SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 3
Baixar para ler offline
L’Italia è l’unico Paese ad
aver disciplinato in manie-
ra molto approfondita
questa materia così artico-
lata, la rintracciabilità di
filiera, creando uno stan-
dard con la norma UNI
10939 del 2001 “Certifica-
zione volontaria della
rintracciabilità di filiera”,
in corso di adozione da
parte dell’ISO (organizza-
zione internazionale di
unificazione).
Le imprese che operano
nel settore dell’alimenta-
zione sono prevalente-
mente di piccole dimen-
sioni (circa l’80% del com-
parto alimentare) e, nel
complesso, formano il
secondo settore industria-
le; anche per questo moti-
vo nasce l’esigenza di defi-
nire in modo chiaro le
modalità gestione dei
sistemi di rintracciabilità
di filiera, che risulta per
forza di cose quanto mai
complessa. Ci siamo posti
alcuni interrogativi.
Perché creare un sistema di
rintracciabilità dei prodotti
agroalimentari? Ci possono
essere dei vantaggi tangibili
per gli operatori?
Progettare ed attuare un
sistema di rintracciabilità
definito secondo la norma
UNI 10939 del 2001 come
“l’insieme organizzato che
consente la rintracciabilità
in una filiera agroalimen-
tare”, offre un contributo
sostanziale alla garanzia
per la sicurezza igienica e
sanitaria del prodotto
alimentare, e permette di
incrementare la trasparen-
za nei confronti del merca-
to e dei consumatori.
Ciascun operatore che
compone un anello della
filiera in cui svolge attività
di produzione, trasforma-
zione, confezionamento,
distribuzione di prodotti
alimentari dovrebbe esser-
ne coinvolto in modo tale
da poter risalire efficiente-
mente ai propri fornitori
ed ai propri clienti che si
collocano a monte e a valle
della sua posizione; in tal
modo saranno maggior-
mente disponibili le infor-
mazioni inerenti al prodotto
e alla filiera produttiva a
tutti coloro che ne fanno
parte, senza tralasciare gli
organi di controllo ed i con-
sumatori.
Tracciare le fasi che modifi-
cano la storia commerciale
di un prodotto alimentare
permette di poter agevol-
mente risalire alle principali
modificazioni che il prodot-
to ha subito ed alle respon-
sabilità correlate agli opera-
tori coinvolti.
Come si può iniziare a proget-
tare un sistema di rintraccia-
bilità di filiera?
Sicuramente le modalità
che devono essere messe in
campo dovranno servire in
prima istanza ad identifica-
re e registrare i flussi mate-
riali e le organizzazioni che
creano la struttura produt-
tiva e commerciale dietro
cui si identifica il prodotto
finito.
Complessità ed estensione
del sistema di rintracciabi-
lità che si intende creare ed
implementare sono para-
metri definibili sulla base
delle peculiarità del
prodotto interessato e del
numero di trasformazioni
che lo caratterizzano.
La realizzazione di un effi-
ciente sistema di rintrac-
ciabilità ruota attorno alla
definizione:
Pasta & Pastai n. 35/2003 - pag.30
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ
DOMANDE E RISPOSTE SULLE
PROCEDURE PER LA PROGETTAZIONE ED
ATTUAZIONE DEI SISTEMI AZIENDALI
di Alessio Marchesani
Proseguiamo con gli appro-
fondimenti sui sistemi di
tracciabilità e rintracciabilità
dei prodotti alimentari, chia-
rendo alcuni dubbi che tutto-
ra gli addetti ai lavori metto-
no in risalto. Ci siamo posti
alcune domande le cui rispo-
ste potranno semplificare
l’opera delle aziende che
dovranno attuare ed imple-
mentare la gestione di tali
sistemi di filiera.
• del/i prodotto/i o del/i
componente/i rilevan-
te/i per il/i quale/i si in-
tende realizzare la
rintracciabilità di filie-
ra;
• delle organizzazioni e
dei flussi di materiali
coinvolti in funzione
del prodotto e delle ca-
ratteristiche proprie;
• delle modalità di iden-
tificazione del prodot-
to tra le organizzazioni
coinvolte;
• delle modalità di regi-
strazione dei flussi di
materiali;
• delle modalità di sepa-
razione o segregazione
del prodotto da altri
prodotti;
• dei dettagli organizza-
tivi fra le organizzazio-
ni interessate;
• delle modalità e delle
responsabilità per la
gestione dei dati;
• degli accordi formaliz-
zati tra le diverse orga-
nizzazioni coinvolte
per l’attuazione del si-
stemadirintracciabilità;
• delle adeguate modali-
tà di gestione e con-
trollo del sistema.
Naturalmente sarà preso
in considerazione il siste-
ma di acquisizione e
gestione dei dati eventual-
mente presente in azien-
