Presentazione di approfondimento sul rapporto dei giovani con la violenza, e sul fenomeno del bullismo realizzata da Michela Pantini, Riccardo Mancini, Valerio Rossi della classe IIIA Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II Affile (Rm)
2. Si può considerare violenza ogni abuso di potere e controllo che si manifesta
attraverso il sopruso fisico, sessuale, psicologico, economico. Questi diversi tipi di
violenza possono presentarsi isolatamente, ma spesso sono combinati insieme,
in modo che una forma di controllo apra le porte all'altra. Ciò accade soprattutto
quando conosciamo chi usa violenza e siamo legate a lui da un rapporto affettivo
(è il nostro patrner, nostro padre, l'amico di famiglia...). Anche nelle aggressioni
subite da estranei tuttavia la violenza fisica si può accompagnare a minaccie,
umiliazioni, limitazione della libertà di movimento.
Violenza fisica: ogni forma di violenza contro
di te, il tuo corpo e le tue proprietà
Violenza Psicologica: ogni mancanza di
rispetto che offende e mortifica la
dignità
Violenza sessuale: ogni forma di
coinvolgimento in attività sessuali senza il tuo
consenso
3. Questo è il termine per indicare atti di violenza a
scuola generalmente nel periodo adolescenziale e
pre-adolescenziale. Sono molti i fatti di cronaca
dove i ragazzi violenti che compiono atti di questo
tipo trovano risposta da parte delle autorità
competenti che prendono posizione contro i
malfattori; ma, purtroppo, sono tantissime anche
le situazioni di bullismo dove la vittima di violenza
non trova il coraggio di denunciare.
Bisogna denunciare per arrivare ad un
riconoscimento di questo tipo. Bisogna evitare
che il bullismo manifestato sia fonte di seri danni
per altre persone, vittime innocenti di quello che
è oramai una vera e propria calamità sociale.
Perché le vittime sono veramente tante. Magari
non se ne accorgono da subito perché pensano di
essere solo prese in giro e di non doversene
preoccupare, ma non è così.
4. Le vittime sono solitamente più ansiose
ed insicure, spesso caute, sensibili e
calme. Se attaccati, reagiscono
chiudendosi in se stessi o, se si tratta di
bambini piccoli, piangendo. Talvolta
soffrono anche di scarsa autostima ed
hanno un'opinione negativa di sé e della
propria situazione. Soprattutto se sono
maschi la loro condizione è associata ad
una debolezza fisica, cosa per cui vengono
molto presi in giro. Il rendimento
scolastico è cosa da non sottovalutare, ci
sono volte in cui i ragazzi che hanno voti
migliori vengono presi di mira da quelli Vittima del Bullismo
che ne hanno di peggiori, altri casi in cui Video scioccante
sono i peggiori a essere derisi dagli altri.
5. Il bullo è un debole che per sentirsi
forte ha bisogno di evidenziare la
debolezza altrui.
Crea situazioni di disagio in cui può
dimostrare di essere il più forte.
Spesso solamente perché è in
compagnia. L'essere in gruppo è
fondamentale per lui.
Essere osservato crea la necessità di
essere spaccone, e al tempo stesso
alimenta la foga con cui viene
attuata.
Anche se è circondato da schiavetti è
solo, tutti i
Suoi «amici» sarebbero pronti ad
abbandonarlo nel momento del
bisogno, o all’arrivo di qualcuno più
forte.
6. Questo è quello che dice una ricerca inglese.
Bullismo giovanile: colpa degli ormoni?
Secondo una ricerca britannica i comportamenti antisociali sarebbero spiegati da un deficit di
cortisolo, uno degli ormoni dello stress.
Aggressività, uso di droghe, bestemmie, furti, vandalismo. Comportamenti antisociali, ormai
diffusi fra gli adolescenti, che le ultime ricerche scientifiche tendono a considerare più come
problemi di salute che come atteggiamenti puramente criminali. In altre parole: queste
forme di violenza sarebbero da attribuire a un’alterazione biochimica e, più nel dettaglio, alla
presenza del sangue di bassi livelli di cortisolo, l’ormone della risposta allo stress. Lo
affermano alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge sulla rivista Biological Psychiatry. Di
fronte a una situazione stressante, la secrezione di cortisolo nel sangue aumenta e l’ormone
aiuta una persona a controllare le emozioni, soprattutto il temperamento e gli impulsi
violenti, e la rende più cauta. Gli adolescenti più propensi a essere aggressivi nei confronti
degli altri, sia verbalmente sia fisicamente, non hanno, invece, questo tipo di reazione
ormonale. Il che starebbe a significare che il bullismo giovanile possa essere in qualche
modo ricondotto a un disturbo di tipo organico.
NUOVE TERAPIE - «Se riusciamo a capire che cosa sta alla base di questa mancata risposta –
ha sottolineato Grame Fairchild coordinatore della ricerca – potremmo anche studiare nuove
terapie per controllare problemi comportamentali severi o per aiutare persone ad alto rischio.
Un trattamento per questo disordine offre l’opportunità di migliorare la vita sia di questi
adolescenti, sia della comunità in cui vivono».
7. Negli ultimi tempi abbiamo spesso sentito
parlare di ragazze stuprate e molestate da
gruppi di adolescenti, che si armano, oltre che
dei loro modi violenti e di qualche coltello,
anche di nuovi strumenti come videofonini,
finalizzando lo stupro a scopi spettacolari come
metterlo su internet e inviarlo agli amici.
La psicologia potrebbe anche essere un aiuto
per spiegare le ragioni oscure dietro cui si
celano questi sfoghi di violenza da parte degli
aggressori, adolescenti sempre più numerosi e
arrabbiati.
Da qualche tempo in Italia è stato accettato un
decreto che dice che i colpevoli di stupri di
gruppo non verranno incarcerati, forse questo
porterà ad altri stupri, soprattutto tra i giovani.
8. La violenza psicologica è una delle violenze
peggiori, perché colpisce più nel profondo di
una persona.
È molto frequente soprattutto nei giovani
della nostra età, che continuano a prendersi
in giro evidenziando ogni più piccolo e
insignificante difetto. Si prendono in giro
utilizzando parolacce, dispregiativi e
soprannomi, usando come esempi anche i
familiari.
Un altro punto è quando un ragazzo o una
ragazza vengono esclusi da un gruppo di
amici, dalla classe e dagli altri. I motivi sono
diversi: possono escluderli perché c’è stato un
litigio, perché sono antipatici, o
semplicemente per salvaguardare se stessi
dalla derisione altrui.