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Scrittura e lettura, calabria, Bianchi

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  2. 2. I primi indicatori del disturbo
  3. 3. NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA…
  4. 4. La ricerca internazionale ha documentato un … DSL legame DSA
  5. 5. Per questo motivo è importante non sottovalutare eventuali disturbi del linguaggio contando sulle capacità di ripresa del bambino
  6. 6. Le difficoltà di linguaggio non sono solo le difficoltà di pronuncia, ma anche la confusione tra suoni simili, la difficoltà ad organizzare e strutturare una frase, la fatica ad utilizzare in modo corretto termini nuovi
  7. 7. Quindi è importante attraverso momenti ludici e di gioco comprendere quali sono le reali competenze linguistiche e fonologiche del bambino
  8. 8. I giochi di parole sono utili perché permettono di trovare piacere nel manipolare i suoni e le parole: anche questo aiuta la motivazione ad apprendere
  9. 9. ALCUNI GIOCHI DI PAROLE… • Arriva un bastimento carico di…. • Filastrocche con parole inizianti con lo stesso suono, con facili rime baciate (parlate, cantate e rappresentate) • Rime ( trova la parola che finisce come…) • Treno di parole ( costruire un domino con le parole) • Indovinelli a scelta multipla, con cambiamento di suono iniziale ( limone o timone?) … e non dimentichiamo i giochi motori …
  10. 10. Bisogna inoltre prestare attenzione ad altri indicatori di rischio non connessi al linguaggio come le difficoltà motorie o visuospaziali …
  11. 11. ELEMENTI DA OSSERVARE scuola dell’infanzia • Disturbo di linguaggio • Inadeguatezza nei giochi metafonologici • Difficoltà a memorizzare filastrocche • Difficoltà nella manualità fine • Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe,…. • Inadeguato riconoscimento destra/sinistra
  12. 12. SCRITTURA = ABILITA’ COMPLESSA che richiede competenze linguistiche visive/spaziali motorie “Nella maggior parte delle civiltà letterate, i bambini cominciano a scrivere attorno ai 6 anni, cioè molto dopo aver iniziato a parlare, a camminare o persino a suonare uno strumento musicale”. (Van Galen, 1993)
  13. 13. Il compito della scuola non è solo insegnare come leggere e scrivere ma sostenere i talenti di ogni ragazzo evitando di far sentire inferiore agli altri chi ha particolari disturbi di apprendimento.
  14. 14. Cosa può fare l’insegnante? • Conoscere l’esistenza del problema • Saperlo individuare precocemente Quando si evidenziano in un bambino difficoltà nell’acquisizione della letto-scrittura osservare in modo sistematico l’evoluzione delle sue prestazioni a confronto della classe e saper cogliere le discrepanze nelle sue capacità.
  15. 15. Quando si verifica una discrepanza significativa tra le sue prestazioni e quelle della classe occorre impostare un lavoro che miri al recupero di questa differenza Aver paura di trattare il bambino diversamente é solo un falso alibi!
  16. 16. I bambini con DSA richiedono un input didattico adeguato alle loro caratteristiche, perché a causa del disturbo specifico non tutti riescono ad adattarsi allo stesso metodo didattico. Specie nelle prime fasi dell’apprendimento potranno apprendere solo a certe condizioni e con certe metodologie didattiche ed è un grave errore insistere con un solo metodo.
  17. 17. Prerequisiti per imparare a leggere e scrivere Il bambino deve imparare quattro concetti base del sistema di scrittura: 1. Quanti elementi ci sono in una parola 2. Quali sono gli elementi della parola 3. Come questi elementi sono disposti 4. Come questi elementi sono rappresentati
  18. 18. Per imparare a leggere e a scrivere il bambino deve poter controllare il fatto che la parola scritta rappresenta la parola orale e che questa, a sua volta , rappresenta l’oggetto, l’evento, l’emozione, cioè il significato. E’ importante, cioè, che abbia competenze fonologiche e metafonologiche
  19. 19. APPROCCIO METACOGNITIVO Richiede l’ “andare oltre l’insegnamento dei processi cognitivi di base, al fine di sviluppare nello studente una serie di meta-abilità che lo rendano protagonista e guida del proprio processo di apprendimento” Cantoia-Carrubba-Colombo 2004
  20. 20. Approccio metacognitivo Consapevolezza … •di ciò che si sta facendo •del perché lo si fa •quando è opportuno farlo •in quali condizioni farlo Assunzione di un atteggiamento di costante attenzione metacognitiva all’interno delle diverse discipline
  21. 21. RICHIEDE ANCHE di : • riflettere sul proprio modo di insegnare (Come procedo nel lavoro didattico? Privilegio un’ impostazione rispetto ad altre?) • operare una lettura critica ed attenta delle proposte dei libri di testo, dei quaderni operativi, delle riviste didattiche, … • intervenire in modo flessibile e attento alle differenze individuali
  22. 22. La COMPETENZA FONOLOGICA è la capacità di riflettere sulla struttura del linguaggio e aiuta a scoprire la parola orale per darle una veste scritta. Per fortuna che l’ITALIANO è una lingua trasparente e il suo sistema ortografico è regolare! (Vocali e consonanti: consistenza perfetta = 99,9%)
  23. 23. QUALE METODO USARE? L’italiano è una lingua sillabica, per cui il metodo sillabico è il più adatto per insegnare ai bambini italiani la letto-scrittura.
