Le slide proiettate nel corso della presentazione del rapporto Scenari Economici - giugno 2017 dal direttore del Centro Studi Confindustria Luca Paolazzi.
2. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2
La ripresa globale si consolida.
Italia a ruota.
Europa: integrazione o disaffezione.
Luca Paolazzi
Centro Studi Confindustria
2
3. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
3
La svolta nello scenario globale, prefigurata
sei mesi fa, è stata confermata dai dati,
ma non mancano importanti novità,
che rammentano anche condizioni
di instabilità e rischi.
Il quadro dell’Italia migliora.
Lo scacchiere su cui giocare la partita
dello sviluppo è anche quello europeo.
3
4. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
4
Lo scenario globale migliora.
Cosa cambia per l’Italia?
L’Europa che vogliamo.
I temi
4
5. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
5
Lo scenario globale migliora.
I temi
5
6. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
6
Alcune delle variabili indicate dal CSC
come segnali di cambiamento sono andate
al di là delle aspettative,
altre si sono mosse meno o addirittura
con segno opposto all’atteso.
6
7. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
7
Tra le grandezze che vanno meglio troviamo
il commercio mondiale, l’avvio di un nuovo
ciclo globale degli investimenti,
la fiducia delle imprese ai massimi.
oltre le aspettative
7
8. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
8
Ripartito il commercio mondiale…
(Dati trimestrali destagionalizzati in volume, var. % e 50= nessuna var.)
8
2o trim. 2017= aprile-maggio.
Fonte: elaborazioni CSC su dati CPB e Markit.
46
48
50
52
54
56
58
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Commercio mondiale
PMI ordiniesteri(scala destra)
9. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
9
…trainato dal nuovo ciclo degli investimenti
(Mondo, produzione beni d’investimento, dati trim. prezzi costanti,
1o trim. 2012=100)
9
Fonte: elaborazioni CSC su dati e stime IHS.
98
100
102
104
106
108
110
112
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
10. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
10
Ottimismo delle imprese al top
(Indice PMI globale manifatturiero e indice di fiducia delle imprese
nelle economie avanzate, 2014-2017)
Fonte: Markit, ISM, istituti nazionali di statistica.
10
11. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
11
Borse azionarie in rialzo
(Indici: 1 settembre 2016=100, dati giornalieri)
11
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
95
100
105
110
115
120
125
09/2016
10/2016
11/2016
12/2016
01/2017
02/2017
03/2017
04/2017
05/2017
06/2017
Germania (DAX 30)
USA (S&P 500)
Mondo (MSCI WORLD)
12. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
12
Tra le variabili che hanno avuto
un mutamento meno ampio dell’atteso
ci sono le politiche di bilancio e l’inflazione.
sotto le aspettative
12
13. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
13
Le politiche di bilancio hanno sì
abbandonato, complice il ciclo elettorale
europeo, l’orientamento di marcata riduzione
dei deficit, ma ancora non sostengono
apertamente la domanda in modo
da alleviare l’onere che grava
sulle politiche monetarie.
13
14. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
14
Politiche di bilancio non incisive
(Variazioni assolute del saldo strutturale, in % del PIL)
14
Fonte: elaborazioni CSC su dati FMI.
-2,5
-2,0
-1,5
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Eurozona USA
15. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
15
L’inflazione si è allontanata dai minimi
pericolosi di un anno fa, ma rimane sotto
gli obiettivi delle Banche centrali.
15
16. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
16
L’inflazione risale dai minimi
(Indici dei prezzi al consumo, dati mensili, variazioni % a 12 mesi)
16
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
2015 2016 2017
USA - totale
Eurozona - totale
Italia -totale
* Indice totale al netto di energia e alimentari.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat, BLS.
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
2015 2016 2017
USA - core*
Eurozona - core*
Italia - core*
17. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
17
Inoltre, l’ascesa dei tassi di interesse
a lungo termine è in parte rientrata
nonostante la FED proseguirà i rialzi.
I tassi reali restano quasi nulli sul decennale
americano e negativi su quello tedesco.
17
contro le aspettative
18. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
18
Rendimenti sovrani sotto i massimi
(Titoli a 10 anni, valori %, dati mensili)
18
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters, FED.
