Costruire ponti è un'attività didattica che prende spunto dal ponte come metafora. al ponte come metafora del rapporto tra le persone si contrappone un'altra metafora altrettanto eloquente, quella di muri.
15. Mostar
9 novembre 1993
Slobodan Praljak, il genearle che distrusse il ponte la
mattina del 9 novembre 1993 è attualmente accusato di
crimini di guerra in attesa di giudizio alla Corte dell'Aja.
Praljak è ricordato molto bene per le arroganti dichiarazioni
espresse al riguardo. Il generale aveva detto di non essere
dispiaciuto che il ponte fosse stato distrutto: "Preferisco un
dito della mano di un soldato croato a qualsiasi vecchio
ponte", aveva affermato spiegando l'azione, cercando di
giustificare l'atto vandalico con ragioni strategiche.
Il ponte oggi dopo la ricostruzione
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17. Mostar
Pedrag Matvejevic’ racconta che i ragazzi di Mostar, il ponte
sul fiume Neretva che divideva in due il suo paese natale, lo
chiamavano semplicemente “il vecchio”, come si fa con un
9 novembre 1993
compagno o con un padre. “Ci trovavamo sul vecchio, ci
bagnavamo nel vecchio, i più temerari di noi si tuffavano dal
vecchio. Eravamo ragazzi senza frontiere, cattolici croati,
musulmani, bosniaci; abbiamo vissuto in una particolare
convivenza. Lo stesso nome della città, Mostar, vuol dire vuol
dire “guardiano del ponte” “colui che guarda il ponte”; lo
guarda e dunque lo protegge.
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19. Il simbolo dell'arcobaleno
lo troviamo nel libro della
Genesi Gn 9,13 ad indicare
la riconciliazione, la pace
tra Dio e gli uomini
9 novembre 1993
13
Il mio arco pongo sulle nubi ed esso
sarà il segno dell'alleanza tra me e la
terra.
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