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AREA QUALITA'
COME MUOVERSI IN
AMBIENTI CHE OPERANO IN QUALITÀ DI
PROCESSO E DI PRODOTTO
Documento elaborato da Drilon Halilaj nello Stage ASL organizzato presso Confindustria
Firenze
Palazzo Gualfonda – Via Valfonda, 9 50126 Firenze
I tutor
Ing. Pietro Bartolini Responsabile Area Ambiente Sicurezza Energia e Qualità di
Confindustria Firenze Servizi SAIF S.r.l. (tutor aziendale)
e
Prof. Florestano Cuda (tutor scolastico)
12018/5/25 Drilon Halilaj
22018/5/25 Drilon Halilaj
Indice
1) Elementi introduttivi al concetto di Qualità e riferimenti normativi nel contesto dei materiali
●Le origini e le basi del concetto di Qualità.
●Il concetto oggettivo di Qualità e le regole che lo definiscono, i SGQ.
●Esempio specifico di Sistemi di Gestione Qualità obbligatorio (appalti pubblici).
●Gli approcci alla Qualità e la loro evoluzione.
●Informazioni di carattere giuridico amministrativo.
●Direttive sociali e direttive prodotto.
●Soggetti coinvolti nel processo di produzione e vendita di prodotti di qualità (catena della fornitura, stake holders).
2)La Qualità
●Il contesto del mercato e la sua regolazione legislativa e normativa.
●Particolare riferimento ai sistemi di gestione della Qualità di apprendimento ISO 9001/2015.
●Come le ISO sono utilizzate in azienda.
●Sicurezza nei prodotti.
●I prodotti da costruzione e le forniture d'appalto.
●Dove le norme sono utilizzate nel processo di realizzazione dei prodotti.
3) La Qualità in Azienda
●L'Organigramma e le funzioni aziendali.
●Funzioni, mansioni, responsabilità e deleghe.
●Il ruolo e gli elementi distintivi per le attività di Qualità potenzialmente prestati dalla figura del geometra in azienda.
32018/5/25 Drilon Halilaj
o stage nell'area di Qualità era quello di capire ed imparare com
processo, cioè nell'organizzazione del lavoro in modo sicuro, sia
1)ELEMENTI INTRODUTTIVI AL CONCETTO DI
QUALITÀ
E
RIFERIMENTI NORMATIVI NEL CONTESTO DEI
MATERIALI
2018/5/25 Drilon Halilaj4
Le origini e le basi del concetto di Qualità
Il tema della qualità rimanda al concetto o la nozione alla quale sono ricondotti gli aspetti della realtà
suscettibili di classificazione o di giudizio: buona, cattiva q.; frutta di q. scadente; assol., pregio,
merito, dote: è un ragazzo pieno di q.; spesso contrapposto a quantità.
"m'importa la q. non la quantità"
A titolo di esempio particolarmente si parla di qualità nel commercio: qualità di una merce, l'insieme
delle sue caratteristiche intrinseche ed estrinseche.
Siamo abituati quindi a dare un giudizio di merito sul valore sul consto o su altri attributi di un prodotto
ma questo vale anche nel caso di un servizio.
Ci accorgiamo già che serve però che tutti utilizzino le stesse terminologie e gli stessi metri di giudizio
affinché questo sia oggettivo.
Drilon Halilaj52018/5/25
In concetto oggettivo di Qualità e le regole che lo definiscono, i SGQ
2018/5/25 Drilon Halilaj
Da qui l’esigenza di darsi delle regole scritte e condivise su cosa come e in che maniera considerare la
Qualità su basi oggettive e non soggettive. L’esigenza quindi di definire più delle regole tecniche che
scrivere delle leggi.
Questo anche per la valenza internazionale del significato di Qualità e per la sua connotazione legata al
mercato e non alla politica.
