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Bibliografia della serata
 “Presentami un libro” del 11 gennaio
              DUE SULLA STRADA di Roddy Doyle
              "Due sulla strada" il padre di Sharon, Jimmy Sr, è disoccupato; il
              suo grande amico, Bimbo, pure. Eccoli dunque a bighellonare tra
              casa, pub e il campo di calcio dei ragazzi.




              STRADA PROVINCIALE TRE di Simona Vinci
              Chi non ha sognato, almeno una volta, di piantare tutto e tutti, e
              sparire? Una donna corre lungo la Strada provinciale Tre, tra i
              camion e i gas di scarico, in un paesaggio italiano
              irrimediabilmente mutato e sconvolto. Forse ha scelto di fuggire,
              o forse deve. Che cosa nasconde, quale peso insostenibile? Ai
              margini di tutto, dove sembrava non esserci nulla, si compone un
              mondo di umanità commovente. Una storia di incontri, di misteri
              e di colpi di scena. Una storia che, infine, parla della nostra
stessa esperienza di esseri umani, della possibilità che si ha ancora di darle un
senso. E di che cosa significa oggi essere, o credersi, liberi.

             DEI BAMBINI NON SI SA NIENTE di Simona Vinci
             Questo romanzo di una esordiente racconta la storia, tutta vista dall'interno, di
             un eden infantile, dove anche il sesso è innocenza, che si corrompe
             progressivamente attraverso l'irruzione della perversione degli adulti con foto
             sempre più spinte. E' il bambino più grande del gruppo, il tirannico Mirko, a
             introdurle nei giochi che si tengono in un capannone di periferia.




             COME PRIMA DELLE MADRI di Simona Vinci
             Pietro apre gli occhi e vede una realtà sconosciuta: un collegio, un posto
             squadrato anche fisicamente, cinto da un muro oltre il quale s'intuisce l'acqua.
             Forse è un'isola. Ma lui non sa perché è lì. Nella sua mente ci sono sprazzi di
             Eden: c'è una ragazza che corre con lui, è Irina, la sua fata compagna di
             giochi. E da qualche parte, altrove, ci sono le immagini di un corpo femminile
             impossibilitato a muoversi, in un luogo misterioso. Tornato a casa, vedrà la
             madre, bellissima e terribile, intrattenersi con stranieri che lui solo non vuole
             riconoscere come nazisti e sulla lapide di Irina e fra le pagine del suo diario
             segreto apprenderà infinite cose sulle persone e sui tempi attorno a lui.
TENERA E’ LA NOTTE di Francis Scott Fitzgerald
                Dick è un giovane psichiatra e Nicole una sua ex paziente. Dopo essersi sposati
                si trasferiscono in Costa Azzurra dove, grazie ai soldi di Nicole, conducono
                un'esistenza frivola e agiata e vivono di rendita. Dick abbandona la professione
                e si lascia andare alla deriva, invece Nicole risorge dai suoi antichi incubi e si
                trasforma in una donna capace di amare. Introduzione di Walter Mauro.




                 LA STRADA di Cormac McCarthy
                 Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello,
                 pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio
                 è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse
                 nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da
                 bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due
                 cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria
                 vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere
                 vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino,
                 avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo
è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare.
Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio
beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è
costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni
arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la
temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e
continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...

                 ON THE ROAD di Jack Kerouac
                 Tra il 2 e il 22 aprile 1951, racconta Jack Kerouac a Neal Cassady, "ho scritto
                 un romanzo su una striscia di carta lunga 120 piedi... infilata nella macchina
                 da scrivere e senza paragrafi ... fatta srotolare sul pavimento e sembra
                 proprio una strada". Con questo "rotolo" ha inizio la vicenda di On the Road.
                 Composto, secondo la leggenda, sotto l'effetto della benzedrina e con il
                 sottofondo del bebop, il romanzo - che narra i viaggi compiuti da Kerouac
                 negli Stati Uniti e in Messico tra il 1947 e il 1950 - vedrà la luce, in una
                 versione ampiamente rimaneggiata, solo nel 1957. Secondo alcuni critici,
                 quello del 1951, è il vero testo di "On the Road": ben più lungo di quello
pubblicato nel 1957, contiene numerose scene che Kerouac deciderà poi di tagliare e risulta più
cupo, spigoloso e disinibito. La scrittura vi appare intima, colloquiale, sfrenata e "vera", fatta di
periodi che si sovrappongono e si accavallano come onde, trascinando il lettore alla bruciante
scoperta di una strada che è la vita stessa. (Postfazione di Fernanda Pivano)

                  MOMENTI         DI    TRASCURABILE             FELICITA’       di   Francesco
                  Piccolo
                   Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e
                   volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come
                   fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno,
                   magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal
                   camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà
                   intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora
                   capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità
                   funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti
aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire,
ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e
tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle
case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi
ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più
inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo
pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento,
intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a
ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda
il senso profondo della vita.

                 UN INDOVINO MI DISSE di Tiziano Terzani
                 Nel 1976 un indovino cinese avverte Tiziano Terzani, corrispondente dello
                 "Spiegel" dall'Asia: "Attento. Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In
                 quell'anno non volare mai". Nel 1992 Terzani si sente stanco, dubbioso sul
                 senso del suo lavoro. Gli torna in mente quella profezia e la vede come
                 un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi. Decide di non prendere
                 aerei per un anno, senza rinunciare al suo mestiere. Il risultato di
                 quell'esperienza è un libro che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia,
                 racconto di viaggio e reportage.