-0,50
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
2016 2017
Italia Germania USA
19. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
19
I mercati si aspettano altri rialzi FED
(Valori %, dati mensili)
19
* Da luglio 2017: tassi impliciti nei future.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
0,00
0,25
0,50
0,75
1,00
1,25
1,50
1,75
2,00
2014 2015 2016 2017 2018
Interbancario 3 mesi*
Tasso FED effettivo
FED forchetta (partealta)
20. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
20
Tassi reali molto bassi negli USA…
(Rendimento Treasury a 10 anni, valori %, dati mensili; PIL, var. % annua)
20
* Titolo indicizzato all'inflazione. 2017-2018 PIL previsioni CSC.
Fonte: elaborazioni CSC su dati FED.
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
2013 2014 2015 2016 2017 2018
Tasso reale* PIL
21. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
21
…e in Germania
(Rendimento Bund a 10 anni, valori %, dati mensili; PIL, var. % annua)
21
*Tasso nominale meno inflazione core. 2017-2018 PIL previsioni CSC.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
-2,00
-1,50
-1,00
-0,50
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
2013 2014 2015 2016 2017 2018
Tasso reale* PIL
22. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
22
Il prezzo del petrolio e di altre importanti
materie prime si è rivelato debole.
22
contro le aspettative
23. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
23
Petrolio: l'OPEC fatica a rialzare il prezzo
(Brent, dollari per barile, dati giornalieri)
23
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
2014 2015 2016 2017 2018
Prezzo delBrent
CSCgiu. 2017
CSCdic. 2016
Congelamento
OPEC
Taglio
OPEC
24. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
24
Le commodity agricole risalgono piano
(Prezzi in dollari, indici 2013=100)
24
2017-2018: previsioni Banca Mondiale.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca Mondiale.
70
75
80
85
90
95
100
105
2013 2014 2015 2016 2017 2018
Alimentari
Agricolinon alimentari
Metalli non ferrosi
25. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
25
Tre elementi sono mutati in misura degna
di nota rispetto allo scenario di 6 mesi fa:
dollaro, protezionismo e populismo.
diversamente dalle aspettative
25
26. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
26
Dollaro più debole
(Euro per dollaro, dati giornalieri)
26
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
0,70
0,75
0,80
0,85
0,90
0,95
1,00
2014 2015 2016 2017
CSCdic. 2016 CSCgiu. 2017
27. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
27
Le pulsioni alla legittimazione politica
del protezionismo sono state confermate
dalle dichiarazioni a favore del fair-trade
e dagli omissis pro-liberalizzazione
ai vertici mondiali.
Tuttavia, il pragmatismo ha condotto
a firmare nuovi accordi, anche multilaterali,
che riducono le barriere agli scambi
e ora si parla di rilanciare
il negoziato UE-USA sul TTIP.
27
28. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
28
Il populismo è uscito ridimensionato
da tutte le tornate elettorali del 2017.
Ciò non significa che abbia cessato
di influenzare le politiche.
Anche con risvolti positivi,
come maggiore attenzione per crescita
e questioni sociali e meno austerity.
28
29. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
29
Tuttavia, si è alzato il tasso di instabilità
perfino in nazioni insospettabili:
nel Regno Unito ci sono state due elezioni
e un referendum in due anni, il parlamento
è privo di solida maggioranza
e sono probabili nuove consultazioni a breve.
Ciò mantiene alta l’incertezza politica.
29
30. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
30
L’incertezza politica resta elevata
(Indicatore di incertezza politica globale, indice ponderato con PIL a prezzi correnti)
30
Fonte: elaborazioni CSC su dati PolicyUncertainty.
0,0
50,0
100,0
150,0
200,0
250,0
300,0
350,0
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Media storica 1997-2017
31. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
31
Nell’insieme, per la prima volta dal 2011,
le previsioni sulla crescita globale
vengono modificate al rialzo.
Le tensioni geo-politiche e l’effettiva entità
dei tagli di imposte realmente varati
dall’Amministrazione Trump costituiscono
i maggiori rischi al ribasso.
31
32. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
32
Crescita globale rivista all’insù
(Mondo, PIL a prezzi costanti, variazioni %)
Le linee tratteggiate rappresentano le previsione dell’FMI ad aprile di ogni anno indicato.
Fonte: elaborazioni CSC su dati FMI.
