SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 8
Baixar para ler offline
Pagina 16 Luglio/Agosto 2018
Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni sociopolitiche Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2018)
III edizione N. 42 Luglio / Agosto 2018
Britalyca News Londra
Calabritto & Dintorni
Notizie locali di opinioni, cultura e societa‟. Fondatore Carmine Gonnella Londra Numero 41 Giugno 2018
VARIE pagina 15 VIGNETTE Pagina 14
SE QUESTA E’ UNA
DEMOCRAZIA…
Quando parliamo di Democrazia , si parla
anzitutto di partecipazione diretta dei cit-
tadini alla vita sociopolitica del Paese
(autocit, 2015)
A distanza di oltre settanta anni di Republi-
ca democratica, il Popolo conta poco o
nulla, ed e' usato solo ad eleggere il Par-
lamento.
Invece n una realdemocrazia, devono es-
sere I cittadini a scegliere e forgiare il legis-
latore, sin dall‘ inizio delle campagne elet-
torali. Come? Semplice, I partiti, movimenti,
associazioni, coalizioni, presentato un can-
didato ( se uninominale) oppure una lista se
proporzionale, con annesso il programma
legislativo da attuare una volta in Par-
lamento e proporlo ai cittadini per la sot-
toscrizione, diciamo 1500 in ogni collegio
elettorale o circoscrizione. Noi le abbiamo
battezzate ― Cittadinarie‖
.
Come abbiamo spesso ribadito piu' volte, ―
In Democrazia e‘ il cittadino che sceglie e
forgia il futuro legislatore e la classe politi-
ca, e non il partito , l‘ associazione, mo-
vimento, coalizione e come avviene in molti
casi nelle cosidette democrazie moderne,
lobbies e poteri occulti
Le cittadinarie accompagnate da un mecca-
nismo elettorale alternativo, quello che noi
chiamiamo ― Universalum‖, ovverossia
meta‘ collegi uninominali da ricandidare tutti
I parlamenatari uscenti, e collegi proporzi-
nali con due preferenze dove candidare I
nuovi alla politica. Questo non solo permet-
terebbe il cambiamento generazionale e
culturale, ma meta‘ parlamento sara‘ com-
posto da nuovi e l‘ altra meta‘ dagli eletti
meritevoli di continuare . Va detto che, an-
che in una democrazia occorrono deterrent
per regolamenatre la disciplina e l' onorabil-
ita‘ del legislatore, ecco perche‘ sarebbe
buona idea introdurre la mozione di sfiducia
( Art. Cost, 94 ) personale per tutti I politici,
come gia' avviene per ministri e sotto minis-
tri.
Credo che con questi piccoli interventi, e
senza cambiare la Costituzione, avviciner-
emmo alla politica quei due terzi di cittadini
che peruna ragione o un' altra, ad ogni tor-
nata elettorale ―marinano le urne‖
UNO , QUALCUNO E NESSUNO !
Qui Londra. Segue a pagina 2
L’Angolino
della Poesia
Marynzia Panico Borrelli
Vogli'o mare a vvierno,
quanno sbatte ncopp'e scoglie
e se fa irrequieto
ncopp'a n'aria fresca e fina
ca respira pà matina!
Vogli'o mare dinto vvierno,
quanno ll'onne so luntane e
arrivat' a rriva a rriva
cu na scumma fredda e bbianca,
tanto ca, mmè pare panna!
Quann'é vvierno chistu mare é
sulagno
e sona musica ca se sente final-
mente pè sti lide ca, 'a sstaggiona
imperversano 'e turisti e vacan-
zieri e s'impossessano dà
rrena cu mbrullune e brutture!
Quann'é bell'o mare a vvierno,
quanno nun c'é sta nisciuno!
"Pare triste!" vuje dicite?
No no...proprio tanne 'o mar'é bello,
pecchè sprigiona tutt'o mmeglio!
'A salsedine se sente dint"a ll'aria
frizzantina comme fosse na gua-
gliona sbarazzina
ca pp'a riva, essa cammina!
Jatev'a ffà na cammenate ncopp'o
mare 'e Margellina, Mmundraone,
Pusilleco, Marechiaro
o ati lidi naturali quann'é vvierno pà
matina...
nc'é truvate bbenefici
e respirate aria ggenujna!
Più di 1500 persone, tanta curi-
osità, temperatura ottimale e
uno scenario di grande sugges-
tione per il battesimo dell‘alber-
go diffuso Quaglietta, co-
mune di Calabritto. Mercoledì
sera l‘inaugurazione ufficiale
alla presenza delle autorità, ma
soprattutto di tanta gente co-
mune che ha voluto stringersi
attorno a Franco, Alessandro e
Giacomo. Sono loro, tre gio-
vani, i coraggiosi che hanno
ingaggiato la sfida contro l‘as-
suefazione al nulla che spesso
segna i territori interni. Sono
loro che proveranno a dare
sostanza e continuità a un pro-
getto, quello della gestione di
uno degli alberghi diffusi più
grandi della Campania, il se-
condo per nascita in provincia
di Avellino, che arriva al cul-
mine di anni di lavoro. Quattro
finanziamenti regionali sono
serviti in oltre un decennio per
ridare vita al borgo qua-
gliettano.
Franco Robertazzi è di San
Gregorio Magno, nel salerni-
tano. Famiglia di costruttori che
hanno voluto fare rete con due
ingegneri del posto. “Stasera
inauguriamo – spiega – sedici
unità immobiliari, il ristorante,
un pub-pizzeria. Entro la fine
dell’anno puntiamo a rendere
operativi anche gli altri 24 allog-
gi, per i quali i lavori dovrebbero
partire entro settembre”. A pie-
no regime l’albergo diffuso
dovrebbe raggiungere
una capienza di 200 posti
letto. “Ci rivolgiamo soprattutto
alle famiglie perché si può pro-
prio vivere all’interno del borgo,
in maniera indipendente. C’è
una cucina con fuochi a in-
duzione. Poi se si vuole si può
usufruire del ristorante o degli
altri servizi”.
Al momento il borgo medievale
di Quaglietta conta dieci occu-
pati, che se le cose dovessero
andare bene sono destinati ad
aumentare. Perché le cose va-
dano bene è necessario che
l‘albergo diventi punto di rifer-
imento per i turisti interessati ad
ampio raggio alle risorse della
valle del Sele. Ma non so-
lo. “Abbiamo avviato delle part-
nership che formalizzeremo nei
prossimi giorni con l’oasi di
Senerchia, Villa d’Ayala a Valva
e le terme di Contursi – riferisce
Alessandro Cuozzo, uno dei
soci locali – Siamo in contatto
con varie associazioni di trek-
king per promuovere il territorio,
non soltanto di Calabritto che è
ricco di sentieri e boschi, ma
anche dei comuni limitrofi. E
abbiamo aperto un dialogo con
il borgo di Castelvetere, non
siamo in concorrenza perché
dobbiamo capire che il nostro
obiettivo sono i turisti interna-
zionali”.
Dopo il taglio del nastro e la
performance di artisti di strada,
la visita al borgo diventa occa-
sione per risalire la collina di
pietra fino al castello. E‘ su di
esso che ora restano puntati gli
occhi di tutti. “Stiamo presen-
tando un progetto per
il completamento del recu-
pero e restauro– commenta
orgoglioso il sindaco di Calabrit-
to Gelsomino Centanni –
Terminato anche questo la-
voro, avremo il borgo più
grande e più bello in assoluto
della regione”.
Da: http://www.irpiniapost.it
Il 20 Agosto , Britalyca News
Londra , gia’ “Britalyca La Voce
Alternativa” , compie 13 anni e
il suo Fondatore, si avvia
verso il 65 esimo, ma sempre
con la curiosita l’ impegno e
la perseveranza di un 13 enne.
COMUNICATI
Palmerini
Pagina 11Quaglietta e i giovani coraggiosi
dell‘albergo diffuso
GENOVA ORA
RISCHIA DI
MORIRE
Pagina 6
Editoriale di Remondino Ennio
(da: remocontro.it)
CULTURA & SOCIETA‟
Nino Bellinvia
Pagine centrali 8/9
DA ADOTTA UN BAMBINO,
A SCIAVIZZALO
Cinquanta centesimi l’ora, i nuovi
schiavi nei campi sono bimbi e
arrivano dalla Bulgaria
Pagina 15
Dall‟ Italia e dall‟ Estero
A cura di Giorgio Brignola
(pagina 4)
ARGENTINA
La battaglia delle
donne argentine per
l‟aborto non si ferma
Pagina 13
DISPOSIZIONE FINALE
E' ora che il testo della Costituzione venga esposto nuovamente e
per sempre in ciascun comune della Repubblica, Consolati e
Ambasciate, affinche' tutti, senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
IL MESE DI AGOSTO E‟ ANCHE
QUESTO
Perche‟ anche Nagasaki ?
Se nel dopo Guerra il mondo intero si fosse
fatto questa di domanda, molto probabil-
mente non avremmo arsenali nucleari
Ad Ascoli Piceno il festival mondiale
dell’oliva
ASCOLI PICENO - Della loro qualità
scrissero Catone, Varrone e Marziale. E
di certo è difficile trovare un prodotto
egualmente rappresentativo della città
che da sempre lo celebra in tavola.
Quello tra le olive ripiene e Ascoli Pice-
no è un legame antico, che affonda le
sue radici nella storia dello splendido
centro marchigiano: un vero e proprio
connubio da scoprire all‘Ascoliva Festi-
Grande novità dell‘edizione 2018 sarà
l‘Oliva Day, ovvero l‘istituzione della gior-
nata celebrativa dell‘oliva a livello mond-
iale: d‘ora in avanti si celebrerà ogni anno
il 14 agosto e la giornata sarà caratterizz-
ata da un grande evento-sorpresa.
Composte da olive verdi in salamoia dalla
delicata polpa carnosa, che ben si
prestano ad essere farcite all'interno da
un composto tenero a base di carne, le
olive ascolane sono un prodotto a mar-
chio Dop e rappresentano la prelibatezza
più nota del territorio ascolano. Grandi
estimatori della specialità furono Gioac-
chino Rossini e Giacomo Puccini, e an-
che Giuseppe Garibaldi ebbe modo di
assaggiarle il 25 gennaio 1849, durante il
suo breve soggiorno ascolano: il gener-
ale ne rimase colpito e tentò di coltivare a
Caprera le piantine avute dal suo fedele
amico Candido Augusto Vecchi, ma non
riuscì nel suo intento. La produzione delle
olive ascolane in salamoia rimase una
preparazione familiare o artigianale fino
alla seconda metà del 1800; e ancora
oggi sono diversi i laboratori, i ristoranti o
le attività di pasta all‘uovo che producono
artigianalmente le olive ripiene ascolane
nel rispetto dell‘antica tradizione.
Ascoliva Festival riparte dalle oltre 40
mila degustazioni distribuite lo scorso
anno per un totale di circa 80 mila
presenze; e anche quest‘anno, dopo le
presenze nelle scorse edizioni di Renzo
Arbore, dell‘attrice Gaia De Laurentis, del
regista Giuseppe Piccioni, dell‘olimpioni-
co Juri Chechi, del campione del moto-
mondiale Romano Fenati e dell‘attrice
Cecilia Capriotti, si attendono al Villaggio
tanti altri vip.
Sulla piattaforma ―tipicitaexperience.it‖ e
sull‘app di Tipicità, i visitatori possono
trovare tutte le informazioni per godere
appieno le possibilità offerte dal Grand
Tour delle Marche, promosso da Tipicità
ed ANCI.
Da: Ansa.it
val, il Festival mondiale dell‘ol-
iva ascolana del Piceno Dop.
Giunto alla sesta edizione,
l‘evento tornerà ad animare
dal 9 al 19 agosto il centro
storico della città per festeg-
giare l‘oliva in tutte le sue in-
numerevoli varianti.
―Mordi il bello della vita‖ è il
claim che richiamerà migliaia
di golosi provenienti dall‘Italia
e dall‘estero, tra degustazioni
di oliva ripiena ascolana e di
tanti altri prodotti tipici locali in
piazza Arringo, dove sarà
allestito il Villaggio dell‘Oliva; saranno pre-
senti i migliori produttori locali e nel ricco
programma spiccano eventi cultural-
gastronomici, laboratori, musica e tante
altre iniziative. I visitatori, acquistando un
ticket, potranno scegliere tra le degustazio-
ni a disposizione e pranzare o cenare nel
Giardino dell‘Oliva, all‘interno del palazzo
comunale.
I figli del berlusconismo …
Sud, due milioni in
fuga in 16 anni. La metà
sono giovani
Chi sono i braccianti sfruttati della Piana
di Gioia Tauro
Di Daniela Sala , pagina 12
CRONACA
Doriana Goracci
Incendi in
Grecia:
la tragedia
divampa
nuovamente
nell’estate
Pagina 3
OGGI COME IERI…
Pagina 7
"La tristezza di agosto
ha un nome: si chiama
august blues ed è para-
gonabile a quella della
domenica sera"
Pagina 13
Da: remocontro
Razzista chi?
Due sole razze,
chi ha e chi non
ha
Pagina 10
SALVINI STA CERCAVA NOME E
COGNOME DEL RESPONSABILE DEL CROLLO
DEL PONTE DI BROOKLYN DI GENOVA, GLIELO
DIAMO. NOI...
Nome: Cattiva
Cognome: Amministrazione, presente,
passata e remota
In Italia’ da decenni manca una classe
politica efficiente ed efficace capace di
gestire patrimomio e Stato ( da: utocit)
(Foto scattata al momento del disastoso
crollo del ponte Moranti a Genova
14 Agosto 2018)
Pagine 15 Luglio/Agosto 2018Pagina 2 a cura di Carmine Gonnella La Voce AlternativaBritalyca News Londra Britalyca News Londra
Da: “Autaforism”
Di Carmine Gonnella
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005
da una idea innovatrice di Carmine Gonnella
(G.B) . Siamo picccoli operatori dell‟
informazione libera e gratuita. Analizziamo e
approfondiamo le tematiche sociopolitiche e
culturali scientemente con metodo imparziale.
Siamo online, su vari motori di ricerca e social
nerworks
Il format Pdf e‟ stampabile in A2
Il nostro motto:
INFORMAZIONE COME MEZZO DI
APPROFONDIMENTO E NON
INDOTTRINAMENO
Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia)
Alle politiche in Italia e all‟ Estero , il Comm.
Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa‟
Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo
Palmerini (Italia) alla diffusion online , Mario
Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi
Palumbo (InfoOggi)
Edito e pubblicato da
Britalyca News Londra,
Sede: 32 Fletcher Close ,
Bromley , BR2 9JD. Kent
ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da
legge costituzionale. E il 72:‖ Ogni disegno di
legge, presentato ad una Camera è, secondo
le norme del suo regolamento, esaminato da
una commissione e poi dalla Camera stessa,
che l'approva articolo per articolo e con
votazione finale. Gli emendamenti rallentano
la legislatura, sopratutto quando le ragioni
non solo quelle di migliorare un disegno d
legge presentato dai governi e da affini. In
campagna elettorale, i partiti sono tutti
alternativi, con proposte opposte, poi una
volta arrivati in Parlamento invece di
convertirle in disegni legge, rappresentando
realmente la Nazione, il tutto diventa relativo
se non addirittura demagogico.
Vogliano ricordare al trio governativo Salvini/
Di Maio/Conte, che anche se il Cristo rap-
presenta la speranza non da mangiare. E‘
una buona idea esporre la croce nei luoghi
pubblici come e‘ d‘ altronde sta avvendo da
oltre 70 anni, a differenza dell‘ ora di reli-
gione obbligatoria abolita nel 1984) Tuttavia,
chi ha votato 5 Stelle e Lega, a ottobre con la
finanziaria si aspetta il reddito di cittadinanza
( proposto dai 3 Stelle) e l‘ anumento delle
pensione a mille euro, proposte dal centro
destra in campagna elettorale, ma ridotte a
870 euro dalContratto del Cambiamento sot-
toscritto da Di Maio e Salvini. Speriamo che l‘
erba cresca e il cavallo magna
Ogni forma di discriminazione e’ un crimine
d’ odio, discriminare significa odiare
Sopratutto quando certe leggi cadono in
prescrizione perche’ quasi mai applicate,
come e’ avvenuto con la legge del 1957 sui
conflitti di interesssi nel 1994, che vide Ber-
lusconi entrare in politica, altrimenenti og-
gi….
La legge 25 giugno 1993, n. 205 è una nor-
ma della Repubblica Italiana che sanziona e
condanna gesti, azioni e slogan legati all'ide-
ologia nazifascista, e aventi per scopo
l'incitazione alla violenza e al-
la discriminazione per motivi razziali, etnici,
religiosi o nazionali. La legge punisce anche
l'utilizzo di simbologie legate a suddetti mo-
vimenti politici.
E‘ ora di introdurre il reato contro ogni forma
di disciminazione, nessuno e nessuna
esclusa, con un‘ anno di cacere e invece
delle sanzioni l‘ interdizione dai pubblici uffici
perpetua. Poi, se universale tanto meglio !
L‘ Italia in un ventennio si e‘ passato da una
democrazia rappresentativa ad una parti-
tocrazia. In una partitocrazia come sappia-
mo e vediamo si potrebbe fare a meno anche
del Parlamento, e‘ da un ventennio chen
Italia il Parlamento non e‘ piu‘ sovrano,
perche‘ non eletto con voto libero e person-
ale. Oggi non abbiamo piu‘ un Primo Min-
istro nominato dal Capo dello Stato basato
sui risultati elettorali e dei seggi in Parlamen-
to. Prima volta ad avere due primi vici-
ministri, cosa che in tempi meno sospetti
abrebbe indignato nolti cittadini, perche‘ le
vice presidenze del consigli non sono con-
template dalla Costituzione, se cade il gov-
erno cade anche il Primo Ministro e se ne fa
un‘ altro. Quando un un paese la politica
prende il sopravvento sul Parlamento e‘ indi-
ce di involuzione democratica, e‘ il popolo
tramite il Parlamento, che determina la politi-
ca generale del Paese e non I partiti.
Partiamo da: ―Un libero mandato incondizio-
nato genera ingovernabilita‘‖
Il libero mandato non si limita al solo articolo
67, ―Ogni membro del Parlamento rap-
presenta la Nazione ed esercita le sue
funzioni senza vincolo di mandato‖, ma
sconfina anche nel 68,‖ I membri del Par-
lamento non possono essere chiamati a
rispondere delle opinioni espresse e dei voti
dati nell'esercizio delle loro funzioni‖ . L‘ im-
munita‘ invece andrebbe del tutto abolita,
perche‘nessun cittadino, ivi incluso il politico,
e‘ al di sopra della legge ( articolo terzo)
Quindi, occorrono seplificazioni e condizioni.
Se accorpiamo i due articoli, abolerndo l‘
immunita‘ e ponendo delle regole, potremmo
cambiare radicalmente il volto della Politica
( quella con la p. Maiuscola)
Art. Cost. 67 semplificato: ―Ogni membro del
Parlamento rappresenta la Nazione ed eser-
cita le sue funzioni senza vincolo di mandato,
votando secondo coscienza. E‘ prevista la
mozione di sfiducia personale nei casi di
indisciplina e trasformismo politico‖ Il tutto e‘
in armonia con il secondo comma dell‘
articolo 53: ―I cittadini cui sono affidate
funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempierle, con disciplina ed onore‖
Quella degl‘ emendamenti e‘ una della tante
riforme mai fatte, per contras are l‘ ostruzion-
ismo dell‘ opposizioni e velocizzare l‘ iter
legislativo. Eppure la parola emandamento
non e‘ nemmeno contemplato dalla Cos-
tituzione, ad eccezione dell‘ articolo 72 che
parla di articolo:
―Ogni disegno di legge, presentato ad una
Camera è, secondo le norme del suo rego-
lamento, esaminato da una commissione e
poi dalla Camera stessa, che l'approva arti-
colo per articolo e con votazione finale‖
Basterebbe semplicemente mettere un tetto-
massimo di ementamenti che ogni parlamen-
tare puo‘ presentare ad ogni disegno legge e
articoli ad esso correlati. Altrimenti si contin-
uera‘ come avviene da decennia di legiferare
a colpi di questioni di fiducie e abusi di decre-
ti leggi. L‘ eccesso di emendamenti
ostacolano la normale funzione del Par-
lamento. Tutti ricordiamo la macchina sputa
emendamenti di Calderoli, e‘ ridicolo come
un articolo di un disegno di legge puo‘ essere
emendato piu‘ di 100 mila volte, e‘ chiaro che
poi un disegno di legge impiega due anni per
essere approvato.
E' indetto referendum popolare per delib-
erare l'abrogazione, totale o parziale, di una
legge o di un atto avente valore di legge,
quando lo richiedono cinquecentomila elettori
o cinque Consigli regionali.
Tornando indietro al referendum sulle trivelle,
sarebbe passato a discapito delle altre 15,
poi se vogliamo, una legge o un atto avente
valore di legge e‘ approvata dalla maggioran-
za del Parlamemto, impiegandoci apputo un
paio d‘ anni. Non puo‘ essere abolita da un
terzo o meno del popolo. L‘ alternative
sarebbe qualla di responsabilizzare I politici a
non incitare il popolo al non voto referen-
dario.
I REFERENDUM CONSULTIVI SONO GIA
AMMESSI IN CASO DI EMERGENZE O DI
IMPORTANZA NAZIONALE
In Democrazia non e' il fine che giustifica i mezzi, ma il mezzo che giustifica il fine,
Macchiavelli non viveva in una Democrazia
Il referendum consultivo, non e‘ altro che un
sondaggio nazionale, solo come indirizzo.
Anche se la Costituzione italiana non li con-
templa, ma li ammette nei casi di importanza
nazionale ( come avvenne nel 1989 ) con
legge costituzionale.
Anzi…e‘ l‘ unica alternativa…
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono eguali davanti alla legge, senza dis-
tinzione alcuna, ed e‘ compito della politica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, limitandone le dissuguaglianze soci-
opolitiche del Paese.
Questo non e‘ un principio comunista , so-
cilaista o dei nuovi movimenti civici, ma non
solo. Dovrebbere invece stare alla base di
ogni programma elettorale, questo e‘ quello
che tutti chiedono al politico e al futuro legis-
latore.
Quando un governo non sa da che parte
iniziare la legislatura, come‘ piu‘ volte e‘ ac-
cuduto nella storia di questa, se ancora
vogliamo chiamarla Repubblica, si parta dal
principio egualitarista. Se dopo oltre settant‘
anni di democrazia, il legislatore non ha capi-
to che :‖ Tutti sono eguali davanti alla leg-
ge,‖ , significa che le leggi vanno fatte per il
benessere di tutti, non sara‘ mai in grado di
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che limitano di fatto la libertà e la
uguaglianza dei cittadini
Nessuno può essere privato, per motivi
politici, della capacità giuridica, della
cittadinanza, del nome.(l‘ unico articolo della
Costituzione italiana dove e‘ presente solo la
parola cittadinanza)
Sfido Salvini o chi per lui a trovare un articolo
della Costituzione che parli della cittadinanza
Jus sanguinis. Io invece ne ho trovato uno
che si riferisce invece al jus Solis :” La Re-
pubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia
nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l'adempimento dei
doveri inderogabili di solidarietà politica,
economica e sociale.
Qundi, una persona al di la delle sue origini
etniche che nasce e svolge la sua personal-
ita‘ in Italia ha il diritto alla cittadinanza .
“Ecco perche‟ la Costituzione da il compito
di legiferare a tutti:” L'iniziativa delle leggi
appartiene al Governo, a ciascun membro
delle Camere ed agli organi ed enti ai quali
sia conferita da legge costituzionale e al
popolo, che la esercita mediante la proposta,
da parte di almeno cinquantamila elettori, di
un progetto redatto in articoli”. (ati.Cost. 71)
Come vedere nel nostro stato didiritto, anche
il Popolo governa.
Salvini o chi per lui, vorrebbe far passare il con-
cetto che: “ Se in Italia c‟e‟ poverta‟ e‟ colpa
delle migrazioni” . Se in Italia (e nel mondo) c‟e‟
ancora molta poverta‟ e‟ perche‟ la Politica nel
corsso dei millenni non e‟ stata in grado di
rimuovere gli oscacoli di ordine economico e
sociale, anche in Democrazia. Punto!
Continuare ad istigare il popolo all‟ odio razziale,
dettato dal suo fanatismo politico, non servira‟ a
nulla, perche‟ l‟ integrazione etnica e culturale e‟
il futuro di questa Umanita‟
UNA LEGISLATURA CHE
RAPPRESENTI REALMENTE LA
NAZIONE
UN FANATISMO POLITICO,
PEGGIORE DEL POPULISMO
Luglio /Agosto 2018
Islanda femminista, parità di salari
obbligatoria per legge
Islanda femminista, con la legge più avanzata al mondo sulla parità dei
diritto uomo donna, e anche la più severa. In Islanda una legge impone a
istituzioni pubbliche e private, aziende, banche e a qualsiasi datore di
lavoro con piú di 25 dipendenti di assicurare pari retribuzione alle donne
a pari qualifica con gli uomini. E Reykjavík, governa una Grande
coalizione la cui premier è Katrin Jakobsdóttir, leader del partito
„Sinistra-Movimento verde‟. 42 anni, madre di tre figli, Katrin aveva
preso questo impegno in campagna elettorale. Un primo passo, dichiara
oggi. Molto resta ancora da fare nei salti di carriera, dicono gli esperti,
troppo pesante resta il predominio maschile in economia, ma il salto
retributivo è una conquista innegabile.
Il governo di Katrin Jakobsdóttir ha previsto un´applicazione graduale
della norma. Le piú grandi istituzioni e aziende hanno tempo fino al
2020, quelle piú piccole fino al 2025. La legge minaccia multe fino a
50mila corone islandesi -circa 450 euro- per ogni caso personale di viola-
zione dell´obbligo di parità retributiva a pari qualifica. Differenze retrib-
utive dunque restano ancora. Ma sono scese da punte del 37 per cento a
una nuova media del 10-12 per cento. Negli ultimi anni, in risposta a
proteste e a grandi manifestazioni di piazza e scioperi degli influenti
movimenti femminili del paese, 100 aziende avevano già proceduto a
correggere gli squilibri retributivi. Il muro che resta è quello delle carri-
ere alte dove gli uomini sono ancora i più favoriti.
Da Remocontro
CRONACA
DA ADOTTA UN BAMBINO, A SCIAVIZZALO
