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Rassegna stampa spettacolo
Donne de Roma
In scena al Teatro
Porta Portese
Il 19/06/2018 e il 27/06/2018
mayaamenduni@gmail.com
+39 3928157943
RECENSIONI
DONNE DE ROMA. La rivoluzione nei sentimenti
DONNE DE ROMA. La rivoluzione nei sentimenti
 28 giugno 2018
 Da Sapere..., Teatro
 Paolo Leone, Roma, Teatro
Roma, Teatro Porta Portese, 19 e 27 giugno 2018
E’ da qualche anno che sta prendendo piede, in teatro, la modalità del racconto adeguatamente messo
in scena, di storie vere, anche minime se vogliamo, ma che attingono alle radici di un microcosmo,
valorizzandole e facendole scoprire ai più. Una vera e preziosa opera culturale, importantissima in un
periodo storico in cui facilmente si tende a dimenticare, o addirittura a negare, il proprio passato.Donne
de Roma, due sole repliche il 19 e 27 giugno presso il grazioso Teatro Porta Portese della capitale, è
uno di quegli spettacoli che, con semplicità ma con attenzione allo studio e alla ricerca, si situa tra quei
piccoli gioielli visti in questi ultimi anni. Cinque donne, cinque storie, secoli di sentimenti tutti al
femminile, mille sfumature caratteriali nei cinque personaggi così diversi tra loro e così bellamente
definiti dall’autrice Alessandra Kre, interprete, tra l’altro, di una straordinaria versione de Er fattaccio der
vicolo der Moro, di Amerigo Giuliani. Storie forti, come forti sono i caratteri delle donne rappresentate.
Anime inquiete, ribelli, complesse. Luci ed ombre, ironia e determinazione, passioni travolgenti,
tradimenti, fiori e coltelli, amori e infamità. C’è il mondo in Donne de Roma, spettacolo impreziosito
dalla musica dal vivo eseguita da Adriano Di Benedetto su musiche di Carmelo Caprera e dalla
dinamica regia di Ambra Cianfoni, coinvolgente e dai bei movimenti scenici tra una storia e l’altra. Un
Pasquino donna interpretato da Sara Signorelli, è il primo personaggio, assolutamente convincente,
che apre la serata col suo piglio sicuro, disincantato, drammaticamente consapevole delle dinamiche
popolari e rivoluzionarie, senza facili illusioni. Bella presenza scenica e potenza espressiva. Gigi Magni
avrebbe apprezzato, non ho dubbi.
E via, tra una donna accusata dell’omicidio del suo compagno, personaggio dagli irresistibili tratti ironici
(Annalisa Peruzzi), al citato Fattaccio al femminile, sempre commovente e prepotentemente romano,
alla bellissima storia di Ninetta, ispirata alla canzone Barcarolo romano, dal finale straziante e
magnificamente interpretato da Ambra Cianfoni (Il Marchese del Grillo al Sistina), magnetica e dalla
voce incantevole. Registicamente il momento clou, il passaggio tra Er fattaccio e la vicenda amorosa di
Ninetta, prepara il palco al personaggio forte, controverso e inquietante di Celeste Di Porto, la “ Pantera
nera”, la ragazza ebrea che vendeva i suoi correligionari al regime fascista, interpretata con
convinzione dalla bellissima Claudia Casciani.
Donne de Roma è un gradevolissimo spettacolo, scritto bene e bene interpretato, che a mio parere può
crescere ancora molto e che ha la possibilità di divenire un format in costante aggiornamento. Molto
piacevole la commistione tra recitazione e canto (le bellissime canzoni romane), supportata dalle belle
voci delle cinque attrici senza fastidiosi microfoni. Un plauso alla regia che dona armonia a ciò che
poteva essere soltanto un susseguirsi di monologhi e che non interrompe mai il flusso di una
drammaturgia attenta, che non scivola mai nello scontato. Roma è femmina, stasera più che mai.
Paolo Leone
Roma, teatro Porta Portese, 19 e 27 giugno 2018
Donne de Roma, di Alessandra Kre. Regia di Ambra Cianfoni; Musiche Carmelo Caprera; Chitarra,
fisarmonica, mandolino e serenata Alessandro Di Benedetto.
Con: Claudia Casciani, Ambra Cianfoni, Alessandra Kre, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli.
Voci fuori campo: Andrea Pirolli e Gerry Gherardi. Il brano Stella del Porto è dell’Associazione
Musikstrasse.
Si ringrazia l’ufficio stampa dello spettacolo nella persona di Maya Amenduni
Fonte Foto di Copertina culturalazio.com
DONNE DE ROMA: UN AFFRESCO SULLA
ROMANITA’ AL FEMMINILE
By
Valentina Di Nino
25/06/2018
Cinque donne, cinque storie, uno sfondo unico, ma anche un ulteriore personaggio: Roma
e la sua anima.
Donne de Roma è un affresco, un omaggio teatrale allo spirito di una città e a quello,
indomito, delle sue figlie.
Scritto da Alessandra Kre, vede in scena la stessa Alessandra Kre, Claudia
Casciani,Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni
Ribelli, furbe, innamorate, tradite, scanzonate, astute, irriverenti, glaciali. Tutte le
sfumature di Roma e delle romane, raccontate in un testo teatrale che ci porta nel
profondo di una città che, forse, materialmente non c’è più, ma la cui essenza travalica il
tempo e le generazioni.
E’ per questo che anche le romane di oggi, ognuna a suo modo, si ritroveranno nello
spirito delle storie e delle protagoniste dello spettacolo.
In un tempo passato, collocato, a seconda dei monologhi, tra la Roma papalina e quella
dell’occupazione nazista, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste, sono donne de
Roma, che affrontano la vita e i suoi rovesci, senza piegarsi.
Sono donne diverse, con interessi e passioni diverse, che in diverso modo le mangiano da
dentro.
C’è Delia, che c’ha la passione per la libertà e per l’arguzia. Quell’ arguzia che scuote il
popolo romano tramite i messaggi del Pasquino e cerca di risvegliarlo con l’arma della
parola, all’amore per la libertà.
C’è Tina, che è finita alla sbarra per una passione sbagliata e ingiusta. E ora paga tutto.
Ma a testa alta. Consapevole, orgogliosa.
E pure Teresa è finita alla sbarra. La passione che l’ha condannata è stata quella di
proteggere la persona a cui voleva più bene. E la sua storia tragica la racconta urlando i
suoi tormenti, addolorata, ma consapevolmente senza alternativa.
C’è poi la passione di Ninetta, la più scontata, la più ingenua, ma proprio per questo la più
tragica. Una pena d’amore, che è come un ergastolo, e che la fa finire in fondo al fiume.
E infine c’è la passione più nera, quella di Celeste, l’ebrea che vendette i suoi correligionari
ai nazisti. Un pò per amor di potere, un pò per salvare la pelle sua.
Sono cinque storie diverse, e forti. Cinque personaggi diversi, e forti. Ma con un filo
conduttore: Roma e lo spirito romano che esce da ogni parola, da ogni riflessione, da ogni
ribellione, da ogni pentimento.
Accompagnate nelle loro vicende da una colonna sonora fatta di brani storici della canzone
romana, ma anche da brani inediti composti per lo spettacolo, le cinque giovani attrici in
scena, danno vita ad un affresco corale in cui la femminilità viene raccontata in tante
sfumature diverse.
Donne de Roma sarà in scena il 27 giugno alle 21 al Teatro Porta Portese, in via
Portuense 102 e il 2 agosto nella rassegna Lungo Il Tevere Roma Teatro, sulla
banchina del Tevere, altezza Ponte Sublicio.