32
2011 2012
2013
2014
2015
Media 2002-2007
2016
2017
3,0
3,5
4,0
4,5
5,0
5,5
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022
33. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
33
Cosa cambia per l’Italia?
I temi
33
34. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
34
Tra le novità per l’Italia:
l’ISTAT ha rivisto al rialzo le statistiche,
gli indicatori qualitativi sulle imprese
salgono ai massimi dal 2008.
34
35. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
35
PIL rivisto al rialzo
(Italia, var. %, dati trimestrali destagionalizzati)
35
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
0,42
0,14
0,27
0,19
0,24
0,36
0,12
0,29
0,34
0,44
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
0,35
0,40
0,45
0,50
2016 2017
Mag-2017 (stima preliminare) Giu-2017
36. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
36
Il PMI indica incremento più vivace
(Italia, livelli e var. %, soglia 50=nessuna var. cong., dati trimestrali destag.)
36
Fonte: elaborazioni CSC su dati Markit, ISTAT.
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
30
35
40
45
50
55
60
65
70
2007 2009 2011 2013 2015 2017
PIL (scala destra) PMI composito
PMI outputservizi PMI outputmanifatturiero
37. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
37
L’accelerazione del PIL si deve
a export e investimenti.
37
38. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
38
L’export italiano riprende vigore…
(Beni, dati in volume, variazioni %)
38
Fonte: elaborazioni CSC su dati CPB, FMI e ISTAT
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
2014 2015 2016 2017 2018
Exportitaliano
Domandapotenzialeitaliana
Importmondiale
39. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
39
…e punta sulla qualità
(Rapporto tra valori medi unitari e prezzi alla produzione dei prodotti venduti
all’estero, indice 2000=100)
39
2017= primi tre mesi.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
95
100
105
110
115
120
125
130
135
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Italia
Germania
Francia
Spagna
40. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
40
Così il peso dell’export sul PIL continua
a salire, sfiorando il 32% l’anno prossimo,
dal 27% nel 2011. Ossia aumenta
l’internazionalizzazione del Paese,
frutto delle strategie aziendali
e delle politiche governative e associative.
40
41. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
41
Fonte: CSC e Prometeia.
oggi
domani
2022 – 77 miliardi di euro
Import dall’Italia di BBF
dei Mercati Avanzati a quote crescenti
(Italia Best Performer)
domani se…
2016 – 59 miliardi di euro
Import dall’Italia di BBF
dei Mercati Avanzati
2022 – 70 miliardi di euro
Import dall’Italia di BBF
dei Mercati Avanzati a quote costanti
Due scenari per il bello e ben fatto
41
42. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
42
Gli investimenti hanno incominciato a risalire
nel 2014. Il moto è in progressione:
partito dai mezzi di trasporto, si è esteso
poi ai macchinari e dall’anno scorso
anche alle costruzioni.
42
43. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
43
Il recupero degli investimenti si diffonde
(Italia, dati trimestrali destagionalizzati, Indici 1o trim. 2000=100)
43
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
40
50
60
70
80
90
100
110
120
130
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Abitazioni
Fabbricatinon residenzialie altre opere
Mezzidi trasporto
Impiantie macchinari
Prodottidiproprietà intellettuale
44. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
44
Ciascuna tipologia beneficia con intensità
diversa di una serie di condizioni
diventate più favorevoli.
Anzitutto, la maggiore fiducia
nell’incremento della domanda futura.
Poi, l’utilizzo degli impianti,
che è ai massimi dal 2008.
44
45. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
45
Investimenti in linea con le attese di domanda
(Italia, saldi delle risposte e var. % su dati a prezzi costanti)
45
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
2000
2003
2007
2009
2010
2012
2016
-12,0
-10,0
-8,0
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
-70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10
Investimenti(var.%annuale)
Attese di domanda(attese sugliordini, saldi delle risposte)
46. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
46
Uso capacità produttiva quasi ai massimi
(Eurozona, manifatturiero, valori %)
* 2009: 3o trimestre.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione Europea.
90
88
82
79
8586
84
78
76
83
80
78
71
70
76
70
72
68
64
70
60
65
70
75
80
85
90
95
100
Germania Francia Spagna Italia Area euro
Max storico Attuale (secondotrim. 2017)
Media 2010 Minstorico*
47. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
47
Ancora, la ritrovata redditività, per effetto
della caduta del costo delle materie prime.
