Tecnopolo MITAI: ricerca e innovazione sui materiali
Resistenza al gelo coperture in laterizio
1. LABORATORIO SEZIONE AGGIORNAMENTI
N
PROVE MATERIALI Divisione COPERTURE IN
DA COSTRUZIONE ORMATIVI
Marcatura CE LATERIZIO
LA RESISTENZA AL GELO – DISGELO:
LA PROPRIETÀ DI MAGGIOR INTERESSE PER LA VITA DELLE COPERTURE IN LATERIZIO
Come noto, la marcatura CE degli elementi in laterizio per coperture e dei relativi accessori, sulla base
di quanto stabilito dalla Direttiva europea sui prodotti da costruzione (CPD 89/106/CE), è obbligatoria dal
1 febbraio 2007. Si ricorda inoltre che quest’ultima è stata recentemente sostituita dalla nuova
2011/135/CE all’interno della quale sono indicate molteplici disposizioni che diventeranno però cogenti
solo a partire dal 1 Luglio 2013 per permettere agli stati membri ed alle aziende di adeguarsi.
La normativa di riferimento, per quanto concerne sia i requisiti (UNI EN 1304) che le metodologie di prova
(UNI EN 538, UNI EN 539-1, UNI EN 539-2, UNI EN 1024), si presenta alquanto complessa e articolata.
All’interno delle caratteristiche rilevanti delle coperture in laterizio indicate dalla UNI EN 1304 (per le
quali sussiste l’obbligo per il produttore di qualificare il prodotto in fase di prima immissione sul mercato -
Initial Type Test- e di eseguire i successivi controlli periodici sulla produzione - Factory Production
Control), la resistenza al gelo è indubbiamente la proprietà di maggior interesse per la vita delle
coperture: obiettivo delle procedure di prova è sollecitare a fatica il prodotto e valutarne la resistenza nel
tempo.
La UNI EN 539-2, la norma che regolamenta le metodologie di prova per la determinazione della durabilità
(resistenza al gelo/disgelo) delle coperture in laterizio, è stata modificata nel novembre 2006: alla UNI
EN 539-2:2000 è subentrata la UNI EN 539-2:2006.
Per consentire ai produttori di orientarsi al meglio nell’ambito dello sviluppo normativo e di coglierne le
principali opportunità, CertiMaC ha realizzato una breve scheda di aggiornamento relativa alle maggiori
novità apportate dalla norma.
Il documento contiene anche una breve descrizione delle caratteristiche tecniche del metodo B (il
cosiddetto "metodo tedesco", valido per l'Europa del Centro-Nord), del metodo C (metodo valido per
l'Italia e più in generale l'area del Mediterraneo) e del metodo unico E (per tutti gli Stati Membri).
Confidiamo che questo aggiornamento possa costituire un utile supporto per le Aziende operanti nel
comparto dei laterizi.
Sezione informativa a cura di:
Divisione Comunicazione – Marketing di CertiMaC
Contatti:
Giulia Ruta
g.ruta@certimac.it
www.certimac.it
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Marcatura CE LATERIZIO
LA RESISTENZA AL GELO DELLE COPERTURE
UNI EN 539-2:2006 Il 9 novembre 2006 è entrata a far parte del corpo normativo nazionale la UNI
EN 539-2:2006, che costituisce il recepimento della norma europea EN 539-2
(edizione giugno 2006).
Essa rappresenta la revisione della UNI EN 539-2:2000.
La norma specifica 5 metodi di prova per determinare la resistenza al gelo delle
tegole in laterizio e dei relativi accessori.
LE PRINCIPALI NOVITÀ Accanto ai quattro metodi (A, B, C e D) applicabili secondo le indicazioni
contenute nella UNI EN 1304 in base alla zona climatica di commercializzazione
del prodotto, la EN 539-2:2006 inserisce la possibilità di eseguire un quinto
metodo (E), definito METODO UNICO, per le 4 aree (diversificato solo nel
numero dei cicli cui sottoporre i prodotti).
