2. Gli effetti sulle banche 1
• I rating interni devono ricoprire un ruolo primario
nella procedura di approvazione del credito.
• Le probabilità di insolvenza associate ai rating
devono essere utilizzate per il pricing del rischio di
credito e per determinare le politiche di
accantonamento.
• L’accordo dispone inoltre precisi criteri circa le
responsabilità, le condizioni organizzative, le
procedure e i controlli interni, l’informativa.
3. Gli effetti sulle banche 2
• Le banche devono raccogliere e mantenere una
completa e coerente base storica di dati.
• I costi di organizzazione, realizzazione e
mantenimento sono rilevanti, anche per le banche
già attrezzate.
• E poi c’è il rischio operativo, quello di mercato, la
revisione delle garanzie...
• Di converso le banche disporranno di uno
strumento, il rating, più affidabile, rigoroso e
tempestivo delle valutazioni del passato
4. Gli effetti sulle imprese
• L’accordo di oggi è ben diverso da quello di inizio
2001, ci sono tre curve di assorbimento…
• Quindi, secondo numerosi studio d’impatto, nessun
effetto catastrofico, tuttavia… secondo l’ultimo studio
di Unioncamere (15/10/03):
Divaricazione della forbice tra imprese:
• miglioramento delle condizioni di accesso al credito per
medie imprese con buon fatturato e buon rating
• peggioramento medio delle condizioni per imprese con
fatturato medio piccolo (2 su 3)
• costi molto più elevati e necessità di reperire risorse fuori
dal sistema bancario per il 16% delle imprese
5. Come preparare l’impresa
• Ruolo della finanza
• Pianificazione finanziaria
• Autovalutazione e analisi strategica
• I processi amministrativi
• Il quadro normativo
• Aspetti temporali
6. Ruolo strategico per la finanza
d’impresa
• Oggi in poche PMI si fa pianificazione finanziaria
• La strategia finanziaria sarà una nuova leva
competitiva
7. Dall’autovalutazione al
miglioramento del rating
• Se è vero che Basilea 2 premierà i migliori occorre
impostare in tempi brevi (vedi infra) una strategia
complessiva volta a migliorare il proprio rating
• Primo passo: l’autovalutazione
• Individuare le aree di intervento e definire i valori
obiettivo
• Focus su bilancio, andamento dei rapporti con le
banche, Centrali Rischi
8. La valutazione dell’impresa a oggi:
1.Analisi di bilancio
Si confrontano gli indici dell’azienda con quelli
considerati “tipici”per settore e classe di fatturato.
Ad esempio:
Indici di struttura
Margine di struttura primario
Secondario
Indice di indebitamento
Indici di Tesoreria
Fabbisogno finanziario
Fabbisogno di tesoreria
Liquidità
Rotazione Crediti v/clienti
Rotazione Magazzino
Rotazione Debiti v/fornitori
Indici di Attività
Evoluzione fatturato
Fatturato per dipendente
Indici di redditività
Cash flow
ROI
Tasso di gestione extracaratteristica
9. 2. Assegnazione di un rating quantitativo
•Analisi di bilancio
•Informazioni ricavabili dalla centrale rischi Banca d’Italia ed Assilea
•L’eventuale esperienza registrata con il cliente
•Anzianità aziendale e professionale
•Andamento del settore
•Ponderando tutti gli aspetti della valutazione si giunge alla
determinazione di un Rating cliente
10. 3. Valutazione qualitativa
• Valutazione prospettica dell’attività e della concorrenza
• Visita presso la società
• La qualità del management
• La continuità della gestione (il rischio di perdere persone-chiave)
11. La valutazione dell’operazione
Nella valutazione della fattibilità dell’operazione oltre alla qualità
del cliente concorrono:
•Il rapporto tra capacità di rimborso del cliente ed impegno
richiesto dalla domanda oggetto di valutazione
•Le eventuali garanzie accessorie ed il merito di credito dei
garanti.
•La qualità ed il valore garante del bene oggetto del finanziamento
•La qualità e l’interesse commerciale del fornitore
12. Il ruolo del bene
Il ruolo del bene nell’attività di leasing è assai rilevante nello
stabilire la fattibilità dell’operazione. Infatti, anche se Basilea non è
ancora a regime, un bene fungibile può comunque compensare
almeno in parte un rating modesto del cliente e viceversa
(accettazione sulla base della perdita attesa dell’operazione)
In sostanza le attività svolte sono:
•Stabilire il valore garante sulla base dell’effettiva esperienza di
rivendita (curva di deprezzamento) o di listini appositi che
descrivano il bvalore residuo del bene usato.
