SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 122
Baixar para ler offline
s& 4207-4f   5-11-2008   8:59   Pagina 1




                                           studi&ricerche
s& 4207-4f   5-11-2008   8:59   Pagina 2
s& 4207-4f   5-11-2008   8:59   Pagina 3




                                                                    Giovanni Aguzzi
                                                                  Mario Del Vecchio
                                                                      Federico Lega
                                                                   Francesco Longo
                                                                    Anna Prenestini
                                                                    Stefano Tasselli




              Gli scenari strategici
             per la sanità del futuro
                                           Strategie di successo in un settore maturo

                                                                      Presentazione di
                                                                     Elio Borgonovi
Progetto grafico di copertina: mStudio, Milano


Copyright © 2008 EGEA S.p.A.
Viale Isonzo, 25 - 20135 MILANO
Tel. 02/5836.5751 - Fax 02/5836.5753
www.egeaonline.it
e-mail: egea.edizioni@unibocconi.it


Tutti i diritti riservati. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate
nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del
compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, legge 22 aprile 1941, n. 633.
Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale,
o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di
specifica autorizzazione rilasciata da
AIDRO – Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell’Ingegno
Corso di Porta Romana, 108 – 20122 Milano
segreteria@aidro.org – www. aidro.org


1ª edizione: novembre 2008

ISBN 978-88-238-4207-6

Stampa: Global Print, Gorgonzola (MI)
Indice




Presentazione di Elio Borgonovi                                       VII

1. Perché pensare al futuro nelle aziende sanitarie pubbliche?,         1
    di Mario Del Vecchio

2. Gli scenari come strumento di pianificazione strategica,
    di Federico Lega                                                    5

3. Le aree di possibile discontinuità ambientale,
    di Francesco Longo                                                  9

4. Il SSN tra trent’anni. Scenari per la pianificazione strategica della
    sanità del futuro,
    di Giovanni Aguzzi, Mario Del Vecchio, Federico Lega,
    Francesco Longo, Anna Prenestini, Stefano Tasselli                  13

5. Conclusioni di Stefano Tasselli                                    109




                                     V
Presentazione
di Elio Borgonovi




La conoscenza e il suo uso secondo valori rispettosi della dignità della
persona sono la base del vero progresso umano e civile. Con riguardo al
passato e al presente, la conoscenza deriva dalla capacità di tenere distinti i
fatti dalla loro interpretazione. Con riguardo al futuro, la conoscenza è
correlata alla capacità di prevedere le tendenze strutturali dei fenomeni e
alle politiche assunte dalle persone che occupano determinate posizioni di
responsabilità e da altre persone che sono chiamate ad applicare le politiche.
Prevedere le tendenze strutturali significa individuare le dinamiche che sono
indipendenti dalle politiche del settore o che sono effetto di politiche assunte
nel passato. Nel caso specifico della sanità, esse sono riconducibili a fattori
quali l’invecchiamento delle popolazioni, l’aumento della complessità
dell’organizzazione dei servizi sanitari, lo sviluppo di nuove tecnologie,
l’affermazione di nuove professionalità, le modifiche nella struttura
quantitativa e qualitativa dei gruppi professionali, l’aumento dei rischi
collegati a modalità sempre più sofisticate di assistenza, la crescente
limitatezza delle risorse in rapporto alle potenzialità di assistenza. Poiché il
futuro è per definizione incerto e, nel campo dei sistemi sociali, dipendente
dai comportamenti delle persone singole o associate in gruppi, il contributo
del ricercatore è quello di definire possibili alternative alle dinamiche
strutturali e di indicare quali possono essere, secondo le sue competenze
specifiche, le più probabili. Inoltre, il contributo consiste nel correlare ad
ogni scenario diverse politiche e valutarne ex-ante gli effetti. La diversa
capacità di prevedere ed esplicitare scenari, in forma utile a chi dovrà
assumere decisioni a vario livello, dipende dalla qualità di singoli ricercatori
o gruppi di essi, dall’uso di appropriate metodologie di analisi, dalla
conoscenza del passato.

                                      VII
Per rispondere a queste esigenze, i ricercatori del CERGAS Bocconi,
facendo tesoro delle conoscenze consolidate in trenta anni di storia, hanno
pensato di elaborare e proporre scenari sui principali aspetti di tutela della
salute per coloro che compiono atti diretti di assistenza, per i manager, per i
decisori di politiche a livello di aziende sanitarie, regioni e stato. Si ritiene
che ciò possa essa essere rilevante ed utile per coloro che possono
migliorare, direttamente (medici o altre professioni sanitarie) o
indirettamente (responsabili di funzioni amministrative di supporto,
manager, policy maker) la qualità della prevenzione, diagnosi, cura e
riabilitazione. In definitiva, l’efficacia delle attività di recupero,
mantenimento e miglioramento dello stato di benessere fisico e psichico
delle persone, come recita la Legge 833/78 istitutiva del Servizio Sanitario
Nazionale.




                                      VIII
1. Perché pensare al futuro
   nelle aziende sanitarie pubbliche?
   di Mario Del Vecchio




Tutte le organizzazioni e i sistemi, così come gli individui, sono sospesi tra
il passato e il futuro. Il passato è una fonte di indispensabile stabilizzazione,
alimenta le routine operative e cognitive, consente, nella misura in cui si
replica nel presente, di migliorare le condizioni di funzionamento.
Rappresenta una spinta potente che consente alle organizzazioni di inoltrarsi
nel futuro con un’inerzia, che non è solo un vincolo, ma anche condizione di
equilibrio. Il futuro si esplicita nelle possibilità in grado di irrompere nel
presente, che sfidano le coerenze realizzate, che rischiano di rendere
inutilizzabile il patrimonio del passato, costringendo, così, organizzazioni e
sistemi a faticose riconquiste di equilibri accettabili.
Tutti i sistemi organizzati e intenzionalmente guidati riflettono sul passato,
cercando di gestirne le spinte e, al tempo stesso, guardano al futuro, ne
immaginano le possibilità, cercano dei punti di riferimento ai quali
«agganciare dei tensori» in grado di intervenire sulle direzioni impresse dal
passato e dalle sue inerzie. L’equilibrio tra gestione di ciò che il passato
consegna e anticipazione delle possibilità che potrebbero emergere dal
futuro è un elemento importante e delicato nella vita delle aziende.
Nel caso delle aziende sanitarie pubbliche tale equilibrio necessita di un
profondo ripensamento per almeno tre fattori che i parte si intrecciano e che
impongono un modo diverso e più attento di considerazione del futuro.

- Il futuro: dalla politica all’azienda

Come è noto nel modello tradizionale di azienda pubblica il rapporto con
l’ambiente era appannaggio esclusivo della politica. Alla politica, alle sue

                                          1
sensibilità e ai suoi strumenti, spesso impliciti, era affidato il compito di
guardare all’ambiente e alle sue modificazioni per prendere quelle decisioni
che avrebbero guidato l’azienda verso il perseguimento delle finalità e
avrebbero, al contempo, generato gli effetti rispetto ai quali i cittadini
elettori sarebbero, poi, stati chiamati ad esprimere il loro giudizio. In questo
quadro all’azienda non rimaneva che un orizzonte «realizzativo», di natura
tecnico-specialistica, dal quale venivano sostanzialmente espunte le vere
discontinuità − cioè una possibilità di futuro radicalmente diverso dal
passato che si realizza nel presente − le quali nascono sempre
dall’intrecciarsi di cambiamenti che avvengono su diverse dimensioni. Se
l’azienda, nella sua autonomia e in un rapporto corretto con la politica, deve
assumersi la responsabilità di ricercare e mantenere nel tempo le condizioni
di coerenza tra ciò che fa e ciò che l’ambiente richiede, guardare al futuro
alla ricerca dei segnali di cambiamento diventa una funzione, non solo non
più delegabile, ma fondamentale per l’esercizio di una vera gestione
manageriale.

- Gli orizzonti del cambiamento e il controllo delle dinamiche dell’ambiente

Guardare al di là dei confini dell’azienda e dell’orizzonte di un futuro
prossimo, per cercare di agganciare i tensori che attrezzano l’azienda per il
cambiamento, è tanto più importante quanto più spesso e con quanta
maggiore intensità gli equilibri consolidati vengono messi in discussione.
Da questo punto di vista, è ormai largamente condivisa l’idea che l’ambiente
nel quale le aziende sanitarie pubbliche sono chiamate ad operare abbia
definitivamente abbandonato quelle caratteristiche di stabilità che
consentivano di attendere la crisi, registrare le discontinuità che l’avevano
prodotta, reagire ridefinendo un modello che sarebbe stato utilizzato per il
congruo intervallo di tempo che separava una crisi dall’altra. Ma a
richiedere una maggiore e più efficace capacità di anticipazione non è solo
la variabilità intrinseca dell’ambiente, sotto forma di evoluzione tecnologica
e scientifica o di complessità dei bisogni e delle loro forme di espressione,
ma anche un cambiamento fondamentale avvenuto nel rapporto tra l’azienda
e l’ambiente. Il controllo dell’ambiente, che per lungo tempo è stato un
elemento naturalmente assicurato all’azienda pubblica (l’immagine più
comune è quella del paziente i cui bisogni e le relative modalità di risposta
vengono definiti e interamente governati dal sistema aziendale), è diventato
ora un punto di arrivo che deve essere conquistato; il paziente,
parallelamente, è diventato un soggetto che sceglie e che deve essere

                                       2
convinto e guadagnato alla visione dell’azienda e alle sue scelte. Se in
precedenza la variabilità potenziale poteva essere ridotta attraverso il potere
esercitato, oggi deve essere anticipata per riuscire ad essere governata ed
eventualmente assorbita.

- La flessibilità e l’adattamento

L’irrompere dell’ambiente, l’intensificazione delle discontinuità, la
diminuzione dei gradi di controllo assicurati per via istituzionale pongono il
tema delle possibilità di adattamento delle aziende sanitarie pubbliche, nelle
loro diverse componenti, a condizioni che variano nei loro elementi
fondamentali. Il punto diventa ancora più critico se si pone attenzione alla
potenziale scarsa reversibilità di alcune scelte che ne caratterizzano il
funzionamento. La costruzione di un ospedale così come l’accumulo di
competenze in un certo settore sono scelte che impegnano tempo e che
esplicano i loro effetti in archi temporali rilevanti. Esplorare il futuro e i
possibili cambiamenti non significa solo cercare di rendere più oculati gli
investimenti, aumentando la probabilità che scelte a scarsa reversibilità si
dimostrino coerenti con le dinamiche dell’ambiente, ma anche fare emergere
la flessibilità, la potenziale adattabilità a futuri diversi, come condizione
preliminare per qualunque scelta e costruire le condizioni perché essa riesca
a permeare l’intera organizzazione.




                                      3
2. Gli scenari come strumento di pianificazione
   strategica
   di Federico Lega




La formulazione della strategia a livello aziendale può beneficiare del
miglioramento delle informazioni di cui si dispone per la decisione, da una
loro gestione collettiva ed organizzazione logica e strutturata, dal
collegamento tra esse e le questioni strategiche con cui l’azienda si
confronta. Questa semplice considerazione introduce all’uso che
tradizionalmente viene associato agli strumenti di analisi strategica, tra cui
sono ricompresi gli scenari: la ricerca di un modo “intelligente” di
organizzare il dato di analisi per tradurlo in informazioni utili al processo
decisionale strategico. Gli strumenti non sostituiscono, ma supportano la
decisione. In questa prospettiva è opportuno ricordare, ricollegandosi anche
a quanto anticipato nei precedenti paragrafi, che gli scenari non sono
previsioni del futuro, quanto piuttosto anticipazioni che intendono esplorare
il futuro per generare visioni, facilitare interpretazioni di fenomeni in
evoluzione, porre dubbi da sciogliere. Pertanto non concludono l’analisi,
non sono punti di arrivo che conducono in modo deterministico alla
decisione, ma al contrario avviano il processo di indagine ponendo al loro
utilizzatore il problema (e responsabilità) di decidere quale visuale
dell’ambiente esterno e della sua evoluzione adottare nella definizione
dell’agenda delle questioni strategiche. L’ambiente, o meglio i diversi sotto-
ambienti con cui si confronta l’azienda sanitaria pubblica, non sono quasi
mai “bersagli” fissi a cui mirare con una pianificazione strategica puntuale e
diretta, ma sono sempre di più “fenomeni in movimento su un orizzonte
ampio” che richiedono una comprensione collegiale tra i diversi stakeholder
dell’azienda. Ciò accade soprattutto quando l’azienda può influenzare gli
sviluppi di tali orizzonti (non arrestandoli, ma rallentandone o

                                      5
accelerandone il decorso naturale). Dunque la tecnica degli scenari è un
metodo di analisi strategica che si può usare per produrre “orizzontalmente”
l’allineamento delle premesse decisionali e delle questioni strategiche
fondanti il percorso di elaborazione e pianificazione aziendale, vale a dire
un “meeting of minds” 1 tra tutti gli attori che convergono sul processo e che
condividono il medesimo “enacted environment” (comprensione del
contesto ambientale). 2

Cogliere l’essenza delle questioni strategiche.

Un primo importante uso è quindi quello che discende dall’identificazione
attraverso gli scenari delle questioni chiave che dovrebbero essere incluse
nell’agenda strategica e che sono estrapolate dall’analisi e comprensione dei
fenomeni in movimento. Il fondamento di questa agenda è la ridefinizione
della impostazione strategica dell’azienda, a partire dal ruolo reattivo o
proattivo che intende adottare nel sistema istituzionale in cui opera, dalle
visioni culturali e ideologiche che matura rispetto agli ambiti di intervento
(ad esempio interrogandosi sul significato diverso di impostare un percorso

1
  Si fa riferimento ad un concetto elaborato da Thomas Schelling nell’ambito dei suoi studi
sulla teoria dei giochi. La tesi essenziale è che in presenza di problemi complessi e di attori
con orientamenti culturali diversi né il coordinamento tacito, né l’esplicitazione di regole di
interazione (ad esempio i meccanismi operativi) sono sufficienti, perché comunque soggetti
ad una interpretazione nell’utilizzo diversa da attore ad attore. In questi contesti, il
problema di fondo è ottenere un coordinamento strategico da cui può discendere più
facilmente e per delega il coordinamento operativo sui processi organizzativi. Tale
coordinamento strategico viene indicato come il “meeting of minds” e corrisponde ad una
convergenza di aspettative e di premesse decisionali. Pertanto, in gruppi nuovi, di fronte ad
un cambiamento da comprendere ed interiorizzare, è necessario un momento iniziale di
comunicazione a due vie, di discussione per la reciproca comprensione delle aspettative e
delle premesse, perché “some historical, cultural, linguistic, or even mathematical salience
is essential for the creation of convergent expectations in the mind of players”.
2
  È importante che i membri di un’organizzazione, ed in particolare il suo gruppo dirigente,
condividano il medesimo “enacted environment”, cioè quell’ambiente “attivato” che risulta
dalle percezioni del singolo, dalla sua capacità di interpretare i fenomeni che accadono
attorno a lui ed associarli un significato. Il concetto è mutuato dal lavoro di Weick, che
definisce l’enacted environment come il risultato di un processo di attribuzione di
significato (sensemaking) che la singola persona da alle informazioni in base a cui decide:
“your beliefs are cause maps that you impose on the world, after which you «see» what you
have already imposed. In this perspective, organisational design and development
processes are first of all «sensemaking» processes which involve «listening» to different
internal viewpoints, facilitating the understanding of what the organization is and which
changes are perceived as necessary. People’s recognition and understanding of the need
for change and of which change are fundamental”.

                                              6
di elaborazione strategica mission-driven o consensus-driven o market-
driven), dalla definizione dei contorni dello spazio strategico di cui vuole
appropriarsi.

Aprire il dialogo organizzativo, restituendo appartenenza e responsabilità
del futuro dell’azienda al suo management

Un secondo uso che si collega al precedente è l’opportunità che la
discussione degli scenari produce come “scusa” per promuovere
l’interazione, il dialogo, il confronto nella dirigenza aziendale. Sono un
ottimo strumento di analisi strategica per coinvolgere i dirigenti aziendali,
professionisti e non, in un dialogo collaborativo che consolidi
l’appartenenza all’azienda ed il senso di responsabilità e la “messa in
contesto” del proprio ruolo manageriale. Ovvero sia, anche se l’analisi non
si conclude con l’identificazione collegiale dell’agenda delle questioni
strategiche, l’effetto derivato potrà essere quello di aver prodotto nel gruppo
dirigente la consapevolezza di essere una squadra chiamata a spingere
l’organizzazione verso un nuovo orizzonte, e che tale azione sarà guidata
dalla ricerca di una “impostazione strategica” dell’azienda che si discosta
dal passato e deve ridefinirsi in corso d’opera. L’attenzione al futuro a
medio termine contribuisce a sterilizzare l’effetto di freno all’interazione
che potrebbe legarsi a conflitti passati personali e di gruppo, e porta su un
terreno neutro il confronto, permettendo una partecipazione diffusa. In
questa prospettiva il dialogo può prodursi portando in discussione gli
scenari nel corso di workshops o laboratori organizzativi che vedono
coinvolti gli attori chiave del management aziendale.

Delineare le coordinate politico-istituzionali dello spazio strategico

Un terzo uso, di fondamentale importanza nel contesto pubblico, riguarda
poi la sfera delle relazioni politico-istituzionali dell’azienda. Gli scenari
sono visioni che evidenziano problemi da risolvere, da cui derivare
domande le cui risposte sono propedeutiche alla definizione della
impostazione aziendale. Ad esempio ci si può interrogare sull’atteggiamento
da tenere nelle relazioni interaziendali, sul significato operativo della
missione di tutela della salute, sui campi prioritari di intervento cui destinare
gli investimenti, ecc. Alcune risposte sono già in parte presenti nei
documenti di indirizzo politici ed istituzionali, ma altre richiedono
approfondimenti, esplorazione delle posizioni, mediazione. In questa
prospettiva gli scenari sono strumenti per chiarire ed influenzare - tramite la
                                       7
messa in discussione di visioni imperanti o dogmatiche - le coordinate
politico-istituzionali cui può e deve far riferimento l’azienda sanitaria
pubblica, sviluppando un confronto con la politica e con le istituzioni
baricentrato attorno ai temi individuati dagli scenari (le aree di discontinuità
ambientale). Ragionare per scenari consente quindi di delineare
progressivamente quella parte della cornice dello spazio strategico
determinata dai riferimenti della politica e delle istituzioni ed in cui si può
esprimere la discrezionalità decisionale dell’azienda. Lo scopo è di
conseguire un’esplicitazione quanto più chiara possibile di priorità e
impostazione aziendale cui ispirarsi, e comunque sufficiente a permettere al
management aziendale di costruire un’agenda strategica validata e
sostenibile rispetto al contesto politico-istituzionale di riferimento.

Alimentare e indirizzare il pensiero

Infine, un ultimo uso rilevante della tecnica degli scenari corrisponde al
potenziale “effetto annuncio”che producono. Essi forniscono del food for
tought che ciascun lettore-utilizzatore rielabora - rispetto alla propria
esperienza lavorativa - sotto forma di quadri interpretativi delle realtà e di
spunti per l’azione. Quindi, anche quando non inseriti in un processo
strutturato di confronto collegiale interno o di dialogo tra l’organizzazione
ed il suo ambiente, l’uso degli scenari come semplice “lettura” messa a
disposizione degli attori organizzativi ed istituzionali comunque produce un
effetto importante nella misura in cui arricchisce la possibilità che il singolo
esplori ulteriormente e si interroghi sulle sue convinzioni. Ciò dovrebbe
migliorare la qualità dei processi decisionali e - in alcuni casi - orientarli
implicitamente verso alcune delle visioni future incluse negli scenari (quasi
configurando all’estremo la possibilità che gli scenari più condivisi
diventino delle profezie auto-avverantesi).

Ovviamente i vari usi non sono in contrapposizione, ma posso convivere
almeno in larga parte all’interno dello stesso processo di elaborazione
strategica. Rappresentano quindi per l’azienda sanitaria pubblica che decida
di svilupparli ed utilizzarli un importante tassello nella gestione del mosaico
delle relazioni interne ed esterne che contribuisce alla formulazione e
validazione della strategia e all’avvio di un cambiamento di direzione di
sviluppo organizzativo e di impostazione comportamentale di tutto il
management aziendale.



                                       8
3. Le aree di possibile discontinuità ambientale
   di Francesco Longo




La metodologia degli scenari non è finalizzata a prevedere il futuro, ma ad
interrogarsi sui futuri possibili, per dare strumenti alla strategia aziendale in
coerenza ai possibili grandi cambiamenti. A questo proposito risultano
particolarmente rilevanti gli scenari che hanno alta probabilità di dispiegarsi
o che avrebbero rilevanti impatti sul sistema o sulle singole aziende.

L’identificazione delle aree di possibile discontinuità ambientale è un lavoro
propedeutico all’elaborazione degli scenari futuri, orientato a individuare le
macro-tendenze nelle quali ci si attendono i principali cambiamenti. In altri
termini, si cerca di rintracciare, attraverso l’osservazione delle variabili più
probabilmente soggette a cambiamenti o rotture paradigmatiche, quali sono
gli ambiti o le dimensioni che subiranno le maggiori trasformazioni nel
medio-lungo periodo. Le aree di possibile discontinuità ambientale
costituiscono quindi il “contenitore tematico” entro cui collocare i diversi
scenari.

L’elenco delle aree di discontinuità ambientale deve essere il più ampio
possibile, per contemplare l’intero spettro dei cambiamenti rilevanti e
probabili, ma non può essere esaustivo e omnicomprensivo, perché
altrimenti l’esercizio di pianificazione perderebbe la sua finalità principale,
cioè quella di individuare e selezionare le dimensioni rilevanti che occorre
presidiare nel futuro. L’individuazione delle aree di possibile discontinuità
ambientale è pertanto un processo di analisi di natura soggettiva, anche se
poggia sui dati empirici disponibili, sulle conoscenze delle evoluzioni
ambientali, culturali e tecnologiche in corso, sulle esperienze degli analisti e
degli opinion leader intervistati. L’individuazione delle discontinuità

                                       9
ambientali definisce l’agenda della pianificazione strategica, entro cui
collocare gli scenari possibili.

Gli autori del presente lavoro considerano rilevanti per il futuro del settore
sanitario, del SSN e delle aziende che vi operano le seguenti aree di
possibile discontinuità ambientale.

