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Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2016) II edizione N. 24 July 2016
L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO
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Britalyca News Londra AUNGURIAMO A TUTTI BUONE FERIE Luglio 2016Calabritto e dintorni Luglio 20016
Un Gionale nel Giornale . Supplemento de Bnl La Voce Alternativa. Londra
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MEGLIO CAPIRE
Chi ci segue sul fronte degli eventi
UE, si sarà reso conto, e da tempo,
che l’unità politica nel Vecchio
Continente non c’è mai stata. Ora,
guarda caso, si mette in dubbio
anche il profilo economico dell’Europa
Stellata.
Per noi, forse perché avvezzi alle
realtà umane e agli interessi di
cordata, non ci sono, in definitiva,
preoccupanti novità. Tutto è, e
resterà, come sempre: col dubbio
d’altri recessi. La gran Bretagna,
Paese molto democratico, ha dato un
segnale, forte, sulla fragilità socio/
politica di un gruppo di Paesi europei,
con origini e sviluppi differenti tra di
loro e, qualche volta, neppure in
sintonia.
Lo scriviamo all’inizio di questa torrida
estate per non meravigliarci, poi, se
quest’inverno si dovessero verificare
altri “ripensamenti”. E’ la storia del
Vecchio Mondo ha farci capire che il
termine “Unione” è difficile da
coniugare quando i Paesi che ne
fanno parte hanno problemi spesso in
antitesi con altri. Fuguriamoci, poi, se
si dovessero prendere in esame
quelli, e non sono pochi, che
vorrebbero entrare in UE.
Ma non certo per promuovere una
linea di sopravvivenza comunitaria. Il
globo è diviso, idealmente, in tre
realtà economiche: Europa, Asia e
Americhe. Il resto del mondo è un
“contorno” utile, ma non
indispensabile. Anche l’Italia, che ha
tanti problemi suoi, si barcamena tra i
“certi” e gli “indecisi”.
Renzi prova a reggere il suo ruolo,
ma altri Primi Ministri non sembrano
intenzionati a mettere il gioco carte
improbabilmente vincenti. Meglio
capire, in tempo utile, che non tutto
si evolve come si vorrebbe e
rimediare non sempre è consigliabile.
Giorgio BrignolaIl politico e‘ un
diversaamente socale Pagina 2
Referendum riforme,
Napolitano: “Mi offende chi
dice di votare no per difesa
Costituzione”
He is a fascistoid
Facciamo presente che le riforme costituzionali voluta anche e sopratutto dall’ ex Capo dello
Stato Giorgio Napolitano, non modificano la Costituzione, ma la forma repubblicana e l’ ordina-
mento parlamentare. Il Senatore Giorgio Napolitano e’ libero di sentirsi offeso dalla mattina alla
sera. ma spetta al Popolo l’ ultima decisione in piena liberta’, senza le sue continue interferenze,
vuoi come ex Capo di Stato, vuoi come senator a vita. La Costituzione si difende da se, a noi
spetta di diritto a difendere il bicameralismo bilanciato e controllato, guarda caso dal Capo dello
Stato: Il Capo dello Stato autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa
del Governo. Non occorre essere un politologo d’ eccezione per constatare che il personaggio
nella foto nei suoi due mandati presidenziali e’ sempre stato pro-esecutivo, a discapito del
parlamento, lodo piu’ lodo meno. Per me (e lo dico sempre come cultore) chi mira alla revisione
della forma repubblicana e’ un fascistoide. Comunque, l’ ex Capo dello Stato, farebbe meglio a
dirci cosa succederebbe al Paese, se le riforme non dovessero poi funzionare (Nota Editoriale)
Medicina
Pagina 10
Scientists have developed an eye
drop that can dissolve cataracts
I militari della Stazione di Calabritto
hanno deferito all’Autorità Giudiziaria
due persone ritenute responsabili di
furto di acqua dalla rete idrica
comunale.
L’intervento degli uomini dell’Arma è
scattato a seguito di una meticolosa
e laboriosa attività informativa. Il
Comune concessionario del servizio
pubblico aveva segnalato alcune
anomalie ed i Carabinieri hanno im-
mediatamente predisposto dei ser-
vizi, per accertare l’indebito consumo
di acqua.
Per rimediare agli eccessivi consumi,
due persone di Calabritto, di 41 e 47
anni, proprietari di un fondo agricolo,
avevano trovato il modo per
“risparmiare” sulla bolletta dell’acqua,
allacciandoci abusivamente sulla
condotta idrica comunale: mai fatta
nessuna richiesta, mai ottenuta al-
cuna autorizzazione e mai pagato il
relativo canone ed i consumi dell’ac-
qua utilizzata principalmente per
irrigare i propri campi.
Il sopralluogo eseguito sul posto
permetteva di individuare il punto
ove era stato effettuato l’allaccio
abusivo: evidente era il rattoppo in
cemento apposto al piazzale per
coprire le tubature manomesse.
L’allaccio illegale avrebbe fruttato
alle due persone un migliaio di euro,
atteso che da anni utilizzavano abu-
sivamente le acque comunali desti-
nate all’uso civico.
Alla luce delle evidenze raccolte, per
i due scattava dunque la denuncia in
stato di libertà alla Procura della
Repubblica di Avellino, diretta dal
Procuratore Dott. Rosario Cantelmo,
poiché ritenuti responsabili del reato
di furto aggravato.
Si erano allacciati alla rete comunale per
innaffiare il proprio terreno, de-
nunciate due persone
Annuale festa e processione della Madonna del
Carmine, Chiesa di San Pietro a Londra, il 17
Luglio 2016, presente anche il quadro della
Madonna della Neve, santa protettrice del
commune di Calabritto
Foto, Bruno Medici
Foto, Bruno Medici
Foto, Bruno Medici
Il quadro della Madonna della Neve, durante la carrellata dei santi ,
che precedono la Madonna del Carmine
Foto sopra, alcuni ―seguaci‖, tra questi anche l‘ attuale Presidente
della Associazione Madonna delle Neve di Calabritto, Antonio
Ficetola e dietro di lui Angelo Papa
Sotto, una veduta del mercatino della ―cuccagna‖
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino
martedì 2 agosto alle ore 15,30 nella Sala Giunta di
Palazzo di Città, terrà una Conferenza Stampa per
presentare gli eventi estivi 2016 organizzati dal
Forum dei Giovani, in particolare l’Ariano Beach
Forum, primo torneo di Beach Volley.
Dall‘ Italia e dall‘
Estero
Giogio Brignola
Pagina 3
COMUNICATI
Palmerini pagina 8
SUCCESSO DELLA
MISSIONE IN
ARGENTINA DEL
TEATRO ABRUZZESE
Cultura & Societa‘
A cura di Nino Bellinvia
Pagine 6/7
Con
XIII Seminario Internazionale
CISAT di Napoli
In primo piano la scrittrice
Antonietta Benagiano
GIAMBRA Editori
Casa Editrice non a
pagamento
Terme Vigliatore in festa 50
anni di storia: 1996/2016
CRONACA
Goracci
Pagina 4
I morti che non ricordiamo.
Crimini contro l‘umanità e sapone
di Aleppo
Pagina 9
ECONOMIA
Perché i
referendum come
Brexit vanno maneggiati
con cura
Pagina 5
Varie chi siamo e..
Lu Chazzaiuolu
a pagina11
Britalyca News Londra ————————————————–—— 2 ———————————–—————————— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 11 ——————————————————————–-— Luglio 2016
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella. Siamo picccoli operatori dell‘ informazione libera, analiz-
ziamo e approfondiamo le tematiche scientemente e con metodo imparziale. Il poltichese da salotti e il giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun
modo. Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent
Per la pubblicita‘ e le pubblicazioni contattare l‘ editore via e-mail @ lavocealternativa@gmail.com . Siamo online e il formato cartaceo ha una tira-
tura limitata, per una copia contattare l‘ editore. Il nostro motto: “ La divulgazione e’ il nostro pane quotidiano”
Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all‘ Estero , il Comm. Giorno Brignola. Cultura e Societa‘ Nino Bellinvia
( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) all distribuizione e diffusione, Mario Ponzi. In redazione, Alfonso del Guercio ( G.B)
DALLA PARTE DEI CITTADINI
Rubrica a cura del Comm. Giorgio Brignola
governato efficacemente senza de-
mocrazia diretta. Al mio paese c'e'
un vecchio detto che narra: " Quann
' la atta manca li surici abbalini", che
nello specifico, vuole dire che: "
Quando il cittadino smette di parteci-
pare alla vita politica e sociale del
Paese, il controllato diventa control-
lore"
Questo risponde esattamente ad
una domanda che quasi tutti noi
almeno una volta nella nostra vita, ci
siamo posti:" Chi controlla il control-
lore ?"
CON LA LA
DIGITALIZZAZIONE SI
POSSONO CHIUDERE
TUTTI I CONSOLATI
."I Consolati se non assolvono il loro
ruolo istituzionale e costituzionali
sono enti socialmente inutili e an-
drebbero chiusi" Oggi con il rinnovo
decennale del passaporto, la durata
d’ emissione, dovrebbe essere di-
mezzata, invece I Consolati ci impie-
gono ancora in media 4 mesi, se sei
fortunato ad ottenere un' appunta-
mento Dopo tutto, I Consolati ven-
nero istituiti con lo scopo di assistere
e tutelare i diritti e doveri dei cittadini
italiani nel mondo. L’ assistenza in
un certo modo, anche con I suoi
limiti c’e’ stata, ma come tutti sap-
piamo e' venuta meno la tutela dei
diritti, sanciti dall’ articolo 35 della
Costituzione repubblicana. Sia nel
passato, sia al presente un lavora-
tore italiano all’ estero per far valere
i suoi diritti, vuoi lavorativi, vuoi so-
ciali, deve ancora rivolgersi alle
autorita’ del Paese ospitante, anche
se I Consolati dispongono di Uffici
Legali. e di assistenza sociale.
Tenere aperti I Consolati solo per il
rinnovo del passaporto o per un’
assistenza sociale, tra l' altro inesis-
tente o limitata ai soliti noti, fa male
e fa male sopratutto alle tasche dei
contribuenti italiani in Madre Patria
ed e quindi doverosa una razionaliz-
zazione di questi Enti. Diciamola una
volta per tutte:” I Consolati non
hanno mai tutelato il lavoratore itali-
ano all’ estero”
Il cittadino italiano che si trova all’
estero per motivi di lavoro, di studio
o qualt’ altro, perche’ dovrebbe
perdere il contatto diretto con la
Madre Patria e affidarsi ad Entri or-
ganizzati male o troppo limitati e
"castosi"? Oggi con la digitalizzazi-
one e’ possible un ponte diretto con
la Madre Patria ! Il passaporto ? Con
la posta elettronica certificata e la
corrispondenza raccomandata, il
cittadino puo’ chiederlo, al suo com-
mune di ultima residenza o di nas-
cita. Per le impronte digitali ? Ci
sono i Comites,( Enti eletti democ-
raticamente), che potrebbero svol-
gere il ruolo di identificazioni e di
spedizioni alle prefetture italiane, o
direttamente al comune AIRE.
E MMENU MALE CA NUN
EREN'ESISTERE CCHIÙ 'E
GUERRE!!!
Di Maria Panico
Moglie, mamma, nonna casalinga ed anche
Poetessa
E mmenu male ca, nun eren'esis-
tere cchiu 'e guerre!
Cca' stamme 'o 2000 e jamme sempe
peggio!
È vero, na vota nc'è stevene Musso-
lini e Hitler!
Mentre mmò nc'è sta terror'e terror-
ismo Mis'assieme ca, Fanno vedè
ancora cchiu' barbarie
Ncopp'o web! Primma, se puteva
immaggina' Sulo qualcosa e mò,
'A guerra se vive dint'a casa pro-
pria.
Cu immagini e filmati ca tè fanno
Accappuna' 'o sango dint'e vvene,
Mentre staje magnanno nu piatt'e
maccarune!
'O saccio ca sti situazioni Nc'e
riguardano a ognun'e nuje, Sulo
pecchè simme nati ncopp'a sta
Sfaccimm'e terra!
Stu munno è addeventato Na dis-
carica 'e munnezza, addò Nun c'è
sta cchiù delicatezza!
Nu criature, n'animale o nu viec-
chio... Oggi, nun valene niente
cchiù... J' che tristezza! Valori
zzero...e chesto songo 'e pochezze,
'E chesta vita ca oramai è fatt'a
ppiezze!
ALL' ASTENSIONISMO
ELETTORALE HO
SEMPRE PREFERITO
LA SCHEDA BIANCA
COME VOTO DI
SFIDUCIA
"La scheda bianca e' sempre stato
un voto di sfiducia verso il legisla-
tore di turno, mentre l' astension-
ismo e' solo vigliaccheria!
"Anche se il voto e' un dovere
civico, a mio avviso chi si astiene
al voto e' comunque solo un vigli-
acco. Chi invece vota scheda bi-
anca, dichiara la propria indignazi-
one e sfiducia verso una classe
politica e partitica. Quando poi si
tratta di referendum abrogrativi, l'
astensionismo in questo caso fa
abbassare il quorum, mentre la
scheda bianca e' un voto costrut-
tivo, perche' lo rende valido . Io all'
astensionismo ho sempre preferito
la scheda bianca, a differenza dei
referendum, dove il cittadino
partecipa direttamente alla deter-
minazione della politica nazionale.
PUNTO! .
L' ITALIA E' SEMPRE
STATA UNA REPUB-
BLICA A DEMOCRAZIA
DIRETTA
ALL' INSAPUTA DEL
CITTADINO
Senza la partecipazione diretta dei
cittadini alla vita sociopolitica del
Paese, si possono vincere le elezi-
oni ma non la governabilita' (Da:
Autaforismo 2016)
Il mio aforisma si esplica da solo.
Badate bene che l' attuale de-
grado istituzionale (altrimenti non
saprei come definirla questa enne-
sima crisi istituzionale ) e' iniziato
nel 93 con la modifica del sistema
elettorale in Costituzione, basato
sul voto a suffragio universale
diretto, libero ed eguale e l' Itali-
cum e' solo il penultimo tassello.
Ci sono solo due sistemi elettorali
democratici, il proporzionale plu-
ralista e il maggioritario uninomi-
nale, tutti gli altri , dal mattarellum
all' attuale italicum, sono solo dei
derivati inefficaci, dove come ab-
biamo spesso ribadito, facilita la
vittoria ma non la governabilita',
perche' nessun paese puo' essere
L' "EMERITO", GIORGIO
NAPOLITANO, PRIMA DI
SPARARE SUL
COSTITUENTE, RIVEDA
IL RUOLO DEL
LEGISLATORE
Queste le sue parole:" Noi amiamo
la Costituzione per i principi e i
valori a cui non rinunceremo, ma
su come funziona lo Stato, l'opera
dei costituenti non e' stata perfetta
e lo sapevano anche loro che bi-
sognava sanare le debolezze, os-
sia un governo debole e una insta-
bilita' cronaca"
Io, ho sempre detto che:" In
politica se si resta seduto troppo
sulla stessa sedia, dopo un po'
automaticamente scatta l'
usocapione", diversamente
detto,Giorgio Napolitano per nove
anni e' venuto meno come
legislatore, adesso vuole fare il
nuovo costituente. Domanda: " In
nove anni, quante volte l' "emerito
Presidente non ha autorizzato dei
disegni di legge di iniziativa del
Governo? Risposta, mai! Anzi nel
corso dei suoi nove anni di ruolo
istituzionale, ha autorizzato dei lodi
salva delinguenti, bocciati poi dalla
Consulta, perche' incostituzionali.
