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Giornalismo e cultura digitaleGiornalismo e cultura digitale
Vivere nel nuovo universo, abitare la ReteVivere nel nuovo universo, abitare la Rete
Potenza, 4 settembre 2013Potenza, 4 settembre 2013
Per cominciare/1Per cominciare/1
Corrado Guzzanti
Millenovecentonovantadieci
(1997)
Per cominciare/2Per cominciare/2
• Analizziamo:
Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè
di veicolare un numero enorme di informazioni,
in un microsecondo, mettiamo caso a un
aborigeno dalla parte opposta del pianeta…
ma il problema è:
“Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
Potenza 4 9_13
Abbasso i “Nuovi media”/1Abbasso i “Nuovi media”/1
• I “nuovi media” non esistono
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• Il digitale non è una tecnica
• Il digitale non è un nuovo “mezzo”
• Il digitale è una cultura
(non solo “roba da ingegneri”)
Abbasso i “Nuovi media”/2Abbasso i “Nuovi media”/2
• Le “tecniche” non sono mai un problema
• Tecniche/strumenti s’imparano (se proprio serve)…
• …specialmente s’impara a farsi aiutare, ma…
• …le tecniche non servono a niente se non si parla
la lingua, se non si riconosce e non si entra nella
“cultura”
• Occorre entrarci, conoscerla, viverla: tutto questo è
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Dai pianeti all’universo digitale/1Dai pianeti all’universo digitale/1
• Il digitale non è un nuovo pianeta ultra-plutonico
• Non sono mezzi “aggiuntivi”
stampa>foto>cinema>radio>tv>internet…
• Non basta trasportare/tradurre i contenuti dai
“vecchi” mezzi ai “nuovi” secondo nuove sintassi
• Il digitale è una nuova galassia – forse un universo
completamente nuovo
Dai pianeti all’universo digitale/2Dai pianeti all’universo digitale/2
Per descrivere nuovi
pianeti bastano Newton e
la “gravitazione universale”
Dai pianeti all’universo digitale/3Dai pianeti all’universo digitale/3
Per descrivere l’universo
servono la fisica moderna
la relatività, i quanti
Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale
1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e
tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere.
2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto
alla “completezza”.
3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media”
4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni
5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei
contenuti liquidi o frammentati.
6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza
7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.)
8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della
conoscenza
10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale
1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio
e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere.
2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto
alla “completezza”.
3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media”
4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni
5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei
contenuti liquidi o frammentati.
6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza
7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.)
8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della
conoscenza
10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
Nuovo spazio e nuovo tempoNuovo spazio e nuovo tempo
• Spazi virtualmente infiniti (ma non l’attenzione)
• Pubblici geograficamente indeterminati
• Tempi di fruizione indefiniti
– “Web solo immediatezza, flusso”? Balla colossale
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• Necessità di ridefinire costantemente dei “limiti”
• Ma anche di sfruttare queste possibilità:
Aprirsi alla costruzione di significato nel tempo!
• Es.: Dossier, Topics NYT, Le Scienze e… D
Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale
1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e
tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere.
2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica
rispetto alla “completezza”.
3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media”
4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni
5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei
contenuti liquidi o frammentati.
6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza
7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.)
8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della
conoscenza
10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
Confini incertiConfini incerti
• E’ l’universo del post-post-post moderno, il mondo delle
sfumature di grigio
•E’, specialmente, l’universo del «quanto basta»
• files musicali .wav conto .mp3
• le traduzioni automatiche di Google Translate
• E’ l’universo dell’approssimazione statistica   completezza
• Google approssima così il mito del superamento di babele
• …e quello della biblioteca universale
• Che cosa è la «qualità» di cui ci vantiamo
nell’universo del «quanto basta»?
• La quantità può diventare qualità
• La verità come processo   la verità come dato
Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale
1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e
tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere.
2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto
alla “completezza”.
3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto di “media”
4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni
5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei
contenuti liquidi o frammentati.
6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza
7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.)