Il costo del capitale ai minimi storici.
La spesa pubblica in infrastrutture rifinanziata
e quella privata in abitazioni stimolata
dall’elevata accessibilità.
Infine, l’efficacia del potenziamento
degli ammortamenti: +3,5% l’effetto
cumulato nel 2016-18 sugli acquisti
di beni strumentali.
47
49. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
49
Costo del denaro ai minimi
(Italia, tasso sui prestiti bancari alle imprese*; valori %)
49
*Nuove operazioni.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'Italia.
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
5,0
5,5
6,0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
50. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
50
Case: acquisti favoriti dall’accessibilità
(Abitazioni, indici 2000=100, dati destag.)
50
60,0
70,0
80,0
90,0
100,0
110,0
120,0
130,0
140,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Investimentiin abitazioni Indicediconvenienza
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Banca d’Italia.
51. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
51
Il quadro, tuttavia, diventerà meno propizio
nel 2018: i margini hanno già iniziato
a diminuire, specularmente alla risalita
delle materie prime, e ciò erode
l’autofinanziamento e il credito
è ancora molto selettivo; i maggiori
ammortamenti valgono per gli ordini
effettuati entro la fine del 2017; nel 2018
i timori sull’esito elettorale renderanno
più prudenti le imprese.
51
52. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
52
A dare maggior spazio per la crescita del PIL
italiano c’è stato il venir meno
di importanti elementi frenanti:
lo stallo del commercio mondiale a cavallo
tra 2015 e 2016; la severa restrizione
creditizia; la lunga e profonda caduta
dell’edilizia; i consistenti interventi
di riduzione del deficit pubblico.
52
53. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
53
Alle spalle lo stop al commercio mondiale
(Beni, dati in volume trimestrali destagionalizzati, var. %)
53
Fonte: elaborazioni CSC su dati CPB.
-1,5
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015 I 2016 II 2016 III 2016 IV 2016
54. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
54
Nel credito finita la grande stretta
(Italia, dati mensili, var. % annue dello stock di prestiti bancari)
54
Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d’Italia.
-8,0
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Corretto per l'effetto delle cartolarizzazioni Grezzo
55. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
55
Fermata la caduta delle costruzioni
(Italia, dati trimestrali destagionalizzati, 1o trim. 2007=100)
55
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
50
60
70
80
90
100
110
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Investimentiin costruzioni
Produzionenellecostruzioni
Fiducia delle impreseedili
56. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
56
Bilancio pubblico meno tirato
(Italia, variazioni del saldo strutturale, dati annuali, in % del PIL)
56
Fonte: elaborazione CSC su dati Commissione europea.
-2,5
-2,0
-1,5
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
57. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
57
Inoltre, i consumi delle famiglie crescono
anche se risentono dell’aumento dei prezzi
per il rincaro della bolletta energetica.
57
58. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
58
Sale il reddito, resta basso il risparmio
(Famiglie italiane, reddito disponibile reale, variazioni % annue su dati
destagionalizzati; tasso di risparmio medio annuo)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
6,0
7,0
8,0
9,0
10,0
11,0
12,0
-6,0
-5,0
-4,0
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Reddito disponibile reale
Tasso dirisparmio (scala destra)
59. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
59
I consumi sono sostenuti anche
dai progressi nel mercato del lavoro,
in quantità e qualità, come dimostra
la più alta quota di contratti a tempo
indeterminato sulle nuove assunzioni,
frutto delle riforme realizzate.
59
60. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
60
Lavoro a passo di PIL
(Italia; PIL a prezzi costanti e unità di lavoro equivalenti a tempo pieno;
dati destag.; 1o trim. 2008=100)
60
Stime CSC dal 2o trimestre 2017 .
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
90
92
94
96
98
100
102
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
PIL ULA
61. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
61
Non bisogna, però, dimenticare né i 7,7
milioni di persone cui manca il lavoro, in tutto
o in parte, né l’alta disoccupazione di lunga
durata (ossia da almeno dodici mesi, quasi
il 60% del totale) né l’elevata disoccupazione
giovanile, che sta alimentando una forte
emigrazione dall’Italia all’estero
e dal Sud al Nord.
