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Pagina 12 Gennaio 2018
Britalyca News Londra
Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2017) III edizione N. 37 Gennaio 2018
Siamo anche su https://issuu.com/carminegonnella e https://www.facebook.com/carmine.gonnella e su altri motpri di ricerca (Contacts list 3000).
Britalyca News Londra
Calabritto & Dintorni
Notizie locali di opinioni, cultura e societa’. Fondatore Carmine Gonnella Londra Numero 37 Gennaio 2018
NON E’ UNA QUESTIONE DI
RAZZISMO, MA DI BUON
SENSO
Migranti a Calabritto, ‘Noi con Salvini’ contro
la decisione
Otto immigrati verso Calabritto, c’è la protesta
di Noi con Salvini. Come in altre realtà, anche
nella valle del Sele si registrano “no” all’ac-
coglienza. Si tratta di un provvedimento della
Prefettura. Se ne discuterà martedì in consiglio
comunale, o al massimo giovedì in seconda
convocazione: il punto all’ordine del giorno è
l’adesione al protocollo regionale
per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti.
Sulla questione interviene Giuseppe D’Ales-
sio, coordinatore giovanile di Noi con Salvini
per la provincia di Avellino e coordinatore
cittadino a Calabritto. È inaccettabile che la
comunità calabrittana non sia stata informata
di questi nuovi arrivi. È intollerabile che non
sia stato chiesto nessun parere al popolo,
nemmeno un avviso, un messaggio alla comu-
nità. Daremo tutto il nostro dissenso a questa
decisione. La Prefettura decide ma non può
dettare legge, il sindaco non è un cameriere al
servizio di qualche potente. Il nostro partito ha
già fermato l’arrivo di immigrati in alcuni
comuni dell’Irpinia, merito ai nostri coordina-
tori capaci e bravi, ma che soprattutto cono-
scono le leggi dello stato“. E conclude: “Siamo
una forza concreta e prima ed unica opposizi-
one al Pd in Irpinia, abbiamo dimostrato di
essere radicati e forti sul territorio con con-
vegni, manifestazioni, incontri. Non ci fer-
meremo nemmeno stavolta, il comune di
Calabritto ha altre priorità da affrontare. Non
è una questione di razzismo, ma di buon
senso“.
Sotto Giuseppe D’Alessio, coordinatore
giovanile di Noi con Salvini per la provincia
di Avellino e coordinatore cittadino a
Calabritto.
Dopo 100 anni i lupi tornano in
Salento, Dna sulla carcassa di
un ovino
Dopo 100 anni i lupi sono tor-
nati nel Salento. La prova scien-
tifica, la prima in assoluto, arriva
dell'esame del Dna eseguito dai
medici veterinari dell'area C del
servizio Asl di Lecce sulla car-
cassa di un ovino trovato in
località Bonocore, agro di
Nardó, dove già si erano avute
segnalazioni di avvistamenti di
lupi. La traccia biologica estratta
col tampone salivare dall'ovino aggredito è risultata essere quella di un lupo. Nei mesi
scorsi avvistamenti erano stati segnalati da numerosi allevatori nel Parco regionale
Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase. Lo stesso Ente parco un anno fa aveva
commissionato ad esperti faunisti e ricercatori uno studio preliminare sulla possibile
ricomparsa del lupo nella penisola salentina, dalla quale era scomparso oltre cento anni
fa. Le immagini delle fotocamere installate hanno registrato la presenza di almeno un
cucciolo di un anno e due individui adulti, di cui uno maschio, che attesterebbero una
presenza stabile
ILPARLAMENTARE NON PUO’
IMPORRE NESSUN VINCOLO
DI MANDATO. PERCHE’ ELETTO DAI CITTADINI, I
MANTANTI
Diversamente detto, dovrebbero errese i cittadini a farlo e non il partito o il parlamento
.Come? Io azzarderei una proposta. All’ articolo 71 leggiamo: L'iniziativa delle leggi
appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia
conferita da legge costituzionale. (secondo comma) (segue a pagina 2 IV colonna )
Nota editoriale
IO SONO PER UNA
DEMOCRAZIA
ALTERNATIVA
Dicevamo:” A cosa serve vincere le
elezioni, quando poi non si e’ piu’ in
grado di govenare per l’ intera legislatura,
sopratutto se il giorno dopo, nessuna
coalizione, polo o partito ha i numeri o I
seggi per governare da soli.”
Avviene anche in quei paesi, dove e’ in vigore
un meccanismo elettorale maggioritaio di
tanto in tanto, il partito maggioritario prima e
dopo le elezioni, si trova in grado di non poter
piu’ governare soli e si passa ai governi di
coalizioni di larghe, medie e piccole intese e
come nel caso dell’ Italia a quelli bis o tecnici
o del Presidente In ogni caso quando un gov-
erno cade, e’ perche’ perde la maggioranza
ottenuta dai consensi popolari e quella in par-
lamento, in Italia lo sappiamo spesso e’
dovuto all’ eccessivo trasformismo politico
immotivato
Cos’ e’ la Democrazia Alternativa ?
E’ semplicemente l’ alternanza dei governi,
nel corso della legislatura ! Quando un
governo perde la maggioranza in parlamento,
significa che l’ opposizioni sono in maggio-
ranza. Allora quando il primo governo perde la
maggiorana, occorre’ dare la possibbilita alle
opposizioni, con un incarico esplorativo auto-
matico, per un governo alternativo.
Vorrei ricordare che nel 2013 al Senato nes-
suno ha ottenuto la maggioranza dei seggi,
anche con il premio, ci fu il primo inacarico
esplorativo dato a Bersani, che tento’ un
intesa con il M5 Stelle in modo fallimentare. Il
secondo incarico esplorativo, l’ ebbe Letta e fu
un governo di media intesa con una parte del’
opposizione. Nel caso poi che dopo le elezioni
legislative, nessun partito o polo abbia i seggi
necessary per governare da soli, gli incarichi
esplorativi automatici, vanno a primi tre partiti
o poli, dopo il terzo tentative, la palla passa al
Capo dello Stato.
Io penso che con la Democrazia Alternativa e
l’ incarico automatico alle opposizioni di for-
mare un governo alternativo, potrebbe in fu-
turo risolvere il problema dell’ attuale stagna-
zione legislativa e ingovernabilita’ del Paese,
ma innanzi tutto potrebbe riavvicinare molti
delusi alla Politica Se non altro come deter-
rente alle formazioni di coalizioni di
covenienze e all’ eccesssino trasformismo
politico!
La Democrazia e’ un meccanismo legislativo
semplice e chiaro a tutti, spesso e’ la Parti-
tocrazia a renderlo complicato. In
Democrazia l’ unico organo legislativo sov-
rano e’ il Parlamento, perche’ eletto a suf-
fragio universale e diretto, libero ed eguale,
tutto il resto le gira intorno, a partire dai gov-
erni e la prima e ultima parola spetta sempre
al Popolo, questo e’ quello che e’ sulla Carta e
con qualsiasi meccanismo elettorale si vada a
votare; il disegno non cambia.
La Democrazia Alternativa, non va confusa
con quella rappresentativa e partecipativa,
perche’ riguarda esclusivamente il potere
legislativo e puo’ essere applicabile con
qualsiasi meccanismo elettorale
ATTILIO FONTANA
CANDIDATO LEGISTA
ALLA REGIONE
LONBARDIA, USA LA
FRASE “,A DIFESA
DELLA RAZZA
BIANCA” SOLO
PERCHE’ SCRITTA
NELLA
COSTITUZIONE, POI SI
SCUSA PER LO
“SBAGLIO”
Un politico che non sappia che :” Senza distinzione di razza”, non significa in difesa della propria razza, certamete non e’ un moderato”
Ormai tutti sappiamo che le razze non esistono , solo state e sono tutt’ ora un invenzione dei razzisti. Nel 1948, quando nasce la nostra
Costituzione, il mondo era ancora diviso in razze solo in base al colore della pelle e I continenti e non occorre essere uno scienziato per
capire che il mondo invece e’ sempre stato suddivio in etnie, con culture, tradizioni e storie diverse l’ una dall’ altra. Oggi solo gli stupidi
continuare a dividere il mondo in razze . In future occorre una modifica, dell’ articolo terzo della Costituzion,e in :” Senza Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali.” Personalmente la toglierei anche da tutti i dizionari del Mondo.
Va anche detto che in campagna elettorale tutte le proposte sono valide, anche la difesa della razza padana , opps mi e’ scapapto un
lapsus. [cg]
FACCIAMO PRESENTE AI NOSTRI LETTORI, CHE IL NUMERO DI FEBBRAIO NON
VERRA’ PUBBLICATO, CI RISENTIREMO DOPO L’ ELEZIONI DEL 4 MARZO.
ALESSANDRO SUL
CIRCUITO DEL SUCCESSO
Una giovanissima promessa
Pagina 4
GOOG LUCK ALESSANDRO
GIORNATA DELLA TESTIMONIANZA MONDIALE
“La memoria si puo’ perdere, la testimonianza vive in eterno”
Ancora oggi dopo tanti decenni, ricordiamo la
“Giornata della Memoria” , limitata solo alle vit-
time del nazifascismo, mettendo in second
piamo, buona parte delle vittime correlate a quell
periodo. Faccio un passo indietro nella storia dell
genere o specie umana,(come preferite) molte
vittime sono state gia’ dimenticate, come per
esempio le tante vittime della Santa Inquisizione,
vittime delle mafia e terrorismo politico e religiose, vittime delle oppresioni e infine le
vittime di tutte le guerre. Attenzione che fra alcuni decenni, queste vittime non
saranno solo dimenticate, ma anche negate. Forse e’ giunto il momento storico di
istituire una “ Giornataa delle testimonianza mondiale, ove tutti I paesi del mondo,
testimoniano tutte le proprie vittime, a prescindere dalle etnie e culture.
Dall’ Italia e dall’ Estero
A cura di Giorgio Brignola (pagina 3)
SPORT
Morto a 94 anni “Mastru
Roccu”, uno degli ultimi
ciabattini calabresi
Un ingegnere ambientale
sardo alla guida del MedWet
Pagine 5/8/11
COMUNICATI (Palmerini)
VARIE pagina 11
Tumore colon retto, creati batteri
intestinali anti-cancro
Segre senatrice a vita:
Donna di Calabritto adescata su un sito di
incontri: ecco come è andata a finire
La Compagnia Carabinieri di Montella ha
proceduto a deferire all’Autorità
Giudiziaria numerosi soggetti responsabili
di truffe di vario genere ed in particolare
per truffe on-line.
A cadere nella trappola dei tre furfanti,
una signora residente nell’Alta Valle de
Sele che, navigando su un sito di incontri,
era stata adescata da un 48enne fog-
giano, da tempo residente in provincia di
Teramo.
Dopo aver dimostrato particolare inter-
esse per lei, grazie alla complicità di una
moldava di 42 anni ed un altro complice
di 42 anni di Ascoli Piceno, la convinceva
ad acquistare uno smartphone di ultima
generazione dal valore commerciale di
800 euro.
Ritenendolo un buono affare, la persona
offesa concludeva la trattativa acquis-
tando il cellulare per 400 euro che ver-
sava mediante ricarica su carte prepa-
gate.
Ricevuto il compenso pattuito, i fittizi ven-
ditori (tutti con precedenti specifici) si
rendevano irreperibili, omettendo la con-
segna del prodotto acquistato.
A questo punto la vittima, resasi conto del
raggiro in cui era incappata, non in-
dugiava a denunciare l’accaduto ai
Carabinieri della Stazione di Calabritto.
Gli investigatori, a seguito di mirate in-
dagini, accertando intestatari e reali utiliz-
zatori delle carte prepagate, cellulari e
mailbox, riuscivano ad identificare e de-
nunciare in stato di libertà alla Procura
della Repubblica di Avellino le 3 persone,
ritenute responsabili del reato di “truffa on
-line”
Da: Irpinia Oggi
Sorgenti Caposele: sospiro di sollievo, evitato lo
scippo
Lo scippo è stato evitato in extremis. Sarebbe stata la beffa dopo il danno. La capitale
dell’acqua che resta sistematicamente con i rubinetti a secco ha rischiato anche di
vedersi sfilare dalla Puglia il più importante gruppo sorgivo, quello di Caposele. L’e-
mendamento alla legge finanziaria a firma del deputato Dario Ginefra è stato ritirato.
Ieri a lanciare l’allarme ci avevano pensato i Verdi che avevano minacciato anche una
protesta popolare. Da: Irpinia Oggi
CULTURA & SOCIETA’
A cura di Nino Bellinvia
Mostra di filatelia ...Pagine 6/7
Macerata nella top ten
delle città candidate a
Capitale Italiana della
Cultura 2020
Pagina 10
Pagine 11 Gennaio 2018Paginea 2 Gennaio 2018Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Dalla raccolta: Autaforismo 3.0
Di Carmine Gonnella
L’Angolino della Poesia
Marynzia Panico Borrelli
In una Democarzia si puo’ essere anche
fascisti, purche’ dalle opinion ed idée non
si passi all’ azione, altrimenti lo stato ne
diventa complice
In Democrazia tutti I cittaddini,sono
elettoriattivi e passivvi, senza alcuna
distinzione
La Democrazia e’ un meccanismo
legislativo semplice e chiaro, spesso e’ la
Partitocraazia a complicarlo
L’ unico modo per redistribuire il
patrimonio nazionale e mondiale, e’ quello
di mettere un tetto massimo alla
ricchezza
Ho sempre odiato gli ipocriti e i disonesti,
perche’ per essere disonesti, bisogna
essere anche degli ipocrati ,
Confessso che ho sempre trovato delle
difficolta’ a sostenere di appartenera alla
razza bianca, anche perche’ il colore della
nostra pelle, va dal quasi bianco, al quasi
nero
Una classe politica che ha paura del
confonto diretto con i cittadini, non sara’
mai in grado di governare e gestire una
democrazia
;Nisciuno sape 'a vita che nc'è ris-
erva...addò c'è porta!
Ma comm'era bello quanno se teneva
dint'o core na malatia ca si
chiammav'ammore!
Ma ch'e succieso,
nun se sape ch'e succieso
'e chill'ammore ca era 'e poche pre-
tese e, 'e pochi pparole
e sulo si nc'e se guardava dint'a ll'uoc-
chie nc'e se capeva!
Mmè pare ca scumpare e,
se perde comme nu guaglione, ca
tene suonne d'oro dint'o core e,
guarda 'e ciure 'e n'atu prato. ..ca nun
è ll'erba da casa soja! Guarda cchiù
lluntano...addò forse ppò battere 'o
sole?
Ma nun 'o capisce ca, facenn'accussì
cammina dint'e tenebre cchiù
scure...e,
'o stuta chillu primitivo ammore ca,
addeventa arido e friddo...
tantu friddo ca sicuro more,
si nun è mmuorto ancora
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005
da una idea innovatrice di Carmine Gonnella
(G.B) . Siamo picccoli operatori dell’
informazione libera. Analizziamo e
approfondiamo le tematiche politiche e
culturali scientemente con metodo imparziale.
Siamo online! .
Il format Pdf e’ stampabile
Il nostro motto:
INFORMAZIONE COME MEZZO DI
APPROFONDIMENTO E NON
INDOTTRINAMENO
Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia)
Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm.
Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa’
Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo
Palmerini (Italia) alla diffusion online , Mario
Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi
Palumbo
Edito e pubblicato da Britalyca News
Londra, Sede: 32 Fletcher Close ,
Bromley , BR2 9JD. Kent
Segre senatrice a vita: esempio di liberta’ nell’ot-
tantesimo delle leggi razziali
Una voce di lib-
ertà, un messag-
gio potente a 80
anni esatti dalla
vergogna delle
leggi razziali. La
nomina di Liliana
Segre a sena-
trice a vita da
parte del Presi-
dente Mattarella
non è solo un
omaggio alla
memoria, ma l’impegno concreto a farla vivere, giorno per giorno, nella
vita delle Istituzioni.”
Così il deputato del Pd, Alberto Losacco
“Emoziona la dolcezza delle sue prime dichiarazioni. Una donna il cui
vissuto è la migliore delle risposte possibili a certi rigurgiti neofascisti.
Penso a quello che è successo a Como e in tutti quei contesti in cui le
organizzazioni neofasciste provano a strumentalizzare il disagio so-
ciale, soffiando sul fuoco dello scontro con l’Altro. Il Paese, quest’anno,
deve compiere una riflessione profonda su cosa furono le leggi razziali.
La nomina di Segre è un invito a farlo al meglio
www.corrierenazionale.net
Comunicato Palmerini
Un ingegnere
ambientale sardo
alla guida del
MedWet
Il MedWet promuove l'uso sostenibile delle risorse e dei
servizi del vasto patrimonio ambientale dei compendi
naturalistici del Mediterraneo.
Per la prima volta un italiano ai vertici di MedWet, l'or-
ganizzazione internazionale per la tutela e la valorizzazi-
one delle zone umide del Mediterraneo. A ricoprire il
prestigioso incarico di Segretario Esecutivo di MedWet è
stato chiamato un sardo, Alessio Satta, ingegnere
ambientale, socio fondatore della Mediterranean Sea and
Coast Foundation (MEDSEA), fondazione no-profit con
sede in Cagliari, attiva nel campo della protezione
dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile dellaSardegna e
del resto del Mediterraneo.
Partner di MedWet - The Mediterranean Wetlands
Initiative – sono i 26 Paesi che hanno firmato nel 1971
la Convenzione di Ramsar sulle Zone Umide di importanza
internazionale.
Aderiscono al progetto anche anche la Palestina e diverse
organizzazioni che si occupano delle zone
umide. Obiettivo di MedWet è quello di fornire supporto
all’effettiva conservazione delle funzioni e valori delle
zone umide del Mediterraneo e promuovere l’uso
sostenibile delle loro risorse e servizi attraverso
collaborazioni su scala locale, regionale ed internazionale.
Alessio Satta, che può vantare nel suo ricco curriculum
collaborazioni con importanti istituzioni internazionali
(come l'Organizzazione Mondiale del Turismo, laBanca
Mondiale, il Ministero del Turismo Francese e quello
del Quebec, il Ministero dell'Ambiente dell'Algeria,
della Tunisia, del Marocco, della Croazia e della Turchia),
nei prossimi mesi avrà il compito di rappresentare
l’organizzazione internazionale MedWet composta dai
referenti incaricati dei Ministeri dell’Ambiente di 26 stati;
di coordinare le attività dell'Osservatorio delle zone umide
del Mediterraneo (MWO) e il comitato scientifica e tecnica
di MedWet; dipreparare la prossima COP Ramsar che si
svolgerà a Dubai nel Novembre 2018.
COSTITUZIONICIDIO
In ogni democrazia pluralista a differenza
delle assolutiste, la sera dell’ elezioni si
conosce la composizione del Parlamennto e
chi formera’ il nuovo governo, non chi
comandera’ il giorno dopo”
Queste le parole di Sallusti: “ Questa
Costituzione ha prodotto leggi elettorali
cervellotiche con le quali nessuno dei
vincitori (neppure la Democrazia cristiana) è
mai riuscito a governare come promesso
agli elettori; abbiamo un presidente del
Consiglio attorno al quale ruota l'azione di
governo che in realtà non ha poteri;
abbiamo un presidente della Repubblica
non eletto dai cittadini che apparentemente
non conta nulla ma che esercita, lui sì,
enormi poteri; abbiamo un Parlamento di
transfughi che si vendono al migliore
offerente, sindacati con il potere di veto sul
legislatore e una magistratura che ha
confuso l'autonomia professionale con la
libertà di ingerenza e l'impunità. Questa
Costituzione ha generato i Tar, tribunali
amministrativi di secondo livello, che
contano più del Parlamento e del governo.
E questa Costituzione agevola e protegge la
burocrazia, i fannulloni, a volte anche i ladri.
Come potete immaginare Alesstandro
Sallusti non e ne’ un costituzionalista, ne’ un
Cultore !
La nostra Costituzione ( questo lo dico
come cultore e non come costittuzionalista)
per chi non l’ avesse ancora capito e’
pluralista, in una democrazia pluralista e’ il
Parlamento che da la fiducia ai governi, non
il popolo, come avviene in quelle
assolutiste. Nel 93 solo percoloroche se lo
ricordano, ci fu un rereferendum e il popolo
scelse una democrazia assolutista,
opzionando per un maccanisco elettorale
uninominale maggioritario, il legislatore
truffaldino scelsce nvece il mattarellum, che
poi non e’ altro che un rosatellum all’
inverso con doto indiretto, tra l’ altro con
contemplato dalla nostra Costituzione: il
voto e’ suffragio universale e diretto. La
nostra Costituzione prevede le mozioni di
sfiducie personali, basta saperle applicare.
La nostra Costituzione prevede il libero
mandato che potrebbe essere regolato solo
inserendo una virgola, nei regolamenti delle
camere. La nostra Costituzione all’ articolo
48 vieta la candidatura a coloro moralmente
indegni, in 70 anni ancora non si e’ fatto una
legge. La nostra Costituzione prevede la
democrazia diretta per indirizzare, abrogare
o coregggere il legislatore, cosa che non
esiste in altre democrazie assolutiste. Potrei
andare avanti ma mi fermo....
Comunque Certi pseudo informatori prez-
zolati dalla politica, prima di sparlare della
Costituzione italiana, senza un minimo di
cognizione, farebbero meglio a stare zitti,
perche’ se siamo arrivati a questo punto di
ingovernabilita’, e’ sopratutto colpa loro
LA POLITICA SI DETERMINA
INNANZI TUTTTO CON LA
DEMOCRAZIA DIRETTA
E qui vorrei ricordare che grazie al
referendum costituzionale il 4 dicembre
del 2016, il popolo ha fermato il
legislatore di commettere un
costituzionicidio, per non parlare dei tanti
referendun abrogarivi che in tempi meno
sospetti, hanno cambiato civilmente il
Paese. Mentre la democrazia
rappresentativa, come ben sappiamo e’
autoregolamenata dalla politica, quella
diretta richiede solo la partecipazione da
parte dei cittadini” Quando il cittadino
capira’ totalmente che con le petizioni
puo’ indirizzare il legislatore, con le
iniziative legislative puo.sostituirlo e con i
referendum abrogativi puo’ correggerlo,
allora potremmo finalmente forgiare i
politici a nostra immagine e somiglianza.
AL DIRITTO DI CITTADINANZA DOVE
SI NASCE, PREFERISCO UNA LEGGE
UNIVERSALE CONTRO TUTTE LE
FORME DI DISCRIMINAZIONI
Signori/e e inutile dare la cittadinanza ai figli
di immigari regolari ( ius soli) quando
saranno discriminati, perche’ non esistono
leggi.Eppure uno dei nostri principi fonda-
mentali in Costituzione e’ chiaro al riguardo:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono eguali davanti alla legge, senza distinzi-
one di sesso, di razza, di lingua, di religione,
di opinioni politiche, di condizioni personali
e sociali.” Spesso pero: ’ “ Il legislatore
truffaldino , pensa prima all’ inganno e poi la
legge (autocit) Una volta che c’e’ una legge,
non c’e’ bisogno dell’ ius soli basterebbe una
libera doppia cittadinanza
UN MESSAGGIO DI INIZIO
ANNO E NON UN DISCORSO DI
FINE ANNO
Come avevo gia’ annunciato, per l’ ennesima
volta, non ho ascoltato il discordo di fine
anno di Mattarella. Al discorso di fine anno
dove il Capo dello Stato, fa piu’ da cronista
che da primo cittadino d’ Italia, preferirei un
messaggio di inizio anno. (il passato e’ pas-
sato) Dove il Capo dello Stato, con messag-
ggi mirati, indirizza il potere legislativo sugli
ostacoli di ordine sociale e economici ancora
da rimuovere, per il bene comune. Nel nos-
tro stato di diritto, quello di indirizzare il
potere legislativo, e’ uno del compiti istituzi-
onale del capo dello Stato:” Può inviare mes-
saggi alle Camere.” [Art.cost. 87] Per un
Capo dello Stato rappresentare l’ Unita’ del
Paese, significa vigilare facendo da bilanciere
tra il potere esecutivo e quello legislativo
SE SI CONTINUA AD ANDARE A VOTARE
CON MECCANISMI ELETTORALI CHE
PREVEDONO PERMI DI MAGGIORANZA
DIRETTI O INDIRETTI, IL FASCISMO
RIENTRERA’ DALLA PORTA PRINCIPALE
Sin da ragazzo, ho sempre pensato (e
non mi sbagliavo) che il fascismo non ha
mai lasciato l Italia, ma si e’ reicarnato
nella Democrazia Cristiana, prima e nel
centro destra dopo e il referendum Mon-
archia/Repubblica n’e’ stata la prova. Da
non dimenticare che il primo a “copiare”
la legge Acerbo, definita poi legge
“truffa” fu un democristiano, Shelba. Il
secondo ad introdurre un altro meccan-
ismo misto con liste bloccate (non con-
template dalla Costituzione) , il mattarel-
lum e’ stato un’ altro democristiano, l’
attuale Capo dello Stato. Nel 2005 fu la
volta di Berlusconi, un uomo di destra ma
amico dei socialisti, a volere nuovamente
copiare il meccanismo fascista, con il porcel-
lum bocciato poi alla Consulta, che preve-
deva un premio di maggioranza al partito o
coalizione che otteneva piu’ consensi; senza
quorum addirittura. L’ Italicum idem, voluto
da Matteo Renzi “un uomo di sinistra ma con
idee di destra”, bocciato dal popolo con un
referendum costituzionale. Veniamo al rosa-
tellum, anche se sulla carta non ci dovreb-
bero esserci premi di maggioranza, prevede
comunque il voto indiretto nei seggi pro-
porzionali, ovverossia un premio di maggio-
ranza cammuffato, in cui con il 38/40% una
maggioranza e’ possible. Va detto anche che
tutti questi meccanismi, inventati e sperimen-
tati dal legislatore di turno, si basano su coal-
izioni o poralismi pre-elettorali, purtroppo (e
lo sanno anche i bambini) che: “Nelle coalizi-
one politiche pre-elettorale piccole o grande
che siano, piu’ gambe ci sono e piu’ aumen-
tata il rischio di inciambare una volta al gov-
erno”
A COSA VERVE VINCERE LE
ELEZIONI?