da, valutandone la compa-
tibilità con i requisiti
richiesti in fase di proget-
tazione del sistema di
rintracciabilità.
Poiché la filiera si identifi-
ca in una catena di soggetti
coinvolti in vario modo
nella definizione del
prodotto finito, soltanto
l’espressione e la condivi-
sione delle procedure
concordate mediante un
impegno formale, quali
sono la gestione ed acqui-
sizione delle informazioni
da tracciare (definite nel
sistema di tracciabilità) e le
tecnologie da utilizzare
per la realizzazione,
potranno comportare un
effetto positivo all’intero
sistema.
È possibile semplificare il
concetto di tracciabilità appli-
cata alla filiera?
Poiché l’intento con cui si
vuole attuare un sistema di
tracciabilità è quello di po-
terlo estendere a tutta la
filiera con cui si identifica
un prodotto agroalimenta-
re, la definizione di traccia-
bilità, nota e riferita all’a-
zienda, si esaurisce pas-
sando dai fornitori ai clien-
ti dell’azienda considerata.
Occorre quindi ampliare la
logica del controllo di filie-
ra che risulterà tracciabile
e quindi documentabile,
grazie alla garanzia del-
l’applicazione dei sistemi
di tracciabilità a tutta la fi-
liera.
Si possono creare contrasti
con altre dichiarazioni sulla
sicurezza, sistemi di qualità o
qualità di prodotto?
I sistemi di tracciabilità
fungono positivamente da
supporto per ogni dichia-
razione di conformità alle
certificazioni dei sistemi di
qualità, di prodotto e di
raccolta di informazioni; è
comunque opportuno
ricreare i presupposti per
realizzare una sinergia di
raccolta e gestione di dati
simili utilizzabili anche per
le altre norme (ISO 9000,
autocontrollo).
Non potendo garantire la
rintracciabilità di filiera dei
prodotti, non si è in grado
di conoscere fino in fondo
l’identità delle aziende che
hanno contribuito alla loro
formulazione, per cui viene
meno un importante pre-
supposto su cui si fonda
l’assicurazione della quali-
tà: la credibilità aziendale,
in particolare a livello e di
prodotti e di gestione della
produzione.
Da qui emerge l’enorme
importanza dei mezzi in-
formativi e gestionali che
garantiscono una crescente
e comunque stabile caratte-
rizzazione del sistema di
qualità aziendale e dei ri-
spettivi prodotti.
Qualèilpuntodipartenzaper
creare il sistema di tracciabili-
tà di filiera?
Il criterio su cui fare leva
perottimizzareilsistemadi
tracciabilità in cui si ricono-
sce l’intera filiera è il singo-
lo prodotto; la primaria e
principale fase da seguire
una volta identificata la
filiera, è la traccia del
percorso dell’ingrediente/i
principale/i; è opportuno
tralasciare quello/i secon-
dario/i. Tali componenti
secondari che risulteranno
sempre fondamentali in
termini di sicurezza e
qualità del prodotto posso-
no essere identificati e trac-
ciati nella filiera con il
nome delle ditte fornitrici.
Fondamentale risulterà la
creazione di un sistema
dinamico ed elastico, che
sia soprattutto facilmente
gestibile.
All’interno di ciascuna
azienda è fondamentale
gestire i flussi dei materiali,
monitorandone gli sposta-
menti e le trasformazioni;
queste azioni risulteranno
le strutture portanti di un
sistema di tracciabilità
opportunamente efficiente
ed efficace.
Sistema di tracciabilità di
filiera: quali le strategie per
costruirlo?
Innanzitutto occorre defini-
re il diagramma di flusso
(flow-sheet) dell’intera filie-
ra, identificando mediante
codici specifici le diverse
aziendecheconcorronoalla
formulazione e commercia-
lizzazione di un prodotto.
A questo stadio per ogni
prodotto sarebbe opportu-
no definire il percorso
verticale per identificare le
sole aziende coinvolte, che
risulterà differente nel
caso in cui ad esempio
materie prime che proven-
gono da aziende diverse
concorrano alla formula-
zione di diversi prodotti o
lotti.
Come possono essere organiz-
zati gli accordi in termini di
formalizzazione tra le aziende
di filiera?
Non v’è dubbio che tutte le
aziende coinvolte all’inter-
no di una filiera debbano
impegnarsi formalmente
nel fornire dichiarazioni e
documentazioni sui flussi
dei materiali che diretta-
mente le riguardano.
Diventa quanto mai
indispensabile creare un
“nodo di coordinamento”
autorizzato dalle aziende,
che può essere scelto tra
una di esse o una azienda
di servizi esterna; i compiti
svolti saranno principal-
mente il recepimento e la
gestione dei dati, nonché il