Cinquanta centesimi l’ora, i nuovi schiavi nei campi
sono bimbi e arrivano dalla Bulgaria
riescono a guadagnare mensil-
mente anche 5 o 7 volte il
salario che riscuoterebbero in
Bulgaria.
«Dividono l’anno lavorativo
in due parti: quello in Italia e
quello trascorso nella loro città
di origine, integrando così i due
redditi — spiegano dalla Cgil-
Flai —. In provincia di Caserta
arrivano solitamente con i bus,
in viaggi ben organizzati che gli
consentono, al loro arrivo a
Mondragone, di avere accesso
subito a una casa e a un la-
voro. È un ciclo migratorio ben
strutturato, a volte un vero e
proprio ―pacchetto per l‘e-
spatrio‖, gestito dai capi delle
organizzazioni criminali bul-
gare». Nel territorio dove per
decenni ha spadroneggiato il
clan dei casalesi, è la criminal-
ità bulgara a gestire il fenome-
no del caporalato. «Sono stati
lasciati ampi vuoti di potere —
osserva il sindacato dei brac-
cianti — che gruppi malavitosi
di Rom bulgari, in particolare
quelli che gestiscono la man-
odopera, stanno, poco per vol-
ta, occupando. In zona, restano
quattro o cinque boss. Ma di
solito i veri capoclan controlla-
no il traffico e il fenomeno dalla
Bulgaria».
Il viaggio collettivo in pull-
man o in furgoni fino a
Mondragone costa circa 100
euro. Le famiglie di braccianti,
una volta giunte a destinazione,
vengono alloggiate e il costo di
affitto a persona si aggira sulle
70 o 100 euro al mese. Ogni
mattina partono folte squadre di
lavoratori rom alla volta delle
campagne circostanti o del
Giuglianese, ma talvolta devo-
no percorrere fino a 150 chilo-
metri per raggiungere il basso
Lazio o il Salernitano, dove gli
schiavi delle campagne sono
costretti a dormire in tende di
fortuna prima di fare rientro,
alcuni giorni dopo, quando han-
no completato il loro lavoro.
La paga viene stabilita dalla
cosiddetta «borsa della man-
odopera». L‘accordo viene
anticipato da una trattativa che
passa attraverso due caporali,
uno rom e l‘altro italiano. Il pri-
mo si relaziona direttamente
con i braccianti. Mentre il se-
condo negozia la paga oraria
con l‘imprenditore. Alla fine,
ciascuno trattiene per sé la
propria quota. Un meccanismo
che porta un‘intera famiglia rom
di 4 o 5 persone a ricevere la
stessa paga di un adulto, lavor-
ando la metà del tempo. «Per
non dire dei bambini-schiavi
che costano ancor meno —
conclude il leader sindacale
Campanile — e che con il tem-
po sono indotti ad imparare che
quello è e sarà, purtroppo, il
loro lavoro»
Da: corrieredelmezzogior-
no.corriere.it
LA COSTITUZIONE ITALIANA E’
LA PIU’ COMPLICATA AL MONDO
E ANDREBBE SEMPLIFICATA,
PRIMA ANCORA D’ ESSERE
ESPLICATA
DALLA DEMOCRAZIA, ALLA
LOTTOCRAZIA
IL PRINCIPIO EGUALITARISTA NON HA
COLORE POLITICO
Rapporto della Flai-Cgil sullo
sfruttamento in Terra di Lavoro
di Angelo Agrippa
Guadagnano» dai 50 ai 75 cen-
tesimi all‘ora. Sono i bambini-
schiavi. Bulgari, di etnia rom,
che hanno soppiantato i gio-
vanissimi braccianti senegalesi
e ghanesi nelle ampie cam-
pagne che si affacciano sul
litorale domizio, a cavallo tra il
Giuglianese e il territorio tra
Castel Volturno e Mondragone.
I rom bulgari, da almeno
cinque anni, percorrono ogni
anno un corridoio drammatica-
mente silenzioso che li porta
fino in Campania per poi ripren-
derlo a ritroso con la speranza
di poter tornare con la succes-
siva stagione del raccolto. Ma
per «meritare» la fiducia dei
caporali devono osservare rig-
orose prescrizioni, tra cui quella
principale impone la massima
riservatezza. Lo conferma
Pasquale Campanile,
segretario della Cgil-Flai di Ca-
serta, il sindacato che ogni bi-
ennio elabora focus e
promuove indagini sul lavoro
nelle campagne. «Quella rom
della Bulgaria si è rivelata una
comunità omertosa, recalci-
trante a qualunque approccio
con gli altri — racconta — e per
questo i loro componenti
vengono rimborsati meglio
rispetto ad altri braccianti di
origine africana che, negli anni,
affollavano i nostri campi. Abbi-
amo tentato di accostarli, di
predisporre anche delle visite
mediche, dato che molti di essi
ci sono apparsi con visibili
problemi posturali a causa delle
fatiche alle quali sono sot-
toposti, ma qualunque tentativo
di aprire un dialogo si è rivelato
vano o molto complicato». Gli
adulti percepiscono mediamen-
te due euro l‘ora. Le donne
guadagnano all‘incirca la metà.
Mentre i minorenni (che secon-
do la Cgil rappresentano il 4%
della popolazione rom
impegnata nelle campagne del
Casertano) incassano ancora
meno.
È stato l’Osservatorio Placi-
do Rizzotto ad esaminare il
fenomeno dei rom bulgari nel
Quarto Rapporto su Agromafie
e Caporalato presentato dalla
Cgil-Flai. In particolare, è stato
studiato con attenzione il caso
di Mondragone, la cittadina
domiziana di 28 mila abitanti
che da qualche anno ospita
una comunità rom non stan-
ziale. Si tratta di 500 o 600 per-
sone che arrivano tra maggio e
giugno e di 1000 o 1200 a
settembre, secondo le stime,
alloggiate, a turno, per non più
di tre mesi, negli ex palazzi
Cirio: un quartiere degradato e
periferico dove ogni tanto le
forze dell‘ordine si affacciano
per ripristinare l‘ordine pubbli-
co. Ma in questo breve tempo
Il fanatismo e‟ l‟ eccessivo rifiuto
della dialettica
Voi, provate a spiegare a Salvini che le sue
solo delle tesi e non realta‘ e vi querela o
peggio se gli diciate che la politica e‘ l‘ atre
del dialogare vi tira in ballo il vangelo. Anche
questo e‘ fanatismo (1) abolizione del par-
lamento (2) superamento della democrazia
(3) decretazioni fai da te, come chiudere I
porti (4) querelare qualcuno solo per aver
usato un termine sbagliato (5) usare false
informazioni e mentendo sapendo di men-
tire, per ottenere ragione e consensi (6) rifiu-
tare ogni forma di dialogo.(6) negare la
realta‘ che ci circonda, chiudere gli occhi e
andare avanti, perche in politica il mezzo
giustifica sempre il fine. (7) far finta di non
sapere che l‘ odio genera odio. (8) concen-
trarsi piu‘ sul potere che al benessere com-
mune e chi ne ha piu‘ ne metta. I sintomi ci
sono e anche troppi, quindi non e‘ la
democrazia che ha fallito, ma la politica. Nel
corso dei decenni abbia visto e con indiffer-
enza e impotenza, il legislatore allontanarsi
gradualmente dal rapporto diretto con il citta-
dino e dai tettami costituzionali. Queste sono
le cause dell‘ attuale fanatismo politico ital-
iano e non solo
Non so voi, ma io alle parole scellerate di
Grillo mi indigno e non poco! Come si fa a
sostenere che la democrazia e‘ superata e
dovremmo passare alla lottocrazia. Appunto
da scellerati!
.La verita‘ e‘ che Grillo (o chi per lui ) molto
probabilmente no sa realmente cosa sia la
Democrazia. Il legislatore va forgiato, prima
di essere eletto (autocit.) questa e‘
Democrazia. Temo che l‘ articolo 49 della
Costituzione italiana, non sia stato elutto
percepito sia dal politico sia dai politicanti: ―
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi
liberamente in partiti per concorrere con
metodo democratico a determinare la politi-
ca nazionale‖ Sono sicuro che Grillo ( o chi
per lui) non abbia ancora capito il reale sig-
nificato di ―associarsi liberamente per con-
correre con metoco democratico a deter-
minare la politica nazionale ‖ Adesso riesco
a capire del perche‘ in Italia non si e‘ mai
fatta una legge sui partiti, sulle candidature e
sul regolamento del libero mandato, perche‘
manca proprio il concetto di Democrazia. E‘
qualcosa di innato in noi umani, quando non
sappiamo piu‘ che pesci pignare, diamo la
colpa all‘ esca. E qui ripropongo le
―Cittadinarie‖ dove il cittadino gorgia il legis-
latore prima di essere eletto. Nelle cittadinar-
ie non sono i partiti a scegliere i candidati
ma i cittadini, con la sottoscrizione di ogni
lista con annesso il programma elettorale in
ogni circoscrizione o collegio e ad ogni tor-
nata elettorale, prima di presentarle alle au-
torita‘ competente, per l‘ autentificazione
delle firme .Altro che lottocrazia grillina !
Le premesse fatte in campagna elettorale
non convertite in leggi efficaci, e‘ stata la
causa principale dell‘ attuale indifferenza da
parte dell‘ elettore verso la politica
―In una Democrazia, alle opposizioni non
occorrono emendamenti, ma inziative
legislative alternative a quelle dei
governi‖ (autocit.)
Ecco perche‘ in primis la nostra Costituzione
non contempla emendamenti di nessun
genere, ma solo articoli, come sanciscono gli
articoli 71 ―L'iniziativa delle leggi appartiene
al Governo, a ciascun membro delle Camere
DIO E‟ CIO‟ CHE SI PERCEPISCE E
NON QUEL CHE SI VEDE
NON E‟ IL NUMERO DEI
PARLAMENTARI CHE RALLENTA
L‟ ITER LEGISLATIVO, MA IL
NUMERO ECCESSIVO
DI EMENDAMENTI
E ORA DI MODIFICARE LA LEGGE
MANGINO DEL 1993
IL QUORUM REFERENDARIO NON
PUO’ ESSERE ABOLITO PERCHE’
ALTRIMENTI 5 CONSIGLI REGIONALI
AVREBBERO IL VETO SUI
RIMANENTI 15
DALLA DEMOCRAZIA ALLA
PARTITOCRAZIA A TUTTI
GLI EFFETTI
Silvestra , la strega maestra
In una foresta c‘è la strega Silvestra,
ch‘è un po‘ fuori di testa.
Vuol far la maestra
ma il suo sguardo è sinistro
,ha un fare maldestro,
le labbra sporgenti
la lingua tra i denti,
i capelli spioventi,
le orecchie allungate
e le ciglia arcuate.
Con questo suo aspetto
lei non rassicura
e di andare alla scuolanessuno si cura.
E allora a chi fa da maestra la strega Silvestra?
Gli alunni ce li ha,
e son sempre presenti…
anche se sono solo … dormienti.
I ghiri dormiglioni
presenti alle lezioni
son proprio alunni buoni:
nessuno disturba
e lei che è un po‘ orba
sembra non se ne accorga
oppure fa finta
per non darsi per vinta.
Così , sopra un tronco,
che fa da lavagna
,lei traccia dei segni
con una castagna:
nessuno l‘ ascolta,
ma a lei poco importa
e a voce ben altaripete convinta
a quei ghiri sonnacchioni:
State attenti alle lezioni!
Poi spiega, parlando lei sola,
che il gallo non vola,
oil sole riscalda,
la pioggia ci bagna …
Continua per ore,
finché soddisfattadi quella lezione,
saluta la classe assopita
con un cenno delle dita.
Subito dopo però la invita
alla prossima lezione,
nel punto preciso dove sono le more.
Maria Rosaria Longobardi(Marylon)
Al mondo esistono quasi tutti I vaccini,
anche contro la peste, peccato che
manchi ancora quello contro la spupidita’
Una volta c' era il fascismo, oggi c'e solo il
fanatismo, o se preferite il " scimmiottis-
mo"
Io da ubriaco riesco a fare solo due cose
scrivere e cucinare e dopo una certa eta’,
certe domande le donne non dovrebbero
nemmeno farle
L’ educazione e il senso civico, non e’
compito dello Stato
La matematica non e' un' opinone nem-
meno per demagoghi, alias capi popolo
Questo nostro mondo iniziera’ a cambiare,
solo quando non ci sara’ piu’ nessuno,
che fara’ beneficenza
Sino adesso tutto cio' che abbiamo creato
e prodotto , e' servito allo sfruttamento
dell' uomo sull' uomo e non per il
benessere e futuro dell' Umanita'
Un giorno scoprirete che il primo extra
terrestre che mettera' piede sulla Terra, e'
stato creato dallo stesso Dio
Alle scuole elementari mi piaceva dise-
gnare, alle medie leggere e alle superiori
scrivere, a distanza di quasi mezzo seco-
lo, l’ unica cosa che riesco a disegnare e’
la mia firma, ho quasi dimenticato come
leggere corretamente e in quanto alla
scrittura ci sara’ sempre tempo per im-
parare
Sono millenni che insegniamo a tutti a
soddisfare il proprio io, adesso e’ troppo
tardi per rispettare anche quello degl’ altri
In politica c'e' di tutto e per tutti, l' unica
cosa che ancora manca e' l' onesta' intel-
lettuale, in alcuni casi anche l' intelletto
La scienza ricerca la politica legifera, oggi
come ieri
Ilario Mario Ponzi
Collaboratore,
Fotografo
Socio onorario
Britalyca News Londra
(La Voce Alternativa)
FOR DONATIONS TO
Britalyca News Londra
(La Voce Alternativa )
IBAN: CB03 BUKB 2012 2673 9613 46
LA CITTADINANZA JIUS SOLIS E’
GIA’ IN COSTITUZIONE
GOVERNARE LA NAZIONE E'
ANCHE COMPITO DELLE
OPPOSIZIONI, PERCHE' SENZA
ALTERNATIVE NON C'E'
DEMOCRAZIA
LE MIGRAZIONI NON HANNO
MAI GENERATO POVERTA’
Pagine 3 CRONACA GoracciPaginea 14 Vignette Britalyca News Londra Britalyca News Londra
E' come una guerra, un male
che si ripete come
un incubo..
Molte delle vittime sono morte ab-
bracciate, come delle mamme con
i loro bambini e tanti erano turisti,
vittime sulla spiaggia di Argyri a 3
km dal Porto di Rafina, a pochi km
dall'autostrada Attiki Odos, per
Maratona, solo 25 km dal centro
di Atene e dall'Acropoli, 18 km
Luglio /Agosto 2018 Luglio/Agosto 2018
Incendi in Grecia: la tragedia
divampa nuovamente nell’estate
dall'aeroporto Internazionale
Eleftherios Venizelosche: hanno
sperato di fuggire per mare, in au-
to, come potevano..
I feriti sono oltre 556, riferisce la
Croce Rossa e tra questi 16 sono
bambini in gravi condizioni ma il
bilancio è ancora provvisorio, sem-
bra che i morti accertati siano 74.
Si contano 47 roghi in 24 ore: nel-
la Smorfia napoletana il numero
47 rappresenta "Il morto"
Gli incendi che impazzano e
devastano da lunedì la Gre-
cia, sono dolosi.
Nell'agosto del 2009 scris-
si di decine di vittime in Gre-
cia, come nel 2007. Provo la
stessa impotenza e lo stesso
dolore per un Paese che ho
vissuto in decine di estati,
quando ero una ragazzina
con lo zaino in spalla, poi la
turista per 20 giorni impiegata
di banca, poi la mamma con
figli che tornava con il loro
papà skipper in barca a vela...
spero di ritornare quest'anno in
Grecia, quando spero sia finita
la stagione di questi disastri, di
questi crimini perpetrati da an-
ni, e che anche l'Italia ben con-
osce. E' un dramma, una trage-
dia greca nel senso più letter-
ale del termine.
Dall'Ansa: " Nulla resterà sen-
za risposta" sulle cause, ha
detto il premier greco.
Il governo sospetta fortemente
che gli incendi siano di origine
dolosa, visto che le fiamme
sono divampate in luoghi diver-
si e distanti tra loro. Lo stesso
Tsipras, in mattinata, aveva
parlato di "incendi asimmetrici".
Alcuni media greci ipotizzano,
inoltre, che piromani siano en-
trati in azione per saccheggiare
le case abbandonate dai turisti
o per motivi di speculazione
edilizia.
C'è chi cerca scampo in mare e
chi cerca di salvarsi tornando a
terra…
LUI FORSE CE L'HA FATTA, è SOLO UN CANE
GRECO
Pagine 13Pagina 4
La "strana sensazione" che proviamo
ad agosto ha un nome: si chiama
"august blues" ed è paragonabile allo
stato di tensione e ansia della dome-
nica sera
By Ilaria Betti ( huffingtonpost.it)
C'è qualcosa nell'aria, ad agosto, che ci comunica
forte e chiaro un solo messaggio: l'estate sta per
finire, settembre è vicino, è tempo di tornare a pren-
dersi le proprie responsabilità. Per alcuni, questo
mese può essere davvero uno dei più difficili da
vivere, a causa di ansia e tensioni, talvolta inspiega-
bili. Eppure una spiegazione a quella strana malin-
conia c'è: secondo Stephen Ferrando, direttore di
psichiatria al Westchester Medical Center, il cosid-
detto "august blues" è simile al "sunday blues", ov-
vero alla tristezza della domenica sera, sperimen-
tata alla fine del weekend e prima dell'inizio di una
nuova settimana. La differenza, però, è che il
malessere di agosto dura un mese intero.
Il sito "Science of Us" ha indagato intorno alla ques-
tione, riportando una serie di opinioni sull'argomento. Secondo Ferrando, il lato negativo della "malinconia di agosto", oltre alla durata,
risiede nel fatto che quest'ultima sarebbe in grado di cogliere tutti, sia gli amanti dell'estate, sia quelli che, in genere, non la sopportano e
che non vedono l'ora che finisca: i primi probabilmente si sentiranno ansiosi per l'avvicinarsi della fine della loro stagione preferita, i secon-
di si sentiranno ancora più tesi perché più vicini al loro "traguardo". Secondo lo psichiatra, in entrambi i casi è probabile che si avverta una
specie di senso di colpa o insoddisfazione per non essere riusciti a fare abbastanza durante questo periodo dell'anno, per non essere stati
"al massimo" come la stagione e gli stereotipi legati ad essa ci obbligherebbero ad essere.
L'ansia per la fine dell'estate e la tensione per l'inizio di un nuovo anno, rappresentato dal tanto temuto mese di settembre, sarebbe co-
mune ad ogni età. Rachel Annunziato, professoressa di psicologia alla Fordham University, ha spiegato a "Science of Us" che sia i più
piccoli sia i più grandi proverebbero sensazioni simili. Per i bambini in età scolare e i loro genitori, ad esempio, agosto è un mese pieno di
eccitazione, di aspettative, ma anche di timore. Gli adulti, in generale, pur avendo superato da tempo il periodo scolastico, continuano a
vedere i tre mesi estivi come un momento simbolico di transizione verso il nuovo anno: una fase che, vista da questa prospettiva, rag-
giunge il culmine proprio nel mese di agosto.
Nel caso in cui i sintomi (diminuiti livelli di energia, stanchezza eccessiva, ipersonnia, iperfagia) si presentino in maniera continuativa e
con ondate di "esordio-remissione" della durata di almeno due anni, si può parlare di "depressione stagionale" o "sindrome affettiva sta-
gionale". Secondo lo psichiatra Ferrando, c'è però una differenza tra la depressione sperimentata in inverno e quella sperimentata in es-
tate: quest'ultima è caratterizzata da una maggiore ansia e agitazione ed è dominata dalla necessità per il soggetto di dover fare
qualcosa, spesso di indefinito, mentre quella invernale si caratterizza per essere più "vegetativa".
Proprio per evitare che tristezza e malinconia sfocino in qualcosa di più grave, è importante, secondo Annunziato, essere indulgenti con
se stessi durante il mese di agosto. "A volte mi sento in colpa a prendermi una pausa durante questo mese e penso che dovrei darmi una
mossa", ha spiegato la psicologa. "Ma credo che sia importante concederci un'altra piccola tregua, se non l'abbiamo già fatto prima". Ago-
sto non deve essere visto solo come un momento di preparazione: c'è ancora tempo per riposarsi. Potrebbe essere sfruttato per organiz-
zarsi in vista dei mesi futuri, ma senza stress e mantenendo un ritmo lento. Proprio come quando, prima della scuola, si iniziavano a com-
prare diari, penne e quaderni: ci si preparava, pur cercando di godersi, fino all'ultimo e fino in fondo, gli ultimi sprazzi d'estate.
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Dall‟ Italia e
dall‟ Estero
A cura di Giorgio
Brignola
"La tristezza di agosto ha un nome: si chiama august blues
ed è paragonabile a quella della domenica sera"
Un conto è l‘austerità interna, un altro è
il pareggio di bilancio preteso a livello
europeo. E‘ vero che l‘inflazione non è
aumentata, ma solo per una
contrazione anomala dei consumi e
della deflazione.
Del resto, sulla quantità si può anche
puntare al ribasso, ma sul quotidiano,
visto il progetto delle liberalizzazioni,
nessuno sembra volerci stare. Invece
di ―filosofare‖ sul fronte economico, i
politici dovrebbero terminare con le
riforme istituzionali. Una volta‖salvata‖
l‘economia, se non ci saranno
sostanziali modifiche a livello potere
legislativo, il tunnel della regressione
potrebbe essere più breve. Nonostante
la grinta di Maio e Salvini restasse nelle
Commissioni Parlamentari. Il solito
sistema per non risolvere l‘incognita.
Dopo il tramonto della Prima e
Seconda Repubblica, l‘italiano, che non
è stata mai ―cicala‖, risentirà altre
difficoltà nel suo ruolo di ―formica‖.
Risparmiare è impossibile e molti
hanno già dissipato capitale ed
interesse per far fronte alle necessità.
Secondo noi, ci sono ancora troppi
compromessi da ridimensionare per
tornare a pretendere l‘affidabilità
politica.
Prima di tutto, la coerenza delle azioni
dovrebbe tener in maggior
considerazione i segnali di regresso
generale. Suggerimento mai tenuto in
debita considerazione dai precedenti
esecutivi. Così Il popolo italiano si è
trovato più povero.
Attenzione: più povero non meno
ricco. Perché i ricchi d‘Italia, anche
nella situazione di palese declino
nazionale, rischiano sempre poco. Per
costoro la speranza in tempi migliori
non è mai venuta meno.
OLTRE LA
SPERANZA
Se ancora ci fosse bisogno di ribadirlo,
lo facciamo di buon grado: la
situazione politica italiana è da chiarire.
L‘accordo di Centro/Destra dovrà
superare, entro l‘anno, il ―rodaggio‖. Il
Paese ne ha preso atto; senza
eccessivo entusiasmo. Il 2018 resterà,
comunque, l‘ennesimo banco di prova
per un Potere Legislativo ―differente‖
da quello nato con la Seconda
Repubblica. Certo è che gli eventuali
segnali per un futuro migliore
dovrebbero avere una dimensione più
concreta e meno speculativa.
Lo scriviamo convinti che sia l‘aspetto
meno facile di questa realtà.
L‘emergenza non è finita. Tra realtà e
speranza, i confini non sono bene
definiti. Certo è che se si riuscisse a
offrire una dimensione più realistica alla
politica che ci sovrasta, forse, la realtà,
potrebbe essere meglio gestita. Del
resto, comprendiamo che non sia facile
accettare quest‘ottica che, però, ci
sembra l‘unica percorribile. E‘ inutile
negarlo: le ingiustizie del sistema
dipendono anche da variabili che
vengono da lontano. Secondo noi, alla
base della speculazione politica
esistono motivi, culturali e ideologici,
che hanno le loro origini nel secolo
scorso.
Concentrati sulla ―meta‖, non s‘è tenuto
conto del ―percorso‖ per raggiungerla.
In questi anni, chi ci ha governato ha
consentito il radicarsi di una situazione
che ci ha portato dove siamo. Se ne
sono resi conto, ma si è preferito
continuare per la strada delle
complicità di cordata. Poi, a sorpresa,
l‘Esecutivo Di Maio/Salvini. Ora, per
recuperare l‘utile è indispensabile
puntare al futuro. Certe ―scelte‖ faranno
bene al Popolo Italiano. Però, avranno
un prezzo. Comunque, oltre le
―speranze‖, mancano le ―certezze‖. Col
prossimo anno, si dovranno trovare.
Insomma, le speranze dovrebbero
mutare in certezze.
PIU’ FATTI
Nonostante la presenza di un sistema
informatico che diffonde le notizie in
tempo reale in tutto il mondo, siamo
consapevoli di non riuscire a offrire alla
nostra Comunità oltre frontiera le
innovazioni di coloro che da noi
dovrebbero fare politica anche per loro.
Quindi, non ci schiereremo con chi
―governa‖ o è all‘‘―opposizione‖; perché
fare politica dovrebbe significare
interessarsi compiutamente ai problemi
degli altri; nessuno escluso. I dilemmi
correlati agli italiani all‘estero, però, non
hanno mai fatto notizia. Quindi, ogni loro
analisi è rimasta marginale.
Così, non si può sentire la voce di chi
vorrebbe dire, ma non è messo nelle
condizioni di poterlo fare. Ciò che conta,
almeno così sembra, sono tante
―tensioni‖interne. Il resto è storia già
vissuta. Ora ci chiediamo, con la
coerenza di non voler ―mollare‖, quanto
veramente, contino gli italiani nel mondo
nei confronti della Patria.
Anche se si aggiornasse il meccanismo
elettorale, la politica resta eterogenea e,
non di rado, poco comprensibile. A
nostro avviso, le istituzioni sono
―lontane‖ dai milioni di Connazionali nel
mondo. Lo stesso loro impegno politico
s‘è rivelato scarso anche perché inserito
in faccende che nulla hanno da spartire
con chi vive all‘estero.
Le effettività parallele non ci hanno mai
convinto. I politici, però, ci continuano a
fare conto. Così, non sempre le reali
esigenze degli italiani d‘oltre frontiera
riescono a emergere in tutta la loro
complessità. Le giustificazioni non si
contano e non sarebbero, comunque,
esaurienti.
Molto spesso, almeno nel linguaggio
corrente, si dice che i Connazionali
all‘estero hanno altro su cui meditare. I
loro interessi non sono più nella
Penisola d‘origine e, di conseguenza, le
tattiche parlamentari sarebbero inutili.
Nulla di più sbagliato.
Per gli italiani all‘estero, che
rappresentano anche una forza
elettorale più che rispettabile in Patria,
non resta che l‘amarezza delle
promesse disattese e delle prospettive
irrilevanti. Mancano, ancora, fatti reali
