Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria_Barra, Todino, Galtieri
1. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la
flexible classroom nella scuola primaria
Vincenza Barra
Dottore di Ricerca
Università degli Studi di Salerno
vbarra@unisa.it
Michele Domenico Todino
Docente a contratto di tecnologie didattiche per l’inclusione
Università Degli Studi del Sannio di Benevento
micheledomenico.todino@unisannio.it
Michela Galdieri
Ricercatrice
Università degli Studi di Salerno
mgaldieri@unisa.it
APPRENDIMENTO TRASFORMATIVO, ARTI PERFORMATIVE,
CAMBIAMENTO SOCIALE
9, 10 e 11 settembre 2021 - Vignacastrisi (Lecce)
2. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Le neuroscienze
Le Neuroscienze Cognitive hanno riconosciuto:
• l'importanza dell'ambiente nei processi di insegnamento-
apprendimento
• i processi cognitivi come incarnati e situati (mente
embodied/embedded).
Analisi degli spazi e ri-progettazione degli ambienti scolastici per
gli apprendimenti e l’inclusione
3. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Universal Design for Learning
In questo scenario di riflessioni che interessa l'applicazione di
pratiche didattiche inclusive, l’adozione del modello di aula flessibile
come possibile implementazione di un Design Inclusivo occupa una
posizione privilegiata. Questa idea può essere associata ai principi
dell'Universal Design for Learning e Design For All, locuzioni
che condividono lo stesso scopo.
4. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Nel 2015 negli U.S.A. i luoghi di lavoro e
anche le scuole avevano già adottato un
modello flessibile. Questo porta a riflettere
su due elementi:
1. la possibilità di lavorare in mobilità è
diventato molto comune. I lavoratori si
connettono a Internet in un bar, in un
ristorante e nella hall di un hotel per
rispondere alle e-mail, scrivere un report
e incontrare un cliente. Molte catene di
ristoranti offrono ambienti confortevoli
che hanno Wi-Fi e stampante.
2. le libertà individuali sono un diritto e un
valore fondamentale; questa libertà
insegnata fin dalla tenera età a prendere
decisioni in base alla propria
predisposizione caratteriale .
5. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Aula flessibile 3.0
Differisce dall'aula tradizionale perché tutti i mobili sono progettati per andare
incontro alle esigenze di studenti e insegnanti. I mobili possono essere spostati
con facilità e rapidità per creare una postazione adeguata per ogni tipo di
lezione. L'aula flessibile può essere considerata come possibile soluzione nello
studio dei contesti educativi. Infatti, l'insegnante, che adotta questo modello,
ha infiniti modi di utilizzare lo spazio, e quindi può modificare rapidamente il
setting per integrare nuove tecnologie e per organizzare il lavoro in spazi
ispirati a contesti di apprendimento non formale.
6. Aule tematiche
Clima collaborativo, ecologico,di confronto
Apprendimento attivo (motivazione nella costruzione dei saperi)
Cura degli spazi
Responsabilità e motivazione
Tecnica dei Loci (Palazzo della Memoria) di Cicerone:
“Più propria dell’oratore è la memoria delle cose; e questa possiamo annotarla mediante alcune
maschere ben disposte, in modo tale da poter afferrare i pensieri per mezzo delle
immagini e l’ordine per mezzo dei luoghi”
Praticamente, quindi, Cicerone:
creava dei percorsi all’interno di spazi che lui conosceva (casa sua, la strada per andare
in Senato, e via dicendo)
identificava in ciascun percorso, una dopo l’altra, delle “stazioni” o stanze
associava ad ogni stazione una delle immagini che doveva ricordare
7. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Progettazione degli spazi:
1. Prima fase: inizializzazione
2. Seconda fase: lavoro quotidiano
8. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Cambio di prospettiva
Un insegnante può allestire un'aula flessibile attraverso un approccio semplesso
utilizzando regole semplici e tre diversi punti di vista: egocentrico, eterocentrico e
allocentrico.
1. Una visione egocentrica consente all'insegnante di creare una classe impressa nel suo
punto di vista. Ciò consentirà di evitare la creazione di zone d'ombra all'interno del
aula.