controllo della tracciabilità
inteso come la verifica
dell’implementazione
delle regole definite dalle
aziende e che le stesse
Pasta & Pastai n. 35/2003 - pag.31
saranno chiamate a rispettare.
Inoltre l’azienda chiamata a svolge-
re attività di coordinamento avrà
anche il compito di mettere a dispo-
sizione tutte le informazioni ai clien-
ti, alle autorità di controllo, ai consu-
matori ed agli organismi di certifica-
zione.
Non v’è dubbio che tale sistema di
gestione di dati sarà semplificato
grazieancheall’adozionediunarete
informatica collegata dal nodo di
coordinamento alle altre aziende;
comunque è possibile che al proprio
interno ogni azienda gestisca ancora
i propri dati senza l’ausilio di sistemi
informatici, garantendo comunque
una efficienza elevata in termini di
acquisizione e collegamento dei dati
stessi.
Come possono essere identificati i flussi
dei materiali?
Occorre innanzitutto definire i flussi
di materiali in modo discontinuo,
definendo le quantità di prodotto
sottoposte ai medesimi trattamenti e
trasformazioni ed identificabili in
fasi di sosta mediante il “lotto”.
Le unità di misura della quantità
dovranno essere espresse in manie-
ra totalizzante ed univoca, cioè se
possibile sarà opportuno indicarle
con i chilogrammi (o multipli);
questo al fine di evitare che variazio-
ni di temperatura comportino diffe-
renze di volume e di conseguenza
scompensi nella gestione dei dati.
Anche in questo caso è possibile
raccogliere e gestire diversamente i
dati all’interno di ogni azienda, dati
che però dovranno essere trasmessi
al nodo di coordinamento in manie-
ra uniforme.
L’identificazionedeilottidiproduzio-
ne viene definita in funzione di masse
di prodotti con identità nota, per cui
devono essere facilmente identificate
le aziende da cui derivano.
Esistono differenze tra lotto di produzio-
ne o confezionamento e lotto di identifi-
cazione?
Sostanzialmente sì. Infatti il lotto di
identificazione riguarda soltanto la
definizione dei due punti del
percorso che attraversa il prodotto,
identificato all’interno della filiera:
l’ingresso e l’uscita. Ad esempio è
possibile che l’ingresso di un
prodotto sia la zona di ricevimento e
stoccaggio delle materie prime,
mentre che l’uscita sia l’area di
immagazzinaggio e spedizione dei
prodotti finiti. Tali lotti saranno
codificati mediante sigle o codici che
permetteranno di risalire (rintrac-
ciare) tutta la filiera di responsabili-
tà, associando a tale fase anche
l’identificazione dei quantitativi
movimentati.
Come si dovrebbe procedere per gestire
l’identificazione di materie prime che
provengono da fornitori diversi?
Come succede spesso per le paste
alimentari, le semole di origini
diverse vengono miscelate per poi
procedere alla lavorazione del
prodotto; in tal caso sarà necessario
effettuare una gestione per lotti tale
da consentire di identificare i forni-
tori che siano confluiti nella filie-
ra-lotto di un prodotto finito. Ai fini
della tracciabilità di filiera è oppor-
tuno operare a livello qualitativo
(indicando così i codici dei fornitori
delle materie prime).
Quali sono i codici di identificazione ed
in quali modi si può realizzare
l’identificazione dei prodotti tracciati?
La prima possibilità è utilizzare un
logo che evochi la tracciabilità e che
renda diretto il contatto con il nodo
di coordinamento, in modo da poter
conoscere le aziende della filiera.
Altrimenti è possibile indicare tutte
le aziende della filiera sulla confe-
zione finale, con il loro nome o con
un codice identificativo; tutto
dipende dalla loro numerosità.
Ancor più utile risulta il codice a
barre, soprattutto a livello ispettivo e
di controllo, poiché può racchiudere
molteplici informazioni in un unico
codice che può essere decodificato
in modo selettivo, selezionando
soltanto precise informazioni.
Nei prossimi numeri di Pasta &
Pastai tratteremo delle metodologie
operative per i sistemi di tracciabili-
tà, soffermandoci in particolar modo
sulle soluzioni tecniche più aggior-
nate.
_______________________________
Bibliografia
Fondamenti dei sistemi di tracciabilità
nell’agroalimentare, INDICOD.
Giornata di studio: sistemi di identifica-
zione e rintracciabilità nelle filiere indu-
striali, Archivio stampa UNI.
Tracciabilità di filiera a garanzia delle
produzioni agroalimentari, UNION-
CAMERE.
Pasta & Pastai n. 35/2003 - pag.32

