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Documentazione dell'Unità di
competenza:
Gli Effetti dei Cambiamenti Climatici sul territorio
Livornese:
le dune di sabbia, le colline e il mare.
Istituto scolastico:
E. De Amicis, Livorno
Destinatari:
Scuola Primaria Gramsci, classi V A e B
Insegnante referente: Cinzia Santini
Ore dedicate al percorso: 20 a classe
Il Progetto, in sintesi
Titolo: Gli effetti dei Cambiamenti Climatici
sul nostro territorio
Il Progetto didattico si è articolato su tre unità
di competenza, corrispondenti a tre ambienti
presenti sul territorio livornese.
LE DUNE DI IL MARE LE
SABBIA COLLINE
Descrizione della genesi del percorso didattico
Perché affrontare l’argomento Cambiamenti climatici in questo modo?
Le esperienze vissute in passato erano state prevalentemente relative alle buone
pratiche, in particolare il riciclo, il riutilizzo e la realizzazione di un orto:
•A partire dalla prima le classi avevano potuto cimentarsi nel riciclo e soprattutto nel
riutilizzo di materiale di scarto nell’ambito della disciplina Arte e Immagine.
•In quarta le classi avevano partecipato al progetto del Comune di Livorno “ Eco-
differenziamoci” dedicato alla sensibilizzazione sugli effetti a livello mondiale
dell’inquinamento e sulle buone pratiche da mettere in atto in ambito locale.
•Le classi coinvolte, due quinte di 45 alunni, avevano affrontato i temi dell’effetto serra
e dei cambiamenti climatici come da programmazione, nel corso dell’anno scolastico
precedente, per la disciplina di geografia.
Inoltre:
•Cercando fra i vari enti formativi del territorio le proposte più
interessanti provenivano dal Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
di Livorno, agenzia formativa in difficoltà economica, ma sempre molto
attenta ai bisogni della scuola e di grande professionalità.
•Il desiderio di far conoscere agli alunni le colline livornesi, bellissime,
ma altrettanto sconosciute era molto forte.
•La partecipazione, durante lo scorso anno scolastico, alla mostra “Wild
& the City”, organizzata dal Museo del Mediterraneo e dedicata al
fenomeno dell’inurbamento di molti animali dovuto anche al
cambiamento climatico, ha fornito un esempio di approccio
all’argomento .
•La proposta da parte della Protezione Civile di Livorno di un percorso
per 8 classi della scuola primaria sui rischi alluvioni, incendio boschivo,
terremoto e frane, e sulla prevenzione di questi fenomeni, completava
gli elementi da prendere in considerazione per progettare un percorso
didattico.
Quindi…
… si decide di affrontare l’osservazione nel nostro territorio degli effetti
dei cambiamenti climatici e precisamente considerando gli ecosistemi
presenti intorno alla città di Livorno: il mare e le dune di sabbia, le colline.
Le competenze da attivare, pertanto, sono state:
1.Comprendere le possibili connessioni fra l’effetto serra ed i cambiamenti
climatici presenti nel territorio livornese.
2.Riconoscere gli effetti concreti sui tre ecosistemi del mare, delle dune di
sabbia e del bosco mediterraneo.
OBIETTIVI
•Approfondire la conoscenza dell’effetto serra.
•Conoscere i cambiamenti climatici legati all’effetto serra.
•Conoscere a livello locale gli effetti dei cambiamenti climatici.
•Conoscere i concetti di ecosistema e di biodiversità.
•Conoscere gli ecosistemi mare, dune di sabbia e macchia mediterranea.
•Saper riconoscere i segni del cambiamento climatico sul territorio di
appartenenza nei diversi contesti ambientali.
•Saper valutare il grado di incidenza dei cambiamenti climatici nei vari
ecosistemi del territorio.
•Assumere un atteggiamento scientifico rispetto all’argomento.
Le discipline maggiormente coinvolte sono state geografia e scienze.
Per geografia il progetto ha permesso di approfondire la conoscenza di
ambienti naturali presenti nella regione Toscana, di rapportarsi alla
geografia in modo attivo e di acquisire il concetto di equilibrio degli
ambienti e dei loro abitanti.
Per le scienze ha offerto la possibilità di usare il metodo scientifico ed
alcuni strumenti particolari come il microscopio.