Donne de Roma, quando la rivoluzione la fa l’amore
giugno 21, 2018/0 Commenti/in Teatro /da Stefano Riccardi
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Al teatro Porta Portese è andato in scena, in anteprima Nazionale, Donne de Roma.
Il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di 5 donne coraggiose,
legate dalle loro personalissime rivoluzioni. Abbracciando un arco temporale che va
dai moti carbonari agli anni ’40 delle deportazioni ebree a Roma, i diversi
monologhi sono costantemente accompagnati da brani classici della tradizione
romanesca. Filo conduttore è l’amore, non solo per l’uomo amato, ma anche per la
famiglia e la libertà. Il progetto teatrale, in parte finanziato da una campagna
di crowfunding, è stato ideato da Alessandra Kre con la regia di Ambra Cianfoni.
Entrambe le attrici sono anche le protagoniste dello spettacolo, affiancate dalle
colleghe Annalisa Peruzzi, Claudia Casciani e Sara Signorelli. Ultima data in replica
mercoledì 27 giugno 2018, ore 21.00.
Le Donne de Roma: da sinistra Sara Signorelli, Annalisa Peruzzi, Alessandra Kre, Ambra Cianfoni e Claudia Casciani (foto
LighTales)
Donne de Roma inizia con il racconto popolare di Delia (Sara Signorelli), che è la
trasposizione femminile dell’irriverente Pasquino. Ha dato voce in maniera profonda
all’episodio dei due carbonari Angelo Targhini e Leonida Montanari, morti in nome
dei loro ideali libertari contro il potere. Molto simpatico il personaggio
di Tina (Annalisa Peruzzi), alle prese con un processo per il presunto omicidio del
marito. Le divertenti battute sulle infedeltà reciproche e sulle maniere un po’ troppo
manesche del consorte Gino, regalano al pubblico molti sorrisi.
Decisamente diversa la tonalità del ruolo di Teresa, interpretato da
un’intensa Alessandra Kre. L’attrice recita con un magistrale trasporto emotivo il
celebre “Er fattaccio der vicolo der moro”, per l’occasione riadattato al femminile. La
protagonista si presenta con le manette ai polsi ammettendo al delegato giudiziario
di aver ucciso la sorella prepotente. Racconta tutta la sua verità fino al drammatico
momento dell’omicidio della madre avvenuto proprio per mano della sorella cattiva.
Da sinistra Adriano Di Benedetto con Alessandra Kre, Ambra Cianfoni (al centro) e Claudia Casciani
Nella storia della dolce e soave Ninetta (una super Ambra Cianfoni) si racconta la
passione travolgente e inaspettata della giovane ragazza per un uomo, conteso
anche dalla sorella. Amore che durerà molto poco per via dell’improvviso rifiuto di
lui e del litigio con la sorella. Presa dalla disperazione e col cuore spezzato dalle
persone a lei care, Ninetta decide di abbandonarsi ad una decisione estrema.
Bellissimo l’accostamento con la famosissima canzone “Er barcarolo“, eseguita
dalla Signorelli, che anticipa il suicidio di Ninetta nelle acque del Tevere.
Bella e convincente Claudia Casciani che ha portato in scena il personaggio
di Celeste Di Porto, la “Pantera Nera” accusata di aver venduto ai fascisti i suoi
correligionari ebrei. La donna dalla seducente femminilità e un carattere deciso,
giustifica le sue colpe ricordando di aver agito per salvare la sua famiglia dalla
deportazione. Al termine del monologo viene riportato un pezzo musicale composto
dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi nelle Fosse Ardeatine.
“Stella di porto” è infatti un rarissimo documento storico concesso gentilmente
dall’Associazione Musikstrasse.
Conclusioni
Donne de Roma è stato un ottimo spettacolo, in cui le 5 attrici hanno fornito una
prova attoriale e canora davvero eccezionale. L’impressione dalla platea era di
vivere la piazza romana di un tempo lontano, quella dove le storie si raccontavano
attraverso gli stornelli. Apprezzabile la scelta di collegare ogni finale di storia con
brani cantati da un’attrice diversa, come anche quella di portare le interpreti tra il
pubblico durante la recitazione. Il testo della Kre è risultato ben scritto, impreziosito
da contributi noti e storici ben amalgamati. Ideali anche le musiche di
accompagnamento di Carmelo Caprera, suonate dal vivo dal bravo Adriano Di
Benedetto. Suo il brano “Serenata” riprodotto nel monologo di Ninetta. Da
sottolineare, a fine spettacolo, la grande voce fuori campo dell’attore Andrea Pirolli.
Voce che fa riflettere sull’importanza e la forza delle donne, senza le quali non
esisterebbe amore in questo mondo.
© Riproduzione riservata
Quando:
Ultima data mercoledì 27 giugno 2018, ore 21.00
Info:
Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera
Official Facebook: donnederoma
Dove:
Teatro Porta Portese, via Portuense, 102 – Roma
PRESENTAZIONI
Donne de Roma
Dal 19 al 27 giugno al Teatro Porta Portese, Roma
By
Redazione
-
4 giugno 2018
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e
mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia
di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque
donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni.
Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che
interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione
romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente
chitarra di Adriano Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme
a Claudia Casciani,Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura
anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al
femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa
“Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai
fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico
gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli
ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri
monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità:
un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile.
Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di
attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani
inediti e dei testi.
——-
Donne De Roma – Note
Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti,
fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione
bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e
opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è
la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi
correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un
documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi,
ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione,
la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose,
magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di
viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche
quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna
soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza
dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo
l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione.
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
——-
Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma)
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018
Ore 21.00
Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera
——-
DONNE DE ROMA
drammaturgia Alessandra Kre
regia Ambra Cianfoni
con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra
Cianfoni
musica Carmelo Caprera
chitarra Adriano Di Benedetto
'Donne de Roma' al Teatro Porta Portese
06/06/2018
Veronica Meddi
Sarà in scena al Teatro Porta Portese (via Portuense, 102) martedì 19
giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale - DONNE DE
ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di
cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni.
Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse
che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della
tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi
dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco
insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra
Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta
in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo
der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra
mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari
ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso
dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel
carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri
monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella
novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante,
tutto al femminile.
Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla
possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori
degli autori dei brani inediti e dei testi.
Donne De Roma – Note
Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque
donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo
modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore
travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera
che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste
Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo
un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima
buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa,
con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La
rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche.
Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio
da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche
quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo
nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle
donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se
stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione.
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
“Donne de Roma” al Teatro Porta Portese
di Roma prima nazionale
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima
nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne,
legate dalle loro personalissime Rivoluzioni.
Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono
con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti
da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia
Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra
questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er
fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra
mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da
un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un
pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse
Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella
novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile.
Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al
vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi.
Donne De Roma, note
 Donne De Roma, note
 Dove?
Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime,
che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che
non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come
“’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di
Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante,
impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di
concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro
passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose,
magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da
cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche
quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle,
inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre,
per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione. La durata dello
spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
Dove?
Teatro Porta Portese
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno PRIMA NAZIONALE
DONNE DE ROMA
drammaturgia Alessandra Kre
regia Ambra Cianfoni
con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni
musica Carmelo Caprera
chitarra Adriano Di Benedetto
Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma)
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018
Ore 21.00
Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera
Dario Riva
4 giugno 2018
Donne de Roma: 19 e 27 giugno al teatro
Porta Portese
Stagione teatrale 2017 | 2018
Teatro Porta Portese
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno
PRIMA
NAZIONALE
DONNE DE ROMA
drammaturgia
Alessandra Kre
regia
Ambra Cianfoni
con
Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni
musica
Carmelo Caprera
chitarra
Adriano Di Benedetto
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e
mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra
Kre, regia di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne,
legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque
monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di
brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera,
impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a
Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia.
Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre
“Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra
mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da
un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un
pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse
Ardeatine.
Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un
Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de
Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto
repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori
dei brani inediti e dei testi.
Donne De Roma – Note
Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime,
che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo.
C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un
uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è
la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi
correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento
storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E
poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la
loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose,
magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui
imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche
quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione
tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza
dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’
l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione.
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma)
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018
Ore 21.00
Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera
MEDIA PARTNER CANALE 21, riduzioni per i telespettatori di CANALE21
e PER GLI ASCOLTATORI DI RADIO ITALIA 60
Riduzioni per lettori di MEDIA&SIPARIO, CULTURAMENTE, SALTINARIA
______________________________________
Ufficio Stampa
Donne de Roma
Agenzia Maya Amenduni – @Comunicazione
Maya Amenduni
+39 392 8157943
mayaamenduni@gmail.com
https://www.facebook.com/MayaAmenduni
DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, al Teatro
Porta Portese
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì
27 giugno – in prima nazionale - DONNE DE ROMA, drammaturgia di
Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso
le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni.
Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque
storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali
tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da
Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di
Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre,
sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli
e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in
assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un
monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto,
colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante
documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo
composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse
Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una
bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al
femminile.
Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di
attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti
e dei testi.
Donne De Roma – Note
Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti,
fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione
bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente
come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione
nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti.
Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima
buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro
arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi.
Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni,
sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche
quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che
non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle
donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse.
“Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione.
Teatro Porta Portese
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno PRIMA NAZIONALE
DONNE DE ROMA
drammaturgia Alessandra Kre
regia Ambra Cianfoni
con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni
musica Carmelo Caprera
chitarra Adriano Di Benedetto
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma)
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018
Ore 21.00
Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera
05-06-2018
Teatro: Donne de Roma
Posted by fidest press agency su martedì, 5 giugno 2018
Roma martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Teatro Porta Portese (via
Portuense, 102) Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera. Donne de Roma drammaturgia di
Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni, è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso
le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste,
Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una
selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da
Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a
Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la
regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del
celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della
seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari
ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso
dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina
Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione
cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo
ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile.
Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di
attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e
dei testi.
DONNE DE ROMAA PORTA
PORTESE
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e
mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA,
drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più
attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime
Rivoluzioni.
Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque
storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali
tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti
da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano
Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre,
sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara
Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi,
la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al
femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un
monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra
mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi
correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento
storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero
un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di
essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di
ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un
Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante,
tutto al femminile.
Donne de Roma è un “contenitore” continuamente
rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di
musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei
testi.
Cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque
donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a
suo modo.C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a
un amore travolgente come un uragano e opprimente come
“n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e
c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che
vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo
importante, impreziosito da un documento storico che qualche
anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora,
Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la
loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque
donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi
di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui
imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche
quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non
abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare.
È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un
uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’
l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione.
Teatro Porta Portese
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno PRIMA NAZIONALE
DONNE DE ROMA
drammaturgia Alessandra Kre
regia Ambra Cianfoni
conAlessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara
Signorelli e Ambra Cianfoni
musicaCarmelo Caprera
chitarra Adriano Di Benedetto
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
Alessandra Kre racconta “Donne
de Roma”: dentro c’è tutto, il mio
amore per il cinema italiano, il mio
amore per Roma e il mio amore
per la forza e la dignità delle
donne.
Da
Maria Van Der Woodsen
07/06/2018
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno
– in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre,
regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è
più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime
Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie
diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della
tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi
dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente
scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia
Casciani,Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura
anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del
riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un
monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di
Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un
importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione
Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli
prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione
cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un
monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma
è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al
vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e
dei testi.
Abbiamo incontrato l’autrice dello spettacolo e attrice Alessandra Kre.
Alessandra Kre, come hai iniziato a fare il mestiere del teatro?
Mia madre e mio padre lavoravano in una compagnia teatrale amatoriale, ed io
passavo un sacco di tempo (avrò avuto cinque o sei anni) in camerino, in mezzo al
cerone, ai costumi, agli oggetti di scena. Credo che la scintilla sia scoccata proprio
lì. Però ho iniziato cantando e ballando, solo dopo mi sono cimentata con la
scrittura e la recitazione. Ecco, queste sono le quattro attività che più che un
lavoro io reputo una “cura” a tutti i mali della mia esistenza.
Quale è stata la tua esperienza di lavoro più bella?
Su questa domanda farò un po’ l’anarchica e non vi dirò la più bella bensì la più
“formativa”. Lavoravo ad un’importante fiction Mediaset come controfigura
dell’attrice protagonista di serie. Ciò significa che studiavo la sceneggiatura, mi
preparavo con l’actor coach e giravo le scene proprio come le avrebbe girate lei;
l’unica differenza era che io le giravo di spalle. Nessuno avrebbe mai saputo che a
correre, inciampare e cadere oppure a lavorare ad agosto con quaranta gradi
mentre l’attrice era in vacanza, ero io e non lei. Ecco, lì ho imparato davvero cosa
significa fare l’attore. Fare l’attore significa fatica, dedizione, impegno, passione.
Anche se la tua faccia non comparirà mai sullo schermo, fare l’attore significa
comunque dare il massimo. Sempre. Ed io mi impegnai talmente tanto che a fine
riprese l’assistente alla regia venne da me e mi disse “Lasciami tutto il tuo
materiale che appena esce fuori un ruolo è tuo!”. Ovviamente un ruolo per me non
è mai uscito fuori, ma questa è un’altra storia…
Insomma, in questo senso, è stata un’esperienza meravigliosa!
Con chi sogni di lavorare?
Luca Marinelli e Alessandro Borghi (il secondo anche perché è un amico, e lo
adoro); e con Paolo Sorrentino, Paolo Virzì, Paolo Genovese, Nanni Moretti, Matteo
Rovere, Gabriele Mainetti e Sydney Sibilia. E per finire Carlo Verdone, su cui ho
scritto addirittura la mia tesi di laurea magistrale. (Troppo? J)
L’ultimo film che hai visto?
Dogman. Matteo Garrone non ne sbaglia una!
L’ultimo film che ti ha fatto sognare?
Otto e mezzo, di Fellini. E poi sì, lo ammetto, le commedie romantiche tipo Pretty
Woman, Harry ti presento Sally e Notting Hill; sono anche andata a Londra
apposta per fare una foto mentre bussavo alla porta blu di William Thacker!
L’ultimo libro che hai letto?
Essendomi da qualche tempo appassionata alla criminologia, in questo periodo
(nel poco tempo che ho a disposizione) leggo libri sul tema. L’ultimo è stato “I
serial killer”, di De Luca-Mastronardi. Forse vi aspettavate una risposta un po’ più
romantica e meno cruenta… mi dispiace!
Lo spettacolo teatrale che più ti ha colpito?
Ne ho visti moltissimi e molti mi hanno colpito. Però, andando un pochino indietro
nel tempo, uno spettacolo che sicuramente ha lasciato un segno importante è
stato l’”Arlecchino servitore di due padroni”, con la regia di Giorgio Strehler e
protagonista l’immenso Ferruccio Soleri.
Il libro della tua vita?
Ne ho letti molti e molti ne ho amati, ma se parliamo di libro della vita, allora
sicuramente il Sutra del Loto: l’insegnamento buddista su cui si basa la mia
religione e, per l’appunto, la mia vita.
