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A scuola di… dislessia … disgrafia …
            disortografia!
            disortografia!




                 A
I primi indicatori del
      disturbo
NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA…
La ricerca internazionale ha documentato
un …


DSL            legame           DSA
Per questo motivo è importante
non sottovalutare eventuali
disturbi del linguaggio contando
sulle capacità di ripresa del
bambino
Le difficoltà di linguaggio non sono
solo le difficoltà di pronuncia, ma
anche la confusione tra suoni
simili, la difficoltà ad organizzare e
strutturare una frase, la fatica ad
utilizzare in modo corretto termini
nuovi
Quindi è importante attraverso
momenti ludici e di gioco
comprendere quali sono le reali
competenze linguistiche e
fonologiche del bambino
I giochi di parole sono utili perché
permettono di trovare piacere nel
manipolare i suoni e le parole:
anche questo aiuta la motivazione
ad apprendere
ALCUNI GIOCHI DI PAROLE…

• Arriva un bastimento carico di….
• Filastrocche con parole inizianti con lo
  stesso suono, con facili rime baciate
  (parlate, cantate e rappresentate)
• Rime ( trova la parola che finisce
  come…)
• Treno di parole ( costruire un domino
  con le parole)
• Indovinelli a scelta multipla, con
  cambiamento di suono iniziale ( limone
  o timone?)
… e non dimentichiamo i giochi motori …
Bisogna inoltre prestare
attenzione ad altri indicatori di
rischio non connessi al linguaggio
come le difficoltà motorie o
visuospaziali …
ELEMENTI DA OSSERVARE
          scuola dell’infanzia
• Disturbo di linguaggio

• Inadeguatezza nei giochi metafonologici

• Difficoltà a memorizzare filastrocche

• Difficoltà nella manualità fine

• Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe,….

• Inadeguato riconoscimento destra/sinistra
SCRITTURA = ABILITA’ COMPLESSA
                  che richiede
 competenze linguistiche visive/spaziali motorie

“Nella maggior parte delle civiltà letterate,
               i bambini
 cominciano a scrivere attorno ai 6 anni,
cioè molto dopo aver iniziato a parlare, a
          camminare o persino
   a suonare uno strumento musicale”.
               (Van Galen, 1993)
Il compito della scuola non è solo insegnare
           come leggere e scrivere

                             ma


          sostenere i talenti di ogni ragazzo

evitando di far sentire inferiore agli altri chi ha particolari
                disturbi di apprendimento.
Cosa può fare l’insegnante?
•   Conoscere l’esistenza del problema
•   Saperlo individuare precocemente

    Quando si evidenziano in un bambino difficoltà
       nell’acquisizione della letto-scrittura



            osservare in modo sistematico
         l’evoluzione delle sue prestazioni a
       confronto della classe e saper cogliere
          le discrepanze nelle sue capacità.
Quando si verifica
        una discrepanza significativa
  tra le sue prestazioni e quelle della classe
                    occorre

impostare un lavoro che miri al recupero di
             questa differenza

     Aver paura di trattare il bambino
               diversamente
                  é solo
              un falso alibi!
I bambini con DSA richiedono un input
didattico adeguato alle loro caratteristiche,
     perché a causa del disturbo specifico
  non tutti riescono ad adattarsi allo stesso
                metodo didattico.
   Specie nelle prime fasi dell’apprendimento
potranno apprendere solo a certe condizioni e
      con certe metodologie didattiche ed
        è un grave errore insistere
             con un solo metodo.
Prerequisiti per imparare a leggere e
               scrivere
Il bambino deve imparare quattro concetti
        base del sistema di scrittura:

 1.   Quanti elementi ci sono in una parola
 2.   Quali sono gli elementi della parola
 3.   Come questi elementi sono disposti
 4.   Come questi elementi sono rappresentati
Per imparare a leggere e a scrivere il bambino
       deve poter controllare il fatto che
   la parola scritta rappresenta la parola orale
            e che questa, a sua volta ,
rappresenta l’oggetto, l’evento, l’emozione, cioè il
                     significato.

           E’ importante, cioè, che abbia

         competenze fonologiche e
            metafonologiche
APPROCCIO METACOGNITIVO


 Richiede l’ “andare oltre l’insegnamento dei
processi cognitivi di base, al fine di sviluppare
nello studente una serie di meta-abilità che lo
  rendano protagonista e guida del proprio
         processo di apprendimento”
             Cantoia-Carrubba-Colombo 2004
Approccio metacognitivo
            Consapevolezza …

•di ciò che si sta facendo
•del perché lo si fa
•quando è opportuno farlo
•in quali condizioni farlo
   Assunzione di un atteggiamento di
   costante attenzione metacognitiva
   all’interno delle diverse discipline
RICHIEDE ANCHE di :

• riflettere sul proprio modo di
  insegnare (Come procedo nel lavoro didattico?
 Privilegio un’ impostazione rispetto ad altre?)
• operare una lettura critica ed attenta
  delle proposte dei libri di testo, dei
  quaderni operativi, delle riviste
  didattiche, …
• intervenire in modo flessibile e
  attento alle differenze individuali
La COMPETENZA FONOLOGICA
                   è la capacità di
      riflettere sulla struttura del linguaggio
                         e aiuta
              a scoprire la parola orale
             per darle una veste scritta.


Per fortuna che l’ITALIANO è una lingua trasparente e il suo sistema
                         ortografico è regolare!
         (Vocali e consonanti: consistenza perfetta = 99,9%)
QUALE METODO USARE?

      L’italiano è una lingua sillabica,
                      per cui
              il metodo sillabico
è il più adatto per insegnare ai bambini
            italiani la letto-scrittura.
SILLABE …sillabe…SILLABE



   Il metodo sillabico si basa sulla
  sillaba, in quanto facile da isolare.
La sillaba costituisce il punto di partenza
 per l'analisi e la sintesi dei segmenti di
                 una parola.