61
62. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
62
Il CSC rivede al rialzo le previsioni:
+1,3% nel 2017 (da +0,8% precedente)
e +1,1% nel 2018 (da +1,0%).
62
Le nuove previsioni del CSC per l’Italia
63. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
63
2015 2016 2017 2018
Prodotto interno lordo 0,8 0,9 1,3 1,1
Consumi delle famiglie residenti 1,5 1,3 1,2 1,1
Investimenti fissi lordi 1,6 2,9 2,6 2,9
in macchinari e mezzi di trasporto 3,5 4,6 3,6 3,5
in costruzioni -0,4 1,1 1,6 2,2
Esportazioni di beni e servizi 4,4 2,4 4,6 3,9
Importazioni di beni e servizi 6,8 2,9 5,7 4,1
Saldo commerciale1
3,1 3,6 3,3 3,3
Occupazione totale (ULA) 1,0 1,4 0,9 0,8
Tasso di disoccupazione2
11,9 11,7 11,2 10,7
Prezzi al consumo 0,1 -0,1 1,3 1,1
Retribuzioni totale economia3
0,4 0,7 0,9 1,0
Le nuove previsioni del CSC per l’Italia
(Variazioni %)
1 Fob-fob, valori in % del PIL; 2 valori percentuali; 3 per ULA.
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT e Banca d’Italia.
63
64. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
64
Previsioni a confronto
Ordinate per la variazione cumulata 2017-2018 del PIL.
64
2017 2018 2018
CSC (28 giugno 2017) 1,3 1,1 2,3 2,4
FMI (12 giugno 2017) 1,3 1,0 2,4 1,4
REF (10 aprile 2017) 1,1 1,1 2,4 2,5
Intesa SanPaolo (14 giugno 2017) 1,1 1,1 2,0 1,9
Morgan Stanley (4 giugno 2017) 1,2 1,0 2,3 1,8
Banca d'Italia (9 giugno 2017) 1,0 1,2
Citigroup (21 giugno 2017) 1,4 0,8 2,0 2,0
Governo (11 aprile 2017) 1,1 1,0 2,1 1,2
Governo - quadro tendenziale (senza manovra) 1,1 1,0 2,4 2,3
Deutsche Bank (16 giugno 2017) 1,0 1,0 2,3 2,3
Commissione europea (11 maggio 2017) 0,9 1,1 2,2 2,3
OCSE (7 giugno 2017) 1,0 1,0 2,1 1,4
UniCredit (31 marzo 2017) 1,0 0,9 2,2 2,0
IHS Global Insight (15 giugno 2017) 1,0 0,9 3,5 2,3
Prometeia (31 marzo 2017) 0,9 0,9 2,4 2,3
PIL (var. %) Deficit/PIL (%)
2017
65. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
65
2015 2016 2017 2018
Commercio mondiale 2,0 1,4 3,9 3,3
Prezzo del petrolio1 53,0 45,1 51,0 52,0
Prodotto interno lordo
Stati Uniti 2,6 1,6 2,2 2,5
Area euro 1,9 1,7 1,9 1,7
Paesi emergenti 4,0 4,1 4,6 4,8
Cambio dollaro/euro2 1,11 1,11 1,10 1,12
Tasso FED3 0,13 0,40 0,99 1,58
Tasso di interesse a 3 mesi USA3 0,32 0,74 1,28 1,88
Tasso BCE3 0,05 0,01 0,00 0,00
Tasso di interesse a 3 mesi Area euro3 -0,02 -0,26 -0,32 -0,19
Lo scenario internazionale di riferimento
(Variazioni %)
1 Dollari per barile; 2 livelli; 3 valori percentuali.
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Eurostat, FMI, CPB.
65
66. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
66
Riguardo ai conti pubblici, la previsione CSC
non include nel 2018 la manovra necessaria
a proseguire lungo il sentiero stretto
tra diminuzione del disavanzo pubblico
(senza far scattare l’aumento dell’IVA)
e sostegno all’economia. Anche se fosse
contenuta in 8 miliardi (grazie all’ulteriore
flessibilità europea), essa abbasserebbe
l’incremento del PIL sotto l’1%.