La domanda e: “ A cosa serve vincere le
elezioni, quando si sa che molte promesse
fatte in campagna elettorale non vedranno
mai la luce del sole? “ Poi c’e da dire , che
cio’ che ad ogni tornata elettorale (e questo
va avanti dal 1948), quello che tutti
promettono e’ di appicare i dettami
costituzionali, ma pare che una volta nei
palazzi del potere, della Costituzione si
dimenticano per sino dove sia. Ecco perche’
ancora oggi dopo 70 anni dalla nascita della
Costituzione, molti dei suoi dettami, non sono
stati ancora tirati fuori dal cassetto. Come, il
principio egualitarista: “Tutti i cittadini hanno
pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzioni di nessun genere”.
Come, il principio personalista:” Il voto e;
diretto e personale”.Come, il principio
solidarista:” La Repubblica riconosce e
garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia
come singolo, sia nelle formazioni sociali ove
si svolge la sua personalità, e richiede
l'adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale. Per
solidarieta’ si intende anche pagare le tasse
e in modo eguale ma progressivo, per grandi
e piccini. Come il principio moralista:” I
cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche
hanno il dovere di adempierle, con disciplina
ed onore, prestando giuramento nei casi
stabiliti dalla legge.” E potrei andare ancora
avanti...Da astensionista, permettete un
consiglio, il 4 marzo , andate utti al mare se
e’ una bella giornata, altrimenti fate come
me . vado al pub ...
P.S. In campagne elettorali, il voto utile non
esiste, perche' sono basate su promesse e non veri
e propri programmi legislativi pragmatici
LE RIVOLUZIONI NON
CAMBIANO, MA SOSTITUISCONO,
PREFERESCO LE EVOLUZIONI,
LENTE MA EFFICACE
Se dovessi applicare questo mio enne-
simo aforisma alla poltica italiana, direi
che nell’ ultimo ventennio, abbiamo solo
sostituito un meccanismo elettorale, l’
uno dopo l’ altro, ottenendo gli stessi
risulatati. Badate bene che, in de-
mocrazia vincere le lezioni non significa
governae, perche’ l 'iniziativa delle leggi
appartiene al Governo, a ciascun mem-
bro delle Camere ed agli organi ed enti
ai quali sia conferita da legge costituzi-
onale e al Popolo. Quindi sostituire un
vecchio meccamismo elettorale con uno
nuovo, serve a poco, megio migliorarlo.
Veniamo al dunque:
L’ anno scorso il popolo con un referen-
dum costituzionale, ha preso due pic-
cioni con una fava ( come si suol dire),
hasa bocciato sia le riforme del potere
legislativo ( una sola Camera legisla-
tiva ) sia il meccanismo elettorale misto.
I meccanismi misti funzionano solo se
c’e’ meritocrazia. ecco perche’ abbiamo
proposto un meccanismo elettorale
misto, che abbiamo battezzato
“ Universalum”.
Consistente in 5 punti: (1) 50% uninominale
e 50% prroporzionale puro con due prefer-
enze. (2) nei collegi uninominale candidare
coloro che hanno gia’ avuto un mandato, i
bigs dei partiti e i futuri capi di governi. Il fu-
turo candidato premier, prima ancora di
essere moninato dal Capo dello Stato, deve
essere scelto dal popolo, con un confronto
diretto, questo meccanismo mira al confronto
sociopolitico e alla meritocrazia, deve essere
il popolo a premiare o bocciare. (3) nei col-
legi proporzionali, le nuove generazioni di
politici, le due preferenze servono per sce-
gliere fra uomo e donna, non sono previste
candidature plurime. (4) le firme per la pre-
sentazione delle due liste, uninominale e
proporzionale, vanno raccolte ad tornata
elettorale, senza eccezioni e vanno accon-
pagnata con un programma legislativo (5) la
non candidabilita’ di coloro moralmente
indegni, ovverossia indagati, imputati e con-
dannati.
ILPARLAMENTARE NON PUO’ IMPORRE
NESSUN VINCOLO DI MANDATO.
PERCHE’ ELETTO DAI CITTADINI,
I MANTANTI
Diversamente detto, il vincolo di mandato,
dovrebbero essere i cittadini (i mandanti) a
farlo e non il partito o il parlamento. Come?
Io azzarderei una proposta: all’ articolo 71
leggiamo: L'iniziativa delle leggi appartiene
al Governo, a ciascun membro delle Camere
ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da
legge costituzionale.
(secondo comma) Il popolo esercita
l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta,
da parte di almeno cinquantamila elettori, di
un progetto redatto in articoli
Adesso la domanda e’ questa: “ Se 50 mila
cittadini posono proporre iniziative di leggi
redatte in articolo/i , perche’ non potrebbero
anche chiedere la mozione di sfiducia
personale nei confronti dei politici
trasformisti immotivati , voltagabbana e
indisciplinati? Ripeto e’ solo una proposta
azzardata e ragionata per assurdo, perche’
non sono un costituzionalista o giurista, ma
credo che 50 mila elettori mantanti ,valgono
piu’ di un decimo dei componenti della
Camera. Se in un organo legislativo, non
esistono deterrenti, i trasforsmi politici sono
all’ ordine del giorno: “ Cosa si fa oggi in
Parlamento ? Un cambiamento di casacca e
mandialo al diavolo i cittadini che ci hanno
votato! ” Io credo che in un paese
democratico, dove e’il popolo (mantante) ad
eleggere i suoi rappresenanti,(mandatari)
deve essere lo stesso popolo a deciderne la
vita politica.. Ovviamente le 50 mila firme
deveno essere raccolte nella circoscrizione
( o collegi) e regioni del membro del
parlamento, indisciplinato o trasformista.
Oggi si parla di un ritorno al vincolo di
mandato (come per Statuto Albertino), il
vincolo di mandato va bene nelle nelle
dittature e nelle monarchie assolute non nelle
democrazie. Poi, io non sono mai risciuto a
capire, perche’ c’e’ tanto l trasformismo
politico in una democrazia dove:” I membri
del Parlamento non possono essere chiamati
a rispondere delle opinioni espresse e dei
voti dati nell'esercizio delle loro funzioni” Se
un parlamentare e’ libero di votare secondo
coscienza (libero mandato) perche’ dovrebbe
cambiare casacca ?
A cura di Carmine Gonnella
DOPO IL PORCELLUM, ARRIVA IL GUAZZABUGLIUM
Dicasi di guazzabuglium, un meccanismo elettorale, dove non esistono piu’ i partiti con il loro programmi legislativi, ma un insieme di cozzaglie politiche , che partono
dal centro per arrivati ai quattro angoli della terra. Questo e’ il rosatellum ! Pur di vincere la la sera dopo le elezioni, ogni partito o lista, puo’ accogliere sotto lo stesso
ombrellone, cani, gatti, uccelli e qualche pecorone, che pero' una volta al governo, i gatti mangiono gli uccelli e i cani i gatti, alla fine come al solito restono solo i pe-
coroni . Aggiungo solo che con il voto indiretto e I candidati nei collegi uninominali che possono anche presentarsi in quelli proporzionali , non v’e’ nessum rinnovo !
Tumore colon retto, creati batteri
intestinali anti-cancro
Da Il Fatto
Lottano strenuamente contro
il tumore trasformando nella
pancia una molecola presente
in broccoli e verdure simili in
un’arma contro la malattia
che ne determina la regres-
sione e ha anche effetti pre-
ventivi sulla crescita del can-
cro, il sulforafano
Un semplice e innocuo micror-
ganismo presente nell’intestino
umano normalmente potrà aiutare
a combattere il tumore del colon
retto. Sono stati creati batteri
intestinali anti-cancro: lottano
strenuamente contro il tumore
trasformando nella pancia una
molecola presente in broccoli e
verdure simili in un’arma contro la
malattia che ne determina la re-
gressione e ha anche effetti pre-
ventivi sulla crescita del cancro,
il sulforafano. Il risultato dello
uno studio, condotto all’Univer-
sità di Singapore e pubblicato
sulla rivista Nature Biomedical
Engineering, è stato coordinato
da Matthew Chang e condotto da
Chun-Loong Ho.
Il cancro del colon retto è uno dei
più comuni nei paesi ricchi. Seb-
bene i tassi di sopravvivenza a 5
anni dalla diagnosi siano relati-
vamente alti quando il tumore
viene diagnosticato preco-
cemente, in fase avanzata di
malattia la sopravvivenza cala
parecchio e il rischio di recidiva è
alto. Alla base di questa ricerca
c’è l’innocuo batterio E. coli
Nissle che vive normalmente
nell’intestino umano. Gli scienziati
lo hanno modificato genetica-
mente in modo che il microrgan-
ismo divenisse un probiotico in
grado di riconoscere e appic-
cicarsi alla superficie delle cellule
tumorali, infine di trasformare una
sostanza presente in broccoli e
verdure simili in una potente arma
anticancro. L’arma anticancro
entra e uccide le cellule tumorali
limitrofe mentre non ha alcun
effetto sulle cellule sane.
Gli esperti hanno dimostrato che
un mix del probiotico ingegneriz-
zato e di un estratto di broccoli
uccide oltre il 95% delle cellule
tumorali in esperimenti in
provetta. Il mix non ha effetto su
altri tipi di cancro ma è specifico
per il tumore del colon-retto. Inol-
tre, testato su topolini malati, il
mix probiotico-broccoli riduce
le cellule tumorali del 75%. In-
fine se il cocktail viene dato ai
topi prima ancora che si amma-
lino di tumore, la malattia che
compare negli animali una volta
ammalati è molto più piccola e
facile da trattare. Gli esperti in-
travedono due possibili usi del
probiotico, sia a scopo preven-
tivo, se assunto in combinazione
con una dieta che contenga broc-
coli e altre crucifere, sia come
trattamento per rimuovere le cel-
lule tumorali rimaste in sede dopo
l’asportazione chirurgica della
malattia tumorale.
“Uno degli aspetti più eccitanti
della nostra strategia – dichiara
Chang – è che è in grado di capi-
talizzare i nostri stili di vita trasfor-
mando potenzialmente la nostra
normale dieta in un regime tera-
peutico low-cost e sostenibile per
lungo tempo. Speriamo che la
nostra strategia possa divenire un
utile complemento alle attuali
terapie anticancro”.
Pagine 3 Gennaio 2018Paginea 10 Gennaio 2018Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Dall’ Italia e dall’ Estero
A cura di Giorgio Brignola
ITALIANI
I Connazionali all’estero sono poco più di
quattro milioni. Quindi, ancora una fitta
schiera che continua a mantenere contatti
con la Madre Patria. Certo è che le
contraddizioni nei confronti della nostra
Comunità d’oltre frontiera ci sono ancora
tutte. Anche sotto il profilo normativo.
Infatti, i Parlamentari eletti nella
Circoscrizione Estero, facendo
obbligatoriamente parte di partiti nazionali,
non sono mai stati nella condizione di
presentare e discutere in Parlamento
proposte di leggi specifiche per gli italiani
all’estero. Come se il loro status non facesse
parte della realtà nazionale. Sotto questo
profilo, il “Rosatellum-due” non ha modificato
tale realtà.
La pubblica opinione è assai più informata
sulle problematiche di chi, dall’altra sponda
del Mediterraneo o da Oriente, cerca in
Europa una nuova dimensione di pace e
sopravvivenza. Però, il detto “lontano dagli
occhi, lontano dal cuore” non dovrebbe
trovare accoglimento nei confronti degli
italiani nel mondo. C’è da rivedere, ma sul
serio, i profili della loro “rappresentatività”. In
tutte le sue manifestazioni normative.
Riteniamo che il tempo delle “promesse” sia
concluso. Con la conseguente
riconsiderazione del ruolo degli italiani
all’estero anche nelle questioni nazionali.
Una volta sistemati, ma sul serio, gli obiettivi
della “rappresentatività”, ci sono da riscoprire
quelli della “partecipazione”. Come a scrivere
che la nuova legge elettorale dovrebbe
essere meglio illustrata a chi eserciterà il
diritto di voto dall’estero. Indipendentemente
dalla posizione dei Candidati al futuro
Parlamento della Repubblica.
Del resto, la Legge 459/2001 non è stata
mai aggiornata. Ci sarà qualcuno, più
coerente degli altri, intenzionato a offrire
spessore al nostro scrivere? Essere italiani
“altrove” ha una valenza che chi intende fare
politica non può sottovalutare. Quindi, italiani
nel mondo; ma sempre italiani con gli stessi
diritti e doveri (però questi ultimi non
mancano mai) di chi vive nella Penisola.
LE PAROLE
Siamo preoccupati. Anche perché la nuova
Legge Elettorale ha disorientato le nostre
previsioni politiche. Altri scioperi sono stati
annunciati. Anche i sindacati, di qualsiasi
estrazione politica, non sono d’accordo sul
futuro del Paese.
I “perché” e i “come” hanno superato il solco
del “quando”. E’ inutile, e poco opportuno,
sostenere che nessuno avrebbe potuto fare
di meglio. Dubbiosi eravamo, e dubbiosi
restiamo. L’equilibrio, anche quello su basi
politiche, ha allontanato ogni opportunità
d’investire nell’Azienda Italia. Vinta, per
motivi tecnico/valutari, l’inflazione, s’è fatta
strada la deflazione che, data la scarsità di
liquido circolante, non è un indizio migliore
per la nostra economia.
Come già abbiamo scritto, la “terza via” ex
Renziana non ci porterà verso lidi migliori.
E’ il vivere quotidiano che è compromesso
da un sistema che chiede; senza dare. Per i
pensionati, che sono un esercito,
preferiamo stendere un velo d’oblio per non
amareggiare di più chi ha lavorato una vita
ed è costretto a non far più conto su un
futuro a “termine”. Anche i contatti con le
nostre Comunità residenti in altri Paesi
avvalorano, disgraziatamente, le nostre
sensazioni.
Non avendo suggerimenti da prospettare
per ridurre il “danno”, non ci resta che
verificare la realtà nazionale con occhio
valutativo. Ma non polemico. Vedremo
come saranno presentate le “squadre”
politiche per le prossime elezioni. A parte
sparuti preludi, il nostro futuro resta incerto
e ipotetico. Insomma, gli impegni dei politici
“rampanti”non convincono più nessuno. Noi
aggiungiamo solo che di “parole” non si può
vivere. Tanto meno lo può un Paese che ha
da rendere conto all’economia dell’Europa
Stellata.
GLI EQUILIBRI
Sembrerebbe che senza il PD, in Italia non
si possibile governare. Non è una novità:
ma è meglio tenerla presente e, su questa,
ricavare qualche riflessione; ora necessarie
più che per il passato. Lo facciamo per
offrire a chi ci segue una visione generale
del dibattito politica italiana inserito nella
complessa situazione socio/economica del
Paese. Anche col varo della Legge
Elettorale “Rosatellum bis”.
Intanto, c’è da rilevare che neppure il
Partito Democratico è così “granitico”.
L’hanno capito tutti; anche i suoi più fidati
adepti. Lo scriviamo con obiettività; anche
se, per ora, non ci sentiamo di proporre
alternative possibili in una Penisola che
stenta a ritrovare un suo equilibrio interno.
Intanto, la situazione nazionale è,
progressivamente, peggiorata e i segnali, in
negativo, non sono mancati. La crisi
economica pesa sui bilanci dell’italiano
medio e senza migliori prospettive per il
futuro.
Mentre il mondo è “infiammato” da attentati
della più svariata natura e la fuga dai Paesi
in guerra s’è fatta esodo, da noi si
sopravvive in preparazione di una
campagna elettorale elettore forse
differente che per il passato. La politica
italiana, comunque sarà il nuovo Potere
Legislativo, resta un rebus che continua a
fare vittime illustri; ma anche una fitta
umanità di comuni cittadini. Saranno,
ancora, i compromessi politici a stabilire la
compattezza e l’incisività del prossimo
Esecutivo? Per ora, l’interrogativo non
ammette risposte.
LE INUTILI APPARENZE
Ci si ostina a sostenere che la situazione
socio/economica nazionale stia lasciando la
pericolosa china e che, dal prossimo anno,
si avvertiranno i primi segni di “ripresa”. La
notizia, pur se intercalata da eventi della più
contrastante natura, continua a essere
all’ordine del giorno. Nonostante il disordine
nazionale. Quando, in un Paese, com’è il
nostro, dove il carico fiscale, diretto e
indiretto, supera il 40% dell’imponibile,
d’illusioni non se ne fa più nessuno. Non a
caso, circa il 20% delle famiglie italiane
sono ancora a rischio di “povertà”.
Le forze sociali hanno smarrito la via della
concertazione e la gente, anche quella più
“comune”, non riesce a trattenere
l’amarezza verso una classe politica
inadeguata nell’assumere precisi impegni
nei confronti di un Popolo che è ridotto a
subire “tutto”, senza ottenere”nulla”.
Però, cambiando gli uomini alla guida dei
partiti non è detto che la situazione possa
migliorare. E’ il sistema politico da
emendare. Certo è che non è possibile una
logica soluzione, quando lo stesso Governo
risente di una sorta d’incoerente
conformismo. La Legge Elettorale
“Rosatellum-2” ne è un’ulteriore prova.
Il 2018 è iniziato con “note” che hanno
poco di consumistico. Oltre gli aspetti
ufficiali, che rispettiamo, ci sarà poco da
“sperare”. Il bisogno resta la prima donna di
questo Paese che sarebbe meno
“sfortunato” se fosse guidato da uomini
svincolati da una politica compiacente.
Solo gli “illuminati” sono riusciti a correre ai
ripari per evitare le “secche”. Per gli altri,
che sono la maggioranza, il futuro resta
incerto. Quando l’imposizione vince sulla
comprensione e la disonestà usurpa
l’onestà, allora c’à da chiederci se non si
stiano infiacchendo le premesse per
un’eventuale ripresa.
La mancanza di lavoro e la difficoltà a far
fronte ai comuni impegni della vita la dicono
lunga sulle reali condizioni della Penisola.
E’inutile tentare d’illudere chi ha già toccato
il “fondo”. Le dispute politiche non hanno
mai risolto. Adesso ancor meno che per il
passato.
IL PERCORSO
Il PD è rimasto il Partito “strategico” d’Italia.
Le altre formazioni, di fronte ai tipi
d’Esecutivo che si sono succeduti, contano
per quel che valgono; in pratica poco. Dopo
le elezioni made “Rosatellum-2”, vedremo
come cambierà la politica parlamentare
italiana.
Se l’Esecutivo che ne deriverà sarà
coerente per tutto il mandato, l’Opposizione
non avrà vita facile. Sempre che il PD non
mantenga, come ora, un comportamento
ibrido. Insomma, non basteranno più le
promesse per sistemare tutto. Conteranno
solo i fatti. Anche questa è Democrazia.
I Partiti nazionali hanno più anime e origini
diverse. Anche se, per molti, le radici
potrebbero essere comuni. Adesso, ci si
dovrà muovere per risanare l’economia
nazionale e rivedere una politica che ha
fatto, sino ad ora, più danni della crisi
stessa.
Il prossimo Governo dovrebbe
rappresentare la volontà di mutamento che
avevamo ipotizzato ai tempi di Renzi. Ora,
dopo diciassette anni di nuovo millennio, i
nodi sono venuti, pur se in ritardo, al
pettine. Questa volta, si dovrà andare
avanti senza”se” e senza”ma”. La nuova
Legge Elettorale muterà le regole del
contendere. Ovviamente, il Popolo Italiano
dovrà, comunque, fare sue scelte. Solo il
seguito istituzionale della nuova
Maggioranza potrà dare ragione o torto alle
nostre sensazioni sulla necessità di una
politica attiva e, soprattutto, percorribile
2018: ANNO COMPLESSO
Il 2017 è terminato con un calo dei consumi
del 2,4% rispetto al 2016. Pensioni e
stipendi, quando ancora ci sono, non
hanno maturato incrementi espressivi. La
percentuale di disoccupazione resta
preoccupante. Ma, almeno, non sono
“lievitati” i prezzi il minuto dfi parecchi
generi; alimentari e no. La crisi economica,
con un PIL a +1,5% sembra essersi
ridimensionata. Ma è ancora presto per
scrivere che le maggiori difficoltà di casa
nostra sono rientrate.
Del resto, le previsioni, gli oroscopi e le
preveggenze le lasciamo a chi ci crede. Noi
preferiamo basarci sulla realtà dei fatti e
per evitare gli ottimismi dell’ultimo minuto.
L’unica realtà, che non possiamo
sottovalutare, è l’incertezza politica e
l’incoerenza di un Parlamento sempre
mano presente alle necessità del Paese.
Gli italiani dovranno, come per il passato,
onorare scadenze già in essere e nuovi
balzelli che, con scaltra psicologia,
assumeranno diverso nome.
Il “ponte” tra passato e futuro è ancora
tutto in costruzione per necessità
d’aggiornarne il progetto edificativo. Non è
pessimismo il nostro. Ci mancherebbe
altro. E’ che viviamo un’esistenza della
quale della quale siamo stati obbligati ad
accantonare interessanti progetti. Sarebbe
stato, certamente, più consolante se tutti i
nostri Parlamentari avessero deciso di
ridurre, drasticamente, le loro propine e i
sostanziosi vitalizi.
L’anno che ci siamo lasciati alle spalle ci
ha costretto a rinunciare a molto e il 2018 è
iniziato con poche certezze migliori. La
nostra economia resterà ancora
“convalescente”; anche se la sua prognosi
sembrerebbe non più “riservata”.
Ci saranno, comunque, delle scadenze che
dovranno essere rispettate. In primis le
elezioni politiche generali. Il tutto con
segnali ancora riduttivi della nostra
produttività.
Insomma, l’illusione di sembrare, qualche
volta, ha ancora la meglio sulla
drammaticità dell’essere. Così va la vita nel
Bel Paese.
Goffredo Palmerini
Macerata nella top ten delle città candidate
a Capitale Italiana della Cultura 2020
Macerata è nella top ten delle città
candidate a Capitale Italiana della
Cultura 2020. Il Mibact ha pubbli-
cato l’elenco delle dieci città finali-
ste per il titolo che sarà proclamato
dalla giuria presieduta da Stefano
Baia Curioni dopo la fase di valu-
tazione dei progetti finalisti. Grande
soddisfazione del sindaco Romano
Carancini: “È una grande soddis-
fazione per tutta la cittá ma io dico
soprattutto per il nostro territorio
maceratese, per la nostra gente e
per la nostra Regione. È uno di quei
momenti che valgono un intero
mandato perchè la scelta della Com-
missione Mibact riconosce il valore
del lavoro. Ora insieme, tutti in-
sieme, ad inseguire il futuro, a cor-
rere verso il sogno che diviene
realtà.”
Insieme a Macerata ci
sono Agrigento, Bitonto, Casale
Monferrato, Merano, Nuoro,
Parma, Piacenza, Reggio
Emilia e Treviso che superano le
altre 21 città concorrenti. Grande
soddisfazione per l’amministrazione
comunale e la città tutta per questo
riconoscimento che vede Macerata
ammessa alla corsa finale per Capi-
tale della Cultura. “L’essere tra le
finaliste premia lo sforzo e il lavoro
compiuto in questi anni per la val-
orizzazione delle risorse culturali
della città, per la crescita della vo-
cazione turistica, e la sinergia con il
territorio. - sono le parole
dell’assessore alla cultura Stefania
Monteverde. - È un riconoscimento
per tutta la Marca Maceratese e per
le Marche intere. Ora si lavora in-
sieme con entusiasmo per Macerata
Estroversa. Su questi presupposti e
sulla presenza di un tessuto tanto
ricco di eventi e di cultura si basa,
infatti, la candidatura di Macerata a
Capitale Italiana della Cultura 2020,
voluta dall’Amministrazione
comunale che confida nel valore
promozionale e propulsivo che un
riconoscimento di questo tipo
riveste per la nostra città e per il ter-
ritorio.
