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CONVEGNO SULLA
                     FORMAZIONE ESPERIENZIALE




             Mythodea: La metafora mitologica
Alessandro Almonti
“ La metafora è un
               dialogo analogico
                tra le varie forme
                   del sapere ”
Alessandro Almonti
I 3 livelli dell’apprendimento
                              esperienziale

                                      Apprendimento         Apprendimento
                                      emotivo               cognitivo




                                                 Apprendimento
                                                 comportamentale
                       Area dello sviluppo
                         della persona



Alessandro Almonti
Fasi metodologiche e
                         ruolo del trainer

Fasi
Metodologiche
                       Briefing      Playing        Debriefing




Ruolo del
                      Istruzione    Assistenza    Reviewing &
trainer                            Osservazione    Feedback




 Alessandro Almonti
Il ruolo del trainer


        Trainer
            =
       Facilitatore
Alessandro Almonti
Considerazioni sull’efficacia della
             metodologia esperienziale

    • È orientata al discente, aiutandolo sia in
      termini di processo che di strutturazione e
      articolazione dei contenuti rispetto al
      fabbisogno (scaffolding)




Alessandro Almonti              da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Considerazioni sull’efficacia della
             metodologia esperienziale

    • Utilizza metodologie attive (active
      learning) per stimolare l’interazione ed il
      coinvolgimento dei partecipanti, sia
      adottando uno stile di comunicazione sia
      progettando una serie di attività e di
      strumenti che coinvolgano il partecipante



Alessandro Almonti              da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Considerazioni sull’efficacia della
             metodologia esperienziale

    • Implica una cooperazione tra i partecipanti
      (cooperative learning) sia nel riaolvere i
      problemi formativi (problem-based
      learning) sia nel confrontarsi e
      condividere, socializzare le esperienze
      lavorative (action learning)



Alessandro Almonti              da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Considerazioni sull’efficacia della
             metodologia esperienziale

    • Come sottoinsieme dell’apprendimento
      attivo, l’apprendimento cooperativo
      realizza pragmaticamente i dettami del
      social learning (lavori di gruppo, brain
      storming, problem solving complesso,
      strategie di ricerca di gruppo, strategie di
      scoperta)


Alessandro Almonti              da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Considerazioni sull’efficacia della
             metodologia esperienziale

    • Si riferisce ad esperienze personali ed
      attuali (experiential learning)
    • L’apprendimento è pienamente trasferibile
      all’ambiente organizzativo, superando
      tutte le difficoltà del processo di
      trasferimento (training transfer process)



Alessandro Almonti              da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Considerazioni sull’efficacia della
             metodologia esperienziale

    • Ingaggia i partecipanti sia da un punto di
      vista emotivo, sia comportamentale, sia
      cognitivo, rendendo così la formazione più
      piacevole, affascinante, interessante ed
      interattiva e favorendo la velocità
      dell’apprendimento (accelerated learning)



Alessandro Almonti              da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Mythodea: il viaggio dell’eroe




Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
    L’idea portante di questa metafora formativa
      è quella di utilizzare dal punto di vista
      metodologico, l’antica capacità di leggere
      il linguaggio simbolico.
    L’uomo moderno ha modo di cogliere,
      nell’ampia varietà dei miti e dei racconti
      popolari di tutto il mondo, un filo rosso
      capace di unire le culture di ogni tempo e
      di ogni paese
Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
    Il mito dell’ “Eroe” rimanda alle infinite
      variazioni     dello    stesso    modello
      archetipico, invariabilmente immutato nel
      tempo e nello spazio, da Osiride a
      Giasone, da Ulisse a Re Artù, dalle statue
      atzeche alle rappresentazioni maya, ai
      Gemelli Guerrieri navaho.



Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
    Tracciando quindi “il viaggio dell’Eroe” si
      può descrivere l’avventura dell’uomo alla
      scoperta della vita e del suo significato e
      la conseguente necessità di conoscere,
      comprendere, sviluppare ed ampliare le
      proprie risorse/competenze.
    La “metamorfosi” rappresenta quindi la
      parole chiave di questa esperienza

Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
    Attraverso la rievocazione del viaggio
      dell’Eroe, i partecipanti al corso, seguono
      un percorso formativo a “tappe”.
    In ciascuna “tappa” del viaggio, viene svolta
      una esercitazione il cui scopo è quello di
      esplorare e sviluppare           una delle
      competenze specifiche richieste dal
      programma formativo

Alessandro Almonti
PROGETTO                                                     MYTHODEA

                     La formazione è uno strumento di sviluppo e crescita
                     dell’organizzazione, la cui efficacia dipende sia dalla motivazione
                     del singolo individuo, sia dall’ambiente in cui il progetto formativo si
                     inserisce.

                     In particolare lo sviluppo delle performance professionali dipendono
                     sempre più da requisiti emozionali e relazionali che, per essere
                     sviluppati necessitano di una “immersione” dei partecipanti in azioni
                     ed esperienze concrete che facilitino la sperimentazione di nuovi
                     comportamenti.

                     La rottura degli schemi mentali quotidiani e il confronto con forti
                     esperienze emotive, attiva processi e comportamenti facilmente
                     trasferibili nel proprio contesto lavorativo. La metodologia
                     outdoor (formazione esterna all’aula) unitamente a quella
                     indoor (formazione in aula) consente di far emergere i punti di forza
                     e le aree di miglioramento dell’individuo, del gruppo e
                     dell’organizzazione.

                     Il progetto MYTHODEA consentirà ai partecipanti di approfondire le
                     tematiche comportamentali, imparando a divenire leader di se stessi e
                          degli altri.




Alessandro Almonti
IDEA PROGETTUALE
                     Il Progetto Mythodea é un programma di formazione innovativo,
                     dinamico e coinvolgente basato sulla metafora mitologica.

                     Quando si parla di mitologia ci vengono subito in mente Zeus (Giove),
                     Ade (Plutone), Artemide (Diana), Poseidone (Nettuno) o ancora le
                     grandiose ed improbabili avventure di Eracle (Ercole), per non parlare
                     della bellezza di Elena e di Afrodite (Venere) che ancora oggi, per
                     semplificare la definizione di "grande bellezza" ci si riconduce a Lei.
                     E poi?... Non ci vengono forse in mente i viaggi in luoghi arcani ed
                     esotici di Giasone con i suoi Argonauti, il peregrinare di Ulisse o il
                     tormentato viaggio di Enea?

                     I partecipanti saranno nella condizione di individuare potentemente un
                     soggetto, un’idea, una tematica della mitologia, decidendo di far vivere e
                     vivendo al tempo stesso un’esperienza simbolicamente
                     profonda ed altamente stimolante.

                     Il programma Mythodea si sviluppa in 2 giornate in cui i
                     partecipanti, seguiti da due trainer attraverso, la metafora mitologica,
                     compieranno gesta “eroiche” all’insegna della lealtà, determinazione,
                     focalizzazione all’obiettivo e alle persone.