1. Gli scenari macro-economici e istituzionali di riferimento
La disponibilità complessiva di risorse per il settore sanità e in particolare la
distribuzione del mix di entrate tra fonti fiscali, assicurative pubbliche o
private e la spesa con pagamento diretto da parte dei cittadini (“out of
pocket”) è una determinante decisiva sull’evoluzione del sistema. L’entità e
le fonti delle risorse si correlano con le trasformazioni istituzionali in corso,
le quali determinano l’evoluzione del livello di governo e di
responsabilizzazione sulla tutela della salute e delle relative compatibilità
finanziarie.

2.      I confini del welfare e la missione delle aziende sanitarie
La tutela della salute è esercitata da ambiti di intervento e consumo sempre
più diversificati ed eterogenei tra di loro, che assumono grande rilevanza
nella cultura e nella prassi dei cittadini. Da un lato vi sono livelli di servizio
e di prestazioni garantiti dal SSN, dall’altro quelli pagati direttamente dagli
utenti. La diffusione della cronicità rende arduo e poco significativo ogni
confine tra i comparti della sanità, dei servizi socio-sanitari e di quelli
sociali. I cittadini a loro volta sono sempre più attratti dalle medicine
alternative, e inoltre si assiste ad un massiccio sviluppo dell’area del
wellness. All’interno di questa trasformazione degli ambiti di produzione e
consumo di prestazioni che hanno effetti, positivi o negativi, sullo stato di
salute, quali saranno i confini e le missioni delle aziende del SSN, sia in
chiave erogativa, sia in chiave di regolazione o di dissuasione attiva?

3.      L’evoluzione dei profili di consumo sanitario
La società futura avrà livelli crescenti di segmentazione sociale, sia dal
punto di vista economico che culturale. Inoltre il quadro epidemiologico
futuro differenzierà significativamente le situazioni individuali, entro cicli di
vita sempre più lunghi e articolati. La domanda di salute e di prestazioni
sarà sempre più eterogenea e differenziata. Quali sono a questo proposito i
cluster di utenti rilevanti e le strategie da adottare in un sistema che
considera l’equità e l’universalità come valori fondamentali?


                                       10
4.      Il ruolo dell’azienda sanitaria nell’ambiente socio-economico di
    riferimento
La sanità è destinata a diventare il più grande settore dell’economia nei
paesi avanzati. Essa avrà perciò un ruolo determinante nello sviluppo socio-
economico dei paesi e dei singoli territori. Questa evidenza che tipo di
politiche e comportamenti determinerà?

5.      La trasformazione del capitale umano e dei processi di ricerca e
    sviluppo
Nei prossimi 10-20 anni assisteremo a una profonda trasformazione della
geografia delle professioni sanitarie (esaurimento della “pletora medica”,
messa a regime delle lauree nelle professioni sanitarie, ecc.), sia per numero,
sia per tipologia, sia per distribuzione di genere. La piramide organizzativa
sarà completamente ristrutturata a causa della diffusione di ambiti di cura di
impronta assistenziale, che condurrà alla specializzazione delle linee
gerarchiche tra governo clinico e governo delle piattaforme logistiche. E’
patrimonio comune la volontà di diffondere in ogni azienda, oltre
all’assistenza, anche la ricerca e la didattica. In questo quadro evolutivo
quali dovranno essere le nuove logiche di governo del personale?

6.      L’evoluzione delle reti ospedaliere, degli assetti infrastrutturali e
    logistici e dei correlati meccanismi di finanziamento
L’evoluzione delle tecnologie e delle architetture logistiche rimodellerà gli
ospedali, i quali avranno dei tempi di ammortamento/trasformazioni sempre
più prossimi a quelli delle grandi tecnologie, comportando anche una
trasformazione dei relativi meccanismi di finanziamento. Queste dinamiche
che tipo di configurazione infrastrutturale determineranno per gli ospedali?

7.      Modelli organizzativi emergenti e correlati assetti infrastrutturali
La trasformazione del settore ospedaliero è sospinta, oltre che dalle
innovazioni infrastrutturali, anche da rilevanti trasformazioni organizzative,
in particolare la connessione in reti locali e regionali dei singoli presidi e la
rimodulazione interna per aree di intensità di cura. Questo modifica
profondamente gli assetti organizzativi, le linee gerarchiche, le tipologie di
competenze e professioni richieste per le funzioni di direzione strategica ed
operativa, richiedendo nuove strutture di governance.




                                       11
8.      L’evoluzione dei modelli dei servizi territoriali e dei servizi socio-
    sanitari
Più della metà dei consumi sanitari avviene già oggi nei servizi territoriali e
la loro incidenza è ulteriormente destinata a crescere. Il territorio è a sua
volta scomponibile in diversi cluster: quali di questi avranno uno sviluppo
prevalente? La diffusione della cronicità spinge a domandarsi quali figure
professionali debbano svolgere la funzione di case manager e di care giver,
influenzando significativamente i modelli organizzativi correlati. Tali
modelli sono a loro volta influenzati dalla tipologia di meccanismi che
determineranno la trasformazione dei bisogni sanitari in esplicita domanda
di servizi.

In un quadro di sintesi, è possibile classificare le prime quattro aree di
discontinuità come riconducibili all’ambiente esterno delle aziende del SSN,
mentre le ultime quattro come afferenti più allo sviluppo organizzativo e
gestionale interno alle aziende. Le prime aree di discontinuità attengono più
a dimensioni che possono essere governate direttamente da policy maker
regionali o nazionali, che le aziende considerano come variabili esogene,
anche se possono venire significativamente influenzate a livello locale dalle
strategie e dalle azioni delle aziende. Il secondo gruppo di aree di
discontinuità include le trasformazioni future attese nelle aziende, anche se
queste, a loro volta, influenzano le variabili ambientali esterne, in un
evidente reticolo di influenza sistemica reciproca. Tutte le aree di possibile
discontinuità sono, infatti, correlate tra di loro e costituiscono un sistema
integrato, che, solo per ragioni di economia di analisi ed espositiva, vengono
differenziate e indagate separatamente.

Le aree di discontinuità, pur nelle loro correlazioni, costituiscono quindi
l’indice logico con cui presentiamo tutti i possibili scenari futuri, in modo
che il lettore disponga anche di uno schema di collocazione dei singoli
argomenti. Segue pertanto, per ogni area discontinuità ambientale
individuata, il relativo set di scenari possibili individuati. Lo sforzo è stato
quello di elaborare soltanto scenari plausibili, che hanno realistiche
probabilità di dispiegarsi, evitando il ragionamento “per assurdo”, per
permettere al lettore di confrontarsi davvero con futuri possibili della sanità
di domani.




                                      12
4. Il Ssn tra trent’anni.
   Scenari per la pianificazione strategica
   della sanità del futuro
  di Giovanni Aguzzi, Mario Del Vecchio, Federico Lega,
  Francesco Longo, Anna Prenestini, Stefano Tasselli
4.1 di Francesco Longo

LE POSSIBILI AREE DI
   DISCONTINUITÀ
    AMBIENTALE
Le possibili aree di possibile discontinuità
ambientale


1.   Gli scenari macro-economici e
     istituzionali di riferimento
2.   I confini del welfare e la mission delle
     aziende sanitarie
3.   L’evoluzione dei profili di consumo
     sanitario
4.   Il ruolo dell’azienda sanitaria
     nell’ambiente socio-economico di
     riferimento
5.   La trasformazione del capitale umano
     e dei processi di ricerca e sviluppo
6.   L’evoluzione delle reti ospedaliere,
     degli assetti infrastrutturali e logistici e
     dei correlati meccanismi di
     finanziamento
7.   Modelli organizzativi emergenti e
     correlati assetti infrastrutturali
8.   L’evoluzione dei modelli dei servizi
     territoriali e dei servizi socio-sanitari
Le criticità nelle aree di possibile
discontinuità ambientale 1/4


1.    Gli scenari macro-economici di
      riferimento, i confini dell’welfare e
      la mission delle aziende sanitarie
      - Trend macroeconomici e di
      disponibilità di risorse per la sanità
      - Presenza di orientamenti e modifiche
      istituzionali a livello europeo e nazionale
      - Sviluppo del federalismo
      - Evoluzione socio – culturale della
      società e dei suoi bisogni

2.    I confini del welfare e la mission
      delle aziende sanitarie
      - Indebolimento dei confini tradizionali
      tra sanità, wellness e sociale
      - Trasformazione delle connessioni tra
      settore sociale, socio-sanitario e
      sanitario
      - Governance dell’out of pocket
      - Trasformazione progressiva della
      mission delle AUSL
Le criticità nelle aree di possibile
discontinuità ambientale 2/4


3.    L’evoluzione dei profili di consumo
      sanitario
      - clusterizzazione utenti e territori
      (empowerment/nuove fragilità)
      - gli orientamenti dei pazienti rispetto al
      mix erogatori/finanziamento e all’ambito
      di cura (local, global o glocal?)
      - evoluzione cultura salute e cultura
      medica (EBM e medicina difensiva)

 4.   Il ruolo dell’azienda USL
      nell’ambiente socio-economico di
      riferimento:
        - L’impatto della sanità sullo sviluppo
      socio-economico
      - Il contributo della sanità al benessere
      sociale (sicurezza e capitale sociale)
      - L’influenza sugli stili di vita
      - Le aziende nei network di alleanze
Le criticità nelle aree di possibile
discontinuità ambientale 3/4


5.   La trasformazione del capitale umano
     e dei processi di ricerca e sviluppo
     - Demografia delle professioni
     - Evoluzione dei ruoli professionali e dei
     meccanismi di rappresentanza sindacale
     e professionale
     - Diffusione e impatto dei percorsi di R&S

6.   L’evoluzione delle reti ospedaliere
     (ospedali di prossimità e reti
     specialistiche), degli assetti
     infrastrutturali e logistici e dei correlati
     meccanismi di finanziamento
     - Il mix emergente tra infrastrutture e
     tecnologie
     - La modularità infrastrutturale
     - Formule finanziarie e di gestione nei nuovi
     orizzonti temporali
     - La trasformazione delle vocazioni degli
     stabilimenti: quale orizzonte competitivo in
     contesti globali e federali?
Le criticità nelle aree di possibile
discontinuità ambientale 4/4


7.   Modelli organizzativi emergenti e
     correlati assetti infrastrutturali
        - Governance dell’ospedale e tipologia
     di orientamento della gestione
        - Modularità infrastrutturale

8.   L’evoluzione dei modelli dei servizi
     territoriale e dei servizi socio-sanitari
     - Evoluzione dei care giver territoriali (self
     help, ruolo infermieri,ruolo dei MMG/PLS e
     delle strutture di cure intermedie e cure
     primarie)
     - L’impatto della medicina di iniziativa
     - La diffusione di tecnologie
     autodiagnostiche presso i pazienti
     - La trasformazione dell’auto-riproduzione
     sociale (famiglie, badanti, servizi reali e
     supporto finanziario)
GLI SCENARI PER AREA
  DI DISCONTINUITÀ
Aree di possibile discontinuità ambientale




 4.2 di Francesco Longo e Stefano
              Tasselli
                AREA 1:
   SCENARI MACRO-ECONOMICI
E ISTITUZIONALI DI RIFERIMENTO
Condizioni che determinano l’evolversi
degli scenari


  1. Finanziarie:
       – Il livello di crescita del PIL
  2. Istituzionali a livello europeo:
       – Presenza di trattati o di orientamenti a
           livello europeo che agevolano possibili
           aumenti di spesa per la sanità (ad
           esempio, attraverso stimoli alla
           convergenza indotti da un’ipotetica
           “Maastricht del welfare” o aumento della
           mobilità istituzionalmente riconosciuta)
  3. Istituzionali a livello nazionale:
       – Decisioni in merito al livello di
           decentramento regionale/ federalismo nel
           governo della sanità
  4. Sociali/Culturali:
       – L’evoluzione della società (verso forme
           crescenti di individualismo o verso modelli
           neo-comunitari) e l’evoluzione delle
           preferenze dei cittadini/consumatori
           (tendenza alla ricerca di servizi
           personalizzati)
Set di scenari “Risorse e confini SSN”




1.   Scenario “Sviluppo della sanità out of
     pocket”
2.   Scenario “Sanità pubblica allargata e
     competitiva verso pubblico e privato”
3.   Scenario “SSN tradizionale”
4.   Scenario “Maastricht del welfare”
Scenari possibili



 1.   Scenario “Sviluppo della sanità out
      of pocket”
      l   Le risorse destinate al SSN rimangono stabili
          nel tempo oppure decrescono leggermente
      l   Decresce l’incidenza della spesa SSN sul
          totale della spesa sanitaria, con un parallelo
          aumento dell’incidenza della spesa “privata
          privata” (out of pocket)
      l   Il settore socio-sanitario e quello socio-
          assistenziale rimangono caratterizzati dalla
          prevalenza di modalità di cura informali
          destrutturate e pagate con modalità out of
          pocket
      l   Si sviluppano progressivamente forme
          assicurative integrative (individuali e
          collettive) per il finanziamento della quota di
          out of pocket
Scenari possibili



 2.   Scenario “Sanità pubblica allargata e
      competitiva verso pubblico e
      privato”
      l   La quota di risorse governate dal SSN sul
          totale della spesa sanitaria aumenta, in virtù
          di due possibili ordini di ragioni: a) un
          aumento della quota della spesa “privata
          privata” ricondotta all’interno dei confini
          tradizionali del SSN, attraverso lo sviluppo di
          un’area a pagamento all’interno delle aziende
          pubbliche; b) i servizi socio - sanitari e socio
          – assistenziali, caratterizzati da un elevato
          livello di out of pocket, vengono inclusi nei
          confini del welfare sanitario
      l   L’accelerazione di meccanismi di federalismo
          competitivo tra regioni porta a un forte
          aumento dei livelli di mobilità, e a una forte
          dinamica competitiva tra aziende e aree
          geografiche
      l   Il SSN vende anche prestazioni in regime di
          out of pocket, diventando cosi competitor del
          mercato privato out of pocket
Scenari possibili



 3.   Scenario “SSN tradizionale”
      l   La spesa per il SSN cresce in maniera
          strettamente correlata alla crescita del
          PIL
      l   L’incidenza del SSN sul totale della
          spesa sanitaria rimane stabile
      l   I confini tra welfare sanitario e socio-
          sanitario rimangono ben marcati
      l   La quota del privato out of pocket sul
          totale della spesa sanitaria rimane
          costante e fuori dall’azione del SSN
Scenari possibili



 4.   Scenario “Maastricht del welfare”
      l   L’ammontare delle risorse pubbliche
          complessive destinate al SSN aumenta,
          anche in virtù di politiche a livello europeo
          tendenti alla convergenza nella quota di
          spesa sanitaria sul PIL dei paesi UE
      l   Viene istituito un patto europeo sul welfare
      l   Tale patto genera un allineamento
          all’interno dei paesi dell’Unione Europea
          relativo alla quota di spesa sanitaria
          pubblica sul PIL
      l   Per il SSN ciò comporta un progressivo
          aumento del livello quali -quantitativo
          dell’offerta
      l   Le risorse aggiuntive devono essere
          reperite in un assetto federale
      l   Si sviluppano fondi integrativi pubblici
          regionali di scopo
Set di scenari “Gli scenari macro-
istituzionali”


1.   Scenario “SSN federale solidaristico”
2.   Scenario “SSN federale competitivo”
3.   Scenario “SSN regionalizzato
     autofinanziato”
Scenari possibili



 1.   Scenario “SSN federale
      solidaristico”
      l   Le regioni godono di ampia autonomia
          nella fase di programmazione e
          gestionale
      l   Tale crescente autonomia conduce a
          una forte responsabilizzazione sui
          risultati
      l   A livello nazionale vi è una forte
          tensione volta a diminuire i divari di
          performance tra i diversi sistemi
          regionali
      l   Aumenta la rilevanza del fondo di
          perequazione per il sostegno alle
          regioni deboli
      l   Sviluppo di forme di trasferimento di
          know-how alle regioni deboli e di
          modalità di tutoraggio
Scenari possibili



 2.   Scenario “SSN federale competitivo”
      l   Il binomio autonomia – responsabilità
          assume una rilevanza assoluta
          nell’assetto federale
      l   Ciò genera una forte competizione per
          l’attrazione di pazienti e risorse per la
          ricerca con il fine di guadagnare quote
          aggiuntive di finanziamento per il
          sistema sanitario a livello regionale
      l   Forti livelli di attrazione di pazienti
          extraregionali paganti
      l   Deboli meccanismi di perequazione e di
          sostegno alle regioni più deboli
      l   Significativa mobilità di risorse tra
          regioni
Scenari possibili



 3.   Scenario “SSN federale regionalizzato
      autofinanziato”
      l   Piena autonomia e responsabilità
          gestionale alle regioni
      l   Disincentivazione finanziaria della
          mobilità sanitaria inter-regionale
      l   Finanziamento di livelli regionali superiori
          a quelli standard attraverso tributi e
          imposte di scopo locali aggiuntivi
      l   Sviluppo dell’imprenditorialità pubblica
          regionale nell’area out of pocket per
          ottenere risorse regionali aggiuntive
Aree di possibile discontinuità ambientale




 4.3 di Francesco Longo e Stefano
              Tasselli
                AREA 2:
      I CONFINI DEL WELFARE
  E LA MISSION DELLE AZIENDE
              SANITARIE
Set di scenari “Confini delle aziende”




 1.   Scenario “Focalizzazione su sanità
      SSN e out of pocket”
 2.   Scenario “Sanità e socio-sanitario
      integrati”
 3.   Scenario “Concezione olistica della
      sanità”
Scenari possibili



1.   Scenario “Focalizzazione su sanità
     SSN e out of pocket”
     l   Le istituzioni tendono a specializzarsi e
         focalizzarsi
     l   Le aziende sanitarie tendono a
         concentrarsi sul core della prevenzione,
         diagnosi, terapia e riabilitazione per la
         salute
     l   La focalizzazione è rivolta all’intera
         gamma delle prestazioni sanitarie
         indipendentemente dal fatto che siano
         collocate all’interno o all’esterno del SSN
     l   Sviluppo di aree a pagamento parziale o
         totale nelle aziende pubbliche
     l   Si costruiscono chiari confini di
         competenze e responsabilizzazioni
         finanziarie tra sanità e sociale
Scenari possibili



2.   Scenario “Sanità e socio-sanitario
     integrati (integrazione formale e
     informale)”
     l   Le istituzioni pubbliche cercano di
         individuare, organizzare e gestire le
         interdipendenze tra sociale e sanitario
     l   Alla luce dell’invecchiamento progressivo
         della popolazione, e della correlata
         crescente diffusione di patologie croniche,
         sanità e sociale sono fortemente
         interdipendenti tra loro in un continuum
     l   Pur nella differenza dei sistemi sociali e
         sanitari e dei rispettivi finanziamenti, si
         sviluppano forme rilevanti di integrazione
         (aziende miste socio-sanitarie, gate unici di
         accesso, case manager, ecc…)
Scenari possibili



3.   Scenario “Concezione olistica della
     sanità”
      l   I confini della sanità sono sempre più labili e
          meno definiti, dal momento che si afferma
          progressivamente una concezione di wellbeing
          individuale che travalica i confini della sanità.
      l   Ciò genera un ingente sviluppo di consumi in
          prevenzione, sport, estetica, wellness, spinti
          dalla nuova cultura olistica del benessere e
          dallo sviluppo economico.
      l   Per via del progressivo invecchiamento della
          popolazione, aumenta la quota di popolazione
          anziana, pensionata e in buone condizioni di
          salute, che ha tempo e risorse da dedicare al
          mantenimento psicofisico.
      l   Tali fenomeni inducono un rilevante
          ampliamento dei confini dell’”industria della
          salute”
      l   I decisori pubblici presidiano strategicamente
          tale settore definendone sviluppi e indirizzi
Set di scenari “Missione delle AUSL”




1.   Scenario “AUSL della produzione”
2.   Scenario “AUSL della committenza
     pubblica”
3.   Scenario “AUSL del governo dei
     consumi sanitari”
4.   Scenario “AUSL della tutela della
     salute”
Scenari possibili



 1.   Scenario “AUSL della produzione”
      l   La AUSL mantiene come sua mission
          principale quella tradizionale di governo
          della produzione diretta
      l   Grande enfasi su Evidence Based
          Medicine, appropriatezza delle cure e
          governo clinico
      l   Enfasi crescente sullo sviluppo
          dell’efficienza produttiva
      l   Ricerca del cost-effectiveness produttivo
Scenari possibili



 2.   Scenario “AUSL della committenza
      pubblica”
      l   La AUSL assume una mission di governo
          dei consumi pubblici di servizi erogati
          dalla rete di produttori
      l   Aumento della quota di produttori
          specializzati, pubblici e privati, fornitori
          dell’AUSL
      l   Grande enfasi sui contratti interaziendali
          con produttori pubblici e privati, cercando
          livelli sempre crescenti di
          specializzazione e appropriatezza
      l   Sviluppo di gestione per processi e PDTA
          (Percorsi Diagnostici Terapeutici e
          Assistenziali) trasversali nella rete di
          offerta
Scenari possibili



 3.   Scenario “AUSL del governo dei
      consumi sanitari”
      l   La AUSL assume una mission di
          governo dei consumi sanitari nella loro
          interezza: pubblici, privati accreditati e
          out of pocket
      l   Il focus è concentrato sul governo dei
          consumi sanitari del paziente all’interno
          e all’esterno del perimetro del SSN
      l   Sviluppo progressivo di logiche e
          strumenti di influenza sui consumi out of
          pocket
      l   Sviluppo di servizi a pagamento
          all’interno del SSN
Scenari possibili



 4.   Scenario “AUSL della tutela della
      salute”
      l   La AUSL assume una crescente
          attenzione agli stili di vita della
          popolazione e alle diverse tipologie si
          servizi sanitari (siano essi tramite SSN o
          out of pocket)
      l   La AUSL accetta le sfide di una
          domanda che tende in maniera sempre
          crescente a individualizzarsi e a cercare
          forme di auto-cura
      l   La mission si allarga alla governance di
          tutte quelle componenti che, latu sensu,
          possono essere considerate
          determinanti della salute: il wellness, il
          settore socio-sanitario, le politiche
          rivolte alla salute (Ambiente, trasporti,
          ecc…)
      l   L’AUSL diventa l’istituzione pivotale di
          un reticolo di istituzioni rilevanti per la
          salute
Aree di possibile discontinuità ambientale




 4.4 di Francesco Longo e Stefano
               Tasselli
                AREA 3:
    L’EVOLUZIONE DEI PROFILI
     DI CONSUMO SANITARIO
Condizioni che determinano l’evolversi
degli scenari



