5. Come si comporta il passivo ?
• Siamo passivi se:
• subiamo dagli altri
• abbiamo difficoltà nel fare o rifiutare richieste
• abbiamo difficoltà nel comunicare agli altri i nostri
sentimenti
• tendiamo a inibire le nostre emozioni
• abbiamo difficoltà nel comunicare ciò che pensiamo
• abbiamo bisogno dell’approvazione altrui
• dipendiamo dal giudizio degli altri
• abbiamo spesso paura di sbagliare
• riteniamo che gli altri siano migliori di noi
6. Può funzionare nel breve periodo
Ma di norma la relazione sarà frustrante e tenderà a
non essere affidabile
8. • Siamo aggressivi se:
• vogliamo che gli altri si comportino come fa
piacere a noi
• non modifichiamo la nostra opinione su qualcuno
o su qualche cosa
• decidiamo per gli altri senza ascoltare il parere
dei diretti interessati
• non accettiamo di poter sbagliare
• non ascoltiamo gli altri mentre parlano
• interrompiamo frequentemente il nostro
interlocutore
• giudichiamo gli altri e li critichiamo
• usiamo strategie colpevolizzanti o inferiorizzanti
• ci consideriamo i migliori
Come si comporta l’aggressivo ?
9. Può funzionare nel breve periodo
Ma di norma la relazione sarà fragile e si romperà in
breve tempo se possibile
11. Comportamento assertivo
• Siamo assertivi quando:
• Affermiamo i nostri bisogni e desideri
• accettiamo il punto di vista degli altri
• non giudichiamo ma valutiamo
• non colpevolizziamo gli altri o li facciamo sentire
inferiori
• ascoltiamo gli altri, ma decidiamo in modo autonomo
e consapevole
• Siamo pronti a cambiare la nostra opinione
• non permettiamo che gli altri ci manipolino
• non pretendiamo che gli altri si comportino come
piace a noi
12. Funziona sul lungo periodo
Perché stabilisce un clima di rispetto e di fiducia
14. Diventare assertivi
• Per diventare più assertivi c’è bisogno di:
• desiderare il cambiamento del nostro comportamento
• assumersi dei rischi gradualmente maggiori
• valutarsi almeno tanto quanto gli altri
• accettare che non sempre potremo raggiungere i nostri
obiettivi
• sapere che non esistono risposte buone per tutte le
occasioni
• sapere che non esistono soluzioni magiche a situazioni
complesse
• aprirsi a nuove soluzioni e a convinzioni più funzionali
• sapere che il cambiamento non potrà avvenire dal
giorno alla notte
15. Componenti non verbali
dell’assertività
Contatto oculare: mantenere un buon contatto
oculare significa dimostrarsi aperti e sicuri di ciò
che si sta dicendo.
Espressione del volto: la mimica facciale deve
essere congruente con il messaggio che si
trasmette all’altro.
Gestualità: i movimenti delle mani e di altre
parti del corpo devono essere utilizzati per
descrivere, enfatizzare o accompagnare il
discorso.
16. Componenti non verbali
dell’assertività
• Postura: quando ci sentiamo a nostro agio,
rilassati, il nostro corpo riflette questo stato.
Una postura eretta, rilassata, aperta, non rigida
o piegata è un segno rivelatore.
• Gestione dello spazio: stabilire e mantenere
una giusta distanza interpersonale, né troppo
addosso, né troppo distante.
• Tono e volume della voce: una voce chiara,
rilassata, amichevole, ben calibrata, non
sforzata è caratteristica della persona assertiva.
• Sincronizzazione: trovare ed intervenire nei
tempi e nei modi giusti implica una buona
attenzione e rispetto dell’altro.
17. Componenti verbali
dell’assertività
• Fare domande (chiedi e ti sarà detto). La
domanda fa crescere ed alimenta con passione
il sapere umano. Il saper fare delle domande è
una prioritaria abilità assertiva che ci consente
di creare rapporto, verificare idee, chiedere
notizie, dimostrare e suscitare interesse.
• Esprimersi positivamente. Esprimere simpatia e
attenzione ai comportamenti positivi e alle
persone dalle quali siamo attratti.
• Fare e rifiutare richieste. Chi non è in grado di
accettare un rifiuto o chi pensa che chiedere
non sia educato o non sia il caso di disturbare
gli altri, difficilmente sarà capace di fare o
rifiutare richieste.
18. Componenti verbali
dell’assertività
• Tecnica del “disco rotto”. Per rimanere concentrati
sull’obiettivo dell’interazione, a volte può essere
necessario ripetere con calma il proprio punto di
vista, magari anche usando le stesse parole, senza
farsi coinvolgere dalle strategie manipolative
dell’altro.
• Annebbiamento. Quando ci troviamo di fronte a
persone aggressive che vogliono imporre il proprio
punto di vista, può risultare molto efficace accettare
la critica ammettendo che ci possa essere del vero,
senza giustificarsi: “Capisco il tuo punto di vista”
oppure “Probabilmente hai ragione”. L’obiettivo è
calmare chi ci rivolge le critiche, “spiazzandolo”, per
poi aprire un dialogo chiarificatore.
19. Il concetto di diritto
• Ognuno di noi ha:
• il diritto di avere delle idee, delle opinioni, dei punti di vista
personali e non necessariamente coincidenti con quelli degli
altri
• il diritto ad esprimere le proprie idee, ad essere ascoltati e
presi in considerazione dagli altri
• il diritto ad avere bisogni e necessità anche diverse da quelli
degli altri
• il diritto di chiedere (non di pretendere) che le altre persone ti
aiutino a soddisfare i bisogni
• il diritto di dire no senza sentirsi in colpa o egoista
• il diritto a provare certi stati d’animo e a manifestarli in modo
assertivo
• il diritto di sbagliare e di assumerne la responsabilità
• il diritto di essere realmente se stesso