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Informazione Ubiqua
Salvatore Iaconesi
email: salvatore.iaconesi@artisopensource.net
twitter: @xdxd_vs_xdxd
Un Bosco
si può avere esperienza del bosco
così com’è, con i suoi odori, paesaggi
suoni e sensazioni
ma nel bosco ci sono anche altre
storie, altre narrative, altre informazioni,
meno leggibili
… nello stesso bosco ci potrebbero essere
dei luoghi tipici in cui trovare funghi, o
cespugli di ottima salvia
qualcuno potrebbe aver fatto una ricerca
scientifica su questo bosco
ci potrebbe essere un sensore da consultare,
per sapere lo stato di salute del bosco
ci potrebbe essere una storia divertente
collegata al fatto che una coppia, tanti anni
fa, si è scambiata il primo bacio, proprio
lì, davanti a noi
ci potrebbe essere, una fotografia bellissima
di questo bosco, o addirittura una ripresa
eseguita tramite un drone, per vedere il
bosco in un modo completamente nuovo
Come fare per rendere
leggibili tutte queste storie?
un primo tipo di ipotesi:
Leaf++
una applicazione in realtà aumentata che
trasforma le foglie in luoghi su cui è
possibile pubblicare contenuti (immagini,
video, documenti, link…)
un primo tipo di approccio:
“Aumentiamo” il reale
usiamo gli elementi del bosco in
Realtà Aumentata per aggiungere
storie, informazioni, contenuti e
relazioni
in Leaf++ le forme delle “cose” (in questo caso: le foglie)
vengono riconosciute da algoritmi di computer vision, che permettono
di associar loro informazioni e contenuti di ogni tipo che, quindi
diventano consultabili direttamente dall’ambiente
si immagini di sostituire alle foglie: edifici; oggetti; segnali; cartelli;
arredi urbani; simboli; icone od altro;
ecco che ogni oggetto o spazio nell’ambiente diventa potenzialmente
un medium per accedere a storie, esperienze interattive, contenuti, informazioni
informazione ubiqua
altro approccio:
rilevare l’informazione che emerge spontaneamente dal territorio
ed usarla per individuare e valorizzare la produzione creativa,
culturale, storica, artistica del territorio stesso
raccogliere le espressioni dal territorio e farle germogliare,
valorizzandole e curandone le relazioni e connessioni, creando
nuove cartografie per “leggere” storie, esperienze, vite, azioni,
situazioni, e permettendo alle persone di prendere parte a
questa polifonia
i desideri del mondo
questa mappa mostra i luoghi
dove le persone hanno utilizzato
i social network per esprimere il
desiderio di un cambiamento
importante (life-changing) della
propria vita.
la luminosità indica la quantità
i dati sono da “pesare”, prendendo in considerazione
la diffusione di internet per luoghi, fasce d’età, culture,
e i vari tipi di divide presenti
TORINO
1/2 ora di Torino
sui social network
(gradiente dal verde
al rosso: 10 - 250+
messaggi sui social
network)
Torino in Italiano
(i luoghi di Torino in cui
i social network si
utilizzano quasi totalmente
in Italiano)
Torino in Arabo
(i luoghi di Torino in cui
ci sono le massime
percentuali d’uso dei
social network in arabo)
i Desideri di Torino
i luoghi in cui le persone
hanno usato i social
network per esprimere
un cambiamento
necessario per il
luogo in cui si trovavano)
possiamo raccogliere le esperienze delle persone
direttamente dal territorio, ed usarle e ricombinarle
per creare nuove storie, nuove opportunità
relazionali, nuovo valore, nuovi tipi di esperienza
(e, nel frattempo, renderle disponibili a tutti, per auto-osservarci e per
reinventarci: come operatori, turisti, creativi, artisti, scienziati, designer, architetti,
attivisti, amministratori, imprenditori…)
Love in Turin
Love in Turin
we have observed how people
express different emotions in
different places in the city, at what
times, in which communities, in which
circumstances
Emotional Landmarks: places in which certain
communities systematically express specific emotions
in specific contexts and situations (e.g.: an office building
is an Emotional Landmark of two different kinds on Fridays
at 5pm, for the people who are leaving for the week-end,
and for the ones who do the cleaning.
next step: Emotional Tourism?