8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della
conoscenza
10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
Un universo disintermediato/1Un universo disintermediato/1
• Prima:
– fonti/eventi selezionatori/narratori  fruitori
• Definizione giuridica di “Giornalismo”
– “Per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di lavoro intellettuale volta alla
raccolta, al commento e alla elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di
comunicazione interpersonale attraverso gli organi di informazione.
Il giornalista si pone pertanto come mediatore intellettuale tra il fatto e la
diffusione della conoscenza di esso...... differenziandosi la professione giornalistica
da altre professioni intellettuali proprio in ragione di una tempestività di informazione
diretta a sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di tematiche
meritevoli, per la loro novità, della dovuta attenzione e considerazione”
(Cass. Civ., sez. lav., 20 febbraio 1995, n. 1827).
• I mediatori (media) non sono più necessari
Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale
1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo
non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere.
2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla
“completezza”.
3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media”
4. E’ il luogo della commistione di ruoli/funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni
5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei
contenuti liquidi o frammentati.
6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza
7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.)
8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza
10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
Un universo disintermediato/2Un universo disintermediato/2
• Oggi:
– fruitori possono essere anche narratori
– fonti possono narrare in proprio (es. Pordenone)
– Fonti possono entrare in contatto diretto con i fruitori (es.: Udine)…
– …con gli stessi strumenti disponibili ai giornali (es.: Il Tirreno)…
– …e ai cittadini (es.: Salvaciclisti)
• Altri esempi:
– Milwakee Police News
– @senatoremonti
– Pepsicola.com
– #Kony2012
• Un rischio, ma anche una occasione
• Riscoprire le ragioni nostre per fare Informazione…
…che cosa ci fa differenti?
Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale
1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e
tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere.
2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto
alla “completezza”
3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media”
4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni
5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei
contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati.
6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza
7. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della
conoscenza
8. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
9. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.)
10. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
Liquidità dei contenuti/1Liquidità dei contenuti/1
• Contenuti “atomici”  contenitori
– Musica > giornali > pagina…
– …ma anche HomePage > Ogni pagina è una HP
F.Badaloni (Snodi)
• Giornali: dalla “cattedrale di senso” al “flusso”
• Ma resta il problema strategico:
– come ri-costruire il senso con i contenuti liquidi
– come aprirsi ai “sensi possibili”
Liquidità dei contenuti/2Liquidità dei contenuti/2
• Problema giornalistico:
– come ricostruire il contesto?
– come ricostruire il “senso”?
• Problema editoriale:
– come ricostruire il valore?
• Due strade non alternative:
– “connessioni di senso” mutevoli (web semantico, tag, ecc.)
– “reinvenzione” del contenitore: il caso iPad
• Vi sembrano problemi «tecnici»?
Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale
1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e
tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere.
2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto
alla “completezza”.
3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media”
4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni
5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei
contenuti liquidi o frammentati.
6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza
7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.)
8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della
conoscenza
10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
Una nuova opportunitàUna nuova opportunità
• “Raccontare” sul web, sulla carta o in radio può
richiedere tecniche specifiche… ma l’ambiente
(digitale) è lo stesso
• Da un giornalismo era definito dal mezzo…
giornalismo “radiofonico”, “televisivo”, “di quotidiano”, ecc.
• …a un giornalismo definito dai contenuti
Un giornalismo più liberoUn giornalismo più libero
• Possiamo scegliere il mezzo o il mix di mezzi più adatti
- alla storia che vogliamo raccontare
- al pubblico che vogliamo raggiungere
- nel momento più adatto
• Il mezzo originario non ci imprigiona più
- che immagini per il pezzo politico del tg?
- che parole per descrivere su carta lo tsunami?
