La mia intervista sulla newsletter dell'Associazione Italiana di Analisi Dinamica dei Sistemi http://www.aiads.org

1. SAP, leader nel settore dei software applicativi per le aziende, in Italia dal 1988, fornisce soluzioni, applicazioni e servizi
legati all'enterprise software per supportare la gestione del magazzino, il procurement, i computer e dispositivi mobili, i
dati e le informazioni. La parte consulenziale ha un peso sempre più preponderante, SAP che con il software aiuta i
clienti ad innovare e semplificare i processi aziendali, affianca la parte che potremmo definire hard con una più soft e
che, potrebbe sembrare strano, non ha nulla di automatizzato ma fa leva sul cuore sulla mente delle persone.
Per fare ciò viene largamente utilizzata la metodologia del Design Thinking.
Il Design Thinking entra in SAP grazie al suo fondatore, Hasso Plattner che nel 2004 si è innamorato di questa metodo-
logia e investe 35 milioni di dollari per creare la d.school Hasso Plattner Institute of Design a Stanford. “Essere empati-
ci. Cercare di capire a che cosa la gente dia veramente valore. La grande cosa del Design Thinking è che permette alle
persone di costruire idee sulle idee degli altri. Tu pensi a qualcosa, io ho un’idea, poi qualcuno da qualche parte dice:
‘Ehi, questo mi ha fatto pensare che dovremmo fare questo e potremmo fare quello.’ Così arrivi ad un punto che non
avresti mai raggiunto con un’unica mente”. David Kelley, Professore alla Stanford University e fondatore dell’azienda di
Design IDEO, sintetizza così il Design Thinking mettendo in evidenza alcune delle principali caratteristiche distintive
della metodologia: lo human-centred approach, la multidisciplinarità e la collaborazione, la creatività e la propensione
per le “wild ideas”.
“Design thinking with SAP è un’interpretazione, se così si può dire, per renderlo
più connesso al Business della nostra azienda”, sottolinea Andrea Martignoni,
Customer Innovation Principal di SAP Italia.
“Inizialmente abbiamo deciso di adottare questa metodologia per lo sviluppo
del software perché, a differenza di un approccio di sviluppo standard nel quale
si parte dal requirement di un utente non considerando l’usabilità e l’interfaccia
utente, ci si focalizza su 3 elementi chiave:
 Quanto è utile per la persona
 Quanto è interessante dal punto di vista di business
 Quanto è fattibile tecnicamente
Abbiamo così ripensato le nostre soluzioni per approcciare il cliente in modo
diverso, più partecipativo.
Ora, nelle sessioni di Design Thinking che proponiamo ai clienti, soprattutto
nella nostra sede, dove abbiamo realizzato uno spazio ad hoc, coinvolgiamo il
cliente e lavoriamo assieme su un problema.
Il Design Thinking non è la strada che identifica una soluzione ma può genera-
re tantissime idee.
Ci troviamo con il cliente coinvolgendo le figure chiave dell’azienda e iniziamo a
lavorare con vari strumenti ben sapendo che la chiave primaria è l’empatia quindi si cerca di creare un approccio di
relazione che sia paritario e di lavorare in un ambiente che sia informale e più vicino alle persone.
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Design Thinking in SAP
per generare nuove idee
Systems Thinking in Action
Andrea Martignoni
Nel design thinking, “… non ci sono giudizi. Questo fa sì che venga eliminata la paura
di fallire aumentando gli input e la partecipazione. Le idee spontanee sono le benve-
nute, perché sono quelle che portano alle soluzioni più creative.
Chiunque è un designer, e il design thinking è un modo per applicare le metodologie
del design alla vita di tutti i giorni.”
Herbert Simon “Le scienze dell’artificiale”

2. CONVEGNO
DEL TRENTENNALE
Direttore Responsabile: Lorenza Angelini Redazione: Marialba Mauri
La Newsletter “Systems Thinking in Action” è l’organo ufficiale dell’AIADS e viene inviata trimestralmente ai soci. Permette di mante-
nersi sempre aggiornati sulle ultime novità riguardanti il pensiero sistemico, l’apprendimento organizzativo, il dialogo e, più in genera-
le, sulle nuove idee e gli strumenti che possono aiutare a sviluppare un nuovo e più efficace stile manageriale e di leadership.
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 9 del 6/02/2008.
AIADS - Associazione Italiana di Analisi Dinamica dei Sistemi
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SYSTEMS THINKING IN ACTION
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Utilizziamo vari canvas, veri e propri canovacci di quello che si vuole affrontare, ad esempio parlando di venditori fac-
ciamo una “customer journey map” identifichiamo gli stakeholder, i clienti interni e quelli esterni e poi descriviamo le
persone , il loro mind set, come si pongono all’interno dell’azienda, come affrontano la routine , ciò serve a capire qual
è lo stato d’animo utile per identificare l’interfaccia, l’applicazione. È un ciclo completamente interattivo:
Fondamentale il ruolo del facilitatore e a volte ci si sorprende perché figure più tecniche che si pensano meno portate
a generare idee sono quelle che lo fanno di più, si abbattono i preconcetti.
Quando facciamo questi workshop mi metto in una posizione di solution agnostic: non siamo li per vendere software
ma per ragionare insieme. E per sottolineare quanto riteniamo fondamentale creare un rapporto empatico con il cliente
per un proliferare di nuove idee”.
Systems Thinking in Action
Lorenza Angelini,
Membro Comitato Direttivo AIADS
Convegno AIADS
Nuove sfide, nuovi contesti
Atlas Copco, 30 novembre 2017
Club d’Impresa
EXECUTIVE FORUM®
Concretezza e Innovazione
Gruppo Fantoni, 26 maggio 2017
WORKSHOP
Blue Ocean Leadership
in Azione
Milano, 17 gennaio 2017