Che cos’è un museo? Il Museo Veneto del Giocattolo
1. CHE COS’È UN
MUSEO?
5 gennaio 2011 – Alessia Turlon
Museo Veneto del Giocattolo
2. Il museo é un’istituzione permanente,
senza scopo di lucro, al servizio della
società e del suo sviluppo. È aperto al
pubblico e compie ricerche che
riguardano le testimonianze materiali e
immateriali dell’umanità e del suo
ambiente; le acquisisce, le conserva, le
comunica e, soprattutto, le espone a
fini di studio, educazione e diletto.
International Council of Museums - Seoul 2004
3. LE FUNZIONI DEL MUSEO
per formare e allargare la
ACQUISIRE raccolta /collezione
mantenimento delle condizioni, garanzia
CONSERVARE
della sicurezza e restauro ove necessario
con l’obiettivo di diffonderne la
COMUNICARE
conoscenza e agevolare la fruizione
il museo è aperto ai visitatori e gli oggetti
ESPORRE soddisfano un interesse pubblico
tutela immateriale della memoria e
FARE RICERCA
arricchimento dei contenuti
4. COSA CUSTODISCE UN MUSEO
Sono beni culturali le
cose immobili e mobili
appartenenti […] a
persone giuridiche
private senza fine di
lucro, che presentano
interesse artistico,
storico, archeologico o
etnoantropologico
Codice Urbani - 2004
5. LE FINALITA’ DEL MUSEO
1. Studio (approfondimento delle
conoscenze)
2. Educazione (attività formativa
formale e informale, che
mentre educa alla conoscenza
e al rispetto dei beni con
l’adozione di comportamenti
responsabili, fa del patrimonio
oggetto concreto di ricerca e
interpretazione)
3. Diletto (funzione ludica e di
svago)
6. MUSEO VENETO DEL GIOCATTOLO
2006: nasce il Museo il Museo Veneto del
Giocattolo
Scopo: valorizzare e custodire la visione del
gioco, per darne memoria e ritrovare la
specificità del passato preservando beni
di interesse storico ed artistico.
Attività: mantenimento, cura, sviluppo,
ampliamento e apertura al pubblico del
Museo
Specificità: è inserito all’interno della Fondazione OIC
7. LA SEDE E LA COLLEZIONE DEL MVG
Sede: il Museo è allestito con una ventina di vetrine in
due sale al piano terra della Fondazione O.I.C.
Collezione: i giocattoli, raccolti tramite donazioni o
grazie alla generosità di alcuni collezionisti, tracciano
un percorso storico del gioco negli ultimi cento anni
8. IL MUSEO NEL CIVITAS VITAE
DIMENSIONE DELLA DIMENSIONE DELLA
RELAZIONALITÀ MEMORIA
si sviluppa con l’apertura mantiene i ricordi - donando
alla società e alla la vita anche a chi e a ciò
comunità esterna, che non è presente e
recuperando e divenendo un atto d’amore
reinvestendo il proprio - e rende possibile la
bagaglio esperenziale trasmissione di esperienze,
(importanza della conoscenze ed elementi utili
comunicazione) per una nuova lettura del
passato, del presente e del
futuro
DIALOGO INTERGENERAZIONALE
9. LA DIDATTICA NEI MUSEI
Nessuno spiega e nessuno impara, ma educatore e
bambini elaborano insieme conoscenza.
⇒ bisogna creare un
ambiente sereno di
interazione, stimolo
(attraverso il nuovo) e
coinvolgimento (personale
e del gruppo)
⇒ è importante rispondere e
porre domande
⇒ è necessario avere un
atteggiamento sensibile
all’ascolto
(ridimensionando il proprio
punto di vista per scoprirne
altri)
10. LE DIMENSIONI DELLA DIDATTICA
DI DIMENSIONE
M
EN E
S IO COGNITIVA NAL
NE
RE
conoscenze
AZIO
LA R EL
ZIO NE
NA
LE S IO
EN
M
DI
DIMENSIONE
DIMENSIONE
SPERIMENTALE
CREATIVA
innovazione
DIDATTICA gestualità, sensi,
etc.
LE E
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SIO ESPRESSIVA EN
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M linguaggio visivo, etc.
DI
11. LE FASI : L’ACCOGLIENZA
Si tratta della prima
esplorazione di un
nuovo contesto
educativo,
rappresentato dal
Museo
⇒ Devono essere
chiariti gli obiettivi
del Museo e il suo
contesto
12. LE FASI: LA SPIEGAZIONE
Insegnare significa “offrire
segni”, predisporli in modo
che i bambini li raccolgano
e li rielaborino per creare
nuova conoscenza
N.B. la relazione deve
essere bidirezionale,
stimolando continuamente
interventi con domande
che leghino le “nozioni”
all’esperienza vissuta
13. LE FASI: IL LABORATORIO
1) Apprendimento cooperativo
⇒ sviluppo dell’autostima
⇒ miglioramento delle
capacità relazionali
⇒ nascita del senso critico
⇒ condivisione della
conoscenza
⇒ luogo privilegiato per
l’espressività
2) MOMENTO DEDUTTIVO
(l’esperienza si trasforma in
conoscenza e viene
riconosciuta come tale
attraverso il confronto)