e agli aspetti economici
● Sistemi automatici per l’identificazione e la separazione di
materiali pericolosi
● Sviluppo di sistemi di riconoscimento 2D e 3D
68. Beni Durevoli
● Riduzione dei tempi di elaborazione delle informazioni
morfologiche
● Messa a punto di sistemi robotici in grado di operare
separazioni multioggetto
● Sistemi di identificazione automatica in grado di riconoscere
forma, spessore, dimensioni, massa, colore, caratteristiche
tessiturali superficiali e invecchiamento
● Studio delle procedure per l’integrazione della raccolta, la
preselezione, il trattamento e il riprocessamento in funzione
del grado di purezza richiesto
69. Legno
I rifiuti legnosi, raccolti in
modo differenziato, sono
triturati e pressati in modo
grossolano per essere
condotti in modo pratico ed
economico agli impianti di
riciclaggio.
Un'ulteriore lavorazione,
permette poi di produrre
scagliette di legno pronte
all'uso (i cosiddetti
"chips"), la cui qualità è
garantita dall'alto livello
tecnologico raggiunto dai
processi di lavorazione
industriale e dalla bontà
della materia prima.
70. Legno
I chips trovano utilizzo in
numerose filiere:
● in pannelli truciolati adatti
all'industria del mobile e dei
complementi d'arredo;
● possono essere trasformati in
pasta cellulosica, utile alle
cartiere per produrre carta
riciclata;
● possono entrare a far parte del
compost, da cui si ottengono
ammendanti e concimi naturali
per l'agricoltura.
71. Legno
Gli scarti di produzione di
tutte le fasi del processo di
riciclaggio del legno possono
essere recuperati attraverso la
produzione di combustibile
derivato da rifiuti (il
cosiddetto CDR) ed utilizzati
negli impianti di
termovalorizzazione per la
produzione di energia
elettrica.
72. Batterie per Auto Trazione
I principali componenti
delle batterie per auto sono
il piombo, la plastica e
l'acido solforico.
Queste sostanze, sebbene
altamente inquinanti,
1.Contenitore possono essere riciclate per
(monoblocco) produrre altri materiali o
1.Piastra positiva nuove batterie.
1.Piastra negativa Proprio per questo, in Italia
1.Separatore è stato istituito il Cobat
1.Tappi (Consorzio obbligatorio
1.Coperchi batterie esauste) che si
occupa di smaltire
73. Batterie per Auto Trazione
Per rendere possibile il
riciclaggio le batterie
esauste sono frantumate e i
singoli componenti sono
separati e trattati in modo
specifico. L'acido solforico
viene trattato con speciali
reagenti che lo
neutralizzano e ne
permettono il riutilizzo nel
processo stesso o lo
smaltimento.
La plastica (polipropilene e
PVC) una volta lavata
74. Batterie per Auto Trazione
Schema processo di recupero delle batterie esauste
75. Batterie per Auto Trazione
Il piombo delle batterie è presente sia sotto forma metallica, nelle griglie, che
sotto forma di un impasto di sali e ossidi che va sotto il nome di pastello.
Separato anche esso dagli altri componenti in seguito alla frantumazione viene
avviato ai forni dove con aggiunta di additivi quali il carbonato sodico,
trucioli di ferro e carbone viene fuso alla temperatura di circa 800 gradi.
Dai forni si ricava il cosiddetto piombo d'opera che contiene ancora una certa
quantità di elementi impuri, quali il rame, lo stagno e l'antimonio.
Il piombo d'opera viene rifuso in caldaie e dopo una prima schiumatura, viene
sottoposto a trattamenti chimico-fisici diversi per eliminare le impurità e
ottenere il piombo o leghe di piombo commerciali.
Nel ciclo di lavorazione delle componenti della batteria esausta, il trattamento
del piombo è quello di maggiore rilevanza.
76. Pile Scariche
Le Pile scariche rientrano
nella categoria dei Rifiuti
Urbani pericolosi poichè i
metalli pesanti contenuti al
loro interno potrebbero
essere dannosi per l'uomo e
per la natura se venissero
dispersi nell'ambiente.
Attraverso la raccolta
differenziata è invece
possibile estrarre i singoli
metalli (ferro, manganese,
zinco, piombo, cadmio,
mercurio) e le soluzioni
78. Oli Usati
L'olio lubrificante utilizzato in
motori e macchinari industriali è
estremamente inquinante.
