2. Definizione di “continuità educativa” “” Per continuità si intende generalmente la qualità di ciò che si svolge o si ripete,senza interruzione, nel tempo o nello spazio. … .. Il continuo è legato alla possibilità di variazioni arbitrariamente piccole di questa o quella caratteristica, all'assenza di frontiere nette, di salti, alla connessione ecc. Il modello matematico fondamentale del continuo è la retta reale, cioè il continuo dei numeri reali”” E. Nardi “ La continuità educativa: metafora o metonimia” IC COSTA 9/16 dicembre 2010
3. le dimensioni della CONTINUITA’ orizzontale metodologia d’insegnamento unitarietà e transdisciplinarietà dei saperi C. sincronica rispetto ad un “ filo conduttore” che lega e collega tra loro le discipline NO ai saperi insegnati a compartimenti stagni tempo spazio E,COMOLLI C . diacronica nella successione curricolare vari ordini di scuola progetto continuo un unico percorso educativo e formativo dalla materna all’Università e oltre....) un progredire concatenato senza “scioglimento” della continuità CONTINUITA’ verticale organizzazione curricolo nel tempo
4. Continuità educativa per le alunne e gli alunni con disabilità POVERO ME ...... CHISSA’ COSA MI SUCCEDERA’ ALLA MEDIA.. .....AIUTOOOOOOOO HO PAURAAA!!! IC COSTA 9/16 dicembre 2010
5. IC COSTA 9/16 dicembre 2010 LA CONTINUITA' EDUCATIVA
19. IC COSTA 9/16 dicembre 2010 La presenza in classe nel primo mese della docente di sostegno è stata richiesta dopo che l’educatrice (assistente comunale) non aveva potuto garantire la sua presenza nella nuova scuola l’alunna in ingresso, accompagnata da alcuni compagni di classe, visiterà la “nuova” scuola con l’”AMICA” come guida l’alunna, ipovedente lieve e con problemi di deambulazione, si sposta autonomamente solo negli spazi che reputa “sicuri” Una delle attività condotte sia a classe intera sia a piccolo gruppo all’inizio dell’anno scolastico ha ripreso un’esperienza laboratoriale condotta alla primaria e questo l’ha notevolmente rassicurata Molto efficaci (per l’alunna e per il C di C) sono state le informazioni e i consigli dalla docente della primaria sulla posizione del banco e sull’illum-inazione più favorevole per facilitarle la visione molto utile è la visione di quaderni ed elaborati, di esempi verifiche,… perché questo favorisce la conoscenza delle abilità/competenze e delle modalità di intervento attuate per raggiungerle. (Ancora meglio se commentate dai colleghi della primaria) Relazioni e PEI tendono ad essere contaminati da fattori emotivi e affettivi e, soprattutto nei casi più gravi, è più rapido ed efficace “vedere” ciò che “sa fare” e “come lo sa fare” per poter elaborare richieste adeguate e per analiz-zare con obiettività le possibili regressioni iniziali (dovute talvolta al cambio di ambiente). In questo modo si evita di calibrare gli obiettivi su apparenti difficoltà invece che sulle reali potenzialità Il neuropsichiatra dell’alunna ha caldeggiato l’attivazione di questa fase di accoglienza “anticipata” per la grande fragilità emotiva dell’alunna
20. IC COSTA 9/16 dicembre 2010 L’inserimento nella nuova scuola è stato graduale. Inizialmente l’allieva ha frequentato 3 spazi (su 6) ogni giorno; la collega della primaria ha lavorato nella classe solo la prima settimana poi i suoi interventi si sono via via diradati e, conteggiando anche le ore condotte nelle riunioni del C d C per la presentazione dell’alunna e quelle con la doc sostegno e l’educatrice per la stesura del PEI, il progetto ha richiesto complessivamente 28 ore L’inserimento è stato particolarmente curato, l’alunna è stata inserita in una classe prima con alcuni compagne della primaria, anche la scelta dell’aula è stata ponderata con attenzione, il personale della scuola è stato adeguatamente informato sulle sue difficoltà al fine di consentirgli “in sicurezza” la maggiore auto-nomia possibile. l’alunna dopo il primo mese di scuola era autonoma nell’andare in bagno e in caso di difficoltà chiedeva serenamente aiuto alla commessa. Le informazioni fornite sulla scheda e direttamente dall’insegnante negli incontri di maggio hanno permesso di richiedere per tempo gli ausili necessari al suo progetto di inclusione
31. BIBLIOGRAFIA E. Nardi, La continuità educativa: metafora o metonimia, in Quaderni n. 8 R. Trinchero, Dispensa Corso di PEDAGOGIA SPERIMENTALE. UNI TORINO R. Gaudio, Dispensa di Legislazione Speciale, Percorso formativo SOS,Venezia G. Caramuscio, Integrazione nella scuola superiore: superare il sostegno per aree, Difficoltà di apprendimento, Edizioni Erickson Miur, L’handicap e l’integrazione Miur, Per una scuola di qualità, Linee guida B. Vertecchi, Premessa all’articolo Il tempo e la formazione, in Quaderni n. 8, , http://www.pianetascuola.it/archivio/res/quaderni/indice_q8.html http://www.scuolaedidattica.com/speciale/modulo03_Gaudio_Roberto.pdf http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/nota_4_agosto_09.htm
32.
Notas do Editor
DCONTINUITà NEL SENSODI VARIAZIONE GRADUALE E COSTANTE PRIVA DI FRATTURE NETTE a un saggio di Emma Nardi Professore ordinario Università Roma3 Facoltà di Scienze della formazione Dipartimento di progettazione educativa e didattica
FAVORIRE UN ORIENTAMENTO qualificato inteso come conquista di conoscenze e competenze dimensioni affettivo motivazionali
PORTFOLIO è una raccolta significativa dei prodotti di un alunno che fornisce un’idea precisa delle sue competenze e di come si sviluppano; mostra inoltre i processi le strategie e le conquiste nel tempo tutti i materiali che fanno parte del portfolio comportano una riflessione autovalutativa dell’alunno secondo precisi criteri E’ utile a fornire elementi per una valutazione che certifichi le conoscenze le competenze gli atteggiamenti PORTFOLIO = VADEMECUM BIOGRAFICO che raccoglie PASSATO (TESTIMONIANZE DOCUMENTARIE, PRESENTE (ESPERIENZE FORMATIVE) FUTURO (FINALITA? ED OBIETTIVI/PROSPETTIVE DI ORIENTAMENTO)