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Un po’ di Fisica dell’atmosfera




                                  Riccardo Rigon   Giorgione - La tempesta, 1507-1508


Tuesday, March 6, 12
“La pioggia cade, la foglia
                       trema”
                             Robindronath Tagore




Tuesday, March 6, 12
Le Precipitazioni




                                           Obbiettivi:


         •       Introdurre i fenomeni di circolazione generale e una descrizione dei
                 fenomeni atmosferici correlati alla produzione delle precipitazioni


             •Parlare delle precipitazioni, della loro formazione in atmosfera e della
             loro caratterizzazione al suolo




                                                                                         3


  Riccardo Rigon

Tuesday, March 6, 12
Le Precipitazioni




                               La radiazione


                       • Il motore di tutto è la radiazione
                                      solare
Wikipedia - Sun




      Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni




          I meccanismi di formazione delle precipitazione:


                               - Frontizio
                              - Orografico
                              - Convettivo




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  Riccardo Rigon

Tuesday, March 6, 12
Un pò di Fisica dell’Atmosfera




                            TheEsiste un complesso
                                  general circulation
                               sistema di circolazione
                           in a rotating atmosphere
                                      globale
  Foufula-Georgiou, 2008




                                                         6


      Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

    Deja Vu




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  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni


       Il meccanismo frontizio




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  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni


       Il meccanismo frontizio




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  Riccardo Rigon

Tuesday, March 6, 12
Le Precipitazioni




                       Il meccanismo convettivo




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  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni




                       Il meccanismo convettivo




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  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni


       Il meccanismo orografico




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  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni
  Il meccanismo orografico   Passage of low pressure center over mountains




                                                                   Whiteman (2000)




                                                                                     13


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Le Precipitazioni
  Il meccanismo orografico




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Le Precipitazioni
                          Rainfall evolution over topography

                                                           T=318 min
 Foufula-Georgiou, 2008




                                                                       15


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Le Precipitazioni



                           Rainfall evolution over topography

                                                            T=516 min
  Foufula-Georgiou, 2008




                                                                        16


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Le Precipitazioni
                            Rainfall evolution over topography

                                                             T=672 min
   Foufula-Georgiou, 2008




                                                                         17


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Le precipitazioni
                       A. Adams - Pioggia Tenaya,




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Le Precipitazioni



                       Perchè piova




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Le Precipitazioni



                                    Perchè piova

    •I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla
    superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                    Perchè piova

    •I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla
    superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.

      •Poichè la Terra ruota attorno al proprio asse, ogni massa d’aria in movimento,
      subisce una deviazione dovuta alla forza (apparente) di Coriolis.




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                    Perchè piova

    •I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla
    superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.

      •Poichè la Terra ruota attorno al proprio asse, ogni massa d’aria in movimento,
      subisce una deviazione dovuta alla forza (apparente) di Coriolis.

    •Questa situazione:
     •genera delle moti tra       aree di posizione “quasi stabile” di alta e bassa
        pressione
        •discontinuità nel campo di moto dell’aria a grande scala e discontinuità
        nelle proprietà termodinamiche di masse d’aria a contatto
        •genera quindi le condizioni per cui alcune masse d’aria più leggere
        “scivolano” sopra altre, innalzandosi.




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Le Precipitazioni



                       Perchè piova




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                     Perchè piova

    •La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)
    diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla
    radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della
    variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                     Perchè piova

    •La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)
    diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla
    radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della
    variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.


      •Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale
      delle masse d’aria.




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                     Perchè piova

    •La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)
    diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla
    radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della
    variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.


      •Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale
      delle masse d’aria.


      •Masse d’aria in movimento sono innalzate dalla presenza dell’orografia.




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                     Perchè piova

    •La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)
    diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla
    radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della
    variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.


      •Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale
      delle masse d’aria.


      •Masse d’aria in movimento sono innalzate dalla presenza dell’orografia.


      •L’aria si innalza anche per effetto di riscaldamento della superficie terrestre in
      misura diversa dell’aria circostante, che causa di condizioni di instabilità
      atmosferica

  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                       Perchè piova




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                   Perchè piova

    •Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica
    (isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo
    possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                     Perchè piova

    •Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica
    (isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo
    possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.

    •Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua
    liquida o solida, sospese in aria.




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                     Perchè piova

    •Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica
    (isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo
    possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.

    •Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua
    liquida o solida, sospese in aria.




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                         Perchè piova

    •Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica
    (isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo
    possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.

    •Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua
    liquida o solida, sospese in aria.




  Storm building near Arvada, Colorado
  . U.S. © Brian Boyle.



  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni



                                                   Perchè piova

    •Se le goccie d’acqua riescono ad accrescersi al punto da raggiungere un peso
    sufficiente, precipitano a terra. Piove, nevica o grandina.




  Precipitation, Thriplow in Cambridgeshire. U.K
  © John Deed.


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Over Berwick-upon-Tweed, Northumberland, UK.
                                                          © Antonio Feci




Tuesday, March 6, 12
                       Riccardo Rigon
                                                                                                                                            Le Precipitazioni




                                                                                                         - Stratiforme
                                                                                                                         I tipi di evento




                                             Stratocumulus stratiformis
                                        23
Le Precipitazioni



                           I tipi di evento
                              - Convettivo
  Over Austin, Texas, US




                                              Cumulonimbus capillatus incus
  © Ginnie Powell




                                                                              24


   Riccardo Rigon

Tuesday, March 6, 12
Le Precipitazioni




                       Nubi stratiformi




                                          25


  Riccardo Rigon

Tuesday, March 6, 12
Le Precipitazioni




                       Nubi stratiformi




                                          26


  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni


       Ciclone extratropicale
                                Houze, 1994




                                              27


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Le Precipitazioni



                        Nubifragi
Houze, 1994




                                    28


       Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni


                       Nubifragi
   Houze, 1994




                                   29


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Le Precipitazioni




                 Fattori che influenzano la natura e la quantità
                           delle precipitazioni al suolo


                 •La latitudine: la precipitazione è distribuita sulla superficie terrestre in
                 funzione dei sistemi di circolazione generale

                •L’altitudine: la precipitazione (media annuale) tende a crescere con la
                quota, fino ad una quota limite (le alte quote sono mediamente aride).


                •La posizione      rispetto alle masse oceaniche, ai venti prevalenti, la
                posizione generale dell’orografia




  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni
                          a large range of scales
                                      pixel = 4 km                pixel = 125 m




                                                               km
                                                               2
                             512 km




                                                               km
                                                               4
 Foufula-Georgiou, 2008




                                                     (mm/hr)

                                                               0 4 9 13 17 21 26 30
                                                                    R (mm/hr)




                                                                                      31


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                           Spatial Rainfall
  Foufula-Georgiou, 2008




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  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni




                                    Caratteristiche delle
                                   precipitazioni al suolo

                  •Lo stato fisico (pioggia, neve grandine, rugiada)
                   •L’altezza: ovvero la quantità di precipitazione per unità di area
                   (proiettata), spesso espressa in mm o cm.

                   •La durata: ovvero l’intervallo temporale durante il quale si registra con
                   continuità precipitazione, o, a seconda dei contesti, la durata di
                   registrazione di un certo ammontare di precipitazione (a prescindere
                   dalla continuità della stessa)


                   •L’altezza cumulata, l’altezza di precipitazione misurata in un intervallo
                   di tempo prefissato, anche se dovuta a più eventi.



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Le Precipitazioni




                                       Caratteristiche delle
                                      precipitazioni al suolo

                  •L’ intervallo medio tra due precipitazioni successive
                  (storm inter-arrival time)


                   •La distribuzione spaziale dei volumi di pioggia

                   •La frequenza o il tempo di ritorno di una certa precipitazione con
                   altezza e durata assegnate



                       •La qualità, ovvero la composizione chimica della precipitazione




  Riccardo Rigon

Tuesday, March 6, 12
Le precipitazioni Estreme



                                  Eventi




                                       5   6
                            2 3

                            1      4
                                               35


Riccardo Rigon
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Le Precipitazioni




                           Temporal Rainfall
  Foufula-Georgiou, 2008




                                               36


  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

     Istogramma delle precipitazioni
                mensili




                                       37


  Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni


       Statistiche




                       38


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Le precipitazioni Estreme



             a lognormal distribution
    Durate




                                        39


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    Intensità
                lognormal ?




                              40


Riccardo Rigon
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Le Precipitazioni

    Precipitazioni Estreme




                             41


  Riccardo Rigon

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Le precipitazioni estreme
                       Kandinski -Composition VI (Il diluvio)- 1913




                                                                              Riccardo Rigon

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Le precipitazioni Estreme




                                         Obbiettivi:

           •Descrivere le precipitazioni estreme e delle loro caratteristiche

           •Calcolare le precipitazioni estreme con assegnato tempo di ritorno con R




                                                                                       43


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           Consideriamo le precipitazioni massime annuali
   Queste si trovano negli annali idrologici registrate per certe durate caratteristiche:
   1h, 3h, 6h,12h 24 h e rappresentano il massimo di precipitazione cumulato sulla
   prefissata durata.


                        anno   1h       3h       6h         12h       24h
                   1    1925    50.0     NA      NA         NA       NA
                   2    1928    35.0   47.0    50.0        50.4     67.6

                        ......................................
                        ......................................