  24. 24. SILLABE …sillabe…SILLABE Il metodo sillabico si basa sulla sillaba, in quanto facile da isolare. La sillaba costituisce il punto di partenza per l'analisi e la sintesi dei segmenti di una parola. MA ME MI MO MU …
  25. 25. La scrittura spontanea non può e non deve essere un metodo di insegnamento. Serve a capire se: 1. il bambino ha imparato la corrispondenza fonema – grafema 2. per controllare periodicamente il processo di apprendimento 3. per individuare i bambini in difficoltà. ECCO ALCUNI ESEMPI
  26. 26. Scrittura spontanea Attività nella quale il bambino viene sollecitato a scrivere parole e frasi “Così come sai!” • si individua l’evoluzione del livello di concettualizzazione della scrittura • si controlla l’esecutività della scrittura (direzione, orientamento lettere, occupazione spazio foglio, adeguatezza del segno grafico, ecc.)
  27. 27. Lo spazio per la lettura e scrittura nella scuola dell’infanzia “La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i bambini • una sperimentazione libera sui segni della scrittura in un ambiente ricco di scritture diverse, • un ascolto della lettura ad alta voce, • di vedere gli adulti scrivere, • di cercare di leggere, • di giocare con il linguaggio per scoprire somiglianze e differenze sonore” (E. Ferreiro)
  28. 28. Per imparare a leggere e a scrivere sono importanti le abilità percettive e motorie ma queste portano al conseguimento di competenze di tipo tecnico e non a quelle di tipo concettuale
  29. 29. E’ risaputo che quando il bambino entra nella scuola dell'infanzia ha già strutturato in modo variabile il linguaggio orale e possiede anche una "coscienza della scrittura”. Infatti prima che i bambini sappiano scrivere o leggere un testo, sono capaci di organizzare una struttura narrativa in modo progressivamente coerente e significativo.
  30. 30. Ogni bambino esprime una sua teoria linguistica che può essere scoperta attraverso l’analisi dei suoi atti di scrittura spontanea e delle sue ipotesi di lettura. Inoltre nel processo di concettualizzazione della lettura e della scrittura troviamo degli "errori” che sono in realtà soluzioni provvisorie lungo il cammino della convenzionalità. Spesso evitando gli errori al bambino gli si impedisce di ragionare, di riflettere e di avanzare nel processo cognitivo.
  31. 31. Consapevolezza fonologica Conoscenza metalinguistica Abilità di - identificare - classificare - segmentare segmenti fonologici della parola - fondere - manipolare Apprendimento lettura e scrittura
  32. 32. Un’alterazione dei meccanismi di lettura può compromettere • La rapidità/fluidità della lettura/scrittura: lettura sillabica, pause, riletture, autocorrezioni; • La correttezza della lettura/scrittura: sostituzioni, elisioni-inversioni-aggiunte, errori ortografici • L’uso cognitivo della lettura/scrittura comprensione, studio; progettazione testo scritto
  33. 33. Errori “tipici” riguardo alla lettura Errori di tipo visivo: scambi di lettere che hanno tratti grafici simili (p/q; b/d; m/n) Errori di tipo fonologico: scambi di lettere che hanno stessa radice (f/v; c/g) Errori di anticipazione: una parola letta al posto di un’altra (Algeri/allegri; chissà/chiese) Errori di suoni, accenti e ritmo Confusione nell’ordine che le sillabe hanno all’interno delle parole
  34. 34. VARIABILI INERENTI IL LETTORE MOTIVAZIONE: - abitudine alla lettura; - lettura come divertimento; - lettura come soluzione dei problemi; - lettura come fonte di informazioni;
  35. 35. STRATEGIE DI LETTURA Qual è lo scopo della lettura? Può variare il modo in cui leggo? Posso usare modalità diverse di lettura? Lettura veloce, lettura analitica, scorsa rapida Ho capito quello che ho letto?
