Mein kampf_Il delirio del pensiero disumano e disumanizzante
1. Mein Kampf
Ovvero
Il delirio del pensiero dis-umano e dis-umanizzante
Prof.ssa Cristina Galizia
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2. La macchina del consenso
Parlare la “lingua della massa”
Il Mein Kampf si caratterizza per:
A livello di contenuti:
1. Forte struttura spiritualista (tensione, meta, fine: idealizzazione del messaggio).
2. In essa calare:
•insoddisfazione del popolo;
•qualunquismo;
•sfiducia nelle istituzioni presenti;
•necessità di un cambiamento drastico e immediato, come unica forma di salvezza
dalla perdizione.
A livello di linguaggio:
1. Lessico semplice, con frequenti richiami allo spirituale;
2. uso di metafore e similitudini icastiche, desunte dal vivere quotidiano, a volte
colorite, di rapida comprensione e memorizzazione;
3. metafore e similitudini usate per il loro valore conoscitivo, quali strumenti di
esemplificazione e/o di attribuzione di marche valoriali a dei concetti astratti e
difficili.
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3. I NEMICI: critica al sistema dei partiti
Si pensi,di quali pietosi elementi siano composti in generale, i cosiddetti
"programmi di partito", e come di tempo in tempo vengano spolverati e rimessi
alla moda! […] Una sola preoccupazione spinge a costruire programmi nuovi o a
modificare quelli che già esistono: la preoccupazione dell'esito delle prossime
elezioni. Non appena nella testa di questi giullari del parlamentarismo balena il
sospetto che l'amato popolo voglia ribellarsi e sgusciare dalle stanghe del
vecchio carro del partito, essi danno una mano di vernice al timone.[..] E costoro
ricorrono alle vecchie ricette, formano una "commissione", spiegano gli umori del
buon popolo, scrutano gli articoli dei giornali e fiutano gli umori delle masse per
conoscere che cosa queste vogliano e sperino, e di che cosa abbiano orrore. (pg.2)
DISTRUZIONE DELLA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI E NELLO STATO
DEMOCRATICO, ATTRAVERSO LA GENERALIZZAZIONE E IL BASSO POPULISMO
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4. I NEMICI: Marxismo e Ebrei
E il marxismo internazionale non è altro che il trasferimento, operato dall'ebreo
Carlo Marx, d'una concezione che in realtà esisteva già da gran tempo, ad una
determinata professione di fede politica. Se non fosse già esistita questa
intossicazione molto diffusa, non sarebbe mai stato possibile lo stupefacente
successo politico di quella dottrina. Carlo Marx in realtà fu solo uno tra milioni che,
nel pantano d'un mondo in putrefazione, riconobbe col sicuro sguardo del profeta
i veleni essenziali, e li estrasse, per concentrarli, come un negromante, in una
soluzione destinata ad annientare in fretta l'esistenza indipendente di libere
nazioni sulla Terra. […] Il mondo borghese è marxista, ma crede alla possibilità
della dominazione di determinati gruppi umani (borghesia), mentre il marxismo
stesso mira a mettere metodicamente il mondo nelle mani del giudaismo.(pg.6)
Oggi l’ebreo è il grande incitatore alla totale distruzione della Germania.
Dovunque si scrivono attacchi contro la Germania, ne sono autori gli ebrei […] il
pensiero del giudaismo è chiaro. La bolscevizzazione della Germania, […] da parte
della finanza mondiale ebraica è solo considerata come il preludio della diffusione
della tendenza ebraica alla conquista del mondo (pg.107)
MARXISMO E EBRAISMO VENGONO SPESSO ACCOMUNATI, QUASI
L’UNO FOSSE AL SERVIZIO DELL’ALTRO, SULL’ONDA DELLA PAURA DELLA
RIVOLUZIONE BOLSCEVICA
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5. IL MEZZO: lo Stato nazionalista e razzista
All'opposto [del marxismo, che vuole “mettere il mondo nelle mani del giudaismo”], la
concezione nazionale, razzista, riconosce il valore dell'umanità nei suoi primordiali elementi di
razza. In conformità coi suoi principi, essa ravvisa nello Stato soltanto un mezzo per raggiungere
un fine, il fine della conservazione dell'esistenza razzista degli uomini. Con ciò, non crede affatto
ad un'eguaglianza delle razze, ma riconosce che sono diverse e quindi hanno un valore maggiore
o minore; e da questo riconoscimento si sente obbligata ad esigere, in conformità con l'eterna
Volontà che domina l'Universo, la vittoria del migliore e del più forte, la subordinazione del
peggiore e del più debole. E così rende omaggio all'idea fondamentale della natura, che è
aristocratica e crede che questa legge abbia fino al più umile individuo. Essa riconosce non solo il
diverso valore delle razze ma anche quello degli individui. Estrae dalla massa l'individuo di valore,
e opera così da organizzatrice, di fronte al marxismo disorganizzatore. (pg 6)
Eterna Volontà
Stato razzista(=strumento )
Conservazione della razza
Obbligo della selezione naturale
e dell’esaltazione della razza migliore
GIUSTIFICAZIONE “SPIRITUALISTA” DELLA
DISEGUAGLIANZA TRA RAZZE E INDIVIDUI
(cfr.: assolutismo)
Necessita’ di un appello allo spirituale come
instrumentum regni, contro il materialismo
marxista
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6. IL MEZZO: l’imposizione di dogmi e il
“superindivualismo”
Perciò io considerai mio proprio compito quello di estrarre dalla materia vasta ed
informe di una concezione generale le idee essenziali, dando loro forma più o
meno dogmatica; idee che nella loro chiara delimitazione sono idonee a dare
un'organizzazione unitaria a coloro che le accettano. […] .
