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PRIORITA’ D’INTERVENTO
IN UN CAMPO RIFUGIATI
Che storia hanno alle spalle ?
Riduzione della mortalità, sempre associata
     a spostamenti collettivi di popolazione
      Priorità d’intervento
      •       Valutazione iniziale
      •       Vaccinazione
      •       Wat-San
      •       Programma nutrizionale
      •       Shelter & site planning
      •       Attività curativa
      •       Programma di controllo delle malattie
          diarroiche
      •       Sistema di sorveglianza epidemiologica
      •       Risorse umane
      •       Sicurezza
      •       Coordinamento
Valutazione iniziale




Che vuol dire bisogno di salute in
      questa situazione ?
Rapida valutazione iniziale


Acquisire strumenti per definire, decidere, agire
           in situazione d’emergenza
      Confermare i “rumori” con indicatori

                   aver chiaro :
            Obiettivi della valutazione
            Informazioni da raccogliere
               Fonti di informazione
Priorità d’intervento sanitario

•      Valutazione iniziale

•      Vaccinazione
•      Wat-San

•      Programma nutrizionale
•      Shelter & site planning

•      Attività curativa
•      Programma di controllo delle
    malattie diarroiche
•      Sistema di sorveglianza
    epidemiologica
•      Risorse umane
•      Sicurezza
•      Coordinamento
Vaccinazione
Vaccinazione
- situazione di promiscuità e sovraffollamento

- inevitabili i contatti interpersonali ravvicinati, con facile contagio
da uomo a uomo di eventuali organismi infettanti causa di
malattia.

- precarietà nutrizionale espone alle complicazioni delle malattie
infettive.

La malattia più contagiosa e pericolosa è il Morbillo, che si trasmette per via
aerea. In condizione di mediocre stato nutrizionale è complicata da patologia
digestiva e respiratoria (diarrea, polmonite) resistente agli antibiotici
Vaccinazione

Pre-requisiti essenziali all’attività di vaccinazione sono :


-    la disponibilità dei Vaccini e del materiale relativo


-    una “catena del freddo” sicura


-    training specifico del personale vaccinatore


-    supervisione consapevole
Vaccinazione
In una emergenza sono prevedibili tre “strategie” di vaccinazione:

Vaccinazione immediata contro il morbillo
In situazione chiusa (campo rifugiati)
Tutti i bambini tra i 6 mesi e i 15 anni di età

Programma esteso (EPI: Extended Programme of Immunization)
Implementazione
(difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo, tubercolosi)

Programma vaccinazione specifico (Campagna di vaccinazione)
Se nell’area si registrano casi di malattia contagiosa (meningite, febbre gialla,
morbillo etc.) che può evolvere in epidemia
Riguarda tutte le fasce di età ed è mirata alla specifica malattia emergente.



E’ importante prevedere meccanismi di smaltimento di rifiuti “sensibili”(aghi,
siringhe).
Programma nutrizionale
Programma nutrizionale
Distribuzione generale di cibo :

Ruolo essenziale per il mantenimento della salute della popolazione
(attività di prevenzione sanitaria)

Avviene dietro l’esibizione della “tessera di residenza” nel campo, o nell’area
(dove vengono annotate le razioni di cibo ricevute, il numero di membri della famiglia,
le cure mediche in corso)

Non rientra tra i compiti svolti da MSF
E’ effettuata da altre Agenzie su mandato del “Programma Alimentare
Mondiale (PAM)”

Vengono distribuite razioni settimanali di alimenti essenziali (riso, farine cerali,
legumi, zucchero, olio…) che contano 2.100 Kcal/persona/giorno (sec. PAM)

La preparazione del cibo è affidata direttamente ai “beneficiari”
Programma nutrizionale

Distribuzione di cibo :

  In attesa del “decollo” della macchina degli aiuti alimentari, per far fronte
ai bisogni calorici immediati e urgenti MSF effettua distribuzioni di biscotti
iperproteici chiamati BP5.




Questi biscotti hanno molti vantaggi:
 - coprono i fabbisogno calorico di un adulto per un giorno (contengono
2300 calorie!);
- occupano poco spazio e sono facili da distribuire;
- possono essere diluiti con acqua e diventare una pappa per bambini e
anziani.
Programma nutrizionale

Sorveglianza nutrizionale :

  Precarietà ambientale e scarso accesso alle risorse alimentari causano
deperimento fisico e malattie a cominciare dai gruppi più deboli:
bambini < 5 anni e donne in gravidanza e allattamento.