 MA     ME     MI    MO     MU …
La scrittura spontanea
    non può e non deve essere un
       metodo di insegnamento.
         Serve a capire se:
1. il bambino ha imparato la corrispondenza
   fonema – grafema
2. per controllare periodicamente il processo
   di apprendimento
3. per individuare i bambini in difficoltà.


        ECCO ALCUNI ESEMPI
Scrittura spontanea
    Attività nella quale il bambino viene
    sollecitato a scrivere parole e frasi “Così
    come sai!”

•    si individua l’evoluzione del livello di
     concettualizzazione della scrittura

•     si controlla l’esecutività della scrittura
     (direzione, orientamento lettere, occupazione spazio
      foglio, adeguatezza del segno grafico, ecc.)
Lo spazio per la lettura e scrittura
        nella scuola dell’infanzia
“La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i
    bambini
•   una sperimentazione libera sui segni della scrittura in un
    ambiente ricco di scritture diverse,
•   un ascolto della lettura ad alta voce,
•   di vedere gli adulti scrivere,
•   di cercare di leggere,
•   di giocare con il linguaggio per scoprire somiglianze e
    differenze sonore”
                                               (E. Ferreiro)
Per imparare a leggere e a scrivere
sono importanti le abilità percettive e
motorie
               ma queste portano

al conseguimento di competenze di
tipo tecnico e non a quelle di tipo
concettuale
E’ risaputo che quando il bambino entra nella
scuola dell'infanzia ha già strutturato in modo
variabile il linguaggio orale e possiede anche
una "coscienza della scrittura”.




Infatti prima che i bambini sappiano scrivere o
leggere un testo, sono capaci di organizzare una
struttura narrativa in modo progressivamente
coerente e significativo.
Ogni bambino esprime una sua teoria
linguistica che può essere scoperta
attraverso l’analisi dei suoi atti di scrittura
spontanea e delle sue ipotesi di lettura.




Inoltre nel processo di concettualizzazione della lettura e
della scrittura troviamo degli "errori” che sono in realtà
soluzioni    provvisorie   lungo     il  cammino      della
convenzionalità. Spesso evitando gli errori al bambino gli
si impedisce di ragionare, di riflettere e di avanzare nel
processo cognitivo.
Consapevolezza fonologica

Conoscenza metalinguistica
Abilità di
     - identificare
     - classificare
     - segmentare     segmenti fonologici della parola
     - fondere
     - manipolare



Apprendimento lettura e scrittura
Un’alterazione dei meccanismi di
lettura può compromettere
• La rapidità/fluidità della lettura/scrittura:
lettura sillabica, pause, riletture,
autocorrezioni;
• La correttezza della lettura/scrittura:
sostituzioni, elisioni-inversioni-aggiunte,
errori ortografici
• L’uso cognitivo della lettura/scrittura
comprensione, studio; progettazione testo
scritto
Errori “tipici” riguardo alla lettura
Errori di tipo visivo:
scambi di lettere che hanno tratti grafici simili (p/q;
b/d; m/n)
Errori di tipo fonologico:
scambi di lettere che hanno stessa radice (f/v; c/g)
Errori di anticipazione:
una parola letta al posto di un’altra (Algeri/allegri;
chissà/chiese)
Errori di suoni, accenti e ritmo
Confusione nell’ordine che le sillabe hanno all’interno
delle parole
VARIABILI INERENTI IL
          LETTORE

    MOTIVAZIONE:
-   abitudine alla lettura;
-   lettura come divertimento;
-   lettura come soluzione dei problemi;
-   lettura come fonte di informazioni;
STRATEGIE DI LETTURA

Qual è lo scopo della
lettura?                Può variare il modo
                        in cui leggo?
   Posso usare modalità diverse
   di lettura?
   Lettura veloce,
   lettura analitica,
   scorsa rapida

              Ho capito quello che ho
              letto?
Conoscenza di strategie di
        lettura
Alcuni
 http://www.dienneti.it/italiano/comu                strumenti utili
       nicare.htm


                   http://www.ivana.it/softdid/download/lin
                   gua/cloze/cloze.html


  IL TERZO ANELLO - AD ALTA VOCE
http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/




http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/tani.cfm
Disortografia: cosa fare
     Quando l’alunno non è in grado di accedere in
modo automatico alla rappresentazione ortografica della
                 parola produce errori.

   Schede ortografiche portano ad una
acquisizione destinata ad estinguersi nel tempo
in quanto legata alla ricezione passiva
dell’esperienza.

   Processi di decisione ortografica: intervento
incentrato sui processi metacognitivi piuttosto
che sui meccanismi esecutivi. Richiesta di
decisione e sue motivazioni.
Caratteristiche del disortografico
fa molti errori ortografici
                              Si stanca presto
non tiene il ritmo di scrittura
       dei sui compagni

                     Resta indietro nel dettato
                          salta le parole



  Non riesce a copiare dalla lavagna e a
       scrivere i compiti nel diario
Attentive




Presenza maggiore di errori
    alla fine del compito
I bambini con DSA fanno molta fatica a copiare
dalla lavagna, … (però amano scrivervi!)
ERRORI ORTOGRAFICI
    Evitate di far scrivere le parole che
    scrivono in modo scorretto tante
    volte…



“ Per i ragazzi con disortografia
   e disgrafia è più utile aiutarli a
   rilassarsi che fare ricopiare
   più volte i testi. “
           Mel Levine
Ricordatevi…
che i bambini disortografici spesso sono in
   grado di compilare correttamente gli
         esercizi di grammatica…


                  ma
quando scrivono sotto dettatura o dei testi
possono compiere molti errori ortografici
Inoltre…

la punteggiatura è quasi inesistente … e
  gli accenti sono praticamente un
  “optional”
ABILITA’ GRAFOMOTORIE
  Alcuni DSA hanno problemi di…