     1. Culturali:
          – La tipologia di approccio del
            cittadino/utente alla salute, intesa come
            consumo oppure come stile di vita
     2. Sociali:
          – L’evoluzione dei meccanismi di
            riproduzione sociale (se permane un
            ruolo forte della famiglia oppure si tende
            ad un crescente individualismo con
            forme di auto.-sostegno)
     3. Tecnologiche:
          – Le innovazioni tecnologiche biomediche,
            ma anche l’evoluzione del sistema dei
            trasporti (se si riducono ulteriormente i
            tempi e i costi di trasporto, può rendersi
            più agevole l’idea di un consumatore
            “globale”)
     4. Imprenditoriali:
          – Lo sviluppo di erogatori privati e la
            tipologia di servizi offerti
Tipologie di utenti di servizi sanitari



  -   Utente evoluto: utente adulto, culturalmente e
      socialmente avanzato, economicamente benestante,
      sostenitore del self –empowerment nella gestione del
      proprio processo individuale di cura, si costruisce la
      propria rete di professionisti (anche privati) di
      riferimento, anche tramite il ricorso a secondi – terzi
      pareri da parte di differenti professionisti
  -   Utente competente: non si è creato una rete stabile
      di professionisti di fiducia cui rivolgersi, ma adotta
      forme di self-empowerment attraverso l’auto-
      informazione.
  -   Utente tradizionale: predilige affidarsi a servizi
      sanitari del SSN basati sull’Evidence Based
      Medicine.
  -   Utente cronico: utente caratterizzato da un forte
      bisogno di assistenza in virtù del suo elevato livello di
      cronicità
  -   Utente passivo - fragile: anziano parzialmente o
      completamente non autosufficiente, straniero con
      difficoltà di integrazione, minore abbandonato,
      disagiato psichico o sociale, non riesce a trasformare
      da solo il proprio bisogno sanitario in domanda
      esplicita. Necessita della presenza di un servizio
      pubblico che lo assista in logica di counseling e case
      management.
Set di scenari “I cluster di profili di
consumo”


  1.   Scenario “Disperso e polarizzato”
  2.   Scenario “Dicotomico paziente
       cronico – evoluto con care giver
       proprio”
  3.   Scenario “Dicotomico paziente
       cronico – evoluto con sostegno
       familiare”
Scenari possibili



 1.   Scenario “Disperso e polarizzato”
      l   Tutte le categorie potenzialmente
          espresse dalle variabili alla base di tale
          scenario sono presenti in quote rilevanti
          tali da generare un quadro fortemente
          polarizzato
      l   Perciò, si formano cluster fortemente
          disomogenei tra loro che includono
          tipologie di utenti differenziati
      l   Sulla base delle tipologie possibili di
          utenti, si creano cluster polarizzati con
          differenti aspettative e modalità di
          consumo: da un lato utenti fragili –
          passivi; dall’altro utenti competenti o
          evoluti; tra le due categorie, utenti
          tradizionali e cronici
Scenari possibili



 2.   Scenario “Dicotomico paziente
      cronico – evoluto con care giver
      proprio”
      l   Presenza di un modello dicotomico:
      –   Da un lato si registra una forte
          diffusione di pazienti caratterizzati da
          elevati livelli di cronicità
      –   Dall’altro lato pazienti competenti ma
          con un’assenza di attenzione al
          benessere psico-fisico complessivo
          dell’individuo, con crescenti aspettative
          verso una medicina rapidamente
          riparativa (l’illusione delle “pillole della
          felicità”)
      l   La crescente debolezza del modello di
          famiglia tradizionale viene bilanciata
          dall’acquisto autofinanziato da parte del
          singolo utente di un proprio care giver
          (ad esempio badante)
Scenari possibili



  3.   Scenario “Dicotomico paziente
       cronico – evoluto con sostegno
       familiare”
       l   Si conferma la presenza di un modello
           dicotomico:
       –   Da un lato si registra una forte
           diffusione di pazienti caratterizzati da
           elevati livelli di cronicità
       –   Dall’altro lato pazienti competenti
       l   All’interno dei meccanismi di
           riproduzione sociale, rimane il ruolo
           forte della famiglia
       l   Le evidenze epidemiologiche
           dimostrano, in particolare, come le
           famiglie mono-filiali presentino standard
           più elevati di sostegno agli anziani
Set di scenari “Gli ambiti di cura”




 1.   Scenario “Prevalenza di utenti locali”
 2.   Scenario “Prevalenza di utenti
      glocal”
 3.   Scenario “Prevalenza di utenti
      globali”
Scenari possibili



 1.   Scenario “Prevalenza di utenti locali”
      l   Il paziente ricerca la risposta alle proprie
          problematiche di salute in ambito locale,
          nel proprio territorio di riferimento
      l   Sceglie prevalentemente la struttura a
          cui rivolgersi
      l   Si rivolge prevalentemente a un
          erogatore di tipo pubblico
      l   Ricerca la prossimità: cure a domicilio,
          strutture intermedie o ospedali di
          prossimità
      l   Tale prevalente ricerca di prossimità è
          correlata alla diffusione della cronicità
Scenari possibili



 2.   Scenario “Prevalenza di utenti
      glocal”
      l   Il paziente per patologie semplici ricerca
          il livello locale di risposta alle proprie
          problematiche di salute
      l   Preferisce rivolgersi all’erogatore
          pubblico, ma se l’accesso al pubblico
          non è coerente con le proprie
          aspettative di attesa è disponibile ad
          acquistare privatamente servizi out of
          pocket
      l   Ricerca prevalentemente il
          professionista di fiducia
      l   Per patologie importanti si muove sul
          mercato globale
Scenari possibili



 3.   Scenario “Prevalenza di utenti
      globali”
      l   Il paziente si muove in un mercato
          aperto allo spostamento verso altre
          realtà nazionali e internazionali
      l   E’ abituato a muoversi e viaggiare per
          soddisfare i propri bisogni di salute
      l   Manifesta disponibilità ad acquistare
          prestazioni out of pocket
      l   Ricerca prevalentemente la tecnologia o
          il percorso evoluto di cura selezionato
          sulla base delle più recenti innovazioni
          scientifiche
Aree di possibile discontinuità ambientale




 4.5 di Giovanni Aguzzi e Mario Del
              Vecchio
                AREA 4:
    IL RUOLO DELLE AZIENDE
SANITARIE NELL’AMBIENTE SOCIO-
  ECONOMICO DI RIFERIMENTO
Condizioni che determinano l’evolversi dei
trend


 l   I settori sanitario e socio-sanitario sono
     oggetto di rilevante crescita economica
 l   La sanità, perciò, può essere vista
     come un potenziale driver dello sviluppo
     socio-economico complessivo del
     Paese o di alcuni cluster territoriali in
     cui si scelga strategicamente di
     investire in tale settore
 l   Lo sviluppo connesso alla crescita del
     settore sanitario è uno sviluppo
     “virtuoso”: esso, infatti, è portatore di
     competenze tecnologiche, di alto
     capitale umano, di alta specializzazione
     e ricerca, è labour intensive ed è
     radicato territorialmente (non è soggetto
     al rischio di delocalizzazioni).
Set di scenari: “Il ruolo della sanità nello
  sviluppo nazionale”




                                                         SCENARIO 2                        SCENARIO 3
                    NAZIONALE BASSA RILEVANZA




                                                Le politiche nazionali non         Le politiche nazionali non
    SANITA’ COME SETTORE STRATEGICO DELLE
     POLITICHE DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO




                                                puntano sulla sanità come          puntano sulla sanità come
                                                driver di sviluppo.                driver di sviluppo.
                                                Le aziende sanitarie, in ogni      Le aziende sanitarie hanno un
                                                caso, stimolano sinergie con       atteggiamento di separazione
                                                l’ambiente integrando la           rispetto all’ambiente
                                                propria attività nel contesto in   circostante, non
                                                cui operano                        promuovendo sinergie.


                                                         SCENARIO 1                        SCENARIO 4
                                                Le politiche nazionali puntano     Le politiche nazionali puntano
                                                sulla sanità come settore          sulla sanità come settore
                                                chiave dello sviluppo socio-       chiave dello sviluppo socio-
ALTA RILEVANZA




                                                economico.                         economico.
                                                Le aziende sanitarie si            Le aziende sanitarie, invece,
                                                propongono come soggetti           hanno un atteggiamento di
                                                che stimolano sinergie con         separazione rispetto
                                                l’ambiente integrando la           all’ambiente circostante, non
                                                propria attività nel contesto in   promuovendo sinergie.
                                                cui operano
                                                      DI INTEGRAZIONE                   DI SEPARAZIONE


   STRATEGIE DELLE AZIENDE SANITARIE VERSO L’AMBIENTE ESTERNO
Scenari possibili



 1.   Scenario “Sanità settore driver dello
      sviluppo nazionale/ atteggiamento di
      integrazione delle aziende sanitarie”
       l   Il settore sanitario viene identificato come un settore
           portante dello sviluppo nazionale e vengono
           incentivate politiche atte a potenziarne la crescita
       l   Le aziende sanitarie pubbliche accrescono la loro
           dotazione di risorse e a loro volta forniscono stimoli
           concreti all’ambiente, ponendosi sia come facilitatori
           al sistema di imprese, sia nell’ottica di creare valore
           alla filiera
       l   Le aziende sanitarie pongono concretamente in
           essere esternalizzazioni di tipo imprenditoriale
       l   Di conseguenza, si caratterizzano per un giusto
           bilanciamento tra erogazione dei servizi e sostegno
           alle richieste dell’ambiente di riferimento
       l   La sanità pubblica è correttamente inserita nella
           catena del valore ed è vista come un motore di
           sviluppo
       l   Lo sviluppo della sanità incentiva uno sviluppo
           socio-economico complessivo del paese, in quanto
           portatore di tecnologie, risorse specializzate e
           capitale umano
Scenari possibili



 2.   Scenario “Sanità settore a bassa
      rilevanza per lo sviluppo nazionale/
      atteggiamento di integrazione delle
      aziende sanitarie”
       l   La sanità non riveste un ruolo centrale nelle scelte di
           sviluppo socio-economico del paese.
       l   Il settore sanitario si limita perciò alla tutela dello
           stato di salute dei cittadini, senza la presenza di
           politiche di sviluppo tese a fare del sistema
           nazionale un sistema di avanguardia e riferimento
       l   Tali scelte possono essere connesse a esplicite
           decisioni strategiche, o semplicemente all’assenza di
           politiche di lungo termine volte allo sviluppo e al
           rilancio della sanità come settore driver di sviluppo.
       l   Nonostante l’assenza di una strategia di sviluppo per
           la sanità nazionale, le aziende sanitarie si integrano
           con l’ambiente circostante, in ottica di governance, in
           un contesto in cui l’obiettivo strategico delle aziende
           diventa sia la capacità di mantenere livelli elevati di
           servizio pur in presenza di minori risorse finanziarie
           e tecnologiche, sia contribuire allo sviluppo socio-
           economico locale
Scenari possibili



 3.   Scenario “Sanità settore a bassa
      rilevanza per lo sviluppo nazionale /
      atteggiamento di separazione delle
      aziende sanitarie”
       l   La sanità non riveste un ruolo centrale nelle scelte
           di sviluppo socio-economico del paese.
       l   Le aziende sanitarie devono tutelare la salute dei
           cittadini in un contesto di minori risorse finanziarie,
           di minori risorse tecnologiche,e, più in generale, di
           una diffusa sfiducia circa il ruolo della sanità come
           settore chiave della vita socio-economica nazionale
       l   Le aziende, all’interno di tale contesto, concentrano
           i propri servizi sulle proprie competenze strette.
       l   Le scelte strategiche (esternalizzazioni, ecc…) sono
           dettate da ragioni di tipo prevalentemente difensivo
       l   In generale, si assiste a un declino nel livello di
           coordinamento e integrazione delle aziende
           sanitarie, in un contesto in cui esse si estraniano
           dalla partecipazione ai problemi di sviluppo socio-
           economico locale
Scenari possibili



 4.   Scenario “Sanità settore driver dello
      sviluppo nazionale / atteggiamento di
      separazione delle aziende sanitarie”
       l   Il settore sanitario viene identificato come un settore
           portante dello sviluppo nazionale e vengono
           incentivate politiche atte a potenziarne la crescita
       l   Le aziende sanitarie pubbliche accrescono la loro
           dotazione di risorse finanziarie, umane e
           tecnologiche, grazie ad apposite politiche volte a
           potenziarne ruolo e rilevanza
       l   Nonostante tale contesto di forte investimento sul
           settore sanitario, le aziende non riescono a
           integrarsi localmente, privilegiando scelte di
           carattere difensivo che accrescono il livello di
           separazione
       l   I player privati del settore, a loro volta, non
           interagiscono con le aziende pubbliche, seguendo
           linee autonome di sviluppo, e puntando
           all’attrazione di segmenti di mercato (in particolare
           attraverso una crescita dell’out of pocket) che non
           trovano risposta nei servizi offerti dalle aziende
           pubbliche.
Aree di possibile discontinuità ambientale




 4.6 di Giovanni Aguzzi e Mario Del
              Vecchio
                AREA 5:
   LA TRASFORMAZIONE DEL
CAPITALE UMANO E DEI PROCESSI
    DI RICERCA E SVILUPPO
Trend di lungo periodo



 l   Cresce il peso in termini sia numerici che di
     legittimazione delle professioni sanitarie
     (personale infermieristico e tecnico), nello stesso
     momento in cui va esaurendosi la “pletora
     medica” del SSN

 l   Cresce il tasso di femminilizzazione delle
     professioni in Sanità – questo pone nuove sfide,
     nuove soluzioni e nuove problematiche in merito
     al cambiamento dei ruoli nel sistema,
     scontrandosi a volte con le rigidità dei percorsi
     professionali tradizionali

 l   Separazione tra il ruolo gestionale e il ruolo di
     professional – la distinzione tra i due profili di
     carriera apre a soluzioni più flessibili di carattere
     organizzativo, ed anche a nuovi spazi alle
     professioni sanitarie

 l   Il ciclo integrato di ricerca, didattica ed assistenza
     si diffonde, in modo più o meno sostanziale, nella
     maggior parte delle aziende sanitarie, coordinato
     dalle regioni e in collaborazione con l’Università,
     come impulso chiave per quanto riguarda la
     ricerca, la formazione e l’innovazione nei servizi
Condizioni che determinano l’evolversi dei
trend


 l   I trend delineati precedentemente possono avere uno
     sviluppo più o meno rapido a seconda della presenza o
     meno di alcune condizioni che si possono suddividere nel
     modo seguente:

      1. Demografiche
          – In quali aree del sistema si manifesta
              maggiormente la carenza di professionisti, ed
              con quale intensità
          – Aree nelle quali cresce maggiormente la
              frequenza relativa delle donne
      2. Culturali:
          – La velocità con la quale il mondo delle
              professioni (personale infermieristico e
              tecnico) riesce ad emergere rispetto alla
              classe medica
          – Il rapporto dei professionisti con il mondo dei
              medici: di complementarietà o di sostituzione
          – Il rapporto all’interno delle professioni
              sanitarie: aristocrazia di alcuni gruppi in una
              stessa professione o compattezza
              professionale
      3. Socio-economiche:
          – Il livello di attrattività ed il livello di servizi
              offerti
Set di scenari “Le gerarchie organizzative”




 1.   Scenario “Medici vertice della
      piramide”
 2.   Scenario “Equilibro medici –
      professioni sanitarie”
 3.   Scenario “Forte esternalizzazione”
Scenari possibili



 1.   Scenario “Medici vertice della
      piramide”
      l   La quota dei medici sul totale del
          personale sanitario dell’SSN decresce
          progressivamente
      l   Le professioni sanitarie sono sempre
          più formate da laureati
      l   Questa nuova composizione del
          rapporto tra medici e professioni
          sanitarie conduce a un rafforzamento
          delle linee gerarchiche tradizionali, dal
          momento che il minor numero di medici
          si focalizza quasi esclusivamente su
          attività ad alto contenuto clinico e
          specialistico
      l   La quota di personale sanitario non
          laureato, invece, diventa sempre più
          modesta
Scenari possibili



 2.   Scenario “Equilibro medici –
      professioni sanitarie”
      l   Medici e professioni sanitarie
          mantengono una distribuzione e
          differenziazione dei rispettivi ruoli, ma si
          verifica un maggiore equilibrio tra i
          rispettivi poteri
      l   Il personale sanitario laureato, infatti,
          dirige alcune piattaforme logistico-
          alberghiere, svolgendo funzioni di case
          management e relazionandosi in
          maniera paritaria con i professionisti
          medici
      l   Si stratifica una rilevante quota di
          personale sanitario non laureato
          (os/ota) che riporta gerarchicamente al
          personale sanitario non medico laureato
Scenari possibili



 3.   Scenario “Forte esternalizzazione”
      l   I servizi di supporto vengono
          progressivamente esternalizzati,
          comprese le piattaforme assistenziali
      l   Parimenti, anche alcuni servizi sanitari
          sono esternalizzati (ad esempio,
          radiologia, riabilitazione e
          lungodegenza)
      l   L’azienda sanitaria è concentrata
          prevalentemente sul governo dei clinici
      l   Il confine tra le professioni diventa
          sempre più un confine inter-aziendale,
          dal momento che le diverse professioni
          lavorano per aziende diverse
Set di scenari “Evoluzione contrattuale”




                                                             SCENARIO 2                     SCENARIO 3

                                                                                     Prevale un modello di
LIVELLO PREVALENTE DI CONTRATTAZIONE




                                                     Prevale un modello di
                                       INDIVIDUALE




                                                     contrattazione individuale      contrattazione individuale
                                                     del lavoro                      del lavoro
                                                     Si registrano alti livelli di   Vi sono bassi livelli di
                                                     mobilità e di competizione      mobilità e di competizione
                                                     tra aziende per l’attrazione    tra le aziende per
                                                     dei migliori professionisti     l’attrazione dei
                                                                                     professionisti

                                                            SCENARIO 1                     SCENARIO 4

                                                     Prevale un modello di           Prevale un modello di
                                       COLLETTIVO




                                                     contrattazione collettiva del   contrattazione collettiva del
                                                     lavoro.                         lavoro.
                                                     Si registrano alti livelli di   Vi sono bassi livelli di
                                                     mobilità e di competizione      mobilità e di competizione
                                                     tra aziende per l’attrazione    tra le aziende per
                                                     dei migliori professionisti     l’attrazione dei
                                                                                     professionisti


                                                                 ALTA                           BASSA

                                                     MOBILITA’ E COMPETIZIONE NEL SETTORE PER ATTRARRE
                                                                      I PROFESSIONISTI
Scenari possibili



 1.   Scenario “Contrattazione collettiva / Alta
      competizione”
       l   I contratti per i professionisti sanitari saranno
           negoziati sulla base di un approccio
           prevalentemente rivolto a modalità di contrattazione
           collettiva, in sostanziale continuità con le modalità
           di contrattazione fino ad ora prevalenti
       l   L’ambiente strategico, parimenti, diventerà sempre
           più competitivo, con alta concorrenzialità tra le
           aziende per l’attrazione dei migliori talenti e livelli
           sempre più elevati di mobilità
       l   Le aziende sono stimolate a introdurre meccanismi
           di incentivazione per attrarre i migliori professionisti,
           attraverso il ricorso a modalità di contrattazione
           “individuale”, all’interno di un contesto in cui prevale
           però la contrattazione collettiva.
       l   Lo scenario, di conseguenza, fotografa una
           situazione instabile: o le aziende riusciranno ad
           affermare la prevalenza di modalità individuali di
           contrattazione (sia pure sotto forma di incentivi di
           eccellenza o di risultato), o rischieranno di vedere
           fuggire i migliori talenti in sistemi in cui l’incentivo
           individuale è prevalente
Scenari possibili



 2.   Scenario “Contrattazione individuale
      / Alta competizione”
      l   Il contesto strategico in cui operano le
          aziende è fortemente competitivo, con
          crescente concorrenza per l’attrazione dei
          migliori talenti e alti livelli di mobilità dei
          professionisti tra aziende e aree geografiche
          diverse
      l   In virtù di tale esigenza di maggiore
          flessibilità del mercato del lavoro dei medici e
          delle professioni sanitarie, i contratti sono
          prevalentemente individuali
      l   I professionisti sono in competizione tra loro
          per lavorare presso le aziende che offrono
          migliori livelli retributivi e opportunità di
          crescita professionale
      l   Parallelamente, le aziende che attraggono i
          migliori professionisti si sviluppano
          progressivamente, incrementando i livelli
          retributivi
Scenari possibili



 3.   Scenario “Contrattazione individuale
      / Bassa competizione”
      l   La modalità contrattuale prevalente è quella
          individuale, con incentivi di risultato per i
          professionisti
      l   Tale evoluzione nei modelli contrattuali non si
          riflette però in un aumento della competizione
          tra le aziende per attrarre i migliori talenti: il
          livello di mobilità e competizione tra le
          aziende, infatti, si mantiene basso
      l   La contrattazione individuale esprime il
          potere negoziale infra-organizzativo e non il
          valore di mercato.
Scenari possibili



 4.   Scenario “Contrattazione collettiva /
      Bassa competizione”
      l   Lo scenario fotografa una realtà
          tendenzialmente statica
      l   La modalità contrattuale prevalente è quella
          collettiva, e ben si integra con un contesto
          strategico che non stimola la competizione
          tra le aziende per l’attrazione dei migliori
          talenti.
      l   Per i professionisti, la scelta dell’azienda in
          cui lavorare non è dettata da stimoli
          contrattuali
      l   Il mercato del lavoro nel settore sanitario
          tende ad essere prevalentemente locale
Aree di possibile discontinuità ambientale