                 MONDOVIATERRA di Eddy Cattaneo
                  Lui è grande e grosso, una matassa di riccioli ingovernabili, e proprio non
                  riesce a stare fermo. Non sopporta i tour operator ma non ama neanche chi si
                  improvvisa avventuriero perché stufo della grande città. Per lui la porta di
                  casa è solo il confine facilmente valicabile tra sé e il mondo. Basta un passo e
                  il viaggio comincia. "Mondoviaterra", dice Eddy Cattaneo, "parla di un sogno:
                  fare il giro del mondo via terra, senza prendere aerei. In solitaria. A contatto
                  con la Natura, senza bucarla dall'alto. Pulito, lento e circolare. Un'avventura
                  d'altri tempi per sentire la terra cambiare sotto i piedi giorno dopo giorno, per
                  attraversare gli oceani a bordo di cargo mercantili, come fantasticavo da
piccolo, con acqua e solo acqua ovunque intorno. Uscire, chiudere la porta e unire il vialetto di
casa mia con la via della seta, Karakorum e Himalaya, India, Cina, le risaie del Mekong, i
templi buddhisti con le rovine Maya, Macchu Picchu e la Tierra del Fuego, la Panamericana...".
Eddy Cattaneo racconta il suo giro del mondo via terra con orecchie e occhi sempre ben aperti,
pronti a cogliere sguardi, suoni, sapori, musiche. Vite. Tutte diverse. Tutte simili.

                 L’ECONOMIA           SPIEGATA         A    MIO      FIGLIO       di   Fabrizio
                 Galimberti
                 "... a un figlio - beh, veramente a tre: Lidia, Fabio e Adrian, nell'ordine.
                 Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano cosa faceva tuo padre? Tu
                 farfugliavi: economista, giornalista... economista giornalista... giornalista...
                 economista... giornalista economico... Ma, alla fine, capivano quello che
                 faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci? Veramente neanch'io,
                 confessavi. Questa mi sembra già una ragione sufficiente per scrivervi un
                 libro..." (Fabrizio Galimberti)


                 ALEPH di Paulo Coelho
              Nel suo romanzo più personale, Paulo Coelho torna con un meraviglioso
              viaggio alla scoperta di sé. Come Santiago, il pastore dell' "Alchimista", anche
              Paulo sta affrontando una profonda crisi di fede ed è alla ricerca di un
              cammino che l'aiuti nella sua rinascita spirituale. L'unica vera possibilità è di
              ricominciare tutto da capo. Così intraprende un viaggio che lo condurrà
              attraverso l'Africa, l'Europa e l'Asia lungo il percorso della Transiberiana, un
              viaggio che gli riporterà energia e passione. Quello che Paulo non sa è che
              incontrerà Hilal, una giovane violinista piena di talento, che ha amato
              cinquecento anni prima, ma che ha tradito con un gesto di codardia talmente
estremo da impedirgli di raggiungere la felicità in questa vita. Insieme inizieranno un viaggio
mistico nel tempo e nello spazio che li porterà più vicino all'amore, al perdono e al coraggio di
superare tutti gli ostacoli che la vita, inevitabilmente, ci presenta. Meraviglioso e illuminante,
Aleph ci invita a riflettere sul significato del nostro viaggio personale. Siamo davvero quello che
vogliamo essere, facciamo davvero quello che vogliamo fare? Molti libri si leggono. Aleph si
vive. ci presenta. "Aleph" è un romanzo che parla di come affrontare le proprie paure, credere
nel proprio istinto e aprire la mente alle infinite strade che collegano tutti noi mentre
affrontiamo insieme il viaggio della vita, pur seguendo percorsi diversi.

                IL MATRIMONIO D’AMORE HA FALLITO? Di Pascal Brukner
                  In Occidente il matrimonio è in crisi: aumentano i divorzi, sempre più persone
                  scelgono di vivere da sole e le famiglie sono spesso monoparentali. Ma qual è il
                  motivo? Al riguardo Pascal Bruckner ha un'opinione ben precisa: non sarà
                  proprio l'amore, eletto a ideale assoluto e totalizzante, e commercializzato
                  come modello massimo di realizzazione personale, a minare dal di dentro la
                  stabilità della coppia? Nella seconda metà del Novecento il matrimonio ha
                  subito una grande trasformazione, da istituzione borghese che condannava le
                  passioni e privilegiava gli interessi famigliari è diventato un simbolo di
                  emancipazione degli affetti, che devono essere posti al di sopra di ogni cosa.
Non ci si sposa più per calcolo o perché la famiglia lo impone, ma "semplicemente" perché si è
innamorati e si può scegliere in piena autonomia la persona con cui si vuole passare il resto
della vita. Conquistata a caro prezzo, questa libertà non ha però portato più armonia, ma più
discordia all'interno della coppia, proprio perché l'amore idealizzato finisce presto per metterci
davanti ai nostri e agli altrui limiti. Da qui la tesi provocatoria di Bruckner: siamo sicuri che il
matrimonio d'interesse non debba essere rivalutato? Che un'unione in cui la razionalità abbia
una parte più importante rispetto ai sentimenti sia davvero da buttare? Forse è proprio questa
la strada: provare a superare con la ragione i limiti dell'amore, per renderlo meno volubile e
più resistente alle difficoltà.

                 UNDICI MINUTI di Paulo Coelho
                 "Undici minuti" racconta la storia di Maria, una giovane ragazza brasiliana che,
                 seguendo il miraggio di una vita più facile, si trasferisce da Rio de Janeiro in
                 Europa, a Ginevra. Qui, dopo il tentativo di lavorare come modella, comincia a
                 esercitare la prostituzione e, dagli incontri con i suoi clienti, sviluppa la sua
                 particolare conoscenza del mondo. Gli undici minuti del titolo, il limitato arco
                 di tempo che Maria dedica a ciascun uomo, diventano quindi lo strumento
                 attraverso il quale la ragazza entra in contatto con l'anima degli sconosciuti
                 che incontra. E sarà proprio uno di questi uomini, il pittore Ralf Hart, ad
                 aprirle le porte di una nuova consapevolezza.


            CONFESSIONI di Sant’Agostino
            Le "Confessioni" di Agostino iniziano un'epoca nuova del pensiero filosofico. Non
            c'è, per imparare la sapienza, altro curriculum che l'ordine dei giorni, altra "via"
            che un percorso esistenziale. Quello dell'esistenza ansante e inappagata, che non
            si è sottratta alle comuni speranze e disperazioni, che ha corso in lungo e in largo
            la terra e ha voluto sperimentare ogni cosa umana, senza tenerne a distanza
            alcuna, assaporandole tutte o lasciandosene urtare, ferire, dominare, invece di
            limitarsi a esercitare il sereno potere della vista, che le domina da lontano. La
metafisica non si svela veramente che nello specchio - e nell'enigma - di un destino personale.

