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22 luglio
2013
Direttore responsabile:
Giovanni Ajassa
tel. 0647028414
giovanni.ajassa@bnlmail.com
Banca Nazionale del Lavoro
Gruppo BNP Paribas
Via Vittorio Veneto 119
00187 Roma
Autorizzazione del Tribunale
di Roma n. 159/2002
del 9/4/2002
Le opinioni espresse
non impegnano la
responsabilità
della banca.
Nel 2012 la raccolta premi dei primi 15 paesi dell’Unione europea è cresciuta
dell’1,4%, a fronte di un calo del 3,2% nell’anno precedente; l’ammontare è stato pari
a 971 miliardi di euro. A fronte di un buon tasso di sviluppo nel Regno Unito e in
Germania si è registrato un arretramento in Olanda, Italia e Francia.
Il settore assicurativo italiano è al quarto posto in Europa e al settimo nel mondo
per raccolta premi e detiene una quota di mercato pari al 3,1%. Nel 2012 la raccolta
premi delle imprese di assicurazione italiane è ammontata a 108 mld di euro in
flessione del 4,6% rispetto all’anno precedente. A questo risultato ha contribuito una
dinamica negativa sia nel comparto vita (-5,5%) sia in quello danni (-2,8%).
In Italia, nonostante il protrarsi della fase recessiva, nel 2013 la raccolta premi
complessiva potrebbe tornare a crescere dopo due anni consecutivi di calo. Secondo
alcune previsioni nel 2013 i premi nel settore vita potrebbero aumentare del 15%.
Il mercato assicurativo internazionale nel 2012
(quote % del mercato mondiale)
StatiUniti
27,5%
Giappone
14,2%
Regno
Unito
6,7%Cina
5,3%
Francia
5,3%
Germania
5,0%
Italia
3,1%
Altro
36,0%
Premi totali
4.612
mldUsd
Fonte: Sigma - Swiss Re
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SettsettembreAgost
o 2008
Il settore assicurativo italiano nel quadro internazionale
S. Ambrosetti  06-47028055 – stefano.ambrosetti@bnlmail.com
A livello globale l’industria assicurativa nel 2012 ha fatto registrare un
incremento dei premi pari al 2,4%. Lo stock dei premi ha raggiunto i 4.600 mld di
Usd, di cui 3.900 mld attribuibili ai paesi industrializzati e 700 mld ai mercati
emergenti. Considerando il business totale (vita e non-vita) l’Europa con il 33%
del totale è l’area che riunisce il maggior ammontare di premi, seguita dal Nord
America con il 30% e dall’Asia con il 29%.
Nel 2012 la raccolta premi dei primi 15 paesi dell’Unione europea è cresciuta
dell’1,4%, a fronte di un calo del 3,2% nell’anno precedente; l’ammontare è stato
pari a 971 miliardi di euro. La dinamica del settore è apparsa diversificata nei vari
paesi. A fronte di un buon tasso di sviluppo nel Regno Unito e in Germania si è
registrato un arretramento in Olanda, Italia e Francia.
Il settore assicurativo italiano è al quarto posto in Europa e al settimo nel mondo
per raccolta premi e detiene una quota di mercato pari al 3,1%. Nel 2012 la
raccolta premi delle imprese di assicurazione italiane è ammontata a 108 mld di
euro in flessione del 4,6% rispetto all’anno precedente. A questo risultato ha
contribuito una dinamica negativa sia nel comparto vita (-5,5%) sia in quello
danni (-2,8%).
In Italia, nonostante il protrarsi della fase recessiva, nel 2013 la raccolta premi
complessiva potrebbe tornare a crescere dopo due anni consecutivi di calo.
Secondo alcune previsioni nel 2013 i premi nel settore vita potrebbero
aumentare del 15%. Ad alimentare la raccolta contribuirebbero sia una maggiore
e diversificata offerta di prodotti tradizionali commercializzati tramite gli sportelli
bancari, sia un recupero nella vendita di polizze di tipo linked che dovrebbero
beneficiare di condizioni più distese dei mercati borsistici e finanziari. Il volume
complessivo dei premi nel settore vita potrebbe superare gli 80 miliardi di euro
con un aumento dell’incidenza della raccolta sul Pil dal 4,5% del 2012 al 5,1% nel
2013. Si attende invece il perdurare di una contrazione della raccolta premi danni
(-3,5%). Nel 2013 la raccolta premi danni complessiva potrebbe attestarsi a circa
34 miliardi di euro, con un incidenza sul Pil (2,3%) analoga a quella del 2012.
Il mercato assicurativo globale
A livello globale l’industria assicurativa nel 2012 ha fatto registrare un incremento dei
premi pari al 2,4%. Lo stock dei premi ha raggiunto i 4.600 mld di Usd, di cui 3.900 mld
attribuibili ai paesi industrializzati e 700 mld ai mercati emergenti. Il volume dei premi è
aumentato in modo più accentuato nelle economie emergenti (+6,8%) rispetto ai paesi
avanzati (+1,7%).
Il comparto vita, con un peso sul totale dei premi pari al 57%, ha registrato un
incremento rispetto al 2011 del 2,3% raggiungendo i 2.600 mld di Usd. Pur in recupero
rispetto al -3,3% dell’anno precedente il tasso di crescita risulta ancora al di sotto dei
livelli pre-crisi. I premi hanno evidenziato una buona dinamica di sviluppo nei paesi
emergenti (+4,9%) recuperando dopo la flessione del 2011 legata all’introduzione di
una nuova regolamentazione sulla distribuzione dei prodotti assicurativi in Cina ed
India. Nelle economie avanzate la crescita è risultata meno accentuata (+1,8%). A
fronte di una positiva dinamica negli Stati Uniti e nelle economie asiatiche avanzate, si
è registrato un calo nelle grandi economie europee, specie Francia (-9,6%), Italia
(-5,5%) e Regno Unito (-3%).
