2. Premesse
I fatti che avvennero all'incirca dal 1960 al
1970 sono spiegabili solamente
analizzando il retroscena politico e culturale
che ha portato ad essi.
Gli avvenimenti che costituiscono tale
retroscena si rifanno ad epoche e luoghi
diversi tra loro.
3. premesse
Gandhi e la non violenza
Nel 1948 l'India ottenne l'indipendeza dalla Gran
Bretagna dopo una lotta ventennale con a capo
Mohandas Gandhi; egli professava la non violenza e
la resistenza passiva portando avanti un pensiero
che ha come punti cardine
• L'amore verso il prossimo
• Il pacifismo
• La disobbedienza civile
4. premesse
Mao e la rivoluzione culturale
Dopo quella che si può definire una guerra civile nel
1949 Mao Zedong proclama la nascita della
Repubblica popolare cinese sotto il controllo del
partito comunista di cui lui era il leader. Nel 1966
inaugurò la “rivoluzione culturale”, furono mobilitate
le guardie rosse, masse di giovani studenti, operai e
contadini che smantellarono la “vecchia cultura”, i cui
rappresentanti, accusati pubblicamente, furono
incarcerati.
5. premesse
Mao e la rivoluzione culturale
In occidente i fatti della “rivoluzione culturale” cinese
sono stati interpretati secondo due opposte chiavi di
lettura
chi sosteneva la genuinità della rivoluzione
affermando che essa dava spazio ai giovani
portando avanti un ideale antiverticistico;
chi sosteneva che fu un modo per epurare i membri
del partito scomodi al leader e che i giovani
protagonisti erano vittime di un'indrottinamento che
li aveva resi carnefici nelle mani di Mao.
6. premesse
La guerra del Vietnam
Fu combattuta fra il 1964 e il 1975 e vide opporsi il
Vietnam del nord, sostenuto dall'URSS, e il Vietnam
del sud appoggiato dagli Stati Uniti. La guerra fu
vinta dai vietcong, appoggiati dalla popolazione,
nonostante il massiccio intervento degli USA costretti
a ritirarsi. L'appoggio degli Stati Uniti ad un regime
corotto e dispotico come quello del Vietnam del sud
minò ,di fronte ad una parte dell'opinione pubblica
occidentale, la reputazione che si erano costruiti di
“difensori della libertà”.
7. premesse
“Che” Guevara e la rivoluzione
cubana
Nella 1952, in una Cuba completamente
assoggettata al controllo economico degli USA,
prese il potere il dittatore Fulgencio Batista.
L'opposizione si organizzò intorno al giovane
avvocato cubano Fidel Castro che insieme ad
Ernesto Guevara, un medico argentino, portarono
avanti una rivoluzione con ampio consenso popolare
che portò Batista a fuggire dall'isola nel 1959.
8. premesse
“Che” Guevara e la rivoluzione
cubana
La rivoluzione non fu in nome di nessuna ideologia
politica precisa ma ben presto Fidel Castro indirizzò
le sue scelte di governo verso il socialismo. Dopo
l'embargo imposto dagli Stati Uniti Cuba si alleò con
l'URSS. L'esperienza Cubana ispirò molti movimenti
di liberazione nazionale in tutta l'America Latina.
Che Guevara dopo la rivoluzione rivestì importanti
funzioni governative ma egli vedeva Cuba solo come
prima tappa del processo di liberazione dei popoli
oppressi che doveva investire tutto il Terzo Mondo.
9. premesse
“Che” Guevara e la rivoluzione
cubana
Nel 1965 lasciò Cuba per participare attivamente
alla liberazione dei popoli oppressi che considerava
ormai prossima. Venne ucciso in Bolivia nel 1967
consegnato alla polizia dagli stessi contadini per i
quali combatteva. Ernesto Guevara concepiva la
rivoluzione come la lotta di un'intero popolo contro
l'oppressione, senza la guida di nessuna élites, egli
era convinto che la rivoluzione sarebbe nata
spontaneamente se qualcuno avesse fatto scattare
una scintilla, portando così ad una società più giusta.