Le tappe. Il 17
maggio 2017 Macerata invia al Mi-
bact la manifestazione di interesse a
concorrere come Capitale italiana
della Cultura 2020. Il 15 settembre
presenta un nutrito dossier dal titolo
Macerata ESTro.versa 2020,
a sostegno della candidatura della
città a Capitale italiana della Cultura
2020. Il dossier è frutto di un per-
corso di confronto e di lavoro siner-
gico con le diverse realtà e istituzi-
oni territoriali, cui è seguita anche
una campagna social con l’hashtag
#Macerata2020
#MacerataEstroversa, per lanciare la
candidatura di Macerata che ha visto
gli endorsement di tante personalità,
politici, artisti, personalità del
mondo della cultura e dello spetta-
colo.
Il progetto ESTro.Versa
2020 per Macerata Capitale ital-
iana della Cultura si lega alla
figura di padre Matteo
Ricci testimonial insieme
a Giuseppe Tucci di una città che
guarda a Oriente, ma anche ad Est,
alla macro regione Adriatico, vista
la partnership con Rieka già capi-
tale Europea della Cultura 2020 con
cui Macerata collabora nell’ambito
del progetto Italia-Croazia. I comuni
finalisti saranno invitati dalla Giuria
a un incontro di presentazione pub-
blica e di approfondimento dei ris-
pettivi progetti per la valutazione
finale da cui scaturirà la proclamazi-
one della città insignita del titolo di
“Capitale Italiana della Cultura” per
l’anno 2020, titolo che sarà poi con-
ferito dal Consiglio dei Ministri
il 16 febbraio 2018. (ap)
Anna Pisani
Responsabile UO Comunicazione -
Web
tel. 0733 256236
mob. 347 4461245
Pagine 9 Gennaio 2018Paginea 4 Sport Sport Gennaio 2018Britalyca News Londra Britalyca News Londra
CRONACA
Doriana Goracci
Elezioni, 98 simboli depositati | Ecco a noi
chi votare
Sono 98 i movimenti e partiti che hanno depositato, fino alle ore 16 di domenica 21 gen-
naio, il loro simbolo: tutto si può dire meno che in Italia manchi la fantasia.
E' pure vero che tanta abbondanza, rischia di disgustare.
Come se non bastasse, l'Ansa informa che
inizia ora l'attività istruttoria del Viminale per
integrazioni che possono venire richieste nelle
prossime 48 ore.Tornano alla mente
certe elezioni che cantava Giorgio Gaber e il
voto: "Complimenti. Quello che mi piace dei
politici è la faccia come il culo. Eccoli qua.
Verifichiamo gli schieramenti."
Quello che segue è l'elenco completo, in or-
dine di arrivo.
Gesualdo Bufalino, dopo una vita d'insegnante, divenne scrittore a 61 anni e tra tante sue
sagge e dissacranti battute me ne è rimasta impressa una in cui affermò: "Fra imbecilli che
vogliono cambiare tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com’è difficile sce-
gliere!" e per rincuorarci disse pure che «La mafia sarà vinta da un esercito di maestri ele-
mentari.»
Maie, Unione tricolore America latina, Sacro romano impero cattolico, Movimento 5 stelle,
Lega Salvini premier, Casapound Italia, 10 volte meglio, Siamo, Democrazia cristiana,
Mov.Tec.Naz.Pop.Pace, Grande Nord, Pli, Potere al popolo, Italia e Europa Insieme, W la
Fisica, Free Flights to Italy, Il popolo della famiglia,Forconi la voce del popolo, Sinistra
rivoluzionaria, Destre unite, Uils (Unione imprenditori e lavoratori socialisti), Movimento
mamme del mondo, Pensionati, Ppa (Popolo partite Iva), Movimento sociale italiano-destra
nazionale, Solidarietà-Liberta, giustizia e Pace, Movimento delle Libertà, Partito valor
umano, Sms(Stato moderno solidale), Movimento politico Italia nel cuore, Recupero mal-
tolto, Svp (Sudtiroler vaolkspartei), partio dei valori cristiani, rete liberale,movimento nazion-
alista e socialista dei lavoratori, l’Italia di Mameli, Italia agli italiani, Liga fronte veneto,
Ragione e libertà, Società e famiglia, Partito delle buone maniere, La catena, Fronte verde-
ecologisti indipendenti, Patto per l’autonomia, Democrazia è libertà-la Margherita, Partito
comunista, Liberi e Uguali, Movimento liberazione Italia, Movimento passione Italia, Energie
per l’Italia-Liberali popolari civici e innovatori, Forza Italia (con sotto la scritta Berlusconi
presidente), Salvini,Berlusconi,Meloni, Unione sudamericani immigrati italiani, Italia moder-
ata, Rinascimento Sgarbi Mir, Libeguali, lista del popolo per la costituzione, Coordinamento
politico italiano, Nuova Italia,Movimento poeti d’azione, Noi con l’Italia Udc, +Europa, Lega
per l’Italia, Pensionati e consumatori per l’Italia, Movimento riscatto nazionale, Movimento
politico il Sole d’Italia, Mi unione mediterranea, Fronte friulano, Nuovo Psi, Audetrminatzi-
one, Prima il Nord, Partidu Sardu, Noi veneto indipendente, Ameritalia, Civica popolare
Lorenzin, Sdebitalia, Lista civica Sergio Pirozzi presidente, Movimento Friuli, Pensioni e La-
voro, riscossa Italia, Movimento per l’Italia sovrana difesa bambini e famiglia, Ora-Rispetto
per tutti gli animali, Partito repubblicano italiano-Ala, Blocco nazionale per le libertà,
Movimento sociale, Movimento autonomo autotrasportatori europei e movimento pensionati
europei (M.a.a.e. e M.p.e.), Movimento disoccupati e precari meridionali-italiani, Lista difesa
consumatori, Pensionati e invalidi giovani insieme, Federalisti democratici europei, Italia
madre, La luce del Sud, no riforma forense, partito socialista democratico italiano,
movimento gente onesta, Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, Partito democratico, Italia dei
diritti.
LILIANA SEGRE . SENATORE A VITA
C'è una Signora di 87 anni che ha un tatuaggio sul braccio, glielo
fecero che non andava di moda, se non in certi "campi": 75190, 14
anni,LILIANA SEGRE
Per capire a che punto del pozzo siamo schiantati, leggere
commenti atroci e/o a denti stretti su Liliana Segre, diven-
tata senatrice, fa orrore. Si spalanca la finestra di un bal-
cone, dove a milioni avrebbero fatto carte false per stare
sotto.Mi spiace tanto che non riusciamo ad avere niente in
comune, noi italiani, brava gente, se non quella finta buon-
tempona arroganza del vuoto, della battutaccia violenta,
dell'essere gwente cattolica, che fa i voti...e se li compra.
"Nata a Milano in una famiglia ebraica, visse insieme a suo
padre, Alberto, e ai nonni paterni, Giuseppe Segre e Olga
Loevvy. La madre, Lucia Foligno, morí quando Liliana non
aveva ancora compiuto un anno. Di famiglia laica, la consa-
pevolezza di essere ebrea giunge a Liliana attraverso il
dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle
quali viene espulsa dalla scuola.Dopo l'intensificazione della
persecuzione degli ebrei italiani, suo padre la nascose
presso amici, utilizzando documenti falsi. Il 10 dicembre
1943 cercò, assieme al padre e due cugini, di fuggire in
Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del
paese elvetico. Il giorno dopo, venne arrestata a Selvetta di
Viggiù, in Provincia di Varese, all'età di tredici anni. Dopo
sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como e alla
fine a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.Il 30
gennaio 1944 venne deportata dal Binario 21 della stazione
di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz
-Birkenau, che raggiunse sette giorni dopo. Fu subito sepa-
rata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il
successivo 27 aprile. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni
paterni, arrestati a Inverigo, in provincia di Como, e depor-
tati dopo qualche settimana ad Auschwitz, furono uccisi al
loro arrivo, il 30 giugno.Alla selezione, ricevette il numero di
matricola 75190, che le venne tatuato sull'avambraccio. Fu
impiegata nel lavoro forzato nella fabbrica di munizioni Un-
ion, che apparteneva alla Siemens, lavoro che svolse per
circa un anno. Durante la sua prigionia subì altre tre selezi-
oni. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l'evacuazione del
campo, affrontò la marcia della morte verso la Germa-
nia.Venne liberata dall'Armata Rossa il primo maggio 1945
dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di con-
centramento di Ravensbrück. Dei 776 bambini italiani di età
inferiore ai 14 anni che furono deportati al Campo di con-
centramento di Auschwitz, Liliana fu tra i venticinque so-
pravvissuti."
Un giovane pilotino Italiano
di Stratford-Upon-Avon sta
cercando di seguire le orme
dei piloti di Formula 1 piu'
blasonati a livello mondiale.
Alessandro Ceronetti (nato a
Birmingham il 28 Febbraio
2003) ha recentemente rag-
giunto il QUARTO posto (tra
134 partecipanti) nel
Mondiale della classe Junior
IAME X30 sul circuito storico
mondiale di Le Mans in Fran-
cia, colmo di fascino, tradizi-
one ed altissima competizi-
one.
Il quattordicenne ha sola-
mente cominciato a correre
nella Formula Kart (la base
di partenza della Formula 1)
tre anni fa nel 2015 sfog-
giando immediatamente un
talento che secondo molti
addetti ai lavori e' gia' essere
di fuoriclasse mondiale.
Nonostante il budget molto
ristretto rispetto alle reali
esigenze per conseguire
una carriera appropriata e
consona a livello Internazi-
onale, le poche ore dispon-
ibili ad allenarsi in pista e la
concomitanza degli impegni
scolastici, nel suo terzo
anno di competizione e'
riuscito a diventare il Cam-
pione MSA-FIA Junior In-
glese 2017, Campione MSA
2017 del circuito internazi-
one di PFI, e Campione
MSA 2017 del circuito
storico di Shennington. Il
primo Italiano a riuscire ad
entrare nella Hall of Fame
di questi prestigiosi Cam-
pionati Britannici.
Oltre al buon piazzamento
ottenuto al mondiale 2017
di Le Mans, Alessandro e'
riuscito inoltre ad agguan-
tare un buon terzo posto nel
British SuperPrix 2017 ed
un sesto posto nel Kartmas-
ter British Grand Prix 2017.
Il 2017, tra le varie Cerimo-
nie di Premiazione, si e'
chiuso con la bellissima no-
tizia che
Alessandro e' stato insig-
nito del premio per lo Sport
Awards come migliore UK
Junior Kartista durante il
Salone dell'International
Autosport tenutosi al NEC
di Brimingham tra 11-14
Gennaio 2018.
Altresi Alessandro e' stato
nominato dallo Stratford
upon Avon District Council
per lo Junior Sport Awards
dell'anno 2017. La cerimo-
nia si terra' Venerdi 19 Gen-
naio 2018.
Al fine di poter conseguire
un percorso di carriera In-
ternazionale piu' consono
ed appropriato al reale tal-
ento espresso in pista si
ricercano Sponsors dispon-
ibili a raggiungere l'obiettivo
quinquennale (dalla For-
mula Kart alla Formula1)
nel programma di sviluppo
di una “Future Star” nel
mondo del Motorsport con il
supporto mediatico offerto
dalla BBC che ha gia’ radio-
fonicamente intervistato in
diretta Alessandro il giorno
dopo che Lewis Hamilton si
e' laureato Campione del
Mondo di Formula 1 per la
quarta volta.
GOO LUCK ALESSANDRO DA
PARTE DELLA NOSTRA
REDAZIONE
Potrete seguire
(e contattare) il percorso di
carriera di Alessandro sui
suoi siti social puntualmente
aggiornati:
https://twitter.com/ACeronetti
www.facebook.com/ACeronetti
ALESSANDRO SUL CIRCUITO DEL SUCCESSO.
Insieme la papa’ Matteo
Pagine 8 Gennaio 2018Paginea 5 Gennaio 2018 Britalyca News LondraBritalyca News Londra
COMUNICATI
Goffredo Palmerini 27 gennaio - Giornata della Memoria La solidarietà abruzzese verso gli Ebrei di Mario Setta
Sono trascorsi 73 anni da quel 27 gennaio
1945, quando furono aperti i cancelli del
lager di Auschwitz. In quel giorno è stata
aperta la porta dell’inferno e l’umanità ha
conosciuto il suo aspetto bestiale: lo
sterminio (Shoah). Una delle pagine più
nere della storia, provocato da
un’ideologia assurda, pazzesca:
l’antisemitismo. Hitler lo aveva scritto nel
libro, Mein Kampf (1925) e Mussolini lo
aveva codificato nel Manifesto del razzismo
italiano (14 luglio 1938), dichiarando, tra i
dieci punti : “Esiste una pura razza italiana;
è tempo che gli italiani si proclamino
francamente razzisti; gli ebrei non
appartengono alla razza italiana”. E subito
dopo la pubblicazione del “manifesto”,
arrivarono le leggi contro gli ebrei. Il
fascismo si allineava al nazismo.
Furono creati campi di internamento per
ebrei italiani e stranieri. E molti di questi
campi erano in Abruzzo: Chieti, Casoli,
Città S. Angelo, Civitella del Tronto,
Corropoli, Isola del Gran Sasso, Lama dei
Peligni, Lanciano, Nereto, Notaresco, Tollo,
Tortoreto, Tossicia. (cfr. Carlo Spartaco
Capogreco, I campi del duce.
L’internamento civile nell’Italia fascista 1940
-1943, Einaudi, Torino 2004). C’è una
testimonianza poco conosciuta, ma
sconvolgente, il diario di Maria Eisenstein,
dal titolo L’internata numero 6, sulla sua
permanenza nel campo di Lanciano. Una
pagina di vita reale, che sembra l’Incipit del
romanzo “Il Processo” di Kafka: «La mattina
del 17 giugno 1940, sette giorni dopo
l’entrata in guerra dell’Italia e sei giorni
dopo aver ricevuto la notizia della morte di
mio padre in Polonia, alle sette e minuti, un
ometto in borghese, mal vestito, si presentò
a casa mia…».
E’ vero, però, che molti ebrei trovarono
ospitalità e complicità da parte di molte
famiglie abruzzesi, che li accolsero e li
sfamarono. Ne sono testimonianza le
memorie dei confinati e dei fuggiaschi,
nascosti in Abruzzo: da Ginzburg a Finzi-
Contini, da Fleischmann a Pirani, dalla
famiglia Modiano ai Fuà, fino a Beniamino
Sadun, che, con la madre, si nascose a
Scanno, in compagnia dell’amico Carlo
Azeglio Ciampi (cfr. “Il Sentiero della
Libertà. Un libro della memoria con Carlo
Azeglio Ciampi”, Laterza 2003). Durante
l’intervista, durata un intero pomeriggio,
gentilmente concessami nella sua
abitazione a Roma, Beniamino Sadun,
ingegnere ultraottantenne, al ricordo
dell’accoglienza ricevuta a Scanno e nei
paesi della Valle del Sagittario, non faceva
altro che parlare e piangere.
A Pizzoli era stato confinato Leone
Ginzburg, che morirà nel carcere di Regina
Coeli, il 5 febbraio 1944. All’età di 35 anni.
La moglie, Natalia Ginzburg, nel romanzo
autobiografico Lessico famigliare ha scritto:
“Avremmo lasciato l’Abruzzo con
dispiacere, come l’avevano lasciato con
dispiacere Miranda e Alberto… Partii dal
paese il primo di novembre… Mi venne in
aiuto la gente del paese. Si concertarono
e mi aiutarono tutti.”
A Navelli, si trovava la famiglia
Fleischmann, con altri ebrei. Uno dei
componenti, allora ragazzo, ha raccontato
la storia in un libro autobiografico dal titolo
Un ragazzo ebreo nelle retrovie (1999),
scrivendo: “I contadini qui sono
meravigliosi. Sebbene nessuno abbia
detto nulla, cominciano a portare forme di
formaggio o pezzi di pane o uova, e
presentano tutto con un fare imbarazzato,
come se si vergognassero”.
Giovanni Finzi-Contini, componente della
famiglia ebrea resa celebre dal romanzo
di Bassani e dal film di Vittorio De Sica, Il
giardino dei Finzi-Contini, è spesso
tornato a scrivere dei suoi rapporti con
Atessa, la cittadina abruzzese che aiutò la
sua famiglia. Nel libro Cara
cugina” (2002), scrive: “Temo di amare
questa terra… avverto una sorta di
corrispondenza biologica, oserei dire
animale, tra la mia carne e le forme di
questo paese sperduto: quasi che il vento
gelido che a sera scende dalla lontana
Maiella abbia per me ormai un significato
personale e individuale troppo radicato e
profondo: un legame come tra madre e
figlio…” . Alla solidarietà dimostrata dalla
gente, Finzi-Contini dà una sua risposta:
“…un simile comportamento non può non
derivare da consuetudini remote, da una
sapiente tolleranza e da un superiore
rispetto per l’uomo ormai connaturali a
queste popolazioni…”.
Ma, il caso più emblematico è quello del
giovane ebreo diciassettenne di Sulmona,
Oscar Fuà. Era stato nascosto, con tutta
la famiglia, nelle case di amici sulmonesi.
Si verificava a Sulmona ciò che avveniva
ad Amsterdam, dove in un edificio di via
Prinsengracht 263, viveva nella
clandestinità la famiglia Frank. Il
celeberrimo “Diario” di Anna Frank
descrive l’isolamento e la paura di essere
scoperti. Ma a differenza dei Frank che
furono traditi e deportati nel lager di
Bergen Belsen dove morirono, la famiglia
Fuà non venne denunciata né scoperta.
Anzi, con l’arrivo a Sulmona dei patrioti
della Brigata Maiella, Oscar Fuà vi si
arruola con l’obiettivo di contribuire alla
liberazione d’Italia. Dopo pochi mesi, il 4
dicembre 1944, viene ucciso in battaglia a
Brisighella, in provincia di Ravenna.
Qualche tempo prima, passando da
Recanati, aveva acquistato una cartolina
del paese con alcuni versi di Leopardi,
indirizzandola alla sorella Giuseppina.
Non era riuscito a spedirla. Gliela
trovarono in tasca. Ai familiari furono
riconsegnati: la cartolina non spedita, un
portafoglio, un pezzo di stoffa dei
pantaloni.
(Cfr. “Terra di libertà, storie di uomini e
donne nell’Abruzzo della seconda guerra
mondiale” a cura di Maria Rosaria La
Morgia e Mario Setta)
AD AUSCHWITZ OGGI E IERI
di Mario Setta
Ad Auschwitz, oggi, c’è gente. Tanta
gente. Per ricordare. Allora, per morire.
“Non si riesce a credere nell’incredibile.
Non è possibile che l’irreale diventi realtà”
dice nel manoscritto, ritrovato su questo
terreno, l’ebreo Zalmen Gradwoski.
Ad Auschwitz non si va in visita come ad
un museo. Si va a condividere la tragica
sorte di quei milioni di innocenti dei quali
si calpestano ancora le ceneri. Annientati
con le tecniche più impensabili, con le
morti più atroci. Un gusto (!), talmente
barbaro e disumano, da non poter
nemmeno credere che si sia trattato di
comportamenti tra esseri umani.
“Perché Signore hai taciuto? Perché hai
potuto tollerare tutto questo?” ha gridato
qui
Benedetto XVI. Ma la domanda andrebbe
rivolta all’Uomo. Perché ad Auschwitz non
sono morti ebrei, cattolici (p. Kolbe),
zingari, testimoni di Geova, ecc. Sono
morti gli uomini. Semplicemente e
totalmente uomini. Non pochi, ma milioni.
E i carnefici non hanno ucciso solo dei
poveri sventurati. Hanno ucciso, anche e
soprattutto, se stessi. Una guerra tra
morti. Come tutte le guerre.
Qui è la tomba dell’umanità. Una tomba
che attende la voce di Cristo: “Uomo, vieni
fuori!”,
come disse, piangendo, sulla tomba
dell’amico Lazzaro. Il grido della
“resurrezione” dai morti
dell’intera umanità. Perché, perfino in
questa “residenza della morte”, c’è stato
chi ha lottato
per la vita. Eccezioni. Ma ci sono state.
Basta ricordare Witold Pilecki, fattosi
volontariamente
arrestare dalla Gestapo per raccontare al
mondo gli orrori di Auschwitz.
Ne ha pubblicato una interessante e
accurata biografia, col titolo “Il
volontario” (Laterza 2010), Marco
Patricelli, storico e giornalista abruzzese.
Ci sono anche i cosiddetti “negazionisti”,
che affermano come il genocidio non sia
mai esistito e che la “soluzione
finale” (endlösung) sia solo un “flatus
vocis”. Ma il negazionismo non è una
questione storiografica. Sembra piuttosto
una questione patologica: una cecità.
Rudolf Höss, comandante del KL (/
KonzentrationLager) di Auschwitz,
Oberstumbannführer delle SS, ha lasciato
questa descrizione agghiacciante,
sconvolgente, terrificante:
« Lo sterminio ad Auschwitz avveniva nel
modo seguente: gli ebrei destinati alla
morte, uomini e donne separatamente,
venivano condotti con la maggior calma
possibile ai crematori. Negli spogliatoi i
prigionieri del Sonderkommando li
inducevano a spogliarsi, dicendo che li
avevano portati lì per il bagno e la
disinfestazione… Dopo la svestizione, gli
ebrei entravano nelle camere a gas,
provviste di docce e di lavandini per dare
meglio l’impressione di stanze da
bagno… Quindi si chiudevano
rapidamente le porte e il gas veniva
immediatamente fatto uscire dagli
appositi serbatoi e immesso, attraverso
fori praticati nel soffitto, in un pozzo
d’aerazione che li faceva arrivare fino al
pavimento. Questo assicurava
l’immediato diffondersi del gas. Attraverso
gli spioncini praticati nelle porte si poteva
osservare come le persone più vicine al
pozzo d’aerazione cadessero morte
all’istante.
Si può dire che un terzo circa moriva
subito. Gli altri cominciavano ad agitarsi,
a urlare, a lottare in cerca di aria, ma ben
presto le grida si trasformavano in rantoli,
e dopo pochi minuti tutti giacevano a
terra. Non passavano venti minuti, e già
più nessuno si muoveva. […] A questo
punto gli uomini del Sonderkommando
estraevano ai cadaveri i denti d’oro, e
tagliavano i capelli alle donne. Poi i
cadaveri venivano portati col
montacarichi ai forni che intanto erano
stati accesi. »
COMUNICATI
Goffredo Palmerini
MONTESILVANO (Pescara) - Umili
artigiani, esempio di umanità e cultura del
bene nella Calabria dei mestieri che
scompaiono. Storie di persone comuni che
hanno lavorato in silenzio per il bene
comune. E che meritano tanto rispetto. E
che vanno ricordati. Doverosamente.
Perché senza memoria non c’è futuro. E’
morto a Gioiosa Jonica “Mastru Roccu”
Totino, uno degli ultimi ciabattini
calabresi. Aveva 94 anni. Era un Maestro
artigiano, ma anche un Maestro di vita.
Esempio luminoso per i giovani di ieri ed
illuminante per i giovani di oggi e di
domani. “Impegnarsi nel lavoro, per far
bene nella vita. Purtroppo oggi ci sono
mestieri che nessuno vuole più fare e il mio
è uno di quelli che i giovani non seguono
più. E mi dispiace. Ma finché posso
continuerò a farlo. Perché buttare un paio
di scarpe se si possono riparare?
Risparmiate ragazzi, risparmiate!”
Consigli utili, più volte ripetuti, da un uomo
che ha vissuto anni difficili. Sia nella sua
Gioiosa che emigrante in Piemonte. Una
grande esperienza giovanile quando i vecchi
negli anni Cinquanta rappresentavano “ciò
che è sopravvissuto alle tempeste; le quattro
mura, i mobili, la biancheria, gli oggetti
utili: un patrimonio. E quello che oggi un
giovane consuma nella sua piccola vita
quotidiana, è quanto a noi, a soldo a soldo,
serviva per mettere insieme gli oggetti utili”,
scriveva allora Corrado Alvaro.
