5. Per questo motivo è importante
non sottovalutare eventuali
disturbi del linguaggio contando
sulle capacità di ripresa del
bambino
6. Le difficoltà di linguaggio non sono
solo le difficoltà di pronuncia, ma
anche la confusione tra suoni
simili, la difficoltà ad organizzare e
strutturare una frase, la fatica ad
utilizzare in modo corretto termini
nuovi
7. Quindi è importante attraverso
momenti ludici e di gioco
comprendere quali sono le reali
competenze linguistiche e
fonologiche del bambino
8. I giochi di parole sono utili perché
permettono di trovare piacere nel
manipolare i suoni e le parole:
anche questo aiuta la motivazione
ad apprendere
9. ALCUNI GIOCHI DI PAROLE…
• Arriva un bastimento carico di….
• Filastrocche con parole inizianti con lo
stesso suono, con facili rime baciate
(parlate, cantate e rappresentate)
• Rime ( trova la parola che finisce
come…)
• Treno di parole ( costruire un domino
con le parole)
• Indovinelli a scelta multipla, con
cambiamento di suono iniziale ( limone
o timone?)
… e non dimentichiamo i giochi motori …
11. ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola dell’infanzia
• Disturbo di linguaggio
• Inadeguatezza nei giochi metafonologici
• Difficoltà a memorizzare filastrocche
• Difficoltà nella manualità fine
• Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe,….
• Inadeguato riconoscimento destra/sinistra
12. SCRITTURA = ABILITA’ COMPLESSA
che richiede
competenze linguistiche visive/spaziali motorie
“Nella maggior parte delle civiltà letterate,
i bambini
cominciano a scrivere attorno ai 6 anni,
cioè molto dopo aver iniziato a parlare, a
camminare o persino
a suonare uno strumento musicale”.
(Van Galen, 1993)
13. Il compito della scuola non è solo insegnare
come leggere e scrivere
ma
sostenere i talenti di ogni ragazzo
evitando di far sentire inferiore agli altri chi ha particolari
disturbi di apprendimento.
14. Cosa può fare l’insegnante?
• Conoscere l’esistenza del problema
• Saperlo individuare precocemente
Quando si evidenziano in un bambino difficoltà
nell’acquisizione della letto-scrittura
osservare in modo sistematico
l’evoluzione delle sue prestazioni a
confronto della classe e saper cogliere
le discrepanze nelle sue capacità.
15. Quando si verifica
una discrepanza significativa
tra le sue prestazioni e quelle della classe
occorre
impostare un lavoro che miri al recupero di
questa differenza
Aver paura di trattare il bambino
diversamente
é solo
un falso alibi!
16. I bambini con DSA richiedono un input
didattico adeguato alle loro caratteristiche,
perché a causa del disturbo specifico
non tutti riescono ad adattarsi allo stesso
metodo didattico.
Specie nelle prime fasi dell’apprendimento
potranno apprendere solo a certe condizioni e
con certe metodologie didattiche ed
è un grave errore insistere
con un solo metodo.
17. Prerequisiti per imparare a leggere e
scrivere
Il bambino deve imparare quattro concetti
base del sistema di scrittura:
1. Quanti elementi ci sono in una parola
2. Quali sono gli elementi della parola
3. Come questi elementi sono disposti
4. Come questi elementi sono rappresentati
18. Per imparare a leggere e a scrivere il bambino
deve poter controllare il fatto che
la parola scritta rappresenta la parola orale
e che questa, a sua volta ,
rappresenta l’oggetto, l’evento, l’emozione, cioè il
significato.
E’ importante, cioè, che abbia
competenze fonologiche e
metafonologiche
19. APPROCCIO METACOGNITIVO
Richiede l’ “andare oltre l’insegnamento dei
processi cognitivi di base, al fine di sviluppare
nello studente una serie di meta-abilità che lo
rendano protagonista e guida del proprio
processo di apprendimento”
Cantoia-Carrubba-Colombo 2004
20. Approccio metacognitivo
Consapevolezza …
•di ciò che si sta facendo
•del perché lo si fa
•quando è opportuno farlo
•in quali condizioni farlo
Assunzione di un atteggiamento di
costante attenzione metacognitiva
all’interno delle diverse discipline
21. RICHIEDE ANCHE di :
• riflettere sul proprio modo di
insegnare (Come procedo nel lavoro didattico?
Privilegio un’ impostazione rispetto ad altre?)