                IF di Rudyard Kipling
                Rudyard Kipling nacque a Bombay nel 1865, e la sua prima lingua fu
                l'indostano. Non studiò a Oxford ma a Lahore. Fino a ventiquattr'anni fece il
                giornalista e iniziò allora a scrivere racconti e poesie di vita anglo-indiana.
                Visse fino al 1936. Cantò la nobiltà e la miseria dell'imperialismo vittoriano,
                l'avvento delle macchine, la tragedia della prima guerra mondiale. Le sue
                poesie sono imperniate su una situazione, un destino, una storia, individuale o
corale. I suoi eroi sono il soldataccio, il tecnico, il self-made man. Si ritenne un versificatore,
non un poeta, ma i suoi versi si imprimono nella memoria per il ritmo da ballata, per
l'asciuttezza dell'immagine e l'emozione adolescenziale che li anima.

                 COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA di Nietzche
                  Opera filosofica e poetica composta tra il 1883 e il 1885. In quest'opera le
                  idee del "superuomo" e dell'"eterno ritorno" raggiungono una forma compiuta.
                  Dopo dieci anni di solitudine Zarathustra sente il bisogno di donare agli uomini
                  la sua sapienza, ma il popolo distratto ride delle sue parole. Dovrà così
                  cercarsi dei discepoli cui indirizzare i suoi discorsi. Tema dei discorsi è la
                  ribellione alla cultura e alla morale dominanti e la visione della vita come forza
                  indomabile e della volontà come strumento di affermazione. Agli elementi
                  polemici sono inframmezzati brani poetici (canti e canzoni) di grande bellezza.
                  Molteplici le fonti stilistiche, la Bibbia, le poesie di Goethe, la prosa di Lutero,
gli aforismi dei moralisti francesi.

                  FURORE di John Steinbeck
                  Tom Joad torna a casa dopo aver scontato una condanna al carcere per
                  omicidio. E' un contadino e vorrebbe tornare a lavorare la sua terra, ma la
                  crisi economica del 1929 e una grande siccità hanno mandato in rovina i
                  piccoli agricoltori e così Tom, insieme alla sua numerosa famiglia, carica quel
                  poco che resta dei suoi averi sullo sgangherato camion di famiglia e parte per
                  la California con la speranza di rifarsi una vita. Il viaggio è difficile e dopo
                  tante disavventure gli emigranti raggiungono un campo profughi governativo,
                  dove Tom uccide senza volerlo un poliziotto. Sarà costretto di nuovo a
                  fuggire, ma con il cuore starà sempre vicino alla famiglia.

                  UOMINI E TOPI di John Steinbeck
                  è sostanzialmente un'opera di intensa poetica e trasporto emotivo. Un storia
                  di sofferenza e disillusione viene presentata al lettore in chiave essenziale,
                  denudata da arricchimenti e descrizioni approfondite, che avrebbero certo
                  distolto l'attenzione dalla chiave primaria dell'opera. E infatti il motivo
                  dominante in questo libro è il sentimento che sta alla base del disinganno
                  sociale ed etico, la vana confidenza in un benessere irraggiungibile, in un mito
                  creato dalle macerie della depressione americana del decennio precedente,
                  culminato nella celebre caduta borsistica di Wall Street.


                  NORVEGIAN WOOD di Haruki Murakami
                    Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il
                   libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere
                   oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra
                   dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande
                   romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel
                   mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno
                   irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden,
                   Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare
                   nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e
personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e
costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza
irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano
per lui.
POMODORI VERDI FRITTI di Fannie Flagg

              In un ospizio, l'anziana signora Ninny riaccende la voglia di vivere di Evelyn, una
              casalinga sovrappeso e frustrata dall'indifferenza del marito, raccontandole, a
              puntate, una storia di molti anni prima.La storia di amicizia di due giovani donne
              anticonformiste, Idgie e Ruth, che nel cuore del sud degli Stati Uniti degli anni
              Trenta, ebbero il coraggio di ribellarsi alla prepotenza maschile e al razzismo
dilagante. Ninny racconta a Evelyn del Whistle Stop Cafè, gestito dalle due donne, e dall'amore
che lega Idgie e Ruth fino alla fine.Con questo racconto le emozioni e gli stati d'animo che
affollano la vecchia signora riescono a entrare nella vita di Evelyn, che rinascerà e riscoprirà il
piacere di sentirsi viva e di aggiustare ciò che nella sua vita non va come lei vorrebbe

                 COSI’ E’ LA VITA di Concita De Gregorio

                 I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive.
                 Vogliono sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste
                 il dolore, cos'è la felicità. E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte. È
                 un esercizio tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il
                 nostro rassicurante sistema di valori. Perché non possiamo deluderli. Né
                 ingannarli. Siamo stati come loro non troppo tempo fa. Dell'invecchiare,
                 dell'essere fragili, inadeguati, perfino del morire parliamo ormai di nascosto. Ai
                 bambini è negata l'esperienza della fine. La caducità, la sofferenza, la sconfitta
sono fonte di frustrazione e di vergogna. L'estetica dell'eterna giovinezza costringe molte
donne nella prigione del corpo perfetto e le inchioda dentro un presente mortifero, incapace di
darci consolazione, perfino felicità. In questa intensa, sorprendentemente gioiosa inchiesta
narrativa, Concita De Gregorio ci chiede di seguirla proprio in questi luoghi rimossi dal discorso
contemporaneo. Funerali e malattie, insuccessi e sconfitte, se osservati e vissuti con dignità e
condivisione, diventano occasioni imperdibili di crescita, di allegria, di pienezza. Perché se non
c'è peggior angoscia della solitudine e del silenzio, non c'è miglior sollievo che attraversare il
               dolore e trasformarlo In forza.