10. premesse
Martin Luther King
Nel 1963, in occasione della marcia per i diritti civili a
Washington, Martin Luther King, uno dei leader del
movimento di emancipazione dei neri tenne il
famoso discorso “I have a dream” in cui ribadiva le
rivendicazioni che portava avanti da parecchi anni:
11. premesse
Martin Luther King
• Il messaggio biblico di pace e non violenza;
• L'idea di fratellanza tra gli uomini;
• La lotta per i diritti civili e politici contro la
segregazione razziale.
A Menphis nel 1968 Martin Luther King venne
assassinato.
12. premesse
Il boom economico
Tra il 1958 e il 1963 in Italia (e in generale in tutto
l'occidente) si assistette ad un'esponenziale, quanto
inaspettato, sviluppo economico:
Progressiva industrializzazione del paese;
Notevole aumento del Prodotto Interno Lordo;
• Grandi progressi nell'industria petrolchimica e nella
produzione di fibre tessili e fertilzzanti;
• Crescita delle esportazioni;
13. premesse
Il boom economico
• Aumento dei consumi:
– Maggiore consumo di carne;
– Aumento del potere delle famiglie con l'acquisto
di automobili ed elettrodomestici;
– La diffusione di massa della televisione.
14. premesse
Il boom economico
Il boom economico trasformò profondamente la
società italiana modificandone i costumi, il
linguaggio, la mentalità e le abitudini sessuali, ma
non ebbe solo effetti positivi:
• Aumentò il divario tra città campagna e tra nord e
sud d'Italia;
• Lo sviluppo economico non migliorò la condizione
di arrettratezza del meridione che rimase
prettamente agricolo;
15. premesse
Il boom economico
• Le migrazioni verso le città provocarono la
frammentazione dei nuclei familiari;
• Il settore artigianale e della piccola e media
impresa continuò a ristagnare;
• Nonostante l'aumento del PIL e gli alti profitti non
vi fu nessun significativo aumento dei salari;
• Alla crescita del settore privato non si affiancò lo
sviluppo del settore pubblico: l'investimento statale
su scuola, salute e casa fu quasi del tutto assente.
16. Il mondo prima del '68
Gli anni '60 sono stati caratterizzati da una
serie di scelte politiche a cui seguì la rivolta
giovanile che ebbe il suo culmine tra il ' 68 e
il '69.
17. Il mondo prima del '68
La sopravvivenza del Fascismo
in Europa
Nonostante la proclamata sconfitta del fascismo
dopo la seconda guerra mondiale in Europa si
trovano ancora vari esempi di questa forma di
regime:
• Francismo Franco in Spagna (1939 – 1975);
• Antonio Oliveira de Salazar in Portogallo (1932 -
1970);
• La “Dittatura dei Colonnelli” in Grecia ( 1967 -
1974).
18. Il mondo prima del '68
La situazione in Gran Bretagna
Nel 1964 i Laburisti tornarono al governo trovandosi
ad affrontare una profonda crisi strutturale. Non
potendo tagliare sul Welfare State, che avevano essi
stessi introdotto, nè legiferare a favore delle imprese,
senza tutelare gli operai, dovettero operare una serie
di riforme impopolari che non risolsero i problemi:
19. Il mondo prima del '68
La situazione in Gran Bretagna
Istituirono un ministero per gli affari economici;
Vararono leggi sul controllo salariale;
• Imposero pesanti tasse sulle importazioni;
• Nel 1967 svalutarono la sterlina del 14 % per
uscire dal ristagno economico.
20. Il mondo prima del '68
La situazione in Gran Bretagna
I laburisti portarono avanti anche una politica in tema
di diritti civili che ebbe una certa popolarità:
• Abolirono la pena di morte;
• Legalizzarono l'aborto;
• Avvicinarono la condizione salariale femminile a
quella maschile;
• Presero iniziative contro la censura.