L’insegnante referente ha potuto svolgere il progetto grazie al fatto di
insegnare entrambe le discipline, condizione necessaria per poter diluire il
carico orario, previsto per lo svolgimento, fra le due discipline in modo da
non incidere troppo sulla programmazione annuale. Inoltre, la condivisione
con le altre insegnanti del team è stata determinante per lo svolgimento
ottimale del progetto.
Nonostante ciò il progetto sui cambiamenti climatici e quello della
protezione civile sui rischi e sulla prevenzione hanno influito in modo
sostanziale sulla programmazione, talvolta arricchendola talvolta
impoverendola.
CONOSCENZA DI BASE DEI CAMBIAMENTI
CLIMATICI E DELLE LORO CAUSE
Da richiamare alla memoria ed approfondire
con VISIONE DI VIDEO DA YOUTUBE
PREREQUISITIPREREQUISITI
Descrizione del percorso didattico, dove siano chiaramente individuabili lo
sviluppo concettuale e l’approccio metodologico
Il Mar Mediterraneo all’Acquario di
Livorno
Nel nostro mare vivono, infatti, pesci ed animali marini
provenienti da mari più caldi, giunti attraverso il canale di Suez o
trasportati nelle acque di zavorra delle navi. Questi riescono a
sopravvivere grazie all’aumento della temperatura del nostro
mare.
L’esperienza vissuta all’Acquario di Livorno, pur essendo stata interessante,
non è stata esaustiva , pertanto, ha richiesto un approfondimento effettuato
attraverso Internet.
Grazie alla LIM siamo andati a cercare filmati sugli animali marini “alieni” nel
Mar Tirreno ed in generale nel Mediterraneo, scoprendo che, oltre ad alcuni
animali, la maggior diffusione di specie alloctone appartiene al mondo
vegetale.
BARRACUDA
CUBOMEDUSA
CAULERPA
TAXIFOLIA o
alga assassina
IL MUSEO ………..A SCUOLAIL MUSEO ………..A SCUOLA
Il percorso proposto dal Museo di
Storia Naturale del Mediterraneo
di Livorno si è articolato in tre
incontri. Nel primo i docenti del
museo si sono recati a scuola e
con l’ausilio della LIM hanno
spiegato l’ecosistema delle dune
di sabbia.
La metodologia usata è stata
prevalentemente quella della
stimolazione alla partecipazione
attraverso il problem solving.
Il secondo incontro è stato svolto alle dune di sabbia di
Tirrenia, precisamente dove si trova l’oasi LIPU, uno spazio
attrezzato con cartellonistica, visitabile da chiunque.
1° passo ( molto facoltativo): prendere appunti.
2° passo: raccogliere sabbia e materiali
organici da analizzare al microscopio al
Museo.
SPIAGGIA PRIVA DI VEGETAZIONE
L’intervento dell’uomo è evidente fin da subito: stabilimenti balneari,
pneumatici di mezzi di spazzamento per ottenere una spiaggia
rigorosamente pulita dai rifiuti, ma anche dalle piante.
SPIAGGIA CON
PIANTE PIONIERE
E DUNE
EMBRIONALI
DUNE CONSOLIDATE con
primi arbusti.
Il terzo incontro, al Museo del Mediterraneo, ha
permesso di analizzare le caratteristiche della sabbia
e degli altri campioni, animali e vegetali.
E’ accaduto un fenomeno particolare: la
chiocciola, presa dalle dune e conservata
in frigorifero per qualche giorno, era ancora
viva ! Il suo inverno è durato pochi giorni: il
clima sta veramente cambiando!!
Al Museo del Mediterraneo
una lezione è stata dedicata al
fragile equilibrio della bosco
mediterraneo…
…dove è sufficiente che per qualsiasi
causa sparisca un suo componente
che ne spariscono altri.
Il metodo usato è quello del
gioco di ruolo. Ogni animale e
vegetale si è conteso un
posto nel bosco con il
tradizionale gioco delle sedie.
La musica si spegne e
qualcuno perde il posto, ma..
E se, a causa di un
uso eccessivo di
diserbanti nei campi
coltivati, le api
diminuiscono, come
del resto sta
accadendo, si riduce
anche la presenza
delle piante da esse
impollinate, come il
corbezzolo, che, a
sua volta, nutre la
farfalla del
corbezzolo, mangiata
da altri insetti e da
uccelli.