               LA STRADA DRITTA di Francesco Pinto

                 Il 19 maggio del 1956, il giorno in cui su uno sterrato di poche centinaia di metri
                 viene dato inizio ai lavori, non c'è nulla: non un progetto definitivo, non le
                 tecnologie, non le competenze professionali, non i soldi necessari. Il 4 ottobre
                 del 1964 - appena otto anni dopo e in anticipo sui tempi previsti una striscia di
                 asfalto lunga 755 chilometri collega Milano con Napoli, il Nord con il Sud: è
                 l'Autostrada del Sole. Durante quegli otto anni un esercito di manovali,
carpentieri, tecnici, progettisti combatte per rispettare la promessa della sua costruzione. E su
quella strada trova il suo destino. Lì va a cercarlo Fedele Cova, l'amministratore delegato della
Società Autostrade. Lì va a cercarlo Gaetano De Angelis, operaio emigrato al Nord che con
Cova fa un giuramento: lo finiranno insieme quell'abbozzo di strada, e lui potrà ritornare a
casa, come ha promesso a Maria. Lì troveranno il loro destino Giovanni Nigro, un ingegnere
che nel gelo della campagna di Russia aveva perduto il suo onore, e Bruna, una dei progettisti,
che ha bisogno di quella strada per continuare a correre. All'interno di una rigorosa
ricostruzione storica, mescolando personaggi di invenzione e protagonisti reali, "La strada
dritta" è il romanzo epico e corale di quell'esercito e della sua strada. Ufficiali e soldati, uomini
e donne, ognuno con un sogno da rendere vero e una promessa a cui tenere fede. Tutti
italiani, tutti con la schiena dritta, come la strada che devono costruire.
LA LUNGA MARCIA di Stephen King

                  Cento ragazzi, pescati a caso da un grandissimo elenco di volontari iscritti,
                  vengono scelti per partecipare ad una gara annuale di marcia, denominata
                  vagamente come "La Lunga Marcia". Principale regola della competizione è
                  mantenere una andatura di almeno 4 miglia (6 chilometri) l'ora: ogni qual
                  volta il partecipante rallenta il passo, riceve un'ammonizione. Dopo la terza
                  ammonizione, il partecipante viene fucilato sul posto da dei soldati che, a
                  bordo di un cingolato, seguono la gara. Le ammonizioni possono essere
                  cancellate marciando per un'ora senza ricevere altri richiami.L'ambientazione
è, come al solito nei romanzi di Stephen King, il Maine ma il contesto storico è frutto di
fantasia, in un' America che ha subito una deriva totalitaria (non spiegata, ma solo accennata)
e nella quale vige un regime dittatoriale di stampo militare. L'evento della Lunga Marcia è
organizzato e gestito da una persona nota come "Il Maggiore", ovvero un alto ufficiale
dell'esercito che probabilmente è l'equivalente dittatoriale del Presidente degli Stati Uniti in
questa realtà alternativa. Il Maggiore, infatti, risponde in pieno al cliché del despota in pieno
stile Mussolini o Francisco Franco, una figura forte, carismatica e affascinante agli occhi di un
popolo stregato e lobotomizzato dalla Tv, forte di un consenso creato anche a suon di
epurazioni di chi non si allinea al potere. In un certo senso la morbosità voieuristica con la
quale i cittadini seguono la Lunga Marcia ricorda molto il successo che oggi hanno i reality
show: la gente segue la marcia nella speranza di veder eliminati dei concorrenti o per poter
raccogliere "souvenir" (pezzi di scarpe rotte, borracce, perfino escrementi) di concorrenti che
dopo pochi chilometri potrebbero essere eliminati.




                CRISTO SI è FERMATO A EBOLI di Carlo Levi

                Cristo si è fermato a Eboli è il resoconto del confino di Carlo Levi in Lucania
                durante il regime fascista, ed è riconosciuto come uno tra i romanzi più
                importanti della letteratura europea. Il viaggio verso sud e la permanenza nel
                piccolo paese di Gagliano permetteranno all'autore di conoscere luoghi e
                persone, usi e costumi, a lui fino ad allora sconosciuti. E in questo mondo
                contadino, così lontano da ogni possibile immaginazione e così vicino proprio
                perché reale e tangibile, Levi troverà un'umanità diversa, forte e affascinante.
                Il podestà Magalone e Donna Caterina, Sanaporcelle e il fido cane Barone, che
lo accompagna ogni giorno nella sua passeggiata fino al cimitero. Il lento scorrere dei giorni in
questa provincia meridionale degli anni Trenta è affollato di personaggi e vicende che l'autore
descrive con toccante realismo in un racconto meditativo che lascia - ancora oggi - senza fiato.




                NOVELLE (LA PATENTE) di Luigi Pirandello

                Un caleidoscopio di "maschere", di personaggi straordinari, cupi e tragicomici,
                irregolari e paradossali, sempre ferocemente ostinati ad andare oltre la
                barriera invisibile che separa l'essere umano dai suoi simili. Un'opera che vale
                da atlante dell'animo umano, il tentativo titanico di fare una mappatura di tutto
                ciò che appartiene all'uomo, del nobile e dell'ignobile, del misero e del sublime,
                della crisi e di quel "ridere piangendo" che lo scrittore siciliano si impegnò per
                tutta la vita a studiare e a raccontare.
“THE ROAD NOT TAKEN” di Robert Frost

                                            The Road Not Taken
                                              (La Strada Che Non Presi)



Two roads diverged in a yellow wood,                             Due strade si dividevano in un bosco giallo
And sorry I could not travel both                                Mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
And be one traveler, long I stood                                Ed essere l’unico viandante
And looked down one as far as I could                            A lungo rimasi a guardarne una più in là che potevo,
To where it bent in the undergrowth;                             Fin dove svoltava nel sottobosco