     4.7 di Federico Lega e Anna
              Prenestini
                AREA 6:
    L’EVOLUZIONE DELLE RETI
    OSPEDALIERE (OSPEDALI DI
        PROSSIMITÀ E RETI
  SPECIALISTICHE), DEGLI ASSETTI
INFRASTRUTTURALI-LOGISTICI E DEI
    CORRELATI MECCANISMI DI
         FINANZIAMENTO
Trend di lungo periodo dell’ospedale (1/2)



 l   In accordo con quanto affermato a livello internazionale dalla
     letteratura scientifica di riferimento, la configurazione delle reti
     ospedaliere sarà influenzata, sotto il profilo organizzativo, logistico e
     di reperimento delle risorse, dai seguenti trend:
       l    La tecnologia assumerà un’importanza preponderante rispetto
            alle infrastrutture.
       l    La tecnologia sarà distribuita capillarmente sul territorio: il
            paziente non avrà bisogno di spostarsi da casa per fare un
            consulto ma potrà connettersi telematicamente con lo studio
            del proprio MMG o con gli specialisti.
       l    Le tecnologie che, al momento attuale, sono considerate
            complesse, nel futuro saranno “di massa” e potranno essere
            diffuse a livello domestico e gestite direttamente dai pazienti.
       l    Le nuove scoperte scientifiche e lo sviluppo di farmaci
            intelligenti renderanno meno necessario l’apporto dei grandi
            centri di eccellenza nella cura di alcune malattie. La possibilità
            di curarsi senza dover intervenire chirurgicamente sarà
            patrimonio di tutti: degli ospedali più piccoli, degli specialisti
            sul territorio sino al singolo paziente.
       l    Le infrastrutture saranno estremamente concentrate, gli
            ospedali diventeranno centri ad altissima specializzazione con
            una vocazione prevalente sulla chirurgia di eccellenza e
            attraverso la robotica a distanza potranno operare anche negli
            ospedali di piccole dimensioni, che rimarranno solo appendici
            del cervello per gli interventi chirurgici minori e per la diagnosi
            a distanza.
       l    La robotizzazione e l’automazione permetteranno di operare a
            distanza, concentrando negli hub le competenze
            specialistiche.
Trend di lungo periodo dell’ospedale(2/2)



     l   I progressi nei trasporti faranno sì che i pazienti, dopo
         aver ottenuto una diagnosi a distanza, possano recarsi
         nel centro specializzato per la cura della propria
         malattia sia su territorio nazionale sia a livello globale.
     l   L’obsolescenza della struttura sarà molto più rapida,
         proprio per questo qualsiasi infrastruttura ospedaliera
         deve essere costruita secondo i principi dell’evidence-
         based design e seguendo la massima flessibilità.
     l   L’ospedale assomiglierà sempre di più ad un hotel dal
         punto di vista estetico, anche con una serie di servizi e
         negozi accessori costruiti intorno, e una fabbrica
         intelligente dal punto di vista operativo.
     l   I progressi tecnologici modificheranno il concetto di
         spazi sia perché si andrà verso una progressiva
         miniaturizzazione dei grandi macchinari sia perché
         saranno disponibili tecnologie a letto del paziente.
     l   Reparti di degenza e sale operatorie saranno condivise
         da tutte le specialità, i pavimenti e le pareti potranno
         essere spostati a seconda delle esigenze.
     l   Non vi sarà necessità di spazi per i magazzini perché
         tutta la logistica dei materiali sanitari e non sarà gestita
         secondo logiche del just in time da fornitori esterni.
Condizioni che determinano l’evolversi dei
trend


 l   I trend delineati sembrano essere incontrovertibili, ma possono
     avere uno sviluppo più o meno rapido a seconda della presenza o
     meno di alcune condizioni che si possono suddividere in quattro
     grandi categorie:
        1. Tecniche:
              – la rapidità dello sviluppo di tecnologie e della
                   progressione delle tecniche e delle conoscenze
                   sanitarie;
              – il progresso della rete dei trasporti, che nel
                   breve/medio periodo potrebbero non essere in grado
                   di far percorrere in tempi brevi distanze
                   eccessivamente lunghe.
        2. Culturali:
              – i cittadini potrebbero accettare il rapporto virtuale con
                   il proprio MMG, gli specialisti e gli ospedali oppure
                   preferiranno recarsi fisicamente presso le strutture
                   sanitarie e gli studi medici per ricevere un consulto e
                   avere una diagnosi;
              – i professionisti medici potrebbero rivendicare il proprio
                   ruolo centrale all’interno dell’ospedale,
                   riappropriandosi degli spazi e del governo
                   dell’assistenza, oppure potrebbero assumere il ruolo
                   di veri motori del cambiamento implementando le
                   nuove soluzioni tecnologiche ed organizzative.
        3. Economiche:
              – il SSN potrebbe avere o non avere le risorse
                   necessarie per mantenere un livello di investimenti
                   adeguato ai cambiamenti della tecnologia e della
                   domanda.
        4. Imprenditoriali:
              – Società private, fondi d’investimento, ecc. potrebbero
                   trovare ottime opportunità di investimento nel settore
                   sanitario oppure volgere i propri capitali in altre
                   tipologie di settori.
Set di scenari “Gli assetti infrastrutturali”




  1.   Scenario “Reti integrate hub and
       spoke”
  2.   Scenario “Virtualizzazione e
       capillarizzazione dell’ospedale”
  3.   Scenario “Lo spin-off dei baroni
       illuminati”
Scenari possibili



 1.   Scenario “Reti integrate hub and spoke”
      (1/2)
       l   Tale scenario si presenta come un’evoluzione dello stato
           attuale, innovando i tratti caratteristici delle reti ospedaliere
           hubs and spokes
       l   Tale scenario prevede una rete ospedaliera a governance
           unificata che si fonda su quattro livelli:
              l    Hub di II livello (focused factories): centri di second
                   referral nei quali è trattata l’elezione ultra-complessa e
                   differibile, i trapianti, le malattie rare, ecc. I pazienti
                   sono sovente arruolati in studi clinici di alta
                   specializzazione. Tali centri potrebbero essere in parte
                   mono-specialistici (Hub cardiovascolare, ortopedico,
                   oftalmologico, ecc.)
              l    Hub di I livello: ospedali di alta specializzazione ma
                   generalisti, con bacino di riferimento regionale e, per
                   alcune specialità anche nazionale
              l    Ospedali portanti: sedi dei DEA, generalisti ma con
                   specializzazione crescente su branche diffuse,
                   collegati a distanza con i centri di I e II livello
              l    Ospedali di prossimità: punti di primo intervento,
                   collegati a distanza con gli ospedali portanti, eseguono
                   una casistica generale di base
       l   L’architettura organizzativa che permette il funzionamento
           della rete così organizzata si fonda su:
              l    dipartimenti o strutture intermedie inter-stabilimento o
                   inter-aziendali
              l    una struttura a pendolo, per cui le equipe mediche si
                   spostano tra i vari nodi della rete per interventi e visite
                   specialistiche
              l    la presenza di tecnologie che permettono alle strutture
                   di diverso livello di comunicare ed effettuare, se
                   necessario, diagnosi e refertazioni a distanza
Scenari possibili


 1.   Scenario “Reti integrate hub and spoke”
      (2/2)
       l   Il SSN ha le risorse finanziarie necessarie per investimenti
           infrastrutturali e tecnologie, pur avvalendosi del supporto di
           Partnership Pubblico-Privato
       l   I progressi nelle tecniche sanitarie e le modificazioni
           epidemiologiche e demografiche della popolazione rendono
           sempre meno necessari i ricoveri ospedalieri; di
           conseguenza, le strutture sanitarie private di piccole
           dimensioni tendono a riconvertirsi in strutture intermedie o
           vengono inglobate dalle grandi Cliniche Private
       l   Si sviluppano i fondi assicurativi integrativi ma non incidono
           sensibilmente sul mix di spesa pubblico/privato che si attesta
           ancora ai livelli attuali (circa 70 vs 30)
       l   Il sistema a rete su quattro livelli trova la sua migliore
           manifestazione in un sistema di governance interaziendale
           collaborativa, in cui: la logica è di sistema, tutta la
           programmazione viene decisa unitariamente e il privato
           accreditato è parte integrante della programmazione
       l   L’obiettivo del sistema è quello di diventare
           quantitativamente e qualitativamente autosufficiente.
           Secondo questo modello di cooperazione: le regioni
           pongono dei limiti alla mobilità ma concordati, nel senso che
           concordano come alcune si fanno carico della risposta
           assistenziale per alcuni tipi di specialità alle quali altre
           regioni non possono attualmente rispondere o per le quali
           non avrebbe senso investire ulteriori risorse. Non solo viene
           garantita l’accessibilità, ma viene strutturata attraverso veri e
           propri percorsi organizzativi
       l   Gli investimenti in infrastrutture e tecnologie vengono
           concordati su scala nazionale, in modo da creare dei
           “distretti ospedalieri specializzati”
       l   Nelle prestazioni erogabili dal SSN vengono inclusi anche
           trattamenti effettuabili presso strutture all’estero, a tutti gli
           effetti tasselli aggiuntivi della rete
Scenari possibili




 2.   Scenario “Virtualizzazione e
      capillarizzazione dell’ospedale” (1/2)
      l   Il driver che spinge verso la realizzazione di questo
          scenario è un quantum leap a livello tecnologico
      l   Le tecnologie tendono ad essere miniaturizzate,
          disponibili a domicilio del paziente o trasportabili sul
          posto (c.d. ospedale ambulante), user-friendly e quindi
          utilizzabili non solo da professionisti meno esperti ma
          anche dagli stessi pazienti, mini-invasive e quindi con
          rischi sempre inferiori
      l   Si sviluppano farmaci intelligenti e per
          l’automedicazione che ridurranno il ricorso agli
          interventi di specialisti nella cura di particolari malattie
      l   Tecnologie e farmaci per l’automedicazione permettono
          di instaurare il chronic care model per la cura a
          distanza di tutte le patologie croniche e, di
          conseguenza, diminuire la richiesta di ospedalizzazione
      l   I fondi d’investimento decidono di investire proprio
          sull’ospedalizzazione domiciliare attraverso società che
          lavorano per conto del SSN; in tali sperimentazioni
          gestionali si inseriscono anche le strutture sanitarie
          private attuali
Scenari possibili




 2.   Scenario “Virtualizzazione e
      capillarizzazione dell’ospedale” (2/2)
      l   La rete ospedaliera si basa su tre livelli:
            l   Hub metropolitani: scompare la differenza tra AO,
                AOU e IRCCS che si fondono insieme in un unico
                grande Hub Metropolitano che si occupa di
                Ricerca, Didattica ed Assistenza; tali ospedali si
                occupano dell’emergenza e della rianimazione,
                delle altissime chirurgie, dei trapianti, ecc.
            l   Spokes di appoggio: ospedali di piccole
                dimensioni, esclusivamente appendici dei primi
                dove, tramite le tecnologie e la robotica a
                distanza, si svolgono interventi chirurgici a
                distanza
            l   Domicilio: gli ospedali ambulanti permettono di
                portare direttamente al domicilio del paziente le
                tecnologie diagnostiche; il teleconsulto è il
                metodo più utilizzato per effettuare visite mediche
      l   Questo scenario è indifferente rispetto alle diverse
          ipotesi di federalismo: competitivo, collaborativo o di
          competizione collaborativa
Scenari possibili




 3.   Scenario “Lo spin-off dei baroni
      illuminati” (1/2)
      l   Le aspettative dei pazienti/consumatori nei confronti
          della sanità sono aumentate al crescere delle scoperte
          scientifiche e della capacità di quest’ultimo di
          rispondere a problematiche non solo di carattere
          sanitario ma di wellness, estetiche, ecc.
      l   Le risorse del SSN non sono in grado di far fronte a tali
          richieste e, di conseguenza, vengono definite delle
          priorità di intervento pubblico rispetto all’assistenza
          sanitaria molto più stringenti e simili agli attuali LEA
      l   Le alte professionalità (c.d. baroni illuminati)
          fuoriescono dal sistema pubblico e creano delle
          strutture private di alta specializzazione sullo stile delle
          focused factories, che vengono accreditate dal SSN per
          le prestazioni che rientrano nei LEA e si muovono sul
          mercato dell’out-of-pocket per il resto.
      l   La rete ospedaliera si fonda sulle seguenti strutture:
             l   Hub metropolitani: che si occupano
                 dell’emergenza e sono generalisti di media
                 complessità
             l   Grandi ospedali privati: generalisti di media/alta
                 complessità
             l   Focused factories: chirurgia elettiva di alta
                 specializzazione
             l   Ospedali di prossimità: DEA di I livello e casistica
                 di bassa complessità
Scenari possibili




 3.   Scenario “Lo spin-off dei baroni
      illuminati” (2/2)
      l   Entrano nuovi soggetti privati, tra cui fondi di
          investimento che, anziché collaborare con il pubblico
          tramite Partnership Pubblico-Privato, decidono di
          investire acquistando e riconvertendo le attuali cliniche
          private di piccole dimensioni
      l   Sempre più cittadini sottoscrivono fondi assicurativi
          integrativi e questo porta ad un cambiamento nel mix di
          spesa pubblica e privata con una maggiore incidenza
          della seconda sulla prima
      l   Il sistema pubblico si impoverisce poiché le
          professionalità di un certo spessore fuggono o in grandi
          ospedali privati o costituiscono focused factories e
          perché non ha abbastanza risorse per poter far fronte
          agli investimenti in ricerca e sviluppo e nuove
          tecnologie
      l   L’ospedalizzazione domiciliare non si sviluppa poiché le
          tecnologie vengono concentrate negli Hub metropolitani
          e negli ospedali di prossimità
      l   Questo scenario, in sintesi, prevede una disgregazione
          del SSN così come inteso oggi e un maggior peso
          dell’out-of-pocket e dei fondi integrativi alla stregua del
          modello americano
Aree di possibile discontinuità ambientale




     4.8 di Federico Lega e Anna
              Prenestini
                AREA 7:
   MODELLI ORGANIZZATIVI
EMERGENTI E CORRELATI ASSETTI
     INFRASTRUTTURALI
Set di scenari: “Governance interna
all’ospedale”




 Medico
 Manager
  RUOLO DEL PROFESSIONISTA
   RISPETTO AL MANAGEMENT




                             II QUADRANTE              III QUADRANTE




                             I QUADRANTE               IV QUADRANTE


 Manager
Non medico

                                  Paziente                   Professionista
                                   centrico                     centrico



                                              ORIENTAMENTO
Scenari possibili




 1.   Scenario “Manager non medico e
      Paziente Centrico”
      l   La gestione dell’ospedale viene affidata a
          manager di altre estrazione (ingegneri ed
          economisti)
      l   I medici rimangono con un ruolo di consulenti
          secondo il modello inglese
      l   Gli infermieri acquisiscono reale status, oltre che
          competenze manageriali serie, e si smorza il
          conflitto con i medici
      l   Si sviluppa appieno il modello per intensità di
          cure e sue evoluzioni
      l   Si distinguono gli ospedali nell’ospedale come
          una sorta di ASA (Aree strategiche di affari) che
          migliorano la capacità gestionale del grande
          ospedale dividendolo in due/tre/quattro ospedali
          (emergenza, elettivo, altissima specializzazione
          e ricerca, diurno, ecc.)
      l   Gli spazi , totalmente riconvertibili, e le
          tecnologie, sempre più miniaturizzate e “a letto
          del paziente” vengono condivise dai
          professionisti dell’intero ospedale. L’ospedale
          tende a “virtualizzarsi”
Scenari possibili




 2.   Scenario “Medico Manager e
      Paziente-centrico”
      l   Il sistema evolve verso una “divisionalizzazione”
          dell’ospedale grande dove i dipartimenti diventano
          business units sul modello nord-americano o dei
          trust ospedalieri del Regno Unito
      l   Si sviluppa appieno il modello per intensità di cure e
          sue evoluzioni decretando la fine del modello ad
          orientamento medico-centrico
      l   Gli spazi vengono condivisi da più specialità e
          l’ospedale viene costruito secondo criteri di
          flessibilità e riconvertibilità a seconda delle
          esigenze assistenziali
      l   I medici si sviluppano sul modello dei consultant,
          comprendendo appieno che il futuro è nella
          differenziazione e solidità delle competenze più che
          sulla proprietà delle risorse ospedaliere
      l   La figura del medico-manager è centrale anche se
          affiancata da altri professionisti per la gestione.
          Infatti, le divisioni sono dirette dal chair, da un
          nursing manager, da un referente amministrativo e
          da un operations manager
      l   La divisione gestisce realmente il suo budget, ha
          responsabilità imprenditoriale e si coordina con il
          centro aziendale tramite programmi/piani strategici.
          E’ il luogo, inoltre, in cui si attua il governo clinico, si
          pianifica lo sviluppo professionale e tecnologico,
          ecc.
Scenari possibili




 3.   Scenario “Medico Manager e
      Professionista Centrico”
      l   Balcanizzazione dell’ospedale: la classe medica
          ripropone il modello basato sulla
          frammentazione delle risorse ospedaliere e la
          proprietà delle risorse produttive
      l   L’ospedale sembra un insieme di cliniche
          autonome ciascuna con la propria dotazione
          tecnologica e con spazi costruiti su misura del
          primario (Divisionalizzazione organizzativa)
      l   Prevalenza del modello di ospedale
          infrastrutturale, nel quale i muri delimitano gli
          spazi di “proprietà” della specialità e le
          tecnologie sono ad uso esclusivo del reparto,
          con la conseguenza di forti duplicazioni degli
          investimenti
      l   L’alta specializzazione viene garantita ma si
          impoverisce la capacità di trattare il paziente
          multi-patologico
Scenari possibili




 4.   Scenario “Manager non medico e
      Professionista Centrico”
      l   Le divisioni continuano a non decollare, l’idea
          del medico manager tramonta e la gestione
          dell’ospedale, a tutti i livelli, viene affidata a
          manager di altre estrazione (ingegneri ed
          economisti)
      l   I professionisti rimangono ancorati ai vecchi
          modelli culturali e spingono verso la
          disgregazione dell’ospedale in mini-cliniche
          autonome (sorta di out-sourcing a parte delle
          equipe professionali)
      l   Il sistema è destinato ad un inasprimento della
          conflittualità tra i medici e chi gestisce
          effettivamente l’ospedale che condurrà ad una
          progressivo collasso del sistema organizzativo
Aree di possibile discontinuità ambientale




 4.9 di Francesco Longo e Stefano
              Tasselli
                AREA 8:
   L’EVOLUZIONE DEI MODELLI
    DEI SERVIZI TERRITORIALI
         E SOCIO - SANITARI
Condizioni che determinano l’evolversi
degli scenari



     1. Scientifiche:
         – Innovazioni scientifiche relative a
            programmi di screening e altre modalità
            di prevenzione e cura
     2. Demografiche:
         – Il livello di anziani sul totale della
            popolazione all’interno del territorio e la
            correlata diffusione di possibili patologie
            croniche
     3. Tecnologiche:
         – Il ruolo della tecnologia nelle modalità di
            cura
     4. Professionali:
         – L’evoluzione professionale dei medici,
            delle altre professioni sanitarie e delle
            badanti
Set di scenari “La geografia dei servizi
territoriali”


 1.   Scenario “Sviluppo delle strutture
      intermedie”
 2.   Scenario “Sviluppo delle cure
      primarie”
 3.   Scenario “Modello bilanciato”
Scenari possibili



 1.   Scenario “Sviluppo delle strutture
      intermedie”
      l   Presenza di strutture intermedie
          capillarmente diffuse sul territorio: centri
          diurni, lungodegenze, case salute, RSA,
          residenze protette
      l   Parallela contrazione del ruolo e della
          diffusione degli ospedali di prossimità
      l   Presa in carico permanente da parte
          delle strutture intermedie dei pazienti per
          specialità (Alzheimer, Diabete, salute
          mentale )
      l   Ampia diffusione di strutture diurne con
          servizi di mensa
      l   Direzione prevalentemente
          infermieristica di tali strutture
      l   MMG come “consultant” sul territorio
      l   Sviluppo delle dimissioni protette precoci
          da strutture ospedaliere a strutture
          intermedie
Scenari possibili



 2.   Scenario “Sviluppo delle cure
      primarie”
      l   Ruolo importante delle cure domiciliari
      l   Ampia diffusione della specialistica
          territoriale ambulatoriale
      l   Ruolo modesto delle strutture
          intermedie, e quindi maggiore rilevanza
          degli ospedali di prossimità
      l   Sviluppo del ruolo e del portafoglio di
          attività del MMG come case manager di
          patologie croniche complesse
      l   Centralità delle dimissioni protette dall’
          Ospedale a case manager territoriali
          (MMG)
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro
Scenari strategici per la sanità del futuro

Mais conteúdo relacionado

Semelhante a Scenari strategici per la sanità del futuro

10-05-13 giornata studio PERLab
10-05-13 giornata studio PERLab10-05-13 giornata studio PERLab
10-05-13 giornata studio PERLabEleonora Pelacani
 
Monitoraggio Politiche Regionali Responsabilità Sociale Impresa CSR
Monitoraggio Politiche Regionali Responsabilità Sociale Impresa CSRMonitoraggio Politiche Regionali Responsabilità Sociale Impresa CSR
Monitoraggio Politiche Regionali Responsabilità Sociale Impresa CSRSostenibile Responsabile
 
Family Audit: la certificazione familiare aziendale
Family Audit: la certificazione familiare aziendaleFamily Audit: la certificazione familiare aziendale
Family Audit: la certificazione familiare aziendaleExperience for You
 
Programma strategico slides giugno musicali
Programma strategico slides giugno musicaliProgramma strategico slides giugno musicali
Programma strategico slides giugno musicaliFranca Mazzanti
 
Marcella Marletta - Congresso Nazionale SIMG
Marcella Marletta - Congresso Nazionale SIMGMarcella Marletta - Congresso Nazionale SIMG
Marcella Marletta - Congresso Nazionale SIMGMarcella Marletta
 
Health Technology Assessment: un Ponte tra la scienza e il policy making
Health Technology Assessment: un Ponte tra la scienza e il policy makingHealth Technology Assessment: un Ponte tra la scienza e il policy making
Health Technology Assessment: un Ponte tra la scienza e il policy makingISTUD Business School
 
Salute e partecipazione della comunità. Una questione politica - di Angelo S...
Salute e partecipazione della comunità. Una questione politica - di Angelo S...Salute e partecipazione della comunità. Una questione politica - di Angelo S...
Salute e partecipazione della comunità. Una questione politica - di Angelo S...Giuseppe Fattori
 
Sviluppo Locale Sostenibile E Fondi Strutturali 2010
Sviluppo Locale Sostenibile E Fondi Strutturali 2010Sviluppo Locale Sostenibile E Fondi Strutturali 2010
Sviluppo Locale Sostenibile E Fondi Strutturali 2010Salvatore [Sasa'] Barresi
 
Monitoraggio delle Politiche Regionali in materia di Responsabilità Sociale d...
Monitoraggio delle Politiche Regionali in materia di Responsabilità Sociale d...Monitoraggio delle Politiche Regionali in materia di Responsabilità Sociale d...
Monitoraggio delle Politiche Regionali in materia di Responsabilità Sociale d...ideaTRE60
 
Social marketing and public health
Social marketing and public healthSocial marketing and public health
Social marketing and public healthGiuseppe Fattori
 
Health promotion. Are you ready for dance/change?
Health promotion. Are you ready for dance/change?Health promotion. Are you ready for dance/change?
Health promotion. Are you ready for dance/change?Giuseppe Fattori
 
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare localeExperience for You
 
REGIONE VENETO - Rapporto in sintesi 2010 su dati 2009
REGIONE VENETO - Rapporto in sintesi 2010 su dati 2009REGIONE VENETO - Rapporto in sintesi 2010 su dati 2009
REGIONE VENETO - Rapporto in sintesi 2010 su dati 2009BTO Educational
 
Philanthropy Insights n_3 (web)
Philanthropy Insights n_3 (web)Philanthropy Insights n_3 (web)
Philanthropy Insights n_3 (web)Camilla Speriani
 
Programma (definitivo) 4° congresso sihta copia
Programma (definitivo) 4° congresso sihta copiaProgramma (definitivo) 4° congresso sihta copia
Programma (definitivo) 4° congresso sihta copiaCarlo Favaretti
 
Human Enhancement Technologies
Human Enhancement TechnologiesHuman Enhancement Technologies
Human Enhancement TechnologiesMario Gentili
 
2 premio forum pa sanità 2021 template ppt (2)
2 premio forum pa sanità 2021   template ppt (2)2 premio forum pa sanità 2021   template ppt (2)
2 premio forum pa sanità 2021 template ppt (2)DinaMunno
 
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa SocialeBilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa SocialeStefanoIalenti
 

Semelhante a Scenari strategici per la sanità del futuro (20)

10-05-13 giornata studio PERLab
10-05-13 giornata studio PERLab10-05-13 giornata studio PERLab
10-05-13 giornata studio PERLab
 
Monitoraggio Politiche Regionali Responsabilità Sociale Impresa CSR
Monitoraggio Politiche Regionali Responsabilità Sociale Impresa CSRMonitoraggio Politiche Regionali Responsabilità Sociale Impresa CSR
Monitoraggio Politiche Regionali Responsabilità Sociale Impresa CSR
 
Family Audit: la certificazione familiare aziendale
Family Audit: la certificazione familiare aziendaleFamily Audit: la certificazione familiare aziendale
Family Audit: la certificazione familiare aziendale
 
Programma strategico slides giugno musicali
Programma strategico slides giugno musicaliProgramma strategico slides giugno musicali
Programma strategico slides giugno musicali
 
Marcella Marletta - Congresso Nazionale SIMG
Marcella Marletta - Congresso Nazionale SIMGMarcella Marletta - Congresso Nazionale SIMG
Marcella Marletta - Congresso Nazionale SIMG
 
Health Technology Assessment: un Ponte tra la scienza e il policy making
Health Technology Assessment: un Ponte tra la scienza e il policy makingHealth Technology Assessment: un Ponte tra la scienza e il policy making
Health Technology Assessment: un Ponte tra la scienza e il policy making
 
Vite-lavori in comune come welfare di community: i processi partecipativi
Vite-lavori in comune come welfare di community: i processi partecipativiVite-lavori in comune come welfare di community: i processi partecipativi
Vite-lavori in comune come welfare di community: i processi partecipativi
 
Salute e partecipazione della comunità. Una questione politica - di Angelo S...
Salute e partecipazione della comunità. Una questione politica - di Angelo S...Salute e partecipazione della comunità. Una questione politica - di Angelo S...
Salute e partecipazione della comunità. Una questione politica - di Angelo S...
 