21. Il mondo prima del '68
La situazione in Gran Bretagna
Nell'Irlanda del nord, sotto il dominio inglese, le
tensioni tra protestanti e cattolici crescevano. Ci
furono veri e propri attentati e atti di guerriglia
antibritannica da parte dell'Irish Republican Army
(IRA), a cui la Gran Bretagna rispose inviando
l'esercito senza ottenere grandi risultati.
22. Il mondo prima del '68
La situazione in Francia
Eletto nel 1959 il Presidente Charles de Gaulle
operò per rinforzare la Francia a livello
internazionale attraverso una politica nazionalista:
• Nel 1963 firmò accordi commerciali con Germania,
Polonia e Romania;
• Si oppose a ogni sviluppo in senso politico della
CEE;
• Ritirò le truppe dalla NATO e premette per dotare
la Francia di armamenti atomici.
23. Il mondo prima del '68
La situazione in Germania
Dopo un decennio in cui i cristiani-democratici
ebbero la maggioranza indiscussa nel 1966 furono
costretti ad un governo di coalizione con i
socialdemocratici di Willy Brandt.
24. Il mondo prima del '68
La situazione negli Stati Uniti
Dopo l'assassinio di J. F. Kennedy, che aveva
appoggiato la lotta alle discriminazioni razziali e
tentato di migliorare l'assistenza sanitaria e la scuola
(senza riuscirvi), fu eletto presidente Johnson. Egli
coinvolse direttamente l'esercito americano nella
guerra del Vietnam, mal vista da una gran parte
dell'opinione pubblica. Nel 1968 l'America vide Nixon
presidente che diede alla politica interna una linea
molto dura e intransigente nei confronti delle
contestazioni che ebbero luogo in quel periodo.
25. Il mondo prima del '68
La situazione in Italia
Esattamente come in Germania, dopo un decennio
in cui i democristiani ebbero la maggioranza
indiscussa nel 1960 furono costretti a cercare nuove
alleanze. Le trovarono, inizialmente, nel neofascista
MSI, che ottenne l'autorizzazione di tenere il proprio
congresso a Genova, città simbolo della resistenza.
Dopo gli scontri tra manifestanti antifascisti e polizia
l'alleanza con l'MSI vide l'ostilità dell'opinione
pubblica e dei partiti di sinistra e la DC fu constretta
a cercare altre alleanze e si avvicinò ai socialisti.
26. Il mondo prima del '68
La situazione in Italia
Nel 1962 Fanfani (DC) formò un governo di
coalizione con PRI e PSDI e con il sostegno de PSI.
Il governo Fanfani portò avanti una serie di
provvedimenti con un generale effetto positivo per il
paese:
27. Il mondo prima del '68
La situazione in Italia
Legiferarono in favore della concertazione tra
sindacati e industriali;
Nazionalizzarono l'energia elettrica;
Introdussero l'assicurazione sanitaria obbligatoria;
• Attuarono un piano per il rilancio dell'agricolutra;
• Modificarono il sistema scolastico e aumentarono
l'obbligo scolastico a 14 anni;
• Aumentarono i salari degli operai.
28. Il mondo prima del '68
La situazione in Italia
Nel 1963, dopo il governo Fanfani, il PSI entrò nel
primo governo Moro il cui programma prevedeva:
• Il completamento della riforma scolastica;
• L'istituzione delle regioni (come previsto dalla
costituzione);
• L'intervento sullo Stato Sociale;
• La revisione del fisco e del sistema pensionistico.
29. Il mondo prima del '68
La situazione in Italia
Nei fatti il primo governo Moro ottenne ben pochi
risultati.
Le riforme portate avanti dalla sinistra, seppur molto
moderate, allarmarono le forze conservatrici al punto
che i servizi segreti organizzarono un colpo di stato.
Il generale dei Carabinieri De Lorenzo fu l'artefice
del “Piano Solo”, mai messo in atto, che prevedeva
l'arresto delle persone politicamente scomode,
l'occupazione dei centri radiotelevisivi e delle
prefetture .