3
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o 2008
I business diversi da quello vita hanno registrato un incremento del 2,6% arrivando a
1.990 mld di Usd. Nei mercati emergenti i volumi dei premi sono aumentati nel 2012
dell’8,6%, grazie a una domanda sostenuta in Cina, Russia ed India, un valore di poco
superiore a quello dell’anno precedente ma inferiore rispetto ai livelli pre-crisi. Nelle
economie avanzate il tasso di crescita è stato positivo (+1,5%) per il quarto anno
consecutivo dopo la flessione del 2008.
Il mercato assicurativo internazionale nel 2012
(quote % del mercato mondiale)
StatiUniti
27,5%
Giappone
14,2%
Regno
Unito
6,7%Cina
5,3%
Francia
5,3%
Germania
5,0%
Italia
3,1%
Altro
36,0%
Premi totali
4.612
mldUsd
Fonte: Sigma - Swiss Re
Considerando il business totale (vita e non-vita) l’Europa con il 33% del totale è l’area
che riunisce il maggior ammontare di premi, seguita dal Nord America (Stati Uniti e
Canada) con il 30% e dall’Asia con il 29%. Nel complesso circa l’84% dei premi è
riferibile alle economie avanzate, il 16% a quelle emergenti. Il primo paese al mondo
sono gli Stati Uniti (27,5%), seguiti dal Giappone e dal Regno Unito (6,7%).
Una crescita moderata nell’Unione europea
Nel 2012 la raccolta premi totale dei primi 15 paesi dell’Unione europea è cresciuta
dell’1,4%, a fronte di un calo del 3,2% nell’anno precedente. L’ammontare dei premi
complessivi (vita e danni) è stato pari a 971 miliardi di euro.
La dinamica del settore nell’area Ue-15 è apparsa piuttosto diversificata. Tra i principali
paesi dell’Unione a fronte di un buon tasso di sviluppo nel Regno Unito (+15,2%), in
Finlandia (+9,9%) e in Germania (+4,2%), si è registrato un arretramento significativo
in Olanda (-5,7%), Italia (-4,6%) e Francia (-4,1%).
Per quanto riguarda il settore vita, nel 2012 i premi sono stati pari a 577 mld di euro, in
aumento dell’1,3% rispetto al 2011 anno in cui si è registrato un calo del 7%. Nel
comparto danni i premi sono aumentati dell’1,4% (a fronte del 3,1% relativo al 2011)
per un ammontare complessivo di 394 mld di euro. Positiva la dinamica nel Regno
Unito (+9%), in Spagna (+4,4%), Francia (+3,8%) e Germania (+3,4%).
L’indice di penetrazione assicurativa, dato dal rapporto tra il valore dei premi e il Pil, a
livello mondiale ammonta al 6,5%, un valore in calo rispetto al 7,7% del 2008. L’indice
relativo al comparto vita è pari al 3,7% a fronte del 2,8% relativo agli altri business.
Nel triennio 2010-2012 l’indice di penetrazione relativo al comparto vita è risultato in
graduale peggioramento in Francia, Italia, Olanda e Spagna, mentre mostra moderati
4
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o 2008
segnali di ripresa in Germania e Regno Unito. In Italia i premi del comparto vita
ammontavano a fine 2012 al 4,5% del Pil, un valore inferiore rispetto al 5,8% del 2010,
ma comunque superiore al valore medio europeo (3,9%).
Ue-15: premi assicurativi totali
(mln di euro; var % a/a; 2012)
243.720
182.202
181.739
105.120
70.871
57.401
31.245
25.469
23.017
16.261
10.741
10.603
7.342
4.201
1.641
15,2%
-4,1%
4,2%
-4,6%
-5,7%
-3,6%
-3,9%
-11,9%
6,3%
-1,2%
-5,2%
-10,0%
9,9%
-14,0%
-22,2%
RegnoUnito
Francia
Germania
Italia
Olanda
Spagna
Belgio
Svezia
Danimarca
Austria
Portogallo
Irlanda
Finlandia
Grecia
Lussemburgo
Premiin mln di euro Var% 2012/2011
Fonte: Ania, Insurance Europe
Diversa invece la situazione nel ramo danni nel quale l’Italia continua a essere tra i
grandi paesi europei quello con il più basso rapporto tra premi e Pil. Nel triennio 2010-
2012 l’indice italiano è rimasto invariato al 2,3%, mantenendo un divario significativo
con gli altri paesi. La Spagna e il Regno Unito presentano un valore pari al 2,8%, la
Germania al 3,6% e la Francia al 3,3%. Considerando il ramo danni al netto del settore
auto, il ritardo dell’Italia rispetto agli altri paesi europei risulta ancora più evidente. Nel
2012 l’indice di penetrazione al netto dell’auto è rimasto stabile all’1% per l’Italia,
mentre è stato pari al 2% per il Belgio e per la Spagna, al 2,4% per la Francia e a oltre
il 2,5% per Germania e Regno Unito.
Il settore assicurativo italiano
Il settore assicurativo italiano è al quarto posto in Europa e al settimo nel mondo per
raccolta premi, e detiene una quota di mercato pari al 3,1%. L’Italia, nel 2012, registra
un’incidenza dei premi (danni e vita) sul Pil pari al 6,8%, in lieve diminuzione rispetto al
2011 (7,0%) per effetto di un calo della raccolta nel comparto vita. A presentare una
maggior incidenza di premi assicurativi totali rispetto al Pil sono: Regno Unito (12,9%),
Giappone (11%), Francia (8,9%) e Germania (6,9%)
A fine 2012 risultavano operanti in Italia 235 imprese di assicurazione (135 aventi sede
sul territorio nazionale e 100 rappresentanze di imprese estere). Di queste 131
operano solo nel settore danni, 72 esclusivamente nel comparto vita e 25 in ambedue i
rami. Si calcola che siano impiegate nel settore assicurativo circa 300 mila persone (di
cui 42.500 dipendenti del settore) includendo anche gli addetti alle reti di vendita e alla
distribuzione dei prodotti.