   …COORDINAZIONE
    VISUO MOTORIA
Alla base di una brutta grafia

Difficoltà di pianificazione e recupero degli
                 schemi motori




Il corsivo è il sistema grafico più difficile da
 apprendere e correggere; richiede movimenti
curvilinei continui per realizzare singole lettere
    e per congiungerle tra loro nelle parole
L’integrazione visuo-motoria
 è un problema enorme per
   alcuni bambini con DSA

            perciò



 il processo di scrittura è
    difficilissimo per loro
Ed è per questo che alcuni ragazzini con DSA
                 preferiscono

    STAMPATELLO MAIUSCOLO
           memorizzazione di poche
              sequenze motorie


                              la separazione delle
è composto da                 lettere favorisce la
    elementi                      ricerca della
 primitivi O C |             corrispondenza suono
                                     simbolo
        le lettere non cambiano
            al cambiare della
                posizione
Non insegnare
         contemporaneamente
            tutti i caratteri!
    E’ bene che si usi lo stampatello maiuscolo
        fino a quando tutti gli alunni abbiano
acquisito una competenza sicura nell’abbinamento
                    suono-sillaba.

Insegnare contemporaneamente i quattro modi
    di rappresentazione delle lettere è come
 insegnare ad un bambino una parola nuova e
   contemporaneamente tutti i suoi sinonimi
CORSIVO O STAMPATELLO

Non essere rigidi nel richiedere
          il corsivo
 Normalmente la maggior parte dei ragazzi non
ha difficoltà ad imparare corrispondenze multiple

  I DSA, invece, hanno bisogno di grande
 stabilità per imparare le corrispondenze tra
                 segni e suoni.
Un disgrafico può essere in grado di
 disegnare bene o addirittura essere
particolarmente dotato e/o avere una
           grande manualità.
    Infatti , nonostante siano sia la
scrittura che il disegno movimenti che
     compie la mano, sono coinvolti
      processi neurali differenti.
È utile che i nostri ragazzi imparino
  anche l’utilizzo della tastiera.




                  10 dita è un programma di
                  addestramento all’uso corretto
                  della tastiera.
                  È gratuito.
                  www.istruzionevicenza.it
La scrittura di testi

  Molti sono i problemi che i bambini devono
  affrontare quando devono scrivere un tema
chi ha il blocco del foglio bianco
chi ha paura di scrivere molto perché sa che ogni parola scritta è
una possibile fonte di errore
chi ha molte idee, ma sono troppe e si confondono
           … e alla fine il foglio rimane bianco.

Per i bambini con DSA, scrivere rappresenta una difficoltà quasi
insormontabile, in quanto richiede il coordinamento e l’integrazione
di molte funzioni neuroevolutive e sottoabilità scolastiche.
Per un bambino disgrafico e/o
disortografico scrivere non è un
       AUTOMATISMO



è sempre un’abilità COGNITIVA
SCRITTO o ORALE?

Per un dislessico la produzione
 scritta è molto differente dalla
         produzione orale



       Ecco un esempio
Roberta
Penge
(Roma)
Metodi e strumenti utili a
     “liberare” la scrittura
E’ importante liberare l’ideazione/pianificazione da ciò che
                  compromette la scrittura
                         attraverso:
                 dettatura all’insegnante

                     lavori cooperativi

dettatura al registratore (utile soprattutto per la lingua
                       straniera)

                     uso del computer

valutazione che non tenga conto di errori dovuti al disturbo
                         dei DSA
SCUOLA PRIMARIA: i primi mesi

  Nel primo mese di scuola l’ insegnante,
  più che insegnare a leggere e scrivere,
       deve far nascere negli scolari
il desiderio di “imparare a leggere e a
                 scrivere”.
E’ consigliabile pertanto:

• guidare i bambini alle libere attività espressive
  attraverso il disegno, la pittura, il pongo, ecc.;

• curare l’apprendimento della propria lingua;

• promuovere l’arricchimento lessicale, soprattutto
  attraverso la conversazione quotidiana sugli
  argomenti che più li interessano.
Giochiamo con le parole
Usiamo quindi tutti i giochi di parole, cioè
quelle attività che utilizzano le parole nella
loro veste sonoro, creativa e ludica: conte,
filastrocche , ascolto, narrazione e
produzione di semplici storie.
IL TEMPO
                … è tiranno? NO

Bisogna pensare alla scrittura come ad
       un paziente lavoro di cesello.
“E’ importante che la scrittura venga vista
        come un’attività da svolgere
    tranquillamente, con tutto il tempo
 necessario per correggere e migliorare
                 il testo”.
COME CORREGGERE
Fare attenzione all’aspetto formale della
correzione: mettere pochi segni rossi, fare
attenzione all'impegno.

Valutare in modo costruttivo, separando
sempre l'errore dal contenuto.

Fare capire che gli errori sono sempre
migliorabili e dare indicazioni precise su
come attuare i miglioramenti.
Recupero ortografico
• Percorsi su tutti gli errori di scrittura
  (fonologici, non fonologici, altri errori)
• Percorsi mirati alla gestione del processo
  del singolo errore
• Percorsi che inseriscono momenti di
  riflessione metacognitiva
• Percorsi di autoregolazione centrati sull’uso
  delle strategie di controllo dell’errore
ATTIVITA’ di RECUPERO

Le attività specifiche di recupero ortografico
 possono condurre a risultati parziali, ma non
                               parziali,
   possono essere gli unici interventi nella
       speranza che il disturbo si risolva.
Accettare risultati parziali

