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FORMAZIONE COGENERATIVA
E KNOWLEDGE SHARING
RAFFAELLA CENTONZA
HR MANAGER ITALY, GREECE,TURKEY,
IBERIA & MIDDLE EAST BMC SOFTWARE
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
•  BMC	
  Academy	
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  percorso	
  di	
  formazione	
  
esperienziale	
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•  Organizzazione	
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sull’insieme!	
  
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•  ObieGvi	
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•  Percorso	
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  il	
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•  La	
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  gruppo,	
  per	
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•  Altro	
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•  La	
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  tecnica	
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comunicare	
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  gruppo,	
  basata	
  sulla	
  creazione	
  di	
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  le	
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  risolverle.	
  
•  In	
  conclusione,	
  il	
  miglor	
  modo	
  per	
  imparare	
  è	
  il	
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AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
HRVISION&INNOVATION
COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI
COMPETENZE E IDENTITÀ:
METAFORE VISIVE E MODELLI STRATEGICI	
  
FABRIZIO FARACO
CERTIFIED TRAINER LEGO
SERIOUS PLAY ETASS
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
•  Fabrizio	
  Faraco	
  
–  Marketer	
  &	
  Innovator	
  coach	
  
–  LEGO®	
  SERIOUS	
  PLAY®	
  
cer:fied	
  facilitator	
  (3	
  levels)	
  
–  Mi	
  trovate	
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•  The	
  LEGO	
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  strongly	
  
recommends	
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  of	
  
cer7fied	
  facilitators	
  
Velocemente chi sono
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  Sunny	
  Ripert	
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  Lego	
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AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Cosa	
  è	
  una	
  metafora	
  
Definizione	
  
La	
  metafora	
  è	
  	
  un	
  trasferimento	
  di	
  significa:,	
  
ovvero	
  
•  la	
  sos:tuzione	
  di	
  una	
  parola	
  con	
  un’altra	
  
•  l’accostamento	
  di	
  due	
  parole	
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  cui	
  significa:	
  
hanno	
  dei	
  traG	
  seman:ci	
  in	
  comune	
  
–  E.g.	
  «Laura	
  è	
  una	
  roccia»	
  
Pistole=o	
  «la	
  venere	
  degli	
  stracci»,	
  Louvre,	
  
la	
  bellezza	
  ideale	
  e	
  la	
  vita	
  vera,	
  il	
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  travolge	
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AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Cosa	
  realizza	
  una	
  metafora	
  
Cara,eris.che	
  
•  Usa	
  un	
  linguaggio	
  universale	
  
•  Presenta	
  opzioni	
  
•  Non	
  a8acca	
  dire8amente	
  il	
  
problema	
  o	
  le	
  persone	
  
•  Parla	
  all’inconscio	
  
•  Risveglia	
  risorse	
  sopite	
  
•  Rende	
  più	
  consapevoli	
  
⇒  La	
  funzione	
  cogni:va	
  costruisce	
  
e	
  trasferisce	
  
–  Nuova	
  conoscenza	
  
–  Informazioni	
  rilevan:	
  
–  Comprensione	
  e	
  condivisione	
  
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Ma	
  la	
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  è	
  …	
  	
  
•  La	
  metafora	
  è	
  conce8uale	
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  è	
  
solo	
  strumento	
  linguis:co	
  
«la	
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  non	
  è	
  solo	
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  [Caramelli]	
  
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AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Metafora	
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  modelli	
  
•  Il	
  linguaggio	
  non	
  può	
  mai	
  
rappresentare	
  «le8eralmente»	
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  può	
  soltanto	
  
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  il	
  mondo.	
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  il	
  
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[Murray	
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•  I	
  modelli	
  3D	
  
–  Ci	
  fanno	
  comprendere	
  meglio	
  
•  possiamo	
  interagire	
  con	
  il	
  modello	
  
–  coinvolgono	
  tuG	
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  nostri	
  sensi	
  
•  Possiamo	
  cambiarli	
  fisicamente,	
  
toccarli,	
  assaggiarli,	
  odorarli	
  e	
  
vederli	
  in	
  ogni	
  prospeGva	
  
⇒  Metafore	
  	
  legate	
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  modelli	
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  massima	
  
efficacia	
  cogni7va	
  
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AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Modelli 3D …
•  Sapete già che con i mattoncini Lego® si costruiscono
facilmente modelli 3D reali del mondo reale
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Ciò che (forse) non sapete è che …
•  Con Lego® Serious Play® si usano i mattoncini per costruire
modelli 3D reali di concetti e idee
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  Jean	
  Desbien,	
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AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
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  Serious	
  Play	
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Cos’è Lego® Serious Play®?
Il metodo Lego® Serious Play® è una tecnica per pensare, comunicare, condividere e
risolvere problemi in gruppo. Il metodo vede come strumento i mattoncini e gli elementi
Lego® e si basa sulla creazione di metafore visive finalizzate a rappresentare le principali
questioni strategiche e i possibili modi per risolverle.
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Come nasce Lego® Serious Play®
Fine anni ‘90
Kjeld Kristiansen, il nipote del fondatore di Lego® richiede alle
principali case di consulenza un nuova strategia a fronte della crisi
causata dalla presenza nel settore dei giocattoli dei nuovi giganti
del gioco (Sony e Microsoft)
2000-2003
L’analisi strategica prodotta non soddisfa Lego® perché priva di
immaginazione (ingrediente chiave per Lego®). Insieme a Johan
Roos and Bart Victor della IMD (Institute for Management
Development di Losanna) e Robert Rassmussen Direttore della
ricerca educativa di Lego® sviluppano la metodologia Lego®
Serious Play®
2004-2009
Lego® integra il marchio LSP nel portafoglio della società.
Definisce un modello a licenza e lo schema di facilitatore con
specifica formazione. Nel 2004 Robert Rasmussen lascia l'azienda
(lascia il suo posto a Per Kristiansen) e inizia l’attività di
consulenza su LSP.
2010
Lego® abbandona il modello a licenza e rende LSP Open Source.
La formazione come facilitatore LSP è disponibile su base più
ampia e senza dover ottenere un contratto di licenza con Lego®. I
materiali LSP è possono essere acquistati da tutti e non solo dai
titolari di licenze.
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  Credit:	
  By	
  Legoland	
  crea:on	
  centre:	
  Carlos	
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AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
1.  Sfida
il facilitatore disegna la sfida al gruppo. La sfida dipende interamente dall’argomento che il
workshop vuole aggredire ed è una domanda aperta
2.  Costruzione
la risposta dei partecipanti alla sfida consiste nel costruire un modello con il Lego® in un
periodo di pochi minuti
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  Credit:	
  Spielbrick	
  Films	
  -­‐	
  Da	
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  Pond;	
  h8ps://flic.kr/p/8PPMqo	
  	