La ragione essenziale per cui il
costituente ha dato il compito al
Capo dello Stato di vigilare sui
governi, e' per evitare conflitti
istituzionali tra gli organi legislativi,
facendo appunto da bilanciere. Il
costituente nei suoi principi e valori
ha dato delle precise indicazioni e
direzioni, poi ovviamente spettava
al legislatore incamminarsi per la
retta strada, ovverossia, governare,
amministrando il Paese nell'
interesse esclusivo della Nazione.
Se nel passato ed ancora oggi i
governi sono deboli e instabili non
e' da attribuire al costituente, ma
all' incapacita' del legislatore di
d i r i g e r e e a m m i n i s t r a r e
responsabilmente la Repubblica.
Se il legislatore e' alla ricerca di piu
stabilita' legislativa, applichi in toto,
in principi e i valori della
Costituzione.
LA QUESTIONE
MERIDIONALE...
La politica si accorge che esiste la
questione meridionale sono
quando succedono episodi
catastrofici
Tutti sappiamo (tranne la politica)
che questione meridionale e' stata
"partorita" dall' Unita' (si fa per
dire ) d' Italia. Purtroppo (e sotto-
lineo ancora) la questione merid-
ionale e' poltica piu' sociale,
economica o culturale: " Dividi e
Impera". In altre parole la politica
vuoi a livello nazionale e a quello
locale, non sara' mai volutamente
in grado (purtroppo) di trovare delle
misure riparatorie per bilanciare il
divario, perche' con un Sud alla
pari, in campagna elettorale i par-
titi , non avrebbero nessun caprio
espiatorio su cui basare le
promesse legislative, questo prin-
cipio vale anche per il debito pub-
blico. Eppure basterebbe trovare il
comune denominatore per risolvere
sia la questione meridionale sia la
riduzione o cancellazione dell'
enorme debito, diversamente detto
per poter curare una malattia oc-
corre conoscerne le cause.
BICAMERALISMO
BILANCIATO E
AUTONOMIA
LEGISLATIVA DEL
PARLAMENTO
Questa in primis e' la ragione di
base, per cui il Parlamento non e'
stato in grado di modificare la sec-
onda parte della Costituzione con
la maggioranza qualificata.
Anni fa (molti) un mio amico mi
chiese, quale fosse secondo me la
forma repubblicana che non
dovrebbe mai essere oggetto di
revisione costituzionale. La mia
risposta era ed e': " Bicameralismo
bilanciato e autonomia legislativa
del Parlamento". Il Parlamento nel
nostro stato di diritto e' l' unico or-
gano elettivo sovrano, con l' essen-
ziale compito di legiferare (art. Cost
72) , mentre spetta ai governi,
quello di amministrare nell' inter-
esse comune lo Stato, applicando
le leggi e i dettami costituzionali
(art. Cost. 95), Una qualsiasi altra
forma, si chiama oligarchia, o se
preferite dittadura dei pochi.
L' attuale classe politica sta con-
fondendo la legislatura con la gov-
ernabilita. In democrazia il giorno
dopo l' elezioni, si deve sapere
quale forza politica ha avuto il man-
dato dal popolo di formare il gov-
erno che dovra' amministrare lo
Stato per i prossimi 5 anni. Questa
si chiama rappresentativita'. Il
popolo e' sovrano sole se e' rap-
presentato da un Parlamento
autonomo. L' autonomia del Parla-
mento e' dettata dall' artico 67: "
Ogni membro del Parlamento rap-
presenta la Nazione ed esercita le
sue funzioni senza vincolo di man-
dato." Badate bene che se il cos-
tituente avesse voluto contemplare
un' oligarchia come quella che
verra' fuori con le riforme costituzi-
onali renziane, avrebbe optato per
una sola camera, spostando il
mandato imperiale ai partiti e ai
loro capi.
Pur nel periodo estivo, i
Lettori ci scrivono e il loro
interesse è la prova migliore
d’aver imboccato la strada
giusta per un contatto più
personale per chi segue
“Britalyca”.
Il signor F.E., da oltre
venticinque anni nel Regno
Unito, è perplesso sui seguiti
del “Brexit” che prevede
l’Uscita della Gran Bretagna
dall’Unione Europea.
E’ troppo presto per
esprimere delle opinioni,
anche politiche, sulla
vicenda..Aspettiamo
l’autunno o, meglio, fine
anno, per esprimere le
nostre considerazioni; dopo
aver esaminati i fatti nel
concreto.
Il signor G.D. di York ci ha
inviato un fax per una
conferma. Crede d’averci
identificati come vecchi”
collaboratori de “La Voce degli
Italiani”, storica testata di
Brixton.
Lo confermiamo. Siamo stati
collaboratori de “La Voce” dal
1966 al 2011, anno di
definitiva chiusura della
testata. Quarantacinque anni
al servizio dell’informazione
per gli italiani d’oltre Manica.
Nessun paese puo' essere governato efficacemente senza democrazia diretta e senza la
partecipazione diretta dei cittadini alla vita sociopolitica del Paese, si possono vincere le
elezioni ma non la governabilita'
Alcuni aforismi dalla raccolta ―AUTAFORISMO‖ di Carmine Gonnella
We humans spend half of our lives to
accumulate treasures and the other to
regret for too many social injustices
Poverty is one of the worst forms of torture
that man has conceived, for the exploitation
of his species, and those who still believe
that you are born poor, or is a fool, or is a
complit
Al mondo non esisteranno mai democrazie
ma solo dittature dei pochi
Se i piccoli dal basso facessero di piu' i
grandi avrebbero meno da fare
Gli inglesi sono sempre stati cugini di tutti
ma fratelli di nessuno
Il reato di tortura sarebbe piu' efficace se
venisse esteso anche alla poverta'
Quello di Dio e' stato un cammino a circuito
chiuso, dall' Ebraismo al Cristianesimo, dal
Cristianesimo all' Islam e dall' Islam indietro
all' Ebraismo
L' unica Guerra Santa e' quella per una
completa secolarizzazione
Tutti riconoscono i propri difetti, tranne
gli' ipocriti, perche' sanno bene come
cammuffarli
Il mondo non si cambia da solo, per volonta'
divina o ad opera della politica, ma si
cambia solo cambiando se stessi
E
N
Z
O
A
P
I
C
E
L
L
A
Il politico e‘ un diversaamente
socale (da: Autaforismo 2106
Britalyca News Londra ————————————————— 10 ————————————————————–—— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 3 ————————————————————–———- — Luglio 2016
A whole lot better
than surgery.
Researchers in the US have
developed a new drug that can be
delivered directly into the eye via
an eye dropper to shrink down and
dissolve cataracts - the leading
cause of blindness in humans.
While the effects have yet to be
tested on humans, the team from
the University of California, San
Diego hopes to replicate the find-
ings in clinical trials and offer an
alternative to the only treatment
that ’ s currently available to cata-
ract patients - painful and often
prohibitively expensive surgery.
Affecting tens of millions of people
worldwide, cataracts cause the
lens of the eye to become progres-
sively cloudy, and when left un-
treated, can lead to total blindness.
This occurs when the structure of
the crystallin proteins that make up
the lens in our eyes deteriorates,
causing the damaged or disorgan-
ised proteins to clump and form a
milky blue or brown layer. While
cataracts cannot spread from one
eye to the other, they can occur
independently in both eyes.
Scientists aren ’ t entirely sure
what causes cataracts, but most
cases are related to age, with
the US National Eye Institute re-
porting that by the age of 80, more
than half of all Americans either
have a cataract, or have had cata-
ract surgery. While unpleasant, the
surgical procedure to remove a
cataract is very simple and safe,
but many communities in develop-
ing countries and regional areas do
not have access to the money or
facilities to perform it, which means
blindness is inevitable for the vast
majority of patients.
According to the Fred Hollows
Foundation, an estimated 32.4
million people around the world
today are blind, and 90 percent of
them live in developing countries.
More than half of these cases were
caused by cataracts, which means
having an eye drop as an alterna-
tive to surgery would make an in-
credible difference.
The new drug is based on a natu-
rally-occurring steroid called lanos-
terol. The idea to test the effective-
ness of lanosterol on cataracts
came to the researchers when they
became aware of two children in
China who had inherited a congeni-
tal form of cataract, which had
never affected their parents. The
researchers discovered that these
siblings shared a mutation that
stopped the production of lanos-
terol, which their parents lacked.
So if the parents were producing
lanosterol and didn ’ t get cata-
racts, but their children weren ’ t
producing lanosterol and did get
cataracts, the researchers pro-
posed that the steroid might halt
the defective crystallin proteins
from clumping together and form-
ing cataracts in the non-congenital
form of the disease.
They tested their lanosterol-based
eye drops in three types of experi-
ments. They worked with human
lens in the lab and saw a decrease
in cataract size. They then tested
the effects on rabbits, and accord-
ing to Hanae Armitage at Science
Mag, after six days, all but two of
their 13 patients had gone from
having severe cataracts to mild
ITALIANI
I Connazionali all’estero, che hanno
mantenuto la loro originaria
cittadinanza, sono poco più di
quattro milioni. Quindi, ancora una
fitta schiera che continua a
mantenere contatti con la Madre
Patria. Non solo per rapporti di
parentela, ma anche per interessi
concreti che, nonostante i tempi
difficili, continuano a esserci.
Certo è che le contraddizioni nei
confronti della nostra Comunità
d’oltre frontiera ci sono sempre
tutte. Anche sotto il profilo
normativo. Infatti, i Parlamentari
eletti nella Circoscrizione Estero,
facendo obbligatoriamente parte
dei partiti nazionali, non sono mai
stati nella condizione di presentare
e discutere in Parlamento proposte
normative specifiche per gli elettori
all’estero. Come se il loro status
non facesse più parte della realtà
nazionale.
Ora, sulla questione desideriamo
tornare per evitare, come spesso
ancora accade, che l’Italia del XXI
Secolo sia annoverata solo come
Paese delle immigrazioni
angosciose.
La pubblica opinione, anche in
questo 2016, è assai più informata
sulle problematiche di chi, dall’altra
sponda del Mediterraneo o da
Oriente, cerca in Europa una nuova
dimensione di pace e di
sopravvivenza. Però, il detto
“lontano dagli occhi, lontano dal
cuore” non dovrebbe trovare
accoglimento nei confronti degli
italiani nel mondo. Sarebbe troppo
comodo e, oggettivamente,
riprovevole.
C’è da rivedere, ma sul serio, i
profili della loro “rappresentatività”.
In tutte le sue forme normative.
Del resto, il Potere Legislativo
continua a tener conto, solo
marginalmente, delle esigenze
degli italiani d’oltre confine.
Riteniamo, invece, che il tempo
delle “promesse” sia concluso. Con
la conseguente riconsiderazione del
ruolo degli italiani all’estero anche
nelle questioni nazionali. Mentre è
ancora tutta da verificare la legge
sulla riforma del nostro
Parlamento, col probabile tramonto
del “bicameralismo perfetto”, non è
neppure sicura la formula”dei18
parlamentari”, prevista dalla Legge
Tremaglia. C’è ancora da decidere,
tra l’altro, sul voto dei lavoratori
civili di mare e dell’aria che si
trovano in aree internazionali al
momento del voto in Patria.
Una volta sistemati, ma sul serio,
gli obiettivi della “rappresentatività”,
ci sono da riscoprire quelli della
“partecipazione” efficiente. Come a
scrivere che, accanto al voto
postale, sollecitiamo l’introduzione
del voto elettronico e anche di
quello presso le nostre sedi
diplomatiche. Del resto, la Legge
459/2001, dopo oltre quindi anni di
vita, non è stata mai rivisitata. Non
costerebbe molto farlo. Ci sarà
qualcuno, più coerente degli altri,
intenzionato a offrire spessore al
nostro scrivere? L’interrogativo
coinvolge anche la riforma, per ora
solo numerica, del Consiglio
Generale degli Italiani all’Estero
(CGIE).
Essere italiani “altrove” ha una
valenza che chi intende continuare
a fare politica non può più
sottovalutare. Quindi, italiani nel
mondo; ma sempre italiani con gli
stessi diritti e doveri (ma questi non
mancano mai) di chi vive nella
Penisola.
L’IPOTECA
Ci aspettano ancora momenti
difficili. La vita degli italiani è
sempre stata in salita. Cambiare è
essenziale. Pena il tracollo
dell’economia. Di fatto, i problemi
della Penisola non troveranno facili
sfoghi. Tramontato il liberismo, non
troverà sistemazione il
progressismo. Eppure, nel bene
come nel male, si tira avanti. Anche
questo, nella disgrazia, è uno dei
miracoli italiani. Vivere di fantasia è
sempre meglio che sopravvivere
senza illusioni. Ma non lo diamo a
vedere.
Se ne sono, però, accorte le
nostre tasche. La politica della
formica non è stata migliore di
quella della cicala e la ripresa,
quando ci sarà, non la
percepiamo prossima e
generalizzata. I sacrifici hanno
vanificato ogni “credo”, ogni
fiducia negli aspiranti Condottieri
del Bel Paese. Le sfumature non
reggono al fortunale che ci
portiamo dietro da anni. Così,
accanto alle impressioni,
rimangono tante drammatiche
certezze.
E’ il nostro potere legislativo che
dovrebbe, prima di tutto, essere
più coerente. Chi s’interesse ai
problemi degli altri, o così
dovrebbe, svolge un
“mestiere”sempre più collegiale.
Da qualche tempo, “maggioranza”
ed “opposizione” rappresentano
estremi che si toccano. Chi
governa ha solo bisogno della
“non” sfiducia. Per il resto è
lasciata all’iniziativa dei singoli
fare o rompere le “correnti”
d’intesa. Se tutti siamo stati
chiamati a “tirare avanti” lo
facciano anche i Parlamentari.
Però, chi oserebbe sperare tanto?
Non il Governo che si regge per la
loro interessata benevolenza, né
la fitta schiera di chi ancora vive a
Palazzo Madama e a Monte
Citorio con tutti i “benefit”
annessi e connessi. Intanto, il
sistema monocamerale è ancora
da venire.
Insomma, tutto sembrerebbe
rimandato alla riforma del nostro
organismo legislativo. Non prima
dell’anno prossimo. Intanto, la
“china” e vivere con una manciata
d’Euro il mese è difficile,
confusamente difficile. Non a
caso, c’è chi comincia a
rimpiangere il passato e a
temere, a ragion veduta,
l’immediato futuro.
Se la classe politica non va più in
“Paradiso”, è anche sicuro che
non prenderà la strada per
l’”Inferno”. Per i Parlamentari è
cambiato poco; rispetto agli
elettori che si sono visti privare
del necessario. Non esiste
neppure più la parvenza di una
squadra del “Buon Governo” e il
Potere Legislativo, purtroppo, non
è delega popolare da troppo
tempo. Guardare al domani
resterà un problema. Anche
perché il nostro futuro in Europa
è già impegnato.