                   46   1979   38.6 52.8 54.8           70.2        84.2
                   47   1980   28.2 42.4 71.4           97.4       107.4
                   51   1987   32.6 40.6 64.6           77.2        81.2
                   52   1988   89.2 102.0 102.0        102.0       104.2               44


Riccardo Rigon
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Le precipitazioni Estreme



           Consideriamo le precipitazioni massime annuali
                                                                Precipitazioni Massime a Paperopoli




                                                  150
                            Precipitazione (mm)

                                                  100
                                                  50




                                                        1   3    6             12                     24

                                                                               durata




                        Per ogni durata si ha una distribuzione di precipitazioni                          45


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                                                              Precipitazioni Massime a Paperopoli




                                                    150
                              Precipitazione (mm)

                                                    100
                                                    50




                                                          1         3          6         12         24


                            Mediana                                          durata



                       >boxplot(hh ~ h,xlab="durata",ylab="Precipitazione
                       (mm)",main="Precipitazioni Massime a Paperopoli")                                 46


Riccardo Rigon
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                                                             Precipitazioni Massime a Paperopoli




                                                   150
                             Precipitazione (mm)

                                                   100
                                                   50




                                                         1         3          6         12         24


                       upper quantile                                       durata




                                                                                                        47


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                                                             Precipitazioni Massime a Paperopoli




                                                   150
                             Precipitazione (mm)

                                                   100
                                                   50




                                                         1         3          6         12         24

                                                                            durata
                       lower quantile

                                                                                                        48


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                                                1 ora                                        3 ore                                      6 ore




                                    25




                                                                             15




                                                                                                                            15
                                    20




                                                                             10
                                    15




                                                                                                                            10
                        Frequenza




                                                                 Frequenza




                                                                                                                Frequenza
                                    10




                                                                             5




                                                                                                                            5
                                    5
                                    0




                                                                             0




                                                                                                                            0
                                         20   40     60     80                    20   40    60      80   100                    40   60     80     100

                                          Precipitazion in mm                          Precipitazion in mm                        Precipitazion in mm




                                                                                                                                                          49


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                                                        12 ore                                        24 ore




                                                                                     12
                                        8




                                                                                     10
                                        6




                                                                                     8
                            Frequenza




                                                                         Frequenza

                                                                                     6
                                        4




                                                                                     4
                                        2




                                                                                     2
                                        0




                                                                                     0




                                            40     60     80   100 120                    40     80      120    160

                                                 Precipitazion in mm                           Precipitazion in mm




                                                                                                                      50


Riccardo Rigon
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Le precipitazioni Estreme




                                     Tempo di ritorno
       E’ l’intervallo di tempo medio in cui una certa intensità di precipitazione si
       ripete (o è superata). Sia:
          T
       l’intervallo temporale in cui si dispone di una certa misura
       Siano


            n


       le misurazioni fatte in T e


            m=T/n


       il tempo di campionamento di una singola misura (la durata dell’evento
       considerato).
                                                                                        51


Riccardo Rigon
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Le precipitazioni Estreme




                                   Tempo di ritorno


          Allora il tempo di ritorno della misura h* è


                    T    m      m                                  m
             T r :=   =n   =           =
                    l    l   ECDF (h⇥)   1                      F r(H < h )

          dove Fr= l/n è la frequenza di successi (misure superiori od uguali ad h*).
          Se l’intervallo di campionamento è unitario (m=1), allora il tempo di ritorno
          è l’inverso della frequenza di superamento del valore h*.


          Si osservi, che in base a quanto sopra, esiste una relazione biunivoca
          tra quantili e tempo di ritorno

                                                                                          52


Riccardo Rigon
Tuesday, March 6, 12
Le precipitazioni Estreme




                                                            Precipitazioni Massime a Paperopoli




                                                  150
                            Precipitazione (mm)

                                                  100




 q(0.75) -> Tr = 4 anni
                                                  50




                                                        1         3          6         12         24

                                                                           durata
                                                                      q(0.25) -> Tr = 1.33 anni
          Mediana -> q(0.5) -> Tr = 2 anni
                                                                                                       53


Riccardo Rigon
Tuesday, March 6, 12
Le precipitazioni Estreme



                       Le curve di possibilità pluviometrica



                            h(tp , Tr ) = a(Tr )    n
                                                   tp




                                                               54


Riccardo Rigon
Tuesday, March 6, 12
Le precipitazioni Estreme



                       Le curve di possibilità pluviometrica



                             h(tp , Tr ) = a(Tr )           n
                                                           tp


                            altezza        di
                            precipitazione
                                                legge di potenza




                                                                   55


Riccardo Rigon
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                       Le curve di possibilità pluviometrica



                             h(tp , Tr ) = a(Tr )             n
                                                             tp


                            altezza        di
                            precipitazione
                                                coefficiente
                                                dipendente dal
                                                tempo di ritorno




                                                                   56


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                       Le curve di possibilità pluviometrica



                             h(tp , Tr ) = a(Tr )    n
                                                    tp


                            altezza        di
                            precipitazione

                                                d u r a t a
                                                considerata




                                                               57


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                       Le curve di possibilità pluviometrica

                                                         esponente (non
                                                         dipendente dal
                             h(tp , Tr ) = a(Tr )    n
                                                    tp   tempo
                                                         ritorno)
                                                                     di




                            altezza        di
                            precipitazione




                                                                          58


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                       Le curve di possibilità pluviometrica



                             h(tp , Tr ) = a(Tr )          n
                                                          tp

       Poichè l’altezza di precipitazione cumulata è una funzione non decrescente
       della durata, allora n >0


        E’ noto però che l’intensità media della precipitazione:

                                      h(tp , Tr )
                       J(tp , Tr ) :=             = a(Tr ) tn
                                                            p
                                                                     1
                                         tp
         decresce all’aumentare della durata. Allora è anche n < 1



Riccardo Rigon
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                                 Le curve di possibilità pluviometrica

                        Tr = 50 anni      a = 36.46 n = 0.472
                        Tr = 100 anni     a = 40.31
                        Tr = 200 anni     a = 44.14

                       log(prec) [mm]
                                           curve di possibilità pluviometrica
                       2.4
                                                                                tr=50 anni
                                                                                tr=100 anni
                       2.3                                                      tr=200 anni
                                                                                a 50
                       2.2                                                      a 100
                                                                                a 200
                       2.1


                        2


                       1.9


                       1.8


                       1.7


                       1.6


                       1.5


                       1.4
                             1                              10                     tp[h] 100
                                                                                               60


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               Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele
                         tra loro nel piano bilogaritmico


                       log(prec) [mm]
                                        curve di possibilità pluviometrica
                       2.4
                                                                             tr=50 anni
                                                                             tr=100 anni
                       2.3                                                   tr=200 anni
                                                                             a 50
                       2.2                                                   a 100
                                                                             a 200
                       2.1


                        2


                       1.9


                       1.8


                       1.7


                       1.6


                       1.5


                       1.4
                             1                           10                     tp[h] 100
                                                                                            61


Riccardo Rigon
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               Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele
                         tra loro nel piano bilogaritmico



                       log(prec) [mm]
                                        curve di possibilità pluviometrica
                       2.4
                                                                                       tr=50 anni
                                                                                       tr=100 anni
                       2.3                                                             tr=200 anni
                                                                                       a 50
                       2.2                                                             a 100
                                                                                       a 200
                       2.1


                        2


                       1.9


                       1.8


                       1.7


                       1.6
                                        tr = 500 anni
                       1.5                                                   h(,500) > h(200)
                                        tr = 200 anni
                       1.4
                             1                           10                               tp[h] 100
                                                                                                      62


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               Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele
                         tra loro nel piano bilogaritmico



                       log(prec) [mm]
                                        curve di possibilità pluviometrica
                       2.4
                                                                                       tr=50 anni
                                                                                       tr=100 anni
                       2.3                                                             tr=200 anni
                                                                                       a 50
                       2.2                                                             a 100
                                                                                       a 200
                       2.1


                        2


                       1.9


                       1.8                                                   tr = 500 anni
                       1.7
                                               tr = 200 anni
                       1.6


                       1.5              Invece h(,500) < h(200) !!!!
                       1.4
                             1                           10                               tp[h] 100
                                                                                                      63


Riccardo Rigon
Tuesday, March 6, 12
Le precipitazioni Estreme




            Il problema da risolvere con l’ausilio della teoria delle
                      probabilità e dell’analisi statistica

          E’ dunque quello di determinare, per ogni durata, la corrispondenza tra
          quantili (assegnati tempi di ritorno) e altezza di precipitazione.

        Per ogni durata si cercherà dunque di interpolare i dati ad una distribuzione di
        probabilità. La famiglia di curve candidata per questo scopo è la Curva dei valori
        estremi di tipo I, o curva di Gumbel


                                                   h       a
                       P [H < h; a, b] = e     e       b
                                                               ⇥<h<⇥

       b è un parametro di forma, a un parametro di posizione (in effetti la moda)




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                            Distribuzione di Gumbel




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                            Distribuzione di Gumbel




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                                  Distribuzione di Gumbel

               La media della distribuzione e data da:


                E[X] = b + a

                 dove:


                         0.57721566490153228606
                 è la costante di Eulero-Mascheroni:




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                                     Distribuzione di Gumbel

               La mediana:


                 a     b log(log(2))

                 La varianza :

                                      2
                 V ar(X) = b     2
                                     6




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                                    Distribuzione di Gumbel

       La forma standard della distribuzione (rispetto alla quale si trovano tabulate
       le grandezze significative) è


                                y
       P [Y < y] = e        e




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                            Distribuzione di Gumbel




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                            Metodi di adattamento dei parametri
                       relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale


      Per adattare la famiglia di curve di Gumbel ai dati si usano dei metodi di
      adattamento dei parametri.