Le incertezze che hanno caratterizzato l’economia europea e l’andamento dei mercati
finanziari hanno condizionato anche i risultati dell’industria assicurativa nel 2012. In
particolare la raccolta dei rami vita ha continuato ad indebolirsi, per gli stessi fattori che
hanno inciso in modo negativo sulla raccolta del 2011: ridotta capacità di risparmio
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delle famiglie e tassi di rendimento garantiti molto bassi, poco concorrenziali rispetto ad
altri prodotti. Nel 2012 il flusso netto di investimenti finanziari effettuati dalle famiglie è
stato pari a quasi 16 miliardi di euro, oltre il 50% in meno rispetto all’anno precedente
(36 mld di euro ), si tratta del volume più basso dal 1995.
Italia: premi raccolti nei settori vita e danni
(mld di euro; 2012)
65,6
73,4
69,4
61,4
54,6
81,1
90,1
73,9
69,7
35,4
36,3
37,2
37,7
37,4
36,7
35,6
36,4
35,4
35
35,5
36
36,5
37
37,5
38
38,5
39
39,5
40
50
55
60
65
70
75
80
85
90
95
100
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Vita(sc.sin) Danni(sc. ds.)
Fonte: Ania
Nel settore assicurativo il calo più accentuato si è registrato nella prima parte dell’anno,
mentre a partire dal quarto trimestre, anche a fronte delle misure prese dalla Bce, il
miglioramento del clima di fiducia ha contribuito a un netto recupero della raccolta
premi.
Nel 2012 la raccolta premi delle imprese di assicurazione italiane è stata pari a 108 mld
di euro in flessione del 4,6% rispetto all’anno precedente (-11,9% nel 2011). A questo
risultato ha contribuito una dinamica negativa sia del comparto vita sia di quello danni.
Nel ramo vita la raccolta premi ha registrato una flessione del 5,5%, che fa seguito al
-17,7% registrato nel 2011. Complessivamente l’ammontare dei premi è stato di 69,7
mld di euro, pari a circa i due terzi della raccolta assicurativa totale.
Sulla raccolta vita ha inciso una forte volatilità del canale bancario. Nella prima metà
dell’anno l’offerta di prodotti vita da parte degli sportelli ha registrato valori piuttosto
contenuti. Le esigenze di liquidità delle banche hanno portato in molti casi a una
maggior collocazione di obbligazioni bancarie e conti di deposito a scapito dei prodotti
assicurativi. Nella seconda parte del 2012 gli interventi della Bce a sostegno della
liquidità e del mercato secondario dei titoli di stato hanno creato condizioni più distese
che hanno portato a una ripresa nel collocamento di prodotti assicurativi vita tramite gli
sportelli bancari.
Nel complesso la raccolta netta, data dalla differenza tra i premi e gli oneri relativi ai
sinistri, nel 2012 è stata negativa (-5.3 mld di euro) a fronte di una saldo quasi invariato
nel 2011 (-102 milioni). A fine 2012, dopo oltre due anni di rallentamento, si sono
registrati i primi segni di ripresa della raccolta, rimasta positiva anche nei primi mesi
dell’anno in corso.
Nel 2013, nonostante il protrarsi della fase recessiva, la raccolta premi complessiva
potrebbe tornare a crescere dopo due anni consecutivi di calo per effetto di una buona
dinamica del settore vita, mentre il comparto danni è atteso in ulteriore contrazione.
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A fine aprile 2013, la nuova produzione vita ammontava a 20,6 mld di euro, un valore
superiore a quello relativo ai primi quattro mesi del 2012 (16,9 mld). L’aumento è stato
determinato da una ripresa delle nuova produzione vita dei prodotti tradizionali, in
aumento di oltre il 20%, e di quelli linked, per i quali l’incremento dei premi è stato
superiore al 25% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Italia: premi raccolti/Pil nei settori vita e danni
(val. %)
5,1
4,7
4
3,5
5,3
5,8
4,7
4,5
2,5 2,5 2,4 2,4 2,4 2,3 2,3 2,3
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Vita Danni
Fonte: Ania
Secondo le recenti previsioni dell’Ania nel 2013 i premi contabilizzati nel settore vita
potrebbero aumentare del 15% per effetto sia di una maggiore e diversificata offerta di
prodotti tradizionali commercializzati tramite gli sportelli bancari sia di un recupero nella
vendita di polizze di tipo linked che dovrebbero beneficiare di condizioni dei mercati
borsistici e finanziari migliori rispetto all’anno precedente. Il volume complessivo dei
premi contabilizzati del settore vita potrebbe superare gli 80 miliardi di euro con un
aumento dell’incidenza della raccolta sul Pil dal 4,5% del 2012 al 5,1% nel 2013.
Tra i diversi segmenti i premi relativi ai prodotti vita tradizionali nel 2013 potrebbero
aumentare del 15%, con un volume pari a circa 60 mld di euro a fronte dei 51 mld del
2012. I prodotti linked, in assenza di forti turbolenze nei mercati azionari e finanziari,
potrebbero registrare una crescita dei premi del 22% rispetto al 2012, per un
ammontare complessivo di raccolta pari a quasi 17 miliardi di euro. L’incidenza dei
premi del settore danni sul Pil è stata pari al 2,3% in linea con quanto registrato negli
ultimi due anni.
La raccolta del comparto danni ha risentito del negativo andamento del settore auto,
caratterizzato dal calo delle nuove immatricolazioni e dalla riduzione del numero di
veicoli assicurati. Complessivamente i premi raccolti nel comparto danni sono risultati
pari a 35,4 mld di euro con una flessione del -2,8% (+2,6% nel 2011) rispetto al 2011.
La dinamica è stata negativa sia nel settore auto (-2,2%), che costituisce il 57% della
raccolta totale danni, sia in quello degli altri rami danni (-1,5%). L’incidenza percentuale
sul totale dei premi (danni e vita) è stata del 33,7%, in lieve aumento rispetto al 33%
del 2011, come conseguenza della più marcata diminuzione dei premi del settore vita.