SOPRAVVIVERE
Come si vive in Italia? O, meglio,
come si riesce a sopravvivere? Un
interrogativo che, proprio per il
suo seguito quotidiano, ci siamo
posti prima che riprenda il dialogo
tra i “sordi”della politica. Da noi,
se si è attenti ai prezzi, non sono i
generi alimentari a porci
insormontabili
problemi. Insomma, di fame non si
muore; anche se la consolazione,
in questo nuovo Millennio, ci
sembra modesta. In città, ma
ancor meglio in campagna, con
circa Euro 400 mensili si può
acquistare il vitto necessario per
una famiglia di quattro persone.
Anche se non si vive di solo pane.
Chi è inquilino ha un canone da
pagare. Per i proprietari, le spese
di straordinaria amministrazione
continuano a lievitare e le imposte
immobiliari falciano i contenuti,
utili. Poi, ci sono le utenze. Almeno
gas e luce. Lasciamo stare il
telefono fisso che può essere
egregiamente sostituito dal
portatile con scheda pre pagata.
Per il resto, ma non solo per gli
imprevisti, c’è solo da contare sulla
buona sorte. Mantenere
un’autovettura è sempre più
difficile; anche se i prezzi dei mezzi
di pubblico trasporto sono elevati e
si prevede un successivo rincaro
per il prossimo anno. Ci si veste
con poco e i locali sono sempre
meno frequentati. Tenuto che col
prezzo di un caffè si può acquistare
mezzo chilo di pasta.
Si legge anche meno. Intanto, sui
quotidiani le notizie sono sempre le
stesse e per la “nera” c’è sempre la
televisione il cui canone non ci
abbandonerà mai. Il numero dei
licenziati e dei cassaintegrati,
nell’ultimo semestre si è
stabilizzato. Chi ancora è occupato
ha da fare i conti con un futuro
sempre più incerto che non
consente di fare progetti. Una
famiglia tipo (quattro persone) con
un reddito (lordo) non superiore a
10.000 Euro l’anno è indigente. Al
di sotto è palesemente in povertà e
avrebbe bisogno della pubblica
assistenza per evitare il collasso.
Le tensioni sociali sono sempre
meno contenibili e la ragione non
può essere che dalla parte di chi
chiede lavoro e non promesse che
cadono nel nulla. I politici, nessuno
escluso, hanno fatto il loro tempo.
Il momento del cambiamento è
prossimo. Come sarà la Penisola
del dopo “riforme”? Un altro
interrogativo che, per ora, non
trova risposta e provoca molte
preoccupazioni. Resta, però, certo
che non si può solo provare a
“sopravvivere”.
cataracts or no cataracts at all.
Finally, they tested the eye drops
on dogs with naturally occurring
cataracts. Just like the human lens
in the lab and the rabbits, the dogs
responded positively to the drug,
with severe cataracts shrinking
away to nothing, or almost nothing.
The results have been published
in Nature.
"This is a really comprehensive
and compelling paper - the strong-
est I ’ ve seen of its kind in a dec-
ade," molecular biologist Jonathan
King from the Massachusetts Insti-
tute of Technology (MIT ) told
Armitage. While not affiliated with
this study, King has been involved
in cataract research for the past 15
years. "They discovered the phe-
nomena and then followed with all
of the experiments that you should
do - that ’ s as biologically relevant
as you can get."
The next step is for the researchers
to figure out exactly how the lanos-
terol-based eye drops are eliciting
this response from the cataract
proteins, and to progress their re-
search to human trials.
Scientists have developed an eye drop that can
dissolve cataracts
Dall‘ Italia e dall‘ Estero
A cura di Giorgio Brignola
Britalyca News Londra ————————————————— 4 ——————————————————–-—–— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 9 ———————————————–———— — Luglio 2016
Non è stato
interrotto
nessun
programma
televisivo,
Rai o
Mediaset, per le
bombe su 4
ospedali di Aleppo
e un quinto fuori
città, tantomeno
per le 11 vittime
dell'attentato
kamikaze a un
checkpoint in un
quartiere nord di
Baghdad,
giammai per le 80
persone uccise e i
200 feriti a Kabul,
in pieno giorno,
inoltre
Medio Oriente.
Era la fine di aprile del 2016
quando scrivevo C‘era una volta l‘
ospedale di Aleppo in Siria.
In quei tragici giorni di prima-
vera morirono bambini, pazienti
infermieri e medici, sotto i bombar-
damenti,tra cui il dr.Mohammad
Wassim Maaz, direttore medico
dell'Ospedale pediatrico ad Aleppo,
Which EU
Country Has the
Most Citi-
zens Living
Abroad?
the United Kingdom
Immigrants vs. expats
While the U.K. votes to approve the
Brexit and leave the E.U. to stop
the inflow of foreign immigrants, the
fact that 4.9 million of its
own citizens are living in other
countries goes unmentioned.
For that matter, when was the last
time you even heard the
term “immigrant” used in connec-
tion with U.K. citizens, or citizens of
any developed western country?
Instead, we call them “expats,” a
word which carries very different
connotations, but means basically
the same thing. Here is how
W i k i p e d i a d e f i n e s t h e m
(immigrant, expatriate).
An immigrant is a person who
moves to another country.
An expatriate (often shortened to
expat) is a person temporarily or
permanently residing, as an immi-
grant, in a country other than that of
their citizenship.
In theory, the meanings are essen-
tially the same (by some definitions
immigrant includes only permanent
residents). But in practice, there is
almost no overlap.
I spent a few years working in Lon-
don, along with several other
Americans, some of whom are still
there. And never did I think of my-
self as an immigrant or hear any of
my fellow expats described as im-
migrants. Likewise, immigration
may be the single most discussed
topic in this year’s U.S. presidential
election, but not once have I heard
Mexican farm workers living in the
U.S. (permanent or temporary) de-
scribed as expats.
What’s the difference?
In thei r c om m on us age,
an immigrant is someone from a
poor country who moves to a rich
country looking for a better life.
An expat is someone from a rich
country who goes to work abroad.
The fact that we have two different
terms, one for people from rich
countries and one for people from
poor countries, is just one clear
illustration of how silly our way of
talking about immigration is here in
the West.
Where are the facts?
As discussed in a previous post,
public opinion about immigration
has become a deciding factor in
some of the most impor-
tant geopolitical events in the
world.
Views on immigration have shaped
the world’s response to the refugee
crisis, our policies on the war on
terror, and this year’s U.S. presi-
dential race. Yet, the basic facts
about immigration almost never
come up at all in the debate.
How well do we know the basic
facts about immigration? Here’s
what a study by IPSOS has to say.
“How many immigrants
are there?”
F o r s u c h
a fundamental question,
developed countries
around the world are
terribly misinformed.
Many believe the num-
ber to be several times
higher than reality.
“How big is the Muslim
population?”
One of the major concerns around
immigration is the risk of terrorism
by Islamic extremists. How well
do countries know the size of their
Muslim populations?
At the low end, Germans believe
their Muslim population to
be 3.2x bigger than it actually is. At
the high end, Hungarians overstate
their Muslim population by 70x!
What these numbers mean
A few months ago I posted another
“perceptions-vs-reality” graphic
(Support for ISIS in the Muslim
World), which some people misun-
derstood to be an argument for a
particular political view. So in this
case, I want to make sure I don’t
send any wrong messages
about what my point in all this is.
Do these numbers mean the U.K.
is wrong to leave the E.U.?
No. Personally, I really don’t know
whether the U.K. made the right
decision or not. And maybe peo-
ple’s views would be the same
regardless of anything mentioned
here.
What these numbers do highlight is
the silly way we talk about immigra-
tion here in the West.
If “too many immigrants” is going to
be our reason for making important
decisions (and who knows, maybe
it should be), “how many immi-
grants are there?” is a question we
should be able to answer. And be-
fore taking measures to stop immi-
gration, we should be brave
enough to acknowledge we also
have countrymen who live abroad
as immigrants and benefit from the
immigration policies of other coun-
tries.
Fonte : http://metrocosm.com/
Doriana Goracci.................Cronaca
Sono una blogger in copy left da circa dieci anni e mi piace impegnarmi appena possibile nel giornalismo partecipativo, usando
il cestino come mezzo non per scaricare le notizie inutili ma quelle piccole e preziose e spesso sotto traccia.
ECONOMIA
supportato dall'IDA Associazione
Medici Indipendenti.
Aveva 36 anni, fidanzato,sperava
di sposarsi nei prossimi mesi. Era
l‘ultimo pediatra residente nei
quartieri di Aleppo. Medici Senza
Frontiere a Gaziantep, in Turchia,
ne ricordavano la professionalità,
la dedizione, il rifiuto di partire per
non abbandonare le decine di
migliaia di bambini che aveva in
cura. «Cosa farebbero senza di me
tutti questi bambini? Chi si occu-
perebbe di loro?», rispondeva via
email e WhatsApp a tutti coloro
che lo invitavano a mettersi in
salvo.
L'Associazione dei medici in-
dipendenti (Ida) in Siria
ha denunciato che un neonato è
morto, spiegando che l'apporto di
ossigeno al piccolo è stato inter-
rotto dopo un raid contro la strut-
tura sanitaria, il secondo nell'arco
di dodici ore: "I medici potevano
solo urlare ai colleghi di proteg-
gere i bambini".
Mi sembrava il minimo dedicare
10 righe, anche se non sono una
giornalista iscritta a nessun Ordine.
O basta lavarsi le mani con l'
ecologico sapone di Aleppo?
"Questa settimana in Siria più di
20 bambini sono stati uccisi in
attacchi aerei a Manbij e un ra-
gazzo di 12 anni è stato brutal-
mente assassinato ad Aleppo":
questa la denuncia di Hanas
Singer, rappresentante Unicef in
Siria, dove 35.000 bambini sono
intrappolati a Manbij, 80 chilo-
metri ad Est di Aleppo, estate in
I morti che non ricordiamo. Crimini contro
l’umanità e sapone di Aleppo
Britalyca News Londra ————————————————— 8 ————————————————————–—— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 5 ———————————————————–—–— Luglio 2016
spettacolo teatrale che abbiamo
costruito sugli emigranti italiani in
Argentina.
Quindici giorni di italianità, di
cultura italiana, di incontri -
conferenza sulla commedia
dell‘arte tenuta il 4 luglio 2016
presso la Società Italiana di
Unione e Benevolenza - e di
racconti. Quindici giorni
accompagnati per mano dagli
amici della "Famiglia Abruzzesa"
sotto la guida del presidente,Cav.
Marcelo Castello,che non
finiremo mai di ringraziare. Quelli
dell'Abruzzesa, assieme al Console
Generale d'Italia Giuseppe
D'Agosto, sono stati i veri motori
delle nostre azioni.
Ci siamo conosciuti qui in
Argentina,esattamente un anno fa.
Da subito abbiamo immaginato un
progetto sulla diffusione della
cultura teatrale. Il teatro come
veicolo; consapevolezza, radici,
memoria, "idioma", maschere
italiane, cultura italiana. Dopo
quindici giorni registriamo
entusiasmo e vicinanza in ogni
ambiente frequentato. Ed è la
verità, fuori da ogni cerimoniale e
senza toni trionfalistici. È la verità,
gli argentini - italiani di origine e
non - ci hanno spalancato,a tutti i
livelli, le porte e i cuori. C'è fame e
c'è sete, di confronto, di relazione.
Potremmo fare mille esempi e
raccontare mille episodi.
Proviamo a svelare il "noccio",
l'essenza, il centro di tanto
interesse per l'Italia e la sua gente.
Tutti vogliono capire e conoscere
meglio l'Italia perché l'Italia è un
pezzo d'Argentina. Un pezzo. I
nostri emigranti sono diventati
negli anni italoargentinos, sono
entrati nella carne viva di questa
nazione sudamericana. Decine e
decine di migliaia. Gli italiani
fanno parte di quel meraviglioso
impasto che è l'Argentina.
Tutti qui sono curiosi, non solo i
"tanos", di comprendere meglio
l'Italia e la sua cultura. Tutti
vogliono sapere su quel pezzo di
identità argentina che si chiama
"Italia". E non è, ripetiamolo, un
affare esclusivo per soli emigranti,
con il carico di figli e nipoti, del
nostro amato stivale. È oramai
l'Italia ...un pezzo d'Argentina.
L'italiano (persona), con il suo
specifico, è entrato nella vita
sociale e culturale del Paese
"condizionando" in una certa
misura l'identità nazionale.
A Berazategui siamo stati ospiti
con lo spettacolo ―Tanos‖ presso il
Circolo Ricreativo Abruzzese.
Una serata memorabile, 200
spettatori in lacrime e felici,
partecipazione e condivisione alle
stelle.Infine a Buenos Aires siamo
stati ospiti con ―Tanos‖ presso il
Circuito Teatrale Baracas –
Teatro Comunitario Argentino, di
cui è direttore artistico Ricardo
Talento. Qui abbiamo registrato,
con 150 spettatori, il grande favore
del pubblico argentino in generale,
non italiano di origine. Se
possiamo trarne un giudizio, darne
un conto oggettivo: grande
Soddisfazione per le attività
teatrali realizzate dal 18 giugno
al 14 luglio 2016 a
Rosario, Berazategui e Buenos
Aires.
diStefano Angelucci Marino e
Rossella Gesini *
LANCIANO (Chieti) –Siamo
rientrati da qualche giorno in
Abruzzo, a Lanciano,
dall‘Argentina. Quindici giorni a
Rosario, l'Argentina profonda,
autentica. Quindici giorni di teatro
fatto con 250 ragazzi degli Istituti
―Dante Alighieri‖ e ―Edmondo De
Amicis‖impegnati in laboratori
teatrali in italiano da 5-6 incontri
l‘uno, un lavoro certosino nelle
scuole guidato e realizzato da
Rossella Gesini.E con gli adulti,
15 gli iscritti, in un "taller" di
commedia dell'arte svoltosi presso
i locali della ―Famiglia
Abruzzesa‖. E finalmente con il
pubblico a teatro,
pressoPlataformaLavarden, il 2
luglio 2016, con 500 spettatori,
per condividere la nostra ultima
fatica di scena, "Tanos", lo
apprezzamento per la storia e per
lo specifico di cultura teatrale
italiana che abbiamo rappresentato,
con le maschere della Commedia
dell‘arte e con i Burattini d‘arte.
Vogliamo infine ringraziare la
Regione Abruzzo e il CRAM, il
Teatro Stabile d‘Abruzzo, la
Provincia di Chieti e il Comune di
Lanciano. Infine, tutti gli
Abruzzesi incontrati in Argentina.
*responsabili del Progetto “Teatro
in Argentina‖,realizzato dal Teatro
tare gli elettori a portare a termine
il lavoro dando corso al processo
referendario – rimediando alle
pecche del referendum sulla Brexit
– per scoprire veramente quale tipo
di Brexit preferisce il Paese.
Il prossimo referendum dovrebbe
chiedere agli elettori di approvare
o respingere l‘opzione non-Ue che
implicherebbe il cambiamento
minore, ovvero l‘adesione allo
Spazio economico europeo come
hanno fatto Norvegia e Islanda. Un
referendum del genere verrebbe
sostenuto da elettori pro-europei e
dai ―Leaver‖ moderati, e osteg-
giato dai fautori più accaniti della
Brexit. Mettendo fine all‘in-
certezza che regna al momento, la
vittoria dei ―sì‖ limiterebbe il
danno economico e aiuterebbe a
r i u n i f i c a r e i l P a e s e .