Uomo Buono, uomo Giusto. Una grave
perdita per la comunità di Gioiosa Jonica
e non solo per la sua famiglia. Che tanto
amava. E che tanto lo amava. “Sei stato un
padre, un nonno, un amico e un compagno
di vita. Hai lottato fino alla fine, con la forza
che ti ha fatto andare avanti fin da quando è
morto papà. Ora ho due bellissimi angeli
lassù, per andare avanti e lottare, per
raggiungere ciò che voi volevate che io
raggiungessi. Riposa in pace angelo mio, sei
e sarai sempre il mio secondo papà. Ti amo
tanto”. Con queste parole d’amore e di
riconoscenza e con l’impegno di continuare
sulla strada che luminosamente ha tracciato
con il buon esempio quotidiano, Anna
Bruna Rodinò ha annunciato su facebook
che il suo caro nonno e mio carissimo amico
della bella gioventù gioiosana, “Mastru
Roccu” Totino, non c’è più. Aveva 94
anni, l’ultimo “mastru scarparu” di Gioiosa.
Se ne è andato un pezzo di storia della
grande tradizione gioiosana dell’artigianato
Grandi Maestri. Veri Artisti nel realizzare le
scarpe o i vestiti per donna e per uomo, nel
lavorare il legno o il ferro. Tutti mestieri
purtroppo scomparsi. Una notizia che mi
riempie di tristezza. Quando tornavo a
Gioiosa andavo spesso a trovare “Mastru
Roccu”. Lo stimavo moltissimo. Era uno dei
miei grandi punti di riferimento. Ed ogni
incontro con lui era un ritorno al passato. E
ritornavo bambino. Scrivo queste righe
lontano da Gioiosa. Ma con il pensiero sono a
Gioiosa. Sono accanto alla dolcissima e
specialissima moglie, Maria Grazia
Martino, che abbraccio forte, forte! Una
grande donna, sarta apprezzatissima,
“maista” (maestra) di generazioni di brave
sartine gioiosane. Ma anche straordinaria
erede e custode della civiltà contadina. E’ nata
e cresciuta in una lontana e un tempo molto
isolata contrada di Gioiosa.
Maria Grazia Martino, bella contadinella,
grande lavoratrice, molto ammirata. Mi
raccontò tempo fa come avvenne il
fidanzamento. Con orgoglio. “Come era d’uso
in quei tempi, la richiesta di matrimonio
venne fatta ai miei genitori. Mia madre mi
chiamò e mi disse: Ti vuoi sposare con questa
persona che ha un bel mestiere e puoi andare
a vivere in paese oppure vuoi che ti compri
una pecora, la allevi e continui a vivere qui in
montagna?”. La madre, con la saggezza della
cultura contadina di un tempo, l’aveva messa
di fronte ad un bivio: continuità nelle
difficoltà che la vita in campagna presenta
ogni giorno o cambiamento scendendo al
paese, con nuove prospettive, dove le
condizioni di vita sono migliori. Maria Grazia
non ebbe esitazioni. “Scelsi di andare a vivere
a Gioiosa, ma la mia campagna non l’ho
abbandonata mai”. In paese è diventata una
“maista” molto brava, molti clienti, molto
amata. Aveva fatto la scelta giusta. Ma non
aveva e non ha reciso le radici contadine.
Floridissime. E continua ad occuparsi
attivamente della terra che ha avuto in
eredità dai genitori, nonostante l’età. “No, la
terra non si deve abbandonare. Ora ci sono
le comodità: la luce, l’acqua, la strada, guido
la macchina, ho il cellulare sempre con me.
Oggi ho piantato venti chili di patate”, ci
disse un paio d’anni fa, quando la
incontrammo in casa della mamma
Caterina Papandrea, la nonnina
ultracentenaria di Gioiosa Jonica,
deceduta qualche tempo fa. Belle bandiere
della civiltà contadina calabrese!
“Mastru Roccu”, anche se avanti con gli
anni e con qualche acciacco, continuava a
fare qualche lavoretto. Con grande emozione
ho ritrovato poco fa una foto che gli ho fatto
tre anni fa nella sua piccola bottega,
testimonianza del bel tempo passato. Arnesi,
ricordi, emozioni. Una vita per il lavoro. Un
uomo buono. Un uomo forte. Un uomo
onesto. Un uomo che non si è mai
risparmiato. Che ha lavorato sempre, fino
all’ultimo, fino a che ha avuto la forza.
Voleva sentirsi attivo. Voleva rendersi utile.
Essere di aiuto alla famiglia. La pensione era
quella che era. “La foto è meglio che non la
faccia vedere in giro. Altrimenti finisce che
mi tolgono la pensione”, mi raccomandò. Ed
io ho rispettato la sua volontà. La pubblico
ora. E lo faccio con le lacrime agli occhi. Mi
emoziono nel rivedere questo caro
vecchietto, così fiero del suo lavoro e così
dignitoso eternamente altruista. “Debbo
aiutare le nipoti”, mi diceva spesso.
E le parole della nipote Anna Bruna, scritte
con il cuore, sono la più bella e commovente
conferma: “Sei e sarai sempre il mio secondo
papà”. Come un padre. Mi torna alla mente
Corrado Alvaro ed un suo scritto del
marzo 1950, che ho letto proprio qualche
giorno fa, sfogliando alcune pagine
dell’archivio storico della Stampa.
“Dicono che la società futura – scriveva il
grande uomo di cultura di San Luca -
sarà in prevalenza una società di vecchi,
e ciò sulle statistiche le quali dicono che i
confini della vita umana sono allargati.
Dicono pure che i giovani dovranno
essere allevati all'idea di dovere un
giorno provvedere al mantenimento dei
vecchi. Su questo ho qualche dubbio. Può
darsi che la società in avvenire muti, e
che venga fuori un mondo così capovolto
e così innaturalmente ordinato. Dico
innaturalmente, perché è un detto
consacrato da secoli di esperienza che un
padre anche poverissimo può bastare a
provvedere alla vita di tre figli, ma tre
figli non bastano a mantenere in vita un
padre”. Aveva ragione Alvaro ad avere
“qualche dubbio” nel 1950, visto come
vanno le cose nel 2018! O no?
“Mastru Roccu” era un uomo sereno,
pacato, trovava sempre le giuste parole.
“Facimu beni, ca ricivimu
beni!” (Facciamo del bene, così riceviamo
del bene), ripeteva. E’ vero. C’è bisogno di
tanto bene in quest’epoca in cui
l’individualismo e l’egoismo sono
purtroppo tanto diffusi. E non va bene. Il
noi deve prevalere sull’io. Come sagge
persone di ieri, tanto preziose oggi, ci
hanno insegnato e ogni giorno ci
insegnano con l’esempio. Amore, rispetto,
lavoro, onestà. Non disperdiamolo questo
patrimonio che ha consegnato idealmente
a tutti noi “Mastru Roccu”.
*già Caporedattore TGR Rai
Foto:
Rocco Totino
Rocco Totino con la moglie
Maria Grazia Martino
davanti alla sua vecchia
bottega
Rocco Totino il giorno del
matrimonio con la moglie
Maria Grazia Martino
"Mastru Roccu"
ultranovantenne,
fotografato da Domenico
Logozzo nel 2015 mentre
faceva piccole riparazioni
di scarpe nella sua storica
bottega.
"Mastru Roccu" con la moglie
Maria Grazia Martino
Domenico Logozzo con
Mastru Roccu
Morto a 94 anni “Mastru Roccu”, uno degli
ultimi ciabattini calabresi
Maestro artigiano, esempio di umanità e di cultura del bene
di Domenico Logozzo *
Pagine 7 Cultura & Societa’ Nino Belllinvia Gennaio 2018Paginea 6 Cultura & Societa Nino Bellinvia Gennaio 2018Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Si è tenuta dal 16 al 30 dicembre 2017al
Palazzo della Cultura di Massafra (Taranto)
la 19.mamanifestazione di mostra filatelica
e immagini sacre “Natale nel Centro
Storico”, organizzata dal Circolo Filatelico
A. Rospo” con il patrocinio del Comune di
Massafra e la collaborazione di Poste Ital-
iane e Federazione fra le Società Filateliche
Italiane.
Coordinata dal presidente Nino Bellinvia
(con la collaborazione del vice presidente
Francesco Maria Rospo e del segretario
Nicola Fabio Assi), sono intervenuti il sin-
daco Fabrizio Quarto e l’assessore alla P.I.
Maria Rosaria Guglielmi (intervento anche
Francesca Magnani, referente filatelia di
Poste Italiane delle filiali di Lecce, Brindisi e
Taranto) che hanno tutti elogiato la valida
attività del Circolo filatelico e del suo diret-
tivo, soffermandosi sulla “filatelia” e rivol-
gendosi in particolare ai giovani e sui mod-
erni strumenti di comunicazione, come le
email, che sono sì, imprescindibili, perché
rendono il collegamento immediato, ma al
contempo sono freddi, al contrario della
missiva tradizionale composta dal foglio di
carta e dal francobollo, che, invece, sono
oggetti tangibili e come tali veicolano storie
e vissuti. Grande compiacimento per questa
nuova manifestazione filatelico-culturale del
circolo filatelico massafrese che cominciò
trent’anni fa a diffondere la filatelia, facendo
scoprire il francobollo come importante vei-
colo di trasmissione dei valori e della cul-
tura di ogni popolo, grazie a diversi appas-
sionati, tra i quali Antonio Rospo, cui il cir-
colo è stato intitolato nel 1998 in occasione
del decennale della sua nel 1998 in occa-
sione del decennale della sua scomparsa.
Circolo filatelico che ha tenuto manifestazi-
oni con annulli e cartoline filateliche, veri
tasselli di storia cittadina, portando la città
di Massafra in campo nazionale (Poste Ital-
iane vi ha dedicato anche un francobollo).
Tra le novità di quest’edizione è da seg-
Con mostra di filatelia e immagini sacre successo a Massafra del Natale nel Centro Storico con il Circolo Filatelico “A. Rospo ”
Conferito il “Premio Giovanni Catacchio” – Cultura e Filatelia - ai noti personaggi
ROBERTO CAPRARA – COSIMO DAMIANO FONSECA
GIULIO MASTRANGELO - ANGELA RESTAANDREACE – FRANCESCO RESTA
Richiestissime le cartoline filateliche con bozzetto inedito dell’annullodi Nicola Andreace
nalare l’annullo filatelico con un bozzetto
inedito dell’indimenticabile artista Nicola An-
dreace, che è stato apposto dagli impiegati
postali Rosaria Oliva e Antonio Fiorente sulle
cartoline filateliche “Christmas” Opera dell’ar-
tista dell’800 principe Grigor'evič Garagin) e
“Albero natalizio e nicchia della Chiesa
barocca di Sant’Agostino di Massafra (Opere
dell’artista Giuseppe Ferrara).
Annullo richiesto anche dai noti personaggi
del mondo della filatelia e della cultura, ai
quali è stato conferito il “Premio Giovanni
Catacchio” in ricordo di Giovanni Catacchio,
giornalista tarantino scomparso il 5 dicembre
2004 all’età di 39 anni. Era in servizio presso
l’Ufficio Stampa dell’Asl Ta/1. Collaborava
anche al quotidiano “Corriere del Giorno”, sul
quale ha curato per 20 anni la “Rubrica
filatelica”. Ha contribuito alla diffusione della
cultura filatelica fra i collezionisti di Puglia e
Basilicata.
A lui, che ha lasciato un gran vuoto tra i
filatelici e non, anche per la sua grande dis-
ponibilità e umanità, il Circolo filatelico mas-
safrese annualmente assegna appunto
questo premio. Sono stati presenti i suoi
genitori, la prof.ssa Maria Pia Battazzi e il
dott. Riccardo Catacchio, giornalista, già
direttore del Corriere del Giorno, e scrittore
(ai premiati anche il suo ultimo romanzo
“Paesi Miei” - Tra la Lira e l’Euro - Scorpione
Editrice, Taranto, 2017).
Si è quindi passati all’importante consegna
del “Premio Giovanni Catacchio 2017”. Il
direttivo del Circolo filatelico “A. Rospo” l’ha
conferirlo per il 2017 a 5 personaggi del che
amano la filatelia, un mondo di arte e di
cultura senza confini di spazio, di tempo e
d'idee (a consegnarli di volta in volta il sin-
daco Fabrizio Quarto, l’assessore alla P.I.
Maria Rosaria Guglielmi, il presidente Nino
Bellinvia e il vice presidente Francesco Ro-
spo con la collaborazione del segretario
Nicola Fabio Assi).
Di ogni premiato, com'è giusto, riportiamo
quanto scritto sull’attestato letto da Nicola
Fabio Assi.
Il primo a ricevere il “Premio Giovanni
Catacchio 2017” è stato il religioso e storico
italiano, specialista del Medioevo normanno
-svevo e di Storia della Chiesa cattolica
prof. Cosimo Damiano Fonseca, Acca-
demico dei Lincei. Gande studioso, ambas-
ciatore illustre della cultura meridionale e
italiana nel mondo. Ha conseguito il dot-
torato prima in teologia e poi in storia. Ret-
tore dell’Antica Chiesa Madre di San
Lorenzo Martire. Quest’anno è stato com-
memorato il suo 62° anniversario
dell’ordinazione presbiteriale. Direttore del
comitato scientifico del Centro Internazion-
ale di Studi sull’Arte dell’età normanna. E’
stato docente di storia medievale presso le
università di Milano, Università di Lecce
(ove è stato preside di facoltà per nove
anni), Università di Bari (docente anche
storia del cristianesimo) e Università della
Basilicata di cui è stato rettore per dodici
anni. Ha fondato e diretto numerosi istituti di
ricerca universitari ed è collaboratore
dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Trec-
cani, oltre che essere membro di numerosi
organismi scientifici nazionali e internazion-
ali. E’ stato insignito di numerosi riconosci-
menti ed è stato il primo italiano al quale sia
stato conferito il premio internazionale della
Fondazione Hohenstaufen Göppingen. E’
stato insignito della cittadinanza onoraria di
molte città e della Laurea ad Honorem da
diverse Università. La sua produzione sci-
entifica comprende oltre 800 pubblicazioni,
tra cui: “Civiltà delle grotte. Mezzogiorno
rupestre”, “Particolarismo istituzionale e
organizzazione ecclesiastica del Mezzog-
iorno medievale”.
Dopo la consegna del premio, ha fatto se-
guito l’intervento del prof. Cosimo Damiano
Fonseca ha particolarmente commosso
Riccardo Catacchio e Maria Pia Battazzi
(genitori del giornalista cui il premio è dedi-
cato). Il prof. Fonseca ha fra l’altro detto,
infatti: “Sono molto grato per questo premio
che con grande cortesia mi è stato dato,
innanzitutto perché Giovanni Catacchio,
colui al quale il premio è intitolato, è stato
mio allievo di Storia Medievale. E poi, sono
anche grato, perché negli anni giovanili,
specialmente a noi che eravamo premi-
nentemente di “scuola francese” avendo
studiato appunto in Francia, nel mio caso a
Parigi e Poitiers, veniva dato un volume
intitolato “L'histoire et ses méthodes”, cioè
La storia e i suoi metodi, nel quale si ap-
prende come già i francesi inquadravano il
francobollo” nelle metodologie di ricerca,
ovvero nella “sigillografia” (quando nel Me-
dioevo si redigeva un documento, l’Autorità
che lo emetteva faceva sì che sulla perga-
mena si mettesse il sigillo, pendulo o di
ceralacca, sul quale veniva effigiato il po-
tere di chi lo metteva). In questo libro il fran-
cobollo viene dichiarato come la continuità
della sigillografia medievale, cioè una con-
sacrazione scientifica di un fatto più recente
nella storia: poiché il francobollo è di carta e
prescinde dal virtuale, anche tramite di esso
si potrà ricostruire la storia della cultura.
Non a caso sul recto del francobollo si
elabora un’immagine molto importante,
cimentandosi con autori di grande valore
che riproducono o creano un’immagine, si
prenda ad esempio la serie di francobolli
del pittore Balla. Allora, per tutta questa
serie di motivi, in parte di carattere affettivo
come nel caso del dott. Giovanni Catacchio,
in parte per ragioni professionali, io ringra-
zio vivamente coloro che hanno pensato di
“pescare” un medievista come destinatario
di questo premio che conserverò con cura e
affetto, prima di restituire tutto il mio patri-
monio librario e quant’altro alla comunità
perché diventi patrimonio dell’intera città di
Massafra”
aver rifiutato molte proposte di premi, ho
deciso di due motivi: uno, evidente a tutti,
che vengo associato ad altri premiati che
rappresentano la crema della cultura
massafrese, e uno, nascosto, che il premio
mi viene da un’associazione intitolata ad
Antonio Rospo, indimenticabile amico della
mia giovinezza e collaboratore prezioso
nell’organizzazione dei primi leggendari
Palii degli anni Cinquanta”. Anche se
assente, è stato salutato da un grande
applauso da pubblico, mentre a ritirare il
premio, da lui incaricata, è stata sua
cognata Carmela Sforza, vedova di Attilio
Caprara. Nel 1947, insieme a proprio a suo
fratello Attilio (come ha fatto presente Nino
Bellinvia), Roberto fu fedele compagno di
padre Luigi Abatangelo (che considerò
sempre suo maestro) nelle visite alle chiese
rupestri della Provincia e, quando apparve
chiaro che padre Luigi era stato colpito da
un male che lo avrebbe portato alla morte,
abbandonò la linguistica e passò a studiare
l’archeologia post-classica.
Si è continuato con la premiazione.
“Premio Giovanni Catacchio 2017”
all’avvocato libero professionista Giulio
Mastrangelo, Cultore di Storia del Diritto
Italiano.
Massafrese (65 anni), avvocato libero
professionista. Presidente della sede
massafrese ell’Archeoclub d’Italia e già
presidente dell’Archeogruppo “Jacovelli”.
Sempre impegnato per la tutela, lo studio e
la valorizzazione del territorio e della sua
identità storica, ha collaborato a progetti per
l’istituzione di parchi naturali; ha partecipato
al Programma d'iniziativa comunitaria
Leader II, che ha, tra l'altro, istituito il
Museo storico e archeologico dell'Olio e del
Vino nel Castello di Massafra. E’ socio della
Società di Storia Patria per la Puglia,
nonché Ispettore onorario ai Beni
archeologici della Soprintendenza
Archeologica della Puglia.
Dal 2008 collabora, come Cultore della
materia, presso la Cattedra di Storia del
Diritto Italiano del Dipartimento Jonico
dell’Università di Bari, dedicandosi a studi
riguardanti l'alto Medioevo e dando un
contributo innovativo nel campo degli usi e
delle consuetudini matrimoniali in Terra
d'Otranto riconducibili al Diritto Longobardo.
Ha pubblicato vari studi e ricerche storiche
tanto nei volumi miscellanei
dell'Archeogruppo quanto negli Annali e
nelle Collane del Dipartimento Jonico.
Suo il volume monografico, unico nel
genere, su “La condizione giuridica della
donna nelle leggi Longobarde e negli usi
matrimoniali in Terra d'Otranto”.
Brevemente da evidenziare che nel suo
intervento Mastrangelo si è detto onorato
del premio e ha voluto ricordare alcuni dei
grandi personaggi culturali di Massafra che
purtroppo hanno lasciato il mondo terreno.
“Apprezzo le iniziative del Circolo filatelico e
mi auguro (ha fra l’atro detto) che
prossimamente noi dell’Archeoclub d’Italia e
i giovani e gli adulti del Circolo Filatelico si
possa possono collaborare in prossime
manifestazioni”. Un invito apprezzato dal
direttivo del Circolo filatelico e da tutti i
presenti che hanno applaudito.
Quarta premiazione. “Premio Giovanni
Catacchio 2017” alla dottoressa in
Lettere e Filosofia Angela Resta
Andreace.
Una donna sempre dolce e premurosa che
vive e fa rivivere il marito, l’indimenticabile
noto artista Nicola Andreace (sposato nel
1962), le cui opere di grande valore storico-
culturale continuano a essere richieste dai
galleristi, esposte e premiate, nelle più
importanti Gallerie d’Arte internazionali.
Nata a Gioia del Colle, si è laureata a Bari
discutendo la tesi in Filologia Romanza,
“Rambaldo di Vaqueiras”, per 38 anni ha
insegnato a Massafra (prima Italiano,
Latino, Storia e Geografia nella Scuola
Media “Manzoni”, poi Italiano e Storia nel
triennio dell’ITAS “Mondelli”). E’ socia del
nostro Circolo Filatelico ed è presente a
tutte le manifestazioni culturali; sempre
disponibile, è un esempio di come non ci si
debba mai abbattere.
Quando le è stato comunicato che il
direttivo del Circolo aveva deciso di
assegnarle il Premio Catacchio, che in
passato aveva ricevuto il marito Nicola
Andreace, è stata molto commossa. Vicino
a lei le sue due figlie laureate in
giurisprudenza, Lucilla e Tiziana
(quest’ultima laureata anche in Diritto
Canonico è avvocato della Sacra Rota). E’
nostra socia e ha sempre frequentato il
Circolo filatelico. In passato, sempre
insieme al marito, l’indimenticabile prof.
Nicola Andreace che è stato il primo a
creare annulli filatelici e cartoline per il
Circolo filatelico, circa un’ottantina. opere
d’arte in giro per il mondo. La prof. Resta si
è commossa e ha riferito che ancora non
riesce a organizzare e pubblicare quanto
lasciato dal marito per via dell'elevata mole
dei suoi lavori e dei documenti.
Infine la consegna del quinto premio.
“Premio Giovanni Catacchio 2017” al
dott. Francesco Resta, addetto stampa
del Comune di Massafra.
E’ stato conferito per la sua continua opera
di diffusione e valorizzazione della Cultura
nella nostra città, sia come giornalista sia
come funzionario responsabile della
Segreteria del Sindaco e Addetto Stampa e
Relazioni Esterne presso il Comune di
Massafra. E’ iscritto all’Albo Professionale
dei Giornalisti dal 1995. E’ stato direttore
responsabile della Testata Giornalistica
Audio Visiva “Tele Punto Cinque – Notizie”,
Addetto Stampa per la Federazione Italiana
Pallacanestro – Comitato Provinciale di
Taranto - e collaboratore della testata
giornalistica “Corriere del Giorno”. Inoltre è
stato Tutor Aziendale e ha svolto le
mansioni di Dirigente dell’Ufficio Relazioni
con il Pubblico - Pubbliche Relazioni -
Ufficio Stampa presso il Comune di
Massafra. Francesco Resta ha accettato
con grande gioia il conferimento del
prestigioso riconoscimento, “specialmente
perché gli addetti stampa sono abituati a
lavorare dietro le quinte" (come ha precisato)
nel sottolineare nel contempo che segue da
molti anni l’attività del Circolo guidato con
tanta abnegazione dal presidente Bellinvia, e
da tutto il direttivo, che coinvolge tutta la città,
e oltre, con le sue manifestazioni ultra
culturali. E per quanto riguarda l’importanza
del premio, che viene assegnato, ha detto
che “Basta scorrere l’elenco dei premiati nel
tempo del “Catacchio” per comprendere la
valenza dello stesso”.
La manifestazione si è quindi conclusa con la
premiazione dei collezionisti gli espositori:
Nicola Fabio Assi, Piero Caragnano, Vito
Antonio Tocci, Maria Teresa Longo e gli
studenti della 2^ G della Scuola Secondaria di
I Grado – Primo I. C. “De Amicis” – Manzoni”:
Albanese Marina, Annese Antonio, Avdillari
Jezim, Cafuoti Alessio, Carriero Noemi, Celini
Raffaella, Digregorio Adriana, Fedele Tito
Fulvio, Gasparre Leonardo, Giannotta
Benedetta, Gigante Lucia, Lenoci Francesco,
Lippolis Gloria, Loizzi Asia, Ludovico Vito
Maria, Marzella Federico, Montemurro
Michele, Romanazzi Salvatore, Rota
Francesca, Santacroce Giada, Sasso
Edoardo, Scarcia Asia, Scuro Mattia,
Semeraro Mattia, Solito Angela, Solito Marco,
Stallo Giorgia, Tramonte Alessandra.
Consegnato attestato anche al sindaco
Quarto, all’assessore alla P. I. Guglielmi, al
referente filatelico di Poste Italiane Magnani,
agli impiegati postali Oliva e Fiorente, al dott.
Riccardo Catacchio e alla prof.ssa Maria Pia
Battazzi.
Il Circolo filatelico (prima degli scambi degli
auguri sotto i flash di Franco Rospo e
Carmelo Greco) si è anche complimentato
con la socia prof. Antonietta Benagiano,
scrittrice, per il suo ventunesimo libro,
“L’enigma in scena” (presentato presso il
Liceo De Ruggieri dalle docenti prof. Maria
Carmela Pagliari e Pasqua Lorè).