2. Una visione eterocentrica consentirà al docente di comprendere il punto di vista
degli studenti e realizzare postazioni adatte ad ogni stile di apprendimento.
3. Una visione allocentrica dello spazio, consente agli insegnanti di analizzare e
ottimizzare l'ambiente della classe (ad esempio in termini di illuminazione e
riscaldamento).
9. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Proprietà semplesse
1. Specializzazione e modularità
2. Velocità
3. Affidabilità
4. Flessibilità
5. Memoria
6. Generalizzazione
I principi semplessi
1. Inibizione e principio di rifiuto
2. Specializzazione e selezione
3. Anticipazione probabilistica
4. Il principio della deviazione
5. Cooperazione e ridondanza
6. Significato
10. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Nel 2015 l'Università di Salford, nel Regno
Unito, ha portato a termine uno sforzo
ambizioso per studiare la progettazione di
aule abitate, compresa l'analisi di fattori
difficili da definire come la flessibilità. I
ricercatori si sono impegnati, visitando
153 aule in 27 scuole in tutto il paese, da
piccole e remote scuole di villaggio a
edifici suburbani molto più grandi alla
periferia della metropolitana di
Londra. Alla fine, l'effetto della
progettazione della classe sul rendimento
scolastico è stato studiato su 3.766
bambini britannici di età compresa tra 5 e
11 anni.
Lo studio ha esaminato tre dimensioni della progettazione della classe: naturalezza (fattori come luce e temperatura),
stimolazione (fattori come colore e complessità visiva) e individualizzazione (fattori come flessibilità ed esigenze degli
studenti).
La grande intuizione? L'ottimizzazione di tutte queste caratteristiche fisiche delle classi primarie ha migliorato le
prestazioni accademiche in lettura, scrittura e matematica del 16%. La personalizzazione delle aule, compresa la
flessibilità, che Barrett ha definito "scelta dello studente all'interno dello spazio" ha rappresentato un quarto di tale
miglioramento.
11. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
Contesto italiano
Le Indicazioni Ministeriali relative alla scuola primaria mostrano una compatibilità con il
modello di classe flessibile. La scuola italiana promuove il benessere e un apprendimento
sereno attraverso la cura dell'ambiente, l'organizzazione degli spazi educativi, l'attenta
gestione dell'intera giornata scolastica; lo spazio deve essere accogliente, caldo, curato,
esteticamente gradevole ed espressione delle scelte pedagogiche ed educative di ogni
scuola.
Dalla ricerca Indire un volume per riorganizzare gli spazi della scuola. Un’utile “cassetta
degli attrezzi” per le scuole che desiderano ripensare i propri ambienti senza interventi
strutturali e con le risorse disponibili.
12.
13. Flessibilità e adattamento al cambiamento: la flexible classroom nella scuola primaria
REFERENCES
[1] P. G., Rossi, P. C. Rivoltella, “L’agire didattico. Manuale per l’insegnante,” Brescia: La scuola,
2012.
[2] P. C. Rivoltella, “Neurodidattica. Insegnare al cervello che apprende,” Milano: Raffaello Cortina,
2012.
[3] M. Sibilio, “La didattica semplessa,” Napoli: Liguori, 2014.
[4] A. Berthoz, “La semplessità,” Torino: Codice, 2011.
[5] A. Berthoz, “La vicarianza. Il nostro cervello creatore di mondi,” Torino: Codice, 2015.
[6] A. Berthoz, “La scienza della decisione,” Torino: Codice, 2004.
[7] P. Aiello, D. C. Di Gennaro, C. Palumbo, I. Zollo, M. Sibilio, “Inclusion and Universal Design for
Learning in Italian School”, International Journal of Digital Literacy and Digital Competence
(IJDLDC), 5(2), 59-68, 2014.
[8] T. Booth, M. Ainscow, K. Black-Hawkins, M. Vaughan, L. Shaw, “Index for inclusion. Developing
learning and participation in schools,” Bristol: CSIE, 2002.
[9] Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca [MIUR], “Indicazioni nazionali per il
curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione,”, pp.22, 2012.
[10] Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca [MIUR], “Indicazioni nazionali per il
curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione,”, pp.34, 2012.