       Occorre accettare risultati parziali
e riconoscere che il bambino che si applica con
       successo nelle schede ortografiche
   possa poi commettere comunque errori nei
      compiti scolastici “naturali” e trarne le
     adeguate conseguenze a livello didattico.
NON SCORAGGIARSI!
           I dislessici hanno anche
    prestazioni incostanti che variano
        - in uno stesso compito
          - da giorno a giorno
  Ciò rende loro estremamente difficile
imparare a compensare, poiché non si può
  prevedere l'intensità dei sintomi in un
             determinato giorno.
Ricordiamoci che…
non esiste un dislessico uguale
           ad un altro
        ed è IMPORTANTE
         essere più flessibili
    ed accettare le differenze di
   prestazione nei diversi contesti
             funzionali;
E’ necessario un cambiamento nella
         didattica …………

Se si vuole aiutare veramente un bambino con
        DSA occorre essere più flessibili,
  riconoscere le differenze tra addestramento
   specifico e compiti naturali ed accettare le
  differenze di prestazione nei diversi contesti
                    funzionali.
La valutazione

    “ La valutazione dovrebbe essere
       deliberatamente progettata
per migliorare ed educare i risultati degli
                 studenti,
    non solamente per verificarli ….”

                      (Wiggins, 1998)
L’OBIETTIVO…
 … non deve essere quello di “guarire” il bambino
   dalla sua disabilità, ma di aiutarlo a ridurne gli
                       effetti …
 - sui processi di acquisizione delle informazioni,
  - sul comprendere e produrre un testo scritto,
          - sul risolvere un problema, …
predisponendo una modalità di apprendimento più
           duttile, adatta ai SUOI bisogni.
La motivazione in classe

“Il successo genera altro successo…

Gli esiti scolastici hanno una profonda
     influenza sulla motivazione…”


                                 Bombardelli
Ambiente per l’apprendimento
                            Modalità di                                Riflessioni degli allievi
  La comunicazione        coinvolgimento                               sul loro apprendimento
                                             Scelta dei saperi
da parte dell’insegnate

            Creare e gestire
                                                            Strutturare il compito
           un clima relazionale
                                                              di apprendimento

                                            Attenzione ai processi
 Organizzazione       Interazione          cognitivi e metacognitivi       Individuazione
del gruppo classe    tra compagni                                             di criteri di
                                                                        verifica e valutazione



             Individuazione di      Progettare il contesto  Scelta di
            Strategie facilitanti     di apprendimento strumenti e loro uso
                                                                  Scelta di
                                         Scelta dei          strumenti e loro uso
                                      mediatori didattici
PREPARA bene L’AMBIENTE-AULA
     in modo da creare un contesto fisico
            sollecitante con ……
• cartelloni con foto e nomi dei bambini
  alfabetiere murale con tutte le lettere
  buste e cartellini colorati con nomi dei
  giorni della settimana, dei mesi,…
  calendario mensile con il tempo che fa
  cartellone con presenze, incarichi,…
  linea del tempo da colorare dal primo
  all’ultimo giorno di scuola, …
Abilità/Conoscenze
dell'insegnante                                     L'insegnante può
                       Tenere brevi               osservare e monitorare
                          i tempi                       gli studenti
         Segnale
                                              Dare agli studenti molte
Dimensioni                                    opportunità di lavorare
del gruppo                                     in gruppi che siano
                               Gestire
                                                         semplici, divertenti,
                             una classe                    interessanti o
  Prima il lavoro
                             cooperativa                    impegnative
   individuale
                                             Fornire agli studenti
                                           feedback specifico sui
  Stabilire semplici                         loro comportamenti
  regole di gruppo     Lasciare che gli allievi
                       presentino le loro idee           Sorprenderli ad
                              agli altri                  essere bravi
  Assegnare ruoli
   agli studenti
               Aiutare gli studenti ad essere responsabili
ATTIVITÀ
    Attività
 Attività
Scuola primaria: cosa fare


Nel primo periodo fare molto             Evitare di presentare più
lavoro fonologico                        caratteri
                                         contemporaneamente



   Procedere gradualmente con la
   scrittura far manipolare le lettere     Passare allo stampato
   in modo multimodale                     minuscolo solo dopo che
                                           sono stati appresi tutti i suoni
Scrivere in stampato alla lavagna
fino a quando c’è bisogno
                                    Passare al corsivo senza fretta
                                    (quaderno allenamento)


    Soffermarsi maggiormente
    sui suoni più difficili
                                    Permettere ai bambini di
                                    utilizzare il carattere con cui si
                                    sentono più a loro agio

Fornire indicazioni precise
per la scrittura delle
lettere                              Dare tempo
La busta o il quaderno con aiuti
Obiettivi:
• favorire la memorizzazione della corretta scrittura;
• favorire la consapevolezza delle difficoltà personali;
• abituare all'uso di strategie individuali per superare le
  difficoltà.
Cos'è?
  È una busta individuale, o un quaderno, da tenere a
  portata di mano per la "consultazione"; è uno strumento
  il cui uso comincia in prima e continua nelle classi
  successive.
  Con il raggiungimento di nuove conoscenze e nuove
  capacità, la busta viene man mano integrata e
  modificata
Quando usare la busta o
                       il quaderno "degli aiuti”

                                                A scuola, in piccoli gruppi
                                                e/o a coppie, con
.   A scuola, collettivamente:                  indicazioni di lavoro precise,
    prima per imparare a usarla,                date dall'insegnante.

    poi con esercizi   specifici.
                                    A casa, per copiature,
                                    autodettati, scrittura autonoma.