      Ne useremo nel seguito 3:


               - Il metodo dei minimi quadrati

               - Il metodo dei momenti

               - Il metodo della massima verosimiglianza (o maximum likelihood)


      Si consideri allora una serie di n misure, h = {h1, ....., hn}



                                                                                        71


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                            Metodi di adattamento dei parametri
                       relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale


       Il metodo dei momenti consiste nell’uguagliare i momenti del campione con i
       momenti della popolazione. Siano, ad esempio


                   µH
                       2
                       H

         La media e la varianza e


                  (t)
                 MH

         il momento t-esimo del CAMPIONE
                                                                                        72


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                            Metodi di adattamento dei parametri
                       relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

             Se il modello probabilistico contiene t parametri, allora il metodo dei
             momenti consiste nell’ugugliare i t momenti campionari con i t momenti
             della popolazione, che risultano definiti da:
                                                   ⇥
                 MH [1; ] = EH [h] =                   h pdfH (h; ) dh
                                                   ⇥
                                      ⇥
                 MH [t; ] =                (h    EH [h]) pdfH (h; ) dh t > 1
                                                           t
                                       ⇥
         Per ottenere un numero sufficiente di equazioni bisogna considerare tanti
         momenti quanti sono i parametri. Benchè in linea di principio la
         funzione dei parametri che ne risulta possa essere calcolate
         numericamente per punti, il metodo risulta efficace quando l’integrale a
         secondo membro ammette una soluzione analitica.
                                                                                        73


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                             Metodi di adattamento dei parametri
                        relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale


           Il metodo dei momenti applicato alla curva di Gumbel consiste allora nel
           porre:


                  MH [1; a, b] = µH
                  MH [2; a, b] = ⇥H
                                  2


            o:



                       b + a = µH
                        2 2
                       b 6 = ⇤H
                              2




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                        Il metodo della massima verosimiglianza
                                 (maximum likelihood)
                       relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale


             Il metodo si fonda sulla valutazione della probabilità (composta) di ottenere la
             serie temporale registrata:


              P [{h1 , · · ·, hN }; a, b]

                Nella ipotesi di indipendenza delle osservazioni, tale probabilità diviene:

                                                    N
                   P [{h1 , · · ·, hN }; a, b] =         P [hi ; a, b]
                                                   i=1



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                        Il metodo della massima verosimiglianza
                                 (maximum likelihood)
                       relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale



                                                 N
             P [{h1 , · · ·, hN }; a, b] =            P [hi ; a, b]
                                                i=1

           La precedente probabilità si chiama anche funzione di verosimiglianza
           rappresenta ed è evidentemente una funzione dei parametri.




                                                                                        76


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                        Il metodo della massima verosimiglianza
                                 (maximum likelihood)
                       relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale




        Meglio: rappresenta la distribuzione dei parametri condizionata alle misure
        (in figura una sezione della distribuzione per un assegnato valore di b)

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                        Il metodo della massima verosimiglianza
                                 (maximum likelihood)
                       relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

      Se la serie osservata è sufficientemente lunga, si ritiene che i parametri più
      affidabili (veri!) siano i più probabili.




          Nel caso della figura, a*.


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                          Il metodo della massima verosimiglianza
                                   (maximum likelihood)
                        relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale



        Per semplificare i calcoli si definisce anche la funzione detta di log-
        verosimiglianza:


                                                             N
                       log(P [{h1 , · · ·, hN }; a, b]) =         log(P [hi ; a, b])
                                                            i=1




                                                                                         79


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                        Il metodo della massima verosimiglianza
                                 (maximum likelihood)
                       relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale



      Allora, i parametri della curva, che ne descrive la popolazione si possono ottenere
      da:



                ⇥ log(P [{h1 ,···,hN };a,b])
                           ⇥a                  =0
                ⇥ log(P [{h1 ,···,hN };a,b])
                            ⇥b                 =0


          Che produce un sistema di due equazioni non-lineari in due incognite.

                                                                                        80


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                            Metodo dei minimi quadrati

  Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità
  di non superamento:
                                    n
                                                                  2
                         2
                           (⇥) =       (Fi P [H < hi ; ⇥])
                                  i=1




    e nel minimizzarlo


                                                                                        82


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                            Metodo dei minimi quadrati

  Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità
  di non superamento:
                                    n
                                                                  2
                         2
                           (⇥) =       (Fi P [H < hi ; ⇥])
                                         i=1


                            scarto
                            quadratico



    e nel minimizzarlo


                                                                                        82


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                            Metodo dei minimi quadrati

  Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità
  di non superamento:
                                    n
                                                                  2
                         2
                           (⇥) =       (Fi P [H < hi ; ⇥])
                                         i=1


                            scarto
                                               ECDF
                            quadratico



    e nel minimizzarlo


                                                                                        82


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                            Metodo dei minimi quadrati

  Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità
  di non superamento:
                                    n
                                                                  2
                         2
                           (⇥) =       (Fi P [H < hi ; ⇥])
                                         i=1


                            scarto
                                               ECDF   Probabilità
                            quadratico



    e nel minimizzarlo


                                                                                        82


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     Tale minimizzazione si ottiene derivando l’espressione dello scarto rispetto
     agli m parametri




                              ⇤ (⇥j )
                                 2
                                      =0          j =1···m
                               ⇤⇥j


     Ottenendo così le m equazioni in m incognite necessarie.




                                                                                    83


Riccardo Rigon
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            Dopo l’applicazione dei vari metodi di adattamento ...

      Come risultato abbiamo 3 coppie di parametri, tutti in un verto senso ottimi.
      Per distinguere quali tra questi insiemi di parametri è migliore, dobbiamo usare
      un criterio di confronto (un test non parametrico). Useremo test di Pearson.




                                                                                         84


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                                Il Test di Pearson
 Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:

 1 - Nel suddividere il campo di probabilità in k parti, per esempio uguali




                                                                              85


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Le precipitazioni Estreme



                               Il Test di Pearson
Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:

2 - derivarne una suddivisione del dominio




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                                 Il Test di Pearson
 Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:

 3 - Contare il numero di dati in ciascun intervallo (tra i cinque della figura)




                                                                                   87


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                                 Il Test di Pearson
Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:

6 - Valutare la funzione




  dove:


                             P [H < h0 ] = P [H < 0]

                            P [H < hn+1 ] = P [H <         ]


                                                               88


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                                     Il Test di Pearson


          e nel caso della figura delle slides precedenti



                       (P [H < hj+1 ]          P [H < hj ]) = 0.2


             Quindi:




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                                    Il Test di Pearson


         6 - Scegliere la coppia di parametri per cui X2 è più piccolo


                                 Per completare il tutto


         7 - Si ripetono tutte le operazioni per ogni durata (ad esempio, 1, 3, 6, 12, 24
         ore): visto che tutte le procedure si riferiscono ad una singola durata




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                                    Dopo aver applicato Pearson
                                    e ripetuto l’operazione per ognii durata




                                   1.0
                                   0.8
                                   0.6




                                              1h

                                                   3h
                            P[h]




                                                        6h

                                                              12h
                                   0.4




                                                                    24h
                                   0.2
                                   0.0




                                         0              50                         100   150

                                                             Precipitazione [mm]
                                                                                               91


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                                     Dopo aver applicato Pearson
                                         e ripetuto l’operazione per ogni durata




                                   1.0
                                               Tr = 10 anni

                                   0.8
                                   0.6




                                                    1h
                                                         3h
                            P[h]




                                                              6h
                                                                   12h
                                   0.4




                                                                         24h
                                   0.2




                                                              h1 h3            h6              h12   h24
                                   0.0




                                           0                  50                         100               150

                                                                   Precipitazione [mm]
                                                                                                                 92


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                       Si ottengono infine per interpolazione le
                                                Linee Segnalitrici di Possibilita' Pluviometrica




                                      180
                                      160
                                      140
                                      120
                            t [ore]

                                      100
                                      80
                                      60
                                      40




                                            0    5       10      15        20     25      30       35

                                                                      h [mm]



                                                                                                        93


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                       Si ottengono infine per interpolazione le
                                                 Linee Segnalitrici di Possibilita' Pluviometrica




                                     160
                                     140
                                     120
                                     100
                            h [mm]

                                     80
                                     60




                                           0.5     1.0       2.0          5.0     10.0      20.0

                                                                      t [ore]



                                                                                                    94


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                2
    Il

    Se una variabile X è distribuita secondo un curva normale a media nulla e
    varianza unitaria, allora la variabile




   e’ distribuita secondo la distribuzione del “Chi quadrato” (come fu provato
   da Ernst Abbe, 1840-1905) e si indica con



    che è una distribuzione monoparametrica della famiglia della distribuzione
    Gamma. L’unico parametro è chiamato “gradi di libertà”




                                                                                 95


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                2
    Il
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      La distribuzione, in effetti, è:




      E la sua cumulata:




         dove          ()   è la funzione “gamma” incompleta
                                                               96


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                       La funzione gamma incompleta




                                  La funzione Gamma




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    Il
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                2
    Il
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       Il valore atteso della distribuzione è pari al numero di gradi di libertà


                                                E(   k)   =k

       La varianza è pari a due volte il numero di gradi di libertà


                                             V ar(   k)   = 2k
         La moda è pari a




                                                                                   99


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               2
    Il
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                            2
         In generale il     è usato in statistica (dopo il lavoro di Pearson e Fisher) per
         stimare la bontà di una inferenza, ed in particolare l’uguguglianza di una
         distribuzione di dati con una distribuzione di riferimento (ipotesi zero). Il
         test ha la forma generale




                                                                                             100


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                2
    Il
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       Assumendo che la radice della variabile rappresentata nella sommatoria sia
       distribuita gaussianamente, allora ci si aspetta che la variabile somma dei
                                             2
       quadrati sia distribuita secondo il     con un grado di libertà pari al numero
       di addendi diminuito di 1.