  Riconoscimento delle persone malnutrite o a rischio di malnutrizione,
con metodo pro-attivo attraverso inchieste nutrizionali e valutazione dei
casi individuali :
-      Screening di gruppo: misurazione MUAC
-      Stato clinico individuale: rapporto Peso/Altezza – presenza Edemi
Programma nutrizionale

  Distribuzione supplementare :

   la registrazione di uno stato nutrizionale precario (numerosi casi individuali
di malnutrizione “clinica”, e ancor più la prevalenza di MUAC al di sotto della zona
verde) suggerisce la necessità di una Distribuzione Supplementare
(Blanket Feeding) ai gruppi più a rischio in funzione preventiva.



  In ambiente chiuso (campi) l’opportunità delle D.S. è decisa sulla base del
“conto calorie” delle razioni in D.G., in ambiente aperto sui risultati delle
inchieste nutrizionali
Programma nutrizionale

   Se +++ del numero di casi di malnutrizione clinica :
   strategie di Terapia nutrizionale:


    - Fase di Terapia intensiva e Riabilitazione nutrizionale (CNT o CRENI,
ma dal 2005 anche CRENA), utilizzo di cibo terapeutico pronto
all’uso (RUFT) + cure mediche
   Tende al ristabilimento dell’equilibrio fisiologico
   (principali cause di morte: ipotermia, disidratazione, sovraccarico idrico
iatrogeno)


   - Fase di Terapia di mantenimento (recupero di peso e ripresa della
crescita) e “convalescenza” (CNS, Centro Nutrizionale Supplementare),
  utilizzo di cibo tradizionale integrato (neo-svezzamento) + controllo
medico
  collaborazione delle madri
Attività curativa
Attività curativa

Strutture sanitarie autonome di prima e di seconda linea, in base alla taglia
della popolazione e alle distanze




Strutture capaci di diagnosi e cura delle malattie

Presa in carico ambulatoriale e capacità di ricovero ed osservazione

Capacità di “triage”,

Capacità di referenza a strutture di più elevato livello (ostetricia, chirurgia)

Gratuità delle cure

Risorse umane : in un Campo rifugiati standard 1 medico per 10.000 persone
Controllo malattie diarroiche
Controllo malattie diarroiche
- Riconoscimento dei casi ( definizione di caso !!!)

- Identificazione preventiva di area “isolabile” : campo colera

- Misure di disinfezione assoluta e disciplina delle condotte individuali (lavarsi
sempre le mani, portare stivali di gomma, passaggio obbligatorio per i siti di
disinfezione)

- Nel campo tutti i punti d’acqua vanno clorinati

Terapia : continua e razionale reidratazione dei pazienti isolati (per bocca se
possibile, altrimenti per via parenterale ma evitando il sovraccarico idrico) fino a
risoluzione dei sintomi

Precauzioni nella celebrazione dei riti funebri
Sistema di sorveglianza
    epidemiologica
Sistema di sorveglianza epidemiologica

•   Perché ? : riduzione della mortalità, controllo della
               morbidità – sistema d’allerta precoce


•   Come ? : sensibile, semplice, rapido, flessibile, che segnali
             le priorità
               raccolta dati, indicatori stabiliti, analisi
               Interpretazione dei dati !!


•   Quale ? : esaustivo o sentinella ?
Priorità d’intervento logistico

•   Valutazione iniziale
•   Vaccinazione

•   Wat-San
•   Programma nutrizionale

•   Shelter & site planning
•   Attività curativa
•   Programma di controllo delle malattie diarroiche
•   Sistema di sorveglianza epidemiologica
•   Risorse umane
•   Sicurezza
•   Coordinamento
Water, hygiene & sanitation
Water, hygiene & sanitation
• Perché ?
  Impatto degli interventi di « wat-san » sulle malattie
  diarroiche che hanno elevata mortalità
  Impatto sulle malattie mediate da vettori (controllo della
  proliferazione)