La raccolta dei premi nel comparto danni anche nel 2013 è attesa risentire della fase
economica recessiva. Il calo più evidente si dovrebbe riscontrare nei premi RC auto
soprattutto per effetto del perdurare del calo nella vendita di nuove vetture (che nella
media dell’anno in corso potrebbe essere prossima al -10%) e per un recupero di
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redditività del ramo, che vedrà diminuire i premi medi effettivamente pagati dagli
assicurati. Complessivamente il comparto danni nel 2013 è atteso in flessione del
-3,5% rispetto al 2012. La raccolta premi danni complessiva dovrebbe ammontare a
circa 34 miliardi di euro, con un incidenza sul Pil analoga a quella del 2012 (2,3%).
Italia: il mix di canali distributivi e l’asset allocation
In termini di distribuzione nel 2012, si è ridotto ulteriormente il peso del canale bancario
e postale nella collocazione dei prodotti dei rami vita, per effetto di una flessione del
16,4% rispetto all’anno precedente. Gli sportelli bancari e postali, pur rimanendo
largamente il più importante canale distributivo, hanno intermediato il 48,5% della
raccolta premi totale, un valore inferiore di sei punti percentuali rispetto a quello del
2011 e di ben 11 punti percentuali rispetto alla quota del 2010.
Italia: canali di distribuzione dei rami vita
(quote %; 2012)
52,5
58,2 60,4
54,7
48,5
9,9
16,2 15,9
18,4
23,4
23,6
15,9 15,3 16,4 16,3
12,5 8,7 7,4 9,5 10,7
1,5 1 1 1 1,1
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2008 2009 2010 2011 2012
Broker Vendita diretta Agenti
Promotorifinanziari Sporteli bancari e postali
Fonte: Ania
Ad aumentare in modo significativo la propria raccolta premi (+19,8%) è stato il canale
dei promotori finanziari, il cui peso in termini distributivi è aumentato di cinque punti
percentuali arrivando al 23,3%. Tra gli altri canali si registra un aumento delle vendite
dirette, mentre il canale agenziale e quelo dei broker mantengono quote sul totale
distribuito pressoché analoghe a quelle dell’anno precedente e pari rispettivamente al
16,3% e all’1,1%.
Il mix di canali distributivi relativo al comparto danni presenta una composizione molto
diversa da quello dei prodotti vita. Gli agenti rappresentano la rete tradizionale
d’intermediazione per la raccolta dei premi nei rami danni, con una quota di mercato
pari all’81%. La vendita diretta si posiziona al secondo posto con l’8,1% del totale
seguita dai broker (7,6%) e dagli sportelli bancari (3,2%).
Occorre comunque sottolineare che tra i vari canali il peso dei broker è sottostimato,
dal momento che una quota significativa di premi (stimata in circa 23 punti percentuali)
raccolta dai broker viene presentata alle agenzie e non direttamente alle compagnie.
Tenendo conto di questo fenomeno, la raccolta danni intermediata dai broker
ammonterebbe, nel 2012 a 10,9 miliardi (anziche ai 2,7 miliardi risultanti dalla
statistiche ufficiali), con un’incidenza sulla raccolta totale danni che salirebbe al 30,7%.
8
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Italia: asset allocation degli investimenti del
settore assicurativo
(quote %; 2012)
Titoli e
obbligazioni
63,7%
Investimentia
beneficio degli
assicuratie fondi
pensione
18,5%
Azionie quote
9,5%
Terreni e
fabbricati 1,3%
Finanziamenti
e depositi
7,0%
Fonte: Ania
Gli investimenti del settore assicurativo sono stati pari nel 2012 a circa 527 mld di euro.
In termini di asset allocation alla fine del 2012, circa il 63% è costituito da titoli e
obbligazioni, il 19,5% da investimenti a beneficio degli assicurati e fondi pensione, il
9,5% da quote e azioni, il 7% da finanziamenti e depositi. La parte rimanente risultava
investita in terreni e fabbricati.
Una componente molto elevata del portafoglio è costituita dai titoli di Stato italiani. Le
compagnie assicurative nel quinquennio 2008-2012 hanno incrementato la quota di
titoli governativi italiani nei loro portafogli dal 33% al 50%. Attualmente, gli investimenti
del settore assicurativo in titoli governativi italiani ammontano a 220 miliardi di euro, un
valore pari a circa l’11% del debito pubblico italiano.
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Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori
Indice Itraxx Eu Financial Indice Vix
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IndexItraxx EU Financial Sector
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lug-13
Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters
I premi al rischio rimangono sotto quota 160
pb.
L’indice Vix nell’ultima settimana resta
stabile intorno a 14.
Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent
(Usd per barile)
Prezzo dell’oro
(Usd l’oncia)
1,15
1,2
1,25
1,3
1,35
1,4
1,45
1,5
90
95
100
105
110
115
120
125
130
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Brentscalasin.(in Usd) Cambio euro/dollarosc.ds.
1.200
1.300
1.400
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1.700
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Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters
Il tasso di cambio €/$ a 1,31. Il petrolio di qualità
Brent quota $109 al barile.
Il prezzo dell’oro sale a 1.285 dollari l’oncia
da 1248 della scorsa settimana.
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Borsa italiana: indice Ftse Mib Tassi dei benchmark decennali:
differenziale con la Germania
(punti base)
12.000
14.000
16.000
18.000
20.000
22.000
24.000
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Italia Spagna Irlanda Portogallo
Fonte: Thomson Reuters Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson
Reuters
Il Ftse Mib torna sopra 16.000. I differenziali con il Bund sono pari a 562 pb
per il Portogallo, 230 pb per l’Irlanda, 316 pb
per la Spagna e 290 pb per l’Italia.
Indice Baltic Dry Euribor 3 mesi
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Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters
L’indice, su valori minimi, nell’ultima
settimana si muove intorno a quota 1.100.
L’euribor 3m resta stabile poco oltre 0,20%.
Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNL-
Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP
Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in
questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato
divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere
considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come
un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari.