         In altre parole, nell’ipotesi di ripetere un numero illimitato di volte
         l’esperimento che ha prodotto i dati, ci si aspetta che la distribuzione
         degli X2 , ottenuta dalla ripetizione dell’esperimento, sia un     con
         k-1 gradi di libertà.
                                                                                        101


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                                                Ovvero




        Se i dati riproducono perfettamente l’ipotesi,

        Il valore atteso dell’errore però pari al numero di gradi di libertà, k.

        Un certo numero di campioni “sfortunati” avrà un             elevato


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                                                     Se




           Ci sono due modi per ottenere un valore elevato di X2:


           •dalla distribuzione ipotizzata, ma ottenendo un campione relativamente raro

           •da un’altra distribuzione


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                2
    Il
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              2
    Il      ha importanza perchè possiamo fare due ipotesi mutuamente
    esclusive. L’ipotesi zero:

                  che campione e popolazione abbiano la medesima distribuzione

     E il suo contrario, l’ ipotesi alternativa:

                 che campione e popolazione NON abbiano la medesima distribuzione




                                                                                    104


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           Non c’è possibilità di distinguere un caso dall’altro

                 L’analisi statistica NON è in grado di distinguere il falso dal
                 vero con certezza

               Però ci si può accordare che, per esempio, il nostro campione ha una
               differenza dal campione di riferimento (misurata secondo Pearson),
               ovvero un X2, che si rivela più di una volta su venti su possibili
               ripetizioni dell’esperimento probabilistico (un periodo di ritorno di venti
               tentativi) non possiamo rigettare (falsificare statisticamente) l’ipotesi che
               i nostri dati provengano dalla distribuzione ipotizzata.

               Dunque l’ipotesi zero si accetta e si rigetta l’ipotesi alternativa, con una
               confidenza, nel caso descritto, di 1/20=0.05




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                        L’accettazione dell’ipotesi zero




     E’ dunque legata ad una scelta soggettiva (il margine di confidenza), assegnato
     secondo un criterio assunto come “ragionevole”.


     Per questo si usa tradizionalmente la dizione: “non si può rigettare”, invece di “si
     accetta”.


     A ben vedere però, la questione di come si dice, non è veramente sostanziale.


     Il criterio per quanto soggettivo è organizzato quantitativamente, e da risultati
     ripetibili.




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                                           In pratica
               Si assegna il grado di confidenza, c e si inverte la probabilità




                  ovvero:




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                                                     Se



                                           Si rigetta l’ipotesi zero



                                                 Viceversa

                        si accetta (nel gergo statistico: non si può rigettare)




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                                                Corollario

                               Avendo a disposizione più ipotesi zero valide



                                                Si accetta


                                     Quella con        più piccolo




         Che corrisponde ad eventi non rigettati (accettati!) con maggior grado di
         confidenza.




Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Tuesday, March 6, 12
Le precipitazioni estreme -
                                                                        GEV
                       Michelangelo, Il diluvio, 1508-1509




                                                                      Riccardo Rigon

Tuesday, March 6, 12
Le precipitazioni Estreme - GEV




                                  A little more formal

        L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un
        Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la
        distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità
        non può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:

     I) Distribuzione di Gumbel



                                            z       b
                            G(z) = e    e       a
                                                        ⇥<z<⇥
                                                           a>0

                                                                                   111


Riccardo Rigon
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Le precipitazioni Estreme - GEV




                                  A little more formal

        L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un
        Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la
        distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non
        può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:

     II) Distribuzione di Frechèt


                                        0            z    b
                          G(z) =          ( za b )
                                        e            z>b
                                         a>0             >0

                                                                                   112


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                                  A little more formal
     II) Distribuzione di Frechèt
          from Wikipedia


                             P [X < x] = e   x


                                  Media


                                  Moda


                                  Mediana


                                  Varianza

                                                         113


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                                  A little more formal

      R:

       dfrechet(x,     loc=0,     scale=1,   shape=1, log = FALSE)
       pfrechet(q,     loc=0,     scale=1,   shape=1, lower.tail = TRUE)
       qfrechet(p,     loc=0,     scale=1,   shape=1, lower.tail = TRUE)
       rfrechet(n,     loc=0,     scale=1,   shape=1)




                                                                           114


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                                  A little more formal

    L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un
    Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la
    distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non
    può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:

    III) Distribuzione di Weibull



                                         e [ ( z a b )]   z<b
                            G(z) =
                                         1                z b
                                                           >0
                                                          a>0
                                                                               115


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                                  A little more formal

    from Wikipedia


    III) Distribuzione di Weibull
    (P. Rosin and E. Rammler, 1933)




                                                         116


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                                  A little more formal

    from Wikipedia
                                          Quando k = 1, la distribuzione di Weibull
    III) Distribuzione di Weibull         si riduce alla distribuzione esponenziale.
    (P. Rosin and E. Rammler, 1933)
                                          Quando k = 3.4, la distribuzione Weibull
                                          diventa molto simile alla distribuzione
                                          normale.




                                                 Media

                                                 Moda

                                                 Mediana

                                                 Varianza
                                                                                   117


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                                  A little more formal



        R:

       dweibull(x,      shape,     scale   =   1, log = FALSE)
       pweibull(q,      shape,     scale   =   1, lower.tail = TRUE, log.p = FALSE)
       qweibull(p,      shape,     scale   =   1, lower.tail = TRUE, log.p = FALSE)
       rweibull(n,      shape,     scale   =   1)




                                                                                      118


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Le precipitazioni Estreme - GEV



                                   A little more formal

    Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una
    distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV


                                    G(z) = e      [1+   (   z
                                                                ⇤
                                                                    µ
                                                                        )]   1/⇥



                                       z : 1 + ⇥(z      µ)/⇤ > 0
                                          ⇥<µ<⇥ ⇤>0
                                                     ⇥<⇥<⇥

         Per           =0   la distribuzione degenera nella distribuzione di Gumbel

         Per           >0   la distribuzione diviene una distribuzione di Frechèt

         Per           <0   la distribuzione diviene una Weibull
                                                                                      119


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                                  A little more formal
    Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una
    distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV


                                   G(z) = e   [1+   (   z
                                                            ⇤
                                                                µ
                                                                    )]   1/⇥



                                    z : 1 + ⇥(z     µ)/⇤ > 0
                                      ⇥<µ<⇥ ⇤>0
                                                  ⇥<⇥<⇥




                                                                               120


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                                  A little more formal
    Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una
    distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV




                                       gk = (1   k )
                                                                             121


Riccardo Rigon
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Le precipitazioni Estreme - GEV



                                  A little more formal


       R

       dgev(x,         loc=0,   scale=1,   shape=0, log = FALSE)
       pgev(q,         loc=0,   scale=1,   shape=0, lower.tail = TRUE)
       qgev(p,         loc=0,   scale=1,   shape=0, lower.tail = TRUE)
       rgev(n,         loc=0,   scale=1,   shape=0)




                                                                         122


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Distribuzioni Autosimilari




                                                Grazie per l’attenzione!



                             G.Ulrici, 2000 ?




Riccardo Rigon
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Bibliografia e Approfondimenti



                       Bibliografia e Approfondimenti
  •Albertson, J., and M. Parlange, Surface Length Scales and Shear Stress: Implications
     for Land-Atmosphere Interaction Over Complex Terrain, Water Resour. Res., vol. 35,
     n. 7, p. 2121-2132, 1999


  •Burlando, P. and R. Rosso, (1992) Extreme storm rainfall and climatic change,
     Atmospheric Res., 27 (1-3), 169-189.


  •Burlando, P. and R. Rosso, (1993) Stochastic Models of Temporal Rainfall:
     Reproducibility, Estimation and Prediction of Extreme Events, in: Salas, J.D., R.
     Harboe, e J. Marco-Segura (eds.), Stochastic Hydrology in its Use in Water Resources
     Systems Simulation and Optimization, Proc. of NATO-ASI Workshop, Peniscola,
     Spain, September 18-29, 1989, Kluwer, pp. 137-173.




Riccardo Rigon
Tuesday, March 6, 12
Bibliografia e Approfondimenti




   •Burlando, P. e R. Rosso, (1996) Scaling and multiscaling Depth-Duration-Frequency
       curves of storm precipitation, J. Hydrol., vol. 187/1-2, pp. 45-64.

   •Burlando, P. and R. Rosso, (2002) Effects of transient climate change on basin
       hydrology. 1. Precipitation scenarios for the Arno River, central Italy, Hydrol.
       Process., 16, 1151-1175.


   •Burlando, P. and R. Rosso, (2002) Effects of transient climate change on basin
       hydrology. 2. Impacts on runoff variability of the Arno River, central Italy, Hydrol.
       Process., 16, 1177-1199.