• Come ?
  Rapida valutazione
  Individuazione di semplici indicatori
  ( 20 litri d’acqua a persona / 1 latrina x 20 persone
    % residuo di cloro e altre sostanze dopo trattamento)
  Rispetto di usi, costumi, cultura (questioni sensibili !)
Water, hygiene & sanitation

• Cosa ?
  Raccolta e potabilizzazione dell’acqua (quantità e
  qualità adeguate)

  Separazione di acque utili da acque reflue

  Sanificazione di habitat idonei allo sviluppo di vettori

  Costruzione di servizi igienici utilizzabili (latrine, campi
  di defecazione)

  Sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti
Shelter & site planning
Shelter & site planning

      • Mapping                      Mapping
                           GPS                      Compass
                                                N°    °      Distance
                                                1     16°    230m
- Planning spaziale                             2     300°   260m

    del campo                                   3     245°   250m
                                                4



-     Alta densità:
     fattore di rischio
     per epidemie
    (Morbillo,colera,
      meningite, etc.)
Shelter & site planning

• Cosa è importante :

  - spaziatura del campo di raccolta
   (standard : 3,5 m2 a persona negli alloggi
             30 m2 a persona nell’intero campo)


  - materiale di costruzione di facile reperibilità e
  assemblaggio

  - considerazione delle condizioni climatiche

 - bisogni in termini di utensili domestici
Priorità organizzative d’intervento

•   Valutazione iniziale
•   Vaccinazione
•   Wat-San
•   Programma nutrizionale
•   Shelter & site planning
•   Attività curativa
•   Programma di controllo delle malattie diarroiche
•   Sistema di sorveglianza epidemiologica

•   Risorse umane
•   Sicurezza
•   Coordinamento
Risorse umane e training
Risorse umane e training

Staff internazionale :
- competenze tecniche (no apprendisti !)
- attitudine alla formazione
(sanitari, logisti, amministrativi, epidemiologi, addetti alla
   comunicazione locale e esterna)


Staff nazionale :
- competenze professionali sanitarie
  (medici, infermieri, “community health workers”, nutrizionisti, etc.)
- competenze professionali non sanitarie
  (logisti, autisti, amministrativi, traduttori, etc.)
Sicurezza
Sicurezza
Sicurezza dei beneficiari
  - violenza (“politica”, domestica, sessuale)
  - salute (prevenzione di epidemie, di carestia)
    notevoli implicazioni con la logistica
(localizzazione dei servizi igienici, dei punti d’acqua, della distribuzione del
cibo, e degli altri siti di approvvigionamento)



Sicurezza del progetto (e dello staff)
- attacchi armati
- mine
- rapimenti
Sicurezza
Screening e presa in carico dei “survivors” (meglio che vittime)
alla violenza e/o delle persone a rischio :

- riconoscimento   dei   soggetti   più   vulnerabili   (donne   e   bambini   non
accompagnati)

- modalità sensibili di consultazione medica (esame accurato dei bambini,
attenzione alle sfumature delle storie)

- identificazione dei luoghi critici della vita comune del campo (punti d
distribuzione e rifornimento, servizi igienici)

- riconoscimento dei “perpetrators” reali e potenziali che vivono o hanno
accesso al campo e adozione di misure “cuscinetto” di protezione
Coordinazione

    Valori
- Leadership, competenza, expertise



    Bisogni
- Collaborazione, supervisione

- Comunicazione

- Standardizzazione

- Valutazione
Coordinazione
Attori
Agenzie delle Nazioni Unite :
UNHCR, WFP, UNICEF, WHO - “Caschi blu”

Autorità politiche, sanitarie e militari locali (e non)

ONG internazionali

ONG nazionali

Rappresentanti dei “beneficiari”

Capi religiosi – Autorità morali locali
Manca qualcosa ?

Popolazione gravemente destabilizzata, vittima di politraumatismo (perdite,
lutti, violenze, separazioni)

Nuova condizione “patogenetica” : l’inattività obbligata, la posizione sociale di
assoluta povertà, di assoluta dipendenza, l’assenza di prospettive. La noia.
L’insicurezza.

Problemi preesistenti, disaccordi familiari, i conflitti e le nevrosi, resi più gravi.

Campi di raccolta soggetti a disciplina “per minori” da inquadrare (orari,
permessi, file)
Presa in carico “psy”

Frequenti reazioni di tipo depressivo, tendenza alla spersonalizzazione e
all’isolamento.