per modificare una tendenza
comportamentale. Ma le questioni di chi
vive altrove, tanto per intenderci,
dovrebbero essere anche le nostre.
Essere italiani non è solo una questione
geografico/territoriale, ma l‘estensione di
comuni destini.
PUNTI DI
VISTA
In politica ciascuno è libero d‘avere un
su modo di pensare. Con quest‘assunto
non ci sono limiti nell‘elaborare nuovi
sviluppi socio/economici della realtà.
Non solo nazionale. Proprio su questa
linea continueremo a muoverci per
comunicare notizie del nostro fronte
istituzionale.
Dato che, però, nessuno è ‖perfetto‖,
non è detto che le nostre argomentazioni
siano più valide di quelle d‘altri. Ciò che
abbiamo, da subito, fatto nostro è un
tipo di giornalismo informativo. Quello
che fornisce indicazioni; lasciando agli
opinionisti il compito di commentarle.
Quindi, uno stesso evento può apparire
con diversi profili. Dipende,
principalmente, da com‘è affrontato.
Tenuto conto dello spirito di questo
foglio internazionale, riteniamo che il
giornalismo d‘informazione lasci aperte
le porte per ogni successivo contributo
d‘opinione. L‘importante, secondo noi,
è che l‘informazione sia completa e
corretta. L‘interpretazione, invece, può
assumere diversi orientamenti.
Chi legge, poi, è libero di farsi un suo
concetto su quanto appreso e
confrontarlo, se del caso, con chi si
occupa di giornalismo d‘opinione. Del
resto, non è detto che ―informazione‖ e
―opinione‖ non siano in grado d‘essere
frutto di una stessa penna. Basta
evitare, e questo è più difficile, d‘essere
di parte.
Nei nostri, tanti, anni d‘impegno sul
fronte dell‘informazione, pur mutando,
più volte, il panorama politico italiano,
siamo rimasti fedeli all‘informazione.
Ovviamente, senza fermarci all‘aspetto
―fotografico‖dei fatti. Ogni argomento,
secondo noi, ha da essere presentato
al Lettore nel modo migliore per
consentirgli d‘elaborare una propria
opinione. In questo modo, si apre il
grande spazio del confronto e del
dibattito.
Insomma, ogni punto di vista assume
un suo peculiare valore in funzione
dello scopo per il quale è accolto. Da
qui l‘importanza del giornalismo
d‘informazione. Quello che abbiamo
fatto nostro da oltre mezzo secolo
IMPEGNO
DEMOCRATICO
Sarà scontato, ma lo riaffermiamo: in
Democrazia l‘impegno politico non
dovrebbe essere inteso solo come
quello degli uomini di partito. Preso atto
del nuovo Esecutivo, sul quale
lasciamo ad altri giudizi e pareri,
torniamo sulla figura del cittadino che
non può essere solo soggetto a norme
non sempre coerenti con
l‘atteggiamento di chi le ha approvate.
La Partitocrazia s‘è imposta.
Soprattutto per inerzia. Ne deriva che il
cittadino spesso subisce le sorti del
Paese senza poter, in concreto,
intervenire. Ci conforta, però, uno dei
principi fondamentali della nostra
Costituzione che recita: ‖ la Repubblica
riconosce e garantisce i diritti
dell‘uomo. Sia come singolo, che nelle
formazioni collettive implicanti doveri e
solidarietà politica, economica e
sociale‖.
Uno di questi doveri dovrebbe essere
proprio la partecipazione attiva alla vita
politica del Paese. Anche proiettata
oltre gli schemi ―scontati‖. Quelli che
non risolvono e che, spesso, sanno di
compromesso. La Partitocrazia, al
momento, non favorisce l‘impegno
collettivo e ne può influenzare ogni
possibile cambiamento.
Con questi presupposti, é l‘impegno
democratico che dovrebbe essere
favorito tramite un impegno comune
che tenga conto dei progetti collettivi.
Prendendo, anche, valido spunto dalla
questione morale che, da noi, resta
una lezione di vita che si dimentica
troppo speso. O, peggio, si rammenta
solo quando può fare comodo.
Luglio/Agosto 2018Luglio/Agosto 2018
PANORAMA
ECONOMICO
Il 2018 potrebbe riservarci ancora delle
sorprese. Che queste siano concrete,
o meno, dipenderà dal quadro politico
in via d‘evoluzione. Di fatto, però, la
situazione nazionale è troppo coinvolta
perché possa permettere analisi
attendibili entro poco tempo. La
ripresa, comunque, sarà lenta.
Del resto, e lo rammentiamo ancora il
2018, non è l’anno del “riscatto”
economico. Infatti, politica ed
economia continuano a viaggiare su
binari differenti.
Da noi, resta carente la competitività
che non riesce a tener testa con la
necessità di una maggiore produttività.
Il Parlamento avrà da focalizzare, a
tutto campo, i ―gaps‖ che sono sempre
sotto gli occhi di tutti. Questa non è
solo una nostra sensazione.
In tempi che si prospettano dovranno
essere costruttivi e non solo
politicamente. Sul fronte delle
questioni urgenti resta l‘occupazione e
il riallineamento sociale in generale.
Per ritrovare la strada della ripresa, è
indispensabile comprendere quali sono
le possibilità per raggiungere degli
obiettivi durevoli.
Il passato, ovviamente, potrà esserci
d‘aiuto. Magari dando anche uno
sguardo alla realtà socio/economica in
essere in Eurolandia. Siamo, infatti,
dell‘avviso che l‘Italia si trovi in una
posizione di‖recessione‖ particolare
rispetto ad altri Stati stellati.
In breve, per evitare guai maggiori non
possiamo accontentarci dei dibattiti
che sono, spudoratamente, ancora di
parte.
SIAMO PIU’
POVERI?
Tra imposte dirette e indirette, entro
l‘autunno, saranno rastrellati milioni
d‘Euro che ―peseranno‖ sul
contribuente almeno 500 Euro in più
che per lo scorso anno. Riteniamo, in
ogni caso, che i provvedimenti fiscali
daranno eventuali vantaggi,
soprattutto,nel nuovo anno. Di fatto,
però, il grosso della ―stangata‖ sarà
perfezionato prima di fine d‘anno. I
sacrifici saranno, effettivamente,
meglio distribuiti. Nel caso in cui
l‘evasione fiscale fosse sbaragliata,
anche la nostra Economia potrebbe
avere una stampella di meno e
reggersi più autonomamente anche nei
confronti della Banca Centrale
Europea. Del resto, il concetto da
superare è semplice: tenere sotto tiro i
grossi capitali e favorire fiscalmente i
redditi da lavoro dipendente e da
pensione. Se non saranno più
prospettati ―condoni‖ o ―scudi fiscali‖,
gli evasori dovranno fare meglio i loro
conti. Con queste premesse di
cambiamento, resta da affrontare il
caro vita quotidiano. La situazione, di
là dalle apparenze, è tesa e la fiducia
politica all‘Esecutivo potrebbe essere
rivista per evitare ripercussioni al
momento dimettere le carte in tavola.
ARGENTINA
La battaglia delle donne argentine per l’aborto non si
ferma
Abbiamo vinto. Di fronte alle menti arretrate si è imposta una fervente gioventù che ha trovato nel faz-
zoletto verde, emblema del movimento delle donne argentine, un simbolo di uguaglianza. Abbiamo
vinto i fondamentalismi, perché è diventato evidente ed è stato messo in discussione il sostegno del
culto cattolico da parte dello stato e la pretesa della gerarchia ecclesiastica di influenzare le politiche
di sanità pubblica e di istruzione. E ora nelle strade si vendono i fazzoletti arancioni, la bandiera della
richiesta di separazione tra chiesa e stato.
Abbiamo vinto, perché le argomentazioni basate su convincimenti religiosi hanno rivelato le bugie di
chi è contrario ai diritti. Abbiamo vinto, perché l‘aborto ha smesso di essere un tabù ed è uscito allo
scoperto, socialmente depenalizzato. Abbiamo vinto, perché madri e nonne hanno raccontato alle loro
figlie e alle loro nipoti dei loro aborti, perché gli adolescenti hanno portato il dibattito nelle loro case e
scuole. Abbiamo vinto, perché il mondo ci ha guardato e ha scoperto che in Argentina le donne non
hanno ancora il diritto di decidere sui loro corpi e siamo stati vergognosamente additati come un pae-
se in cui noi donne non godiamo ancora della piena cittadinanza.
Non ci hanno mai regalato niente. Per studiare all‘università, per avere il diritto di voto, per essere in
grado di decidere sulla vita dei nostri figli, per avere libero accesso agli anticoncezionali abbiamo sem-
pre dovuto scendere in piazza e combattere. Le lotte femministe i margini. I voti che sono mancati per
depenalizzare e legalizzare l‘aborto sono solo una pietra d‘inciampo sul cammino. Non è stato ieri.
Sarà domani.
(Traduzione di Stefania Mascetti)
Da: Internazionale.it
Pagine 12Paginea 5 Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Nell‘insediamento è sorta un‘economia in-
formale: ci sono piccoli negozi, ristoranti, un
tendone comune adibito a moschea e di-
verse ciclo-officine, perché la bici è il mezzo
di trasporto più diffuso tra i braccianti. Da
mesi si susseguono le voci di uno sgom-
bero imminente, anche in seguito a un rap-
porto dell‘Agenzia regionale per la
protezione dell‘ambiente della Calabria) che
avrebbe rilevato potenziali elevati livelli di
tossicità del sito. Non è chiaro però quali
siano le alternative proposte. La nuova ten-
dopoli, quella allestita ad agsto 2017,
è quindi in realtà la terza tendopoli in
ordine di tempo. Costata 600 mila euro
(spesa sostenuta grazie a un finanziamento
della Regione) è controllata da telecamere
e circondata da mura alte un paio di metri e
da grate in metallo. All‘interno, 54 tende per
700 posti. Un tendone funge da moschea e
un altro, poco lontano, da chiesa. I bagni
sono all‘interno di alcuni container. Poco
lontano, un altro container serve da cucina,
con alcuni fornelli dove i migranti possono
cucinarsi i pasti.
La gestione doveva essere affidata dal Co-
mune di di San Ferdinando tramite un ban-
do, che però non è ancora stato fatto. Ogni
tre mesi il Comune affida la gestione della
tendopoli a una cooperativa diversa: più
che altro una formalità, visto che nel frat-
tempo i dipendenti sono rimasti sempre gli
stessi. A febbraio era la Augustus, ora è la
Exodus: 13 mila euro al mese, ci dice il
sindaco di San Ferdinando, per garantire la
pulizia e controllare gli ingressi. Qui, infatti,
sono ammessi solo i lavoratori in possesso
di un permesso di soggiorno, mentre i visit-
atori per poter entrare devono lasciare un
documento all‘entrata.
Il problema dei documenti: la storia di
Barry
È qui che a febbraio avevamo incontrato
Barry: era seduto su una delle brandine
all‘interno di una delle tende, mentre due
ragazzi stavano ascoltando la musica e un
altro preparava un thè. Barry ha 24 anni e
viene dalla Sierra Leone: aveva appena
passato la notte di fronte alla questura, per
essere sicuro di ottenere un appuntamento
in mattinata. Barry ha fatto richiesta d‘asilo,
ma la Commissione e il tribunale di primo
grado gli hanno negato la protezione. I suoi
genitori sono morti quando lui era bambino,
durante la guerra civile. Poi tre anni fa, a
causa dell‘epidemia del virus Ebola, sono
morti anche i suoi genitori adottivi. Non gli
era rimasto più nulla, racconta, così se n‘è
andato per lavorare in Libia. E da lì – viste
le condizioni nel paese – è partito per l‘Italia
Commissariato di pubblica sicurezza.
Gioia Tauro, 2017
Ma per la Commissione territoriale queste
non sono ragioni sufficienti per ottenere
protezione. A febbraio, Barry mi diceva di
essere rassegnato ad aspettare a Rosarno
per tutta l‘estate, arrangiandosi con lavori di
fortuna. Ma quando a luglio ci risentiamo,
dice di trovarsi a Foggia: ―sto mettendo da
parte i soldi per pagare un altro avvocato‖,
spiega. Sta aspettando da mesi l‘esito del
ricorso in appello, ma da tempo non ha più
notizie dal suo avvocato: a febbraio aveva
appuntamento con lui in tribunale ad Anco-
na, dove si svolge il ricorso. L‘avvocato non
si è mai presentato e da allora ha smesso
di rispondere alle sue chiamate. ―Non ho
perso solo i 250 euro che gli avevo dato: ho
sprecato anche i soldi del viaggio‖, spiega
Barry. Se sei mesi fa era ottimista rispetto
al ricorso, oggi dice di essere stanco: ―a
volte vorrei solo lasciar perdere tutto, smet-
tere di lottare‖.
Celeste Logiacco, della Flai-Cgil di Gioia
Tauro, non è affatto sorpresa quando le
raccontiamo l‘esperienza di Barry con il suo
avvocato: ―su cinquanta persone che si
rivolgono al nostro sportello perché le loro
pratiche di rinnovo del permesso o di ri-
corso sono bloccate‖, spiega, sono almeno
tra i 15 e i 20 i casi in cui non siamo più
riusciti a metterci in contatto con gli av-
vocati‖. Perché
succede?
―Bisognerebbe
chiederlo ai diretti
interessati‖,
risponde Logiacco,
―può darsi che per
alcuni sia una
questione di soldi,
oppure di incompe-
tenza‖. l problema,
come denuncia
Medu, è che ―lo
sfruttamento siste-
matico‖ è ―facilitato
dalla ghettizzazione
sociale e lavorativa
dei lavoratori mi-
granti‖. Nonostante
all‘inizio fosse pre-
visto, nella nuova
tendopoli non c‘è
nessuno sportello
fisso di informa-
zione o di tutela legale. Così, chi non segue
per conto proprio e con attenzione le proce-
dure per i rinnovi, chi manca gli appun-
tamenti in Questura o si trova ad avere
problemi con il proprio avvocato, rischia di
diventare irregolare proprio mentre si trova
a Rosarno. A tamponare la situazione ci
stanno provando i volontari dell‘Hospitality
school, una struttura finanziata grazie a un
crowdfunding e installata a marzo appena
fuori dalla nuova tendopoli, dove oltre ai
corsi di italiano si trova uno sportello di ori-
entamento legale, gestito da Flai-Cgil e da
progetto Incipit. Stando ai dati raccolti dalla
clinica mobile di Medu, le persone che non
hanno documenti in regola sarebbero una
minoranza – il 7,35 per cento. Ma sono
sempre più numerosi i richiedenti asilo
―diniegati‖, cioè chi ha ricevuto un primo o
un secondo diniego alla domanda di asilo –
circa il 33 per cento, sempre secondo
Medu. Una percentuale che rischia di au-
mentare sensibilmente. Sul territorio
sarebbero infatti già evidenti gli effetti del
decreto Minniti-Orlando, che ha eliminato il
secondo grado di ricorso in appello per le
richieste di asilo negate: ―lo vediamo già da
mesi nel nostro lavoro quotidiano allo
sportello‖, ci dice Aboubakar Soumahoro
del Coordinamento Lavoratori Agricoli USB,
―per effetto del decreto stiamo assistendo a
un aumento dei dinieghi definitivi‖.
Manifestazione dopo l’assassinio di
Sekine Traore. Il ragazzo al centro della
foto è suo fratello, appena uscito dal
comune di San Ferdinando dove è stato
ricevuto dal Sindaco ed il Prefetto, che
gli hanno concesso il rimpatrio della
salma e migliori condizioni di vita nella
tendopoli. San Ferdinando, 2016 (Anche
Barry, come Soumaila Sacko, il lavoratore
maliano ucciso in una sparatoria il 2 giugno
scorso a San Calogero, è un attivista
sindacale con l‘Usb. E non ha dubbi: ―senza
documento sei in prigione. Se non hai i doc-
umenti, o se sei soggetto al rinnovo ogni sei
mesi, anche protestare per le condizioni di
lavoro è più difficile. Spesso cerchiamo di
convincere le persone a non accettare me-
no di 30 euro al giorno. Ma se non hai scel-
ta puoi solo accettare quello che ti danno‖.
Barry non nasconde la frustrazione che
prova, ma conclude: ―Nonostante tutto non
possiamo arrenderci, e invito tutti i miei
amici a non farlo‖.
In realtà per chi ha perso il permesso di
soggiorno, o ha ricevuto un diniego definiti-
vo alla domanda di asilo, le possibilità sono
ben poche. Quello in cui sperano i migranti
senza permesso, anche se nessuno lo dice,
è una sanatoria, una regolarizzazione. Ma
l‘ultima risale al 2012, con il governo Monti.
E nel frattempo, per chi è ancora in regola
in quanto richiedente asilo, è impossibile
convertire il permesso di richiesta asilo in
un permesso per motivi di lavoro, anche in
presenza di un regolare contratto di lavoro.
Il lavoro e le alternative
Nella Piana, meno di tre lavoratori stranieri
su 10 hanno un contratto, il 27,82 per
cento: un lieve incremento rispetto agli anni
precedenti. E molto diffuso è il lavoro
―grigio‖: spesso il contratto formale o la lettera
di assunzione non si accompagnano al ri-
lascio della busta paga, alla denuncia corretta
delle giornate lavorate e al rispetto delle con-
dizioni di lavoro così come stabilite dalla nor-
mativa nazionale. Perché? Anche per
―truffare‖ sui sussidi di disoccupazione, come
segnala Peppe Marra, di Usb: ―sfruttando la
disinformazione da parte dei lavoratori,
spesso le ore di lavoro sono segnate a favore
di un parente o di un amico del datore di la-
voro‖. Parente o amico che a fine stagione
riscuoterebbe il sussidio. Una denuncia che
trova riscontro nei numeri: le domande di
disoccupazione presentate nella sola Piana di
Rosarno-Gioia Tauro sono state 25.074, di
cui 15.173 di calabresi, 6.491 di operai co-
munitari e solo 3.410 di lavoratori extraco-
munitari.
Soumahoro parla chiaro: ―il punto è che di
Rosarno si parla sempre come di una ques-
tione legata solo all‘immigrazione, quando il
vero problema è il mancato riconoscimento
dei diritti dei lavoratori: si distrae in maniera
colpevole l‘attenzione da questo, spostando
tutto e solo sul tema migranti‖. Secondo
Soumahoro, la chiave è dare la possibilità ai
migranti di regolarizzarsi: ―è questo che le
persone attendono a Rosarno. E c‘è bisogno
di una regolarizzazione anche perché non si
possono costringere i migranti a entrare per
forza nelle misure di protezione internazionale
anche quando non ne hanno bisogno o non si
ritengono dei profughi‖.
Le alternative ci sono, ma al momento sono
su scala estremamente ridotta. Per la ques-
tione abitativa il modello è Drosi, una frazione
di Rizziconi, dove molti cittadini hanno ac-
cettato l‘invito della Caritas, affittando le loro
case agli stagionali. Ogni migrante paga circa
50 euro al mese. A fare da garante è appunto
la Caritas: un progetto che – a differenza del-
la tendopoli – in pratica è a costo zero. E che
potrebbe essere facilmente ampliato visto
che, secondo le stime di Usb che mi rifer-
iscono Soumahoro e Marra, gli appartamenti
sfitti nella zona sono circa 35 mila.
Per quanto riguarda il lavoro, Usb chiede per
esempio la gestione pubblica e trasparente
dei reclutamenti attraverso i Centri per
l‘Impiego. Mentre alcune cooperative, tra cui
Mani e Terra, Frutti del Sole, il Frantoio delle
idee, tentano – aggirando il circuito della
grande distribuzione – di garantire un salario
equo anche ai lavoratori stranieri. Sos Rosar-
no, l‘associazione che riunisce Mani e Terra e
Frutti del Sole, è nata nel 2010, all‘indomani
delle rivolte dei braccianti nella Piana, e in
alta stagione dà lavoro a circa 40 persone,
soprattutto stranieri. Per poter vendere a
prezzi competitivi, fa riferimento ai gruppi di
acquisto solidale sparsi in varie zone d‘Italia.
Con un paradosso: ―I miei compagni africani‖,
dice Nino Quaranta, di Mani e Terra, che la-
vora in campagna da decenni, ―non possono
certo permettersi questi prodotti: loro la spesa
possono farla solo all‘hard discount‖.
Almeno fino a quando, conclude Quaranta,
―non si andrà oltre al concetto di legalità, e si
inizierà a discutere di giustizia sociale‖
(foto: Diego Fedele)
Nemmeno un terzo dei braccianti africani
che lavorano nella Piana di Gioia Tauro ha
un contratto, e tutti vivono sospesi fra
dinieghi, rinnovi del permesso di soggiorno,
precarietà di alloggio, fatica, ―pizzo‖ e sfrut-
tamento. Daniela Sala è stata per noi nelle
tendopoli della Piana e a parlare con lavor-
atori e sindacalisti, anche per capire con
quali strumenti si sta tentando di con-
trastare la nuova schiavitù.
I primi a venire qui in cerca di lavoro – negli
anni Sessanta e Settanta – sono stati gli
italiani. Poi sono arrivati i marocchini e i
polacchi. Oggi invece a Rosarno ci lavorano
soprattutto i richiedenti asilo: persone che
abbandonano i centri di accoglienza perché
hanno bisogno di lavorare e sono stanche
di aspettare. Oppure persone allontanate
dai centri di accoglienza dopo il diniego
della commissione territoriale alla loro do-
manda di asilo.
lavoratori stagionali, impiegati soprattutto in
inverno nella raccolta degli agrumi, ora
vengono dal Mali, dal Ghana, dal Gambia,
dal Senegal, dalla Costa d‘Avorio, dalla
Nigeria. Secondo i dati raccolti dalla clinica
mobile di Medici per i Diritti Umani, Medu, il
67,8 per cento è in Italia da meno di tre
anni. La situazione giuridica, l‘alloggio, la
condizione lavorativa: a Rosarno tutto è
precario – ma lo sfruttamento è lo stesso
per tutti i lavoratori stranieri: 25 euro al gior-
no per 8 -10 ore di lavoro. Oppure a cot-
timo: 1 euro a cassetta per i mandarini, 50
centesimi per le arance. Cifra da cui bi-
sogna sottrarre il ―pizzo‖ dovuto ai caporali:
3 euro per il trasporto e 3 per un panino e
l‘acqua, almeno stando ai dati che ci ha
comunicato Flai-Cgil .
E sempre più migranti (circa 700 quest‘an-
no, secondo le stime di Usb e Flai) de-
cidono di fermarsi qui tutto l‘anno, anche in
estate: chi perché è in attesa del rinnovo
del permesso di soggiorno presso la ques-
tura di zona, chi perché ha poca speranza
di trovare lavoro altrove e non vuole
sprecare i soldi del viaggio.
La tendopoli
San Ferdinando, 2017 La tendopoli di San
Ferdinando, che durante l‘inverno arriva a
ospitare tra le 2.500 e le 3.500 persone, è
un capolinea, geografico e non solo. Isolata
dal resto del centro abitato, si trova in uno
spiazzo tra i capannoni abbandonati di
quella che doveva essere la zona di svilup-
po del porto di Gioia Tauro, uno dei porti più
importanti del Mediterraneo, che da solo
contribuisce al 72 per cento del Pil calabre-
se. Tecnicamente le tendopoli sono due, a
una cinquantina di metri di distanza una
dall‘altra. E poi ci sono centinaia di migranti
che vivono nei casolari abbandonati dei
dintorni. Quella che tutti chiamano ―vecchia‖
tendopoli risale all‘inizio del 2012 e all‘inizio
prevedeva 300 posti. Rimasta senza ge-
store sei mesi dopo il suo allestimento, si è
trasformata rapidamente in una barac-
copoli. A dicembre 2013 è stata sgombera-
ta, a seguito – come ricorda il rapporto di
Medu ―I dannati della terra‖ – di una rela-
zione dell‘Azienda sanitaria locale sulle
preoccupanti condizioni igienico-sanitarie. È
stato quindi allestito un nuovo campo di
accoglienza, il secondo, sul sito dell‘attuale
baraccopoli, dove le tende blu del Ministero
dell‘Interno sono ormai lacere e i container
adibiti a bagni a malapena utilizzabili.
Voleva il trionfo rischia l’inciampo, Trump
incapace o traditore
Chi sono i braccianti sfruttati della Piana di Gioia Tauro
Di Daniela Sala, da http://openmigration.org/
Luglio/Agosto 2018Luglio 2018
Il giorno dopo l‟incontro con
Putin una bufera di polemiche
contro Trump, accusato in
casa di „resa‟nei confronti di
Putin.
-La ormai solita marcia in-
dietro senza vergogna:
“Intendevo dire il contrario”,
scandisce in serata, “La Rus-
sia ha interferito. Credo agli
007”.
Vergogna e tradimento
Trump incapace o traditore. Cercava il tri-
onfo, finisce in un pasticcio, con accuse
che vanno dall‘incapace al traditore. Crit-
iche e condanne generalizzate che rischia
di dover pagare molto care nel turno elet-
torale di mid-term a novembre. Il presi-
dente degli Stati Uniti accusato di
―tradimento‖, di aver imbarazzato l‘Ameri-
ca davanti al mondo, accusato di una resa
senza precedenti nei confronti di un inqui-
lino del Cremlino. E soprattutto di aver
―creduto al Kgb e non alla Cia‖, come ha
tuonato il leader della minoranza demo-
cratica al Senato Chuck Schumer.
La notte scorsa per noi in Italia, la famose
pezza che risulta ancora più evidente del
buco, ―Accetto le conclusioni delle agen-
zie di intelligence Usa sulle interferenze
russe nelle elezioni, ha detto il presidente
degli Stati Uniti. Ho piena fiducia e soste-
gno nell‘intelligence degli Stati Uniti‖.
Trump ha poi ammesso di essersi espres-
so male ieri durante la conferenza stampa
con Putin a Helsinki.
L’ira funesta del patriottismo Usa
―Presidente, ma lei a chi crede?‖ fu la do-
manda galeotta rispetto alle presunte inter-
ferenze russe sulle elezioni Usa. Risposta
nota, assieme alla retromarcia senza pu-
dore. E accadeva pochi giorni dopo che il
procuratore Mueller aveva diffuso una doz-
zina di nomi di agenti dell‘intelligence
russa che avrebbero avuto un ruolo nella