   • Coles S., An Introduction to Statistical Modeling of Extreme Values, Springer,
                       ‘‘


       2001


   • Coles, S., and Davinson E., Statistical Modelling of Extreme Values, 2008

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Bibliografia e Approfondimenti




  •Foufula-Georgiou, Lectures at 2008 Summer School on Environmental Dynamics,
     2008


  •Fréchet M., Sur la loi de probabilité de l'écart maximum, Annales de la Société
     Polonaise de Mathematique, Crocovie, vol. 6, p. 93-116, 1927


  •Gumbel, On the criterion that a given system of deviations from the probable in
     the case of a correlated system of variables is such that it can be reasonably
     supposed to have arisen from random sampling, Phil. Mag. vol. 6, p. 157-175, 1900


  • Houze, Clouds Dynamics, Academic Press, 1994




Riccardo Rigon
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Bibliografia e Approfondimenti




  • Kleissl J., V. Kumar, C. Meneveau, M. B. Parlange, Numerical study of dynamic
     Smagorinsky models in large-eddy simulation of the atmospheric boundary layer:
     Validation in stable and unstable conditions, Water Resour. Res., 42, W06D10, doi:
     10.1029/2005WR004685, 2006

  •Kottegoda and R. Rosso, Applied statistics for civil and environmental engineers,
     Blackwell, 2008

  •Kumar V., J. Kleissl, C. Meneveau, M. B. Parlange, Large-eddy simulation of a diurnal
     cycle of the atmospheric boundary layer: Atmospheric stability and scaling issues,
     Water Resour. Res., 42, W06D09, doi:10.1029/2005WR004651, 2006


  •Lettenmaier D., Stochastic modeling of precipitation with applications to climate
     model downscaling, in von Storch and, Navarra A., Analysis of Climate Variability:
     Applications and Statistical Techniques,1995




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Tuesday, March 6, 12
Bibliografia e Approfondimenti




  •Salzman, William R. (2001-08-21). "Clapeyron and Clausius–Clapeyron
     Equations" (in English). Chemical Thermodynamics. University of Arizona. Archived
     from the original on 2007-07-07. http://web.archive.org/web/20070607143600/
     http://www.chem.arizona.edu/~salzmanr/480a/480ants/clapeyro/clapeyro.html.
     Retrieved 2007-10-11.


  •von Storch H, and Zwiers F. W, Statistical Analysis in climate Research, Cambridge
     University Press, 2001


  •Whiteman, Mountain Meteorology, Oxford University Press, p. 355, 2000




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Distribuzioni Autosimilari




                       •Equazione del moto della parcella (equazione di Eulero)




                       In un ambiente in equilibrio (velocita’ media nulla)




  Dalle slides di Dino

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Distribuzioni Autosimilari




                       Assumendo l’equilibrio idrostatico




                       si ottiene




  Dalle slides di Dino

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Distribuzioni Autosimilari




                       da cui:




                       o:




                        con:




  Dalle slides di Dino

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Distribuzioni Autosimilari




                       usando ora l’assunzione che la parcella si muova di moto adiabatico:




                       e l’equazione di stato dei gas ideali




                        si ottiene:




  Dalle slides di Dino

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Distribuzioni Autosimilari




                       da cui:




                        ed infine l’equazione differenziale ordinaria:




  Dalle slides di Dino

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Distribuzioni Autosimilari




                       per :




                       si ha equilibrio neutrale


                                              equilibrio instabile (la soluzione diverge
                                               esponenzialmente)


                        per :

                                              equilibrio stabile (la soluzione oscilla con frequenza




                                               detta di Brunt - Vaisala
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9 precipitazioni ci