Ma il campo è una realtà di vita comunitaria e lo spazio diventa per il rifugiato
un “chez-soi” con un investimento progressivo nel miglioramento delle
condizioni materiali.


L’atmosfera che regna in un campo è legata al rapporto col tempo :
quale passato ? quale presente ? quali mezzi per pensare l’avvenire ?

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Rifugiati msf

  • 2. Che storia hanno alle spalle ?
  • 3. Riduzione della mortalità, sempre associata a spostamenti collettivi di popolazione Priorità d’intervento • Valutazione iniziale • Vaccinazione • Wat-San • Programma nutrizionale • Shelter & site planning • Attività curativa • Programma di controllo delle malattie diarroiche • Sistema di sorveglianza epidemiologica • Risorse umane • Sicurezza • Coordinamento
  • 4. Valutazione iniziale Che vuol dire bisogno di salute in questa situazione ?
  • 5. Rapida valutazione iniziale Acquisire strumenti per definire, decidere, agire in situazione d’emergenza Confermare i “rumori” con indicatori aver chiaro : Obiettivi della valutazione Informazioni da raccogliere Fonti di informazione
  • 6. Priorità d’intervento sanitario • Valutazione iniziale • Vaccinazione • Wat-San • Programma nutrizionale • Shelter & site planning • Attività curativa • Programma di controllo delle malattie diarroiche • Sistema di sorveglianza epidemiologica • Risorse umane • Sicurezza • Coordinamento
  • 7.
  • 9. Vaccinazione - situazione di promiscuità e sovraffollamento - inevitabili i contatti interpersonali ravvicinati, con facile contagio da uomo a uomo di eventuali organismi infettanti causa di malattia. - precarietà nutrizionale espone alle complicazioni delle malattie infettive. La malattia più contagiosa e pericolosa è il Morbillo, che si trasmette per via aerea. In condizione di mediocre stato nutrizionale è complicata da patologia digestiva e respiratoria (diarrea, polmonite) resistente agli antibiotici
  • 10. Vaccinazione Pre-requisiti essenziali all’attività di vaccinazione sono : - la disponibilità dei Vaccini e del materiale relativo - una “catena del freddo” sicura - training specifico del personale vaccinatore - supervisione consapevole
  • 11. Vaccinazione In una emergenza sono prevedibili tre “strategie” di vaccinazione: Vaccinazione immediata contro il morbillo In situazione chiusa (campo rifugiati) Tutti i bambini tra i 6 mesi e i 15 anni di età Programma esteso (EPI: Extended Programme of Immunization) Implementazione (difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo, tubercolosi) Programma vaccinazione specifico (Campagna di vaccinazione) Se nell’area si registrano casi di malattia contagiosa (meningite, febbre gialla, morbillo etc.) che può evolvere in epidemia Riguarda tutte le fasce di età ed è mirata alla specifica malattia emergente. E’ importante prevedere meccanismi di smaltimento di rifiuti “sensibili”(aghi, siringhe).
  • 13. Programma nutrizionale Distribuzione generale di cibo : Ruolo essenziale per il mantenimento della salute della popolazione (attività di prevenzione sanitaria) Avviene dietro l’esibizione della “tessera di residenza” nel campo, o nell’area (dove vengono annotate le razioni di cibo ricevute, il numero di membri della famiglia, le cure mediche in corso) Non rientra tra i compiti svolti da MSF E’ effettuata da altre Agenzie su mandato del “Programma Alimentare Mondiale (PAM)” Vengono distribuite razioni settimanali di alimenti essenziali (riso, farine cerali, legumi, zucchero, olio…) che contano 2.100 Kcal/persona/giorno (sec. PAM) La preparazione del cibo è affidata direttamente ai “beneficiari”
  • 14. Programma nutrizionale Distribuzione di cibo : In attesa del “decollo” della macchina degli aiuti alimentari, per far fronte ai bisogni calorici immediati e urgenti MSF effettua distribuzioni di biscotti iperproteici chiamati BP5. Questi biscotti hanno molti vantaggi: - coprono i fabbisogno calorico di un adulto per un giorno (contengono 2300 calorie!); - occupano poco spazio e sono facili da distribuire; - possono essere diluiti con acqua e diventare una pappa per bambini e anziani.