• operare una lettura critica ed attenta
delle proposte dei libri di testo, dei
quaderni operativi, delle riviste
didattiche, …
• intervenire in modo flessibile e
attento alle differenze individuali
22. La COMPETENZA FONOLOGICA
è la capacità di
riflettere sulla struttura del linguaggio
e aiuta
a scoprire la parola orale
per darle una veste scritta.
Per fortuna che l’ITALIANO è una lingua trasparente e il suo sistema
ortografico è regolare!
(Vocali e consonanti: consistenza perfetta = 99,9%)
23. QUALE METODO USARE?
L’italiano è una lingua sillabica,
per cui
il metodo sillabico
è il più adatto per insegnare ai bambini
italiani la letto-scrittura.
24. SILLABE …sillabe…SILLABE
Il metodo sillabico si basa sulla
sillaba, in quanto facile da isolare.
La sillaba costituisce il punto di partenza
per l'analisi e la sintesi dei segmenti di
una parola.
MA ME MI MO MU …
25. La scrittura spontanea
non può e non deve essere un
metodo di insegnamento.
Serve a capire se:
1. il bambino ha imparato la corrispondenza
fonema – grafema
2. per controllare periodicamente il processo
di apprendimento
3. per individuare i bambini in difficoltà.
ECCO ALCUNI ESEMPI
26. Scrittura spontanea
Attività nella quale il bambino viene
sollecitato a scrivere parole e frasi “Così
come sai!”
• si individua l’evoluzione del livello di
concettualizzazione della scrittura
• si controlla l’esecutività della scrittura
(direzione, orientamento lettere, occupazione spazio
foglio, adeguatezza del segno grafico, ecc.)
27. Lo spazio per la lettura e scrittura
nella scuola dell’infanzia
“La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i
bambini
• una sperimentazione libera sui segni della scrittura in un
ambiente ricco di scritture diverse,
• un ascolto della lettura ad alta voce,
• di vedere gli adulti scrivere,
• di cercare di leggere,
• di giocare con il linguaggio per scoprire somiglianze e
differenze sonore”
(E. Ferreiro)
28. Per imparare a leggere e a scrivere
sono importanti le abilità percettive e
motorie
ma queste portano
al conseguimento di competenze di
tipo tecnico e non a quelle di tipo
concettuale
29. E’ risaputo che quando il bambino entra nella
scuola dell'infanzia ha già strutturato in modo
variabile il linguaggio orale e possiede anche
una "coscienza della scrittura”.
Infatti prima che i bambini sappiano scrivere o
leggere un testo, sono capaci di organizzare una
struttura narrativa in modo progressivamente
coerente e significativo.
30. Ogni bambino esprime una sua teoria
linguistica che può essere scoperta
attraverso l’analisi dei suoi atti di scrittura
spontanea e delle sue ipotesi di lettura.
Inoltre nel processo di concettualizzazione della lettura e
della scrittura troviamo degli "errori” che sono in realtà
soluzioni provvisorie lungo il cammino della
convenzionalità. Spesso evitando gli errori al bambino gli
si impedisce di ragionare, di riflettere e di avanzare nel
processo cognitivo.
32. Un’alterazione dei meccanismi di
lettura può compromettere
• La rapidità/fluidità della lettura/scrittura:
lettura sillabica, pause, riletture,
autocorrezioni;
• La correttezza della lettura/scrittura:
sostituzioni, elisioni-inversioni-aggiunte,
errori ortografici
• L’uso cognitivo della lettura/scrittura
comprensione, studio; progettazione testo
scritto
33. Errori “tipici” riguardo alla lettura
Errori di tipo visivo:
scambi di lettere che hanno tratti grafici simili (p/q;
b/d; m/n)
Errori di tipo fonologico:
scambi di lettere che hanno stessa radice (f/v; c/g)
Errori di anticipazione:
una parola letta al posto di un’altra (Algeri/allegri;
chissà/chiese)
Errori di suoni, accenti e ritmo
Confusione nell’ordine che le sillabe hanno all’interno
delle parole
34. VARIABILI INERENTI IL
LETTORE
MOTIVAZIONE:
- abitudine alla lettura;
- lettura come divertimento;
- lettura come soluzione dei problemi;
- lettura come fonte di informazioni;
35. STRATEGIE DI LETTURA
Qual è lo scopo della
lettura? Può variare il modo
in cui leggo?
Posso usare modalità diverse
di lettura?
Lettura veloce,
lettura analitica,
scorsa rapida
Ho capito quello che ho
letto?