  
Come funziona Lego® Serious Play®
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
3.  Story Making
Tutti i partecipanti raccontano la storia che dà significato al modello, cioè i loro pensieri,
associazioni, emozioni e sensazioni che sono venuti in mente loro durante la costruzione legati
all’oggetto della sfida
4.  Riflessione
Si cristallizzano le conoscenze fondamentali che emergono da parte di tutti, anche attraverso
domande di chiarimento sui modelli, riassumendo sorprese e collegamenti
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  Credit:	
  Spielbrick	
  Films	
  -­‐	
  Da	
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  and	
  Pond;	
  h8ps://flic.kr/p/8PPMqo	
  	
  
Come funziona Lego® Serious Play®
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“Lean Forward” Meetings:
tutti partecipano e sono coinvolti
“Lean Backward” Meetings:
pochi partecipano e sono coinvolti
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  Credit:	
  Jay	
  Johnson	
  h8p://bit.ly/1bfHnSv	
  
vs.	
  
Lego® Serious Play® coinvolge le persone
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
•  Il focus sono le persone come elemento chiave del successo delle organizzazioni
•  Offrendo spazio a tutti si facilita
–  Il pensare
–  Il comunicare
–  Il risolvere problemi
•  Costruendo con i mattoncini Lego® si:
–  Incoraggiano creatività e innovazione
–  Liberano le potenzialità del team
–  Sviluppano competenze e prestazioni
–  Massimizzano fiducia e engagement
–  Sviluppa la cultura organizzativa
•  Confrontandosi con sfide complesse si:
–  Facilitano lo sviluppo e l’esecuzione delle strategie
–  Incoraggia il prendere decisioni
–  Governa la gestione del cambiamento
Con Lego® Serious Play®
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La metodologia stimola il cambiamento
perché consente la gestione di processi
Plan-Do-Plan-Do
(rispetto ai tradizionali Plan-Do)
Il Lego® è più efficace di altri oggetti perché è
più facile e veloce da imparare
le combinazioni possibili sono moltissime
(102.981.504 combinazioni con 6 mattoni 2x4)
e il mattoncino non ha memoria
La metodologia Lego® Serious Play®
approfondisce il processo di riflessione e
sostiene un dialogo efficace per tutti i
partecipanti
Apprendimenti del tipo hands-on - mind-
on producono una maggiore e più
profonda comprensione del mondo e
delle nostre possibilità
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  Credit:	
  Cogneon	
  GmbH,	
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Lego® Serious Play® ha basi solide
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Le teorie dietro Lego® Serious Play®
•  Costruttivismo (J. Piaget)
–  Il costruttivismo considera la rappresentazione della realtà come il risultato dell'attività
costruttrice delle nostre strutture cognitive
⇒  Costruiamo conoscenza basata sull’esperienza che abbiamo nel mondo
•  Costruzionismo (S. Papert)
–  l'individuo che apprende costruisce modelli mentali per comprendere il mondo intorno a
lui. L'apprendimento avviene in modo più efficiente se chi apprende è coinvolto nella
produzione di oggetti tangibili. In questo senso il costruzionismo è connesso
all'apprendimento esperienziale di Jean Piaget.
⇒  Quando si costruiscono modelli nel mondo reale costruiamo modelli anche nella
nostra mente
•  Rapporto mano-cervello (E. Osborne Wilson)
–  L‘intero elenco degli attributi comportamentali recentemente acquisiti e unicamente umani
deve essere sorto durante il lungo processo di allargamento del cervello che ha avuto
inizio con l'espansione del nuovo e inventivo strumento utilizzato da Homo habilis, cioè la
mano
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•  Gli attributi del gioco
–  Coinvolgente
–  Motivante
–  Include elementi di incertezza e di sorpresa
–  Sensazione di illusione e esagerazione
•  Le componenti chiave di gioco (in una organizzazione) come un incontro intenzionale dove i
partecipanti
–  utilizzano la loro immaginazione (non di fantasia)
–  concordano che non si produca direttamente un prodotto o servizio
–  si impegnano a seguire regole speciale
•  Gli adulti giocano con uno o più specifici obiettivi in mente
–  legame sociale
–  espressione emotiva
–  sviluppo cognitivo
–  concorrenza costruttiva.
⇒  Leg Godt, in danese Gioca Bene
Il gioco serio
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Il viaggio
Da	
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journey	
  
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
U	
  theory	
  di	
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  Scharmer	
  
•  Scordarmi	
  ciò	
  che	
  so	
  
•  Guardare	
  intorno	
  con	
  sguardo	
  nuovo	
  
•  Sen:re	
  ciò	
  che	
  mi	
  circonda	
  
•  Trovare	
  ciò	
  che	
  non	
  conosco	
  
•  Cristallizzare	
  la	
  visione	
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  l’intenzione	
  