30. Il '68 e la rivolta giovanile
Il movimento di protesta giovanile della
seconda metà degli anni Sessanta,
interessò prevalentemente il mondo
occidentale, ma ebbe importanti
ripercussioni anche nel mondo comunista.
31. Il '68 e la rivolta giovanile
Gli antefatti
Le contestazioni del '68 furono anticipate da episodi
che ne divennero il simbolo, mostrando la nuova
mentalità che si andava affermando nelle giovani
generazioni.
32. Il '68 e la rivolta giovanile
Gli antefatti
• Nel 1964 negli Stati Uniti a Berkeley cinque
studenti vennero sospesi per violazione della legge
sulla libertà politica e di parola. Scoppiò una rivolta
all'interno dell'università contro la quale intervenne
la polizia.
• Nel 1966 in Italia vennero processati ed assolti 3
studenti che avevano pubblicato sul giornalino
scolastico “Zanzara” un'inchiesta sulla posizione
delle donne riguardo al matrimonio e al sesso.
33. Il '68 e la rivolta giovanile
Le caratteristiche della protesta
Partita dalle università americane la rivolta si diffuse
a macchia d'olio in tutto l'occidente e nei paesi dove
fu più presente, come Italia, Francia e Germania,
coinvolse anche il movimento operaio e alcuni partiti
politici di sinistra. Anche se ha riguardato contesti
diversi la protesta ebbe dei punti in comune quasi
ovunque :
34. Il '68 e la rivolta giovanile
Le caratteristiche della protesta
• La rivendicazione dei diritti civili: libertà di parola,
diritto di sciopero, diritti delle minoranze;
• Il pacifismo;
• La proposta e la ricerca di un'alternativa al
sistema.
Le contestazione costituirono la presa di coscienza
(a livello internazionale) da parte delle nuove
generazioni della non condivisibilità dei valori sociali
imperanti.
35. Il '68 e la rivolta giovanile
Stati Uniti
Negli Stati Uniti la protesta fu portata avanti da
associazioni come il Free Speech Movement,
movimenti anarco-socialisti, pacifisti contrari alla
guerra del Vietnam.
36. Il '68 e la rivolta giovanile
Stati Uniti
Il movimento nero delle Black Panthers di Malcom
X di stampo marxista proggettava una rivoluzione,
anche violenta, della società americana.
Il movimento Hippie convinto dell'immodificabilità
della società creava luoghi e modi alternativi di
esistenza:
– Negazione della proprietà privata;
– Rifiuto dei rapporti familiari;
– Produzione culturale alternativa;
– Liberazione sessuale.
37. Il '68 e la rivolta giovanile
Europa
In Europa la protesta assunse caratteristiche
spiccatamente politiche.
In Francia le contestazioni studentesche furono
affiancate da quelle operaie e appoggiate dal partito
socialista e comunista mettendo in seria difficoltà il
governo De Gaulle.
In Germania il movimento operai fu quasi del tutto
assente e si vennero a formare gruppi di estrema
sinistra che contestavano in modo violento il
sistema sfociando, in alcuni casi, nel terrorismo.
38. Il '68 e la rivolta giovanile
Blocco Sovietico
Neanche il mondo comunista fu immune dalle
contestazioni giovanili. In Cecoslovacchia, uno dei
paesi satellite dell'URSS più vicino culturalmente al
mondo occidentale, le proteste operaie e
studentesche portarono alle dimissioni del capo del
governo, sostituito da Dubcek che propose un
“socialismo dal volto umano”:
Restituzione della libertà d'espressione
Sviluppo del paese libero da ingerenze straniere;
Moralizzazione della classe politica.