5 litri d'olio usato (la quantità
contenuta nel motore di un'auto di
media cilindrata) sono sufficienti a
coprire con una sottile pellicola di
5000 m2, impedendo
l'ossigenazione del terreno.
Riversando l'olio usato nelle
fognature si rischia di devastare
l'ambiente marino, mentre
bruciandolo senza le dovute
precauzioni si disperdono sostanze
velenose nell'atmosfera (il piombo
ad esempio).
79. Oli Usati
Se l'olio usato viene
raccolto in modo
differenziato può servire
per produrre basi
lubrificanti rigenerate
oppure, dopo essere stato
trattato, può essere
bruciato in forni speciali,
offrendo un altissimo
rendimento energetico.
Per garantirne il corretto
smaltimento, in Italia esiste
il Coou (Consorzio
Obbligatorio Oli Usati) che
81. Le tecnologie per la selezione ed
il recupero dei rifiuti
• Poiché risulta quasi sempre impossibile
separare i rifiuti all'origine, si sono sviluppate
una serie di impianti e macchinari destinati ad
effettuare la cernita in modo automatico, sulla
base delle proprietà dei materiali da separare
(peso specifico, magnetizzazione, etc.). La
separazione di certe categorie di materiali può
essere dettata dall'esigenza di eliminare
componenti indesiderate per la prosecuzione
dei processi, oppure da quella di recuperare un
determinato materiale che verrà avviato a
specifici processi di riutilizzo.
82. Le tecnologie per la selezione ed
il recupero dei rifiuti
• Separatori magnetici: I separatori
magnetici hanno il compito sia di
recuperare le sostanze ferrose che
possono essere riciclate, sia di "ripulire"
il materiale da scarti ferrosi che
potrebbero degradarne la qualità e
danneggiare i macchinari delle
successive fasi di trattamento. Nella
maggior parte dei casi si hanno
separatori magnetici a nastro, a
puleggia o a tamburo.
83. Le tecnologie per la selezione ed
il recupero dei rifiuti
• vagli rotanti, separatori a disco, vagli a coclea,
separatori balistici, separatori vibranti
• Essi generalmente provocano la separazione del
materiale in due frazioni, sulla base del diametro dei fori
di passaggio. L'efficienza di vagliatura è data dal
rapporto tra la frazione fine vagliata dal separatore (in
peso) e la frazione fine in ingresso (in peso). I
separatori in commercio possono raggiungere efficienze
del 90%. I separatori balistici hanno un'efficienza
maggiore. L'efficienza comunque è influenzata da molti
fattori (numero di passaggi, umidità del rifiuto, velocità,
frequenza delle vibrazioni, ecc.).
84. Le tecnologie per la selezione ed
il recupero dei rifiuti
• Dispositivi di classificazione ad aria
• Sono usati generalmente per separare rifiuti di due sole
tipologie in ingresso. In tali impianti il flusso di aria trascina le
particelle con velocità terminale di caduta inferiore a quella del
flusso, mentre quelle più pesanti (con velocità terminale
superiore) si raccolgono sul fondo. La frazione leggera dovrebbe
essere idealmente costituita da materiale combustibile (carta,
plastica leggera). Per avere efficienze migliori si sono sviluppati
dei classfiicatori "pulsanti" in cui la velocità del flusso d'aria non
è costante, ma varia o nel tempo ("attivi") o nello spazio
("passivi") lungo il percorso. In questo modo si ottiene una
separazione basata effettivamente sulla densità dei materiali
85. Le tecnologie per la selezione ed
il recupero dei rifiuti
• I trituratori
• Una delle operazioni fondamentali nei
cicli di recupero e riciclaggio è quella
della riduzione della pezzatura del
materiale. Questo avviene tramite una
triturazione, che può essere più o meno
spinta a seconda della spaziatura della
griglia. I trituratori sono tra gli elementi
del ciclo più soggetti ad usura ed hanno
pertanto alti costi di manutenzione.
86. Le tecnologie per la selezione ed
il recupero dei rifiuti
Le tecnologie utilizzate per la triturazione sono:
• i martelli agiscono con un impatto ad alta velocità sul
materiale
• i coltelli. Si tratta di lame rotanti che provocano
un'azione di taglio sul materiale; operano a velocità
ridotte e il risultato della triturazione è piuttosto
omogeneo.