Una vittoria dei ―no‖ farebbe
capire che gli elettori sono disposti
a pagare uno scotto economico più
alto per controllare l‘immigrazione
dall‘Ue (cosa che i membri See
non possono fare). In tal caso, gli
elettori sarebbero invitati ad ap-
provare o bocciare la fase succes-
siva dell‘uscita dall‘Ue, ovvero la
proposta di delegare al governo il
negoziato di un accordo di libero
scambio con l‘Ue, simile a quello
che ha il Canada. Se anche
quest‘opzione venisse cassata, il
governo non avrebbe altra scelta se
non quella di ridisegnare da zero
gli scambi commerciali del Regno
Unito all‘interno dell‘Organizzazi-
one mondiale del commercio.
Questo iter concentrerebbe l‘atten-
zione dell‘elettorato sui meriti di
quesiti precisi, fase per fase: la
posta in gioco e i compromessi
sarebbero chiari. Se le intenzioni di
voto possono essere state influen-
zate dall‘opinione che gli inglesi si
erano fatti dei politici a capo dei
due schieramenti, il prosieguo non
lascerebbe più spazio a fraintendi-
menti o strumentalizzazioni. L‘e-
sercizio aprirebbe una strada meto-
dica e trasparente verso un futuro
solido per il Regno Unito, benché
pur sempre di molto inferiore agli
standard di chi preferiva restare.
(Traduzione di Francesca Novajra
Tra le varie reazioni dei leader di
tutto il mondo allo shock Brexit, ce
n‘è una che non va ignorata: quella
inaspettata del presidente russo
Vladimir Putin. Anziché esultare
per l‘ultimo duro colpo sferrato
all‘Unione europea, Putin ha criti-
cato duramente i leader inglesi per
aver dimostrato «arroganza e su-
perficialità… su questioni di vitale
importanza per il Regno Unito e
per l‘Europa in generale».
Venendo da Putin, quella critica
alla democrazia diretta potrebbe
essere tacciata di autoritarismo.
Ma ci sono Stati con credenziali
democratiche inappuntabili che
condividono il timore di Putin, non
ultima la Germania, la cui Costi-
tuzione vieta il referendum per
evitare che un altro demagogo lo
usi per porre fine alla democrazia e
allo Stato di diritto, come fece Hit-
l e r .
Il promotore della Brexit, Boris
Johnson, nel suo discorso dopo la
vittoria, ha fornito un punto di
vista diverso: la questione della
permanenza del Regno Unito
nell‘Ue poteva essere decisa solo
«rimettendola al popolo inglese».
Ma allora quando è il caso di ricor-
rere allo strumento referendario
nelle grandi democrazie moderne?
Dipende dalla domanda che viene
p o s t a a g l i e l e t t o r i .
È bene ricordare gli altri due refer-
endum indetti dal Regno Unito
negli ultimi cinque anni: quello
sull‘indipendenza della Scozia, nel
2014 e quello assai meno memora-
bile, sulla riforma del sistema elet-
t o r a l e n e l 2 0 1 1 .
In genere, gli elettori vedono il
voto referendario come un modo
per protestare contro poteri fa-
COMUNICATI
Palmerini Goffredo
Italy
SUCCESSO DELLA MISSIONE IN ARGENTINA DEL
TEATRO ABRUZZESE
tanti non andrebbero delegati agli
u m o r i d e l l ‘ e l e t t o r a t o .
Il referendum sull‘indipendenza
della Scozia, che toccava questioni
simili di identità e di Stato, ha for-
nito una lezione diversa e più con-
creta. La posta in gioco non poteva
essere più alta, ma era legittimo
sottoporla ai cittadini perché la do-
manda era inequivocabile per tutti:
«La Scozia dovrebbe diventare in-
dipendente?» L‘elettorato espresse
in primo luogo quello che pensava
dell‘indipendenza scozzese più che
lasciarsi trasportare da altre ques-
t i o n i .
La lezione è chiara: i referendum
popolari si devono fare solo quando
non ci sono possibili fraintendimenti
su quanto alta (o bassa) sia la posta
in gioco. Questo ridurrebbe il ris-
chio di venire sviati da considerazi-
oni secondarie (e nel caso di do-
mande dove la posta in gioco è più
bassa, come nel referendum del
2011 sulla riforma elettorale, non si
dovrebbe percepire la forte prefer-
e n z a d e l g o v e r n o ) .
Il referendum sulla Brexit non ha
superato il test e non c‘è da stupirsi
che giornali come il Washington
Post titolino: «Gli inglesi stanno
googlando freneticamente che cos‘è
l‘Ue e ne sono usciti solo da qualche
ora». E poi il referendum aveva
un‘altra pecca fondamentale e fa-
tale: la scelta tra ―Remain‖ e
―Leave‖ era una falsa scelta. Se
l‘opzione ―Remain‖ era chiara,
quella del ―Leave‖ non faceva che
dare una direzione con tante destina-
z i o n i p o s s i b i l i .
Un referendum così mal formulato
non avrebbe mai dovuto essere sot-
toposto ai cittadini. Ma essendo
impossibile tornare indietro, ora il
Parlamento inglese dovrebbe invi-
vorevoli o contrari a qualche altra
questione, più che soffermarsi sul
quesito in sé. Rispetto alle normali
elezioni dove gli elettori non ven-
gono chiamati a esprimersi su una
questione isolata e devono sop-
pesare la loro avversione verso il
governo in carica rispetto al rischio
di un‘alternativa ancor meno allet-
tante, la consultazione referendaria
è emotivamente più appagante.
Questo effetto euristico viene am-
plificato quando la percezione è
che la domanda sia di scarsa rile-
vanza. Un classico esempio fu il
referendum indetto dalla Francia
nel 1969, quando gli elettori ig-
norarono le astruse riforme costi-
tuzionali sui quali erano chiamati a
esprimersi, preoccupati più che
altro dalla dichiarazione del presi-
dente Charles De Gaulle che aveva
annunciato le sue dimissioni se il
referendum avesse perso.
La vittoria dello schieramento del
―Leave‖ nel referendum della
Brexit ha tanto l‘aria di essere stata
una protesta del genere. Se la do-
manda posta agli inglesi era più
pregnante rispetto a quella posta ai
francesi su questioni di revisione
costituzionale, non lo era abbas-
tanza da dissuadere gli elettori da
farsi trasportare da altre motivazi-
oni, prima fra tutte la voglia di
dare un bello schiaffo simbolico
all‘establishment (pro-europeo),
pensando di pagare uno scotto
minimo nella peggiore delle
ipotesi. Prima o poi gli elettori
capiranno che lo scotto di una
Brexit sarà molto più salato ris-
petto alla soddisfazione che si può
trarre da un gesto simbolico del
genere. E molti si renderanno
conto che cambiamenti così impor-
Perché i referendum come Brexit vanno maneggiati con cura Di Christopher Granville
L' Unione Europea non
sara' mai un' unione di
fatto, perche' la stragrante
maggioranza degl' Stati
membri, hanno aderito solo
per covenienza e non
perche' ne condividevano i
valori (da: Autaforismo
2016)
Britalyca News Londra ————————————————— 6 ———————————————————–—–——–-- Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 7 ——————————————————–—— — — Luglio 2016
terario»? Per noi la risposta è
stata sì. Per noi, un’opera di
narrativa (ha continuato) rien-
tra in quell’ambito che pos-
siamo definire letteratura, e un
saggio può racchiudere auten-
tico pensiero, a una condizione
nient’affatto generica, ma con-
creta e tangibile: nell’istante in
cui mostrano una crepa del
tempo, una crisi della contem-
poraneità, un abisso in cui tutte
le convinzioni dominanti sem-
brano sprofondare e affiora un
mondo nuovo e sconosciuto‖.
Ed è così che nel maggio del
2012 nacque l‘idea di realizzare
un qualcosa di nuovo che rius-
cisse a ritrovare i testi dimenti-
cati dalla grande editoria, ca-
paci di regalare emozioni e val-
ori che volevamo condividere
con altri e con un progetto cul-
turale di sicuro spessore scien-
tifico, che tendesse a mediare
antico e moderno, in un alter-
narsi di preziosi recuperi e
nuove proposte. Un‘idea che ha
portato meritatamente al suc-
cesso la Casa Editrice che or-
ganizza anche il concorso
―Terra nostra‖. Solo nello
scorso mese di giugno, sono
stati presentati con successo
diversi libri stampati dalla
GIAMBRA Editori, tra i quali:
―I protagonisti siete voi‖ di
Mimmo Nania; ―Spadino il mo-
nello dello Stretto‖ e ―Spadino
alla ricerca delle Grotte dei
Venti‖ di Sebastiano Plutino;
―Ritorno di Garibaldi in Sicilia
- Piazza Roosevelt‖ di Gino
Trapani; ―Il carnet di Croquis di
un liutaio‖ di Fabio Ba-
lotta. Inoltre, tra i libri più
r i c h i e s t i , r i -
cordiamo: "Caravaggio in Si-
cilia. L'ultima rivoluzione‖ di
Andrea Italiano e ―Giuseppe
Caruso nell'Olimpo della Scala‖
di Pippo Flandina. Per ogni in-
formazione: GIAMBRA Editori
- Viale Delle Terme, 69 - 98050
Terme Vigliatore (Me); tel. +39
0 9 0 9 7 8 3 0 0 2 ; e -
mail: termegrafica@alice.it -
giambraeditori@gmail.com
Nelle foto: il logo GIAMBRA
Editori; la copertina di due dei
libri più richiesti: ‖Caravaggio
in Sicilia. L'ultima rivoluzione‖
di Andrea Italiano e ―Giuseppe
Caruso nell'Olimpo della
Scala‖ di Pippo Flandina.
Anche quest‘anno la prof.ssa An-
tonietta Benagiano è stata in primo
piano al Seminario Internazionale
CISAT di Psicologia, Psicoterapia
e Letteratura Arteterapia, giunto
alla sua tredicesima edizione con
l‘adesione della Presidenza della
Repubblica. Si è tenuto a Napoli e
sono state due giornate cultural-
merito dell’ICI, autrice di romanzi
(ricordiamo l'ultimo "Berlino-
Roma e viceversa"), racconti, sil-
logi poetiche, saggi, drammi,…
Spesso presente anche in giurie
letterarie e d‘arte e come relatrice,
pubblicista e convegnista anche
dell‘Istituto Italiano di Cultura di
Napoli di cui è direttore e fonda-
tore il prof. Roberto Pasanisi, già
docente in prestigiose Università
estere, italianista, scrittore, poeta,
editore e tanto altro ancora. A lui
la scrittrice ha subito espresso
gratitudine per l‘onore dell‘invito e
accennato alle tante attività cul-
turali e di benessere sociale dallo
stesso organizzate. Grande attenzi-
one è stata rivolta al discorso della
Benagiano, introduttivo al suo
brano di prosa ―Pausa‖, dalla
stessa letto suscitando grandissimo
interesse. Ha parlato dell‘imper-
ante monismo tecnologico, della
cultura prometeica, del mondo del
vendere e del comprare che non dà
spazio alla sostanza vera delle
emozioni e dei sentimenti, banaliz-
zati e omologati oltre che liquidi,
al pensiero ―divergente‖. Si è,
quindi, soffermata sul cyberspazio
che influenza i processi identitari,
sul ‗dimidiamento‘ fra dimensione
reale e virtuale delle generazioni
che non sono come i ―nativi digi-
tali‖, ecc. Ha poi presentato il vol-
ume ―E piove in petto una dol-
cezza inquieta‖. Antologia di poe-
sia italiana contemporanea (ICI,
Napoli 2016, a cura e con dotta
prefazione di Roberto Pasanisi). E‘
partita dalla montaliana dolcezza
inquieta, emozione complessa e di
efficace pregnanza, per avviare un
velocissimo excursus sulla vexata
quaestiose le emozioni abbiano a
che fare con la ragione o siano
indipendenti, annunciando il pen-
siero di Platone e Aristotele, di
Cartesio e Spinoza, di Pascal,
Hobbes e Kant, la teoria di James e
Lange, il pensiero di Darwin, gli
assertori della teoria monistica e di
quella dualistica, le teorie neurobi-
ologiche, in particolare Damasio.
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prof. Maria Peruzzini e prose-
guendo di Antonio Di Casola,
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Castaldo, Anthony Cristiano e di
altri a ncora. Apprezzati
gli interventi musicali dei gio-
vanissimi e affermati Edoardo
Pieri (chitarrista) e Roberta Nobile
(flautista). Ha concluso il prof.
Roberto Pasanisi.
mente vivaci ed entusiasmanti per gli
apporti teorici e pratici di psicologi,
psicoterapeuti, psichiatri, filosofi, let-
terati e artisti sul tema Psicologia,
Psicoterapia e arte: il mondo delle
emozioni
A presiedere la II Sessione del semi-
nario è stata proprio la prof. An-
tonietta Benagiano, scrittore bene-
Nei giorni 25 e 26 giugno Terme
Vigliatore ha festeggiato i 50
anni di storia del comune. La
manifestazione ―Terme in
Festa‖, patrocinata dalla Regione
Sicilia, è stata organizzata
dall‘Amministrazione Comunale
con la collaborazione della Pro
Loco di Terme Vigliatore e di
diversi gruppi di cittadini. E‘
stato inoltre creato un annullo
postale celebrativo e una mostra
filatelica.
Tra gli eventi più rappresenta-
tivi: Sfilata dei Fiori ―Flower
Parade‖ (si è snodata lungo le vie
cittadine con carri, gruppi a piedi,
bici, amici a quattro zampe e mo-
tociclette, tutti addobbati in tema
floreale ed è stata presentata
da Stella Giunta e Pippo Basile);
esibizione del musicista Giuliano
Sommerhalder; gigantesca mon-
golfiera alta quanto un palazzo di
dieci piani; esposizione di prodotti
tipici; artigianato locale; Liceo
Artistico di Terme Vigliatore in
esposizione; cabaret; Scuole di
Danza; abiti in passerella; Siciliani
Doc; MELAGODO Group; moto
in esposizione
HD365 e altro an-
cora. La festa per i
50 anni di autono-
mia è stata anche
festeggiata con una
mega torta a forma
di fiore, realizzata
dai bar del territo-
rio, e con un an-
nullo filatelico di
Poste Italiane e del
Circolo filatelico
―Longano‖ di Bar-
cellona Pozzo di
Gotto che ha anche
organizzato un‘ap-
prezzata Mostra
filatelica e carto-
fila. Da diverse
località sono giunti
i filatelisti e gli
appassionati richia-
mati che, oltre ad
utilizzare le mag-
nifiche cartoline
filateliche prepa-
rate dal Circolo
f i l a t e l i c o
"Longano", hanno
fatto apporre l‘an-
nullo filatelico
anche su cartoline da
loro preparate, come
ha fatto l‘artista
Giuseppe Messina.
Magnifiche le carto-
line annullate con le
sue opere ―Omero‖ e
― U l i s s e a r c i -
ere‖ (sculture) e ―Il
momento del tra-
passo‖ e ― Segni in-
franti di antica cul-
tura‖ (dipinti).