La colonna sonora della tua vita?
La musica ha sempre fatto parte della mia vita, tutta. Spesso da una melodia, o
da una canzone, nascono un monologo, una sceneggiatura o uno spettacolo
teatrale. Diciamo che prediligo le sonorità soul, R’n’B e jazz. Ah, e poi sono
innamorata di una doppia D, che mi manca moltissimo: Dalla-Daniele.
Dove ti vedremo prossimamente?
Questa estate, a cominciare da giugno (il 19 e il 27 al Teatro Porta Portese), sarò
in scena con uno spettacolo mio dal titolo “Donne de Roma”. È’ uno spettacolo a
cui sono molto legata, perché dentro c’è tutto: il mio amore per il cinema italiano,
il mio amore per Roma e il mio amore per la forza e la dignità delle donne. Sarò
sul palco insieme a Claudia Casciani, Ambra Cianfoni, Annalisa Peruzzi, Sara
Signorelli e Adriano Di Benedetto (che ci accompagnerà con la sua sapiente
chitarra) e spero di portarlo a spasso per molto, moltissimo tempo.
Scritto da: Maria Van Der Woodsen in 07/06/2018.
Alessandra Kre racconta Donne de
Roma. Per la prima volta in assoluto in
scena, il riadattamento al femminile del
celebre “Er fattaccio der vicolo der moro”
di Romina Bucci
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima
nazionale - DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra
Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di
cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e
Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani
musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera,
impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente
scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani,Annalisa
Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la
presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er
fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra
mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei.
Abbiamo chiacchierato con l'autrice ed interprete dello spettacolo Alessandra Kre.
Attrice, autrice raffinata, spesso impegnata in testi al femminile. Tu come ti
definiresti in poche parole?
Wow, grazie per il “raffinata”. Ogni volta che mi fanno questa domanda mi viene in mente una
scena de “I due carabinieri” di Carlo Verdone, in cui il personaggio di Enrico Montesano,
rispondendo proprio a questo quesito mentre compila un test a risposta multipla, mette una
crocetta su tutte le parole possibili; per poi finire dicendo all’esaminatore: “C’ho un carattere
variegato!”. Ecco, anch’io mi definirei “variegata”. Una parola sola che le contiene più o meno
tutte.
Sei molto giovane, eppure hai molta esperienza; quanto pensi di essere cambiata
dall'inizio della tua carriera ad oggi?
Sicuramente all’inizio di questo percorso ero estremamente insicura, quasi per niente
equilibrata e decisamente poco consapevole dei mezzi che avevo a disposizione. Col tempo
sono arrivate le soddisfazioni e le manifestazioni di stima, sia nei confronti del mio lavoro che
della mia persona. E forse questo secondo aspetto mi interessa anche più del primo! Credo che
un Artista per essere definito tale debba conservare saldamente tre caratteristiche
fondamentali: la gratitudine, il rispetto per gli altri e l’umiltà. E tra l’altro non mi è mai
piaciuto definirmi “Artista”, per fortuna a un certo punto hanno cominciato a farmelo notare
gli altri! Nel corso degli anni, comunque, ho imparato proprio questo. Fortunatamente la mia
“rivoluzione” lavorativa è andata di pari passo con la mia “rivoluzione umana”, ed ora posso
dire -senza ombra di dubbio- di avere (faticosamente) acquisito molta consapevolezza e
un’autostima decisamente soddisfacente, e di sentirmi soddisfatta, solida, raggiante e pronta a
tutto.
Cosa ti conquista in un progetto?
Le qualità umane di cui sopra. E la passione; quello che la mia adorata Monica Vitti chiamava
“il fuoco sacro”. Il fuoco sacro è quello che ti permette di raggiungere tutti gli obiettivi e di
conquistare chiunque ti circondi.
Come ti vedi tra 10 anni? Sogni nel cassetto?
Io vorrei semplicemente vivere di questo lavoro. Non mi interessa il “successo”, vorrei solo
vivere dignitosamente, senza più sbracciare né correre dietro a tutti coloro che credono che il
lavoro dell’autore, o dell’attore, sia un hobby, un passatempo, e come tale non meriti
un’adeguata retribuzione, o -forse peggio- alcuna considerazione.
Ora a cosa stai lavorando e dove ti vedremo?
Ho appena mandato in giro quattro serie web/tv (di cui una, a cui tengo molto, è una sorta di
“sequel” di Buttafuori, una serie del 2005 con Marco Giallini e Valerio Mastandrea) che spero
possano trovare un posto nel mondo. E a giugno (il 19 e il 27) sarò in scena al Teatro Porta
Portese con uno spettacolo mio dal titolo “Donne de Roma”. È uno spettacolo a cui sono molto
legata, perché c’è dentro tutto: il mio amore per il cinema italiano, il mio amore per Roma e il
mio amore per la forza e la dignità delle donne. Sarò sul palco insieme a Claudia Casciani,
Ambra Cianfoni, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Adriano Di Benedetto (che ci
accompagnerà con la sua sapiente chitarra) e spero di portarlo a spasso per molto, moltissimo
tempo.
Pubblicato giovedì 7 giugno 2018
teatro: al Teatro Porta Portese di Roma
"Donne de Roma"
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale - Donne de Roma,
drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro
personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che
interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da
Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa
Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in
assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa
“Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei,
impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo
composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di
ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre
statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di
attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi.
Donne De Roma – Note Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti,
fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non
sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non
riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai
fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la
gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione,
la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di
colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta,
anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di
sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se
stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione.
Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno Prima nazionale Donne de Roma drammaturgia
Alessandra Kre regia Ambra Cianfoni con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra
Cianfoni musica Carmelo Caprera chitarra Adriano Di Benedetto
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma) martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Costo del
biglietto: 10 euro + 2 di tessera
articolo pubblicato il: 08/06/2018
Donne de’ Roma
7 giugno 2018. Donne de Roma è una pièce tutta al
femminile, in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno.
Cinque monologhi per raccontare altrettante storie di donne forti e coraggiose.
Drammaturgia di Alessandra Kre, che è anche una delle cinque interpreti:
Donne de Roma
il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le
storie di cinque donne
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Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale -
DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne, legate
dalle loro personalissime Rivoluzioni.
Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con
una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da
Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia
Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la
presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre "Er fattaccio der
vicolo der moro" e un monologo sulla famosa "Pantera Nera" della seconda guerra mondiale, Celeste
Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante
documento storico gentilmente concesso dall'Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto
dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi,
sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un
monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile.
Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al
vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi.
Donne De Roma – Note
Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che
portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C'è la "rivoluzione bianca" di Nina, che non
sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come "n'ergastolo", come "'na
galera che er còre non riesce a sconta'", e c'è la "rivoluzione nera" di Celeste, Celeste Di Porto, l'ebrea
che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest'ultimo un testo importante, impreziosito da un
documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia,
Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione
negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni,
sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è
ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna
soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell'amore: per
un'idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. "Perché solo l'amore. Solo co' l'amore, s'ha da fa',
'sta rivoluzione.
PRIMA NAZIONALE
DONNE DE ROMA
drammaturgia Alessandra Kre
regia Ambra Cianfoni
con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni
musica Carmelo Caprera
chitarra Adriano Di Benedetto
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
 Dal 19/06/2018 al 27/06/2018
'Donne de Roma'
a Porta Portese
Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in
giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le
rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e
dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.
DONNE DE ROMA, IL RACCONTO DI UNA ROMA CHE NON C'È PIÙ
Sarà in scena al Teatro Porta Portese di Roma (via Portuense, 102) martedì 19 giugno e mercoledì 27
giugno – in prima nazionale - Donne De Roma, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra
Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque
donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque
monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici
della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente
chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul
palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura
anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del
celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda
guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito
da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un
pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli
altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino
donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un
"contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica
romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. (PO / red)
DONNE DE ROMA di Alessandra
Kre. Per la prima volta in assoluto, il
riadattamento al femminile del celebre
“Er fattaccio der vicolo der moro”
by Redazione
22 ORE AGO
Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in
prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia
di Ambra Cianfoni.
Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque
donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni.
Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che
interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e
alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano
Di Benedetto.
I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme
a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura
anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al
femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa
“Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai
fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico
gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli
ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri
monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un
Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile.
Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di
attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti
e dei testi.
Donne De Roma – Note
Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti,
fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione
bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente
come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione
nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti.
Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima
buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro
arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi.
Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni,
sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche
quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che
non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle
donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse.
“Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione.
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma)
martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018
Ore 21.00
Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera
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Rassegna Stampa Donne de Roma

  • 1. Rassegna stampa spettacolo Donne de Roma In scena al Teatro Porta Portese Il 19/06/2018 e il 27/06/2018 mayaamenduni@gmail.com +39 3928157943
  • 2.
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  • 6. RECENSIONI DONNE DE ROMA. La rivoluzione nei sentimenti DONNE DE ROMA. La rivoluzione nei sentimenti  28 giugno 2018  Da Sapere..., Teatro  Paolo Leone, Roma, Teatro Roma, Teatro Porta Portese, 19 e 27 giugno 2018 E’ da qualche anno che sta prendendo piede, in teatro, la modalità del racconto adeguatamente messo in scena, di storie vere, anche minime se vogliamo, ma che attingono alle radici di un microcosmo, valorizzandole e facendole scoprire ai più. Una vera e preziosa opera culturale, importantissima in un periodo storico in cui facilmente si tende a dimenticare, o addirittura a negare, il proprio passato.Donne de Roma, due sole repliche il 19 e 27 giugno presso il grazioso Teatro Porta Portese della capitale, è uno di quegli spettacoli che, con semplicità ma con attenzione allo studio e alla ricerca, si situa tra quei piccoli gioielli visti in questi ultimi anni. Cinque donne, cinque storie, secoli di sentimenti tutti al femminile, mille sfumature caratteriali nei cinque personaggi così diversi tra loro e così bellamente definiti dall’autrice Alessandra Kre, interprete, tra l’altro, di una straordinaria versione de Er fattaccio der vicolo der Moro, di Amerigo Giuliani. Storie forti, come forti sono i caratteri delle donne rappresentate. Anime inquiete, ribelli, complesse. Luci ed ombre, ironia e determinazione, passioni travolgenti, tradimenti, fiori e coltelli, amori e infamità. C’è il mondo in Donne de Roma, spettacolo impreziosito dalla musica dal vivo eseguita da Adriano Di Benedetto su musiche di Carmelo Caprera e dalla dinamica regia di Ambra Cianfoni, coinvolgente e dai bei movimenti scenici tra una storia e l’altra. Un Pasquino donna interpretato da Sara Signorelli, è il primo personaggio, assolutamente convincente, che apre la serata col suo piglio sicuro, disincantato, drammaticamente consapevole delle dinamiche popolari e rivoluzionarie, senza facili illusioni. Bella presenza scenica e potenza espressiva. Gigi Magni avrebbe apprezzato, non ho dubbi.
  • 7. E via, tra una donna accusata dell’omicidio del suo compagno, personaggio dagli irresistibili tratti ironici (Annalisa Peruzzi), al citato Fattaccio al femminile, sempre commovente e prepotentemente romano, alla bellissima storia di Ninetta, ispirata alla canzone Barcarolo romano, dal finale straziante e magnificamente interpretato da Ambra Cianfoni (Il Marchese del Grillo al Sistina), magnetica e dalla voce incantevole. Registicamente il momento clou, il passaggio tra Er fattaccio e la vicenda amorosa di Ninetta, prepara il palco al personaggio forte, controverso e inquietante di Celeste Di Porto, la “ Pantera nera”, la ragazza ebrea che vendeva i suoi correligionari al regime fascista, interpretata con convinzione dalla bellissima Claudia Casciani. Donne de Roma è un gradevolissimo spettacolo, scritto bene e bene interpretato, che a mio parere può crescere ancora molto e che ha la possibilità di divenire un format in costante aggiornamento. Molto piacevole la commistione tra recitazione e canto (le bellissime canzoni romane), supportata dalle belle voci delle cinque attrici senza fastidiosi microfoni. Un plauso alla regia che dona armonia a ciò che poteva essere soltanto un susseguirsi di monologhi e che non interrompe mai il flusso di una drammaturgia attenta, che non scivola mai nello scontato. Roma è femmina, stasera più che mai.
  • 8. Paolo Leone Roma, teatro Porta Portese, 19 e 27 giugno 2018 Donne de Roma, di Alessandra Kre. Regia di Ambra Cianfoni; Musiche Carmelo Caprera; Chitarra, fisarmonica, mandolino e serenata Alessandro Di Benedetto. Con: Claudia Casciani, Ambra Cianfoni, Alessandra Kre, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli. Voci fuori campo: Andrea Pirolli e Gerry Gherardi. Il brano Stella del Porto è dell’Associazione Musikstrasse. Si ringrazia l’ufficio stampa dello spettacolo nella persona di Maya Amenduni Fonte Foto di Copertina culturalazio.com
  • 9. DONNE DE ROMA: UN AFFRESCO SULLA ROMANITA’ AL FEMMINILE By Valentina Di Nino 25/06/2018 Cinque donne, cinque storie, uno sfondo unico, ma anche un ulteriore personaggio: Roma e la sua anima. Donne de Roma è un affresco, un omaggio teatrale allo spirito di una città e a quello, indomito, delle sue figlie. Scritto da Alessandra Kre, vede in scena la stessa Alessandra Kre, Claudia Casciani,Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni
  • 10. Ribelli, furbe, innamorate, tradite, scanzonate, astute, irriverenti, glaciali. Tutte le sfumature di Roma e delle romane, raccontate in un testo teatrale che ci porta nel profondo di una città che, forse, materialmente non c’è più, ma la cui essenza travalica il tempo e le generazioni. E’ per questo che anche le romane di oggi, ognuna a suo modo, si ritroveranno nello spirito delle storie e delle protagoniste dello spettacolo. In un tempo passato, collocato, a seconda dei monologhi, tra la Roma papalina e quella dell’occupazione nazista, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste, sono donne de Roma, che affrontano la vita e i suoi rovesci, senza piegarsi. Sono donne diverse, con interessi e passioni diverse, che in diverso modo le mangiano da dentro. C’è Delia, che c’ha la passione per la libertà e per l’arguzia. Quell’ arguzia che scuote il popolo romano tramite i messaggi del Pasquino e cerca di risvegliarlo con l’arma della parola, all’amore per la libertà. C’è Tina, che è finita alla sbarra per una passione sbagliata e ingiusta. E ora paga tutto. Ma a testa alta. Consapevole, orgogliosa. E pure Teresa è finita alla sbarra. La passione che l’ha condannata è stata quella di proteggere la persona a cui voleva più bene. E la sua storia tragica la racconta urlando i suoi tormenti, addolorata, ma consapevolmente senza alternativa. C’è poi la passione di Ninetta, la più scontata, la più ingenua, ma proprio per questo la più tragica. Una pena d’amore, che è come un ergastolo, e che la fa finire in fondo al fiume. E infine c’è la passione più nera, quella di Celeste, l’ebrea che vendette i suoi correligionari ai nazisti. Un pò per amor di potere, un pò per salvare la pelle sua. Sono cinque storie diverse, e forti. Cinque personaggi diversi, e forti. Ma con un filo conduttore: Roma e lo spirito romano che esce da ogni parola, da ogni riflessione, da ogni ribellione, da ogni pentimento. Accompagnate nelle loro vicende da una colonna sonora fatta di brani storici della canzone romana, ma anche da brani inediti composti per lo spettacolo, le cinque giovani attrici in
  • 11. scena, danno vita ad un affresco corale in cui la femminilità viene raccontata in tante sfumature diverse. Donne de Roma sarà in scena il 27 giugno alle 21 al Teatro Porta Portese, in via Portuense 102 e il 2 agosto nella rassegna Lungo Il Tevere Roma Teatro, sulla banchina del Tevere, altezza Ponte Sublicio.
  • 12. Donne de Roma, quando la rivoluzione la fa l’amore giugno 21, 2018/0 Commenti/in Teatro /da Stefano Riccardi inCondividi Al teatro Porta Portese è andato in scena, in anteprima Nazionale, Donne de Roma. Il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di 5 donne coraggiose, legate dalle loro personalissime rivoluzioni. Abbracciando un arco temporale che va dai moti carbonari agli anni ’40 delle deportazioni ebree a Roma, i diversi monologhi sono costantemente accompagnati da brani classici della tradizione romanesca. Filo conduttore è l’amore, non solo per l’uomo amato, ma anche per la famiglia e la libertà. Il progetto teatrale, in parte finanziato da una campagna di crowfunding, è stato ideato da Alessandra Kre con la regia di Ambra Cianfoni. Entrambe le attrici sono anche le protagoniste dello spettacolo, affiancate dalle colleghe Annalisa Peruzzi, Claudia Casciani e Sara Signorelli. Ultima data in replica mercoledì 27 giugno 2018, ore 21.00. Le Donne de Roma: da sinistra Sara Signorelli, Annalisa Peruzzi, Alessandra Kre, Ambra Cianfoni e Claudia Casciani (foto LighTales) Donne de Roma inizia con il racconto popolare di Delia (Sara Signorelli), che è la trasposizione femminile dell’irriverente Pasquino. Ha dato voce in maniera profonda all’episodio dei due carbonari Angelo Targhini e Leonida Montanari, morti in nome
  • 13. dei loro ideali libertari contro il potere. Molto simpatico il personaggio di Tina (Annalisa Peruzzi), alle prese con un processo per il presunto omicidio del marito. Le divertenti battute sulle infedeltà reciproche e sulle maniere un po’ troppo manesche del consorte Gino, regalano al pubblico molti sorrisi. Decisamente diversa la tonalità del ruolo di Teresa, interpretato da un’intensa Alessandra Kre. L’attrice recita con un magistrale trasporto emotivo il celebre “Er fattaccio der vicolo der moro”, per l’occasione riadattato al femminile. La protagonista si presenta con le manette ai polsi ammettendo al delegato giudiziario di aver ucciso la sorella prepotente. Racconta tutta la sua verità fino al drammatico momento dell’omicidio della madre avvenuto proprio per mano della sorella cattiva. Da sinistra Adriano Di Benedetto con Alessandra Kre, Ambra Cianfoni (al centro) e Claudia Casciani Nella storia della dolce e soave Ninetta (una super Ambra Cianfoni) si racconta la passione travolgente e inaspettata della giovane ragazza per un uomo, conteso anche dalla sorella. Amore che durerà molto poco per via dell’improvviso rifiuto di lui e del litigio con la sorella. Presa dalla disperazione e col cuore spezzato dalle persone a lei care, Ninetta decide di abbandonarsi ad una decisione estrema. Bellissimo l’accostamento con la famosissima canzone “Er barcarolo“, eseguita dalla Signorelli, che anticipa il suicidio di Ninetta nelle acque del Tevere. Bella e convincente Claudia Casciani che ha portato in scena il personaggio di Celeste Di Porto, la “Pantera Nera” accusata di aver venduto ai fascisti i suoi correligionari ebrei. La donna dalla seducente femminilità e un carattere deciso, giustifica le sue colpe ricordando di aver agito per salvare la sua famiglia dalla deportazione. Al termine del monologo viene riportato un pezzo musicale composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi nelle Fosse Ardeatine. “Stella di porto” è infatti un rarissimo documento storico concesso gentilmente dall’Associazione Musikstrasse. Conclusioni Donne de Roma è stato un ottimo spettacolo, in cui le 5 attrici hanno fornito una prova attoriale e canora davvero eccezionale. L’impressione dalla platea era di vivere la piazza romana di un tempo lontano, quella dove le storie si raccontavano attraverso gli stornelli. Apprezzabile la scelta di collegare ogni finale di storia con brani cantati da un’attrice diversa, come anche quella di portare le interpreti tra il pubblico durante la recitazione. Il testo della Kre è risultato ben scritto, impreziosito da contributi noti e storici ben amalgamati. Ideali anche le musiche di accompagnamento di Carmelo Caprera, suonate dal vivo dal bravo Adriano Di Benedetto. Suo il brano “Serenata” riprodotto nel monologo di Ninetta. Da sottolineare, a fine spettacolo, la grande voce fuori campo dell’attore Andrea Pirolli.
  • 14. Voce che fa riflettere sull’importanza e la forza delle donne, senza le quali non esisterebbe amore in questo mondo. © Riproduzione riservata Quando: Ultima data mercoledì 27 giugno 2018, ore 21.00 Info: Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera Official Facebook: donnederoma Dove: Teatro Porta Portese, via Portuense, 102 – Roma
  • 15. PRESENTAZIONI Donne de Roma Dal 19 al 27 giugno al Teatro Porta Portese, Roma By Redazione - 4 giugno 2018 Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani,Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai
  • 16. fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. ——- Donne De Roma – Note Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione. La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza. ——- Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma)
  • 17. martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera ——- DONNE DE ROMA drammaturgia Alessandra Kre regia Ambra Cianfoni con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni musica Carmelo Caprera chitarra Adriano Di Benedetto
  • 18. 'Donne de Roma' al Teatro Porta Portese 06/06/2018 Veronica Meddi Sarà in scena al Teatro Porta Portese (via Portuense, 102) martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale - DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella
  • 19. novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Donne De Roma – Note Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione. La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
  • 20. “Donne de Roma” al Teatro Porta Portese di Roma prima nazionale Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile.
  • 21. Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Donne De Roma, note  Donne De Roma, note  Dove? Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione. La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza. Dove? Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno PRIMA NAZIONALE DONNE DE ROMA drammaturgia Alessandra Kre regia Ambra Cianfoni con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni musica Carmelo Caprera chitarra Adriano Di Benedetto Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma) martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera Dario Riva 4 giugno 2018
  • 22. Donne de Roma: 19 e 27 giugno al teatro Porta Portese Stagione teatrale 2017 | 2018 Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno PRIMA NAZIONALE DONNE DE ROMA drammaturgia Alessandra Kre regia Ambra Cianfoni con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni musica Carmelo Caprera chitarra Adriano Di Benedetto Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni.
