Media e social media: un valido supporto nella comunicazione in oncologia?
1. Media e social media: un valido
supporto nella comunicazione in
oncologia?
Cristina Da Rold
Giornalista scientifica /WHO Social Media Advisor
cristinalaura.darold@gmail.com
www.cristinadarold.com
@CristinaDaRold
Feltre, 10 febbraio 2017
2. Partiamo da qualche dato
1. Il 40% delle persone in Italia cerca informazioni sanitarie in rete e sui social
(dato Censis, 2014)
2. Nel 2015 solo il 53% delle ASL utilizza i social network, e il 13% usa più di un social (Santoro, Lovari. Convegno
#SaluteSocial 2016)
3. Meno del 3% delle ASL utilizza i social network per campagne di sensibilizzazione in emergenza. Per la maggior
parte si tratta di informazioni sui servizi sanitari e storytelling della vita dell'istituzione (Santoro, Lovari.
Convegno #SaluteSocial 2016)
4. Solo un numero limitato di ASL su Facebook ha una social media policy (Santoro, Lovari. Convegno #SaluteSocial
2016)
5. Nel 2013 solo il 7% dei medici italiani intervistati in un sondaggio utilizzava social network per medici, mentre un
altro 23% si diceva interessato ad approfondire (Taking the Pulse Europe, Manhattan Research)
3.
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7. Il medico/operatore sanitario
comunica online:
- con cittadini e pazienti → fa prevenzione, segnalando
buone pratiche, fonti valide dove informarsi, eventi,
campagne di sensibilizzazione. Risponde alle domande e ai
dubbi dei cittadini e dei malati.
- con altri colleghi → si confronta, discute, si aggiorna,
conosce nuovi colleghi che lavorano sul medesimo
problema, segue convegni, meeting, incontri, discussioni
online.
Usa linguaggi diversi anche sui social media!
16. Ma....funziona davvero come strumento di
prevenzione?
- Social Media and Organ Registration: the Facebook Effect (American Journal of Transplantation 2013): Nel
periodo di osservazione 39.818 registrazioni, di cui 32.958 attribuibili all'”effetto Facebook”.
- Smoking cessation support delivered via mobile phone text messaging: a single blind, rndomized trial (The
Lancet, 2011): questo programma, su 5800 partecipanti, ha migliorato notevolmente le percentuale di
cessazione a 6 mesi.
- Social media and obile applications in chronic disease prevention and management (E. Santoro et al. Annals of
Internal Medicine, 2013). “Questo intervento di 12 settimane ha dimostrato che i partecipanti che
hanno ricevuto informazioni sulla prevenzione dell'HIV via facebook avevano più probabilità di
richiedere il test rispetto a coloro che avevano ricevuto informazioni attraverso via tradizionale”
- A randomized trial of a Facebook-based physical activity intervention for young adult cancer survivors (Journal
of Cancer Survivors, 2014). L'impiego di una community su Facebook ha prodotto in questi giovani
pazienti sopravvissuti a malattia oncologica un aumento dell'attività fisica.
- Translating the Diabetes Prevention Program into an online Social Network (The diabetes Education, 2014):
riduzione del peso del 5% e dello 0,37% dei valori di A1C a 16 settimane.
- Approaches to the Prevention and Management of Childhood Obesity: the Role of Social Networks and the Use of
Social Media and related Electronic Technologies (American Heart Association, 2013)
18. Facebook
- il pubblico è più generico
- crea una relazione con il pubblico: i social non sono (solo) una vetrina
- occhio ai tempi di risposta nella tua pagina che sono indicatori della qualità di un servizio
che offri
- sii presente ogni giorno
- segui anche l'attualità e i trend, è lì che si intercetta il pubblico e i dubbiosi (vedi tema dei
vaccini)
- fai attenzione al click-bait, finisce per toglierti crediblità
- quando scrivi un post, sii breve e poni una domanda al tuo lettore, a cui fai seguire un link
- usa molte immagini e video (ottimale avere anche un proprio account YouTube)
- studia i tuoi trend: quali sono gli orari migliori per postare?
19. Twitter
- il pubblico è più filtrato: i social non sono (solo) una vetrina
- usa gli hashtag e segui i trend del giorno (twitter te li indica)
- sii presente ogni giorno, ma non esagerare. Troppi tweet non invogliano a seguire un account
- messaggi brevi, preferibilmente meno di 140 caratteri
- fai livetweeting durante gli eventiusando gli hashtag ufficiali (sia per acquisire nuovi follower,
che per ricordare la propria presenza come voce nelle discussioni)
- crea liste di interesse di persone da seguire e da taggare in base alle tematiche
- usa molte immagini e video (ottimale avere anche un proprio account YouTube)
- quando tagghi altri account, usa la possibilità di taggare dalle immagini e non nel post, che
deve essere il più breve e pulito possibile
20. Per approfondire
- e-patient e social media. Come sviluppare una strategia di comunicazione per
migliorare salute e sanità, L.Affinito e W. Ricciardi, Il Pensiero Scientitico
Editore, 2016
- Nelle reti. L'oncologo in un sistema complesso di comunicazione e relazioni,C.
Pinto e G. Annovi, Il Pensiero Scientifico Editore, 2016.
- Social Media in Clinical Practice, B. Mesko, Springer, 2013
- The Creative Destruction of Medicine: How the Digital Revolution Will Create
Better Health Care, E. Topol, 2012.
21. Grazie!
Cristina Da Rold
Giornalista scientifica freelance/WHO Social Media Advisor
cristinalaura.darold@gmail.com
www.cristinadarold.com
@CristinaDaRold