In poche parole ri-
cordiamo ai lettori
che il comune
di Terme Vigliatore
(7.246 abitanti.) oc-
cupa una posizione
geografica di privile-
gio nel versante Nord
-orientale del Tirreno, al centro
dell'affascinante Golfo che si pro-
fila da Capo Milazzo al promonto-
rio di Tindari. Vigliatore prende il
nome dal vicino fiume omonimo
(chiamato Vigilator in età romana)
e Terme dagli stabilimenti termali
presenti nella zona. Tutta questa
zona faceva parte del comune di
Castroreale, da cui si è distaccato il
28 giugno 1966, costituendo il
comune autonomo di Terme
Vigliatore, che ingloba le varie
frazioni. La sede comunale è
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famosi per la cura di malattie res-
piratorie, cutanee e del fegato e del
ricambio. Terme Vigliatore può
essere ritenuta detentrice di un
patrimonio storico - culturale,
paesaggistico e ambientale che
merita di essere salvaguardato,
tutelato e valorizzato.
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Vigliatore vi è anche la ―Villa Ro-
mana‖, unico esempio di villa ro-
mana di lusso di un certo livello
nell'ambito della storia artistica
della Sicilia dell'alto Impero (I°-
II° sec. d.C.).
Per altre informazioni segnaliamo i
sito: www.comune.termevigliatore.
me.it
Nelle foto: una delle cartoline
filateliche: 1966-2016 50° Anniver-
sario dell’Autonomia -
Terme Vigliatore: cartolina dell'ar-
tista Giuseppe Messina con annullo
filatelico sul retro.
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Britalyca News Londra " La Voce Alternativa"

  • 1. Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2016) II edizione N. 24 July 2016 L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO Siamo anche su https://issuu.com/carminegonnella e https://www.facebook.com/carmine.gonnella e su altri motori di ricerca Free Britalyca News Londra AUNGURIAMO A TUTTI BUONE FERIE Luglio 2016Calabritto e dintorni Luglio 20016 Un Gionale nel Giornale . Supplemento de Bnl La Voce Alternativa. Londra Free MEGLIO CAPIRE Chi ci segue sul fronte degli eventi UE, si sarà reso conto, e da tempo, che l’unità politica nel Vecchio Continente non c’è mai stata. Ora, guarda caso, si mette in dubbio anche il profilo economico dell’Europa Stellata. Per noi, forse perché avvezzi alle realtà umane e agli interessi di cordata, non ci sono, in definitiva, preoccupanti novità. Tutto è, e resterà, come sempre: col dubbio d’altri recessi. La gran Bretagna, Paese molto democratico, ha dato un segnale, forte, sulla fragilità socio/ politica di un gruppo di Paesi europei, con origini e sviluppi differenti tra di loro e, qualche volta, neppure in sintonia. Lo scriviamo all’inizio di questa torrida estate per non meravigliarci, poi, se quest’inverno si dovessero verificare altri “ripensamenti”. E’ la storia del Vecchio Mondo ha farci capire che il termine “Unione” è difficile da coniugare quando i Paesi che ne fanno parte hanno problemi spesso in antitesi con altri. Fuguriamoci, poi, se si dovessero prendere in esame quelli, e non sono pochi, che vorrebbero entrare in UE. Ma non certo per promuovere una linea di sopravvivenza comunitaria. Il globo è diviso, idealmente, in tre realtà economiche: Europa, Asia e Americhe. Il resto del mondo è un “contorno” utile, ma non indispensabile. Anche l’Italia, che ha tanti problemi suoi, si barcamena tra i “certi” e gli “indecisi”. Renzi prova a reggere il suo ruolo, ma altri Primi Ministri non sembrano intenzionati a mettere il gioco carte improbabilmente vincenti. Meglio capire, in tempo utile, che non tutto si evolve come si vorrebbe e rimediare non sempre è consigliabile. Giorgio BrignolaIl politico e‘ un diversaamente socale Pagina 2 Referendum riforme, Napolitano: “Mi offende chi dice di votare no per difesa Costituzione” He is a fascistoid Facciamo presente che le riforme costituzionali voluta anche e sopratutto dall’ ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano, non modificano la Costituzione, ma la forma repubblicana e l’ ordina- mento parlamentare. Il Senatore Giorgio Napolitano e’ libero di sentirsi offeso dalla mattina alla sera. ma spetta al Popolo l’ ultima decisione in piena liberta’, senza le sue continue interferenze, vuoi come ex Capo di Stato, vuoi come senator a vita. La Costituzione si difende da se, a noi spetta di diritto a difendere il bicameralismo bilanciato e controllato, guarda caso dal Capo dello Stato: Il Capo dello Stato autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. Non occorre essere un politologo d’ eccezione per constatare che il personaggio nella foto nei suoi due mandati presidenziali e’ sempre stato pro-esecutivo, a discapito del parlamento, lodo piu’ lodo meno. Per me (e lo dico sempre come cultore) chi mira alla revisione della forma repubblicana e’ un fascistoide. Comunque, l’ ex Capo dello Stato, farebbe meglio a dirci cosa succederebbe al Paese, se le riforme non dovessero poi funzionare (Nota Editoriale) Medicina Pagina 10 Scientists have developed an eye drop that can dissolve cataracts I militari della Stazione di Calabritto hanno deferito all’Autorità Giudiziaria due persone ritenute responsabili di furto di acqua dalla rete idrica comunale. L’intervento degli uomini dell’Arma è scattato a seguito di una meticolosa e laboriosa attività informativa. Il Comune concessionario del servizio pubblico aveva segnalato alcune anomalie ed i Carabinieri hanno im- mediatamente predisposto dei ser- vizi, per accertare l’indebito consumo di acqua. Per rimediare agli eccessivi consumi, due persone di Calabritto, di 41 e 47 anni, proprietari di un fondo agricolo, avevano trovato il modo per “risparmiare” sulla bolletta dell’acqua, allacciandoci abusivamente sulla condotta idrica comunale: mai fatta nessuna richiesta, mai ottenuta al- cuna autorizzazione e mai pagato il relativo canone ed i consumi dell’ac- qua utilizzata principalmente per irrigare i propri campi. Il sopralluogo eseguito sul posto permetteva di individuare il punto ove era stato effettuato l’allaccio abusivo: evidente era il rattoppo in cemento apposto al piazzale per coprire le tubature manomesse. L’allaccio illegale avrebbe fruttato alle due persone un migliaio di euro, atteso che da anni utilizzavano abu- sivamente le acque comunali desti- nate all’uso civico. Alla luce delle evidenze raccolte, per i due scattava dunque la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo, poiché ritenuti responsabili del reato di furto aggravato. Si erano allacciati alla rete comunale per innaffiare il proprio terreno, de- nunciate due persone Annuale festa e processione della Madonna del Carmine, Chiesa di San Pietro a Londra, il 17 Luglio 2016, presente anche il quadro della Madonna della Neve, santa protettrice del commune di Calabritto Foto, Bruno Medici Foto, Bruno Medici Foto, Bruno Medici Il quadro della Madonna della Neve, durante la carrellata dei santi , che precedono la Madonna del Carmine Foto sopra, alcuni ―seguaci‖, tra questi anche l‘ attuale Presidente della Associazione Madonna delle Neve di Calabritto, Antonio Ficetola e dietro di lui Angelo Papa Sotto, una veduta del mercatino della ―cuccagna‖ L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino martedì 2 agosto alle ore 15,30 nella Sala Giunta di Palazzo di Città, terrà una Conferenza Stampa per presentare gli eventi estivi 2016 organizzati dal Forum dei Giovani, in particolare l’Ariano Beach Forum, primo torneo di Beach Volley. Dall‘ Italia e dall‘ Estero Giogio Brignola Pagina 3 COMUNICATI Palmerini pagina 8 SUCCESSO DELLA MISSIONE IN ARGENTINA DEL TEATRO ABRUZZESE Cultura & Societa‘ A cura di Nino Bellinvia Pagine 6/7 Con XIII Seminario Internazionale CISAT di Napoli In primo piano la scrittrice Antonietta Benagiano GIAMBRA Editori Casa Editrice non a pagamento Terme Vigliatore in festa 50 anni di storia: 1996/2016 CRONACA Goracci Pagina 4 I morti che non ricordiamo. Crimini contro l‘umanità e sapone di Aleppo Pagina 9 ECONOMIA Perché i referendum come Brexit vanno maneggiati con cura Pagina 5 Varie chi siamo e.. Lu Chazzaiuolu a pagina11
  • 2. Britalyca News Londra ————————————————–—— 2 ———————————–—————————— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 11 ——————————————————————–-— Luglio 2016 CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella. Siamo picccoli operatori dell‘ informazione libera, analiz- ziamo e approfondiamo le tematiche scientemente e con metodo imparziale. Il poltichese da salotti e il giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo. Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent Per la pubblicita‘ e le pubblicazioni contattare l‘ editore via e-mail @ lavocealternativa@gmail.com . Siamo online e il formato cartaceo ha una tira- tura limitata, per una copia contattare l‘ editore. Il nostro motto: “ La divulgazione e’ il nostro pane quotidiano” Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all‘ Estero , il Comm. Giorno Brignola. Cultura e Societa‘ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) all distribuizione e diffusione, Mario Ponzi. In redazione, Alfonso del Guercio ( G.B) DALLA PARTE DEI CITTADINI Rubrica a cura del Comm. Giorgio Brignola governato efficacemente senza de- mocrazia diretta. Al mio paese c'e' un vecchio detto che narra: " Quann ' la atta manca li surici abbalini", che nello specifico, vuole dire che: " Quando il cittadino smette di parteci- pare alla vita politica e sociale del Paese, il controllato diventa control- lore" Questo risponde esattamente ad una domanda che quasi tutti noi almeno una volta nella nostra vita, ci siamo posti:" Chi controlla il control- lore ?" CON LA LA DIGITALIZZAZIONE SI POSSONO CHIUDERE TUTTI I CONSOLATI ."I Consolati se non assolvono il loro ruolo istituzionale e costituzionali sono enti socialmente inutili e an- drebbero chiusi" Oggi con il rinnovo decennale del passaporto, la durata d’ emissione, dovrebbe essere di- mezzata, invece I Consolati ci impie- gono ancora in media 4 mesi, se sei fortunato ad ottenere un' appunta- mento Dopo tutto, I Consolati ven- nero istituiti con lo scopo di assistere e tutelare i diritti e doveri dei cittadini italiani nel mondo. L’ assistenza in un certo modo, anche con I suoi limiti c’e’ stata, ma come tutti sap- piamo e' venuta meno la tutela dei diritti, sanciti dall’ articolo 35 della Costituzione repubblicana. Sia nel passato, sia al presente un lavora- tore italiano all’ estero per far valere i suoi diritti, vuoi lavorativi, vuoi so- ciali, deve ancora rivolgersi alle autorita’ del Paese ospitante, anche se I Consolati dispongono di Uffici Legali. e di assistenza sociale. Tenere aperti I Consolati solo per il rinnovo del passaporto o per un’ assistenza sociale, tra l' altro inesis- tente o limitata ai soliti noti, fa male e fa male sopratutto alle tasche dei contribuenti italiani in Madre Patria ed e quindi doverosa una razionaliz- zazione di questi Enti. Diciamola una volta per tutte:” I Consolati non hanno mai tutelato il lavoratore itali- ano all’ estero” Il cittadino italiano che si trova all’ estero per motivi di lavoro, di studio o qualt’ altro, perche’ dovrebbe perdere il contatto diretto con la Madre Patria e affidarsi ad Entri or- ganizzati male o troppo limitati e "castosi"? Oggi con la digitalizzazi- one e’ possible un ponte diretto con la Madre Patria ! Il passaporto ? Con la posta elettronica certificata e la corrispondenza raccomandata, il cittadino puo’ chiederlo, al suo com- mune di ultima residenza o di nas- cita. Per le impronte digitali ? Ci sono i Comites,( Enti eletti democ- raticamente), che potrebbero svol- gere il ruolo di identificazioni e di spedizioni alle prefetture italiane, o direttamente al comune AIRE. E MMENU MALE CA NUN EREN'ESISTERE CCHIÙ 'E GUERRE!!! Di Maria Panico Moglie, mamma, nonna casalinga ed anche Poetessa E mmenu male ca, nun eren'esis- tere cchiu 'e guerre! Cca' stamme 'o 2000 e jamme sempe peggio! È vero, na vota nc'è stevene Musso- lini e Hitler! Mentre mmò nc'è sta terror'e terror- ismo Mis'assieme ca, Fanno vedè ancora cchiu' barbarie Ncopp'o web! Primma, se puteva immaggina' Sulo qualcosa e mò, 'A guerra se vive dint'a casa pro- pria. Cu immagini e filmati ca tè fanno Accappuna' 'o sango dint'e vvene, Mentre staje magnanno nu piatt'e maccarune! 'O saccio ca sti situazioni Nc'e riguardano a ognun'e nuje, Sulo pecchè simme nati ncopp'a sta Sfaccimm'e terra! Stu munno è addeventato Na dis- carica 'e munnezza, addò Nun c'è sta cchiù delicatezza! Nu criature, n'animale o nu viec- chio... Oggi, nun valene niente cchiù... J' che tristezza! Valori zzero...e chesto songo 'e pochezze, 'E chesta vita ca oramai è fatt'a ppiezze! ALL' ASTENSIONISMO ELETTORALE HO SEMPRE PREFERITO LA SCHEDA BIANCA COME VOTO DI SFIDUCIA "La scheda bianca e' sempre stato un voto di sfiducia verso il legisla- tore di turno, mentre l' astension- ismo e' solo vigliaccheria! "Anche se il voto e' un dovere civico, a mio avviso chi si astiene al voto e' comunque solo un vigli- acco. Chi invece vota scheda bi- anca, dichiara la propria indignazi- one e sfiducia verso una classe politica e partitica. Quando poi si tratta di referendum abrogrativi, l' astensionismo in questo caso fa abbassare il quorum, mentre la scheda bianca e' un voto costrut- tivo, perche' lo rende valido . Io all' astensionismo ho sempre preferito la scheda bianca, a differenza dei referendum, dove il cittadino partecipa direttamente alla deter- minazione della politica nazionale. PUNTO! . L' ITALIA E' SEMPRE STATA UNA REPUB- BLICA A DEMOCRAZIA DIRETTA ALL' INSAPUTA DEL CITTADINO Senza la partecipazione diretta dei cittadini alla vita sociopolitica del Paese, si possono vincere le elezi- oni ma non la governabilita' (Da: Autaforismo 2016) Il mio aforisma si esplica da solo. Badate bene che l' attuale de- grado istituzionale (altrimenti non saprei come definirla questa enne- sima crisi istituzionale ) e' iniziato nel 93 con la modifica del sistema elettorale in Costituzione, basato sul voto a suffragio universale diretto, libero ed eguale e l' Itali- cum e' solo il penultimo tassello. Ci sono solo due sistemi elettorali democratici, il proporzionale plu- ralista e il maggioritario uninomi- nale, tutti gli altri , dal mattarellum all' attuale italicum, sono solo dei derivati inefficaci, dove come ab- biamo spesso ribadito, facilita la vittoria ma non la governabilita', perche' nessun paese puo' essere L' "EMERITO", GIORGIO NAPOLITANO, PRIMA DI SPARARE SUL COSTITUENTE, RIVEDA IL RUOLO DEL LEGISLATORE Queste le sue parole:" Noi amiamo la Costituzione per i principi e i valori a cui non rinunceremo, ma su come funziona lo Stato, l'opera dei costituenti non e' stata perfetta e lo sapevano anche loro che bi- sognava sanare le debolezze, os- sia un governo debole e una insta- bilita' cronaca" Io, ho sempre detto che:" In politica se si resta seduto troppo sulla stessa sedia, dopo un po' automaticamente scatta l' usocapione", diversamente detto,Giorgio Napolitano per nove anni e' venuto meno come legislatore, adesso vuole fare il nuovo costituente. Domanda: " In nove anni, quante volte l' "emerito Presidente non ha autorizzato dei disegni di legge di iniziativa del Governo? Risposta, mai! Anzi