Alessandro Almonti
METAFORA
                     Il corso utilizza la metafora del “viaggio Mitologico” quale
                     strumento di “orientamento didattico”. La scelta della metafora è
                     stata condotta perché possa:
                      stimolare il percorso di lavorazione su se stessi e
                     trasformazione delle competenze per la generazione di
                     performance superiori. Il partecipante deve potersi
                     identificare con la metafora, potendone seguire passo passo il
                     percorso di trasformazione.
                      simboleggiare le attività pratiche che verranno
                     richieste al partecipante attraverso una forte analogia
                     con il contesto professionale. La necessità che la metafora
                     rappresenti anche un contesto operativo, potendo identificare un
                     processo, le attività, gli attori, consente un più semplice
                     trasferimento delle riflessioni attivate verso il contesto
                     professionale ed operativo dell’utente.




Alessandro Almonti
OBIETTIVI
                     •   Sviluppare la capacità di saper decidere,
                         pianificare e gestire risposte anche complesse

                     •   Stimolare le intelligenze emotive allo scopo di
                         potenziare la propria leadership

                     •   Lavorare in team e rafforzare la capacità di fare
                         squadra

                     •   Stimolare la propria strategia della fiducia e la
                         capacità di delega

                     •   Focalizzare maggiormente il proprio orientamento
                         ai risultati.




Alessandro Almonti
TEMI FORMATIVI

                     •   Leadership

                     •   Team building

                     •   Team working

                     •   Motivazione

                     •   Problem solving

                     •   Decison making

                     •   Pianificazione




Alessandro Almonti
METODOLOGIA

                             Dopo una prima parte dedicata alla
                               costituzione   dei    gruppi      e   alla
                               assegnazione      dei    progetti      da
                               realizzare, attraverso      l'utilizzo di
                               esercitazioni e giochi analogici, il
                               gruppo verrà inserito e coinvolto in una
                               esperienza a carattere “mitologico”.
                             I progetti da realizzare seppur lontani dalle
                                 tematiche lavorative potranno essere
                                 ricontestualizzati     nelle    tematiche
                                 professionali prevedendo anche una
                                 videoregistrazione al fine di osservare,
                                 nelle fasi di debriefing, i comportamenti
                                 agiti

Alessandro Almonti
La concettualizzazione di ogni
                                             step di questo programma può
                                             essere rappresentata come
                                             segue:


                     INTRODUZIONE    ESERCITAZIONI,           DEBRIEFING ED
                     E METAFORA      ED ATTIVITÀ DI           ESPOSIZIONE
                     DELL’ATTIVITÀ   GRUPPO                   TEORICA




                     ANALOGIA CON
                                     AUTOCASI /CASI
                     IL CONTESTO
                     PROFESSIONALE
                                     E DEBRIEFING



Alessandro Almonti
Schema generale dell’intervento
                                La Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training

                     IL MODELLO di riferimento
                     Il Modello per le attività di Outdoor segue i principi delineati dalla teoria
                     dell’apprendimento esperienziale da Kolb e Fry.




Alessandro Almonti
La metodologia esperienziale
                          nella formazione




Alessandro Almonti
Schema generale dell’intervento
                                     La Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training

 Le attività di problem solving sono classificate secondo due dimensioni principali:

 1. Natura del problema o della situazione problematica (chiara - ambigua)
 2. Metodi e soluzioni per realizzare gli obiettivi (noti - sconosciuti)




Ogni attività infine è seguita da un lavoro di riflessione in aula (Review) dove il trainer sollecita e guida il team ed i singoli alla presa di
coscienza dei punti di forza, dei rischi e delle possibilità delle risorse organizzative, comunicative e relazionali impiegate durante il lavoro
esperienziale per preparare il team ad affrontare la successiva attività.

Alessandro Almonti
Schema generale dell’intervento
                         La Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training



    Ciascuna attività (Project) ha una durata variabile che va da 15 a circa 45-60 minuti ed
    è caratterizzata da situazioni di problem solving strutturate secondo criteri che
    tengono conto:




delle dinamiche che si vuole sollecitare
delle risorse di base rilevate in analisi sul gruppo
delle risorse legate alle singole persone
delle aree di miglioramento rilevate in fase di analisi
degli obiettivi formativi aziendali




Alessandro Almonti
Schema generale dell’intervento

                                        Analisi dei Fabbisogni Formativi e delle Risorse di base


                                     1. Analisi dei Fabbisogni

                                       Attivazione Moduli di Assessment su:
                                          Analisi Ruolo nel Team
                                          Analisi Stili di Leadership
                                          Analisi Stile di Problem Solving
                                          Analisi Transazionale
                                          Analisi del Team
                                                                                                                 Formazione Esperienziale
                                          Analisi Clima Comunicativo
                                                                                                                   Programma:




                                                                                                                     Project 1
                                                                                                                     Project 2
                                                                                                                     Project 3
                                                                                                                     Project 4




  2. Progettazione                                                      3. Erogazione Formazione

  L’intervento formativo è                                              L’intervento è articolato in
  progettato in base alle                                               giornate ad elevata integrazione         Formazione in Aula
  informazioni raccolte nei                                             tra attività esperienziali e possibili
  focus group e in base ai                                              attività in aula con caratteristiche
  risultati    delle       analisi                                      adatte a sviluppare e gestire le
  effettuate con il LP, sui                                             competenze e le conoscenze
  punti di forza e le aree di                                           manageriali richieste.
  migliorabilità rilevate.



Alessandro Almonti
Schema generale dell’intervento

                                                                          Analisi e Progettazione


L’intervento formativo, sviluppato a partire dai risultati delle analisi effettuate
attraverso il Learning Path, è articolato in giornate che coinvolgono ed integrano
attività esperienziali (Project) con caratteristiche adatte a sollecitare e sviluppare
le competenze manageriali richieste, in relazione ai punti di forza dei partecipanti
ed alle aree di migliorabilità rilevate in fase di analisi.




