1. LA VALUTAZIONE DEL “PROGETTO
VIA PADOVA”
3 maggio 2012
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Ugo De Ambrogio (udeambrogio@irsonline.it) e Carla
Dessi (cdessi@irsonline.it )
2. OBIETTIVI DELL’INCONTRO
Condivisione del significato da
attribuire alla valutazione: che
finalità dare alla valutazione? Perché
valutare il “Progetto via Padova”?
Individuazione di dimensioni
valutative e criteri di valutazione
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4. I PASSAGGI PRINCIPALI: IL DISEGNO DELLA
VALUTAZIONE
1. Individuazione della finalità della valutazione
2. Identificazione dello scopo (la mission) dell’oggetto di
valutazione
3. Identificazione delle dimensioni di valutazione
4. Identificazione dei criteri
5. Identificazione degli indicatori
6. Identificazione degli strumenti e delle fonti informative
7. Rilevazione sul campo.
8. Analisi dei dati e delle informazioni raccolte
9. Valutazione vera e propria (espressione di un giudizio).
10. Individuazione delle strategie di miglioramento
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11. Restituzione dei risultati della valutazione agli
stakeholder
5. 1. LA FINALITÀ
Per finalità della valutazione si intende la
buona ragione/interesse che induce a
valutare un determinato progetto/
esperienza/politica. Se pare ovvio che
questa sia definita, tuttavia in molte
circostanze si riscontrano differenze tra
quanto dichiarato nel prodotto
progettuale e quanto effettivamente agito,
e anche come non sempre trovi
condivisione fra gli attori. 5
6. PERCHÉ VALUTARE IL “PROGETTO VIA
PADOVA?
o… il miglioramento delle attività pubbliche
o… poter dimostrare che le risorse pubbliche utilizzate
sono state utilizzate bene -
o… dimostrare che pubblico e privato possono essere
non antagonisti ma collaboratori su interessi comuni
o… generare apprendimenti per il territorio
o… per avere suggerimenti per continuare quanto
iniziato dal tavolo (sostenibilità di quanto avviato dal
progetto una volta conclusi i finanziamenti)
o… per capire noi attori del progetto come è
effettivamente andata (e portare a casa qualche
gratificazione) 6
7. 2. LO SCOPO O LA MISSION
Lo scopo precisa l’oggetto della valutazione
attraverso la declinazione dei problemi a cui
si propone di rispondere, i risultati attesi e
le strategie messe in campo.
“Nel caso di servizi e politiche si tratta della mission, ovvero di
un paradigma di valore a carattere generale che orienta
l’attività e i comportamenti di una politica o servizio nel suo
complesso e di tutti i suoi attori”
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8. LA MISSION DEL PROGETTO “VIA PADOVA”
oMiglioramento della capacità di gestione dei conflitti
oConoscenza del capitale sociale attraverso il quale svelare le
potenzialità e realizzare “Coesione sociale e cittadinanza
attiva”
oGettare dei semi nei ragazzi della Zona 2 per offrire valori
diversi (da competizione a collaborazione, da delega a
cittadinanza attiva ecc.)
oRigenerare un tessuto urbano riattivando nodi affettivi
oTutelare gli elementi deboli e fragili di singoli o gruppi il
lavorare insieme come investimento efficace
oMobilitare, valorizzare, partecipazione, coesione sociale per
l’integrazione delle culture, dei saperi, delle diversità – risorse
del territorio
oConsolidamento delle relazioni di rete fra i partner del
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progetto
9. 3. Le dimensioni
Si intendono gli elementi concettuali intorno ai
quali focalizzare la ricerca valutativa,
rappresentano gli aspetti essenziali su cui si
intende esprimere un giudizio di valore
… sono le scatole dentro cui guardare
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10. IL “PROGETTO VIA PADOVA” (DIMENSIONI)
1. LA COESIONE NELLA GOVERNANCE DEL
PROGETTO (DIMENSIONE INTERNA, COME
SONO ANDATI I PROCESSI DI RETE FRA I
PARTNER DEL PROGETTO)
2. LA COESIONE NEL QUARTIERE (I
CAMBIAMENTI NELLE RELAZIONI SOCIALI
DEL TERRITORIO)
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11. 4. I CRITERI
Dal greco kritērion: distinguere/giudicare
Si intendono paradigmi di valore che orientano i
valutatori nel formulare il giudizio, rappresentano ciò
che è rilevante per orientare l’espressione del giudizio
e gli elementi che determinano il successo del
progetto
Rispondono alla domanda…
“Il progetto avrà successo se…”