Riots in Rome
Riots in Rome
we can observe ordinary or
exceptional events, understanding
how they evolve in places, finding
usable patterns.
this is the city wide riot which happened in Rome on
Oct. 15th 2011. We have observed it through social
networks and studied how rioters, the police and
a fictional company providing real-time services
for exceptional-catastropic services in the city could
have used the information which was spontaneously
generated by the citizens.
we can explore multiple
locations at the same time,
and compare them, search
for common patterns, for
differences, and generate
knowledge from all of this
we don’t have any locations
on the moon, yet.
But if we did, we could compare
those, as well. ;)
we can generate dashboards,
to understand emergent emotions,
news, information, languages,
topics, relations, and how they
flow and spread from one place
to the other, from one community
to the other.
these are only a few seconds of the relational ecosystem in the city of Rome
we can see how relations are established among communities and groups,
and how information, news, opinions, emotions and knowledge flow from
one node to the other.
this is an emotion observed in real-time over the city of Rome
these are the quantities of discussions happening in real-time
in the city of Rome, using social networks, and regarding the arts,
theater, music, and more. It is the cultural life of the city,
visualized in real time.
the large, yellow box, is centered
over the MAXX Museum of Rome,
as the Tech-Crunch event is in progress,
and people are very active on social
networks.
We have observed the transformation of the relational
ecosystem of the city of Rome before, during, and after
(15 days, 60 days and 120 days) the event, to understand
its impacts on the city.
We have designed a method to answer the question:
“how do you make an ecosystemic event in the city?”
“how do you make an event which creates persistent
relations in the city?”
this is the relational ecosystem of the innovators in Italy
it is interesting, because it highlights how it is held in place
by a limited number of large operators (in the center
of the relational supernova), which hold everything together.
in other words: everyone holds relations with few
large operators, but there are little-to-none peer-to-peer
relations going on
the innovation ecosystem is not really resilient,
and is dominated by large operators
Come possiamo usare la metodologia degli ecosistemi umani in ambito rurale?
a Castrignano de’ Greci, in Puglia, abbiamo sviluppato un metodo per ricostruire e manutenere
l’ecosistema umano, anche senza l’uso dei social network.
nella visualizzazione, un momento della costruzione, che evidenzia le relazioni di un intero paese,
e i desideri, le aspirazioni, le progettualità, tra le persone, evidenziando le
opportunità per la collaborazione e la partecipazione.
Come è fatto un museo ubiquo?
a questo punto potremmo chiederci come costruire un apparato
(umano, tecnologico, collaborativo…) per unire i territori in uno
stato di narrazione continua, in grado non solo di raccontare, ma
anche e soprattutto di attivare tutti i soggetti coinvolti (i residenti,
gli operatori, i turisti, le amministrazioni, gli imprenditori).
alcuni esempi:
Read/Write Reality
a Cava de’ Tirreni, preparando le scene del film in Realtà Aumentata, con la collaborazione dei cittadini.
Come si crea una narrazione aumentata e partecipativa del territorio?
a Cava de’ Tirreni con un Film in Realtà Aumentata, e a Macerata con la possibilità di usare i suoni per
“aumentare” l’esperienza dei luoghi.
Suoni, video, immagini ed esperienze interattive vengono “aggiunti” ai luoghi usando la Realtà Aumentata.
“Per sentire quella musica, o per vedere quella scena del film, devi andare in quel luogo”
Artisti, designer, ricercatori, operatori culturali e della comunicazione, turisti e amministrazioni
diventano produttori, nel luogo, associandogli arte, esperienze, informazioni, saperi, dati, saggezze.
