1. Presunto ritratto di Brunelleschi, Masaccio , San Pietro in cattedra (1423-1428), Cappella Brancacci , Firenze Ritratto di Brunelleschi, anonimo della seconda metà del XV secolo, Louvre FILIPPO BRUNELLESCHI (Firenze, 1377 – 15 aprile 1446), architetto, ingegnere, scultore, orafo e scenografo italiano del Rinascimento.
2. Giorgio Vasari - Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri (1568) http://it.wikisource.org/wiki/Le_vite_de%27_pi%C3%B9_eccellenti_pittori,_scultori_e_architettori_%281568%29/Filippo_Brunelleschi Molti sono creati dalla natura piccoli di persona e di fattezze, che hanno l’animo pieno di tanta grandezza et il cuore di sì smisurata terribilità, che se non cominciano cose difficili e quasi impossibili, e quelle non rendono finite con maraviglia di chi le vede, mai non dànno requie alla vita loro. E tante cose, quante l’occasione mette nelle mani di questi, per vili e basse che elle si siano, le fanno essi divenire in pregio et altezza. Laonde mai non si doverebbe torcere il muso, quando s’incontra in persone che in aspetto non hanno quella prima grazia o venustà, che dovrebbe dare la natura nel venire al mondo a chi opera in qualche virtù, perché non è dubbio che sotto le zolle della terra si ascondono le vene dell’oro. E molte volte nasce in questi che sono di sparutissime forme, tanta generosità d’animo e tanta sincerità di cuore che, sendo mescolata la nobiltà con esse, non può sperarsi da loro se non grandissime maraviglie; perciò che e’ si sforzano di abbellire la bruttezza del corpo con la virtù dell’ingegno, come apertamente si vide in Filippo di Ser Brunellesco, sparuto de la persona non meno che Messer Forese da Rabatta e Giotto; ma di ingegno tanto elevato che ben si può dire che e’ ci fu donato dal cielo per dar nuova forma alla architettura, già per centinaia d’anni smarrita […]
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4. lungo studio fatto a Roma delle rovine dell’architettura romana e dopo aver distinto ordini, regole ecc.: «dietro alle rovine di quelle fabriche di continuo si esercitava. Né restò che non fusse disegnata da lui ogni sorte di fabbrica; tempii tondi e quadri, a otto facce, basiliche, aquidotti, bagni, archi, colisei, anfiteatri e ogni tempio di mattoni, da’ quali cavò le cignature e incatenature, e così il girarli nelle volte; tolse tutte le collegazioni e di pietre e di impernature e di morse; […] Fu adunque da lui messo da parte, ordine per ordine, dorico, ionico e corintio: e fu tale questo studio, che rimase il suo ingegno capacissimo di potere veder nella immaginazione Roma come ella stava quando non era rovinata» (III, 147-150).
5. “ i monti intorno a Fiorenza paiono simili a lei ” Giorgio Vasari
6. http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Reparata 1296 Arnolfo di Cambio 1334-1337 Giotto 1357 Francesco Talenti Origine nome Ricostruzione della facciata di Arnolfo di Cambio http://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Firenze
7. Santa Maria del Fiore secondo il presunto progetto di Arnolfo, o forse dello stesso autore degli affreschi, Andrea di Bonaiuto, affreschi del 1369 - 50 anni prima della realizzazione della cupola ( Cappellone degli Spagnoli , Santa Maria Novella ) http://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Firenze Cupola a tutto sesto
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9. 1419 proposta di Brunelleschi 1420 Brunelleschi e Ghiberti nominati capomastri: il 7 agosto inizia la costruzione della cupola 1423 o 25 Ghiberti estromesso; rivolta muratori 1436 cupola completata fino al 1436 1446 iniziano i lavori per la lanterna, conclusa nel 1461 1468 sfera in rame dorato del Verrocchio Più grande cupola in muratura una cupola autoportante Filippo portato via a braccia dall’assemblea http://www.centroarte.com/Filippo%20Brunelleschi.htm
16. http://www.progettazioneinnovazione.com/?p=3809 http://it.wikipedia.org/wiki/File:Santa_maria_del_fiore,_lanterna_ok.JPG Sfera caduta nel 1492 (presagio infausto) Disco di marmo nel luogo della caduta
17. contrafforti TRIBUNE MORTE http://www.florencedesignacademy.com/duomo_eng.html http://it.wikipedia.org/wiki/File:Santa_maria_del_fiore,_absidiole.JPG
18. Ballatoio di Baccio d’Agnolo (1515) " una gabbia pe' i grilli “ secondo Michelangelo
19. Un problema tecnico Un problema estetico Un problema ideologico ARGAN Cupola che domina la città Forma nuova inventata dall’artista Polemica antigotica Opposto del gotico moltiplicarsi delle forze verso l’alto http://th3sh00t3r.altervista.org/citta-nel-mondo.html
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21. http://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/immagine/img5119.html Tavola raffigurante la pianta e la sezione trasversale del transetto della cattedrale di Santa Maria del Fiore. In evidenza il percorso dei raggi solari, attraverso lo gnomone della cupola, L. Ximenes, "Del vecchio e nuovo gnomone fiorentino e delle osservazioni astronomiche, fisiche ed architettoniche fatte nel verificarne la costruzione libri IV", Firenze, 1757.
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Notas do Editor
La cupola fu costruita senza impiego di centine per sostenere la muratura. Per portarla a compimento Brunelleschi invento’ alcune straordinarie soluzioni per alleggerire l’imponente struttura, per organizzare efficacemente un cantiere capace di rispondere in maniera innovativa alle esigenze delle diverse fasi della costruzione e per garantire la stabilità dei piani di giacitura dei mattoni. Per la realizzazione dell’opera Brunelleschi impiegò macchine straordinarie e innovative che egli stesso progettò. L’organizzazione del cantiere e la disponibilità di macchine capaci di spostare e sollevare ad altezze considerevoli pesi enormi giocarono un ruolo chiave nella realizzazione della cupola”.
La sfera cadde nel 1492 (si dice che fu un infausto presagio della vicina morte di Lorenzo il Magnifico) e di nuovo durante una tempesta la notte del 17 luglio 1600. Un disco di marmo bianco sul retro di Piazza del Duomo ricorda ancora il punto dove si arrestò la sfera, che fu sostituita con quella, più grande, che si può ammirare ancora oggi (ricollocata nel 1602).
La decorazione con il ballatoio , visibile solo sullo spicchio di nord-est, fu ultimata nel 1515 da Baccio d' Agnolo , il quale prima di realizzarne altre sette volle avere un parere da Michelangelo , in quel periodo a Firenze. La storia vuole che il maestro, osservando il lavoro di Baccio di fronte a una grande folla riunita e curiosa di conoscere il verdetto di siffatto artista, sia rimasto perplesso e accarezzandosi la folta barba l'abbia definita " una gabbia pe' i grilli " (alludendo al fatto che la ridondanza di quella decorazione avrebbe fatto assomigliare la cupola ad una di quelle gabbiette ornate che si usano per la Festa del grillo ). Baccio, artista sensibilissimo, si sentì offeso e lasciò il tamburo incompiuto per sempre.
Non espressione di un singolo ma di un singolo che reinterpreta la collettività (come il Signore sostiene di interpretare gli interessi del popolo) Non il libero Comune dei tempi di Arnolfo ma un piccolo stato Opposto del