nel corso dei suoi nove anni di ruolo istituzionale, ha autorizzato dei lodi salva delinguenti, bocciati poi dalla Consulta, perche' incostituzionali. La ragione essenziale per cui il costituente ha dato il compito al Capo dello Stato di vigilare sui governi, e' per evitare conflitti istituzionali tra gli organi legislativi, facendo appunto da bilanciere. Il costituente nei suoi principi e valori ha dato delle precise indicazioni e direzioni, poi ovviamente spettava al legislatore incamminarsi per la retta strada, ovverossia, governare, amministrando il Paese nell' interesse esclusivo della Nazione. Se nel passato ed ancora oggi i governi sono deboli e instabili non e' da attribuire al costituente, ma all' incapacita' del legislatore di d i r i g e r e e a m m i n i s t r a r e responsabilmente la Repubblica. Se il legislatore e' alla ricerca di piu stabilita' legislativa, applichi in toto, in principi e i valori della Costituzione. LA QUESTIONE MERIDIONALE... La politica si accorge che esiste la questione meridionale sono quando succedono episodi catastrofici Tutti sappiamo (tranne la politica) che questione meridionale e' stata "partorita" dall' Unita' (si fa per dire ) d' Italia. Purtroppo (e sotto- lineo ancora) la questione merid- ionale e' poltica piu' sociale, economica o culturale: " Dividi e Impera". In altre parole la politica vuoi a livello nazionale e a quello locale, non sara' mai volutamente in grado (purtroppo) di trovare delle misure riparatorie per bilanciare il divario, perche' con un Sud alla pari, in campagna elettorale i par- titi , non avrebbero nessun caprio espiatorio su cui basare le promesse legislative, questo prin- cipio vale anche per il debito pub- blico. Eppure basterebbe trovare il comune denominatore per risolvere sia la questione meridionale sia la riduzione o cancellazione dell' enorme debito, diversamente detto per poter curare una malattia oc- corre conoscerne le cause. BICAMERALISMO BILANCIATO E AUTONOMIA LEGISLATIVA DEL PARLAMENTO Questa in primis e' la ragione di base, per cui il Parlamento non e' stato in grado di modificare la sec- onda parte della Costituzione con la maggioranza qualificata. Anni fa (molti) un mio amico mi chiese, quale fosse secondo me la forma repubblicana che non dovrebbe mai essere oggetto di revisione costituzionale. La mia risposta era ed e': " Bicameralismo bilanciato e autonomia legislativa del Parlamento". Il Parlamento nel nostro stato di diritto e' l' unico or- gano elettivo sovrano, con l' essen- ziale compito di legiferare (art. Cost 72) , mentre spetta ai governi, quello di amministrare nell' inter- esse comune lo Stato, applicando le leggi e i dettami costituzionali (art. Cost. 95), Una qualsiasi altra forma, si chiama oligarchia, o se preferite dittadura dei pochi. L' attuale classe politica sta con- fondendo la legislatura con la gov- ernabilita. In democrazia il giorno dopo l' elezioni, si deve sapere quale forza politica ha avuto il man- dato dal popolo di formare il gov- erno che dovra' amministrare lo Stato per i prossimi 5 anni. Questa si chiama rappresentativita'. Il popolo e' sovrano sole se e' rap- presentato da un Parlamento autonomo. L' autonomia del Parla- mento e' dettata dall' artico 67: " Ogni membro del Parlamento rap- presenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di man- dato." Badate bene che se il cos- tituente avesse voluto contemplare un' oligarchia come quella che verra' fuori con le riforme costituzi- onali renziane, avrebbe optato per una sola camera, spostando il mandato imperiale ai partiti e ai loro capi. Pur nel periodo estivo, i Lettori ci scrivono e il loro interesse è la prova migliore d’aver imboccato la strada giusta per un contatto più personale per chi segue “Britalyca”. Il signor F.E., da oltre venticinque anni nel Regno Unito, è perplesso sui seguiti del “Brexit” che prevede l’Uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. E’ troppo presto per esprimere delle opinioni, anche politiche, sulla vicenda..Aspettiamo l’autunno o, meglio, fine anno, per esprimere le nostre considerazioni; dopo aver esaminati i fatti nel concreto. Il signor G.D. di York ci ha inviato un fax per una conferma. Crede d’averci identificati come vecchi” collaboratori de “La Voce degli Italiani”, storica testata di Brixton. Lo confermiamo. Siamo stati collaboratori de “La Voce” dal 1966 al 2011, anno di definitiva chiusura della testata. Quarantacinque anni al servizio dell’informazione per gli italiani d’oltre Manica. Nessun paese puo' essere governato efficacemente senza democrazia diretta e senza la partecipazione diretta dei cittadini alla vita sociopolitica del Paese, si possono vincere le elezioni ma non la governabilita' Alcuni aforismi dalla raccolta ―AUTAFORISMO‖ di Carmine Gonnella We humans spend half of our lives to accumulate treasures and the other to regret for too many social injustices Poverty is one of the worst forms of torture that man has conceived, for the exploitation of his species, and those who still believe that you are born poor, or is a fool, or is a complit Al mondo non esisteranno mai democrazie ma solo dittature dei pochi Se i piccoli dal basso facessero di piu' i grandi avrebbero meno da fare Gli inglesi sono sempre stati cugini di tutti ma fratelli di nessuno Il reato di tortura sarebbe piu' efficace se venisse esteso anche alla poverta' Quello di Dio e' stato un cammino a circuito chiuso, dall' Ebraismo al Cristianesimo, dal Cristianesimo all' Islam e dall' Islam indietro all' Ebraismo L' unica Guerra Santa e' quella per una completa secolarizzazione Tutti riconoscono i propri difetti, tranne gli' ipocriti, perche' sanno bene come cammuffarli Il mondo non si cambia da solo, per volonta' divina o ad opera della politica, ma si cambia solo cambiando se stessi E N Z O A P I C E L L A Il politico e‘ un diversaamente socale (da: Autaforismo 2106
  • 3. Britalyca News Londra ————————————————— 10 ————————————————————–—— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 3 ————————————————————–———- — Luglio 2016 A whole lot better than surgery. Researchers in the US have developed a new drug that can be delivered directly into the eye via an eye dropper to shrink down and dissolve cataracts - the leading cause of blindness in humans. While the effects have yet to be tested on humans, the team from the University of California, San Diego hopes to replicate the find- ings in clinical trials and offer an alternative to the only treatment that ’ s currently available to cata- ract patients - painful and often prohibitively expensive surgery. Affecting tens of millions of people worldwide, cataracts cause the lens of the eye to become progres- sively cloudy, and when left un- treated, can lead to total blindness. This occurs when the structure of the crystallin proteins that make up the lens in our eyes deteriorates, causing the damaged or disorgan- ised proteins to clump and form a milky blue or brown layer. While cataracts cannot spread from one eye to the other, they can occur independently in both eyes. Scientists aren ’ t entirely sure what causes cataracts, but most cases are related to age, with the US National Eye Institute re- porting that by the age of 80, more than half of all Americans either have a cataract, or have had cata- ract surgery. While unpleasant, the surgical procedure to remove a cataract is very simple and safe, but many communities in develop- ing countries and regional areas do not have access to the money or facilities to perform it, which means blindness is inevitable for the vast majority of patients. According to the Fred Hollows Foundation, an estimated 32.4 million people around the world today are blind, and 90 percent of them live in developing countries. More than half of these cases were caused by cataracts, which means having an eye drop as an alterna- tive to surgery would make an in- credible difference. The new drug is based on a natu- rally-occurring steroid called lanos- terol. The idea to test the effective- ness of lanosterol on cataracts came to the researchers when they became aware of two children in China who had inherited a congeni- tal form of cataract, which had never affected their parents. The researchers discovered that these siblings shared a mutation that stopped the production of lanos- terol, which their parents lacked. So if the parents were producing lanosterol and didn ’ t get cata- racts, but their children weren ’ t producing lanosterol and did get cataracts, the researchers pro- posed that the steroid might halt the defective crystallin proteins from clumping together and form- ing cataracts in the non-congenital form of the disease. They tested their lanosterol-based eye drops in three types of experi- ments. They worked with human lens in the lab and saw a decrease in cataract size. They then tested the effects on rabbits, and accord- ing to Hanae Armitage at Science Mag, after six days, all but two of their 13 patients had gone from having severe cataracts to mild ITALIANI I Connazionali all’estero, che hanno mantenuto la loro originaria cittadinanza, sono poco più di quattro milioni. Quindi, ancora una fitta schiera che continua a mantenere contatti con la Madre Patria. Non solo per rapporti di parentela, ma anche per interessi concreti che, nonostante i tempi difficili, continuano a esserci. Certo è che le contraddizioni nei confronti della nostra Comunità d’oltre frontiera ci sono sempre tutte. Anche sotto il profilo normativo. Infatti, i Parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero, facendo obbligatoriamente parte dei partiti nazionali, non sono mai stati nella condizione di presentare e discutere in Parlamento proposte normative specifiche per gli elettori all’estero. Come se il loro status non facesse più parte della realtà nazionale. Ora, sulla questione desideriamo tornare per evitare, come spesso ancora accade, che l’Italia del XXI Secolo sia annoverata solo come Paese delle immigrazioni angosciose. La pubblica opinione, anche in questo 2016, è assai più informata sulle problematiche di chi, dall’altra sponda del Mediterraneo o da Oriente, cerca in Europa una nuova dimensione di pace e di sopravvivenza. Però, il detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” non dovrebbe trovare accoglimento nei confronti degli italiani nel mondo. Sarebbe troppo comodo e, oggettivamente, riprovevole. C’è da rivedere, ma sul serio, i profili della loro “rappresentatività”. In tutte le sue forme normative. Del resto, il Potere Legislativo continua a tener conto, solo marginalmente, delle esigenze degli italiani d’oltre confine. Riteniamo, invece, che il tempo delle “promesse” sia concluso. Con la conseguente riconsiderazione del ruolo degli italiani all’estero anche nelle questioni nazionali. Mentre è ancora tutta da verificare la legge sulla riforma del nostro Parlamento, col probabile tramonto del “bicameralismo perfetto”, non è neppure sicura la formula”dei18 parlamentari”, prevista dalla Legge Tremaglia. C’è ancora da decidere, tra l’altro, sul voto dei lavoratori civili di mare e dell’aria che si trovano in aree internazionali al momento del voto in Patria. Una volta sistemati, ma sul serio, gli obiettivi della “rappresentatività”, ci sono da riscoprire quelli della “partecipazione” efficiente. Come a scrivere che, accanto al voto postale, sollecitiamo l’introduzione del voto elettronico e anche di quello presso le nostre sedi diplomatiche. Del resto, la Legge 459/2001, dopo oltre quindi anni di vita, non è stata mai rivisitata. Non costerebbe molto farlo. Ci sarà qualcuno, più coerente degli altri, intenzionato a offrire spessore al nostro scrivere? L’interrogativo coinvolge anche la riforma, per ora solo numerica, del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Essere italiani “altrove” ha una valenza che chi intende continuare a fare politica non può più sottovalutare. Quindi, italiani nel mondo; ma sempre italiani con gli stessi diritti e doveri (ma questi non mancano mai) di chi vive nella Penisola. L’IPOTECA Ci aspettano ancora momenti difficili. La vita degli italiani è sempre stata in salita. Cambiare è essenziale. Pena il tracollo dell’economia. Di fatto, i problemi della Penisola non troveranno facili sfoghi. Tramontato il liberismo, non troverà sistemazione il progressismo. Eppure, nel bene come nel male, si tira avanti. Anche questo, nella disgrazia, è uno dei miracoli italiani. Vivere di fantasia è sempre meglio che sopravvivere senza illusioni. Ma non lo diamo a vedere. Se ne sono, però, accorte le nostre tasche. La politica della formica non è stata migliore di quella della cicala e la ripresa, quando ci sarà, non la percepiamo prossima e generalizzata. I sacrifici hanno vanificato ogni “credo”, ogni fiducia negli aspiranti Condottieri del Bel Paese. Le sfumature non reggono al fortunale che ci portiamo dietro da anni. Così, accanto alle impressioni, rimangono tante drammatiche certezze. E’ il nostro potere legislativo che dovrebbe, prima di tutto, essere più coerente. Chi s’interesse ai problemi degli altri, o così dovrebbe, svolge un “mestiere”sempre più collegiale. Da qualche tempo, “maggioranza” ed “opposizione” rappresentano estremi che si toccano. Chi governa ha solo bisogno della “non” sfiducia. Per il resto è lasciata all’iniziativa dei singoli fare o rompere le “correnti” d’intesa. Se tutti siamo stati chiamati a “tirare avanti” lo facciano anche i Parlamentari. Però, chi oserebbe sperare tanto? Non il Governo che si regge per la loro interessata benevolenza, né la fitta schiera di chi ancora vive a Palazzo Madama e a Monte Citorio con tutti i “benefit” annessi e connessi. Intanto, il sistema monocamerale è ancora da venire. Insomma, tutto sembrerebbe rimandato alla riforma del nostro organismo legislativo. Non prima dell’anno prossimo. Intanto, la “china” e vivere con una manciata d’Euro il mese è difficile, confusamente difficile. Non a caso, c’è chi comincia a rimpiangere il passato e a temere, a ragion veduta, l’immediato futuro. Se la classe politica non va più in “Paradiso”, è anche sicuro che non prenderà la strada per l’”Inferno”. Per i Parlamentari è cambiato poco; rispetto agli elettori che si sono visti privare del necessario. Non esiste neppure più la parvenza di una squadra del “Buon Governo” e il Potere Legislativo, purtroppo, non è delega popolare da troppo tempo. Guardare al domani resterà un problema. Anche perché il nostro futuro in Europa è già impegnato. SOPRAVVIVERE Come si vive in Italia? O, meglio, come si riesce a sopravvivere? Un interrogativo che, proprio per il suo seguito quotidiano, ci siamo posti prima che riprenda il dialogo tra i “sordi”della politica. Da noi, se si è attenti ai prezzi, non sono i generi alimentari a porci insormontabili problemi. Insomma, di fame non si muore; anche se la consolazione, in questo nuovo Millennio, ci sembra modesta. In città, ma ancor meglio in campagna, con circa Euro 400 mensili si può acquistare il vitto necessario per una famiglia di quattro persone. Anche se non si vive di solo pane. Chi è inquilino ha un canone da pagare. Per i proprietari, le