Ubiquitous Pompei
Gli studenti di diversi licei vengono
coinvolti attivamente:
- imparano ad utilizzare le tecnologie
ubique (realtà aumentata, QRCode,
Internet of Things…)
- le usano per creare la loro città digitale
del futuro, valorizzando il territorio
tra le cose che creano:
una applicazione in Realtà
Aumentata che riconosce i
graffiti negli scavi di Pompei
e che permette alle persone
(turisti e cittadini) di continuare
le conversazioni che vi
avvenivano.
il Twitter di mille anni fa, grazie alla Realtà
Aumentata, permette di continuare
conversazioni, avanti e indietro nel tempo.
Festa dell’Architettura di Roma
Una parete interattiva di 35 metri permette
alle persone di contribuire ed osservare
i desideri e le progettualità della città.
Le persone, usando lo smartphone o alcuni touch screen,
possono contribuire delle idee di progettualità sulla città:
semplici come un desiderio, o complicate come interi
progetti architettonici.
La mappa della città si trasforma nella mappa dei desideri
e delle progettualità, di cui avere esperienza tramite
visualizzazioni info-estetiche, e a cui contribuire tramite le
proprie emozioni, i propri pareri, o organizzandosi con
organizzazioni, istituzioni, imprenditori, crowd-funding ed altro.
the Real-Time Museum of the
City - Sao Paulo, Brazil
i dati sull’ecosistema relazionale della città
vengono raccolti in tempo reale, e trasformati
in una sorgente di Open Data, accessibile a
tutta la città.
Vengono visualizzati nel Museo in Tempo-Reale della Città, in cui i cittadini
possono esplorarlo, insieme alle emozioni, opinioni, desideri e progettualità
della città.
Un programma educativo, dai bambini agli anziani, passando per gli artisti,
i designer, gli architetti, gli urbanisti, gli imprenditori sociali, gli amministratori
pubblici, ed altri, permette a tutti di imparare ad utilizzarli, per creare iniziative
civiche dal basso, processi di decision-making partecipativo, nuovi modelli
di business inclusivi e diffusi, nuove pratiche civiche, nuove forme d’arte.
Un esempio particolare: ad oggi, alcuni ricercatori stanno usando il museo
in tempo reale della città per comprendere meglio gli effetti della gravissima
crisi dell’acqua che sta colpendo, da mesi, la città di Sao Paulo.
Real-Time Cairo
una dashboard urbana, in tempo reale, per comprendere
le rivolte, i desideri, i sogni e i fatti della città,
nel mezzo della Primavera Araba
raccolti dai maggiori social network, i dati sulle espressioni dei cittadini della città
vengono elaborati per capire la rivoluzione, e le tante narrative urbane che la
avvolgono, i milioni di storie in cui avviene un cambiamento storico.
Il database, ad oggi contenente oltre 90 milioni di contenuti, segue le
espressioni della città sui maggiori social network durante le rivolte, ed è ad oggi
utilizzabile per innumerevoli fini: dalla ricerca scientifica e sociologica,
al turismo, agli studi politici e statistici, alla linguistica, alla comprensione
delle emergenze urbane, ed altro.
Emotional Compass
Una bussola emozionale, che raccoglie le emozioni
della città, e permette di navigarla in modo diverso.
Non tramite strade e edifici, ma tramite le emozioni
dei suoi cittadini.
La bussola indica le direzioni, relative al suo utilizzatore, in cui diverse emozioni
sono state espresse.
Utilizzando un semplice comando, è possibile selezionare temi, emozioni e lingue,
per porre interessanti domande alla città:
esempio: “dove hanno espresso [gioia] per lo [sport] le persone di lingua
[spagnola, italiana, ed inglese]?”
esempio: “dove hanno espresso [ansia] per la [possibile perdita del proprio lavoro]
le persone di lingua [italiana]?”
un nuovo modo di navigare città e territori, e di por loro domande.