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12. DIMENSIONE 1 – LA COESIONE NELLA
GOVERNANCE DEL PROGETTO
- ESITI ESERCITAZIONE IN AULA -
Criteri, ovvero il progetto avrà successo se …
Se le azioni future saranno ideate e monitorate da un pensiero condiviso tra i
partner
Se le comunicazioni non si limitano all’osservazione numerica ma al confronto
sulle dinamiche giovanili di zona
Ci sarà circolarità di informazioni, verranno prese decisioni/scelte co-costruite
Vi sarà il superamento della frammentazione/sovrapposizione degli interventi dei
vari partner
L’esperienza avviata ha prodotto apprendimenti nei partner
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13. DIMENSIONE 1 – LA COESIONE
NELLA GOVERNANCE DEL PROGETTO
- ESITI ESERCITAZIONE IN AULA -
Criteri, ovvero il progetto avrà successo se…
I partecipanti della Cabina di regia hanno raggiunto una interrelazione creando una
vera rete con le risorse partecipanti
Sarà aumentato il livello di conoscenza tra organizzazioni/operatori
Si consolideranno modalità di raccordo/collaborazione/se ne creeranno di nuove
Equilibrio tra costi/benefici del progetto soddisfacente (soddisfazione maggiore del
senso di fatica)
Gli operatori riusciranno ad avere uno sguardo ampio su tutto quello che è stato
attivato (senso+conoscenza azioni specifiche)
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14. DIMENSIONE 1 – LA COESIONE
NELLA GOVERNANCE DEL PROGETTO
- ESITI ESERCITAZIONE IN AULA -
Criteri, ovvero il progetto avrà successo se…
Si riscontra traducibilità delle competenze (apprendimenti che si possono spendere
anche in altri contesti)
Si rileva sussidiarietà
E’ stata rispettata la condivisione, compartecipazione, correttezza, l’adempimento
dei compiti e degli impegni
Definizione comune di bene comune tra i partner condivisa dal punto di vista
valoriale (Co-responsabilità)
Emergono soggetti pubblici con una funzione di regia sul territorio
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15. DIMENSIONE 2 – LA COESIONE NEL
QUARTIERE (I CAMBIAMENTI NELLE
RELAZIONI SOCIALI DEL TERRITORIO)
- ESITI ESERCITAZIONE IN AULA -
Criteri, ovvero il progetto avrà successo se…
I ragazzi/e potranno partecipare (in futuro) ad una formulazione condivisa dei
bisogni
C’è capacità di lettura delle dinamiche in atto nel territorio (“ciclicità”)
Ci sono le basi per instaurare relazioni con le associazioni/singoli nelle associazioni
del territorio per avviare nuove progettazioni
Ha contribuito all’emersione di nuovi bisogni
I cittadini si mettono insieme superando la diversità di provenienza su interessi
comuni nel territorio (problematiche/iniziative)
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16. DIMENSIONE 2 – LA COESIONE NEL
QUARTIERE (I CAMBIAMENTI NELLE
RELAZIONI SOCIALI DEL TERRITORIO)
- ESITI ESERCITAZIONE IN AULA -
Criteri, ovvero il progetto avrà successo se…
Associazioni che nascono a partire da gruppi informali
Riconoscimento delle risorse del territorio a cui attingere/contribuire
Saranno attivati permanenti strumenti di ascolto dei vari attori
sociali/rendicontazione delle attività messe in atto e risultati raggiunti
I cittadini non si sentono soli ma in una trama di relazioni che li sostengono e che
possono a loro volta far diventare sostenitori
Sostanzialità (non strumentalità) delle relazioni di gruppo
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17. DIMENSIONE 2 – LA COESIONE NEL
QUARTIERE (I CAMBIAMENTI NELLE
RELAZIONI SOCIALI DEL TERRITORIO)
- ESITI ESERCITAZIONE IN AULA -
Criteri, ovvero il progetto avrà successo se…
C’è condivisione su che cosa si intende bene comune e come si può tutelare
C’è corresponsabilità condivisa tra istituzioni e cittadinanza
Il progetto è fruibile
C’è adeguatezza della proposta al contesto (interesse suscitato, lettura dei bisogni…)
C’è conoscenza del progetto da parte del territorio (visibilità)
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18. DIMENSIONE 2 – LA COESIONE NEL
QUARTIERE (I CAMBIAMENTI NELLE
RELAZIONI SOCIALI DEL TERRITORIO)
- ESITI ESERCITAZIONE IN AULA -
Criteri, ovvero il progetto avrà successo se…
I cittadini coinvolti hanno un grado maggiore di conoscenza di altri cittadini,
quartiere, risorse
Trasferimento di competenze e sensibilità sui temi della cittadinanza
Si consolidano spazi/procedure per l’emersione di punti di vista
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