  • 1. Un po’ di Fisica dell’atmosfera Riccardo Rigon Giorgione - La tempesta, 1507-1508 Tuesday, March 6, 12
  • 2. “La pioggia cade, la foglia trema” Robindronath Tagore Tuesday, March 6, 12
  • 3. Le Precipitazioni Obbiettivi: • Introdurre i fenomeni di circolazione generale e una descrizione dei fenomeni atmosferici correlati alla produzione delle precipitazioni •Parlare delle precipitazioni, della loro formazione in atmosfera e della loro caratterizzazione al suolo 3 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 4. Le Precipitazioni La radiazione • Il motore di tutto è la radiazione solare Wikipedia - Sun Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 5. Le Precipitazioni I meccanismi di formazione delle precipitazione: - Frontizio - Orografico - Convettivo 5 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 6. Un pò di Fisica dell’Atmosfera TheEsiste un complesso general circulation sistema di circolazione in a rotating atmosphere globale Foufula-Georgiou, 2008 6 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 7. Le Precipitazioni Deja Vu 7 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 8. Le Precipitazioni Il meccanismo frontizio 8 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 9. Le Precipitazioni Il meccanismo frontizio 9 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 10. Le Precipitazioni Il meccanismo convettivo 10 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 11. Le Precipitazioni Il meccanismo convettivo 11 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 12. Le Precipitazioni Il meccanismo orografico 12 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 13. Le Precipitazioni Il meccanismo orografico Passage of low pressure center over mountains Whiteman (2000) 13 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 14. Le Precipitazioni Il meccanismo orografico 14 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 15. Le Precipitazioni Rainfall evolution over topography T=318 min Foufula-Georgiou, 2008 15 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 16. Le Precipitazioni Rainfall evolution over topography T=516 min Foufula-Georgiou, 2008 16 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 17. Le Precipitazioni Rainfall evolution over topography T=672 min Foufula-Georgiou, 2008 17 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 18. Le precipitazioni A. Adams - Pioggia Tenaya, Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 19. Le Precipitazioni Perchè piova Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 20. Le Precipitazioni Perchè piova •I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla superficie della Terra, a causa della sua forma sferica. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 21. Le Precipitazioni Perchè piova •I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla superficie della Terra, a causa della sua forma sferica. •Poichè la Terra ruota attorno al proprio asse, ogni massa d’aria in movimento, subisce una deviazione dovuta alla forza (apparente) di Coriolis. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 22. Le Precipitazioni Perchè piova •I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla superficie della Terra, a causa della sua forma sferica. •Poichè la Terra ruota attorno al proprio asse, ogni massa d’aria in movimento, subisce una deviazione dovuta alla forza (apparente) di Coriolis. •Questa situazione: •genera delle moti tra aree di posizione “quasi stabile” di alta e bassa pressione •discontinuità nel campo di moto dell’aria a grande scala e discontinuità nelle proprietà termodinamiche di masse d’aria a contatto •genera quindi le condizioni per cui alcune masse d’aria più leggere “scivolano” sopra altre, innalzandosi. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 23. Le Precipitazioni Perchè piova Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 24. Le Precipitazioni Perchè piova •La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra) diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 25. Le Precipitazioni Perchè piova •La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra) diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta. •Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale delle masse d’aria. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 26. Le Precipitazioni Perchè piova •La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra) diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta. •Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale delle masse d’aria. •Masse d’aria in movimento sono innalzate dalla presenza dell’orografia. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 27. Le Precipitazioni Perchè piova •La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra) diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta. •Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale delle masse d’aria. •Masse d’aria in movimento sono innalzate dalla presenza dell’orografia. •L’aria si innalza anche per effetto di riscaldamento della superficie terrestre in misura diversa dell’aria circostante, che causa di condizioni di instabilità atmosferica Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 28. Le Precipitazioni Perchè piova Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 29. Le Precipitazioni Perchè piova •Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica (isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 30. Le Precipitazioni Perchè piova •Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica (isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo. •Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua liquida o solida, sospese in aria. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 31. Le Precipitazioni Perchè piova •Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica (isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo. •Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua liquida o solida, sospese in aria. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 32. Le Precipitazioni Perchè piova •Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica (isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo. •Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua liquida o solida, sospese in aria. Storm building near Arvada, Colorado . U.S. © Brian Boyle. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 33. Le Precipitazioni Perchè piova •Se le goccie d’acqua riescono ad accrescersi al punto da raggiungere un peso sufficiente, precipitano a terra. Piove, nevica o grandina. Precipitation, Thriplow in Cambridgeshire. U.K © John Deed. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 34. Over Berwick-upon-Tweed, Northumberland, UK. © Antonio Feci Tuesday, March 6, 12 Riccardo Rigon Le Precipitazioni - Stratiforme I tipi di evento Stratocumulus stratiformis 23
  • 35. Le Precipitazioni I tipi di evento - Convettivo Over Austin, Texas, US Cumulonimbus capillatus incus © Ginnie Powell 24 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 36. Le Precipitazioni Nubi stratiformi 25 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 37. Le Precipitazioni Nubi stratiformi 26 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 38. Le Precipitazioni Ciclone extratropicale Houze, 1994 27 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 39. Le Precipitazioni Nubifragi Houze, 1994 28 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 40. Le Precipitazioni Nubifragi Houze, 1994 29 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 41. Le Precipitazioni Fattori che influenzano la natura e la quantità delle precipitazioni al suolo •La latitudine: la precipitazione è distribuita sulla superficie terrestre in funzione dei sistemi di circolazione generale •L’altitudine: la precipitazione (media annuale) tende a crescere con la quota, fino ad una quota limite (le alte quote sono mediamente aride). •La posizione rispetto alle masse oceaniche, ai venti prevalenti, la posizione generale dell’orografia Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 42. Le Precipitazioni a large range of scales pixel = 4 km pixel = 125 m km 2 512 km km 4 Foufula-Georgiou, 2008 (mm/hr) 0 4 9 13 17 21 26 30 R (mm/hr) 31 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 43. Le Precipitazioni Spatial Rainfall Foufula-Georgiou, 2008 32 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 44. Le Precipitazioni Caratteristiche delle precipitazioni al suolo •Lo stato fisico (pioggia, neve grandine, rugiada) •L’altezza: ovvero la quantità di precipitazione per unità di area (proiettata), spesso espressa in mm o cm. •La durata: ovvero l’intervallo temporale durante il quale si registra con continuità precipitazione, o, a seconda dei contesti, la durata di registrazione di un certo ammontare di precipitazione (a prescindere dalla continuità della stessa) •L’altezza cumulata, l’altezza di precipitazione misurata in un intervallo di tempo prefissato, anche se dovuta a più eventi. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 45. Le Precipitazioni Caratteristiche delle precipitazioni al suolo •L’ intervallo medio tra due precipitazioni successive (storm inter-arrival time) •La distribuzione spaziale dei volumi di pioggia •La frequenza o il tempo di ritorno di una certa precipitazione con altezza e durata assegnate •La qualità, ovvero la composizione chimica della precipitazione Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 46. Le precipitazioni Estreme Eventi 5 6 2 3 1 4 35 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 47. Le Precipitazioni Temporal Rainfall Foufula-Georgiou, 2008 36 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 48. Le Precipitazioni Istogramma delle precipitazioni mensili 37 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 49. Le Precipitazioni Statistiche 38 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 50. Le precipitazioni Estreme a lognormal distribution Durate 39 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 51. Le precipitazioni Estreme Intensità lognormal ? 40 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 52. Le Precipitazioni Precipitazioni Estreme 41 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 53. Le precipitazioni estreme Kandinski -Composition VI (Il diluvio)- 1913 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 54. Le precipitazioni Estreme Obbiettivi: •Descrivere le precipitazioni estreme e delle loro caratteristiche •Calcolare le precipitazioni estreme con assegnato tempo di ritorno con R 43 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 55. Le precipitazioni Estreme Consideriamo le precipitazioni massime annuali Queste si trovano negli annali idrologici registrate per certe durate caratteristiche: 1h, 3h, 6h,12h 24 h e rappresentano il massimo di precipitazione cumulato sulla prefissata durata. anno 1h 3h 6h 12h 24h 1 1925 50.0 NA NA NA NA 2 1928 35.0 47.0 50.0 50.4 67.6 ...................................... ...................................... 46 1979 38.6 52.8 54.8 70.2 84.2 47 1980 28.2 42.4 71.4 97.4 107.4 51 1987 32.6 40.6 64.6 77.2 81.2 52 1988 89.2 102.0 102.0 102.0 104.2 44 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 56. Le precipitazioni Estreme Consideriamo le precipitazioni massime annuali Precipitazioni Massime a Paperopoli 150 Precipitazione (mm) 100 50 1 3 6 12 24 durata Per ogni durata si ha una distribuzione di precipitazioni 45 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 57. Le precipitazioni Estreme Precipitazioni Massime a Paperopoli 150 Precipitazione (mm) 100 50 1 3 6 12 24 Mediana durata >boxplot(hh ~ h,xlab="durata",ylab="Precipitazione (mm)",main="Precipitazioni Massime a Paperopoli") 46 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 58. Le precipitazioni Estreme Precipitazioni Massime a Paperopoli 150 Precipitazione (mm) 100 50 1 3 6 12 24 upper quantile durata 47 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 59. Le precipitazioni Estreme Precipitazioni Massime a Paperopoli 150 Precipitazione (mm) 100 50 1 3 6 12 24 durata lower quantile 48 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 60. Le precipitazioni Estreme 1 ora 3 ore 6 ore 25 15 15 20 10 15 10 Frequenza Frequenza Frequenza 10 5 5 5 0 0 0 20 40 60 80 20 40 60 80 100 40 60 80 100 Precipitazion in mm Precipitazion in mm Precipitazion in mm 49 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 61. Le precipitazioni Estreme 12 ore 24 ore 12 8 10 6 8 Frequenza Frequenza 6 4 4 2 2 0 0 40 60 80 100 120 40 80 120 160 Precipitazion in mm Precipitazion in mm 50 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 62. Le precipitazioni Estreme Tempo di ritorno E’ l’intervallo di tempo medio in cui una certa intensità di precipitazione si ripete (o è superata). Sia: T l’intervallo temporale in cui si dispone di una certa misura Siano n le misurazioni fatte in T e m=T/n il tempo di campionamento di una singola misura (la durata dell’evento considerato). 