    Come usare la busta degli aiuti
    La busta accompagnerà gli alunni negli anni scolastici.
    Il contenuto cambierà, e sarà in parte comune a tutti,
    in parte individualizzato.
RICONOSCIMENTO SILLABA INIZIALE NELLE PAROLE


             RICONOSCIMENTO SILLABA FINALE



              GIOCHI LINGUISTICI: CAMBIO LETTERA, TRASFORMAZIONI
                DAL FEMMINILE AL MASCHILE, DA GRANDE A PICCOLO


                                                          RIME
                   GIOCHI DI PAROLE



      ATTENZIONE ALLA STRUTTURA INTERNA DELLE PAROLE


                         RICONOSCIMENTO SILLABA INTERNA



  SPELLING
RIFLESSIONE E RICONOSCIMENTO DEI SUONI POSTI ALL’INIZIO E ALLA FINE DI PAROLE




IL RICONOSCIMENTO DELLE FORME DELLE PAROLE DIFFERENZIANDOLE TRA LUNGHE E CORTE




                       RIFLESSIONE LINGUISTICA


     LA DIFFERENZIAZIONE DI TUTTI I SUONI CHE COMPONGONO LA NOSTRA LINGUA




L’INCREMENTO DELLA FLUIDITÀ ARTICOLATORIA ATTRAVERSO CANTI FILASTROCCHE
E SCIOGLILINGUA
Grazie per l’attenzione


              A cura di E. Bianchi, V. Rossi
               (formatrici Aid e membri del
                 Comitato Scuola) e con il
                  contributo di C. Cappa

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Scrittura e lettura, calabria, Bianchi