Ricordiamo che notizie inerenti il Circolo si
possono leggere sulla relativa pag. facebook
(curata da Nicola Fabio Assi): https://
www.facebook.com/
CircoloFilatelicoRospoMassafra
Prima foto: Francesco Maria Rospo, Fabrizio
Quarto, Maria Rosaria Guglielmi, Cosimo
Damiano Fonseca, Angela Resta Andreace,
Carmela Sforza, Maria Pia Battazzi, Riccardo
Catacchio, Francesco Resta, Giulio
Mastrangelo, Nino Bellinvia, Nicola Fabio Assi.
Foto A. Momento presentazione - Foto B.
Bozzetto annullo filatelico - Foto C. Cartolina
filatelica - Foto D. Giornalista Giovanni
Catacchio - Foto E- Copertina del libro "Paesi
Miei" del dott. Riccardo Catacchio - Foto F.
Accademico dei Lincei prof. Cosimo Damiano
Fonseca - Foto G. Prof. Roberto Caprara - Foto
H. Prof. Carmela Sforza - Foto I. Avv. Giulio
Mastrangelo - Foto L. Angela Resta Andreace -
Foto M. Dott. Francesco Resta - Foto N. Sindaco
Quarto, prof.ssa Longo, assessore Guglielmi,
segr. N.F. Assi, V.A. Tocci - Foto P. dott.ssa
Francesca Magnani, Nino Bellinvia - Foto Q.
Ufficio filatelico.
Della Cultura di Massafra (Taranto)
la 19.mamanifestazione di mostra
filatelica e immagini sacre “Natale nel
Centro Storico”, organizzata dal Circolo
Filatelico A. Rospo”
con il patrocinio del Comune di Massafra
e la collaborazione di Poste Italiane e
Federazione fra le Società Filateliche
Italiane.
Ha fatto seguito la consegna del “Premio
Giovanni Catacchio 2017” al professor
Roberto Caprara, Storico Archeologo
Epigrafista.
Classe 1930, è glottologo, archeologo,
epigrafista, paleografo e storico di alta
levatura. Ha condotto ricerche e studi in
Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna,
Toscana, Umbria, Provenza, Grecia,
Balcani e Cappadocia. La sua attività
professionale e scientifica si può
sintetizzare così: insegnante di Latino e
Greco in vari Licei classici, docente di
Archeologia medievale nella Facoltà di
Magistero dell'Università degli Studi di
Sassari. Diverse le sue ricerche e attività di
scavi archeologici, su incarico di varie
Soprintendenze, in diverse regioni italiane,
nonché consulenza e progettazione
scientifica in circa 50 progetti di
censimento, di studio di beni culturali, di
riqualificazione ambientale. Dagli anni
settanta in poi è uno dei riconosciuti
innovatori degli studi sui villaggi e le chiese
rupestri, la cui cronologia era sin allora
appiattita su un indistinto medioevo
bizantino. La sua è una vasta bibliografia.
Autore fra l’altro del “Dizionario etimologico
e grammatica del dialetto parlato a
Massafra e dei dialetti dell'arco jonico delle
Gravine” e de “La Storia di Massafra.
Preistoria, Protostoria, Età Classica. Il
millennio 970-1970” (in stampa da una casa
editrice inglese). In preparazione il volume
su la “Toponomastica storica di Massafra”,
in collaborazione con Giulio Mastrangelo.
Il prof. Roberto Caprara è stato assente per
motivi di salute e a ritirare il premio per lui è
stata la commossa cognata prof. Carmela
Sforza. Da Firenze il prof. Caprara aveva
fatto pervenire una lettera.
“Nel ringraziare il direttivo del Circolo
filatelico nelle persone di Nino Bellinvia –
presidente; Francesco Maria Rospo –
vicepresidente; Nicola Fabio Assi -
segretario, mi scuso se a causa dell’età
avanzata e delle condizioni di salute non mi
è possibile partecipare di persona alla
cerimonia di consegna del premio. Oltre a
tutto, sono una persona semplice che non
ha mai sollecitato premi o riconoscimenti”.
E Nino Bellinvia ha precisato che il prof.
Caprara aveva in passato rifiutato, per
modèstia ma anche perché si ritiene
cittadino del mondo, cittadinanze onorarie
in Sardegna, Toscana, Umbria e Puglia. Ha
accettato solo il premio di “Umanesimo
della Pietra” per la ricerca storica nel 2008
solo per rispetto dei colleghi che avevano
votato il suo nome, dimostrandogli così la
stima della comunità scientifica.
Il prof. Caprara ha anche scritto: “Se, dopo

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Se ne discuterà martedì in consiglio comunale, o al massimo giovedì in seconda convocazione: il punto all’ordine del giorno è l’adesione al protocollo regionale per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti. Sulla questione interviene Giuseppe D’Ales- sio, coordinatore giovanile di Noi con Salvini per la provincia di Avellino e coordinatore cittadino a Calabritto. È inaccettabile che la comunità calabrittana non sia stata informata di questi nuovi arrivi. È intollerabile che non sia stato chiesto nessun parere al popolo, nemmeno un avviso, un messaggio alla comu- nità. Daremo tutto il nostro dissenso a questa decisione. La Prefettura decide ma non può dettare legge, il sindaco non è un cameriere al servizio di qualche potente. Il nostro partito ha già fermato l’arrivo di immigrati in alcuni comuni dell’Irpinia, merito ai nostri coordina- tori capaci e bravi, ma che soprattutto cono- scono le leggi dello stato“. E conclude: “Siamo una forza concreta e prima ed unica opposizi- one al Pd in Irpinia, abbiamo dimostrato di essere radicati e forti sul territorio con con- vegni, manifestazioni, incontri. Non ci fer- meremo nemmeno stavolta, il comune di Calabritto ha altre priorità da affrontare. Non è una questione di razzismo, ma di buon senso“. Sotto Giuseppe D’Alessio, coordinatore giovanile di Noi con Salvini per la provincia di Avellino e coordinatore cittadino a Calabritto. Dopo 100 anni i lupi tornano in Salento, Dna sulla carcassa di un ovino Dopo 100 anni i lupi sono tor- nati nel Salento. La prova scien- tifica, la prima in assoluto, arriva dell'esame del Dna eseguito dai medici veterinari dell'area C del servizio Asl di Lecce sulla car- cassa di un ovino trovato in località Bonocore, agro di Nardó, dove già si erano avute segnalazioni di avvistamenti di lupi. La traccia biologica estratta col tampone salivare dall'ovino aggredito è risultata essere quella di un lupo. Nei mesi scorsi avvistamenti erano stati segnalati da numerosi allevatori nel Parco regionale Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase. Lo stesso Ente parco un anno fa aveva commissionato ad esperti faunisti e ricercatori uno studio preliminare sulla possibile ricomparsa del lupo nella penisola salentina, dalla quale era scomparso oltre cento anni fa. Le immagini delle fotocamere installate hanno registrato la presenza di almeno un cucciolo di un anno e due individui adulti, di cui uno maschio, che attesterebbero una presenza stabile ILPARLAMENTARE NON PUO’ IMPORRE NESSUN VINCOLO DI MANDATO. PERCHE’ ELETTO DAI CITTADINI, I MANTANTI Diversamente detto, dovrebbero errese i cittadini a farlo e non il partito o il parlamento .Come? Io azzarderei una proposta. All’ articolo 71 leggiamo: L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. (secondo comma) (segue a pagina 2 IV colonna ) Nota editoriale IO SONO PER UNA DEMOCRAZIA ALTERNATIVA Dicevamo:” A cosa serve vincere le elezioni, quando poi non si e’ piu’ in grado di govenare per l’ intera legislatura, sopratutto se il giorno dopo, nessuna coalizione, polo o partito ha i numeri o I seggi per governare da soli.” Avviene anche in quei paesi, dove e’ in vigore un meccanismo elettorale maggioritaio di tanto in tanto, il partito maggioritario prima e dopo le elezioni, si trova in grado di non poter piu’ governare soli e si passa ai governi di coalizioni di larghe, medie e piccole intese e come nel caso dell’ Italia a quelli bis o tecnici o del Presidente In ogni caso quando un gov- erno cade, e’ perche’ perde la maggioranza ottenuta dai consensi popolari e quella in par- lamento, in Italia lo sappiamo spesso e’ dovuto all’ eccessivo trasformismo politico immotivato Cos’ e’ la Democrazia Alternativa ? E’ semplicemente l’ alternanza dei governi, nel corso della legislatura ! Quando un governo perde la maggioranza in parlamento, significa che l’ opposizioni sono in maggio- ranza. Allora quando il primo governo perde la maggiorana, occorre’ dare la possibbilita alle opposizioni, con un incarico esplorativo auto- matico, per un governo alternativo. Vorrei ricordare che nel 2013 al Senato nes- suno ha ottenuto la maggioranza dei seggi, anche con il premio, ci fu il primo inacarico esplorativo dato a Bersani, che tento’ un intesa con il M5 Stelle in modo fallimentare. Il secondo incarico esplorativo, l’ ebbe Letta e fu un governo di media intesa con una parte del’ opposizione. Nel caso poi che dopo le elezioni legislative, nessun partito o polo abbia i seggi necessary per governare da soli, gli incarichi esplorativi automatici, vanno a primi tre partiti o poli, dopo il terzo tentative, la palla passa al Capo dello Stato. Io penso che con la Democrazia Alternativa e l’ incarico automatico alle opposizioni di for- mare un governo alternativo, potrebbe in fu- turo risolvere il problema dell’ attuale stagna- zione legislativa e ingovernabilita’ del Paese, ma innanzi tutto potrebbe riavvicinare molti delusi alla Politica Se non altro come deter- rente alle formazioni di coalizioni di covenienze e all’ eccesssino trasformismo politico! La Democrazia e’ un meccanismo legislativo semplice e chiaro a tutti, spesso e’ la Parti- tocrazia a renderlo complicato. In Democrazia l’ unico organo legislativo sov- rano e’ il Parlamento, perche’ eletto a suf- fragio universale e diretto, libero ed eguale, tutto il resto le gira intorno, a partire dai gov- erni e la prima e ultima parola spetta sempre al Popolo, questo e’ quello che e’ sulla Carta e con qualsiasi meccanismo elettorale si vada a votare; il disegno non cambia. La Democrazia Alternativa, non va confusa con quella rappresentativa e partecipativa, perche’ riguarda esclusivamente il potere legislativo e puo’ essere applicabile con qualsiasi meccanismo elettorale ATTILIO FONTANA CANDIDATO LEGISTA ALLA REGIONE LONBARDIA, USA LA FRASE “,A DIFESA DELLA RAZZA BIANCA” SOLO PERCHE’ SCRITTA NELLA COSTITUZIONE, POI SI SCUSA PER LO “SBAGLIO” Un politico che non sappia che :” Senza distinzione di razza”, non significa in difesa della propria razza, certamete non e’ un moderato” Ormai tutti sappiamo che le razze non esistono , solo state e sono tutt’ ora un invenzione dei razzisti. Nel 1948, quando nasce la nostra Costituzione, il mondo era ancora diviso in razze solo in base al colore della pelle e I continenti e non occorre essere uno scienziato per capire che il mondo invece e’ sempre stato suddivio in etnie, con culture, tradizioni e storie diverse l’ una dall’ altra. Oggi solo gli stupidi continuare a dividere il mondo in razze . In future occorre una modifica, dell’ articolo terzo della Costituzion,e in :” Senza Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Personalmente la toglierei anche da tutti i dizionari del Mondo. Va anche detto che in campagna elettorale tutte le proposte sono valide, anche la difesa della razza padana , opps mi e’ scapapto un lapsus. [cg] FACCIAMO PRESENTE AI NOSTRI LETTORI, CHE IL NUMERO DI FEBBRAIO NON VERRA’ PUBBLICATO, CI RISENTIREMO DOPO L’ ELEZIONI DEL 4 MARZO. ALESSANDRO SUL CIRCUITO DEL SUCCESSO Una giovanissima promessa Pagina 4 GOOG LUCK ALESSANDRO GIORNATA DELLA TESTIMONIANZA MONDIALE “La memoria si puo’ perdere, la testimonianza vive in eterno” Ancora oggi dopo tanti decenni, ricordiamo la “Giornata della Memoria” , limitata solo alle vit- time del nazifascismo, mettendo in second piamo, buona parte delle vittime correlate a quell periodo. Faccio un passo indietro nella storia dell genere o specie umana,(come preferite) molte vittime sono state gia’ dimenticate, come per esempio le tante vittime della Santa Inquisizione, vittime delle mafia e terrorismo politico e religiose, vittime delle oppresioni e infine le vittime di tutte le guerre. Attenzione che fra alcuni decenni, queste vittime non saranno solo dimenticate, ma anche negate. Forse e’ giunto il momento storico di istituire una “ Giornataa delle testimonianza mondiale, ove tutti I paesi del mondo, testimoniano tutte le proprie vittime, a prescindere dalle etnie e culture. Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola (pagina 3) SPORT Morto a 94 anni “Mastru Roccu”, uno degli ultimi ciabattini calabresi Un ingegnere ambientale sardo alla guida del MedWet Pagine 5/8/11 COMUNICATI (Palmerini) VARIE pagina 11 Tumore colon retto, creati batteri intestinali anti-cancro Segre senatrice a vita: Donna di Calabritto adescata su un sito di incontri: ecco come è andata a finire La Compagnia Carabinieri di Montella ha proceduto a deferire all’Autorità Giudiziaria numerosi soggetti responsabili di truffe di vario genere ed in particolare per truffe on-line. A cadere nella trappola dei tre furfanti, una signora residente nell’Alta Valle de Sele che, navigando su un sito di incontri, era stata adescata da un 48enne fog- giano, da tempo residente in provincia di Teramo. Dopo aver dimostrato particolare inter- esse per lei, grazie alla complicità di una moldava di 42 anni ed un altro complice di 42 anni di Ascoli Piceno, la convinceva ad acquistare uno smartphone di ultima generazione dal valore commerciale di 800 euro. Ritenendolo un buono affare, la persona offesa concludeva la trattativa acquis- tando il cellulare per 400 euro che ver- sava mediante ricarica su carte prepa- gate. Ricevuto il compenso pattuito, i fittizi ven- ditori (tutti con precedenti specifici) si rendevano irreperibili, omettendo la con- segna del prodotto acquistato. A questo punto la vittima, resasi conto del raggiro in cui era incappata, non in- dugiava a denunciare l’accaduto ai Carabinieri della Stazione di Calabritto. Gli investigatori, a seguito di mirate in- dagini, accertando intestatari e reali utiliz- zatori delle carte prepagate, cellulari e mailbox, riuscivano ad identificare e de- nunciare in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino le 3 persone, ritenute responsabili del reato di “truffa on -line” Da: Irpinia Oggi Sorgenti Caposele: sospiro di sollievo, evitato lo scippo Lo scippo è stato evitato in extremis. Sarebbe stata la beffa dopo il danno. La capitale dell’acqua che resta sistematicamente con i rubinetti a secco ha rischiato anche di vedersi sfilare dalla Puglia il più importante gruppo sorgivo, quello di Caposele. L’e- mendamento alla legge finanziaria a firma del deputato Dario Ginefra è stato ritirato. Ieri a lanciare l’allarme ci avevano pensato i Verdi che avevano minacciato anche una protesta popolare. Da: Irpinia Oggi CULTURA & SOCIETA’ A cura di Nino Bellinvia Mostra di filatelia ...Pagine 6/7 Macerata nella top ten delle città candidate a Capitale Italiana della Cultura 2020 Pagina 10
  • 2. Pagine 11 Gennaio 2018Paginea 2 Gennaio 2018Britalyca News Londra Britalyca News Londra Dalla raccolta: Autaforismo 3.0 Di Carmine Gonnella L’Angolino della Poesia Marynzia Panico Borrelli In una Democarzia si puo’ essere anche fascisti, purche’ dalle opinion ed idée non si passi all’ azione, altrimenti lo stato ne diventa complice In Democrazia tutti I cittaddini,sono elettoriattivi e passivvi, senza alcuna distinzione La Democrazia e’ un meccanismo legislativo semplice e chiaro, spesso e’ la Partitocraazia a complicarlo L’ unico modo per redistribuire il patrimonio nazionale e mondiale, e’ quello di mettere un tetto massimo alla ricchezza Ho sempre odiato gli ipocriti e i disonesti, perche’ per essere disonesti, bisogna essere anche degli ipocrati , Confessso che ho sempre trovato delle difficolta’ a sostenere di appartenera alla razza bianca, anche perche’ il colore della nostra pelle, va dal quasi bianco, al quasi nero Una classe politica che ha paura del confonto diretto con i cittadini, non sara’ mai in grado di governare e gestire una democrazia ;Nisciuno sape 'a vita che nc'è ris- erva...addò c'è porta! Ma comm'era bello quanno se teneva dint'o core na malatia ca si chiammav'ammore! Ma ch'e succieso, nun se sape ch'e succieso 'e chill'ammore ca era 'e poche pre- tese e, 'e pochi pparole e sulo si nc'e se guardava dint'a ll'uoc- chie nc'e se capeva! Mmè pare ca scumpare e, se perde comme nu guaglione, ca tene suonne d'oro dint'o core e, guarda 'e ciure 'e n'atu prato. ..ca nun è ll'erba da casa soja! Guarda cchiù lluntano...addò forse ppò battere 'o sole? Ma nun 'o capisce ca, facenn'accussì cammina dint'e tenebre cchiù scure...e, 'o stuta chillu primitivo ammore ca, addeventa arido e friddo... tantu friddo ca sicuro more, si nun è mmuorto ancora CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) . Siamo picccoli operatori dell’ informazione libera. Analizziamo e approfondiamo le tematiche politiche e culturali scientemente con metodo imparziale. Siamo online! . Il format Pdf e’ stampabile Il nostro motto: INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm. Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa’ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) alla diffusion online , Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi Palumbo Edito e pubblicato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent Segre senatrice a vita: esempio di liberta’ nell’ot- tantesimo delle leggi razziali Una voce di lib- ertà, un messag- gio potente a 80 anni esatti dalla vergogna delle leggi razziali. La nomina di Liliana Segre a sena- trice a vita da parte del Presi- dente Mattarella non è solo un omaggio alla memoria, ma l’impegno concreto a farla vivere, giorno per giorno, nella vita delle Istituzioni.” Così il deputato del Pd, Alberto Losacco “Emoziona la dolcezza delle sue prime dichiarazioni. Una donna il cui vissuto è la migliore delle risposte possibili a certi rigurgiti neofascisti. Penso a quello che è successo a Como e in tutti quei contesti in cui le organizzazioni neofasciste provano a strumentalizzare il disagio so- ciale, soffiando sul fuoco dello scontro con l’Altro. Il Paese, quest’anno, deve compiere una riflessione profonda su cosa furono le leggi razziali. La nomina di Segre è un invito a farlo al meglio www.corrierenazionale.net Comunicato Palmerini Un ingegnere ambientale sardo alla guida del MedWet Il MedWet promuove l'uso sostenibile delle risorse e dei servizi del vasto patrimonio ambientale dei compendi naturalistici del Mediterraneo. Per la prima volta un italiano ai vertici di MedWet, l'or- ganizzazione internazionale per la tutela e la valorizzazi- one delle zone umide del Mediterraneo. A ricoprire il prestigioso incarico di Segretario Esecutivo di MedWet è stato chiamato un sardo, Alessio Satta, ingegnere ambientale, socio fondatore della Mediterranean Sea and Coast Foundation (MEDSEA), fondazione no-profit con sede in Cagliari, attiva nel campo della protezione dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile dellaSardegna e del resto del Mediterraneo. Partner di MedWet - The Mediterranean Wetlands Initiative – sono i 26 Paesi che hanno firmato nel 1971 la Convenzione di Ramsar sulle Zone Umide di importanza internazionale. Aderiscono al progetto anche anche la Palestina e diverse organizzazioni che si occupano delle zone umide. Obiettivo di MedWet è quello di fornire supporto all’effettiva conservazione delle funzioni e valori delle zone umide del Mediterraneo e promuovere l’uso sostenibile delle loro risorse e servizi attraverso collaborazioni su scala locale, regionale ed internazionale. Alessio Satta, che può vantare nel suo ricco curriculum collaborazioni con importanti istituzioni internazionali (come l'Organizzazione Mondiale del Turismo, laBanca Mondiale, il Ministero del Turismo Francese e quello del Quebec, il Ministero dell'Ambiente dell'Algeria, della Tunisia, del Marocco, della Croazia e della Turchia), nei prossimi mesi avrà il compito di rappresentare l’organizzazione internazionale MedWet composta dai referenti incaricati dei Ministeri dell’Ambiente di 26 stati; di coordinare le attività dell'Osservatorio delle zone umide del Mediterraneo (MWO) e il comitato scientifica e tecnica di MedWet; dipreparare la prossima COP Ramsar che si svolgerà a Dubai nel Novembre 2018. COSTITUZIONICIDIO In ogni democrazia pluralista a differenza delle assolutiste, la sera dell’ elezioni si conosce la composizione del Parlamennto e chi formera’ il nuovo governo, non chi comandera’ il giorno dopo” Queste le parole di Sallusti: “ Questa Costituzione ha prodotto leggi elettorali cervellotiche con le quali nessuno dei vincitori (neppure la Democrazia cristiana) è mai riuscito a governare come promesso agli elettori; abbiamo un presidente del Consiglio attorno al quale ruota l'azione di governo che in realtà non ha poteri; abbiamo un presidente della Repubblica non eletto dai cittadini che apparentemente non conta nulla ma che esercita, lui sì, enormi poteri; abbiamo un Parlamento di transfughi che si vendono al migliore offerente, sindacati con il potere di veto sul legislatore e una magistratura che ha confuso l'autonomia professionale con la libertà di ingerenza e l'impunità. Questa Costituzione ha generato i Tar, tribunali amministrativi di secondo livello, che contano più del Parlamento e del governo. E questa Costituzione agevola e protegge la burocrazia, i fannulloni, a volte anche i ladri. Come potete immaginare Alesstandro Sallusti non e ne’ un costituzionalista, ne’ un Cultore ! La nostra Costituzione ( questo lo dico come cultore e non come costittuzionalista) per chi non l’ avesse ancora capito e’ pluralista, in una democrazia pluralista e’ il Parlamento che da la fiducia ai governi, non il popolo, come avviene in quelle assolutiste. Nel 93 solo percoloroche se lo ricordano, ci fu un rereferendum e il popolo scelse una democrazia assolutista, opzionando per un maccanisco elettorale uninominale maggioritario, il legislatore truffaldino scelsce nvece il mattarellum, che poi non e’ altro che un rosatellum all’ inverso con doto indiretto, tra l’ altro con contemplato dalla nostra Costituzione: il voto e’ suffragio universale e diretto. La nostra Costituzione prevede le mozioni di sfiducie personali, basta saperle applicare. La nostra Costituzione prevede il libero mandato che potrebbe essere regolato solo inserendo una virgola, nei regolamenti delle camere. La nostra Costituzione all’ articolo 48 vieta la candidatura a coloro moralmente indegni, in 70 anni ancora non si e’ fatto una legge. La nostra Costituzione prevede la democrazia diretta per indirizzare, abrogare o coregggere il legislatore, cosa che non esiste in altre democrazie assolutiste. Potrei andare avanti ma mi fermo.... Comunque Certi pseudo informatori prez- zolati dalla politica, prima di sparlare della Costituzione italiana, senza un minimo di cognizione, farebbero meglio a stare zitti, perche’ se siamo arrivati a questo punto di ingovernabilita’, e’ sopratutto colpa loro LA POLITICA SI DETERMINA INNANZI TUTTTO CON LA DEMOCRAZIA DIRETTA E qui vorrei ricordare che grazie al referendum costituzionale il 4 dicembre del 2016, il popolo ha fermato il legislatore di commettere un costituzionicidio, per non parlare dei tanti referendun abrogarivi che in tempi meno sospetti, hanno cambiato civilmente il Paese. Mentre la democrazia rappresentativa, come ben sappiamo e’ autoregolamenata dalla politica, quella diretta richiede solo la partecipazione da parte dei cittadini” Quando il cittadino capira’ totalmente che con le petizioni puo’ indirizzare il legislatore, con le iniziative legislative puo.sostituirlo e con i referendum abrogativi puo’ correggerlo, allora potremmo finalmente forgiare i politici a nostra immagine e somiglianza. AL DIRITTO DI CITTADINANZA DOVE SI NASCE, PREFERISCO UNA LEGGE UNIVERSALE CONTRO TUTTE LE FORME DI DISCRIMINAZIONI Signori/e e inutile dare la cittadinanza ai figli di immigari regolari ( ius soli) quando saranno discriminati, perche’ non esistono leggi.Eppure uno dei nostri principi fonda- mentali in Costituzione e’ chiaro al riguardo: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzi- one di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Spesso pero: ’ “ Il legislatore truffaldino , pensa prima all’ inganno e poi la legge (autocit) Una volta