                                                                                 Analisi dei processi di
                                                                                   Problem Solving




                                                                                                                 Analisi Competenze
                                              Analisi Stili Relazionali                                          Analisi Personalità
                                               Analisi Stili Cognitivi                                            Analisi Leaderhip




                                                                                                              Analisi Teamworking
                                                                                                                 Analisi Clima




                                                                                Analisi Obiettivi Aziendali



                                                                                                                         FASI DI INTERVENTO

                                                                                                                            Analisi dei fabbisogni formativi

                                                                                                                            Progettazione tempi e spazi del cambiamento
 Alessandro Almonti
Schema generale dell’intervento

                                                             Esempio di Strutturazione degli Spazi Formativi

Struttura del Programma Formativo Prima Giornata

8.00 Arrivo presso la location: registrazione

8.15 Saluto di benvenuto ai partecipanti

8.30 Plenaria introduttiva
         •         Finalità
         •         Obiettivi
         •         Divisione in gruppi e autopresentazioni

9.00   Attivita esperienziale in gruppi (Project 1)

10.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente

10.30 Attività esperienziale in gruppi (Project 2)

11.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente

13.00 Pausa pranzo

14.00 Esercitazione (Project 2)                                                             Struttura del Programma Formativo Seconda Giornata
15.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente
                                                                                            8.00   Plenaria di apertura
16.00 Plenaria con i due sottogruppi riuniti insieme
       Modelli di approccio al Problem Solving
                                                                                            8.15   Focalizzazione dei punti di forza e di miglioramento individuati nella giornata precedente
18.00 Fine prima giornata formativa
                                                                                            9.00   Attivita esperienziale in gruppi (Project 3)

                                                                                            10.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente

                                                                                            11.00 Attività esperienziale con i due sottogruppi riuniti (Project 4)
                                                                      Attività ad elevata
                                                                         integrazione       12.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente

                                                                                            13.00 Pausa pranzo

                                                                                            14.00 Plenaria in aula con i due sottogruppi uniti :
                                                                                                  Modelli di evoluzione dei gruppi di lavoro

                                                                                            16.00 Elaborazione e condivisione del Piano di Sviluppo Personale

                                                                                            17.00 Conclusioni finali e chiusura percorso
Alessandro Almonti
LE PROVE DEL PROGETTO MYTODHEA
         1.     Il Dilemma di Euristeo ; il gruppo si trova di fronte a paletti infissi nel terreno, sul primo dei quali sono impilati 7
                dischi. Con una serie di “mosse” dei dischi (ci sono regole fisse per che impediscono di mettere i dischi più grandi
                su quelli più piccoli) gli stessi dovranno essere spostati dal primo paletto all’ultimo, nel minor tempo possibile. 
         2.     Fuga dal legame: Ulisse e le Sirene; I partecipanti legati attraverso delle “manette” di corda dovranno
                cercare di liberarsi. 
         3.     Medusa e Perseo: i partecipanti vengono prima divisi in coppie e poi in terzetti, e dovranno effettuare un
                percorso tenendo tra le mani (una per partecipante) prima 3 palloni (in coppia) e poi 4 palloni (in terne) 
         4.     Il filo di Arianna : si predispone un circuito da percorrere con le mountain bike, per ogni bici è previsto un
                guidatore. Ogni sottogruppo è suddiviso a coppie, per ogni passaggio sono previsti due bici legate tra loro da un
                filo di lana. Aiutandosi e comunicando tra loro le due coppie dovranno percorrere l'intero circuito senza spezzare il
                filo. 
         5.     Idra: i partecipanti si cimenteranno in 3 prove nel tiro con l'arco arco. La 1^ prova è senza spiegazioni, nella 2^
                viene spiegato il funzionamento e le tecniche di tiro; nella 3^ prova, sfida con se stessi nel migliorare le
                precedenti prove al fine di capire il proprio margine di miglioramento. 
         6.     Il labirinto del Minotauro: I docenti definiscono su un foglio un percorso rappresentato da un numero di
                caselle pari al numero di partecipanti. Sul reticolato ci si può muovere come con il re sulla scacchiera. Il gioco
                contiene l’elemento pressione e stress (fare un errore costa caro). Il gruppo deve definire un ordine nel passaggio
                che poi va rispettato per tutto il gioco. Le persone devono passare 1 per volta, sulla scacchiera non ci possono
                essere in contemporanea 2 persone. Ogni volta che qualcuno va su una casella sbagliata deve tornare indietro e
                il gruppo ricomincia dal 1° partecipante. 
         7.     La caduta dell’uovo: Ulisse nella terra dei Ciconi; I partecipanti dovranno “salvare” delle uova (da 8 a 12)
                senza farle rompere, trasportandole da una area a rischio fino ad una area protetta, utilizzando solo gli strumenti
                messi a disposizione.
         8.     Scilla e Cariddi: come i due mostri mitologici che si nascondevano negli abissi del mare, così i partecipanti
                dovranno superare prove che consiste nell’attraversare una rete costituita da corde i cui passaggi sono di diverse
                dimensioni



Alessandro Almonti
LE PROVE DEL PROGETTO MYTODHEA
         1.     I Poligoni ciechi: Il Dio Knuhm e la “Stele della Carestia” Siamo in Egitto il Dio Knuhm in sogno riferisce
                al giovano faraone Zoser una nuova modalità per costruire le piaramidi. Le istruzioni ricevute sono le seguenti: Il
                gruppo deve costruire un poligono di corda i cui lati sono pari al numero dei partecipanti (p.es. 5 un pentagono).
                Una volta realizzato il poligono devono nuovamente eseguire la prova, questa volta bendati.
         2.     Le tre isole greche: Selvaggia, Minerva, Poseidonia; Le tre mitiche isole della mitologia greca: l'isola
                Selvaggia, l'isola di Minerva e Poseidonia (quest’ultima denominata anche isola del Dio Nettuno) stanno per
                essere distrutte e sommerse da una alluvione universale voluta dal Dio Nettuno, così come accadde per
                Atlantide. La missione del gruppo è la seguente: i partecipanti si posizionano su un’isola (piattaforma di legno).
                Di fronte a questa sono sistemate una seconda ed una terza isola (piattaforma), identiche ed in asse tra di loro
                poste ad una determinata distanza l’una dall’altra. Un pesante asse di legno, più corto della distanza che separa
                le piattaforme, servirà da passerella per raggiungere le isole e cantare una lode al Dio Nettuno perché li salvi.
         3.     Il fiume in piena: Caronte e il fiume Acheronte; Caronte nella mitologia classica ha il compito di
                traghettare le anime dei morti attraverso le paludi dell' Acheronte, sull'altra riva del fiume. Come pagamento, i
                morti devono consegnargli un obolo. Dirige la barca funebre, ma non rema in quanto le anime stesse assolvono
                questo incarico. Nei loro riguardi si dimostra tirannico e brutale come un vero capo-schiavi. Come Eracle scese
                agli Inferi e traghettò sull’altra riva così anche per loro la missione è la seguente: la squadra è divisa in due
                gruppi, con un obiettivo comune. Si trovano sulle rive opposte del fiume Acheronte che deve essere attraversato.
                Hanno a disposizione un numero di zattere sufficiente per raggiungere la metà del letto del fiume. L’obiettivo è
                che i due gruppi raggiungano la riva opposta, senza mai staccare il contatto fisico con gli altri partecipanti (nei
                rispettivi gruppi) e con la zattera (risorsa). La parte centrale dell’esercizio comporterà una necessaria
                “condivisione” delle risorse in un gioco di equilibri che comporterà una metodica pianificazione del “rischio
                collettivo”. Se una zattera viene lasciata incustodita viene presa da Caronte definitivamente.
         4.     La costruzione della fiducia: Il volo di Dedalo ed Icaro; A Creta il re Minasse aveva chiesto a Dedalo di
                costruire il Labirinto per il Minotauro. Avendolo costruito, e quindi conoscendone la struttura, Dedalo vi fu
                rinchiuso con il figlio. Per scappare, Dedalo costruì delle ali con delle penne e le attaccò ai loro corpi. I
                partecipanti, per salvarsi, dovranno attraversare per intero il percorso aereo (12 atelier del campo di corde alte di
                Cortevecchia)