A differenza dei primi quattro metodi da applicarsi in funzione della zona
IL METODO UNICO
geografica di vendita dei prodotti (ad esempio: il metodo C si deve applicare in
Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia; il metodo B in Austria, Finlandia,
Germania, Islanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, ecc.), il metodo E potrà essere
applicato in ciascun Paese membro.
Ciò che discriminerà la vendita in un’area geografica piuttosto che in un’altra sarà
il numero di cicli di gelo/disgelo che ciascun prodotto dovrà superare.
La UNI EN 539-2:2006 introduce all’interno del metodo unico E 3 livelli di
valutazione della durabilità del prodotto:
livello 1, se dopo 30 cicli non si sono verificati difetti ritenuti non accettabili;
livello 2, se dopo 90 cicli non si sono verificati difetti ritenuti non accettabili;
livello 3, se dopo 150 cicli non si sono verificati difetti ritenuti non
accettabili.
La corrispondenza fra area geografica e livello di superamento sarà determinata
nelle prossime riunioni del Comitato Tecnico CEN/TC 128 che porteranno ad una
revisione della norma EN 1304.
CertiMaC ha svolto un ruolo attivo nel processo di Sviluppo e Validazione
del metodo unico E a livello europeo:
membro del Comitato Tecnico Europeo CEN TC/128
IL CONTRIBUTO DI CERTIMAC
rappresentante italiano a livello europeo nella verifica sperimentale del
metodo (round-robin): esecuzione “in parallelo” da parte di 10 laboratori europei
delle prove per la validazione sperimentale del metodo
laboratorio designato da ANDIL per la Campagna Nazionale di prove:
test eseguito su 52 prodotti diversi, 33 tegole portoghesi, 11 tegole marsigliesi, 8
coppi, per un totale di 20 stabilimenti.
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Marcatura CE LATERIZIO
Per adempiere correttamente ai requisiti previsti dalla UNI EN 1304 per la
LA UNI EN 539-2:2006 E LA marcatura CE delle coperture in laterizio (1 febbraio 2007 inizio periodo
MARCATURA CE obbligatorietà), ciascun produttore dovrà eseguire le prove per la determinazione
della resistenza al gelo secondo il metodo previsto dal/i Paesi ove il prodotto sarà
commercializzato.
Qualora il prodotto abbia più destinazioni di mercato che prevedono
l’applicazione di metodi diversi (o comunque qualora il produttore desideri
qualificare il proprio prodotto secondo più di un metodo), sul cartiglio sarà
possibile indicare i metodi secondo cui il prodotto risulta conforme; ad esempio:
ESEMPIO DI CARTIGLIO
Laterizi Faenza s.rl.
Via Granarolo n. 62 - 48018 Faenza (RA) - Italia
07
UNI EN 1304
Tegole di laterizio del tipo con incastro laterale e frontale per il ricoprimento di tetti
Resistenza alla flessione Ottempera
Resistenza esterna all’azione del fuoco Ritenuto soddisfare
Reazione al fuoco A1
Impermeabilità all’acqua SUPERA LA CATEGORIA 1, METODO DI PROVA 1
Dimensioni e variazioni dimensionali Ottempera
DURABILITÀ SUPERA I METODI B E C
Non appena la UNI EN 1304 avrà recepito le indicazioni della UNI EN 539-2:2006,
LE OPPORTUNITÀ
per le Aziende sarà possibile ricorrere esclusivamente al metodo unico
PER I PRODUTTORI
E, con i conseguenti benefici di natura economica (sarà sufficiente eseguire
un unico test per qualificare il prodotto per le diverse aree di destinazione) e di
comparabilità dei risultati (attualmente i risultati ottenuti con i quattro metodi
non sono facilmente confrontabili).
Nel frattempo diverse aziende hanno già avviato la qualificazione di alcuni loro
prodotti anche con il metodo unico E.
Dal 2004 ad oggi presso il nostro laboratorio sono stati qualificati con il metodo E
oltre 200 prodotti per coperture.