manomissione della campagna elettorale
di Hillary Clinton per aiutare Trump a
vincere le presidenziali Usa. ―Trump&Putin
vs America‖, scrive Thomas L. Friedman
sul New York Times. Sovranisti solidali se
non addirittura complici Trump e Putin, per
Eugene Robinson sul Washington
Post. Donald Trump ―sta lavorando dura-
mente per sabotare i legami dell‘America
con la Nato e l‘Ue e per indebolire l‘influen-
za americana in Medio Oriente‖, nell‘edito-
rial board del New York Times.
Con Trump o con Cia, Fbi, Nsa?
Meno cattiva nei toni ma di analoga severi-
tà l‘analisi di Stefano Silvestri, storico pres-
idente dell‘Istituto affari internazionali,
sull‘Huffington Post. Trump ‗bottegaio‘.
«Un mercantilista che non crede nella co-
munanza degli interessi tra democrazie
liberali. Un mondo di nazioni rivali dove il
successo è misurato dalla bilancia com-
merciale». Filosofia politico economica del
miliardario immobiliarista.
‗Un teatro degno dei Pupi siciliani‘, quella con-
ferenza stampa, «Vedremo in futuro se dalle
molte parole vaghe che abbiamo ascoltato
durante una delle più teatrali conferenze
stampa di questi ultimi tempi, uscirà qualcosa
di concreto e di positivo. Per il momento l‘im-
pressione è che il Vertice sia servito ad
ambedue i leader per affermare la loro superi-
orità (vera o presunta) su tutti gli altri attori
internazionali e la loro volontà di proseguire
da soli in questa direzione».
Halsinki letta da Mosca
«Con questo colloquio le cose siano cambiate
molto in meglio», dichiara Putin alla
‗trumpiana‘ Fox News. Gli staff dei due paesi
lavoreranno al rinnovo dell‘accordo sulla ridu-
zione delle armi nucleari in scadenza nel
2021. Sulla Siria è stato confermato il coordi-
namento militare per combattere l‘ISIS, ma
sul capitolo Iran le distanze restano enormi.
―Tehran decisiva per la pace nella regione‖
per Putin. Trump che ripete il ―pericolo islami-
co iraniano‖ di ispirazione israelo saudita.
Donbass e Crimea bocce quasi ferme -valuta
Yurii Colombo, sul Manifesto- ma Putin offre
di continuare a utilizzare parzialmente anche
le pipeline ucraine per gas e petrolio verso
l‘Europa, oltre al North Stream 2 operativo nel
2019. Sulla Nato, le opposte ostilità. «Non
tanto la minaccia diretta alla nostra sicurezza
che sapremo contrastare adeguatamente»,
avverte Putin, «ma soprattutto gli accordi bi-
laterali di Polonia e Romania che stanno
schierando elementi della difesa antimissile
americana proprio ai nostri confini
Da : remocontro
Pagine 11 Comunicati PalmeriniPaginea 6 Britalyca News LondraBritalyca News Londra
36° Premio Internazionale "Fontane di Roma
Luglio 2018 Luglio/Agosto 2018
mondo- continua a sembrarmi irreale, incredibile,
impossibile, assurda. Quel ponte dell‘orgoglio tecno-
logico fine anni ‘60 che superava la mia Val-
polcevera ed apriva Genova al suo ponente, alla
Francia e al mondo. Poi superammo la Ruta e
aprimmo a levante. Autostrade biscia, spesso tra le
case, una galleria ed un viadotto uno dietro l‘altro,
colonne maledette nei giorni e negli orari vietati, ma
il crollo di quel ponte no, non è possibile. Non può
essere accaduto.
Il ponte dell‘orgoglio, che a guardarlo da sopra o da
sotto, comunque ti incuteva timore. Quasi 100 metri
le torri più alte, che reggevano centinaia di tonnel-
late di cemento armato che a sua volta reggeva
migliaia di veicoli, mostruosi tir o pendolari verso le
riviere del fine settimana, e tutto questo sopra le
‗Case dei Ferrovieri‘. Via Walter Fillak, eroe partigi-
ano di cui ben pochi ormai hanno memoria, e quella
schiera di palazzoni, cinque piani di case popolari
per i ferrovieri, accanto ad una marea di binari quan-
do ancora lì sopra transitavano merci dal porto ed
acciaio Italsider verso Milano e Torino. Oggi non so.
Quartiere stra popolare quel tratto di strada sotto il
ponte gigante che mai verrà giù, dicevo per rassicu-
rarmi. Perché quel ponte mi ha sempre fatto paura.
Soprattutto da sopra, quando troppo spesso restavi
bloccato in coda, sospeso per aria.
Al collegamento per Milano, tempi del ‗triangolo in-
dustriale‘ con Torino, ci aveva pensato addirittura
Mussolini, con la ‗Camionale‘, prima autostrada che
superava l‘Appennino sino a Serravalle. Molto tem-
po dopo, opera decisiva per Genova, fu proprio quel
grande ponte, a unire le ben quattro autostrade che
convergevano sulla città. Ma che quel ponte da solo
non bastasse al traffico ormai europeo e alla città,
era noto ormai da decenni. E da decenni si è litigato
su una nuova bretella autostradale, ‗gronda‘ mi pare
la chiamino, che superasse la città più a monte
liberando le vecchie autostrade ormai parte della
viabilità urbana. Polemiche ambientali e oltre. Non
ho affrontato il problema e non ho opinione person-
ale, ma adesso so che quel dannato ponte andava
revisionato tutto, e senza nulla sopra. Si poteva e si
doveva fare.
Personalmente non cerco colpevoli per quei morti,
perché so già che risulteranno tante piccole negli-
genze e fare l‘assassino. Io mi fermo alla rabbia e al
dolore che ho dentro. Per quei morti e per quelli che
potevano esserci. Mio figlio che è passato su quel
ponte 15 minuti prima che crollasse. Rabbia e il
dolore anche per la mia Genova tradita, che so ri-
marrà paralizzata per anni, tagliata in due, sempre
più isolata dal resto del Paese e del mondo. Porto e
aeroporto, quel poco di industria e di cantieristica
che resta, il turismo che stava nascendo. E le fer-
rovie indegne, 5 ore per Roma. Genova non è morta
ma la stanno lentamente soffocando. Col rischio di
precipitare ora nel ‗Tav o No Tav‘, nella grande
opera da fare o da fermare. Da fare subito, dice Ge-
nova, se non volete che io muoia. Senza referen-
dum web per decidere.
Sfida per un governo nazionale che ancora deve
dimostrare, oltre ai vaucer e alla caccia al migrante.
Qualche slogan tv in meno e qualche soluzione a
problemi veri in più. Non parlo degli attuali govern-
anti di città o regione, non tanto (non soltanto) per
prevenzione politica che confesso. Non ho ben capi-
to cosa sia accaduto nella mia Genova e nella mia
Liguria, per certi ribaltoni. Tanti amici devono aver
sbagliato molto. I nuovi vertici amministrativi non li
conosco, ma non mi sembra importante. Certo,
sbaglio io, ma, mi scuserete, ero genovese ai tempi
in cui a destra c‘era Paolo Emilio Taviani, e a sinis-
tra i comunisti proponevano a sindaco Gelasio Ada-
moli. In mente mi scorrono nomi di tanti personaggi
che hanno segnato la storia di città e regione. Non è
soltanto vecchiaia e rincitrullimento (il mio), ma inev-
itabile confronto di valori. Con l‘occasione per prov-
are a smentirmi nei fatti da parte dei governanti di
oggi. Per favore, fatelo, e verrò a chiedervi scusa
uno ad uno.
Da remocontro.it
Hanno ucciso Genova, abbiamo
ucciso Genova. O forse Genova è
soltanto ferita, ma gravemente,
‗codice rosso‘, dicono oggi, e sta sof-
frendo non solo le pene di una
minacciata lenta agonia, ma anche le
ferite nell‘orgoglio di una città che fu
Superba. Genovese della diaspora,
mi sento personalmente colpevole
per diserzione. Ritorno col pensiero e
con […]
Di Ennio Remondino
Hanno ucciso Genova, abbiamo ucciso Genova. O
forse Genova è soltanto ferita, ma gravemente,
‗codice rosso‘, dicono oggi, e sta soffrendo non solo
le pene di una minacciata lenta agonia, ma anche le
ferite nell‘orgoglio di una città che fu Superba. Gen-
ovese della diaspora, mi sento personalmente
colpevole per diserzione. Ritorno col pensiero e con
il ‗magone‘ di fronte a qualcosa, che in realtà -e vi
giuro che di cose brutte ne ho viste in giro per il
Genova ora rischia di morire
Tante le Personalità
insignite del Premio
internazionale "Fontane
di Roma" 2018
Per il Giornalismo tra i
premiati anche Goffredo
Palmerini, firma della
stampa italiana all’estero
ROMA – C’è anche Goffredo
Palmerini, giornalista della stampa
italiana all’estero, tra gli insigniti del 36°
Premio internazionale “Fontane di
Roma”. La cerimonia di consegna del
prestigioso riconoscimento si terrà a
Roma giovedì 19 luglio 2018, alle ore 18,
presso la Sala
Alessandrina dell’Accademia di Storia
dell’Arte Sanitaria, in Lungotevere in
Sassia 3. Per la sezione Giornalismo
saranno infatti premiati Anna Maria
Esposito, Inviata di Rai News 24, Ezio
Falini, per la comunicazione umanitaria,
Orazio La Rocca, vaticanista del
settimanale Panorama, e Goffredo
Palmerini, collaborazioni con la stampa
Romanità. Da 36 anni viene
conferito, come testimonia l’Albo
d’Oro, a Personalità di livello
internazionale nel campo della
Cultura, dell’Arte, del Giornalismo,
dello Spettacolo, della Sanità, della
Moda, dello Sport e del Lavoro.
Ospiti d’onore della 36^ edizione
del Premio saranno il Cardinale
Josè Saraiva Martins, Prefetto
Emerito Congregazione Pontificia
Cause dei Santi, e il Prof. Gianni
Iacovelli, Presidente dell’Accademia
di Storia dell’Arte Sanitaria. Il
Premio è organizzato
dall’Accademia Internazionale “La
Sponda” - Presidente è il dr. Benito
Corradini - col Patrocinio di
istituzioni ed enti pubblici e con la
collaborazione dell’Accademia di
Storia dell’Arte Sanitaria. La Giuria,
presieduta da Padre Gianfranco
Grieco, giornalista e scrittore, ha
selezionato per le varie Sezioni del
Premio le Personalità e i Personaggi
da premiare con Trofei, Opere
d’arte, Serigrafie che riproducono lo
storico Ospedale Santo Spirito in
Sassia, edificato nel 727 e dunque il
più antico ospedale al mondo.
Nel corso della Serata di Gala,
insieme alla cerimonia di
premiazione, è previsto lo
spettacolo “Romanità’” - con
Giorgio Onorato, Claudio
Monteleoni e Fabrizio Masci - la
proiezione del video sulla storia del
Premio e la presentazione del
volume “L’Aquila torna a
sorridere” di Lucio Trojano, quale
Omaggio ai centri colpiti dal
terremoto. Nell’ambito delle
manifestazioni del Premio è stata
anche organizzata la Mostra “Arte a
Roma”, a cura da Gaetano Michetti,
con Artisti romani, del Centro Italia
e stranieri. Un Vin d’honneur
concluderà le manifestazioni della
36^ edizione.
Cortesia di Palmerini
italiana nel mondo.
Anna Maria Esposito, nata a Roma, in
Rai dal 1989, dal 1999 è Inviata per il
canale Rai News 24. E’ uno dei volti
più noti della rete nazionale nelle
corrispondenze dall’estero. Ezio
Falini, esperto di comunicazione
istituzionale e politica, ha curato uffici
stampa e relazioni istituzionali.
Rivolge particolare attenzione alle
tematiche umanitarie e della
solidarietà. Orazio La Rocca è
vaticanista del settimanale Panorama.
Per oltre 30 anni ha seguito
l’informazione vaticana e religiosa per
il quotidiano La Repubblica,
collaborando anche con il settimanale
L’Espresso, dopo aver scritto per il
Messaggero, l’Osservatore Romano e
Radio Vaticana. Ha pubblicato diversi
libri per importanti editori e
recentemente L’anno dei tre Papi
(Edizioni San Paolo, 2018). Goffredo
Palmerini, nato a L’Aquila, giornalista
e scrittore, studioso dell’Emigrazione
italiana, è in Redazione presso diverse
testate all’estero (Usa, Canada,
Venezuela, Brasile, Gran Bretagna,
Spagna, Svizzera), collabora con
agenzie internazionali e con la stampa
italiana nel mondo. Ha pubblicato 7
libri, ricevendo per l’ultimo “L’Italia
nel cuore” (One Group Edizioni, 2017)
anche un Premio della Critica. Diversi
riconoscimenti gli sono stati assegnati
per meriti culturali, mentre per il
Giornalismo gli sono stati conferiti il
XXXI Premio internazionale
Emigrazione, il Premio internazionale
“Gaetano Scardocchia” e il Premio
Nazionale “M. Grazia Cutuli”.
Il Premio internazionale “Fontane
di Roma” - che in questa
edizione tributa il riconoscimento
anche a due nuovi porporati creati
da papa Francesco il 28 giugno
scorso, il Cardinale Giuseppe
Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila,
e il Cardinale Angelo De Donatis,
Vicario generale di Sua Santità per
la diocesi di Roma, oltre che al
Cardinale Gualtiero Bassetti,
Presidente della Conferenza
Episcopale Italiana - è considerato
tra i più importanti riconoscimenti
per la Cultura, l’Arte e la
Pagine 10 Comunicati PalmeriniPaginea 7 ECONOMIA Britalyca News LondraBritalyca News Londra
.ROMA - Bisogna essere giovani,
ricchi e sani per vivere al Sud.
Un'iperbole che descrive bene cosa
ci sarà dentro il Rapporto Svimez
2018. E sì perché nonostante la
crescita del Pil nel 2017 sia stata in
linea con quella italiana, recuperan-
do le tante posizioni perse nel corso
della lunga crisi economica, le sue
arretratezze sono sempre lì e rischi-
ano di esplodere se lo Stato non
decide di intervenire con forti inves-
timenti pubblici in quell'altra metà
d'Italia, dove ormai sta mutando
anche la conformazione storica. Nel
2017 ci sono stati più morti che nati,
i giovani se ne vanno e iniziano a
scappare anche gli stranieri. In
16 anni hanno lasciato il Sud 1
milione e 883mila residenti, la
metà giovani ed è la Sicilia la re-
gione dove l'emorragia è
dirompente. Un Rapporto Svimez
fatto più di ombre che luci.
Certo, lentamente e con piccoli
sforzi, per lo più frutto di inves-
timenti privati, il Sud tra il 2015 e
il 2017 ha fatto passi avanti, re-
cuperando parzialmente il patri-
monio economico e sociale anda-
to disperso dalla crisi economica.
Il dato della crescita del Pil nel
2017 è lì a dimostrarlo (+1,4%),
ma è stata una ripresa trainata
dal Nord, come sempre d'altra
parte, e che rischia di naufragare.
Cosa è mancato? Gli investimenti
pubblici. E su questo punto i ricer-
catori Svimez sono fermi. Tanto
che se qualcosa non cambia c'è il
rischio di una marcia indietro re-
pentina. "Con la frenata seppur an-
cora lieve dell'economia le prospet-
tive per il Sud peggiorano - dichiara
Adriano Giannola, presidente
Svimez -. Per ora tutto tiene, ma i
dati che iniziano a circolare sul ral-
lentamento della crescita preoccu-
pano, anche perché il Mezzogiorno
continua a portarsi dietro tutte le
sue arretratezze". Insomma "il re-
cupero che c'è stato negli ultimi
due anni rischia di saltare nella
'stagione dell'incertezza', come
definisce la Svimez gli anni che
stiamo vivendo. Un rischio che per
il Mezzogiorno potrebbe tradursi in
una "grande frenata". Tanto che nel
2019, prevede l'Istituto "si rischia
un forte rallentamento dell'econo-
mia meridionale: la crescita del
prodotto sarà pari a +1,2% nel
Centro-Nord e +0,7% al Sud".
"Certo il Mezzogiorno non è tutto
uguale - chiarisce Giannola - ci
sono regioni che hanno fatto
meglio, come Campania e Ca-
labria, ma ce ne sono altre, la Sici-
lia, che sta andando particolarmen-
te male. E se gli investimenti privati
sono ripresi nel 2017 (+3,9%) su-
perando anche quelli del Centro
Nord anche se di pochissimo, gli
investimenti fissi lordi sembrano
essersi fermati, mentre la spesa
pubblica s'è dimenticata del Mez-
zogiorno (tra il 2008 e il 2017 è
scesa del 7,1% al Sud, mentre è
cresciuta dello 0,5% nel resto del
Paese)". E non parla da presidente
Svimez, ci tiene a precisarlo Gian-
nola, quando gli si chiede se la re-
introduzione dei voucher potrebbe
aiutare il Sud. "Li vedo con un certo
sospetto - spiega - perché i vouch-
er possono andare bene in una
situazione fisiologica, dove l'econo-
mia tira, ma al Sud e anche in altre
parti d'Italia, la situazione è pato-
logica e questi strumenti non faran-
no che aggravarla. Non è cambi-
anto le modalità contrattuali che si
crea lavoro. Lo sostengo da sem-
pre".
A leggere il Rapporto sembra quasi
che il Sud sia il laboratorio di quan-
to sta emergendo nell'economia.
Sale l'occupazione, ma solo quella
precaria. In tutto il Mezzogiorno nel
2017 la crescita dei posti di lavoro
è stata determinata quasi esclu-
sivamente dai contratti a termine
(+61mila, pari a +7,5%), mentre
quelli a tempo indeterminato sono
sostanzialmente stalibili con un
misero +0,2%. Negli anni degli
sgravi contributivi erano saliti al
2,5%, ma finiti i vantaggi gli im-
prenditori non hanno rinnovato i
contratti. Il futuro per i giovani è
poi ancora più buio, tant'è che
molti se ne vanno e la forza la-
voro è ormai anziana. Il problema
del lavoro che non c'è è ormai
diventato endemico, favorendo
l'esclusione di una quota cres-
cente di cittadini dal mercato. E'
raddoppiato tra il 2010 e il 2018 il
numero di famiglie dove tutti cer-
cano un lavoro. E' salito il numero
di quelle senza alcun occupato e
anche chi una occupazione ce
l'ha non è detto se la passi bene.
E' nel Sud che si tocca con mano
il fenomeno dei working poor, oc-
cupati ma poveri, perchè le
retribuzioni sono da fame. Non
solo. Il part time non è una scelta
volontaria nel Mezzogiorno, ma
per lo più è imposto dalle im-
prese. Sono le periferie il terreno
dove tutto questo si consuma.
Un disagio economico che fa
tutt'uno col disagio sociale. Gli
italiani del Sud sono persone a
cittadinanza "limitata". I diritti fon-
damentali sono carenti in termini
di vivibilità locale, di sicurezza, di
adeguati standard di istruzione, di
idoneità di servizi sanitari e di cu-
ra. Nel comparto socio-
assistenziale il ritardo riguarda sia
i servizi per l‘infanzia che quelli
per anziani e non autosufficienti.
Ma è l‘intero comparto sanitario
che presenta differenze in termini
di prestazioni, che sono al di sotto
dello standard minimo nazionale.
E i viaggi della speranza, da Sud
verso gli ospedali del Nord ne
sono la conferma, soprattutto in
alcuni campi di specializzazione.
Giù al Sud, se qualcuno in fami-
glia si ammala seriamente, rischia
l'impoverimento tutto il gruppo
familiare. Non va meglio per l'effi-
cienza degli uffici pubblici. C'è un
indice che riassume il divario
crescente tra Nord e Sud per
quanto riguarda la vita di tutti i
giorni. L'ha creato Svimez. Ec-
cone alcuni esempi. Fatto 100 il
valore della regione più efficiente,
il Trentio Alto Adige, la Campania
si attesta a 61, la Sardegna a 60,
l'Abruzzo a 53. Calabria (39), Sici-
lia (40), Basilicata (42) e Puglia
(43) sono sotto la media. Vivere lì
costa tempo e fatica.
Da: repubblica.it
di BARBARA ARDU'
Anche questa domenica il
Randagio ha una domanda. A
proposito di un dibattito che a
tratti infuria… Italiani razzisti?
Non razzisti? Più di prima? Un
po‟ di meno?
-La nonna di Sancio Panza che
diceva: “nel mondo non ci sono
che due razze, quella di chi ha e
quella di chi non ha”.
-L‟annuncio razzista, e un po‟
volgare, sul regionale di Trenord.
Perché controllarsi se dai vertici
del paese c‟è chi plaude, e lin-
guaggio migliore mediamente
non usa?
Di Francesca de Carolis
Chi ha e chi non ha
Ascoltando, l‟altra sera, una conversazione al
bar, a proposito di italiani… brava gente?
Razzisti? Conversazione noiosa e un po‟
scontata (quindi ve la risparmio) la cui conclu-
sione è stata: “il razzismo esiste da sempre”.
Cosa che ha fatto pensare, al Gatto, a quell‟al-
tra frase spesso usata per tagliare la testa al
la facile retorica della guerra fra poveri…
Quelli che (italiani e non) “sgomberati” da
case occupate e centri sociali… in città che
hanno archiviato da tempo l‟idea di seri
piani per gli alloggi popolari…
Quelli che rom (sottospecie di quelli di cui
sopra)… come le duecento persone scac-
ciate a Roma da Camper River, lasciate
accampate sotto il sole, con i loro bambi-
ni…
Quelli che se entrano nelle nostre case per
rubacchiare abbiamo ben diritto di prende-
re a fucilate…
Quelli che se stranieri, poveri o disabili,
diventa un vanto non averne a scuola,
(come da rapporto di autovalutazione di un
liceo del centro storico di Roma)…
Solo un pugno di esempi, restando dentro i
confini nazionali. Allungate voi l‟elenco,
se volete… magari guardando alle
dinamiche del mondo e con uno sguardo ai
paesi le cui ricchezze abbiamo sistematica-
mente rapinato…
Tornando a Sancio Panza,
lo scudiero annota che fra le due razze,
quella che non ha e quella che ha, la citata
nonna “stava per quella di chi ha”.
E noi, con chi stiamo? E quanto siamo
razzisti? Più di prima? Meno di prima?
Una risposta il Randagio se l‟è data dopo
aver letto con stupore la notizia del mes-
saggio ascoltato dall‟altoparlante del re-
gionale Milano-Cremona: “I passeggeri
sono pregati di non dare monete ai moles-
tatori. E agli zingari: scendere alla prossi-
ma stazione, avete rotto i cogl…”. Per non
parlare dell‟infinita tristezza dei commenti
che sono seguiti contro il passeggero che
ha denunciato la cosa…
“Forse – mi ha detto il Gatto – il dipend-
ente delle ferrovie che ha concepito e pro-
nunciato quel messaggio un po‟ razzista lo
era da sempre. Ma solo oggi, temo, si è
sentito libero di esprimersi, usando ol-
tretutto un linguaggio (e una parolaccia)
davvero poco consono a chi svolge un
pubblico servizio… D‟altra parte, perché
controllarsi se dai vertici del paese c‟è chi
plaude, e linguaggio migliore certo media-
mente non usa? Il difetto, si dice, sta nel
manico…”
le parole vanno ben oltre il loro significato
letterale, segnano tracciati, scavano solchi…
“E quando si comincia, – ha continuato il
Randagio – non si sa poi dove arriverà quel
solco”.
Infatti… tempo fa, (ricordate?) viaggiando su
una delle Frecce del nostro tempo veloce, il
Gatto aveva trovato davvero disturbante la
voce di un annuncio, che con tono complice
chiedeva, alla “clientela”, per “garantire la
qualità dell‟offerta” (???!), di non acquistare
oggetti o bevande o viveri da persone salite sul
treno e invitava con tono ammiccante a
“segnalarne” la presenza. Invito alla delazione,
insomma. E si era chiesto, già allora, il Gatto,
“che razza di gente stiamo diventando”… e
ora, passo passo…
Oggi quel benedetto Gatto (è proprio in vena
di classici, ha fatto il liceo) mi mette sotto il
naso una frase del nostro Manzoni:
“Noi uomini siamo in generale fatti così: ci
rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali
mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli
estremi; sopportiamo, non rassegnati ma
stupiti, il colmo di ciò che in principio ave-
vamo chiamato insopportabile”.
Che dio ce ne scampi e liberi… dal ritrovarci
un giorno tutti prigionieri, e stupiti, dell‟in-
sopportabile.
FRANCESCA DE CAROLIS
Francesca de Carolis, gior-
nalista, scrittore, ex TG1, ex
Radio 1. Attualmente si
occupa di carceri, nella
speranza di contribuire a
limare le grate anche della
nostra mente
Da: remocontro
Razzista chi? Due sole razze, chi ha e chi non ha
toro quando si parla di case chiuse (se ri-
aprirle o no, se allestire zone a luci rosse, se
multare e chi multare, la domanda o l‟offer-
ta? eccetera eccetera)… la prostituzione…
“cosa antica quando il mondo”.
Pensando che antico quanto il mondo è forse
solo il Male. Ma deve essere in fondo cosa
che neppure ci convince tanto, se ci si è in-
dustriati a immaginarsi in un tempo prima
del nostro tempo, in quel paradiso terrestre
dove il male era a noi sconosciuto e dove
pure forse ci piacerebbe tornare…
Ma intanto… Guardando alle tristi cronache
dei nostri giorni, in questo paese che pure, a
considerare onestamente le nostre ascenden-
ze, è paese di meticci… viene in mente
un‟osservazione di Sancio Panza, lo scu-
diero di Alonso Quijano, che, ricordando
quello che diceva sua nonna, afferma serio:
“nel mondo non ci sono che due razze,
quella di chi ha e quella di chi non ha”.
E ben affollata la razza di chi non ha…
Quelli che come Bofode e gli altri morti
nella strage in Puglia… la cui vita non vale
il prezzo della frutta che portiamo (per lo
più grazie a loro) in tavola.
Quelli che non vogliamo veder chiedere
l‟elemosina nei nostri bei centri storici, che
siano italiani o stranieri…
Quelli che vivono il disagio sociale ed eco-
nomico delle periferie… che quando istigati
alla caccia ai capri espiatori di sempre (rom
e sinti, migranti e rifugiati) liquidiamo con
Luglio/Agosto 2018Luglio/Agosto 2018
I figli del berlusconismo …
Sud, due milioni in fuga in 16 anni. La metà
sono giovani
OGGI COME IERI
Britalyca News Londra