spese di straordinaria amministrazione continuano a lievitare e le imposte immobiliari falciano i contenuti, utili. Poi, ci sono le utenze. Almeno gas e luce. Lasciamo stare il telefono fisso che può essere egregiamente sostituito dal portatile con scheda pre pagata. Per il resto, ma non solo per gli imprevisti, c’è solo da contare sulla buona sorte. Mantenere un’autovettura è sempre più difficile; anche se i prezzi dei mezzi di pubblico trasporto sono elevati e si prevede un successivo rincaro per il prossimo anno. Ci si veste con poco e i locali sono sempre meno frequentati. Tenuto che col prezzo di un caffè si può acquistare mezzo chilo di pasta. Si legge anche meno. Intanto, sui quotidiani le notizie sono sempre le stesse e per la “nera” c’è sempre la televisione il cui canone non ci abbandonerà mai. Il numero dei licenziati e dei cassaintegrati, nell’ultimo semestre si è stabilizzato. Chi ancora è occupato ha da fare i conti con un futuro sempre più incerto che non consente di fare progetti. Una famiglia tipo (quattro persone) con un reddito (lordo) non superiore a 10.000 Euro l’anno è indigente. Al di sotto è palesemente in povertà e avrebbe bisogno della pubblica assistenza per evitare il collasso. Le tensioni sociali sono sempre meno contenibili e la ragione non può essere che dalla parte di chi chiede lavoro e non promesse che cadono nel nulla. I politici, nessuno escluso, hanno fatto il loro tempo. Il momento del cambiamento è prossimo. Come sarà la Penisola del dopo “riforme”? Un altro interrogativo che, per ora, non trova risposta e provoca molte preoccupazioni. Resta, però, certo che non si può solo provare a “sopravvivere”. cataracts or no cataracts at all. Finally, they tested the eye drops on dogs with naturally occurring cataracts. Just like the human lens in the lab and the rabbits, the dogs responded positively to the drug, with severe cataracts shrinking away to nothing, or almost nothing. The results have been published in Nature. "This is a really comprehensive and compelling paper - the strong- est I ’ ve seen of its kind in a dec- ade," molecular biologist Jonathan King from the Massachusetts Insti- tute of Technology (MIT ) told Armitage. While not affiliated with this study, King has been involved in cataract research for the past 15 years. "They discovered the phe- nomena and then followed with all of the experiments that you should do - that ’ s as biologically relevant as you can get." The next step is for the researchers to figure out exactly how the lanos- terol-based eye drops are eliciting this response from the cataract proteins, and to progress their re- search to human trials. Scientists have developed an eye drop that can dissolve cataracts Dall‘ Italia e dall‘ Estero A cura di Giorgio Brignola
  • 4. Britalyca News Londra ————————————————— 4 ——————————————————–-—–— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 9 ———————————————–———— — Luglio 2016 Non è stato interrotto nessun programma televisivo, Rai o Mediaset, per le bombe su 4 ospedali di Aleppo e un quinto fuori città, tantomeno per le 11 vittime dell'attentato kamikaze a un checkpoint in un quartiere nord di Baghdad, giammai per le 80 persone uccise e i 200 feriti a Kabul, in pieno giorno, inoltre Medio Oriente. Era la fine di aprile del 2016 quando scrivevo C‘era una volta l‘ ospedale di Aleppo in Siria. In quei tragici giorni di prima- vera morirono bambini, pazienti infermieri e medici, sotto i bombar- damenti,tra cui il dr.Mohammad Wassim Maaz, direttore medico dell'Ospedale pediatrico ad Aleppo, Which EU Country Has the Most Citi- zens Living Abroad? the United Kingdom Immigrants vs. expats While the U.K. votes to approve the Brexit and leave the E.U. to stop the inflow of foreign immigrants, the fact that 4.9 million of its own citizens are living in other countries goes unmentioned. For that matter, when was the last time you even heard the term “immigrant” used in connec- tion with U.K. citizens, or citizens of any developed western country? Instead, we call them “expats,” a word which carries very different connotations, but means basically the same thing. Here is how W i k i p e d i a d e f i n e s t h e m (immigrant, expatriate). An immigrant is a person who moves to another country. An expatriate (often shortened to expat) is a person temporarily or permanently residing, as an immi- grant, in a country other than that of their citizenship. In theory, the meanings are essen- tially the same (by some definitions immigrant includes only permanent residents). But in practice, there is almost no overlap. I spent a few years working in Lon- don, along with several other Americans, some of whom are still there. And never did I think of my- self as an immigrant or hear any of my fellow expats described as im- migrants. Likewise, immigration may be the single most discussed topic in this year’s U.S. presidential election, but not once have I heard Mexican farm workers living in the U.S. (permanent or temporary) de- scribed as expats. What’s the difference? In thei r c om m on us age, an immigrant is someone from a poor country who moves to a rich country looking for a better life. An expat is someone from a rich country who goes to work abroad. The fact that we have two different terms, one for people from rich countries and one for people from poor countries, is just one clear illustration of how silly our way of talking about immigration is here in the West. Where are the facts? As discussed in a previous post, public opinion about immigration has become a deciding factor in some of the most impor- tant geopolitical events in the world. Views on immigration have shaped the world’s response to the refugee crisis, our policies on the war on terror, and this year’s U.S. presi- dential race. Yet, the basic facts about immigration almost never come up at all in the debate. How well do we know the basic facts about immigration? Here’s what a study by IPSOS has to say. “How many immigrants are there?” F o r s u c h a fundamental question, developed countries around the world are terribly misinformed. Many believe the num- ber to be several times higher than reality. “How big is the Muslim population?” One of the major concerns around immigration is the risk of terrorism by Islamic extremists. How well do countries know the size of their Muslim populations? At the low end, Germans believe their Muslim population to be 3.2x bigger than it actually is. At the high end, Hungarians overstate their Muslim population by 70x! What these numbers mean A few months ago I posted another “perceptions-vs-reality” graphic (Support for ISIS in the Muslim World), which some people misun- derstood to be an argument for a particular political view. So in this case, I want to make sure I don’t send any wrong messages about what my point in all this is. Do these numbers mean the U.K. is wrong to leave the E.U.? No. Personally, I really don’t know whether the U.K. made the right decision or not. And maybe peo- ple’s views would be the same regardless of anything mentioned here. What these numbers do highlight is the silly way we talk about immigra- tion here in the West. If “too many immigrants” is going to be our reason for making important decisions (and who knows, maybe it should be), “how many immi- grants are there?” is a question we should be able to answer. And be- fore taking measures to stop immi- gration, we should be brave enough to acknowledge we also have countrymen who live abroad as immigrants and benefit from the immigration policies of other coun- tries. Fonte : http://metrocosm.com/ Doriana Goracci.................Cronaca Sono una blogger in copy left da circa dieci anni e mi piace impegnarmi appena possibile nel giornalismo partecipativo, usando il cestino come mezzo non per scaricare le notizie inutili ma quelle piccole e preziose e spesso sotto traccia. ECONOMIA supportato dall'IDA Associazione Medici Indipendenti. Aveva 36 anni, fidanzato,sperava di sposarsi nei prossimi mesi. Era l‘ultimo pediatra residente nei quartieri di Aleppo. Medici Senza Frontiere a Gaziantep, in Turchia, ne ricordavano la professionalità, la dedizione, il rifiuto di partire per non abbandonare le decine di migliaia di bambini che aveva in cura. «Cosa farebbero senza di me tutti questi bambini? Chi si occu- perebbe di loro?», rispondeva via email e WhatsApp a tutti coloro che lo invitavano a mettersi in salvo. L'Associazione dei medici in- dipendenti (Ida) in Siria ha denunciato che un neonato è morto, spiegando che l'apporto di ossigeno al piccolo è stato inter- rotto dopo un raid contro la strut- tura sanitaria, il secondo nell'arco di dodici ore: "I medici potevano solo urlare ai colleghi di proteg- gere i bambini". Mi sembrava il minimo dedicare 10 righe, anche se non sono una giornalista iscritta a nessun Ordine. O basta lavarsi le mani con l' ecologico sapone di Aleppo? "Questa settimana in Siria più di 20 bambini sono stati uccisi in attacchi aerei a Manbij e un ra- gazzo di 12 anni è stato brutal- mente assassinato ad Aleppo": questa la denuncia di Hanas Singer, rappresentante Unicef in Siria, dove 35.000 bambini sono intrappolati a Manbij, 80 chilo- metri ad Est di Aleppo, estate in I morti che non ricordiamo. Crimini contro l’umanità e sapone di Aleppo
  • 5. Britalyca News Londra ————————————————— 8 ————————————————————–—— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 5 ———————————————————–—–— Luglio 2016 spettacolo teatrale che abbiamo costruito sugli emigranti italiani in Argentina. Quindici giorni di italianità, di cultura italiana, di incontri - conferenza sulla commedia dell‘arte tenuta il 4 luglio 2016 presso la Società Italiana di Unione e Benevolenza - e di racconti. Quindici giorni accompagnati per mano dagli amici della "Famiglia Abruzzesa" sotto la guida del presidente,Cav. Marcelo Castello,che non finiremo mai di ringraziare. Quelli dell'Abruzzesa, assieme al Console Generale d'Italia Giuseppe D'Agosto, sono stati i veri motori delle nostre azioni. Ci siamo conosciuti qui in Argentina,esattamente un anno fa. Da subito abbiamo immaginato un progetto sulla diffusione della cultura teatrale. Il teatro come veicolo; consapevolezza, radici, memoria, "idioma", maschere italiane, cultura italiana. Dopo quindici giorni registriamo entusiasmo e vicinanza in ogni ambiente frequentato. Ed è la verità, fuori da ogni cerimoniale e senza toni trionfalistici. È la verità, gli argentini - italiani di origine e non - ci hanno spalancato,a tutti i livelli, le porte e i cuori. C'è fame e c'è sete, di confronto, di relazione. Potremmo fare mille esempi e raccontare mille episodi. Proviamo a svelare il "noccio", l'essenza, il centro di tanto interesse per l'Italia e la sua gente. Tutti vogliono capire e conoscere meglio l'Italia perché l'Italia è un pezzo d'Argentina. Un pezzo. I nostri emigranti sono diventati negli anni italoargentinos, sono entrati nella carne viva di questa nazione sudamericana. Decine e decine di migliaia. Gli italiani fanno parte di quel meraviglioso impasto che è l'Argentina. Tutti qui sono curiosi, non solo i "tanos", di comprendere meglio l'Italia e la sua cultura. Tutti vogliono sapere su quel pezzo di identità argentina che si chiama "Italia". E non è, ripetiamolo, un affare esclusivo per soli emigranti, con il carico di figli e nipoti, del nostro amato stivale. È oramai l'Italia ...un pezzo d'Argentina. L'italiano (persona), con il suo specifico, è entrato nella vita sociale e culturale del Paese "condizionando" in una certa misura l'identità nazionale. A Berazategui siamo stati ospiti con lo spettacolo ―Tanos‖ presso il Circolo Ricreativo Abruzzese. Una serata memorabile, 200 spettatori in lacrime e felici, partecipazione e condivisione alle stelle.Infine a Buenos Aires siamo stati ospiti con ―Tanos‖ presso il Circuito Teatrale Baracas – Teatro Comunitario Argentino, di cui è direttore artistico Ricardo Talento. Qui abbiamo registrato, con 150 spettatori, il grande favore del pubblico argentino in generale, non italiano di origine. Se possiamo trarne un giudizio, darne un conto oggettivo: grande Soddisfazione per le attività teatrali realizzate dal 18 giugno al 14 luglio 2016 a Rosario, Berazategui e Buenos Aires. diStefano Angelucci Marino e Rossella Gesini * LANCIANO (Chieti) –Siamo rientrati da qualche giorno in Abruzzo, a Lanciano, dall‘Argentina. Quindici giorni a Rosario, l'Argentina profonda, autentica. Quindici giorni di teatro fatto con 250 ragazzi degli Istituti ―Dante Alighieri‖ e ―Edmondo De Amicis‖impegnati in laboratori teatrali in italiano da 5-6 incontri l‘uno, un lavoro certosino nelle scuole guidato e realizzato da Rossella Gesini.E con gli adulti, 15 gli iscritti, in un "taller" di commedia dell'arte svoltosi presso i locali della ―Famiglia Abruzzesa‖. E finalmente con il pubblico a teatro, pressoPlataformaLavarden, il 2 luglio 2016, con 500 spettatori, per condividere la nostra ultima fatica di scena, "Tanos", lo apprezzamento per la storia e per lo specifico di cultura teatrale italiana che abbiamo rappresentato, con le maschere della Commedia dell‘arte e con i Burattini d‘arte. Vogliamo infine ringraziare la Regione Abruzzo e il CRAM, il Teatro Stabile d‘Abruzzo, la Provincia di Chieti e il Comune di Lanciano. Infine, tutti gli Abruzzesi incontrati in Argentina. *responsabili del Progetto “Teatro in Argentina‖,realizzato dal Teatro tare gli elettori a portare a termine il lavoro dando corso al processo referendario – rimediando alle pecche del referendum sulla Brexit – per scoprire veramente quale tipo di Brexit preferisce il Paese. Il prossimo referendum dovrebbe chiedere agli elettori di approvare o respingere l‘opzione non-Ue che implicherebbe il cambiamento minore, ovvero l‘adesione allo Spazio economico europeo come hanno fatto Norvegia e Islanda. Un referendum del genere verrebbe sostenuto da elettori pro-europei e dai ―Leaver‖ moderati, e osteg- giato dai fautori più accaniti della Brexit. Mettendo fine all‘in- certezza che regna al momento, la vittoria dei ―sì‖ limiterebbe il danno economico e aiuterebbe a r i u n i f i c a r e i l P a e s e . Una vittoria dei ―no‖ farebbe capire che gli elettori sono disposti a pagare uno scotto economico più alto per controllare l‘immigrazione dall‘Ue (cosa che i membri See non possono fare). In tal caso, gli elettori sarebbero invitati ad ap- provare o bocciare la fase succes- siva dell‘uscita dall‘Ue, ovvero la proposta di delegare al governo il negoziato di un accordo di libero scambio con l‘Ue, simile a quello che ha il Canada. Se anche quest‘opzione venisse cassata, il governo non avrebbe altra scelta se non quella di ridisegnare da zero gli scambi commerciali del Regno Unito all‘interno dell‘Organizzazi- one mondiale del commercio. Questo iter concentrerebbe l‘atten- zione dell‘elettorato sui meriti di quesiti precisi, fase per fase: la posta in gioco e i compromessi sarebbero chiari. Se le intenzioni di voto possono essere state influen- zate dall‘opinione che gli inglesi si erano fatti dei politici a capo dei due schieramenti, il prosieguo non lascerebbe più spazio a fraintendi- menti