Per l’esecuzione delle prove CertiMaC dispone di due Camere Climatiche
Vötsch Industrietechnik Modello VBT 03/1000: un sistema controllato da
LA STRUMENTAZIONE microprocessore e gestito da PC per la simulazione ambientale che consente di
riprodurre in laboratorio i diversi cicli idrotermici di gelo/disgelo previsti dalle varie
norme e di acquisire i dati reali di prova. Una delle camere è equipaggiata
specificamente per il metodo B.
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Marcatura CE LATERIZIO
CARATTERISTICHE TECNICHE DEL METODO B
PAESI DI DESTINAZIONE Area Centro-Nord Europa: Austria, Finlandia, Germania, Islanda, Norvegia, Svezia
e Svizzera
PREPARAZIONE E - 30 campioni in prova per ogni prodotto, di cui 6 selezionati
PRETRATTAMENTO DEI per esser sottoposti ai cicli gelo-disgelo
CAMPIONI DI PROVA - misura dell’assorbimento d’acqua: essiccamento per 24h,
peso secco, imbibizione a pressione atmosferica in 4 step di
un’ora ciascuno, permanenza per 48h e peso umido
- scelta di 6 campioni: 2 con assorbimento minimo, 2
medio, 2 massimo
- pretrattamento: posizionamento dei 6 campioni di prova
(più 3 addizionali) su un piano inclinato di 15°, in 3 file in
una camera di irrorazione chiusa (fig.1)
- Precondizionamento in apposito box per 15-20h, con umidità Fig. 1 Precondizionamento
tegole prima dei cicli di
relativa >95% e successiva irrorazione con acqua controllata a 5- gelo/disgelo
10°C per 6h
- immersione successiva in acqua per 15-18h, successiva misurazione peso umido
e calcolo dell’assorbimento
INSERIMENTO NELLA - Inserimento in camera climatica, precedentemente calibrata con 6 campioni, di
CAMERA GELIVA densità 2 kg/dm³, di cui uno, di riferimento, strumentato con sensore interno
- I campioni vanno montati su un telaio semichiuso in grado di creare un
gradiente termico fra estradosso e intradosso dei campioni (fig.2)
- Congelamento delle tegole in aria fino a –15°C, con spruzzatura intermittente
CARATTERISTICHE DEL sull’estradosso fino alla temperatura aria di 0°C
CICLO IDROTERMICO - Tempo di formazione ghiaccio: 35 ± 3 min
- Curva in discesa con tolleranze strette, controllata, in taratura, sulla tegola
strumentata
- Disgelo mediante irrorazione con acqua controllata a 5-10°C fino a completo
allagamento in 15 minuti e successiva permanenza per 15 min (fig.3)
Fig. 2 Allestimento
campioni su apposito
telaio
Fig. 3 Ciclo termico di
congelamento
I cicli gelo/disgelo sono 150 con interruzione e controlli visivi ogni 50 cicli
DURATA DELLA PROVA Durata media della prova: circa 30 giorni (di cui 20 di cicli termici)
Prodotto conforme se, dopo i 150 cicli, tutti i 6 campioni superano esame visivo
CONFORMITÀ DEL PRODOTTO su 10 possibili difetti su estradosso o intradosso, di cui 7 determinanti per il test
La prova richiede un impianto a controllo automatico, un box con sistema di
STRUMENTAZIONE RICHIESTA nebulizzazione e un sistema di termostatazione dell’acqua di irrorazione e del
sistema di irrigazione della camera geliva.