11
22 luglio 2013
setesettembresette
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  • 1. 27 22 luglio 2013 Direttore responsabile: Giovanni Ajassa tel. 0647028414 giovanni.ajassa@bnlmail.com Banca Nazionale del Lavoro Gruppo BNP Paribas Via Vittorio Veneto 119 00187 Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 159/2002 del 9/4/2002 Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità della banca. Nel 2012 la raccolta premi dei primi 15 paesi dell’Unione europea è cresciuta dell’1,4%, a fronte di un calo del 3,2% nell’anno precedente; l’ammontare è stato pari a 971 miliardi di euro. A fronte di un buon tasso di sviluppo nel Regno Unito e in Germania si è registrato un arretramento in Olanda, Italia e Francia. Il settore assicurativo italiano è al quarto posto in Europa e al settimo nel mondo per raccolta premi e detiene una quota di mercato pari al 3,1%. Nel 2012 la raccolta premi delle imprese di assicurazione italiane è ammontata a 108 mld di euro in flessione del 4,6% rispetto all’anno precedente. A questo risultato ha contribuito una dinamica negativa sia nel comparto vita (-5,5%) sia in quello danni (-2,8%). In Italia, nonostante il protrarsi della fase recessiva, nel 2013 la raccolta premi complessiva potrebbe tornare a crescere dopo due anni consecutivi di calo. Secondo alcune previsioni nel 2013 i premi nel settore vita potrebbero aumentare del 15%. Il mercato assicurativo internazionale nel 2012 (quote % del mercato mondiale) StatiUniti 27,5% Giappone 14,2% Regno Unito 6,7%Cina 5,3% Francia 5,3% Germania 5,0% Italia 3,1% Altro 36,0% Premi totali 4.612 mldUsd Fonte: Sigma - Swiss Re
  • 2. 2 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Il settore assicurativo italiano nel quadro internazionale S. Ambrosetti  06-47028055 – stefano.ambrosetti@bnlmail.com A livello globale l’industria assicurativa nel 2012 ha fatto registrare un incremento dei premi pari al 2,4%. Lo stock dei premi ha raggiunto i 4.600 mld di Usd, di cui 3.900 mld attribuibili ai paesi industrializzati e 700 mld ai mercati emergenti. Considerando il business totale (vita e non-vita) l’Europa con il 33% del totale è l’area che riunisce il maggior ammontare di premi, seguita dal Nord America con il 30% e dall’Asia con il 29%. Nel 2012 la raccolta premi dei primi 15 paesi dell’Unione europea è cresciuta dell’1,4%, a fronte di un calo del 3,2% nell’anno precedente; l’ammontare è stato pari a 971 miliardi di euro. La dinamica del settore è apparsa diversificata nei vari paesi. A fronte di un buon tasso di sviluppo nel Regno Unito e in Germania si è registrato un arretramento in Olanda, Italia e Francia. Il settore assicurativo italiano è al quarto posto in Europa e al settimo nel mondo per raccolta premi e detiene una quota di mercato pari al 3,1%. Nel 2012 la raccolta premi delle imprese di assicurazione italiane è ammontata a 108 mld di euro in flessione del 4,6% rispetto all’anno precedente. A questo risultato ha contribuito una dinamica negativa sia nel comparto vita (-5,5%) sia in quello danni (-2,8%). In Italia, nonostante il protrarsi della fase recessiva, nel 2013 la raccolta premi complessiva potrebbe tornare a crescere dopo due anni consecutivi di calo. Secondo alcune previsioni nel 2013 i premi nel settore vita potrebbero aumentare del 15%. Ad alimentare la raccolta contribuirebbero sia una maggiore e diversificata offerta di prodotti tradizionali commercializzati tramite gli sportelli bancari, sia un recupero nella vendita di polizze di tipo linked che dovrebbero beneficiare di condizioni più distese dei mercati borsistici e finanziari. Il volume complessivo dei premi nel settore vita potrebbe superare gli 80 miliardi di euro con un aumento dell’incidenza della raccolta sul Pil dal 4,5% del 2012 al 5,1% nel 2013. Si attende invece il perdurare di una contrazione della raccolta premi danni (-3,5%). Nel 2013 la raccolta premi danni complessiva potrebbe attestarsi a circa 34 miliardi di euro, con un incidenza sul Pil (2,3%) analoga a quella del 2012. Il mercato assicurativo globale A livello globale l’industria assicurativa nel 2012 ha fatto registrare un incremento dei premi pari al 2,4%. Lo stock dei premi ha raggiunto i 4.600 mld di Usd, di cui 3.900 mld attribuibili ai paesi industrializzati e 700 mld ai mercati emergenti. Il volume dei premi è aumentato in modo più accentuato nelle economie emergenti (+6,8%) rispetto ai paesi avanzati (+1,7%). Il comparto vita, con un peso sul totale dei premi pari al 57%, ha registrato un incremento rispetto al 2011 del 2,3% raggiungendo i 2.600 mld di Usd. Pur in recupero rispetto al -3,3% dell’anno precedente il tasso di crescita risulta ancora al di sotto dei livelli pre-crisi. I premi hanno evidenziato una buona dinamica di sviluppo nei paesi emergenti (+4,9%) recuperando dopo la flessione del 2011 legata all’introduzione di una nuova regolamentazione sulla distribuzione dei prodotti assicurativi in Cina ed India. Nelle economie avanzate la crescita è risultata meno accentuata (+1,8%). A fronte di una positiva dinamica negli Stati Uniti e nelle economie asiatiche avanzate, si è registrato un calo nelle grandi economie europee, specie Francia (-9,6%), Italia (-5,5%) e Regno Unito (-3%).