Mais conteúdo relacionado

Semelhante a Britalyca News Londra

MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2L & L Comunicazione
 
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017L & L Comunicazione
 
Qui Group cerca agenti commerciali Pmi
Qui Group cerca agenti commerciali PmiQui Group cerca agenti commerciali Pmi
Qui Group cerca agenti commerciali PmiGregorio Fogliani
 
Notte Bianca Molfetta.19 luglio 2014. Rassegna Stampa Maggio-Agosto 2014
Notte Bianca Molfetta.19 luglio 2014. Rassegna Stampa Maggio-Agosto 2014Notte Bianca Molfetta.19 luglio 2014. Rassegna Stampa Maggio-Agosto 2014
Notte Bianca Molfetta.19 luglio 2014. Rassegna Stampa Maggio-Agosto 2014Giulia Murolo
 
Cielo sopraesquilino numero12
Cielo sopraesquilino numero12Cielo sopraesquilino numero12
Cielo sopraesquilino numero12Mauro Vetriani
 
Presentazione Farm Cultural Park 2016
Presentazione Farm Cultural Park 2016Presentazione Farm Cultural Park 2016
Presentazione Farm Cultural Park 2016FARM CULTURAL PARK
 
Ex socio scredita uBroker per condotta sleale
Ex socio scredita uBroker per condotta slealeEx socio scredita uBroker per condotta sleale
Ex socio scredita uBroker per condotta slealeuBroker
 
Presentazione Turismo delle origini Campania irpinia
Presentazione Turismo delle origini Campania irpiniaPresentazione Turismo delle origini Campania irpinia
Presentazione Turismo delle origini Campania irpiniaVittorio Curtarello
 
Infiorata di Noto 2015
Infiorata di Noto 2015Infiorata di Noto 2015
Infiorata di Noto 2015Andrea Infante
 
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 librettoFesta Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 librettoStefano Vinti
 
Langhirano online01 3
Langhirano online01 3Langhirano online01 3
Langhirano online01 3Marco Virgoli
 

Semelhante a Britalyca News Londra (20)

Britalyca News Londra La Voce Alternativa
Britalyca News Londra La Voce Alternativa Britalyca News Londra La Voce Alternativa
Britalyca News Londra La Voce Alternativa
 
Bnl 22 (6)
Bnl 22 (6)Bnl 22 (6)
Bnl 22 (6)
 
Britalyca News Londra
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Britalyca News Londra
 
Un Millesimo di Inquietudine 2015
Un Millesimo di Inquietudine 2015Un Millesimo di Inquietudine 2015
Un Millesimo di Inquietudine 2015
 
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 - 2
 
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
 
Qui Group cerca agenti commerciali Pmi
Qui Group cerca agenti commerciali PmiQui Group cerca agenti commerciali Pmi
Qui Group cerca agenti commerciali Pmi
 
Campovalano
CampovalanoCampovalano
Campovalano
 
Notte Bianca Molfetta.19 luglio 2014. Rassegna Stampa Maggio-Agosto 2014
Notte Bianca Molfetta.19 luglio 2014. Rassegna Stampa Maggio-Agosto 2014Notte Bianca Molfetta.19 luglio 2014. Rassegna Stampa Maggio-Agosto 2014
Notte Bianca Molfetta.19 luglio 2014. Rassegna Stampa Maggio-Agosto 2014
 
Britalyca
BritalycaBritalyca
Britalyca
 
Cielo sopraesquilino numero12
Cielo sopraesquilino numero12Cielo sopraesquilino numero12
Cielo sopraesquilino numero12
 
Presentazione Farm Cultural Park 2016
Presentazione Farm Cultural Park 2016Presentazione Farm Cultural Park 2016
Presentazione Farm Cultural Park 2016
 
Alfabeto del Piemonte .pdf
Alfabeto del Piemonte .pdfAlfabeto del Piemonte .pdf
Alfabeto del Piemonte .pdf
 
Campli Nostra Notizie - Cnn 53
Campli Nostra Notizie - Cnn 53Campli Nostra Notizie - Cnn 53
Campli Nostra Notizie - Cnn 53
 
Ex socio scredita uBroker per condotta sleale
Ex socio scredita uBroker per condotta slealeEx socio scredita uBroker per condotta sleale
Ex socio scredita uBroker per condotta sleale
 
Presentazione Turismo delle origini Campania irpinia
Presentazione Turismo delle origini Campania irpiniaPresentazione Turismo delle origini Campania irpinia
Presentazione Turismo delle origini Campania irpinia
 
Infiorata di Noto 2015
Infiorata di Noto 2015Infiorata di Noto 2015
Infiorata di Noto 2015
 
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 librettoFesta Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
 
Brochure 2017 Palio di Asti
Brochure 2017 Palio di AstiBrochure 2017 Palio di Asti
Brochure 2017 Palio di Asti
 
Langhirano online01 3
Langhirano online01 3Langhirano online01 3
Langhirano online01 3
 

Mais de Britalyca News Londra (La Voce Alternativa )

Mais de Britalyca News Londra (La Voce Alternativa ) (20)

Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa
 
Lu chiazzaiuolu
Lu chiazzaiuolu Lu chiazzaiuolu
Lu chiazzaiuolu
 
La Voce Alternativa
La Voce AlternativaLa Voce Alternativa
La Voce Alternativa
 
Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa
 
BNL La Voce Alternativa
BNL La Voce Alternativa BNL La Voce Alternativa
BNL La Voce Alternativa
 
Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa
 
Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa
 
Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa
 
Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa
 
BritalycaNewsLondra " LaVoce Alternativa"
BritalycaNewsLondra " LaVoce Alternativa" BritalycaNewsLondra " LaVoce Alternativa"
BritalycaNewsLondra " LaVoce Alternativa"
 
Britalyca News Londra
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Britalyca News Londra
 
Britalyca News Londra
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Britalyca News Londra
 
Lavoce8
Lavoce8Lavoce8
Lavoce8
 
Lavoce7
Lavoce7Lavoce7
Lavoce7
 
La voce alternativa
La voce alternativaLa voce alternativa
La voce alternativa
 
La voce alternativa5
La voce alternativa5La voce alternativa5
La voce alternativa5
 
La voce alternativa3
La voce alternativa3La voce alternativa3
La voce alternativa3
 
La voce alternativa2
La voce alternativa2La voce alternativa2
La voce alternativa2
 
La Voce Alternativa1
La Voce Alternativa1La Voce Alternativa1
La Voce Alternativa1
 