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

Infor EAM - Case History Coin
Infor EAM - Case History CoinInfor EAM - Case History Coin
Infor EAM - Case History Coin
Keen Consulting
 

Mais procurados (16)

Iper ammortamento -2
Iper ammortamento -2Iper ammortamento -2
Iper ammortamento -2
 
Case History Unieuro
Case History UnieuroCase History Unieuro
Case History Unieuro
 
Le aziende del Food & Beverage verso la Trasformazione Digitale: Sapplication/4
Le aziende del Food & Beverage verso la Trasformazione Digitale: Sapplication/4 Le aziende del Food & Beverage verso la Trasformazione Digitale: Sapplication/4
Le aziende del Food & Beverage verso la Trasformazione Digitale: Sapplication/4
 
Gesto PA il software online per la Pubblica Amministrazione
Gesto PA il software online per la Pubblica AmministrazioneGesto PA il software online per la Pubblica Amministrazione
Gesto PA il software online per la Pubblica Amministrazione
 
Infor LN
Infor LNInfor LN
Infor LN
 
Te industria 4.0 presentazione dettagliata 21-09-2017
Te industria 4.0 presentazione dettagliata 21-09-2017Te industria 4.0 presentazione dettagliata 21-09-2017
Te industria 4.0 presentazione dettagliata 21-09-2017
 
Infor EAM - Case History Coin
Infor EAM - Case History CoinInfor EAM - Case History Coin
Infor EAM - Case History Coin
 
Testimonianze clienti SAP: Ilinox e Tecninox, progetto by Twinergy
Testimonianze clienti SAP: Ilinox e Tecninox, progetto by TwinergyTestimonianze clienti SAP: Ilinox e Tecninox, progetto by Twinergy
Testimonianze clienti SAP: Ilinox e Tecninox, progetto by Twinergy
 
Sap ht 4-WASTE
Sap ht 4-WASTESap ht 4-WASTE
Sap ht 4-WASTE
 
FIMU S.r.l. (Partner del Gruppo MINETTI) - Presentazione
FIMU S.r.l. (Partner del Gruppo MINETTI) - PresentazioneFIMU S.r.l. (Partner del Gruppo MINETTI) - Presentazione
FIMU S.r.l. (Partner del Gruppo MINETTI) - Presentazione
 
Gruppo MINETTI - Presentazione
Gruppo MINETTI - PresentazioneGruppo MINETTI - Presentazione
Gruppo MINETTI - Presentazione
 
Orogel case history Talea Consulting
Orogel case history Talea ConsultingOrogel case history Talea Consulting
Orogel case history Talea Consulting
 
Evento Industria 4.0 13-12-2016
Evento Industria 4.0 13-12-2016Evento Industria 4.0 13-12-2016
Evento Industria 4.0 13-12-2016
 
KARTO
KARTOKARTO
KARTO
 
T fabrica it-v13
T fabrica it-v13T fabrica it-v13
T fabrica it-v13
 
Digitalizzazione Registri MIPAAF_Protocollo rinvio termini 1° Ottobre
Digitalizzazione Registri MIPAAF_Protocollo rinvio termini 1° OttobreDigitalizzazione Registri MIPAAF_Protocollo rinvio termini 1° Ottobre
Digitalizzazione Registri MIPAAF_Protocollo rinvio termini 1° Ottobre
 

Semelhante a TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PROGETTAZIONE ED ATTUAZIONE DEI SISTEMI AZIENDALI

Bella Factory presentazione v10
Bella Factory presentazione v10Bella Factory presentazione v10
Bella Factory presentazione v10
Gabriele Caragnano
 

Semelhante a TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PROGETTAZIONE ED ATTUAZIONE DEI SISTEMI AZIENDALI (20)

TF – Traceability & Fashion
TF – Traceability & FashionTF – Traceability & Fashion
TF – Traceability & Fashion
 
02 ecomate
02 ecomate02 ecomate
02 ecomate
 
Codice etico e di condotta del Gruppo Telecom Italia - Dicembre 2012
Codice etico e di condotta del Gruppo Telecom Italia - Dicembre 2012Codice etico e di condotta del Gruppo Telecom Italia - Dicembre 2012
Codice etico e di condotta del Gruppo Telecom Italia - Dicembre 2012
 
Presentazione Aldini.pptx
Presentazione Aldini.pptxPresentazione Aldini.pptx
Presentazione Aldini.pptx
 
Premio forum pa sanita 2021 (ppt) pdf
Premio forum pa sanita 2021 (ppt)   pdfPremio forum pa sanita 2021 (ppt)   pdf
Premio forum pa sanita 2021 (ppt) pdf
 
Forum pa insubria
Forum pa insubriaForum pa insubria
Forum pa insubria
 
SmauPd16 IWA nazzareno
SmauPd16 IWA nazzarenoSmauPd16 IWA nazzareno
SmauPd16 IWA nazzareno
 