Si vede che alla base di un prodotto ci devono essere delle leggi, che rimandano anche normativamente
al fine che i beni siano rispondente a criteri di qualità oggettiva, ciò infatti corrisponde alla necessità di
far realizzare un bene o un prodotto, ma anche un servizio, con un processo adeguato, anche questo
regolato da norme oggettive.
6
Gli approcci alla Qualità e la loro evoluzione
Le Norme, sia settoriali, sia orizzontali costituiscono il riferimento primario per la costruzione e
assicurazione della qualità e la conformità alle norme.
La normativa “quadro” – che possiamo definire “normativa di qualità” – è progredita nel tempo, sia
pure con un considerevole ritardo rispetto alla normativa settoriale.
L’evoluzione della normativa quadro ha accompagnato lo sviluppo della cultura e della prassi della
qualità ed è stata caratterizzata da diversi approcci alla qualità . Essa ha seguito, essenzialmente, il
seguente percorso evolutivo:
Si è partiti dall’approccio diretto correttivo (controllo della qualità), finalizzato alla riduzione del
rischio di immissione sul mercato di “prodotti” non conformi, tramite controlli a posteriori, tipico della
cultura industriale e rimasto, sostanzialmente, estraneo al mondo della Pubblica Amministrazione.
2018/5/25 Drilon Halilaj7
Gli approcci alla Qualità e loro evoluzione
Si è passati attraverso l’approccio indiretto sistemico (*) preventivo (assicurazione della qualità),
basato su di un modello rigido di sistema, ancora sostanzialmente ispirato ai tradizionali meccanismi di
produzione industriale, rappresentato dalle norme della serie ISO 9000 nelle successive edizioni 1987 e
1994 finalizzato a cercare di contenere, preventivamente, il rischio, mantenendolo su di un livello
accettabile, ma non necessariamente in costante diminuzione (gestione “statica” del rischio). In questa
fase, alcune Pubbliche Amministrazioni hanno iniziato ad avvicinarsi al mondo della qualità.
(*) Approccio sistemico alla qualità: approccio secondo il quale la capacità di soddisfare i bisogni associati può essere conferita ai
prodotti e servizi, non solo e non tanto controllandoli direttamente – sia nel corso della fabbricazione o fornitura, sia al termine della
medesima – ma bensì gestendo opportunamente le relative risorse ed i relativi processi produttivi e di servizio secondo un opportuno
“modello di sistema”.
Drilon Halilaj2018/5/25 8
Gli approcci alla Qualità e loro evoluzione
E si è giunti all’approccio sistemico pro-attivo (gestione per la qualità), flessibile e applicabile a
qualsiasi attività socio-economica, strutturato per processi e non per elementi di sistema e fondato sulla
ricerca dell’efficacia e del miglioramento continuo, rappresentato dalle norme della serie ISO 9000 nelle
edizioni 2000, 2008 e 2015 (gestione “dinamica” del rischio di produzione di “prodotti” non conformi,
rischio in costante diminuzione, miglioramento continuo).
In tale periodo, peraltro piuttosto esteso, si è prodotta un’apertura significativa delle Pubbliche
Amministrazioni – specie Comuni, Province, Strutture sanitarie, Scuole – alla gestione per la qualità, con
la realizzazione e certificazione di sistemi di gestione.
Un discorso a parte merita l’accreditamento dei laboratori che ha iniziato ad affermarsi, nel mondo delle
Pubbliche Amministrazioni, dalla metà degli anni ’90 e che, come tale, costituisce un fenomeno di
avanguardia.
Tale evoluzione ha comportato una trasformazione nei ruoli che le diverse componenti del sistema
socio-economico sono chiamate a svolgere nei processi di assicurazione della qualità, trasformazione
che ha interessato anche il mondo delle Pubbliche Amministrazioni.
Drilon Halilaj2018/5/25 9
Drilon Halilaj2018/5/25
LA QUALITÀ
10
Drilon Halilaj2018/5/25
Il contesto del mercato e la sua regolazione legislativa e normativa.