Alessandro Almonti
Bibliografia
    •      Joseph Campbell, “L’eroe dai mille volti” - Ganda Editore, 2004
    •      Joseph Campbell “Le distese interiori del cosmo” - TEA , 2003
    •      Josehp Campbell “Mito e modernità” – RED, 2007
    •      Graham Hancock “Sciamani” – Corbaccio, 2006
    •      Harrison Snow “Indoor/Outdoor Team Building Games For Trainers: Powerful Activities From the World of Adventure-Based Team
           Building and Ropes Courses” - McGraw-Hill, 1997
    •      Lawrence Holpp “Managing Teams” - McGraw-Hill, 1998
    •      John Newstrom, Edward Scannell “The Big Book of Team Building Games: Trust-Building Activities, Team Spirit Exercises, and Other
           Fun Things to Do”- McGraw-Hill, 1997
    •      Alanna Jones “Team-Building Activities for Every Group”- Rec Room Publishing, 2000
    •      Kaiser Anna “Genius ludi. Il gioco nella formazione umana” - Armando Editore, 2001
    •      Huizinga Johan “Homo ludens” - Einaudi, 2002
    •      E. Rago “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” – Franco Angeli, 2006
    •      Marco Rotondi “Facilitare l’apprendere. Modi e percorsi per una formazione di qualità” - Franco Angeli, 2004
    •      Renata Borgato “Giochiamo? Riflessioni sull'uso del gioco nei percorsi formativi diretti agli adulti” - Franco Angeli, 2008
    •      Ulderico Cappucci , Federica Garbolino , Lilia Infelise , Massimo Reggiani , Marco Rotondi , Dieter Schurch , Marco Vergeat , Pier Luigi
           Amietta “I luoghi dell'apprendimento. Metodi, strumenti e casi di eccellenza delle nuove formazioni” - Franco Angeli, 2002
    •      Fabio Ciuffoli “Giochi, esercizi e test di creatività. Strategie e applicazioni di creative problem solving” – Franco Angeli, 2004
    •      Michele Liuzzi “La formazione fuori dall'aula. Concetti, metodi e strumenti per un nuovo modello formativo multidimensionale” - Franco
           Angeli, 2006
    •      Baldini E., Moroni F., Rotondi M. “Nuovi alfabeti. Linguaggi e percorsi per ripensare la formazione” Franco Angeli 1996 Milano
    •      Battistelli A., Majer V., Odoardi C. “Sapere , fare, essere” Franco Angeli 1997 Milano
    •      Bruscaglioni M. “La gestione dei processi nella formazione degli adulti” Franco Angeli 1991 Milano
    •      Canonici A. “La formazione e lo sviluppo del personale” Franco Angeli 1981 Milano
    •      Castagna M. "Esercitazioni, casi e questionari. Come insegnare agli adulti conoscenze e capacità" 2001 Franco Angeli
    •      Castagna M. "Role playing, autocasi ed esercitazioni psicosociali. Come insegnare comportamenti interpersonali" 2002 Franco Angeli
           Milano



Alessandro Almonti
Bibliografia
    •      Ceriani A. “La simulazione nei processi formativi” Franco Angeli 1996
    •      Craig R. L. “Training and development handbook” Mc Graw Hill 1976 New York
    •      De Marziani A., Paolino G. "Fuori dalle aule, fuori dagli schemi. Storia e contenuti dell'outdoor training" 2002 Franco Angeli
    •      Diougoan Blanch M., Murtula G. "Ripensare la formazione aziendale" 2002 Franco Angeli
    •      Hart L. B. “Metodi di formazione innovativi e di successo” Franco Angeli Ed. Milan1995
    •      International Labour Office “Teaching and training methods for management development” Ilo Geneva 1972
    •      Blanchard, Parisi, Carew “Costruire gruppi di successo” Angeli, 1998
    •      Bion “Esperienze nei gruppi” Armando, 1971 Milano
    •      Corino, Napoletano "La formazione orientata sul gruppo di lavoro" Franco Angeli 2000 Milano
    •      Lazzari “Il manuale del Team Builder” Angeli, 1998
    •      Luft “Introduzione alla dinamica di gruppo” La nuova Italia, 1988
    •      Novaga, Borsatti “Il lavoro di gruppo” Patròn, 1979
    •      Quaglino, Cortese “Gioco di squadra: come un gruppo di lavoro può diventare una squadra eccellente” Cortina, 2003
    •      Quaglino, Casagrande, Castellano “Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo” Cortina, 1992
    •      Benoit A. “L’arte della sintesi” Milano, Franco Angeli 1993
    •      Cogno E."Come risolvere i problemi. Tecniche per trasformare gli ostacoli in opportunità con il Pensiero Antitetico" Franco Angeli 1999
           Milano
    •      Davidson E., Deuser, & Sternberg R. J. “The role of metacognition in problem solving” In Metcalfe & Shimamura (eds) Metacognition
           (207-226) Cambridge, MIT Press 1994
    •      French J. N. & Rhoder C. “Teaching Thinking Skills: Theory and Practice” (17-43). New York, Garland Publishing 1992
    •      Kepner C., Tregoe B. “The rational manager. A systematic approach to problem solving and decision making” Princeton, Kepner-Tregoe
           Inc.
    •      Heuer J. R. “Psychology of Intelligence Analysis” Central Intelligence Agency 1999
    •      Leigh A. “Decisioni! Decisioni! Guida pratica manageriale al “problem solving” e al “decision making” Milano, Franco Angeli 1983
    •      Lynch D. “The brain map workbook. A leader’s and user’s guide to the brain map” Brain Technologies Corporation 1987
    •      Mosconi G., D’Urso V. “La soluzione dei problemi, Problem Solving” Firenze, Giunti-Barbera 1973
    •      Rhodes J., “Il pensiero esperto", Franco Angeli, 1993 Milano