•  Proto:pare	
  il	
  futuro	
  
•  Implementare	
  il	
  da	
  farsi	
  su	
  ciò	
  che	
  ho	
  
imparato	
  
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Modelli	
  e	
  comunicazione	
  
•  L'idea	
  che	
  «una	
  maggiore	
  o	
  migliore	
  comunicazione	
  sia	
  
l'ingrediente	
  essenziale	
  nella	
  collaborazione»	
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  Ciò	
  che	
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fondamentalmente	
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comunicazione.	
  Questo	
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  comunicazione	
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bisogno	
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  uno	
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–  Questo	
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  (proto:po)	
  
•  Contrariamente	
  al	
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–  non	
  sono	
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  che	
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  sono	
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modelli	
  innova:vi	
  che	
  generano	
  team	
  innova:vi	
  
–  il	
  modello	
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  un	
  ruolo	
  più	
  decisivo	
  nella	
  creazione	
  di	
  un	
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  di	
  quanto	
  
non	
  lo	
  abbia	
  il	
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  nella	
  creazione	
  del	
  modello	
  
•  Il	
  valore	
  reale	
  di	
  un	
  modello	
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  di	
  una	
  simulazione	
  deriva	
  meno	
  
dalla	
  sua	
  capacità	
  di	
  verificare	
  un'ipotesi	
  piu8osto	
  che	
  dal	
  suo	
  
potere	
  di	
  generare	
  u:li	
  sorprese	
  
[Michael	
  Schrage]	
  
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Storie	
  
•  Entrare	
  in	
  conta8o	
  con	
  il	
  prossimo	
  al	
  livello	
  più	
  
profondo	
  richiede	
  una	
  storia	
  
•  Le	
  storie	
  sono	
  come	
  i	
  virus	
  
–  Sono	
  ovunque	
  
•  Ascol:amo	
  storie	
  a	
  prescindere	
  dove	
  siamo	
  e	
  da	
  dove	
  veniamo	
  
–  Sono	
  contagiose	
  
•  Racconta	
  una	
  storia	
  a	
  qualcuno	
  e	
  se	
  è	
  ragionevole	
  si	
  diffonderà.	
  
Le	
  migliori	
  storie	
  hanno	
  bisogno	
  di	
  essere	
  ri-­‐raccontate	
  di	
  più	
  e	
  
molto	
  di	
  più	
  
–  Sono	
  appiccicose	
  
•  A8raverso	
  il	
  racconto	
  che	
  si	
  ripete	
  si	
  fissano	
  nella	
  nostra	
  
memoria	
  e	
  nei	
  nostri	
  ricordi	
  
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Storie	
  
•  Le	
  storie	
  hanno	
  da	
  sempre	
  svolto	
  un	
  ruolo	
  
cruciale	
  nella	
  cultura	
  e	
  nello	
  sviluppo	
  
dell’esperienza	
  umana	
  
•  Le	
  storie	
  sono	
  l’essenza	
  dell’esperienza	
  umana	
  
– Le	
  storie	
  ispirano	
  e	
  mo:vano	
  le	
  azioni	
  degli	
  individui	
  
– Le	
  storie	
  hanno	
  provato	
  la	
  loro	
  u:lità	
  in	
  ogni	
  aGvità	
  
dell’esperienza	
  umana	
  
– Nelle	
  organizzazioni	
  le	
  storie	
  contribuiscono	
  alla	
  
costruzione,	
  riproduzione	
  e	
  trasformazione	
  dei	
  
valori	
  in	
  principi	
  (credo)	
  
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Risulta:	
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  un	
  workshop	
  Lego®	
  Serious	
  Play®	
  
•  maggiore	
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•  più	
  intuizioni	
  (insight)	
  
•  più	
  idee	
  
•  più	
  passione	
  
•  più	
  senso	
  di	
  appartenenza	
  e	
  impegno	
  (commitment)	
  
•  risulta:	
  migliori	
  	
  
⇒ da	
  ciò	
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  realizziamo	
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  insieme	
  produciamo	
  una	
  
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HRVISION&INNOVATION
COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI
CORPORATE ACADEMY E JUNIOR TALENT	
  
ANDREA APPIANI
DIRETTORE RISORSE UMANE
MS AMBROGIO
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MSA
PROGETTO
CENTRO FORMAZIONE PERMANENTE
(RITORNO AL FUTURO)
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OBIETTIVI:
1.  Preparare adeguatamente i Neo-Assunti
2.  Mantenere alto il livello di formazione del
personale aziendale
	
  
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PERCHE’:
•  Eliminare/Diminuire differenza tra Scuola e Mondo
del Lavoro
•  Alzare il livello Tecnico-Professionale-Personale
•  Diminuire tempi (e quindi costi) inserimento
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GRUPPO DI LAVORO
•  DIREZIONE PERSONALE
•  BADONI
•  POLITECNICO
•  STUDENTE
•  ENTE FORMAZIONE
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METODOLOGIA UTILIZZATA
•  Job description: Operatore Produzione
•  Competenza: Conoscenza dei materiali
•  Materia: Metallurgia
•  Argomenti: Leghe metalliche ed applicazioni dei diagrammi di stato - Prove
meccaniche e resistenza dei materiali– Ecc.
•  Docente: Teorica-Generale Politecnico
Pratica-Specifica MSA
•  Ordine cronologico: 1° Materiali 2° Basi Meccanica 3° Disegno ecc
•  Calendario
•  Manuale
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NEO ASSUNTI
•  Incontri mirati nelle scuole
•  Visita aziendale e presentazione progetto
•  Formazione in stage ed assunzione post
formazione
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PERSONALE ATTIVO
•  Reale mappatura delle competenze
•  Progetto modulare:
Ogni competenza/materia può essere insegnata
singolarmente.	
  