Then took the other, as just as fair,                            Allora presi l’altra, che sembrava migliore
And having perhaps the better claim,                             Forse era più attraente
Because it was grassy and wanted wear;                           Perché erbosa ed invitante
Though as for that the passing there                             Immaginai che anche altre persone
Had worn them really about the same,                             Avessero pensato la stessa cosa

And both that morning equally lay                                Giacevano le strade, quella mattina,
In leaves no step had trodden black.                             Con le foglie intatte, non ancora annerite dai passi
Oh, I kept the first for another day!                            Oh, mantenni la prima per un altro giorno !
Yet knowing how way leads on to way,                             Sapendo già che una strada porta sempre
I doubted if I should ever come back.                            ad un’altra strada, e pensai
                                                                 Che non sarei mai tornato indietro
I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:                                   Racconterò queste cose con un sospiro
Two roads diverged in a wood, and I—                             Da qualche parte per anni ed anni ancora
I took the one less traveled by,                                 Due strade si dividevano in un bosco ed io-
And that has made all the difference.                            Io scelsi la meno frequentata
                                                                 E questo cambiò la mia vita

Robert Frost (1874–1963). Mountain Interval. 1920.

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Bibliografia della serata 11 01-2012

  • 1. Bibliografia della serata “Presentami un libro” del 11 gennaio DUE SULLA STRADA di Roddy Doyle "Due sulla strada" il padre di Sharon, Jimmy Sr, è disoccupato; il suo grande amico, Bimbo, pure. Eccoli dunque a bighellonare tra casa, pub e il campo di calcio dei ragazzi. STRADA PROVINCIALE TRE di Simona Vinci Chi non ha sognato, almeno una volta, di piantare tutto e tutti, e sparire? Una donna corre lungo la Strada provinciale Tre, tra i camion e i gas di scarico, in un paesaggio italiano irrimediabilmente mutato e sconvolto. Forse ha scelto di fuggire, o forse deve. Che cosa nasconde, quale peso insostenibile? Ai margini di tutto, dove sembrava non esserci nulla, si compone un mondo di umanità commovente. Una storia di incontri, di misteri e di colpi di scena. Una storia che, infine, parla della nostra stessa esperienza di esseri umani, della possibilità che si ha ancora di darle un senso. E di che cosa significa oggi essere, o credersi, liberi. DEI BAMBINI NON SI SA NIENTE di Simona Vinci Questo romanzo di una esordiente racconta la storia, tutta vista dall'interno, di un eden infantile, dove anche il sesso è innocenza, che si corrompe progressivamente attraverso l'irruzione della perversione degli adulti con foto sempre più spinte. E' il bambino più grande del gruppo, il tirannico Mirko, a introdurle nei giochi che si tengono in un capannone di periferia. COME PRIMA DELLE MADRI di Simona Vinci Pietro apre gli occhi e vede una realtà sconosciuta: un collegio, un posto squadrato anche fisicamente, cinto da un muro oltre il quale s'intuisce l'acqua. Forse è un'isola. Ma lui non sa perché è lì. Nella sua mente ci sono sprazzi di Eden: c'è una ragazza che corre con lui, è Irina, la sua fata compagna di giochi. E da qualche parte, altrove, ci sono le immagini di un corpo femminile impossibilitato a muoversi, in un luogo misterioso. Tornato a casa, vedrà la madre, bellissima e terribile, intrattenersi con stranieri che lui solo non vuole riconoscere come nazisti e sulla lapide di Irina e fra le pagine del suo diario segreto apprenderà infinite cose sulle persone e sui tempi attorno a lui.
  • 2. TENERA E’ LA NOTTE di Francis Scott Fitzgerald Dick è un giovane psichiatra e Nicole una sua ex paziente. Dopo essersi sposati si trasferiscono in Costa Azzurra dove, grazie ai soldi di Nicole, conducono un'esistenza frivola e agiata e vivono di rendita. Dick abbandona la professione e si lascia andare alla deriva, invece Nicole risorge dai suoi antichi incubi e si trasforma in una donna capace di amare. Introduzione di Walter Mauro. LA STRADA di Cormac McCarthy Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile... ON THE ROAD di Jack Kerouac Tra il 2 e il 22 aprile 1951, racconta Jack Kerouac a Neal Cassady, "ho scritto un romanzo su una striscia di carta lunga 120 piedi... infilata nella macchina da scrivere e senza paragrafi ... fatta srotolare sul pavimento e sembra proprio una strada". Con questo "rotolo" ha inizio la vicenda di On the Road. Composto, secondo la leggenda, sotto l'effetto della benzedrina e con il sottofondo del bebop, il romanzo - che narra i viaggi compiuti da Kerouac negli Stati Uniti e in Messico tra il 1947 e il 1950 - vedrà la luce, in una versione ampiamente rimaneggiata, solo nel 1957. Secondo alcuni critici, quello del 1951, è il vero testo di "On the Road": ben più lungo di quello pubblicato nel 1957, contiene numerose scene che Kerouac deciderà poi di tagliare e risulta più cupo, spigoloso e disinibito. La scrittura vi appare intima, colloquiale, sfrenata e "vera", fatta di periodi che si sovrappongono e si accavallano come onde, trascinando il lettore alla bruciante scoperta di una strada che è la vita stessa. (Postfazione di Fernanda Pivano) MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITA’ di Francesco Piccolo Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire, ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle
  • 3. case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento, intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso profondo della vita. UN INDOVINO MI DISSE di Tiziano Terzani Nel 1976 un indovino cinese avverte Tiziano Terzani, corrispondente dello "Spiegel" dall'Asia: "Attento. Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare mai". Nel 1992 Terzani si sente stanco, dubbioso sul senso del suo lavoro. Gli torna in mente quella profezia e la vede come un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi. Decide di non prendere aerei per un anno, senza rinunciare al suo mestiere. Il risultato di quell'esperienza è un libro che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia, racconto di viaggio e reportage. MONDOVIATERRA di Eddy Cattaneo Lui è grande e grosso, una matassa di riccioli ingovernabili, e proprio non riesce a stare fermo. Non sopporta i tour operator ma non ama neanche chi si improvvisa avventuriero perché stufo della grande città. Per lui la porta di casa è solo il confine facilmente valicabile tra sé e il mondo. Basta un passo e il viaggio comincia. "Mondoviaterra", dice Eddy Cattaneo, "parla di un sogno: fare il giro del mondo via terra, senza prendere aerei. In solitaria. A contatto con la Natura, senza bucarla dall'alto. Pulito, lento e circolare. Un'avventura d'altri tempi per sentire la terra cambiare sotto i piedi giorno dopo giorno, per attraversare gli oceani a bordo di cargo mercantili, come fantasticavo da piccolo, con acqua e solo acqua ovunque intorno. Uscire, chiudere la porta e unire il vialetto di casa mia con la via della seta, Karakorum e Himalaya, India, Cina, le risaie del Mekong, i templi buddhisti con le rovine Maya, Macchu Picchu e la Tierra del Fuego, la Panamericana...". Eddy Cattaneo racconta il suo giro del mondo via terra con orecchie e occhi sempre ben aperti, pronti a cogliere sguardi, suoni, sapori, musiche. Vite. Tutte diverse. Tutte simili. L’ECONOMIA SPIEGATA A MIO FIGLIO di Fabrizio Galimberti "... a un figlio - beh, veramente a tre: Lidia, Fabio e Adrian, nell'ordine. Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano cosa faceva tuo padre? Tu farfugliavi: economista, giornalista... economista giornalista... giornalista... economista... giornalista economico... Ma, alla fine, capivano quello che faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci? Veramente neanch'io, confessavi. Questa mi sembra già una ragione sufficiente per scrivervi un libro..." (Fabrizio Galimberti) ALEPH di Paulo Coelho Nel suo romanzo più personale, Paulo Coelho torna con un meraviglioso viaggio alla scoperta di sé. Come Santiago, il pastore dell' "Alchimista", anche Paulo sta affrontando una profonda crisi di fede ed è alla ricerca di un cammino che l'aiuti nella sua rinascita spirituale. L'unica vera possibilità è di ricominciare tutto da capo. Così intraprende un viaggio che lo condurrà attraverso l'Africa, l'Europa e l'Asia lungo il percorso della Transiberiana, un viaggio che gli riporterà energia e passione. Quello che Paulo non sa è che incontrerà Hilal, una giovane violinista piena di talento, che ha amato cinquecento anni prima, ma che ha tradito con un gesto di codardia talmente estremo da impedirgli di raggiungere la felicità in questa vita. Insieme inizieranno un viaggio
  • 4. mistico nel tempo e nello spazio che li porterà più vicino all'amore, al perdono e al coraggio di superare tutti gli ostacoli che la vita, inevitabilmente, ci presenta. Meraviglioso e illuminante, Aleph ci invita a riflettere sul significato del nostro viaggio personale. Siamo davvero quello che vogliamo essere, facciamo davvero quello che vogliamo fare? Molti libri si leggono. Aleph si vive. ci presenta. "Aleph" è un romanzo che parla di come affrontare le proprie paure, credere nel proprio istinto e aprire la mente alle infinite strade che collegano tutti noi mentre affrontiamo insieme il viaggio della vita, pur seguendo percorsi diversi. IL MATRIMONIO D’AMORE HA FALLITO? Di Pascal Brukner In Occidente il matrimonio è in crisi: aumentano i divorzi, sempre più persone scelgono di vivere da sole e le famiglie sono spesso monoparentali. Ma qual è il motivo? Al riguardo Pascal Bruckner ha un'opinione ben precisa: non sarà proprio l'amore, eletto a ideale assoluto e totalizzante, e commercializzato come modello massimo di realizzazione personale, a minare dal di dentro la stabilità della coppia? Nella seconda metà del Novecento il matrimonio ha subito una grande trasformazione, da istituzione borghese che condannava le passioni e privilegiava gli interessi famigliari è diventato un simbolo di emancipazione degli affetti, che devono essere posti al di sopra di ogni cosa. Non ci si sposa più per calcolo o perché la famiglia lo impone, ma "semplicemente" perché si è innamorati e si può scegliere in piena autonomia la persona con cui si vuole passare il resto della vita. Conquistata a caro prezzo, questa libertà non ha però portato più armonia, ma più discordia all'interno della coppia, proprio perché l'amore idealizzato finisce presto per metterci davanti ai nostri e agli altrui limiti. Da qui la tesi provocatoria di Bruckner: siamo sicuri che il matrimonio d'interesse non debba essere rivalutato? Che un'unione in cui la razionalità abbia una parte più importante rispetto ai sentimenti sia davvero da buttare? Forse è proprio questa la strada: provare a superare con la ragione i limiti dell'amore, per renderlo meno volubile e più resistente alle difficoltà. UNDICI MINUTI di Paulo Coelho "Undici minuti" racconta la storia di Maria, una giovane ragazza brasiliana che, seguendo il miraggio di una vita più facile, si trasferisce da Rio de Janeiro in Europa, a Ginevra. Qui, dopo il tentativo di lavorare come modella, comincia a esercitare la prostituzione e, dagli incontri con i suoi clienti, sviluppa la sua particolare conoscenza del mondo. Gli undici minuti del titolo, il limitato arco di tempo che Maria dedica a ciascun uomo, diventano quindi lo strumento attraverso il quale la ragazza entra in contatto con l'anima degli sconosciuti che incontra. E sarà proprio uno di questi uomini, il pittore Ralf Hart, ad aprirle le porte di una nuova consapevolezza. CONFESSIONI di Sant’Agostino Le "Confessioni" di Agostino iniziano un'epoca nuova del pensiero filosofico. Non c'è, per imparare la sapienza, altro curriculum che l'ordine dei giorni, altra "via" che un