Britalyca 27
Britalyca 27Britalyca 27
Britalyca 27
 

Britalyca News Londra

  • 1. Pagina 16 Luglio/Agosto 2018 Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni sociopolitiche Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2018) III edizione N. 42 Luglio / Agosto 2018 Britalyca News Londra Calabritto & Dintorni Notizie locali di opinioni, cultura e societa‟. Fondatore Carmine Gonnella Londra Numero 41 Giugno 2018 VARIE pagina 15 VIGNETTE Pagina 14 SE QUESTA E’ UNA DEMOCRAZIA… Quando parliamo di Democrazia , si parla anzitutto di partecipazione diretta dei cit- tadini alla vita sociopolitica del Paese (autocit, 2015) A distanza di oltre settanta anni di Republi- ca democratica, il Popolo conta poco o nulla, ed e' usato solo ad eleggere il Par- lamento. Invece n una realdemocrazia, devono es- sere I cittadini a scegliere e forgiare il legis- latore, sin dall‘ inizio delle campagne elet- torali. Come? Semplice, I partiti, movimenti, associazioni, coalizioni, presentato un can- didato ( se uninominale) oppure una lista se proporzionale, con annesso il programma legislativo da attuare una volta in Par- lamento e proporlo ai cittadini per la sot- toscrizione, diciamo 1500 in ogni collegio elettorale o circoscrizione. Noi le abbiamo battezzate ― Cittadinarie‖ . Come abbiamo spesso ribadito piu' volte, ― In Democrazia e‘ il cittadino che sceglie e forgia il futuro legislatore e la classe politi- ca, e non il partito , l‘ associazione, mo- vimento, coalizione e come avviene in molti casi nelle cosidette democrazie moderne, lobbies e poteri occulti Le cittadinarie accompagnate da un mecca- nismo elettorale alternativo, quello che noi chiamiamo ― Universalum‖, ovverossia meta‘ collegi uninominali da ricandidare tutti I parlamenatari uscenti, e collegi proporzi- nali con due preferenze dove candidare I nuovi alla politica. Questo non solo permet- terebbe il cambiamento generazionale e culturale, ma meta‘ parlamento sara‘ com- posto da nuovi e l‘ altra meta‘ dagli eletti meritevoli di continuare . Va detto che, an- che in una democrazia occorrono deterrent per regolamenatre la disciplina e l' onorabil- ita‘ del legislatore, ecco perche‘ sarebbe buona idea introdurre la mozione di sfiducia ( Art. Cost, 94 ) personale per tutti I politici, come gia' avviene per ministri e sotto minis- tri. Credo che con questi piccoli interventi, e senza cambiare la Costituzione, avviciner- emmo alla politica quei due terzi di cittadini che peruna ragione o un' altra, ad ogni tor- nata elettorale ―marinano le urne‖ UNO , QUALCUNO E NESSUNO ! Qui Londra. Segue a pagina 2 L’Angolino della Poesia Marynzia Panico Borrelli Vogli'o mare a vvierno, quanno sbatte ncopp'e scoglie e se fa irrequieto ncopp'a n'aria fresca e fina ca respira pà matina! Vogli'o mare dinto vvierno, quanno ll'onne so luntane e arrivat' a rriva a rriva cu na scumma fredda e bbianca, tanto ca, mmè pare panna! Quann'é vvierno chistu mare é sulagno e sona musica ca se sente final- mente pè sti lide ca, 'a sstaggiona imperversano 'e turisti e vacan- zieri e s'impossessano dà rrena cu mbrullune e brutture! Quann'é bell'o mare a vvierno, quanno nun c'é sta nisciuno! "Pare triste!" vuje dicite? No no...proprio tanne 'o mar'é bello, pecchè sprigiona tutt'o mmeglio! 'A salsedine se sente dint"a ll'aria frizzantina comme fosse na gua- gliona sbarazzina ca pp'a riva, essa cammina! Jatev'a ffà na cammenate ncopp'o mare 'e Margellina, Mmundraone, Pusilleco, Marechiaro o ati lidi naturali quann'é vvierno pà matina... nc'é truvate bbenefici e respirate aria ggenujna! Più di 1500 persone, tanta curi- osità, temperatura ottimale e uno scenario di grande sugges- tione per il battesimo dell‘alber- go diffuso Quaglietta, co- mune di Calabritto. Mercoledì sera l‘inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità, ma soprattutto di tanta gente co- mune che ha voluto stringersi attorno a Franco, Alessandro e Giacomo. Sono loro, tre gio- vani, i coraggiosi che hanno ingaggiato la sfida contro l‘as- suefazione al nulla che spesso segna i territori interni. Sono loro che proveranno a dare sostanza e continuità a un pro- getto, quello della gestione di uno degli alberghi diffusi più grandi della Campania, il se- condo per nascita in provincia di Avellino, che arriva al cul- mine di anni di lavoro. Quattro finanziamenti regionali sono serviti in oltre un decennio per ridare vita al borgo qua- gliettano. Franco Robertazzi è di San Gregorio Magno, nel salerni- tano. Famiglia di costruttori che hanno voluto fare rete con due ingegneri del posto. “Stasera inauguriamo – spiega – sedici unità immobiliari, il ristorante, un pub-pizzeria. Entro la fine dell’anno puntiamo a rendere operativi anche gli altri 24 allog- gi, per i quali i lavori dovrebbero partire entro settembre”. A pie- no regime l’albergo diffuso dovrebbe raggiungere una capienza di 200 posti letto. “Ci rivolgiamo soprattutto alle famiglie perché si può pro- prio vivere all’interno del borgo, in maniera indipendente. C’è una cucina con fuochi a in- duzione. Poi se si vuole si può usufruire del ristorante o degli altri servizi”. Al momento il borgo medievale di Quaglietta conta dieci occu- pati, che se le cose dovessero andare bene sono destinati ad aumentare. Perché le cose va- dano bene è necessario che l‘albergo diventi punto di rifer- imento per i turisti interessati ad ampio raggio alle risorse della valle del Sele. Ma non so- lo. “Abbiamo avviato delle part- nership che formalizzeremo nei prossimi giorni con l’oasi di Senerchia, Villa d’Ayala a Valva e le terme di Contursi – riferisce Alessandro Cuozzo, uno dei soci locali – Siamo in contatto con varie associazioni di trek- king per promuovere il territorio, non soltanto di Calabritto che è ricco di sentieri e boschi, ma anche dei comuni limitrofi. E abbiamo aperto un dialogo con il borgo di Castelvetere, non siamo in concorrenza perché dobbiamo capire che il nostro obiettivo sono i turisti interna- zionali”. Dopo il taglio del nastro e la performance di artisti di strada, la visita al borgo diventa occa- sione per risalire la collina di pietra fino al castello. E‘ su di esso che ora restano puntati gli occhi di tutti. “Stiamo presen- tando un progetto per il completamento del recu- pero e restauro– commenta orgoglioso il sindaco di Calabrit- to Gelsomino Centanni – Terminato anche questo la- voro, avremo il borgo più grande e più bello in assoluto della regione”. Da: http://www.irpiniapost.it Il 20 Agosto , Britalyca News Londra , gia’ “Britalyca La Voce Alternativa” , compie 13 anni e il suo Fondatore, si avvia verso il 65 esimo, ma sempre con la curiosita l’ impegno e la perseveranza di un 13 enne. COMUNICATI Palmerini Pagina 11Quaglietta e i giovani coraggiosi dell‘albergo diffuso GENOVA ORA RISCHIA DI MORIRE Pagina 6 Editoriale di Remondino Ennio (da: remocontro.it) CULTURA & SOCIETA‟ Nino Bellinvia Pagine centrali 8/9 DA ADOTTA UN BAMBINO, A SCIAVIZZALO Cinquanta centesimi l’ora, i nuovi schiavi nei campi sono bimbi e arrivano dalla Bulgaria Pagina 15 Dall‟ Italia e dall‟ Estero A cura di Giorgio Brignola (pagina 4) ARGENTINA La battaglia delle donne argentine per l‟aborto non si ferma Pagina 13 DISPOSIZIONE FINALE E' ora che il testo della Costituzione venga esposto nuovamente e per sempre in ciascun comune della Repubblica, Consolati e Ambasciate, affinche' tutti, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e IL MESE DI AGOSTO E‟ ANCHE QUESTO Perche‟ anche Nagasaki ? Se nel dopo Guerra il mondo intero si fosse fatto questa di domanda, molto probabil- mente non avremmo arsenali nucleari Ad Ascoli Piceno il festival mondiale dell’oliva ASCOLI PICENO - Della loro qualità scrissero Catone, Varrone e Marziale. E di certo è difficile trovare un prodotto egualmente rappresentativo della città che da sempre lo celebra in tavola. Quello tra le olive ripiene e Ascoli Pice- no è un legame antico, che affonda le sue radici nella storia dello splendido centro marchigiano: un vero e proprio connubio da scoprire all‘Ascoliva Festi- Grande novità dell‘edizione 2018 sarà l‘Oliva Day, ovvero l‘istituzione della gior- nata celebrativa dell‘oliva a livello mond- iale: d‘ora in avanti si celebrerà ogni anno il 14 agosto e la giornata sarà caratterizz- ata da un grande evento-sorpresa. Composte da olive verdi in salamoia dalla delicata polpa carnosa, che ben si prestano ad essere farcite all'interno da un composto tenero a base di carne, le olive ascolane sono un prodotto a mar- chio Dop e rappresentano la prelibatezza più nota del territorio ascolano. Grandi estimatori della specialità furono Gioac- chino Rossini e Giacomo Puccini, e an- che Giuseppe Garibaldi ebbe modo di assaggiarle il 25 gennaio 1849, durante il suo breve soggiorno ascolano: il gener- ale ne rimase colpito e tentò di coltivare a Caprera le piantine avute dal suo fedele amico Candido Augusto Vecchi, ma non riuscì nel suo intento. La produzione delle olive ascolane in salamoia rimase una preparazione familiare o artigianale fino alla seconda metà del 1800; e ancora oggi sono diversi i laboratori, i ristoranti o le attività di pasta all‘uovo che producono artigianalmente le olive ripiene ascolane nel rispetto dell‘antica tradizione. Ascoliva Festival riparte dalle oltre 40 mila degustazioni distribuite lo scorso anno per un totale di circa 80 mila presenze; e anche quest‘anno, dopo le presenze nelle scorse edizioni di Renzo Arbore, dell‘attrice Gaia De Laurentis, del regista Giuseppe Piccioni, dell‘olimpioni- co Juri Chechi, del campione del moto- mondiale Romano Fenati e dell‘attrice Cecilia Capriotti, si attendono al Villaggio tanti altri vip. Sulla piattaforma ―tipicitaexperience.it‖ e sull‘app di Tipicità, i visitatori possono trovare tutte le informazioni per godere appieno le possibilità offerte dal Grand Tour delle Marche, promosso da Tipicità ed ANCI. Da: Ansa.it val, il Festival mondiale dell‘ol- iva ascolana del Piceno Dop. Giunto alla sesta edizione, l‘evento tornerà ad animare dal 9 al 19 agosto il centro storico della città per festeg- giare l‘oliva in tutte le sue in- numerevoli varianti. ―Mordi il bello della vita‖ è il claim che richiamerà migliaia di golosi provenienti dall‘Italia e dall‘estero, tra degustazioni di oliva ripiena ascolana e di tanti altri prodotti tipici locali in piazza Arringo, dove sarà allestito il Villaggio dell‘Oliva; saranno pre- senti i migliori produttori locali e nel ricco programma spiccano eventi cultural- gastronomici, laboratori, musica e tante altre iniziative. I visitatori, acquistando un ticket, potranno scegliere tra le degustazio- ni a disposizione e pranzare o cenare nel Giardino dell‘Oliva, all‘interno del palazzo comunale. I figli del berlusconismo … Sud, due milioni in fuga in 16 anni. La metà sono giovani Chi sono i braccianti sfruttati della Piana di Gioia Tauro Di Daniela Sala , pagina 12 CRONACA Doriana Goracci Incendi in Grecia: la tragedia divampa nuovamente nell’estate Pagina 3 OGGI COME IERI… Pagina 7 "La tristezza di agosto ha un nome: si chiama august blues ed è para- gonabile a quella della domenica sera" Pagina 13 Da: remocontro Razzista chi? Due sole razze, chi ha e chi non ha Pagina 10 SALVINI STA CERCAVA NOME E COGNOME DEL RESPONSABILE DEL CROLLO DEL PONTE DI BROOKLYN DI GENOVA, GLIELO DIAMO. NOI... Nome: Cattiva Cognome: Amministrazione, presente, passata e remota In Italia’ da decenni manca una classe politica efficiente ed efficace capace di gestire patrimomio e Stato ( da: utocit) (Foto scattata al momento del disastoso crollo del ponte Moranti a Genova 14 Agosto 2018)
  • 2. Pagine 15 Luglio/Agosto 2018Pagina 2 a cura di Carmine Gonnella La Voce AlternativaBritalyca News Londra Britalyca News Londra Da: “Autaforism” Di Carmine Gonnella CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) . Siamo picccoli operatori dell‟ informazione libera e gratuita. Analizziamo e approfondiamo le tematiche sociopolitiche e culturali scientemente con metodo imparziale. Siamo online, su vari motori di ricerca e social nerworks Il format Pdf e‟ stampabile in A2 Il nostro motto: INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all‟ Estero , il Comm. Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa‟ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) alla diffusion online , Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi Palumbo (InfoOggi) Edito e pubblicato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. E il 72:‖ Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale. Gli emendamenti rallentano la legislatura, sopratutto quando le ragioni non solo quelle di migliorare un disegno d legge presentato dai governi e da affini. In campagna elettorale, i partiti sono tutti alternativi, con proposte opposte, poi una volta arrivati in Parlamento invece di convertirle in disegni legge, rappresentando realmente la Nazione, il tutto diventa relativo se non addirittura demagogico. Vogliano ricordare al trio governativo Salvini/ Di Maio/Conte, che anche se il Cristo rap- presenta la speranza non da mangiare. E‘ una buona idea esporre la croce nei luoghi pubblici come e‘ d‘ altronde sta avvendo da oltre 70 anni, a differenza dell‘ ora di reli- gione obbligatoria abolita nel 1984) Tuttavia, chi ha votato 5 Stelle e Lega, a ottobre con la finanziaria si aspetta il reddito di cittadinanza ( proposto dai 3 Stelle) e l‘ anumento delle pensione a mille euro, proposte dal centro destra in campagna elettorale, ma ridotte a 870 euro dalContratto del Cambiamento sot- toscritto da Di Maio e Salvini. Speriamo che l‘ erba cresca e il cavallo magna Ogni forma di discriminazione e’ un crimine d’ odio, discriminare significa odiare Sopratutto quando certe leggi cadono in prescrizione perche’ quasi mai applicate, come e’ avvenuto con la legge del 1957 sui conflitti di interesssi nel 1994, che vide Ber- lusconi entrare in politica, altrimenenti og- gi…. La legge 25 giugno 1993, n. 205 è una nor- ma della Repubblica Italiana che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ide- ologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e al- la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l'utilizzo di simbologie legate a suddetti mo- vimenti politici. E‘ ora di introdurre il reato contro ogni forma di disciminazione, nessuno e nessuna esclusa, con un‘ anno di cacere e invece delle sanzioni l‘ interdizione dai pubblici uffici perpetua. Poi, se universale tanto meglio ! L‘ Italia in un ventennio si e‘ passato da una democrazia rappresentativa ad una parti- tocrazia. In una partitocrazia come sappia- mo e vediamo si potrebbe fare a meno anche del Parlamento, e‘ da un ventennio chen Italia il Parlamento non e‘ piu‘ sovrano, perche‘ non eletto con voto libero e person- ale. Oggi non abbiamo piu‘ un Primo Min- istro nominato dal Capo dello Stato basato sui risultati elettorali e dei seggi in Parlamen- to. Prima volta ad avere due primi vici- ministri, cosa che in tempi meno sospetti abrebbe indignato nolti cittadini, perche‘ le vice presidenze del consigli non sono con- template dalla Costituzione, se cade il gov- erno cade anche il Primo Ministro e se ne fa un‘ altro. Quando un un paese la politica prende il sopravvento sul Parlamento e‘ indi- ce di involuzione democratica, e‘ il popolo tramite il Parlamento, che determina la politi- ca generale del Paese e non I partiti. Partiamo da: ―Un libero mandato incondizio- nato genera ingovernabilita‘‖ Il libero mandato non si limita al solo articolo 67, ―Ogni membro del Parlamento rap- presenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato‖, ma sconfina anche nel 68,‖ I membri del Par- lamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni‖ . L‘ im- munita‘ invece andrebbe del tutto abolita, perche‘nessun cittadino, ivi incluso il politico, e‘ al di sopra della legge ( articolo terzo) Quindi, occorrono seplificazioni e condizioni. Se accorpiamo i due articoli, abolerndo l‘ immunita‘ e ponendo delle regole, potremmo cambiare radicalmente il volto della Politica ( quella con la p. Maiuscola) Art. Cost. 67 semplificato: ―Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed eser- cita le sue funzioni senza vincolo di mandato, votando secondo coscienza. E‘ prevista la mozione di sfiducia personale nei casi di indisciplina e trasformismo politico‖ Il tutto e‘ in armonia con il secondo comma dell‘ articolo 53: ―I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore‖ Quella degl‘ emendamenti e‘ una della tante riforme mai fatte, per contras are l‘ ostruzion- ismo dell‘ opposizioni e velocizzare l‘ iter legislativo. Eppure la parola emandamento non e‘ nemmeno contemplato dalla Cos- tituzione, ad eccezione dell‘ articolo 72 che parla di articolo: ―Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo rego- lamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva arti- colo per articolo e con votazione finale‖ Basterebbe semplicemente mettere un tetto- massimo di ementamenti che ogni parlamen- tare puo‘ presentare ad ogni disegno legge e articoli ad esso correlati. Altrimenti si contin- uera‘ come avviene da decennia di legiferare a colpi di questioni di fiducie e abusi di decre- ti leggi. L‘ eccesso di emendamenti ostacolano la normale funzione del Par- lamento. Tutti ricordiamo la macchina sputa emendamenti di Calderoli, e‘ ridicolo come un articolo di un disegno di legge puo‘ essere emendato piu‘ di 100 mila volte, e‘ chiaro che poi un disegno di legge impiega due anni per essere approvato. E' indetto referendum popolare per delib- erare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Tornando indietro al referendum sulle trivelle, sarebbe passato a discapito delle altre 15, poi se vogliamo, una legge o un atto avente valore di legge e‘ approvata dalla maggioran- za del Parlamemto, impiegandoci apputo un paio d‘ anni. Non puo‘ essere abolita da un terzo o meno del popolo. L‘ alternative sarebbe qualla di responsabilizzare I politici a non incitare il popolo al non voto referen- dario. I REFERENDUM CONSULTIVI SONO GIA AMMESSI IN CASO DI EMERGENZE O DI IMPORTANZA NAZIONALE In Democrazia non e' il fine che giustifica i mezzi, ma il mezzo che giustifica il fine, Macchiavelli non viveva in una Democrazia Il referendum consultivo, non e‘ altro che un sondaggio nazionale, solo come indirizzo. Anche se la Costituzione italiana non li con- templa, ma li ammette nei casi di importanza nazionale ( come avvenne nel 1989 ) con legge costituzionale. Anzi…e‘ l‘ unica alternativa… Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza dis- tinzione alcuna, ed e‘ compito della politica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, limitandone le dissuguaglianze soci- opolitiche del Paese. Questo non e‘ un principio comunista , so- cilaista o dei nuovi movimenti civici, ma non solo. Dovrebbere invece stare alla base di ogni programma elettorale, questo e‘ quello che tutti chiedono al politico e al futuro legis- latore. Quando un governo non sa da che parte iniziare la legislatura, come‘ piu‘ volte e‘ ac- cuduto nella storia di questa, se ancora vogliamo chiamarla Repubblica, si parta dal principio egualitarista. Se dopo oltre settant‘ anni di democrazia, il legislatore non ha capi- to che :‖ Tutti sono eguali davanti alla leg- ge,‖ , significa che le leggi vanno fatte per il benessere di tutti, non sara‘ mai in grado di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.(l‘ unico articolo della Costituzione italiana dove e‘ presente solo la parola cittadinanza) Sfido Salvini o chi per lui a trovare un articolo della Costituzione che parli della cittadinanza Jus sanguinis. Io invece ne ho trovato uno che si riferisce invece al jus Solis :” La Re- pubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Qundi, una persona al di la delle sue origini etniche che nasce e svolge la sua personal- ita‘ in Italia ha il diritto alla cittadinanza . “Ecco perche‟ la Costituzione da il compito di legiferare a tutti:” L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale e al popolo, che la esercita mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli”. (ati.Cost. 71) Come vedere nel nostro stato didiritto, anche il Popolo governa. Salvini o chi per lui, vorrebbe far passare il con- cetto che: “ Se in Italia c‟e‟ poverta‟ e‟ colpa delle migrazioni” . Se in Italia (e nel mondo) c‟e‟ ancora molta poverta‟ e‟ perche‟ la Politica nel corsso dei millenni non e‟ stata in grado di rimuovere gli oscacoli di ordine economico e sociale, anche in Democrazia. Punto! Continuare ad istigare il popolo all‟ odio razziale, dettato dal suo fanatismo politico, non servira‟ a nulla, perche‟ l‟ integrazione etnica e culturale e‟ il futuro di questa Umanita‟ UNA LEGISLATURA CHE RAPPRESENTI REALMENTE LA NAZIONE UN FANATISMO POLITICO, PEGGIORE DEL POPULISMO Luglio /Agosto 2018 Islanda femminista, parità di salari obbligatoria per legge Islanda femminista, con la legge più avanzata al mondo sulla parità dei diritto uomo donna, e anche la più severa. In Islanda una legge impone a istituzioni pubbliche e private, aziende, banche e a qualsiasi datore di lavoro con piú di 25 dipendenti di assicurare pari retribuzione alle donne a pari qualifica con gli uomini. E Reykjavík, governa una Grande coalizione la cui premier è Katrin Jakobsdóttir, leader del partito „Sinistra-Movimento verde‟. 42 anni, madre di tre figli, Katrin aveva preso questo impegno in campagna elettorale. Un primo passo, dichiara oggi. Molto resta ancora da fare nei salti di carriera, dicono gli esperti, troppo pesante resta il predominio maschile in economia, ma il salto retributivo è una conquista innegabile. Il governo di Katrin Jakobsdóttir ha previsto un´applicazione graduale della norma. Le piú grandi istituzioni e aziende hanno tempo fino al 2020, quelle piú piccole fino al 2025. La legge minaccia multe fino a 50mila corone islandesi -circa 450 euro- per ogni caso personale di viola- zione dell´obbligo di parità retributiva a pari qualifica. Differenze retrib- utive dunque restano ancora. Ma sono scese da punte del 37 per cento a una nuova media del 10-12 per cento. Negli ultimi anni, in risposta a proteste e a grandi manifestazioni di piazza e scioperi degli influenti movimenti femminili del paese, 100 aziende avevano già proceduto a correggere gli squilibri retributivi. Il muro che resta è quello delle carri- ere alte dove gli uomini sono ancora i più favoriti. Da Remocontro CRONACA DA ADOTTA UN BAMBINO, A SCIAVIZZALO Cinquanta centesimi l’ora, i nuovi schiavi nei campi sono bimbi e arrivano dalla Bulgaria riescono a guadagnare mensil- mente anche 5 o 7 volte il salario che riscuoterebbero in Bulgaria. «Dividono l’anno lavorativo in due parti: quello in Italia e quello trascorso nella loro città di origine, integrando così i due redditi — spiegano dalla Cgil- Flai —. In provincia di Caserta arrivano solitamente con i bus, in viaggi ben organizzati che gli consentono, al loro arrivo a Mondragone, di avere accesso subito a una casa e a un la- voro. È un ciclo migratorio ben strutturato, a volte un vero e proprio ―pacchetto per l‘e- spatrio‖, gestito dai capi delle organizzazioni criminali bul- gare». Nel territorio dove per decenni ha spadroneggiato il clan dei casalesi, è la criminal- ità bulgara a gestire il fenome- no del caporalato. «Sono stati lasciati ampi vuoti di potere — osserva il sindacato dei brac- cianti — che gruppi malavitosi di Rom bulgari, in particolare quelli che gestiscono la man- odopera, stanno, poco per vol- ta, occupando. In zona, restano quattro o cinque boss. Ma di solito i veri capoclan controlla- no il traffico e il fenomeno dalla Bulgaria». Il viaggio collettivo in pull- man o in furgoni fino a Mondragone costa circa 100 euro. Le famiglie di braccianti, una volta giunte a destinazione, vengono alloggiate e il costo di affitto a persona si aggira sulle 70 o 100 euro al mese. Ogni mattina partono folte squadre di lavoratori rom alla volta delle campagne circostanti o del Giuglianese, ma talvolta devo- no percorrere fino a 150 chilo- metri per raggiungere il basso Lazio o il Salernitano, dove gli schiavi delle campagne sono costretti a dormire in tende di fortuna prima di fare rientro, alcuni giorni dopo, quando han- no completato il loro lavoro. La paga viene stabilita dalla cosiddetta «borsa della man- odopera». L‘accordo viene anticipato da una trattativa che passa attraverso due caporali, uno rom e l‘altro italiano. Il pri- mo si relaziona direttamente con i braccianti. Mentre il se- condo negozia la paga oraria con l‘imprenditore. Alla fine, ciascuno trattiene per sé la propria quota. Un meccanismo che porta un‘intera famiglia rom di 4 o 5 persone a ricevere la stessa paga di un adulto, lavor- ando la metà del tempo. «Per non dire dei bambini-schiavi che costano ancor meno — conclude il leader sindacale Campanile — e che con il tem- po sono indotti ad imparare che quello è e sarà, purtroppo, il loro lavoro» Da: corrieredelmezzogior- no.corriere.it LA COSTITUZIONE ITALIANA E’ LA PIU’ COMPLICATA AL MONDO E ANDREBBE SEMPLIFICATA, PRIMA ANCORA D’ ESSERE ESPLICATA DALLA DEMOCRAZIA, ALLA LOTTOCRAZIA IL PRINCIPIO EGUALITARISTA NON HA COLORE POLITICO Rapporto della Flai-Cgil sullo sfruttamento in Terra di Lavoro di Angelo Agrippa Guadagnano» dai 50 ai 75 cen- tesimi all‘ora. Sono i bambini- schiavi. Bulgari, di etnia rom, che hanno soppiantato i gio- vanissimi braccianti senegalesi e ghanesi nelle ampie cam- pagne che si affacciano sul litorale domizio, a cavallo tra il Giuglianese e il territorio tra Castel Volturno e Mondragone. I rom bulgari, da almeno cinque anni, percorrono ogni anno un corridoio drammatica- mente silenzioso che li porta fino in Campania per poi ripren- derlo a ritroso con la speranza di poter tornare con la succes- siva stagione del raccolto. Ma per «meritare» la fiducia dei caporali devono osservare rig- orose prescrizioni, tra cui quella principale impone la massima riservatezza. Lo conferma Pasquale Campanile, segretario della Cgil-Flai di Ca- serta, il sindacato che ogni bi- ennio elabora focus e promuove indagini sul lavoro nelle campagne. «Quella rom della Bulgaria si è rivelata una comunità omertosa, recalci- trante a qualunque approccio con gli altri — racconta — e per questo i loro componenti vengono rimborsati meglio rispetto ad altri braccianti di origine africana che, negli anni, affollavano i nostri campi. Abbi- amo tentato di accostarli, di predisporre anche delle visite mediche, dato che molti di essi ci sono apparsi con visibili problemi posturali a causa delle fatiche alle quali sono sot- toposti, ma qualunque tentativo di aprire un dialogo si è rivelato vano o molto complicato». Gli adulti percepiscono mediamen- te due euro l‘ora. Le donne guadagnano all‘incirca la metà. Mentre i minorenni (che secon- do la Cgil rappresentano il 4% della popolazione rom impegnata nelle campagne del Casertano) incassano ancora meno. È stato l’Osservatorio Placi- do Rizzotto ad esaminare il fenomeno dei rom bulgari nel Quarto Rapporto su Agromafie e Caporalato presentato dalla Cgil-Flai. In particolare, è stato studiato con attenzione il caso di Mondragone, la cittadina domiziana di 28 mila abitanti che da qualche anno ospita una comunità rom non stan- ziale. Si tratta di 500 o 600 per- sone che arrivano tra maggio e giugno e di 1000 o 1200 a settembre, secondo le stime, alloggiate, a turno, per non più di tre mesi, negli ex palazzi Cirio: un quartiere degradato e periferico dove ogni tanto le forze dell‘ordine si affacciano per ripristinare l‘ordine pubbli- co. Ma in questo breve tempo Il fanatismo e‟ l‟ eccessivo rifiuto della dialettica Voi, provate a spiegare a Salvini che le sue solo delle tesi e non realta‘ e vi querela o peggio se gli diciate che la politica e‘ l‘ atre del dialogare vi tira in ballo il vangelo. Anche questo e‘ fanatismo (1) abolizione del par- lamento (2) superamento della democrazia (3) decretazioni fai da te, come chiudere I porti (4) querelare qualcuno solo per aver usato un termine sbagliato (5) usare false informazioni e mentendo sapendo di men- tire, per ottenere ragione e consensi (6) rifiu- tare ogni forma di dialogo.(6) negare la realta‘ che ci circonda, chiudere gli occhi e andare avanti, perche in politica il mezzo giustifica sempre il fine. (7) far finta di non sapere che l‘ odio genera odio. (8) concen- trarsi piu‘ sul potere che al benessere com- mune e chi ne ha piu‘ ne metta. I sintomi ci sono e anche troppi, quindi non e‘ la democrazia che ha fallito, ma la politica. Nel corso dei decenni abbia visto e con indiffer- enza e impotenza, il legislatore allontanarsi gradualmente dal rapporto diretto con il citta- dino e dai tettami costituzionali. Queste sono le cause dell‘ attuale fanatismo politico ital- iano e non solo Non so voi, ma io alle parole scellerate di Grillo mi indigno e non poco! Come si fa a sostenere che la democrazia e‘ superata e dovremmo passare alla lottocrazia. Appunto da scellerati! .La verita‘ e‘ che Grillo (o chi per lui ) molto probabilmente no sa realmente cosa sia la Democrazia. Il legislatore va forgiato, prima di essere eletto (autocit.) questa e‘ Democrazia. Temo che l‘ articolo 49 della Costituzione italiana, non sia stato elutto percepito sia dal politico sia dai politicanti: ― Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politi- ca nazionale‖ Sono sicuro che Grillo ( o chi per lui) non abbia ancora capito il reale sig- nificato di ―associarsi liberamente per con- correre con metoco democratico a deter- minare la politica nazionale ‖ Adesso riesco a capire del perche‘ in Italia non si e‘ mai fatta una legge sui partiti, sulle candidature e sul regolamento del libero mandato, perche‘ manca proprio il concetto di Democrazia. E‘ qualcosa di innato in noi umani, quando non sappiamo piu‘ che pesci pignare, diamo la colpa all‘ esca. E qui ripropongo le ―Cittadinarie‖ dove il cittadino gorgia il legis- latore prima di essere eletto. Nelle cittadinar- ie non sono i partiti a scegliere i candidati ma i cittadini, con la sottoscrizione di ogni lista con annesso il programma elettorale in ogni circoscrizione o collegio e ad ogni tor- nata elettorale, prima di presentarle alle au- torita‘ competente, per l‘ autentificazione delle firme .Altro che lottocrazia grillina ! Le premesse fatte in campagna elettorale non convertite in leggi efficaci, e‘ stata la causa principale dell‘ attuale indifferenza da parte dell‘ elettore verso la politica ―In una Democrazia, alle opposizioni non occorrono emendamenti, ma inziative legislative alternative a quelle dei governi‖ (autocit.) Ecco perche‘ in primis la nostra Costituzione non contempla emendamenti di nessun genere, ma solo articoli, come sanciscono gli articoli 71 ―L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere DIO E‟ CIO‟ CHE SI PERCEPISCE E NON QUEL CHE SI VEDE NON E‟ IL NUMERO DEI PARLAMENTARI CHE RALLENTA L‟ ITER LEGISLATIVO, MA IL NUMERO ECCESSIVO DI EMENDAMENTI E ORA DI MODIFICARE LA LEGGE MANGINO DEL 1993 IL QUORUM REFERENDARIO NON PUO’ ESSERE ABOLITO PERCHE’ ALTRIMENTI 5 CONSIGLI REGIONALI AVREBBERO IL VETO SUI RIMANENTI 15 DALLA DEMOCRAZIA ALLA PARTITOCRAZIA A TUTTI GLI EFFETTI Silvestra , la strega maestra In una foresta c‘è la strega Silvestra, ch‘è un po‘ fuori di testa. Vuol far la maestra ma il suo sguardo è sinistro ,ha un fare maldestro, le labbra sporgenti la lingua tra i denti, i capelli spioventi, le orecchie allungate e le ciglia arcuate. Con questo suo aspetto lei non rassicura e di andare alla scuolanessuno si cura. E allora a chi fa da maestra la strega Silvestra? Gli alunni ce li ha, e son sempre presenti… anche se sono solo … dormienti. I ghiri dormiglioni presenti alle lezioni son proprio alunni buoni: nessuno disturba e lei che è un po‘ orba sembra non se ne accorga oppure fa finta per non darsi per vinta. Così , sopra un tronco, che fa da lavagna ,lei traccia dei segni con una castagna: nessuno l‘ ascolta, ma a lei poco importa e a voce ben altaripete convinta a quei ghiri sonnacchioni: State attenti alle lezioni! Poi spiega, parlando lei sola, che il gallo non vola, oil sole riscalda, la pioggia ci bagna … Continua per ore, finché soddisfattadi quella lezione, saluta la classe assopita con un cenno delle dita. Subito dopo però la invita alla prossima lezione, nel punto preciso dove sono le more. Maria Rosaria Longobardi(Marylon) Al mondo esistono quasi tutti I vaccini, anche contro la peste, peccato che manchi ancora quello contro la spupidita’ Una volta c' era il fascismo, oggi c'e solo il fanatismo, o se preferite il " scimmiottis- mo" Io da ubriaco riesco a fare solo due cose scrivere e cucinare e dopo una certa eta’, certe domande le donne non dovrebbero nemmeno farle L’ educazione e il senso civico, non e’ compito dello Stato La matematica non e' un' opinone nem- meno per demagoghi, alias capi popolo Questo nostro mondo iniziera’ a cambiare, solo quando non ci sara’ piu’ nessuno, che fara’ beneficenza Sino adesso tutto cio' che abbiamo creato e prodotto , e' servito allo sfruttamento dell' uomo sull' uomo e non per il benessere e futuro dell' Umanita' Un giorno scoprirete che il primo extra terrestre che mettera' piede sulla Terra, e' stato creato dallo stesso Dio Alle scuole elementari mi piaceva dise- gnare, alle medie leggere e alle superiori scrivere, a distanza di quasi mezzo seco- lo, l’ unica cosa che riesco a disegnare e’ la mia firma, ho quasi dimenticato come leggere corretamente e in quanto alla scrittura ci sara’ sempre tempo per im- parare Sono millenni che insegniamo a tutti a soddisfare il proprio io, adesso e’ troppo tardi per rispettare anche quello degl’ altri In politica c'e' di tutto e per tutti, l' unica cosa che ancora manca e' l' onesta' intel- lettuale, in alcuni casi anche l' intelletto La scienza ricerca la politica legifera, oggi come ieri Ilario Mario Ponzi Collaboratore, Fotografo Socio onorario Britalyca News Londra (La Voce Alternativa) FOR DONATIONS TO Britalyca News Londra (La Voce Alternativa ) IBAN: CB03 BUKB 2012 2673 9613 46 LA CITTADINANZA JIUS SOLIS E’ GIA’ IN COSTITUZIONE GOVERNARE LA NAZIONE E' ANCHE COMPITO DELLE OPPOSIZIONI, PERCHE' SENZA ALTERNATIVE NON C'E' DEMOCRAZIA LE MIGRAZIONI NON HANNO MAI GENERATO POVERTA’