  • 1. A scuola di… dislessia … disgrafia … disortografia! disortografia! A
  • 2. I primi indicatori del disturbo
  • 4. La ricerca internazionale ha documentato un … DSL legame DSA
  • 5. Per questo motivo è importante non sottovalutare eventuali disturbi del linguaggio contando sulle capacità di ripresa del bambino
  • 6. Le difficoltà di linguaggio non sono solo le difficoltà di pronuncia, ma anche la confusione tra suoni simili, la difficoltà ad organizzare e strutturare una frase, la fatica ad utilizzare in modo corretto termini nuovi
  • 7. Quindi è importante attraverso momenti ludici e di gioco comprendere quali sono le reali competenze linguistiche e fonologiche del bambino
  • 8. I giochi di parole sono utili perché permettono di trovare piacere nel manipolare i suoni e le parole: anche questo aiuta la motivazione ad apprendere
  • 9. ALCUNI GIOCHI DI PAROLE… • Arriva un bastimento carico di…. • Filastrocche con parole inizianti con lo stesso suono, con facili rime baciate (parlate, cantate e rappresentate) • Rime ( trova la parola che finisce come…) • Treno di parole ( costruire un domino con le parole) • Indovinelli a scelta multipla, con cambiamento di suono iniziale ( limone o timone?) … e non dimentichiamo i giochi motori …
  • 10. Bisogna inoltre prestare attenzione ad altri indicatori di rischio non connessi al linguaggio come le difficoltà motorie o visuospaziali …
  • 11. ELEMENTI DA OSSERVARE scuola dell’infanzia • Disturbo di linguaggio • Inadeguatezza nei giochi metafonologici • Difficoltà a memorizzare filastrocche • Difficoltà nella manualità fine • Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe,…. • Inadeguato riconoscimento destra/sinistra
  • 12. SCRITTURA = ABILITA’ COMPLESSA che richiede competenze linguistiche visive/spaziali motorie “Nella maggior parte delle civiltà letterate, i bambini cominciano a scrivere attorno ai 6 anni, cioè molto dopo aver iniziato a parlare, a camminare o persino a suonare uno strumento musicale”. (Van Galen, 1993)
  • 13. Il compito della scuola non è solo insegnare come leggere e scrivere ma sostenere i talenti di ogni ragazzo evitando di far sentire inferiore agli altri chi ha particolari disturbi di apprendimento.
  • 14. Cosa può fare l’insegnante? • Conoscere l’esistenza del problema • Saperlo individuare precocemente Quando si evidenziano in un bambino difficoltà nell’acquisizione della letto-scrittura osservare in modo sistematico l’evoluzione delle sue prestazioni a confronto della classe e saper cogliere le discrepanze nelle sue capacità.
  • 15. Quando si verifica una discrepanza significativa tra le sue prestazioni e quelle della classe occorre impostare un lavoro che miri al recupero di questa differenza Aver paura di trattare il bambino diversamente é solo un falso alibi!
  • 16. I bambini con DSA richiedono un input didattico adeguato alle loro caratteristiche, perché a causa del disturbo specifico non tutti riescono ad adattarsi allo stesso metodo didattico. Specie nelle prime fasi dell’apprendimento potranno apprendere solo a certe condizioni e con certe metodologie didattiche ed è un grave errore insistere con un solo metodo.
  • 17. Prerequisiti per imparare a leggere e scrivere Il bambino deve imparare quattro concetti base del sistema di scrittura: 1. Quanti elementi ci sono in una parola 2. Quali sono gli elementi della parola 3. Come questi elementi sono disposti 4. Come questi elementi sono rappresentati
  • 18. Per imparare a leggere e a scrivere il bambino deve poter controllare il fatto che la parola scritta rappresenta la parola orale e che questa, a sua volta , rappresenta l’oggetto, l’evento, l’emozione, cioè il significato. E’ importante, cioè, che abbia competenze fonologiche e metafonologiche
  • 19. APPROCCIO METACOGNITIVO Richiede l’ “andare oltre l’insegnamento dei processi cognitivi di base, al fine di sviluppare nello studente una serie di meta-abilità che lo rendano protagonista e guida del proprio processo di apprendimento” Cantoia-Carrubba-Colombo 2004
  • 20. Approccio metacognitivo Consapevolezza … •di ciò che si sta facendo •del perché lo si fa •quando è opportuno farlo •in quali condizioni farlo Assunzione di un atteggiamento di costante attenzione metacognitiva all’interno delle diverse discipline
  • 21. RICHIEDE ANCHE di : • riflettere sul proprio modo di insegnare (Come procedo nel lavoro didattico? Privilegio un’ impostazione rispetto ad altre?) • operare una lettura critica ed attenta delle proposte dei libri di testo, dei quaderni operativi, delle riviste didattiche, … • intervenire in modo flessibile e attento alle differenze individuali
  • 22. La COMPETENZA FONOLOGICA è la capacità di riflettere sulla struttura del linguaggio e aiuta a scoprire la parola orale per darle una veste scritta. Per fortuna che l’ITALIANO è una lingua trasparente e il suo sistema ortografico è regolare! (Vocali e consonanti: consistenza perfetta = 99,9%)
  • 23. QUALE METODO USARE? L’italiano è una lingua sillabica, per cui il metodo sillabico è il più adatto per insegnare ai bambini italiani la letto-scrittura.
  • 24. SILLABE …sillabe…SILLABE Il metodo sillabico si basa sulla sillaba, in quanto facile da isolare. La sillaba costituisce il punto di partenza per l'analisi e la sintesi dei segmenti di una parola. MA ME MI MO MU …
  • 25. La scrittura spontanea non può e non deve essere un metodo di insegnamento. Serve a capire se: 1. il bambino ha imparato la corrispondenza fonema – grafema 2. per controllare periodicamente il processo di apprendimento 3. per individuare i bambini in difficoltà. ECCO ALCUNI ESEMPI
  • 26. Scrittura spontanea Attività nella quale il bambino viene sollecitato a scrivere parole e frasi “Così come sai!” • si individua l’evoluzione del livello di concettualizzazione della scrittura • si controlla l’esecutività della scrittura (direzione, orientamento lettere, occupazione spazio foglio, adeguatezza del segno grafico, ecc.)
  • 27. Lo spazio per la lettura e scrittura nella scuola dell’infanzia “La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i bambini • una sperimentazione libera sui segni della scrittura in un ambiente ricco di scritture diverse, • un ascolto della lettura ad alta voce, • di vedere gli adulti scrivere, • di cercare di leggere, • di giocare con il linguaggio per scoprire somiglianze e differenze sonore” (E. Ferreiro)
  • 28. Per imparare a leggere e a scrivere sono importanti le abilità percettive e motorie ma queste portano al conseguimento di competenze di tipo tecnico e non a quelle di tipo concettuale
  • 29. E’ risaputo che quando il bambino entra nella scuola dell'infanzia ha già strutturato in modo variabile il linguaggio orale e possiede anche una "coscienza della scrittura”. Infatti prima che i bambini sappiano scrivere o leggere un testo, sono capaci di organizzare una struttura narrativa in modo progressivamente coerente e significativo.