37. Alcuni
http://www.dienneti.it/italiano/comu strumenti utili
nicare.htm
http://www.ivana.it/softdid/download/lin
gua/cloze/cloze.html
IL TERZO ANELLO - AD ALTA VOCE
http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/
http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/tani.cfm
38. Disortografia: cosa fare
Quando l’alunno non è in grado di accedere in
modo automatico alla rappresentazione ortografica della
parola produce errori.
Schede ortografiche portano ad una
acquisizione destinata ad estinguersi nel tempo
in quanto legata alla ricezione passiva
dell’esperienza.
Processi di decisione ortografica: intervento
incentrato sui processi metacognitivi piuttosto
che sui meccanismi esecutivi. Richiesta di
decisione e sue motivazioni.
39. Caratteristiche del disortografico
fa molti errori ortografici
Si stanca presto
non tiene il ritmo di scrittura
dei sui compagni
Resta indietro nel dettato
salta le parole
Non riesce a copiare dalla lavagna e a
scrivere i compiti nel diario
41. I bambini con DSA fanno molta fatica a copiare
dalla lavagna, … (però amano scrivervi!)
42. ERRORI ORTOGRAFICI
Evitate di far scrivere le parole che
scrivono in modo scorretto tante
volte…
“ Per i ragazzi con disortografia
e disgrafia è più utile aiutarli a
rilassarsi che fare ricopiare
più volte i testi. “
Mel Levine
43. Ricordatevi…
che i bambini disortografici spesso sono in
grado di compilare correttamente gli
esercizi di grammatica…
ma
quando scrivono sotto dettatura o dei testi
possono compiere molti errori ortografici
46. Alla base di una brutta grafia
Difficoltà di pianificazione e recupero degli
schemi motori
Il corsivo è il sistema grafico più difficile da
apprendere e correggere; richiede movimenti
curvilinei continui per realizzare singole lettere
e per congiungerle tra loro nelle parole
47. L’integrazione visuo-motoria
è un problema enorme per
alcuni bambini con DSA
perciò
il processo di scrittura è
difficilissimo per loro
48. Ed è per questo che alcuni ragazzini con DSA
preferiscono
STAMPATELLO MAIUSCOLO
memorizzazione di poche
sequenze motorie
la separazione delle
è composto da lettere favorisce la
elementi ricerca della
primitivi O C | corrispondenza suono
simbolo
le lettere non cambiano
al cambiare della
posizione
49. Non insegnare
contemporaneamente
tutti i caratteri!
E’ bene che si usi lo stampatello maiuscolo
fino a quando tutti gli alunni abbiano
acquisito una competenza sicura nell’abbinamento
suono-sillaba.
Insegnare contemporaneamente i quattro modi
di rappresentazione delle lettere è come
insegnare ad un bambino una parola nuova e
contemporaneamente tutti i suoi sinonimi
50. CORSIVO O STAMPATELLO
Non essere rigidi nel richiedere
il corsivo
Normalmente la maggior parte dei ragazzi non
ha difficoltà ad imparare corrispondenze multiple
I DSA, invece, hanno bisogno di grande
stabilità per imparare le corrispondenze tra
segni e suoni.
51. Un disgrafico può essere in grado di
disegnare bene o addirittura essere
particolarmente dotato e/o avere una
grande manualità.
Infatti , nonostante siano sia la
scrittura che il disegno movimenti che
compie la mano, sono coinvolti
processi neurali differenti.
52. È utile che i nostri ragazzi imparino
anche l’utilizzo della tastiera.
10 dita è un programma di
addestramento all’uso corretto
della tastiera.
È gratuito.
www.istruzionevicenza.it
53. La scrittura di testi
Molti sono i problemi che i bambini devono
affrontare quando devono scrivere un tema
chi ha il blocco del foglio bianco
chi ha paura di scrivere molto perché sa che ogni parola scritta è
una possibile fonte di errore
chi ha molte idee, ma sono troppe e si confondono
… e alla fine il foglio rimane bianco.
Per i bambini con DSA, scrivere rappresenta una difficoltà quasi
insormontabile, in quanto richiede il coordinamento e l’integrazione
di molte funzioni neuroevolutive e sottoabilità scolastiche.