  • 3. Pagine 3 CRONACA GoracciPaginea 14 Vignette Britalyca News Londra Britalyca News Londra E' come una guerra, un male che si ripete come un incubo.. Molte delle vittime sono morte ab- bracciate, come delle mamme con i loro bambini e tanti erano turisti, vittime sulla spiaggia di Argyri a 3 km dal Porto di Rafina, a pochi km dall'autostrada Attiki Odos, per Maratona, solo 25 km dal centro di Atene e dall'Acropoli, 18 km Luglio /Agosto 2018 Luglio/Agosto 2018 Incendi in Grecia: la tragedia divampa nuovamente nell’estate dall'aeroporto Internazionale Eleftherios Venizelosche: hanno sperato di fuggire per mare, in au- to, come potevano.. I feriti sono oltre 556, riferisce la Croce Rossa e tra questi 16 sono bambini in gravi condizioni ma il bilancio è ancora provvisorio, sem- bra che i morti accertati siano 74. Si contano 47 roghi in 24 ore: nel- la Smorfia napoletana il numero 47 rappresenta "Il morto" Gli incendi che impazzano e devastano da lunedì la Gre- cia, sono dolosi. Nell'agosto del 2009 scris- si di decine di vittime in Gre- cia, come nel 2007. Provo la stessa impotenza e lo stesso dolore per un Paese che ho vissuto in decine di estati, quando ero una ragazzina con lo zaino in spalla, poi la turista per 20 giorni impiegata di banca, poi la mamma con figli che tornava con il loro papà skipper in barca a vela... spero di ritornare quest'anno in Grecia, quando spero sia finita la stagione di questi disastri, di questi crimini perpetrati da an- ni, e che anche l'Italia ben con- osce. E' un dramma, una trage- dia greca nel senso più letter- ale del termine. Dall'Ansa: " Nulla resterà sen- za risposta" sulle cause, ha detto il premier greco. Il governo sospetta fortemente che gli incendi siano di origine dolosa, visto che le fiamme sono divampate in luoghi diver- si e distanti tra loro. Lo stesso Tsipras, in mattinata, aveva parlato di "incendi asimmetrici". Alcuni media greci ipotizzano, inoltre, che piromani siano en- trati in azione per saccheggiare le case abbandonate dai turisti o per motivi di speculazione edilizia. C'è chi cerca scampo in mare e chi cerca di salvarsi tornando a terra… LUI FORSE CE L'HA FATTA, è SOLO UN CANE GRECO
  • 4. Pagine 13Pagina 4 La "strana sensazione" che proviamo ad agosto ha un nome: si chiama "august blues" ed è paragonabile allo stato di tensione e ansia della dome- nica sera By Ilaria Betti ( huffingtonpost.it) C'è qualcosa nell'aria, ad agosto, che ci comunica forte e chiaro un solo messaggio: l'estate sta per finire, settembre è vicino, è tempo di tornare a pren- dersi le proprie responsabilità. Per alcuni, questo mese può essere davvero uno dei più difficili da vivere, a causa di ansia e tensioni, talvolta inspiega- bili. Eppure una spiegazione a quella strana malin- conia c'è: secondo Stephen Ferrando, direttore di psichiatria al Westchester Medical Center, il cosid- detto "august blues" è simile al "sunday blues", ov- vero alla tristezza della domenica sera, sperimen- tata alla fine del weekend e prima dell'inizio di una nuova settimana. La differenza, però, è che il malessere di agosto dura un mese intero. Il sito "Science of Us" ha indagato intorno alla ques- tione, riportando una serie di opinioni sull'argomento. Secondo Ferrando, il lato negativo della "malinconia di agosto", oltre alla durata, risiede nel fatto che quest'ultima sarebbe in grado di cogliere tutti, sia gli amanti dell'estate, sia quelli che, in genere, non la sopportano e che non vedono l'ora che finisca: i primi probabilmente si sentiranno ansiosi per l'avvicinarsi della fine della loro stagione preferita, i secon- di si sentiranno ancora più tesi perché più vicini al loro "traguardo". Secondo lo psichiatra, in entrambi i casi è probabile che si avverta una specie di senso di colpa o insoddisfazione per non essere riusciti a fare abbastanza durante questo periodo dell'anno, per non essere stati "al massimo" come la stagione e gli stereotipi legati ad essa ci obbligherebbero ad essere. L'ansia per la fine dell'estate e la tensione per l'inizio di un nuovo anno, rappresentato dal tanto temuto mese di settembre, sarebbe co- mune ad ogni età. Rachel Annunziato, professoressa di psicologia alla Fordham University, ha spiegato a "Science of Us" che sia i più piccoli sia i più grandi proverebbero sensazioni simili. Per i bambini in età scolare e i loro genitori, ad esempio, agosto è un mese pieno di eccitazione, di aspettative, ma anche di timore. Gli adulti, in generale, pur avendo superato da tempo il periodo scolastico, continuano a vedere i tre mesi estivi come un momento simbolico di transizione verso il nuovo anno: una fase che, vista da questa prospettiva, rag- giunge il culmine proprio nel mese di agosto. Nel caso in cui i sintomi (diminuiti livelli di energia, stanchezza eccessiva, ipersonnia, iperfagia) si presentino in maniera continuativa e con ondate di "esordio-remissione" della durata di almeno due anni, si può parlare di "depressione stagionale" o "sindrome affettiva sta- gionale". Secondo lo psichiatra Ferrando, c'è però una differenza tra la depressione sperimentata in inverno e quella sperimentata in es- tate: quest'ultima è caratterizzata da una maggiore ansia e agitazione ed è dominata dalla necessità per il soggetto di dover fare qualcosa, spesso di indefinito, mentre quella invernale si caratterizza per essere più "vegetativa". Proprio per evitare che tristezza e malinconia sfocino in qualcosa di più grave, è importante, secondo Annunziato, essere indulgenti con se stessi durante il mese di agosto. "A volte mi sento in colpa a prendermi una pausa durante questo mese e penso che dovrei darmi una mossa", ha spiegato la psicologa. "Ma credo che sia importante concederci un'altra piccola tregua, se non l'abbiamo già fatto prima". Ago- sto non deve essere visto solo come un momento di preparazione: c'è ancora tempo per riposarsi. Potrebbe essere sfruttato per organiz- zarsi in vista dei mesi futuri, ma senza stress e mantenendo un ritmo lento. Proprio come quando, prima della scuola, si iniziavano a com- prare diari, penne e quaderni: ci si preparava, pur cercando di godersi, fino all'ultimo e fino in fondo, gli ultimi sprazzi d'estate. Britalyca News Londra Britalyca News Londra Dall‟ Italia e dall‟ Estero A cura di Giorgio Brignola "La tristezza di agosto ha un nome: si chiama august blues ed è paragonabile a quella della domenica sera" Un conto è l‘austerità interna, un altro è il pareggio di bilancio preteso a livello europeo. E‘ vero che l‘inflazione non è aumentata, ma solo per una contrazione anomala dei consumi e della deflazione. Del resto, sulla quantità si può anche puntare al ribasso, ma sul quotidiano, visto il progetto delle liberalizzazioni, nessuno sembra volerci stare. Invece di ―filosofare‖ sul fronte economico, i politici dovrebbero terminare con le riforme istituzionali. Una volta‖salvata‖ l‘economia, se non ci saranno sostanziali modifiche a livello potere legislativo, il tunnel della regressione potrebbe essere più breve. Nonostante la grinta di Maio e Salvini restasse nelle Commissioni Parlamentari. Il solito sistema per non risolvere l‘incognita. Dopo il tramonto della Prima e Seconda Repubblica, l‘italiano, che non è stata mai ―cicala‖, risentirà altre difficoltà nel suo ruolo di ―formica‖. Risparmiare è impossibile e molti hanno già dissipato capitale ed interesse per far fronte alle necessità. Secondo noi, ci sono ancora troppi compromessi da ridimensionare per tornare a pretendere l‘affidabilità politica. Prima di tutto, la coerenza delle azioni dovrebbe tener in maggior considerazione i segnali di regresso generale. Suggerimento mai tenuto in debita considerazione dai precedenti esecutivi. Così Il popolo italiano si è trovato più povero. Attenzione: più povero non meno ricco. Perché i ricchi d‘Italia, anche nella situazione di palese declino nazionale, rischiano sempre poco. Per costoro la speranza in tempi migliori non è mai venuta meno. OLTRE LA SPERANZA Se ancora ci fosse bisogno di ribadirlo, lo facciamo di buon grado: la situazione politica italiana è da chiarire. L‘accordo di Centro/Destra dovrà superare, entro l‘anno, il ―rodaggio‖. Il Paese ne ha preso atto; senza eccessivo entusiasmo. Il 2018 resterà, comunque, l‘ennesimo banco di prova per un Potere Legislativo ―differente‖ da quello nato con la Seconda Repubblica. Certo è che gli eventuali segnali per un futuro migliore dovrebbero avere una dimensione più concreta e meno speculativa. Lo scriviamo convinti che sia l‘aspetto meno facile di questa realtà. L‘emergenza non è finita. Tra realtà e speranza, i confini non sono bene definiti. Certo è che se si riuscisse a offrire una dimensione più realistica alla politica che ci sovrasta, forse, la realtà, potrebbe essere meglio gestita. Del resto, comprendiamo che non sia facile accettare quest‘ottica che, però, ci sembra l‘unica percorribile. E‘ inutile negarlo: le ingiustizie del sistema dipendono anche da variabili che vengono da lontano. Secondo noi, alla base della speculazione politica esistono motivi, culturali e ideologici, che hanno le loro origini nel secolo scorso. Concentrati sulla ―meta‖, non s‘è tenuto conto del ―percorso‖ per raggiungerla. In questi anni, chi ci ha governato ha consentito il radicarsi di una situazione che ci ha portato dove siamo. Se ne sono resi conto, ma si è preferito continuare per la strada delle complicità di cordata. Poi, a sorpresa, l‘Esecutivo Di Maio/Salvini. Ora, per recuperare l‘utile è indispensabile puntare al futuro. Certe ―scelte‖ faranno bene al Popolo Italiano. Però, avranno un prezzo. Comunque, oltre le ―speranze‖, mancano le ―certezze‖. Col prossimo anno, si dovranno trovare. Insomma, le speranze dovrebbero mutare in certezze. PIU’ FATTI Nonostante la presenza di un sistema informatico che diffonde le notizie in tempo reale in tutto il mondo, siamo consapevoli di non riuscire a offrire alla nostra Comunità oltre frontiera le innovazioni di coloro che da noi dovrebbero fare politica anche per loro. Quindi, non ci schiereremo con chi ―governa‖ o è all‘‘―opposizione‖; perché fare politica dovrebbe significare interessarsi compiutamente ai problemi degli altri; nessuno escluso. I dilemmi correlati agli italiani all‘estero, però, non hanno mai fatto notizia. Quindi, ogni loro analisi è rimasta marginale. Così, non si può sentire la voce di chi vorrebbe dire, ma non è messo nelle condizioni di poterlo fare. Ciò che conta, almeno così sembra, sono tante ―tensioni‖interne. Il resto è storia già vissuta. Ora ci chiediamo, con la coerenza di non voler ―mollare‖, quanto veramente, contino gli italiani nel mondo nei confronti della Patria. Anche se si aggiornasse il meccanismo elettorale, la politica resta eterogenea e, non di rado, poco comprensibile. A nostro avviso, le istituzioni sono ―lontane‖ dai milioni di Connazionali nel mondo. Lo stesso loro impegno politico s‘è rivelato scarso anche perché inserito in faccende che nulla hanno da spartire con chi vive all‘estero. Le effettività parallele non ci hanno mai convinto. I politici, però, ci continuano a fare conto. Così, non sempre le reali esigenze degli italiani d‘oltre frontiera riescono a emergere in tutta la loro complessità. Le giustificazioni non si contano e non sarebbero, comunque, esaurienti. Molto spesso, almeno nel linguaggio corrente, si dice che i Connazionali all‘estero hanno altro su cui meditare. I loro interessi non sono più nella Penisola d‘origine e, di conseguenza, le tattiche parlamentari sarebbero inutili. Nulla di più sbagliato. Per gli italiani all‘estero, che rappresentano anche una forza elettorale più che rispettabile in Patria, non resta che l‘amarezza delle promesse disattese e delle prospettive irrilevanti. Mancano, ancora, fatti reali per modificare una tendenza comportamentale. Ma le questioni di chi vive altrove, tanto per intenderci, dovrebbero essere anche le nostre. Essere italiani non è solo una questione geografico/territoriale, ma l‘estensione di comuni destini. PUNTI DI VISTA In politica ciascuno è libero d‘avere un su modo di pensare. Con quest‘assunto non ci sono limiti nell‘elaborare nuovi sviluppi socio/economici della realtà. Non solo nazionale. Proprio su questa linea continueremo a muoverci per comunicare notizie del nostro fronte istituzionale. Dato che, però, nessuno è ‖perfetto‖, non è detto che le nostre argomentazioni siano più valide di quelle d‘altri. Ciò che abbiamo, da subito, fatto nostro è un tipo di giornalismo informativo. Quello che fornisce indicazioni; lasciando agli opinionisti il compito di commentarle. Quindi, uno stesso evento può apparire con diversi profili. Dipende, principalmente, da com‘è affrontato. Tenuto conto dello spirito di questo foglio internazionale, riteniamo che il giornalismo d‘informazione lasci aperte le porte per ogni successivo contributo d‘opinione. L‘importante, secondo noi, è che l‘informazione sia completa e corretta. L‘interpretazione, invece, può assumere diversi orientamenti. Chi legge, poi, è libero di farsi un suo concetto su quanto appreso e confrontarlo, se del caso, con chi si occupa di giornalismo d‘opinione. Del resto, non è detto che ―informazione‖ e ―opinione‖ non siano in grado d‘essere frutto di una stessa penna. Basta evitare, e questo è più difficile, d‘essere di parte. Nei nostri, tanti, anni d‘impegno sul fronte dell‘informazione, pur mutando, più volte, il panorama politico italiano, siamo rimasti fedeli all‘informazione. Ovviamente, senza fermarci all‘aspetto ―fotografico‖dei fatti. Ogni argomento, secondo noi, ha da essere presentato al Lettore nel modo migliore per consentirgli d‘elaborare una propria opinione. In questo modo, si apre il grande spazio del confronto e del dibattito. Insomma, ogni punto di vista assume un suo peculiare valore in funzione dello scopo per il quale è accolto. Da qui l‘importanza del giornalismo d‘informazione. Quello che abbiamo fatto nostro da oltre mezzo secolo IMPEGNO DEMOCRATICO Sarà scontato, ma lo riaffermiamo: in Democrazia l‘impegno politico non dovrebbe essere inteso solo come quello degli uomini di partito. Preso atto del nuovo Esecutivo, sul quale lasciamo ad altri giudizi e pareri, torniamo sulla figura del cittadino che non può essere solo soggetto a norme non sempre coerenti con l‘atteggiamento di chi le ha approvate. La Partitocrazia s‘è imposta. Soprattutto per inerzia. Ne deriva che il cittadino spesso subisce le sorti del Paese senza poter, in concreto, intervenire. Ci conforta, però, uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione che recita: ‖ la Repubblica riconosce e garantisce i diritti dell‘uomo. Sia come singolo, che nelle formazioni collettive implicanti doveri e solidarietà politica, economica e sociale‖. Uno di questi doveri dovrebbe essere proprio la partecipazione attiva alla vita politica del Paese. Anche proiettata oltre gli schemi ―scontati‖. Quelli che non risolvono e che, spesso, sanno di compromesso. La Partitocrazia, al momento, non favorisce l‘impegno collettivo e ne può influenzare ogni possibile cambiamento. Con questi presupposti, é l‘impegno democratico che dovrebbe essere favorito tramite un impegno comune che tenga conto dei progetti collettivi. Prendendo, anche, valido spunto dalla questione morale che, da noi, resta una lezione di vita che si dimentica troppo speso. O, peggio, si rammenta solo quando può fare comodo. Luglio/Agosto 2018Luglio/Agosto 2018 PANORAMA ECONOMICO Il 2018 potrebbe riservarci ancora delle sorprese. Che queste siano concrete, o meno, dipenderà dal quadro politico in via d‘evoluzione. Di fatto, però, la situazione nazionale è troppo coinvolta perché possa permettere analisi attendibili entro poco tempo. La ripresa, comunque, sarà lenta. Del resto, e lo rammentiamo ancora il 2018, non è l’anno del “riscatto” economico. Infatti, politica ed economia continuano a viaggiare su binari differenti. Da noi, resta carente la competitività che non riesce a tener testa con la necessità di una maggiore produttività. Il Parlamento avrà da focalizzare, a tutto campo, i ―gaps‖ che sono sempre sotto gli occhi di tutti. Questa non è solo una nostra sensazione. In tempi che si prospettano dovranno essere costruttivi e non solo politicamente. Sul fronte delle questioni urgenti resta l‘occupazione e il riallineamento sociale in generale. Per ritrovare la strada della ripresa, è indispensabile comprendere quali sono le possibilità per raggiungere degli obiettivi durevoli. Il passato, ovviamente, potrà esserci d‘aiuto. Magari dando anche uno sguardo alla realtà socio/economica in essere in Eurolandia. Siamo, infatti, dell‘avviso che l‘Italia si trovi in una posizione di‖recessione‖ particolare rispetto ad altri Stati stellati. In breve, per evitare guai maggiori non possiamo accontentarci dei dibattiti che sono, spudoratamente, ancora di parte. SIAMO PIU’ POVERI? Tra imposte dirette e indirette, entro l‘autunno, saranno rastrellati milioni d‘Euro che ―peseranno‖ sul contribuente almeno 500 Euro in più che per lo scorso anno. Riteniamo, in ogni caso, che i provvedimenti fiscali daranno eventuali vantaggi, soprattutto,nel nuovo anno. Di fatto, però, il grosso della ―stangata‖ sarà perfezionato prima di fine d‘anno. I sacrifici saranno, effettivamente, meglio distribuiti. Nel caso in cui l‘evasione fiscale fosse sbaragliata, anche la nostra Economia potrebbe avere una stampella di meno e reggersi più autonomamente anche nei confronti della Banca Centrale Europea. Del resto, il concetto da superare è semplice: tenere sotto tiro i grossi capitali e favorire fiscalmente i redditi da lavoro dipendente e da pensione. Se non saranno più prospettati ―condoni‖ o ―scudi fiscali‖, gli evasori dovranno fare meglio i loro conti. Con queste premesse di cambiamento, resta da affrontare il caro vita quotidiano. La situazione, di là dalle apparenze, è tesa e la fiducia politica all‘Esecutivo potrebbe essere rivista per evitare ripercussioni al momento dimettere le carte in tavola. ARGENTINA La battaglia delle donne argentine per l’aborto non si ferma Abbiamo vinto. Di fronte alle menti arretrate si è imposta una fervente gioventù che ha trovato nel faz- zoletto verde, emblema del movimento delle donne argentine, un simbolo di uguaglianza. Abbiamo vinto i fondamentalismi, perché è diventato evidente ed è stato messo in discussione il sostegno del culto cattolico da parte dello stato e la pretesa della gerarchia ecclesiastica di influenzare le politiche di sanità pubblica e di istruzione. E ora nelle strade si vendono i fazzoletti arancioni, la bandiera della richiesta di separazione tra chiesa e stato. Abbiamo vinto, perché le argomentazioni basate su convincimenti religiosi hanno rivelato le bugie di chi è contrario ai diritti. Abbiamo vinto, perché l‘aborto ha smesso di essere un tabù ed è uscito allo scoperto, socialmente depenalizzato. Abbiamo vinto, perché madri e nonne hanno raccontato alle loro figlie e alle loro nipoti dei loro aborti, perché gli adolescenti hanno portato il dibattito nelle loro case e scuole. Abbiamo vinto, perché il mondo ci ha guardato e ha scoperto che in Argentina le donne non hanno ancora il diritto di decidere sui loro corpi e siamo stati vergognosamente additati come un pae- se in cui noi donne non godiamo ancora della piena cittadinanza. Non ci hanno mai regalato niente. Per studiare all‘università, per avere il diritto di voto, per essere in grado di decidere sulla vita dei nostri figli, per avere libero accesso agli anticoncezionali abbiamo sem- pre dovuto scendere in piazza e combattere. Le lotte femministe i margini. I voti che sono mancati per depenalizzare e legalizzare l‘aborto sono solo una pietra d‘inciampo sul cammino. Non è stato ieri. Sarà domani. (Traduzione di Stefania Mascetti) Da: Internazionale.it
  • 5. Pagine 12Paginea 5 Britalyca News Londra Britalyca News Londra Nell‘insediamento è sorta un‘economia in- formale: ci sono piccoli negozi, ristoranti, un tendone comune adibito a moschea e di- verse ciclo-officine, perché la bici è il mezzo di trasporto più diffuso tra i braccianti. Da mesi si susseguono le voci di uno sgom- bero imminente, anche in seguito a un rap- porto dell‘Agenzia regionale per la protezione dell‘ambiente della Calabria) che avrebbe rilevato potenziali elevati livelli di tossicità del sito. Non è chiaro però quali siano le alternative proposte. La nuova ten- dopoli, quella allestita ad agsto 2017, è quindi in realtà la terza tendopoli in ordine di tempo. Costata 600 mila euro (spesa sostenuta grazie a un finanziamento della Regione) è controllata da telecamere e circondata da mura alte un paio di metri e da grate in metallo. All‘interno, 54 tende per 700 posti. Un tendone funge da moschea e un altro, poco lontano, da chiesa. I bagni sono all‘interno di alcuni container. Poco lontano, un altro container serve da cucina, con alcuni fornelli dove i migranti possono cucinarsi i pasti. La gestione doveva essere affidata dal Co- mune di di San Ferdinando tramite un ban- do, che però non è ancora stato fatto. Ogni tre mesi il Comune affida la gestione della tendopoli a una cooperativa diversa: più che altro una formalità, visto che nel frat- tempo i dipendenti sono rimasti sempre gli stessi. A febbraio era la Augustus, ora è la Exodus: 13 mila euro al mese, ci dice il sindaco di San Ferdinando, per garantire la pulizia e controllare gli ingressi. Qui, infatti, sono ammessi solo i lavoratori in possesso di un permesso di soggiorno, mentre i visit- atori per poter entrare devono lasciare un documento all‘entrata. Il problema dei documenti: la storia di Barry È qui che a febbraio avevamo incontrato Barry: era seduto su una delle brandine all‘interno di una delle tende, mentre due ragazzi stavano ascoltando la musica e un altro preparava un thè. Barry ha 24 anni e viene dalla Sierra Leone: aveva appena passato la notte di fronte alla questura, per essere sicuro di ottenere un appuntamento in mattinata. Barry ha fatto richiesta d‘asilo, ma la Commissione e il tribunale di primo grado gli hanno negato la protezione. I suoi genitori sono morti quando lui era bambino, durante la guerra civile. Poi tre anni fa, a causa dell‘epidemia del virus Ebola, sono morti anche i suoi genitori adottivi. Non gli era rimasto più nulla, racconta, così se n‘è andato per lavorare in Libia. E da lì – viste le condizioni nel paese – è partito per l‘Italia Commissariato di pubblica sicurezza. Gioia Tauro, 2017 Ma per la Commissione territoriale queste non sono ragioni sufficienti per ottenere protezione. A febbraio, Barry mi diceva di essere rassegnato ad aspettare a Rosarno per tutta l‘estate, arrangiandosi con lavori di fortuna. Ma quando a luglio ci risentiamo, dice di trovarsi a Foggia: ―sto mettendo da parte i soldi per pagare un altro avvocato‖, spiega. Sta aspettando da mesi l‘esito del ricorso in appello, ma da tempo non ha più notizie dal suo avvocato: a febbraio aveva appuntamento con lui in tribunale ad Anco- na, dove si svolge il ricorso. L‘avvocato non si è mai presentato e da allora ha smesso di rispondere alle sue chiamate. ―Non ho perso solo i 250 euro che gli avevo dato: ho sprecato anche i soldi del viaggio‖, spiega Barry. Se sei mesi fa era ottimista rispetto al ricorso, oggi dice di essere stanco: ―a volte vorrei solo lasciar perdere tutto, smet- tere di lottare‖. Celeste Logiacco, della Flai-Cgil di Gioia Tauro, non è affatto sorpresa quando le raccontiamo l‘esperienza di Barry con il suo avvocato: ―su cinquanta persone che si rivolgono al nostro sportello perché le loro pratiche di rinnovo del permesso o di ri- corso sono bloccate‖, spiega, sono almeno tra i 15 e i 20 i casi in cui non siamo più riusciti a metterci in contatto con gli av- vocati‖. Perché succede? ―Bisognerebbe chiederlo ai diretti interessati‖, risponde Logiacco, ―può darsi che per alcuni sia una questione di soldi, oppure di incompe- tenza‖. l problema, come denuncia Medu, è che ―lo sfruttamento siste- matico‖ è ―facilitato dalla ghettizzazione sociale e lavorativa dei lavoratori mi- granti‖. Nonostante all‘inizio fosse pre- visto, nella nuova tendopoli non c‘è nessuno sportello fisso di informa- zione o di tutela legale. Così, chi non segue per conto proprio e con attenzione le proce- dure per i rinnovi, chi manca gli appun- tamenti in Questura o si trova ad avere problemi con il proprio avvocato, rischia di diventare irregolare proprio mentre si trova a Rosarno. A tamponare la situazione ci stanno provando i volontari dell‘Hospitality school, una struttura finanziata grazie a un crowdfunding e installata a marzo appena fuori dalla nuova tendopoli, dove oltre ai corsi di italiano si trova uno sportello di ori- entamento legale, gestito da Flai-Cgil e da progetto Incipit. Stando ai dati raccolti dalla clinica mobile di Medu, le persone che non hanno documenti in regola sarebbero una minoranza – il 7,35 per cento. Ma sono sempre più numerosi i richiedenti asilo ―diniegati‖, cioè chi ha ricevuto un primo o un secondo diniego alla domanda di asilo – circa il 33 per cento, sempre secondo Medu. Una percentuale che rischia di au- mentare sensibilmente. Sul territorio sarebbero infatti già evidenti gli effetti del decreto Minniti-Orlando, che ha eliminato il secondo grado di ricorso in appello per le richieste di asilo negate: ―lo vediamo già da mesi nel nostro lavoro quotidiano allo sportello‖, ci dice Aboubakar Soumahoro del Coordinamento Lavoratori Agricoli USB, ―per effetto del decreto stiamo assistendo a un aumento dei dinieghi definitivi‖. Manifestazione dopo l’assassinio di Sekine Traore. Il ragazzo al centro della foto è suo fratello, appena uscito dal comune di San Ferdinando dove è stato ricevuto dal Sindaco ed il Prefetto, che gli hanno concesso il rimpatrio della salma e migliori condizioni di vita nella tendopoli. San Ferdinando, 2016 (Anche Barry, come Soumaila Sacko, il lavoratore maliano ucciso in una sparatoria il 2 giugno scorso a San Calogero, è un attivista sindacale con l‘Usb. E non ha dubbi: ―senza documento sei in prigione. Se non hai i doc- umenti, o se sei soggetto al rinnovo ogni sei mesi, anche protestare per le condizioni di lavoro è più difficile. Spesso cerchiamo di convincere le persone a non accettare me- no di 30 euro al giorno. Ma se non hai scel- ta puoi solo accettare quello che ti danno‖. Barry non nasconde la frustrazione che prova, ma conclude: ―Nonostante tutto non possiamo arrenderci, e invito tutti i miei amici a non farlo‖. In realtà per chi ha perso il permesso di soggiorno, o ha ricevuto un diniego definiti- vo alla domanda di asilo, le possibilità sono ben poche. Quello in cui sperano i migranti senza permesso, anche se nessuno lo dice, è una sanatoria, una regolarizzazione. Ma l‘ultima risale al 2012, con il governo Monti. E nel frattempo, per chi è ancora in regola in quanto richiedente asilo, è impossibile convertire il permesso di richiesta asilo in un permesso per motivi di lavoro, anche in presenza di un regolare contratto di lavoro. Il lavoro e le alternative Nella Piana, meno di tre lavoratori stranieri su 10 hanno un contratto, il 27,82 per cento: un lieve incremento rispetto agli anni precedenti. E molto diffuso è il lavoro ―grigio‖: spesso il contratto formale o la lettera di assunzione non si accompagnano al ri- lascio della busta paga, alla denuncia corretta delle giornate lavorate e al rispetto delle con- dizioni di lavoro così come stabilite dalla nor- mativa nazionale. Perché? Anche per ―truffare‖ sui sussidi di disoccupazione, come segnala Peppe Marra, di Usb: ―sfruttando la disinformazione da parte dei lavoratori, spesso le ore di lavoro sono segnate a favore di un parente o di un amico del datore di la- voro‖. Parente o amico che a fine stagione riscuoterebbe il sussidio. Una denuncia che trova riscontro nei numeri: le domande di disoccupazione presentate nella sola Piana di Rosarno-Gioia Tauro sono state 