DOGMA per dare un
pensiero unitario e non
discutibile alla massa
(omologazione,
annullamento anche
della diversità di
pensiero)
LA
LIMITATEZZA
DEL “SUPER”
UMANO, che
ha bisogno di
dogmi per
non crollare
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7. IL FINE: “L’umanamente bello e sublime”,
la vita razziale
IL DIRITTO DI ESISTERE
E’ DATO DALL’IDEALE E
NON DALL’ETICA
IL MODELLO BELLO E
SUBLIME PREVALE SUL
GIUSTO E SUL BENE.
L’UMANITA’ DEVE
TENDERE ALLA
SUBLIMAZIONE,
ATTRAVERSO
L’ADESIONE ALL’IDEALE,
AL MODELLO IMPOSTO
Crede nella necessità di idealizzare l'umanità, ravvisando
solo in questa idealizzazione la premessa dell'esistenza
dell'umanità stessa. Ma non può concedere ad un'idea
etica il diritto di esistere se questa idea costituisce un
pericolo per la vita razziale dei portatori d'un'etica
superiore, perché in un mondo imbastardito e
"negrizzato" sarebbero perduti per sempre i concetti dell
'umanamente bello e sublime, nonché ogni nozione d'un
avvenire idealizzato del genere umano (pg.6) Dobbiamo
distinguere con la massima nettezza fra lo Stato, che è un
recipiente, e la razza, che è il contenuto. Questo
recipiente ha un senso solo se è capace di contenere e
salvaguardare il contenuto; in caso diverso, non ha
valore. Lo scopo supremo dello Stato nazionale è quello
di conservare quei primordiali elementi di razza che,
quali donatori di civiltà, creano la bellezza e la dignità
d'una umanità superiore. (pg 12)
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8. IL FINE: il distorto Paradiso dell’umanità
superiore
HITLER E IL NAZIONALSOCIALISMO SI
PROPONGONO COME
GUIDA DELL’UMANITA’,
oltre L’INFERNO
GUIDAICO-MARXISTA,
oltre il PURGATORIO
DELLA MISERIA verso il
DISTORTO PARADISO
DELLA SUPERIORITA’
DELLA RAZZA.
Chi parla d'una missione del popolo tedesco sulla Terra,
deve sapere che questa può solo consistere nella formazione
d'uno Stato ravvisante il suo compito supremo nella
conservazione e nell'incremento degli elementi più nobili,
rimasti illesi, della nostra nazione; anzi, dell'intera umanità.
Con ciò lo Stato riceve, per la prima volta, un alto intimo
scopo. Di fronte alla ridicola parola d'ordine di assicurare
la calma e l'ordine onde rendere possibili reciproci imbrogli,
appare una missione realmente elevata quella di
conservare e promuovere un'umanità superiore, donata a
questa Terra dalla bontà dell'Onnipotente. (pg 13) Solo
quando il popolo tedesco si allontanò da questi ideali per
ascoltare le materiali promesse della rivoluzione, e depose
le armi, giunse, non al paradiso terrestre ma al purgatorio
dell'universale disprezzo e della generale miseria. Quindi è
anzitutto necessario opporre ai contabili della presente
repubblica materiale la fede in un Reich ideale. (pg 29)
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9. La presente analisi fa riferimento al testo del “Mein
Kampf” pubblicato in Internet Archive