Alessandro Almonti
Laureato in Geofisica Marina, nasce come formatore free lance alla
                         fine dell’anno ’85. Credendo fortemente in una visione olistica della
                         conoscenza è da sempre un convinto sostenitore dell’integrazione
    Alessandro Almonti   della cultura umanistica e tecnico/scientifica.
                         Dopo la laurea ha conseguito il NLP Master Practitioner, NLP
                         Business e corporate Coaching, il NLPBA (Neuro Linguistic
                         Programming Business Application), Outdoor Trainer OWLS
                         (Outdoor Wilderness Leadership School’s) ed ha studiato e
                         approfondito, inoltre, argomenti relativi allo sviluppo delle skills
                         comportamentali e manageriali.
                         Ha svolto attività professionale nel mondo aziendale con ruolo di
                         Formatore, Training Manager e Responsabile di Progetti Formativi.
                         Collabora con diverse Università italiane ed estere, è Vice
                         Presidente dell’AIF Associazione Italiana Formatori - (Consiglio
                         Direttivo Lazio) e Responsabile Nazionale del Settore Coaching ed
                         è Presidente del Chapter Italia di IAC (International Association of
                         Coaching).
                         Appassionato di filosofie orientali, ha approfondito tali studi in India
                         e Tibet, in particolare su tecniche di meditazione, rilassamento
                         profondo e respirazione yoga, dalle quali ha ideato ed applicato in
                         diversi ambiti (business, medico e sportivo), il Mind Training,
                         metodologia per lo sviluppo delle potenzialità della Persona.
                         Negli ultimi anni si è dedicato in modo particolare allo sviluppo di
                         progetti di formazione esperienziale e metodologie formative
                         innovative, legate al mondo del Web 2.0

                         Riferimenti:
                         Cell: 392.05.03.527
Alessandro Almonti       Mail: alessandro.almonti@gmail.com

