1. Chi perde e chi
guadagna
nell’era della
rete?
Il corpo e la rete
Strumenti di apprendimento
interculturale
Intercultura
Firenze 1 marzo 2013
Seminario di Giovanni Marconato
3. una prospettiva non accademica
ma di un battitore libero, di un operatore che
frequenta la scuola ed abita la rete
uno che partecipa ed osserva la realtà senza
schemi precostituiti o tesi da sostenere
osservo, collego, rifletto, formulo ipotesi che
vado a verificare nei fatti
la mia ricerca è ricerca empirica, il mio
sguardo è laico
4. L’ipotesi della convergenza
Il corpo e la rete
La materia e l’immateriale
Il reale e il virtuale
La realtà «aumentata»
5. Those who do not study
history are destined to
repeat its mistakes
George Santayana
7. È ancora troppo presto per dire
cosa l’ «era digitale» realmente
significhi
Troppo spesso le analisi hanno la
portata di «conclusioni»
Si considerano i «fenomeni
digitali» in isolamento dalla vita
normale
15. Una invenzione epocale
Democratizzazione dell’accesso
alla conoscenza
La nascita della pubblica opinione
La rivoluzione francese
La riforma luterana
16. Cosa è cambiato?
Solo un sistema di
stampa?
O un sistema di potere?
Qualcuno ha
guadagnato? Qualcuno
ha perso?
18. I neo-resistenti
40 insegnanti del network Athena della
Fondazione Pubblicità Progresso (o Regresso?)
19. Hanno rilevato nei loro
studenti …….
linguaggio poco strutturato,
incapacità di uscire dal seminato (?),
tendenza all’apprendimento meccanico
pensiero privo di senso critico
fatica a stabilire l’ordine di priorità degli
argomenti
non colgono l’esistenza di un’architettura e di
una logica dei pensiero
hanno tanti elementi di spunto, ma niente
che li metta insieme, nessuna un’ipotesi di
lavoro
20. … il rimedio …..
….vietare smartphone e iPad in
aula;
rivalorizzando l’insegnamento del
latino e del greco e il ruolo della
scrittura a mano;
regolamentando l’utilizzo delle
nuove tecnologie da riservare a
ricerche o sperimentazioni
21. Scienziati USA (inizio gennaio
2013)
( le tecnologie) creano realtà
alternative immaginarie e
convincenti e noi perdiamo
per strada le nostre capacità
più avanzate: quelle
empatiche e relazionali. Tra i
ricercatori è scattato
l’allarme
22. Nuovi spazi di aggregazione
o trappole digitali?
Società Italiana di Psicotecnologie e Nuovi Media
(2009)
23. I social networks, blogs ecc sono per loro una
sorta di nuovo "muretto digitale", di spazio di
possibile incontro e aggregazione?
o anche una discarica paludosa dove evacuare
brevi battute e sentimenti supercontratti?
e cosa cercano in rete? amicizia, rapporti ... o
solo divertimento e relazioni apparenti, a
distanza di sicurezza ed emotività controllata?
per non parlare dell'uso continuo degli SMS ...
quasi una rete di sostegno e difesa contro la
noia, la solitudine, la perdita ...
ma se c'è troppo appoggio, troppa alienante
"appartenenza" ad una rete di protezione, come
e quando questi giovani trapezisti impareranno a
volare verso l'individuazione?
25. Kids' Informal Learning with Digital Media:
An Ethnographic Investigation of Innovative
Knowledge Cultures
University of Southern California and University of
California, Berkeley
26. 800 soggetti - 5000 ore di
osservazione on-line
• Le tecnologie (…) sono i nuovi attrezzi
della cultura giovanile
• Si diventa adulti, si acquista autonomia, si
costruisce identità utilizzando nuovi modi
per comunicare, per fare amicizia, per
giocare e per l’auto-espressione
• Gli adulti ritengono che questo sia uno
spreco di tempo mentre i giovani trovano
queste attività impegnative ed importanti
27. 800 soggetti - 5000 ore di
osservazione on-line
Il mondo digitale sta creando nuove opportunità per
misurarsi con le norme sociali, esplorare interessi,
sviluppare abilità tecniche, sperimentare nuove forme
di auto-espressione
… e consente lo sviluppo di abilità tecniche
specialistiche e sociali in uno contesto di
apprendimento non-scolastico
Si apprende in libertà ed in autonomia, con
motivazione , in modo auto-diretto e guidati
dall’interesse, con modalità peer-teaching e peer-
feedback
Tutto questo ha anche un impatto benefico
sull’autostima
28. Adolescents and Internet
Social Consequencies of the Internet for
Adolescents. A decade of Research
http://www.psychologicalscience.org/journals/cd/
18_1_inpress/Valkenburg.pdf
29. The Internet-enhanced
self-disclosure hypotesis
Siha il miglioramento della capacità di stabilire
efficaci relazioni sociali
la comunicazione on-line stimola il racconto di sé
il raccontarsi on-line incrementa la qualità della
relazione
la maggior qualità della relazione migliora il
benessere degli adolescenti.