  • 15. Programma nutrizionale Sorveglianza nutrizionale : Precarietà ambientale e scarso accesso alle risorse alimentari causano deperimento fisico e malattie a cominciare dai gruppi più deboli: bambini < 5 anni e donne in gravidanza e allattamento. Riconoscimento delle persone malnutrite o a rischio di malnutrizione, con metodo pro-attivo attraverso inchieste nutrizionali e valutazione dei casi individuali : - Screening di gruppo: misurazione MUAC - Stato clinico individuale: rapporto Peso/Altezza – presenza Edemi
  • 16. Programma nutrizionale Distribuzione supplementare : la registrazione di uno stato nutrizionale precario (numerosi casi individuali di malnutrizione “clinica”, e ancor più la prevalenza di MUAC al di sotto della zona verde) suggerisce la necessità di una Distribuzione Supplementare (Blanket Feeding) ai gruppi più a rischio in funzione preventiva. In ambiente chiuso (campi) l’opportunità delle D.S. è decisa sulla base del “conto calorie” delle razioni in D.G., in ambiente aperto sui risultati delle inchieste nutrizionali
  • 17. Programma nutrizionale Se +++ del numero di casi di malnutrizione clinica : strategie di Terapia nutrizionale: - Fase di Terapia intensiva e Riabilitazione nutrizionale (CNT o CRENI, ma dal 2005 anche CRENA), utilizzo di cibo terapeutico pronto all’uso (RUFT) + cure mediche Tende al ristabilimento dell’equilibrio fisiologico (principali cause di morte: ipotermia, disidratazione, sovraccarico idrico iatrogeno) - Fase di Terapia di mantenimento (recupero di peso e ripresa della crescita) e “convalescenza” (CNS, Centro Nutrizionale Supplementare), utilizzo di cibo tradizionale integrato (neo-svezzamento) + controllo medico collaborazione delle madri
  • 19. Attività curativa Strutture sanitarie autonome di prima e di seconda linea, in base alla taglia della popolazione e alle distanze Strutture capaci di diagnosi e cura delle malattie Presa in carico ambulatoriale e capacità di ricovero ed osservazione Capacità di “triage”, Capacità di referenza a strutture di più elevato livello (ostetricia, chirurgia) Gratuità delle cure Risorse umane : in un Campo rifugiati standard 1 medico per 10.000 persone
  • 21. Controllo malattie diarroiche - Riconoscimento dei casi ( definizione di caso !!!) - Identificazione preventiva di area “isolabile” : campo colera - Misure di disinfezione assoluta e disciplina delle condotte individuali (lavarsi sempre le mani, portare stivali di gomma, passaggio obbligatorio per i siti di disinfezione) - Nel campo tutti i punti d’acqua vanno clorinati Terapia : continua e razionale reidratazione dei pazienti isolati (per bocca se possibile, altrimenti per via parenterale ma evitando il sovraccarico idrico) fino a risoluzione dei sintomi Precauzioni nella celebrazione dei riti funebri
  • 22. Sistema di sorveglianza epidemiologica
  • 23. Sistema di sorveglianza epidemiologica • Perché ? : riduzione della mortalità, controllo della morbidità – sistema d’allerta precoce • Come ? : sensibile, semplice, rapido, flessibile, che segnali le priorità raccolta dati, indicatori stabiliti, analisi Interpretazione dei dati !! • Quale ? : esaustivo o sentinella ?
  • 24. Priorità d’intervento logistico • Valutazione iniziale • Vaccinazione • Wat-San • Programma nutrizionale • Shelter & site planning • Attività curativa • Programma di controllo delle malattie diarroiche • Sistema di sorveglianza epidemiologica • Risorse umane • Sicurezza • Coordinamento
  • 25. Water, hygiene & sanitation
  • 26. Water, hygiene & sanitation • Perché ? Impatto degli interventi di « wat-san » sulle malattie diarroiche che hanno elevata mortalità Impatto sulle malattie mediate da vettori (controllo della proliferazione) • Come ? Rapida valutazione Individuazione di semplici indicatori ( 20 litri d’acqua a persona / 1 latrina x 20 persone % residuo di cloro e altre sostanze dopo trattamento) Rispetto di usi, costumi, cultura (questioni sensibili !)