che c’e’ una legge, non c’e’ bisogno dell’ ius soli basterebbe una libera doppia cittadinanza UN MESSAGGIO DI INIZIO ANNO E NON UN DISCORSO DI FINE ANNO Come avevo gia’ annunciato, per l’ ennesima volta, non ho ascoltato il discordo di fine anno di Mattarella. Al discorso di fine anno dove il Capo dello Stato, fa piu’ da cronista che da primo cittadino d’ Italia, preferirei un messaggio di inizio anno. (il passato e’ pas- sato) Dove il Capo dello Stato, con messag- ggi mirati, indirizza il potere legislativo sugli ostacoli di ordine sociale e economici ancora da rimuovere, per il bene comune. Nel nos- tro stato di diritto, quello di indirizzare il potere legislativo, e’ uno del compiti istituzi- onale del capo dello Stato:” Può inviare mes- saggi alle Camere.” [Art.cost. 87] Per un Capo dello Stato rappresentare l’ Unita’ del Paese, significa vigilare facendo da bilanciere tra il potere esecutivo e quello legislativo SE SI CONTINUA AD ANDARE A VOTARE CON MECCANISMI ELETTORALI CHE PREVEDONO PERMI DI MAGGIORANZA DIRETTI O INDIRETTI, IL FASCISMO RIENTRERA’ DALLA PORTA PRINCIPALE Sin da ragazzo, ho sempre pensato (e non mi sbagliavo) che il fascismo non ha mai lasciato l Italia, ma si e’ reicarnato nella Democrazia Cristiana, prima e nel centro destra dopo e il referendum Mon- archia/Repubblica n’e’ stata la prova. Da non dimenticare che il primo a “copiare” la legge Acerbo, definita poi legge “truffa” fu un democristiano, Shelba. Il secondo ad introdurre un altro meccan- ismo misto con liste bloccate (non con- template dalla Costituzione) , il mattarel- lum e’ stato un’ altro democristiano, l’ attuale Capo dello Stato. Nel 2005 fu la volta di Berlusconi, un uomo di destra ma amico dei socialisti, a volere nuovamente copiare il meccanismo fascista, con il porcel- lum bocciato poi alla Consulta, che preve- deva un premio di maggioranza al partito o coalizione che otteneva piu’ consensi; senza quorum addirittura. L’ Italicum idem, voluto da Matteo Renzi “un uomo di sinistra ma con idee di destra”, bocciato dal popolo con un referendum costituzionale. Veniamo al rosa- tellum, anche se sulla carta non ci dovreb- bero esserci premi di maggioranza, prevede comunque il voto indiretto nei seggi pro- porzionali, ovverossia un premio di maggio- ranza cammuffato, in cui con il 38/40% una maggioranza e’ possible. Va detto anche che tutti questi meccanismi, inventati e sperimen- tati dal legislatore di turno, si basano su coal- izioni o poralismi pre-elettorali, purtroppo (e lo sanno anche i bambini) che: “Nelle coalizi- one politiche pre-elettorale piccole o grande che siano, piu’ gambe ci sono e piu’ aumen- tata il rischio di inciambare una volta al gov- erno” A COSA VERVE VINCERE LE ELEZIONI? La domanda e: “ A cosa serve vincere le elezioni, quando si sa che molte promesse fatte in campagna elettorale non vedranno mai la luce del sole? “ Poi c’e da dire , che cio’ che ad ogni tornata elettorale (e questo va avanti dal 1948), quello che tutti promettono e’ di appicare i dettami costituzionali, ma pare che una volta nei palazzi del potere, della Costituzione si dimenticano per sino dove sia. Ecco perche’ ancora oggi dopo 70 anni dalla nascita della Costituzione, molti dei suoi dettami, non sono stati ancora tirati fuori dal cassetto. Come, il principio egualitarista: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di nessun genere”. Come, il principio personalista:” Il voto e; diretto e personale”.Come, il principio solidarista:” La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Per solidarieta’ si intende anche pagare le tasse e in modo eguale ma progressivo, per grandi e piccini. Come il principio moralista:” I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.” E potrei andare ancora avanti...Da astensionista, permettete un consiglio, il 4 marzo , andate utti al mare se e’ una bella giornata, altrimenti fate come me . vado al pub ... P.S. In campagne elettorali, il voto utile non esiste, perche' sono basate su promesse e non veri e propri programmi legislativi pragmatici LE RIVOLUZIONI NON CAMBIANO, MA SOSTITUISCONO, PREFERESCO LE EVOLUZIONI, LENTE MA EFFICACE Se dovessi applicare questo mio enne- simo aforisma alla poltica italiana, direi che nell’ ultimo ventennio, abbiamo solo sostituito un meccanismo elettorale, l’ uno dopo l’ altro, ottenendo gli stessi risulatati. Badate bene che, in de- mocrazia vincere le lezioni non significa governae, perche’ l 'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun mem- bro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzi- onale e al Popolo. Quindi sostituire un vecchio meccamismo elettorale con uno nuovo, serve a poco, megio migliorarlo. Veniamo al dunque: L’ anno scorso il popolo con un referen- dum costituzionale, ha preso due pic- cioni con una fava ( come si suol dire), hasa bocciato sia le riforme del potere legislativo ( una sola Camera legisla- tiva ) sia il meccanismo elettorale misto. I meccanismi misti funzionano solo se c’e’ meritocrazia. ecco perche’ abbiamo proposto un meccanismo elettorale misto, che abbiamo battezzato “ Universalum”. Consistente in 5 punti: (1) 50% uninominale e 50% prroporzionale puro con due prefer- enze. (2) nei collegi uninominale candidare coloro che hanno gia’ avuto un mandato, i bigs dei partiti e i futuri capi di governi. Il fu- turo candidato premier, prima ancora di essere moninato dal Capo dello Stato, deve essere scelto dal popolo, con un confronto diretto, questo meccanismo mira al confronto sociopolitico e alla meritocrazia, deve essere il popolo a premiare o bocciare. (3) nei col- legi proporzionali, le nuove generazioni di politici, le due preferenze servono per sce- gliere fra uomo e donna, non sono previste candidature plurime. (4) le firme per la pre- sentazione delle due liste, uninominale e proporzionale, vanno raccolte ad tornata elettorale, senza eccezioni e vanno accon- pagnata con un programma legislativo (5) la non candidabilita’ di coloro moralmente indegni, ovverossia indagati, imputati e con- dannati. ILPARLAMENTARE NON PUO’ IMPORRE NESSUN VINCOLO DI MANDATO. PERCHE’ ELETTO DAI CITTADINI, I MANTANTI Diversamente detto, il vincolo di mandato, dovrebbero essere i cittadini (i mandanti) a farlo e non il partito o il parlamento. Come? Io azzarderei una proposta: all’ articolo 71 leggiamo: L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. (secondo comma) Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli Adesso la domanda e’ questa: “ Se 50 mila cittadini posono proporre iniziative di leggi redatte in articolo/i , perche’ non potrebbero anche chiedere la mozione di sfiducia personale nei confronti dei politici trasformisti immotivati , voltagabbana e indisciplinati? Ripeto e’ solo una proposta azzardata e ragionata per assurdo, perche’ non sono un costituzionalista o giurista, ma credo che 50 mila elettori mantanti ,valgono piu’ di un decimo dei componenti della Camera. Se in un organo legislativo, non esistono deterrenti, i trasforsmi politici sono all’ ordine del giorno: “ Cosa si fa oggi in Parlamento ? Un cambiamento di casacca e mandialo al diavolo i cittadini che ci hanno votato! ” Io credo che in un paese democratico, dove e’il popolo (mantante) ad eleggere i suoi rappresenanti,(mandatari) deve essere lo stesso popolo a deciderne la vita politica.. Ovviamente le 50 mila firme deveno essere raccolte nella circoscrizione ( o collegi) e regioni del membro del parlamento, indisciplinato o trasformista. Oggi si parla di un ritorno al vincolo di mandato (come per Statuto Albertino), il vincolo di mandato va bene nelle nelle dittature e nelle monarchie assolute non nelle democrazie. Poi, io non sono mai risciuto a capire, perche’ c’e’ tanto l trasformismo politico in una democrazia dove:” I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni” Se un parlamentare e’ libero di votare secondo coscienza (libero mandato) perche’ dovrebbe cambiare casacca ? A cura di Carmine Gonnella DOPO IL PORCELLUM, ARRIVA IL GUAZZABUGLIUM Dicasi di guazzabuglium, un meccanismo elettorale, dove non esistono piu’ i partiti con il loro programmi legislativi, ma un insieme di cozzaglie politiche , che partono dal centro per arrivati ai quattro angoli della terra. Questo e’ il rosatellum ! Pur di vincere la la sera dopo le elezioni, ogni partito o lista, puo’ accogliere sotto lo stesso ombrellone, cani, gatti, uccelli e qualche pecorone, che pero' una volta al governo, i gatti mangiono gli uccelli e i cani i gatti, alla fine come al solito restono solo i pe- coroni . Aggiungo solo che con il voto indiretto e I candidati nei collegi uninominali che possono anche presentarsi in quelli proporzionali , non v’e’ nessum rinnovo ! Tumore colon retto, creati batteri intestinali anti-cancro Da Il Fatto Lottano strenuamente contro il tumore trasformando nella pancia una molecola presente in broccoli e verdure simili in un’arma contro la malattia che ne determina la regres- sione e ha anche effetti pre- ventivi sulla crescita del can- cro, il sulforafano Un semplice e innocuo micror- ganismo presente nell’intestino umano normalmente potrà aiutare a combattere il tumore del colon retto. Sono stati creati batteri intestinali anti-cancro: lottano strenuamente contro il tumore trasformando nella pancia una molecola presente in broccoli e verdure simili in un’arma contro la malattia che ne determina la re- gressione e ha anche effetti pre- ventivi sulla crescita del cancro, il sulforafano. Il risultato dello uno studio, condotto all’Univer- sità di Singapore e pubblicato sulla rivista Nature Biomedical Engineering, è stato coordinato da Matthew Chang e condotto da Chun-Loong Ho. Il cancro del colon retto è uno dei più comuni nei paesi ricchi. Seb- bene i tassi di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi siano relati- vamente alti quando il tumore viene diagnosticato preco- cemente, in fase avanzata di malattia la sopravvivenza cala parecchio e il rischio di recidiva è alto. Alla base di questa ricerca c’è l’innocuo batterio E. coli Nissle che vive normalmente nell’intestino umano. Gli scienziati lo hanno modificato genetica- mente in modo che il microrgan- ismo divenisse un probiotico in grado di riconoscere e appic- cicarsi alla superficie delle cellule tumorali, infine di trasformare una sostanza presente in broccoli e verdure simili in una potente arma anticancro. L’arma anticancro entra e uccide le cellule tumorali limitrofe mentre non ha alcun effetto sulle cellule sane. Gli esperti hanno dimostrato che un mix del probiotico ingegneriz- zato e di un estratto di broccoli uccide oltre il 95% delle cellule tumorali in esperimenti in provetta. Il mix non ha effetto su altri tipi di cancro ma è specifico per il tumore del colon-retto. Inol- tre, testato su topolini malati, il mix probiotico-broccoli riduce le cellule tumorali del 75%. In- fine se il cocktail viene dato ai topi prima ancora che si amma- lino di tumore, la malattia che compare negli animali una volta ammalati è molto più piccola e facile da trattare. Gli esperti in- travedono due possibili usi del probiotico, sia a scopo preven- tivo, se assunto in combinazione con una dieta che contenga broc- coli e altre crucifere, sia come trattamento per rimuovere le cel- lule tumorali rimaste in sede dopo l’asportazione chirurgica della malattia tumorale. “Uno degli aspetti più eccitanti della nostra strategia – dichiara Chang – è che è in grado di capi- talizzare i nostri stili di vita trasfor- mando potenzialmente la nostra normale dieta in un regime tera- peutico low-cost e sostenibile per lungo tempo. Speriamo che la nostra strategia possa divenire un utile complemento alle attuali terapie anticancro”.
  • 3. Pagine 3 Gennaio 2018Paginea 10 Gennaio 2018Britalyca News Londra Britalyca News Londra Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola ITALIANI I Connazionali all’estero sono poco più di quattro milioni. Quindi, ancora una fitta schiera che continua a mantenere contatti con la Madre Patria. Certo è che le contraddizioni nei confronti della nostra Comunità d’oltre frontiera ci sono ancora tutte. Anche sotto il profilo normativo. Infatti, i Parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero, facendo obbligatoriamente parte di partiti nazionali, non sono mai stati nella condizione di presentare e discutere in Parlamento proposte di leggi specifiche per gli italiani all’estero. Come se il loro status non facesse parte della realtà nazionale. Sotto questo profilo, il “Rosatellum-due” non ha modificato tale realtà. La pubblica opinione è assai più informata sulle problematiche di chi, dall’altra sponda del Mediterraneo o da Oriente, cerca in Europa una nuova dimensione di pace e sopravvivenza. Però, il detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” non dovrebbe trovare accoglimento nei confronti degli italiani nel mondo. C’è da rivedere, ma sul serio, i profili della loro “rappresentatività”. In tutte le sue manifestazioni normative. Riteniamo che il tempo delle “promesse” sia concluso. Con la conseguente riconsiderazione del ruolo degli italiani all’estero anche nelle questioni nazionali. Una volta sistemati, ma sul serio, gli obiettivi della “rappresentatività”, ci sono da riscoprire quelli della “partecipazione”. Come a scrivere che la nuova legge elettorale dovrebbe essere meglio illustrata a chi eserciterà il diritto di voto dall’estero. Indipendentemente dalla posizione dei Candidati al futuro Parlamento della Repubblica. Del resto, la Legge 459/2001 non è stata mai aggiornata. Ci sarà qualcuno, più coerente degli altri, intenzionato a offrire spessore al nostro scrivere? Essere italiani “altrove” ha una valenza che chi intende fare politica non può sottovalutare. Quindi, italiani nel mondo; ma sempre italiani con gli stessi diritti e doveri (però questi ultimi non mancano mai) di chi vive nella Penisola. LE PAROLE Siamo preoccupati. Anche perché la nuova Legge Elettorale ha disorientato le nostre previsioni politiche. Altri scioperi sono stati annunciati. Anche i sindacati, di qualsiasi estrazione politica, non sono d’accordo sul futuro del Paese. I “perché” e i “come” hanno superato il solco del “quando”. E’ inutile, e poco opportuno, sostenere che nessuno avrebbe potuto fare di meglio. Dubbiosi eravamo, e dubbiosi restiamo. L’equilibrio, anche quello su basi politiche, ha allontanato ogni opportunità d’investire nell’Azienda Italia. Vinta, per motivi tecnico/valutari, l’inflazione, s’è fatta strada la deflazione che, data la scarsità di liquido circolante, non è un indizio migliore per la nostra economia. Come già abbiamo scritto, la “terza via” ex Renziana non ci porterà verso lidi migliori. E’ il vivere quotidiano che è compromesso da un sistema che chiede; senza dare. Per i pensionati, che sono un esercito, preferiamo stendere un velo d’oblio per non amareggiare di più chi ha lavorato una vita ed è costretto a non far più conto su un futuro a “termine”. Anche i contatti con le nostre Comunità residenti in altri Paesi avvalorano, disgraziatamente, le nostre sensazioni. Non avendo suggerimenti da prospettare per ridurre il “danno”, non ci resta che verificare la realtà nazionale con occhio valutativo. Ma non polemico. Vedremo come saranno presentate le “squadre” politiche per le prossime elezioni. A parte sparuti preludi, il nostro futuro resta incerto e ipotetico. Insomma, gli impegni dei politici “rampanti”non convincono più nessuno. Noi aggiungiamo solo che di “parole” non si può vivere. Tanto meno lo può un Paese che ha da rendere conto all’economia dell’Europa Stellata. GLI EQUILIBRI Sembrerebbe che senza il PD, in Italia non si possibile governare. Non è una novità: ma è meglio tenerla presente e, su questa, ricavare qualche riflessione; ora necessarie più che per il passato. Lo facciamo per offrire a chi ci segue una visione generale del dibattito politica italiana inserito nella complessa situazione socio/economica del Paese. Anche col varo della Legge Elettorale “Rosatellum bis”. Intanto, c’è da rilevare che neppure il Partito Democratico è così “granitico”. L’hanno capito tutti; anche i suoi più fidati adepti. Lo scriviamo con obiettività; anche se, per ora, non ci sentiamo di proporre alternative possibili in una Penisola che stenta a ritrovare un suo equilibrio interno. Intanto, la situazione nazionale è, progressivamente, peggiorata e i segnali, in negativo, non sono mancati. La crisi economica pesa sui bilanci dell’italiano medio e senza migliori prospettive per il futuro. Mentre il mondo è “infiammato” da attentati della più svariata natura e la fuga dai Paesi in guerra s’è fatta esodo, da noi si sopravvive in preparazione di una campagna elettorale elettore forse differente che per il passato. La politica italiana, comunque sarà il nuovo Potere Legislativo, resta un rebus che continua a fare vittime illustri; ma anche una fitta umanità di comuni cittadini. Saranno, ancora, i compromessi politici a stabilire la compattezza e l’incisività del prossimo Esecutivo? Per ora, l’interrogativo non ammette risposte. LE INUTILI APPARENZE Ci si ostina a sostenere che la situazione socio/economica nazionale stia lasciando la pericolosa china e che, dal prossimo anno, si avvertiranno i primi segni di “ripresa”. La notizia, pur se intercalata da eventi della più contrastante natura, continua a essere all’ordine del giorno. Nonostante il disordine nazionale. Quando, in un Paese, com’è il nostro, dove il carico fiscale, diretto e indiretto, supera il 40% dell’imponibile, d’illusioni non se ne fa più nessuno. Non a caso, circa il 20% delle famiglie italiane sono ancora a rischio di “povertà”. Le forze sociali hanno smarrito la via della concertazione e la gente, anche quella più “comune”, non riesce a trattenere l’amarezza verso una classe politica inadeguata nell’assumere precisi impegni nei confronti di un Popolo che è ridotto a subire “tutto”, senza ottenere”nulla”. Però, cambiando gli uomini alla guida dei partiti non è detto che la situazione possa migliorare. E’ il sistema politico da emendare. Certo è che non è possibile una logica soluzione, quando lo stesso Governo risente di una sorta d’incoerente conformismo. La Legge Elettorale “Rosatellum-2” ne è un’ulteriore prova. Il 2018 è iniziato con “note” che hanno poco di consumistico. Oltre gli aspetti ufficiali, che rispettiamo, ci sarà poco da “sperare”. Il bisogno resta la prima donna di questo Paese che sarebbe meno “sfortunato” se fosse guidato da uomini svincolati da una politica compiacente. Solo gli “illuminati” sono riusciti a correre ai ripari per evitare le “secche”. Per gli altri, che sono la maggioranza, il futuro resta incerto. Quando l’imposizione vince sulla comprensione e la disonestà usurpa l’onestà, allora c’à da chiederci se non si stiano infiacchendo le premesse per un’eventuale ripresa. La mancanza di lavoro e la difficoltà a far fronte ai comuni impegni della vita la dicono lunga sulle reali condizioni della Penisola. E’inutile tentare d’illudere chi ha già toccato il “fondo”. Le dispute politiche non hanno mai risolto. Adesso ancor meno che per il passato. IL PERCORSO Il PD è rimasto il Partito “strategico” d’Italia. Le altre formazioni, di fronte ai tipi d’Esecutivo che si sono succeduti, contano per quel che valgono; in pratica poco. Dopo le elezioni made “Rosatellum-2”, vedremo come cambierà la politica parlamentare italiana. Se l’Esecutivo che ne deriverà sarà coerente per tutto il mandato, l’Opposizione non avrà vita facile. Sempre che il PD non mantenga, come ora, un comportamento ibrido. Insomma, non basteranno più le promesse per sistemare tutto. Conteranno solo i fatti. Anche questa è Democrazia. I Partiti nazionali hanno più anime e origini diverse. Anche se, per molti, le radici potrebbero essere comuni. Adesso, ci si dovrà muovere per risanare l’economia nazionale e rivedere una politica che ha fatto, sino ad ora, più danni della crisi stessa. Il prossimo Governo dovrebbe rappresentare la volontà di mutamento che avevamo ipotizzato ai tempi di Renzi. Ora, dopo diciassette anni di nuovo millennio, i nodi sono venuti, pur se in ritardo, al pettine. Questa volta, si dovrà andare avanti senza”se” e senza”ma”. La nuova Legge Elettorale muterà le regole del contendere. Ovviamente, il Popolo Italiano dovrà, comunque, fare sue scelte. Solo il seguito istituzionale della nuova Maggioranza potrà dare ragione o torto alle nostre sensazioni sulla necessità di una politica attiva e, soprattutto, percorribile 2018: ANNO COMPLESSO Il 2017 è terminato con un calo dei consumi del 2,4% rispetto al 2016. Pensioni e stipendi, quando ancora ci sono, non hanno maturato incrementi espressivi. La percentuale di disoccupazione resta preoccupante. Ma, almeno, non sono “lievitati” i prezzi il minuto dfi parecchi generi; alimentari e no. La crisi economica, con un PIL a +1,5% sembra essersi ridimensionata. Ma è ancora presto per scrivere che le maggiori difficoltà di casa nostra sono rientrate. Del resto, le previsioni, gli oroscopi e le preveggenze le lasciamo a chi ci crede. Noi preferiamo basarci sulla realtà dei fatti e per evitare gli ottimismi dell’ultimo minuto. L’unica realtà, che non possiamo sottovalutare, è l’incertezza politica e l’incoerenza di un Parlamento sempre mano presente alle necessità del Paese. Gli italiani dovranno, come per il passato, onorare scadenze già in essere e nuovi balzelli che, con scaltra psicologia, assumeranno diverso nome. Il “ponte” tra passato e futuro è ancora tutto in costruzione per necessità d’aggiornarne il progetto edificativo. Non è pessimismo il nostro. Ci mancherebbe altro. E’ che viviamo un’esistenza della quale della quale siamo stati obbligati ad accantonare interessanti progetti. Sarebbe stato, certamente, più consolante se tutti i nostri Parlamentari avessero deciso di ridurre, drasticamente, le loro propine e i sostanziosi vitalizi. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle ci ha costretto a rinunciare a molto e il 2018 è iniziato con poche certezze migliori. La nostra economia resterà ancora “convalescente”; anche se la sua prognosi sembrerebbe non più “riservata”. Ci saranno, comunque, delle scadenze che dovranno essere rispettate. In primis le elezioni politiche generali. Il tutto con segnali ancora riduttivi della nostra produttività. Insomma, l’illusione di sembrare, qualche volta, ha ancora la meglio sulla drammaticità dell’essere. Così va la vita nel Bel Paese. Goffredo Palmerini Macerata nella top ten delle città candidate a Capitale Italiana della Cultura 2020 Macerata è nella top ten delle città candidate a Capitale Italiana della Cultura 2020. Il Mibact ha pubbli- cato l’elenco delle dieci città finali- ste per il titolo che sarà proclamato dalla giuria presieduta da Stefano Baia Curioni dopo la fase di valu- tazione dei progetti finalisti. Grande soddisfazione del sindaco Romano Carancini: “È una grande soddis- fazione per tutta la cittá ma io dico soprattutto per il nostro territorio maceratese, per la nostra gente e per la nostra Regione. È uno di quei momenti che valgono un intero mandato perchè la scelta della Com- missione Mibact riconosce il valore del lavoro. Ora insieme, tutti in- sieme, ad inseguire il futuro, a cor- rere verso il sogno che diviene realtà.” Insieme a Macerata ci sono Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso che superano le altre 21 città concorrenti. Grande soddisfazione per l’amministrazione comunale e la città tutta per questo riconoscimento che vede Macerata ammessa alla corsa finale per Capi- tale della Cultura. “L’essere tra le finaliste premia lo sforzo e il lavoro compiuto in questi anni per la val- orizzazione delle risorse culturali della città, per la crescita della vo- cazione turistica, e la sinergia con il territorio. - sono le parole dell’assessore alla cultura Stefania Monteverde. - È un riconoscimento per tutta la Marca Maceratese e per le Marche intere. Ora si lavora in- sieme con entusiasmo per Macerata Estroversa. Su questi presupposti e sulla presenza di un tessuto tanto ricco di eventi e di cultura si basa, infatti, la candidatura di Macerata a Capitale Italiana della Cultura 2020, voluta dall’Amministrazione comunale che confida nel valore promozionale e propulsivo che un riconoscimento di questo tipo riveste per la nostra città e per il ter- ritorio. Le tappe. Il 17 maggio 2017 Macerata invia al Mi- bact la manifestazione di interesse a concorrere come Capitale italiana della Cultura 2020. Il 15 settembre presenta un nutrito dossier dal titolo Macerata ESTro.versa 2020, a sostegno della candidatura della città a Capitale italiana della Cultura 2020. Il dossier è frutto di un per- corso di confronto e di lavoro siner- gico con le diverse realtà e istituzi- oni territoriali, cui è seguita anche una campagna social con l’hashtag #Macerata2020 #MacerataEstroversa, per lanciare la candidatura di Macerata che ha visto gli endorsement di tante personalità, politici, artisti, personalità del mondo della cultura e dello spetta- colo. Il progetto ESTro.Versa 2020 per Macerata Capitale ital- iana della Cultura si lega alla figura di padre Matteo Ricci testimonial insieme a Giuseppe Tucci di una città che guarda a Oriente, ma anche ad Est, alla macro regione Adriatico, vista la partnership con Rieka già capi- tale Europea della Cultura 2020 con cui Macerata collabora nell’ambito del progetto Italia-Croazia. I comuni finalisti saranno invitati dalla Giuria a un incontro di presentazione pub- blica e di approfondimento dei ris- pettivi progetti per la valutazione finale da cui scaturirà la proclamazi- one della città insignita del titolo di “Capitale Italiana della Cultura” per l’anno 2020, titolo che sarà poi con- ferito dal Consiglio dei Ministri il 16 febbraio 2018. (ap) Anna Pisani Responsabile UO Comunicazione - Web tel. 0733 256236 mob. 347 4461245