• NB: non necessariamente “tutti devono far tutto”: è la
testata che può pensare se stessa in questi termini
Informare nelInformare nel ““digitaledigitale””::
nuovi strumenti narrativinuovi strumenti narrativi
• Informazione “calcolabile”
• Informazione “giocabile” (simulazioni)
• Informazione “strutturata” …ne riparleremo
 
Per continuare…Per continuare…
• Analizziamo:
Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè
di veicolare un numero enorme di informazioni,
in un microsecondo, mettiamo caso a un
aborigeno dalla parte opposta del pianeta…
ma il problema è:
“Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
La “multimedialità” non bastaLa “multimedialità” non basta
• Anche se utilizzassimo al meglio tutti questi strumenti avremmo usato
solo metà delle nostre potenzialità
• Siamo sempre nello schema di comunicazione “da uno a molti”…
la “televisione”: un’antenna e tanti televisioni… il megafono
• Era quello che facevamo nei siti web dei giornali alla fine dei ‘90
• Ma “non siamo (più) soli”, c’è una “conversazione” in atto.
• Per sfruttare in pieno le potenzialità dello strumento dobbiamo
immettere la nostra “lezione” nella “conversazione”
Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale
1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e
tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere.
2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto
alla “completezza”.
3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media”
4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni
5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei
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6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza
7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.)
8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della
conoscenza
10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
Il ruolo del pubblico nel ‘600Il ruolo del pubblico nel ‘600
• Tecnologia di stampa, rete trasporti, alfabetizzazione: 
difficile raggiungere gran numero di persone in poco 
tempo: pubblici ridotti (inizialmente)
• Le informazioni passavano di bocca in bocca: mercati, 
taverne, lettere
• Libri, opuscoli, giornali passati di mano
in mano, newsletters clandestine
• Cultura dei caffé
• Informazioni all’interno di gruppi sociali
comunità ristrette: poca distinzione tra
produttori e consumatori di informazioni
Censura… dei cafféCensura… dei caffé
• Nella Inghilterra della restaurazione Stuart (1660) 
stampa di nuovo sottoposta a stretto controllo
• Si diffondono periodici illegali, di 
formato ridotto, prevalentemente politici
• Newsletters circolano e sono discusse
nelle coffee house. E allora…
…nel 1675 abolite le coffee house:
“…in tali case e in occasione degli
incontri che vi avvengono di tali persone,
diverse false, maliziose e scandalose
notizie risultano inventate e diffuse,
a diffamazione del Governo
di Sua Maestà”.
• Ci ricorda qualche questione recente?
• Gli strumenti digitali riportano all’inizio (quasi della storia)
• Giornalismo ritorna un “medium sociale” come ai tempi 
della “café society”
• I media o sono sociali o perdono contatto
• Effetto
Facebook
Giornalismo “sociale”Giornalismo “sociale”
La rete è “abitata”: abitiamolaLa rete è “abitata”: abitiamola
• In rete ci si informa, si fanno soldi, si gioca, ci si
innamora, si fa sesso = si vive
• 1a possibilità: rete=tv (web.10)
– da uno a molti
– dal centro alla periferia
– la “linea” che si fa “messaggio”
• 2a possibilità: rete=relazione (web2.0)
• …occorre viverci e per viverci occorre
ESSERCI, sporcarsi le mani
““ConversareConversare”” ha i suoi vantaggiha i suoi vantaggi
• Fare i conti con la logica del c.d. “Web 2.0”. Parole
d’ordine: commentabilità, condivisione, collaborazione
• Maggiore trasparenza > maggiore credibilità
• Maggiore profondità informativa
• Maggiore fidelizzazione (il sito diventa snodo, piattaforma
rotante dell’informazione che conta) > la gente ritorna
• Distribuzione capillare dei nostri materiali via blog, link, RSS,
motori di ricerca, siti di networking sociale > aumento
quantitativo del pubblico
Contributo degli utenti/1Contributo degli utenti/1
• Niente di molto nuovo: anche nel passato i lettori portavano notizie o
foto al giornale.
• Esempio personale: esplosione del Challenger (1986)
• Oggi c’è una differenza fondamentale: l’ingegnere le immagini le
avrebbe messe su un blog.