…se accade al leccio, ad esempio, a causa di
un’eccessiva presenza di pini, con esso spariscono
anche scoiattoli, cinghiali, topolini ed uccelli, come
gazze e ghiandaie che ne mangiano i frutti o daini e
cervi che mangiano le foglie tenere o la Cerambice,
che si nutre della corteccia.
Precedentemente all’uscita al Castellaccio la Protezione Civile aveva
dedicato un incontro all’impatto che forti piogge, frane ed incendi
possono avere sul bosco.
A livello teorico abbiamo potuto
vedere delle slide molto significative e
di grande efficacia.
A livello pratico abbiamo
assistito ad una
dimostrazione sulle
conseguenze delle forti
piogge in un bosco che
aveva subito un incendio
a confronto con un bosco
in condizioni normali.
Ad accompagnarci al Castellaccio è stato il
Corpo delle Guardie Forestali dello Stato,
della provincia di Livorno, con la guida
esperta del dott. Fausto Fabbrizzi.
Abbiamo osservato la biodiversità della
macchia mediterranea, bella ed utile alla sua
esistenza e sopravvivenza, così come
avevamo appreso al Museo del Mediterraneo.
L’osservazione è stata effettuata
dagli alunni divisi in gruppi,
ognuno dei quali aveva a
disposizione le schede fornite
dal Museo del Mediterraneo
sulla flora e la fauna della
macchia mediterranea,
uno o più blocchi notes e
macchine fotografiche e,
ovviamente, le informazioni
e le spiegazioni delle
guardie forestali.
…gli alunni hanno dato sfogo alla
creatività!
Oltre al bisogno di raccogliere dati…
Ed hanno scoperto cosa
accade quando piove…
…e quando
piove molto.
Oltre ad osservare la
biodiversità della macchia
mediterranea, fra i nostri
obiettivi c’era quello di
individuare eventuali frane.
Il lavoro della
forestale in
caso di frana.
Una volta
tornati a
scuola gli
appunti
sono stati
riordinati.
Al termine del percorso,
l’esperienza vissuta è stata
rielaborata con la produzione
di una mappa concettuale
prodotta dall’intera classe.
Il metodo di verifica
L’utilizzo frequente del cooperative learning come modalità di apprendimento e di
verifica, il prolungamento del percorso didattico fino alla fine di maggio e, pertanto,
l’accavallamento con altri impegni importanti hanno determinato la scelta della
verifica proprio con il metodo appena citato.
Le due classi sono state divise in gruppi di tre bambini, eterogenei per competenze.
Ciò doveva permettere un’ulteriore rielaborazione delle esperienze vissute, con
l’instaurarsi di una relazione di aiuto fra i più competenti e i meno, permettendo ai
primi di evidenziare le proprie abilità e conoscenze ed ai secondi di attingere a
queste per una rielaborazione più articolata e soddisfacente.
In realtà è accaduto che le risposte alle 4 domande aperte della verifica non hanno
valorizzato i più competenti, ma si sono mantenute su un livello medio-basso.
Gli esempi riportati di seguito, scelti fra i migliori, lo dimostrano.
Risultati ottenuti
Un altro elemento che permette di capire il livello di impegno e di interesse
per il percorso sui cambiamenti climatici è stato fornito dai ripetuti complimenti
che entrambe le classi hanno avuto dai vari docenti esterni.
Un’ulteriore occasione di verifica sono stati i discorsi spontanei degli alunni
alla festa di addio alla scuola primaria: la quasi totalità degli alunni ha
menzionato le gite e le uscite per i cambiamenti climatici, ma anche altre,
come esperienze molto significative.
Quindi…
ASPETTI POSITIVI
•Fare per apprendere. Ha permesso una maggiore partecipazione
di tutti, anche di coloro che avevano qualche difficoltà.
•Contatto reale con l’ambiente e sua osservazione in modo
scientifico.
•Sviluppo dell’approccio scientifico alla conoscenza.
•Conoscenza di diverse agenzie formative presenti sul territorio,
che possono essere contattate anche dalle famiglie e dagli alunni
autonomamente.
MA…
•ASPETTI DA MIGLIORARE
•Gestione dei tempi:
a.Una maggiore distribuzione degli impegni in tutto l’arco
dell’anno scolastico, impedita dai tempi di svolgimento del
bando di approvazione del progetto. Le varie attività, infatti,
sono potute partire soltanto a febbraio.
b. Una distribuzione organizzata e prestabilita in almeno tre
degli anni della scuola primaria, che permetta una più lenta ed
efficace acquisizione di conoscenze ed abilità.