66
67. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
67
2015 2016 2017 2018
Entrate totali1 47,8 47,2 46,9 46,4
Uscite totali1 50,5 49,6 49,2 48,8
Pressione fiscale apparente1 43,3 42,9 42,4 42,2
Pressione fiscale effettiva1 49,0 48,5 47,9 47,6
Indebitamento netto 2,7 2,4 2,3 2,4
Indebitamento netto strutturale 1,0 1,8 2,1 2,4
Saldo primario 1,4 1,5 1,5 1,3
Saldo primario strutturale 3,1 2,2 1,8 1,4
Debito pubblico 132,1 132,6 133,2 133,7
Debito pubblico (netto sostegni)2 128,5 129,1 129,8 130,3
La finanza pubblica
(Italia, valori in % PIL)
1 Al netto del bonus 80 euro.
2 Prestiti diretti a paesi euro e quota di pertinenza dell’ESM.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Banca d’Italia.
67
68. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
68
Il debito pubblico in rapporto al PIL continua
a non scendere: 133,2% nel 2017 (da 132,6%)
e 133,7% nel 2018. Non sarà immediato
il rischio di una maggiore spesa per interessi
dopo il cambio della politica BCE,
che peraltro non è imminente,
grazie al basso costo delle nuove emissioni.
68
69. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
69
Costo medio del debito in discesa
(Valori %)
69
Fonte: elaborazione CSC su dati MEF e ISTAT.
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Rendimento medio titoli pubblici all'emissione
Costo medio del debito
70. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
70
La maggiore crescita è la chiave di volta
anche per abbassare il debito, oltre che,
e soprattutto, per innalzare il benessere
e ridurre la povertà. Perciò servono
riforme strutturali e politiche di bilancio
che promuovano gli investimenti e abbattano
la tassazione del lavoro. In questo modo
si otterrebbero maggiore flessibilità in sede
europea e sguardo benevolo dai mercati.
70
71. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
71
Tanto più che, sebbene sia ridotta la forbice
di crescita tra l’Italia e il resto dell’Eurozona,
il divario assoluto continua ad aumentare.
71
72. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
72
L’Italia cresce meno dell’Eurozona
(PIL, indice 2014=100, var. % annuali)
72
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Eurostat.
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
100
101
102
103
104
105
106
107
108
2014 2015 2016 2017 2018
Italia (scala destra) Euroarea netto Italia (scala destra)
Italia (indice) Euroarea (indice)
73. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
73
L’Europa che vogliamo.
I temi
73
74. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
74
L’Europa che vogliamo
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74
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75. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
75
L’Unione europea è il risultato di un graduale
percorso di integrazione iniziato all’indomani
della seconda guerra mondiale. Ideali, valori
e risultati ne hanno fatto un esperimento
felicemente riuscito, il cui successo è ben
illustrato dal suo allargamento: da 6 paesi
fondatori si è arrivati a 28.
75
76. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
76
1952
1973-1986
1995
20042007
2013
76
77. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
77
L’Unione europea è un gigante economico.
Nel 2016 il suo PIL valeva
più di 14.800 miliardi di euro,
il 21,8% del totale mondiale
con solo il 6,9% della popolazione globale.
77
78. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
78
Con oltre 500 milioni di consumatori
e 23 milioni di aziende,
il mercato unico europeo
è la più grande area economica del pianeta
dove merci e persone possono
circolare liberamente.
78
79. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
79
L’Europa che vogliamo
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Proposte
79
Benefici
80. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
80
Il progetto di integrazione europeo
ha garantito per oltre 70 anni pace,
democrazia, libertà, sviluppo economico
e diffusione del benessere a una popolazione
sempre più numerosa, come mai
era accaduto prima nella storia.
80
81. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
81
Il mercato unico europeo,
grazie alle sue dimensioni,
permette alle imprese europee
di raggiungere la scala di produzione
necessaria per innovare,
competere a livello globale
e penetrare nuovi mercati.
81
82. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
82
Ha favorito gli scambi intra-UE,
passati dal 30,9% del PIL europeo nel 1999
al 40,9% nel 2016. Circa la metà sono
rappresentati da scambi
di beni intermedi tra imprese.
Ciò riflette una produzione articolata
in filiere che attraversano le frontiere
nazionali e che si sono allungate
e ramificate nel tempo.