25.074, di cui 15.173 di calabresi, 6.491 di operai co- munitari e solo 3.410 di lavoratori extraco- munitari. Soumahoro parla chiaro: ―il punto è che di Rosarno si parla sempre come di una ques- tione legata solo all‘immigrazione, quando il vero problema è il mancato riconoscimento dei diritti dei lavoratori: si distrae in maniera colpevole l‘attenzione da questo, spostando tutto e solo sul tema migranti‖. Secondo Soumahoro, la chiave è dare la possibilità ai migranti di regolarizzarsi: ―è questo che le persone attendono a Rosarno. E c‘è bisogno di una regolarizzazione anche perché non si possono costringere i migranti a entrare per forza nelle misure di protezione internazionale anche quando non ne hanno bisogno o non si ritengono dei profughi‖. Le alternative ci sono, ma al momento sono su scala estremamente ridotta. Per la ques- tione abitativa il modello è Drosi, una frazione di Rizziconi, dove molti cittadini hanno ac- cettato l‘invito della Caritas, affittando le loro case agli stagionali. Ogni migrante paga circa 50 euro al mese. A fare da garante è appunto la Caritas: un progetto che – a differenza del- la tendopoli – in pratica è a costo zero. E che potrebbe essere facilmente ampliato visto che, secondo le stime di Usb che mi rifer- iscono Soumahoro e Marra, gli appartamenti sfitti nella zona sono circa 35 mila. Per quanto riguarda il lavoro, Usb chiede per esempio la gestione pubblica e trasparente dei reclutamenti attraverso i Centri per l‘Impiego. Mentre alcune cooperative, tra cui Mani e Terra, Frutti del Sole, il Frantoio delle idee, tentano – aggirando il circuito della grande distribuzione – di garantire un salario equo anche ai lavoratori stranieri. Sos Rosar- no, l‘associazione che riunisce Mani e Terra e Frutti del Sole, è nata nel 2010, all‘indomani delle rivolte dei braccianti nella Piana, e in alta stagione dà lavoro a circa 40 persone, soprattutto stranieri. Per poter vendere a prezzi competitivi, fa riferimento ai gruppi di acquisto solidale sparsi in varie zone d‘Italia. Con un paradosso: ―I miei compagni africani‖, dice Nino Quaranta, di Mani e Terra, che la- vora in campagna da decenni, ―non possono certo permettersi questi prodotti: loro la spesa possono farla solo all‘hard discount‖. Almeno fino a quando, conclude Quaranta, ―non si andrà oltre al concetto di legalità, e si inizierà a discutere di giustizia sociale‖ (foto: Diego Fedele) Nemmeno un terzo dei braccianti africani che lavorano nella Piana di Gioia Tauro ha un contratto, e tutti vivono sospesi fra dinieghi, rinnovi del permesso di soggiorno, precarietà di alloggio, fatica, ―pizzo‖ e sfrut- tamento. Daniela Sala è stata per noi nelle tendopoli della Piana e a parlare con lavor- atori e sindacalisti, anche per capire con quali strumenti si sta tentando di con- trastare la nuova schiavitù. I primi a venire qui in cerca di lavoro – negli anni Sessanta e Settanta – sono stati gli italiani. Poi sono arrivati i marocchini e i polacchi. Oggi invece a Rosarno ci lavorano soprattutto i richiedenti asilo: persone che abbandonano i centri di accoglienza perché hanno bisogno di lavorare e sono stanche di aspettare. Oppure persone allontanate dai centri di accoglienza dopo il diniego della commissione territoriale alla loro do- manda di asilo. lavoratori stagionali, impiegati soprattutto in inverno nella raccolta degli agrumi, ora vengono dal Mali, dal Ghana, dal Gambia, dal Senegal, dalla Costa d‘Avorio, dalla Nigeria. Secondo i dati raccolti dalla clinica mobile di Medici per i Diritti Umani, Medu, il 67,8 per cento è in Italia da meno di tre anni. La situazione giuridica, l‘alloggio, la condizione lavorativa: a Rosarno tutto è precario – ma lo sfruttamento è lo stesso per tutti i lavoratori stranieri: 25 euro al gior- no per 8 -10 ore di lavoro. Oppure a cot- timo: 1 euro a cassetta per i mandarini, 50 centesimi per le arance. Cifra da cui bi- sogna sottrarre il ―pizzo‖ dovuto ai caporali: 3 euro per il trasporto e 3 per un panino e l‘acqua, almeno stando ai dati che ci ha comunicato Flai-Cgil . E sempre più migranti (circa 700 quest‘an- no, secondo le stime di Usb e Flai) de- cidono di fermarsi qui tutto l‘anno, anche in estate: chi perché è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno presso la ques- tura di zona, chi perché ha poca speranza di trovare lavoro altrove e non vuole sprecare i soldi del viaggio. La tendopoli San Ferdinando, 2017 La tendopoli di San Ferdinando, che durante l‘inverno arriva a ospitare tra le 2.500 e le 3.500 persone, è un capolinea, geografico e non solo. Isolata dal resto del centro abitato, si trova in uno spiazzo tra i capannoni abbandonati di quella che doveva essere la zona di svilup- po del porto di Gioia Tauro, uno dei porti più importanti del Mediterraneo, che da solo contribuisce al 72 per cento del Pil calabre- se. Tecnicamente le tendopoli sono due, a una cinquantina di metri di distanza una dall‘altra. E poi ci sono centinaia di migranti che vivono nei casolari abbandonati dei dintorni. Quella che tutti chiamano ―vecchia‖ tendopoli risale all‘inizio del 2012 e all‘inizio prevedeva 300 posti. Rimasta senza ge- store sei mesi dopo il suo allestimento, si è trasformata rapidamente in una barac- copoli. A dicembre 2013 è stata sgombera- ta, a seguito – come ricorda il rapporto di Medu ―I dannati della terra‖ – di una rela- zione dell‘Azienda sanitaria locale sulle preoccupanti condizioni igienico-sanitarie. È stato quindi allestito un nuovo campo di accoglienza, il secondo, sul sito dell‘attuale baraccopoli, dove le tende blu del Ministero dell‘Interno sono ormai lacere e i container adibiti a bagni a malapena utilizzabili. Voleva il trionfo rischia l’inciampo, Trump incapace o traditore Chi sono i braccianti sfruttati della Piana di Gioia Tauro Di Daniela Sala, da http://openmigration.org/ Luglio/Agosto 2018Luglio 2018 Il giorno dopo l‟incontro con Putin una bufera di polemiche contro Trump, accusato in casa di „resa‟nei confronti di Putin. -La ormai solita marcia in- dietro senza vergogna: “Intendevo dire il contrario”, scandisce in serata, “La Rus- sia ha interferito. Credo agli 007”. Vergogna e tradimento Trump incapace o traditore. Cercava il tri- onfo, finisce in un pasticcio, con accuse che vanno dall‘incapace al traditore. Crit- iche e condanne generalizzate che rischia di dover pagare molto care nel turno elet- torale di mid-term a novembre. Il presi- dente degli Stati Uniti accusato di ―tradimento‖, di aver imbarazzato l‘Ameri- ca davanti al mondo, accusato di una resa senza precedenti nei confronti di un inqui- lino del Cremlino. E soprattutto di aver ―creduto al Kgb e non alla Cia‖, come ha tuonato il leader della minoranza demo- cratica al Senato Chuck Schumer. La notte scorsa per noi in Italia, la famose pezza che risulta ancora più evidente del buco, ―Accetto le conclusioni delle agen- zie di intelligence Usa sulle interferenze russe nelle elezioni, ha detto il presidente degli Stati Uniti. Ho piena fiducia e soste- gno nell‘intelligence degli Stati Uniti‖. Trump ha poi ammesso di essersi espres- so male ieri durante la conferenza stampa con Putin a Helsinki. L’ira funesta del patriottismo Usa ―Presidente, ma lei a chi crede?‖ fu la do- manda galeotta rispetto alle presunte inter- ferenze russe sulle elezioni Usa. Risposta nota, assieme alla retromarcia senza pu- dore. E accadeva pochi giorni dopo che il procuratore Mueller aveva diffuso una doz- zina di nomi di agenti dell‘intelligence russa che avrebbero avuto un ruolo nella manomissione della campagna elettorale di Hillary Clinton per aiutare Trump a vincere le presidenziali Usa. ―Trump&Putin vs America‖, scrive Thomas L. Friedman sul New York Times. Sovranisti solidali se non addirittura complici Trump e Putin, per Eugene Robinson sul Washington Post. Donald Trump ―sta lavorando dura- mente per sabotare i legami dell‘America con la Nato e l‘Ue e per indebolire l‘influen- za americana in Medio Oriente‖, nell‘edito- rial board del New York Times. Con Trump o con Cia, Fbi, Nsa? Meno cattiva nei toni ma di analoga severi- tà l‘analisi di Stefano Silvestri, storico pres- idente dell‘Istituto affari internazionali, sull‘Huffington Post. Trump ‗bottegaio‘. «Un mercantilista che non crede nella co- munanza degli interessi tra democrazie liberali. Un mondo di nazioni rivali dove il successo è misurato dalla bilancia com- merciale». Filosofia politico economica del miliardario immobiliarista. ‗Un teatro degno dei Pupi siciliani‘, quella con- ferenza stampa, «Vedremo in futuro se dalle molte parole vaghe che abbiamo ascoltato durante una delle più teatrali conferenze stampa di questi ultimi tempi, uscirà qualcosa di concreto e di positivo. Per il momento l‘im- pressione è che il Vertice sia servito ad ambedue i leader per affermare la loro superi- orità (vera o presunta) su tutti gli altri attori internazionali e la loro volontà di proseguire da soli in questa direzione». Halsinki letta da Mosca «Con questo colloquio le cose siano cambiate molto in meglio», dichiara Putin alla ‗trumpiana‘ Fox News. Gli staff dei due paesi lavoreranno al rinnovo dell‘accordo sulla ridu- zione delle armi nucleari in scadenza nel 2021. Sulla Siria è stato confermato il coordi- namento militare per combattere l‘ISIS, ma sul capitolo Iran le distanze restano enormi. ―Tehran decisiva per la pace nella regione‖ per Putin. Trump che ripete il ―pericolo islami- co iraniano‖ di ispirazione israelo saudita. Donbass e Crimea bocce quasi ferme -valuta Yurii Colombo, sul Manifesto- ma Putin offre di continuare a utilizzare parzialmente anche le pipeline ucraine per gas e petrolio verso l‘Europa, oltre al North Stream 2 operativo nel 2019. Sulla Nato, le opposte ostilità. «Non tanto la minaccia diretta alla nostra sicurezza che sapremo contrastare adeguatamente», avverte Putin, «ma soprattutto gli accordi bi- laterali di Polonia e Romania che stanno schierando elementi della difesa antimissile americana proprio ai nostri confini Da : remocontro
  • 6. Pagine 11 Comunicati PalmeriniPaginea 6 Britalyca News LondraBritalyca News Londra 36° Premio Internazionale "Fontane di Roma Luglio 2018 Luglio/Agosto 2018 mondo- continua a sembrarmi irreale, incredibile, impossibile, assurda. Quel ponte dell‘orgoglio tecno- logico fine anni ‘60 che superava la mia Val- polcevera ed apriva Genova al suo ponente, alla Francia e al mondo. Poi superammo la Ruta e aprimmo a levante. Autostrade biscia, spesso tra le case, una galleria ed un viadotto uno dietro l‘altro, colonne maledette nei giorni e negli orari vietati, ma il crollo di quel ponte no, non è possibile. Non può essere accaduto. Il ponte dell‘orgoglio, che a guardarlo da sopra o da sotto, comunque ti incuteva timore. Quasi 100 metri le torri più alte, che reggevano centinaia di tonnel- late di cemento armato che a sua volta reggeva migliaia di veicoli, mostruosi tir o pendolari verso le riviere del fine settimana, e tutto questo sopra le ‗Case dei Ferrovieri‘. Via Walter Fillak, eroe partigi- ano di cui ben pochi ormai hanno memoria, e quella schiera di palazzoni, cinque piani di case popolari per i ferrovieri, accanto ad una marea di binari quan- do ancora lì sopra transitavano merci dal porto ed acciaio Italsider verso Milano e Torino. Oggi non so. Quartiere stra popolare quel tratto di strada sotto il ponte gigante che mai verrà giù, dicevo per rassicu- rarmi. Perché quel ponte mi ha sempre fatto paura. Soprattutto da sopra, quando troppo spesso restavi bloccato in coda, sospeso per aria. Al collegamento per Milano, tempi del ‗triangolo in- dustriale‘ con Torino, ci aveva pensato addirittura Mussolini, con la ‗Camionale‘, prima autostrada che superava l‘Appennino sino a Serravalle. Molto tem- po dopo, opera decisiva per Genova, fu proprio quel grande ponte, a unire le ben quattro autostrade che convergevano sulla città. Ma che quel ponte da solo non bastasse al traffico ormai europeo e alla città, era noto ormai da decenni. E da decenni si è litigato su una nuova bretella autostradale, ‗gronda‘ mi pare la chiamino, che superasse la città più a monte liberando le vecchie autostrade ormai parte della viabilità urbana. Polemiche ambientali e oltre. Non ho affrontato il problema e non ho opinione person- ale, ma adesso so che quel dannato ponte andava revisionato tutto, e senza nulla sopra. Si poteva e si doveva fare. Personalmente non cerco colpevoli per quei morti, perché so già che risulteranno tante piccole negli- genze e fare l‘assassino. Io mi fermo alla rabbia e al dolore che ho dentro. Per quei morti e per quelli che potevano esserci. Mio figlio che è passato su quel ponte 15 minuti prima che crollasse. Rabbia e il dolore anche per la mia Genova tradita, che so ri- marrà paralizzata per anni, tagliata in due, sempre più isolata dal resto del Paese e del mondo. Porto e aeroporto, quel poco di industria e di cantieristica che resta, il turismo che stava nascendo. E le fer- rovie indegne, 5 ore per Roma. Genova non è morta ma la stanno lentamente soffocando. Col rischio di precipitare ora nel ‗Tav o No Tav‘, nella grande opera da fare o da fermare. Da fare subito, dice Ge- nova, se non volete che io muoia. Senza referen- dum web per decidere. Sfida per un governo nazionale che ancora deve dimostrare, oltre ai vaucer e alla caccia al migrante. Qualche slogan tv in meno e qualche soluzione a problemi veri in più. Non parlo degli attuali govern- anti di città o regione, non tanto (non soltanto) per prevenzione politica che confesso. Non ho ben capi- to cosa sia accaduto nella mia Genova e nella mia Liguria, per certi ribaltoni. Tanti amici devono aver sbagliato molto. I nuovi vertici amministrativi non li conosco, ma non mi sembra importante. Certo, sbaglio io, ma, mi scuserete, ero genovese ai tempi in cui a destra c‘era Paolo Emilio Taviani, e a sinis- tra i comunisti proponevano a sindaco Gelasio Ada- moli. In mente mi scorrono nomi di tanti personaggi che hanno segnato la storia di città e regione. Non è soltanto vecchiaia e rincitrullimento (il mio), ma inev- itabile confronto di valori. Con l‘occasione per prov- are a smentirmi nei fatti da parte dei governanti di oggi. Per favore, fatelo, e verrò a chiedervi scusa uno ad uno. Da remocontro.it Hanno ucciso Genova, abbiamo ucciso Genova. O forse Genova è soltanto ferita, ma gravemente, ‗codice rosso‘, dicono oggi, e sta sof- frendo non solo le pene di una minacciata lenta agonia, ma anche le ferite nell‘orgoglio di una città che fu Superba. Genovese della diaspora, mi sento personalmente colpevole per diserzione. Ritorno col pensiero e con […] Di Ennio Remondino Hanno ucciso Genova, abbiamo ucciso Genova. O forse Genova è soltanto ferita, ma gravemente, ‗codice rosso‘, dicono oggi, e sta soffrendo non solo le pene di una minacciata lenta agonia, ma anche le ferite nell‘orgoglio di una città che fu Superba. Gen- ovese della diaspora, mi sento personalmente colpevole per diserzione. Ritorno col pensiero e con il ‗magone‘ di fronte a qualcosa, che in realtà -e vi giuro che di cose brutte ne ho viste in giro per il Genova ora rischia di morire Tante le Personalità insignite del Premio internazionale "Fontane di Roma" 2018 Per il Giornalismo tra i premiati anche Goffredo Palmerini, firma della stampa italiana all’estero ROMA – C’è anche Goffredo Palmerini, giornalista della stampa italiana all’estero, tra gli insigniti del 36° Premio internazionale “Fontane di Roma”. La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento si terrà a Roma giovedì 19 luglio 2018, alle ore 18, presso la Sala Alessandrina dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, in Lungotevere in Sassia 3. Per la sezione Giornalismo saranno infatti premiati Anna Maria Esposito, Inviata di Rai News 24, Ezio Falini, per la comunicazione umanitaria, Orazio La Rocca, vaticanista del settimanale Panorama, e Goffredo Palmerini, collaborazioni con la stampa Romanità. Da 36 anni viene conferito, come testimonia l’Albo d’Oro, a Personalità di livello internazionale nel campo della Cultura, dell’Arte, del Giornalismo, dello Spettacolo, della Sanità, della Moda, dello Sport e del Lavoro. Ospiti d’onore della 36^ edizione del Premio saranno il Cardinale Josè Saraiva Martins, Prefetto Emerito Congregazione Pontificia Cause dei Santi, e il Prof. Gianni Iacovelli, Presidente dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria. Il Premio è organizzato dall’Accademia Internazionale “La Sponda” - Presidente è il dr. Benito Corradini - col Patrocinio di istituzioni ed enti pubblici e con la collaborazione dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria. La Giuria, presieduta da Padre Gianfranco Grieco, giornalista e scrittore, ha selezionato per le varie Sezioni del Premio le Personalità e i Personaggi da premiare con Trofei, Opere d’arte, Serigrafie che riproducono lo storico Ospedale Santo Spirito in Sassia, edificato nel 727 e dunque il più antico ospedale al mondo. Nel corso della Serata di Gala, insieme alla cerimonia di premiazione, è previsto lo spettacolo “Romanità’” - con Giorgio Onorato, Claudio Monteleoni e Fabrizio Masci - la proiezione del video sulla storia del Premio e la presentazione del volume “L’Aquila torna a sorridere” di Lucio Trojano, quale Omaggio ai centri colpiti dal terremoto. Nell’ambito delle manifestazioni del Premio è stata anche organizzata la Mostra “Arte a Roma”, a cura da Gaetano Michetti, con Artisti romani, del Centro Italia e stranieri. Un Vin d’honneur concluderà le manifestazioni della 36^ edizione. Cortesia di Palmerini italiana nel mondo. Anna Maria Esposito, nata a Roma, in Rai dal 1989, dal 1999 è Inviata per il canale Rai News 24. E’ uno dei volti più noti della rete nazionale nelle corrispondenze dall’estero. Ezio Falini, esperto di comunicazione istituzionale e politica, ha curato uffici stampa e relazioni istituzionali. Rivolge particolare attenzione alle tematiche umanitarie e della solidarietà. Orazio La Rocca è vaticanista del settimanale Panorama. Per oltre 30 anni ha seguito l’informazione vaticana e religiosa per il quotidiano La Repubblica, collaborando anche con il settimanale L’Espresso, dopo aver scritto per il Messaggero, l’Osservatore Romano e Radio Vaticana. Ha pubblicato diversi libri per importanti editori e recentemente L’anno dei tre Papi (Edizioni San Paolo, 2018). Goffredo Palmerini, nato a L’Aquila, giornalista e scrittore, studioso dell’Emigrazione italiana, è in Redazione presso diverse testate all’estero (Usa, Canada, Venezuela, Brasile, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera), collabora con agenzie internazionali e con la stampa italiana nel mondo. Ha pubblicato 7 libri, ricevendo per l’ultimo “L’Italia nel cuore” (One Group Edizioni, 2017) anche un Premio della Critica. Diversi riconoscimenti gli sono stati assegnati per meriti culturali, mentre per il Giornalismo gli sono stati conferiti il XXXI Premio internazionale Emigrazione, il Premio internazionale “Gaetano Scardocchia” e il Premio Nazionale “M. Grazia Cutuli”. Il Premio internazionale “Fontane di Roma” - che in questa edizione tributa il riconoscimento anche a due nuovi porporati creati da papa Francesco il 28 giugno scorso, il Cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, e il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, oltre che al Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana - è considerato tra i più importanti riconoscimenti per la Cultura, l’Arte e la
  • 7. Pagine 10 Comunicati PalmeriniPaginea 7 ECONOMIA Britalyca News LondraBritalyca News Londra .ROMA - Bisogna essere giovani, ricchi e sani per vivere al Sud. Un'iperbole che descrive bene cosa ci sarà dentro il Rapporto Svimez 2018. E sì perché nonostante la crescita del Pil nel 2017 sia stata in linea con quella italiana, recuperan- do le tante posizioni perse nel corso della lunga crisi economica, le sue arretratezze sono sempre lì e rischi- ano di esplodere se lo Stato non decide di intervenire con forti inves- timenti pubblici in quell'altra metà d'Italia, dove ormai sta mutando anche la conformazione storica. Nel 2017 ci sono stati più morti che nati, i giovani se ne vanno e iniziano a scappare anche gli stranieri. In 16 anni hanno lasciato il Sud 1 milione e 883mila residenti, la metà giovani ed è la Sicilia la re- gione dove l'emorragia è dirompente. Un Rapporto Svimez fatto più di ombre che luci. Certo, lentamente e con piccoli sforzi, per lo più frutto di inves- timenti privati, il Sud tra il 2015 e il 2017 ha fatto passi avanti, re- cuperando parzialmente il patri- monio economico e sociale anda- to disperso dalla crisi economica. Il dato della crescita del Pil nel 2017 è lì a dimostrarlo (+1,4%), ma è stata una ripresa trainata dal Nord, come sempre d'altra parte, e che rischia di naufragare. Cosa è mancato? Gli investimenti pubblici. E su questo punto i ricer- catori Svimez sono fermi. Tanto che se qualcosa non cambia c'è il rischio di una marcia indietro re- pentina. "Con la frenata seppur an- cora lieve dell'economia le prospet- tive per il Sud peggiorano - dichiara Adriano Giannola, presidente Svimez -. Per ora tutto tiene, ma i dati che iniziano a circolare sul ral- lentamento della crescita preoccu- pano, anche perché il Mezzogiorno continua a portarsi dietro tutte le sue arretratezze". Insomma "il re- cupero che c'è stato negli ultimi due anni rischia di saltare nella 'stagione dell'incertezza', come definisce la Svimez gli anni che stiamo vivendo. Un rischio che per il Mezzogiorno potrebbe tradursi in una "grande frenata". Tanto che nel 2019, prevede l'Istituto "si rischia un forte rallentamento dell'econo- mia meridionale: la crescita del prodotto sarà pari a +1,2% nel Centro-Nord e +0,7% al Sud". "Certo il Mezzogiorno non è tutto uguale - chiarisce Giannola - ci sono regioni che hanno fatto meglio, come Campania e Ca- labria, ma ce ne sono altre, la Sici- lia, che sta andando particolarmen- te male. E se gli investimenti privati sono ripresi nel 2017 (+3,9%) su- perando anche quelli del Centro Nord anche se di pochissimo, gli investimenti fissi lordi sembrano essersi fermati, mentre la spesa pubblica s'è dimenticata del Mez- zogiorno (tra il 2008 e il 2017 è scesa del 7,1% al Sud, mentre è cresciuta dello 0,5% nel resto del Paese)". E non parla da presidente Svimez, ci tiene a precisarlo Gian- nola, quando gli si chiede se la re- introduzione dei voucher potrebbe aiutare il Sud. "Li vedo con un certo sospetto - spiega - perché i vouch- er possono andare bene in una situazione fisiologica, dove l'econo- mia tira, ma al Sud e anche in altre parti d'Italia, la situazione è pato- logica e questi strumenti non faran- no che aggravarla. Non è cambi- anto le modalità contrattuali che si crea lavoro. Lo sostengo da sem- pre". A leggere il Rapporto sembra quasi che il Sud sia il laboratorio di quan- to sta emergendo nell'economia. Sale l'occupazione, ma solo quella precaria. In tutto il Mezzogiorno nel 2017 la crescita dei posti di lavoro è stata determinata quasi esclu- sivamente dai contratti a termine (+61mila, pari a +7,5%), mentre quelli a tempo indeterminato sono sostanzialmente stalibili con un misero +0,2%. Negli anni degli sgravi contributivi erano saliti al 2,5%, ma finiti i vantaggi gli im- prenditori non hanno rinnovato i contratti. Il futuro per i giovani è poi ancora più buio, tant'è che molti se ne vanno e la forza la- voro è ormai anziana. Il problema del lavoro che non c'è è ormai diventato endemico, favorendo l'esclusione di una quota cres- cente di cittadini dal mercato. E' raddoppiato tra il 2010 e il 2018 il numero di famiglie dove tutti cer- cano un lavoro. E' salito il numero di quelle senza alcun occupato e anche chi una occupazione ce l'ha non è detto se la passi bene. E' nel Sud che si tocca con mano il fenomeno dei working poor, oc- cupati ma poveri, perchè le retribuzioni sono da fame. Non solo. Il part time non è una scelta volontaria nel Mezzogiorno, ma per lo più è imposto dalle im- prese. Sono le periferie il terreno dove tutto questo si consuma. Un disagio economico che fa tutt'uno col disagio sociale. Gli italiani del Sud sono persone a cittadinanza "limitata". I diritti fon- damentali sono carenti in termini di vivibilità locale, di sicurezza, di adeguati standard di istruzione, di idoneità di servizi sanitari e di cu- ra. Nel comparto socio- assistenziale il ritardo riguarda sia i servizi per l‘infanzia che quelli per anziani e non autosufficienti. Ma è l‘intero comparto sanitario che presenta differenze in termini di prestazioni, che sono al di sotto dello standard minimo nazionale. E i viaggi della speranza, da Sud verso gli ospedali del Nord ne sono la conferma, soprattutto in alcuni campi di specializzazione. Giù al Sud, se qualcuno in fami- glia si ammala seriamente, rischia l'impoverimento tutto il gruppo familiare. Non va meglio per l'effi- cienza degli uffici pubblici. C'è un indice che riassume il divario crescente tra Nord e Sud per quanto riguarda la vita di tutti i giorni. L'ha creato Svimez. Ec- cone alcuni esempi. Fatto 100 il valore della regione più efficiente, il Trentio Alto Adige, la Campania si attesta a 61, la Sardegna a 60, l'Abruzzo a 53. Calabria (39), Sici- lia (40), Basilicata (42) e Puglia (43) sono sotto la media. Vivere lì costa tempo e fatica. Da: repubblica.it di BARBARA ARDU' Anche questa domenica il Randagio ha una domanda. A proposito di un dibattito che a tratti infuria… Italiani razzisti? Non razzisti? Più di prima? Un po‟ di meno? -La nonna di Sancio Panza che diceva: “nel mondo non ci sono che due razze, quella di chi ha e quella di chi non ha”. -L‟annuncio razzista, e un po‟ volgare, sul regionale di Trenord. Perché controllarsi se dai vertici del paese c‟è chi plaude, e lin- guaggio migliore mediamente non usa? Di Francesca de Carolis Chi ha e chi non ha Ascoltando, l‟altra sera, una conversazione al bar, a proposito di italiani… brava gente? Razzisti? Conversazione noiosa e un po‟ scontata (quindi ve la risparmio) la cui conclu- sione è stata: “il razzismo esiste da sempre”. Cosa che ha fatto pensare, al Gatto, a quell‟al- tra frase spesso usata per tagliare la testa al la facile retorica della guerra fra poveri… Quelli che (italiani e non) “sgomberati” da case occupate e centri sociali… in città che hanno archiviato da tempo l‟idea di seri piani per gli alloggi popolari… Quelli che rom (sottospecie di quelli di cui sopra)… come le duecento persone scac- ciate a Roma da Camper River, lasciate accampate sotto il sole, con i loro bambi- ni… Quelli che se entrano nelle nostre case per rubacchiare abbiamo ben diritto di prende- re a fucilate… Quelli che se stranieri, poveri o disabili, diventa un vanto non averne a scuola, (come da rapporto di autovalutazione di un liceo del centro storico di Roma)… Solo un pugno di esempi, restando dentro i confini nazionali. Allungate voi l‟elenco, se volete… magari guardando alle dinamiche del mondo e con uno sguardo ai paesi le cui ricchezze abbiamo sistematica- mente rapinato… Tornando a Sancio Panza, lo scudiero annota che fra le due razze, quella che non ha e quella che ha, la citata nonna “stava per quella di chi ha”. E noi, con chi stiamo? E quanto siamo razzisti? Più di prima? Meno di prima? Una risposta il Randagio se l‟è data dopo aver letto con stupore la notizia del mes- saggio ascoltato dall‟altoparlante del re- gionale Milano-Cremona: “I passeggeri sono pregati di non dare monete ai moles- tatori. E agli zingari: scendere alla prossi- ma stazione, avete rotto i cogl…”. Per non parlare dell‟infinita tristezza dei commenti che sono seguiti contro il passeggero che ha denunciato la cosa… “Forse – mi ha detto il Gatto – il dipend- ente delle ferrovie che ha concepito e pro- nunciato quel messaggio un po‟ razzista lo era da sempre. Ma solo oggi, temo, si è sentito libero di esprimersi, usando ol- tretutto un linguaggio (e una parolaccia) davvero poco consono a chi svolge un pubblico servizio… D‟altra parte, perché controllarsi se dai vertici del paese c‟è chi plaude, e linguaggio migliore certo media- mente non usa? Il difetto, si dice, sta nel manico…” le parole vanno ben oltre il loro significato letterale, segnano tracciati, scavano solchi… “E quando si comincia, – ha continuato il Randagio – non si sa poi dove arriverà quel solco”. Infatti… tempo fa, (ricordate?) viaggiando su una delle Frecce del nostro tempo veloce, il Gatto aveva trovato davvero disturbante la voce di un annuncio, che con tono complice chiedeva, alla “clientela”, per “garantire la qualità dell‟offerta” (???!), di non acquistare oggetti o bevande o viveri da persone salite sul treno e invitava con tono ammiccante a “segnalarne” la presenza. Invito alla delazione, insomma. E si era chiesto, già allora, il Gatto, “che razza di gente stiamo diventando”… e ora, passo passo… Oggi quel benedetto Gatto (è proprio in vena di classici, ha fatto il liceo) mi mette sotto il naso una frase del nostro Manzoni: “Noi uomini siamo in generale fatti così: ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi; sopportiamo, non rassegnati ma stupiti, il colmo di ciò che in principio ave- vamo chiamato insopportabile”. Che dio ce ne scampi e liberi… dal ritrovarci un giorno tutti prigionieri, e stupiti, dell‟in- sopportabile. FRANCESCA DE CAROLIS Francesca de Carolis, gior- nalista, scrittore, ex TG1, ex Radio 1. Attualmente si occupa di carceri, nella speranza di contribuire a limare le grate anche della nostra mente Da: remocontro Razzista chi? Due sole razze, chi ha e chi non ha toro quando si parla di case chiuse (se ri- aprirle o no, se allestire zone a luci rosse, se multare e chi multare, la domanda o l‟offer- ta? eccetera eccetera)… la prostituzione… “cosa antica quando il mondo”. Pensando che antico quanto il mondo è forse solo il Male. Ma deve essere in fondo cosa che neppure ci convince tanto, se ci si è in- dustriati a immaginarsi in un tempo prima del nostro tempo, in quel paradiso terrestre dove il male era a noi sconosciuto e dove pure forse ci piacerebbe tornare… Ma intanto… Guardando alle tristi cronache dei nostri giorni, in questo paese che pure, a considerare onestamente le nostre ascenden- ze, è paese di meticci… viene in mente un‟osservazione di Sancio Panza, lo scu- diero di Alonso Quijano, che, ricordando quello che diceva sua nonna, afferma serio: “nel mondo non ci sono che due razze, quella di chi ha e quella di chi non ha”. E ben affollata la razza di chi non ha… Quelli che come Bofode e gli altri morti nella strage in Puglia… la cui vita non vale il prezzo della frutta che portiamo (per lo più grazie a loro) in tavola. Quelli che non vogliamo veder chiedere l‟elemosina nei nostri bei centri storici, che siano italiani o stranieri… Quelli che vivono il disagio sociale ed eco- nomico delle periferie… che quando istigati alla caccia ai capri espiatori di sempre (rom e sinti, migranti e rifugiati) liquidiamo con Luglio/Agosto 2018Luglio/Agosto 2018 I figli del berlusconismo … Sud, due milioni in fuga in 16 anni. La metà sono giovani OGGI COME IERI