39. Il '68 e la rivolta giovanile
Italia
La contenstazione studentesca in Italia del 1968-69
fu strettamente collegata alla scolarizzazione di
massa; l'aumento delle iscrizioni entrava in conflitto
con le strutture insufficenti e arretrate e
l'organizzazione che era molto tradizionale e basata
su un'impostazione gerarchica del rapporto
insegnante-studente. Le aspettative nate dallo
studio, inoltre, stridevano con le reali possibilità di
sbocco lavorativo. Iniziata con l'occupazione delle
sedi scolastiche che si propagò in tutta Italia, agli
studenti si affiancarono ben presto anche i lavoratori.
40. Il '68 e la rivolta giovanile
Italia
Accanto al malessere studentesco il movimento, che
contestava la cultura dominante, trovava le sue
origini ne:
La delusione per le mancate riforme del
centrosinistra
L'irrisolta questione ocupazionale
La volontà di migliorare la qualità della vita
Il movimento contestava il governo, ma non meno
l'opposizione, guidata dal PCI, accusata di non
essere in grado di produrre una spinta rivoluzionaria.
41. Il '68 e la rivolta giovanile
Italia
Gli studenti chiedevano:
L'estenzione del diritto di studio ai meno abbienti
con la diminuizione delle tasse scolastiche;
L'adeguamento delle strutture alle effettive
necessità;
Il diritto di assemblea e rappresentanza;
L'ammodernamento delle istituzioni scolastiche che
rispecchiavano una società gerarchica e
monoculturale.
42. Il '68 e la rivolta giovanile
Italia
Gli operai chiedevano:
La riduzione delle ore di lavoro;
La rottura del legame fra aumenti salariali e
aumento della produttività;
Il diritto di assemblea e rappresentanza sindacale;
Il controllo delle condizioni di lavoro e delle norme
di sicurezza;
L'eliminazione delle gabbie salariali, il diverso
trattamento a parità di funzione da regione a regione.
43. Il '68 e la rivolta giovanile
I miti
Le caratteristiche comuni delle contestazioni nei vari
paesi derivarono dai miti, di cui la rivolta giovanile si
nutrì, che in un mondo in cui la globalizzazione
faceva i suoi primi passi divennero dei punti di
riferimento culturali in tutto il globo:
Gandhi: che inspirò alcune delle tecniche e delle
ideologie della protesta studentesca come I sit-in e il
pacifismo;
44. Il '68 e la rivolta giovanile
I miti
Martin Luther King: permeò le giovani generazioni
della speranza di un futuro in cui si sarebbero
pienamente realizzate le aspirazione di tutti gli
uomini davvero liberi;
“Che” Guevara”: incarnava l'idea della rivoluzione
permanente. L'abbandono di Cuba dopo il successo
rivoluzionario proponevano l'idea di una perenne
dedizione alla causa, al di fuori delle tentazioni del
potere;
45. Il '68 e la rivolta giovanile
I miti
La rivoluzione culturale cinese: fu mitizzata da
alcuni intellettuali occidentali e dal movimento di
protesta; essa era vista come la mobilitazione delle
forze giovani e sane del paese e la lotta contro la
corruzione politica, morale e culturale;
La lotta di liberazione vietnamita: la guerriglia dei
vietcong fu il simbolo della lotta per la libertà e
l'autodeterminazione dei popoli contro l'imperialismo
americano.
46. Il '68 e la rivolta giovanile
I miti
La musica: il neonato rock'n'roll interpretava il
senso di inquietudine e di protesta dell'epoca
proponendosi come veicolo antitradizionalista e
anticonformista. I giovani di tutto il mondo portavano
avanti le loro rivendicazioni accompagnati e
sostenuti dai testi delle canzoni dei Beatles e dei
Rolling Stones, ma anche di Bob Dylan e Joan Baez.
In Italia divenne famosa la canzone C'era un ragazzo
che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
contro la guerra del Vietnam, cantata da Gianni
Morandi.
47. Il mondo dopo il '68
La protesta giovanile nonostante la sua
intensità si spense all'inzio degli anni '70
senza aver apparentemente riportato
risultati significativi. La ragione va ricercata
nell'incapacità di tradurre le aspirazione in
programmi concreti. Il movimento ebbe
comunque delle conseguenze e provocò
reazione da parte dei governi.