Sviluppo Locale Sostenibile E Fondi Strutturali 2010
Sviluppo Locale Sostenibile E Fondi Strutturali 2010Sviluppo Locale Sostenibile E Fondi Strutturali 2010
Sviluppo Locale Sostenibile E Fondi Strutturali 2010
 
Monitoraggio delle Politiche Regionali in materia di Responsabilità Sociale d...
Monitoraggio delle Politiche Regionali in materia di Responsabilità Sociale d...Monitoraggio delle Politiche Regionali in materia di Responsabilità Sociale d...
Monitoraggio delle Politiche Regionali in materia di Responsabilità Sociale d...
 
Social marketing and public health
Social marketing and public healthSocial marketing and public health
Social marketing and public health
 
Health promotion. Are you ready for dance/change?
Health promotion. Are you ready for dance/change?Health promotion. Are you ready for dance/change?
Health promotion. Are you ready for dance/change?
 
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
 
REGIONE VENETO - Rapporto in sintesi 2010 su dati 2009
REGIONE VENETO - Rapporto in sintesi 2010 su dati 2009REGIONE VENETO - Rapporto in sintesi 2010 su dati 2009
REGIONE VENETO - Rapporto in sintesi 2010 su dati 2009
 
Az. prof. ar 2000-01
  Az. prof. ar 2000-01  Az. prof. ar 2000-01
Az. prof. ar 2000-01
 
Philanthropy Insights n_3 (web)
Philanthropy Insights n_3 (web)Philanthropy Insights n_3 (web)
Philanthropy Insights n_3 (web)
 
Programma (definitivo) 4° congresso sihta copia
Programma (definitivo) 4° congresso sihta copiaProgramma (definitivo) 4° congresso sihta copia
Programma (definitivo) 4° congresso sihta copia
 
Human Enhancement Technologies
Human Enhancement TechnologiesHuman Enhancement Technologies
Human Enhancement Technologies
 
2 premio forum pa sanità 2021 template ppt (2)
2 premio forum pa sanità 2021   template ppt (2)2 premio forum pa sanità 2021   template ppt (2)
2 premio forum pa sanità 2021 template ppt (2)
 
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa SocialeBilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
Bilancio sociale 2012 IRS L'Aurora Cooperativa Sociale
 

Mais de martino massimiliano trapani

Vademecum su certificazioni telematiche di malattia
Vademecum su certificazioni telematiche di malattiaVademecum su certificazioni telematiche di malattia
Vademecum su certificazioni telematiche di malattiamartino massimiliano trapani
 
legge di potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari L.R. 22/2021
legge di potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari  L.R. 22/2021legge di potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari  L.R. 22/2021
legge di potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari L.R. 22/2021martino massimiliano trapani
 
articolo giovani medici situazione naazionale e camici in fuga.pdf
articolo giovani medici situazione naazionale e camici in fuga.pdfarticolo giovani medici situazione naazionale e camici in fuga.pdf
articolo giovani medici situazione naazionale e camici in fuga.pdfmartino massimiliano trapani
 
L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2
L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2
L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2martino massimiliano trapani
 
Informami 2-2021- Omceomi - nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025
Informami 2-2021- Omceomi - nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025Informami 2-2021- Omceomi - nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025
Informami 2-2021- Omceomi - nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025martino massimiliano trapani
 
Esperienza ospedale milanese nella pandemia covid
Esperienza  ospedale milanese nella pandemia covid  Esperienza  ospedale milanese nella pandemia covid
Esperienza ospedale milanese nella pandemia covid martino massimiliano trapani
 
il fumo di tabacco ai tempi del covid- Pillola fumo di tabacco
il fumo di tabacco ai tempi del covid- Pillola fumo di tabaccoil fumo di tabacco ai tempi del covid- Pillola fumo di tabacco
il fumo di tabacco ai tempi del covid- Pillola fumo di tabaccomartino massimiliano trapani
 
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzateVademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzatemartino massimiliano trapani
 

Mais de martino massimiliano trapani (20)

Vademecum su certificazioni telematiche di malattia
Vademecum su certificazioni telematiche di malattiaVademecum su certificazioni telematiche di malattia
Vademecum su certificazioni telematiche di malattia
 
legge di potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari L.R. 22/2021
legge di potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari  L.R. 22/2021legge di potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari  L.R. 22/2021
legge di potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari L.R. 22/2021
 
La nostra sanità sta male
La nostra sanità sta maleLa nostra sanità sta male
La nostra sanità sta male
 
Medici in fuga all’estero
Medici in fuga all’esteroMedici in fuga all’estero
Medici in fuga all’estero
 
articolo giovani medici situazione naazionale e camici in fuga.pdf
articolo giovani medici situazione naazionale e camici in fuga.pdfarticolo giovani medici situazione naazionale e camici in fuga.pdf
articolo giovani medici situazione naazionale e camici in fuga.pdf
 
bollettino2-2022-web.pdf
bollettino2-2022-web.pdfbollettino2-2022-web.pdf
bollettino2-2022-web.pdf
 
IL DIRETTORE SANITARIO
IL DIRETTORE SANITARIO IL DIRETTORE SANITARIO
IL DIRETTORE SANITARIO
 
L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2
L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2
L’ESPERIENZA DELLA ASST RHODENSE DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-COV-2
 
Informami 2-2021- Omceomi - nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025
Informami 2-2021- Omceomi - nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025Informami 2-2021- Omceomi - nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025
Informami 2-2021- Omceomi - nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025
 
Burnout non bruciarti la salute
Burnout   non bruciarti la saluteBurnout   non bruciarti la salute
Burnout non bruciarti la salute
 
Esperienza ospedale milanese nella pandemia covid
Esperienza  ospedale milanese nella pandemia covid  Esperienza  ospedale milanese nella pandemia covid
Esperienza ospedale milanese nella pandemia covid
 
la medicina di genere
la medicina di generela medicina di genere
la medicina di genere
 
Libro di ricette
Libro di ricetteLibro di ricette
Libro di ricette
 
il fumo di tabacco ai tempi del covid- Pillola fumo di tabacco
il fumo di tabacco ai tempi del covid- Pillola fumo di tabaccoil fumo di tabacco ai tempi del covid- Pillola fumo di tabacco
il fumo di tabacco ai tempi del covid- Pillola fumo di tabacco
 
il gioco d'azzardo patologico
il gioco d'azzardo patologicoil gioco d'azzardo patologico
il gioco d'azzardo patologico
 
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoro
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoroWorklife balance -la conciliazione vita-lavoro
Worklife balance -la conciliazione vita-lavoro
 
Sosta in salute - mangiar sano fuori casa
Sosta in salute - mangiar sano fuori casaSosta in salute - mangiar sano fuori casa
Sosta in salute - mangiar sano fuori casa
 
IL NUOVO OSPEDALE G. SALVINI GARBAGNATE MILANESE
IL NUOVO OSPEDALE G. SALVINI  GARBAGNATE MILANESEIL NUOVO OSPEDALE G. SALVINI  GARBAGNATE MILANESE
IL NUOVO OSPEDALE G. SALVINI GARBAGNATE MILANESE
 
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzateVademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
 
5 passi per prenderci cura della nostra salute
5 passi per prenderci cura della nostra salute5 passi per prenderci cura della nostra salute
5 passi per prenderci cura della nostra salute
 