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5. LABORATORIO SEZIONE A GGIORNAMENTI
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CARATTERISTICHE TECNICHE DEL METODO C
PAESI DI DESTINAZIONE
Area del Mediterraneo: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia
PREPARAZIONE DEI CAMPIONI
Imbibizione rapida di 10 campioni in vuoto parziale, 400mm di Hg
INSERIMENTO NELLA
CAMERA GELIVA Inserimento in camera climatica dei 10 campioni in verticale, di cui uno di
riferimento dotato di sensore interno (Fig. 1)
Fig. 1 Disposizione dei campioni nella camera climatica
CARATTERISTICHE DEL Ciascun ciclo gelo/disgelo ha una durata di circa 3h
CICLO IDROTERMICO La fase di raffreddamento e gelo è effettuata in acqua fino a 4°C, poi in aria fino a
–15°C
La fase di disgelo è eseguita in 15 minuti con acqua condizionata a 12°C (Fig. 2 e
3)
Fig. 2 Ciclo di gelo/disgelo, secondo la norma
Fig. 3 Rilevazione ciclo gelo/disgelo
UNI EN 539-2, metodo C
nell’impianto automatico computerizzato
Vötsch, metodo C
Il metodo prevede l’esecuzione di 50 cicli di gelo/disgelo
DURATA DELLA PROVA Durata media della prova: circa 10 giorni (di cui 7 di cicli termici)
Prodotto conforme se, al termine dei 50 cicli, tutti i 10 campioni superano esame
CONFORMITÀ DEL PRODOTTO visivo su 12 possibili difetti su estradosso o intradosso, di cui 6 determinanti per il
test
La prova richiede un impianto a controllo automatico con un sistema di
STRUMENTAZIONE RICHIESTA termostatazione dell’acqua di allagamento della camera e un contenitore a tenuta
con pompa da vuoto per l’imbibizione.
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CARATTERISTICHE TECNICHE DEL METODO E
Tutti gli Stati membri della Comunità Europea
PAESI DI DESTINAZIONE
Utilizzo di 6 provini per la calibrazione e 6 per il test
PRETRATTAMENTO E Preparazione dei provini (calibrazione e test):
PREPARAZIONE DEI PROVINI - saturazione di ciascun provino per immersione progressiva in acqua per un
totale di 7 giorni (fig.1)
- rivestimento della parte posteriore di ciascun provino con una tela di lino
(fig.2) con lo scopo di creare un gradiente termico fra parte esposta e retro del
provino
Fig. 1 Fig. 2
Calibrazione dell’unità di gelo/disgelo attraverso l’utilizzo di campioni con
assorbimento d’acqua pari a 10.5 ± 0.5 % e densità 2.0 ± 0.3 kg/dm³:
CALIBRAZIONE DELLA GELIVA
- secondo il ciclo definito in fig. 3; il raffreddamento avviene con aria forzata
- controllo della temperatura con una termoresistenza inserita all’interno di un
provino alla profondità di 50 mm; il provino con la termoresistenza di controllo è
posto in mezzo agli altri
- controllo della temperatura dell’aria con una seconda termoresistenza; in tal
modo è garantita la registrazione istante per istante dell’andamento della
temperatura all’interno della cella climatica
- provini posti all’interno della cella in verticale e ad una distanza minima di 60
mm fra loro (fig.4)
Fig.4
Fig. 3 Ciclo di gelo/disgelo previsto per la calibrazione
Esecuzione del test secondo il ciclo di
calibrazione messo a punto (fig.5),
analogo a quello del metodo B.
ESECUZIONE DEL TEST
Controllo visivo, durante l’esecuzione del
test, dell’aspetto su ciascun provino ogni
25-30 cicli di gelo/disgelo Fig.5
DURATA DELLA PROVA 150 cicli gelo/disgelo
Durata media della prova: circa 26 giorni (di cui 18 di cicli termici)
CONFORMITÀ DEL PRODOTTO La norma prevede 3 livelli di durabilità del prodotto: livello 1, se dopo 30 cicli tutti
i 6 provini superano esame visivo su 10 possibili difetti su estradosso o
intradosso, di cui 7 determinanti per il test; livello 2, dopo 90 cicli; livello 3, dopo
150 cicli
STRUMENTAZIONE RICHIESTA La prova richiede un impianto a controllo automatico e un sistema di
termostatazione dell’acqua di allagamento della camera.
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