La verifica di conformità legislativa
La verifica di conformità legislativaLa verifica di conformità legislativa
La verifica di conformità legislativa
 
Premio pa sostenibile_2019_template
Premio pa sostenibile_2019_templatePremio pa sostenibile_2019_template
Premio pa sostenibile_2019_template
 
Previsione della domanda e gestione scorte aggiornata gennaio 2015
Previsione della domanda e gestione scorte aggiornata gennaio 2015Previsione della domanda e gestione scorte aggiornata gennaio 2015
Previsione della domanda e gestione scorte aggiornata gennaio 2015
 
Certificazione BellaFactory per il manufatturiero italiano eccellente
Certificazione BellaFactory per il manufatturiero italiano eccellenteCertificazione BellaFactory per il manufatturiero italiano eccellente
Certificazione BellaFactory per il manufatturiero italiano eccellente
 
Bella Factory presentazione v10
Bella Factory presentazione v10Bella Factory presentazione v10
Bella Factory presentazione v10
 
BellaFactory presentazione progetto
BellaFactory presentazione progettoBellaFactory presentazione progetto
BellaFactory presentazione progetto
 
Iso 9001 2000 Sezione VIII
Iso 9001 2000 Sezione VIIIIso 9001 2000 Sezione VIII
Iso 9001 2000 Sezione VIII
 
Progetto siap
Progetto siapProgetto siap
Progetto siap
 
Progetto siap
Progetto siapProgetto siap
Progetto siap
 
Template pptx premio_pa_sostenibile_2019
Template pptx premio_pa_sostenibile_2019Template pptx premio_pa_sostenibile_2019
Template pptx premio_pa_sostenibile_2019
 
Slide ITA_ spedizione.pdf
Slide ITA_ spedizione.pdfSlide ITA_ spedizione.pdf
Slide ITA_ spedizione.pdf
 
Art campo libero agricoltura zucchero pastalatte burro olio oliva-0715
Art campo libero agricoltura zucchero pastalatte burro olio oliva-0715Art campo libero agricoltura zucchero pastalatte burro olio oliva-0715
Art campo libero agricoltura zucchero pastalatte burro olio oliva-0715
 
Template doc premio_pa-sostenibile-2018_progetto_siap
Template doc premio_pa-sostenibile-2018_progetto_siapTemplate doc premio_pa-sostenibile-2018_progetto_siap
Template doc premio_pa-sostenibile-2018_progetto_siap
 

Mais de Alessio Marchesani

SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
Alessio Marchesani
 

Mais de Alessio Marchesani (20)

Pastificio Mancini, dal campo alla tavola
Pastificio Mancini, dal campo alla tavolaPastificio Mancini, dal campo alla tavola
Pastificio Mancini, dal campo alla tavola
 
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pasta
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pastaSfoglia ideale per piatti pronti a base di pasta
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pasta
 
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCI
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCIIMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCI
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCI
 
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHESOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
 
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
 
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...
 
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...
 
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTA
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTASPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTA
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTA
 
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98
 
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTA
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTAUSO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTA
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTA
 
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUACONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA
 
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINELA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE
 
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...
 
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...
 
A CACCIA DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONE
A CACCIA  DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONEA CACCIA  DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONE
A CACCIA DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONE
 
25 p28 33_e
25 p28 33_e25 p28 33_e
25 p28 33_e
 
21 p22 27_e
21 p22 27_e21 p22 27_e
21 p22 27_e
 
21 p12 15_i
21 p12 15_i21 p12 15_i
21 p12 15_i
 
21 p12 15_e
21 p12 15_e21 p12 15_e
21 p12 15_e
 
18 p 12_23_i
18 p 12_23_i18 p 12_23_i
18 p 12_23_i
 

Último (8)

I Modelli Atmoci_FilippoLuciani bohr.pptx
I Modelli Atmoci_FilippoLuciani bohr.pptxI Modelli Atmoci_FilippoLuciani bohr.pptx
I Modelli Atmoci_FilippoLuciani bohr.pptx
 
Oman_Raffaele_Progetto_scienze_Eubatteri - Copia (1).pptx
Oman_Raffaele_Progetto_scienze_Eubatteri - Copia (1).pptxOman_Raffaele_Progetto_scienze_Eubatteri - Copia (1).pptx
Oman_Raffaele_Progetto_scienze_Eubatteri - Copia (1).pptx
 
I Modelli Atomici: Bhor, Rutherford, Dalton, Thomson.pptx
I Modelli Atomici: Bhor, Rutherford, Dalton, Thomson.pptxI Modelli Atomici: Bhor, Rutherford, Dalton, Thomson.pptx
I Modelli Atomici: Bhor, Rutherford, Dalton, Thomson.pptx
 