  • 23. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Donne De Roma – Note Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi
  • 24. correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione. La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza. Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma) martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera MEDIA PARTNER CANALE 21, riduzioni per i telespettatori di CANALE21 e PER GLI ASCOLTATORI DI RADIO ITALIA 60 Riduzioni per lettori di MEDIA&SIPARIO, CULTURAMENTE, SALTINARIA ______________________________________ Ufficio Stampa Donne de Roma Agenzia Maya Amenduni – @Comunicazione Maya Amenduni
  • 26. DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, al Teatro Porta Portese Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale - DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Donne De Roma – Note Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione. Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno PRIMA NAZIONALE DONNE DE ROMA drammaturgia Alessandra Kre
  • 27. regia Ambra Cianfoni con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni musica Carmelo Caprera chitarra Adriano Di Benedetto La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza. Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma) martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera 05-06-2018
  • 28. Teatro: Donne de Roma Posted by fidest press agency su martedì, 5 giugno 2018 Roma martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Teatro Porta Portese (via Portuense, 102) Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera. Donne de Roma drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni, è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi.
  • 29. DONNE DE ROMAA PORTA PORTESE Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di
  • 30. musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo.C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione. Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno PRIMA NAZIONALE DONNE DE ROMA drammaturgia Alessandra Kre regia Ambra Cianfoni conAlessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni musicaCarmelo Caprera chitarra Adriano Di Benedetto La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.
  • 31. Alessandra Kre racconta “Donne de Roma”: dentro c’è tutto, il mio amore per il cinema italiano, il mio amore per Roma e il mio amore per la forza e la dignità delle donne. Da Maria Van Der Woodsen 07/06/2018 Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani,Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli
  • 32. prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Abbiamo incontrato l’autrice dello spettacolo e attrice Alessandra Kre. Alessandra Kre, come hai iniziato a fare il mestiere del teatro? Mia madre e mio padre lavoravano in una compagnia teatrale amatoriale, ed io passavo un sacco di tempo (avrò avuto cinque o sei anni) in camerino, in mezzo al cerone, ai costumi, agli oggetti di scena. Credo che la scintilla sia scoccata proprio lì. Però ho iniziato cantando e ballando, solo dopo mi sono cimentata con la scrittura e la recitazione. Ecco, queste sono le quattro attività che più che un lavoro io reputo una “cura” a tutti i mali della mia esistenza. Quale è stata la tua esperienza di lavoro più bella? Su questa domanda farò un po’ l’anarchica e non vi dirò la più bella bensì la più “formativa”. Lavoravo ad un’importante fiction Mediaset come controfigura dell’attrice protagonista di serie. Ciò significa che studiavo la sceneggiatura, mi preparavo con l’actor coach e giravo le scene proprio come le avrebbe girate lei; l’unica differenza era che io le giravo di spalle. Nessuno avrebbe mai saputo che a correre, inciampare e cadere oppure a lavorare ad agosto con quaranta gradi mentre l’attrice era in vacanza, ero io e non lei. Ecco, lì ho imparato davvero cosa significa fare l’attore. Fare l’attore significa fatica, dedizione, impegno, passione. Anche se la tua faccia non comparirà mai sullo schermo, fare l’attore significa comunque dare il massimo. Sempre. Ed io mi impegnai talmente tanto che a fine riprese l’assistente alla regia venne da me e mi disse “Lasciami tutto il tuo materiale che appena esce fuori un ruolo è tuo!”. Ovviamente un ruolo per me non è mai uscito fuori, ma questa è un’altra storia… Insomma, in questo senso, è stata un’esperienza meravigliosa! Con chi sogni di lavorare?
  • 33. Luca Marinelli e Alessandro Borghi (il secondo anche perché è un amico, e lo adoro); e con Paolo Sorrentino, Paolo Virzì, Paolo Genovese, Nanni Moretti, Matteo Rovere, Gabriele Mainetti e Sydney Sibilia. E per finire Carlo Verdone, su cui ho scritto addirittura la mia tesi di laurea magistrale. (Troppo? J) L’ultimo film che hai visto? Dogman. Matteo Garrone non ne sbaglia una! L’ultimo film che ti ha fatto sognare? Otto e mezzo, di Fellini. E poi sì, lo ammetto, le commedie romantiche tipo Pretty Woman, Harry ti presento Sally e Notting Hill; sono anche andata a Londra apposta per fare una foto mentre bussavo alla porta blu di William Thacker! L’ultimo libro che hai letto? Essendomi da qualche tempo appassionata alla criminologia, in questo periodo (nel poco tempo che ho a disposizione) leggo libri sul tema. L’ultimo è stato “I serial killer”, di De Luca-Mastronardi. Forse vi aspettavate una risposta un po’ più romantica e meno cruenta… mi dispiace! Lo spettacolo teatrale che più ti ha colpito? Ne ho visti moltissimi e molti mi hanno colpito. Però, andando un pochino indietro nel tempo, uno spettacolo che sicuramente ha lasciato un segno importante è stato l’”Arlecchino servitore di due padroni”, con la regia di Giorgio Strehler e protagonista l’immenso Ferruccio Soleri. Il libro della tua vita? Ne ho letti molti e molti ne ho amati, ma se parliamo di libro della vita, allora sicuramente il Sutra del Loto: l’insegnamento buddista su cui si basa la mia religione e, per l’appunto, la mia vita. La colonna sonora della tua vita?
  • 34. La musica ha sempre fatto parte della mia vita, tutta. Spesso da una melodia, o da una canzone, nascono un monologo, una sceneggiatura o uno spettacolo teatrale. Diciamo che prediligo le sonorità soul, R’n’B e jazz. Ah, e poi sono innamorata di una doppia D, che mi manca moltissimo: Dalla-Daniele. Dove ti vedremo prossimamente? Questa estate, a cominciare da giugno (il 19 e il 27 al Teatro Porta Portese), sarò in scena con uno spettacolo mio dal titolo “Donne de Roma”. È’ uno spettacolo a cui sono molto legata, perché dentro c’è tutto: il mio amore per il cinema italiano, il mio amore per Roma e il mio amore per la forza e la dignità delle donne. Sarò sul palco insieme a Claudia Casciani, Ambra Cianfoni, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Adriano Di Benedetto (che ci accompagnerà con la sua sapiente chitarra) e spero di portarlo a spasso per molto, moltissimo tempo. Scritto da: Maria Van Der Woodsen in 07/06/2018.
  • 35. Alessandra Kre racconta Donne de Roma. Per la prima volta in assoluto in scena, il riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” di Romina Bucci Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale - DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani,Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei. Abbiamo chiacchierato con l'autrice ed interprete dello spettacolo Alessandra Kre. Attrice, autrice raffinata, spesso impegnata in testi al femminile. Tu come ti definiresti in poche parole?