Scenari strategici per la sanità del futuro

  • 1. s& 4207-4f 5-11-2008 8:59 Pagina 1 studi&ricerche
  • 2. s& 4207-4f 5-11-2008 8:59 Pagina 2
  • 3. s& 4207-4f 5-11-2008 8:59 Pagina 3 Giovanni Aguzzi Mario Del Vecchio Federico Lega Francesco Longo Anna Prenestini Stefano Tasselli Gli scenari strategici per la sanità del futuro Strategie di successo in un settore maturo Presentazione di Elio Borgonovi
  • 4. Progetto grafico di copertina: mStudio, Milano Copyright © 2008 EGEA S.p.A. Viale Isonzo, 25 - 20135 MILANO Tel. 02/5836.5751 - Fax 02/5836.5753 www.egeaonline.it e-mail: egea.edizioni@unibocconi.it Tutti i diritti riservati. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, legge 22 aprile 1941, n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale, o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO – Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell’Ingegno Corso di Porta Romana, 108 – 20122 Milano segreteria@aidro.org – www. aidro.org 1ª edizione: novembre 2008 ISBN 978-88-238-4207-6 Stampa: Global Print, Gorgonzola (MI)
  • 5. Indice Presentazione di Elio Borgonovi VII 1. Perché pensare al futuro nelle aziende sanitarie pubbliche?, 1 di Mario Del Vecchio 2. Gli scenari come strumento di pianificazione strategica, di Federico Lega 5 3. Le aree di possibile discontinuità ambientale, di Francesco Longo 9 4. Il SSN tra trent’anni. Scenari per la pianificazione strategica della sanità del futuro, di Giovanni Aguzzi, Mario Del Vecchio, Federico Lega, Francesco Longo, Anna Prenestini, Stefano Tasselli 13 5. Conclusioni di Stefano Tasselli 109 V
  • 6.
  • 7. Presentazione di Elio Borgonovi La conoscenza e il suo uso secondo valori rispettosi della dignità della persona sono la base del vero progresso umano e civile. Con riguardo al passato e al presente, la conoscenza deriva dalla capacità di tenere distinti i fatti dalla loro interpretazione. Con riguardo al futuro, la conoscenza è correlata alla capacità di prevedere le tendenze strutturali dei fenomeni e alle politiche assunte dalle persone che occupano determinate posizioni di responsabilità e da altre persone che sono chiamate ad applicare le politiche. Prevedere le tendenze strutturali significa individuare le dinamiche che sono indipendenti dalle politiche del settore o che sono effetto di politiche assunte nel passato. Nel caso specifico della sanità, esse sono riconducibili a fattori quali l’invecchiamento delle popolazioni, l’aumento della complessità dell’organizzazione dei servizi sanitari, lo sviluppo di nuove tecnologie, l’affermazione di nuove professionalità, le modifiche nella struttura quantitativa e qualitativa dei gruppi professionali, l’aumento dei rischi collegati a modalità sempre più sofisticate di assistenza, la crescente limitatezza delle risorse in rapporto alle potenzialità di assistenza. Poiché il futuro è per definizione incerto e, nel campo dei sistemi sociali, dipendente dai comportamenti delle persone singole o associate in gruppi, il contributo del ricercatore è quello di definire possibili alternative alle dinamiche strutturali e di indicare quali possono essere, secondo le sue competenze specifiche, le più probabili. Inoltre, il contributo consiste nel correlare ad ogni scenario diverse politiche e valutarne ex-ante gli effetti. La diversa capacità di prevedere ed esplicitare scenari, in forma utile a chi dovrà assumere decisioni a vario livello, dipende dalla qualità di singoli ricercatori o gruppi di essi, dall’uso di appropriate metodologie di analisi, dalla conoscenza del passato. VII
  • 8. Per rispondere a queste esigenze, i ricercatori del CERGAS Bocconi, facendo tesoro delle conoscenze consolidate in trenta anni di storia, hanno pensato di elaborare e proporre scenari sui principali aspetti di tutela della salute per coloro che compiono atti diretti di assistenza, per i manager, per i decisori di politiche a livello di aziende sanitarie, regioni e stato. Si ritiene che ciò possa essa essere rilevante ed utile per coloro che possono migliorare, direttamente (medici o altre professioni sanitarie) o indirettamente (responsabili di funzioni amministrative di supporto, manager, policy maker) la qualità della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. In definitiva, l’efficacia delle attività di recupero, mantenimento e miglioramento dello stato di benessere fisico e psichico delle persone, come recita la Legge 833/78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. VIII
  • 9. 1. Perché pensare al futuro nelle aziende sanitarie pubbliche? di Mario Del Vecchio Tutte le organizzazioni e i sistemi, così come gli individui, sono sospesi tra il passato e il futuro. Il passato è una fonte di indispensabile stabilizzazione, alimenta le routine operative e cognitive, consente, nella misura in cui si replica nel presente, di migliorare le condizioni di funzionamento. Rappresenta una spinta potente che consente alle organizzazioni di inoltrarsi nel futuro con un’inerzia, che non è solo un vincolo, ma anche condizione di equilibrio. Il futuro si esplicita nelle possibilità in grado di irrompere nel presente, che sfidano le coerenze realizzate, che rischiano di rendere inutilizzabile il patrimonio del passato, costringendo, così, organizzazioni e sistemi a faticose riconquiste di equilibri accettabili. Tutti i sistemi organizzati e intenzionalmente guidati riflettono sul passato, cercando di gestirne le spinte e, al tempo stesso, guardano al futuro, ne immaginano le possibilità, cercano dei punti di riferimento ai quali «agganciare dei tensori» in grado di intervenire sulle direzioni impresse dal passato e dalle sue inerzie. L’equilibrio tra gestione di ciò che il passato consegna e anticipazione delle possibilità che potrebbero emergere dal futuro è un elemento importante e delicato nella vita delle aziende. Nel caso delle aziende sanitarie pubbliche tale equilibrio necessita di un profondo ripensamento per almeno tre fattori che i parte si intrecciano e che impongono un modo diverso e più attento di considerazione del futuro. - Il futuro: dalla politica all’azienda Come è noto nel modello tradizionale di azienda pubblica il rapporto con l’ambiente era appannaggio esclusivo della politica. Alla politica, alle sue 1
  • 10. sensibilità e ai suoi strumenti, spesso impliciti, era affidato il compito di guardare all’ambiente e alle sue modificazioni per prendere quelle decisioni che avrebbero guidato l’azienda verso il perseguimento delle finalità e avrebbero, al contempo, generato gli effetti rispetto ai quali i cittadini elettori sarebbero, poi, stati chiamati ad esprimere il loro giudizio. In questo quadro all’azienda non rimaneva che un orizzonte «realizzativo», di natura tecnico-specialistica, dal quale venivano sostanzialmente espunte le vere discontinuità − cioè una possibilità di futuro radicalmente diverso dal passato che si realizza nel presente − le quali nascono sempre dall’intrecciarsi di cambiamenti che avvengono su diverse dimensioni. Se l’azienda, nella sua autonomia e in un rapporto corretto con la politica, deve assumersi la responsabilità di ricercare e mantenere nel tempo le condizioni di coerenza tra ciò che fa e ciò che l’ambiente richiede, guardare al futuro alla ricerca dei segnali di cambiamento diventa una funzione, non solo non più delegabile, ma fondamentale per l’esercizio di una vera gestione manageriale. - Gli orizzonti del cambiamento e il controllo delle dinamiche dell’ambiente Guardare al di là dei confini dell’azienda e dell’orizzonte di un futuro prossimo, per cercare di agganciare i tensori che attrezzano l’azienda per il cambiamento, è tanto più importante quanto più spesso e con quanta maggiore intensità gli equilibri consolidati vengono messi in discussione. Da questo punto di vista, è ormai largamente condivisa l’idea che l’ambiente nel quale le aziende sanitarie pubbliche sono chiamate ad operare abbia definitivamente abbandonato quelle caratteristiche di stabilità che consentivano di attendere la crisi, registrare le discontinuità che l’avevano prodotta, reagire ridefinendo un modello che sarebbe stato utilizzato per il congruo intervallo di tempo che separava una crisi dall’altra. Ma a richiedere una maggiore e più efficace capacità di anticipazione non è solo la variabilità intrinseca dell’ambiente, sotto forma di evoluzione tecnologica e scientifica o di complessità dei bisogni e delle loro forme di espressione, ma anche un cambiamento fondamentale avvenuto nel rapporto tra l’azienda e l’ambiente. Il controllo dell’ambiente, che per lungo tempo è stato un elemento naturalmente assicurato all’azienda pubblica (l’immagine più comune è quella del paziente i cui bisogni e le relative modalità di risposta vengono definiti e interamente governati dal sistema aziendale), è diventato ora un punto di arrivo che deve essere conquistato; il paziente, parallelamente, è diventato un soggetto che sceglie e che deve essere 2
  • 11. convinto e guadagnato alla visione dell’azienda e alle sue scelte. Se in precedenza la variabilità potenziale poteva essere ridotta attraverso il potere esercitato, oggi deve essere anticipata per riuscire ad essere governata ed eventualmente assorbita. - La flessibilità e l’adattamento L’irrompere dell’ambiente, l’intensificazione delle discontinuità, la diminuzione dei gradi di controllo assicurati per via istituzionale pongono il tema delle possibilità di adattamento delle aziende sanitarie pubbliche, nelle loro diverse componenti, a condizioni che variano nei loro elementi fondamentali. Il punto diventa ancora più critico se si pone attenzione alla potenziale scarsa reversibilità di alcune scelte che ne caratterizzano il funzionamento. La costruzione di un ospedale così come l’accumulo di competenze in un certo settore sono scelte che impegnano tempo e che esplicano i loro effetti in archi temporali rilevanti. Esplorare il futuro e i possibili cambiamenti non significa solo cercare di rendere più oculati gli investimenti, aumentando la probabilità che scelte a scarsa reversibilità si dimostrino coerenti con le dinamiche dell’ambiente, ma anche fare emergere la flessibilità, la potenziale adattabilità a futuri diversi, come condizione preliminare per qualunque scelta e costruire le condizioni perché essa riesca a permeare l’intera organizzazione. 3
  • 12.
  • 13. 2. Gli scenari come strumento di pianificazione strategica di Federico Lega La formulazione della strategia a livello aziendale può beneficiare del miglioramento delle informazioni di cui si dispone per la decisione, da una loro gestione collettiva ed organizzazione logica e strutturata, dal collegamento tra esse e le questioni strategiche con cui l’azienda si confronta. Questa semplice considerazione introduce all’uso che tradizionalmente viene associato agli strumenti di analisi strategica, tra cui sono ricompresi gli scenari: la ricerca di un modo “intelligente” di organizzare il dato di analisi per tradurlo in informazioni utili al processo decisionale strategico. Gli strumenti non sostituiscono, ma supportano la decisione. In questa prospettiva è opportuno ricordare, ricollegandosi anche a quanto anticipato nei precedenti paragrafi, che gli scenari non sono previsioni del futuro, quanto piuttosto anticipazioni che intendono esplorare il futuro per generare visioni, facilitare interpretazioni di fenomeni in evoluzione, porre dubbi da sciogliere. Pertanto non concludono l’analisi, non sono punti di arrivo che conducono in modo deterministico alla decisione, ma al contrario avviano il processo di indagine ponendo al loro utilizzatore il problema (e responsabilità) di decidere quale visuale dell’ambiente esterno e della sua evoluzione adottare nella definizione dell’agenda delle questioni strategiche. L’ambiente, o meglio i diversi sotto- ambienti con cui si confronta l’azienda sanitaria pubblica, non sono quasi mai “bersagli” fissi a cui mirare con una pianificazione strategica puntuale e diretta, ma sono sempre di più “fenomeni in movimento su un orizzonte ampio” che richiedono una comprensione collegiale tra i diversi stakeholder dell’azienda. Ciò accade soprattutto quando l’azienda può influenzare gli sviluppi di tali orizzonti (non arrestandoli, ma rallentandone o 5
  • 14. accelerandone il decorso naturale). Dunque la tecnica degli scenari è un metodo di analisi strategica che si può usare per produrre “orizzontalmente” l’allineamento delle premesse decisionali e delle questioni strategiche fondanti il percorso di elaborazione e pianificazione aziendale, vale a dire un “meeting of minds” 1 tra tutti gli attori che convergono sul processo e che condividono il medesimo “enacted environment” (comprensione del contesto ambientale). 2 Cogliere l’essenza delle questioni strategiche. Un primo importante uso è quindi quello che discende dall’identificazione attraverso gli scenari delle questioni chiave che dovrebbero essere incluse nell’agenda strategica e che sono estrapolate dall’analisi e comprensione dei fenomeni in movimento. Il fondamento di questa agenda è la ridefinizione della impostazione strategica dell’azienda, a partire dal ruolo reattivo o proattivo che intende adottare nel sistema istituzionale in cui opera, dalle visioni culturali e ideologiche che matura rispetto agli ambiti di intervento (ad esempio interrogandosi sul significato diverso di impostare un percorso 1 Si fa riferimento ad un concetto elaborato da Thomas Schelling nell’ambito dei suoi studi sulla teoria dei giochi. La tesi essenziale è che in presenza di problemi complessi e di attori con orientamenti culturali diversi né il coordinamento tacito, né l’esplicitazione di regole di interazione (ad esempio i meccanismi operativi) sono sufficienti, perché comunque soggetti ad una interpretazione nell’utilizzo diversa da attore ad attore. In questi contesti, il problema di fondo è ottenere un coordinamento strategico da cui può discendere più facilmente e per delega il coordinamento operativo sui processi organizzativi. Tale coordinamento strategico viene indicato come il “meeting of minds” e corrisponde ad una convergenza di aspettative e di premesse decisionali. Pertanto, in gruppi nuovi, di fronte ad un cambiamento da comprendere ed interiorizzare, è necessario un momento iniziale di comunicazione a due vie, di discussione per la reciproca comprensione delle aspettative e delle premesse, perché “some historical, cultural, linguistic, or even mathematical salience is essential for the creation of convergent expectations in the mind of players”. 2 È importante che i membri di un’organizzazione, ed in particolare il suo gruppo dirigente, condividano il medesimo “enacted environment”, cioè quell’ambiente “attivato” che risulta dalle percezioni del singolo, dalla sua capacità di interpretare i fenomeni che accadono attorno a lui ed associarli un significato. Il concetto è mutuato dal lavoro di Weick, che definisce l’enacted environment come il risultato di un processo di attribuzione di significato (sensemaking) che la singola persona da alle informazioni in base a cui decide: “your beliefs are cause maps that you impose on the world, after which you «see» what you have already imposed. In this perspective, organisational design and development processes are first of all «sensemaking» processes which involve «listening» to different internal viewpoints, facilitating the understanding of what the organization is and which changes are perceived as necessary. People’s recognition and understanding of the need for change and of which change are fundamental”. 6
  • 15. di elaborazione strategica mission-driven o consensus-driven o market- driven), dalla definizione dei contorni dello spazio strategico di cui vuole appropriarsi. Aprire il dialogo organizzativo, restituendo appartenenza e responsabilità del futuro dell’azienda al suo management Un secondo uso che si collega al precedente è l’opportunità che la discussione degli scenari produce come “scusa” per promuovere l’interazione, il dialogo, il confronto nella dirigenza aziendale. Sono un ottimo strumento di analisi strategica per coinvolgere i dirigenti aziendali, professionisti e non, in un dialogo collaborativo che consolidi l’appartenenza all’azienda ed il senso di responsabilità e la “messa in contesto” del proprio ruolo manageriale. Ovvero sia, anche se l’analisi non si conclude con l’identificazione collegiale dell’agenda delle questioni strategiche, l’effetto derivato potrà essere quello di aver prodotto nel gruppo dirigente la consapevolezza di essere una squadra chiamata a spingere l’organizzazione verso un nuovo orizzonte, e che tale azione sarà guidata dalla ricerca di una “impostazione strategica” dell’azienda che si discosta dal passato e deve ridefinirsi in corso d’opera. L’attenzione al futuro a medio termine contribuisce a sterilizzare l’effetto di freno all’interazione che potrebbe legarsi a conflitti passati personali e di gruppo, e porta su un terreno neutro il confronto, permettendo una partecipazione diffusa. In questa prospettiva il dialogo può prodursi portando in discussione gli scenari nel corso di workshops o laboratori organizzativi che vedono coinvolti gli attori chiave del management aziendale. Delineare le coordinate politico-istituzionali dello spazio strategico Un terzo uso, di fondamentale importanza nel contesto pubblico, riguarda poi la sfera delle relazioni politico-istituzionali dell’azienda. Gli scenari sono visioni che evidenziano problemi da risolvere, da cui derivare domande le cui risposte sono propedeutiche alla definizione della impostazione aziendale. Ad esempio ci si può interrogare sull’atteggiamento da tenere nelle relazioni interaziendali, sul significato operativo della missione di tutela della salute, sui campi prioritari di intervento cui destinare gli investimenti, ecc. Alcune risposte sono già in parte presenti nei documenti di indirizzo politici ed istituzionali, ma altre richiedono approfondimenti, esplorazione delle posizioni, mediazione. In questa prospettiva gli scenari sono strumenti per chiarire ed influenzare - tramite la 7
  • 16. messa in discussione di visioni imperanti o dogmatiche - le coordinate politico-istituzionali cui può e deve far riferimento l’azienda sanitaria pubblica, sviluppando un confronto con la politica e con le istituzioni baricentrato attorno ai temi individuati dagli scenari (le aree di discontinuità ambientale). Ragionare per scenari consente quindi di delineare progressivamente quella parte della cornice dello spazio strategico determinata dai riferimenti della politica e delle istituzioni ed in cui si può esprimere la discrezionalità decisionale dell’azienda. Lo scopo è di conseguire un’esplicitazione quanto più chiara possibile di priorità e impostazione aziendale cui ispirarsi, e comunque sufficiente a permettere al management aziendale di costruire un’agenda strategica validata e sostenibile rispetto al contesto politico-istituzionale di riferimento. Alimentare e indirizzare il pensiero Infine, un ultimo uso rilevante della tecnica degli scenari corrisponde al potenziale “effetto annuncio”che producono. Essi forniscono del food for tought che ciascun lettore-utilizzatore rielabora - rispetto alla propria esperienza lavorativa - sotto forma di quadri interpretativi delle realtà e di spunti per l’azione. Quindi, anche quando non inseriti in un processo strutturato di confronto collegiale interno o di dialogo tra l’organizzazione ed il suo ambiente, l’uso degli scenari come semplice “lettura” messa a disposizione degli attori organizzativi ed istituzionali comunque produce un effetto importante nella misura in cui arricchisce la possibilità che il singolo esplori ulteriormente e si interroghi sulle sue convinzioni. Ciò dovrebbe migliorare la qualità dei processi decisionali e - in alcuni casi - orientarli implicitamente verso alcune delle visioni future incluse negli scenari (quasi configurando all’estremo la possibilità che gli scenari più condivisi diventino delle profezie auto-avverantesi). Ovviamente i vari usi non sono in contrapposizione, ma posso convivere almeno in larga parte all’interno dello stesso processo di elaborazione strategica. Rappresentano quindi per l’azienda sanitaria pubblica che decida di svilupparli ed utilizzarli un importante tassello nella gestione del mosaico delle relazioni interne ed esterne che contribuisce alla formulazione e validazione della strategia e all’avvio di un cambiamento di direzione di sviluppo organizzativo e di impostazione comportamentale di tutto il management aziendale. 8
  • 17. 3. Le aree di possibile discontinuità ambientale di Francesco Longo La metodologia degli scenari non è finalizzata a prevedere il futuro, ma ad interrogarsi sui futuri possibili, per dare strumenti alla strategia aziendale in coerenza ai possibili grandi cambiamenti. A questo proposito risultano particolarmente rilevanti gli scenari che hanno alta probabilità di dispiegarsi o che avrebbero rilevanti impatti sul sistema o sulle singole aziende. L’identificazione delle aree di possibile discontinuità ambientale è un lavoro propedeutico all’elaborazione degli scenari futuri, orientato a individuare le macro-tendenze nelle quali ci si attendono i principali cambiamenti. In altri termini, si cerca di rintracciare, attraverso l’osservazione delle variabili più probabilmente soggette a cambiamenti o rotture paradigmatiche, quali sono gli ambiti o le dimensioni che subiranno le maggiori trasformazioni nel medio-lungo periodo. Le aree di possibile discontinuità ambientale costituiscono quindi il “contenitore tematico” entro cui collocare i diversi scenari. L’elenco delle aree di discontinuità ambientale deve essere il più ampio possibile, per contemplare l’intero spettro dei cambiamenti rilevanti e probabili, ma non può essere esaustivo e omnicomprensivo, perché altrimenti l’esercizio di pianificazione perderebbe la sua finalità principale, cioè quella di individuare e selezionare le dimensioni rilevanti che occorre presidiare nel futuro. L’individuazione delle aree di possibile discontinuità ambientale è pertanto un processo di analisi di natura soggettiva, anche se poggia sui dati empirici disponibili, sulle conoscenze delle evoluzioni ambientali, culturali e tecnologiche in corso, sulle esperienze degli analisti e degli opinion leader intervistati. L’individuazione delle discontinuità 9
  • 18. ambientali definisce l’agenda della pianificazione strategica, entro cui collocare gli scenari possibili. Gli autori del presente lavoro considerano rilevanti per il futuro del settore sanitario, del SSN e delle aziende che vi operano le seguenti aree di possibile discontinuità ambientale. 1. Gli scenari macro-economici e istituzionali di riferimento La disponibilità complessiva di risorse per il settore sanità e in particolare la distribuzione del mix di entrate tra fonti fiscali, assicurative pubbliche o private e la spesa con pagamento diretto da parte dei cittadini (“out of pocket”) è una determinante decisiva sull’evoluzione del sistema. L’entità e le fonti delle risorse si correlano con le trasformazioni istituzionali in corso, le quali determinano l’evoluzione del livello di governo e di responsabilizzazione sulla tutela della salute e delle relative compatibilità finanziarie. 2. I confini del welfare e la missione delle aziende sanitarie La tutela della salute è esercitata da ambiti di intervento e consumo sempre più diversificati ed eterogenei tra di loro, che assumono grande rilevanza nella cultura e nella prassi dei cittadini. Da un lato vi sono livelli di servizio e di prestazioni garantiti dal SSN, dall’altro quelli pagati direttamente dagli utenti. La diffusione della cronicità rende arduo e poco significativo ogni confine tra i comparti della sanità, dei servizi socio-sanitari e di quelli sociali. I cittadini a loro volta sono sempre più attratti dalle medicine alternative, e inoltre si assiste ad un massiccio sviluppo dell’area del wellness. All’interno di questa trasformazione degli ambiti di produzione e consumo di prestazioni che hanno effetti, positivi o negativi, sullo stato di salute, quali saranno i confini e le missioni delle aziende del SSN, sia in chiave erogativa, sia in chiave di regolazione o di dissuasione attiva? 3. L’evoluzione dei profili di consumo sanitario La società futura avrà livelli crescenti di segmentazione sociale, sia dal punto di vista economico che culturale. Inoltre il quadro epidemiologico futuro differenzierà significativamente le situazioni individuali, entro cicli di vita sempre più lunghi e articolati. La domanda di salute e di prestazioni sarà sempre più eterogenea e differenziata. Quali sono a questo proposito i cluster di utenti rilevanti e le strategie da adottare in un sistema che considera l’equità e l’universalità come valori fondamentali? 10
  • 19. 4. Il ruolo dell’azienda sanitaria nell’ambiente socio-economico di riferimento La sanità è destinata a diventare il più grande settore dell’economia nei paesi avanzati. Essa avrà perciò un ruolo determinante nello sviluppo socio- economico dei paesi e dei singoli territori. Questa evidenza che tipo di politiche e comportamenti determinerà? 5. La trasformazione del capitale umano e dei processi di ricerca e sviluppo Nei prossimi 10-20 anni assisteremo a una profonda trasformazione della geografia delle professioni sanitarie (esaurimento della “pletora medica”, messa a regime delle lauree nelle professioni sanitarie, ecc.), sia per numero, sia per tipologia, sia per distribuzione di genere. La piramide organizzativa sarà completamente ristrutturata a causa della diffusione di ambiti di cura di impronta assistenziale, che condurrà alla specializzazione delle linee gerarchiche tra governo clinico e governo delle piattaforme logistiche. E’ patrimonio comune la volontà di diffondere in ogni azienda, oltre all’assistenza, anche la ricerca e la didattica. In questo quadro evolutivo quali dovranno essere le nuove logiche di governo del personale? 6. L’evoluzione delle reti ospedaliere, degli assetti infrastrutturali e logistici e dei correlati meccanismi di finanziamento L’evoluzione delle tecnologie e delle architetture logistiche rimodellerà gli ospedali, i quali avranno dei tempi di ammortamento/trasformazioni sempre più prossimi a quelli delle grandi tecnologie, comportando anche una trasformazione dei relativi meccanismi di finanziamento. Queste dinamiche che tipo di configurazione infrastrutturale determineranno per gli ospedali? 7. Modelli organizzativi emergenti e correlati assetti infrastrutturali La trasformazione del settore ospedaliero è sospinta, oltre che dalle innovazioni infrastrutturali, anche da rilevanti trasformazioni organizzative, in particolare la connessione in reti locali e regionali dei singoli presidi e la rimodulazione interna per aree di intensità di cura. Questo modifica profondamente gli assetti organizzativi, le linee gerarchiche, le tipologie di competenze e professioni richieste per le funzioni di direzione strategica ed operativa, richiedendo nuove strutture di governance. 11