  36. 36. Conoscenza di strategie di lettura
  37. 37. Alcuni http://www.dienneti.it/italiano/comu strumenti utili nicare.htm http://www.ivana.it/softdid/download/lin gua/cloze/cloze.html IL TERZO ANELLO - AD ALTA VOCE http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/ http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/tani.cfm
  38. 38. Disortografia: cosa fare Quando l’alunno non è in grado di accedere in modo automatico alla rappresentazione ortografica della parola produce errori. Schede ortografiche portano ad una acquisizione destinata ad estinguersi nel tempo in quanto legata alla ricezione passiva dell’esperienza. Processi di decisione ortografica: intervento incentrato sui processi metacognitivi piuttosto che sui meccanismi esecutivi. Richiesta di decisione e sue motivazioni.
  39. 39. Caratteristiche del disortografico fa molti errori ortografici Si stanca presto non tiene il ritmo di scrittura dei sui compagni Resta indietro nel dettato salta le parole Non riesce a copiare dalla lavagna e a scrivere i compiti nel diario
  40. 40. Attentive Presenza maggiore di errori alla fine del compito
  41. 41. I bambini con DSA fanno molta fatica a copiare dalla lavagna, … (però amano scrivervi!)
  42. 42. ERRORI ORTOGRAFICI Evitate di far scrivere le parole che scrivono in modo scorretto tante volte… “ Per i ragazzi con disortografia e disgrafia è più utile aiutarli a rilassarsi che fare ricopiare più volte i testi. “ Mel Levine
  43. 43. Ricordatevi… che i bambini disortografici spesso sono in grado di compilare correttamente gli esercizi di grammatica… ma quando scrivono sotto dettatura o dei testi possono compiere molti errori ortografici
  44. 44. Inoltre… la punteggiatura è quasi inesistente … e gli accenti sono praticamente un “optional”
  45. 45. ABILITA’ GRAFOMOTORIE Alcuni DSA hanno problemi di… …COORDINAZIONE VISUO MOTORIA
  46. 46. Alla base di una brutta grafia Difficoltà di pianificazione e recupero degli schemi motori Il corsivo è il sistema grafico più difficile da apprendere e correggere; richiede movimenti curvilinei continui per realizzare singole lettere e per congiungerle tra loro nelle parole
  47. 47. L’integrazione visuo-motoria è un problema enorme per alcuni bambini con DSA perciò il processo di scrittura è difficilissimo per loro
  48. 48. Ed è per questo che alcuni ragazzini con DSA preferiscono STAMPATELLO MAIUSCOLO memorizzazione di poche sequenze motorie la separazione delle è composto da lettere favorisce la elementi ricerca della primitivi O C | corrispondenza suono simbolo le lettere non cambiano al cambiare della posizione
  49. 49. Non insegnare contemporaneamente tutti i caratteri! E’ bene che si usi lo stampatello maiuscolo fino a quando tutti gli alunni abbiano acquisito una competenza sicura nell’abbinamento suono-sillaba. Insegnare contemporaneamente i quattro modi di rappresentazione delle lettere è come insegnare ad un bambino una parola nuova e contemporaneamente tutti i suoi sinonimi
  50. 50. CORSIVO O STAMPATELLO Non essere rigidi nel richiedere il corsivo Normalmente la maggior parte dei ragazzi non ha difficoltà ad imparare corrispondenze multiple I DSA, invece, hanno bisogno di grande stabilità per imparare le corrispondenze tra segni e suoni.
  51. 51. Un disgrafico può essere in grado di disegnare bene o addirittura essere particolarmente dotato e/o avere una grande manualità. Infatti , nonostante siano sia la scrittura che il disegno movimenti che compie la mano, sono coinvolti processi neurali differenti.
  52. 52. È utile che i nostri ragazzi imparino anche l’utilizzo della tastiera. 10 dita è un programma di addestramento all’uso corretto della tastiera. È gratuito. www.istruzionevicenza.it
  53. 53. La scrittura di testi Molti sono i problemi che i bambini devono affrontare quando devono scrivere un tema chi ha il blocco del foglio bianco chi ha paura di scrivere molto perché sa che ogni parola scritta è una possibile fonte di errore chi ha molte idee, ma sono troppe e si confondono … e alla fine il foglio rimane bianco. Per i bambini con DSA, scrivere rappresenta una difficoltà quasi insormontabile, in quanto richiede il coordinamento e l’integrazione di molte funzioni neuroevolutive e sottoabilità scolastiche.