Iuzzolino Nuria-lavoro scienzeeeeee.pptx
Iuzzolino Nuria-lavoro scienzeeeeee.pptxIuzzolino Nuria-lavoro scienzeeeeee.pptx
Iuzzolino Nuria-lavoro scienzeeeeee.pptx
 
Imodelli_atomici_stefano_afferrante.pptx
Imodelli_atomici_stefano_afferrante.pptxImodelli_atomici_stefano_afferrante.pptx
Imodelli_atomici_stefano_afferrante.pptx
 
relazione laboratorio_Stefano Afferrante.docx
relazione laboratorio_Stefano Afferrante.docxrelazione laboratorio_Stefano Afferrante.docx
relazione laboratorio_Stefano Afferrante.docx
 
matematicaesempio--power point provaaaaa
matematicaesempio--power point provaaaaamatematicaesempio--power point provaaaaa
matematicaesempio--power point provaaaaa
 
CamploneAlessandro_ArcheoBatteri (1).pptx
CamploneAlessandro_ArcheoBatteri (1).pptxCamploneAlessandro_ArcheoBatteri (1).pptx
CamploneAlessandro_ArcheoBatteri (1).pptx
 

TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PROGETTAZIONE ED ATTUAZIONE DEI SISTEMI AZIENDALI

  • 1. L’Italia è l’unico Paese ad aver disciplinato in manie- ra molto approfondita questa materia così artico- lata, la rintracciabilità di filiera, creando uno stan- dard con la norma UNI 10939 del 2001 “Certifica- zione volontaria della rintracciabilità di filiera”, in corso di adozione da parte dell’ISO (organizza- zione internazionale di unificazione). Le imprese che operano nel settore dell’alimenta- zione sono prevalente- mente di piccole dimen- sioni (circa l’80% del com- parto alimentare) e, nel complesso, formano il secondo settore industria- le; anche per questo moti- vo nasce l’esigenza di defi- nire in modo chiaro le modalità gestione dei sistemi di rintracciabilità di filiera, che risulta per forza di cose quanto mai complessa. Ci siamo posti alcuni interrogativi. Perché creare un sistema di rintracciabilità dei prodotti agroalimentari? Ci possono essere dei vantaggi tangibili per gli operatori? Progettare ed attuare un sistema di rintracciabilità definito secondo la norma UNI 10939 del 2001 come “l’insieme organizzato che consente la rintracciabilità in una filiera agroalimen- tare”, offre un contributo sostanziale alla garanzia per la sicurezza igienica e sanitaria del prodotto alimentare, e permette di incrementare la trasparen- za nei confronti del merca- to e dei consumatori. Ciascun operatore che compone un anello della filiera in cui svolge attività di produzione, trasforma- zione, confezionamento, distribuzione di prodotti alimentari dovrebbe esser- ne coinvolto in modo tale da poter risalire efficiente- mente ai propri fornitori ed ai propri clienti che si collocano a monte e a valle della sua posizione; in tal modo saranno maggior- mente disponibili le infor- mazioni inerenti al prodotto e alla filiera produttiva a tutti coloro che ne fanno parte, senza tralasciare gli organi di controllo ed i con- sumatori. Tracciare le fasi che modifi- cano la storia commerciale di un prodotto alimentare permette di poter agevol- mente risalire alle principali modificazioni che il prodot- to ha subito ed alle respon- sabilità correlate agli opera- tori coinvolti. Come si può iniziare a proget- tare un sistema di rintraccia- bilità di filiera? Sicuramente le modalità che devono essere messe in campo dovranno servire in prima istanza ad identifica- re e registrare i flussi mate- riali e le organizzazioni che creano la struttura produt- tiva e commerciale dietro cui si identifica il prodotto finito. Complessità ed estensione del sistema di rintracciabi- lità che si intende creare ed implementare sono para- metri definibili sulla base delle peculiarità del prodotto interessato e del numero di trasformazioni che lo caratterizzano. La realizzazione di un effi- ciente sistema di rintrac- ciabilità ruota attorno alla definizione: Pasta & Pastai n. 35/2003 - pag.30 TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PROGETTAZIONE ED ATTUAZIONE DEI SISTEMI AZIENDALI di Alessio Marchesani Proseguiamo con gli appro- fondimenti sui sistemi di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti alimentari, chia- rendo alcuni dubbi che tutto- ra gli addetti ai lavori metto- no in risalto. Ci siamo posti alcune domande le cui rispo- ste potranno semplificare l’opera delle aziende che dovranno attuare ed imple- mentare la gestione di tali sistemi di filiera.