•Verificare le funzionalità dichiarate dal produttore.
•Verificare la congruità del prezzo.
13. Valore Residuo per le principali tipologie di Macchine da Stampa
60
50
Valore Residuo (%)
40 Macchine Litografiche,
Rotative off-set, Stampatrici
30 Rilegatrici, Brossuratrici
Foto Compositrici
20
10
0
i
i
i
i
i
i
i
i
i
10 esi
i
es
es
es
es
es
es
es
es
es
es
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
8
6
12
18
24
36
48
60
72
84
96
14. Stima del valore “garante” dei macchinari da stampa
sulla base del progressivo vendite nel tempo
Livello di
“neutralità”
15. Analisi di un campione di aziende
sulla base della metodologia di
valutazione quantitativa elaborata da
Standard & Poor’s
16.
17. Che cosa è CRT
CRT è un servizio creato da Standard & poor’s e Centrale dei
Bilanci che fornisce informazioni sul merito di credito di circa
80000 società di capitali italiane con le seguenti caratteristiche:
• FATTURATO SUPERIORE a 1.5 MILIONI DI €
•NUMERO DIPENDENTI >10
•NON QUOTATE
• nb: circa il 12-18% dei nostri clienti attivi
Su che cosa si basa
Dati di bilancio
settore e localizzazione dell’attività economica
contesto macroeconomico
18. Che cosa fornisce
Una stima della probabilità di default annuale della controparte, e come questa si
evoluta negli ultimi cinque anni.
Qualora sia presente una stima della probabilità di default per quattro anni consecutivi
viene assegnaqto anche un RATING di tipo quantitativo
Per ogni anno di stima della PD vengono forniti gli indici che hanno contribuito alla stima.
Tali indici possono essere diversi a seconda dell’attività economica del cliente.
L’andamento della PD della controparte viene confrontata con quella del settore (ossia la
pd sotto la quale si collocano rispettivamente il 25%, 50%, 75% delle imprese del settore)
Il RATING S&P
Il rating assegnato da CRT è sulla stessa scala dei rating ufficiali standard & poor’s ma è basato
esclusivamente su dati quantitativi. Tiene conto dell’andamento e della stabilità della probabilità di
default annuali, oltre che dell’ultimo dato disponibile
In ordine decrescente di qualità:
AAA
AA
A
BBB QUI SI CONCENTRANO LE PICCOLE
BB MEDIE IMPRESE (SME)
B
CCC
19.
20.
21. I 2 fogli precedenti riassumono il risultato di una ricerca su S & P
(Da sostituire con valori del settore Stampa&Grafica)
22. La base dati
•Settore attività: Stampa e Grafica
•2.680 società di capitale
•Valore Totale della Produzione > 1,000,000 €
•Fonte: Bureau van Dijk
23. Composizione delle basi dati per classe di
fatturato
Classi di Stampa & Tutti i settori
Fatturato Editoria
1,5 – 3 Mln € 1,4% 38%
3 – 15 Mln € 77,2% 49%
> 15 Mln € 21,4% 14%
Totale 100% 100%
24. Classe di Fatturato: 1,5 - 3 Mln €
80.0% 75.0%
70.0%
60.0%
Freq. (% )
50.0% 41%
Stampa & Grafica
40.0%
27% 29%
30.0% Tutti i Settori
20.0% 12.5% 12.5%
10.0% 3%
0.0%
BBB BB B CCC
Classi di rating
25. Classe di Fatturato: 3 - 15 Mln €
45.0% 42.3%
39.3%
40.0%
35.0% 29.1%
30.0% 27.5%
Freq. (% )
25.0% Stampa & Grafica
18.0%
20.0% 14.1% 14.5%
Tutti i settori
15.0% 12.7%
10.0%
2.6%
5.0%
0.0%
A BBB BB B CCC
Classi di rating
26. Classe di Fatturato: > 15 Mln €
40.0% 35.6%
32.9%
35.0%
28.8%
30.0% 27.1%
24.2%
Freq. (% )
25.0% 19.7% Stampa & Grafica
20.0%
14.4% 14.2%
15.0% Tutti i Settori
10.0%
3.3%
5.0%
0.0%
A BBB BB B CCC
Classi di rating
27. Probabilità di Default corrispondente a ciascuna
classe di rating nel settore Stampa & Grafica
Rating
A BBB BB B
Classi di Fatturato
1,5 – 3 Mln. € - 0,13% 0,61% 1,57%
3 – 15 Mln. € 0,04% 0,14% 0,67% 2,60%
> 15 Mln. € 0,04% 0,25% 0,70% 2,18%