  • 3. 3 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 I business diversi da quello vita hanno registrato un incremento del 2,6% arrivando a 1.990 mld di Usd. Nei mercati emergenti i volumi dei premi sono aumentati nel 2012 dell’8,6%, grazie a una domanda sostenuta in Cina, Russia ed India, un valore di poco superiore a quello dell’anno precedente ma inferiore rispetto ai livelli pre-crisi. Nelle economie avanzate il tasso di crescita è stato positivo (+1,5%) per il quarto anno consecutivo dopo la flessione del 2008. Il mercato assicurativo internazionale nel 2012 (quote % del mercato mondiale) StatiUniti 27,5% Giappone 14,2% Regno Unito 6,7%Cina 5,3% Francia 5,3% Germania 5,0% Italia 3,1% Altro 36,0% Premi totali 4.612 mldUsd Fonte: Sigma - Swiss Re Considerando il business totale (vita e non-vita) l’Europa con il 33% del totale è l’area che riunisce il maggior ammontare di premi, seguita dal Nord America (Stati Uniti e Canada) con il 30% e dall’Asia con il 29%. Nel complesso circa l’84% dei premi è riferibile alle economie avanzate, il 16% a quelle emergenti. Il primo paese al mondo sono gli Stati Uniti (27,5%), seguiti dal Giappone e dal Regno Unito (6,7%). Una crescita moderata nell’Unione europea Nel 2012 la raccolta premi totale dei primi 15 paesi dell’Unione europea è cresciuta dell’1,4%, a fronte di un calo del 3,2% nell’anno precedente. L’ammontare dei premi complessivi (vita e danni) è stato pari a 971 miliardi di euro. La dinamica del settore nell’area Ue-15 è apparsa piuttosto diversificata. Tra i principali paesi dell’Unione a fronte di un buon tasso di sviluppo nel Regno Unito (+15,2%), in Finlandia (+9,9%) e in Germania (+4,2%), si è registrato un arretramento significativo in Olanda (-5,7%), Italia (-4,6%) e Francia (-4,1%). Per quanto riguarda il settore vita, nel 2012 i premi sono stati pari a 577 mld di euro, in aumento dell’1,3% rispetto al 2011 anno in cui si è registrato un calo del 7%. Nel comparto danni i premi sono aumentati dell’1,4% (a fronte del 3,1% relativo al 2011) per un ammontare complessivo di 394 mld di euro. Positiva la dinamica nel Regno Unito (+9%), in Spagna (+4,4%), Francia (+3,8%) e Germania (+3,4%). L’indice di penetrazione assicurativa, dato dal rapporto tra il valore dei premi e il Pil, a livello mondiale ammonta al 6,5%, un valore in calo rispetto al 7,7% del 2008. L’indice relativo al comparto vita è pari al 3,7% a fronte del 2,8% relativo agli altri business. Nel triennio 2010-2012 l’indice di penetrazione relativo al comparto vita è risultato in graduale peggioramento in Francia, Italia, Olanda e Spagna, mentre mostra moderati
  • 4. 4 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 segnali di ripresa in Germania e Regno Unito. In Italia i premi del comparto vita ammontavano a fine 2012 al 4,5% del Pil, un valore inferiore rispetto al 5,8% del 2010, ma comunque superiore al valore medio europeo (3,9%). Ue-15: premi assicurativi totali (mln di euro; var % a/a; 2012) 243.720 182.202 181.739 105.120 70.871 57.401 31.245 25.469 23.017 16.261 10.741 10.603 7.342 4.201 1.641 15,2% -4,1% 4,2% -4,6% -5,7% -3,6% -3,9% -11,9% 6,3% -1,2% -5,2% -10,0% 9,9% -14,0% -22,2% RegnoUnito Francia Germania Italia Olanda Spagna Belgio Svezia Danimarca Austria Portogallo Irlanda Finlandia Grecia Lussemburgo Premiin mln di euro Var% 2012/2011 Fonte: Ania, Insurance Europe Diversa invece la situazione nel ramo danni nel quale l’Italia continua a essere tra i grandi paesi europei quello con il più basso rapporto tra premi e Pil. Nel triennio 2010- 2012 l’indice italiano è rimasto invariato al 2,3%, mantenendo un divario significativo con gli altri paesi. La Spagna e il Regno Unito presentano un valore pari al 2,8%, la Germania al 3,6% e la Francia al 3,3%. Considerando il ramo danni al netto del settore auto, il ritardo dell’Italia rispetto agli altri paesi europei risulta ancora più evidente. Nel 2012 l’indice di penetrazione al netto dell’auto è rimasto stabile all’1% per l’Italia, mentre è stato pari al 2% per il Belgio e per la Spagna, al 2,4% per la Francia e a oltre il 2,5% per Germania e Regno Unito. Il settore assicurativo italiano Il settore assicurativo italiano è al quarto posto in Europa e al settimo nel mondo per raccolta premi, e detiene una quota di mercato pari al 3,1%. L’Italia, nel 2012, registra un’incidenza dei premi (danni e vita) sul Pil pari al 6,8%, in lieve diminuzione rispetto al 2011 (7,0%) per effetto di un calo della raccolta nel comparto vita. A presentare una maggior incidenza di premi assicurativi totali rispetto al Pil sono: Regno Unito (12,9%), Giappone (11%), Francia (8,9%) e Germania (6,9%) A fine 2012 risultavano operanti in Italia 235 imprese di assicurazione (135 aventi sede sul territorio nazionale e 100 rappresentanze di imprese estere). Di queste 131 operano solo nel settore danni, 72 esclusivamente nel comparto vita e 25 in ambedue i rami. Si calcola che siano impiegate nel settore assicurativo circa 300 mila persone (di cui 42.500 dipendenti del settore) includendo anche gli addetti alle reti di vendita e alla distribuzione dei prodotti. Le incertezze che hanno caratterizzato l’economia europea e l’andamento dei mercati finanziari hanno condizionato anche i risultati dell’industria assicurativa nel 2012. In particolare la raccolta dei rami vita ha continuato ad indebolirsi, per gli stessi fattori che hanno inciso in modo negativo sulla raccolta del 2011: ridotta capacità di risparmio