• Doppia faccia: “concorrente” nel mercato della attenzione/
contenuto potenzialmente utilizzabile da noi
• Se non lo utilizziamo, perdiamo contenuto e creiamo un concorrente
Contributo degli utenti/2Contributo degli utenti/2
• Crowdsourcing: i lettori diventano collaboratori nel servizio
ovvero: open source journalism?
• Esempio elementare: Quanto costa l’insalata? (WNYC)
• Ma si può andare oltre > Ushahidi , il crowdsourcing e
l’emergenza: Kenya, Haiti
• Soluzione “pronta”: Crowdmap Segnala Livorno,
• …ma anche l’Inchiesta dei lettori con la «tweetmap» a Pavia
Contributo degli utenti/3Contributo degli utenti/3
Contributo degli utenti/4Contributo degli utenti/4
• Ma si può andare oltre
• …dalla prossima settimana: Ciquantenario del Vajont
Contributo degli utenti/5Contributo degli utenti/5
Potenza 4 9_13
Contributo degli utenti/6Contributo degli utenti/6
Ricapitolando…Ricapitolando…
(ma le conclusioni nell’universo digitale son sempre provvisorie)
• Il digitale non è una tecnica, è una cultura
• Una cultura che informa di sé l’universo dove viviamo…
• …in particolare l’universo dei giornalisti
• Giornalismo digitale non quello fatto con certi mezzi (web ecc.):
è tutto il giornalismo del mondo d’oggi
• Se ci fosse spazio per un giornale di pergamena, anche il
«giornalista di pergamena» dovrebbe essere digitale
• Per esserlo occorre conoscere la cultura digitale
• Per conoscere una cultura occorre viverla
Grazie!Grazie!
• Mario Tedeschini Lalli
• mario.tedeschini.lalli@gmail.com
• twitter: @tedeschini
• blog: “Giornalismo d’altri”
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• memoriale delle vittime del Vajont:
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  • 1. Giornalismo e cultura digitaleGiornalismo e cultura digitale Vivere nel nuovo universo, abitare la ReteVivere nel nuovo universo, abitare la Rete Potenza, 4 settembre 2013Potenza, 4 settembre 2013
  • 2. Per cominciare/1Per cominciare/1 Corrado Guzzanti Millenovecentonovantadieci (1997)
  • 3. Per cominciare/2Per cominciare/2 • Analizziamo: Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè di veicolare un numero enorme di informazioni, in un microsecondo, mettiamo caso a un aborigeno dalla parte opposta del pianeta… ma il problema è: “Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
  • 5. Abbasso i “Nuovi media”/1Abbasso i “Nuovi media”/1 • I “nuovi media” non esistono (e se esistessero non sarebbero “nuovi”) • Il digitale non è una tecnica • Il digitale non è un nuovo “mezzo” • Il digitale è una cultura (non solo “roba da ingegneri”)
  • 6. Abbasso i “Nuovi media”/2Abbasso i “Nuovi media”/2 • Le “tecniche” non sono mai un problema • Tecniche/strumenti s’imparano (se proprio serve)… • …specialmente s’impara a farsi aiutare, ma… • …le tecniche non servono a niente se non si parla la lingua, se non si riconosce e non si entra nella “cultura” • Occorre entrarci, conoscerla, viverla: tutto questo è “fare giornalismo” -- in nuovo universo
  • 7. Dai pianeti all’universo digitale/1Dai pianeti all’universo digitale/1 • Il digitale non è un nuovo pianeta ultra-plutonico • Non sono mezzi “aggiuntivi” stampa>foto>cinema>radio>tv>internet… • Non basta trasportare/tradurre i contenuti dai “vecchi” mezzi ai “nuovi” secondo nuove sintassi • Il digitale è una nuova galassia – forse un universo completamente nuovo
  • 8. Dai pianeti all’universo digitale/2Dai pianeti all’universo digitale/2 Per descrivere nuovi pianeti bastano Newton e la “gravitazione universale”
  • 9. Dai pianeti all’universo digitale/3Dai pianeti all’universo digitale/3 Per descrivere l’universo servono la fisica moderna la relatività, i quanti
  • 10. Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale 1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere. 2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla “completezza”. 3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media” 4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni 5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati. 6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza 7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.) 8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi 9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza 10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
  • 11. Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale 1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere. 2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla “completezza”. 3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media” 4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni 5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati. 6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza 7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.) 8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi 9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza 10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
  • 12. Nuovo spazio e nuovo tempoNuovo spazio e nuovo tempo • Spazi virtualmente infiniti (ma non l’attenzione) • Pubblici geograficamente indeterminati • Tempi di fruizione indefiniti – “Web solo immediatezza, flusso”? Balla colossale – Il web è il luogo della permanenza • Necessità di ridefinire costantemente dei “limiti” • Ma anche di sfruttare queste possibilità: Aprirsi alla costruzione di significato nel tempo! • Es.: Dossier, Topics NYT, Le Scienze e… D