• le sfere. La triturazione avviene per un'azione di mista
di lacerazione ed impatto grazie a sfere di acciaio
• Altre attrezzature: granulatori e macinatori sono
macchine per la produzione di macinato da materiali
non ferrosi o minerali rigidi, con costi contenuti.
Vengono utilizzati anche per tessuti, fibre, cavi plastici,
pallets, imballi e per i materiali soggetti in genere a
sfilacciamento
102. The Materials Recovery Facility
Air Classifier
Complete air classification
system including cyclone
103. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• Il sistema della comunicazione preclude ogni
potere di apprezzamento discrezionale da
parte della Provincia (P.A. destinataria) il
compito della quale è circoscritto alla verifica
della sussistenza dei requisiti e delle condizioni
tecniche in generale, verifica che non ha
funzione autorizzatoria ma di controllo.
104. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• Il Decreto del 5 febbraio 1998 non solo ha
individuato i rifiuti non pericolosi recuperabili
attraverso procedura semplificata ma anche la
loro provenienza e le caratteristiche, le attività
praticabili e le caratteristiche delle materie
prime e/o prodotti ottenuti.
• Il D.M. 5.2.1998 ha fatto chiarezza anche in
tre settori particolari che si prestavano, in
precedenza, a facili elusioni: il compostaggio,
la produzione di CdR e la produzione di
fertilizzanti.
105. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• Un forte limite del Decreto Ronchi,
relativamente alla procedure semplificate, è
l'assenza di ogni riferimento alla disciplina
urbanistica; mentre per svolgere attività
soggette ad autorizzazione è prevista la
Conferenza e la possibile variazione degli
strumenti urbanistici con delibera della Giunta
Regionale; nel caso di attività iniziate a
seguito di comunicazioni ex art. 33 c. 2 lettere
a) e b) (art. 32 per l'autosmaltimento) la legge
non fa riferimento alcuno al profilo urbanistico.
106. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• Con il decreto 161 vengono
individuati i rifiuti pericolosi che è
possibile ammettere alle procedure
semplificate di cui agli artt. 31 e
33 del Dlgs 22/97 ( recupero
agevolato)
107. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• il DM 161/2002 ( pubblicato sulla G.U.
del 30.07.2002) regolamenta le
procedure autorizzative, il recupero
della materia, la messa in riserva (per
solo effettivo ed oggettivo recupero), la
quantità massima impiegabile, le
modalità di campionamenti ed analisi.
Detta inoltre i requisiti soggettivi (per
coloro che vogliono essere autorizzati o
iscritti ) e le norme transitorie
108. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• il dm in esame si presenta completo di tutto
quanto richiesto dalla Comunità Europea. Fissa
i valori limiti di emissione in atmosfera nelle
fasi di trattamento e le quantità massime
annue impiegabili; detta inoltre le norme
tecniche per una buona e sicura messa in
riserva del rifiuto pericoloso in attesa della
trasformazione e/o trattamento (dotazioni
minime, organizzazione, stoccaggio in cumuli,
stoccaggio in serbatoi e in vasche fuori terra,
bonifica dei contenitori sporchi e criteri di
gestione ) .
109. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• I produttori di rifiuti pericolosi
individuati nel decreto 161/2002
potranno destinarli al recupero
agevolato, ma solo per quel che
riguarda il recupero di materia.
• Potranno effettuare il recupero
energetico solo i soggetti
autorizzati in procedura ordinaria
dalla Regione.
110. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• relativamente al trasporto, si ricorda che i
rifiuti pericolosi destinati al recupero agevolato
dovranno essere trasportati da automezzi
iscritti all'Albo Nazionale gestori rifiuti in
Categoria 3.
111. Recupero dei rifiuti –
decreto 22/97
• Il trasporto di tali rifiuti, poiché
pericolosi, dovrà rispettare la normativa
ADR (dal 1° gennaio 2003 è in vigore il
nuovo testo ADR 2002), i contenitori
dovranno rispettare la normativa sulla
etichettatura ed imballaggio, i soggetti
addetti alla movimentazione e gestione
amministrativa dovranno essere formati
dal Consulente di cui al Dlgs 40/2000.