One Million Dreams
Un database planetario dei sogni del pianeta.
usando i social network, vengono raccolti i sogni del pianeta
(sia le persone che raccontano i propri sogni in senso onirico, che quelli che raccontano i propri sogni in senso del desiderio)
I sogni vengono analizzati per tema, emozioni, immagini, simboli, interpretazioni.
Vengono affiancati alle notizie locali ed internazionali, alle crisi, ai cambiamenti climatici, e ad altri parametri.
Una esposizione continua permette di comprendere come i sogni delle persone mutano al mutare della
storia, delle guerre, delle vicende finanziare, delle crisi, e altri.
Gli esempi potrebbero
continuare…
guardate su artisopensource.net o human-ecosystems.com , per altre ipotesi,
dalle più poetiche a quelle più pragmatiche
Come/Cosa/Quando/Perché…
rendere LEGGIBILE il territorio
rendere AGIBILE il territorio
rendere POSSIBILE la collaborazione
rendere VISIBILE e AGIBILE l’emergente
e quindi:
come è fatto un museo ubiquo?
stratificazioni multiple, costituiscono l’informational
landscape del territorio
diversi soggetti contribuiscono ai layer
le applicazioni formano, nel loro insieme il museo ubiquo
ogni tipo di applicazione è ibrida, e pesca automaticamente
o in maniera curata dai layer componenti l’informational
landscape
i toolkits permettono a operatori, turisti, cittadini,
amministrazioni ed investitori di creare nuovi livelli di servizio
i concierge usano tecniche avanzate (intelligenza artificiale,
machine learning, profiling…) per aprire
dialoghi performativi con le persone
focus marcato sull’interattività e sulla relazionalità
di tutti i tipi di realizzazione
il territorio diventa una
piattaforma di espressione
Human Ecosystems
salvatore iaconesi & oriana persico
human-ecosystems.com artisopensource.net

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Informazione Ubiqua: come è fatto un museo ubiquo?

  • 1. Informazione Ubiqua Salvatore Iaconesi email: salvatore.iaconesi@artisopensource.net twitter: @xdxd_vs_xdxd
  • 3.
  • 4. si può avere esperienza del bosco così com’è, con i suoi odori, paesaggi suoni e sensazioni ma nel bosco ci sono anche altre storie, altre narrative, altre informazioni, meno leggibili
  • 5.
  • 6. … nello stesso bosco ci potrebbero essere dei luoghi tipici in cui trovare funghi, o cespugli di ottima salvia qualcuno potrebbe aver fatto una ricerca scientifica su questo bosco ci potrebbe essere un sensore da consultare, per sapere lo stato di salute del bosco ci potrebbe essere una storia divertente collegata al fatto che una coppia, tanti anni fa, si è scambiata il primo bacio, proprio lì, davanti a noi ci potrebbe essere, una fotografia bellissima di questo bosco, o addirittura una ripresa eseguita tramite un drone, per vedere il bosco in un modo completamente nuovo
  • 7. Come fare per rendere leggibili tutte queste storie?
  • 8. un primo tipo di ipotesi:
  • 9.
  • 10. Leaf++ una applicazione in realtà aumentata che trasforma le foglie in luoghi su cui è possibile pubblicare contenuti (immagini, video, documenti, link…) un primo tipo di approccio: “Aumentiamo” il reale usiamo gli elementi del bosco in Realtà Aumentata per aggiungere storie, informazioni, contenuti e relazioni
  • 11.
  • 12. in Leaf++ le forme delle “cose” (in questo caso: le foglie) vengono riconosciute da algoritmi di computer vision, che permettono di associar loro informazioni e contenuti di ogni tipo che, quindi diventano consultabili direttamente dall’ambiente si immagini di sostituire alle foglie: edifici; oggetti; segnali; cartelli; arredi urbani; simboli; icone od altro; ecco che ogni oggetto o spazio nell’ambiente diventa potenzialmente un medium per accedere a storie, esperienze interattive, contenuti, informazioni
  • 13.