  • 13. Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale 1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere. 2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla “completezza”. 3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media” 4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni 5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati. 6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza 7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.) 8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi 9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza 10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
  • 14. Confini incertiConfini incerti • E’ l’universo del post-post-post moderno, il mondo delle sfumature di grigio •E’, specialmente, l’universo del «quanto basta» • files musicali .wav conto .mp3 • le traduzioni automatiche di Google Translate • E’ l’universo dell’approssimazione statistica   completezza • Google approssima così il mito del superamento di babele • …e quello della biblioteca universale • Che cosa è la «qualità» di cui ci vantiamo nell’universo del «quanto basta»? • La quantità può diventare qualità • La verità come processo   la verità come dato
  • 15. Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale 1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere. 2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla “completezza”. 3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto di “media” 4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni 5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati. 6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza 7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.) 8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi 9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza 10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
  • 16. Un universo disintermediato/1Un universo disintermediato/1 • Prima: – fonti/eventi selezionatori/narratori  fruitori • Definizione giuridica di “Giornalismo” – “Per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di lavoro intellettuale volta alla raccolta, al commento e alla elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di comunicazione interpersonale attraverso gli organi di informazione. Il giornalista si pone pertanto come mediatore intellettuale tra il fatto e la diffusione della conoscenza di esso...... differenziandosi la professione giornalistica da altre professioni intellettuali proprio in ragione di una tempestività di informazione diretta a sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di tematiche meritevoli, per la loro novità, della dovuta attenzione e considerazione” (Cass. Civ., sez. lav., 20 febbraio 1995, n. 1827). • I mediatori (media) non sono più necessari
  • 17. Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale 1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere. 2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla “completezza”. 3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media” 4. E’ il luogo della commistione di ruoli/funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni 5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati. 6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza 7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.) 8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi 9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza 10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
  • 18. Un universo disintermediato/2Un universo disintermediato/2 • Oggi: – fruitori possono essere anche narratori – fonti possono narrare in proprio (es. Pordenone) – Fonti possono entrare in contatto diretto con i fruitori (es.: Udine)… – …con gli stessi strumenti disponibili ai giornali (es.: Il Tirreno)… – …e ai cittadini (es.: Salvaciclisti) • Altri esempi: – Milwakee Police News – @senatoremonti – Pepsicola.com – #Kony2012 • Un rischio, ma anche una occasione • Riscoprire le ragioni nostre per fare Informazione… …che cosa ci fa differenti?
  • 19. Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale 1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere. 2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla “completezza” 3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media” 4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni 5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati. 6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza 7. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza 8. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing 9. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.) 10. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi
  • 20. Liquidità dei contenuti/1Liquidità dei contenuti/1 • Contenuti “atomici”  contenitori – Musica > giornali > pagina… – …ma anche HomePage > Ogni pagina è una HP F.Badaloni (Snodi) • Giornali: dalla “cattedrale di senso” al “flusso” • Ma resta il problema strategico: – come ri-costruire il senso con i contenuti liquidi – come aprirsi ai “sensi possibili”
  • 21. Liquidità dei contenuti/2Liquidità dei contenuti/2 • Problema giornalistico: – come ricostruire il contesto? – come ricostruire il “senso”? • Problema editoriale: – come ricostruire il valore? • Due strade non alternative: – “connessioni di senso” mutevoli (web semantico, tag, ecc.) – “reinvenzione” del contenitore: il caso iPad • Vi sembrano problemi «tecnici»?