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  • 1. CONVEGNO SULLA FORMAZIONE ESPERIENZIALE Mythodea: La metafora mitologica Alessandro Almonti
  • 2. “ La metafora è un dialogo analogico tra le varie forme del sapere ” Alessandro Almonti
  • 3. I 3 livelli dell’apprendimento esperienziale Apprendimento Apprendimento emotivo cognitivo Apprendimento comportamentale Area dello sviluppo della persona Alessandro Almonti
  • 4. Fasi metodologiche e ruolo del trainer Fasi Metodologiche Briefing Playing Debriefing Ruolo del Istruzione Assistenza Reviewing & trainer Osservazione Feedback Alessandro Almonti
  • 5. Il ruolo del trainer Trainer = Facilitatore Alessandro Almonti
  • 6. Considerazioni sull’efficacia della metodologia esperienziale • È orientata al discente, aiutandolo sia in termini di processo che di strutturazione e articolazione dei contenuti rispetto al fabbisogno (scaffolding) Alessandro Almonti da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
  • 7. Considerazioni sull’efficacia della metodologia esperienziale • Utilizza metodologie attive (active learning) per stimolare l’interazione ed il coinvolgimento dei partecipanti, sia adottando uno stile di comunicazione sia progettando una serie di attività e di strumenti che coinvolgano il partecipante Alessandro Almonti da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
  • 8. Considerazioni sull’efficacia della metodologia esperienziale • Implica una cooperazione tra i partecipanti (cooperative learning) sia nel riaolvere i problemi formativi (problem-based learning) sia nel confrontarsi e condividere, socializzare le esperienze lavorative (action learning) Alessandro Almonti da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
  • 9. Considerazioni sull’efficacia della metodologia esperienziale • Come sottoinsieme dell’apprendimento attivo, l’apprendimento cooperativo realizza pragmaticamente i dettami del social learning (lavori di gruppo, brain storming, problem solving complesso, strategie di ricerca di gruppo, strategie di scoperta) Alessandro Almonti da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
  • 10. Considerazioni sull’efficacia della metodologia esperienziale • Si riferisce ad esperienze personali ed attuali (experiential learning) • L’apprendimento è pienamente trasferibile all’ambiente organizzativo, superando tutte le difficoltà del processo di trasferimento (training transfer process) Alessandro Almonti da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
  • 11. Considerazioni sull’efficacia della metodologia esperienziale • Ingaggia i partecipanti sia da un punto di vista emotivo, sia comportamentale, sia cognitivo, rendendo così la formazione più piacevole, affascinante, interessante ed interattiva e favorendo la velocità dell’apprendimento (accelerated learning) Alessandro Almonti da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
  • 12. Mythodea: il viaggio dell’eroe Alessandro Almonti
  • 13. Mythodea: il viaggio dell’eroe L’idea portante di questa metafora formativa è quella di utilizzare dal punto di vista metodologico, l’antica capacità di leggere il linguaggio simbolico. L’uomo moderno ha modo di cogliere, nell’ampia varietà dei miti e dei racconti popolari di tutto il mondo, un filo rosso capace di unire le culture di ogni tempo e di ogni paese Alessandro Almonti
  • 14. Mythodea: il viaggio dell’eroe Il mito dell’ “Eroe” rimanda alle infinite variazioni dello stesso modello archetipico, invariabilmente immutato nel tempo e nello spazio, da Osiride a Giasone, da Ulisse a Re Artù, dalle statue atzeche alle rappresentazioni maya, ai Gemelli Guerrieri navaho. Alessandro Almonti
  • 15. Mythodea: il viaggio dell’eroe Tracciando quindi “il viaggio dell’Eroe” si può descrivere l’avventura dell’uomo alla scoperta della vita e del suo significato e la conseguente necessità di conoscere, comprendere, sviluppare ed ampliare le proprie risorse/competenze. La “metamorfosi” rappresenta quindi la parole chiave di questa esperienza Alessandro Almonti
  • 16. Mythodea: il viaggio dell’eroe Attraverso la rievocazione del viaggio dell’Eroe, i partecipanti al corso, seguono un percorso formativo a “tappe”. In ciascuna “tappa” del viaggio, viene svolta una esercitazione il cui scopo è quello di esplorare e sviluppare una delle competenze specifiche richieste dal programma formativo Alessandro Almonti
  • 17. PROGETTO MYTHODEA La formazione è uno strumento di sviluppo e crescita dell’organizzazione, la cui efficacia dipende sia dalla motivazione del singolo individuo, sia dall’ambiente in cui il progetto formativo si inserisce. In particolare lo sviluppo delle performance professionali dipendono sempre più da requisiti emozionali e relazionali che, per essere sviluppati necessitano di una “immersione” dei partecipanti in azioni ed esperienze concrete che facilitino la sperimentazione di nuovi comportamenti. La rottura degli schemi mentali quotidiani e il confronto con forti esperienze emotive, attiva processi e comportamenti facilmente trasferibili nel proprio contesto lavorativo. La metodologia outdoor (formazione esterna all’aula) unitamente a quella indoor (formazione in aula) consente di far emergere i punti di forza e le aree di miglioramento dell’individuo, del gruppo e dell’organizzazione. Il progetto MYTHODEA consentirà ai partecipanti di approfondire le tematiche comportamentali, imparando a divenire leader di se stessi e degli altri. Alessandro Almonti
  • 18. IDEA PROGETTUALE Il Progetto Mythodea é un programma di formazione innovativo, dinamico e coinvolgente basato sulla metafora mitologica. Quando si parla di mitologia ci vengono subito in mente Zeus (Giove), Ade (Plutone), Artemide (Diana), Poseidone (Nettuno) o ancora le grandiose ed improbabili avventure di Eracle (Ercole), per non parlare della bellezza di Elena e di Afrodite (Venere) che ancora oggi, per semplificare la definizione di "grande bellezza" ci si riconduce a Lei. E poi?... Non ci vengono forse in mente i viaggi in luoghi arcani ed esotici di Giasone con i suoi Argonauti, il peregrinare di Ulisse o il tormentato viaggio di Enea? I partecipanti saranno nella condizione di individuare potentemente un soggetto, un’idea, una tematica della mitologia, decidendo di far vivere e vivendo al tempo stesso un’esperienza simbolicamente profonda ed altamente stimolante. Il programma Mythodea si sviluppa in 2 giornate in cui i partecipanti, seguiti da due trainer attraverso, la metafora mitologica, compieranno gesta “eroiche” all’insegna della lealtà, determinazione, focalizzazione all’obiettivo e alle persone. Alessandro Almonti
  • 19. METAFORA Il corso utilizza la metafora del “viaggio Mitologico” quale strumento di “orientamento didattico”. La scelta della metafora è stata condotta perché possa:  stimolare il percorso di lavorazione su se stessi e trasformazione delle competenze per la generazione di performance superiori. Il partecipante deve potersi identificare con la metafora, potendone seguire passo passo il percorso di trasformazione.  simboleggiare le attività pratiche che verranno richieste al partecipante attraverso una forte analogia con il contesto professionale. La necessità che la metafora rappresenti anche un contesto operativo, potendo identificare un processo, le attività, gli attori, consente un più semplice trasferimento delle riflessioni attivate verso il contesto professionale ed operativo dell’utente. Alessandro Almonti
  • 20. OBIETTIVI • Sviluppare la capacità di saper decidere, pianificare e gestire risposte anche complesse • Stimolare le intelligenze emotive allo scopo di potenziare la propria leadership • Lavorare in team e rafforzare la capacità di fare squadra • Stimolare la propria strategia della fiducia e la capacità di delega • Focalizzare maggiormente il proprio orientamento ai risultati. Alessandro Almonti
  • 21. TEMI FORMATIVI • Leadership • Team building • Team working • Motivazione • Problem solving • Decison making • Pianificazione Alessandro Almonti
  • 22. METODOLOGIA Dopo una prima parte dedicata alla costituzione dei gruppi e alla assegnazione dei progetti da realizzare, attraverso l'utilizzo di esercitazioni e giochi analogici, il gruppo verrà inserito e coinvolto in una esperienza a carattere “mitologico”. I progetti da realizzare seppur lontani dalle tematiche lavorative potranno essere ricontestualizzati nelle tematiche professionali prevedendo anche una videoregistrazione al fine di osservare, nelle fasi di debriefing, i comportamenti agiti Alessandro Almonti