• Condivisione con docenti di altri team che insegnino le
discipline maggiormente coinvolte nel progetto, geografia e
scienze, in modo da avere un confronto critico.

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Livorno primaria de amicis

  • 1. Documentazione dell'Unità di competenza: Gli Effetti dei Cambiamenti Climatici sul territorio Livornese: le dune di sabbia, le colline e il mare. Istituto scolastico: E. De Amicis, Livorno Destinatari: Scuola Primaria Gramsci, classi V A e B Insegnante referente: Cinzia Santini Ore dedicate al percorso: 20 a classe
  • 2. Il Progetto, in sintesi Titolo: Gli effetti dei Cambiamenti Climatici sul nostro territorio Il Progetto didattico si è articolato su tre unità di competenza, corrispondenti a tre ambienti presenti sul territorio livornese. LE DUNE DI IL MARE LE SABBIA COLLINE Descrizione della genesi del percorso didattico
  • 3. Perché affrontare l’argomento Cambiamenti climatici in questo modo? Le esperienze vissute in passato erano state prevalentemente relative alle buone pratiche, in particolare il riciclo, il riutilizzo e la realizzazione di un orto: •A partire dalla prima le classi avevano potuto cimentarsi nel riciclo e soprattutto nel riutilizzo di materiale di scarto nell’ambito della disciplina Arte e Immagine. •In quarta le classi avevano partecipato al progetto del Comune di Livorno “ Eco- differenziamoci” dedicato alla sensibilizzazione sugli effetti a livello mondiale dell’inquinamento e sulle buone pratiche da mettere in atto in ambito locale. •Le classi coinvolte, due quinte di 45 alunni, avevano affrontato i temi dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici come da programmazione, nel corso dell’anno scolastico precedente, per la disciplina di geografia.
  • 4. Inoltre: •Cercando fra i vari enti formativi del territorio le proposte più interessanti provenivano dal Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno, agenzia formativa in difficoltà economica, ma sempre molto attenta ai bisogni della scuola e di grande professionalità. •Il desiderio di far conoscere agli alunni le colline livornesi, bellissime, ma altrettanto sconosciute era molto forte. •La partecipazione, durante lo scorso anno scolastico, alla mostra “Wild & the City”, organizzata dal Museo del Mediterraneo e dedicata al fenomeno dell’inurbamento di molti animali dovuto anche al cambiamento climatico, ha fornito un esempio di approccio all’argomento . •La proposta da parte della Protezione Civile di Livorno di un percorso per 8 classi della scuola primaria sui rischi alluvioni, incendio boschivo, terremoto e frane, e sulla prevenzione di questi fenomeni, completava gli elementi da prendere in considerazione per progettare un percorso didattico. Quindi…
  • 5. … si decide di affrontare l’osservazione nel nostro territorio degli effetti dei cambiamenti climatici e precisamente considerando gli ecosistemi presenti intorno alla città di Livorno: il mare e le dune di sabbia, le colline. Le competenze da attivare, pertanto, sono state: 1.Comprendere le possibili connessioni fra l’effetto serra ed i cambiamenti climatici presenti nel territorio livornese. 2.Riconoscere gli effetti concreti sui tre ecosistemi del mare, delle dune di sabbia e del bosco mediterraneo. OBIETTIVI •Approfondire la conoscenza dell’effetto serra. •Conoscere i cambiamenti climatici legati all’effetto serra. •Conoscere a livello locale gli effetti dei cambiamenti climatici. •Conoscere i concetti di ecosistema e di biodiversità. •Conoscere gli ecosistemi mare, dune di sabbia e macchia mediterranea. •Saper riconoscere i segni del cambiamento climatico sul territorio di appartenenza nei diversi contesti ambientali. •Saper valutare il grado di incidenza dei cambiamenti climatici nei vari ecosistemi del territorio. •Assumere un atteggiamento scientifico rispetto all’argomento.