  • 4. Pagine 9 Gennaio 2018Paginea 4 Sport Sport Gennaio 2018Britalyca News Londra Britalyca News Londra CRONACA Doriana Goracci Elezioni, 98 simboli depositati | Ecco a noi chi votare Sono 98 i movimenti e partiti che hanno depositato, fino alle ore 16 di domenica 21 gen- naio, il loro simbolo: tutto si può dire meno che in Italia manchi la fantasia. E' pure vero che tanta abbondanza, rischia di disgustare. Come se non bastasse, l'Ansa informa che inizia ora l'attività istruttoria del Viminale per integrazioni che possono venire richieste nelle prossime 48 ore.Tornano alla mente certe elezioni che cantava Giorgio Gaber e il voto: "Complimenti. Quello che mi piace dei politici è la faccia come il culo. Eccoli qua. Verifichiamo gli schieramenti." Quello che segue è l'elenco completo, in or- dine di arrivo. Gesualdo Bufalino, dopo una vita d'insegnante, divenne scrittore a 61 anni e tra tante sue sagge e dissacranti battute me ne è rimasta impressa una in cui affermò: "Fra imbecilli che vogliono cambiare tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com’è difficile sce- gliere!" e per rincuorarci disse pure che «La mafia sarà vinta da un esercito di maestri ele- mentari.» Maie, Unione tricolore America latina, Sacro romano impero cattolico, Movimento 5 stelle, Lega Salvini premier, Casapound Italia, 10 volte meglio, Siamo, Democrazia cristiana, Mov.Tec.Naz.Pop.Pace, Grande Nord, Pli, Potere al popolo, Italia e Europa Insieme, W la Fisica, Free Flights to Italy, Il popolo della famiglia,Forconi la voce del popolo, Sinistra rivoluzionaria, Destre unite, Uils (Unione imprenditori e lavoratori socialisti), Movimento mamme del mondo, Pensionati, Ppa (Popolo partite Iva), Movimento sociale italiano-destra nazionale, Solidarietà-Liberta, giustizia e Pace, Movimento delle Libertà, Partito valor umano, Sms(Stato moderno solidale), Movimento politico Italia nel cuore, Recupero mal- tolto, Svp (Sudtiroler vaolkspartei), partio dei valori cristiani, rete liberale,movimento nazion- alista e socialista dei lavoratori, l’Italia di Mameli, Italia agli italiani, Liga fronte veneto, Ragione e libertà, Società e famiglia, Partito delle buone maniere, La catena, Fronte verde- ecologisti indipendenti, Patto per l’autonomia, Democrazia è libertà-la Margherita, Partito comunista, Liberi e Uguali, Movimento liberazione Italia, Movimento passione Italia, Energie per l’Italia-Liberali popolari civici e innovatori, Forza Italia (con sotto la scritta Berlusconi presidente), Salvini,Berlusconi,Meloni, Unione sudamericani immigrati italiani, Italia moder- ata, Rinascimento Sgarbi Mir, Libeguali, lista del popolo per la costituzione, Coordinamento politico italiano, Nuova Italia,Movimento poeti d’azione, Noi con l’Italia Udc, +Europa, Lega per l’Italia, Pensionati e consumatori per l’Italia, Movimento riscatto nazionale, Movimento politico il Sole d’Italia, Mi unione mediterranea, Fronte friulano, Nuovo Psi, Audetrminatzi- one, Prima il Nord, Partidu Sardu, Noi veneto indipendente, Ameritalia, Civica popolare Lorenzin, Sdebitalia, Lista civica Sergio Pirozzi presidente, Movimento Friuli, Pensioni e La- voro, riscossa Italia, Movimento per l’Italia sovrana difesa bambini e famiglia, Ora-Rispetto per tutti gli animali, Partito repubblicano italiano-Ala, Blocco nazionale per le libertà, Movimento sociale, Movimento autonomo autotrasportatori europei e movimento pensionati europei (M.a.a.e. e M.p.e.), Movimento disoccupati e precari meridionali-italiani, Lista difesa consumatori, Pensionati e invalidi giovani insieme, Federalisti democratici europei, Italia madre, La luce del Sud, no riforma forense, partito socialista democratico italiano, movimento gente onesta, Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, Partito democratico, Italia dei diritti. LILIANA SEGRE . SENATORE A VITA C'è una Signora di 87 anni che ha un tatuaggio sul braccio, glielo fecero che non andava di moda, se non in certi "campi": 75190, 14 anni,LILIANA SEGRE Per capire a che punto del pozzo siamo schiantati, leggere commenti atroci e/o a denti stretti su Liliana Segre, diven- tata senatrice, fa orrore. Si spalanca la finestra di un bal- cone, dove a milioni avrebbero fatto carte false per stare sotto.Mi spiace tanto che non riusciamo ad avere niente in comune, noi italiani, brava gente, se non quella finta buon- tempona arroganza del vuoto, della battutaccia violenta, dell'essere gwente cattolica, che fa i voti...e se li compra. "Nata a Milano in una famiglia ebraica, visse insieme a suo padre, Alberto, e ai nonni paterni, Giuseppe Segre e Olga Loevvy. La madre, Lucia Foligno, morí quando Liliana non aveva ancora compiuto un anno. Di famiglia laica, la consa- pevolezza di essere ebrea giunge a Liliana attraverso il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle quali viene espulsa dalla scuola.Dopo l'intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani, suo padre la nascose presso amici, utilizzando documenti falsi. Il 10 dicembre 1943 cercò, assieme al padre e due cugini, di fuggire in Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico. Il giorno dopo, venne arrestata a Selvetta di Viggiù, in Provincia di Varese, all'età di tredici anni. Dopo sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como e alla fine a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal Binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz -Birkenau, che raggiunse sette giorni dopo. Fu subito sepa- rata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni, arrestati a Inverigo, in provincia di Como, e depor- tati dopo qualche settimana ad Auschwitz, furono uccisi al loro arrivo, il 30 giugno.Alla selezione, ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull'avambraccio. Fu impiegata nel lavoro forzato nella fabbrica di munizioni Un- ion, che apparteneva alla Siemens, lavoro che svolse per circa un anno. Durante la sua prigionia subì altre tre selezi- oni. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l'evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germa- nia.Venne liberata dall'Armata Rossa il primo maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di con- centramento di Ravensbrück. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati al Campo di con- centramento di Auschwitz, Liliana fu tra i venticinque so- pravvissuti." Un giovane pilotino Italiano di Stratford-Upon-Avon sta cercando di seguire le orme dei piloti di Formula 1 piu' blasonati a livello mondiale. Alessandro Ceronetti (nato a Birmingham il 28 Febbraio 2003) ha recentemente rag- giunto il QUARTO posto (tra 134 partecipanti) nel Mondiale della classe Junior IAME X30 sul circuito storico mondiale di Le Mans in Fran- cia, colmo di fascino, tradizi- one ed altissima competizi- one. Il quattordicenne ha sola- mente cominciato a correre nella Formula Kart (la base di partenza della Formula 1) tre anni fa nel 2015 sfog- giando immediatamente un talento che secondo molti addetti ai lavori e' gia' essere di fuoriclasse mondiale. Nonostante il budget molto ristretto rispetto alle reali esigenze per conseguire una carriera appropriata e consona a livello Internazi- onale, le poche ore dispon- ibili ad allenarsi in pista e la concomitanza degli impegni scolastici, nel suo terzo anno di competizione e' riuscito a diventare il Cam- pione MSA-FIA Junior In- glese 2017, Campione MSA 2017 del circuito internazi- one di PFI, e Campione MSA 2017 del circuito storico di Shennington. Il primo Italiano a riuscire ad entrare nella Hall of Fame di questi prestigiosi Cam- pionati Britannici. Oltre al buon piazzamento ottenuto al mondiale 2017 di Le Mans, Alessandro e' riuscito inoltre ad agguan- tare un buon terzo posto nel British SuperPrix 2017 ed un sesto posto nel Kartmas- ter British Grand Prix 2017. Il 2017, tra le varie Cerimo- nie di Premiazione, si e' chiuso con la bellissima no- tizia che Alessandro e' stato insig- nito del premio per lo Sport Awards come migliore UK Junior Kartista durante il Salone dell'International Autosport tenutosi al NEC di Brimingham tra 11-14 Gennaio 2018. Altresi Alessandro e' stato nominato dallo Stratford upon Avon District Council per lo Junior Sport Awards dell'anno 2017. La cerimo- nia si terra' Venerdi 19 Gen- naio 2018. Al fine di poter conseguire un percorso di carriera In- ternazionale piu' consono ed appropriato al reale tal- ento espresso in pista si ricercano Sponsors dispon- ibili a raggiungere l'obiettivo quinquennale (dalla For- mula Kart alla Formula1) nel programma di sviluppo di una “Future Star” nel mondo del Motorsport con il supporto mediatico offerto dalla BBC che ha gia’ radio- fonicamente intervistato in diretta Alessandro il giorno dopo che Lewis Hamilton si e' laureato Campione del Mondo di Formula 1 per la quarta volta. GOO LUCK ALESSANDRO DA PARTE DELLA NOSTRA REDAZIONE Potrete seguire (e contattare) il percorso di carriera di Alessandro sui suoi siti social puntualmente aggiornati: https://twitter.com/ACeronetti www.facebook.com/ACeronetti ALESSANDRO SUL CIRCUITO DEL SUCCESSO. Insieme la papa’ Matteo
  • 5. Pagine 8 Gennaio 2018Paginea 5 Gennaio 2018 Britalyca News LondraBritalyca News Londra COMUNICATI Goffredo Palmerini 27 gennaio - Giornata della Memoria La solidarietà abruzzese verso gli Ebrei di Mario Setta Sono trascorsi 73 anni da quel 27 gennaio 1945, quando furono aperti i cancelli del lager di Auschwitz. In quel giorno è stata aperta la porta dell’inferno e l’umanità ha conosciuto il suo aspetto bestiale: lo sterminio (Shoah). Una delle pagine più nere della storia, provocato da un’ideologia assurda, pazzesca: l’antisemitismo. Hitler lo aveva scritto nel libro, Mein Kampf (1925) e Mussolini lo aveva codificato nel Manifesto del razzismo italiano (14 luglio 1938), dichiarando, tra i dieci punti : “Esiste una pura razza italiana; è tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti; gli ebrei non appartengono alla razza italiana”. E subito dopo la pubblicazione del “manifesto”, arrivarono le leggi contro gli ebrei. Il fascismo si allineava al nazismo. Furono creati campi di internamento per ebrei italiani e stranieri. E molti di questi campi erano in Abruzzo: Chieti, Casoli, Città S. Angelo, Civitella del Tronto, Corropoli, Isola del Gran Sasso, Lama dei Peligni, Lanciano, Nereto, Notaresco, Tollo, Tortoreto, Tossicia. (cfr. Carlo Spartaco Capogreco, I campi del duce. L’internamento civile nell’Italia fascista 1940 -1943, Einaudi, Torino 2004). C’è una testimonianza poco conosciuta, ma sconvolgente, il diario di Maria Eisenstein, dal titolo L’internata numero 6, sulla sua permanenza nel campo di Lanciano. Una pagina di vita reale, che sembra l’Incipit del romanzo “Il Processo” di Kafka: «La mattina del 17 giugno 1940, sette giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia e sei giorni dopo aver ricevuto la notizia della morte di mio padre in Polonia, alle sette e minuti, un ometto in borghese, mal vestito, si presentò a casa mia…». E’ vero, però, che molti ebrei trovarono ospitalità e complicità da parte di molte famiglie abruzzesi, che li accolsero e li sfamarono. Ne sono testimonianza le memorie dei confinati e dei fuggiaschi, nascosti in Abruzzo: da Ginzburg a Finzi- Contini, da Fleischmann a Pirani, dalla famiglia Modiano ai Fuà, fino a Beniamino Sadun, che, con la madre, si nascose a Scanno, in compagnia dell’amico Carlo Azeglio Ciampi (cfr. “Il Sentiero della Libertà. Un libro della memoria con Carlo Azeglio Ciampi”, Laterza 2003). Durante l’intervista, durata un intero pomeriggio, gentilmente concessami nella sua abitazione a Roma, Beniamino Sadun, ingegnere ultraottantenne, al ricordo dell’accoglienza ricevuta a Scanno e nei paesi della Valle del Sagittario, non faceva altro che parlare e piangere. A Pizzoli era stato confinato Leone Ginzburg, che morirà nel carcere di Regina Coeli, il 5 febbraio 1944. All’età di 35 anni. La moglie, Natalia Ginzburg, nel romanzo autobiografico Lessico famigliare ha scritto: “Avremmo lasciato l’Abruzzo con dispiacere, come l’avevano lasciato con dispiacere Miranda e Alberto… Partii dal paese il primo di novembre… Mi venne in aiuto la gente del paese. Si concertarono e mi aiutarono tutti.” A Navelli, si trovava la famiglia Fleischmann, con altri ebrei. Uno dei componenti, allora ragazzo, ha raccontato la storia in un libro autobiografico dal titolo Un ragazzo ebreo nelle retrovie (1999), scrivendo: “I contadini qui sono meravigliosi. Sebbene nessuno abbia detto nulla, cominciano a portare forme di formaggio o pezzi di pane o uova, e presentano tutto con un fare imbarazzato, come se si vergognassero”. Giovanni Finzi-Contini, componente della famiglia ebrea resa celebre dal romanzo di Bassani e dal film di Vittorio De Sica, Il giardino dei Finzi-Contini, è spesso tornato a scrivere dei suoi rapporti con Atessa, la cittadina abruzzese che aiutò la sua famiglia. Nel libro Cara cugina” (2002), scrive: “Temo di amare questa terra… avverto una sorta di corrispondenza biologica, oserei dire animale, tra la mia carne e le forme di questo paese sperduto: quasi che il vento gelido che a sera scende dalla lontana Maiella abbia per me ormai un significato personale e individuale troppo radicato e profondo: un legame come tra madre e figlio…” . Alla solidarietà dimostrata dalla gente, Finzi-Contini dà una sua risposta: “…un simile comportamento non può non derivare da consuetudini remote, da una sapiente tolleranza e da un superiore rispetto per l’uomo ormai connaturali a queste popolazioni…”. Ma, il caso più emblematico è quello del giovane ebreo diciassettenne di Sulmona, Oscar Fuà. Era stato nascosto, con tutta la famiglia, nelle case di amici sulmonesi. Si verificava a Sulmona ciò che avveniva ad Amsterdam, dove in un edificio di via Prinsengracht 263, viveva nella clandestinità la famiglia Frank. Il celeberrimo “Diario” di Anna Frank descrive l’isolamento e la paura di essere scoperti. Ma a differenza dei Frank che furono traditi e deportati nel lager di Bergen Belsen dove morirono, la famiglia Fuà non venne denunciata né scoperta. Anzi, con l’arrivo a Sulmona dei patrioti della Brigata Maiella, Oscar Fuà vi si arruola con l’obiettivo di contribuire alla liberazione d’Italia. Dopo pochi mesi, il 4 dicembre 1944, viene ucciso in battaglia a Brisighella, in provincia di Ravenna. Qualche tempo prima, passando da Recanati, aveva acquistato una cartolina del paese con alcuni versi di Leopardi, indirizzandola alla sorella Giuseppina. Non era riuscito a spedirla. Gliela trovarono in tasca. Ai familiari furono riconsegnati: la cartolina non spedita, un portafoglio, un pezzo di stoffa dei pantaloni. (Cfr. “Terra di libertà, storie di uomini e donne nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale” a cura di Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta) AD AUSCHWITZ OGGI E IERI di Mario Setta Ad Auschwitz, oggi, c’è gente. Tanta gente. Per ricordare. Allora, per morire. “Non si riesce a credere nell’incredibile. Non è possibile che l’irreale diventi realtà” dice nel manoscritto, ritrovato su questo terreno, l’ebreo Zalmen Gradwoski. Ad Auschwitz non si va in visita come ad un museo. Si va a condividere la tragica sorte di quei milioni di innocenti dei quali si calpestano ancora le ceneri. Annientati con le tecniche più impensabili, con le morti più atroci. Un gusto (!), talmente barbaro e disumano, da non poter nemmeno credere che si sia trattato di comportamenti tra esseri umani. “Perché Signore hai taciuto? Perché hai potuto tollerare tutto questo?” ha gridato qui Benedetto XVI. Ma la domanda andrebbe rivolta all’Uomo. Perché ad Auschwitz non sono morti ebrei, cattolici (p. Kolbe), zingari, testimoni di Geova, ecc. Sono morti gli uomini. Semplicemente e totalmente uomini. Non pochi, ma milioni. E i carnefici non hanno ucciso solo dei poveri sventurati. Hanno ucciso, anche e soprattutto, se stessi. Una guerra tra morti. Come tutte le guerre. Qui è la tomba dell’umanità. Una tomba che attende la voce di Cristo: “Uomo, vieni fuori!”, come disse, piangendo, sulla tomba dell’amico Lazzaro. Il grido della “resurrezione” dai morti dell’intera umanità. Perché, perfino in questa “residenza della morte”, c’è stato chi ha lottato per la vita. Eccezioni. Ma ci sono state. Basta ricordare Witold Pilecki, fattosi volontariamente arrestare dalla Gestapo per raccontare al mondo gli orrori di Auschwitz. Ne ha pubblicato una interessante e accurata biografia, col titolo “Il volontario” (Laterza 2010), Marco Patricelli, storico e giornalista abruzzese. Ci sono anche i cosiddetti “negazionisti”, che affermano come il genocidio non sia mai esistito e che la “soluzione finale” (endlösung) sia solo un “flatus vocis”. Ma il negazionismo non è una questione storiografica. Sembra piuttosto una questione patologica: una cecità. Rudolf Höss, comandante del KL (/ KonzentrationLager) di Auschwitz, Oberstumbannführer delle SS, ha lasciato questa descrizione agghiacciante, sconvolgente, terrificante: « Lo sterminio ad Auschwitz avveniva nel modo seguente: gli ebrei destinati alla morte, uomini e donne separatamente, venivano condotti con la maggior calma possibile ai crematori. Negli spogliatoi i prigionieri del Sonderkommando li inducevano a spogliarsi, dicendo che li avevano portati lì per il bagno e la disinfestazione… Dopo la svestizione, gli ebrei entravano nelle camere a gas, provviste di docce e di lavandini per dare meglio l’impressione di stanze da bagno… Quindi si chiudevano rapidamente le porte e il gas veniva immediatamente fatto uscire dagli appositi serbatoi e immesso, attraverso fori praticati nel soffitto, in un pozzo d’aerazione che li faceva arrivare fino al pavimento. Questo assicurava l’immediato diffondersi del gas. Attraverso gli spioncini praticati nelle porte si poteva osservare come le persone più vicine al pozzo d’aerazione cadessero morte all’istante. Si può dire che un terzo circa moriva subito. Gli altri cominciavano ad agitarsi, a urlare, a lottare in cerca di aria, ma ben presto le grida si trasformavano in rantoli, e dopo pochi minuti tutti giacevano a terra. Non passavano venti minuti, e già più nessuno si muoveva. […] A questo punto gli uomini del Sonderkommando estraevano ai cadaveri i denti d’oro, e tagliavano i capelli alle donne. Poi i cadaveri venivano portati col montacarichi ai forni che intanto erano stati accesi. » COMUNICATI Goffredo Palmerini MONTESILVANO (Pescara) - Umili artigiani, esempio di umanità e cultura del bene nella Calabria dei mestieri che scompaiono. Storie di persone comuni che hanno lavorato in silenzio per il bene comune. E che meritano tanto rispetto. E che vanno ricordati. Doverosamente. Perché senza memoria non c’è futuro. E’ morto a Gioiosa Jonica “Mastru Roccu” Totino, uno degli ultimi ciabattini calabresi. Aveva 94 anni. Era un Maestro artigiano, ma anche un Maestro di vita. Esempio luminoso per i giovani di ieri ed illuminante per i giovani di oggi e di domani. “Impegnarsi nel lavoro, per far bene nella vita. Purtroppo oggi ci sono mestieri che nessuno vuole più fare e il mio è uno di quelli che i giovani non seguono più. E mi dispiace. Ma finché posso continuerò a farlo. Perché buttare un paio di scarpe se si possono riparare? Risparmiate ragazzi, risparmiate!” Consigli utili, più volte ripetuti, da un uomo che ha vissuto anni difficili. Sia nella sua Gioiosa che emigrante in Piemonte. Una grande esperienza giovanile quando i vecchi negli anni Cinquanta rappresentavano “ciò che è sopravvissuto alle tempeste; le quattro mura, i mobili, la biancheria, gli oggetti utili: un patrimonio. E quello che oggi un giovane consuma nella sua piccola vita quotidiana, è quanto a noi, a soldo a soldo, serviva per mettere insieme gli oggetti utili”, scriveva allora Corrado Alvaro. Uomo Buono, uomo Giusto. Una grave perdita per la comunità di Gioiosa Jonica e non solo per la sua famiglia. Che tanto amava. E che tanto lo amava. “Sei stato un padre, un nonno, un amico e un compagno di vita. Hai lottato fino alla fine, con la forza che ti ha fatto andare avanti fin da quando è morto papà. Ora ho due bellissimi angeli lassù, per andare avanti e lottare, per raggiungere ciò che voi volevate che io raggiungessi. Riposa in pace angelo mio, sei e sarai sempre il mio secondo papà. Ti amo tanto”. Con queste parole d’amore e di riconoscenza e con l’impegno di continuare sulla strada che luminosamente ha tracciato con il buon esempio quotidiano, Anna Bruna Rodinò ha annunciato su facebook che il suo caro nonno e mio carissimo amico della bella gioventù gioiosana, “Mastru Roccu” Totino, non c’è più. Aveva 94 anni, l’ultimo “mastru scarparu” di Gioiosa. Se ne è andato un pezzo di storia della grande tradizione gioiosana dell’artigianato Grandi Maestri. Veri Artisti nel realizzare le scarpe o i vestiti per donna e per uomo, nel lavorare il legno o il ferro. Tutti mestieri purtroppo scomparsi. Una notizia che mi riempie di tristezza. Quando tornavo a Gioiosa andavo spesso a trovare “Mastru Roccu”. Lo stimavo moltissimo. Era uno dei miei grandi punti di riferimento. Ed ogni incontro con lui era un ritorno al passato. E ritornavo bambino. Scrivo queste righe lontano da Gioiosa. Ma con il pensiero sono a Gioiosa. Sono accanto alla dolcissima e specialissima moglie, Maria Grazia Martino, che abbraccio forte, forte! Una grande donna, sarta apprezzatissima, “maista” (maestra) di generazioni di brave sartine gioiosane. Ma anche straordinaria erede e custode della civiltà contadina. E’ nata e cresciuta in una lontana e un tempo molto isolata contrada di Gioiosa. Maria Grazia Martino, bella contadinella, grande lavoratrice, molto ammirata. Mi raccontò tempo fa come avvenne il fidanzamento. Con orgoglio. “Come era d’uso in quei tempi, la richiesta di matrimonio venne fatta ai miei genitori. Mia madre mi chiamò e mi disse: Ti vuoi sposare con questa persona che ha un bel mestiere e puoi andare a vivere in paese oppure vuoi che ti compri una pecora, la allevi e continui a vivere qui in montagna?”