  • 23. La concettualizzazione di ogni step di questo programma può essere rappresentata come segue: INTRODUZIONE ESERCITAZIONI, DEBRIEFING ED E METAFORA ED ATTIVITÀ DI ESPOSIZIONE DELL’ATTIVITÀ GRUPPO TEORICA ANALOGIA CON AUTOCASI /CASI IL CONTESTO PROFESSIONALE E DEBRIEFING Alessandro Almonti
  • 24. Schema generale dell’intervento La Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training IL MODELLO di riferimento Il Modello per le attività di Outdoor segue i principi delineati dalla teoria dell’apprendimento esperienziale da Kolb e Fry. Alessandro Almonti
  • 25. La metodologia esperienziale nella formazione Alessandro Almonti
  • 26. Schema generale dell’intervento La Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training Le attività di problem solving sono classificate secondo due dimensioni principali: 1. Natura del problema o della situazione problematica (chiara - ambigua) 2. Metodi e soluzioni per realizzare gli obiettivi (noti - sconosciuti) Ogni attività infine è seguita da un lavoro di riflessione in aula (Review) dove il trainer sollecita e guida il team ed i singoli alla presa di coscienza dei punti di forza, dei rischi e delle possibilità delle risorse organizzative, comunicative e relazionali impiegate durante il lavoro esperienziale per preparare il team ad affrontare la successiva attività. Alessandro Almonti
  • 27. Schema generale dell’intervento La Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training Ciascuna attività (Project) ha una durata variabile che va da 15 a circa 45-60 minuti ed è caratterizzata da situazioni di problem solving strutturate secondo criteri che tengono conto: delle dinamiche che si vuole sollecitare delle risorse di base rilevate in analisi sul gruppo delle risorse legate alle singole persone delle aree di miglioramento rilevate in fase di analisi degli obiettivi formativi aziendali Alessandro Almonti
  • 28. Schema generale dell’intervento Analisi dei Fabbisogni Formativi e delle Risorse di base 1. Analisi dei Fabbisogni Attivazione Moduli di Assessment su: Analisi Ruolo nel Team Analisi Stili di Leadership Analisi Stile di Problem Solving Analisi Transazionale Analisi del Team Formazione Esperienziale Analisi Clima Comunicativo Programma: Project 1 Project 2 Project 3 Project 4 2. Progettazione 3. Erogazione Formazione L’intervento formativo è L’intervento è articolato in progettato in base alle giornate ad elevata integrazione Formazione in Aula informazioni raccolte nei tra attività esperienziali e possibili focus group e in base ai attività in aula con caratteristiche risultati delle analisi adatte a sviluppare e gestire le effettuate con il LP, sui competenze e le conoscenze punti di forza e le aree di manageriali richieste. migliorabilità rilevate. Alessandro Almonti
  • 29. Schema generale dell’intervento Analisi e Progettazione L’intervento formativo, sviluppato a partire dai risultati delle analisi effettuate attraverso il Learning Path, è articolato in giornate che coinvolgono ed integrano attività esperienziali (Project) con caratteristiche adatte a sollecitare e sviluppare le competenze manageriali richieste, in relazione ai punti di forza dei partecipanti ed alle aree di migliorabilità rilevate in fase di analisi. Analisi dei processi di Problem Solving Analisi Competenze Analisi Stili Relazionali Analisi Personalità Analisi Stili Cognitivi Analisi Leaderhip Analisi Teamworking Analisi Clima Analisi Obiettivi Aziendali FASI DI INTERVENTO Analisi dei fabbisogni formativi Progettazione tempi e spazi del cambiamento Alessandro Almonti
  • 30. Schema generale dell’intervento Esempio di Strutturazione degli Spazi Formativi Struttura del Programma Formativo Prima Giornata 8.00 Arrivo presso la location: registrazione 8.15 Saluto di benvenuto ai partecipanti 8.30 Plenaria introduttiva • Finalità • Obiettivi • Divisione in gruppi e autopresentazioni 9.00 Attivita esperienziale in gruppi (Project 1) 10.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente 10.30 Attività esperienziale in gruppi (Project 2) 11.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente 13.00 Pausa pranzo 14.00 Esercitazione (Project 2) Struttura del Programma Formativo Seconda Giornata 15.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente 8.00 Plenaria di apertura 16.00 Plenaria con i due sottogruppi riuniti insieme Modelli di approccio al Problem Solving 8.15 Focalizzazione dei punti di forza e di miglioramento individuati nella giornata precedente 18.00 Fine prima giornata formativa 9.00 Attivita esperienziale in gruppi (Project 3) 10.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente 11.00 Attività esperienziale con i due sottogruppi riuniti (Project 4) Attività ad elevata integrazione 12.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente 13.00 Pausa pranzo 14.00 Plenaria in aula con i due sottogruppi uniti : Modelli di evoluzione dei gruppi di lavoro 16.00 Elaborazione e condivisione del Piano di Sviluppo Personale 17.00 Conclusioni finali e chiusura percorso Alessandro Almonti
  • 31. LE PROVE DEL PROGETTO MYTODHEA 1. Il Dilemma di Euristeo ; il gruppo si trova di fronte a paletti infissi nel terreno, sul primo dei quali sono impilati 7 dischi. Con una serie di “mosse” dei dischi (ci sono regole fisse per che impediscono di mettere i dischi più grandi su quelli più piccoli) gli stessi dovranno essere spostati dal primo paletto all’ultimo, nel minor tempo possibile.  2. Fuga dal legame: Ulisse e le Sirene; I partecipanti legati attraverso delle “manette” di corda dovranno cercare di liberarsi.  3. Medusa e Perseo: i partecipanti vengono prima divisi in coppie e poi in terzetti, e dovranno effettuare un percorso tenendo tra le mani (una per partecipante) prima 3 palloni (in coppia) e poi 4 palloni (in terne)  4. Il filo di Arianna : si predispone un circuito da percorrere con le mountain bike, per ogni bici è previsto un guidatore. Ogni sottogruppo è suddiviso a coppie, per ogni passaggio sono previsti due bici legate tra loro da un filo di lana. Aiutandosi e comunicando tra loro le due coppie dovranno percorrere l'intero circuito senza spezzare il filo.  5. Idra: i partecipanti si cimenteranno in 3 prove nel tiro con l'arco arco. La 1^ prova è senza spiegazioni, nella 2^ viene spiegato il funzionamento e le tecniche di tiro; nella 3^ prova, sfida con se stessi nel migliorare le precedenti prove al fine di capire il proprio margine di miglioramento.  6. Il labirinto del Minotauro: I docenti definiscono su un foglio un percorso rappresentato da un numero di caselle pari al numero di partecipanti. Sul reticolato ci si può muovere come con il re sulla scacchiera. Il gioco contiene l’elemento pressione e stress (fare un errore costa caro). Il gruppo deve definire un ordine nel passaggio che poi va rispettato per tutto il gioco. Le persone devono passare 1 per volta, sulla scacchiera non ci possono essere in contemporanea 2 persone. Ogni volta che qualcuno va su una casella sbagliata deve tornare indietro e il gruppo ricomincia dal 1° partecipante.  7. La caduta dell’uovo: Ulisse nella terra dei Ciconi; I partecipanti dovranno “salvare” delle uova (da 8 a 12) senza farle rompere, trasportandole da una area a rischio fino ad una area protetta, utilizzando solo gli strumenti messi a disposizione. 8. Scilla e Cariddi: come i due mostri mitologici che si nascondevano negli abissi del mare, così i partecipanti dovranno superare prove che consiste nell’attraversare una rete costituita da corde i cui passaggi sono di diverse dimensioni Alessandro Almonti