  • 20. 8. L’evoluzione dei modelli dei servizi territoriali e dei servizi socio- sanitari Più della metà dei consumi sanitari avviene già oggi nei servizi territoriali e la loro incidenza è ulteriormente destinata a crescere. Il territorio è a sua volta scomponibile in diversi cluster: quali di questi avranno uno sviluppo prevalente? La diffusione della cronicità spinge a domandarsi quali figure professionali debbano svolgere la funzione di case manager e di care giver, influenzando significativamente i modelli organizzativi correlati. Tali modelli sono a loro volta influenzati dalla tipologia di meccanismi che determineranno la trasformazione dei bisogni sanitari in esplicita domanda di servizi. In un quadro di sintesi, è possibile classificare le prime quattro aree di discontinuità come riconducibili all’ambiente esterno delle aziende del SSN, mentre le ultime quattro come afferenti più allo sviluppo organizzativo e gestionale interno alle aziende. Le prime aree di discontinuità attengono più a dimensioni che possono essere governate direttamente da policy maker regionali o nazionali, che le aziende considerano come variabili esogene, anche se possono venire significativamente influenzate a livello locale dalle strategie e dalle azioni delle aziende. Il secondo gruppo di aree di discontinuità include le trasformazioni future attese nelle aziende, anche se queste, a loro volta, influenzano le variabili ambientali esterne, in un evidente reticolo di influenza sistemica reciproca. Tutte le aree di possibile discontinuità sono, infatti, correlate tra di loro e costituiscono un sistema integrato, che, solo per ragioni di economia di analisi ed espositiva, vengono differenziate e indagate separatamente. Le aree di discontinuità, pur nelle loro correlazioni, costituiscono quindi l’indice logico con cui presentiamo tutti i possibili scenari futuri, in modo che il lettore disponga anche di uno schema di collocazione dei singoli argomenti. Segue pertanto, per ogni area discontinuità ambientale individuata, il relativo set di scenari possibili individuati. Lo sforzo è stato quello di elaborare soltanto scenari plausibili, che hanno realistiche probabilità di dispiegarsi, evitando il ragionamento “per assurdo”, per permettere al lettore di confrontarsi davvero con futuri possibili della sanità di domani. 12
  • 21. 4. Il Ssn tra trent’anni. Scenari per la pianificazione strategica della sanità del futuro di Giovanni Aguzzi, Mario Del Vecchio, Federico Lega, Francesco Longo, Anna Prenestini, Stefano Tasselli
  • 22.
  • 23. 4.1 di Francesco Longo LE POSSIBILI AREE DI DISCONTINUITÀ AMBIENTALE
  • 24. Le possibili aree di possibile discontinuità ambientale 1. Gli scenari macro-economici e istituzionali di riferimento 2. I confini del welfare e la mission delle aziende sanitarie 3. L’evoluzione dei profili di consumo sanitario 4. Il ruolo dell’azienda sanitaria nell’ambiente socio-economico di riferimento 5. La trasformazione del capitale umano e dei processi di ricerca e sviluppo 6. L’evoluzione delle reti ospedaliere, degli assetti infrastrutturali e logistici e dei correlati meccanismi di finanziamento 7. Modelli organizzativi emergenti e correlati assetti infrastrutturali 8. L’evoluzione dei modelli dei servizi territoriali e dei servizi socio-sanitari
  • 25. Le criticità nelle aree di possibile discontinuità ambientale 1/4 1. Gli scenari macro-economici di riferimento, i confini dell’welfare e la mission delle aziende sanitarie - Trend macroeconomici e di disponibilità di risorse per la sanità - Presenza di orientamenti e modifiche istituzionali a livello europeo e nazionale - Sviluppo del federalismo - Evoluzione socio – culturale della società e dei suoi bisogni 2. I confini del welfare e la mission delle aziende sanitarie - Indebolimento dei confini tradizionali tra sanità, wellness e sociale - Trasformazione delle connessioni tra settore sociale, socio-sanitario e sanitario - Governance dell’out of pocket - Trasformazione progressiva della mission delle AUSL
  • 26. Le criticità nelle aree di possibile discontinuità ambientale 2/4 3. L’evoluzione dei profili di consumo sanitario - clusterizzazione utenti e territori (empowerment/nuove fragilità) - gli orientamenti dei pazienti rispetto al mix erogatori/finanziamento e all’ambito di cura (local, global o glocal?) - evoluzione cultura salute e cultura medica (EBM e medicina difensiva) 4. Il ruolo dell’azienda USL nell’ambiente socio-economico di riferimento: - L’impatto della sanità sullo sviluppo socio-economico - Il contributo della sanità al benessere sociale (sicurezza e capitale sociale) - L’influenza sugli stili di vita - Le aziende nei network di alleanze
  • 27. Le criticità nelle aree di possibile discontinuità ambientale 3/4 5. La trasformazione del capitale umano e dei processi di ricerca e sviluppo - Demografia delle professioni - Evoluzione dei ruoli professionali e dei meccanismi di rappresentanza sindacale e professionale - Diffusione e impatto dei percorsi di R&S 6. L’evoluzione delle reti ospedaliere (ospedali di prossimità e reti specialistiche), degli assetti infrastrutturali e logistici e dei correlati meccanismi di finanziamento - Il mix emergente tra infrastrutture e tecnologie - La modularità infrastrutturale - Formule finanziarie e di gestione nei nuovi orizzonti temporali - La trasformazione delle vocazioni degli stabilimenti: quale orizzonte competitivo in contesti globali e federali?
  • 28. Le criticità nelle aree di possibile discontinuità ambientale 4/4 7. Modelli organizzativi emergenti e correlati assetti infrastrutturali - Governance dell’ospedale e tipologia di orientamento della gestione - Modularità infrastrutturale 8. L’evoluzione dei modelli dei servizi territoriale e dei servizi socio-sanitari - Evoluzione dei care giver territoriali (self help, ruolo infermieri,ruolo dei MMG/PLS e delle strutture di cure intermedie e cure primarie) - L’impatto della medicina di iniziativa - La diffusione di tecnologie autodiagnostiche presso i pazienti - La trasformazione dell’auto-riproduzione sociale (famiglie, badanti, servizi reali e supporto finanziario)
  • 29. GLI SCENARI PER AREA DI DISCONTINUITÀ
  • 30. Aree di possibile discontinuità ambientale 4.2 di Francesco Longo e Stefano Tasselli AREA 1: SCENARI MACRO-ECONOMICI E ISTITUZIONALI DI RIFERIMENTO
  • 31. Condizioni che determinano l’evolversi degli scenari 1. Finanziarie: – Il livello di crescita del PIL 2. Istituzionali a livello europeo: – Presenza di trattati o di orientamenti a livello europeo che agevolano possibili aumenti di spesa per la sanità (ad esempio, attraverso stimoli alla convergenza indotti da un’ipotetica “Maastricht del welfare” o aumento della mobilità istituzionalmente riconosciuta) 3. Istituzionali a livello nazionale: – Decisioni in merito al livello di decentramento regionale/ federalismo nel governo della sanità 4. Sociali/Culturali: – L’evoluzione della società (verso forme crescenti di individualismo o verso modelli neo-comunitari) e l’evoluzione delle preferenze dei cittadini/consumatori (tendenza alla ricerca di servizi personalizzati)
  • 32. Set di scenari “Risorse e confini SSN” 1. Scenario “Sviluppo della sanità out of pocket” 2. Scenario “Sanità pubblica allargata e competitiva verso pubblico e privato” 3. Scenario “SSN tradizionale” 4. Scenario “Maastricht del welfare”
  • 33. Scenari possibili 1. Scenario “Sviluppo della sanità out of pocket” l Le risorse destinate al SSN rimangono stabili nel tempo oppure decrescono leggermente l Decresce l’incidenza della spesa SSN sul totale della spesa sanitaria, con un parallelo aumento dell’incidenza della spesa “privata privata” (out of pocket) l Il settore socio-sanitario e quello socio- assistenziale rimangono caratterizzati dalla prevalenza di modalità di cura informali destrutturate e pagate con modalità out of pocket l Si sviluppano progressivamente forme assicurative integrative (individuali e collettive) per il finanziamento della quota di out of pocket
  • 34. Scenari possibili 2. Scenario “Sanità pubblica allargata e competitiva verso pubblico e privato” l La quota di risorse governate dal SSN sul totale della spesa sanitaria aumenta, in virtù di due possibili ordini di ragioni: a) un aumento della quota della spesa “privata privata” ricondotta all’interno dei confini tradizionali del SSN, attraverso lo sviluppo di un’area a pagamento all’interno delle aziende pubbliche; b) i servizi socio - sanitari e socio – assistenziali, caratterizzati da un elevato livello di out of pocket, vengono inclusi nei confini del welfare sanitario l L’accelerazione di meccanismi di federalismo competitivo tra regioni porta a un forte aumento dei livelli di mobilità, e a una forte dinamica competitiva tra aziende e aree geografiche l Il SSN vende anche prestazioni in regime di out of pocket, diventando cosi competitor del mercato privato out of pocket
  • 35. Scenari possibili 3. Scenario “SSN tradizionale” l La spesa per il SSN cresce in maniera strettamente correlata alla crescita del PIL l L’incidenza del SSN sul totale della spesa sanitaria rimane stabile l I confini tra welfare sanitario e socio- sanitario rimangono ben marcati l La quota del privato out of pocket sul totale della spesa sanitaria rimane costante e fuori dall’azione del SSN
  • 36. Scenari possibili 4. Scenario “Maastricht del welfare” l L’ammontare delle risorse pubbliche complessive destinate al SSN aumenta, anche in virtù di politiche a livello europeo tendenti alla convergenza nella quota di spesa sanitaria sul PIL dei paesi UE l Viene istituito un patto europeo sul welfare l Tale patto genera un allineamento all’interno dei paesi dell’Unione Europea relativo alla quota di spesa sanitaria pubblica sul PIL l Per il SSN ciò comporta un progressivo aumento del livello quali -quantitativo dell’offerta l Le risorse aggiuntive devono essere reperite in un assetto federale l Si sviluppano fondi integrativi pubblici regionali di scopo
  • 37. Set di scenari “Gli scenari macro- istituzionali” 1. Scenario “SSN federale solidaristico” 2. Scenario “SSN federale competitivo” 3. Scenario “SSN regionalizzato autofinanziato”
  • 38. Scenari possibili 1. Scenario “SSN federale solidaristico” l Le regioni godono di ampia autonomia nella fase di programmazione e gestionale l Tale crescente autonomia conduce a una forte responsabilizzazione sui risultati l A livello nazionale vi è una forte tensione volta a diminuire i divari di performance tra i diversi sistemi regionali l Aumenta la rilevanza del fondo di perequazione per il sostegno alle regioni deboli l Sviluppo di forme di trasferimento di know-how alle regioni deboli e di modalità di tutoraggio
  • 39. Scenari possibili 2. Scenario “SSN federale competitivo” l Il binomio autonomia – responsabilità assume una rilevanza assoluta nell’assetto federale l Ciò genera una forte competizione per l’attrazione di pazienti e risorse per la ricerca con il fine di guadagnare quote aggiuntive di finanziamento per il sistema sanitario a livello regionale l Forti livelli di attrazione di pazienti extraregionali paganti l Deboli meccanismi di perequazione e di sostegno alle regioni più deboli l Significativa mobilità di risorse tra regioni
  • 40. Scenari possibili 3. Scenario “SSN federale regionalizzato autofinanziato” l Piena autonomia e responsabilità gestionale alle regioni l Disincentivazione finanziaria della mobilità sanitaria inter-regionale l Finanziamento di livelli regionali superiori a quelli standard attraverso tributi e imposte di scopo locali aggiuntivi l Sviluppo dell’imprenditorialità pubblica regionale nell’area out of pocket per ottenere risorse regionali aggiuntive
  • 41. Aree di possibile discontinuità ambientale 4.3 di Francesco Longo e Stefano Tasselli AREA 2: I CONFINI DEL WELFARE E LA MISSION DELLE AZIENDE SANITARIE
  • 42. Set di scenari “Confini delle aziende” 1. Scenario “Focalizzazione su sanità SSN e out of pocket” 2. Scenario “Sanità e socio-sanitario integrati” 3. Scenario “Concezione olistica della sanità”
  • 43. Scenari possibili 1. Scenario “Focalizzazione su sanità SSN e out of pocket” l Le istituzioni tendono a specializzarsi e focalizzarsi l Le aziende sanitarie tendono a concentrarsi sul core della prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione per la salute l La focalizzazione è rivolta all’intera gamma delle prestazioni sanitarie indipendentemente dal fatto che siano collocate all’interno o all’esterno del SSN l Sviluppo di aree a pagamento parziale o totale nelle aziende pubbliche l Si costruiscono chiari confini di competenze e responsabilizzazioni finanziarie tra sanità e sociale
  • 44. Scenari possibili 2. Scenario “Sanità e socio-sanitario integrati (integrazione formale e informale)” l Le istituzioni pubbliche cercano di individuare, organizzare e gestire le interdipendenze tra sociale e sanitario l Alla luce dell’invecchiamento progressivo della popolazione, e della correlata crescente diffusione di patologie croniche, sanità e sociale sono fortemente interdipendenti tra loro in un continuum l Pur nella differenza dei sistemi sociali e sanitari e dei rispettivi finanziamenti, si sviluppano forme rilevanti di integrazione (aziende miste socio-sanitarie, gate unici di accesso, case manager, ecc…)
  • 45. Scenari possibili 3. Scenario “Concezione olistica della sanità” l I confini della sanità sono sempre più labili e meno definiti, dal momento che si afferma progressivamente una concezione di wellbeing individuale che travalica i confini della sanità. l Ciò genera un ingente sviluppo di consumi in prevenzione, sport, estetica, wellness, spinti dalla nuova cultura olistica del benessere e dallo sviluppo economico. l Per via del progressivo invecchiamento della popolazione, aumenta la quota di popolazione anziana, pensionata e in buone condizioni di salute, che ha tempo e risorse da dedicare al mantenimento psicofisico. l Tali fenomeni inducono un rilevante ampliamento dei confini dell’”industria della salute” l I decisori pubblici presidiano strategicamente tale settore definendone sviluppi e indirizzi
  • 46. Set di scenari “Missione delle AUSL” 1. Scenario “AUSL della produzione” 2. Scenario “AUSL della committenza pubblica” 3. Scenario “AUSL del governo dei consumi sanitari” 4. Scenario “AUSL della tutela della salute”
  • 47. Scenari possibili 1. Scenario “AUSL della produzione” l La AUSL mantiene come sua mission principale quella tradizionale di governo della produzione diretta l Grande enfasi su Evidence Based Medicine, appropriatezza delle cure e governo clinico l Enfasi crescente sullo sviluppo dell’efficienza produttiva l Ricerca del cost-effectiveness produttivo
  • 48. Scenari possibili 2. Scenario “AUSL della committenza pubblica” l La AUSL assume una mission di governo dei consumi pubblici di servizi erogati dalla rete di produttori l Aumento della quota di produttori specializzati, pubblici e privati, fornitori dell’AUSL l Grande enfasi sui contratti interaziendali con produttori pubblici e privati, cercando livelli sempre crescenti di specializzazione e appropriatezza l Sviluppo di gestione per processi e PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici e Assistenziali) trasversali nella rete di offerta
  • 49. Scenari possibili 3. Scenario “AUSL del governo dei consumi sanitari” l La AUSL assume una mission di governo dei consumi sanitari nella loro interezza: pubblici, privati accreditati e out of pocket l Il focus è concentrato sul governo dei consumi sanitari del paziente all’interno e all’esterno del perimetro del SSN l Sviluppo progressivo di logiche e strumenti di influenza sui consumi out of pocket l Sviluppo di servizi a pagamento all’interno del SSN
  • 50. Scenari possibili 4. Scenario “AUSL della tutela della salute” l La AUSL assume una crescente attenzione agli stili di vita della popolazione e alle diverse tipologie si servizi sanitari (siano essi tramite SSN o out of pocket) l La AUSL accetta le sfide di una domanda che tende in maniera sempre crescente a individualizzarsi e a cercare forme di auto-cura l La mission si allarga alla governance di tutte quelle componenti che, latu sensu, possono essere considerate determinanti della salute: il wellness, il settore socio-sanitario, le politiche rivolte alla salute (Ambiente, trasporti, ecc…) l L’AUSL diventa l’istituzione pivotale di un reticolo di istituzioni rilevanti per la salute
  • 51. Aree di possibile discontinuità ambientale 4.4 di Francesco Longo e Stefano Tasselli AREA 3: L’EVOLUZIONE DEI PROFILI DI CONSUMO SANITARIO
  • 52. Condizioni che determinano l’evolversi degli scenari 1. Culturali: – La tipologia di approccio del cittadino/utente alla salute, intesa come consumo oppure come stile di vita 2. Sociali: – L’evoluzione dei meccanismi di riproduzione sociale (se permane un ruolo forte della famiglia oppure si tende ad un crescente individualismo con forme di auto.-sostegno) 3. Tecnologiche: – Le innovazioni tecnologiche biomediche, ma anche l’evoluzione del sistema dei trasporti (se si riducono ulteriormente i tempi e i costi di trasporto, può rendersi più agevole l’idea di un consumatore “globale”) 4. Imprenditoriali: – Lo sviluppo di erogatori privati e la tipologia di servizi offerti
  • 53. Tipologie di utenti di servizi sanitari - Utente evoluto: utente adulto, culturalmente e socialmente avanzato, economicamente benestante, sostenitore del self –empowerment nella gestione del proprio processo individuale di cura, si costruisce la propria rete di professionisti (anche privati) di riferimento, anche tramite il ricorso a secondi – terzi pareri da parte di differenti professionisti - Utente competente: non si è creato una rete stabile di professionisti di fiducia cui rivolgersi, ma adotta forme di self-empowerment attraverso l’auto- informazione. - Utente tradizionale: predilige affidarsi a servizi sanitari del SSN basati sull’Evidence Based Medicine. - Utente cronico: utente caratterizzato da un forte bisogno di assistenza in virtù del suo elevato livello di cronicità - Utente passivo - fragile: anziano parzialmente o completamente non autosufficiente, straniero con difficoltà di integrazione, minore abbandonato, disagiato psichico o sociale, non riesce a trasformare da solo il proprio bisogno sanitario in domanda esplicita. Necessita della presenza di un servizio pubblico che lo assista in logica di counseling e case management.
  • 54. Set di scenari “I cluster di profili di consumo” 1. Scenario “Disperso e polarizzato” 2. Scenario “Dicotomico paziente cronico – evoluto con care giver proprio” 3. Scenario “Dicotomico paziente cronico – evoluto con sostegno familiare”
  • 55. Scenari possibili 1. Scenario “Disperso e polarizzato” l Tutte le categorie potenzialmente espresse dalle variabili alla base di tale scenario sono presenti in quote rilevanti tali da generare un quadro fortemente polarizzato l Perciò, si formano cluster fortemente disomogenei tra loro che includono tipologie di utenti differenziati l Sulla base delle tipologie possibili di utenti, si creano cluster polarizzati con differenti aspettative e modalità di consumo: da un lato utenti fragili – passivi; dall’altro utenti competenti o evoluti; tra le due categorie, utenti tradizionali e cronici
  • 56. Scenari possibili 2. Scenario “Dicotomico paziente cronico – evoluto con care giver proprio” l Presenza di un modello dicotomico: – Da un lato si registra una forte diffusione di pazienti caratterizzati da elevati livelli di cronicità – Dall’altro lato pazienti competenti ma con un’assenza di attenzione al benessere psico-fisico complessivo dell’individuo, con crescenti aspettative verso una medicina rapidamente riparativa (l’illusione delle “pillole della felicità”) l La crescente debolezza del modello di famiglia tradizionale viene bilanciata dall’acquisto autofinanziato da parte del singolo utente di un proprio care giver (ad esempio badante)
  • 57. Scenari possibili 3. Scenario “Dicotomico paziente cronico – evoluto con sostegno familiare” l Si conferma la presenza di un modello dicotomico: – Da un lato si registra una forte diffusione di pazienti caratterizzati da elevati livelli di cronicità – Dall’altro lato pazienti competenti l All’interno dei meccanismi di riproduzione sociale, rimane il ruolo forte della famiglia l Le evidenze epidemiologiche dimostrano, in particolare, come le famiglie mono-filiali presentino standard più elevati di sostegno agli anziani
  • 58. Set di scenari “Gli ambiti di cura” 1. Scenario “Prevalenza di utenti locali” 2. Scenario “Prevalenza di utenti glocal” 3. Scenario “Prevalenza di utenti globali”
  • 59. Scenari possibili 1. Scenario “Prevalenza di utenti locali” l Il paziente ricerca la risposta alle proprie problematiche di salute in ambito locale, nel proprio territorio di riferimento l Sceglie prevalentemente la struttura a cui rivolgersi l Si rivolge prevalentemente a un erogatore di tipo pubblico l Ricerca la prossimità: cure a domicilio, strutture intermedie o ospedali di prossimità l Tale prevalente ricerca di prossimità è correlata alla diffusione della cronicità
  • 60. Scenari possibili 2. Scenario “Prevalenza di utenti glocal” l Il paziente per patologie semplici ricerca il livello locale di risposta alle proprie problematiche di salute l Preferisce rivolgersi all’erogatore pubblico, ma se l’accesso al pubblico non è coerente con le proprie aspettative di attesa è disponibile ad acquistare privatamente servizi out of pocket l Ricerca prevalentemente il professionista di fiducia l Per patologie importanti si muove sul mercato globale
  • 61. Scenari possibili 3. Scenario “Prevalenza di utenti globali” l Il paziente si muove in un mercato aperto allo spostamento verso altre realtà nazionali e internazionali l E’ abituato a muoversi e viaggiare per soddisfare i propri bisogni di salute l Manifesta disponibilità ad acquistare prestazioni out of pocket l Ricerca prevalentemente la tecnologia o il percorso evoluto di cura selezionato sulla base delle più recenti innovazioni scientifiche
  • 62. Aree di possibile discontinuità ambientale 4.5 di Giovanni Aguzzi e Mario Del Vecchio AREA 4: IL RUOLO DELLE AZIENDE SANITARIE NELL’AMBIENTE SOCIO- ECONOMICO DI RIFERIMENTO
  • 63. Condizioni che determinano l’evolversi dei trend l I settori sanitario e socio-sanitario sono oggetto di rilevante crescita economica l La sanità, perciò, può essere vista come un potenziale driver dello sviluppo socio-economico complessivo del Paese o di alcuni cluster territoriali in cui si scelga strategicamente di investire in tale settore l Lo sviluppo connesso alla crescita del settore sanitario è uno sviluppo “virtuoso”: esso, infatti, è portatore di competenze tecnologiche, di alto capitale umano, di alta specializzazione e ricerca, è labour intensive ed è radicato territorialmente (non è soggetto al rischio di delocalizzazioni).
  • 64. Set di scenari: “Il ruolo della sanità nello sviluppo nazionale” SCENARIO 2 SCENARIO 3 NAZIONALE BASSA RILEVANZA Le politiche nazionali non Le politiche nazionali non SANITA’ COME SETTORE STRATEGICO DELLE POLITICHE DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO puntano sulla sanità come puntano sulla sanità come driver di sviluppo. driver di sviluppo. Le aziende sanitarie, in ogni Le aziende sanitarie hanno un caso, stimolano sinergie con atteggiamento di separazione l’ambiente integrando la rispetto all’ambiente propria attività nel contesto in circostante, non cui operano promuovendo sinergie. SCENARIO 1 SCENARIO 4 Le politiche nazionali puntano Le politiche nazionali puntano sulla sanità come settore sulla sanità come settore chiave dello sviluppo socio- chiave dello sviluppo socio- ALTA RILEVANZA economico. economico. Le aziende sanitarie si Le aziende sanitarie, invece, propongono come soggetti hanno un atteggiamento di che stimolano sinergie con separazione rispetto l’ambiente integrando la all’ambiente circostante, non propria attività nel contesto in promuovendo sinergie. cui operano DI INTEGRAZIONE DI SEPARAZIONE STRATEGIE DELLE AZIENDE SANITARIE VERSO L’AMBIENTE ESTERNO
  • 65. Scenari possibili 1. Scenario “Sanità settore driver dello sviluppo nazionale/ atteggiamento di integrazione delle aziende sanitarie” l Il settore sanitario viene identificato come un settore portante dello sviluppo nazionale e vengono incentivate politiche atte a potenziarne la crescita l Le aziende sanitarie pubbliche accrescono la loro dotazione di risorse e a loro volta forniscono stimoli concreti all’ambiente, ponendosi sia come facilitatori al sistema di imprese, sia nell’ottica di creare valore alla filiera l Le aziende sanitarie pongono concretamente in essere esternalizzazioni di tipo imprenditoriale l Di conseguenza, si caratterizzano per un giusto bilanciamento tra erogazione dei servizi e sostegno alle richieste dell’ambiente di riferimento l La sanità pubblica è correttamente inserita nella catena del valore ed è vista come un motore di sviluppo l Lo sviluppo della sanità incentiva uno sviluppo socio-economico complessivo del paese, in quanto portatore di tecnologie, risorse specializzate e capitale umano
  • 66. Scenari possibili 2. Scenario “Sanità settore a bassa rilevanza per lo sviluppo nazionale/ atteggiamento di integrazione delle aziende sanitarie” l La sanità non riveste un ruolo centrale nelle scelte di sviluppo socio-economico del paese. l Il settore sanitario si limita perciò alla tutela dello stato di salute dei cittadini, senza la presenza di politiche di sviluppo tese a fare del sistema nazionale un sistema di avanguardia e riferimento l Tali scelte possono essere connesse a esplicite decisioni strategiche, o semplicemente all’assenza di politiche di lungo termine volte allo sviluppo e al rilancio della sanità come settore driver di sviluppo. l Nonostante l’assenza di una strategia di sviluppo per la sanità nazionale, le aziende sanitarie si integrano con l’ambiente circostante, in ottica di governance, in un contesto in cui l’obiettivo strategico delle aziende diventa sia la capacità di mantenere livelli elevati di servizio pur in presenza di minori risorse finanziarie e tecnologiche, sia contribuire allo sviluppo socio- economico locale
  • 67. Scenari possibili 3. Scenario “Sanità settore a bassa rilevanza per lo sviluppo nazionale / atteggiamento di separazione delle aziende sanitarie” l La sanità non riveste un ruolo centrale nelle scelte di sviluppo socio-economico del paese. l Le aziende sanitarie devono tutelare la salute dei cittadini in un contesto di minori risorse finanziarie, di minori risorse tecnologiche,e, più in generale, di una diffusa sfiducia circa il ruolo della sanità come settore chiave della vita socio-economica nazionale l Le aziende, all’interno di tale contesto, concentrano i propri servizi sulle proprie competenze strette. l Le scelte strategiche (esternalizzazioni, ecc…) sono dettate da ragioni di tipo prevalentemente difensivo l In generale, si assiste a un declino nel livello di coordinamento e integrazione delle aziende sanitarie, in un contesto in cui esse si estraniano dalla partecipazione ai problemi di sviluppo socio- economico locale