  • 5. 5 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 delle famiglie e tassi di rendimento garantiti molto bassi, poco concorrenziali rispetto ad altri prodotti. Nel 2012 il flusso netto di investimenti finanziari effettuati dalle famiglie è stato pari a quasi 16 miliardi di euro, oltre il 50% in meno rispetto all’anno precedente (36 mld di euro ), si tratta del volume più basso dal 1995. Italia: premi raccolti nei settori vita e danni (mld di euro; 2012) 65,6 73,4 69,4 61,4 54,6 81,1 90,1 73,9 69,7 35,4 36,3 37,2 37,7 37,4 36,7 35,6 36,4 35,4 35 35,5 36 36,5 37 37,5 38 38,5 39 39,5 40 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Vita(sc.sin) Danni(sc. ds.) Fonte: Ania Nel settore assicurativo il calo più accentuato si è registrato nella prima parte dell’anno, mentre a partire dal quarto trimestre, anche a fronte delle misure prese dalla Bce, il miglioramento del clima di fiducia ha contribuito a un netto recupero della raccolta premi. Nel 2012 la raccolta premi delle imprese di assicurazione italiane è stata pari a 108 mld di euro in flessione del 4,6% rispetto all’anno precedente (-11,9% nel 2011). A questo risultato ha contribuito una dinamica negativa sia del comparto vita sia di quello danni. Nel ramo vita la raccolta premi ha registrato una flessione del 5,5%, che fa seguito al -17,7% registrato nel 2011. Complessivamente l’ammontare dei premi è stato di 69,7 mld di euro, pari a circa i due terzi della raccolta assicurativa totale. Sulla raccolta vita ha inciso una forte volatilità del canale bancario. Nella prima metà dell’anno l’offerta di prodotti vita da parte degli sportelli ha registrato valori piuttosto contenuti. Le esigenze di liquidità delle banche hanno portato in molti casi a una maggior collocazione di obbligazioni bancarie e conti di deposito a scapito dei prodotti assicurativi. Nella seconda parte del 2012 gli interventi della Bce a sostegno della liquidità e del mercato secondario dei titoli di stato hanno creato condizioni più distese che hanno portato a una ripresa nel collocamento di prodotti assicurativi vita tramite gli sportelli bancari. Nel complesso la raccolta netta, data dalla differenza tra i premi e gli oneri relativi ai sinistri, nel 2012 è stata negativa (-5.3 mld di euro) a fronte di una saldo quasi invariato nel 2011 (-102 milioni). A fine 2012, dopo oltre due anni di rallentamento, si sono registrati i primi segni di ripresa della raccolta, rimasta positiva anche nei primi mesi dell’anno in corso. Nel 2013, nonostante il protrarsi della fase recessiva, la raccolta premi complessiva potrebbe tornare a crescere dopo due anni consecutivi di calo per effetto di una buona dinamica del settore vita, mentre il comparto danni è atteso in ulteriore contrazione.
  • 6. 6 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 A fine aprile 2013, la nuova produzione vita ammontava a 20,6 mld di euro, un valore superiore a quello relativo ai primi quattro mesi del 2012 (16,9 mld). L’aumento è stato determinato da una ripresa delle nuova produzione vita dei prodotti tradizionali, in aumento di oltre il 20%, e di quelli linked, per i quali l’incremento dei premi è stato superiore al 25% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Italia: premi raccolti/Pil nei settori vita e danni (val. %) 5,1 4,7 4 3,5 5,3 5,8 4,7 4,5 2,5 2,5 2,4 2,4 2,4 2,3 2,3 2,3 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Vita Danni Fonte: Ania Secondo le recenti previsioni dell’Ania nel 2013 i premi contabilizzati nel settore vita potrebbero aumentare del 15% per effetto sia di una maggiore e diversificata offerta di prodotti tradizionali commercializzati tramite gli sportelli bancari sia di un recupero nella vendita di polizze di tipo linked che dovrebbero beneficiare di condizioni dei mercati borsistici e finanziari migliori rispetto all’anno precedente. Il volume complessivo dei premi contabilizzati del settore vita potrebbe superare gli 80 miliardi di euro con un aumento dell’incidenza della raccolta sul Pil dal 4,5% del 2012 al 5,1% nel 2013. Tra i diversi segmenti i premi relativi ai prodotti vita tradizionali nel 2013 potrebbero aumentare del 15%, con un volume pari a circa 60 mld di euro a fronte dei 51 mld del 2012. I prodotti linked, in assenza di forti turbolenze nei mercati azionari e finanziari, potrebbero registrare una crescita dei premi del 22% rispetto al 2012, per un ammontare complessivo di raccolta pari a quasi 17 miliardi di euro. L’incidenza dei premi del settore danni sul Pil è stata pari al 2,3% in linea con quanto registrato negli ultimi due anni. La raccolta del comparto danni ha risentito del negativo andamento del settore auto, caratterizzato dal calo delle nuove immatricolazioni e dalla riduzione del numero di veicoli assicurati. Complessivamente i premi raccolti nel comparto danni sono risultati pari a 35,4 mld di euro con una flessione del -2,8% (+2,6% nel 2011) rispetto al 2011. La dinamica è stata negativa sia nel settore auto (-2,2%), che costituisce il 57% della raccolta totale danni, sia in quello degli altri rami danni (-1,5%). L’incidenza percentuale sul totale dei premi (danni e vita) è stata del 33,7%, in lieve aumento rispetto al 33% del 2011, come conseguenza della più marcata diminuzione dei premi del settore vita. La raccolta dei premi nel comparto danni anche nel 2013 è attesa risentire della fase economica recessiva. Il calo più evidente si dovrebbe riscontrare nei premi RC auto soprattutto per effetto del perdurare del calo nella vendita di nuove vetture (che nella media dell’anno in corso potrebbe essere prossima al -10%) e per un recupero di
