2. Introduzione
Molte donne con depressione postpartum preferiscono non
assumere antidepressivi in quanto preoccupate per le conseguenze
della esposizione ai farmaci del loro bambino ai farmaci durante
l’allattamento.
Spesso chiedono la possibilità di essere sottoposte a un trattamento
non farmacologico.
Sono stati eseguiti, tuttavia, pochi studi sull’efficacia di trattamenti
non farmacologici nella PDD, anche se esistono studi che hanno
valutato l’efficacia degli interventi psicoterapeutici e psicosociali.
Segnaliamo lo studio Cochrane (Dennis CL, Hodnett ED. , 2007)
che ha concluso che sia gli interventi psicosociali sia quelli
psicologici sono efficaci nel ridurre la depressione postpartum.
Di seguito accenneremo ad alcune tecniche psicoterapeutiche che
vengono utilizzate in questo gruppo di pazienti.
4. Sintesi Terapia di Gruppo
I gruppi sono di notevole aiuto
nelle donne affette da DDM e
PPD.
Il gruppo diventa un
microcosmo in cui sono
esternalizzate relazioni obiettive
e fantasie primitive così come la
proiezione e le scissioni.
Nel contenimento e nella
agevolazione dell’andamento di
un gruppo, i pazienti possono
apprendere gli uni dagli altri e
sviluppare le loro capacità
riflessive.
Può essere più facile accettare il
confronto e le interpretazioni da
un membro vicino piuttosto che
dal terapeuta.
5. Sintesi Terapia di Gruppo
L’interpretazione del terapeuta
può essere più tollerata come
parte di un argomento del
gruppo e con una riduzione della
dipendenza.
La terapia di gruppo è una
importante componente in molti
trattamenti specialistici in
comunità terapeutiche, day
hospital, ad esempio.
Una recente review (agosto 2011)
pubblicata da Goodman JH e
Santangelo G ha concluso che la
psicoterapia di gruppo è efficace
nel ridurre i sintomi della PPD.
6. Terapia
interpersonale
(IPT)
La Terapia
Interpersonale (IPT) è
un trattamento limitato
nel tempo basato
sull’individuazione dei
collegamenti esistenti
tra i problemi
interpersonali e
l’umore, che
inquadrano la
depressione come una
malattia medica che si
manifesta in un
contesto sociale.
7. Principi di IPT
Nella IPT, la paziente e il
clinico selezionano una delle
quattro aree problematiche
interpersonali [role
transition, role dispute, grief,
o interpersonal deficits
(problemi di transizione di
ruolo, conflitti interpersonali
che portano a rabbia e dolore
per esperienza di perdita,
deficits interpersonali e delle
abilità sociali che portano alla
solitudine e all’isolamento
sociale)] come obiettivo della
terapia.
Durante il corso della terapia
(tipicamente 12-20 settimane)
sono messe in atto strategie
per assistere la paziente
durante la modificazione degli
approcci problematici della
relazione e nella costruzione
di supporti sociali più
adeguati.
La IPT è stata adattata per
mirare ai problemi di aree
rilevanti della depressione
postpartum, così come la
relazione tra madre e
neonato, madre e partner e il
cambiamento per ritornare al
lavoro.
8. La limitata lunghezza
dell’intervento e la
focalizzazione sui problemi
della IPT soddisfano
adeguatamente domande e
le richieste della madre nel
postpartum.
Diversi studi hanno
sostenuto l’effectiveness
della IPT per il trattamento
della depressione
postpartum.
10. Principi di CBT
La Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT), un
trattamento molto utilizzato nella depressione, è basato
sulla premessa che sia le percezioni sia i comportamenti
sono intrinsecamente associati all'umore.
La CBT si pone l'obiettivo di aiutare i pazienti depressi a
modificare il contenuto distorto del pensare negativo e di
apportare delle variazioni comportamentali che
migliorano il coping e riducono lo stress.
Esistono numerosi studi che hanno valutato la CBT da
sola o in associazione ad altri trattamenti nella PPD.
11. Il counseling
non direttivo
Tende ad orientare,
sostenere e sviluppare
le potenzialità del
cliente,
promuovendone
atteggiamenti attivi,
propositivi e
stimolando le capacità
di scelta.
Il counseling non
direttivo (conosciuto
anche come "centrato
sulla persona") è basato
l'uso dell'ascolto
empatico e supportivo.
Il Counselling è un processo di apprendimento,
attraverso un’interazione tra Counsellor e cliente, o
clienti (individui, famiglie, gruppi o istituzioni), che
affronta in modo olistico problemi sociali, culturali
e/o emozionali.
Il Counselling può cercare la soluzione di specifici
problemi, aiutare a prendere decisioni, a gestire
crisi, migliorare relazioni, sviluppare risorse,
promuovere e sviluppare la consapevolezza
personale, lavorare con emozioni e pensieri,
percezioni e conflitti interni e/o esterni.
L’obiettivo nel complesso è di fornire ai clienti
opportunità di lavoro su se stessi, nell’ottica di
raggiungere maggiori risorse e ottenere una
maggiore soddisfazione come individui e come
membri della società.
12. Il counselling
Il Counselling è un processo di apprendimento,
attraverso un’interazione tra Counsellor e cliente, o clienti
(individui, famiglie, gruppi o istituzioni), che affronta in modo
olistico problemi sociali, culturali e/o emozionali.
Il Counselling può cercare la soluzione di specifici problemi,
aiutare a prendere decisioni, a gestire crisi, migliorare
relazioni, sviluppare risorse, promuovere e sviluppare la
consapevolezza personale, lavorare con emozioni e pensieri,
percezioni e conflitti interni e/o esterni.
L’obiettivo nel complesso è di fornire ai clienti opportunità
di lavoro su se stessi, nell’ottica di raggiungere maggiori
risorse e ottenere una maggiore soddisfazione come individui
e come membri della società.
13. Il Counsellor
Il Counsellor è un’operatore d’aiuto in tutte quelle
situazioni che hanno a che fare con relazioni umane,
da quelle professionali a quelle interpersonali fino a
quelle con se stessi.
Il concetto di relazione d’aiuto si può intendere in
varie maniere naturalmente:
aiuto attraverso la relazione, in cui la relazione appunto fra
operatore e cliente è paradigma relazionale, la cui qualità
funziona come esempio per le altre relazioni.
aiutare ad aiutarsi: l’operatore in questo caso avrebbe una
funzione di catalizzatore di avvenimenti interni, e non di
sostituto di capacità mancanti.
Notas do Editor
Molte donne con depressione postpartum preferiscono non assumere antidepressivi in quanto preoccupate per le conseguenze della esposizione ai farmaci del loro bambino ai farmaci durante l’allattamento.
Spesso chiedono la possibilità di essere sottoposte a un trattamento non farmacologico.
Sono stati eseguiti, tuttavia, pochi studi sull’efficacia di trattamenti non farmacologici nella PDD, anche se esistono studi che hanno valutato l’efficacia degli interventi psicoterapeutici e psicosociali.
Segnaliamo lo studio Cochrane (Dennis CL, Hodnett ED. , 2007) che ha concluso che sia gli interventi psicosociali sia quelli psicologici sono efficaci nel ridurre la depressione postpartum.
Di seguito accenneremo ad alcune tecniche psicoterapeutiche che vengono utilizzate in questo gruppo di pazienti.
Dennis CL, Hodnett ED. Psychosocial and psychological interventions for treating postpartum depression. Cochrane Database of Systematic Reviews 2007, Issue 4. Art No.: CD006116. DOI: 10.1002/14651858. CD006116pub2.