  • 30. Ogni bambino esprime una sua teoria linguistica che può essere scoperta attraverso l’analisi dei suoi atti di scrittura spontanea e delle sue ipotesi di lettura. Inoltre nel processo di concettualizzazione della lettura e della scrittura troviamo degli "errori” che sono in realtà soluzioni provvisorie lungo il cammino della convenzionalità. Spesso evitando gli errori al bambino gli si impedisce di ragionare, di riflettere e di avanzare nel processo cognitivo.
  • 31. Consapevolezza fonologica Conoscenza metalinguistica Abilità di - identificare - classificare - segmentare segmenti fonologici della parola - fondere - manipolare Apprendimento lettura e scrittura
  • 32. Un’alterazione dei meccanismi di lettura può compromettere • La rapidità/fluidità della lettura/scrittura: lettura sillabica, pause, riletture, autocorrezioni; • La correttezza della lettura/scrittura: sostituzioni, elisioni-inversioni-aggiunte, errori ortografici • L’uso cognitivo della lettura/scrittura comprensione, studio; progettazione testo scritto
  • 33. Errori “tipici” riguardo alla lettura Errori di tipo visivo: scambi di lettere che hanno tratti grafici simili (p/q; b/d; m/n) Errori di tipo fonologico: scambi di lettere che hanno stessa radice (f/v; c/g) Errori di anticipazione: una parola letta al posto di un’altra (Algeri/allegri; chissà/chiese) Errori di suoni, accenti e ritmo Confusione nell’ordine che le sillabe hanno all’interno delle parole
  • 34. VARIABILI INERENTI IL LETTORE MOTIVAZIONE: - abitudine alla lettura; - lettura come divertimento; - lettura come soluzione dei problemi; - lettura come fonte di informazioni;
  • 35. STRATEGIE DI LETTURA Qual è lo scopo della lettura? Può variare il modo in cui leggo? Posso usare modalità diverse di lettura? Lettura veloce, lettura analitica, scorsa rapida Ho capito quello che ho letto?
  • 37. Alcuni http://www.dienneti.it/italiano/comu strumenti utili nicare.htm http://www.ivana.it/softdid/download/lin gua/cloze/cloze.html IL TERZO ANELLO - AD ALTA VOCE http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/ http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/tani.cfm
  • 38. Disortografia: cosa fare Quando l’alunno non è in grado di accedere in modo automatico alla rappresentazione ortografica della parola produce errori. Schede ortografiche portano ad una acquisizione destinata ad estinguersi nel tempo in quanto legata alla ricezione passiva dell’esperienza. Processi di decisione ortografica: intervento incentrato sui processi metacognitivi piuttosto che sui meccanismi esecutivi. Richiesta di decisione e sue motivazioni.
  • 39. Caratteristiche del disortografico fa molti errori ortografici Si stanca presto non tiene il ritmo di scrittura dei sui compagni Resta indietro nel dettato salta le parole Non riesce a copiare dalla lavagna e a scrivere i compiti nel diario
  • 40. Attentive Presenza maggiore di errori alla fine del compito
  • 41. I bambini con DSA fanno molta fatica a copiare dalla lavagna, … (però amano scrivervi!)
  • 42. ERRORI ORTOGRAFICI Evitate di far scrivere le parole che scrivono in modo scorretto tante volte… “ Per i ragazzi con disortografia e disgrafia è più utile aiutarli a rilassarsi che fare ricopiare più volte i testi. “ Mel Levine
  • 43. Ricordatevi… che i bambini disortografici spesso sono in grado di compilare correttamente gli esercizi di grammatica… ma quando scrivono sotto dettatura o dei testi possono compiere molti errori ortografici
  • 44. Inoltre… la punteggiatura è quasi inesistente … e gli accenti sono praticamente un “optional”
  • 45. ABILITA’ GRAFOMOTORIE Alcuni DSA hanno problemi di… …COORDINAZIONE VISUO MOTORIA
  • 46. Alla base di una brutta grafia Difficoltà di pianificazione e recupero degli schemi motori Il corsivo è il sistema grafico più difficile da apprendere e correggere; richiede movimenti curvilinei continui per realizzare singole lettere e per congiungerle tra loro nelle parole
  • 47. L’integrazione visuo-motoria è un problema enorme per alcuni bambini con DSA perciò il processo di scrittura è difficilissimo per loro
  • 48. Ed è per questo che alcuni ragazzini con DSA preferiscono STAMPATELLO MAIUSCOLO memorizzazione di poche sequenze motorie la separazione delle è composto da lettere favorisce la elementi ricerca della primitivi O C | corrispondenza suono simbolo le lettere non cambiano al cambiare della posizione
  • 49. Non insegnare contemporaneamente tutti i caratteri! E’ bene che si usi lo stampatello maiuscolo fino a quando tutti gli alunni abbiano acquisito una competenza sicura nell’abbinamento suono-sillaba. Insegnare contemporaneamente i quattro modi di rappresentazione delle lettere è come insegnare ad un bambino una parola nuova e contemporaneamente tutti i suoi sinonimi
  • 50. CORSIVO O STAMPATELLO Non essere rigidi nel richiedere il corsivo Normalmente la maggior parte dei ragazzi non ha difficoltà ad imparare corrispondenze multiple I DSA, invece, hanno bisogno di grande stabilità per imparare le corrispondenze tra segni e suoni.
  • 51. Un disgrafico può essere in grado di disegnare bene o addirittura essere particolarmente dotato e/o avere una grande manualità. Infatti , nonostante siano sia la scrittura che il disegno movimenti che compie la mano, sono coinvolti processi neurali differenti.
  • 52. È utile che i nostri ragazzi imparino anche l’utilizzo della tastiera. 10 dita è un programma di addestramento all’uso corretto della tastiera. È gratuito. www.istruzionevicenza.it
  • 53. La scrittura di testi Molti sono i problemi che i bambini devono affrontare quando devono scrivere un tema chi ha il blocco del foglio bianco chi ha paura di scrivere molto perché sa che ogni parola scritta è una possibile fonte di errore chi ha molte idee, ma sono troppe e si confondono … e alla fine il foglio rimane bianco. Per i bambini con DSA, scrivere rappresenta una difficoltà quasi insormontabile, in quanto richiede il coordinamento e l’integrazione di molte funzioni neuroevolutive e sottoabilità scolastiche.
  • 54. Per un bambino disgrafico e/o disortografico scrivere non è un AUTOMATISMO è sempre un’abilità COGNITIVA
  • 55. SCRITTO o ORALE? Per un dislessico la produzione scritta è molto differente dalla produzione orale Ecco un esempio
  • 57. Metodi e strumenti utili a “liberare” la scrittura E’ importante liberare l’ideazione/pianificazione da ciò che compromette la scrittura attraverso: dettatura all’insegnante lavori cooperativi dettatura al registratore (utile soprattutto per la lingua straniera) uso del computer valutazione che non tenga conto di errori dovuti al disturbo dei DSA
  • 58. SCUOLA PRIMARIA: i primi mesi Nel primo mese di scuola l’ insegnante, più che insegnare a leggere e scrivere, deve far nascere negli scolari il desiderio di “imparare a leggere e a scrivere”.
  • 59. E’ consigliabile pertanto: • guidare i bambini alle libere attività espressive attraverso il disegno, la pittura, il pongo, ecc.; • curare l’apprendimento della propria lingua; • promuovere l’arricchimento lessicale, soprattutto attraverso la conversazione quotidiana sugli argomenti che più li interessano.