54. Per un bambino disgrafico e/o
disortografico scrivere non è un
AUTOMATISMO
è sempre un’abilità COGNITIVA
55. SCRITTO o ORALE?
Per un dislessico la produzione
scritta è molto differente dalla
produzione orale
Ecco un esempio
57. Metodi e strumenti utili a
“liberare” la scrittura
E’ importante liberare l’ideazione/pianificazione da ciò che
compromette la scrittura
attraverso:
dettatura all’insegnante
lavori cooperativi
dettatura al registratore (utile soprattutto per la lingua
straniera)
uso del computer
valutazione che non tenga conto di errori dovuti al disturbo
dei DSA
58. SCUOLA PRIMARIA: i primi mesi
Nel primo mese di scuola l’ insegnante,
più che insegnare a leggere e scrivere,
deve far nascere negli scolari
il desiderio di “imparare a leggere e a
scrivere”.
59. E’ consigliabile pertanto:
• guidare i bambini alle libere attività espressive
attraverso il disegno, la pittura, il pongo, ecc.;
• curare l’apprendimento della propria lingua;
• promuovere l’arricchimento lessicale, soprattutto
attraverso la conversazione quotidiana sugli
argomenti che più li interessano.
60. Giochiamo con le parole
Usiamo quindi tutti i giochi di parole, cioè
quelle attività che utilizzano le parole nella
loro veste sonoro, creativa e ludica: conte,
filastrocche , ascolto, narrazione e
produzione di semplici storie.
61. IL TEMPO
… è tiranno? NO
Bisogna pensare alla scrittura come ad
un paziente lavoro di cesello.
“E’ importante che la scrittura venga vista
come un’attività da svolgere
tranquillamente, con tutto il tempo
necessario per correggere e migliorare
il testo”.
62. COME CORREGGERE
Fare attenzione all’aspetto formale della
correzione: mettere pochi segni rossi, fare
attenzione all'impegno.
Valutare in modo costruttivo, separando
sempre l'errore dal contenuto.
Fare capire che gli errori sono sempre
migliorabili e dare indicazioni precise su
come attuare i miglioramenti.
63. Recupero ortografico
• Percorsi su tutti gli errori di scrittura
(fonologici, non fonologici, altri errori)
• Percorsi mirati alla gestione del processo
del singolo errore
• Percorsi che inseriscono momenti di
riflessione metacognitiva
• Percorsi di autoregolazione centrati sull’uso
delle strategie di controllo dell’errore
64. ATTIVITA’ di RECUPERO
Le attività specifiche di recupero ortografico
possono condurre a risultati parziali, ma non
parziali,
possono essere gli unici interventi nella
speranza che il disturbo si risolva.
65. Accettare risultati parziali
Occorre accettare risultati parziali
e riconoscere che il bambino che si applica con
successo nelle schede ortografiche
possa poi commettere comunque errori nei
compiti scolastici “naturali” e trarne le
adeguate conseguenze a livello didattico.
66. NON SCORAGGIARSI!
I dislessici hanno anche
prestazioni incostanti che variano
- in uno stesso compito
- da giorno a giorno
Ciò rende loro estremamente difficile
imparare a compensare, poiché non si può
prevedere l'intensità dei sintomi in un
determinato giorno.
67. Ricordiamoci che…
non esiste un dislessico uguale
ad un altro
ed è IMPORTANTE
essere più flessibili
ed accettare le differenze di
prestazione nei diversi contesti
funzionali;
68. E’ necessario un cambiamento nella
didattica …………
Se si vuole aiutare veramente un bambino con
DSA occorre essere più flessibili,
riconoscere le differenze tra addestramento
specifico e compiti naturali ed accettare le
differenze di prestazione nei diversi contesti
funzionali.
69. La valutazione
“ La valutazione dovrebbe essere
deliberatamente progettata
per migliorare ed educare i risultati degli
studenti,
non solamente per verificarli ….”
(Wiggins, 1998)
70. L’OBIETTIVO…
… non deve essere quello di “guarire” il bambino
dalla sua disabilità, ma di aiutarlo a ridurne gli
effetti …
- sui processi di acquisizione delle informazioni,
- sul comprendere e produrre un testo scritto,
- sul risolvere un problema, …
predisponendo una modalità di apprendimento più
duttile, adatta ai SUOI bisogni.
