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IL GENOCIDIO ARMENO
IL GENOCIDIO ARMENO

L'espressione Genocidio armeno, talvolta Olocausto degli Armeni o Massacro
degli Armeni, si riferisce a due eventi distinti ma legati fra loro. Infatti, il
genocidio armeno si è svolto in due fasi principali. Il primo massacro (1894-1897)
è legato alla figura del sultano Abdul Hamid II, il quale volle punire una
popolazione in rivolta attuando violentissime repressioni. Il secondo massacro
(1915-1923), quello drammaticamente più importante, è invece legato al gruppo
dei Giovani Turchi, che per vedere realizzati i propri obiettivi nazionalisti hanno
pianificato scientificamente l’eliminazione della popolazione armena presente
nel paese.
Scopo principale del movimento nazionalista turco era la
creazione di un grande impero panturco che inglobasse tutte le
popolazioni turche, dal Mar Egeo ai confini della Cina.

Gli Armeni, situati a mo' di cuneo fra i Turchi dell'Anatolia e quelli del
Caucaso, costituivano un' isola non-turca in mezzo al grande mare
delle popolazioni turche. Erano un ostacolo sulla via della realizzazione
di questo progetto e fu quindi stabilito di
sterminarli onde poter creare la Grande Turchia
.
Il primo massacro
Nel 1890 nell'Impero Ottomano si contavano circa 2 milioni di armeni,
in maggioranza cristiani-ortodossi monofisiti. Gli armeni erano
sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la
Russia aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei
territori ed eventualmente appropriarsi di Costantinopoli. Per
reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano
incoraggiò fra i curdi, sentimenti di odio anti-armeno.
L’oppressione che dovettero subire dai curdi e l’aumento delle tasse
imposto dal governo turco esasperò gli armeni fino alla rivolta, alla
quale l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari curde,
rispose assassinando migliaia di armeni e bruciandone i villaggi
(1894).
Il secondo massacro
Nel periodo precedente la prima guerra mondiale all'impero ottomano era
succeduto il governo dei « Giovani Turchi ». Costoro temevano che gli armeni
potessero allearsi coi russi, di cui erano nemici.
Nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a
reclutare fra le loro fila armeni che in precedenza avevano militato
nell'esercito ottomano.
Intanto, l'esercito francese finanziava e armava a sua volta gli armeni,
incitandoli alla rivolta contro il nascente potere repubblicano. Nella notte tra
il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'élite armena di
Costantinopoli.
Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani
Turchi».
LE MARCE DELLA MORTE
Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di
migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte
furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in
collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra
Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare
come "prova generale" ante litteram delle piu' note marce ai danni dei
deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale. Oltre centinaia di
migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco.
LO STERMINIO DEGLI ARMENI
In un congresso segreto dei "Giovani Turchi", tenutosi a Salonicco nel 1911,
fu deciso di sopprimere totalmente gli armeni residenti in Turchia. L'occasione
per realizzare questo piano di sterminio si presentò con lo scoppio del Primo
Conflitto Mondiale allorquando le potenze europee, impegnate nella guerra,
non potevano interferire nelle faccende interne della Turchia.
Furono arrestati ed in seguito uccisi tutti gli intellettuali, i sacerdoti, i dirigenti
politici. Nelle città e nei villaggi abitati da Armeni rimasero quindi solo donne,
vecchi e bambini. Per loro venne decretata la deportazione.
LE VITTIME
I mezzi usati per compiere questo sterminio furono di un'inaudita ferocia
e di un sadico accanimento contro le vittime. Chi riusciva a sfuggire
al massacro periva per la fame, la sete, le malattie e gli stenti del lungo
viaggio compiuto a piedi per centinaia di chilometri. Perirono così circa
1.500.000 di persone: la quasi totalità degli Armeni di Turchia.
Furono risparmiati solo quelli residenti a Istanbul e Smirne, perchè troppo
vicini a sedi diplomatiche straniere. Si salvarono pure gli abitanti di alcune
province in prossimità del confine russo, che si misero al riparo fuggendo
oltre frontiera o furono salvate dall'avanzata dell'esercito russo.
Chiara Bianchi