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HRVISION&INNOVATION
COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI
NETWORKING COMPETENCES FOR
BUSINESS AND PEOPLE	
  
ANDREA ATTANÀ
ENTERPRISE RELATIONSHIP
MANAGER LINKEDIN
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LEAH	
  
20	
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46	
  
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HRVISION&INNOVATION
COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI
SCENARI DI SVILUPPO, MODELLI DI BUSINESS E
FABBISOGNI FORMATIVI (WEXPO - JOBNET PROJECTS)
ANGELO DI GREGORIO
ORDINARIO DI MARKETING
UNIVERSITÀ BICOCCA MILANO
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Scenari	
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Prof.	
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Ordinario	
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  Università	
  Bicocca	
  
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Il problema del barometro
Tempo fa ricevetti una chiamata da un collega. Aveva intenzione di dare zero a
uno studente per una sua risposta ad un problema di fisica, mentre lo studente
pretendeva il massimo dei voti per aver dato la risposta esatta.
Il professore e lo studente concordarono di rivolgersi a me come arbitro
imparziale. Io lessi la domanda assegnata all'esame: "Mostrare in che modo è
possibile determinare l'altezza di un grattacielo con l'aiuto di un barometro."
Lo studente aveva risposto: "Porta il barometro in cima all'edificio, legalo ad una
lunga corda, calalo fino alla strada, fai un segno, tiralo su e misura la lunghezza
della corda. La lunghezza della corda è uguale all'altezza del grattacielo.
Lo studente aveva risolto il problema completamente e correttamente. Ma
assegnargli il massimo dei voti avrebbe potuto certificargli competenze non
effettivamente confermate dalla sua risposta.
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Io suggerii di dare allo studente un'altra possibilità. Gli concessi sei minuti per
rispondere alla stessa domanda con l'avvertenza di dimostrare le sue conoscenze
di fisica.
Dopo cinque minuti non aveva scritto nulla. Gli chiesi se voleva ritirarsi ma egli
disse che aveva molte risposte a questo problema; stava scegliendo quella migliore.
Mi scusai per averlo interrotto e gli dissi di procedere.
Nel minuto successivo scrisse la seguente risposta: "Porta il barometro in cima
all'edificio e lascialo cadere al suolo. Misura il tempo di caduta con un cronometro.
Quindi, usando la formula
	
   	
   	
  	
  	
  h=0,5·a·t2
calcola l'altezza dell'edificio. A questo punto chiesi al mio collega se lo studente
poteva ritirarsi. Lo concesse e gli diede il massimo voto.
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Lasciando l'ufficio del mio collega chiesi allo studente quali erano le altre risposte che
conosceva.
Egli disse: "Ci sono molti modi per misurare l'altezza di un grattacielo con l'aiuto di un
barometro. Ad esempio puoi misurare la lunghezza del barometro, la sua ombra e l'ombra
del grattacielo in un giorno di sole e quindi, con una semplice proporzione, calcolare
l'altezza dell'edificio.
"Bene," dissi "e le altre risposte?” "Sì," rispose " c'è un metodo molto elementare: partendo
dal piano terreno sali le scale e traccia dei segni sui muri utilizzando il barometro come
unità di misura di lunghezza. Alla fine conta i segni e avrai l'altezza dell'edificio in unità-
barometro. "Un metodo molto diretto.” "Naturalmente. Se vuoi un metodo più sofisticato,
puoi legare il barometro ad un filo ed usarlo come pendolo per misurare il valore di g
(gravità) al livello della strada e in cima all'edificio. Conoscendo la differenza di gravità è
possibile calcolare l'altezza dell'edificio.
Similmente puoi andare in cima all'edificio, legare il barometro ad una lunga corda, calarlo
fino al livello della strada e farlo oscillare come un pendolo. Misurando il periodo, si può
calcolare la lunghezza della corda, cioè l'altezza dell'edificio.
Infine, ci sono molti altri metodi per risolvere il problema. Forse il migliore è quello di
prendere il barometro e bussare alla porta del direttore. Quando apre gli dici così: "Signor
direttore, questo è un bellissimo barometro. Se mi dice l'altezza dell'edificio glielo regalo."
AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
A questo punto chiesi allo studente se
veramente NON conosceva la risposta
convenzionale a questa domanda.
Egli ammise che la conosceva ma che non
ne poteva più di una scuola e di professori
che tentavano di insegnargli a pensare.
Lo studente era Niels Bohr, fisico danese,
premio Nobel per la Fisica nel 1922.

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Raccolta Contributi dei Relatori, Parte 2 - Workshop ETAss 2015 - HR Vision & Innovation - Parte 2 - 4/3