Il mercato è il punto d'incontro della domanda e dell'offerta, cioè degli acquirenti e dei venditori.
In economia, con il termine mercato si intende anche il momento in cui vengono realizzati gli
scambi.
I soggetti del mercato sono i singoli agenti economici e si distinguono in due categorie:
I compratori includono i consumatori (che acquistano beni e servizi per uso personale), e le
imprese, che strumentalmente acquistano lavoro, capitale e materie prime per produrre beni e
servizi.
I venditori includono le imprese, che vendono i beni ed i servizi da loro prodotti, i lavoratori che
vendono i propri servizi ed i proprietari di risorse produttive (ad esempio beni immobili) che
possono essere cedute a titolo definitivo (vendita, o meglio alienazione) al fine di ricavarne
il prezzo, oppure a titolo temporaneo (per locazione o altri tipi di diritto di godimento) al fine di
ricavarne la rendita.
La maggior parte degli individui e delle imprese sono allo stesso tempo compratori e venditori.
Un mercato è in questo senso un insieme di compratori e venditori che interagiscono, generando
così delle opportunità di scambio.
11
Drilon Halilaj2018/5/25
Particolare riferimento ai sistemi di gestione della Qualità di
apprendimento ISO 9001/2015
A settembre 2015 è stata pubblicata la nuova norma ISO 9001:2015 sulla base della quale
potranno essere effettuate le certificazioni dei Sistemi di Gestione per la Qualità di tutte le imprese
che realizzano prodotti e servizi nei vari settori merceologici.
È stata pensata una nuova struttura denominata HLS – High Level Structure, articolata su 10
punti.
L’introduzione di questa nuova struttura non modifica sostanzialmente le finalità della norma.
Questa evoluzione corrisponde ad una volontà strategica dell’ISO di facilitare le aziende e le
organizzazioni nel loro percorso di integrazione ed unificazione dei diversi Sistemi di Gestione
aziendali (Qualità, Ambiente, Sicurezza, Energia, ecc.).
La ristrutturazione della norma ha preso anche in considerazione l’evoluzione economica del
tessuto delle imprese. La norma ISO 9001, nata soprattutto per le aziende manifatturiere e
industriali, è oggi infatti molto diffusa anche nell’ambito dei servizi.
La nuova edizione della ISO 9001, sia nel vocabolario che nei requisiti, ha pertanto puntato a
semplificare l’applicazione in tutti i settori ed in particolare al mondo dei servizi.
12
Drilon Halilaj2018/5/25
Particolare riferimento ai sistemi di gestione della Qualità di
apprendimento ISO 9001/2015
Uno degli obiettivi principali della nuova norma è quello di spingere le imprese certificate a
valutare la propria organizzazione ed il suo contesto, attraverso un’attenta analisi dei fattori
esterni (ad esempio l’analisi del mercato e della concorrenza) e dei fattori interni (ad esempio
valori e cultura) ritenuti rilevanti per le sue finalità ed indirizzi strategici e che influenzano la sua
capacità di conseguire i risultati attesi.
L’analisi dei punti di forza e di debolezza dell’organizzazione deve essere finalizzata a comprendere
le capacità di soddisfare i requisiti dei clienti e delle altre parti interessate (stakeholders) anche nel
medio-lungo periodo.
Tale analisi deve essere estesa anche ai processi in outsourcing che abbiano un influenza sulle
prestazione del Sistema di Gestione per la Qualità.
La gestione dei rischi con un approccio «risk based» diventa un elemento fondamentale della
nuova norma ISO 9001:2015. Per tutti i processi aziendali diventa infatti fondamentale individuare,
valutare e gestire i rischi.
13
Drilon Halilaj2018/5/25
LA QUALITA' IN AZIENDA
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Drilon Halilaj2018/5/25
L'Organigramma le funzioni aziendali
15
L'organigramma è la formalizzazione di strutture, unità e reparti e descrive sinteticamente funzioni,
compiti e rapporti gerarchici esistenti nell'ambito di una determinata struttura organizzativa.