percorso esistenziale. Quello dell'esistenza ansante e inappagata, che non si è sottratta alle comuni speranze e disperazioni, che ha corso in lungo e in largo la terra e ha voluto sperimentare ogni cosa umana, senza tenerne a distanza alcuna, assaporandole tutte o lasciandosene urtare, ferire, dominare, invece di limitarsi a esercitare il sereno potere della vista, che le domina da lontano. La metafisica non si svela veramente che nello specchio - e nell'enigma - di un destino personale. IF di Rudyard Kipling Rudyard Kipling nacque a Bombay nel 1865, e la sua prima lingua fu l'indostano. Non studiò a Oxford ma a Lahore. Fino a ventiquattr'anni fece il giornalista e iniziò allora a scrivere racconti e poesie di vita anglo-indiana. Visse fino al 1936. Cantò la nobiltà e la miseria dell'imperialismo vittoriano, l'avvento delle macchine, la tragedia della prima guerra mondiale. Le sue poesie sono imperniate su una situazione, un destino, una storia, individuale o
  • 5. corale. I suoi eroi sono il soldataccio, il tecnico, il self-made man. Si ritenne un versificatore, non un poeta, ma i suoi versi si imprimono nella memoria per il ritmo da ballata, per l'asciuttezza dell'immagine e l'emozione adolescenziale che li anima. COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA di Nietzche Opera filosofica e poetica composta tra il 1883 e il 1885. In quest'opera le idee del "superuomo" e dell'"eterno ritorno" raggiungono una forma compiuta. Dopo dieci anni di solitudine Zarathustra sente il bisogno di donare agli uomini la sua sapienza, ma il popolo distratto ride delle sue parole. Dovrà così cercarsi dei discepoli cui indirizzare i suoi discorsi. Tema dei discorsi è la ribellione alla cultura e alla morale dominanti e la visione della vita come forza indomabile e della volontà come strumento di affermazione. Agli elementi polemici sono inframmezzati brani poetici (canti e canzoni) di grande bellezza. Molteplici le fonti stilistiche, la Bibbia, le poesie di Goethe, la prosa di Lutero, gli aforismi dei moralisti francesi. FURORE di John Steinbeck Tom Joad torna a casa dopo aver scontato una condanna al carcere per omicidio. E' un contadino e vorrebbe tornare a lavorare la sua terra, ma la crisi economica del 1929 e una grande siccità hanno mandato in rovina i piccoli agricoltori e così Tom, insieme alla sua numerosa famiglia, carica quel poco che resta dei suoi averi sullo sgangherato camion di famiglia e parte per la California con la speranza di rifarsi una vita. Il viaggio è difficile e dopo tante disavventure gli emigranti raggiungono un campo profughi governativo, dove Tom uccide senza volerlo un poliziotto. Sarà costretto di nuovo a fuggire, ma con il cuore starà sempre vicino alla famiglia. UOMINI E TOPI di John Steinbeck è sostanzialmente un'opera di intensa poetica e trasporto emotivo. Un storia di sofferenza e disillusione viene presentata al lettore in chiave essenziale, denudata da arricchimenti e descrizioni approfondite, che avrebbero certo distolto l'attenzione dalla chiave primaria dell'opera. E infatti il motivo dominante in questo libro è il sentimento che sta alla base del disinganno sociale ed etico, la vana confidenza in un benessere irraggiungibile, in un mito creato dalle macerie della depressione americana del decennio precedente, culminato nella celebre caduta borsistica di Wall Street. NORVEGIAN WOOD di Haruki Murakami Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.
  • 6. POMODORI VERDI FRITTI di Fannie Flagg In un ospizio, l'anziana signora Ninny riaccende la voglia di vivere di Evelyn, una casalinga sovrappeso e frustrata dall'indifferenza del marito, raccontandole, a puntate, una storia di molti anni prima.La storia di amicizia di due giovani donne anticonformiste, Idgie e Ruth, che nel cuore del sud degli Stati Uniti degli anni Trenta, ebbero il coraggio di ribellarsi alla prepotenza maschile e al razzismo dilagante. Ninny racconta a Evelyn del Whistle Stop Cafè, gestito dalle due donne, e dall'amore che lega Idgie e Ruth fino alla fine.Con questo racconto le emozioni e gli stati d'animo che affollano la vecchia signora riescono a entrare nella vita di Evelyn, che rinascerà e riscoprirà il piacere di sentirsi viva e di aggiustare ciò che nella sua vita non va come lei vorrebbe COSI’ E’ LA VITA di Concita De Gregorio I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive. Vogliono sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste il dolore, cos'è la felicità. E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte. È un esercizio tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il nostro rassicurante sistema di valori. Perché non possiamo deluderli. Né ingannarli. Siamo stati come loro non troppo tempo fa. Dell'invecchiare, dell'essere fragili, inadeguati, perfino del morire parliamo ormai di nascosto. Ai bambini è negata l'esperienza della fine. La caducità, la sofferenza, la sconfitta sono fonte di frustrazione e di vergogna. L'estetica dell'eterna giovinezza costringe molte donne nella prigione del corpo perfetto e le inchioda dentro un presente mortifero, incapace di darci consolazione, perfino felicità. In questa intensa, sorprendentemente gioiosa inchiesta narrativa, Concita De Gregorio ci chiede di seguirla proprio in questi luoghi rimossi dal discorso contemporaneo. Funerali e malattie, insuccessi e sconfitte, se osservati e vissuti con dignità e condivisione, diventano occasioni imperdibili di crescita, di allegria, di pienezza. Perché se non c'è peggior angoscia della solitudine e del silenzio, non c'è miglior sollievo che attraversare il dolore e trasformarlo In forza. LA STRADA DRITTA di Francesco Pinto Il 19 maggio del 1956, il giorno in cui su uno sterrato di poche centinaia di metri viene dato inizio ai lavori, non c'è nulla: non un progetto definitivo, non le tecnologie, non le competenze professionali, non i soldi necessari. Il 4 ottobre del 1964 - appena otto anni dopo e in anticipo sui tempi previsti una striscia di asfalto lunga 755 chilometri collega Milano con Napoli, il Nord con il Sud: è l'Autostrada del Sole. Durante quegli otto anni un esercito di manovali, carpentieri, tecnici, progettisti combatte per rispettare la promessa della sua costruzione. E su quella strada trova il suo destino. Lì va a cercarlo Fedele Cova, l'amministratore delegato della Società Autostrade. Lì va a cercarlo Gaetano De Angelis, operaio emigrato al Nord che con Cova fa un giuramento: lo finiranno insieme quell'abbozzo di strada, e lui potrà ritornare a casa, come ha promesso a Maria. Lì troveranno il loro destino Giovanni Nigro, un ingegnere che nel gelo della campagna di Russia aveva perduto il suo onore, e Bruna, una dei progettisti, che ha bisogno di quella strada per continuare a correre. All'interno di una rigorosa ricostruzione storica, mescolando personaggi di invenzione e protagonisti reali, "La strada dritta" è il romanzo epico e corale di quell'esercito e della sua strada. Ufficiali e soldati, uomini e donne, ognuno con un sogno da rendere vero e una promessa a cui tenere fede. Tutti italiani, tutti con la schiena dritta, come la strada che devono costruire.
  • 7. LA LUNGA MARCIA di Stephen King Cento ragazzi, pescati a caso da un grandissimo elenco di volontari iscritti, vengono scelti per partecipare ad una gara annuale di marcia, denominata vagamente come "La Lunga Marcia". Principale regola della competizione è mantenere una andatura di almeno 4 miglia (6 chilometri) l'ora: ogni qual volta il partecipante rallenta il passo, riceve un'ammonizione. Dopo la terza ammonizione, il partecipante viene fucilato sul posto da dei soldati che, a bordo di un cingolato, seguono la gara. Le ammonizioni possono essere cancellate marciando per un'ora senza ricevere altri richiami.L'ambientazione è, come al solito nei romanzi di Stephen King, il Maine ma il contesto storico è frutto di fantasia, in un' America che ha subito una deriva totalitaria (non spiegata, ma solo accennata) e nella quale vige un regime dittatoriale di stampo militare. L'evento della Lunga Marcia è organizzato e gestito da una persona nota come "Il Maggiore", ovvero un alto ufficiale dell'esercito che probabilmente è l'equivalente dittatoriale del Presidente degli Stati Uniti in questa realtà alternativa. Il Maggiore, infatti, risponde in pieno al cliché del despota in pieno stile Mussolini o Francisco Franco, una figura forte, carismatica e affascinante agli occhi di un popolo stregato e lobotomizzato dalla Tv, forte di un consenso creato anche a suon di epurazioni di chi non si allinea al potere. In un certo senso la morbosità voieuristica con la quale i cittadini seguono la Lunga Marcia ricorda molto il successo che oggi hanno i reality show: la gente segue la marcia nella speranza di veder eliminati dei concorrenti o per poter raccogliere "souvenir" (pezzi di scarpe rotte, borracce, perfino escrementi) di concorrenti che dopo pochi chilometri potrebbero essere eliminati. CRISTO SI è FERMATO A EBOLI di Carlo Levi Cristo si è fermato a Eboli è il resoconto del confino di Carlo Levi in Lucania durante il regime fascista, ed è riconosciuto come uno tra i romanzi più importanti della letteratura europea. Il viaggio verso sud e la permanenza nel piccolo paese di Gagliano permetteranno all'autore di conoscere luoghi e persone, usi e costumi, a lui fino ad allora sconosciuti. E in questo mondo contadino, così lontano da ogni possibile immaginazione e così vicino proprio perché reale e tangibile, Levi troverà un'umanità diversa, forte e affascinante. Il podestà Magalone e Donna Caterina, Sanaporcelle e il fido cane Barone, che lo accompagna ogni giorno nella sua passeggiata fino al cimitero. Il lento scorrere dei giorni in questa provincia meridionale degli anni Trenta è affollato di personaggi e vicende che l'autore descrive con toccante realismo in un racconto meditativo che lascia - ancora oggi - senza fiato. NOVELLE (LA PATENTE) di Luigi Pirandello Un caleidoscopio di "maschere", di personaggi straordinari, cupi e tragicomici, irregolari e paradossali, sempre ferocemente ostinati ad andare oltre la barriera invisibile che separa l'essere umano dai suoi simili. Un'opera che vale da atlante dell'animo umano, il tentativo titanico di fare una mappatura di tutto ciò che appartiene all'uomo, del nobile e dell'ignobile, del misero e del sublime, della crisi e di quel "ridere piangendo" che lo scrittore siciliano si impegnò per tutta la vita a studiare e a raccontare.
  • 8. “THE ROAD NOT TAKEN” di Robert Frost The Road Not Taken (La Strada Che Non Presi) Two roads diverged in a yellow wood, Due strade si dividevano in un bosco giallo And sorry I could not travel both Mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe And be one traveler, long I stood Ed essere l’unico viandante And looked down one as far as I could A lungo rimasi a guardarne una più in là che potevo, To where it bent in the undergrowth; Fin dove svoltava nel sottobosco Then took the other, as just as fair, Allora presi l’altra, che sembrava migliore And having perhaps the better claim, Forse era più attraente Because it was grassy and wanted wear; Perché erbosa ed invitante Though as for that the passing there Immaginai che anche altre persone Had worn them really about the same, Avessero pensato la stessa cosa And both that morning equally lay Giacevano le strade, quella mattina, In leaves no step had trodden black. Con le foglie intatte, non ancora annerite dai passi Oh, I kept the first for another day! Oh, mantenni la prima per un altro giorno ! Yet knowing how way leads on to way, Sapendo già che una strada porta sempre I doubted if I should ever come back. ad un’altra strada, e pensai Che non sarei mai tornato indietro I shall be telling this with a sigh Somewhere ages and ages hence: Racconterò queste cose con un sospiro Two roads diverged in a wood, and I— Da qualche parte per anni ed anni ancora I took the one less traveled by, Due strade si dividevano in un bosco ed io- And that has made all the difference. Io scelsi la meno frequentata E questo cambiò la mia vita Robert Frost (1874–1963). Mountain Interval. 1920.