  • 36. Wow, grazie per il “raffinata”. Ogni volta che mi fanno questa domanda mi viene in mente una scena de “I due carabinieri” di Carlo Verdone, in cui il personaggio di Enrico Montesano, rispondendo proprio a questo quesito mentre compila un test a risposta multipla, mette una crocetta su tutte le parole possibili; per poi finire dicendo all’esaminatore: “C’ho un carattere variegato!”. Ecco, anch’io mi definirei “variegata”. Una parola sola che le contiene più o meno tutte. Sei molto giovane, eppure hai molta esperienza; quanto pensi di essere cambiata dall'inizio della tua carriera ad oggi? Sicuramente all’inizio di questo percorso ero estremamente insicura, quasi per niente equilibrata e decisamente poco consapevole dei mezzi che avevo a disposizione. Col tempo sono arrivate le soddisfazioni e le manifestazioni di stima, sia nei confronti del mio lavoro che della mia persona. E forse questo secondo aspetto mi interessa anche più del primo! Credo che un Artista per essere definito tale debba conservare saldamente tre caratteristiche fondamentali: la gratitudine, il rispetto per gli altri e l’umiltà. E tra l’altro non mi è mai piaciuto definirmi “Artista”, per fortuna a un certo punto hanno cominciato a farmelo notare gli altri! Nel corso degli anni, comunque, ho imparato proprio questo. Fortunatamente la mia “rivoluzione” lavorativa è andata di pari passo con la mia “rivoluzione umana”, ed ora posso dire -senza ombra di dubbio- di avere (faticosamente) acquisito molta consapevolezza e un’autostima decisamente soddisfacente, e di sentirmi soddisfatta, solida, raggiante e pronta a tutto. Cosa ti conquista in un progetto? Le qualità umane di cui sopra. E la passione; quello che la mia adorata Monica Vitti chiamava “il fuoco sacro”. Il fuoco sacro è quello che ti permette di raggiungere tutti gli obiettivi e di conquistare chiunque ti circondi. Come ti vedi tra 10 anni? Sogni nel cassetto? Io vorrei semplicemente vivere di questo lavoro. Non mi interessa il “successo”, vorrei solo vivere dignitosamente, senza più sbracciare né correre dietro a tutti coloro che credono che il lavoro dell’autore, o dell’attore, sia un hobby, un passatempo, e come tale non meriti un’adeguata retribuzione, o -forse peggio- alcuna considerazione. Ora a cosa stai lavorando e dove ti vedremo? Ho appena mandato in giro quattro serie web/tv (di cui una, a cui tengo molto, è una sorta di “sequel” di Buttafuori, una serie del 2005 con Marco Giallini e Valerio Mastandrea) che spero possano trovare un posto nel mondo. E a giugno (il 19 e il 27) sarò in scena al Teatro Porta Portese con uno spettacolo mio dal titolo “Donne de Roma”. È uno spettacolo a cui sono molto legata, perché c’è dentro tutto: il mio amore per il cinema italiano, il mio amore per Roma e il mio amore per la forza e la dignità delle donne. Sarò sul palco insieme a Claudia Casciani, Ambra Cianfoni, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Adriano Di Benedetto (che ci accompagnerà con la sua sapiente chitarra) e spero di portarlo a spasso per molto, moltissimo tempo. Pubblicato giovedì 7 giugno 2018
  • 37. teatro: al Teatro Porta Portese di Roma "Donne de Roma" Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale - Donne de Roma, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Donne De Roma – Note Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione. Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno Prima nazionale Donne de Roma drammaturgia Alessandra Kre regia Ambra Cianfoni con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni musica Carmelo Caprera chitarra Adriano Di Benedetto La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza. Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma) martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera articolo pubblicato il: 08/06/2018
  • 38. Donne de’ Roma 7 giugno 2018. Donne de Roma è una pièce tutta al femminile, in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno. Cinque monologhi per raccontare altrettante storie di donne forti e coraggiose. Drammaturgia di Alessandra Kre, che è anche una delle cinque interpreti:
  • 39. Donne de Roma il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne FacebookTwitterGoogle+E-mailPiù... Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale - DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre "Er fattaccio der vicolo der moro" e un monologo sulla famosa "Pantera Nera" della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall'Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile.
  • 40. Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Donne De Roma – Note Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C'è la "rivoluzione bianca" di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come "n'ergastolo", come "'na galera che er còre non riesce a sconta'", e c'è la "rivoluzione nera" di Celeste, Celeste Di Porto, l'ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest'ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell'amore: per un'idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. "Perché solo l'amore. Solo co' l'amore, s'ha da fa', 'sta rivoluzione. PRIMA NAZIONALE DONNE DE ROMA drammaturgia Alessandra Kre regia Ambra Cianfoni con Alessandra Kre, Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni musica Carmelo Caprera chitarra Adriano Di Benedetto La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza.  Dal 19/06/2018 al 27/06/2018
  • 41. 'Donne de Roma' a Porta Portese Teatro Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari. DONNE DE ROMA, IL RACCONTO DI UNA ROMA CHE NON C'È PIÙ Sarà in scena al Teatro Porta Portese di Roma (via Portuense, 102) martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale - Donne De Roma, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c'è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un "contenitore" continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. (PO / red)
  • 42. DONNE DE ROMA di Alessandra Kre. Per la prima volta in assoluto, il riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” by Redazione 22 ORE AGO Sarà in scena al Teatro Porta Portese martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno – in prima nazionale – DONNE DE ROMA, drammaturgia di Alessandra Kre, regia di Ambra Cianfoni. Donne de Roma è il racconto di una Roma che non c’è più attraverso le storie di cinque donne, legate dalle loro personalissime Rivoluzioni. Tina, Delia, Celeste, Teresa e Ninetta: cinque monologhi, cinque storie diverse che interagiscono con una selezione di brani musicali tra i classici della tradizione romanesca e alcuni inediti scritti da Carmelo Caprera, impreziositi dalla sapiente chitarra di Adriano Di Benedetto. I monologhi sono interamente scritti e riadattati da Alessandra Kre, sul palco insieme a Claudia Casciani, Annalisa Peruzzi, Sara Signorelli e Ambra Cianfoni, che ne cura anche la regia. Tra questi, la presenza, per la prima volta in assoluto, del riadattamento al femminile del celebre “Er fattaccio der vicolo der moro” e un monologo sulla famosa “Pantera Nera” della seconda guerra mondiale, Celeste Di Porto, colei che vendeva ai
  • 43. fascisti i suoi correligionari ebrei, impreziosito da un importante documento storico gentilmente concesso dall’Associazione Musikstrasse, ovvero un pezzo composto dagli ebrei nel carcere di Regina Coeli prima di essere uccisi alle Fosse Ardeatine. Gli altri monologhi, sono di ispirazione cinematografica e anche qui abbiamo una bella novità: un Pasquino donna, un monologo ispirato alla celebre statua parlante, tutto al femminile. Donne de Roma è un “contenitore” continuamente rinnovabile, grazie alla possibilità di attingere al vasto repertorio di musica romanesca e ai repertori degli autori dei brani inediti e dei testi. Donne De Roma – Note Ci sono cinque donne, Delia, Tina, Teresa, Ninetta e Celeste; e sono cinque donne forti, fortissime, che portano avanti una rivoluzione, ognuna a suo modo. C’è la “rivoluzione bianca” di Nina, che non sopravvive a un amore travolgente come un uragano e opprimente come “n’ergastolo”, come “’na galera che er còre non riesce a sconta’”, e c’è la “rivoluzione nera” di Celeste, Celeste Di Porto, l’ebrea che vendeva i suoi correligionari ebrei ai fascisti. Quest’ultimo un testo importante, impreziosito da un documento storico che qualche anima buona ha avuto la gentilezza di concederci. E poi, ancora, Delia, Tina, Teresa, con la loro arguzia, la loro determinazione, la loro passione, la loro ironia. La rivoluzione negli occhi. Cinque donne complesse, coraggiose, magnetiche. Cinque mondi ricchissimi di colori, toni, sfumature. Cinque compagne di viaggio da cui imparare il mestiere di vivere la vita, anche quando è ingiusta, anche quando è bastarda, anche quando tenta di sopraffarci e pare che non abbiamo nessuna soluzione tranne quella di sottostarle, inermi. Pare. È la forza delle donne, e la forza dell’amore: per un’idea, per un uomo, per una madre, per se stesse. “Perché solo l’amore. Solo co’ l’amore, s’ha da fa’, ‘sta rivoluzione.
  • 44. La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e mezza. Teatro Porta Portese (via Portuense, 102 – Roma) martedì 19 giugno e mercoledì 27 giugno 2018 Ore 21.00 Costo del biglietto: 10 euro + 2 di tessera MEDIA PARTNER CANALE 21, riduzioni per i telespettatori di e PER GLI ASCOLTATORI DI Riduzioni per lettori di MEDIA&SIPARIO, CULTURAMENTE, SALTINARIA