In una organizzazione è proprio l'organigramma che permette di identificare i ruoli, in modo che
essi siano riconoscibili sia all'interno che all'esterno dell'organizzazione stessa. L'organigramma
consente, infatti, di identificare le responsabilità relative alle diverse aree di attività
dell'organizzazione e di evidenziare le linee di dipendenza gerarchica e funzionale esistenti. Un
organigramma, quindi, mette in evidenza l'accentramento o il decentramento decisionale: quanto
più il potere è accentrato tanto più l'organigramma sarà "ad albero" e di tipo lineare, dall'alto verso
il basso.
Drilon Halilaj2018/5/25
L'Organigramma le funzioni aziendali
16
La scelta della rappresentazione grafica dipende dalle modalità di funzionamento
dell'organizzazione. Le rappresentazioni più comuni delle strutture organizzative sono le seguenti:
La struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da pochi livelli gerarchici e permette un
facile controllo della strategia aziendale e una facile misurazione dei risultati.
La struttura divisionale, invece, si contraddistingue per un'organizzazione su più livelli dove è
presente una maggiore flessibilità delle risorse e un coordinamento interfunzionale più efficace. Ma
in una struttura divisionale si può facilmente correre il rischio di duplicare, per ciascuna divisione, le
funzioni e i ruoli.
Infine, la struttura a matrice è un mix tra organizzazione funzionale e organizzazione divisionale.
Si caratterizza, infatti, per la coesistenza di due linee di dipendenza: gerarchica, o verticale e
funzionale, o orizzontale. Il "nodo" della matrice è definito "gestore", mentre l'area intorno al nodo
è il "Gruppo di Progetto". Questa particolare struttura organizzativa è caratterizzata da un'ampia
flessibilità delle risorse, nessuna duplicazione di ruoli e funzioni, ma anche da un'alta possibilità di
conflitto tra i manager e i responsabili aziendali.

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ASL Confindustria Firenze 2017-2018. Progetto "Qualità di Processo e di Prodotto"

  • 1. AREA QUALITA' COME MUOVERSI IN AMBIENTI CHE OPERANO IN QUALITÀ DI PROCESSO E DI PRODOTTO Documento elaborato da Drilon Halilaj nello Stage ASL organizzato presso Confindustria Firenze Palazzo Gualfonda – Via Valfonda, 9 50126 Firenze I tutor Ing. Pietro Bartolini Responsabile Area Ambiente Sicurezza Energia e Qualità di Confindustria Firenze Servizi SAIF S.r.l. (tutor aziendale) e Prof. Florestano Cuda (tutor scolastico) 12018/5/25 Drilon Halilaj
  • 2. 22018/5/25 Drilon Halilaj Indice 1) Elementi introduttivi al concetto di Qualità e riferimenti normativi nel contesto dei materiali ●Le origini e le basi del concetto di Qualità. ●Il concetto oggettivo di Qualità e le regole che lo definiscono, i SGQ. ●Esempio specifico di Sistemi di Gestione Qualità obbligatorio (appalti pubblici). ●Gli approcci alla Qualità e la loro evoluzione. ●Informazioni di carattere giuridico amministrativo. ●Direttive sociali e direttive prodotto. ●Soggetti coinvolti nel processo di produzione e vendita di prodotti di qualità (catena della fornitura, stake holders). 2)La Qualità ●Il contesto del mercato e la sua regolazione legislativa e normativa. ●Particolare riferimento ai sistemi di gestione della Qualità di apprendimento ISO 9001/2015. ●Come le ISO sono utilizzate in azienda. ●Sicurezza nei prodotti. ●I prodotti da costruzione e le forniture d'appalto. ●Dove le norme sono utilizzate nel processo di realizzazione dei prodotti. 3) La Qualità in Azienda ●L'Organigramma e le funzioni aziendali. ●Funzioni, mansioni, responsabilità e deleghe. ●Il ruolo e gli elementi distintivi per le attività di Qualità potenzialmente prestati dalla figura del geometra in azienda.