o strumentalizzazioni. L‘e- sercizio aprirebbe una strada meto- dica e trasparente verso un futuro solido per il Regno Unito, benché pur sempre di molto inferiore agli standard di chi preferiva restare. (Traduzione di Francesca Novajra Tra le varie reazioni dei leader di tutto il mondo allo shock Brexit, ce n‘è una che non va ignorata: quella inaspettata del presidente russo Vladimir Putin. Anziché esultare per l‘ultimo duro colpo sferrato all‘Unione europea, Putin ha criti- cato duramente i leader inglesi per aver dimostrato «arroganza e su- perficialità… su questioni di vitale importanza per il Regno Unito e per l‘Europa in generale». Venendo da Putin, quella critica alla democrazia diretta potrebbe essere tacciata di autoritarismo. Ma ci sono Stati con credenziali democratiche inappuntabili che condividono il timore di Putin, non ultima la Germania, la cui Costi- tuzione vieta il referendum per evitare che un altro demagogo lo usi per porre fine alla democrazia e allo Stato di diritto, come fece Hit- l e r . Il promotore della Brexit, Boris Johnson, nel suo discorso dopo la vittoria, ha fornito un punto di vista diverso: la questione della permanenza del Regno Unito nell‘Ue poteva essere decisa solo «rimettendola al popolo inglese». Ma allora quando è il caso di ricor- rere allo strumento referendario nelle grandi democrazie moderne? Dipende dalla domanda che viene p o s t a a g l i e l e t t o r i . È bene ricordare gli altri due refer- endum indetti dal Regno Unito negli ultimi cinque anni: quello sull‘indipendenza della Scozia, nel 2014 e quello assai meno memora- bile, sulla riforma del sistema elet- t o r a l e n e l 2 0 1 1 . In genere, gli elettori vedono il voto referendario come un modo per protestare contro poteri fa- COMUNICATI Palmerini Goffredo Italy SUCCESSO DELLA MISSIONE IN ARGENTINA DEL TEATRO ABRUZZESE tanti non andrebbero delegati agli u m o r i d e l l ‘ e l e t t o r a t o . Il referendum sull‘indipendenza della Scozia, che toccava questioni simili di identità e di Stato, ha for- nito una lezione diversa e più con- creta. La posta in gioco non poteva essere più alta, ma era legittimo sottoporla ai cittadini perché la do- manda era inequivocabile per tutti: «La Scozia dovrebbe diventare in- dipendente?» L‘elettorato espresse in primo luogo quello che pensava dell‘indipendenza scozzese più che lasciarsi trasportare da altre ques- t i o n i . La lezione è chiara: i referendum popolari si devono fare solo quando non ci sono possibili fraintendimenti su quanto alta (o bassa) sia la posta in gioco. Questo ridurrebbe il ris- chio di venire sviati da considerazi- oni secondarie (e nel caso di do- mande dove la posta in gioco è più bassa, come nel referendum del 2011 sulla riforma elettorale, non si dovrebbe percepire la forte prefer- e n z a d e l g o v e r n o ) . Il referendum sulla Brexit non ha superato il test e non c‘è da stupirsi che giornali come il Washington Post titolino: «Gli inglesi stanno googlando freneticamente che cos‘è l‘Ue e ne sono usciti solo da qualche ora». E poi il referendum aveva un‘altra pecca fondamentale e fa- tale: la scelta tra ―Remain‖ e ―Leave‖ era una falsa scelta. Se l‘opzione ―Remain‖ era chiara, quella del ―Leave‖ non faceva che dare una direzione con tante destina- z i o n i p o s s i b i l i . Un referendum così mal formulato non avrebbe mai dovuto essere sot- toposto ai cittadini. Ma essendo impossibile tornare indietro, ora il Parlamento inglese dovrebbe invi- vorevoli o contrari a qualche altra questione, più che soffermarsi sul quesito in sé. Rispetto alle normali elezioni dove gli elettori non ven- gono chiamati a esprimersi su una questione isolata e devono sop- pesare la loro avversione verso il governo in carica rispetto al rischio di un‘alternativa ancor meno allet- tante, la consultazione referendaria è emotivamente più appagante. Questo effetto euristico viene am- plificato quando la percezione è che la domanda sia di scarsa rile- vanza. Un classico esempio fu il referendum indetto dalla Francia nel 1969, quando gli elettori ig- norarono le astruse riforme costi- tuzionali sui quali erano chiamati a esprimersi, preoccupati più che altro dalla dichiarazione del presi- dente Charles De Gaulle che aveva annunciato le sue dimissioni se il referendum avesse perso. La vittoria dello schieramento del ―Leave‖ nel referendum della Brexit ha tanto l‘aria di essere stata una protesta del genere. Se la do- manda posta agli inglesi era più pregnante rispetto a quella posta ai francesi su questioni di revisione costituzionale, non lo era abbas- tanza da dissuadere gli elettori da farsi trasportare da altre motivazi- oni, prima fra tutte la voglia di dare un bello schiaffo simbolico all‘establishment (pro-europeo), pensando di pagare uno scotto minimo nella peggiore delle ipotesi. Prima o poi gli elettori capiranno che lo scotto di una Brexit sarà molto più salato ris- petto alla soddisfazione che si può trarre da un gesto simbolico del genere. E molti si renderanno conto che cambiamenti così impor- Perché i referendum come Brexit vanno maneggiati con cura Di Christopher Granville L' Unione Europea non sara' mai un' unione di fatto, perche' la stragrante maggioranza degl' Stati membri, hanno aderito solo per covenienza e non perche' ne condividevano i valori (da: Autaforismo 2016)
  • 6. Britalyca News Londra ————————————————— 6 ———————————————————–—–——–-- Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 7 ——————————————————–—— — — Luglio 2016 terario»? Per noi la risposta è stata sì. Per noi, un’opera di narrativa (ha continuato) rien- tra in quell’ambito che pos- siamo definire letteratura, e un saggio può racchiudere auten- tico pensiero, a una condizione nient’affatto generica, ma con- creta e tangibile: nell’istante in cui mostrano una crepa del tempo, una crisi della contem- poraneità, un abisso in cui tutte le convinzioni dominanti sem- brano sprofondare e affiora un mondo nuovo e sconosciuto‖. Ed è così che nel maggio del 2012 nacque l‘idea di realizzare un qualcosa di nuovo che rius- cisse a ritrovare i testi dimenti- cati dalla grande editoria, ca- paci di regalare emozioni e val- ori che volevamo condividere con altri e con un progetto cul- turale di sicuro spessore scien- tifico, che tendesse a mediare antico e moderno, in un alter- narsi di preziosi recuperi e nuove proposte. Un‘idea che ha portato meritatamente al suc- cesso la Casa Editrice che or- ganizza anche il concorso ―Terra nostra‖. Solo nello scorso mese di giugno, sono stati presentati con successo diversi libri stampati dalla GIAMBRA Editori, tra i quali: ―I protagonisti siete voi‖ di Mimmo Nania; ―Spadino il mo- nello dello Stretto‖ e ―Spadino alla ricerca delle Grotte dei Venti‖ di Sebastiano Plutino; ―Ritorno di Garibaldi in Sicilia - Piazza Roosevelt‖ di Gino Trapani; ―Il carnet di Croquis di un liutaio‖ di Fabio Ba- lotta. Inoltre, tra i libri più r i c h i e s t i , r i - cordiamo: "Caravaggio in Si- cilia. L'ultima rivoluzione‖ di Andrea Italiano e ―Giuseppe Caruso nell'Olimpo della Scala‖ di Pippo Flandina. Per ogni in- formazione: GIAMBRA Editori - Viale Delle Terme, 69 - 98050 Terme Vigliatore (Me); tel. +39 0 9 0 9 7 8 3 0 0 2 ; e - mail: termegrafica@alice.it - giambraeditori@gmail.com Nelle foto: il logo GIAMBRA Editori; la copertina di due dei libri più richiesti: ‖Caravaggio in Sicilia. L'ultima rivoluzione‖ di Andrea Italiano e ―Giuseppe Caruso nell'Olimpo della Scala‖ di Pippo Flandina. Anche quest‘anno la prof.ssa An- tonietta Benagiano è stata in primo piano al Seminario Internazionale CISAT di Psicologia, Psicoterapia e Letteratura Arteterapia, giunto alla sua tredicesima edizione con l‘adesione della Presidenza della Repubblica. Si è tenuto a Napoli e sono state due giornate cultural- merito dell’ICI, autrice di romanzi (ricordiamo l'ultimo "Berlino- Roma e viceversa"), racconti, sil- logi poetiche, saggi, drammi,… Spesso presente anche in giurie letterarie e d‘arte e come relatrice, pubblicista e convegnista anche dell‘Istituto Italiano di Cultura di Napoli di cui è direttore e fonda- tore il prof. Roberto Pasanisi, già docente in prestigiose Università estere, italianista, scrittore, poeta, editore e tanto altro ancora. A lui la scrittrice ha subito espresso gratitudine per l‘onore dell‘invito e accennato alle tante attività cul- turali e di benessere sociale dallo stesso organizzate. Grande attenzi- one è stata rivolta al discorso della Benagiano, introduttivo al suo brano di prosa ―Pausa‖, dalla stessa letto suscitando grandissimo interesse. Ha parlato dell‘imper- ante monismo tecnologico, della cultura prometeica, del mondo del vendere e del comprare che non dà spazio alla sostanza vera delle emozioni e dei sentimenti, banaliz- zati e omologati oltre che liquidi, al pensiero ―divergente‖. Si è, quindi, soffermata sul cyberspazio che influenza i processi identitari, sul ‗dimidiamento‘ fra dimensione reale e virtuale delle generazioni che non sono come i ―nativi digi- tali‖, ecc. Ha poi presentato il vol- ume ―E piove in petto una dol- cezza inquieta‖. Antologia di poe- sia italiana contemporanea (ICI, Napoli 2016, a cura e con dotta prefazione di Roberto Pasanisi). E‘ partita dalla montaliana dolcezza inquieta, emozione complessa e di efficace pregnanza, per avviare un velocissimo excursus sulla vexata quaestiose le emozioni abbiano a che fare con la ragione o siano indipendenti, annunciando il pen- siero di Platone e Aristotele, di Cartesio e Spinoza, di Pascal, Hobbes e Kant, la teoria di James e Lange, il pensiero di Darwin, gli assertori della teoria monistica e di quella dualistica, le teorie neurobi- ologiche, in particolare Damasio. Apprezzati anche gli interventi di tutti i convenuti, iniziando dalla prof. Maria Peruzzini e prose- guendo di Antonio Di Casola, Ivana Sorrentino, Natalizia Pinto, Sara Pontoglio, Stefano Zangheri, Fausto Russo, Marinella Galletti, Giovanni Teresi, Germana Caroli, Germana Alberti, Silvia Kajon, Laura Piacentini, Grazia Ferrara, Stefano Zangheri, Oriana Andri- ani, Daniela Poggiolini, Filomena Castaldo, Anthony Cristiano e di altri a ncora. Apprezzati gli interventi musicali dei gio- vanissimi e affermati Edoardo Pieri (chitarrista) e Roberta Nobile (flautista). Ha concluso il prof. Roberto Pasanisi. mente vivaci ed entusiasmanti per gli apporti teorici e pratici di psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, filosofi, let- terati e artisti sul tema Psicologia, Psicoterapia e arte: il mondo delle emozioni A presiedere la II Sessione del semi- nario è stata proprio la prof. An- tonietta Benagiano, scrittore bene- Nei giorni 25 e 26 giugno Terme Vigliatore ha festeggiato i 50 anni di storia del comune. La manifestazione ―Terme in Festa‖, patrocinata dalla Regione Sicilia, è stata organizzata dall‘Amministrazione Comunale con la collaborazione della Pro Loco di Terme Vigliatore e di diversi gruppi di cittadini. E‘ stato inoltre creato un annullo postale celebrativo e una mostra filatelica. Tra gli eventi più rappresenta- tivi: Sfilata dei Fiori ―Flower Parade‖ (si è snodata lungo le vie cittadine con carri, gruppi a piedi, bici, amici a quattro zampe e mo- tociclette, tutti addobbati in tema floreale ed è stata presentata da Stella Giunta e Pippo Basile); esibizione del musicista Giuliano Sommerhalder; gigantesca mon- golfiera alta quanto un palazzo di dieci piani; esposizione di prodotti tipici; artigianato locale; Liceo Artistico di Terme Vigliatore in esposizione; cabaret; Scuole di Danza; abiti in passerella; Siciliani Doc; MELAGODO Group; moto in esposizione HD365 e altro an- cora. La festa per i 50 anni di autono- mia è stata anche festeggiata con una mega torta a forma di fiore, realizzata dai bar del territo- rio, e con un an- nullo filatelico di Poste Italiane e del Circolo filatelico ―Longano‖ di Bar- cellona Pozzo di Gotto che ha anche organizzato un‘ap- prezzata Mostra filatelica e carto- fila. Da diverse località sono giunti i filatelisti e gli appassionati richia- mati che, oltre ad utilizzare le mag- nifiche cartoline filateliche prepa- rate dal Circolo f i l a t e l i c o "Longano", hanno fatto apporre l‘an- nullo filatelico anche su cartoline da loro preparate, come ha fatto l‘artista Giuseppe Messina. Magnifiche le carto- line annullate con le sue opere ―Omero‖ e ― U l i s s e a r c i - ere‖ (sculture) e ―Il momento del tra- passo‖ e ― Segni in- franti di antica cul- tura‖ (dipinti). In poche parole ri- cordiamo ai lettori che il comune di Terme Vigliatore (7.246 abitanti.) oc- cupa una posizione geografica di privile- gio nel versante Nord -orientale del Tirreno, al centro dell'affascinante Golfo che si pro- fila da Capo Milazzo al promonto- rio di Tindari. Vigliatore prende il nome dal vicino fiume omonimo (chiamato Vigilator in età romana) e Terme dagli stabilimenti termali presenti nella zona. Tutta questa zona faceva parte del comune di Castroreale, da cui si è distaccato il 28 giugno 1966, costituendo il comune autonomo di Terme Vigliatore, che ingloba le varie frazioni. La sede comunale è nell'ex Castroreale Terme, zona in cui sorgono gli stabilimenti termali famosi per la cura di malattie res- piratorie, cutanee e del fegato e del ricambio. Terme Vigliatore può essere ritenuta detentrice di un patrimonio storico - culturale, paesaggistico e ambientale che merita di essere salvaguardato, tutelato e valorizzato. Tra i motivi di richiamo di Terme Vigliatore vi è anche la ―Villa Ro- mana‖, unico esempio di villa ro- mana di lusso di un certo livello nell'ambito della storia artistica della Sicilia dell'alto Impero (I°- II° sec. d.C.). Per altre informazioni segnaliamo i sito: www.comune.termevigliatore. me.it Nelle foto: una delle cartoline filateliche: 1966-2016 50° Anniver- sario dell’Autonomia - Terme Vigliatore: cartolina dell'ar- tista Giuseppe Messina con annullo filatelico sul retro. CULTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia XIII Seminario Internazionale CISAT di Napoli In primo piano la scrittrice Antonietta Benagiano GIAMBRA Editori Casa Editrice non a pagamento La GIAMBRA Editori è una giovane casa editrice siciliana NON A PAGA- MENTO nata da una ven- tennale attività nel settore della tipografia, unita alla professionalità di uno staff di collaboratori con esperienza pluriennale nel campo del desktop pub- lishing e della grafica. E‘ diretta dall‘attivissimo Pierangelo Giambra, che ci è stato presentato dall‘artista Giuseppe Messina (sue diverse op- ere pubblicate). L‘editore ci ha parlato della storia e della nascita della sua Casa Editrice, sottolineando che non l‘ha chiamata ―Giambra Editore‖, ma ―Giambra Editori‖ perché vor- rebbe che tutte le opere che gli passano sottomano rimangano in eredità ai posteri. ―Dar vita ad una nuova casa editrice era per noi un’impresa non da poco che richiedeva una risposta preliminare a una domanda essenziale: è possibile al giorno d’oggi, dove è caduta ogni dis- tinzione tra letteratura e intrat- tenimento, tra narrativa letter- aria e narrativa commerciale, concepire l’attività editoriale ancora come un «progetto let- Terme Vigliatore in festa 50 anni di storia: 1996/2016