  54. 54. Per un bambino disgrafico e/o disortografico scrivere non è un AUTOMATISMO è sempre un’abilità COGNITIVA
  55. 55. SCRITTO o ORALE? Per un dislessico la produzione scritta è molto differente dalla produzione orale Ecco un esempio
  56. 56. Roberta Penge (Roma)
  57. 57. Metodi e strumenti utili a “liberare” la scrittura E’ importante liberare l’ideazione/pianificazione da ciò che compromette la scrittura attraverso: dettatura all’insegnante lavori cooperativi dettatura al registratore (utile soprattutto per la lingua straniera) uso del computer valutazione che non tenga conto di errori dovuti al disturbo dei DSA
  58. 58. SCUOLA PRIMARIA: i primi mesi Nel primo mese di scuola l’ insegnante, più che insegnare a leggere e scrivere, deve far nascere negli scolari il desiderio di “imparare a leggere e a scrivere”.
  59. 59. E’ consigliabile pertanto: • guidare i bambini alle libere attività espressive attraverso il disegno, la pittura, il pongo, ecc.; • curare l’apprendimento della propria lingua; • promuovere l’arricchimento lessicale, soprattutto attraverso la conversazione quotidiana sugli argomenti che più li interessano.
  60. 60. Giochiamo con le parole Usiamo quindi tutti i giochi di parole, cioè quelle attività che utilizzano le parole nella loro veste sonoro, creativa e ludica: conte, filastrocche , ascolto, narrazione e produzione di semplici storie.
  61. 61. IL TEMPO … è tiranno? NO Bisogna pensare alla scrittura come ad un paziente lavoro di cesello. “E’ importante che la scrittura venga vista come un’attività da svolgere tranquillamente, con tutto il tempo necessario per correggere e migliorare il testo”.
  62. 62. COME CORREGGERE Fare attenzione all’aspetto formale della correzione: mettere pochi segni rossi, fare attenzione all'impegno. Valutare in modo costruttivo, separando sempre l'errore dal contenuto. Fare capire che gli errori sono sempre migliorabili e dare indicazioni precise su come attuare i miglioramenti.
  63. 63. Recupero ortografico • Percorsi su tutti gli errori di scrittura (fonologici, non fonologici, altri errori) • Percorsi mirati alla gestione del processo del singolo errore • Percorsi che inseriscono momenti di riflessione metacognitiva • Percorsi di autoregolazione centrati sull’uso delle strategie di controllo dell’errore
  64. 64. ATTIVITA’ di RECUPERO Le attività specifiche di recupero ortografico possono condurre a risultati parziali, ma non parziali, possono essere gli unici interventi nella speranza che il disturbo si risolva.
  65. 65. Accettare risultati parziali Occorre accettare risultati parziali e riconoscere che il bambino che si applica con successo nelle schede ortografiche possa poi commettere comunque errori nei compiti scolastici “naturali” e trarne le adeguate conseguenze a livello didattico.
  66. 66. NON SCORAGGIARSI! I dislessici hanno anche prestazioni incostanti che variano - in uno stesso compito - da giorno a giorno Ciò rende loro estremamente difficile imparare a compensare, poiché non si può prevedere l'intensità dei sintomi in un determinato giorno.
  67. 67. Ricordiamoci che… non esiste un dislessico uguale ad un altro ed è IMPORTANTE essere più flessibili ed accettare le differenze di prestazione nei diversi contesti funzionali;
  68. 68. E’ necessario un cambiamento nella didattica ………… Se si vuole aiutare veramente un bambino con DSA occorre essere più flessibili, riconoscere le differenze tra addestramento specifico e compiti naturali ed accettare le differenze di prestazione nei diversi contesti funzionali.
  69. 69. La valutazione “ La valutazione dovrebbe essere deliberatamente progettata per migliorare ed educare i risultati degli studenti, non solamente per verificarli ….” (Wiggins, 1998)
  70. 70. L’OBIETTIVO… … non deve essere quello di “guarire” il bambino dalla sua disabilità, ma di aiutarlo a ridurne gli effetti … - sui processi di acquisizione delle informazioni, - sul comprendere e produrre un testo scritto, - sul risolvere un problema, … predisponendo una modalità di apprendimento più duttile, adatta ai SUOI bisogni.
