3. Riduzione della mortalità, sempre associata
a spostamenti collettivi di popolazione
Priorità d’intervento
• Valutazione iniziale
• Vaccinazione
• Wat-San
• Programma nutrizionale
• Shelter & site planning
• Attività curativa
• Programma di controllo delle malattie
diarroiche
• Sistema di sorveglianza epidemiologica
• Risorse umane
• Sicurezza
• Coordinamento
5. Rapida valutazione iniziale
Acquisire strumenti per definire, decidere, agire
in situazione d’emergenza
Confermare i “rumori” con indicatori
aver chiaro :
Obiettivi della valutazione
Informazioni da raccogliere
Fonti di informazione
6. Priorità d’intervento sanitario
• Valutazione iniziale
• Vaccinazione
• Wat-San
• Programma nutrizionale
• Shelter & site planning
• Attività curativa
• Programma di controllo delle
malattie diarroiche
• Sistema di sorveglianza
epidemiologica
• Risorse umane
• Sicurezza
• Coordinamento
9. Vaccinazione
- situazione di promiscuità e sovraffollamento
- inevitabili i contatti interpersonali ravvicinati, con facile contagio
da uomo a uomo di eventuali organismi infettanti causa di
malattia.
- precarietà nutrizionale espone alle complicazioni delle malattie
infettive.
La malattia più contagiosa e pericolosa è il Morbillo, che si trasmette per via
aerea. In condizione di mediocre stato nutrizionale è complicata da patologia
digestiva e respiratoria (diarrea, polmonite) resistente agli antibiotici
10. Vaccinazione
Pre-requisiti essenziali all’attività di vaccinazione sono :
- la disponibilità dei Vaccini e del materiale relativo
- una “catena del freddo” sicura
- training specifico del personale vaccinatore
- supervisione consapevole
11. Vaccinazione
In una emergenza sono prevedibili tre “strategie” di vaccinazione:
Vaccinazione immediata contro il morbillo
In situazione chiusa (campo rifugiati)
Tutti i bambini tra i 6 mesi e i 15 anni di età
Programma esteso (EPI: Extended Programme of Immunization)
Implementazione
(difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo, tubercolosi)
Programma vaccinazione specifico (Campagna di vaccinazione)
Se nell’area si registrano casi di malattia contagiosa (meningite, febbre gialla,
morbillo etc.) che può evolvere in epidemia
Riguarda tutte le fasce di età ed è mirata alla specifica malattia emergente.
E’ importante prevedere meccanismi di smaltimento di rifiuti “sensibili”(aghi,
siringhe).
13. Programma nutrizionale
Distribuzione generale di cibo :
Ruolo essenziale per il mantenimento della salute della popolazione
(attività di prevenzione sanitaria)
Avviene dietro l’esibizione della “tessera di residenza” nel campo, o nell’area
(dove vengono annotate le razioni di cibo ricevute, il numero di membri della famiglia,
le cure mediche in corso)
Non rientra tra i compiti svolti da MSF
E’ effettuata da altre Agenzie su mandato del “Programma Alimentare
Mondiale (PAM)”
Vengono distribuite razioni settimanali di alimenti essenziali (riso, farine cerali,
legumi, zucchero, olio…) che contano 2.100 Kcal/persona/giorno (sec. PAM)
La preparazione del cibo è affidata direttamente ai “beneficiari”
14. Programma nutrizionale
Distribuzione di cibo :
In attesa del “decollo” della macchina degli aiuti alimentari, per far fronte
ai bisogni calorici immediati e urgenti MSF effettua distribuzioni di biscotti
iperproteici chiamati BP5.
Questi biscotti hanno molti vantaggi:
- coprono i fabbisogno calorico di un adulto per un giorno (contengono
2300 calorie!);
- occupano poco spazio e sono facili da distribuire;
- possono essere diluiti con acqua e diventare una pappa per bambini e
anziani.