  • 60. Giochiamo con le parole Usiamo quindi tutti i giochi di parole, cioè quelle attività che utilizzano le parole nella loro veste sonoro, creativa e ludica: conte, filastrocche , ascolto, narrazione e produzione di semplici storie.
  • 61. IL TEMPO … è tiranno? NO Bisogna pensare alla scrittura come ad un paziente lavoro di cesello. “E’ importante che la scrittura venga vista come un’attività da svolgere tranquillamente, con tutto il tempo necessario per correggere e migliorare il testo”.
  • 62. COME CORREGGERE Fare attenzione all’aspetto formale della correzione: mettere pochi segni rossi, fare attenzione all'impegno. Valutare in modo costruttivo, separando sempre l'errore dal contenuto. Fare capire che gli errori sono sempre migliorabili e dare indicazioni precise su come attuare i miglioramenti.
  • 63. Recupero ortografico • Percorsi su tutti gli errori di scrittura (fonologici, non fonologici, altri errori) • Percorsi mirati alla gestione del processo del singolo errore • Percorsi che inseriscono momenti di riflessione metacognitiva • Percorsi di autoregolazione centrati sull’uso delle strategie di controllo dell’errore
  • 64. ATTIVITA’ di RECUPERO Le attività specifiche di recupero ortografico possono condurre a risultati parziali, ma non parziali, possono essere gli unici interventi nella speranza che il disturbo si risolva.
  • 65. Accettare risultati parziali Occorre accettare risultati parziali e riconoscere che il bambino che si applica con successo nelle schede ortografiche possa poi commettere comunque errori nei compiti scolastici “naturali” e trarne le adeguate conseguenze a livello didattico.
  • 66. NON SCORAGGIARSI! I dislessici hanno anche prestazioni incostanti che variano - in uno stesso compito - da giorno a giorno Ciò rende loro estremamente difficile imparare a compensare, poiché non si può prevedere l'intensità dei sintomi in un determinato giorno.
  • 67. Ricordiamoci che… non esiste un dislessico uguale ad un altro ed è IMPORTANTE essere più flessibili ed accettare le differenze di prestazione nei diversi contesti funzionali;
  • 68. E’ necessario un cambiamento nella didattica ………… Se si vuole aiutare veramente un bambino con DSA occorre essere più flessibili, riconoscere le differenze tra addestramento specifico e compiti naturali ed accettare le differenze di prestazione nei diversi contesti funzionali.
  • 69. La valutazione “ La valutazione dovrebbe essere deliberatamente progettata per migliorare ed educare i risultati degli studenti, non solamente per verificarli ….” (Wiggins, 1998)
  • 70. L’OBIETTIVO… … non deve essere quello di “guarire” il bambino dalla sua disabilità, ma di aiutarlo a ridurne gli effetti … - sui processi di acquisizione delle informazioni, - sul comprendere e produrre un testo scritto, - sul risolvere un problema, … predisponendo una modalità di apprendimento più duttile, adatta ai SUOI bisogni.
  • 71. La motivazione in classe “Il successo genera altro successo… Gli esiti scolastici hanno una profonda influenza sulla motivazione…” Bombardelli
  • 72. Ambiente per l’apprendimento Modalità di Riflessioni degli allievi La comunicazione coinvolgimento sul loro apprendimento Scelta dei saperi da parte dell’insegnate Creare e gestire Strutturare il compito un clima relazionale di apprendimento Attenzione ai processi Organizzazione Interazione cognitivi e metacognitivi Individuazione del gruppo classe tra compagni di criteri di verifica e valutazione Individuazione di Progettare il contesto Scelta di Strategie facilitanti di apprendimento strumenti e loro uso Scelta di Scelta dei strumenti e loro uso mediatori didattici
  • 73. PREPARA bene L’AMBIENTE-AULA in modo da creare un contesto fisico sollecitante con …… • cartelloni con foto e nomi dei bambini alfabetiere murale con tutte le lettere buste e cartellini colorati con nomi dei giorni della settimana, dei mesi,… calendario mensile con il tempo che fa cartellone con presenze, incarichi,… linea del tempo da colorare dal primo all’ultimo giorno di scuola, …
  • 74. Abilità/Conoscenze dell'insegnante L'insegnante può Tenere brevi osservare e monitorare i tempi gli studenti Segnale Dare agli studenti molte Dimensioni opportunità di lavorare del gruppo in gruppi che siano Gestire semplici, divertenti, una classe interessanti o Prima il lavoro cooperativa impegnative individuale Fornire agli studenti feedback specifico sui Stabilire semplici loro comportamenti regole di gruppo Lasciare che gli allievi presentino le loro idee Sorprenderli ad agli altri essere bravi Assegnare ruoli agli studenti Aiutare gli studenti ad essere responsabili
  • 75. ATTIVITÀ Attività Attività
  • 76. Scuola primaria: cosa fare Nel primo periodo fare molto Evitare di presentare più lavoro fonologico caratteri contemporaneamente Procedere gradualmente con la scrittura far manipolare le lettere Passare allo stampato in modo multimodale minuscolo solo dopo che sono stati appresi tutti i suoni
  • 77. Scrivere in stampato alla lavagna fino a quando c’è bisogno Passare al corsivo senza fretta (quaderno allenamento) Soffermarsi maggiormente sui suoni più difficili Permettere ai bambini di utilizzare il carattere con cui si sentono più a loro agio Fornire indicazioni precise per la scrittura delle lettere Dare tempo
  • 78. La busta o il quaderno con aiuti Obiettivi: • favorire la memorizzazione della corretta scrittura; • favorire la consapevolezza delle difficoltà personali; • abituare all'uso di strategie individuali per superare le difficoltà. Cos'è? È una busta individuale, o un quaderno, da tenere a portata di mano per la "consultazione"; è uno strumento il cui uso comincia in prima e continua nelle classi successive. Con il raggiungimento di nuove conoscenze e nuove capacità, la busta viene man mano integrata e modificata
  • 79. Quando usare la busta o il quaderno "degli aiuti” A scuola, in piccoli gruppi e/o a coppie, con . A scuola, collettivamente: indicazioni di lavoro precise, prima per imparare a usarla, date dall'insegnante. poi con esercizi specifici. A casa, per copiature, autodettati, scrittura autonoma. Come usare la busta degli aiuti La busta accompagnerà gli alunni negli anni scolastici. Il contenuto cambierà, e sarà in parte comune a tutti, in parte individualizzato.
  • 80. RICONOSCIMENTO SILLABA INIZIALE NELLE PAROLE RICONOSCIMENTO SILLABA FINALE GIOCHI LINGUISTICI: CAMBIO LETTERA, TRASFORMAZIONI DAL FEMMINILE AL MASCHILE, DA GRANDE A PICCOLO RIME GIOCHI DI PAROLE ATTENZIONE ALLA STRUTTURA INTERNA DELLE PAROLE RICONOSCIMENTO SILLABA INTERNA SPELLING
  • 81. RIFLESSIONE E RICONOSCIMENTO DEI SUONI POSTI ALL’INIZIO E ALLA FINE DI PAROLE IL RICONOSCIMENTO DELLE FORME DELLE PAROLE DIFFERENZIANDOLE TRA LUNGHE E CORTE RIFLESSIONE LINGUISTICA LA DIFFERENZIAZIONE DI TUTTI I SUONI CHE COMPONGONO LA NOSTRA LINGUA L’INCREMENTO DELLA FLUIDITÀ ARTICOLATORIA ATTRAVERSO CANTI FILASTROCCHE E SCIOGLILINGUA
  • 82. Grazie per l’attenzione A cura di E. Bianchi, V. Rossi (formatrici Aid e membri del Comitato Scuola) e con il contributo di C. Cappa