82
83. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
83
Si allungano le catene europee del valore
(Paesi UE, manif. escl. petroliferi, VA attivato intra-UE in % del VA totale)
* VA attivato da prod. estera per domanda finale (1 passaggio transfrontaliero).
** VA attivato da prod. estera per export (2 o più passaggi transfrontalieri).
Fonte: stime CSC su dati WIOD.
0
2
4
6
8
10
12
14
16
Domanda finaleestera Catenedel valorecorte* Catenedel valorelunghe**
2000 2014
83
84. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
84
L’Europa che vogliamo
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Opinioni Carenze
Proposte
84
Opinioni
85. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
85
Malgrado il raggiungimento di straordinari
traguardi il progetto sta attraversando
una grave crisi di fiducia.
La Brexit, la diffusione di movimenti
antieuropei, il temporaneo ripristino
di controlli alle frontiere indicano
che il suo disgregarsi
è uno scenario ormai possibile.
Sono però ancora forti il sostegno
per il progetto europeo e l’adesione
ai suoi valori fondamentali.
85
86. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
86
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurobarometro.
Con la crisi crolla la fiducia nella UE
(% di risposte dei cittadini europei)
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
2003 2006 2007 2009 2011 2013 2014 2016
Hanno fiducia Non hanno fiducia
86
87. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
87
Nelle opinioni dei cittadini europei
è cresciuta molto l’insoddisfazione
verso l’architettura e il funzionamento
di “questa Europa”.
Più che il progetto europeo è messo
in discussione il modo in cui è stato realizzato
ed è alta la domanda
di più democrazia.
87
88. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
88
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurobarometro.
UE associata a grandi valori e… inefficienze
(Cosa significa l’UE per i cittadini europei, quota di risposte multiple)
-30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60
Libertàdi viaggiare,studiare,lavorare inaltri paesi
Pace
Pluralismoculturale
Voce piùforte nel mondo
Democrazia
Prosperitàeconomica
Protezione Sociale
Perditadi identitàculturale
Disoccupazione
Piùcrimine
Insufficientecontrollodelle frontiere
Sprecodi denaro
Burocrazia
Aprile2007
Novembre2016
Significati positiviSignificati negativi
88
89. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
89
L’Europa che vogliamo
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Opinioni Carenze
Proposte
89
Carenze
•Istituzionali
•Economiche
90. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
90
Sul fronte istituzionale, con le crisi
(economica, migratoria
e della sicurezza) ha prevalso
il metodo decisionale intergovernativo
non pienamente democratico.
Ciò ha creato contrapposizioni tra gruppi
di paesi (di frontiera e non; Nord-Sud).
90
91. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
91
I paesi di frontiera,
in assenza di una politica comune,
sono stati lasciati soli
a gestire la crisi migratoria.
Alcuni paesi non hanno neppure attuato
il concordato piano di ricollocamento
dei richiedenti asilo.
91
92. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
92
* 2017= proiezioni UNHCR.
Fonte: elaborazioni CSC su dati UNHCR.
Proseguono gli sbarchi, soprattutto in Italia
(Migliaia di persone)
92
0 200 400 600 800 1.000 1.200
2017*
2016
2015
2014
Italia Grecia Spagna Malta
93. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
93
Sul fronte economico,
le politiche adottate durante la crisi
simmetrica delle banche, del 2008,
sono state inadeguate perché
hanno dato insufficiente
stimolo all’economia,
accentuato le differenze tra paesi
e contribuito ad aumentare i debiti pubblici.
93
94. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
94
Inoltre, le politiche adottate durante la crisi
asimmetrica dei debiti sovrani
sono state inadeguate perché
l’austerità pro-ciclica ha causato
la seconda recessione e abbassato
il potenziale di crescita nei periferici,
ampliando il divario rispetto ai core.
94
95. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
95
Fonte: elaborazioni CSC su stime Commissione europea.
Restrizioni pro-cicliche come risposta alla crisi
(Eurozona, valori in % del PIL potenziale)
2011
2012
2013
2014
2015
2016
-0,4
-0,2
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
1,8
-4,0 -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0
Fiscalstance
(variazionesaldoprimariostrutturale)
Output gap
Espansione fiscale
anti-ciclica
Restrizione fiscale
pro-ciclica
Restrizione
fiscale
anti-ciclica
Espansione fiscale
pro-ciclica
95
96. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
96
Paesi core: Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi. Paesi periferici: Grecia, Italia, Portogallo, Spagna.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea.