112. Recupero – Procedura
semplificata
• Come previsto dal DL 22/97 alcune attività
di recupero possono usufruire di procedure
autorizzative semplificate.
• Le attività in regime semplificato sono
specificate nel DM 5-2-1998 (rifiuti non
pericolosi) e nel DM 161-2002 (rifiuti
pericolosi)
113. Recupero – Procedura
semplificata
• Procedura semplificata: consiste in una
comunicazione alla Provincia della durata
di 5 anni
• Procedura ordinaria: consiste in una
richiesta di autorizzazione alla Provincia
114. Recupero NP – Procedura
semplificata
• Per rientrare nei punti del DM 5-2-98
bisogna rispettare:
– Tipologia del rifiuto (CER)
– Provenienza del rifiuto
– Trattamenti applicati
– Caratteristiche delle materie prime o dei
manufatti prodotti
115. Esempio recupero NP: recupero
inerti
• 7.1 Tipologia: rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non,
comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee
ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto.
[101303] [170101] [170102] [170103] [170104] [170701] [200301].
• 7.1.1 Provenienza: attività di demolizione, frantumazione e costruzione; selezione da RSU e/o
RAU; manutenzione reti; attività di produzione di lastre e manufatti in fibrocemento.
• 7.1.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale inerte, laterizio e ceramica corta anche con presenza di
frazioni metalliche, legno, plastica, carta e isolanti escluso amianto.
• 7.1.3 Attività di recupero: messa in riserva di rifiuti inerti [R13] per la produzione di materie prime
secondarie per l'edilizia mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione,
vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni
indesiderate per l'ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e
selezionata, con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al presente
decreto e con caratteristiche di cui alle norme CNR - UNI 10006 [R5];
• 7.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: materie prime secondarie per
l'edilizia conformi alle specifiche della CCRA di Milano.
116. Recupero P – Procedura
semplificata
• Per rientrare nei punti del DM 161/2002
bisogna rispettare:
– Tipologia del rifiuto (CER)
– Provenienza del rifiuto
– Trattamenti applicati
– Caratteristiche delle materie prime o dei
manufatti prodotti
ATTENZIONE: non è permesso il solo
R13
117. Esempio recupero P: recupero
scorie di fusione
• 3.1 Tipologia: scorie di alluminio [100315*] [100304*] [100309*].
• 3.1.1 Provenienza: industria metallurgica, produzione e fusione di leghe di
alluminio.
• 3.1.2 Caratteristiche del rifiuto e valori limite delle sostanze pericolose:
scorie contenenti granella, schiumature e colaticci di alluminio > 10%, 10-20% di
altri metalli (Cu solubile < 3.500 mg/kg, Pb < 400 mg/kg, Cd < 15 mg/kg), 30-
50% di miscele di ossidi metallici, 0-10% di cloruro di sodio e di potassio, cromo
esavalente assente.
• 3.1.3 Attività di recupero:
• a) metallurgia termica dell'alluminio primario e secondario previa macinazione
con mulino a martelli e vaglio per la separazione della granella di alluminio, degli
altri metalli presenti e delle polveri contenenti prevalentemente ossido di
alluminio [R4];
• b) idrometallurgia mediante celle elettrolitiche [R4].
• 3.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: alluminio
metallico conforme norme UNI nelle forme usualmente commercializzate.
118. Recupero – Procedura ordinaria
• Sono possibili recuperi diversi da quelli
specificati (per tipo di rifiuto, processo,
ecc.) nel decreto ma devono essere
autorizzati dalla Provincia
119. Energia dai rifiuti (Focus 2002)
• Un nuovo tipo cella a combustibile, una pila,
grande quanto un telefono cellulare, che
genererà energia a partire dai rifiuti di cucina.
Carote, zollette di zucchero, ma anche torsoli
di mela, potranno per esempio essere utilizzati
per mettere in funzione piccoli elettrodomestici
o lampadine.
• Il funzionamento delle celle sfrutta la capacità
dei batteri, in particolare Escherichia coli, di
rompere le catene di carboidrati contenuti
nella frutta e nella verdura, reazione durante
la quale vengono liberati atomi di idrogeno che
vengono ossidati in una piccola pila a
combustibile.