  • 15. altro approccio: rilevare l’informazione che emerge spontaneamente dal territorio ed usarla per individuare e valorizzare la produzione creativa, culturale, storica, artistica del territorio stesso raccogliere le espressioni dal territorio e farle germogliare, valorizzandole e curandone le relazioni e connessioni, creando nuove cartografie per “leggere” storie, esperienze, vite, azioni, situazioni, e permettendo alle persone di prendere parte a questa polifonia
  • 16.
  • 17. i desideri del mondo questa mappa mostra i luoghi dove le persone hanno utilizzato i social network per esprimere il desiderio di un cambiamento importante (life-changing) della propria vita. la luminosità indica la quantità i dati sono da “pesare”, prendendo in considerazione la diffusione di internet per luoghi, fasce d’età, culture, e i vari tipi di divide presenti
  • 19.
  • 20.
  • 21.
  • 22.
  • 23. 1/2 ora di Torino sui social network (gradiente dal verde al rosso: 10 - 250+ messaggi sui social network) Torino in Italiano (i luoghi di Torino in cui i social network si utilizzano quasi totalmente in Italiano) Torino in Arabo (i luoghi di Torino in cui ci sono le massime percentuali d’uso dei social network in arabo) i Desideri di Torino i luoghi in cui le persone hanno usato i social network per esprimere un cambiamento necessario per il luogo in cui si trovavano)
  • 24. possiamo raccogliere le esperienze delle persone direttamente dal territorio, ed usarle e ricombinarle per creare nuove storie, nuove opportunità relazionali, nuovo valore, nuovi tipi di esperienza (e, nel frattempo, renderle disponibili a tutti, per auto-osservarci e per reinventarci: come operatori, turisti, creativi, artisti, scienziati, designer, architetti, attivisti, amministratori, imprenditori…)
  • 26. Love in Turin we have observed how people express different emotions in different places in the city, at what times, in which communities, in which circumstances Emotional Landmarks: places in which certain communities systematically express specific emotions in specific contexts and situations (e.g.: an office building is an Emotional Landmark of two different kinds on Fridays at 5pm, for the people who are leaving for the week-end, and for the ones who do the cleaning. next step: Emotional Tourism?
  • 28. Riots in Rome we can observe ordinary or exceptional events, understanding how they evolve in places, finding usable patterns. this is the city wide riot which happened in Rome on Oct. 15th 2011. We have observed it through social networks and studied how rioters, the police and a fictional company providing real-time services for exceptional-catastropic services in the city could have used the information which was spontaneously generated by the citizens.
  • 29.
  • 30. we can explore multiple locations at the same time, and compare them, search for common patterns, for differences, and generate knowledge from all of this
  • 31.
  • 32. we don’t have any locations on the moon, yet. But if we did, we could compare those, as well. ;)
  • 33.
  • 34. we can generate dashboards, to understand emergent emotions, news, information, languages, topics, relations, and how they flow and spread from one place to the other, from one community to the other.
  • 35.
  • 36.
  • 37. these are only a few seconds of the relational ecosystem in the city of Rome we can see how relations are established among communities and groups, and how information, news, opinions, emotions and knowledge flow from one node to the other.
  • 38.
  • 39. this is an emotion observed in real-time over the city of Rome
  • 40.
  • 41. these are the quantities of discussions happening in real-time in the city of Rome, using social networks, and regarding the arts, theater, music, and more. It is the cultural life of the city, visualized in real time.
  • 42.
  • 43. the large, yellow box, is centered over the MAXX Museum of Rome, as the Tech-Crunch event is in progress, and people are very active on social networks. We have observed the transformation of the relational ecosystem of the city of Rome before, during, and after (15 days, 60 days and 120 days) the event, to understand its impacts on the city. We have designed a method to answer the question: “how do you make an ecosystemic event in the city?” “how do you make an event which creates persistent relations in the city?”