15. Programma nutrizionale
Sorveglianza nutrizionale :
Precarietà ambientale e scarso accesso alle risorse alimentari causano
deperimento fisico e malattie a cominciare dai gruppi più deboli:
bambini < 5 anni e donne in gravidanza e allattamento.
Riconoscimento delle persone malnutrite o a rischio di malnutrizione,
con metodo pro-attivo attraverso inchieste nutrizionali e valutazione dei
casi individuali :
- Screening di gruppo: misurazione MUAC
- Stato clinico individuale: rapporto Peso/Altezza – presenza Edemi
16. Programma nutrizionale
Distribuzione supplementare :
la registrazione di uno stato nutrizionale precario (numerosi casi individuali
di malnutrizione “clinica”, e ancor più la prevalenza di MUAC al di sotto della zona
verde) suggerisce la necessità di una Distribuzione Supplementare
(Blanket Feeding) ai gruppi più a rischio in funzione preventiva.
In ambiente chiuso (campi) l’opportunità delle D.S. è decisa sulla base del
“conto calorie” delle razioni in D.G., in ambiente aperto sui risultati delle
inchieste nutrizionali
17. Programma nutrizionale
Se +++ del numero di casi di malnutrizione clinica :
strategie di Terapia nutrizionale:
- Fase di Terapia intensiva e Riabilitazione nutrizionale (CNT o CRENI,
ma dal 2005 anche CRENA), utilizzo di cibo terapeutico pronto
all’uso (RUFT) + cure mediche
Tende al ristabilimento dell’equilibrio fisiologico
(principali cause di morte: ipotermia, disidratazione, sovraccarico idrico
iatrogeno)
- Fase di Terapia di mantenimento (recupero di peso e ripresa della
crescita) e “convalescenza” (CNS, Centro Nutrizionale Supplementare),
utilizzo di cibo tradizionale integrato (neo-svezzamento) + controllo
medico
collaborazione delle madri
19. Attività curativa
Strutture sanitarie autonome di prima e di seconda linea, in base alla taglia
della popolazione e alle distanze
Strutture capaci di diagnosi e cura delle malattie
Presa in carico ambulatoriale e capacità di ricovero ed osservazione
Capacità di “triage”,
Capacità di referenza a strutture di più elevato livello (ostetricia, chirurgia)
Gratuità delle cure
Risorse umane : in un Campo rifugiati standard 1 medico per 10.000 persone
21. Controllo malattie diarroiche
- Riconoscimento dei casi ( definizione di caso !!!)
- Identificazione preventiva di area “isolabile” : campo colera
- Misure di disinfezione assoluta e disciplina delle condotte individuali (lavarsi
sempre le mani, portare stivali di gomma, passaggio obbligatorio per i siti di
disinfezione)
- Nel campo tutti i punti d’acqua vanno clorinati
Terapia : continua e razionale reidratazione dei pazienti isolati (per bocca se
possibile, altrimenti per via parenterale ma evitando il sovraccarico idrico) fino a
risoluzione dei sintomi
Precauzioni nella celebrazione dei riti funebri
23. Sistema di sorveglianza epidemiologica
• Perché ? : riduzione della mortalità, controllo della
morbidità – sistema d’allerta precoce
• Come ? : sensibile, semplice, rapido, flessibile, che segnali
le priorità
raccolta dati, indicatori stabiliti, analisi
Interpretazione dei dati !!
• Quale ? : esaustivo o sentinella ?
24. Priorità d’intervento logistico
• Valutazione iniziale
• Vaccinazione
• Wat-San
• Programma nutrizionale
• Shelter & site planning
• Attività curativa
• Programma di controllo delle malattie diarroiche
• Sistema di sorveglianza epidemiologica
• Risorse umane
• Sicurezza
• Coordinamento
26. Water, hygiene & sanitation
• Perché ?
Impatto degli interventi di « wat-san » sulle malattie
diarroiche che hanno elevata mortalità
Impatto sulle malattie mediate da vettori (controllo della
proliferazione)
• Come ?