  • 27. Water, hygiene & sanitation • Cosa ? Raccolta e potabilizzazione dell’acqua (quantità e qualità adeguate) Separazione di acque utili da acque reflue Sanificazione di habitat idonei allo sviluppo di vettori Costruzione di servizi igienici utilizzabili (latrine, campi di defecazione) Sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti
  • 28.
  • 29.
  • 30. Shelter & site planning
  • 31. Shelter & site planning • Mapping Mapping GPS Compass N° ° Distance 1 16° 230m - Planning spaziale 2 300° 260m del campo 3 245° 250m 4 - Alta densità: fattore di rischio per epidemie (Morbillo,colera, meningite, etc.)
  • 32. Shelter & site planning • Cosa è importante : - spaziatura del campo di raccolta (standard : 3,5 m2 a persona negli alloggi 30 m2 a persona nell’intero campo) - materiale di costruzione di facile reperibilità e assemblaggio - considerazione delle condizioni climatiche - bisogni in termini di utensili domestici
  • 33.
  • 34. Priorità organizzative d’intervento • Valutazione iniziale • Vaccinazione • Wat-San • Programma nutrizionale • Shelter & site planning • Attività curativa • Programma di controllo delle malattie diarroiche • Sistema di sorveglianza epidemiologica • Risorse umane • Sicurezza • Coordinamento
  • 35. Risorse umane e training
  • 36. Risorse umane e training Staff internazionale : - competenze tecniche (no apprendisti !) - attitudine alla formazione (sanitari, logisti, amministrativi, epidemiologi, addetti alla comunicazione locale e esterna) Staff nazionale : - competenze professionali sanitarie (medici, infermieri, “community health workers”, nutrizionisti, etc.) - competenze professionali non sanitarie (logisti, autisti, amministrativi, traduttori, etc.)
  • 38. Sicurezza Sicurezza dei beneficiari - violenza (“politica”, domestica, sessuale) - salute (prevenzione di epidemie, di carestia) notevoli implicazioni con la logistica (localizzazione dei servizi igienici, dei punti d’acqua, della distribuzione del cibo, e degli altri siti di approvvigionamento) Sicurezza del progetto (e dello staff) - attacchi armati - mine - rapimenti
  • 39. Sicurezza Screening e presa in carico dei “survivors” (meglio che vittime) alla violenza e/o delle persone a rischio : - riconoscimento dei soggetti più vulnerabili (donne e bambini non accompagnati) - modalità sensibili di consultazione medica (esame accurato dei bambini, attenzione alle sfumature delle storie) - identificazione dei luoghi critici della vita comune del campo (punti d distribuzione e rifornimento, servizi igienici) - riconoscimento dei “perpetrators” reali e potenziali che vivono o hanno accesso al campo e adozione di misure “cuscinetto” di protezione
  • 40. Coordinazione Valori - Leadership, competenza, expertise Bisogni - Collaborazione, supervisione - Comunicazione - Standardizzazione - Valutazione
  • 41. Coordinazione Attori Agenzie delle Nazioni Unite : UNHCR, WFP, UNICEF, WHO - “Caschi blu” Autorità politiche, sanitarie e militari locali (e non) ONG internazionali ONG nazionali Rappresentanti dei “beneficiari” Capi religiosi – Autorità morali locali
  • 42.
  • 43. Manca qualcosa ? Popolazione gravemente destabilizzata, vittima di politraumatismo (perdite, lutti, violenze, separazioni) Nuova condizione “patogenetica” : l’inattività obbligata, la posizione sociale di assoluta povertà, di assoluta dipendenza, l’assenza di prospettive. La noia. L’insicurezza. Problemi preesistenti, disaccordi familiari, i conflitti e le nevrosi, resi più gravi. Campi di raccolta soggetti a disciplina “per minori” da inquadrare (orari, permessi, file)
  • 44. Presa in carico “psy” Frequenti reazioni di tipo depressivo, tendenza alla spersonalizzazione e all’isolamento. Ma il campo è una realtà di vita comunitaria e lo spazio diventa per il rifugiato un “chez-soi” con un investimento progressivo nel miglioramento delle condizioni materiali. L’atmosfera che regna in un campo è legata al rapporto col tempo : quale passato ? quale presente ? quali mezzi per pensare l’avvenire ?