  • 32. LE PROVE DEL PROGETTO MYTODHEA 1. I Poligoni ciechi: Il Dio Knuhm e la “Stele della Carestia” Siamo in Egitto il Dio Knuhm in sogno riferisce al giovano faraone Zoser una nuova modalità per costruire le piaramidi. Le istruzioni ricevute sono le seguenti: Il gruppo deve costruire un poligono di corda i cui lati sono pari al numero dei partecipanti (p.es. 5 un pentagono). Una volta realizzato il poligono devono nuovamente eseguire la prova, questa volta bendati. 2. Le tre isole greche: Selvaggia, Minerva, Poseidonia; Le tre mitiche isole della mitologia greca: l'isola Selvaggia, l'isola di Minerva e Poseidonia (quest’ultima denominata anche isola del Dio Nettuno) stanno per essere distrutte e sommerse da una alluvione universale voluta dal Dio Nettuno, così come accadde per Atlantide. La missione del gruppo è la seguente: i partecipanti si posizionano su un’isola (piattaforma di legno). Di fronte a questa sono sistemate una seconda ed una terza isola (piattaforma), identiche ed in asse tra di loro poste ad una determinata distanza l’una dall’altra. Un pesante asse di legno, più corto della distanza che separa le piattaforme, servirà da passerella per raggiungere le isole e cantare una lode al Dio Nettuno perché li salvi. 3. Il fiume in piena: Caronte e il fiume Acheronte; Caronte nella mitologia classica ha il compito di traghettare le anime dei morti attraverso le paludi dell' Acheronte, sull'altra riva del fiume. Come pagamento, i morti devono consegnargli un obolo. Dirige la barca funebre, ma non rema in quanto le anime stesse assolvono questo incarico. Nei loro riguardi si dimostra tirannico e brutale come un vero capo-schiavi. Come Eracle scese agli Inferi e traghettò sull’altra riva così anche per loro la missione è la seguente: la squadra è divisa in due gruppi, con un obiettivo comune. Si trovano sulle rive opposte del fiume Acheronte che deve essere attraversato. Hanno a disposizione un numero di zattere sufficiente per raggiungere la metà del letto del fiume. L’obiettivo è che i due gruppi raggiungano la riva opposta, senza mai staccare il contatto fisico con gli altri partecipanti (nei rispettivi gruppi) e con la zattera (risorsa). La parte centrale dell’esercizio comporterà una necessaria “condivisione” delle risorse in un gioco di equilibri che comporterà una metodica pianificazione del “rischio collettivo”. Se una zattera viene lasciata incustodita viene presa da Caronte definitivamente. 4. La costruzione della fiducia: Il volo di Dedalo ed Icaro; A Creta il re Minasse aveva chiesto a Dedalo di costruire il Labirinto per il Minotauro. Avendolo costruito, e quindi conoscendone la struttura, Dedalo vi fu rinchiuso con il figlio. Per scappare, Dedalo costruì delle ali con delle penne e le attaccò ai loro corpi. I partecipanti, per salvarsi, dovranno attraversare per intero il percorso aereo (12 atelier del campo di corde alte di Cortevecchia) Alessandro Almonti
  • 33. Bibliografia • Joseph Campbell, “L’eroe dai mille volti” - Ganda Editore, 2004 • Joseph Campbell “Le distese interiori del cosmo” - TEA , 2003 • Josehp Campbell “Mito e modernità” – RED, 2007 • Graham Hancock “Sciamani” – Corbaccio, 2006 • Harrison Snow “Indoor/Outdoor Team Building Games For Trainers: Powerful Activities From the World of Adventure-Based Team Building and Ropes Courses” - McGraw-Hill, 1997 • Lawrence Holpp “Managing Teams” - McGraw-Hill, 1998 • John Newstrom, Edward Scannell “The Big Book of Team Building Games: Trust-Building Activities, Team Spirit Exercises, and Other Fun Things to Do”- McGraw-Hill, 1997 • Alanna Jones “Team-Building Activities for Every Group”- Rec Room Publishing, 2000 • Kaiser Anna “Genius ludi. Il gioco nella formazione umana” - Armando Editore, 2001 • Huizinga Johan “Homo ludens” - Einaudi, 2002 • E. Rago “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” – Franco Angeli, 2006 • Marco Rotondi “Facilitare l’apprendere. Modi e percorsi per una formazione di qualità” - Franco Angeli, 2004 • Renata Borgato “Giochiamo? Riflessioni sull'uso del gioco nei percorsi formativi diretti agli adulti” - Franco Angeli, 2008 • Ulderico Cappucci , Federica Garbolino , Lilia Infelise , Massimo Reggiani , Marco Rotondi , Dieter Schurch , Marco Vergeat , Pier Luigi Amietta “I luoghi dell'apprendimento. Metodi, strumenti e casi di eccellenza delle nuove formazioni” - Franco Angeli, 2002 • Fabio Ciuffoli “Giochi, esercizi e test di creatività. Strategie e applicazioni di creative problem solving” – Franco Angeli, 2004 • Michele Liuzzi “La formazione fuori dall'aula. Concetti, metodi e strumenti per un nuovo modello formativo multidimensionale” - Franco Angeli, 2006 • Baldini E., Moroni F., Rotondi M. “Nuovi alfabeti. Linguaggi e percorsi per ripensare la formazione” Franco Angeli 1996 Milano • Battistelli A., Majer V., Odoardi C. “Sapere , fare, essere” Franco Angeli 1997 Milano • Bruscaglioni M. “La gestione dei processi nella formazione degli adulti” Franco Angeli 1991 Milano • Canonici A. “La formazione e lo sviluppo del personale” Franco Angeli 1981 Milano • Castagna M. "Esercitazioni, casi e questionari. Come insegnare agli adulti conoscenze e capacità" 2001 Franco Angeli • Castagna M. "Role playing, autocasi ed esercitazioni psicosociali. Come insegnare comportamenti interpersonali" 2002 Franco Angeli Milano Alessandro Almonti
  • 34. Bibliografia • Ceriani A. “La simulazione nei processi formativi” Franco Angeli 1996 • Craig R. L. “Training and development handbook” Mc Graw Hill 1976 New York • De Marziani A., Paolino G. "Fuori dalle aule, fuori dagli schemi. Storia e contenuti dell'outdoor training" 2002 Franco Angeli • Diougoan Blanch M., Murtula G. "Ripensare la formazione aziendale" 2002 Franco Angeli • Hart L. B. “Metodi di formazione innovativi e di successo” Franco Angeli Ed. Milan1995 • International Labour Office “Teaching and training methods for management development” Ilo Geneva 1972 • Blanchard, Parisi, Carew “Costruire gruppi di successo” Angeli, 1998 • Bion “Esperienze nei gruppi” Armando, 1971 Milano • Corino, Napoletano "La formazione orientata sul gruppo di lavoro" Franco Angeli 2000 Milano • Lazzari “Il manuale del Team Builder” Angeli, 1998 • Luft “Introduzione alla dinamica di gruppo” La nuova Italia, 1988 • Novaga, Borsatti “Il lavoro di gruppo” Patròn, 1979 • Quaglino, Cortese “Gioco di squadra: come un gruppo di lavoro può diventare una squadra eccellente” Cortina, 2003 • Quaglino, Casagrande, Castellano “Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo” Cortina, 1992 • Benoit A. “L’arte della sintesi” Milano, Franco Angeli 1993 • Cogno E."Come risolvere i problemi. Tecniche per trasformare gli ostacoli in opportunità con il Pensiero Antitetico" Franco Angeli 1999 Milano • Davidson E., Deuser, & Sternberg R. J. “The role of metacognition in problem solving” In Metcalfe & Shimamura (eds) Metacognition (207-226) Cambridge, MIT Press 1994 • French J. N. & Rhoder C. “Teaching Thinking Skills: Theory and Practice” (17-43). New York, Garland Publishing 1992 • Kepner C., Tregoe B. “The rational manager. A systematic approach to problem solving and decision making” Princeton, Kepner-Tregoe Inc. • Heuer J. R. “Psychology of Intelligence Analysis” Central Intelligence Agency 1999 • Leigh A. “Decisioni! Decisioni! Guida pratica manageriale al “problem solving” e al “decision making” Milano, Franco Angeli 1983 • Lynch D. “The brain map workbook. A leader’s and user’s guide to the brain map” Brain Technologies Corporation 1987 • Mosconi G., D’Urso V. “La soluzione dei problemi, Problem Solving” Firenze, Giunti-Barbera 1973 • Rhodes J., “Il pensiero esperto", Franco Angeli, 1993 Milano Alessandro Almonti
  • 35. Laureato in Geofisica Marina, nasce come formatore free lance alla fine dell’anno ’85. Credendo fortemente in una visione olistica della conoscenza è da sempre un convinto sostenitore dell’integrazione Alessandro Almonti della cultura umanistica e tecnico/scientifica. Dopo la laurea ha conseguito il NLP Master Practitioner, NLP Business e corporate Coaching, il NLPBA (Neuro Linguistic Programming Business Application), Outdoor Trainer OWLS (Outdoor Wilderness Leadership School’s) ed ha studiato e approfondito, inoltre, argomenti relativi allo sviluppo delle skills comportamentali e manageriali. Ha svolto attività professionale nel mondo aziendale con ruolo di Formatore, Training Manager e Responsabile di Progetti Formativi. Collabora con diverse Università italiane ed estere, è Vice Presidente dell’AIF Associazione Italiana Formatori - (Consiglio Direttivo Lazio) e Responsabile Nazionale del Settore Coaching ed è Presidente del Chapter Italia di IAC (International Association of Coaching). Appassionato di filosofie orientali, ha approfondito tali studi in India e Tibet, in particolare su tecniche di meditazione, rilassamento profondo e respirazione yoga, dalle quali ha ideato ed applicato in diversi ambiti (business, medico e sportivo), il Mind Training, metodologia per lo sviluppo delle potenzialità della Persona. Negli ultimi anni si è dedicato in modo particolare allo sviluppo di progetti di formazione esperienziale e metodologie formative innovative, legate al mondo del Web 2.0 Riferimenti: Cell: 392.05.03.527 Alessandro Almonti Mail: alessandro.almonti@gmail.com