Rapida valutazione
Individuazione di semplici indicatori
( 20 litri d’acqua a persona / 1 latrina x 20 persone
% residuo di cloro e altre sostanze dopo trattamento)
Rispetto di usi, costumi, cultura (questioni sensibili !)
27. Water, hygiene & sanitation
• Cosa ?
Raccolta e potabilizzazione dell’acqua (quantità e
qualità adeguate)
Separazione di acque utili da acque reflue
Sanificazione di habitat idonei allo sviluppo di vettori
Costruzione di servizi igienici utilizzabili (latrine, campi
di defecazione)
Sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti
31. Shelter & site planning
• Mapping Mapping
GPS Compass
N° ° Distance
1 16° 230m
- Planning spaziale 2 300° 260m
del campo 3 245° 250m
4
- Alta densità:
fattore di rischio
per epidemie
(Morbillo,colera,
meningite, etc.)
32. Shelter & site planning
• Cosa è importante :
- spaziatura del campo di raccolta
(standard : 3,5 m2 a persona negli alloggi
30 m2 a persona nell’intero campo)
- materiale di costruzione di facile reperibilità e
assemblaggio
- considerazione delle condizioni climatiche
- bisogni in termini di utensili domestici
33.
34. Priorità organizzative d’intervento
• Valutazione iniziale
• Vaccinazione
• Wat-San
• Programma nutrizionale
• Shelter & site planning
• Attività curativa
• Programma di controllo delle malattie diarroiche
• Sistema di sorveglianza epidemiologica
• Risorse umane
• Sicurezza
• Coordinamento
38. Sicurezza
Sicurezza dei beneficiari
- violenza (“politica”, domestica, sessuale)
- salute (prevenzione di epidemie, di carestia)
notevoli implicazioni con la logistica
(localizzazione dei servizi igienici, dei punti d’acqua, della distribuzione del
cibo, e degli altri siti di approvvigionamento)
Sicurezza del progetto (e dello staff)
- attacchi armati
- mine
- rapimenti
39. Sicurezza
Screening e presa in carico dei “survivors” (meglio che vittime)
alla violenza e/o delle persone a rischio :
- riconoscimento dei soggetti più vulnerabili (donne e bambini non
accompagnati)
- modalità sensibili di consultazione medica (esame accurato dei bambini,
attenzione alle sfumature delle storie)
- identificazione dei luoghi critici della vita comune del campo (punti d
distribuzione e rifornimento, servizi igienici)
- riconoscimento dei “perpetrators” reali e potenziali che vivono o hanno
accesso al campo e adozione di misure “cuscinetto” di protezione
41. Coordinazione
Attori
Agenzie delle Nazioni Unite :
UNHCR, WFP, UNICEF, WHO - “Caschi blu”
Autorità politiche, sanitarie e militari locali (e non)
ONG internazionali
ONG nazionali
Rappresentanti dei “beneficiari”
Capi religiosi – Autorità morali locali
42.
43. Manca qualcosa ?
Popolazione gravemente destabilizzata, vittima di politraumatismo (perdite,
lutti, violenze, separazioni)
Nuova condizione “patogenetica” : l’inattività obbligata, la posizione sociale di
assoluta povertà, di assoluta dipendenza, l’assenza di prospettive. La noia.
L’insicurezza.
Problemi preesistenti, disaccordi familiari, i conflitti e le nevrosi, resi più gravi.
Campi di raccolta soggetti a disciplina “per minori” da inquadrare (orari,
permessi, file)
44. Presa in carico “psy”
Frequenti reazioni di tipo depressivo, tendenza alla spersonalizzazione e
all’isolamento.
Ma il campo è una realtà di vita comunitaria e lo spazio diventa per il rifugiato
un “chez-soi” con un investimento progressivo nel miglioramento delle
condizioni materiali.
L’atmosfera che regna in un campo è legata al rapporto col tempo :
quale passato ? quale presente ? quali mezzi per pensare l’avvenire ?