  • 22. Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale 1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere. 2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla “completezza”. 3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media” 4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni 5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati. 6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza 7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.) 8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi 9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza 10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
  • 23. Una nuova opportunitàUna nuova opportunità • “Raccontare” sul web, sulla carta o in radio può richiedere tecniche specifiche… ma l’ambiente (digitale) è lo stesso • Da un giornalismo era definito dal mezzo… giornalismo “radiofonico”, “televisivo”, “di quotidiano”, ecc. • …a un giornalismo definito dai contenuti
  • 24. Un giornalismo più liberoUn giornalismo più libero • Possiamo scegliere il mezzo o il mix di mezzi più adatti - alla storia che vogliamo raccontare - al pubblico che vogliamo raggiungere - nel momento più adatto • Il mezzo originario non ci imprigiona più - che immagini per il pezzo politico del tg? - che parole per descrivere su carta lo tsunami? • NB: non necessariamente “tutti devono far tutto”: è la testata che può pensare se stessa in questi termini
  • 25. Informare nelInformare nel ““digitaledigitale””:: nuovi strumenti narrativinuovi strumenti narrativi • Informazione “calcolabile” • Informazione “giocabile” (simulazioni) • Informazione “strutturata” …ne riparleremo  
  • 26. Per continuare…Per continuare… • Analizziamo: Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè di veicolare un numero enorme di informazioni, in un microsecondo, mettiamo caso a un aborigeno dalla parte opposta del pianeta… ma il problema è: “Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
  • 27. La “multimedialità” non bastaLa “multimedialità” non basta • Anche se utilizzassimo al meglio tutti questi strumenti avremmo usato solo metà delle nostre potenzialità • Siamo sempre nello schema di comunicazione “da uno a molti”… la “televisione”: un’antenna e tanti televisioni… il megafono • Era quello che facevamo nei siti web dei giornali alla fine dei ‘90 • Ma “non siamo (più) soli”, c’è una “conversazione” in atto. • Per sfruttare in pieno le potenzialità dello strumento dobbiamo immettere la nostra “lezione” nella “conversazione”
  • 28. Le leggi dell’Universo DigitaleLe leggi dell’Universo Digitale 1. Saltano le coordinate spazio temporali, esattamente come nell’Astrofisica. Spazio e tempo non sono più un “dato” dell’esperienza, ma una variabile da scegliere. 2. E’ il luogo dai confini incerti, del “quanto basta”, della approssimazione statistica rispetto alla “completezza”. 3. E’ il luogo della disintermediazione > comincia a saltare il concetto stesso di “media” 4. E’ il luogo della commistione di ruoli e funzioni tra produttori e fruitori delle informazioni 5. E’ il luogo della disaggregazione, della perdita d’importanza/valore dei contenitori, dei contenuti liquidi o frammentati. 6. E’ il luogo dove Google è diventato il nuovo paradigma della conoscenza 7. E’ il luogo della commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio, ecc.) 8. E’ il luogo dell’ibridazione dei mezzi narrativi 9. E’ il luogo della socializzazione della conoscenza, reti sociali nuovi filtri della conoscenza 10. E’ il luogo dove fa premio l’etica della condivisione, del crowdsourcing
  • 29. Il ruolo del pubblico nel ‘600Il ruolo del pubblico nel ‘600 • Tecnologia di stampa, rete trasporti, alfabetizzazione:  difficile raggiungere gran numero di persone in poco  tempo: pubblici ridotti (inizialmente) • Le informazioni passavano di bocca in bocca: mercati,  taverne, lettere • Libri, opuscoli, giornali passati di mano in mano, newsletters clandestine • Cultura dei caffé • Informazioni all’interno di gruppi sociali comunità ristrette: poca distinzione tra produttori e consumatori di informazioni
  • 30. Censura… dei cafféCensura… dei caffé • Nella Inghilterra della restaurazione Stuart (1660)  stampa di nuovo sottoposta a stretto controllo • Si diffondono periodici illegali, di  formato ridotto, prevalentemente politici • Newsletters circolano e sono discusse nelle coffee house. E allora… …nel 1675 abolite le coffee house: “…in tali case e in occasione degli incontri che vi avvengono di tali persone, diverse false, maliziose e scandalose notizie risultano inventate e diffuse, a diffamazione del Governo di Sua Maestà”. • Ci ricorda qualche questione recente?