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  • 2. IL GENOCIDIO ARMENO L'espressione Genocidio armeno, talvolta Olocausto degli Armeni o Massacro degli Armeni, si riferisce a due eventi distinti ma legati fra loro. Infatti, il genocidio armeno si è svolto in due fasi principali. Il primo massacro (1894-1897) è legato alla figura del sultano Abdul Hamid II, il quale volle punire una popolazione in rivolta attuando violentissime repressioni. Il secondo massacro (1915-1923), quello drammaticamente più importante, è invece legato al gruppo dei Giovani Turchi, che per vedere realizzati i propri obiettivi nazionalisti hanno pianificato scientificamente l’eliminazione della popolazione armena presente nel paese.
  • 3. Scopo principale del movimento nazionalista turco era la creazione di un grande impero panturco che inglobasse tutte le popolazioni turche, dal Mar Egeo ai confini della Cina. Gli Armeni, situati a mo' di cuneo fra i Turchi dell'Anatolia e quelli del Caucaso, costituivano un' isola non-turca in mezzo al grande mare delle popolazioni turche. Erano un ostacolo sulla via della realizzazione di questo progetto e fu quindi stabilito di sterminarli onde poter creare la Grande Turchia .
  • 4.
  • 5. Il primo massacro Nel 1890 nell'Impero Ottomano si contavano circa 2 milioni di armeni, in maggioranza cristiani-ortodossi monofisiti. Gli armeni erano sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la Russia aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente appropriarsi di Costantinopoli. Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano incoraggiò fra i curdi, sentimenti di odio anti-armeno. L’oppressione che dovettero subire dai curdi e l’aumento delle tasse imposto dal governo turco esasperò gli armeni fino alla rivolta, alla quale l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari curde, rispose assassinando migliaia di armeni e bruciandone i villaggi (1894).
  • 6.
  • 7. Il secondo massacro Nel periodo precedente la prima guerra mondiale all'impero ottomano era succeduto il governo dei « Giovani Turchi ». Costoro temevano che gli armeni potessero allearsi coi russi, di cui erano nemici. Nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le loro fila armeni che in precedenza avevano militato nell'esercito ottomano. Intanto, l'esercito francese finanziava e armava a sua volta gli armeni, incitandoli alla rivolta contro il nascente potere repubblicano. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'élite armena di Costantinopoli. Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi».
  • 8.
  • 9. LE MARCE DELLA MORTE Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare come "prova generale" ante litteram delle piu' note marce ai danni dei deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale. Oltre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco.
  • 10.
  • 11. LO STERMINIO DEGLI ARMENI In un congresso segreto dei "Giovani Turchi", tenutosi a Salonicco nel 1911, fu deciso di sopprimere totalmente gli armeni residenti in Turchia. L'occasione per realizzare questo piano di sterminio si presentò con lo scoppio del Primo Conflitto Mondiale allorquando le potenze europee, impegnate nella guerra, non potevano interferire nelle faccende interne della Turchia. Furono arrestati ed in seguito uccisi tutti gli intellettuali, i sacerdoti, i dirigenti politici. Nelle città e nei villaggi abitati da Armeni rimasero quindi solo donne, vecchi e bambini. Per loro venne decretata la deportazione.
  • 12. LE VITTIME I mezzi usati per compiere questo sterminio furono di un'inaudita ferocia e di un sadico accanimento contro le vittime. Chi riusciva a sfuggire al massacro periva per la fame, la sete, le malattie e gli stenti del lungo viaggio compiuto a piedi per centinaia di chilometri. Perirono così circa 1.500.000 di persone: la quasi totalità degli Armeni di Turchia. Furono risparmiati solo quelli residenti a Istanbul e Smirne, perchè troppo vicini a sedi diplomatiche straniere. Si salvarono pure gli abitanti di alcune province in prossimità del confine russo, che si misero al riparo fuggendo oltre frontiera o furono salvate dall'avanzata dell'esercito russo.
  • 13.