  • 7. 7 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 redditività del ramo, che vedrà diminuire i premi medi effettivamente pagati dagli assicurati. Complessivamente il comparto danni nel 2013 è atteso in flessione del -3,5% rispetto al 2012. La raccolta premi danni complessiva dovrebbe ammontare a circa 34 miliardi di euro, con un incidenza sul Pil analoga a quella del 2012 (2,3%). Italia: il mix di canali distributivi e l’asset allocation In termini di distribuzione nel 2012, si è ridotto ulteriormente il peso del canale bancario e postale nella collocazione dei prodotti dei rami vita, per effetto di una flessione del 16,4% rispetto all’anno precedente. Gli sportelli bancari e postali, pur rimanendo largamente il più importante canale distributivo, hanno intermediato il 48,5% della raccolta premi totale, un valore inferiore di sei punti percentuali rispetto a quello del 2011 e di ben 11 punti percentuali rispetto alla quota del 2010. Italia: canali di distribuzione dei rami vita (quote %; 2012) 52,5 58,2 60,4 54,7 48,5 9,9 16,2 15,9 18,4 23,4 23,6 15,9 15,3 16,4 16,3 12,5 8,7 7,4 9,5 10,7 1,5 1 1 1 1,1 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2008 2009 2010 2011 2012 Broker Vendita diretta Agenti Promotorifinanziari Sporteli bancari e postali Fonte: Ania Ad aumentare in modo significativo la propria raccolta premi (+19,8%) è stato il canale dei promotori finanziari, il cui peso in termini distributivi è aumentato di cinque punti percentuali arrivando al 23,3%. Tra gli altri canali si registra un aumento delle vendite dirette, mentre il canale agenziale e quelo dei broker mantengono quote sul totale distribuito pressoché analoghe a quelle dell’anno precedente e pari rispettivamente al 16,3% e all’1,1%. Il mix di canali distributivi relativo al comparto danni presenta una composizione molto diversa da quello dei prodotti vita. Gli agenti rappresentano la rete tradizionale d’intermediazione per la raccolta dei premi nei rami danni, con una quota di mercato pari all’81%. La vendita diretta si posiziona al secondo posto con l’8,1% del totale seguita dai broker (7,6%) e dagli sportelli bancari (3,2%). Occorre comunque sottolineare che tra i vari canali il peso dei broker è sottostimato, dal momento che una quota significativa di premi (stimata in circa 23 punti percentuali) raccolta dai broker viene presentata alle agenzie e non direttamente alle compagnie. Tenendo conto di questo fenomeno, la raccolta danni intermediata dai broker ammonterebbe, nel 2012 a 10,9 miliardi (anziche ai 2,7 miliardi risultanti dalla statistiche ufficiali), con un’incidenza sulla raccolta totale danni che salirebbe al 30,7%.
  • 8. 8 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Italia: asset allocation degli investimenti del settore assicurativo (quote %; 2012) Titoli e obbligazioni 63,7% Investimentia beneficio degli assicuratie fondi pensione 18,5% Azionie quote 9,5% Terreni e fabbricati 1,3% Finanziamenti e depositi 7,0% Fonte: Ania Gli investimenti del settore assicurativo sono stati pari nel 2012 a circa 527 mld di euro. In termini di asset allocation alla fine del 2012, circa il 63% è costituito da titoli e obbligazioni, il 19,5% da investimenti a beneficio degli assicurati e fondi pensione, il 9,5% da quote e azioni, il 7% da finanziamenti e depositi. La parte rimanente risultava investita in terreni e fabbricati. Una componente molto elevata del portafoglio è costituita dai titoli di Stato italiani. Le compagnie assicurative nel quinquennio 2008-2012 hanno incrementato la quota di titoli governativi italiani nei loro portafogli dal 33% al 50%. Attualmente, gli investimenti del settore assicurativo in titoli governativi italiani ammontano a 220 miliardi di euro, un valore pari a circa l’11% del debito pubblico italiano.
  • 9. 9 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori Indice Itraxx Eu Financial Indice Vix 0 50 100 150 200 250 300 350 400 gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 set-11 nov-11 gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 lug-13 IndexItraxx EU Financial Sector 0 10 20 30 40 50 60 gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 set-11 nov-11 gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 lug-13 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters I premi al rischio rimangono sotto quota 160 pb. L’indice Vix nell’ultima settimana resta stabile intorno a 14. Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent (Usd per barile) Prezzo dell’oro (Usd l’oncia) 1,15 1,2 1,25 1,3 1,35 1,4 1,45 1,5 90 95 100 105 110 115 120 125 130 gen-11 mag-11 set-11 gen-12 mag-12 set-12 gen-13 mag-13 Brentscalasin.(in Usd) Cambio euro/dollarosc.ds. 1.200 1.300 1.400 1.500 1.600 1.700 1.800 1.900 2.000 gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 set-11 nov-11 gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 lug-13 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters Il tasso di cambio €/$ a 1,31. Il petrolio di qualità Brent quota $109 al barile. Il prezzo dell’oro sale a 1.285 dollari l’oncia da 1248 della scorsa settimana.
  • 10. 10 22 luglio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Borsa italiana: indice Ftse Mib Tassi dei benchmark decennali: differenziale con la Germania (punti base) 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000 22.000 24.000 gen-11 mag-11 set-11 gen-12 mag-12 set-12 gen-13 mag-13 0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 Italia Spagna Irlanda Portogallo Fonte: Thomson Reuters Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson Reuters Il Ftse Mib torna sopra 16.000. I differenziali con il Bund sono pari a 562 pb per il Portogallo, 230 pb per l’Irlanda, 316 pb per la Spagna e 290 pb per l’Italia. Indice Baltic Dry Euribor 3 mesi (val. %) 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 gen-08 apr-08 lug-08 ott-08 gen-09 apr-09 lug-09 ott-09 gen-10 apr-10 lug-10 ott-10 gen-11 apr-11 lug-11 ott-11 gen-12 apr-12 lug-12 ott-12 gen-13 apr-13 lug-13 0 1 2 3 4 5 6 set-06 gen-07 mag-07 set-07 gen-08 mag-08 set-08 gen-09 mag-09 set-09 gen-10 mag-10 set-10 gen-11 mag-11 set-11 gen-12 mag-12 set-12 gen-13 mag-13 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters L’indice, su valori minimi, nell’ultima settimana si muove intorno a quota 1.100. L’euribor 3m resta stabile poco oltre 0,20%. Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNL- Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari.