1. Bibliografia della serata
“Presentami un libro” del 11 gennaio
DUE SULLA STRADA di Roddy Doyle
"Due sulla strada" il padre di Sharon, Jimmy Sr, è disoccupato; il
suo grande amico, Bimbo, pure. Eccoli dunque a bighellonare tra
casa, pub e il campo di calcio dei ragazzi.
STRADA PROVINCIALE TRE di Simona Vinci
Chi non ha sognato, almeno una volta, di piantare tutto e tutti, e
sparire? Una donna corre lungo la Strada provinciale Tre, tra i
camion e i gas di scarico, in un paesaggio italiano
irrimediabilmente mutato e sconvolto. Forse ha scelto di fuggire,
o forse deve. Che cosa nasconde, quale peso insostenibile? Ai
margini di tutto, dove sembrava non esserci nulla, si compone un
mondo di umanità commovente. Una storia di incontri, di misteri
e di colpi di scena. Una storia che, infine, parla della nostra
stessa esperienza di esseri umani, della possibilità che si ha ancora di darle un
senso. E di che cosa significa oggi essere, o credersi, liberi.
DEI BAMBINI NON SI SA NIENTE di Simona Vinci
Questo romanzo di una esordiente racconta la storia, tutta vista dall'interno, di
un eden infantile, dove anche il sesso è innocenza, che si corrompe
progressivamente attraverso l'irruzione della perversione degli adulti con foto
sempre più spinte. E' il bambino più grande del gruppo, il tirannico Mirko, a
introdurle nei giochi che si tengono in un capannone di periferia.
COME PRIMA DELLE MADRI di Simona Vinci
Pietro apre gli occhi e vede una realtà sconosciuta: un collegio, un posto
squadrato anche fisicamente, cinto da un muro oltre il quale s'intuisce l'acqua.
Forse è un'isola. Ma lui non sa perché è lì. Nella sua mente ci sono sprazzi di
Eden: c'è una ragazza che corre con lui, è Irina, la sua fata compagna di
giochi. E da qualche parte, altrove, ci sono le immagini di un corpo femminile
impossibilitato a muoversi, in un luogo misterioso. Tornato a casa, vedrà la
madre, bellissima e terribile, intrattenersi con stranieri che lui solo non vuole
riconoscere come nazisti e sulla lapide di Irina e fra le pagine del suo diario
segreto apprenderà infinite cose sulle persone e sui tempi attorno a lui.
2. TENERA E’ LA NOTTE di Francis Scott Fitzgerald
Dick è un giovane psichiatra e Nicole una sua ex paziente. Dopo essersi sposati
si trasferiscono in Costa Azzurra dove, grazie ai soldi di Nicole, conducono
un'esistenza frivola e agiata e vivono di rendita. Dick abbandona la professione
e si lascia andare alla deriva, invece Nicole risorge dai suoi antichi incubi e si
trasforma in una donna capace di amare. Introduzione di Walter Mauro.
LA STRADA di Cormac McCarthy
Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello,
pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio
è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse
nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da
bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due
cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria
vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere
vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino,
avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo
è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare.
Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio
beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è
costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni
arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la
temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e
continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...
ON THE ROAD di Jack Kerouac
Tra il 2 e il 22 aprile 1951, racconta Jack Kerouac a Neal Cassady, "ho scritto
un romanzo su una striscia di carta lunga 120 piedi... infilata nella macchina
da scrivere e senza paragrafi ... fatta srotolare sul pavimento e sembra
proprio una strada". Con questo "rotolo" ha inizio la vicenda di On the Road.
Composto, secondo la leggenda, sotto l'effetto della benzedrina e con il
sottofondo del bebop, il romanzo - che narra i viaggi compiuti da Kerouac
negli Stati Uniti e in Messico tra il 1947 e il 1950 - vedrà la luce, in una
versione ampiamente rimaneggiata, solo nel 1957. Secondo alcuni critici,
quello del 1951, è il vero testo di "On the Road": ben più lungo di quello
pubblicato nel 1957, contiene numerose scene che Kerouac deciderà poi di tagliare e risulta più
cupo, spigoloso e disinibito. La scrittura vi appare intima, colloquiale, sfrenata e "vera", fatta di
periodi che si sovrappongono e si accavallano come onde, trascinando il lettore alla bruciante
scoperta di una strada che è la vita stessa. (Postfazione di Fernanda Pivano)
MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITA’ di Francesco
Piccolo
Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e
volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come
fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno,
magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal
camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà
intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora
capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità
funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti
aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire,
ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e
tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle
3. case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi
ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più
inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo
pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento,
intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a
ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda
il senso profondo della vita.
UN INDOVINO MI DISSE di Tiziano Terzani
Nel 1976 un indovino cinese avverte Tiziano Terzani, corrispondente dello
"Spiegel" dall'Asia: "Attento. Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In
quell'anno non volare mai". Nel 1992 Terzani si sente stanco, dubbioso sul
senso del suo lavoro. Gli torna in mente quella profezia e la vede come
un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi. Decide di non prendere
aerei per un anno, senza rinunciare al suo mestiere. Il risultato di
quell'esperienza è un libro che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia,
racconto di viaggio e reportage.
MONDOVIATERRA di Eddy Cattaneo
Lui è grande e grosso, una matassa di riccioli ingovernabili, e proprio non
riesce a stare fermo. Non sopporta i tour operator ma non ama neanche chi si
improvvisa avventuriero perché stufo della grande città. Per lui la porta di
casa è solo il confine facilmente valicabile tra sé e il mondo. Basta un passo e
il viaggio comincia. "Mondoviaterra", dice Eddy Cattaneo, "parla di un sogno:
fare il giro del mondo via terra, senza prendere aerei. In solitaria. A contatto
con la Natura, senza bucarla dall'alto. Pulito, lento e circolare. Un'avventura
d'altri tempi per sentire la terra cambiare sotto i piedi giorno dopo giorno, per
attraversare gli oceani a bordo di cargo mercantili, come fantasticavo da
piccolo, con acqua e solo acqua ovunque intorno. Uscire, chiudere la porta e unire il vialetto di
casa mia con la via della seta, Karakorum e Himalaya, India, Cina, le risaie del Mekong, i
templi buddhisti con le rovine Maya, Macchu Picchu e la Tierra del Fuego, la Panamericana...".
Eddy Cattaneo racconta il suo giro del mondo via terra con orecchie e occhi sempre ben aperti,
pronti a cogliere sguardi, suoni, sapori, musiche. Vite. Tutte diverse. Tutte simili.
L’ECONOMIA SPIEGATA A MIO FIGLIO di Fabrizio
Galimberti
"... a un figlio - beh, veramente a tre: Lidia, Fabio e Adrian, nell'ordine.
Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano cosa faceva tuo padre? Tu
farfugliavi: economista, giornalista... economista giornalista... giornalista...
economista... giornalista economico... Ma, alla fine, capivano quello che
faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci? Veramente neanch'io,
confessavi. Questa mi sembra già una ragione sufficiente per scrivervi un
libro..." (Fabrizio Galimberti)
ALEPH di Paulo Coelho
Nel suo romanzo più personale, Paulo Coelho torna con un meraviglioso
viaggio alla scoperta di sé. Come Santiago, il pastore dell' "Alchimista", anche
Paulo sta affrontando una profonda crisi di fede ed è alla ricerca di un
cammino che l'aiuti nella sua rinascita spirituale. L'unica vera possibilità è di
ricominciare tutto da capo. Così intraprende un viaggio che lo condurrà
attraverso l'Africa, l'Europa e l'Asia lungo il percorso della Transiberiana, un
viaggio che gli riporterà energia e passione. Quello che Paulo non sa è che
incontrerà Hilal, una giovane violinista piena di talento, che ha amato
cinquecento anni prima, ma che ha tradito con un gesto di codardia talmente
estremo da impedirgli di raggiungere la felicità in questa vita. Insieme inizieranno un viaggio
4. mistico nel tempo e nello spazio che li porterà più vicino all'amore, al perdono e al coraggio di
superare tutti gli ostacoli che la vita, inevitabilmente, ci presenta. Meraviglioso e illuminante,
Aleph ci invita a riflettere sul significato del nostro viaggio personale. Siamo davvero quello che
vogliamo essere, facciamo davvero quello che vogliamo fare? Molti libri si leggono. Aleph si
vive. ci presenta. "Aleph" è un romanzo che parla di come affrontare le proprie paure, credere
nel proprio istinto e aprire la mente alle infinite strade che collegano tutti noi mentre
affrontiamo insieme il viaggio della vita, pur seguendo percorsi diversi.
IL MATRIMONIO D’AMORE HA FALLITO? Di Pascal Brukner
In Occidente il matrimonio è in crisi: aumentano i divorzi, sempre più persone
scelgono di vivere da sole e le famiglie sono spesso monoparentali. Ma qual è il
motivo? Al riguardo Pascal Bruckner ha un'opinione ben precisa: non sarà
proprio l'amore, eletto a ideale assoluto e totalizzante, e commercializzato
come modello massimo di realizzazione personale, a minare dal di dentro la
stabilità della coppia? Nella seconda metà del Novecento il matrimonio ha
subito una grande trasformazione, da istituzione borghese che condannava le
passioni e privilegiava gli interessi famigliari è diventato un simbolo di
emancipazione degli affetti, che devono essere posti al di sopra di ogni cosa.
Non ci si sposa più per calcolo o perché la famiglia lo impone, ma "semplicemente" perché si è
innamorati e si può scegliere in piena autonomia la persona con cui si vuole passare il resto
della vita. Conquistata a caro prezzo, questa libertà non ha però portato più armonia, ma più
discordia all'interno della coppia, proprio perché l'amore idealizzato finisce presto per metterci
davanti ai nostri e agli altrui limiti. Da qui la tesi provocatoria di Bruckner: siamo sicuri che il
matrimonio d'interesse non debba essere rivalutato? Che un'unione in cui la razionalità abbia
una parte più importante rispetto ai sentimenti sia davvero da buttare? Forse è proprio questa
la strada: provare a superare con la ragione i limiti dell'amore, per renderlo meno volubile e
più resistente alle difficoltà.
UNDICI MINUTI di Paulo Coelho
"Undici minuti" racconta la storia di Maria, una giovane ragazza brasiliana che,
seguendo il miraggio di una vita più facile, si trasferisce da Rio de Janeiro in
Europa, a Ginevra. Qui, dopo il tentativo di lavorare come modella, comincia a
esercitare la prostituzione e, dagli incontri con i suoi clienti, sviluppa la sua
particolare conoscenza del mondo. Gli undici minuti del titolo, il limitato arco
di tempo che Maria dedica a ciascun uomo, diventano quindi lo strumento
attraverso il quale la ragazza entra in contatto con l'anima degli sconosciuti
che incontra. E sarà proprio uno di questi uomini, il pittore Ralf Hart, ad
aprirle le porte di una nuova consapevolezza.
CONFESSIONI di Sant’Agostino
Le "Confessioni" di Agostino iniziano un'epoca nuova del pensiero filosofico. Non
c'è, per imparare la sapienza, altro curriculum che l'ordine dei giorni, altra "via"
che un percorso esistenziale. Quello dell'esistenza ansante e inappagata, che non
si è sottratta alle comuni speranze e disperazioni, che ha corso in lungo e in largo
la terra e ha voluto sperimentare ogni cosa umana, senza tenerne a distanza
alcuna, assaporandole tutte o lasciandosene urtare, ferire, dominare, invece di
limitarsi a esercitare il sereno potere della vista, che le domina da lontano. La
metafisica non si svela veramente che nello specchio - e nell'enigma - di un destino personale.
IF di Rudyard Kipling
Rudyard Kipling nacque a Bombay nel 1865, e la sua prima lingua fu
l'indostano. Non studiò a Oxford ma a Lahore. Fino a ventiquattr'anni fece il
giornalista e iniziò allora a scrivere racconti e poesie di vita anglo-indiana.
Visse fino al 1936. Cantò la nobiltà e la miseria dell'imperialismo vittoriano,
l'avvento delle macchine, la tragedia della prima guerra mondiale. Le sue
poesie sono imperniate su una situazione, un destino, una storia, individuale o
5. corale. I suoi eroi sono il soldataccio, il tecnico, il self-made man. Si ritenne un versificatore,
non un poeta, ma i suoi versi si imprimono nella memoria per il ritmo da ballata, per
l'asciuttezza dell'immagine e l'emozione adolescenziale che li anima.
COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA di Nietzche
Opera filosofica e poetica composta tra il 1883 e il 1885. In quest'opera le
idee del "superuomo" e dell'"eterno ritorno" raggiungono una forma compiuta.
Dopo dieci anni di solitudine Zarathustra sente il bisogno di donare agli uomini
la sua sapienza, ma il popolo distratto ride delle sue parole. Dovrà così
cercarsi dei discepoli cui indirizzare i suoi discorsi. Tema dei discorsi è la
ribellione alla cultura e alla morale dominanti e la visione della vita come forza
indomabile e della volontà come strumento di affermazione. Agli elementi
polemici sono inframmezzati brani poetici (canti e canzoni) di grande bellezza.
Molteplici le fonti stilistiche, la Bibbia, le poesie di Goethe, la prosa di Lutero,
gli aforismi dei moralisti francesi.
FURORE di John Steinbeck
Tom Joad torna a casa dopo aver scontato una condanna al carcere per
omicidio. E' un contadino e vorrebbe tornare a lavorare la sua terra, ma la
crisi economica del 1929 e una grande siccità hanno mandato in rovina i
piccoli agricoltori e così Tom, insieme alla sua numerosa famiglia, carica quel
poco che resta dei suoi averi sullo sgangherato camion di famiglia e parte per
la California con la speranza di rifarsi una vita. Il viaggio è difficile e dopo
tante disavventure gli emigranti raggiungono un campo profughi governativo,
dove Tom uccide senza volerlo un poliziotto. Sarà costretto di nuovo a
fuggire, ma con il cuore starà sempre vicino alla famiglia.
UOMINI E TOPI di John Steinbeck
è sostanzialmente un'opera di intensa poetica e trasporto emotivo. Un storia
di sofferenza e disillusione viene presentata al lettore in chiave essenziale,
denudata da arricchimenti e descrizioni approfondite, che avrebbero certo
distolto l'attenzione dalla chiave primaria dell'opera. E infatti il motivo
dominante in questo libro è il sentimento che sta alla base del disinganno
sociale ed etico, la vana confidenza in un benessere irraggiungibile, in un mito
creato dalle macerie della depressione americana del decennio precedente,
culminato nella celebre caduta borsistica di Wall Street.
NORVEGIAN WOOD di Haruki Murakami
Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il
libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere
oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra
dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande
romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel
mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno
irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden,
Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare
nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e
personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e
costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza
irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano
per lui.
6. POMODORI VERDI FRITTI di Fannie Flagg
In un ospizio, l'anziana signora Ninny riaccende la voglia di vivere di Evelyn, una
casalinga sovrappeso e frustrata dall'indifferenza del marito, raccontandole, a
puntate, una storia di molti anni prima.La storia di amicizia di due giovani donne
anticonformiste, Idgie e Ruth, che nel cuore del sud degli Stati Uniti degli anni
Trenta, ebbero il coraggio di ribellarsi alla prepotenza maschile e al razzismo
dilagante. Ninny racconta a Evelyn del Whistle Stop Cafè, gestito dalle due donne, e dall'amore
che lega Idgie e Ruth fino alla fine.Con questo racconto le emozioni e gli stati d'animo che
affollano la vecchia signora riescono a entrare nella vita di Evelyn, che rinascerà e riscoprirà il
piacere di sentirsi viva e di aggiustare ciò che nella sua vita non va come lei vorrebbe
COSI’ E’ LA VITA di Concita De Gregorio
I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive.
Vogliono sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste
il dolore, cos'è la felicità. E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte. È
un esercizio tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il
nostro rassicurante sistema di valori. Perché non possiamo deluderli. Né
ingannarli. Siamo stati come loro non troppo tempo fa. Dell'invecchiare,
dell'essere fragili, inadeguati, perfino del morire parliamo ormai di nascosto. Ai
bambini è negata l'esperienza della fine. La caducità, la sofferenza, la sconfitta
sono fonte di frustrazione e di vergogna. L'estetica dell'eterna giovinezza costringe molte
donne nella prigione del corpo perfetto e le inchioda dentro un presente mortifero, incapace di
darci consolazione, perfino felicità. In questa intensa, sorprendentemente gioiosa inchiesta
narrativa, Concita De Gregorio ci chiede di seguirla proprio in questi luoghi rimossi dal discorso
contemporaneo. Funerali e malattie, insuccessi e sconfitte, se osservati e vissuti con dignità e
condivisione, diventano occasioni imperdibili di crescita, di allegria, di pienezza. Perché se non
c'è peggior angoscia della solitudine e del silenzio, non c'è miglior sollievo che attraversare il
dolore e trasformarlo In forza.
LA STRADA DRITTA di Francesco Pinto
Il 19 maggio del 1956, il giorno in cui su uno sterrato di poche centinaia di metri
viene dato inizio ai lavori, non c'è nulla: non un progetto definitivo, non le
tecnologie, non le competenze professionali, non i soldi necessari. Il 4 ottobre
del 1964 - appena otto anni dopo e in anticipo sui tempi previsti una striscia di
asfalto lunga 755 chilometri collega Milano con Napoli, il Nord con il Sud: è
l'Autostrada del Sole. Durante quegli otto anni un esercito di manovali,
carpentieri, tecnici, progettisti combatte per rispettare la promessa della sua costruzione. E su
quella strada trova il suo destino. Lì va a cercarlo Fedele Cova, l'amministratore delegato della
Società Autostrade. Lì va a cercarlo Gaetano De Angelis, operaio emigrato al Nord che con
Cova fa un giuramento: lo finiranno insieme quell'abbozzo di strada, e lui potrà ritornare a
casa, come ha promesso a Maria. Lì troveranno il loro destino Giovanni Nigro, un ingegnere
che nel gelo della campagna di Russia aveva perduto il suo onore, e Bruna, una dei progettisti,
che ha bisogno di quella strada per continuare a correre. All'interno di una rigorosa
ricostruzione storica, mescolando personaggi di invenzione e protagonisti reali, "La strada
dritta" è il romanzo epico e corale di quell'esercito e della sua strada. Ufficiali e soldati, uomini
e donne, ognuno con un sogno da rendere vero e una promessa a cui tenere fede. Tutti
italiani, tutti con la schiena dritta, come la strada che devono costruire.
7. LA LUNGA MARCIA di Stephen King
Cento ragazzi, pescati a caso da un grandissimo elenco di volontari iscritti,
vengono scelti per partecipare ad una gara annuale di marcia, denominata
vagamente come "La Lunga Marcia". Principale regola della competizione è
mantenere una andatura di almeno 4 miglia (6 chilometri) l'ora: ogni qual
volta il partecipante rallenta il passo, riceve un'ammonizione. Dopo la terza
ammonizione, il partecipante viene fucilato sul posto da dei soldati che, a
bordo di un cingolato, seguono la gara. Le ammonizioni possono essere
cancellate marciando per un'ora senza ricevere altri richiami.L'ambientazione
è, come al solito nei romanzi di Stephen King, il Maine ma il contesto storico è frutto di
fantasia, in un' America che ha subito una deriva totalitaria (non spiegata, ma solo accennata)
e nella quale vige un regime dittatoriale di stampo militare. L'evento della Lunga Marcia è
organizzato e gestito da una persona nota come "Il Maggiore", ovvero un alto ufficiale
dell'esercito che probabilmente è l'equivalente dittatoriale del Presidente degli Stati Uniti in
questa realtà alternativa. Il Maggiore, infatti, risponde in pieno al cliché del despota in pieno
stile Mussolini o Francisco Franco, una figura forte, carismatica e affascinante agli occhi di un
popolo stregato e lobotomizzato dalla Tv, forte di un consenso creato anche a suon di
epurazioni di chi non si allinea al potere. In un certo senso la morbosità voieuristica con la
quale i cittadini seguono la Lunga Marcia ricorda molto il successo che oggi hanno i reality
show: la gente segue la marcia nella speranza di veder eliminati dei concorrenti o per poter
raccogliere "souvenir" (pezzi di scarpe rotte, borracce, perfino escrementi) di concorrenti che
dopo pochi chilometri potrebbero essere eliminati.
CRISTO SI è FERMATO A EBOLI di Carlo Levi
Cristo si è fermato a Eboli è il resoconto del confino di Carlo Levi in Lucania
durante il regime fascista, ed è riconosciuto come uno tra i romanzi più
importanti della letteratura europea. Il viaggio verso sud e la permanenza nel
piccolo paese di Gagliano permetteranno all'autore di conoscere luoghi e
persone, usi e costumi, a lui fino ad allora sconosciuti. E in questo mondo
contadino, così lontano da ogni possibile immaginazione e così vicino proprio
perché reale e tangibile, Levi troverà un'umanità diversa, forte e affascinante.
Il podestà Magalone e Donna Caterina, Sanaporcelle e il fido cane Barone, che
lo accompagna ogni giorno nella sua passeggiata fino al cimitero. Il lento scorrere dei giorni in
questa provincia meridionale degli anni Trenta è affollato di personaggi e vicende che l'autore
descrive con toccante realismo in un racconto meditativo che lascia - ancora oggi - senza fiato.
NOVELLE (LA PATENTE) di Luigi Pirandello
Un caleidoscopio di "maschere", di personaggi straordinari, cupi e tragicomici,
irregolari e paradossali, sempre ferocemente ostinati ad andare oltre la
barriera invisibile che separa l'essere umano dai suoi simili. Un'opera che vale
da atlante dell'animo umano, il tentativo titanico di fare una mappatura di tutto
ciò che appartiene all'uomo, del nobile e dell'ignobile, del misero e del sublime,
della crisi e di quel "ridere piangendo" che lo scrittore siciliano si impegnò per
tutta la vita a studiare e a raccontare.
8. “THE ROAD NOT TAKEN” di Robert Frost
The Road Not Taken
(La Strada Che Non Presi)
Two roads diverged in a yellow wood, Due strade si dividevano in un bosco giallo
And sorry I could not travel both Mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
And be one traveler, long I stood Ed essere l’unico viandante
And looked down one as far as I could A lungo rimasi a guardarne una più in là che potevo,
To where it bent in the undergrowth; Fin dove svoltava nel sottobosco
Then took the other, as just as fair, Allora presi l’altra, che sembrava migliore
And having perhaps the better claim, Forse era più attraente
Because it was grassy and wanted wear; Perché erbosa ed invitante
Though as for that the passing there Immaginai che anche altre persone
Had worn them really about the same, Avessero pensato la stessa cosa
And both that morning equally lay Giacevano le strade, quella mattina,
In leaves no step had trodden black. Con le foglie intatte, non ancora annerite dai passi
Oh, I kept the first for another day! Oh, mantenni la prima per un altro giorno !
Yet knowing how way leads on to way, Sapendo già che una strada porta sempre
I doubted if I should ever come back. ad un’altra strada, e pensai
Che non sarei mai tornato indietro
I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence: Racconterò queste cose con un sospiro
Two roads diverged in a wood, and I— Da qualche parte per anni ed anni ancora
I took the one less traveled by, Due strade si dividevano in un bosco ed io-
And that has made all the difference. Io scelsi la meno frequentata
E questo cambiò la mia vita
Robert Frost (1874–1963). Mountain Interval. 1920.