  • 1. HRVISION&INNOVATION COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI BOOK DEGLI INTERVENTI DEI RELATORI PARTE 2 - 4/3 RAFFAELLA CENTONZA BMC | FABRIZIO FARACO ETASS| ANDREA APPIANI MSAMBROGIO| ANDREA ATTANÀ LINKEDIN | ANGELO DI GREGORIA UNIVERSITÀ BICOCCA
  • 2. HRVISION&INNOVATION COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI FORMAZIONE COGENERATIVA E KNOWLEDGE SHARING RAFFAELLA CENTONZA HR MANAGER ITALY, GREECE,TURKEY, IBERIA & MIDDLE EAST BMC SOFTWARE
  • 3. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline •  BMC  Academy  –  percorso  di  formazione   esperienziale  ad  alta  intensità  e  impa8o   energe:co;   •  Mul:nazionale:  in  Italia,  11  people   manager  Italiani,  4  con  ripor:  solo  in   Italia  &  31  manager  stanieri  con  ripor:   in  Italia  e  in  altri  paesi.     •  Organizzazione  parcellizzata  con   potenziale  perdita  del  senso  di  insieme   e  di  team,  spesso  concentra:  su   obieGvo  del  singolo  team  e  non   sull’insieme!  
  • 4. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline •  ObieGvi  del  Team  Building  Outdoor:  ricordare  che  condividiamo  lo  stesso  obieGvo   finale  e  che  anche  se  a  volte  ci  sen:amo  distan:  nei  ruoli,  ogni  divisione  è  parte  di   un  unico  meccanismo,  ogni  persona,  collaborando  con  gli  altri,  contribuisce  alla   crescita  e  al  successo  dell’azienda  nel  suo  insieme.   •  Percorso  con  aGvità  tu8e  tese  a  far  assorbire  il  conce8o  di  team  e  collaborazione,   con  la  metafora  della  ricerca  del  “Sacro  Graal”.     •  La  metodologia  della  formazione  esperienziale,  si  apprende  a8raverso   l’allenamento,  la  prova  e  la  sperimentazione  dei  propri  comportamen:  u:lizzando   tuG  i  canali,  cogni:vo,  emo:vo  e  fisico.  Non  vengono  forni:  modelli  e  tecniche   preconfezionate  valide  per  tuG  bensì  si  s:mola  la  crea:vità  di  ognuno,  messa  a   disposizione  del  gruppo,  per  trovare  la  soluzione  alla  sfida.    
  • 5. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline •  Altro  tema  fondamentale  nella  nostra  realtà  aziendale  è  rendere  la  comunicazione   più  efficace,  diminuendo  in  questo  modo  anche  i  confliG.       •  La  metodologia  individuata  è  stata  il  Lego®  Serious  Play™:  una  tecnica  per  pensare,   comunicare  e  risolvere  i  problemi,  in  gruppo,  basata  sulla  creazione  di  metafore   visive  finalizzate  a  rappresentare  le  principali  ques:oni  strategiche  e  i  possibili  modi   per  risolverle.   •  In  conclusione,  il  miglor  modo  per  imparare  è  il  diver:mento!  
  • 6. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline HRVISION&INNOVATION COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI COMPETENZE E IDENTITÀ: METAFORE VISIVE E MODELLI STRATEGICI   FABRIZIO FARACO CERTIFIED TRAINER LEGO SERIOUS PLAY ETASS
  • 7. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline •  Fabrizio  Faraco   –  Marketer  &  Innovator  coach   –  LEGO®  SERIOUS  PLAY®   cer:fied  facilitator  (3  levels)   –  Mi  trovate  su  internet   •  The  LEGO  Group  strongly   recommends  the  use  of   cer7fied  facilitators   Velocemente chi sono Picture  Credit:  Sunny  Ripert  -­‐  Lego  faces;  h8ps://flic.kr/p/8KkjiB  
  • 8. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Cosa  è  una  metafora   Definizione   La  metafora  è    un  trasferimento  di  significa:,   ovvero   •  la  sos:tuzione  di  una  parola  con  un’altra   •  l’accostamento  di  due  parole  i  cui  significa:   hanno  dei  traG  seman:ci  in  comune   –  E.g.  «Laura  è  una  roccia»   Pistole=o  «la  venere  degli  stracci»,  Louvre,   la  bellezza  ideale  e  la  vita  vera,  il  consumismo  che  travolge  le  radici   classiche   Picture  Credit:  Yann  Caradec  in  h8ps://flic.kr/p/fedr9u  
  • 9. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Cosa  realizza  una  metafora   Cara,eris.che   •  Usa  un  linguaggio  universale   •  Presenta  opzioni   •  Non  a8acca  dire8amente  il   problema  o  le  persone   •  Parla  all’inconscio   •  Risveglia  risorse  sopite   •  Rende  più  consapevoli   ⇒  La  funzione  cogni:va  costruisce   e  trasferisce   –  Nuova  conoscenza   –  Informazioni  rilevan:   –  Comprensione  e  condivisione  
  • 10. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Ma  la  metafora  è  …     •  La  metafora  è  conce8uale  non  è   solo  strumento  linguis:co   «la  metafora  non  è  solo  un  modo  di   usare  il  linguaggio,  ma  sopra=u=o  un   modo  di  conoscere  basato  sul  cogliere   corrispondenze   e   somiglianze   perceDve,   affeDve   e   cogni7ve   contestualmente   definite   che,   mediante   la   fusione   di   due   iden7tà,   determinano   una   trasformazione   della  conoscenza»  [Caramelli]   Picture  Credit:  Sailko  via  Wikimedia  Commons  h8p://bit.ly/1NFbMut  
  • 11. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Metafora  e  modelli   •  Il  linguaggio  non  può  mai   rappresentare  «le8eralmente»  il   mondo;  può  soltanto   «modellare»  il  mondo.  Tu8o  il   linguaggio  è  metaforico.   [Murray  Turbayne]   •  I  modelli  3D   –  Ci  fanno  comprendere  meglio   •  possiamo  interagire  con  il  modello   –  coinvolgono  tuG  i  nostri  sensi   •  Possiamo  cambiarli  fisicamente,   toccarli,  assaggiarli,  odorarli  e   vederli  in  ogni  prospeGva   ⇒  Metafore    legate  a  modelli  3D   come  strumento  di  massima   efficacia  cogni7va   Picture  Credit:  Sailko  via  Wikimedia  Commons  h8p://bit.ly/1NFc3xv  
  • 12. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Modelli 3D … •  Sapete già che con i mattoncini Lego® si costruiscono facilmente modelli 3D reali del mondo reale