48. Il mondo dopo il '68
Stati Uniti
Nel 1975 Nixon ritirò completamente le truppe dal
Vietnam. Il bilancio negativo della guerra e l'ostilità al
riguardo dell'opinione pubblica furono i fattori che
determinarono questa scelta;
I servizi segreti tenevano sotto stretto controllo tutti
gli individui di ideologia socialista o marxista;
Le lotte per i diritti civili ebbero successo e
costrinsero il governo americano a varare leggi
liberali;
Il movimento hippie si dissolse da solo.
49. Il mondo dopo il '68
Europa
Il governo De Gaulle in Francia represse
duramente le manifestazioni ma, allo stesso tempo,
avviò trattative con i sindacati;
Il governo tedesco arrestò i principali esponenti dei
movimenti terrostici (morti poi in carcere in
circostanze misteriose) ed esercitò un rigido
controllo sugli impieghi pubblici impedendo ai
simpatizzanti comunisti di accedervi;
In Spagna il Regime Franchista costituì corpi
speciali di polizia per reprimere le sommosse.
50. Il mondo dopo il '68
Blocco Sovietico
L'URSS vide le riforme portate avanti da Dubcek
come un tentativo di mettere in discussione il potere
del partito e di volersi allontanare dalla “guida” della
Russia. Nell'agosto del 1968 l'armata rossa invase
Praga e pose fine al governo di Dubcek con
l'imposizione di un governo fedele a Mosca. Provocò
grande scalpore e commozione in tutto il Mondo il
sacrificio del giovane studente Jan Palach (seguito
da altri) che per protestare contro la violazione dei
diritti civili si diede fuoco.
51. Il mondo dopo il '68
Italia
In Italia le contestazioni non si spensero mai del tutto
e riesplosero nel '77. Gli operai videro soddisfatte
molte delle loro richieste da un contratto nazionale
firmato nel '69 e con lo Statuto dei lavoratori del '70.
Sempre nel '69 il parlamento votò a grande
maggioranza la legge sul divorzio riconfermata dal
referendum del 1974.
Il clima di tensione sociale nel paese causato dalle
contestazioni studentesche e operaie venne
accentuato da un gravissimo attentato.
52. Il mondo dopo il '68 – Italia
Strategia della tensione
Il 12 dicembre del 1969 un ordigno scoppiò
all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura a
piazza Fontana a Milano uccidendo 16 persone e
causando 88 feriti. Le indagini, guidate dal
commissario Luigi Calabresi si indirizzarono subito
verso i gruppi di estrema sinistra e l'anarchico Pietro
Valpreda venne arrestato.
Intanto, la notte del 15 dicembre, un'altro anarchico,
Giuseppe Pinelli precipitò dalla stanza della questura
dove veniva interrogato; il caso fu archiviato come
suicidio ma rimasero dei dubbi.
53. Il mondo dopo il '68 – Italia
Strategia della tensione
Da più parti si sostenne la tesi dell'omicidio su ordine
di Calabresi che venne assassinato nel 1972 su
mandato di Adriano Sofri militante di Lotta Continua.
Intanto fu chiaro che la responsabilità della “strage di
piazza Fontana” era da ricercarsi in ambienti
neofascisti. Le indagini però procedettero fra
depistaggi e insabbiamenti cosicchè maturò nel
paese l'idea che la strage fossa stato ordinata
all'interno di un piano più ampio di destabilizzazione
che avrebbe avuto come scopo l'istaurazione di un
governo autoritario.
54. Nonostante l'incapacità del movimento di
trasformarsi in un progetto concreto che lo
portò a spengersi, ad esso si deve riconoscere
il merito di aver messo al centro dell'attenzione
valori che fino a poco tempo prima erano stati
interesse di pochi. Temi come il pacifismo,
l'antirazzismo, i diritti delle donne e l'interesse
per l'ambiente, entrarono a far parte
stabilmente del dibattito politico e socio-
culturale del mondo intero.