51 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 63. Le precipitazioni Estreme Tempo di ritorno Allora il tempo di ritorno della misura h* è T m m m T r := =n = = l l ECDF (h⇥) 1 F r(H < h ) dove Fr= l/n è la frequenza di successi (misure superiori od uguali ad h*). Se l’intervallo di campionamento è unitario (m=1), allora il tempo di ritorno è l’inverso della frequenza di superamento del valore h*. Si osservi, che in base a quanto sopra, esiste una relazione biunivoca tra quantili e tempo di ritorno 52 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 64. Le precipitazioni Estreme Precipitazioni Massime a Paperopoli 150 Precipitazione (mm) 100 q(0.75) -> Tr = 4 anni 50 1 3 6 12 24 durata q(0.25) -> Tr = 1.33 anni Mediana -> q(0.5) -> Tr = 2 anni 53 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 65. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica h(tp , Tr ) = a(Tr ) n tp 54 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 66. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica h(tp , Tr ) = a(Tr ) n tp altezza di precipitazione legge di potenza 55 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 67. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica h(tp , Tr ) = a(Tr ) n tp altezza di precipitazione coefficiente dipendente dal tempo di ritorno 56 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 68. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica h(tp , Tr ) = a(Tr ) n tp altezza di precipitazione d u r a t a considerata 57 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 69. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica esponente (non dipendente dal h(tp , Tr ) = a(Tr ) n tp tempo ritorno) di altezza di precipitazione 58 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 70. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica h(tp , Tr ) = a(Tr ) n tp Poichè l’altezza di precipitazione cumulata è una funzione non decrescente della durata, allora n >0 E’ noto però che l’intensità media della precipitazione: h(tp , Tr ) J(tp , Tr ) := = a(Tr ) tn p 1 tp decresce all’aumentare della durata. Allora è anche n < 1 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 71. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica Tr = 50 anni a = 36.46 n = 0.472 Tr = 100 anni a = 40.31 Tr = 200 anni a = 44.14 log(prec) [mm] curve di possibilità pluviometrica 2.4 tr=50 anni tr=100 anni 2.3 tr=200 anni a 50 2.2 a 100 a 200 2.1 2 1.9 1.8 1.7 1.6 1.5 1.4 1 10 tp[h] 100 60 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 72. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico log(prec) [mm] curve di possibilità pluviometrica 2.4 tr=50 anni tr=100 anni 2.3 tr=200 anni a 50 2.2 a 100 a 200 2.1 2 1.9 1.8 1.7 1.6 1.5 1.4 1 10 tp[h] 100 61 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 73. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico log(prec) [mm] curve di possibilità pluviometrica 2.4 tr=50 anni tr=100 anni 2.3 tr=200 anni a 50 2.2 a 100 a 200 2.1 2 1.9 1.8 1.7 1.6 tr = 500 anni 1.5 h(,500) > h(200) tr = 200 anni 1.4 1 10 tp[h] 100 62 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 74. Le precipitazioni Estreme Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico log(prec) [mm] curve di possibilità pluviometrica 2.4 tr=50 anni tr=100 anni 2.3 tr=200 anni a 50 2.2 a 100 a 200 2.1 2 1.9 1.8 tr = 500 anni 1.7 tr = 200 anni 1.6 1.5 Invece h(,500) < h(200) !!!! 1.4 1 10 tp[h] 100 63 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 75. Le precipitazioni Estreme Il problema da risolvere con l’ausilio della teoria delle probabilità e dell’analisi statistica E’ dunque quello di determinare, per ogni durata, la corrispondenza tra quantili (assegnati tempi di ritorno) e altezza di precipitazione. Per ogni durata si cercherà dunque di interpolare i dati ad una distribuzione di probabilità. La famiglia di curve candidata per questo scopo è la Curva dei valori estremi di tipo I, o curva di Gumbel h a P [H < h; a, b] = e e b ⇥<h<⇥ b è un parametro di forma, a un parametro di posizione (in effetti la moda) Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 76. Le precipitazioni Estreme Distribuzione di Gumbel Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 77. Le precipitazioni Estreme Distribuzione di Gumbel Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 78. Le precipitazioni Estreme Distribuzione di Gumbel La media della distribuzione e data da: E[X] = b + a dove: 0.57721566490153228606 è la costante di Eulero-Mascheroni: Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 79. Le precipitazioni Estreme Distribuzione di Gumbel La mediana: a b log(log(2)) La varianza : 2 V ar(X) = b 2 6 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 80. Le precipitazioni Estreme Distribuzione di Gumbel La forma standard della distribuzione (rispetto alla quale si trovano tabulate le grandezze significative) è y P [Y < y] = e e Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 81. Le precipitazioni Estreme Distribuzione di Gumbel 70 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 82. Le precipitazioni Estreme Metodi di adattamento dei parametri relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Per adattare la famiglia di curve di Gumbel ai dati si usano dei metodi di adattamento dei parametri. Ne useremo nel seguito 3: - Il metodo dei minimi quadrati - Il metodo dei momenti - Il metodo della massima verosimiglianza (o maximum likelihood) Si consideri allora una serie di n misure, h = {h1, ....., hn} 71 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 83. Le precipitazioni Estreme Metodi di adattamento dei parametri relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Il metodo dei momenti consiste nell’uguagliare i momenti del campione con i momenti della popolazione. Siano, ad esempio µH 2 H La media e la varianza e (t) MH il momento t-esimo del CAMPIONE 72 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 84. Le precipitazioni Estreme Metodi di adattamento dei parametri relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Se il modello probabilistico contiene t parametri, allora il metodo dei momenti consiste nell’ugugliare i t momenti campionari con i t momenti della popolazione, che risultano definiti da: ⇥ MH [1; ] = EH [h] = h pdfH (h; ) dh ⇥ ⇥ MH [t; ] = (h EH [h]) pdfH (h; ) dh t > 1 t ⇥ Per ottenere un numero sufficiente di equazioni bisogna considerare tanti momenti quanti sono i parametri. Benchè in linea di principio la funzione dei parametri che ne risulta possa essere calcolate numericamente per punti, il metodo risulta efficace quando l’integrale a secondo membro ammette una soluzione analitica. 73 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 85. Le precipitazioni Estreme Metodi di adattamento dei parametri relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Il metodo dei momenti applicato alla curva di Gumbel consiste allora nel porre: MH [1; a, b] = µH MH [2; a, b] = ⇥H 2 o: b + a = µH 2 2 b 6 = ⇤H 2 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 86. Le precipitazioni Estreme Il metodo della massima verosimiglianza (maximum likelihood) relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Il metodo si fonda sulla valutazione della probabilità (composta) di ottenere la serie temporale registrata: P [{h1 , · · ·, hN }; a, b] Nella ipotesi di indipendenza delle osservazioni, tale probabilità diviene: N P [{h1 , · · ·, hN }; a, b] = P [hi ; a, b] i=1 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 87. Le precipitazioni Estreme Il metodo della massima verosimiglianza (maximum likelihood) relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale N P [{h1 , · · ·, hN }; a, b] = P [hi ; a, b] i=1 La precedente probabilità si chiama anche funzione di verosimiglianza rappresenta ed è evidentemente una funzione dei parametri. 76 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 88. Le precipitazioni Estreme Il metodo della massima verosimiglianza (maximum likelihood) relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Meglio: rappresenta la distribuzione dei parametri condizionata alle misure (in figura una sezione della distribuzione per un assegnato valore di b) Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 89. Le precipitazioni Estreme Il metodo della massima verosimiglianza (maximum likelihood) relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Se la serie osservata è sufficientemente lunga, si ritiene che i parametri più affidabili (veri!) siano i più probabili. Nel caso della figura, a*. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 90. Le precipitazioni Estreme Il metodo della massima verosimiglianza (maximum likelihood) relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Per semplificare i calcoli si definisce anche la funzione detta di log- verosimiglianza: N log(P [{h1 , · · ·, hN }; a, b]) = log(P [hi ; a, b]) i=1 79 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 91. Le precipitazioni Estreme Il metodo della massima verosimiglianza (maximum likelihood) relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale Allora, i parametri della curva, che ne descrive la popolazione si possono ottenere da: ⇥ log(P [{h1 ,···,hN };a,b]) ⇥a =0 ⇥ log(P [{h1 ,···,hN };a,b]) ⇥b =0 Che produce un sistema di due equazioni non-lineari in due incognite. 80 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 92. Le precipitazioni Estreme 81 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 93. Le precipitazioni Estreme Metodo dei minimi quadrati Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità di non superamento: n 2 2 (⇥) = (Fi P [H < hi ; ⇥]) i=1 e nel minimizzarlo 82 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 94. Le precipitazioni Estreme Metodo dei minimi quadrati Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità di non superamento: n 2 2 (⇥) = (Fi P [H < hi ; ⇥]) i=1 scarto quadratico e nel minimizzarlo 82 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 95. Le precipitazioni Estreme Metodo dei minimi quadrati Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità di non superamento: n 2 2 (⇥) = (Fi P [H < hi ; ⇥]) i=1 scarto ECDF quadratico e nel minimizzarlo 82 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 96. Le precipitazioni Estreme Metodo dei minimi quadrati Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità di non superamento: n 2 2 (⇥) = (Fi P [H < hi ; ⇥]) i=1 scarto ECDF Probabilità quadratico e nel minimizzarlo 82 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 97. Le precipitazioni Estreme Tale minimizzazione si ottiene derivando l’espressione dello scarto rispetto agli m parametri ⇤ (⇥j ) 2 =0 j =1···m ⇤⇥j Ottenendo così le m equazioni in m incognite necessarie. 83 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 98. Le precipitazioni Estreme Dopo l’applicazione dei vari metodi di adattamento ... Come risultato abbiamo 3 coppie di parametri, tutti in un verto senso ottimi. Per distinguere quali tra questi insiemi di parametri è migliore, dobbiamo usare un criterio di confronto (un test non parametrico). Useremo test di Pearson. 84 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 99. Le precipitazioni Estreme Il Test di Pearson Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste: 1 - Nel suddividere il campo di probabilità in k parti, per esempio uguali 85 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 100. Le precipitazioni Estreme Il Test di Pearson Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste: 2 - derivarne una suddivisione del dominio 86 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 101. Le precipitazioni Estreme Il Test di Pearson Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste: 3 - Contare il numero di dati in ciascun intervallo (tra i cinque della figura) 87 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 102. Le precipitazioni Estreme Il Test di Pearson Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste: 6 - Valutare la funzione dove: P [H < h0 ] = P [H < 0] P [H < hn+1 ] = P [H < ] 88 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 103. Le precipitazioni Estreme Il Test di Pearson e nel caso della figura delle slides precedenti (P [H < hj+1 ] P [H < hj ]) = 0.2 Quindi: Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 104. Le precipitazioni Estreme Il Test di Pearson 6 - Scegliere la coppia di parametri per cui X2 è più piccolo Per completare il tutto 7 - Si ripetono tutte le operazioni per ogni durata (ad esempio, 1, 3, 6, 12, 24 ore): visto che tutte le procedure si riferiscono ad una singola durata Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 105. Le precipitazioni Estreme Dopo aver applicato Pearson e ripetuto l’operazione per ognii durata 1.0 0.8 0.6 1h 3h P[h] 6h 12h 0.4 24h 0.2 0.0 0 50 100 150 Precipitazione [mm] 91 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 106. Le precipitazioni Estreme Dopo aver applicato Pearson e ripetuto l’operazione per ogni durata 1.0 Tr = 10 anni 0.8 0.6 1h 3h P[h] 6h 12h 0.4 24h 0.2 h1 h3 h6 h12 h24 0.0 0 50 100 150 Precipitazione [mm] 92 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 107. Le precipitazioni Estreme Si ottengono infine per interpolazione le Linee Segnalitrici di Possibilita' Pluviometrica 180 160 140 120 t [ore] 100 80 60 40 0 5 10 15 20 25 30 35 h [mm] 93 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 108. Le precipitazioni Estreme Si ottengono infine per interpolazione le Linee Segnalitrici di Possibilita' Pluviometrica 160 