Dovuto all’aumento della capacità di auto-
raccontarsi attraverso gli strumenti dell’interazione
on-line.
30. Smentita l’ipotesi
“riduzionista”
internet motiva i giovani ad
intessere relazioni superficiali
a sprecare tempo con
sconosciuti
a ridurre le relazioni sociali ed il
benessere in quanto adolescenti
31. Perché
utilizzo più generalizzato dell’interazione
on-line
maggior accessibilità al pc ed alla rete,
migliori performances,
tipologia degli ambienti di social network
rende possibile una intensa interazione tra
persone conosciute
l’interazione mediata dalle tecnologie è
un’altra risorsa per i giovani per interagire
tra di loro
32. la maggior parte della rete sociale di
una persona era ancora off-line
le relazioni off-line erano tenute
separate da quelle on-line.
Dall’11% di giovani on-line si è passati,
ora all’84%
33. Se non sono le tecnologie,
cosa fa cambiare gli
atteggiamenti e le pratiche
dei giovani studenti?
Da Francois Dubet
34. La scuola non è più …
La scuola non ha più la funzione di
socializzazione delle nuove generazioni
La scuola non ha più la funzione di
controllo sociale
La scuola gode sempre meno di
legittimazione culturale e sociale
La scuola non è più il solo o principale
luogo dove si apprende, anche da
giovani
35. …e, soprattutto …
La scuola sta dentro la
modernizzazione che
esalta l’individualismo e
utilitarismo
36. A scuola non entrano studenti, ma
giovani (F. Dubet)
A scuola entrano nuovi giovani
Si ha la trasformazione delle vecchie regole
scolastiche
Il giovane rifiuta le costrizioni scolastiche
Ripiega su una cultura giovanile ostile alla
scuola
Cultura giovanile come difesa verso le
frustrazioni scolastiche
Distanza tra cultura dei giovani e cultura
scolastica
Tradizionali modelli pedagogici adatti solo ad
una minoranza
37. Impegno e motivazione non più dati
acquisiti
Per lo studente non più adesione ad un
ruolo dato ma costruzione della propria
esperienza
Individuo artefice della propria
educazione
I giovani si danno un “programma”
educativo loro, in alternativa a quello
istituzionale
I giovani chiedono + scuola ma - lezioni
(R. Drago)
38. Cosa vogliono gli studenti?
non tollerano più lezioni cattedratiche;
vogliono essere rispettati, vogliono che si
abbia fiducia in loro;
vogliono che si tenga conto delle loro
opinioni e che li si apprezzi;
vogliono coltivare le proprie passioni e i propri
interessi;
vogliono creare, utilizzando gli strumenti del
loro tempo;
(Prensky citato da Bottani)
39. vogliono lavorare con i loro coetanei, in
gruppi di lavoro, per realizzare progetti;
vogliono prendere decisioni ed essere
coinvolti nel controllo dell'esecuzione;
vogliono essere collegati con i loro coetanei
per esprimere e condividere le loro opinioni, in
classe e al di fuori della scuola;
vogliono cooperare e competere con altri;
vogliono che l'educazione sia anche legata
alla realtà. (Prensky citato da Bottani)
40. Come apprendono i giovani
(Università Sud California)
imparano con estremo interesse
ed impegno
fanno tutta la fatica che serve
per imparare
apprendono in modo auto-diretto
apprendono per uno scopo
apprendono in connessione con
altri
41. usano strategie che noi tecnici potremo
chiamare di peer-teaching e peer-
tutoring
sono orgogliosi di ciò che hanno
appreso
sanno monitorare il proprio
apprendimento
sono riconosciuti all'interno della propria
comunità per ciò che sanno.
42. Quali sono le implicazioni
per la scuola e
l’educazione
interculturale di tutte
queste dinamiche?
43. Temi critici
La ricerca di significato
La sfida
La partecipazione
La dimensione sociale
L’impegno cognitivo
La «knowledge-in-action»
44. Nel flusso del cambiamento
Resistere, opporsi, serve a
qualcosa?
Rallenta il cambiamento?
Produce spreco di risorse, di
tempo, di energie, di denaro?
45. Alcune domande stimolo
E’ colpa delle tecnologie?
Danno o cambiamento?
Come le «tecnologie» possono supportare
nuove forme di didattica e di
apprendimento?
Quali sono le responsabilità degli insegnanti?
E quali quelle degli studenti?
Cosa c’è di «virtuale» nel mondo virtuale?
I «nativi digitali» esistono?