  • 31. • Gli strumenti digitali riportano all’inizio (quasi della storia) • Giornalismo ritorna un “medium sociale” come ai tempi  della “café society” • I media o sono sociali o perdono contatto • Effetto Facebook Giornalismo “sociale”Giornalismo “sociale”
  • 32. La rete è “abitata”: abitiamolaLa rete è “abitata”: abitiamola • In rete ci si informa, si fanno soldi, si gioca, ci si innamora, si fa sesso = si vive • 1a possibilità: rete=tv (web.10) – da uno a molti – dal centro alla periferia – la “linea” che si fa “messaggio” • 2a possibilità: rete=relazione (web2.0) • …occorre viverci e per viverci occorre ESSERCI, sporcarsi le mani
  • 33. ““ConversareConversare”” ha i suoi vantaggiha i suoi vantaggi • Fare i conti con la logica del c.d. “Web 2.0”. Parole d’ordine: commentabilità, condivisione, collaborazione • Maggiore trasparenza > maggiore credibilità • Maggiore profondità informativa • Maggiore fidelizzazione (il sito diventa snodo, piattaforma rotante dell’informazione che conta) > la gente ritorna • Distribuzione capillare dei nostri materiali via blog, link, RSS, motori di ricerca, siti di networking sociale > aumento quantitativo del pubblico
  • 34. Contributo degli utenti/1Contributo degli utenti/1 • Niente di molto nuovo: anche nel passato i lettori portavano notizie o foto al giornale. • Esempio personale: esplosione del Challenger (1986) • Oggi c’è una differenza fondamentale: l’ingegnere le immagini le avrebbe messe su un blog. • Doppia faccia: “concorrente” nel mercato della attenzione/ contenuto potenzialmente utilizzabile da noi • Se non lo utilizziamo, perdiamo contenuto e creiamo un concorrente
  • 35. Contributo degli utenti/2Contributo degli utenti/2 • Crowdsourcing: i lettori diventano collaboratori nel servizio ovvero: open source journalism? • Esempio elementare: Quanto costa l’insalata? (WNYC) • Ma si può andare oltre > Ushahidi , il crowdsourcing e l’emergenza: Kenya, Haiti • Soluzione “pronta”: Crowdmap Segnala Livorno, • …ma anche l’Inchiesta dei lettori con la «tweetmap» a Pavia
  • 37. Contributo degli utenti/4Contributo degli utenti/4 • Ma si può andare oltre • …dalla prossima settimana: Ciquantenario del Vajont
  • 41. Ricapitolando…Ricapitolando… (ma le conclusioni nell’universo digitale son sempre provvisorie) • Il digitale non è una tecnica, è una cultura • Una cultura che informa di sé l’universo dove viviamo… • …in particolare l’universo dei giornalisti • Giornalismo digitale non quello fatto con certi mezzi (web ecc.): è tutto il giornalismo del mondo d’oggi • Se ci fosse spazio per un giornale di pergamena, anche il «giornalista di pergamena» dovrebbe essere digitale • Per esserlo occorre conoscere la cultura digitale • Per conoscere una cultura occorre viverla
  • 42. Grazie!Grazie! • Mario Tedeschini Lalli • mario.tedeschini.lalli@gmail.com • twitter: @tedeschini • blog: “Giornalismo d’altri” http/bit.ly/blogmario • memoriale delle vittime del Vajont: http://bit.ly/memoriale63