140 120 100 h [mm] 80 60 0.5 1.0 2.0 5.0 10.0 20.0 t [ore] 94 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 109. Le precipitazioni Estreme - Addendum 2 Il Se una variabile X è distribuita secondo un curva normale a media nulla e varianza unitaria, allora la variabile e’ distribuita secondo la distribuzione del “Chi quadrato” (come fu provato da Ernst Abbe, 1840-1905) e si indica con che è una distribuzione monoparametrica della famiglia della distribuzione Gamma. L’unico parametro è chiamato “gradi di libertà” 95 Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 110. Le precipitazioni Estreme - Addendum 2 Il from Wikipedia La distribuzione, in effetti, è: E la sua cumulata: dove () è la funzione “gamma” incompleta 96 Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 111. Le precipitazioni Estreme - Addendum La funzione gamma incompleta La funzione Gamma Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 112. Le precipitazioni Estreme - Addendum 2 Il from Wikipedia 98 Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 113. Le precipitazioni Estreme - Addendum 2 Il from Wikipedia Il valore atteso della distribuzione è pari al numero di gradi di libertà E( k) =k La varianza è pari a due volte il numero di gradi di libertà V ar( k) = 2k La moda è pari a 99 Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 114. Le precipitazioni Estreme - Addendum 2 Il from Wikipedia 2 In generale il è usato in statistica (dopo il lavoro di Pearson e Fisher) per stimare la bontà di una inferenza, ed in particolare l’uguguglianza di una distribuzione di dati con una distribuzione di riferimento (ipotesi zero). Il test ha la forma generale 100 Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 115. Le precipitazioni Estreme - Addendum 2 Il from Wikipedia Assumendo che la radice della variabile rappresentata nella sommatoria sia distribuita gaussianamente, allora ci si aspetta che la variabile somma dei 2 quadrati sia distribuita secondo il con un grado di libertà pari al numero di addendi diminuito di 1. In altre parole, nell’ipotesi di ripetere un numero illimitato di volte l’esperimento che ha prodotto i dati, ci si aspetta che la distribuzione degli X2 , ottenuta dalla ripetizione dell’esperimento, sia un con k-1 gradi di libertà. 101 Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 116. Le precipitazioni Estreme - Addendum Ovvero Se i dati riproducono perfettamente l’ipotesi, Il valore atteso dell’errore però pari al numero di gradi di libertà, k. Un certo numero di campioni “sfortunati” avrà un elevato Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 117. Le precipitazioni Estreme - Addendum Se Ci sono due modi per ottenere un valore elevato di X2: •dalla distribuzione ipotizzata, ma ottenendo un campione relativamente raro •da un’altra distribuzione Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 118. Le precipitazioni Estreme - Addendum 2 Il from Wikipedia 2 Il ha importanza perchè possiamo fare due ipotesi mutuamente esclusive. L’ipotesi zero: che campione e popolazione abbiano la medesima distribuzione E il suo contrario, l’ ipotesi alternativa: che campione e popolazione NON abbiano la medesima distribuzione 104 Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 119. Le precipitazioni Estreme - Addendum Non c’è possibilità di distinguere un caso dall’altro L’analisi statistica NON è in grado di distinguere il falso dal vero con certezza Però ci si può accordare che, per esempio, il nostro campione ha una differenza dal campione di riferimento (misurata secondo Pearson), ovvero un X2, che si rivela più di una volta su venti su possibili ripetizioni dell’esperimento probabilistico (un periodo di ritorno di venti tentativi) non possiamo rigettare (falsificare statisticamente) l’ipotesi che i nostri dati provengano dalla distribuzione ipotizzata. Dunque l’ipotesi zero si accetta e si rigetta l’ipotesi alternativa, con una confidenza, nel caso descritto, di 1/20=0.05 Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 120. Le precipitazioni Estreme - Addendum L’accettazione dell’ipotesi zero E’ dunque legata ad una scelta soggettiva (il margine di confidenza), assegnato secondo un criterio assunto come “ragionevole”. Per questo si usa tradizionalmente la dizione: “non si può rigettare”, invece di “si accetta”. A ben vedere però, la questione di come si dice, non è veramente sostanziale. Il criterio per quanto soggettivo è organizzato quantitativamente, e da risultati ripetibili. Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 121. Le precipitazioni Estreme - Addendum In pratica Si assegna il grado di confidenza, c e si inverte la probabilità ovvero: Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 122. Le precipitazioni Estreme - Addendum Se Si rigetta l’ipotesi zero Viceversa si accetta (nel gergo statistico: non si può rigettare) Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 123. Le precipitazioni Estreme - Addendum Corollario Avendo a disposizione più ipotesi zero valide Si accetta Quella con più piccolo Che corrisponde ad eventi non rigettati (accettati!) con maggior grado di confidenza. Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento Tuesday, March 6, 12
  • 124. Le precipitazioni estreme - GEV Michelangelo, Il diluvio, 1508-1509 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 125. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni: I) Distribuzione di Gumbel z b G(z) = e e a ⇥<z<⇥ a>0 111 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 126. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni: II) Distribuzione di Frechèt 0 z b G(z) = ( za b ) e z>b a>0 >0 112 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 127. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal II) Distribuzione di Frechèt from Wikipedia P [X < x] = e x Media Moda Mediana Varianza 113 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 128. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal R: dfrechet(x, loc=0, scale=1, shape=1, log = FALSE) pfrechet(q, loc=0, scale=1, shape=1, lower.tail = TRUE) qfrechet(p, loc=0, scale=1, shape=1, lower.tail = TRUE) rfrechet(n, loc=0, scale=1, shape=1) 114 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 129. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni: III) Distribuzione di Weibull e [ ( z a b )] z<b G(z) = 1 z b >0 a>0 115 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 130. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal from Wikipedia III) Distribuzione di Weibull (P. Rosin and E. Rammler, 1933) 116 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 131. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal from Wikipedia Quando k = 1, la distribuzione di Weibull III) Distribuzione di Weibull si riduce alla distribuzione esponenziale. (P. Rosin and E. Rammler, 1933) Quando k = 3.4, la distribuzione Weibull diventa molto simile alla distribuzione normale. Media Moda Mediana Varianza 117 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 132. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal R: dweibull(x, shape, scale = 1, log = FALSE) pweibull(q, shape, scale = 1, lower.tail = TRUE, log.p = FALSE) qweibull(p, shape, scale = 1, lower.tail = TRUE, log.p = FALSE) rweibull(n, shape, scale = 1) 118 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 133. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV G(z) = e [1+ ( z ⇤ µ )] 1/⇥ z : 1 + ⇥(z µ)/⇤ > 0 ⇥<µ<⇥ ⇤>0 ⇥<⇥<⇥ Per =0 la distribuzione degenera nella distribuzione di Gumbel Per >0 la distribuzione diviene una distribuzione di Frechèt Per <0 la distribuzione diviene una Weibull 119 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 134. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV G(z) = e [1+ ( z ⇤ µ )] 1/⇥ z : 1 + ⇥(z µ)/⇤ > 0 ⇥<µ<⇥ ⇤>0 ⇥<⇥<⇥ 120 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 135. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV gk = (1 k ) 121 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 136. Le precipitazioni Estreme - GEV A little more formal R dgev(x, loc=0, scale=1, shape=0, log = FALSE) pgev(q, loc=0, scale=1, shape=0, lower.tail = TRUE) qgev(p, loc=0, scale=1, shape=0, lower.tail = TRUE) rgev(n, loc=0, scale=1, shape=0) 122 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 137. Distribuzioni Autosimilari Grazie per l’attenzione! G.Ulrici, 2000 ? Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 138. Bibliografia e Approfondimenti Bibliografia e Approfondimenti •Albertson, J., and M. Parlange, Surface Length Scales and Shear Stress: Implications for Land-Atmosphere Interaction Over Complex Terrain, Water Resour. Res., vol. 35, n. 7, p. 2121-2132, 1999 •Burlando, P. and R. Rosso, (1992) Extreme storm rainfall and climatic change, Atmospheric Res., 27 (1-3), 169-189. •Burlando, P. and R. Rosso, (1993) Stochastic Models of Temporal Rainfall: Reproducibility, Estimation and Prediction of Extreme Events, in: Salas, J.D., R. Harboe, e J. Marco-Segura (eds.), Stochastic Hydrology in its Use in Water Resources Systems Simulation and Optimization, Proc. of NATO-ASI Workshop, Peniscola, Spain, September 18-29, 1989, Kluwer, pp. 137-173. Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 139. Bibliografia e Approfondimenti •Burlando, P. e R. Rosso, (1996) Scaling and multiscaling Depth-Duration-Frequency curves of storm precipitation, J. Hydrol., vol. 187/1-2, pp. 45-64. •Burlando, P. and R. Rosso, (2002) Effects of transient climate change on basin hydrology. 1. Precipitation scenarios for the Arno River, central Italy, Hydrol. Process., 16, 1151-1175. •Burlando, P. and R. Rosso, (2002) Effects of transient climate change on basin hydrology. 2. Impacts on runoff variability of the Arno River, central Italy, Hydrol. Process., 16, 1177-1199. • Coles S., An Introduction to Statistical Modeling of Extreme Values, Springer, ‘‘ 2001 • Coles, S., and Davinson E., Statistical Modelling of Extreme Values, 2008 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 140. Bibliografia e Approfondimenti •Foufula-Georgiou, Lectures at 2008 Summer School on Environmental Dynamics, 2008 •Fréchet M., Sur la loi de probabilité de l'écart maximum, Annales de la Société Polonaise de Mathematique, Crocovie, vol. 6, p. 93-116, 1927 •Gumbel, On the criterion that a given system of deviations from the probable in the case of a correlated system of variables is such that it can be reasonably supposed to have arisen from random sampling, Phil. Mag. vol. 6, p. 157-175, 1900 • Houze, Clouds Dynamics, Academic Press, 1994 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 141. Bibliografia e Approfondimenti • Kleissl J., V. Kumar, C. Meneveau, M. B. Parlange, Numerical study of dynamic Smagorinsky models in large-eddy simulation of the atmospheric boundary layer: Validation in stable and unstable conditions, Water Resour. Res., 42, W06D10, doi: 10.1029/2005WR004685, 2006 •Kottegoda and R. Rosso, Applied statistics for civil and environmental engineers, Blackwell, 2008 •Kumar V., J. Kleissl, C. Meneveau, M. B. Parlange, Large-eddy simulation of a diurnal cycle of the atmospheric boundary layer: Atmospheric stability and scaling issues, Water Resour. Res., 42, W06D09, doi:10.1029/2005WR004651, 2006 •Lettenmaier D., Stochastic modeling of precipitation with applications to climate model downscaling, in von Storch and, Navarra A., Analysis of Climate Variability: Applications and Statistical Techniques,1995 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 142. Bibliografia e Approfondimenti •Salzman, William R. (2001-08-21). "Clapeyron and Clausius–Clapeyron Equations" (in English). Chemical Thermodynamics. University of Arizona. Archived from the original on 2007-07-07. http://web.archive.org/web/20070607143600/ http://www.chem.arizona.edu/~salzmanr/480a/480ants/clapeyro/clapeyro.html. Retrieved 2007-10-11. •von Storch H, and Zwiers F. W, Statistical Analysis in climate Research, Cambridge University Press, 2001 •Whiteman, Mountain Meteorology, Oxford University Press, p. 355, 2000 Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 143. Distribuzioni Autosimilari •Equazione del moto della parcella (equazione di Eulero) In un ambiente in equilibrio (velocita’ media nulla) Dalle slides di Dino Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 144. Distribuzioni Autosimilari Assumendo l’equilibrio idrostatico si ottiene Dalle slides di Dino Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 145. Distribuzioni Autosimilari da cui: o: con: Dalle slides di Dino Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 146. Distribuzioni Autosimilari usando ora l’assunzione che la parcella si muova di moto adiabatico: e l’equazione di stato dei gas ideali si ottiene: Dalle slides di Dino Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 147. Distribuzioni Autosimilari da cui: ed infine l’equazione differenziale ordinaria: Dalle slides di Dino Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12
  • 148. Distribuzioni Autosimilari per : si ha equilibrio neutrale equilibrio instabile (la soluzione diverge esponenzialmente) per : equilibrio stabile (la soluzione oscilla con frequenza detta di Brunt - Vaisala Dalle slides di Dino Riccardo Rigon Tuesday, March 6, 12