  • 44.
  • 45. this is the relational ecosystem of the innovators in Italy it is interesting, because it highlights how it is held in place by a limited number of large operators (in the center of the relational supernova), which hold everything together. in other words: everyone holds relations with few large operators, but there are little-to-none peer-to-peer relations going on the innovation ecosystem is not really resilient, and is dominated by large operators
  • 46.
  • 47. Come possiamo usare la metodologia degli ecosistemi umani in ambito rurale? a Castrignano de’ Greci, in Puglia, abbiamo sviluppato un metodo per ricostruire e manutenere l’ecosistema umano, anche senza l’uso dei social network. nella visualizzazione, un momento della costruzione, che evidenzia le relazioni di un intero paese, e i desideri, le aspirazioni, le progettualità, tra le persone, evidenziando le opportunità per la collaborazione e la partecipazione.
  • 48. Come è fatto un museo ubiquo?
  • 49. a questo punto potremmo chiederci come costruire un apparato (umano, tecnologico, collaborativo…) per unire i territori in uno stato di narrazione continua, in grado non solo di raccontare, ma anche e soprattutto di attivare tutti i soggetti coinvolti (i residenti, gli operatori, i turisti, le amministrazioni, gli imprenditori).
  • 52.
  • 53.
  • 54. a Cava de’ Tirreni, preparando le scene del film in Realtà Aumentata, con la collaborazione dei cittadini.
  • 55. Come si crea una narrazione aumentata e partecipativa del territorio? a Cava de’ Tirreni con un Film in Realtà Aumentata, e a Macerata con la possibilità di usare i suoni per “aumentare” l’esperienza dei luoghi. Suoni, video, immagini ed esperienze interattive vengono “aggiunti” ai luoghi usando la Realtà Aumentata. “Per sentire quella musica, o per vedere quella scena del film, devi andare in quel luogo” Artisti, designer, ricercatori, operatori culturali e della comunicazione, turisti e amministrazioni diventano produttori, nel luogo, associandogli arte, esperienze, informazioni, saperi, dati, saggezze.
  • 57.
  • 58. Gli studenti di diversi licei vengono coinvolti attivamente: - imparano ad utilizzare le tecnologie ubique (realtà aumentata, QRCode, Internet of Things…) - le usano per creare la loro città digitale del futuro, valorizzando il territorio
  • 59. tra le cose che creano: una applicazione in Realtà Aumentata che riconosce i graffiti negli scavi di Pompei e che permette alle persone (turisti e cittadini) di continuare le conversazioni che vi avvenivano. il Twitter di mille anni fa, grazie alla Realtà Aumentata, permette di continuare conversazioni, avanti e indietro nel tempo.
  • 61.
  • 62. Una parete interattiva di 35 metri permette alle persone di contribuire ed osservare i desideri e le progettualità della città. Le persone, usando lo smartphone o alcuni touch screen, possono contribuire delle idee di progettualità sulla città: semplici come un desiderio, o complicate come interi progetti architettonici. La mappa della città si trasforma nella mappa dei desideri e delle progettualità, di cui avere esperienza tramite visualizzazioni info-estetiche, e a cui contribuire tramite le proprie emozioni, i propri pareri, o organizzandosi con organizzazioni, istituzioni, imprenditori, crowd-funding ed altro.
  • 63. the Real-Time Museum of the City - Sao Paulo, Brazil
  • 64.
  • 65.