  • 6. Le discipline maggiormente coinvolte sono state geografia e scienze. Per geografia il progetto ha permesso di approfondire la conoscenza di ambienti naturali presenti nella regione Toscana, di rapportarsi alla geografia in modo attivo e di acquisire il concetto di equilibrio degli ambienti e dei loro abitanti. Per le scienze ha offerto la possibilità di usare il metodo scientifico ed alcuni strumenti particolari come il microscopio. L’insegnante referente ha potuto svolgere il progetto grazie al fatto di insegnare entrambe le discipline, condizione necessaria per poter diluire il carico orario, previsto per lo svolgimento, fra le due discipline in modo da non incidere troppo sulla programmazione annuale. Inoltre, la condivisione con le altre insegnanti del team è stata determinante per lo svolgimento ottimale del progetto. Nonostante ciò il progetto sui cambiamenti climatici e quello della protezione civile sui rischi e sulla prevenzione hanno influito in modo sostanziale sulla programmazione, talvolta arricchendola talvolta impoverendola.
  • 7. CONOSCENZA DI BASE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E DELLE LORO CAUSE Da richiamare alla memoria ed approfondire con VISIONE DI VIDEO DA YOUTUBE PREREQUISITIPREREQUISITI Descrizione del percorso didattico, dove siano chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e l’approccio metodologico
  • 8. Il Mar Mediterraneo all’Acquario di Livorno
  • 9. Nel nostro mare vivono, infatti, pesci ed animali marini provenienti da mari più caldi, giunti attraverso il canale di Suez o trasportati nelle acque di zavorra delle navi. Questi riescono a sopravvivere grazie all’aumento della temperatura del nostro mare.
  • 10. L’esperienza vissuta all’Acquario di Livorno, pur essendo stata interessante, non è stata esaustiva , pertanto, ha richiesto un approfondimento effettuato attraverso Internet. Grazie alla LIM siamo andati a cercare filmati sugli animali marini “alieni” nel Mar Tirreno ed in generale nel Mediterraneo, scoprendo che, oltre ad alcuni animali, la maggior diffusione di specie alloctone appartiene al mondo vegetale. BARRACUDA CUBOMEDUSA CAULERPA TAXIFOLIA o alga assassina
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  • 12. IL MUSEO ………..A SCUOLAIL MUSEO ………..A SCUOLA Il percorso proposto dal Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno si è articolato in tre incontri. Nel primo i docenti del museo si sono recati a scuola e con l’ausilio della LIM hanno spiegato l’ecosistema delle dune di sabbia. La metodologia usata è stata prevalentemente quella della stimolazione alla partecipazione attraverso il problem solving.
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  • 15. Il secondo incontro è stato svolto alle dune di sabbia di Tirrenia, precisamente dove si trova l’oasi LIPU, uno spazio attrezzato con cartellonistica, visitabile da chiunque. 1° passo ( molto facoltativo): prendere appunti. 2° passo: raccogliere sabbia e materiali organici da analizzare al microscopio al Museo.
  • 16. SPIAGGIA PRIVA DI VEGETAZIONE L’intervento dell’uomo è evidente fin da subito: stabilimenti balneari, pneumatici di mezzi di spazzamento per ottenere una spiaggia rigorosamente pulita dai rifiuti, ma anche dalle piante.
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  • 25. Il terzo incontro, al Museo del Mediterraneo, ha permesso di analizzare le caratteristiche della sabbia e degli altri campioni, animali e vegetali. E’ accaduto un fenomeno particolare: la chiocciola, presa dalle dune e conservata in frigorifero per qualche giorno, era ancora viva ! Il suo inverno è durato pochi giorni: il clima sta veramente cambiando!!
  • 26. Al Museo del Mediterraneo una lezione è stata dedicata al fragile equilibrio della bosco mediterraneo…
  • 27. …dove è sufficiente che per qualsiasi causa sparisca un suo componente che ne spariscono altri. Il metodo usato è quello del gioco di ruolo. Ogni animale e vegetale si è conteso un posto nel bosco con il tradizionale gioco delle sedie. La musica si spegne e qualcuno perde il posto, ma..
  • 28. E se, a causa di un uso eccessivo di diserbanti nei campi coltivati, le api diminuiscono, come del resto sta accadendo, si riduce anche la presenza delle piante da esse impollinate, come il corbezzolo, che, a sua volta, nutre la farfalla del corbezzolo, mangiata da altri insetti e da uccelli. …se accade al leccio, ad esempio, a causa di un’eccessiva presenza di pini, con esso spariscono anche scoiattoli, cinghiali, topolini ed uccelli, come gazze e ghiandaie che ne mangiano i frutti o daini e cervi che mangiano le foglie tenere o la Cerambice, che si nutre della corteccia.