. La madre, con la saggezza della cultura contadina di un tempo, l’aveva messa di fronte ad un bivio: continuità nelle difficoltà che la vita in campagna presenta ogni giorno o cambiamento scendendo al paese, con nuove prospettive, dove le condizioni di vita sono migliori. Maria Grazia non ebbe esitazioni. “Scelsi di andare a vivere a Gioiosa, ma la mia campagna non l’ho abbandonata mai”. In paese è diventata una “maista” molto brava, molti clienti, molto amata. Aveva fatto la scelta giusta. Ma non aveva e non ha reciso le radici contadine. Floridissime. E continua ad occuparsi attivamente della terra che ha avuto in eredità dai genitori, nonostante l’età. “No, la terra non si deve abbandonare. Ora ci sono le comodità: la luce, l’acqua, la strada, guido la macchina, ho il cellulare sempre con me. Oggi ho piantato venti chili di patate”, ci disse un paio d’anni fa, quando la incontrammo in casa della mamma Caterina Papandrea, la nonnina ultracentenaria di Gioiosa Jonica, deceduta qualche tempo fa. Belle bandiere della civiltà contadina calabrese! “Mastru Roccu”, anche se avanti con gli anni e con qualche acciacco, continuava a fare qualche lavoretto. Con grande emozione ho ritrovato poco fa una foto che gli ho fatto tre anni fa nella sua piccola bottega, testimonianza del bel tempo passato. Arnesi, ricordi, emozioni. Una vita per il lavoro. Un uomo buono. Un uomo forte. Un uomo onesto. Un uomo che non si è mai risparmiato. Che ha lavorato sempre, fino all’ultimo, fino a che ha avuto la forza. Voleva sentirsi attivo. Voleva rendersi utile. Essere di aiuto alla famiglia. La pensione era quella che era. “La foto è meglio che non la faccia vedere in giro. Altrimenti finisce che mi tolgono la pensione”, mi raccomandò. Ed io ho rispettato la sua volontà. La pubblico ora. E lo faccio con le lacrime agli occhi. Mi emoziono nel rivedere questo caro vecchietto, così fiero del suo lavoro e così dignitoso eternamente altruista. “Debbo aiutare le nipoti”, mi diceva spesso. E le parole della nipote Anna Bruna, scritte con il cuore, sono la più bella e commovente conferma: “Sei e sarai sempre il mio secondo papà”. Come un padre. Mi torna alla mente Corrado Alvaro ed un suo scritto del marzo 1950, che ho letto proprio qualche giorno fa, sfogliando alcune pagine dell’archivio storico della Stampa. “Dicono che la società futura – scriveva il grande uomo di cultura di San Luca - sarà in prevalenza una società di vecchi, e ciò sulle statistiche le quali dicono che i confini della vita umana sono allargati. Dicono pure che i giovani dovranno essere allevati all'idea di dovere un giorno provvedere al mantenimento dei vecchi. Su questo ho qualche dubbio. Può darsi che la società in avvenire muti, e che venga fuori un mondo così capovolto e così innaturalmente ordinato. Dico innaturalmente, perché è un detto consacrato da secoli di esperienza che un padre anche poverissimo può bastare a provvedere alla vita di tre figli, ma tre figli non bastano a mantenere in vita un padre”. Aveva ragione Alvaro ad avere “qualche dubbio” nel 1950, visto come vanno le cose nel 2018! O no? “Mastru Roccu” era un uomo sereno, pacato, trovava sempre le giuste parole. “Facimu beni, ca ricivimu beni!” (Facciamo del bene, così riceviamo del bene), ripeteva. E’ vero. C’è bisogno di tanto bene in quest’epoca in cui l’individualismo e l’egoismo sono purtroppo tanto diffusi. E non va bene. Il noi deve prevalere sull’io. Come sagge persone di ieri, tanto preziose oggi, ci hanno insegnato e ogni giorno ci insegnano con l’esempio. Amore, rispetto, lavoro, onestà. Non disperdiamolo questo patrimonio che ha consegnato idealmente a tutti noi “Mastru Roccu”. *già Caporedattore TGR Rai Foto: Rocco Totino Rocco Totino con la moglie Maria Grazia Martino davanti alla sua vecchia bottega Rocco Totino il giorno del matrimonio con la moglie Maria Grazia Martino "Mastru Roccu" ultranovantenne, fotografato da Domenico Logozzo nel 2015 mentre faceva piccole riparazioni di scarpe nella sua storica bottega. "Mastru Roccu" con la moglie Maria Grazia Martino Domenico Logozzo con Mastru Roccu Morto a 94 anni “Mastru Roccu”, uno degli ultimi ciabattini calabresi Maestro artigiano, esempio di umanità e di cultura del bene di Domenico Logozzo *
  • 6. Pagine 7 Cultura & Societa’ Nino Belllinvia Gennaio 2018Paginea 6 Cultura & Societa Nino Bellinvia Gennaio 2018Britalyca News Londra Britalyca News Londra Si è tenuta dal 16 al 30 dicembre 2017al Palazzo della Cultura di Massafra (Taranto) la 19.mamanifestazione di mostra filatelica e immagini sacre “Natale nel Centro Storico”, organizzata dal Circolo Filatelico A. Rospo” con il patrocinio del Comune di Massafra e la collaborazione di Poste Ital- iane e Federazione fra le Società Filateliche Italiane. Coordinata dal presidente Nino Bellinvia (con la collaborazione del vice presidente Francesco Maria Rospo e del segretario Nicola Fabio Assi), sono intervenuti il sin- daco Fabrizio Quarto e l’assessore alla P.I. Maria Rosaria Guglielmi (intervento anche Francesca Magnani, referente filatelia di Poste Italiane delle filiali di Lecce, Brindisi e Taranto) che hanno tutti elogiato la valida attività del Circolo filatelico e del suo diret- tivo, soffermandosi sulla “filatelia” e rivol- gendosi in particolare ai giovani e sui mod- erni strumenti di comunicazione, come le email, che sono sì, imprescindibili, perché rendono il collegamento immediato, ma al contempo sono freddi, al contrario della missiva tradizionale composta dal foglio di carta e dal francobollo, che, invece, sono oggetti tangibili e come tali veicolano storie e vissuti. Grande compiacimento per questa nuova manifestazione filatelico-culturale del circolo filatelico massafrese che cominciò trent’anni fa a diffondere la filatelia, facendo scoprire il francobollo come importante vei- colo di trasmissione dei valori e della cul- tura di ogni popolo, grazie a diversi appas- sionati, tra i quali Antonio Rospo, cui il cir- colo è stato intitolato nel 1998 in occasione del decennale della sua nel 1998 in occa- sione del decennale della sua scomparsa. Circolo filatelico che ha tenuto manifestazi- oni con annulli e cartoline filateliche, veri tasselli di storia cittadina, portando la città di Massafra in campo nazionale (Poste Ital- iane vi ha dedicato anche un francobollo). Tra le novità di quest’edizione è da seg- Con mostra di filatelia e immagini sacre successo a Massafra del Natale nel Centro Storico con il Circolo Filatelico “A. Rospo ” Conferito il “Premio Giovanni Catacchio” – Cultura e Filatelia - ai noti personaggi ROBERTO CAPRARA – COSIMO DAMIANO FONSECA GIULIO MASTRANGELO - ANGELA RESTAANDREACE – FRANCESCO RESTA Richiestissime le cartoline filateliche con bozzetto inedito dell’annullodi Nicola Andreace nalare l’annullo filatelico con un bozzetto inedito dell’indimenticabile artista Nicola An- dreace, che è stato apposto dagli impiegati postali Rosaria Oliva e Antonio Fiorente sulle cartoline filateliche “Christmas” Opera dell’ar- tista dell’800 principe Grigor'evič Garagin) e “Albero natalizio e nicchia della Chiesa barocca di Sant’Agostino di Massafra (Opere dell’artista Giuseppe Ferrara). Annullo richiesto anche dai noti personaggi del mondo della filatelia e della cultura, ai quali è stato conferito il “Premio Giovanni Catacchio” in ricordo di Giovanni Catacchio, giornalista tarantino scomparso il 5 dicembre 2004 all’età di 39 anni. Era in servizio presso l’Ufficio Stampa dell’Asl Ta/1. Collaborava anche al quotidiano “Corriere del Giorno”, sul quale ha curato per 20 anni la “Rubrica filatelica”. Ha contribuito alla diffusione della cultura filatelica fra i collezionisti di Puglia e Basilicata. A lui, che ha lasciato un gran vuoto tra i filatelici e non, anche per la sua grande dis- ponibilità e umanità, il Circolo filatelico mas- safrese annualmente assegna appunto questo premio. Sono stati presenti i suoi genitori, la prof.ssa Maria Pia Battazzi e il dott. Riccardo Catacchio, giornalista, già direttore del Corriere del Giorno, e scrittore (ai premiati anche il suo ultimo romanzo “Paesi Miei” - Tra la Lira e l’Euro - Scorpione Editrice, Taranto, 2017). Si è quindi passati all’importante consegna del “Premio Giovanni Catacchio 2017”. Il direttivo del Circolo filatelico “A. Rospo” l’ha conferirlo per il 2017 a 5 personaggi del che amano la filatelia, un mondo di arte e di cultura senza confini di spazio, di tempo e d'idee (a consegnarli di volta in volta il sin- daco Fabrizio Quarto, l’assessore alla P.I. Maria Rosaria Guglielmi, il presidente Nino Bellinvia e il vice presidente Francesco Ro- spo con la collaborazione del segretario Nicola Fabio Assi). Di ogni premiato, com'è giusto, riportiamo quanto scritto sull’attestato letto da Nicola Fabio Assi. Il primo a ricevere il “Premio Giovanni Catacchio 2017” è stato il religioso e storico italiano, specialista del Medioevo normanno -svevo e di Storia della Chiesa cattolica prof. Cosimo Damiano Fonseca, Acca- demico dei Lincei. Gande studioso, ambas- ciatore illustre della cultura meridionale e italiana nel mondo. Ha conseguito il dot- torato prima in teologia e poi in storia. Ret- tore dell’Antica Chiesa Madre di San Lorenzo Martire. Quest’anno è stato com- memorato il suo 62° anniversario dell’ordinazione presbiteriale. Direttore del comitato scientifico del Centro Internazion- ale di Studi sull’Arte dell’età normanna. E’ stato docente di storia medievale presso le università di Milano, Università di Lecce (ove è stato preside di facoltà per nove anni), Università di Bari (docente anche storia del cristianesimo) e Università della Basilicata di cui è stato rettore per dodici anni. Ha fondato e diretto numerosi istituti di ricerca universitari ed è collaboratore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Trec- cani, oltre che essere membro di numerosi organismi scientifici nazionali e internazion- ali. E’ stato insignito di numerosi riconosci- menti ed è stato il primo italiano al quale sia stato conferito il premio internazionale della Fondazione Hohenstaufen Göppingen. E’ stato insignito della cittadinanza onoraria di molte città e della Laurea ad Honorem da diverse Università. La sua produzione sci- entifica comprende oltre 800 pubblicazioni, tra cui: “Civiltà delle grotte. Mezzogiorno rupestre”, “Particolarismo istituzionale e organizzazione ecclesiastica del Mezzog- iorno medievale”. Dopo la consegna del premio, ha fatto se- guito l’intervento del prof. Cosimo Damiano Fonseca ha particolarmente commosso Riccardo Catacchio e Maria Pia Battazzi (genitori del giornalista cui il premio è dedi- cato). Il prof. Fonseca ha fra l’altro detto, infatti: “Sono molto grato per questo premio che con grande cortesia mi è stato dato, innanzitutto perché Giovanni Catacchio, colui al quale il premio è intitolato, è stato mio allievo di Storia Medievale. E poi, sono anche grato, perché negli anni giovanili, specialmente a noi che eravamo premi- nentemente di “scuola francese” avendo studiato appunto in Francia, nel mio caso a Parigi e Poitiers, veniva dato un volume intitolato “L'histoire et ses méthodes”, cioè La storia e i suoi metodi, nel quale si ap- prende come già i francesi inquadravano il francobollo” nelle metodologie di ricerca, ovvero nella “sigillografia” (quando nel Me- dioevo si redigeva un documento, l’Autorità che lo emetteva faceva sì che sulla perga- mena si mettesse il sigillo, pendulo o di ceralacca, sul quale veniva effigiato il po- tere di chi lo metteva). In questo libro il fran- cobollo viene dichiarato come la continuità della sigillografia medievale, cioè una con- sacrazione scientifica di un fatto più recente nella storia: poiché il francobollo è di carta e prescinde dal virtuale, anche tramite di esso si potrà ricostruire la storia della cultura. Non a caso sul recto del francobollo si elabora un’immagine molto importante, cimentandosi con autori di grande valore che riproducono o creano un’immagine, si prenda ad esempio la serie di francobolli del pittore Balla. Allora, per tutta questa serie di motivi, in parte di carattere affettivo come nel caso del dott. Giovanni Catacchio, in parte per ragioni professionali, io ringra- zio vivamente coloro che hanno pensato di “pescare” un medievista come destinatario di questo premio che conserverò con cura e affetto, prima di restituire tutto il mio patri- monio librario e quant’altro alla comunità perché diventi patrimonio dell’intera città di Massafra” aver rifiutato molte proposte di premi, ho deciso di due motivi: uno, evidente a tutti, che vengo associato ad altri premiati che rappresentano la crema della cultura massafrese, e uno, nascosto, che il premio mi viene da un’associazione intitolata ad Antonio Rospo, indimenticabile amico della mia giovinezza e collaboratore prezioso nell’organizzazione dei primi leggendari Palii degli anni Cinquanta”. Anche se assente, è stato salutato da un grande applauso da pubblico, mentre a ritirare il premio, da lui incaricata, è stata sua cognata Carmela Sforza, vedova di Attilio Caprara. Nel 1947, insieme a proprio a suo fratello Attilio (come ha fatto presente Nino Bellinvia), Roberto fu fedele compagno di padre Luigi Abatangelo (che considerò sempre suo maestro) nelle visite alle chiese rupestri della Provincia e, quando apparve chiaro che padre Luigi era stato colpito da un male che lo avrebbe portato alla morte, abbandonò la linguistica e passò a studiare l’archeologia post-classica. Si è continuato con la premiazione. “Premio Giovanni Catacchio 2017” all’avvocato libero professionista Giulio Mastrangelo, Cultore di Storia del Diritto Italiano. Massafrese (65 anni), avvocato libero professionista. Presidente della sede massafrese ell’Archeoclub d’Italia e già presidente dell’Archeogruppo “Jacovelli”. Sempre impegnato per la tutela, lo studio e la valorizzazione del territorio e della sua identità storica, ha collaborato a progetti per l’istituzione di parchi naturali; ha partecipato al Programma d'iniziativa comunitaria Leader II, che ha, tra l'altro, istituito il Museo storico e archeologico dell'Olio e del Vino nel Castello di Massafra. E’ socio della Società di Storia Patria per la Puglia, nonché Ispettore onorario ai Beni archeologici della Soprintendenza Archeologica della Puglia. Dal 2008 collabora, come Cultore della materia, presso la Cattedra di Storia del Diritto Italiano del Dipartimento Jonico dell’Università di Bari, dedicandosi a studi riguardanti l'alto Medioevo e dando un contributo innovativo nel campo degli usi e delle consuetudini matrimoniali in Terra d'Otranto riconducibili al Diritto Longobardo. Ha pubblicato vari studi e ricerche storiche tanto nei volumi miscellanei dell'Archeogruppo quanto negli Annali e nelle Collane del Dipartimento Jonico. Suo il volume monografico, unico nel genere, su “La condizione giuridica della donna nelle leggi Longobarde e negli usi matrimoniali in Terra d'Otranto”. Brevemente da evidenziare che nel suo intervento Mastrangelo si è detto onorato del premio e ha voluto ricordare alcuni dei grandi personaggi culturali di Massafra che purtroppo hanno lasciato il mondo terreno. “Apprezzo le iniziative del Circolo filatelico e mi auguro (ha fra l’atro detto) che prossimamente noi dell’Archeoclub d’Italia e i giovani e gli adulti del Circolo Filatelico si possa possono collaborare in prossime manifestazioni”. Un invito apprezzato dal direttivo del Circolo filatelico e da tutti i presenti che hanno applaudito. Quarta premiazione. “Premio Giovanni Catacchio 2017” alla dottoressa in Lettere e Filosofia Angela Resta Andreace. Una donna sempre dolce e premurosa che vive e fa rivivere il marito, l’indimenticabile noto artista Nicola Andreace (sposato nel 1962), le cui opere di grande valore storico- culturale continuano a essere richieste dai galleristi, esposte e premiate, nelle più importanti Gallerie d’Arte internazionali. Nata a Gioia del Colle, si è laureata a Bari discutendo la tesi in Filologia Romanza, “Rambaldo di Vaqueiras”, per 38 anni ha insegnato a Massafra (prima Italiano, Latino, Storia e Geografia nella Scuola Media “Manzoni”, poi Italiano e Storia nel triennio dell’ITAS “Mondelli”). E’ socia del nostro Circolo Filatelico ed è presente a tutte le manifestazioni culturali; sempre disponibile, è un esempio di come non ci si debba mai abbattere. Quando le è stato comunicato che il direttivo del Circolo aveva deciso di assegnarle il Premio Catacchio, che in passato aveva ricevuto il marito Nicola Andreace, è stata molto commossa. Vicino a lei le sue due figlie laureate in giurisprudenza, Lucilla e Tiziana (quest’ultima laureata anche in Diritto Canonico è avvocato della Sacra Rota). E’ nostra socia e ha sempre frequentato il Circolo filatelico. In passato, sempre insieme al marito, l’indimenticabile prof. Nicola Andreace che è stato il primo a creare annulli filatelici e cartoline per il Circolo filatelico, circa un’ottantina. opere d’arte in giro per il mondo. La prof. Resta si è commossa e ha riferito che ancora non riesce a organizzare e pubblicare quanto lasciato dal marito per via dell'elevata mole dei suoi lavori e dei documenti. Infine la consegna del quinto premio. “Premio Giovanni Catacchio 2017” al dott. Francesco Resta, addetto stampa del Comune di Massafra. E’ stato conferito per la sua continua opera di diffusione e valorizzazione della Cultura nella nostra città, sia come giornalista sia come funzionario responsabile della Segreteria del Sindaco e Addetto Stampa e Relazioni Esterne presso il Comune di Massafra. E’ iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti dal 1995. E’ stato direttore responsabile della Testata Giornalistica Audio Visiva “Tele Punto Cinque – Notizie”, Addetto Stampa per la Federazione Italiana Pallacanestro – Comitato Provinciale di Taranto - e collaboratore della testata giornalistica “Corriere del Giorno”. Inoltre è stato Tutor Aziendale e ha svolto le mansioni di Dirigente dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico - Pubbliche Relazioni - Ufficio Stampa presso il Comune di Massafra. Francesco Resta ha accettato con grande gioia il conferimento del prestigioso riconoscimento, “specialmente perché gli addetti stampa sono abituati a lavorare dietro le quinte" (come ha precisato) nel sottolineare nel contempo che segue da molti anni l’attività del Circolo guidato con tanta abnegazione dal presidente Bellinvia, e da tutto il direttivo, che coinvolge tutta la città, e oltre, con le sue manifestazioni ultra culturali. E per quanto riguarda l’importanza del premio, che viene assegnato, ha detto che “Basta scorrere l’elenco dei premiati nel tempo del “Catacchio” per comprendere la valenza dello stesso”. La manifestazione si è quindi conclusa con la premiazione dei collezionisti gli espositori: Nicola Fabio Assi, Piero Caragnano, Vito Antonio Tocci, Maria Teresa Longo e gli studenti della 2^ G della Scuola Secondaria di I Grado – Primo I. C. “De Amicis” – Manzoni”: Albanese Marina, Annese Antonio, Avdillari Jezim, Cafuoti Alessio, Carriero Noemi, Celini Raffaella, Digregorio Adriana, Fedele Tito Fulvio, Gasparre Leonardo, Giannotta Benedetta, Gigante Lucia, Lenoci Francesco, Lippolis Gloria, Loizzi Asia, Ludovico Vito Maria, Marzella Federico, Montemurro Michele, Romanazzi Salvatore, Rota Francesca, Santacroce Giada, Sasso Edoardo, Scarcia Asia, Scuro Mattia, Semeraro Mattia, Solito Angela, Solito Marco, Stallo Giorgia, Tramonte Alessandra. Consegnato attestato anche al sindaco Quarto, all’assessore alla P. I. Guglielmi, al referente filatelico di Poste Italiane Magnani, agli impiegati postali Oliva e Fiorente, al dott. Riccardo Catacchio e alla prof.ssa Maria Pia Battazzi. Il Circolo filatelico (prima degli scambi degli auguri sotto i flash di Franco Rospo e Carmelo Greco) si è anche complimentato con la socia prof. Antonietta Benagiano, scrittrice, per il suo ventunesimo libro, “L’enigma in scena” (presentato presso il Liceo De Ruggieri dalle docenti prof. Maria Carmela Pagliari e Pasqua Lorè). Ricordiamo che notizie inerenti il Circolo si possono leggere sulla relativa pag. facebook (curata da Nicola Fabio Assi): https:// www.facebook.com/ CircoloFilatelicoRospoMassafra Prima foto: Francesco Maria Rospo, Fabrizio Quarto, Maria Rosaria Guglielmi, Cosimo Damiano Fonseca, Angela Resta Andreace, Carmela Sforza, Maria Pia Battazzi, Riccardo Catacchio, Francesco Resta, Giulio Mastrangelo, Nino Bellinvia, Nicola Fabio Assi. Foto A. Momento presentazione - Foto B. Bozzetto annullo filatelico - Foto C. Cartolina filatelica - Foto D. Giornalista Giovanni Catacchio - Foto E- Copertina del libro "Paesi Miei" del dott. Riccardo Catacchio - Foto F. Accademico dei Lincei prof. Cosimo Damiano Fonseca - Foto G. Prof. Roberto Caprara - Foto H. Prof. Carmela Sforza - Foto I. Avv. Giulio Mastrangelo - Foto L. Angela Resta Andreace - Foto M. Dott. Francesco Resta - Foto N. Sindaco Quarto, prof.ssa Longo, assessore Guglielmi, segr. N.F. Assi, V.A. Tocci - Foto P. dott.ssa Francesca Magnani, Nino Bellinvia - Foto Q. Ufficio filatelico. Della Cultura di Massafra (Taranto) la 19.mamanifestazione di mostra filatelica e immagini sacre “Natale nel Centro Storico”, organizzata dal Circolo Filatelico A. Rospo” con il patrocinio del Comune di Massafra e la collaborazione di Poste Italiane e Federazione fra le Società Filateliche Italiane. Ha fatto seguito la consegna del “Premio Giovanni Catacchio 2017” al professor Roberto Caprara, Storico Archeologo Epigrafista. Classe 1930, è glottologo, archeologo, epigrafista, paleografo e storico di alta levatura. Ha condotto ricerche e studi in Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Provenza, Grecia, Balcani e Cappadocia. La sua attività professionale e scientifica si può sintetizzare così: insegnante di Latino e Greco in vari Licei classici, docente di Archeologia medievale nella Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Sassari. Diverse le sue ricerche e attività di scavi archeologici, su incarico di varie Soprintendenze, in diverse regioni italiane, nonché consulenza e progettazione scientifica in circa 50 progetti di censimento, di studio di beni culturali, di riqualificazione ambientale. Dagli anni settanta in poi è uno dei riconosciuti innovatori degli studi sui villaggi e le chiese rupestri, la cui cronologia era sin allora appiattita su un indistinto medioevo bizantino. La sua è una vasta bibliografia. Autore fra l’altro del “Dizionario etimologico e grammatica del dialetto parlato a Massafra e dei dialetti dell'arco jonico delle Gravine” e de “La Storia di Massafra. Preistoria, Protostoria, Età Classica. Il millennio 970-1970” (in stampa da una casa editrice inglese). In preparazione il volume su la “Toponomastica storica di Massafra”, in collaborazione con Giulio Mastrangelo. Il prof. Roberto Caprara è stato assente per motivi di salute e a ritirare il premio per lui è stata la commossa cognata prof. Carmela Sforza. Da Firenze il prof. Caprara aveva fatto pervenire una lettera. “Nel ringraziare il direttivo del Circolo filatelico nelle persone di Nino Bellinvia – presidente; Francesco Maria Rospo – vicepresidente; Nicola Fabio Assi - segretario, mi scuso se a causa dell’età avanzata e delle condizioni di salute non mi è possibile partecipare di persona alla cerimonia di consegna del premio. Oltre a tutto, sono una persona semplice che non ha mai sollecitato premi o riconoscimenti”. E Nino Bellinvia ha precisato che il prof. Caprara aveva in passato rifiutato, per modèstia ma anche perché si ritiene cittadino del mondo, cittadinanze onorarie in Sardegna, Toscana, Umbria e Puglia. Ha accettato solo il premio di “Umanesimo della Pietra” per la ricerca storica nel 2008 solo per rispetto dei colleghi che avevano votato il suo nome, dimostrandogli così la stima della comunità scientifica. Il prof. Caprara ha anche scritto: “Se, dopo