  • 2. • del/i prodotto/i o del/i componente/i rilevan- te/i per il/i quale/i si in- tende realizzare la rintracciabilità di filie- ra; • delle organizzazioni e dei flussi di materiali coinvolti in funzione del prodotto e delle ca- ratteristiche proprie; • delle modalità di iden- tificazione del prodot- to tra le organizzazioni coinvolte; • delle modalità di regi- strazione dei flussi di materiali; • delle modalità di sepa- razione o segregazione del prodotto da altri prodotti; • dei dettagli organizza- tivi fra le organizzazio- ni interessate; • delle modalità e delle responsabilità per la gestione dei dati; • degli accordi formaliz- zati tra le diverse orga- nizzazioni coinvolte per l’attuazione del si- stemadirintracciabilità; • delle adeguate modali- tà di gestione e con- trollo del sistema. Naturalmente sarà preso in considerazione il siste- ma di acquisizione e gestione dei dati eventual- mente presente in azien- da, valutandone la compa- tibilità con i requisiti richiesti in fase di proget- tazione del sistema di rintracciabilità. Poiché la filiera si identifi- ca in una catena di soggetti coinvolti in vario modo nella definizione del prodotto finito, soltanto l’espressione e la condivi- sione delle procedure concordate mediante un impegno formale, quali sono la gestione ed acqui- sizione delle informazioni da tracciare (definite nel sistema di tracciabilità) e le tecnologie da utilizzare per la realizzazione, potranno comportare un effetto positivo all’intero sistema. È possibile semplificare il concetto di tracciabilità appli- cata alla filiera? Poiché l’intento con cui si vuole attuare un sistema di tracciabilità è quello di po- terlo estendere a tutta la filiera con cui si identifica un prodotto agroalimenta- re, la definizione di traccia- bilità, nota e riferita all’a- zienda, si esaurisce pas- sando dai fornitori ai clien- ti dell’azienda considerata. Occorre quindi ampliare la logica del controllo di filie- ra che risulterà tracciabile e quindi documentabile, grazie alla garanzia del- l’applicazione dei sistemi di tracciabilità a tutta la fi- liera. Si possono creare contrasti con altre dichiarazioni sulla sicurezza, sistemi di qualità o qualità di prodotto? I sistemi di tracciabilità fungono positivamente da supporto per ogni dichia- razione di conformità alle certificazioni dei sistemi di qualità, di prodotto e di raccolta di informazioni; è comunque opportuno ricreare i presupposti per realizzare una sinergia di raccolta e gestione di dati simili utilizzabili anche per le altre norme (ISO 9000, autocontrollo). Non potendo garantire la rintracciabilità di filiera dei prodotti, non si è in grado di conoscere fino in fondo l’identità delle aziende che hanno contribuito alla loro formulazione, per cui viene meno un importante pre- supposto su cui si fonda l’assicurazione della quali- tà: la credibilità aziendale, in particolare a livello e di prodotti e di gestione della produzione. Da qui emerge l’enorme importanza dei mezzi in- formativi e gestionali che garantiscono una crescente e comunque stabile caratte- rizzazione del sistema di qualità aziendale e dei ri- spettivi prodotti. Qualèilpuntodipartenzaper creare il sistema di tracciabili- tà di filiera? Il criterio su cui fare leva perottimizzareilsistemadi tracciabilità in cui si ricono- sce l’intera filiera è il singo- lo prodotto; la primaria e principale fase da seguire una volta identificata la filiera, è la traccia del percorso dell’ingrediente/i principale/i; è opportuno tralasciare quello/i secon- dario/i. Tali componenti secondari che risulteranno sempre fondamentali in termini di sicurezza e qualità del prodotto posso- no essere identificati e trac- ciati nella filiera con il nome delle ditte fornitrici. Fondamentale risulterà la creazione di un sistema dinamico ed elastico, che sia soprattutto facilmente gestibile. All’interno di ciascuna azienda è fondamentale gestire i flussi dei materiali, monitorandone gli sposta- menti e le trasformazioni; queste azioni risulteranno le strutture portanti di un sistema di tracciabilità opportunamente efficiente ed efficace. Sistema di tracciabilità di filiera: quali le strategie per costruirlo? Innanzitutto occorre defini- re il diagramma di flusso (flow-sheet) dell’intera filie- ra, identificando mediante codici specifici le diverse aziendecheconcorronoalla formulazione e commercia- lizzazione di un prodotto. A questo stadio per ogni prodotto sarebbe opportu- no definire il percorso verticale per identificare le sole aziende coinvolte, che risulterà differente nel caso in cui ad esempio materie prime che proven- gono da aziende diverse concorrano alla formula- zione di diversi prodotti o lotti. Come possono essere organiz- zati gli accordi in termini di formalizzazione tra le aziende di filiera? Non v’è dubbio che tutte le aziende coinvolte all’inter- no di una filiera debbano impegnarsi formalmente nel fornire dichiarazioni e documentazioni sui flussi dei materiali che diretta- mente le riguardano. Diventa quanto mai indispensabile creare un “nodo di coordinamento” autorizzato dalle aziende, che può essere scelto tra una di esse o una azienda di servizi esterna; i compiti svolti saranno principal- mente il recepimento e la gestione dei dati, nonché il controllo della tracciabilità inteso come la verifica dell’implementazione delle regole definite dalle aziende e che le stesse Pasta & Pastai n. 35/2003 - pag.31