La risposta dell’UE provoca divergenza
(PIL procapite PPS, media paesi core e periferici; 1995=100)
100
110
120
130
140
150
160
170
180
190
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Core Periferici
96
97. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
97
Al contrario, la BCE è un caso esemplare
di come la politica economica, superando
le logiche nazionali, si possa evolvere
in senso pienamente europeista.
97
98. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
98
L’Europa che vogliamo
Dimensione Benefici
Opinioni Carenze
Proposte
98
Proposte
99. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
99
Le 4 funzioni da cedere all’Europa:
1) relazioni internazionali (politica estera,
diplomazia, cooperazione allo sviluppo),
2) sicurezza e difesa,
3) controllo frontiere e politiche migratorie,
4) bilancio comune solo dell’Eurozona.
99
più Europa, in cosa?
100. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
100
Riguardo alle funzioni, le relazioni
internazionali comuni (politica estera,
diplomazia, cooperazione allo sviluppo)
sarebbero più efficaci perché
il peso politico dell’Unione sarebbe maggiore
rispetto alla somma dei singoli paesi.
Idem per la sicurezza e la difesa uniche.
100
101. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
101
Le politiche migratorie comuni
e di controllo delle frontiere,
con accentramento delle decisioni
a livello europeo, sono necessarie
per conciliare la libertà di circolazione,
sancita dall’accordo di Schengen,
con la crescente richiesta di sicurezza
da parte dei cittadini europei.
101
102. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
102
Sul piano economico è prioritaria la creazione
di un bilancio comune destinato
alla stabilizzazione dell’economia
dell’Eurozona
che protegga i cittadini europei
dal rischio di disoccupazione
e finanzi investimenti
in ricerca, innovazione e infrastrutture,
driver fondamentali per la crescita.
102
103. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
103
La questione industriale va posta al centro
della politica economica europea.
Per sfruttare al meglio la nuova rivoluzione
industriale e affrontare la crescente
concorrenza internazionale
servono a livello europeo
politiche industriali e per l’innovazione,
il completamento del mercato unico
e l’avvio di quello digitale.
103
104. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
104
Non tutti sono disponibili a cedere ulteriori
fette di sovranità.
Si dovrebbe partire dai 19 dell’Eurozona
o dai 22 di Schengen,
perché per questi è indispensabile
adottare alcune politiche comuni.
Essenziale che non sia un’Europa à la carte,
con coalizioni variabili di paesi basate
sulla convenienza economica.
104
più Europa, con quali paesi?
105. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
105
Alcune innovazioni potrebbero essere
introdotte a parità di trattati,
tramite cooperazione rafforzata e accordi
intergovernativi, altre, più ambiziose,
ne richiederebbero la revisione.
Il percorso verso una nuova carta
costituzionale appare oggi irrealistico.
105
più Europa, quali strumenti?
106. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
106
Le 4 principali proposte:
1) elezione diretta Presidente Commissione UE,
2) che deve essere anche Presidente Consiglio,
3) istituzione di un Parlamento solo Eurozona,
4) a cui dovrebbe rispondere un Ministro
delle Finanze che gestisca la politica di
bilancio dell’Eurozona.
106
più Europa, “più democrazia”?
107. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
107
In conclusione, esiste una maggioranza
silenziosa di cittadini filo-europei, speculare
alla minoranza rumorosa che fa dell’UE
il capro-espiatorio dei mali nazionali.
Una maggioranza
che vuole un’Europa con più politiche
comuni e più potere decisionale
a livello europeo.
107
108. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
108
Occorre recuperare la solidarietà
fra paesi e popoli europei
che è parte cruciale del patrimonio
e della ragion d’essere dell’Unione europea.
Il proseguimento delle attuali tendenze
e politiche porterebbe
alla disgregazione.
108
109. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
109
La disunione europea non risolverebbe
nessuno dei problemi dei cittadini.
Il muro di diffidenza e sfiducia reciproche
va superato spiegando,
senza retorica e concretamente,
i vantaggi dell’Europa unita.
109
110. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
110 110