  • 68. Scenari possibili 4. Scenario “Sanità settore driver dello sviluppo nazionale / atteggiamento di separazione delle aziende sanitarie” l Il settore sanitario viene identificato come un settore portante dello sviluppo nazionale e vengono incentivate politiche atte a potenziarne la crescita l Le aziende sanitarie pubbliche accrescono la loro dotazione di risorse finanziarie, umane e tecnologiche, grazie ad apposite politiche volte a potenziarne ruolo e rilevanza l Nonostante tale contesto di forte investimento sul settore sanitario, le aziende non riescono a integrarsi localmente, privilegiando scelte di carattere difensivo che accrescono il livello di separazione l I player privati del settore, a loro volta, non interagiscono con le aziende pubbliche, seguendo linee autonome di sviluppo, e puntando all’attrazione di segmenti di mercato (in particolare attraverso una crescita dell’out of pocket) che non trovano risposta nei servizi offerti dalle aziende pubbliche.
  • 69. Aree di possibile discontinuità ambientale 4.6 di Giovanni Aguzzi e Mario Del Vecchio AREA 5: LA TRASFORMAZIONE DEL CAPITALE UMANO E DEI PROCESSI DI RICERCA E SVILUPPO
  • 70. Trend di lungo periodo l Cresce il peso in termini sia numerici che di legittimazione delle professioni sanitarie (personale infermieristico e tecnico), nello stesso momento in cui va esaurendosi la “pletora medica” del SSN l Cresce il tasso di femminilizzazione delle professioni in Sanità – questo pone nuove sfide, nuove soluzioni e nuove problematiche in merito al cambiamento dei ruoli nel sistema, scontrandosi a volte con le rigidità dei percorsi professionali tradizionali l Separazione tra il ruolo gestionale e il ruolo di professional – la distinzione tra i due profili di carriera apre a soluzioni più flessibili di carattere organizzativo, ed anche a nuovi spazi alle professioni sanitarie l Il ciclo integrato di ricerca, didattica ed assistenza si diffonde, in modo più o meno sostanziale, nella maggior parte delle aziende sanitarie, coordinato dalle regioni e in collaborazione con l’Università, come impulso chiave per quanto riguarda la ricerca, la formazione e l’innovazione nei servizi
  • 71. Condizioni che determinano l’evolversi dei trend l I trend delineati precedentemente possono avere uno sviluppo più o meno rapido a seconda della presenza o meno di alcune condizioni che si possono suddividere nel modo seguente: 1. Demografiche – In quali aree del sistema si manifesta maggiormente la carenza di professionisti, ed con quale intensità – Aree nelle quali cresce maggiormente la frequenza relativa delle donne 2. Culturali: – La velocità con la quale il mondo delle professioni (personale infermieristico e tecnico) riesce ad emergere rispetto alla classe medica – Il rapporto dei professionisti con il mondo dei medici: di complementarietà o di sostituzione – Il rapporto all’interno delle professioni sanitarie: aristocrazia di alcuni gruppi in una stessa professione o compattezza professionale 3. Socio-economiche: – Il livello di attrattività ed il livello di servizi offerti
  • 72. Set di scenari “Le gerarchie organizzative” 1. Scenario “Medici vertice della piramide” 2. Scenario “Equilibro medici – professioni sanitarie” 3. Scenario “Forte esternalizzazione”
  • 73. Scenari possibili 1. Scenario “Medici vertice della piramide” l La quota dei medici sul totale del personale sanitario dell’SSN decresce progressivamente l Le professioni sanitarie sono sempre più formate da laureati l Questa nuova composizione del rapporto tra medici e professioni sanitarie conduce a un rafforzamento delle linee gerarchiche tradizionali, dal momento che il minor numero di medici si focalizza quasi esclusivamente su attività ad alto contenuto clinico e specialistico l La quota di personale sanitario non laureato, invece, diventa sempre più modesta
  • 74. Scenari possibili 2. Scenario “Equilibro medici – professioni sanitarie” l Medici e professioni sanitarie mantengono una distribuzione e differenziazione dei rispettivi ruoli, ma si verifica un maggiore equilibrio tra i rispettivi poteri l Il personale sanitario laureato, infatti, dirige alcune piattaforme logistico- alberghiere, svolgendo funzioni di case management e relazionandosi in maniera paritaria con i professionisti medici l Si stratifica una rilevante quota di personale sanitario non laureato (os/ota) che riporta gerarchicamente al personale sanitario non medico laureato
  • 75. Scenari possibili 3. Scenario “Forte esternalizzazione” l I servizi di supporto vengono progressivamente esternalizzati, comprese le piattaforme assistenziali l Parimenti, anche alcuni servizi sanitari sono esternalizzati (ad esempio, radiologia, riabilitazione e lungodegenza) l L’azienda sanitaria è concentrata prevalentemente sul governo dei clinici l Il confine tra le professioni diventa sempre più un confine inter-aziendale, dal momento che le diverse professioni lavorano per aziende diverse
  • 76. Set di scenari “Evoluzione contrattuale” SCENARIO 2 SCENARIO 3 Prevale un modello di LIVELLO PREVALENTE DI CONTRATTAZIONE Prevale un modello di INDIVIDUALE contrattazione individuale contrattazione individuale del lavoro del lavoro Si registrano alti livelli di Vi sono bassi livelli di mobilità e di competizione mobilità e di competizione tra aziende per l’attrazione tra le aziende per dei migliori professionisti l’attrazione dei professionisti SCENARIO 1 SCENARIO 4 Prevale un modello di Prevale un modello di COLLETTIVO contrattazione collettiva del contrattazione collettiva del lavoro. lavoro. Si registrano alti livelli di Vi sono bassi livelli di mobilità e di competizione mobilità e di competizione tra aziende per l’attrazione tra le aziende per dei migliori professionisti l’attrazione dei professionisti ALTA BASSA MOBILITA’ E COMPETIZIONE NEL SETTORE PER ATTRARRE I PROFESSIONISTI
  • 77. Scenari possibili 1. Scenario “Contrattazione collettiva / Alta competizione” l I contratti per i professionisti sanitari saranno negoziati sulla base di un approccio prevalentemente rivolto a modalità di contrattazione collettiva, in sostanziale continuità con le modalità di contrattazione fino ad ora prevalenti l L’ambiente strategico, parimenti, diventerà sempre più competitivo, con alta concorrenzialità tra le aziende per l’attrazione dei migliori talenti e livelli sempre più elevati di mobilità l Le aziende sono stimolate a introdurre meccanismi di incentivazione per attrarre i migliori professionisti, attraverso il ricorso a modalità di contrattazione “individuale”, all’interno di un contesto in cui prevale però la contrattazione collettiva. l Lo scenario, di conseguenza, fotografa una situazione instabile: o le aziende riusciranno ad affermare la prevalenza di modalità individuali di contrattazione (sia pure sotto forma di incentivi di eccellenza o di risultato), o rischieranno di vedere fuggire i migliori talenti in sistemi in cui l’incentivo individuale è prevalente
  • 78. Scenari possibili 2. Scenario “Contrattazione individuale / Alta competizione” l Il contesto strategico in cui operano le aziende è fortemente competitivo, con crescente concorrenza per l’attrazione dei migliori talenti e alti livelli di mobilità dei professionisti tra aziende e aree geografiche diverse l In virtù di tale esigenza di maggiore flessibilità del mercato del lavoro dei medici e delle professioni sanitarie, i contratti sono prevalentemente individuali l I professionisti sono in competizione tra loro per lavorare presso le aziende che offrono migliori livelli retributivi e opportunità di crescita professionale l Parallelamente, le aziende che attraggono i migliori professionisti si sviluppano progressivamente, incrementando i livelli retributivi
  • 79. Scenari possibili 3. Scenario “Contrattazione individuale / Bassa competizione” l La modalità contrattuale prevalente è quella individuale, con incentivi di risultato per i professionisti l Tale evoluzione nei modelli contrattuali non si riflette però in un aumento della competizione tra le aziende per attrarre i migliori talenti: il livello di mobilità e competizione tra le aziende, infatti, si mantiene basso l La contrattazione individuale esprime il potere negoziale infra-organizzativo e non il valore di mercato.
  • 80. Scenari possibili 4. Scenario “Contrattazione collettiva / Bassa competizione” l Lo scenario fotografa una realtà tendenzialmente statica l La modalità contrattuale prevalente è quella collettiva, e ben si integra con un contesto strategico che non stimola la competizione tra le aziende per l’attrazione dei migliori talenti. l Per i professionisti, la scelta dell’azienda in cui lavorare non è dettata da stimoli contrattuali l Il mercato del lavoro nel settore sanitario tende ad essere prevalentemente locale
  • 81. Aree di possibile discontinuità ambientale 4.7 di Federico Lega e Anna Prenestini AREA 6: L’EVOLUZIONE DELLE RETI OSPEDALIERE (OSPEDALI DI PROSSIMITÀ E RETI SPECIALISTICHE), DEGLI ASSETTI INFRASTRUTTURALI-LOGISTICI E DEI CORRELATI MECCANISMI DI FINANZIAMENTO
  • 82. Trend di lungo periodo dell’ospedale (1/2) l In accordo con quanto affermato a livello internazionale dalla letteratura scientifica di riferimento, la configurazione delle reti ospedaliere sarà influenzata, sotto il profilo organizzativo, logistico e di reperimento delle risorse, dai seguenti trend: l La tecnologia assumerà un’importanza preponderante rispetto alle infrastrutture. l La tecnologia sarà distribuita capillarmente sul territorio: il paziente non avrà bisogno di spostarsi da casa per fare un consulto ma potrà connettersi telematicamente con lo studio del proprio MMG o con gli specialisti. l Le tecnologie che, al momento attuale, sono considerate complesse, nel futuro saranno “di massa” e potranno essere diffuse a livello domestico e gestite direttamente dai pazienti. l Le nuove scoperte scientifiche e lo sviluppo di farmaci intelligenti renderanno meno necessario l’apporto dei grandi centri di eccellenza nella cura di alcune malattie. La possibilità di curarsi senza dover intervenire chirurgicamente sarà patrimonio di tutti: degli ospedali più piccoli, degli specialisti sul territorio sino al singolo paziente. l Le infrastrutture saranno estremamente concentrate, gli ospedali diventeranno centri ad altissima specializzazione con una vocazione prevalente sulla chirurgia di eccellenza e attraverso la robotica a distanza potranno operare anche negli ospedali di piccole dimensioni, che rimarranno solo appendici del cervello per gli interventi chirurgici minori e per la diagnosi a distanza. l La robotizzazione e l’automazione permetteranno di operare a distanza, concentrando negli hub le competenze specialistiche.
  • 83. Trend di lungo periodo dell’ospedale(2/2) l I progressi nei trasporti faranno sì che i pazienti, dopo aver ottenuto una diagnosi a distanza, possano recarsi nel centro specializzato per la cura della propria malattia sia su territorio nazionale sia a livello globale. l L’obsolescenza della struttura sarà molto più rapida, proprio per questo qualsiasi infrastruttura ospedaliera deve essere costruita secondo i principi dell’evidence- based design e seguendo la massima flessibilità. l L’ospedale assomiglierà sempre di più ad un hotel dal punto di vista estetico, anche con una serie di servizi e negozi accessori costruiti intorno, e una fabbrica intelligente dal punto di vista operativo. l I progressi tecnologici modificheranno il concetto di spazi sia perché si andrà verso una progressiva miniaturizzazione dei grandi macchinari sia perché saranno disponibili tecnologie a letto del paziente. l Reparti di degenza e sale operatorie saranno condivise da tutte le specialità, i pavimenti e le pareti potranno essere spostati a seconda delle esigenze. l Non vi sarà necessità di spazi per i magazzini perché tutta la logistica dei materiali sanitari e non sarà gestita secondo logiche del just in time da fornitori esterni.
  • 84. Condizioni che determinano l’evolversi dei trend l I trend delineati sembrano essere incontrovertibili, ma possono avere uno sviluppo più o meno rapido a seconda della presenza o meno di alcune condizioni che si possono suddividere in quattro grandi categorie: 1. Tecniche: – la rapidità dello sviluppo di tecnologie e della progressione delle tecniche e delle conoscenze sanitarie; – il progresso della rete dei trasporti, che nel breve/medio periodo potrebbero non essere in grado di far percorrere in tempi brevi distanze eccessivamente lunghe. 2. Culturali: – i cittadini potrebbero accettare il rapporto virtuale con il proprio MMG, gli specialisti e gli ospedali oppure preferiranno recarsi fisicamente presso le strutture sanitarie e gli studi medici per ricevere un consulto e avere una diagnosi; – i professionisti medici potrebbero rivendicare il proprio ruolo centrale all’interno dell’ospedale, riappropriandosi degli spazi e del governo dell’assistenza, oppure potrebbero assumere il ruolo di veri motori del cambiamento implementando le nuove soluzioni tecnologiche ed organizzative. 3. Economiche: – il SSN potrebbe avere o non avere le risorse necessarie per mantenere un livello di investimenti adeguato ai cambiamenti della tecnologia e della domanda. 4. Imprenditoriali: – Società private, fondi d’investimento, ecc. potrebbero trovare ottime opportunità di investimento nel settore sanitario oppure volgere i propri capitali in altre tipologie di settori.
  • 85. Set di scenari “Gli assetti infrastrutturali” 1. Scenario “Reti integrate hub and spoke” 2. Scenario “Virtualizzazione e capillarizzazione dell’ospedale” 3. Scenario “Lo spin-off dei baroni illuminati”
  • 86. Scenari possibili 1. Scenario “Reti integrate hub and spoke” (1/2) l Tale scenario si presenta come un’evoluzione dello stato attuale, innovando i tratti caratteristici delle reti ospedaliere hubs and spokes l Tale scenario prevede una rete ospedaliera a governance unificata che si fonda su quattro livelli: l Hub di II livello (focused factories): centri di second referral nei quali è trattata l’elezione ultra-complessa e differibile, i trapianti, le malattie rare, ecc. I pazienti sono sovente arruolati in studi clinici di alta specializzazione. Tali centri potrebbero essere in parte mono-specialistici (Hub cardiovascolare, ortopedico, oftalmologico, ecc.) l Hub di I livello: ospedali di alta specializzazione ma generalisti, con bacino di riferimento regionale e, per alcune specialità anche nazionale l Ospedali portanti: sedi dei DEA, generalisti ma con specializzazione crescente su branche diffuse, collegati a distanza con i centri di I e II livello l Ospedali di prossimità: punti di primo intervento, collegati a distanza con gli ospedali portanti, eseguono una casistica generale di base l L’architettura organizzativa che permette il funzionamento della rete così organizzata si fonda su: l dipartimenti o strutture intermedie inter-stabilimento o inter-aziendali l una struttura a pendolo, per cui le equipe mediche si spostano tra i vari nodi della rete per interventi e visite specialistiche l la presenza di tecnologie che permettono alle strutture di diverso livello di comunicare ed effettuare, se necessario, diagnosi e refertazioni a distanza
  • 87. Scenari possibili 1. Scenario “Reti integrate hub and spoke” (2/2) l Il SSN ha le risorse finanziarie necessarie per investimenti infrastrutturali e tecnologie, pur avvalendosi del supporto di Partnership Pubblico-Privato l I progressi nelle tecniche sanitarie e le modificazioni epidemiologiche e demografiche della popolazione rendono sempre meno necessari i ricoveri ospedalieri; di conseguenza, le strutture sanitarie private di piccole dimensioni tendono a riconvertirsi in strutture intermedie o vengono inglobate dalle grandi Cliniche Private l Si sviluppano i fondi assicurativi integrativi ma non incidono sensibilmente sul mix di spesa pubblico/privato che si attesta ancora ai livelli attuali (circa 70 vs 30) l Il sistema a rete su quattro livelli trova la sua migliore manifestazione in un sistema di governance interaziendale collaborativa, in cui: la logica è di sistema, tutta la programmazione viene decisa unitariamente e il privato accreditato è parte integrante della programmazione l L’obiettivo del sistema è quello di diventare quantitativamente e qualitativamente autosufficiente. Secondo questo modello di cooperazione: le regioni pongono dei limiti alla mobilità ma concordati, nel senso che concordano come alcune si fanno carico della risposta assistenziale per alcuni tipi di specialità alle quali altre regioni non possono attualmente rispondere o per le quali non avrebbe senso investire ulteriori risorse. Non solo viene garantita l’accessibilità, ma viene strutturata attraverso veri e propri percorsi organizzativi l Gli investimenti in infrastrutture e tecnologie vengono concordati su scala nazionale, in modo da creare dei “distretti ospedalieri specializzati” l Nelle prestazioni erogabili dal SSN vengono inclusi anche trattamenti effettuabili presso strutture all’estero, a tutti gli effetti tasselli aggiuntivi della rete
  • 88. Scenari possibili 2. Scenario “Virtualizzazione e capillarizzazione dell’ospedale” (1/2) l Il driver che spinge verso la realizzazione di questo scenario è un quantum leap a livello tecnologico l Le tecnologie tendono ad essere miniaturizzate, disponibili a domicilio del paziente o trasportabili sul posto (c.d. ospedale ambulante), user-friendly e quindi utilizzabili non solo da professionisti meno esperti ma anche dagli stessi pazienti, mini-invasive e quindi con rischi sempre inferiori l Si sviluppano farmaci intelligenti e per l’automedicazione che ridurranno il ricorso agli interventi di specialisti nella cura di particolari malattie l Tecnologie e farmaci per l’automedicazione permettono di instaurare il chronic care model per la cura a distanza di tutte le patologie croniche e, di conseguenza, diminuire la richiesta di ospedalizzazione l I fondi d’investimento decidono di investire proprio sull’ospedalizzazione domiciliare attraverso società che lavorano per conto del SSN; in tali sperimentazioni gestionali si inseriscono anche le strutture sanitarie private attuali
  • 89. Scenari possibili 2. Scenario “Virtualizzazione e capillarizzazione dell’ospedale” (2/2) l La rete ospedaliera si basa su tre livelli: l Hub metropolitani: scompare la differenza tra AO, AOU e IRCCS che si fondono insieme in un unico grande Hub Metropolitano che si occupa di Ricerca, Didattica ed Assistenza; tali ospedali si occupano dell’emergenza e della rianimazione, delle altissime chirurgie, dei trapianti, ecc. l Spokes di appoggio: ospedali di piccole dimensioni, esclusivamente appendici dei primi dove, tramite le tecnologie e la robotica a distanza, si svolgono interventi chirurgici a distanza l Domicilio: gli ospedali ambulanti permettono di portare direttamente al domicilio del paziente le tecnologie diagnostiche; il teleconsulto è il metodo più utilizzato per effettuare visite mediche l Questo scenario è indifferente rispetto alle diverse ipotesi di federalismo: competitivo, collaborativo o di competizione collaborativa
  • 90. Scenari possibili 3. Scenario “Lo spin-off dei baroni illuminati” (1/2) l Le aspettative dei pazienti/consumatori nei confronti della sanità sono aumentate al crescere delle scoperte scientifiche e della capacità di quest’ultimo di rispondere a problematiche non solo di carattere sanitario ma di wellness, estetiche, ecc. l Le risorse del SSN non sono in grado di far fronte a tali richieste e, di conseguenza, vengono definite delle priorità di intervento pubblico rispetto all’assistenza sanitaria molto più stringenti e simili agli attuali LEA l Le alte professionalità (c.d. baroni illuminati) fuoriescono dal sistema pubblico e creano delle strutture private di alta specializzazione sullo stile delle focused factories, che vengono accreditate dal SSN per le prestazioni che rientrano nei LEA e si muovono sul mercato dell’out-of-pocket per il resto. l La rete ospedaliera si fonda sulle seguenti strutture: l Hub metropolitani: che si occupano dell’emergenza e sono generalisti di media complessità l Grandi ospedali privati: generalisti di media/alta complessità l Focused factories: chirurgia elettiva di alta specializzazione l Ospedali di prossimità: DEA di I livello e casistica di bassa complessità
  • 91. Scenari possibili 3. Scenario “Lo spin-off dei baroni illuminati” (2/2) l Entrano nuovi soggetti privati, tra cui fondi di investimento che, anziché collaborare con il pubblico tramite Partnership Pubblico-Privato, decidono di investire acquistando e riconvertendo le attuali cliniche private di piccole dimensioni l Sempre più cittadini sottoscrivono fondi assicurativi integrativi e questo porta ad un cambiamento nel mix di spesa pubblica e privata con una maggiore incidenza della seconda sulla prima l Il sistema pubblico si impoverisce poiché le professionalità di un certo spessore fuggono o in grandi ospedali privati o costituiscono focused factories e perché non ha abbastanza risorse per poter far fronte agli investimenti in ricerca e sviluppo e nuove tecnologie l L’ospedalizzazione domiciliare non si sviluppa poiché le tecnologie vengono concentrate negli Hub metropolitani e negli ospedali di prossimità l Questo scenario, in sintesi, prevede una disgregazione del SSN così come inteso oggi e un maggior peso dell’out-of-pocket e dei fondi integrativi alla stregua del modello americano
  • 92. Aree di possibile discontinuità ambientale 4.8 di Federico Lega e Anna Prenestini AREA 7: MODELLI ORGANIZZATIVI EMERGENTI E CORRELATI ASSETTI INFRASTRUTTURALI
  • 93. Set di scenari: “Governance interna all’ospedale” Medico Manager RUOLO DEL PROFESSIONISTA RISPETTO AL MANAGEMENT II QUADRANTE III QUADRANTE I QUADRANTE IV QUADRANTE Manager Non medico Paziente Professionista centrico centrico ORIENTAMENTO
  • 94. Scenari possibili 1. Scenario “Manager non medico e Paziente Centrico” l La gestione dell’ospedale viene affidata a manager di altre estrazione (ingegneri ed economisti) l I medici rimangono con un ruolo di consulenti secondo il modello inglese l Gli infermieri acquisiscono reale status, oltre che competenze manageriali serie, e si smorza il conflitto con i medici l Si sviluppa appieno il modello per intensità di cure e sue evoluzioni l Si distinguono gli ospedali nell’ospedale come una sorta di ASA (Aree strategiche di affari) che migliorano la capacità gestionale del grande ospedale dividendolo in due/tre/quattro ospedali (emergenza, elettivo, altissima specializzazione e ricerca, diurno, ecc.) l Gli spazi , totalmente riconvertibili, e le tecnologie, sempre più miniaturizzate e “a letto del paziente” vengono condivise dai professionisti dell’intero ospedale. L’ospedale tende a “virtualizzarsi”
  • 95. Scenari possibili 2. Scenario “Medico Manager e Paziente-centrico” l Il sistema evolve verso una “divisionalizzazione” dell’ospedale grande dove i dipartimenti diventano business units sul modello nord-americano o dei trust ospedalieri del Regno Unito l Si sviluppa appieno il modello per intensità di cure e sue evoluzioni decretando la fine del modello ad orientamento medico-centrico l Gli spazi vengono condivisi da più specialità e l’ospedale viene costruito secondo criteri di flessibilità e riconvertibilità a seconda delle esigenze assistenziali l I medici si sviluppano sul modello dei consultant, comprendendo appieno che il futuro è nella differenziazione e solidità delle competenze più che sulla proprietà delle risorse ospedaliere l La figura del medico-manager è centrale anche se affiancata da altri professionisti per la gestione. Infatti, le divisioni sono dirette dal chair, da un nursing manager, da un referente amministrativo e da un operations manager l La divisione gestisce realmente il suo budget, ha responsabilità imprenditoriale e si coordina con il centro aziendale tramite programmi/piani strategici. E’ il luogo, inoltre, in cui si attua il governo clinico, si pianifica lo sviluppo professionale e tecnologico, ecc.
  • 96. Scenari possibili 3. Scenario “Medico Manager e Professionista Centrico” l Balcanizzazione dell’ospedale: la classe medica ripropone il modello basato sulla frammentazione delle risorse ospedaliere e la proprietà delle risorse produttive l L’ospedale sembra un insieme di cliniche autonome ciascuna con la propria dotazione tecnologica e con spazi costruiti su misura del primario (Divisionalizzazione organizzativa) l Prevalenza del modello di ospedale infrastrutturale, nel quale i muri delimitano gli spazi di “proprietà” della specialità e le tecnologie sono ad uso esclusivo del reparto, con la conseguenza di forti duplicazioni degli investimenti l L’alta specializzazione viene garantita ma si impoverisce la capacità di trattare il paziente multi-patologico
  • 97. Scenari possibili 4. Scenario “Manager non medico e Professionista Centrico” l Le divisioni continuano a non decollare, l’idea del medico manager tramonta e la gestione dell’ospedale, a tutti i livelli, viene affidata a manager di altre estrazione (ingegneri ed economisti) l I professionisti rimangono ancorati ai vecchi modelli culturali e spingono verso la disgregazione dell’ospedale in mini-cliniche autonome (sorta di out-sourcing a parte delle equipe professionali) l Il sistema è destinato ad un inasprimento della conflittualità tra i medici e chi gestisce effettivamente l’ospedale che condurrà ad una progressivo collasso del sistema organizzativo
  • 98. Aree di possibile discontinuità ambientale 4.9 di Francesco Longo e Stefano Tasselli AREA 8: L’EVOLUZIONE DEI MODELLI DEI SERVIZI TERRITORIALI E SOCIO - SANITARI
  • 99. Condizioni che determinano l’evolversi degli scenari 1. Scientifiche: – Innovazioni scientifiche relative a programmi di screening e altre modalità di prevenzione e cura 2. Demografiche: – Il livello di anziani sul totale della popolazione all’interno del territorio e la correlata diffusione di possibili patologie croniche 3. Tecnologiche: – Il ruolo della tecnologia nelle modalità di cura 4. Professionali: – L’evoluzione professionale dei medici, delle altre professioni sanitarie e delle badanti
  • 100. Set di scenari “La geografia dei servizi territoriali” 1. Scenario “Sviluppo delle strutture intermedie” 2. Scenario “Sviluppo delle cure primarie” 3. Scenario “Modello bilanciato”
  • 101. Scenari possibili 1. Scenario “Sviluppo delle strutture intermedie” l Presenza di strutture intermedie capillarmente diffuse sul territorio: centri diurni, lungodegenze, case salute, RSA, residenze protette l Parallela contrazione del ruolo e della diffusione degli ospedali di prossimità l Presa in carico permanente da parte delle strutture intermedie dei pazienti per specialità (Alzheimer, Diabete, salute mentale ) l Ampia diffusione di strutture diurne con servizi di mensa l Direzione prevalentemente infermieristica di tali strutture l MMG come “consultant” sul territorio l Sviluppo delle dimissioni protette precoci da strutture ospedaliere a strutture intermedie
  • 102. Scenari possibili 2. Scenario “Sviluppo delle cure primarie” l Ruolo importante delle cure domiciliari l Ampia diffusione della specialistica territoriale ambulatoriale l Ruolo modesto delle strutture intermedie, e quindi maggiore rilevanza degli ospedali di prossimità l Sviluppo del ruolo e del portafoglio di attività del MMG come case manager di patologie croniche complesse l Centralità delle dimissioni protette dall’ Ospedale a case manager territoriali (MMG)