  • 3. 32018/5/25 Drilon Halilaj o stage nell'area di Qualità era quello di capire ed imparare com processo, cioè nell'organizzazione del lavoro in modo sicuro, sia
  • 4. 1)ELEMENTI INTRODUTTIVI AL CONCETTO DI QUALITÀ E RIFERIMENTI NORMATIVI NEL CONTESTO DEI MATERIALI 2018/5/25 Drilon Halilaj4
  • 5. Le origini e le basi del concetto di Qualità Il tema della qualità rimanda al concetto o la nozione alla quale sono ricondotti gli aspetti della realtà suscettibili di classificazione o di giudizio: buona, cattiva q.; frutta di q. scadente; assol., pregio, merito, dote: è un ragazzo pieno di q.; spesso contrapposto a quantità. "m'importa la q. non la quantità" A titolo di esempio particolarmente si parla di qualità nel commercio: qualità di una merce, l'insieme delle sue caratteristiche intrinseche ed estrinseche. Siamo abituati quindi a dare un giudizio di merito sul valore sul consto o su altri attributi di un prodotto ma questo vale anche nel caso di un servizio. Ci accorgiamo già che serve però che tutti utilizzino le stesse terminologie e gli stessi metri di giudizio affinché questo sia oggettivo. Drilon Halilaj52018/5/25
  • 6. In concetto oggettivo di Qualità e le regole che lo definiscono, i SGQ 2018/5/25 Drilon Halilaj Da qui l’esigenza di darsi delle regole scritte e condivise su cosa come e in che maniera considerare la Qualità su basi oggettive e non soggettive. L’esigenza quindi di definire più delle regole tecniche che scrivere delle leggi. Questo anche per la valenza internazionale del significato di Qualità e per la sua connotazione legata al mercato e non alla politica. Si vede che alla base di un prodotto ci devono essere delle leggi, che rimandano anche normativamente al fine che i beni siano rispondente a criteri di qualità oggettiva, ciò infatti corrisponde alla necessità di far realizzare un bene o un prodotto, ma anche un servizio, con un processo adeguato, anche questo regolato da norme oggettive. 6
  • 7. Gli approcci alla Qualità e la loro evoluzione Le Norme, sia settoriali, sia orizzontali costituiscono il riferimento primario per la costruzione e assicurazione della qualità e la conformità alle norme. La normativa “quadro” – che possiamo definire “normativa di qualità” – è progredita nel tempo, sia pure con un considerevole ritardo rispetto alla normativa settoriale. L’evoluzione della normativa quadro ha accompagnato lo sviluppo della cultura e della prassi della qualità ed è stata caratterizzata da diversi approcci alla qualità . Essa ha seguito, essenzialmente, il seguente percorso evolutivo: Si è partiti dall’approccio diretto correttivo (controllo della qualità), finalizzato alla riduzione del rischio di immissione sul mercato di “prodotti” non conformi, tramite controlli a posteriori, tipico della cultura industriale e rimasto, sostanzialmente, estraneo al mondo della Pubblica Amministrazione. 2018/5/25 Drilon Halilaj7
  • 8. Gli approcci alla Qualità e loro evoluzione Si è passati attraverso l’approccio indiretto sistemico (*) preventivo (assicurazione della qualità), basato su di un modello rigido di sistema, ancora sostanzialmente ispirato ai tradizionali meccanismi di produzione industriale, rappresentato dalle norme della serie ISO 9000 nelle successive edizioni 1987 e 1994 finalizzato a cercare di contenere, preventivamente, il rischio, mantenendolo su di un livello accettabile, ma non necessariamente in costante diminuzione (gestione “statica” del rischio). In questa fase, alcune Pubbliche Amministrazioni hanno iniziato ad avvicinarsi al mondo della qualità. (*) Approccio sistemico alla qualità: approccio secondo il quale la capacità di soddisfare i bisogni associati può essere conferita ai prodotti e servizi, non solo e non tanto controllandoli direttamente – sia nel corso della fabbricazione o fornitura, sia al termine della medesima – ma bensì gestendo opportunamente le relative risorse ed i relativi processi produttivi e di servizio secondo un opportuno “modello di sistema”. Drilon Halilaj2018/5/25 8