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  • 30. Precedentemente all’uscita al Castellaccio la Protezione Civile aveva dedicato un incontro all’impatto che forti piogge, frane ed incendi possono avere sul bosco. A livello teorico abbiamo potuto vedere delle slide molto significative e di grande efficacia. A livello pratico abbiamo assistito ad una dimostrazione sulle conseguenze delle forti piogge in un bosco che aveva subito un incendio a confronto con un bosco in condizioni normali.
  • 31. Ad accompagnarci al Castellaccio è stato il Corpo delle Guardie Forestali dello Stato, della provincia di Livorno, con la guida esperta del dott. Fausto Fabbrizzi.
  • 32. Abbiamo osservato la biodiversità della macchia mediterranea, bella ed utile alla sua esistenza e sopravvivenza, così come avevamo appreso al Museo del Mediterraneo.
  • 33. L’osservazione è stata effettuata dagli alunni divisi in gruppi, ognuno dei quali aveva a disposizione le schede fornite dal Museo del Mediterraneo sulla flora e la fauna della macchia mediterranea, uno o più blocchi notes e macchine fotografiche e, ovviamente, le informazioni e le spiegazioni delle guardie forestali.
  • 34. …gli alunni hanno dato sfogo alla creatività! Oltre al bisogno di raccogliere dati…
  • 35. Ed hanno scoperto cosa accade quando piove… …e quando piove molto. Oltre ad osservare la biodiversità della macchia mediterranea, fra i nostri obiettivi c’era quello di individuare eventuali frane.
  • 36. Il lavoro della forestale in caso di frana.
  • 37. Una volta tornati a scuola gli appunti sono stati riordinati.
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  • 39. Al termine del percorso, l’esperienza vissuta è stata rielaborata con la produzione di una mappa concettuale prodotta dall’intera classe.
  • 40. Il metodo di verifica L’utilizzo frequente del cooperative learning come modalità di apprendimento e di verifica, il prolungamento del percorso didattico fino alla fine di maggio e, pertanto, l’accavallamento con altri impegni importanti hanno determinato la scelta della verifica proprio con il metodo appena citato. Le due classi sono state divise in gruppi di tre bambini, eterogenei per competenze. Ciò doveva permettere un’ulteriore rielaborazione delle esperienze vissute, con l’instaurarsi di una relazione di aiuto fra i più competenti e i meno, permettendo ai primi di evidenziare le proprie abilità e conoscenze ed ai secondi di attingere a queste per una rielaborazione più articolata e soddisfacente. In realtà è accaduto che le risposte alle 4 domande aperte della verifica non hanno valorizzato i più competenti, ma si sono mantenute su un livello medio-basso. Gli esempi riportati di seguito, scelti fra i migliori, lo dimostrano. Risultati ottenuti
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  • 43. Un altro elemento che permette di capire il livello di impegno e di interesse per il percorso sui cambiamenti climatici è stato fornito dai ripetuti complimenti che entrambe le classi hanno avuto dai vari docenti esterni. Un’ulteriore occasione di verifica sono stati i discorsi spontanei degli alunni alla festa di addio alla scuola primaria: la quasi totalità degli alunni ha menzionato le gite e le uscite per i cambiamenti climatici, ma anche altre, come esperienze molto significative. Quindi… ASPETTI POSITIVI •Fare per apprendere. Ha permesso una maggiore partecipazione di tutti, anche di coloro che avevano qualche difficoltà. •Contatto reale con l’ambiente e sua osservazione in modo scientifico. •Sviluppo dell’approccio scientifico alla conoscenza. •Conoscenza di diverse agenzie formative presenti sul territorio, che possono essere contattate anche dalle famiglie e dagli alunni autonomamente. MA…
  • 44. •ASPETTI DA MIGLIORARE •Gestione dei tempi: a.Una maggiore distribuzione degli impegni in tutto l’arco dell’anno scolastico, impedita dai tempi di svolgimento del bando di approvazione del progetto. Le varie attività, infatti, sono potute partire soltanto a febbraio. b. Una distribuzione organizzata e prestabilita in almeno tre degli anni della scuola primaria, che permetta una più lenta ed efficace acquisizione di conoscenze ed abilità. • Condivisione con docenti di altri team che insegnino le discipline maggiormente coinvolte nel progetto, geografia e scienze, in modo da avere un confronto critico.