  • 66. i dati sull’ecosistema relazionale della città vengono raccolti in tempo reale, e trasformati in una sorgente di Open Data, accessibile a tutta la città. Vengono visualizzati nel Museo in Tempo-Reale della Città, in cui i cittadini possono esplorarlo, insieme alle emozioni, opinioni, desideri e progettualità della città. Un programma educativo, dai bambini agli anziani, passando per gli artisti, i designer, gli architetti, gli urbanisti, gli imprenditori sociali, gli amministratori pubblici, ed altri, permette a tutti di imparare ad utilizzarli, per creare iniziative civiche dal basso, processi di decision-making partecipativo, nuovi modelli di business inclusivi e diffusi, nuove pratiche civiche, nuove forme d’arte. Un esempio particolare: ad oggi, alcuni ricercatori stanno usando il museo in tempo reale della città per comprendere meglio gli effetti della gravissima crisi dell’acqua che sta colpendo, da mesi, la città di Sao Paulo.
  • 68.
  • 69.
  • 70. una dashboard urbana, in tempo reale, per comprendere le rivolte, i desideri, i sogni e i fatti della città, nel mezzo della Primavera Araba raccolti dai maggiori social network, i dati sulle espressioni dei cittadini della città vengono elaborati per capire la rivoluzione, e le tante narrative urbane che la avvolgono, i milioni di storie in cui avviene un cambiamento storico. Il database, ad oggi contenente oltre 90 milioni di contenuti, segue le espressioni della città sui maggiori social network durante le rivolte, ed è ad oggi utilizzabile per innumerevoli fini: dalla ricerca scientifica e sociologica, al turismo, agli studi politici e statistici, alla linguistica, alla comprensione delle emergenze urbane, ed altro.
  • 72.
  • 73.
  • 74. Una bussola emozionale, che raccoglie le emozioni della città, e permette di navigarla in modo diverso. Non tramite strade e edifici, ma tramite le emozioni dei suoi cittadini. La bussola indica le direzioni, relative al suo utilizzatore, in cui diverse emozioni sono state espresse. Utilizzando un semplice comando, è possibile selezionare temi, emozioni e lingue, per porre interessanti domande alla città: esempio: “dove hanno espresso [gioia] per lo [sport] le persone di lingua [spagnola, italiana, ed inglese]?” esempio: “dove hanno espresso [ansia] per la [possibile perdita del proprio lavoro] le persone di lingua [italiana]?” un nuovo modo di navigare città e territori, e di por loro domande.
  • 76.
  • 77.
  • 78. Un database planetario dei sogni del pianeta. usando i social network, vengono raccolti i sogni del pianeta (sia le persone che raccontano i propri sogni in senso onirico, che quelli che raccontano i propri sogni in senso del desiderio) I sogni vengono analizzati per tema, emozioni, immagini, simboli, interpretazioni. Vengono affiancati alle notizie locali ed internazionali, alle crisi, ai cambiamenti climatici, e ad altri parametri. Una esposizione continua permette di comprendere come i sogni delle persone mutano al mutare della storia, delle guerre, delle vicende finanziare, delle crisi, e altri.
  • 79. Gli esempi potrebbero continuare… guardate su artisopensource.net o human-ecosystems.com , per altre ipotesi, dalle più poetiche a quelle più pragmatiche
  • 81. rendere LEGGIBILE il territorio rendere AGIBILE il territorio rendere POSSIBILE la collaborazione rendere VISIBILE e AGIBILE l’emergente
  • 82. e quindi: come è fatto un museo ubiquo?
  • 83.
  • 84. stratificazioni multiple, costituiscono l’informational landscape del territorio diversi soggetti contribuiscono ai layer le applicazioni formano, nel loro insieme il museo ubiquo ogni tipo di applicazione è ibrida, e pesca automaticamente o in maniera curata dai layer componenti l’informational landscape i toolkits permettono a operatori, turisti, cittadini, amministrazioni ed investitori di creare nuovi livelli di servizio i concierge usano tecniche avanzate (intelligenza artificiale, machine learning, profiling…) per aprire dialoghi performativi con le persone focus marcato sull’interattività e sulla relazionalità di tutti i tipi di realizzazione
  • 85. il territorio diventa una piattaforma di espressione
  • 86. Human Ecosystems salvatore iaconesi & oriana persico human-ecosystems.com artisopensource.net