  • 9. Gli approcci alla Qualità e loro evoluzione E si è giunti all’approccio sistemico pro-attivo (gestione per la qualità), flessibile e applicabile a qualsiasi attività socio-economica, strutturato per processi e non per elementi di sistema e fondato sulla ricerca dell’efficacia e del miglioramento continuo, rappresentato dalle norme della serie ISO 9000 nelle edizioni 2000, 2008 e 2015 (gestione “dinamica” del rischio di produzione di “prodotti” non conformi, rischio in costante diminuzione, miglioramento continuo). In tale periodo, peraltro piuttosto esteso, si è prodotta un’apertura significativa delle Pubbliche Amministrazioni – specie Comuni, Province, Strutture sanitarie, Scuole – alla gestione per la qualità, con la realizzazione e certificazione di sistemi di gestione. Un discorso a parte merita l’accreditamento dei laboratori che ha iniziato ad affermarsi, nel mondo delle Pubbliche Amministrazioni, dalla metà degli anni ’90 e che, come tale, costituisce un fenomeno di avanguardia. Tale evoluzione ha comportato una trasformazione nei ruoli che le diverse componenti del sistema socio-economico sono chiamate a svolgere nei processi di assicurazione della qualità, trasformazione che ha interessato anche il mondo delle Pubbliche Amministrazioni. Drilon Halilaj2018/5/25 9
  • 11. Drilon Halilaj2018/5/25 Il contesto del mercato e la sua regolazione legislativa e normativa. Il mercato è il punto d'incontro della domanda e dell'offerta, cioè degli acquirenti e dei venditori. In economia, con il termine mercato si intende anche il momento in cui vengono realizzati gli scambi. I soggetti del mercato sono i singoli agenti economici e si distinguono in due categorie: I compratori includono i consumatori (che acquistano beni e servizi per uso personale), e le imprese, che strumentalmente acquistano lavoro, capitale e materie prime per produrre beni e servizi. I venditori includono le imprese, che vendono i beni ed i servizi da loro prodotti, i lavoratori che vendono i propri servizi ed i proprietari di risorse produttive (ad esempio beni immobili) che possono essere cedute a titolo definitivo (vendita, o meglio alienazione) al fine di ricavarne il prezzo, oppure a titolo temporaneo (per locazione o altri tipi di diritto di godimento) al fine di ricavarne la rendita. La maggior parte degli individui e delle imprese sono allo stesso tempo compratori e venditori. Un mercato è in questo senso un insieme di compratori e venditori che interagiscono, generando così delle opportunità di scambio. 11
  • 12. Drilon Halilaj2018/5/25 Particolare riferimento ai sistemi di gestione della Qualità di apprendimento ISO 9001/2015 A settembre 2015 è stata pubblicata la nuova norma ISO 9001:2015 sulla base della quale potranno essere effettuate le certificazioni dei Sistemi di Gestione per la Qualità di tutte le imprese che realizzano prodotti e servizi nei vari settori merceologici. È stata pensata una nuova struttura denominata HLS – High Level Structure, articolata su 10 punti. L’introduzione di questa nuova struttura non modifica sostanzialmente le finalità della norma. Questa evoluzione corrisponde ad una volontà strategica dell’ISO di facilitare le aziende e le organizzazioni nel loro percorso di integrazione ed unificazione dei diversi Sistemi di Gestione aziendali (Qualità, Ambiente, Sicurezza, Energia, ecc.). La ristrutturazione della norma ha preso anche in considerazione l’evoluzione economica del tessuto delle imprese. La norma ISO 9001, nata soprattutto per le aziende manifatturiere e industriali, è oggi infatti molto diffusa anche nell’ambito dei servizi. La nuova edizione della ISO 9001, sia nel vocabolario che nei requisiti, ha pertanto puntato a semplificare l’applicazione in tutti i settori ed in particolare al mondo dei servizi. 12