  • 3. saranno chiamate a rispettare. Inoltre l’azienda chiamata a svolge- re attività di coordinamento avrà anche il compito di mettere a dispo- sizione tutte le informazioni ai clien- ti, alle autorità di controllo, ai consu- matori ed agli organismi di certifica- zione. Non v’è dubbio che tale sistema di gestione di dati sarà semplificato grazieancheall’adozionediunarete informatica collegata dal nodo di coordinamento alle altre aziende; comunque è possibile che al proprio interno ogni azienda gestisca ancora i propri dati senza l’ausilio di sistemi informatici, garantendo comunque una efficienza elevata in termini di acquisizione e collegamento dei dati stessi. Come possono essere identificati i flussi dei materiali? Occorre innanzitutto definire i flussi di materiali in modo discontinuo, definendo le quantità di prodotto sottoposte ai medesimi trattamenti e trasformazioni ed identificabili in fasi di sosta mediante il “lotto”. Le unità di misura della quantità dovranno essere espresse in manie- ra totalizzante ed univoca, cioè se possibile sarà opportuno indicarle con i chilogrammi (o multipli); questo al fine di evitare che variazio- ni di temperatura comportino diffe- renze di volume e di conseguenza scompensi nella gestione dei dati. Anche in questo caso è possibile raccogliere e gestire diversamente i dati all’interno di ogni azienda, dati che però dovranno essere trasmessi al nodo di coordinamento in manie- ra uniforme. L’identificazionedeilottidiproduzio- ne viene definita in funzione di masse di prodotti con identità nota, per cui devono essere facilmente identificate le aziende da cui derivano. Esistono differenze tra lotto di produzio- ne o confezionamento e lotto di identifi- cazione? Sostanzialmente sì. Infatti il lotto di identificazione riguarda soltanto la definizione dei due punti del percorso che attraversa il prodotto, identificato all’interno della filiera: l’ingresso e l’uscita. Ad esempio è possibile che l’ingresso di un prodotto sia la zona di ricevimento e stoccaggio delle materie prime, mentre che l’uscita sia l’area di immagazzinaggio e spedizione dei prodotti finiti. Tali lotti saranno codificati mediante sigle o codici che permetteranno di risalire (rintrac- ciare) tutta la filiera di responsabili- tà, associando a tale fase anche l’identificazione dei quantitativi movimentati. Come si dovrebbe procedere per gestire l’identificazione di materie prime che provengono da fornitori diversi? Come succede spesso per le paste alimentari, le semole di origini diverse vengono miscelate per poi procedere alla lavorazione del prodotto; in tal caso sarà necessario effettuare una gestione per lotti tale da consentire di identificare i forni- tori che siano confluiti nella filie- ra-lotto di un prodotto finito. Ai fini della tracciabilità di filiera è oppor- tuno operare a livello qualitativo (indicando così i codici dei fornitori delle materie prime). Quali sono i codici di identificazione ed in quali modi si può realizzare l’identificazione dei prodotti tracciati? La prima possibilità è utilizzare un logo che evochi la tracciabilità e che renda diretto il contatto con il nodo di coordinamento, in modo da poter conoscere le aziende della filiera. Altrimenti è possibile indicare tutte le aziende della filiera sulla confe- zione finale, con il loro nome o con un codice identificativo; tutto dipende dalla loro numerosità. Ancor più utile risulta il codice a barre, soprattutto a livello ispettivo e di controllo, poiché può racchiudere molteplici informazioni in un unico codice che può essere decodificato in modo selettivo, selezionando soltanto precise informazioni. Nei prossimi numeri di Pasta & Pastai tratteremo delle metodologie operative per i sistemi di tracciabili- tà, soffermandoci in particolar modo sulle soluzioni tecniche più aggior- nate. _______________________________ Bibliografia Fondamenti dei sistemi di tracciabilità nell’agroalimentare, INDICOD. Giornata di studio: sistemi di identifica- zione e rintracciabilità nelle filiere indu- striali, Archivio stampa UNI. Tracciabilità di filiera a garanzia delle produzioni agroalimentari, UNION- CAMERE. Pasta & Pastai n. 35/2003 - pag.32