  • 13. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Ciò che (forse) non sapete è che … •  Con Lego® Serious Play® si usano i mattoncini per costruire modelli 3D reali di concetti e idee Picture  Credit:  Jean  Desbien,  h8ps://flic.kr/p/agj9yN  
  • 14. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Picture  Credit:  Bill  Ward  -­‐  Serious  Play  at  Brickworld,  h8ps://flic.kr/p/6xDVot   Cos’è Lego® Serious Play®? Il metodo Lego® Serious Play® è una tecnica per pensare, comunicare, condividere e risolvere problemi in gruppo. Il metodo vede come strumento i mattoncini e gli elementi Lego® e si basa sulla creazione di metafore visive finalizzate a rappresentare le principali questioni strategiche e i possibili modi per risolverle.
  • 15. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Come nasce Lego® Serious Play® Fine anni ‘90 Kjeld Kristiansen, il nipote del fondatore di Lego® richiede alle principali case di consulenza un nuova strategia a fronte della crisi causata dalla presenza nel settore dei giocattoli dei nuovi giganti del gioco (Sony e Microsoft) 2000-2003 L’analisi strategica prodotta non soddisfa Lego® perché priva di immaginazione (ingrediente chiave per Lego®). Insieme a Johan Roos and Bart Victor della IMD (Institute for Management Development di Losanna) e Robert Rassmussen Direttore della ricerca educativa di Lego® sviluppano la metodologia Lego® Serious Play® 2004-2009 Lego® integra il marchio LSP nel portafoglio della società. Definisce un modello a licenza e lo schema di facilitatore con specifica formazione. Nel 2004 Robert Rasmussen lascia l'azienda (lascia il suo posto a Per Kristiansen) e inizia l’attività di consulenza su LSP. 2010 Lego® abbandona il modello a licenza e rende LSP Open Source. La formazione come facilitatore LSP è disponibile su base più ampia e senza dover ottenere un contratto di licenza con Lego®. I materiali LSP è possono essere acquistati da tutti e non solo dai titolari di licenze. Picture  Credit:  By  Legoland  crea:on  centre:  Carlos  Luis  M  C  da  Cruz  deriva:ve  work:  Vearthy  via  Wikimedia  Commons  
  • 16. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline 1.  Sfida il facilitatore disegna la sfida al gruppo. La sfida dipende interamente dall’argomento che il workshop vuole aggredire ed è una domanda aperta 2.  Costruzione la risposta dei partecipanti alla sfida consiste nel costruire un modello con il Lego® in un periodo di pochi minuti Picture  Credit:  Spielbrick  Films  -­‐  Da  man  and  Pond;  h8ps://flic.kr/p/8PPMqo     Come funziona Lego® Serious Play®
  • 17. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline 3.  Story Making Tutti i partecipanti raccontano la storia che dà significato al modello, cioè i loro pensieri, associazioni, emozioni e sensazioni che sono venuti in mente loro durante la costruzione legati all’oggetto della sfida 4.  Riflessione Si cristallizzano le conoscenze fondamentali che emergono da parte di tutti, anche attraverso domande di chiarimento sui modelli, riassumendo sorprese e collegamenti Picture  Credit:  Spielbrick  Films  -­‐  Da  man  and  Pond;  h8ps://flic.kr/p/8PPMqo     Come funziona Lego® Serious Play®
  • 18. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline “Lean Forward” Meetings: tutti partecipano e sono coinvolti “Lean Backward” Meetings: pochi partecipano e sono coinvolti Picture  Credit:  Jay  Johnson  h8p://bit.ly/1bfHnSv   vs.   Lego® Serious Play® coinvolge le persone
  • 19. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline •  Il focus sono le persone come elemento chiave del successo delle organizzazioni •  Offrendo spazio a tutti si facilita –  Il pensare –  Il comunicare –  Il risolvere problemi •  Costruendo con i mattoncini Lego® si: –  Incoraggiano creatività e innovazione –  Liberano le potenzialità del team –  Sviluppano competenze e prestazioni –  Massimizzano fiducia e engagement –  Sviluppa la cultura organizzativa •  Confrontandosi con sfide complesse si: –  Facilitano lo sviluppo e l’esecuzione delle strategie –  Incoraggia il prendere decisioni –  Governa la gestione del cambiamento Con Lego® Serious Play®
  • 20. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline La metodologia stimola il cambiamento perché consente la gestione di processi Plan-Do-Plan-Do (rispetto ai tradizionali Plan-Do) Il Lego® è più efficace di altri oggetti perché è più facile e veloce da imparare le combinazioni possibili sono moltissime (102.981.504 combinazioni con 6 mattoni 2x4) e il mattoncino non ha memoria La metodologia Lego® Serious Play® approfondisce il processo di riflessione e sostiene un dialogo efficace per tutti i partecipanti Apprendimenti del tipo hands-on - mind- on producono una maggiore e più profonda comprensione del mondo e delle nostre possibilità Picture  Credit:  Cogneon  GmbH,  h8ps://flic.kr/p/e55g7w     Lego® Serious Play® ha basi solide
  • 21. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Le teorie dietro Lego® Serious Play® •  Costruttivismo (J. Piaget) –  Il costruttivismo considera la rappresentazione della realtà come il risultato dell'attività costruttrice delle nostre strutture cognitive ⇒  Costruiamo conoscenza basata sull’esperienza che abbiamo nel mondo •  Costruzionismo (S. Papert) –  l'individuo che apprende costruisce modelli mentali per comprendere il mondo intorno a lui. L'apprendimento avviene in modo più efficiente se chi apprende è coinvolto nella produzione di oggetti tangibili. In questo senso il costruzionismo è connesso all'apprendimento esperienziale di Jean Piaget. ⇒  Quando si costruiscono modelli nel mondo reale costruiamo modelli anche nella nostra mente •  Rapporto mano-cervello (E. Osborne Wilson) –  L‘intero elenco degli attributi comportamentali recentemente acquisiti e unicamente umani deve essere sorto durante il lungo processo di allargamento del cervello che ha avuto inizio con l'espansione del nuovo e inventivo strumento utilizzato da Homo habilis, cioè la mano