  71. 71. La motivazione in classe “Il successo genera altro successo… Gli esiti scolastici hanno una profonda influenza sulla motivazione…” Bombardelli
  72. 72. Ambiente per l’apprendimento Modalità di Riflessioni degli allievi La comunicazione coinvolgimento sul loro apprendimento Scelta dei saperi da parte dell’insegnate Creare e gestire Strutturare il compito un clima relazionale di apprendimento Attenzione ai processi Organizzazione Interazione cognitivi e metacognitivi Individuazione del gruppo classe tra compagni di criteri di verifica e valutazione Individuazione di Progettare il contesto Scelta di Strategie facilitanti di apprendimento strumenti e loro uso Scelta di Scelta dei strumenti e loro uso mediatori didattici
  73. 73. PREPARA bene L’AMBIENTE-AULA in modo da creare un contesto fisico sollecitante con …… • cartelloni con foto e nomi dei bambini alfabetiere murale con tutte le lettere buste e cartellini colorati con nomi dei giorni della settimana, dei mesi,… calendario mensile con il tempo che fa cartellone con presenze, incarichi,… linea del tempo da colorare dal primo all’ultimo giorno di scuola, …
  74. 74. Abilità/Conoscenze dell'insegnante L'insegnante può Tenere brevi osservare e monitorare i tempi gli studenti Segnale Dare agli studenti molte Dimensioni opportunità di lavorare del gruppo in gruppi che siano Gestire semplici, divertenti, una classe interessanti o Prima il lavoro cooperativa impegnative individuale Fornire agli studenti feedback specifico sui Stabilire semplici loro comportamenti regole di gruppo Lasciare che gli allievi presentino le loro idee Sorprenderli ad agli altri essere bravi Assegnare ruoli agli studenti Aiutare gli studenti ad essere responsabili
  75. 75. ATTIVITÀ Attività Attività
  76. 76. Scuola primaria: cosa fare Nel primo periodo fare molto Evitare di presentare più lavoro fonologico caratteri contemporaneamente Procedere gradualmente con la scrittura far manipolare le lettere Passare allo stampato in modo multimodale minuscolo solo dopo che sono stati appresi tutti i suoni
  77. 77. Scrivere in stampato alla lavagna fino a quando c’è bisogno Passare al corsivo senza fretta (quaderno allenamento) Soffermarsi maggiormente sui suoni più difficili Permettere ai bambini di utilizzare il carattere con cui si sentono più a loro agio Fornire indicazioni precise per la scrittura delle lettere Dare tempo
  78. 78. La busta o il quaderno con aiuti Obiettivi: • favorire la memorizzazione della corretta scrittura; • favorire la consapevolezza delle difficoltà personali; • abituare all'uso di strategie individuali per superare le difficoltà. Cos'è? È una busta individuale, o un quaderno, da tenere a portata di mano per la "consultazione"; è uno strumento il cui uso comincia in prima e continua nelle classi successive. Con il raggiungimento di nuove conoscenze e nuove capacità, la busta viene man mano integrata e modificata
  79. 79. Quando usare la busta o il quaderno "degli aiuti” A scuola, in piccoli gruppi e/o a coppie, con . A scuola, collettivamente: indicazioni di lavoro precise, prima per imparare a usarla, date dall'insegnante. poi con esercizi specifici. A casa, per copiature, autodettati, scrittura autonoma. Come usare la busta degli aiuti La busta accompagnerà gli alunni negli anni scolastici. Il contenuto cambierà, e sarà in parte comune a tutti, in parte individualizzato.
  80. 80. RICONOSCIMENTO SILLABA INIZIALE NELLE PAROLE RICONOSCIMENTO SILLABA FINALE GIOCHI LINGUISTICI: CAMBIO LETTERA, TRASFORMAZIONI DAL FEMMINILE AL MASCHILE, DA GRANDE A PICCOLO RIME GIOCHI DI PAROLE ATTENZIONE ALLA STRUTTURA INTERNA DELLE PAROLE RICONOSCIMENTO SILLABA INTERNA SPELLING
  81. 81. RIFLESSIONE E RICONOSCIMENTO DEI SUONI POSTI ALL’INIZIO E ALLA FINE DI PAROLE IL RICONOSCIMENTO DELLE FORME DELLE PAROLE DIFFERENZIANDOLE TRA LUNGHE E CORTE RIFLESSIONE LINGUISTICA LA DIFFERENZIAZIONE DI TUTTI I SUONI CHE COMPONGONO LA NOSTRA LINGUA L’INCREMENTO DELLA FLUIDITÀ ARTICOLATORIA ATTRAVERSO CANTI FILASTROCCHE E SCIOGLILINGUA
  82. 82. Grazie per l’attenzione A cura di E. Bianchi, V. Rossi (formatrici Aid e membri del Comitato Scuola) e con il contributo di C. Cappa

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