  • 13. Drilon Halilaj2018/5/25 Particolare riferimento ai sistemi di gestione della Qualità di apprendimento ISO 9001/2015 Uno degli obiettivi principali della nuova norma è quello di spingere le imprese certificate a valutare la propria organizzazione ed il suo contesto, attraverso un’attenta analisi dei fattori esterni (ad esempio l’analisi del mercato e della concorrenza) e dei fattori interni (ad esempio valori e cultura) ritenuti rilevanti per le sue finalità ed indirizzi strategici e che influenzano la sua capacità di conseguire i risultati attesi. L’analisi dei punti di forza e di debolezza dell’organizzazione deve essere finalizzata a comprendere le capacità di soddisfare i requisiti dei clienti e delle altre parti interessate (stakeholders) anche nel medio-lungo periodo. Tale analisi deve essere estesa anche ai processi in outsourcing che abbiano un influenza sulle prestazione del Sistema di Gestione per la Qualità. La gestione dei rischi con un approccio «risk based» diventa un elemento fondamentale della nuova norma ISO 9001:2015. Per tutti i processi aziendali diventa infatti fondamentale individuare, valutare e gestire i rischi. 13
  • 15. Drilon Halilaj2018/5/25 L'Organigramma le funzioni aziendali 15 L'organigramma è la formalizzazione di strutture, unità e reparti e descrive sinteticamente funzioni, compiti e rapporti gerarchici esistenti nell'ambito di una determinata struttura organizzativa. In una organizzazione è proprio l'organigramma che permette di identificare i ruoli, in modo che essi siano riconoscibili sia all'interno che all'esterno dell'organizzazione stessa. L'organigramma consente, infatti, di identificare le responsabilità relative alle diverse aree di attività dell'organizzazione e di evidenziare le linee di dipendenza gerarchica e funzionale esistenti. Un organigramma, quindi, mette in evidenza l'accentramento o il decentramento decisionale: quanto più il potere è accentrato tanto più l'organigramma sarà "ad albero" e di tipo lineare, dall'alto verso il basso.
  • 16. Drilon Halilaj2018/5/25 L'Organigramma le funzioni aziendali 16 La scelta della rappresentazione grafica dipende dalle modalità di funzionamento dell'organizzazione. Le rappresentazioni più comuni delle strutture organizzative sono le seguenti: La struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da pochi livelli gerarchici e permette un facile controllo della strategia aziendale e una facile misurazione dei risultati. La struttura divisionale, invece, si contraddistingue per un'organizzazione su più livelli dove è presente una maggiore flessibilità delle risorse e un coordinamento interfunzionale più efficace. Ma in una struttura divisionale si può facilmente correre il rischio di duplicare, per ciascuna divisione, le funzioni e i ruoli. Infine, la struttura a matrice è un mix tra organizzazione funzionale e organizzazione divisionale. Si caratterizza, infatti, per la coesistenza di due linee di dipendenza: gerarchica, o verticale e funzionale, o orizzontale. Il "nodo" della matrice è definito "gestore", mentre l'area intorno al nodo è il "Gruppo di Progetto". Questa particolare struttura organizzativa è caratterizzata da un'ampia flessibilità delle risorse, nessuna duplicazione di ruoli e funzioni, ma anche da un'alta possibilità di conflitto tra i manager e i responsabili aziendali.