  • 22. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline •  Gli attributi del gioco –  Coinvolgente –  Motivante –  Include elementi di incertezza e di sorpresa –  Sensazione di illusione e esagerazione •  Le componenti chiave di gioco (in una organizzazione) come un incontro intenzionale dove i partecipanti –  utilizzano la loro immaginazione (non di fantasia) –  concordano che non si produca direttamente un prodotto o servizio –  si impegnano a seguire regole speciale •  Gli adulti giocano con uno o più specifici obiettivi in mente –  legame sociale –  espressione emotiva –  sviluppo cognitivo –  concorrenza costruttiva. ⇒  Leg Godt, in danese Gioca Bene Il gioco serio
  • 23. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Il viaggio Da  A  a  B  il  percorso   non  è  una  re,a   È  una  U:  the  U-­‐ journey  
  • 24. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline U  theory  di  O8o  Scharmer   •  Scordarmi  ciò  che  so   •  Guardare  intorno  con  sguardo  nuovo   •  Sen:re  ciò  che  mi  circonda   •  Trovare  ciò  che  non  conosco   •  Cristallizzare  la  visione  e  l’intenzione   •  Proto:pare  il  futuro   •  Implementare  il  da  farsi  su  ciò  che  ho   imparato  
  • 25. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Modelli  e  comunicazione   •  L'idea  che  «una  maggiore  o  migliore  comunicazione  sia   l'ingrediente  essenziale  nella  collaborazione»  è  falsa.  Ciò  che  è   fondamentalmente  necessario  è  un  diverso  :po  di   comunicazione.  Questo  diverso  :po  di  comunicazione  ha   bisogno  di  uno  spazio  condiviso   –  Questo  spazio  è  il  modello  (proto:po)   •  Contrariamente  al  senso  comune   –  non  sono  i  team  innova:vi  che  creano  modelli  innova:vi,  ma  sono  i   modelli  innova:vi  che  generano  team  innova:vi   –  il  modello  ha  un  ruolo  più  decisivo  nella  creazione  di  un  team  di  quanto   non  lo  abbia  il  team  nella  creazione  del  modello   •  Il  valore  reale  di  un  modello  o  di  una  simulazione  deriva  meno   dalla  sua  capacità  di  verificare  un'ipotesi  piu8osto  che  dal  suo   potere  di  generare  u:li  sorprese   [Michael  Schrage]  
  • 26. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Storie   •  Entrare  in  conta8o  con  il  prossimo  al  livello  più   profondo  richiede  una  storia   •  Le  storie  sono  come  i  virus   –  Sono  ovunque   •  Ascol:amo  storie  a  prescindere  dove  siamo  e  da  dove  veniamo   –  Sono  contagiose   •  Racconta  una  storia  a  qualcuno  e  se  è  ragionevole  si  diffonderà.   Le  migliori  storie  hanno  bisogno  di  essere  ri-­‐raccontate  di  più  e   molto  di  più   –  Sono  appiccicose   •  A8raverso  il  racconto  che  si  ripete  si  fissano  nella  nostra   memoria  e  nei  nostri  ricordi  
  • 27. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Storie   •  Le  storie  hanno  da  sempre  svolto  un  ruolo   cruciale  nella  cultura  e  nello  sviluppo   dell’esperienza  umana   •  Le  storie  sono  l’essenza  dell’esperienza  umana   – Le  storie  ispirano  e  mo:vano  le  azioni  degli  individui   – Le  storie  hanno  provato  la  loro  u:lità  in  ogni  aGvità   dell’esperienza  umana   – Nelle  organizzazioni  le  storie  contribuiscono  alla   costruzione,  riproduzione  e  trasformazione  dei   valori  in  principi  (credo)  
  • 28. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Risulta:  di  un  workshop  Lego®  Serious  Play®   •  maggiore  partecipazione   •  più  intuizioni  (insight)   •  più  idee   •  più  passione   •  più  senso  di  appartenenza  e  impegno  (commitment)   •  risulta:  migliori     ⇒ da  ciò  che  realizziamo  come  singoli  insieme  produciamo  una   soluzione  cocreata  condivisa  in  cui  negoziamo  in  modo  più   facile  e  che  appar:ene  a  tuG,  qualcosa  di  sorprendente,  spesso   inimmaginabile  prima  del  workshop  
  • 29. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Lego® Serious Play® 10 ragioni per usarlo 1. Garan:sce  il  100%  di   partecipazione   2. Costruisce  fiducia   nelle  persone     3. Garan:sce  nuove   prospeGve     4. Arriva  ai  valori  e  ai   principi  fondamentali   5. Produce     un’espressione   auten:ca     6.  Crea  un  linguaggio   comune   7.  Chiarisce  la   complessità   8.  Garan:sce   l’allineamento  del   gruppo   9.  Garan:sce  risulta:   memorabili   10. Fa  risparmiare  tempo   Credit:  Donna  S.  Denio,  Team  Dynamics  Boston,  h8p://bit.ly/1QeLAWI  
  • 30. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline LEGO® Serious Play® è uno strumento che facilita il pensiero divergente, la comunicazione e l'analisi profonda, per la risoluzione di problemi concreti
  • 31. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline HRVISION&INNOVATION COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI CORPORATE ACADEMY E JUNIOR TALENT   ANDREA APPIANI DIRETTORE RISORSE UMANE MS AMBROGIO
  • 33. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline OBIETTIVI: 1.  Preparare adeguatamente i Neo-Assunti 2.  Mantenere alto il livello di formazione del personale aziendale  
  • 34. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline PERCHE’: •  Eliminare/Diminuire differenza tra Scuola e Mondo del Lavoro •  Alzare il livello Tecnico-Professionale-Personale •  Diminuire tempi (e quindi costi) inserimento