71. La motivazione in classe
“Il successo genera altro successo…
Gli esiti scolastici hanno una profonda
influenza sulla motivazione…”
Bombardelli
72. Ambiente per l’apprendimento
Modalità di Riflessioni degli allievi
La comunicazione coinvolgimento sul loro apprendimento
Scelta dei saperi
da parte dell’insegnate
Creare e gestire
Strutturare il compito
un clima relazionale
di apprendimento
Attenzione ai processi
Organizzazione Interazione cognitivi e metacognitivi Individuazione
del gruppo classe tra compagni di criteri di
verifica e valutazione
Individuazione di Progettare il contesto Scelta di
Strategie facilitanti di apprendimento strumenti e loro uso
Scelta di
Scelta dei strumenti e loro uso
mediatori didattici
73. PREPARA bene L’AMBIENTE-AULA
in modo da creare un contesto fisico
sollecitante con ……
• cartelloni con foto e nomi dei bambini
alfabetiere murale con tutte le lettere
buste e cartellini colorati con nomi dei
giorni della settimana, dei mesi,…
calendario mensile con il tempo che fa
cartellone con presenze, incarichi,…
linea del tempo da colorare dal primo
all’ultimo giorno di scuola, …
74. Abilità/Conoscenze
dell'insegnante L'insegnante può
Tenere brevi osservare e monitorare
i tempi gli studenti
Segnale
Dare agli studenti molte
Dimensioni opportunità di lavorare
del gruppo in gruppi che siano
Gestire
semplici, divertenti,
una classe interessanti o
Prima il lavoro
cooperativa impegnative
individuale
Fornire agli studenti
feedback specifico sui
Stabilire semplici loro comportamenti
regole di gruppo Lasciare che gli allievi
presentino le loro idee Sorprenderli ad
agli altri essere bravi
Assegnare ruoli
agli studenti
Aiutare gli studenti ad essere responsabili
76. Scuola primaria: cosa fare
Nel primo periodo fare molto Evitare di presentare più
lavoro fonologico caratteri
contemporaneamente
Procedere gradualmente con la
scrittura far manipolare le lettere Passare allo stampato
in modo multimodale minuscolo solo dopo che
sono stati appresi tutti i suoni
77. Scrivere in stampato alla lavagna
fino a quando c’è bisogno
Passare al corsivo senza fretta
(quaderno allenamento)
Soffermarsi maggiormente
sui suoni più difficili
Permettere ai bambini di
utilizzare il carattere con cui si
sentono più a loro agio
Fornire indicazioni precise
per la scrittura delle
lettere Dare tempo
78. La busta o il quaderno con aiuti
Obiettivi:
• favorire la memorizzazione della corretta scrittura;
• favorire la consapevolezza delle difficoltà personali;
• abituare all'uso di strategie individuali per superare le
difficoltà.
Cos'è?
È una busta individuale, o un quaderno, da tenere a
portata di mano per la "consultazione"; è uno strumento
il cui uso comincia in prima e continua nelle classi
successive.
Con il raggiungimento di nuove conoscenze e nuove
capacità, la busta viene man mano integrata e
modificata
79. Quando usare la busta o
il quaderno "degli aiuti”
A scuola, in piccoli gruppi
e/o a coppie, con
. A scuola, collettivamente: indicazioni di lavoro precise,
prima per imparare a usarla, date dall'insegnante.
poi con esercizi specifici.
A casa, per copiature,
autodettati, scrittura autonoma.
Come usare la busta degli aiuti
La busta accompagnerà gli alunni negli anni scolastici.
Il contenuto cambierà, e sarà in parte comune a tutti,
in parte individualizzato.
80. RICONOSCIMENTO SILLABA INIZIALE NELLE PAROLE
RICONOSCIMENTO SILLABA FINALE
GIOCHI LINGUISTICI: CAMBIO LETTERA, TRASFORMAZIONI
DAL FEMMINILE AL MASCHILE, DA GRANDE A PICCOLO
RIME
GIOCHI DI PAROLE
ATTENZIONE ALLA STRUTTURA INTERNA DELLE PAROLE
RICONOSCIMENTO SILLABA INTERNA
SPELLING
81. RIFLESSIONE E RICONOSCIMENTO DEI SUONI POSTI ALL’INIZIO E ALLA FINE DI PAROLE
IL RICONOSCIMENTO DELLE FORME DELLE PAROLE DIFFERENZIANDOLE TRA LUNGHE E CORTE
RIFLESSIONE LINGUISTICA
LA DIFFERENZIAZIONE DI TUTTI I SUONI CHE COMPONGONO LA NOSTRA LINGUA
L’INCREMENTO DELLA FLUIDITÀ ARTICOLATORIA ATTRAVERSO CANTI FILASTROCCHE
E SCIOGLILINGUA
82. Grazie per l’attenzione
A cura di E. Bianchi, V. Rossi
(formatrici Aid e membri del
Comitato Scuola) e con il
contributo di C. Cappa