  • 35. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline GRUPPO DI LAVORO •  DIREZIONE PERSONALE •  BADONI •  POLITECNICO •  STUDENTE •  ENTE FORMAZIONE
  • 36. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline METODOLOGIA UTILIZZATA •  Job description: Operatore Produzione •  Competenza: Conoscenza dei materiali •  Materia: Metallurgia •  Argomenti: Leghe metalliche ed applicazioni dei diagrammi di stato - Prove meccaniche e resistenza dei materiali– Ecc. •  Docente: Teorica-Generale Politecnico Pratica-Specifica MSA •  Ordine cronologico: 1° Materiali 2° Basi Meccanica 3° Disegno ecc •  Calendario •  Manuale
  • 37. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline NEO ASSUNTI •  Incontri mirati nelle scuole •  Visita aziendale e presentazione progetto •  Formazione in stage ed assunzione post formazione
  • 38. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline PERSONALE ATTIVO •  Reale mappatura delle competenze •  Progetto modulare: Ogni competenza/materia può essere insegnata singolarmente.  
  • 39. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline HRVISION&INNOVATION COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI NETWORKING COMPETENCES FOR BUSINESS AND PEOPLE   ANDREA ATTANÀ ENTERPRISE RELATIONSHIP MANAGER LINKEDIN
  • 47. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline The  Economic  Graph   Mapping  every  global  connec7on  between…  
  • 49. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline HRVISION&INNOVATION COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI SCENARI DI SVILUPPO, MODELLI DI BUSINESS E FABBISOGNI FORMATIVI (WEXPO - JOBNET PROJECTS) ANGELO DI GREGORIO ORDINARIO DI MARKETING UNIVERSITÀ BICOCCA MILANO
  • 50. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Scenari  di  sviluppo,     modelli  di  business  e   fabbisogni  forma:vi     Prof.  Angelo  Di  Gregorio     Ordinario  di  Marke:ng  Università  Bicocca  
  • 51. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Il problema del barometro Tempo fa ricevetti una chiamata da un collega. Aveva intenzione di dare zero a uno studente per una sua risposta ad un problema di fisica, mentre lo studente pretendeva il massimo dei voti per aver dato la risposta esatta. Il professore e lo studente concordarono di rivolgersi a me come arbitro imparziale. Io lessi la domanda assegnata all'esame: "Mostrare in che modo è possibile determinare l'altezza di un grattacielo con l'aiuto di un barometro." Lo studente aveva risposto: "Porta il barometro in cima all'edificio, legalo ad una lunga corda, calalo fino alla strada, fai un segno, tiralo su e misura la lunghezza della corda. La lunghezza della corda è uguale all'altezza del grattacielo. Lo studente aveva risolto il problema completamente e correttamente. Ma assegnargli il massimo dei voti avrebbe potuto certificargli competenze non effettivamente confermate dalla sua risposta.
  • 52. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Io suggerii di dare allo studente un'altra possibilità. Gli concessi sei minuti per rispondere alla stessa domanda con l'avvertenza di dimostrare le sue conoscenze di fisica. Dopo cinque minuti non aveva scritto nulla. Gli chiesi se voleva ritirarsi ma egli disse che aveva molte risposte a questo problema; stava scegliendo quella migliore. Mi scusai per averlo interrotto e gli dissi di procedere. Nel minuto successivo scrisse la seguente risposta: "Porta il barometro in cima all'edificio e lascialo cadere al suolo. Misura il tempo di caduta con un cronometro. Quindi, usando la formula          h=0,5·a·t2 calcola l'altezza dell'edificio. A questo punto chiesi al mio collega se lo studente poteva ritirarsi. Lo concesse e gli diede il massimo voto.
  • 53. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline Lasciando l'ufficio del mio collega chiesi allo studente quali erano le altre risposte che conosceva. Egli disse: "Ci sono molti modi per misurare l'altezza di un grattacielo con l'aiuto di un barometro. Ad esempio puoi misurare la lunghezza del barometro, la sua ombra e l'ombra del grattacielo in un giorno di sole e quindi, con una semplice proporzione, calcolare l'altezza dell'edificio. "Bene," dissi "e le altre risposte?” "Sì," rispose " c'è un metodo molto elementare: partendo dal piano terreno sali le scale e traccia dei segni sui muri utilizzando il barometro come unità di misura di lunghezza. Alla fine conta i segni e avrai l'altezza dell'edificio in unità- barometro. "Un metodo molto diretto.” "Naturalmente. Se vuoi un metodo più sofisticato, puoi legare il barometro ad un filo ed usarlo come pendolo per misurare il valore di g (gravità) al livello della strada e in cima all'edificio. Conoscendo la differenza di gravità è possibile calcolare l'altezza dell'edificio. Similmente puoi andare in cima all'edificio, legare il barometro ad una lunga corda, calarlo fino al livello della strada e farlo oscillare come un pendolo. Misurando il periodo, si può calcolare la lunghezza della corda, cioè l'altezza dell'edificio. Infine, ci sono molti altri metodi per risolvere il problema. Forse il migliore è quello di prendere il barometro e bussare alla porta del direttore. Quando apre gli dici così: "Signor direttore, questo è un bellissimo barometro. Se mi dice l'altezza dell'edificio glielo regalo."
  • 54. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline A questo punto chiesi allo studente se veramente NON conosceva la risposta convenzionale a questa domanda. Egli ammise che la conosceva ma che non ne poteva più di una scuola e di professori che tentavano di insegnargli a pensare. Lo studente era Niels Bohr, fisico danese, premio Nobel per la Fisica nel 1922.